"L'economia, il mercato del lavoro, D'Alema, Berlusconi, i radicali" servizio realizzato con materiale d'archivio

Lo sviluppo economico del nostro Paese e dal mercato del lavoro e la necessità di intervenire
In maniera riformatrice anche su questo settore come propongono i radicali con noi il loro referendum per la cosiddetta rivoluzione liberale
Saranno i principali temi affrontati nelle registrazioni d'archivio che vogliamo proporci in questa circostanza
La prima è del ventidue febbraio mille novecentonovantasette
Massimo D'Alema al secondo congresso del PDS
Noi vogliamo un paese più giusto certamente ma anche cari compagni un Paese più moderno più aperto più dinamico più capace di reggere la sfida della competizione globale
A sinistra vince soltanto se è in grado di dimostrare che questi obiettivi non sono in contraddizione fra di loro
Ma si saldano
E diventano la piattaforma e i valori che uniscono un nuovo blocco sociale
Capaci di rappresentare la parte più moderna e più avanzata di questo Paese
Se no la sinistra
Io capisco
Le ragioni di insofferenza e di critica
Che in modo molto franco
Hanno animato l'intervento di Sergio Cofferati
E badate
Noi con questo dibattito siamo entrati in Europa diciamo non c'è il Partito socialista un laburista europeo che quando governa non abbia i sindacati
A sinistra nei suoi congressi quindi da questo punto di vista prefissati
D'altro canto chi governa è sempre portatore necessariamente di interesse generale di un equilibrio Complesso
In tre invece il sindacato è necessariamente e giustamente
Anche un sindacato come quello italiano eppure ha ben fermo il senso dell'interesse generale del Paese
Tuttavia e e deve essere tale devi difendere quel mondo del lavoro dove raccoglie la sua forza il suo consenso
Questa insofferenza e l'espressione scusatemi il bisticcio di una sofferenza sociale che c'è
Di una impazienza Kitchen
Tanto più comprensibile se pensiamo a quanto il sindacato italiano i lavoratori hanno dato al risanamento del Paese
Noi non li raccogliamo questo stimolo
E il governo non raccoglie
Sono convinto
Innanzitutto come impegno a mettere al centro modo ancora più fattivo molte cose sono in cantiere anche qui
Una battaglia per creare nuovi posti di lavoro innanzitutto nel Mezzogiorno del nostro Paese
Dove più drammatico e il rischio di esclusione della parte grande della nuova generazione dal lavoro e dove questa questione assumerà oramai il rilievo di una questione democratica e non soltanto sociale
è molto difficile
Il freno del risanamento economico e l'acceleratore
Di politiche volte a semplificare la pubblica amministrazione
A rendere più agevole l'uso di quelle risorse comunitarie che l'Italia non era in grado di usare ma che ora via via
Siamo più in grado di usare
A facilitare investimenti privati
A valorizzare le risorse del Mezzogiorno del Paese
A cominciare a cominciare da un grande piano per il lavoro legato alla valorizzazione e alla difesa dell'ambiente
Del patrimonio culturale e artistico della Rete urbana delle nostre città suburbano
Questo è una sfida per noi
Abbiamo detto queste cose in campagna elettorale e ho detto servizio civile abbiamo detto un programma per il lavoro
Molte di queste cose si sono cominciati a far
E bisogna incalzare c'è anche la lentezza la faticosi tale delle decisioni parlamentari
E io dico ben venga un movimento di massa
Non credo che stando al governo si debba avere paura
Perché si riempiono le piazze
Mentre per incalzare per sollecitare per spingere in avanti
Ma noi dobbiamo sapere però che proprio se vogliamo spingere in avanti
Una politica per il lavoro noi dobbiamo anche avere il coraggio di un'opera di rinnovamento
Ecco qui mi sento meno d'accordo con Sergio Cofferati
E forse anche per reazione
Ho sentito anche a differenza di altre occasioni
Più chiuso ingresso
Rispetto all'esigenza di una riflessione critica
Non riguarda soltanto il sindacato in mano alla sinistra anche noi ci sentiamo parte sfida dalla realtà
Ad una necessaria riflessione critica
Vedete noi viviamo in una società in una organizzazione del lavoro
Sono sempre più distante
La la vecchia forma della fabbrica fordista e dell'organizzazione del lavoro per i Loris Gai
La mobilità la flessibilità sono innanzitutto un dato della realtà
E persino qualcosa che corrisponde ad un modo diverso nella nuova generazione di guardare al lavoro il proprio rapporto con il lavoro
Il grande problema che si pone a noi e noi sinistra non soltanto non sindacale
E se in questa società più appena
Vendita inesorabilmente portare con sé solitudine insicurezza go
Oppure se noi rinnovando profondamente però gli strumenti
Della negoziazione nella contrattazione sociale costruiamo nuove e più flessibili reti di rappresentanza e di tutela
Se noi non ci mettiamo su questo terreno
Noi rappresenteremo sempre di più soltanto un segmento del mondo del lavoro quello che sta in mezzo
Quelli che non sono sufficientemente professionalizzanti per negoziare da solo da solo quelli molto bravi
Per negoziare da solo
Oppure dall'altra parte in basso
Quelli che vivono nel mondo del lavoro nero non tutelato il precario
Né ai
Poi finiremo per rappresentare soltanto a quelli che stanno in mezzo tra queste due realtà ma c'è un piccolo problema che quelli che stanno in mezzo sono sempre di meno
Diminuiscono sei più
Allora questa è una sfida reale
Lo so anch'io che nel Mezzogiorno ci sono almeno due milioni
Di italiani che lavorano in nero dopo i giovani sento anch'io questa come un'enorme vergogna
Ma non sono sicuro non sono sicuro che questa sia soltanto un problema di polizia ispettorati del lavoro
Temo che non basta
Temo che non basta
Non sono sicuro che se riscopriamo avremo sette mila miliardi di entrate in più
Io tengo anche se li scopriamo
Alcuni pagheranno le tasse in altri chiuderanno avremo forse un milione di disoccupati in più in giro per il Mezzogiorno
Almeno
Io lo capisco benissimo che questo pone un problema enorme e questo pone un problema drammatico e non chiedo certo al sindacato di legalizzare il lavoro nero lavoro precario sotto salario
Sarebbe assurdo
Ma penso
Che noi dovremmo preferire essere lì con quei lavoratori
E negoziare negoziare quel salario per migliorare quello
E negoziare i loro diritti
Anziché dare fuori da quelle fabbriche con in mano una copia del contratto nazionale di lavoro
Vedete
è una nuova difficile ardua frontiera noi dobbiamo affrontarla non in modo subalterno
Per esempio io sono convinto che il primo grande problema della flessibilità
è una politica per la riduzione degli orari di lavoro
E chi negoziare la flessibilità significa
Cominciare a finanziare anche una politica di riduzione degli orari che si lega però hanno una diversa organizzazione produttiva che camminerà di pari passo con una riorganizzazione profonda io non credo che un processo così complesso
Possa essere regolato diciamo così da soluzioni come riduzione generalizzata a parità di salario sono sono idee suggestive diciamo
Credo piuttosto la capacità di governa
Un processo complesso di innovazione nel quale è del tutto evidente il rischio
Di una perdita di potere contrattuale
Di un aumento dello sfruttamento della l'inazione almeno non sfugge questo
E però anche la possibilità
In una organizzazione del lavoro non più fordista di una più alta valorizzazione dell'individuo delle sue capacità creative di un modo diverso
E migliore di lavorare certo se noi pensiamo che la fine della fabbrica fordista è semplicemente la fine della sinistra
Questo diciamo
Ci lascia uno spazio di testimonianza di protesta
Se noi invece pensiamo che la fine della fabbrica fordista apre un nuovo terremo più complesso ma anche più avanzato di lotta per affermare una visione creativa del lavoro allora questo diventa
Il criterio per riorientare le nostre politiche questo tema si lega alla riforma dello Stato sociale
Non al taglio dello Stato sociale
Io non ho ho già detto
Che in Italia la spesa sociale e basta
Ma oltre a essere bassa e anche iniqua mente distribuite
In modo iniquo perché soltanto una percentuale minima di questa spesa fa ai ceti più poveri
Perché sono svantaggiati i giovani e le donne
E così non siamo noi che abbiamo inventato una una contrapposizione fra le generazioni e vissuta così
Da una parte del mondo giovanile che infatti ha votato a destra anche per questo
Cioè di fronte alla stessa realtà disoccupato
Cittadino disoccupato noi siamo credo l'unico paese al mondo in cui il cittadino disoccupato e può essere fuori la cassa integrazione può diventare prepensionati India vere reddito garantito per tutta la vita senza lavora
Può avere una pensione di invalidità nel Mezzogiorno sedeva trova passato qualche deputato amico oppure può non avere niente quale la condizione della gran parte dei giovani disoccupati meridionali
Nicoletta
Queste una diseguaglianza è una diseguaglianza
Che dal punto di vista di chi non ha niente dice non in chi non ha niente non suscita
Particolari simpatie verso il sindacato e verso la sinistra
Perché non si è sentito tutelato fissa in alcun modo ora noi non li vogliamo mettere contro i pensionati contro i cassintegrati quelli che non hanno niente sarebbe una sciocchezza
Parecchi sono ben altri privilegi da combattere in questo Paese però pensiamo che la sinistra si debba porre questo problema in termini di riforme
Di riorganizzazione uno stato sociale più inclusivo
Capace di offrire a tutti le stesse opportunità
E magari di fronte alla disoccupazione investa almeno in forme di assistenza che tali sono alcune delle cose che ho citato sono forme di assistenza
Che vengono distribuite in modo diseguale oltretutto investe di più politiche attive del lavoro di formazione in grado di dare un a opportunità
So anch'io è puerile contrapporre le opportunità le garanzie chiaro che ci vogliono le garanzie evidente
Ma quello poi nella discussione si mette l'accento diciamo quando si vuole porre un problema sulle cose nuove sulle cose che fanno discutere e siccome il problema c'è
Allora noi abbiamo voluto mettere l'accento una necessità di affrontarlo coraggiosamente
Vedete uno stato sociale più insiemi più inclusivo
Che investa di più sul futuro sui giovani sulle opportunità e anche un modo di affrontare il problema
Della ingessatura del di schiettezza
Della società italiana
E i tanti privilegi che lì si annidano
Del fatto che questa è una società chiusa non è una società perfetta
Nella organizzazione delle carriere negli ordini professionali
Nel modo come si selezionano all'interno del mondo accademico
è una società allargamenti organizzata con noi giovani
Ed essere finestre questo grande problema
Così Massimo D'Alema durante il secondo congresso del PDS il ventidue febbraio mille novecentonovantasette che dalle parole di D'Alema passiamo a quelle di Silvio Berlusconi
Pronunciate durante una manifestazione del Polo a Milano né alla maggio novantasette
Sapete bene ciò che noi vogliamo
Noi vogliamo una grande riforma fiscale noi vogliamo ridurre le aliquote delle imposte sulle persone e sulle imprese
Vogliamo ridurle sino ad un massimo del trentatré per cento
C'è una regola che è scritta nella mente e nel cuore di tutti noi una regola di diritto naturale se lo stato ci chiede un terzo di ciò che con tanta fatica guadagnano questo ci pare giusto se ci chiede ci porta via più del cinquanta per cento come ora accade sentiamo che questo è un culto che queste è una rapina
Noi vogliamo che tutti coloro che lavorano e che sono lavoratori dipendenti pubblici e privati
Possono pagare in maniera autonoma le tasse senza subire un prelievo forzato in busta paga
Vogliamo detassare gli utili che le aziende reinvestono per creare nuovi posti di lavoro
Vogliamo abolire quella tassa odiosa che è l'imposta di successione tra padre e figli
Vogliamo reintrodurre il sistema dell'accordo fiscale e preventivo per le piccole e medie aziende vogliamo passare dalle oltre cento tasse attuali a non più di otto tasse principali
Vogliamo arrivare a una sola tassa sulla casa invece delle attuali quattordici ha una sola cas tassa sull'automobile invece delle attuale sei
Vogliamo arrivare a un giorno in cui si potrà finalmente dire
Tutte le leggi fiscali sono abrogate
E vengono sostituite da un solo codice uno solo patto di leggi chiare
Semplici comprensibili
Questo è il nostro programma
Questi dove ciò che si dovrebbe fare nell'interesse di tutti
Questo è ciò che faremo quando torneremo al governo
E veniamo al lavoro
Al grave problema del lavoro che manca
Al grave problema della disoccupazione
Oggi in Italia ci sono due milioni ottocento mila disoccupati
Nei primi tre mesi dell'anno la politica economica e fiscale
Ha causato la perdita di oltre quaranta mila posti di lavoro
Nei primi tre mesi
Si sono chiuse molte aziende ce ne sono ora diciotto mila in meno
Si prevede che per la fine dell'anno saranno cinquanta mila in meno
Per la fine dell'anno
Si aggiungeranno altre perdite di posti di lavoro
Ci saranno tre milioni di siti disoccupati quaestor è il regalo di Natale che si prepara a farci questo Governo
Di questi tre milioni di disoccupati
Più di un milione sono giovani che non hanno ora la speranza di potersi costruire un futuro di potersi realizzare di potere dare vita a una nuova famiglia
Sarebbe questo lo stato sociale che la sinistra vuole conservare il dramma della disoccupazione non è il problema principale che uno Stato sociale che fosse degno di questo nome
Dovrebbe risolvere
E chi può creare posti di lavoro
Se non gli artigiani i commercianti gli agricoltori i professionisti i lavoratori dottori autonomi quelle piccolissime e piccole e medie imprese che ora invece sono penalizzate da questo governo e sono sette soffocate da un numero sempre maggiore di tasse queste imprese grazie al governo delle sinistre si trovano oggi in una situazione drammatica
Con le materie prime in aumento
Con il costo del lavoro Ina aumento con le tasse in aumento e per contro con i consumi che diminuiscono con la domanda che è in calo con i prezzi che sono in calo
Una miscela devastante ed esplosiva
Che provoca questo calo dei posti di lavoro
Anche per questo i giovani disoccupati devono ringraziare il governo delle sinistre
La sinistra quindi deve capire che la disoccupazione non si risolve con i decreti legge
Non si risolve con i sussidi di Stato non si risolve con le marce dei sindacati non si risolve con i vertici o con le nuove Authority
Non si risolve aumentando la spesa pubblica non si risolve soprattutto aumentando le tasse a chi produce
La disoccupazione si risolve soltanto per la nostra via
Applicando la nostra ricetta si risolve liberando sviluppando l'economia
Si risolve detassando il mondo del lavoro
Rendendolo più mobile e più flessibile si risolve incentivando e sostenendo le piccole piccolissime e medie imprese le sole che possono creare davvero nuovi posti di lavoro
Era Silvio Berlusconi il tre maggio novantasette durante una manifestazione del Polo svoltasi a Milano
Ascoltiamo adesso l'ultima registrazione
Che del marzo sempre di quell'anno
Questa volta interviene Marco Pannella
Cioè noi
Rappresentiamo credo
Sorprenderà molte persone
La continuità con l'unica corrente di pensiero e di azione liberista
Che in Italia si sia manifestata in questo secolo e che quella di Gaetano Salvemini Ernesto Rossi quella della sinistra liberale democrazie cioè noto che la Confindustria è noto che la FIAT relatore riduce sono sempre stati contro mercato e liberismo a favore di una divisione che si è concretata in modo molto organico molto moderna molto sociale
Con la riforma fascista
Rinasce lo stato sociale italiana nasce e si conferma il protezionismo
Come base dello sviluppo industriale italiano
E poi anche nel cinquantenne ormai successivo
Tranne alcune parentesi noi ci siamo trovati sempre estremamente isolati nella intransigenza liberista oltre che liberale libertaria
E questa emozione
Che sorprende tutti
Non abbiamo anche insegnamento liberista delle posizioni liberiste
Di Giulio Einaudi e distorta ma al di fuori di questo diciamo come corrente politica e di pensiero organizzata abbiamo questa stranezza in Italia e all'interno
Diciamo di una Sinistra liberale che è stata la più contrapposta poi magari con maggiore nettezza del sinistro e di altra natura lo scontro a volte è stato questo
Che la difesa e l'affermazione del mercato
Come elemento essenziale per la validità dei sistemi economici produttivi e anche dei sistemi occupazionali
Abbiamo dovuto riscontrare fino a qualche anno fa
Il riformarsi di destre e sinistre sostanzialmente protezioniste socialmente stataliste
Interventi
Dal mille novecentonovantatré novantaquattro
Le bandiere la bandiera liberista è stata issata di nuovo
Ma ci sembra che è stata issata e subito ammainata nella concretezza
Delle gli eventi del legiferazione di queste e quindi ci troviamo oggi
A
Aver preso coscienza dire con molta chiarezza
Che o in Italia si muta il blocco sociale
Che da ottant'anni ha caratterizzato il dominio della politica dell'economia italiana che era un blocco sociale diciamo
Cosa può dire soprattutto burocratico delle burocrazie dei vari settori centristi
E gli si contrappone in termini sono anche mafia
Un blocco sociale dei produttori
Anche l'operaio produttori per l'analisi ma insomma nella convinzione che era un po'di tutti
Un blocco sociale
Produttori contro quello dei burocrati
O altrimenti riteniamo che molto difficilmente possiamo uscir fuori una citazione che vediamo sempre più difficile sempre più grave per l'impresa per il mercato di qualsiasi
In particolare noi siamo tanti abbiamo pure presentato nove referendum di tipo liberista nel pacchetto dei venti
Dalla privatizzazione dell'ENEL cioè l'abolizione del mondo verde monopolio sul a livello energetico venerdì elemento fondamentale Rapper la ditta
Del sistema produttivo
Fino a questo Golden share relazioni d'Oro e quali molto si discute ma che credo con qualche preveggenza già due anni fa avevamo indicato come essenziale procedere a quel sistema di invenzione o di difesa del mercato italiano
Che
A parole peraltro oggi viene affermato essere lo scopo e la Regione dei due Poli diciamo oggi maggioritario in Italia sia
Quello oggi all'opposizione siete d'oggi al governo
E allora bisogna però scendere in concreto prima che le buone parole liberiste accompagnate da una politica totalmente diverso e non distrugga ancora di più il mercato
E il mondo dei produttori
Le imprese sia quelle industriali che si è quella commerciale sia quelle agricole le in prese quelle che producono ricchezza producono lavoro se sono quelle che vivono grazie al mercato
Grazie alla capacità
Imprenditoriale delle varie persone non quelli che vivono grazie alle cassa integrazione
Raramente vanno dallo Stato molto spesso gli imprenditori meno capaci d'accordo con i sindacati inquinando quindi anche la vita economica
E la vita prodotti una particolare urgenza e per questo siamo molto lieti
Questa occasione
Grazie a Radio Radicale
Vedrà
Avrà un ascolto giudizio molto alto
è determinata dal fatto che abbiamo alcuni referendum che devono essere votati dovrà essere convocata
Entro il quindici giugno uno di questi il golden share riguarda direttamente a tutte le privatizzazioni un altro riguarda si diceva carceri direi più che la grazia riguarda invece i fondi
Agricole e l'abolizione di un balzello odioso medievale
Presente solo in Italia
E quello che garantisce un diritto gratuito
Totalmente libero di accesso di attraversamento dei fondi agricoli
Da parte dei cacciatori quando anche un singolo cittadino non ha quel diritto se non accolse la doppietta e non ha la tessera della federazione delle associazioni venatorie
Il tentativo in corso dopo avere distrutto
Sul trenta referendum trent'con quelli delle regioni
No avendone praticamente autorizzate solo dodici con sentenze che hanno trovato
Critiche unanime anche l'ex presidente della Corte Costituzionale nello Baldassarre lo stesso conto oltre evidentemente quelle liberate nostre delle regioni
Ci troviamo adesso comunque quei dodici dovrebbe essere convocato e il tentativo limite riconvocare il quindici giugno per
Far sì che non ci sia il cinquanta per cento dei gli elettori e quindi decadrà
Cioè fatto in un momento nel quale le ferie scaglionate
Costringono la gente a non andare a votare per esempio farle
Senza vero dibattito e non invece a questo punto rispondiamo in un altro modo
Noi abbiamo da difendere questi referendum
E questi che si tengono ma contemporaneamente riteniamo il dovere dinanzi a un giudizio
Che credo condiviso credo perché abbiamo i contanti con le confederazioni nazionali un giudizio radicalmente allarmato è negativo della politica nazionale per quel che riguarda i settori produttivi con il timore che Europa non Europa si può anche fare della do paggio insomma del doping magari perde ma poi bisogna restarci
L'Europa non è roba andiamo in una situazione nella quale le imprese commerciali agricole industriali e diritto al mercato impresa dei cittadini
Praticamente sarà sempre più ristretto sempre più messo in crisi
E allora intendiamo
Con un metodo preciso e termino proporre una serie di altri referendum per subito cioè di modo che ci sia in Italia un appuntamento liberista liberale di riforma per la primavera del novantotto sappiamo i problemi economici continueranno a rotolare
Creando questa ancoraggio
Perché sappiamo per esperienza che uno degli effetti dei referendum e quella di indurre a volte il Parlamento a votare alcuna legge che come accaduto fra l'altro quando noi abbiamo in polemica con gli amici
Della Confcommercio allora adesso abbiamo invece un rapporto abbiamo sostenuto però che per noi era la difesa del diritto
Dei commercianti è essere totalmente padrone del proprio rari senza dipendere da vicenza e via dicendo cioè la posizione europea in Italia dell'allevamento
Io quando abbiamo assunto quella iniziativa
Noi abbiamo contrastata però abbiamo avviato un discorso e e in dubbio che in Parlamento per timore di quel referendum la Confcommercio e convoca c'era riuscita ad ottenere cose che altrimenti dalla politica non sarebbe mai credo che questo riconoscimenti del CIO
E accade per c'è però un problema
E che è un problema sul quale io vorrei
Vedere se riusciamo insieme a darci una
Convocare un referendum costa o accosti equivalenti a ventitré miliardi
Non ne abbiamo convocati e spesso sono stati rapinati
Abbiamo depositato settantasei richieste referendarie abbiamo raccolto quindi settanta volte cinque seicento mila firme autenticate
Loro sanno che un'autentica Ettore ancorché ad ora per autenticare una firma sappiamo quello che costeggia
Noi pur contando solo cento mila lire l'ora
Volete vendicatore
Pur contando apprezzi
Metà di quel che oggi una colf
Anche stato unitaria chiede e ottiene quattro cinque mila lire logora l'apporto di coloro che gestiscono gestiscono i tavoli no manterrebbe arriviamo a quella cifra
Beninteso dobbiamo distribuire i moduli
Stampare comprare la carta distribuiremo Colin quindici mila centri che sono i comuni le circoscrizioni è un'impresa che i grandi partiti rimase in genere non hanno mai avuto poi il coraggio di affrontare non è venuto il coraggio con la cessione di danaro che credo conosciuta che ormai siamo in assoluto
La sola forza politica che avendo poi credo facendo qualche polemica abbastanza coraggiosa che dopo temeraria nei confronti dei magistrati
In quarant'anni
Non c'è stato un mercato nel quale abbiano potuto far sospettare nemmeno rimproverarci imputa al circo
Quindi è
La dimostrazione di un radicamento sociale di una capacità produttiva come impresa politica in cui il rapporto costo ricavi a un rapporto pressoché unico
A fronte di qualche migliaia di iscritti abbiamo punto prodotto
Per darvi un'idea
La devo avere
Per questi referendum
Dodici quarantotto milioni di elettori
Occorre mezzo miliardo di schede
Sono bene o male mezzo miliardo e di folli in mano del popolo del paese per far pesare le loro volontà
A fianco a questo noi abbiamo diciotto milioni di schede che sono quelle delle amministrative queste di primavera nove milioni sono il direttore una scheda per il consiglio comunale una scheda per sindaco essendoci due turni relativamente solo al sindaco noi abbiamo quindi possiamo aggiungere altre nove milioni netti ma abbiamo è una macchina gigantesca di a difesa del diritto del cittadino
Di abolire le leggi che richiami Gatti
Dando la forza straordinari voi sapete quello che e per il referendum non viene una sola vive di rimborso
Divorzio morto tutela sostanzialmente il testo mentre voi sapete che per le elezioni politiche regionali e via dicendo che sono tutte le forme di rimborso ivi compreso creda bestemmia credo qualsiasi
Consiglio di amministrazione questi di mamma società della anticipazione dei rimborsi sui rimborsi elettorali cioè non si sa quanta perché risultati avranno
Ma c'è l'anticipazione sul rimborso e quindi volevo sottolinearlo quindi molte cose sono possibili a condizione che
Noi abbiamo star detto questo come criterio se la valutazione di un referente corte ventitré miliardi evidente se poniamo il dieci ammortizziamo dei costi
Per i quali si può per dire che quel decimo referendum magari equivale al sette otto milioni e miliardi di costo e non ardenti
Il problema è che occorre sempre di più
Rendersi conto che noi stiamo facendo un esercito partigiano di tipo liberista e liberale
Con la legalità occupata il fisco che occupa da
Il lavoro come si configura insomma
Che occupa la situazione sociale economica al nostro paese in modo tale non possiamo avventurarci è qualcosa che è semplice se è vero come è vero che noi valutiamo e con dieci miliardi
Cioè con duecento lire
Per ogni elettore italiano siamo certi di poter rassicurare i più clamorosi più radicali
Dei referendum liberisti in difesa del mercato e per
Rovesciare la situazione
L'impostazione di politica economica e sociale che abbiamo e abbiamo quindi deciso
Di subordinare acquisto apporto l'equivalente di duecento lire al direttore e quindi rivolgendo ci vuole particolare le categorie interessate
Perché ci sia questo decimo
Del costo di un referendum che venga dato da
Vi sono in questo momento
Le tre vie chiedete se ne accorga che se ne occupa una iniziativa molto interessante nel mondo forense
Nel mondo forense stanno appunto prendendo l'iniziativa dicendo per fare questi referendum
Che loro propongono occorre raccogliere almeno due miliardi per potere appunto della garanzia che poi gli altri otto mila la la l'otto l'ottanta per cento ci venga e si porta
Ho terminato
C'è una cosa che corrisponde un po'
Un articolo breve articolo pubblicato in quel giorno
Ed è questo paese misterioso e dico misteriosi agricoltore
Noi abbiamo il tentativo evidente pericolosissimo di portarci a votare il referendum sulla caccia sui fondi agricoli il quindici giugno quando è probabile che il cinquanta per cento non si faccia
Degli elettori per moda per molti motivi che poi faranno altre
Ebbene questa liberazione da un balzello
Medievale unico in Italia
Per il proprietario per il coltivatore tale oltretutto se mai è questo il diritto quindi di vendere questo loro diritto di passaggio
E già alle per ogni azienda gruppo non poco
A me oggi non risulta lo dico tanto più facilmente che credo sia ormai abbastanza noto che da un anno almeno i rapporti proprio con la conflitto Confagricoltura sono di grande stima attenzione reciproca formale in Toscana abbiamo avuto poi degli agricoltori sugli altri referendum anche hanno dato
Ruspoli per esempio promosso dirigente nazionale hanno dato contributo preventivamente generoso
Bene della in questo momento a noi non risulta che un solo agricoltura
Ho un solo cittadino d'accordo
Su queste cose
Sì si è mobilitato per difendere questo referendum la sua tenuta e il suo successo e a fronte delle nostre richieste qui occorrono avere un minimo di una pagina del Corriere della Sera e costa centoquaranta milioni
Allora una campagna di risposta alle associazioni venatorie sono molto ricche spendono molto sono estremamente attive su questo
C'è a fianco di questo risposta zero per cui le cose assurda io mi sono molto occupato di divorzio
Ma non avendo sposato non avevo il problema
Mi sono molto occupato di Oporto
Il problema non mi riguardava probabilmente in modo diretto mi sono molto occupato di finanziamento pubblico dei partiti se mai era interessato ad avere sull'altro piatto
Non sono anche se vengo da una famiglia deve Colturi sostanzialmente nono più
Nessun contatto con il mondo del gli agricoltori in termini di impegno
Professionale bene meno
Se i miei compagni mi conta l'incendio
Lavorato giorno e notte ai tavoli
Ne sa qualcosa per raccogliere quelle firme che abbiamo raccolto e questo punto come è una domanda perché poi vale per altri versi commerciante la Confcommercio ha preso iniziative di sostegno se non ufficialmente come organizzazione diciamo attraverso il proprio vicepresidente nazionale vicario e altri rappresentanti della Giunta
Sono stati segnale che si sono mandati ed alla Confagricoltura vitale e dalla Confcommercio rispetto alla categoria
Quand'anche non ci fossero stati
Io mi chiedo e visto che entro dieci quindici giorni
Dovremmo girare le somme e dire possiamo fare non lo possiamo fare
La risposta è zero e quindi è inutile che le come ed è questo che lì la domanda
Che lascia troppo alla riflessione questo breve dibattito nostro
Come mai a vostro avviso sia i cittadini che comprendo le danno giudizi sulla politica economica tanto più liberista dirigista
Come mai coloro che svolgono rompere
Con l'assetto noi siamo stiamo studiando tanto per chiarirci vede
Alice linciaggio perfino referendum per abolire con lo Statuto dei lavoratori che a nostro avviso oggi toglie libertà lavoro e lavoratore
E toglie occupazione perché in una citazione di mercato nella quale
Nel nella quale non c'è
La possibilità di licenziare a fronte di una crisi dell'impresa ripreso in una congiuntura favorevole che da questo vale per il commercio moltissimo non può assumere se sa che passata eventualmente la congiuntura favorevole
No non cedono era in condizioni di liberarsi del lavoro che ha acquisito nel momento della congiuntura e quindi siamo disposti in fondo ancora una volta rompete decaduto dettate per il lavoro e per il mercato
Sulle casse integrazioni non siamo pronti
Io ritengo che più ancora che il fisco ma che abbiamo osserva sulla ritenuta d'acconto sul sostituto d'imposta
Più ancora che il finiscono in realtà quello che distrugge
Rischia di distruggere il mondo dell'impresa industriale e commerciale l'Agricola
E proprio nel giusto né sul lavoro
Perché Artusi Anna perché o si FIAT perché non consente di e non abbiamo il coraggio di affrontare questo tema con buone coscienze va a buon mercato
Convinti di poterlo fare comprendere al Paese di vincere
Non invece risposta
Allora credo con amicizia fermissimamente restando
Che qui siamo dialogo
Con l'organizzazione
Che non hanno forza vietarne intenzioni M caratteristiche politiche ma devono occuparsi della politica legislativa che riguarda il loro settore che ispira ecco a partire dei nostri punti di vista
Reciproci istituzionali però su cosa sulla quale sicuramente beh con i rotoli sulla caccia evidente quindici e
Come mai non si riesce a creare una mobilitazione che prenda più forti
Queste battaglie che come sappiamo i referendum sono stati impediti perché abbiamo l'ottanta per cento di persone che avrebbero votato quelle su leggi elettorali presente no
Avere due o tre partiti all'America quella sulla responsabilità civile dei giudici non voto all'ottanta per queste cose le devo gesta di sono state vietate proprio perché diciamo ci trovavamo rappresentare quello che cittadini italiani pensavo ne avrebbero stabilito
Allora dinanzi a questa nostra informazione questa nostra offerto siamo disposti subito a scendere in campo per affrontare con radicalità il problema delle categorie produttive
Cosa succede
Era Marco Pannella il quattordici marzo mille novecentonovantasette a Pisa
Durante un dibattito sui temi sollevati dai referendum promossi in quel periodo dalla Lista Pannella e molti dei quale riproposti nella norma che Torre sedentario per la cosiddetta rivoluzione liberale
Si conclude qui l'odierno spazio di informazione realizzato con registrazioni d'archivio in precedenza avete ascoltato interventi
Di Massimo D'Alema e di Silvio Berlusconi