"La politica economica estera dell'Italia nella competizione globale" presentazione del terzo rapporto del laboratoro IAI di politica internazionale (c/o Sala Giunta - IAI)

Non può va
Benvenuti
A questo
Intorno del laboratorio di politiche internazionale
Terzo appuntamento ormai da oltre tre anni che facciamo questo lavoro
Di prospezione
Della presenza internazionale del nostro Paese nel campo economico in finanziario
Con la partecipazione di varie aziende gruppi
Da ormai tre anni
La Confindustria
Ci ospita per questo appuntamento conclusivo vorrei esprimere qua
Alla ingegnere Alessandrello che appunto e qui tra noi
Non solo in rappresentanza dalla Confindustria ma anche per commentare nostro esercizio dello sconosciuto
Molto bene
Perché insieme con lo staff della Confindustria
Con dottor trarla l'amico dottor Mazza
Che ha c'era aiutate organizzare quest'incontro
Jeeves dello ci parlerà e farà anche un po'di considerazioni e quindi diciamo mia deputato a salutare a dare il benvenuto anche a nome della Confindustria
Vorrei anche ringraziare
Il sottosegretario Ranieri che qui con noi
Che appunto
A
Dimostrato a immediatamente percepito l'importanza l'anno scorso abbiamo avuto la senatrice Toia qui con noi è la dimostrazione che c'è questo interesse dell'istituzione a bere
Questo dialogo con una sede come laboratorio che a sua volta un dialogo fa un istituto di studi di analisi e tre imprese che sono operative
L'esercizio in che cosa consista laboratorio
Lo trovate nel dossier che vi è stato distribuito per coloro che non lo conoscessero volevo solo ricordare l'origine di questo e esercizio l'origine sta nel fatto che quattro anni fa
Insieme con alcuni imprenditori italiani abbiamo constatato che c'era una difficoltà del Paese nella conduzione dalla politica estera nel campo economico quegli strumenti non erano sufficientemente utilizzati non erano sufficientemente adatti mancava una strategica
E abbiamo pensato che appunto questa questo incontro tra chi fa l'analisi e chi fa l'azione potesse Toro provvedere a qualche idea qualche suggerimento
Io non voglio dire che abbiamo determinato la politica estera economica del Paese sarebbe di gran lunga molto presuntuoso
Ma è certo che in questi ultimi tre anni è stato fatto del del progresso in questo campo e se siamo stati d'aiuto ne siamo Lietti sia come istituto fare internazionale sia con me aziende partecipa ma molto resta a ancora da fare nel miglioramento della dell'attività dell'impegno del governo
Al più alto livello dell'impegno dell'istituzione proposte e preposte alla politica estera economica
C'è da fare e c'è anche da Fo confrontarsi con il cambiamento
Quest'anno voi sapete che ogni anno il laboratorio
E a affronta delle aree chi sceglie alcune sono nuove alcune sono continuazioni di aree precedente
E quest'anno i quattro temi sono la Turchia lei paesi dell'economia dell'Europa centrale orientale il Mercosur
Il problema dei grandi negoziati commerciali
Basta toccare questi temi no la Turchia per esempio
Che le le cose sono continuamente in evoluzione lo sentiremo dalla relazione che farà professor Paolo Guerrieri che il direttore scientifico del laboratorio sintetizza era appunto queste conclusioni ma lo sentiremo
Da alcuni interventi mi mi aspetto che il dottor Perri si dice che come Pirelli ha un grosso interesse nella nella situazione turca faranno riferimento appunto a quello che stacca cambiando no non sto a menzionare tutti gli altri il ma evidentemente c'è un grosso adesso ci avviso abbiamo assi atto c'è un grosso movimento nel campo dei negoziati commerciali e quindi importante essere aggiorno ed è per questo che
Il fare istituto e le aziende che partecipano al laboratorio hanno deciso già deciso di fare una Terni quarto
Ma e hanno di attività e di esercizio e quindi io spero che fra un anno avremo di nuovo occasione di incontrarci
Io non voglio rubare altro tempo ai lavori della giornata vorrei pregare l'ingegnere Alessandrello che ancora ringrazio
Di prendere la parola
Grazie
Grazie
Nell'ENI grazie
Io direi qui
Grazie a voi di un venerdì pomeriggio
L'avete voglia di occupare vedi politiche economiche estere in particolare di commercio estero e quindi questo fa ancora il piacere perché l'interesse evidentemente del mercato sono sempre in aumento
Comunque punto volevo dire siamo giunte quest'anno alla presentazione di questo terzo rapporto Laboratory di politica internazionale
Desidero anzitutto fare i miei complimenti si accese le Merlini Paolo Guerrieri direttore di questo laboratorio
E dando a tutte coloro che hanno contribuito al suo sul rapporto mi piace dare il benvenuto a salutare sottosegretario Ranieri
Che io
In tutte le occasioni che ho incontrato sia previsto dalla sua grande sensibilità quello che la politica economica estere c'è questo che ormai diventata normale anche per l'Italia mentre fino a pochi anni fa questo discorso non era così sensibile cioè che la politica estera fosse legata alla politica economica
Esterna
Ore tra questi che hanno
Contribuito alla struttura del rapporto vi è anche Confindustria che segue con grande attenzione l'evolversi del quadro economico internazionale anzi a questo proposito la mia relazione
Proprio ha un carattere imposto un carattere generale proprio perché intento in un certo qual modo siccome abbiamo contribuito a queste ricerche è stata riforme titoli molti strumenti al commercio con l'estero dico che abbiamo passi in merce ben rappresentata dalle amministratore delegato Dante per far vedere per cercare di far capire che tutto ciò che è stato fatto
Dalla dato forma la Sace lager forma del dicembre del la riforma della Simest eccetera vanno nella direzione dove dando questa impostazione che intendo dare di quello che per recuperare tutto ciò che nella politica del commercio estero la politica come è stata da parte italiana non era mai stato fatto cioè di muoversi più come sistema che come quello che era un po'conquistare i mercati e col fai da te
Ecco non è a caso ancora che il rapporto quindi viene presentato annualmente la nostra sede di fronte ad una platea di imprenditori esperto e studioso ed economia internazionale
La scelta di questa sede per la presentazione del rapporto che in gara sostanzialmente vuole testimoniare due cose la prima è all'attenzione con la quale Confindustria segue l'evolversi dello scenario economico internazionale
E per rispondere a quello che uno dei suoi principali compiti istituzionali da parte convenuto cioè il sostegno al processo di Internazionalizzazione delle imprese molti di voi mi hanno già sentito dire
Che un conto è esportare un conto internazionalizzarsi e un conto internazionalizzarsi con l'impresa è un conto internazionalizzarsi con il Paese
Son tutte cose che l'Italia incomincia ad affrontare giustamente diceva Merlino solo negli ultimi in in pochissimi anni e pochi anni fa la collaborazione attiva e proficuo che esistono ma è da molto tempo fa Confindustria e Vieri istituto specializzato in questo genere di analisi internazionale quindi questo sono i due cose ma vogliamo testimone
Il rapporto infatti è uno strumento prezioso di analisi del principale fenomeni economici internazionale ed un riferimento utile
Perché voi di impostare una politica di internazionalizzazione non solo di sistema ma anche aziendale in alcune aree strategiche per i nostri interessi infatti voi sapete che io
L'anno scorso e credo che non mancò anche oggi di fare questo appello anche ritengo che in particolare sui tipi di lavoro quando vengono analizzate alcune aree di mercato e molte le aziende magari sono privilegio in quelle aree Vimercate il partecipare a queste a queste volpi sopra questi elaboratori di partecipare in maniera attiva l'invito che tutto sommato l'onere che ne deriva non è poi così elevato rispetta i vantaggi che ne possono derivare da una conoscenza molto approfondita di quelle che con l'aria di mercato
Un'altra considerazione lo voglio fare che mercato internazionale diventato in particolare per l'Italia ma un po'per tutte ma in particolare per l'Italia è sempre più un fattore anticongiunturale
Perché salvaguardando l'attività produttiva specialmente nel comparto la piccola e media impresa e nel momento in cui il mercato interno
Non non è così il gruppo o non è così elettive come in questo momento ha una ricaduta positiva anche sull'economia nazionale
Però quello che voglio far rilevare che la capacità dell'Italia di stare sulla scena internazionale sia politica che economica
Come senso comune
E diventati evidente solo di recente
Io non vorrei mai cantata volontario ma praticamente nei termini in cui poiché venga deve sostanzialmente cominciato col governo Prodi ed è stata rafforzate sicuramente accelerata con quest'ultimo governo col governo D'Alema
Negli anni che vanno perché se non entriamo adesso a considerare leggermente il passato l'interesse perché molte volte si fanno delle analisi oggi
E sì un puntando su gli eventi che sono successe fa novantatré novantasette che secondo me sono sotto certi aspetti interessante da risale ma sotto certi aspetti sono fuorviante se si pensa di basarsi su quello che è avvenuto tentare di ragionare sul futuro per un motivo
Quel codardo capitelli e è vero che fino al novantadue avevo un arco una bilancia commerciale in rosso
Ma il numero delle imprese che operano sui mercati internazionali raggiungevano praticamente nullo il De eravamo attorno ai venti venticinque mila all'anno massimo trenta mila mai abbiamo superato quel numero
A partire dal novantatré invece fino al novantasette il numero delle imprese che hanno operato sui mercati ma è stato crescente son diventato oggi circa centottanta mila che opera sui mercati al testo con un piccolo particolare che questi centottanta mila imprese hanno creato e hanno fatto diventare l'Italia il sesto Paese esportatore al mondo
E nell'ultimo periodo che negli ultimi sommano anni e mezzo
L'hanno fatto di andare anche il decimo per investimenti diretti all'estero cose che prima d'Italia occupava questa forbice era di gran lunga superiore ma addirittura come vi dico il mercato il commercio con l'estero mercato estero delle imprese italiane
E le rappresentanze si era significativo solo per venti venticinque mila imprese fino al novantadue novantatré
Allora tutto questo è avvenuto
Proprio in un momento che da un lato è vero mercato interno zero quindi è un mercato di emergenza che è stato creato da questo interessa ma dall'altro senza strumenti propensi nei momenti peggiori di parlare di paralisi degli strumenti d'intervento del commercio destro non funzionava non era sicuramente alla Sace che adesso si è riformata che ha fuorché in quegli anni ha operato per tanti motivi non sono gli anni in cui ha funzionato addirittura i lady credo dall'esportazione sono state bloccate dal governo Dini
Per motivi di orrende di rientro Marco economico sulla finanza pubblica eccetera fino praticamente al novantasette
E eccetera eccetera cioè sostanzialmente però cos'è successo questo è molto importante che nel novanta abbiamo raggiunto la punta massima dell'esportazione con novantotto e novantanove la crescita dell'economia delle del nostro pianeta che è stata appena dell'uno e tre per cento euro zero due punti in meno del novantasette
Il commercio mondiale praticamente precipitato altre tre nel novantotto rispetto al nove nove dell'anno precedente cioè sostanzialmente noi siamo state trascinate da due ad alcuni fattori sicuramente un la mancanza di mercato interno sicuramente la crescita crescite eccezionale che ha avuto per tanti anni il mercato del commercio mondiale fino a raggiungere dall'otto al dieci per cento continuamente negli anni in cui non siamo cresciuti con un mercato estero
E sicuramente due fatti che sostato società spezie di aiuto ma sono state sotto gli aspetti io li considero eccezionale che hanno mascherato Hume
Di difetti strutturali della competitività delle imprese che sono da un lato sicuramente la reputazione del novantadue fatto eccezionale sicuramente avanza che viene in qualche vino e poco valutata ma che invece la vicende di Tangentopoli perché praticamente ha frenato
L'attività dell'amministrazione contribuito ad una caduta non ancora recuperata di oltre il venti per cento degli investimenti pubblici
Settore cruciale soprattutto per l'economia del Mezzogiorno questi due fatti eccezionale hanno spinto l'impresa ad occuparsi dei mercati internazionale dei mercati esteri
Ma hanno mascherato questo successo che hanno avuto quest'impresa è questo e queste esportare del fai da te ha mascherato quelle che sono invece i difetti strutturale sulla competitività delle imprese italiane
Allora
Che cosa abbiamo trovato mai alla fine del novantasette novantotto incominciata venir fuori quello che era laico un fragilità che il tipica del sistema delle foto azione del manufatto l'italiano la fragilità che sono da un lato la concentrazione regionale dell'è forte per esempio
Che interessa solo una parte del territorio nazionale basta pensare che dei cinque Regione parte l'ottanta per cento l'esportazione
Ma questo giustifica intende Mariel ma comunque basta una per tutte voi ricordato che questa Regione vedi caso
Semplicemente spostandosi di un duecentodiciassette poco più che duecento chilometri la merce fisicamente si trova fuori dai confini italiani
Quindi all'infrastruttura le carenze infrastrutturali il sistema di trasporto e logistica per niente sostanzialmente incide poco sul questo tipo di peso queste regioni
Invece tutto il resto d'Italia vedi caso un evento tutta la carenza delle infrastrutture pesa su questo discorso qui un altro piccolo particolare proprio in questi cinque Reggiane sono da esempio
Tra virgolette su quello che la pubblica amministrazione stagista della pubblica amministrazione quindi fattore di corte interna all'Indonesia
Per queste regioni e per questo imprese coprono super sono coalizzati in queste regioni hanno meno danni di quanto ne abbia tutto il resto sul resto del territorio quindi questo è un elemento di fragilità
Poi c'è la scarsa dirige diversificazione dell'offerta sui mercati esteri
Se voi andate a guardare
Circa oltre il cinquanta per cento comunque circa il cinquanta per cento le vostre imprese esportatrici e mondo mercato
Quindi bastava ed è successo che crisi di quel mercato mettevano in crisi alcune dell'impresa del sistema italiano
Seconda cosa il recente al rapido sviluppo delle forte
Che non è garantisce la sopravvenienza la stabilità nel tempo ricordate che come dimostra la Germania e Giappone alla cultura dell'internazionalizzazione si costruisce nel tempo e non deriva da intuizione o da improvvisazione
Appare dell'innovazione del marketing che della finanza che sono divenute patrimonio dell'impresa per stadi successivi anche la gestione dell'attività sì all'estro che verso le stole frutto di metodo di esperienze di professionalità
Quindi ci vuole tempo perché le imprese si radicano nelle imprese queste cose qui
Questo lo dico perché nel novantasei novantanove l'avanzo commerciale dall'Italia si è praticamente dimezzata
Lo dico anche perché quello che nel novantasei era otto ottanta mila miliardi il re
Il problema era la plusvalenza nel dire che l'avanzo positivo che aveva la bilancia commerciale che rappresentano il quattro virgola quattro per cento del PIL è sceso secondo le stime grosso modo nel novantanove arriveremo al conduca un avanzo di quaranta mila miliardi quindi si è dimezzato lato ma rappresenta il due per cento del film italiani
Quindi si è dimezzata dal cominci denso
Però dobbiamo dice che la performance dell'Italia in in quegli anni novanta Estate insoddisfacente perché nonostante tutto questo exploit di mister delle commercio con l'estero
Perché nonostante le sporto su questi risultati hanno pesato sia l'ente l'imperativo del risanamento macroeconomico che eventi eccezionali diventa eccezionale della già detto sono la famosa crisi valutarie novantadue sono le famose vicende
Delle delle mense delle imprese e delle degli investimenti pubblici in Italia
Sarebbe dunque sbagliato imputare il rallentamento degli anni Novanta solo a fattori strutturali probabilmente nei prossimi anni i tassi di crescita dell'economia italiana saranno meno discosti da quelli europeo
Cionondimeno
Tra gli analisti economici soprattutto all'ultimo periodo se ne discute tanto si diffonda la convenzione che sugli anni Novanta abbiamo anche abile anche gravato fattore di ordine strutturale che non verranno meno coni sono progredire
In atto del ciclo produttivo ma che per essere rimosse necessiteranno di azione di politica economica
Allora se facciamo l'inviluppo di tutte le carenze che nei vari casi sono state la principale causa strutturale che hanno determinato o o e ho contribuito a far perdere la competitività ed imprese italiane rileviamo da un lato la sottocapitalizzazione
Per insufficienza di mezzi propri in pratica scarsa autonomia finanziaria dovuta in larga parte alla limitata capacità d'adattamento al cambiamento delle condizioni ambientali di settore lì vi ricordo alcuni piccoli particolari
L'Italia
Quasi l'ottantacinque per cento e le imprese che esportano si tratta di piccole piccolissima impresa addirittura molte di queste non supera i tre miliardi e mezzo di fatturato Armani
Si tratta di imprese che dal punto di vista la dimensione sono sicuramente possesso e consegnate piccola impresa perché medie imprese
Ma c'è un altro piccolo particolare negli anni novantatré novantasette queste imprese col sistema fiscale di allora
Forse non ci siamo tutte dimenticate che sistema dei certificati allora il premier più la sottocapitalizzazione c'è più l'impresa era aveva sotto da perdere esattamente vietate veniva premiata sistema fiscale
Piuttosto che le imprese sane capitalizzate
Capaci di affrontare i mercati internazionali fatte la seconda cosa che avete secondo criterio di complete di perderli competitività delle imprese italiane Propeller ridotta dimensione aziendale è alto grado di indebitamento e scarsa capacità di autofinanziamento che soffrono
Di gestione e mancati investimenti e con lo sviluppo tecnologico innovativo tutte cose che erano dal vecchio sistema fiscale italiano erano praticamente incentivate più che
Più che disincentiva
Poiché ridotta capacità di innovazione per mancanza di visione imprenditoriale a medio-lungo termine che ha ridotto al lumicino gli investimenti e ricerca applicata c'era molto
In un mercato appunto & Impresa e che dovevano di rigidità e soprattutto indebitamente era chiaro dicendo alla fine del mese ha subito da parte dell'innovazione del ricerche in altre case
Questo discorso è ritardata l'introduzione di tecniche gestionale volute per la resistenza di Mani cimento Biso letto ricordiamoci che in quegli anni i due terzi
Dell'impresa italiane detiene erano protette è vero sotto gli occhi prevalentemente imprese pubbliche
Perché tutti scopriamo che la telefonia altre cose cominciata parlasse dico di di di imprese pubbliche che prevale messe in vendita dal proprio detrazione d'imprese lire cedesse
La bassa quindi redditività per tradizionale focalizzazione agenda la sua attività di basso valore aggiunto Inter avevamo le imprese private che era abbastanza più esposto su queste cose è un'impresa pubblica che era prevalentemente pubblica quella di servizio e quelle le imprese in rete
Scarsa capacità quindi di formare raggruppamenti nazionale o internazionale veramente competitive e scarso carente addestramento professionale ministeriale comunque raramente pianificati in rapporto ai traguardi competenti
Il punto quattro
Un importante punto di forza che voglio vivere che il sistema produttivo italiano è formato dalla costruzione dei cosiddetti distretti industriali tanti elogiati giustamente perché son ve le canto Enuta Gul e son quelle che ha incrinato questo mercato acque i loro settori di specializzazione riguardano prevalentemente i beni per la persona la casa nonché macchinari specializzati ora la vicinanza di qua molte di queste imprese lucrative consona il distretto lo sapete meglio di me e quali sono i vantaggi che ha creato questo tipo di distretto
Ma ha creato anche il tutto si scordano che era l'unico modo che le imprese avevano per potere eliminare alcune rigidità presente tutto si scordano che l'impresa familiare che produceva all'interno di un ristretto ed il modo come fare cottimo senza essere
Senza viola portandosi oppure da quello che sono alcune cose regola sindacale
E l'impresa familiare che veniva lavorata numero di pezzi da da consegnare a nella catena era ecco avevamo reintrodotte abbiamo ridotto dove il cottimo
Il modo dato modo quella di dare quella di radio di avere alcune flessibilità portasse all'estro significava in alcuni casi perché voi sul sistema fiscale quello che aveva alcuni tipi di tassazione all'estero che ero decisamente diverso da quelle che non in Italia
Significava illudere il sistema fiscale italiano e portare il ed esportare l'UPI le rigidità il sistema fiscale italiano ma portare quello che più gli consentiva meglio sistematica Italia
Quindi e poi c'è un solo piccolo particolare che la divisione del lavoro tra impresa e consente di ridurre i costi e di gestire prima lezione cicliche del mercato garantendo elasticità al sistema produttivo
Quindi questa ricerca della famosa flessibilità perché quasi guardiamo queste cose
Ci scordiamo quando ce l'abbiamo la morte tutta parla di flessibilità non sappiamo quali sono perché chi dice che c'è che dire così certe c'è c'è ma c'era in una maniera che era eludendo proprio quelle rigidità di cui oggi non si possono toccare che sembra come se toccasse dei santini questo sistema mantenuta gambe il Paese ma i fattori negativi che abbiamo prima elencato continua a gravare potenzialmente sulla capacità italiana di cresce e di creare occupazione
Allora molte aziende industriale dovranno anche essere ripensata la strategia l'organizzazione la ricerca del minimo costo e ora ed ha la massima qualità
E quindi le ondate davo Cycling che si sono verificati ogni paese ha più dure economia di mercato preannunciano quello che verrà
Per essere in grado di rispondere agli attacchi che le imprese piazzate su più mercati potranno afferrare quelle operanti inabili in ambito operative ristrette dovranno darsi una maggiore flessibilità nelle strutture di costo
Flessibilità nei costi che può significare nuove forme di esalazioni industriale gestione di outsourcing di certe funzione o componente di prodotto strutture finanziarie meno oberati di debiti
Possibile l'essenza ultima della globalizzazione consiste nel rendere possibile Grad ulteriore specializzazione rispetto a quello realizzato il mercato interno
In base al principio che la decisione del lavoro illimitata dalla dimensione del mercato per le imprese questo implica predisporre la dismissione o o delocalizzazione della parte che non potrà reggere la nuova concorrenza
E questo non significa portare i capitali all'estero ma significa rafforzare il sistema produttivo italiana
E mi spiace che tanti ministri e forse sarebbe bene che andassero certe volte prima di dare frase così qualunquista e di capire queste cose qui
Seconda cosa individuare il nucleo sul quale c'è già un vantaggio competitivo e dove questo può essere costruito e fruttato sul territorio più vaste
Il fenomeno della concentrazione sul core business sulle fasi difendibili della catena del valore in atto da alcuni anni
Il risvolto tangibile della crescente di attrazione dei mercati che comporta la nuova ristrutturazione a catena cessione acquisizioni e fusioni accordo di cooperazione da quando abbiamo detto ritengo che le trasformazioni in corso alla ricerca continua della complicità fra sistemi influiscono da un lato all'interno delle imprese
Con l'innovazione di processo e di prodotto di capacità organizzativa
E quindi anche di formazione fuori dall'impresa e con la creazione di un sistema sempre più articolato il più ricco di scampi che hanno origine se il gruppone si modificano fra soggetti diverse portatore di conoscenze e professionalità
Quindi l'analisi alla fervida conduce ad Hillary lavasse di una strategia di internazionalizzazione in una logica di sistema
Capace di far interagire poteri pubblici operatori privati e di mettere a disposizione delle imprese strumenti promozionali finanziare di sostegno formativi che concentra le imprese stesse di ottimizzare la loro competitività ed è questo tra l'arte righette che spesso ha penalizzato le imprese italiane non poter contare sul sistema Paese analoga ad altre e peraltro proprio farli protagoniste del rintraccio abitazione siano piccole e medie imprese
Li chiede a maggior ragione l'attenzione attivazione di strumenti e di funzione di cui la generalità di quell'impresa un dispone in modo autosufficiente
Infatti il motivo per cui Confindustria e da alcuni anni in particolare con quest'ultimo Governo si esprime col governo Prodi sia con questo metodo al governo attentato
E aggiunge devo dire che ha ricevuto ascolto per la riforma degli strumenti del mi incontri al ministero al commercio con l'estero con la collaborazione di Confindustria che di recente a è stata anche accelerate sottrarre sofferente
E con questo governo e in particolare del ministro Fassino
Che tutti gli strumenti o so stato ormai praticamente riformati in alcuni ma ancora ancora alcun regolamento attuativo alcune direttive di attuazione ma se l'ottanta per cento diciamo che forme di questo tormento oggi dire che richiedono votazione o che la parte che prima era di Mediocredito centrale sia uguale alla Simest e non è più bella Simest è un'altra cosa perché interviene sul capitale di rischio interviene sulla sull'aiuto che dall'impresa comunque
Si sa Dante guiderà poiché molti di questi dettagli la possibilità di potere radicale delle imprese sui mercati internazionale la Sace non è quella che vede che era prima di tutto stupiscono sui cui abbiamo fatto sicuramente mal gestita
Nello spirito in cui è stata riformata incerto se non contribuendo ancora affermare a supporre difende il di non più difendibile
Discorso vale anche per gli dice che una promozione un servizio di promozione all'impresa e deve essere usato come servizi promozione d'impresa inversa servizi alle imprese
E non quello di fare politica di commercio destro ma di fare promozione d'impresa di servizi produce attraverso questo riuscirà a fare politica economica est
Il discorso poi quindi tutte queste riforme tutte queste strumenti in cui l'acqua la Confindustria ha collaborato in quest'ultimo due anni tre anni specialmente va quindi nella giusta direzione i suoi frutti
Di oggi
Non rivediamo oggi perché stare iniziando solo adesso quindi rivedremo quindi quando oggi questo è un'altra cosa che dobbiamo evitare per far confusione quando oggi si parla e si mischiano ha preso forma fanta con i successi delle forte di ieri
Facciamo confusione perché proprio nell'ultimo anno è due n
Non è abbiamo corresse colato immonda vere alcune tutto il di queste fragilità e che vi ho detto prima ci sono evidenziate abbiamo dimezzato il surplus commerciale
Abbiamo stiamo continuando a perdere posizioni sui mercati conquistati con l'esportazione col fai da te ma per potere invece ritornare non permettersi il lusso che la componente del commercio estero perché non ci possiamo più permettere quel lusso che l'internazionalizzazione delle imprese vada sempre più avanti e addirittura Tenca almeno le posizioni acquisite accettò ma quello che era attorno al tre quattro per cento del PIL
Su quello che la componente del commercio estero quindi proiettare il sistema Italia e dunque l'obiettivo centrale dalla strategia di interrogazioni d'azione che si intende perseguire grazie
Grazie leggerezza livello sia tocca a me ha visto la problematica di oggi giustamente commesso euro al o dal lampo dell'INPS l'imprenditoria italiana ecco dello Yamaha
Ripetere dare sistema paese che sta
Dovrebbe essere dietro l'imprenditoria Italia
E adesso passiamo all'Arena dell'invece dei dei delle
Quelle zone del del mondo che sono di particolare interesse si sono state individuate come zone di particolare interesse e che sono oggetto del del terzo rapporto del laboratorio
Il direttore scientifico del laboratorio professor Paolo Guerrieri ci farà una sintesi di queste conclusioni prego
L'obiezione del corridoio cinque
Grazie
Allora il compito è quello di presentare appunto il lavoro di ricerca che in qualche modo dietro al rapporto dello IAI e ovviamente cercare di mettere in risalto finalità contenuti ovviamente risultati il tempo è breve quindi conto di procedere più che altro per flash molto rapidi sintetici
Ma vorrei iniziare ribadendo un po'le motivazioni che sono in qualche modo dietro questo lavoro
In altre parole perché in un rapporto sulla politica economica resterà dell'Italia e qui credo che si possa rispondere molto semplicemente direttamente perché quello che sta avvenendo a livello di economia internazionale complessiva
Si usa ormai la parola di globalizzazione è un fatto importante le decisioni politiche internazionali sono sempre più influenzate da fattori economici
Questo è un fenomeno generale
Caratterizza tutti i maggiori Paesi nel senso che tutti utilizzano ovviamente in forme diverse una gamma sempre più articolata sempre più complessa di politiche di strumenti per la promozione della presenza internazionale le loro imprese ma ancor più e sempre più dei loro sistemi territoriali
C'è quindi potremmo definire una nuova diplomazia economica all'opera che sta crescendo la sua importanza
è un fenomeno complesso articolato c'è un ventaglio di approcci e soluzioni adottato molto ampio soprattutto non ci sono ricette precostituite da applicare e da seguire da parte dei singoli Paesi
Non vi è dubbio che tutte queste tendenze rappresentano per l'Italia un punto importante devono interessare interessano ovviamente il nostro Paese nel senso che anche noi
Come sistema Paese dobbiamo intensificare ed accrescere riteniamo l'utilizzazione di strumenti e di strategie di politica economica estera che siano sempre più il re intatte al perseguimento di interessi fondamentali nel nostro Paese
Ma qui una domanda ma quali interessi e soprattutto con quali politiche strumenti nella fase della competizione globale
Credo che per cercare di rispondere a una domanda come questo si possa partire da un fatto che è quello dell'Italia parte integrante e fondamentale dell'Unione Europea
E quindi come tale la politica economica del nostro Paese è sempre più influenzata si potrebbe dire gestita come sappiamo da Bruxelles
Ora questa è una prima dimensione importante con riguardo a questa dimensione europea credo che il nostro interesse prioritario
Sia quello di contribuire a perché l'Europa possa affermarsi come attore globale nel nuovo sistema economico internazionale che si va definendo
Ed è chiaro che perché l'Europa avanzi in questa direzione e necessario sviluppare una forte integrazione europea sotto il profilo sia delle scelte istituzionali che delle politiche in questa prospettiva io credo che un efficace salvaguardia dei nostri interessi interessi di sistema Paese passa necessariamente attraverso l'integrazione europea
A tutto ciò come sappiamo non esclude in alcun modo la possibilità direi anzi la necessità di rappresentare e difendere specifici interessi nazionali
Che possono avere sfondò come sappiamo Geo economico siccome tematico anche favorendo relazioni privilegiate a livello di Paesi con altri Paesi
O con gruppi di Paesi
In altre parole e tutto ciò non esclude una politica estera
In qualche modo da sistema paese dal momento che una politica estera sempre più comune non significa anzi in qualche maniera tende ad favorire iniziative specializzazione geografiche tema e tematiche da parte dei singoli paesi membri
In molti casi si potrebbe addirittura che le impone queste iniziative tutto ciò naturalmente a condizione di non mettere a rischio l'azione Esterna comune Manzi contribuendo al gioco a somma positiva che si svolge a livello di Unione europea
Ecco io credo che si potrebbe riassumere tutto questo con un'immagine di un gioco a tre livelli della politica economica estera dell'Italia c'è innanzitutto un livello interno l'Unione europea
Che è dettato anche dalla rinnovata competizione tra sistemi dopo l'introduzione dell'euro e che in qualche modo si svolge all'interno
Del mercato europeo unificato attraverso la promozione di interessi economici nazionali per quanto Risi duali
C'è poi un secondo livello verso i paesi terzi
Che l'Italia può e deve in qualche modo colmare attraverso un'azione diplomatica di promozione commerciale nazionale
Ma in chiave complementare rispetto all'azione europea al fine di contribuire al rafforzamento di un disegno strategico complessivo
E c'è infine il terzo livello quello della politica e delle politiche europee volto ad affermare il nuovo ruolo dell'Europa di attore globale
Ecco credo che questi siano i tre livelli a cui guardare quando si parla di politica economica estera per utilizzarli tutti appieno cercando di esaltarne sinergie e complementarietà nella rappresentazione dei singoli interessi nazionali
In qualche maniera per trasformare questo gioco
In un gioco a somma positiva un risultato come sappiamo quest'ultimo tutt'altro che scontato
Ecco credo che queste siano le molteplici sfide che disegnano lo scenario in larga parte nuovo che oggi di fronte alla politica economica estera dell'Italia come d'altra parte degli altri Paesi europei
Ed è chiaro che tutto ciò impone un riassetto dei contenuti delle politiche e delle istituzioni ai vari livelli come in parte sta già avvenendo
Ma come in larga misura come cercherò di dire più avanti deve ancora venire
Il lavoro portato avanti dal laboratorio dello IAI le analisi del rapporto vogliono offrire un contributo per quanto modesto in qualche modo parziale in questa direzione
In altre parole il rapporto dello IAI esamina la politica economica estera adottando un approccio disaggregato cioè partendo dare i Paesi
Datemi per ricostruire attraverso questi che Istana desse evoluzione strumenti ed esigenze della politica estera dell'Italia
Le aree e dei Paesi presi in esame oltre che i temi in questa terza edizione sono state come è stato già detto da Cesare Merlini la Turchia i maggiori Paesi dell'Europa centrorientale il Mercosur
Sui rapporti con l'Europa e con l'area del master
Quarto tema l'organizzazione mondiale del commercio e il nuovo Millennium Round
Sono temi che potrebbero apparire come dire diversi relativamente eterogenei ma che in realtà sono strettamente collegati io credo all'approccio a tre livelli che ho cercato prima di illustrare dal momento che hanno un filo conduttore che è il consolidamento politico economico dell'Unione europea e la difesa di interessi specifici dell'Italia
Sono in effetti le aree e di Paesi con Helen Kato tutte amare e Paesi di interesse prioritario per il modello di proiezione internazionale delle imprese italiane ed è il sistema Italia in generale
Non siamo partiti da questi contesti specifici per cercare di verificare il rileggere accanto al processo di integrazione europea il posizionamento dell'Italia e delle sue politiche per l'internazionalizzazione
Vorrei ora passare a riassumere brevemente i risultati dei quattro gruppi di lavoro per tornare poi a mo'di conclusione al tema più generale da cui sono partito e vorrei cominciare proprio dal tema della Turchia dei rapporti tra questo Paese l'Italia i più in generale l'Unione europea
Di cui si è occupato il gruppo di lavoro del laboratorio dello IAI coordinato da Roberto Riboni
è un tema che abbiamo considerato di straordinaria rilevanza per una serie di accadimenti più o meno recenti
Ai e assai noti
Noi riteniamo che è stato soprattutto a partire dalla decisione presa dal Consiglio europeo di Lussemburgo alla fine del novantasette quella di non includere fra i Paesi candidati all'attuale giro di allargamento dell'Unione Europea la Turchia
A partire da questa decisione in questo Paese si è accentuata la tendenza al nazionalismo e alla divaricazione in i rapporti con l'Unione europea
Questa evoluzione ha in qualche modo ostacolato il tentativo di alcuni dei paesi membri dell'unione tra cui l'Italia di ridare alla Turchia una prospettiva europea basata sul rafforzamento dei legami economici
In qualche modo esistenti e da rafforzare
Ciò che è accaduto più di recente in primo luogo il caso Scholl Anna certamente a otto vittorie rischi di isolamento della Turchia rispetto al sistema europeo ma non solo
In quanto è un isolamento che in qualche modo può prefigurare un distacco più generale che interessa
Direttamente anche la stessa alleanza atlantica
Di qui nel rapporto viene sottolineata la necessità di compiere sforzi per un rien coraggio della Turchia al sistema europeo e occidentale
Gli ultimi drammatici eventi del terremoto credo che abbiano reso tale necessità ancora più pressante sono due le proposte che vengono avanzate
Una riguarda all'interno dell'Unione Europea quello di uno scrupoloso adempimento degli impegni e in essere un rafforzamento dei legami economici e finanziari essenzialmente nel quadro tracciato dall'unione doganale
Al di fuori dell'Unione
La Costituzione è un'efficace rete di rapporti bilaterali fra la Turchia i quei Paesi dell'Unione europea che hanno mostrato maggiore sensibilità e interesse nei confronti di questo Paese
L'Italia credo potrebbe prendere l'iniziativa per la costituzione di questa rete
La forma di un gruppo che sorvegli coordini qualche modo stimoli le politiche necessarie in ambito europeo
Un secondo gruppo di lavori
Di lavoro del laboratorio quello coordinato da Ettore Greco ha preso in esame il processo di allargamento dell'Unione Europea con riguardo in particolare ai negoziati di adesione dei quattro Paesi associati Polonia Slovenia Ungheria Repubblica Ceca ora è evidente come l'area dell'Europa centrale sia ormai di attraverso una piena integrazione nelle strutture dell'Unione
Che almeno per quanto riguarda i suddetti Paesi potrebbe essere completata in pochi anni
Nel contempo è in atto una revisione delle politiche dell'Unione a sostegno di questi processi di adesione e che rappresenta una sfida anche per l'Italia come sappiamo l'atteggiamento italiano è sostanzialmente immutato negli ultimi anni
Si è abbandonata una posizione di attendismo e cautela in qualche modo il nostro Paese è diventato un attivo sostenitore del processo di allargamento e ciò gli ha consentito di rendere più credibili anche i suoi sforzi volti a rafforzare i contesti di cooperazione regionale
Restano tuttavia come sappiamo una serie di problemi che anche dal punto di vista italiano vanno risolti prima
E la conclusione dei negoziati per l'adesione in primo luogo la necessità di attuare la riforma dell'architettura istituzionale comunitaria
Che credo sia resa ancor più pressante proprio dalla consapevolezza che maturata dopo i drammatici eventi del Kosovo nella necessità di accelerare di procedere il più rapidamente possibile sulla strada all'allargamento d'altra parte i deludenti risultati del vertice di Berlino del marzo novantanove credo abbiano mostrato come l'Unione stia procedendo ancora troppo lentamente nella riforma di tali politiche
Ovviamente sappiamo tutto e come siano in gioco degli interessi assai consistenti dal punto di vista nazionale
Ma credo che la difesa di queste posizioni consolidate andrebbe riconsiderata proprio alla luce dei tre livelli di politica economica estera a cui ho fatto cenno all'inizio
In questo caso gli interessi nazionali e questo vale anche per l'Italia creda debbano passare attraverso il rafforzamento dell'integrazione anziché in qualche modo venire per ora di malgrado l'integrazione
Ora dall'analisi del laboratorio è emerso un interesse precipuo dell'Italia a rafforzare la cooperazione con gli Stati dell'Europa centrale
Perché l'Italia potrebbe trarre considerevoli vantaggi da una crescente multi Latteri Diaz molti la teorizzazione dei contesti di cooperazione con questi Paesi
Credo che si pone infatti l'esigenza di attuare verso i Paesi dell'Europa centrale programmi di cooperazione che abbiano un respiro in qualche modo di lungo termine
In mirino a dare più solido radicato radicamento alla presenza delle nostre così come delle imprese di questi Paesi
Ho già avuto modo di sottolineare l'importanza che l'Europa possa affermare un suo ruolo di attore globale nel sistema economico internazionale che si va affermando
Ecco io credo che in questa prospettiva rientri l'obiettivo per l'Europa di sviluppare una rete di relazioni fra grandi istituzioni regionali
Credo che questa rappresenti una delle chiavi essenziali per in qualche modo avviare a soluzione problemi di governance che si pongono a livello internazionale
In questo caso il regionalismo può essere letto come una tappa intermedia destinata a consolidare strumenti di governo dei processi di globalizzazione
Raccordo ricostruire un'area di libero scambio con il Mercosur io credo che vada in questa direzione
Un terzo gruppo di lavoro del laboratorio coordinato da Andrea sto Piero si è occupato di analizzare lo stato di avanzamento di questo progetto
All'interno di uno scenario più ampio che è quello della Tryon colazione dal momento che c'è una proposta e c'è una iniziativa in corso
Che vede il Mercosur impegnato nella realizzazione di una free trade R. of the Americas e quindi né i rapporti che lo legano all'area del Nafta e in particolare agli Stati Uniti
Ora io credo che l'Italia il nostro Paese sia tra i Paesi membri dell'Unione tra i più interessati a definire un accordo di associazione interregionale con l'area del Mercosur
Tre Paesi latinoamericani Brasile e l'Argentina come è noto sono tra i nostri maggiori partner i mercati di sbocco
Tutte le grandi multinazionali italiane sono localizzate nel Mercosur
Vi sono ingenti investimenti italiani trasferimenti tecnologici e partnership commerciali anche da parte di numerose piccole e medie imprese italiane così come cospicua la presenza degli intermediari finanziari
Ora più di recente alla crisi brasiliana le incertezze del processo di ampliamento e approfondimento del Mercosur
Hanno indotto atteggiamenti di maggiore cautela tra gli operatori italiani ma io credo che abbiano anche rafforzato la convinzione della necessità di un rilancio della crescita di medio lungo periodo di quest'area
Un'area non dimentichiamo ciò che all'inizio dell'anno
Con la svalutazione del Real pareva destinata ad entrare in una drammatica spirale recessiva involutiva io credo che a distanza di sei mesi per quanto i rischi non siano certo stati fugati
I colori dello scenario appaiono perlomeno meno cupi
Ma a riguardo le conclusioni del rapporto insistono su un punto
Il positivo avvio e sviluppo di raccordo tra Europa e di Unione europea e Mercosur credo noi possa contribuire favorevolmente al consolidamento dello stesso processo di integrazione regionale nell'area
Ora non e bisogna nascondersi le difficoltà di un accordo di questo genere
Sono molto ampie proprio sui temi più tradizionali quello dell'abbattimento delle barriere tariffarie in particolare in un settore sopra ogni altro con l'agricoltura
Ma io credo che si può guardare anche agli spazi interessanti che si aprono su altre aree in particolare su quella dell'integrazione produttiva a medio lungo termine
Ecco io credo che al nostro Paese convenga adoperarsi attivamente all'interno dell'Europa per sostenere lo sviluppo delle negoziazioni commerciali con il Mercosur con il Cile
Vi sono alcune proposte iniziative operative che noi in qualche modo avanziamo nel rapporto quale quella di dare periodicità ai vertici il cui Mercosur in modo da accrescere la credibilità retrocesso rinegoziazione agevolarne una conclusione positiva quello di sostenere il regionalismo del Mercosur in termini istituzionali e politici
Quello di creare un'Agenzia europea per sostenere e garantire di Investimenti nelle piccole e medie imprese
Quello di sostenere lo sviluppo di per
Dice di giugno Rio de Janeiro siano emerse alcune direzioni strategiche lungo cui muoversi per garantire più solide basi al rapporto tra Mercosur e Unione europea
Da questo punto di vista importante che si sottolinei che questo rapporto non vada solo letto esclusivamente in chiave interstatale ma in qualche modo vada sottolineato una componente sempre più importante
Che è quella delle integrazioni che possono avvenire a livello economico e produttivo
E qui il sistema italiano di piccole e medie imprese credo rappresenti un patrimonio come dire uno strumento in grado di contribuire alla crescita della base produttiva e del mercato interno dei paesi del Mercosur
Certo nulla di automatico esiste nello sviluppo di questi rapporti dal momento che vanno create le condizioni di contesto adeguate perché queste alleanze si sviluppino e in qualche modo producano una serie di risultati auspicabili
Ho parlato dei vari livelli della politica economica estera dell'Italia all'inizio e della necessità di stimolare una interazione tra questi
Ecco credo che il campo della politica commerciale della difesa degli interessi del nostro sistema Paese credo che sia una piena conferma di questo schema
Se n'è occupato il quarto ultimo gruppo di lavoro del laboratorio di quest'anno coordinato da Isabella fa lontano che analizzato il tema della liberalizzazione commerciale multilaterale e degli interessi in gioco per l'Italia
Come è noto in sede di Organizzazione mondiale del commercio c'è una definizione di una nuova agenda di negoziazioni globali che potrebbe avviarsi già a partire dalla Conferenza interministeriale di Seattle nel prossimo novembre dando vita a quella che attualmente viene de chiamato il Millennium Round anche se le modalità di svolgimento sono in qualche modo ancora aperte e il rapporto tenta di discuterle
Io credo che il lancio del Millennium Round avrebbe certamente una grande rilevanza
Se non altro al fine di arrestare quella deriva protezionistica e qui la frammentazione settoriale che ha caratterizzato le strategie e le politiche di tutti i Paesi più avanzati nel periodo più recente
In primo luogo e in particolare gli Stati Uniti
Ma certo le difficoltà erano e restano enormi tanto da rendere estremamente incerta la direzione e i contenuti nel negoziato
Accanto alla riduzione delle barriere tariffarie più tradizionali nelle negoziazioni sono previste una serie di temi nuovi in qualche modo legate più che altro a politiche
E strumenti domestici che in qualche modo impediscono per molti prodotti e servizi in un reale accesso ai mercati dei vari Paesi
I temi in questo caso presentano delle difficoltà aggiuntive rispetto al passato perché riguardano scelte cassetti di politica interni ai vari paesi cito tra questi le politiche di concorrenza le politiche di regolamentazione degli investimenti gli standard di lavoro e ambientali
In questo contesto l'Italia degli interessi specifici in gioco da difendere in primo luogo ma non solo in sede di politica commerciale comune
Cui è stata affidata come noto ex articolo centotredici dei Trattati di Roma la definizione gestione e difesa delle linee priorità negoziale dell'Unione Europea
Il gruppo di lavoro del laboratorio analizzato questi temi negoziali potenzialmente oggetto dell'agenda del dal ritiro
Cercando di metterne in luce costi e benefici sia in generale sia per il nostro Paese così da offrire un qualche contributo all'elaborazione di una strategia strategia complessiva di sistema
L'Italia
A questo riguardo abbiamo anche analizzato i meccanismi istituzionali del sistema di politica commerciale in generale di quelli di politica economica estera dell'Italia
E al contributo che potrebbe derivare dal rafforzamento nella preparazioni a monte della posizione italiana in ambito comitato centotredici anche e soprattutto in relazione alle recenti novità
Del decreto centoquarantatré e della istituzione della cabina di regia
Tale meccanismo se funzionerà al meglio credo si potrà rivelare assai utile per la formulazione della nostra politica commerciale
Così come per la gestione di un round compresso che come sappiamo coinvolgerà settori e politiche molto diverse tuttavia non abbiamo in qualche modo e nascosto né sottovalutato gli ostacoli gli elementi di debolezza che si frappongono a una concreta individuazione difesa degli interessi commerciali dell'Italia
Un primo fattore consiste nella ancora scarsa concertazione tra istituzioni pubbliche incaricate di rappresentare gli interessi italiani e mondo imprenditoriale un secondo fattore si manifesta nella carente capacità di analisi e rappresentazione degli interessi da parte dei vari gruppi e parti coinvolte credo che un terzo elemento di debolezza si anche lo scarso dibattito con lo scarso interesse che su questi temi finora e immerso a livello di mass media di Società Civile
E sappiamo in realtà come i negoziati proprio per i nuovi temi in qualche modo saranno trattati coinvolgeranno in realtà un vasto pubblico molto più ampio
Di quello dei tradizionali addetti ai lavori di qui quindi alcune proposte che sono nel nel rapporto per cercare in qualche modo di colmare queste lacune e se possibile cercare di superare questi elementi di debolezza vorrei concludere questo mio intervento ritornando al tema più generale che è quello appunto della politica economica estera da cui sono partito io credo che dal rapporto emergano alcune tendenze comuni al di là della specificità di paesi di temi
Offrono alcune indicazioni e suggerimenti che speriamo siano di qualche significato per la formulazione della politica economica essa dell'Italia
Io qui vorrei richiamare l'amico attenzione su uno di questi aspetti che riguarda le politiche di internazionalizzazione per il nostro Paese su cui si è già soffermato ingegnere Alessandrello nella sua introduzione
Certo le politiche per l'internazionalizzazione non esauriscono la politica economica estera ma ne rappresentano una parte importante direi Sempre più importante
E dal rapporto viene una conferma della necessità di accrescere intensificare interventi in qualche maniera a livello di sostegno e di sviluppo dei processi di internazionalizzazione che offrano un contesto adeguato non solo alle imprecise ma anche ai nostri sistemi territoriali
A questo riguardo è importante sottolinearlo a partire dalla seconda metà degli anni Novanta e con intensità crescente negli ultimi anni si sono intensificati interventi di riforma
Sia delle istituzioni che dei meccanismi preposti alle politiche per l'internazionalizzazione
Si è così proceduto a una radicale revisione della normativa per il commercio estero per queste politiche che ha investito appieno istituzioni centri di programmazione enti di gestione
Come gli strumenti finora gestiti da Sace Simest e Mediocredito
Accanto a questa rinnovata attenzione per gli strumenti e le politiche
Per l'internazionalizzazione io credo sia importante se anche avviata una vasta riflessione sull'importanza delle politiche di attrazione degli investimenti esteri in Italia e quindi sulla necessità di valorizzare i territori
Con l'avvio anche come sappiamo della di Sviluppo Italia
Credo che sia importante sottolineare allora un fatto la direzione di questi cambiamenti è quella giusta è in qualche modo e importante perché si è come dire mosso una serie di Primi passi si è messo in moto un processo
Che è importante sottolineare rappresenti una vitale componente della competitività del nostro sistema economico e produttivo
Per esempio importante citare la saldatura sente più forte tra politiche commerciali più tradizionali orientate a sostenere le esportazioni e politiche di internazionalizzazione delle imprese
Volte a promuovere una loro stabile presenza sui mercati internazionali
Tutto ciò perché va tenuto conto di quella integrazione crescente tra politiche commerciali e politiche industriali territoriali
Anche importante sottolineare quella tendenza in atto a un decentramento funzionale territoriale della gestione delle politiche e degli strumenti di sostegno all'internazionalizzazione
Come sappiamo la finalità è soprattutto quello di interpretare meglio quelle esigenze articolate e complesse
Che provengono da imprese sempre più proiettate all'esterno sui mercati internazionali ma che hanno un rinnovato radicamento locale sul territorio
Qualche carenza si potrebbe semmai denunciare sul piano dei servizi reali all'internazionalizzazione
Soprattutto perché è necessario un ancora deciso come dire innalzamento dello standard qualitativo così come sono necessari nuovi efficaci incentivi per la crescita di una nuova offerta di mercato di questi strumenti di promozione assistenza
Formazione soprattutto perché possano adattarsi alle esigenze sempre più mutevoli della competizione globale
Una volta riconosciuto questo aspetti questi aspetti positivi e tuttavia inutile nascondere il fatto che ancora molto resta da fare
Per arrivare a costruire un'efficace politica economica estera il sistema Italia anche perché il ritardo con cui si è partiti è stato ed è notevole rispetto come sappiamo ai nostri partner più avanzati
A questo riguardo più che citare adesso alle varie cose che si potrebbero in qualche modo elencare come importanti a mo'di conclusione vorrei sottolineare soprattutto un tema che mi pare molto più generale in qualche modo le comprenda tutti che è quello della necessità di continuare a guardare alla realizzazione nel suo complesso del disegno di riforma che è stato in prospettato e che è in atto in altre parole guardare alla capacità da da parte del nostro Paese di dotarsi di un'efficace strategia coordinata e complessiva
Cioè anche l'Italia come altri paesi avanzati de de sviluppare accelerare questo passaggio da politiche per l'internazionalizzazione
Che erano o in qualche modo rappresentavano una semplice sommatoria di tipologie varie di sostegno alle attività internazionali dell'impresa è verso una vera e propria rete integrata di strumenti e politiche di intervento
Utilizzandoli in modo coordinato il sapendo coniugare soluzioni tecniche inediti iniziative politiche in una visione strategica unitaria
L'obiettivo ultimo in definitiva deve essere per il nostro Paese quello di predisporre una rinnovata gamma di politiche strumenti coordina
Atti fra loro e con le politiche economiche più generali
Io credo che la possibilità di cogliere tale obiettivo
Di Permira in larga misura dalle scelte e dai passaggi concreti che verranno adottati nell'attuazione di unti del disegno strategico che in qualche modo è in atto e nell'attuazione dei numerosi passa i processi di riforma che in qualche modo sono in atto
Ad esempio la creazione della cabina di regia è certamente un passo giusto e importante certo molto dipenderà dal suo concreto operare e dalle scelte che verranno effettuate ma una strategia complessiva era il resta necessaria
Soprattutto per fronteggiare utilizzare al meglio lei molte opportunità condizionamenti che provengono da quei tre livelli multilaterale regionale e nazionale a cui ho accennato all'inizio
E che caratterizzano credo oggi il confronto tra politiche i sistemi territoriali nazionali nell'era della competizione globale
Con il nostro lavoro di ricerche di analisi noi speriamo di continuare a contribuire per quanto modestamente parzialmente anche in futuro a questa sfida
Che riteniamo molto importante per il nostro Paese perché a questa sfida vengano in qualche modo date risposte efficaci e in qualche modo positive
Così da rafforzare nel tempo questa capacità di operare in questo scenario in questo contesto più ampio
Mi fermo qui scusandomi per aver parlato anche troppo grazie
Ringrazio Paolo Guerrieri per questa sintesi è stato nel tempo previsto in maniera rigorosa e per per ordire Chianciano atto una sintesi molto chiara dell'insieme del rapporto del dello IAI
E l'ordine alfabetico degli interventi previsti inseguito
Viscomi favorisce nell'intento di cercare di stabilire un ping pong fra le istituzioni e gli operatori quindi prima però il
Ministro Cangelosi il dottor Dante Ministero degli esteri e la Simest e poi avrò due imprenditori
Il mondo imprenditoriale
Riccardo Perissich il dottor San Pietro
E poi ritorniamo all'istituzione con le conclusioni sottosegretario Ranieri si è parlato molto di integrazione europea uno dei rapporti riguarda in particolare una grossa sfida come all'ancora reiterato
Romano Prodi recentemente al Parlamento europeo ed è quella dell'allargamento quindi credo che sia un privilegio per noia vere con
Qui Rocco Cangelosi che come sapete il ministero degli Esteri coordina proprio ma parte politica del dell'Unione Europea ruolo italiano nell'Unione Europea prego
Grazie presidente
Concentrerò un po'per
Su alcuni aspetti
Che l'allargamento dell'Unione Europea occorrono detto più dovrebbe essere contento dieci dodici minuti Presidente certamente sarò sintetico al massimo o mi concentrerò su alcuni aspetti degli dell'allargamento dell'Unione Europea alla luce di recenti avvenimenti e anche in vista del Consiglio europeo di Helsinki che dovrebbe segnare una tappa importante per questo processo
Innanzitutto
Bisogna considerare che il processo di allargamento
Sembra adesso divenire un più complesso al seguito della crisi che c'è stata nel Kosovo in quanto nuovi Paesi si affacciano sullo scenario del a dell'allargamento
E tradizioni Unione Europea
Per una necessità di dare stabilità
In una zona nella quale abbiamo conosciuto delle grandi turbolenze
Questo naturalmente da una parte
Induce una maggiore riflessione e dall'altra spinge
Alcuni Paesi
A chiedere con maggiore insistenza un'accelerazione il processo di allargamento noi ci troviamo in questa situazione al momento attuale
Che la commissione per quanto riguarda
I Paesi che il primo gruppo a
Insieme agli Stati membri
Ha condotto i negoziati
Con
Ritmo serrato però non ha potuto
Che trattare una metà dei capitoli che costituiscono la chi comunitario
E soprattutto ha trattato
I capitoli
Più facile
Studiamo quindi adesso con il primo gruppo di Paesi candidati a dover affrontare i temi più complessi
Del negoziato
Dall'altra parte c'è la seconda il secondo gruppo dei paesi
Candidati
Per i quali si dovrà decidere poi alcuni dei quali o per tutti quanti ad Helsinki si aprire i negoziati con che è poi il problema della Turchia e come ho detto in apertura poi il problema di questi accordi di associazione e stabilizzazione per i Balcani
Che riguardano i Paesi della
La
La realtà delle cose e che il negoziato
Con alcuni di questi Paesi Paesi il primo gruppo sta marcando delle difficoltà tecniche le difficoltà realtà ci troviamo
Su questi capitoli a marcare dover rimarcare che i ritardi
Nel
Adeguamento delle legislazioni nazionali
A quello che la chi comunica
La commissione in una sua prima valutazione
Ritiene criteri ultimo gruppo visti i Paesi credo sia Polonia Ungheria Repubblica Ceca Estonia Slovenia
E Cipro
Soltanto uno due di questi Paesi sarebbero per il momento rispondenti
Alla tabella di marcia che stacca
Ora di fronte a questa situazione ci troviamo per contro sollecitati alla fissazione i dati di date limite per quanto riguarda il raggiungimento degli obiettivi più è un elemento un po'delicato perché pietre che fissare una data è un impegno molto importante per l'Unione e sugli Stati membri ma anche per i Paesi aderenti lo stesso tempo può costituire uno stimolo per poter raggiungere l'obiettivo
La in particolare complessità del negoziato e la delicatezza se vogliamo della chi comunitario
Credo che debbano costituire un elemento di grande riflessione anche per quanto riguarda valutazione degli interessi italiani cioè da una parte noi abbiamo grande interesse ad allargare l'Unione allargare il grande mercato eccetera altra diamo un grande interesse a preservare
La chi comunitario perché se effettivamente si dovessero fare degli sconti di vedere un eccessive si rischierebbe di mettere in pericolo quella che è stata la costruzione comunitaria fino adesso e che nessuno vorrebbe vorrebbe naturalmente mettere in pericolo tenuto conto dei grossi vantaggi che ne sono derivati e proprio alla vigilia
Alla vigilia dell'entrata in vigore del cioè l'euro che cominciato entra in vigore e alla alla vigilia del completamento del processo che porterà all'entrata in vigore di dell'euro come moneta anche visibile Tiscali
Allora quale può essere una scelta alla quale la comunità si trova con successo che la corrente ad Helsinki
E quella da una parte scritti mantenere fermo o mantenere fermi
I parametri che sono alla base del del negoziato e dell'allargamento stesso e dall'altra e dall'altra invece cercare di
Fissare dei dei punti di riferimento limite per quanto riguarda il negoziato poiché per esempio si potrebbe ipotizzare che l'Unione etica che lei sarà pronta a ricevere gli stati
Alcuni Stati o tutti gli stati quelli che saranno pronti nel primo gruppo a una determinata data
Questo non pregiudicherebbe praticamente ne farebbe che farebbe balenare l'idea di sconti particolari ma potrebbe costituire un punto
Un punto di riferimento di impegno quindi perquisito gli Stati aderenti ad accelerare i negoziati quindi a proporre quelle riforme interni che sono necessari per l'adeguamento alla chi comunitario
Evidentemente è una necessità politica che si pone in quanto
Il rischio che stiamo correndo attualmente e che questi Paesi candidati poi sono stati suscitati molte aspettative il sia una
Un contraccolpo nelle opinioni pubbliche vi sia un contraccolpo nei gruppi dirigenti
Per la delusione che ci sta
Avvertendo riuniti per i ritardi
Di questo allargamento tra l'altro l'Unione europea da una parte ha dato una risposta a quella gente due mila deve dare una risposta importante adesso
Con la Conferenza intergovernativa per quanto riguarda le riforme istituzionali e anche di un altro passaggio estremamente delicato sul quale dovremmo dovremo porre attenzione perché sarà lo strumento attraverso la la quale la la l'Unione si doterà di quelle riforme minime necessarie
Per poter sopportare quanto meno il primo allargamento
Vengo adesso momento al caso della Turchia è stato evocato con molta con molta
Avvedutezza e proprietà da parte del relatore
Sì direi con tempestività in quanto proprio il proprio di ieri la missione che il ministro Dini Caputo
L'onore di accompagnare ad Ankara dove effettivamente da parte italiana si è ricucito diciamo uno strappo che si dà creato dei mesi passati a Cava dei Servi nati incomprensioni dibattiti di natura politica e nello stesso tempo si sono confermate certe nostre prese di posizione favorevoli a all'ingresso della Turchia nell'Unione Europea a tempo debito naturalmente quando determinate condizioni si saranno realizzate
E questo ha consentito un certo disgelo il disgelo tra l'altro si svolge in un in un contesto favorevoli dell'Unione Europea
In quanto idilli i rapporti Grecia Turchia solo nel momento in una fase piuttosto favorevole
La cosiddetta diplomazia del terremoto diciamo a anche certo qual modo favorito questi colloqui ha fatto riscoprire radici e culture comuni non bisogna naturalmente indulgere molto su questi su questi aspetti
Che si sono lì rivelati però chiaramente il ministro Papandreou sta conducendo Chuck sta conducendo una politica di riavvicinamento e e di chiarificazione
Con i turchi il che lascia sperare che per lo meno al Consiglio europeo di Helsinki si possa raggiungere quella unanimità necessaria
A determinare terra turchi alla riconferma di paese candidato e quindi la possibilità di aprire con la Turchia lo screening delle de delle sue politiche esaminare poi qual è la conformità delle delle legislazioni dei della della Turchia quelli che sono i criteri di Copenaghen
Quello che bisogna fare evitare di porre delle delle condizioni aggiuntive o particolari infatti sentire Turchia discriminate rispetto agli altri Paesi aderenti ed è per questo che i criteri di Copenaghen è di per sé sono abbastanza rigorosi
Dovrebbero rappresentare il parametro diritti riferimenti
Credo che al di là di quelli che sono gli aspetti economici da Turchia peraltro per alcune riforme nel campo economico è molto più avanti di alcuni altri Paesi candidati Seat avremo dei problemi nel settore politico soprattutto quei diritti umani se vogliamo quello del rispetto delle minoranze di una libertà di espressione
Sono settori
Di grande delicatezza e per le quali da parte italiana è stata sollecitata una accelerazione delle riforme che è stato dato il massimo sostegno a queste riforme che dovrebbero consentire in un certo arco di tempo tenuto conto di quelle che sono le problematiche interne a questo Paese di raggiungere degli standards tali da poter aprire poi negoziato vero e proprio
Per la dizione all'Unione Europea
Noi riteniamo che giudicherà Turchia sia parte
Del dell'Europa sia per cultura per tradizione per posizioni sui geografica riteniamo che sia importanti chiede che la Turchia faccia parte dell'Europa sia agganciati all'Europa
Per una serie di motivi economici grosso mercato che si va profilando e per motivi ovviamente di ordine politico perché nessuno ha interesse a vedere questo Paese che affaccia sul Mediterraneo che la posizione strategica
Rilevante nei confronti di inediti ITT certi nodi anche di importanza strategica energetica
Che vada alla deriva verso posizioni fondamentaliste che si sono affacciati in Turchia al momento in cui la delusione per una mancata risposta da parte da parte dell'Unione Europea si si profilata quindi noi lavoreremo in questa direzione contiamo nel sostegno da parte degli operatori economici
Come impostazione del
Dei rapporti con questo Paese
Altrettanto riteniamo per quanto riguarda i i paesi del primo gruppo di allargamento che ci siano che siano fatti le riflessioni attente a una a scadenze diciamo di medio periodo che da una parte consente allo
L'allargamento in tempi piuttosto brevi ma nello stesso tempo
Consento di adottare tutte le cautele tutte le salvaguardie per evitare che ci siano dei danni che potrebbero essere irreversibili nei confronti del mercato unico che è stato creato con grande difficoltà un'altra un'altra parola per quanto riguarda i paesi del secondo gruppo
La nostra sensazione che si debba dare un segnale politico per cui questi paesi che non si possa fare un'altra U
Una scelta all'interno di questi Paesi del secondo gruppo fra Paesi più bravi pesi meno bravi gravi travi questo creerebbe delle frustrazioni in alcuni Paesi in particolare della Bulgaria e della la Romania avrebbe dei contraccolpi
Nella l'assetto politico di quei Paesi quindi secondo noi sarebbe opportuno che da parte dell'Unione europea si dia un segnale dire be noi apriamo il negoziato con tutti questi Paesi naturalmente poi chi rema più forte arriverà al traguardo quindi senza venir meno a quelli che sui criteri di Copenaghen e troviamo un segnale politico importante di diversi attenti negoziato con con tutti qua
Per quanto riguarda i Balcani Paesi i Paesi dell'area balcanica
Di vorrei dire che apprezziamo molto il discorso lanciato da parte del presidente Prodi di accordi di associazione che stabilizzazioni un discorso sul quale dobbiamo lavorare e dobbiamo costruire delle delle intese con questi Paesi affinché tra di loro e con l'Unione europea comincino a creare un libero mercato le istituzioni necessarie al funzionamento di questo mercato la creazione chi
Lo sviluppo dipoli la società civile ma naturalmente che presto di parlare di allargare di allargamento può essere questa una prospettiva ma evidentemente una prospettiva che si profila con un po'più lontana nel tempo quindi bisogna essere realisti lavorare intanto in un nuovo tipo gli accordi che siano dotati di strumenti
Più efficaci come ad esempio concessioni unilaterali in campo doganali da parte dell'Unione europea in modo tale da consentire prodotti quei Paesi di avere più facile accesso al nostro mercato creare di in quei in quei mercati le condizioni
Per una domanda
è uno sviluppo una specie di se vogliamo di di piano Marshall che si dovrebbe lanciare anche a livello istituzionale non soltanto a livello economico in modo che si creano le condizioni per lo sviluppo di questi questo per quanto riguarda l'allentamento mi permetterei di dire due parole su su il prossimo negoziato che ci attende le consigliato di Seattle ho sentito ho ascoltato con con molto interesse evidentemente la cabina di regia potrà giocare un ruolo fondamentale nel mettere a punto la posizione italiana
Noi dice abbiamo due punti fondamentali interessi da una parte il l'agricoltura l'altra parte i servizi in agricoltura
Abbiamo
L'esigenza anche con i paesi di Carlos che rappresentano i Paesi dei mantenerti in una riforma di abbassare
La protezione comunitaria di prodotti continentali nel negoziato scorso ricorderete di prodotti meter Raniero subito proprio per non sacrificare non sacrificare troppo i prodotti con continentali hanno subito una decurtazione eccessiva dati della protezione adesso credo che nel negoziato Italia deve essere molto determinata nel portare avanti la la difesa di produttività Errani che non incidono nel nel quadro mondiale a un livello così importante per quanto riguarda la liberalizzazione e dall'altra parte e dall'altra parte consentire consentire appunto una di Palizzi azioni introdotti che per noi possono essere importanti sul nostro mercato unico minimi
Prisco ai prodotti continentali agricoli come latte obbligo carne cereali che evidentemente ricevono protezione
Protezioni eccessive che determino difficoltà
L'organizzazione mondiale del commercio e anche costi maggiori per quanto riguarda il consumatore
Dall'altra parte i servizi i servizi a Torino alcuna parti servizi d'Italia e più debole come i servizi finanziari in altri però a dei costi vantaggi siamo siamo un Paese che ha una grossa capacità concorrenziale navi servizi bisognerà operare affinché del negoziato questo argomento venga portato avanti col disco determinazione si porti si si giunga
A quelle liberalizzazioni necessarie per dare maggiore impatto alla nostra economia nell'ambito mondiale ecco presidente penso di essere stato abbastanza sintetico e si vada oltrepassato troppo tecnocratica o no poco grazie
Dopo il ministero degli esteri la Simest il dottor Dante è un habitué del nostro laboratorio
Il sembra piacere di averlo con noi prego
Grazie presidente vorrei cercate di perché Galli conclusioni finali del rapporto perché mi pare che ci siano alcuni punti che poi possono essere oggetto di riferimento trasversale su tutte le tematiche che toccano l'internazionalizzazione di sistema
Il rapporto conclude con alcune indicazioni dicendo che la direzione di marcia è quella giusta ma bisogna evidentemente accelerare su alcune su alcuni punti in particolare per recuperare aree di competitività sia sul lato dell'impresa ma anche sull'atto del negoziazione politica
Io vorrei brevemente soffermarmi su quello che è stato e che il uno il passato della hill ultimi dodici diciotto mesi di riforma che ha toccato tutti gli strumenti del politica industriale italiana a favore delle aziende che lavorano con l'estero nella tutta la filiera di attività
Guardi un attimo una rapida riflessione su quelle che sono le tematiche oggetto in questo momento di attenzione da parte della cabina di regia e poi toccare invece io come ultima osservazione
Alcuni dei punti di criticità che io vedo in particolare nella presenza italiana verso l'area del Mercosur questo quest'ultimo punto innestato richiesto di commentare in particolare l'anno scorso con l'indicazione del governo Prodi di rimettere mano complessivamente a tutti gli strumenti di politica in questa veste è stato fatto un lavoro di sostanzialmente di ricognizione di tutti quelli che erano gli strumenti a valenza pubblica voi direttamente quindi istituzione di caratteri diritto pubblico ma anche strumenti a di politica industriale a carattere civilistico privato tipo la Simest e ricordo a tutti che la si innesta a un azionista pubblico per il settantacinque per cento ma le maggiori banche italiane ne detengono unitamente a alcune quote delle associazioni di categoria
Anche la Confindustria presente come nostro azionista al venticinque per cento
Quindi l'idea è stata quella di trovare un punto di accorpamento della nell'ambito della definizione di una politica più omogenea di sistema
Appena rendere questi strumenti più efficaci in un contesto internazionale estremamente più complesso rispetto al passato
I risultati di questa di questo riordino degli strumenti portano oggi a vedere per quanto ci riguarda la Simest da un punto di vista operativo essere l'unico strumento che interviene con dotazione di fondi pubblici gestiamo circa quattro mila cinquecento miliardi a favore del processo di internazionalizzazione di sistema
Che significa toccare tutta la filiera produttiva ma anche ciò che va ciò che è richiesto all'impresa che ritiene di dedicare parte da proprio produzione all'estero quindi nelle varie componenti di questa filiera che parte dal presenze nelle gare internazionali i processi di penetrazione commerciale
All'esportazione allo smobilizzo delle proprie ragioni di credito sull'estro sui diversi
Paesi Villari mondiale di destinazione dei prodotti fino arrivare all'ultimo passo più decisivo e forse più importante che è quello dell'investimento
Al di fuori di questo scenario rimane solo lo ricordo soltanto come memoria
La legge quarantanove che in discussione
In questo momento in Parlamento in Senato e che dovrà definire invece diciamo il ruolo della cooperazione allo sviluppo nelle diverse sua articolazioni quindi il primo la prima decisione politica è stata quella di riunire diciamo in un unico soggetto queste competenze
Nella logica di costruire uno strumento più efficace e più contiguo diciamo nelle varie nell'offerta dei vari strumenti agevolativi alle imprese sui mercati
E tentando quindi di creare almeno da un punto di vista operativo quella parte di sistema Italia che ancora diciamo è fortemente carente rispetto alla competizione di altri paesi in campo internazionale
Il secondo aspetto naturalmente
Ha toccato come è stato già detto venti nel San Bello la revisione della Sace sia per quanto riguarda gli aspetti di carattere legislativo ed operativo
E il terzo diciamo il maggiore radicamento del dice sui diversi mercati un progetto diciamo di di pre di rimodulazione della presenza dice sui mercati internazionali in un più stretto contatto operativo
L'organico anche con la Rete diplomatiche consolari Italia
Questo progetto diciamo è organizzato attraverso una cabina di regia che ne il pivot politico con una forse per la prima volta in Italia con una maggior integrazione fra politica estera e politica industriale sta questo mi pare forse l'aspetto più rilevante da un punto di vista di principio
Molti Paesi hanno un unico soggetto che diciamo oggetto di interlocuzione con con l'Imperiese e identificano la presenza internazionale del proprio Paese nelle sue i suoi aspetti anche commerciali industriali come coerenti con quelli che sono diciamo gli obiettivi di politica estera
Da questo punto di vista la cabina di regia operato anche comunque otto ore un forte motore d'impulso per tutta una serie di provvedimenti sapete gli ultimi quelli di agosto del che sono stati oggetto di forte diciamo l'azione da parte del governo quindi di riadattare gli strumenti soprattutto per permettere all'impresa e attraverso una rilettura della legge Ossola di essere più competitive nelle esportazioni su diversi mercati mondiali
Naturalmente questo questo questa azione ha bisogno di una forte convergenza anche con gli altari con altri strumenti di politica industriale in particolare nell'azione della della Sace tenendo presente naturalmente il peso che questo ha sulla sulla sette quaranta dei cittadini e quindi diciamo della assunzione di rischi soprattutto in ritengo quelli di carattere politico che sono a carico che debbano essere a mio parere a carico dello Stato
E che spesso diventa un impedimento nel liberare risorse nella capacità di penetrazione di investimento ma anche di esportazione sui mercati internazionali
Momento non è certamente facile ricorda a tutti noi che la Banca Mondiale teorizzato ancora due anni fa che non esistevano più dischi Paesi quando immediatamente dopo ci siamo trovati di fronte a delle grandi crisi chiari e di Parisi con gradi diversi di intensità che hanno sconvolto sostanzialmente questa affermazione
Quindi la stessa Sace naturalmente
A mio parere deve riuscire ad aiutare di più con una politica più articolata ma anche deve avere diciamo delle indicazioni
Sostanzialità la cabina di regia di quali sono le aree di intervento da privilegiare in questo disegno di via Costa mentre di politica industriale estero con la politica
Esterna del Paese
L'elemento che mi pare che debba essere corto come invito ad una riflessione quello della diversificazione dimensionale delle imprese sui Paesi abbiamo un sistema che fortemente diverse disomogeneo rispetto a quello di altri Paesi e quindi gli strumenti di politica industriale spero che ne gestì hanno debbono essere ritagliati su dimensione d'intesa l'impresa e quindi suo fattori di competitività internazionale molto diversi l'uno dall'altro
è un fatto un un grosso sforzo nei confronti diciamo del supporto interno allo sviluppo delle piccole e medie imprese mi pare che sia giunto il momento di diversificare gli strumenti a favore delle medie imprese
E quindi di renderle effettivamente il fulcro diciamo il punto di attacco su molti mercati differenziando dalle piccole e dalle microimprese
Se non facciamo questa differenziazione anche gli strumenti che abbiamo oggi a disposizione diciamo perdono efficacia perché non rispondono direttamente alle esigenze di il milioni di imprese di operatori che sono certamente interessati
A questa strumentazione ma poi non ne trovano diciamo l'elemento di agevolabilità nella difficoltà di essere vicini
A un mondo estremamente aggressivo Dean prese ma di dimensione come è stato detto prima molto contenuta
Da questo punto di vista e credo che le mie l'elemento è stato nel nel nel Pepe perché c'è stato sottoposto alla lettura lo troverete sì c'è un passaggio che tocca il sistema bancario sistema finanziario
Credo che questo dovrebbe essere analizzato con maggiore attenzione perché naturalmente minore la dimensione di impresa e più forte dovrebbe essere praticamente il rapporto fra sistema bancario e finanziario e le imprese stesse
Perché non si può richiedere diciamo al sistema Paese o comunque l'intervento di dello Stato quello di trovare dei canali di comunicazioni efficaci saltando l'intermediazione dell'interlocuzione diretta fra azienda e impresa questo è un punto fondamentale perché naturalmente il sistema Italia soffre di un minor grado di internazionalizzazione dei propri strumenti bancari per varie ragioni
Mi pare che la situazione vada rapidamente evolvendosi soprattutto anche in funzione delle forti concentrazioni di processi di aggregazione che avvengono in Italia e degli interessi che numerose banche di maggiori dimensioni internazionali hanno sul nostro Paese
Certamente qui si pone un problema
Di recuperare un forte una forte asimmetria fra capacità delle banche italiane di essere vicini da un punto di vista commerciale esigenze dell'impresa nel proprio Paese
E invece una difficoltà ad accompagnarle con efficacia sui mercati internazionali su molti mercati non esiste sistema bancario italiano presente
Mentre resiste strutturalmente e da anni da decenni competizione di Bardi banche internazionali e quindi il problema anche di porsi nei confronti di un sistema di un sistema bancario totalmente privato come quello che noi abbiamo in Italia
Certamente non facilita diciamo la induzione di presenze su alcuni mercati è stato sottolineato prima l'esempio citato il problema della Bulgaria dove più volte negli ultimi diciotto mesi la presenza politica italiana è stata fortemente presente ma a cui c'è una forte difficoltà diciamo di follow up di di iniziativa di investimento da parte di operatori in particolare di natura finanziaria
Quindi se non riusciamo a risolvere questo problema credo che ci troveremmo di fronte ci troveremmo di fronte a una difficoltà di strumentazione di accompagnare le imprese
In sui mercati internazionali in particolare quelli ripeto piccole e micro impresa
Una seconda osservazione è stato l'ho già detto ma lo voglio Tony sottolineare e che naturalmente le nostre i nostri strumenti debbono essere correlati a quelli strumenti regionali penso in particolare ad un'armonizzazione della nostra della nostra strumentazione con quella comunitaria ma poi si pone il problema di rapporto di che cosa significa politica industriale Ester italiana verso la politica industriale resto dell'Unione Europea
Perché dobbiamo evidentemente fare un salto di qualità e verificare su alcuni mercati che grado di competizione poi avranno in ostico strumenti il momento in cui si confronteranno in maniera unitaria con quelli che la spilla
L'Unione europea si terrà
Quindi il problema di recuperare da questo punto di vista mio padre un delle delle tematiche che le cabine di regia
Sta prendendo in considerazione naturalmente
Cerca di di immaginare una piena aderenza dei nostri strumenti di sostegno d'impresa non tanto dal Juan non tanto dall'atto dell'intensità di aiuto quanto della della correlazione sistematica con quelli che saranno diciamo di strumenti che la l'Unione europea
In qualche modo darà verso il verso l'impresa
Ultima considerazione riguardare riguarda il rapporto col Mercosur
La scelta e naturalmente italiani è stata più volte sottolineate interesse strategico ad avere un'interlocuzione con quest'aria
Mi pare che sia facile constatare i rischi che sono con me connessi alla creazione di aree integrate tipico quanto è successo nel suo nel nel nell'interpretazione commerciale all'interno del Mercosur fra Argentina e Brasile quindi i momenti in cui c'è una forte espansione c'è stata una forte espansione del PIL presidiano con forte domanda interna ne ha beneficiato naturalmente l'Argentina nel momento in cui siamo si è abbiamo assistito ad una situazione negativa naturalmente anche lì abbiamo sofferto di questa situazione
Ecco questo significa quindi che occorre anche una presenza stabile sull'atto degli investimenti anche qui mi pare che ci sia una forte c'è stata negli ultimo hanno una forte accelerazione io credo che le nuove statistiche terranno senso quello che sto dicendo nel senso che c'è stato un forte recupero di investimenti diretti e quindi anche ci sarà bisogno di una forte presenza bancaria anche su queste su queste aree ecco mi limito soltanto a sottolineare che la si investe in questo sta progredendo con un'azione diciamo per alcuni per alcuni versi quasi dimostrativo in alcuni Paesi cercando di prendere partecipazioni in banche estere su cui paesi che le cabine di regia sta indicando quelli più interessanti
Per lo sviluppo nostra impresa è pronto per essere diciamo terreno promotori insieme ad operatori bancari locali e nazionali per svolgere questo opera di competenza
Grazie dottor Dante verso la parola come dicevo allora mondo di nuovo industriale primo Riccardo Peres dice direttore affari pubblici dalla Pirelli recante
Grazie tra di fronte alla
Che sono già nei rapporti del laboratorio ma ancora anche nel nel nel dibattito che ha avuto luogo finora le le tentazioni le tentazioni di intervento sono molte vorrei però limitarmi a qualche osservazione
Che è direttamente collegata con la ragion d'essere del laboratorio d'Elia e fra il tentativo mi sembra di capire di costituire un elemento di un momento di confronto un luogo di confronto se possibile di sintesi fra una prospettiva
Economica internazionale è una prospettiva politica politica tout cour
Tenendo conto lo dico perché avvolte nella discussione abbiamo tendenza dimenticarcela o tenendo conto di chi siamo noi siamo in primo luogo parte dell'Unione europea questo lo ripetiamo sempre automaticamente
Abbiamo tendenza dimenticarci nei dibattiti salvo poi ricordarcelo al momento delle decisioni che siamo parte della NATO
Siamo anche parte del G7
Quindi in sostanza siamo un Paese europeo occidentale straordinariamente ricco siamo anche un fra i paesi europei occidentali straordinariamente ricchi con la Germania
Quello il cui sviluppo dipende di più dalle esportazioni e ancora una volta con la Germania
Siamo il Paese dove l'industria manifatturiera ancora un peso notevolmente importante nello nel nella struttura nella struttura economica
Contrariamente alla Germania abbiamo una forte proiezione internazionale come è stato ricordato sul piano delle esportazioni meno sul che sul piano degli investimenti ma questa questa situazione sta cambiando
Siamo anche un grandissimo un popolo di risparmiatori che negli anni recenti ha scoperto i mercati internazionali mi sembra Mario Sarcinelli mi correggerà che l'anno scorso i flussi italiani hanno rappresentato la componente più importante
Dell'apporto di risparmio europeo ai ai fondi di investimento quindi come tale siamo anche fondamentalmente interessati alla stabilità del sistema del sistema finanziario internazionale ricordo queste cose perché leggere il il dibattito di politica estera italiana a volte si ha l'impressione che siamo un Paese diverso
Che non facciamo parte di questo sistema europeo occidentale è straordinariamente ricco ma facciamo parte di un qualche terzo mondo collocato non si capisce bene tu
Bene con questa premessa
Volevo fare qualche commento su due temi che emergono dal patto ai rapporti dal dibattito il primo El da Viotti io la prospettiva del del Millennium Round
E ho trovato a questo proposito ho già avuto occasione di dirlo il documento del via ai particolarmente ben fatto sul piano sul piano analitico
Noi andiamo tra poche settimane verso l'addio a Seattle sarà un processo un processo molto lungo
Mi interessa fare due brevi osservazioni su due su due aspetti
Chiunque
Conosca un po'questo tipo di discussioni sa che c'è una specie di di dogma europeo che ha valore molto vicino all'Immacolata Concezione
E che che il negoziato deve essere globale
Questo analizzato e ricordato la stanza bene credo nel rapporto nel rapporto delli ai qualsiasi europeo si avvicini a questa discussione parte dal punto di vista che si il negoziato deve essere globale
Avendo di fronte non interlocutori a cominciare dagli Stati Uniti che sono molto molto meno convinti Dinoi dell'utilità di questo approccio che invece troverebbero
Probabilmente più utile cercare di fare degli accordi quando li si può fare portare a casa i risultati
La mia opinione personale ma devo dire che sono molto perplesso sulla validità della nostra della nostra posizione
Se esaminiamo la storia dei negoziati multilaterali tutti dalle piene di Raul in poi ma l'Uruguay Round che è stato un esempio macroscopico la storia dei negoziati multilaterali è sempre stata la storia di una situazione in cui il negoziato agricolo ha preso in ostaggio tutto il resto
Con il risultato finale che sistematicamente in Europa l'industria ha dovuto pagare o in termini di minore protezione o molto di più in termini di minore apertura dei mercati esteri le concessioni che abbiamo ottenuto sul piano agricolo
Ora questo è in fondo la diretta conseguenza di aver insistito sul carattere globale del negoziato in molti casi sarebbe stato possibile
Fare risultati parziali probabilmente non avrebbero ma non avremmo mai ottenuto l'accordo sulla liberalizzazione mondiale delle telecomunicazioni dei servizi di telecomunicazione che un accordo di importanza straordinaria per tutti noi
Se fosse stato non in quei termini non in quei tempi se fosse stato inserito in un negoziato globale ma c'è un'altra ragione di perplessità noi abbiamo di fronte a noi un sistema internazionale
Che in una fase di sviluppo non insoddisfacente ma per quanto riguarda i Paesi emergenti ancora straordinariamente fragile
E un interlocutore gli Stati Uniti dove le tendenze protezioniste sono particolarmente particolarmente virulente
Tutti quelli che conoscono gli Stati Uniti sanno che è estremamente improbabile che un qualsiasi presidente possedere nell'immediato futuro certamente questo presidente
Nell'immediato futuro un accordo su Fast Track da parte da parte del commercio vediamo un interlocutore americano difficile che è fragile nella sua posizione negoziale
Mi sembra in queste condizioni nostro interesse dovrebbe essere quello di mettere in moto una macchina
Che può produrre risultati anche parziali il più rapidamente possibile sumera un globale sappiamo per esperienza non dura mai meno di cinque sei sette anni non sono convinto che il sistema mondiale possa permettersi una situazione di negoziato aperto e conflittuale telefona
Per una durata per una durata così lunga
Evidentemente pre Europei si tratta di una volta per tutte di capire quali sono le priorità
Rispetto al negozia allevare i vari comparti di negoziato rispetto rispetto agli interessi agricoli non abbiamo mai voluto farlo forse questa è l'occasione forse questa è l'occasione per fare
La seconda osservazione a proposito del luogo e del del del Millennium Round
Riguarda i costi alcuni dei cosiddetti nuovi temi in particolare il lavoro e l'ambiente
Sempre personalmente ritengo che probabilmente un certo numero di problematiche ambientali cominciano ad essere mature per fare oggetto di un di un accordo
Vincolante come necessariamente qualsiasi accordo cash che esce dal dell'Organizzazione mondiale del commercio
Ritengo che sarebbe una follia tentare di inquinare il negoziato con temi relativi al mercato del lavoro
Avrebbe come solo risultato quello di essere recepito come assolutamente provocatorio da parte dei Paesi emergenti sapendo benissimo qualsiasi persona sensata
Lo sa prima ancora di aprire il dossier che è praticamente impossibile arrivare risultati pratici e qui e misurabili
In questo momento esiste l'Inter grazie all'Organizzazione internazionale del lavoro sta facendo un lavoro egregio ha fatto un certo mondo di cose straordinariamente importanti sul piano del lavoro dei minori
Tutte queste cose devono essere valorizzate
Non sono in alcun modo mature per essere trasferite in un canestro di natura completamente riversa che deve per sua natura essere governato da regole giuridiche con sistemi di contenzioso
Verificabili come l'organizzazione mondiale del commercio
Bene passo al secondo tema che volevo che volevo trattare brevemente
Queste riflessioni mi sono venute in mente anche tenendo conto dell'invito
Pressante ripetutamente rivoltomi da Cesare di parlare di Turchia parlerò dirò anche qualcosa sulla Turchia ma vorrei vorrei arrivare alla Turchia per un'altra strada
Noi abbiamo
Fatto nella primavera scorsa una una guerra complicata difficile che è andata tutto sommato bene
Che abbiamo tutto sommato vinto e a scanso di equivoci per quello che dico dopo
Vorrei premettere che in nessun momento ho avuto personalmente dubbi sul fatto che quello che stavamo facendo effettivamente giusto sono convinto che ciò che stavamo facendo era più attivamente giusto
Ma abbiamo fatto questa guerra e ci siamo detti tutti quanti non tutto quello che dicono riguarda in particolare l'Italia riguarda credo tutti i Paesi occidentali
Che eravamo entrati in una nuova fase di politica estera siamo entrati in una nuova politica estera
Quanto nuova
Resta da vedere perché
Non è vero che il problema dei diritti umani
Sia così nuovo sulla scena internazionale in fondo la famosa questione d'Oriente che ha avvelenato metà del diciannovesimo secolo era largamente largamente alimentata dal trattamento delle popolazioni cristiane da parte dei turchi dei turchi nei Balcani comunque è certamente nuovo
La dimensione che questo assunto nell'ultimo anno o negli ultimi o negli ultimi due anni
Abbiamo avuto abbiamo avuto la guerra del Golfo abbiamo avuto i nostri problemi al con la Turchia ma che poi sono problemi europei con la Turchia abbiamo avuto la guerra dei Balcani adesso abbiamo abbiamo visti in modo su tutto poi piana il problema potenzialmente più importante che lo sappiamo tutti essere quello essere quello della Cina questo sono tutti tutti elementi che di opzioni fondamentali di politica estera che sono ormai e ritengo in maniera irreversibile chi come Kissinger pensa di poter tornare a un'assoluta Realpolitik credo si faccia illusioni credo in maniera irreversibile sono ormai condizionate da una dimensione che è
Popolare e democratica e ahimè aggiungerei televisiva
E questo e questo va benissimo
Il vero problema è che ci stiamo ciste siamo entrati in questa cosiddetta nuova politica estera
Senza aver pensato
A molte cose relative a questa politica estera
S'non abbiamo pensato in maniera né noi né altri non abbiamo pensato in maniera concludente
A quali sono i parametri di giudizio quali sono i limiti quello che vogliamo chi decide perché cosa bisogna che cosa bisogna vedere
Ecco che cosa bisogna volere
Mi Scredo penso che un cittadino di base di un Paese emergente guardandoci arriverebbe alla conclusione che noi riteniamo adesso di avere il diritto
Di imporre valori occidentali
Che peraltro non siamo disposti a rischiare la vita dei nostri soldati oltre a limiti molto molto modesti ma che siamo invece disposti a usare in maniera massiccia l'arma delle sanzioni economiche
Se la mia memoria buona Marocco Mirko contraddire devono esistere in questo momento in vigore fra livello federale livello statale qualcosa come trentacinque sistemi di sanzioni
Da parte da parte degli Stati Uniti cioè una una una massa una massa molto molto importante
Tutto ciò per il sistema economico potenzialmente devastante
è evidente che noi se siamo degli imprenditori coscienti dobbiamo sapere che comunque ci dobbiamo muovere nell'ambito di priorità di scelte politiche superiori quando sono scelte scelte di valori
Ma abbiamo bisogno di fare uno in un sistema che sia sufficientemente prevedibile e dotato di sufficienti certezze ora la differenza fra una guerra fra una politica estera basata sugli interessi e una basata sui valori
E che sugli interessi per definizione si media
I valori sono molto più difficili da media no immediatamente ci viene detto voi intervenite in Kosovo ma non intervenite in Sudan o non intervenite in Cina
Ho per gli americani è legittimo chiederci perché siamo così amici di Cuba cioè che diventa molto
Molto difficile
Quando si parla di valori
Spiegare poiché no però c'è un distinguo qui i valori vanno benissimo qui vanno benino qui vanno quasi bene bisogno è vero la realtà e così però non è stato elaborato nessun nessun armamentario
Per permettere per permettere di farlo
A questo si aggiunge il problema della comunicazione su questo tengo alla Turchia sulla Turchia
Direi ancora una volta a scanso di equivoci che la mia convinzione è che fondamentalmente il governo italiano abbia gestito bene
Un problema straordinariamente difficile
Fino alle ultime battute cioè fino alla visita di ieri del ministro Dini ha ad Ankara di cui parlava il ministro il ministro Cangelosi con l'eccezione
Di alcune settimane nell'autunno scorso
Che hanno però prodotto dei disastri innominabili
E vorrei cominciare col ricordare che probabilmente o ce l'hanno non sarebbe mai venuto in Italia se con assoluta leggerezza
Una parte del Parlamento italiano all'unanimità tutti i gruppi confusi compresa la destra l'opposizione d'estrema destra ma se non ci fossero eccezioni
Avessero votato una rendono avessero votato una risoluzione assolutamente provocatoria nei confronti dei turchi è evidente
Che nel momento in cui l'hanno fatto hanno pensato che l'atto era del tutto gratuito cioè che la cosa era come partecipare a un convegno come questo in fondo e non avere non aveva Boy nessuna
Nei più nel nei primissimi giorni invece della vicenda in cui questo signore era sul suolo sul suolo italiano abbiamo assistito da tutte le parti a dichiarazioni
Di una leggerezza
Inverosimile fatte probabilmente intanto senza la consapevolezza che la Turchia un Paese a torto o a ragione afflitto da un'azione lirismo quasi ossessivo tutti
Nella nostra fabbrica abbiamo subito forti pressioni per prendere una posizione diciamo filo turca no nella nella vicenda bene le pressioni più forti anzi addirittura minaccioso
Ci sono venute dagli operai
Rappresentati dalla loro organizzazione sindacale che come è noto è un'organizzazione sindacale fortemente di sinistra
E la CGIL e la CGIL turca
E non sono venuti dal management nostro in modo abbastanza minacciosa agendo noi esigiamo Pirelli Turchia prenda una posizione non equivoca non equivoca su questo
Queste cose sono state nei primi giorni totalmente totalmente sottovalutate
Poi tutto è andato bene ma è serve a dire che ci stiamo ci lanciamo sistematicamente
In questo tipo di avventure
Senza vere coscienza
Di chi abbiamo di fronte del perché succedono le cose in questi Paesi e che cosa possiamo chiedere ritorno alla Turchia
Che cosa stiamo chiedendo la Turchia in questo momento stiamo chiedendo la Turchia chioccia l'anno venga ammazzato stiamo chiedendo la Turchia che venga liberato stiamo chiedendo la Turchia che sia data l'indipendenza i turchi cioè ognuna di queste cose che tutte circolano nel dibattito hanno gradi di credibilità di praticabilità e di razionalità completamente completamente diverse
L'unica cosa che hanno in comune e che vengono gridate sulle piazze vengono gridate sulle piazze rispetto a Paesi in cui invece la sensibilità nazionalista è straordinariamente straordinariamente straordinariamente forte
Quando sempre durante la vicenda oggi Forcella in quel per i grotteschi show dei nei talk show televisivi che che che imperversa non nelle nostre televisioni venivano dette cose straordinariamente leggere
E i telespettatori italiani passata come come acqua fresca
Tempo un quarto d'ora erano su tutte le agenzie turche e venivano considerate come la posizione la posizione ufficiale ufficiale del Paese
Dobbiamo anche tener conto che abbiamo a che fare con Paesi che non sono abituati al dibattito democratico gridato che abbiamo noi sono abituati a un tipo di comunicazione
Un po'diversa
Kosovo Kosovo abbiamo vinto splendido e adesso stiamo dicendo quattro cose
Secondo me quattro cose giuste
Purtroppo perfettamente contraddittorio dei più grandi disastri in generale vengono fuori quando si cerca di perseguire obiettivi che sono giusti ma che sono incompatibili
La prima e che noi possiamo risolvere dura vilmente il problema dei Balcani soltanto con un grande piano integrato di sviluppo economico
Il secondo è che la Serbia non ne può far parte finché ai del regime che ha la terza è che non siamo disposti a mandare soldati per cambiare questa situazione
E la quarta che un Piano integrato di sviluppo economico dei Balcani senza la Serbia totalmente privo di senso
Ora
Non dobbiamo uscire da questa contraddizione nelle post nelle prossime due ore ma è evidente che a un certo punto bisognerà bisognerà uscirne
Ora tutto questo per dire che
Tutti imprenditori forze economiche politici i diplomatici che queste cose le sanno ne sanno molto meglio di me
Dovremmo prendere atto del fatto che effettivamente anche senza usare il termine pomposo di nuova politica estera siamo entrati in una fase diversa delle relazioni internazionali ma che urgente
Cominciare a capire meglio e non in maniera così dilettantesca se mi ha passato semi psico passare il termine
Come ci si può muovere su cose che possono avere intanto effetti terribili quando si decide di usare lo strumento militare
Ma effetti dirompenti quando come soluzione di facilità si decide per fare qualcosa semplicemente di usare uno strumento di ritorsione economica grazie
Grazie Riccardo Pedrizzi sicura dei suoi molti contributi in un breve intervento Fortore sottolinea la cosa più interessante questo e io lo so che per lui è molto è un argomento lui molto caro e lo fa spesso presente in sede del laboratorio
E cioè quello di mettere in relazione alla politica estera economica e la politica estera politica
Il tema dei diritti dell'uomo e in particolare vero particolare valido in questo momento e ci sono di condizionamenti reciproci fra le quindi che essere economica problema
E i diritti umani dei valori che fanno tenuti presenti non è solo una questione di graduazione come diceva l'orribile o se aggiungere io ma anche una questione di aree
E geopolitiche esiste io credo un problema specifico di validità di certi diritti che sia applica alla grande area europea
Dovrebbe avere una priorità comunque grazie si è ha fatto cenno nei interventi molto spesso i problemi della politica agricola e del settore e del settore ad esso collegati
Con particolare piacere che ringrazio qui dottor Giorgio Sampietro che un esponente del
Dell'industria e vicina a questo campo in quanto presidente della Unilever ma anche presidente
Della fedele alimentare la prima volta che abbiamo Picello con un laboratorio in viene siamo particolarmente grati prego
Tecnologia importante
Sì mi è stato chiesto di parlare un po'di Millennium Round degli interessi negoziati sistema Italia legati al mio mondo che il mondo dalla impresa
Agro alimentare
Riteniamo Ornella ignorando la cosa determinante in un'era in cui internazionalizzazione e globalizzazione saranno veramente una realtà effettive l'operante Federalimentare
Accreditata al parco a partecipare ad assistere a essere presente al negoziato
E quindi rappresenterà alle diciassette associazioni industriali che la compongono che vanno dalla prima alla seconda trasformazione quindi con un panorama complesso diversificato talvolta con interessi DiVersi
Diciamo che settore agricolo industriale con inventare chiaramente rappresentano una parte importante del Millennium Round e quindi una parte che deve essere qui seguita con particolare attenzione Federalimentare anche membro ufficiale dalla Confederazione europea dell'industria agroalimentare in quindi il negoziato e globale europeo sarà l'Europa a trattare
Lasciamo membro importante di questa organizzazione perché ne ho deteniamo la vicepresidenza ma soprattutto deteniamo la presidenza del Comitato più importante che il Comitato PAC quello che si occupa dalla politica agricola
Comunitaria visto ovviamente dal punto di vista dell'industria alimentare
La Confederazione europea dell'industria agroalimentare ha formulato un suo documento per il Millennium Round un documento politico cui abbiamo contribuito un documento aggiornato perché giugno mille novecentonovantanove
Quindi l'industria alimentare europea prende atto che la globalizzazione si estende sempre più al settore agroalimentare
E concorda con l'obiettivo di base di una riduzione dei sussidi e delle protezioni a livello mondiale però equilibrata elenca questo documento una serie di problemi insiti risolti i disequilibri distorsione alla concorrenza normative divergenti
Elenca anche quelle che secondo l'industriale di mentali sono le aree nelle tre classi cariche del negoziato l'accesso ai mercati i sussidi all'esportazione sostegno interno le priorità su cui punta l'industria alimentare europea auspica rapidità e trasparenza o in contrasto con questo si rende conto che temi nuovi
Che il dottor Murray ha detto già difficile già difficoltà enormi temi nuovi difficoltà aggiuntive per Icc espressi in modo molto più colorato dicendo addirittura potrebbe nessuna follia addentrarci in questi argomenti che porterebbero a tempi lunghissimi va be devo ammettere che nel documento
Degli industriali alimentari europei sì io vede con un certo piacere diciamo affrontare questi temi nuovi e ne accennerò brevemente
Si è parlato anche di peculiarità italiana e devo dire che qui veramente noi siamo abbastanza preoccupati negoziato europeo
Però noi dobbiamo un certo momento cercare di difendere la posizione italiana
E in questa posizione italiana agricoltura e industria alimentare si trovano strettamente collegate sono d'accordo che ha l'agricoltura è stata spesso ha creato problemi anche se ha preso in ostaggio tutto il resto è un filo un po'poi modo colorito per esprimere un concetto concetto vostro stonato valido ecco direi che l'industria inventare ha molti interessi comuni con l'agricoltura quindi tutto sommato siamo molto interessati a sostenere certi aspetti e certi principi l'industria alimentare italiano ad esempio lavora il settanta per cento della produzione agricola quindi settanta cento produzioni di Calvino e trasformati in prima o seconda trasformazione
è stato detto ed è vero dimensione dell'impresa e l'agricoltura italiana estremamente frazionata ci possono dare di più a interessanti cifre la l'ampiezza media dell'impresa agricola italiana è inferiore ai sei ettari l'ampiezza media della impresa agricola francese superiore trenta ettari quindici vede già la differenza
Estremamente frazionata devo dire anche l'industria perché su trecentocinquanta mila addetti ci sono trenta mila imprese quindi ci sono dieci addetti per impresa quindi questo grande frazionamento
Che crea problemi debolezze che però tutto sommato devono anche essere difesi e un punto su cui sono d'accordo l'Italia dipende molto dall'esportazione un Paese manifatturiero ecco di nuovo qui non abbiamo note dolenti
L'agricoltura italiana un bilancio import-export ampiamente negativo e soffre
Gli squilibri legati anche al precedente negoziato ma anche l'industria che ha un bilancio import-export moderatamente positivo non è brillante
Non è brillante siamo so una cifra qualunque noi esportiamo come industria alimentare il tredici per cento delle esportazioni nazionali la Francia sporta il ventisei per cento cioè esattamente il doppio e si dice che il sistema agroalimentare italiano
A livello qualitativo il livello qualitativo del made in Italy possa potenzialmente esce il primo nel mondo malgrado questo non abbiamo risultati brillanti quindi credo che sia importante per fede elementare
Veramente sostenere in questo negoziato mondiali questo negoziato
Lo balle europeo in cui l'Europa rappresenta l'interesse d'industria agroalimentare in europea e italiana sostenere le pelli Julia Rita della situazione italiana leggo una frase che mi ha colpito in un rapporto una teorica eventuale soppressione degli aiuti
Legati alle di servizio porterebbe alla scomparsa di vaste produzioni agricole locali e metterebbe in crisi rapide reversibile gran parte delle filiere con perdite di produzione di occupazione
Di vasti settori dalla prima trasformazione impossibilitati a convertirsi per motivi logistici e da provvisoriamente mediante esportazione quindi a differenza di quello che sostiene perisce saremo un po'parrocchiali nel sostenere questa posizione e questo questi problemi dell'industria dell'agricoltura e dell'industria agroalimentare italiana sì dentro & alcuni aspetti specifici diciamo in cui l'industria alimentare europea
Che l'industria metà europea sosterrà in questo Millennium Round
Importante ribadire alcuni principi sarà ribadito il principio della multifunzionalità dell'agricoltura
Si insisterà abbastanza sulla necessità che vengano regolate anche materie come salute sicurezza qualità dell'Amendment azione protezione del consumatore
Sì insista abbastanza anche su opportunità di definire relazione fra commercio e sviluppo ambientale e sociale anche se questo temo durante l'intera o creerà problemi al negoziato
Suo accesso ai mercati o sui dazi doganali parlare più in termini tecnici non possiamo come industriali che essere d'accordo ad una progressiva ulteriore diminuzione per una progressiva liberazione dei mercatini diminuzione degli aiuti ma purché e questo aveva venga veramente del sia oggetto di negoziato settore per settore
Nel grande comparto alimentare non possiamo dimenticare la salvaguardia di legittimi interessi specifici è stato citato
Dalla dottor Cangelosi proprio il fatto che i prodotti continentali il duetto carne latte cereali giusto
Sono altamente protetti hanno una protezione eccessiva
Mentre difesi mentre i prodotti mediterranei come li ha definiti Luigi l'ortofrutta all'olio d'oliva hanno una difesa molto minore e quindi si devono essere abbassate queste difese
Ridotta questa protezione deve ovviamente non riguardare di settori che sono poco protetti sul sostegno interno
PAC la la politica agricola comunitaria dato un crampo un chiaro segno dalla volontà si chiama in termine tecnico di disaccordo pare gli aiuti agli agricoltori dal valore tipo dalla produzione passandolo a un sostegno al reddito quindi passare a un sostegno al reddito
Disaccordo quando e togliendo un sostegno al valore tipo di produzione questo orientamento anche regionalizzato quindi nel rispetto della multifunzionalità dell'agricoltura
Consente il matto in momento di attività locali o rurali e questi aiuti dovrebbero entrare facilmente nella cosiddetta green box cioè in quella parte di aiuti
Che sono ammessi perché non hanno senza obbligo di diminuzione perché non hanno un'incidenza particolare
Il Duke distorsione dei prezzi
Sugli aiuti alla esportazione le restituì sette restituzione all'esportazione credo che veramente deve essere mantenuto una politica in cui vengano differenziati
I vari prodotti i vari settori
E
Comprensibile una pressione nel negoziato per una progressiva riduzione dell'aiuto ma anche qui con non semplice esercizio matematico Gennady riduzione ma discussione comparto per comparto per parlare un attimo dei per intero è dei problemi DiVersi
Delia temi nuovi si sono abbastanza d'accordo che entrare negli aspetti sociali nel costo del lavoro diventa un problema
Di una complessità enorme che può sollevare problemi presso i Paesi in via di sviluppo Po ecco però dobbiamo tener presente che certi temi nuovi
Norme ambientali aspetti sociali sicurezza e tutela del consumatore hanno una grande incidenza sul prezzo del prodotto
E quindi chiaramente fanno parte del prezzo del prodotto e quindi non possono essere totalmente dimenticati per non dimenticare poi che nell'ambito della sicurezza della salute della tutela uno al sole avremo sul tavolo argomenti drammatici argomenti drammatici che abbiamo letto sui giornali recentemente dalla carne agli ormoni
Agli organismi geneticamente modificati novanta per cento della soia viene da sei mesi energicamente modificato
Sessanta per cento del mais viene da sei mesi mette in mente modificato e da allora non si potrà fare altro che discutere anche di questi temi
Perché ci sarà la grande pressione USA contro euro poco Europa contro USA quindi purtroppo temo che questi temi nuovi temo che questi temi nuovi non possono essere esclusi da questo negoziato e sinceramente degli industriali agro alimentari europei accettano che vengono discussi un'ultima battuta per restare nel mio quarto d'ora
Ho letto anche con molto interesse il recentissimo documento riflessioni sul negoziato pericolo nel mille hanno la Honda del ministro professor De Castro
Che consideriamo un competente e tenace
Negoziatore le conclusioni sono contenuti in mezza pagina la prima è quella che abbiamo già detto che è indispensabile un riequilibrio fra i vari comparti dell'agricoltura per ciò che concerne le regole sul sostegno all'export e gli accessi al mercato un'ulteriore liberalizzazione del continuare con gradualità
Ma nei settori dove esistono sostegni e posizioni elevate non si può fare nessuna concessione perché questo deve essere fatta o deve essere mantenuta il livello di quei comparti che hanno che sono troppo esposti alla concorrenza internazionale avendo una misura molto inferiore di aiuti
Questo documento insiste anche sulla prima il negoziato ai prodotti di Gelmini dai prodotti dopo il prodotti di continuazione di origine
Territoriale locale cioè si vuole evitare di avere caso Clark casi clamorosi come il o Storelli Antar messa come il Parmigiano australiano
Devo dire che degli industriali alimentari sono d'accordo su questo appoggio dato a questo particolare tipo di prodotto però e questo ministro grosso De Castro sa benissimo non bisogna dimenticare che pilone trainante del settore alimentare italiano del made in Italy sono anche tipici prodotti italiani che vanno dalla pasta all'olio
Dal riso al dolciario quindi non solo suo non sono solo i di OP ma sono anche questi tipici prodotti italiani che devono essere sostenuti forte protetti
Anche in questo documento del ministro De Castro cioè
Indicazione di questi nuovi temi
E i quindi veramente l'auspicio è di riuscire a fare l'ideale Mitzvah
Temi classici e temi nuovi per arrivare con una certa gradualità a quello che è l'obiettivo ovvio la continuo progresso verso la liberalizzazione dei mercati e la diminuzione della protezione
E siccome il Millennium Round dura tre anni va bene che
I temi nuovi temi vecchi sono difficilissime Marsala tre insomma anche un motivo in cui se si riuscisse a lavorare
Efficiente mentre tante volte siamo capaci di farlo potrebbero essere un periodo accettabile dico risolvere tutto ma affrontare molti dei problemi anche nuove basterà il mio contributo
Grazie volte dottor Sampieri però e adesso do la parola al sottosegretario Ranieri ringraziandolo potrebbe ancora per essere qui con noi scusandomi come chairman non quanto un po'cilecca perché già abbiamo scivolata dei parenti l'intero mi sembrava che tutte le gli apporti che ci sono abbiamo avuto fossero molto molto utili per il dibattito e adesso siamo ansiosi di avere senso incombenti conclusisi prego la ringrazio molto presidente la discussione
Gli interventi sono stati di grande interesse e utili per lo sviluppo del nostro del nostro lavoro della nostra ricerca io ringrazio l'istituto affari internazionali e la Confindustria per avermi dato l'opportunità di intervenire a conclusione di questa ricca discussione
Ho letto con attenzione il rapporto del laboratorio di politica internazionale dello IAI
E vorrei ecco sporgere qualche considerazione
Tenendo in conto le valutazioni qui svolte dai relatori su alcuni dei temi che sono stati trattati i miei quattro
Policy Peppers di cui si compone il rapporto in particolare vorrei provare a riflettere su ciò che oggi
Significa per l'Italia disporre di una politica economica estera i su quali possono essere gli attori di questa politica
Il tema degli attori della politica economica estera mi mi mi sembra di particolare rilevanza perché credo che
Esso faccia emergere le conseguenze di alcuni tra i principali mutamenti
Del quadro internazionale oggi
Non è più solo ed esclusivamente lo Stato centrale ad essere protagonista della politica economica estera
Se è vero che il processo di globalizzazione comporta un un indebolimento delle funzioni dello Stato nazionale
Cioè è vero non solo perché si rafforzano i ruoli e i poteri dei soggetti sovranazionali ma anche perché accanto ad essi si mettono in sempre maggiore evidenza soggetti sub nazionale
Questi soggetti che sono poi le anche le regioni e gli enti locali
Partecipano alla messa in opera di una politica economica estera in Italia
Abbiamo fissato anche normativamente questa trasformazione come è noto la legge
Bassanini del novantasette ha sancito il conferimento alle Regioni agli enti locali delle funzioni relative alla concessione di agevolazioni contributi incentivi volti a sostenere l'internazionalizzazione dell'impresa è e la loro partecipazione alla competizione globale
è un'innovazione legislativa di grande rilievo che vediamo tradursi nella pratica di tutti i giorni
Se guardiamo ad esempio lo scenario balcanico dove si gioca una parte rilevante della nostra politica economica estera
Vediamo già oggi quanto fondamentale sia il ruolo dei soggetti istituzionali diversi dallo Stato centrale nella promozione della nostra presenza economica in quella regione
Il modo in cui l'Italia partecipa al patto di stabilità
Lanciato dall'Unione europea per la ricostruzione economica e civile dei Balcani passa anche per un ruolo rilevantissimo delle regioni soprattutto di quelle adriatiche ne abbiamo discusso qualche giorno fa a Bali
Se lo Stato centrale non è più l'unico soggetto della politica economica estera essendo affiancato e talvolta sostituito da soggetti locali e sub nazionali è vero tuttavia che le grandi linee della politica economica estera rientrano ancora tra le responsabilità
Il potere centrale e della politica nazionale questo è vero in due sensi
Da una parte perché lo Stato continua a controllare leve istituzionali cruciali
Per la promozione della nostra presenza economica all'estero
E dall'altra perché
La definizione dei nostri interessi economici esteri è uno dei compiti principali della politica
Anche in campo
Economico così come in quello della sicurezza
Vorrei tornare su un tema su cui abbiamo avuto modo di discutere in questi ultimi tempi in particolare nella valutazione che si è fatta della all'indomani delle delle delle tre la partecipazione italiana al conflitto nel Kosovo
Anche in campo economico l'interesse nazionale non può essere considerato un elemento fisso immutabile
Definito una volta per tutte dalle nostre caratteristiche geografiche
La definizione di questi interessi di una visione degli interessi nazionali anche in campo economico
E uno degli atti più rilevanti in cui si esercita
La responsabilità politica la funzione di governo e come tale può differire da rappresentazioni diverse motivate da scelte politiche
Di diverso
Segno
è ritornato qui nell'intervento
Del dottor Perri sì c'è il tema del
Del ruolo che nelle scelte di politica estera
Occupa ormai la valutazione la sensibilità cresciuta verso la tutela dei diritti
Io credo per esempio che
All'origine dell'intervento dell'Italia dell'assunzione della responsabilità da parte dell'Italia di guidare una missione due anni or
Circa
Tre anni due anni e mezzo sono in Albania e poi a partecipare
All'intervento era operazioni militari
Nel Kosovo in Serbia via sia stato
Un intreccio di chi di Fattori e di molti
Ha giocato un ruolo
Senza alcun dubbio la preoccupazione umanitaria il rischio ma insieme a Cuesta anche il rischio per la la preoccupazione per la la destabilizzazione di un'aria strategica per la sicurezza
Economica civile e militare
Dell'Italia
Non vi è stato diciamo una assolutizzazione di un tema quello dei diritti
Io credo che sarebbe un approccio ingenuo
Un ancorare scelte delicate di politica estera ad una assolutizzazione del tematiche
Trasformando questo tema in una sorta di nuova ENEL ideologia assoluto
Non c'è dubbio che a conclusione di questo secolo l'Occidente avverta il vincolo dell'impegno per la tutela dei diritti non potrebbe essere diversamente nessuna versione di Realpolitik può comportare una regressione su questo tratto distintivo della coscienza
Europea contemporanea
Tuttavia
La valutazione delle delle delle del del tema straordinario dei diritti della loro tutela e urla una componente di una razionale valutazione di un razionale in giudizio e quindi poi Scelta Indirizzo di politica di politica estera
Inoltre io ritengo che la visione degli interessi nazionali
Se il nome ancorate navi Simone
Antiquata meramente alli caratteristiche geografiche di un Paese e dipenda anche da una assunzione di responsabilità politica
Da un s'costituisca un atto in cui si esercita la responsabilità politica
Io penso che nel caso anche dei Balcani sia avvenuto sia avvenuto così e vorrei ricordare anche un altro esempio che considero molto significativo circa
L'intervento del giudizio politico nel nel nel decidere nel valutare interessi gli interessi nazionali anche in campo economico in campo di tra politica estera penso alla Slovenia
La Slovenia costituisce un minuto strategico di quella parte di EU Europa centro orientale verso la quale si rivolgono con maggiore Energia le nostre impresa è e verso la Slovenia la nostra politica estera cambiato radicalmente profilo nel corso di questi anni si è passato da una da una da una fase di forte conflittualità quale è stato quello per esempio del novantaquattro ad una dedica un ad un atteggiamento diverso di aperta collaborazione dal novantasei governi italiani sono stati e sono tra i principali sostenitori del pieno ingresso della Slovenia nelle strutture comunitarie ed euro atlantiche
E questo non perché siano venuti meno i motivi di attrito che come sapete erano relativi alla questione dei beni degli italiani
Che furono costretti a lasciare la Jugoslavia dopo la seconda guerra mondiale ma perché si è scelto di risolvere quel conflitto a livello di Unione europea
Cercando al contempo di sanare la ferita degli esuli istriani e dalmati con misure
Di compensazione economiche morale mentre sul piano bilaterale è stata aperta una strada di collaborazione e di fiducia reciproca questa è stata una scelta di responsabilità politica c'è una
Diverso dalla rappresentazione che aveva spinto al conflitto del novantaquattro ed è sulla base di questa rappresentazione che la nostra proiezione economica in Slovenia sia significativamente accresciuto come viene illustrato anche da uno in uno dei policy Pepe dello dello Ya
Io dedicherei a questo punto avremmo forse modo di tornare sulla straordinaria complessità della situazione della situazione
Inclusi e richiede una riflessione ad hoc anche per
Valutare come oggi malgrado la fragilità istituzionale l'attenzione quel Paese
Beh non debba essere scoraggiata la la prospettive la possibilità di presenza di lavoro presenza imprenditoriale
Dell'Italia l'ho fatto l'esempio della Turchia e della Slovenia ma avrei potuto anche riferirmi al caso della Turchia che costituisce un altro scenario di politica economica estera
Rispetto al quale ho le opzioni politiche
Sono diverse il nostro atteggiamento su questo punto mi pare abbia raggiunto una
Convincente in grado di chiarezza noi siamo stati indossiamo lo abbiamo confermato anche ieri nel corso della missione del ministro Dini
In Turchia siamo sostenitori di una chiara prospettiva di ancoraggio della Turchia all'Europa comunitaria
è una prospettiva che consideriamo essenziale sia per l'Europa che per la Turchia
Per l'Europa può essere la chiave per una solida proiezione politico economiche in Asia e Medio Oriente
Che si strutturi sia lungo le vie dei collegamenti energetici che stiamo costruendo in questi anni tra Asia centrale e l'Europa sia lungo i corridoi infrastrutturali
Per la Turchia la via della ancoraggio alla prospettiva europea può essere la soluzione più avanzata la collocazione più avanzata la scelta più utile per risolvere avviare a soluzione alcuni dei gravi dilemmi che hanno attraversato quel paese negli ultimi negli ultimi decenni sembrano emergere in quel Paese gruppi dirigenti personalità
Disposte ad affrontare questi dilemmi in chiave di cooperazione con l'Europa
Convinte che l'opzione europea sia quella che meglio garantisce il pacifico sviluppo della Turchia alla difesa dei suoi legittimi interessi
Noi crediamo che questo atteggiamento
Debba essere incoraggiato e la nostra proiezione economica può trarre vantaggio dall'apertura di quel fondamentale paese allo Spazio Civile oltre che economico dell'unione europea
Al di là delle leggerezze di gruppi politici che
A un certo punto sembrava avessero compromesso le prospettive di gli allo voi di comprensione con la Turchia noi ci rivolgiamo alla Turchia insieme ai nostri partners dell'Unione
E usiamo
Il medesimo linguaggio di altri importanti partners dell'unione dell'unione
Nel suo complesse
Ora tra le responsabilità della politica nazionale rientra
Il sostegno alla capacità di proiezione
Sulla scena internazionale del nostro sistema e con ed evidente chiaro scelte incoerenti razionali
In sintonia con gli interessi del nostro Paese scelte di politica estera che abbiano questi caratteri aiutano la proiezione del nostro sistema ecco
Un sostegno che si traduce innanzitutto
Da parte
La politica nazionale in uno stimolo alla competitività perché nel con testo sempre più multilaterale nel quale ci muoviamo e questa competitività la capacità fondamentale che ciascun sistema paese deve sapere valorizzare
è evidente che moltissimo rimane da fare su questo terreno e tuttavia molte sono state le iniziative che sono state già adottate lavoro della cabina di regia non solo
Il programma del ministero degli esteri che si propone di sostenere i processi di internazionalizzazione delle imprese
Meridionali io vorrei qui ricordare brevemente
Alcune cose fatte dal ministero degli
Per promuovere la concertazione tra le istituzioni pubbliche incaricate di rappresentare gli interessi italiani e il mondo imprenditoriale che opera sulla scena ex
La collaborazione tra settore pubblico e settore privato nell'ambito del cosiddetto schema di concertazione internazionale
è un esempio di razionalizzazione delle attività nel campo dei servizi di informazione per lei mi prese sull'opportunità d'affari all'estero
Le ambasciate dei e gli uffici ICE all'estero diramano segnalazioni relative ai progetti di cooperazione internazionale allegare per l'esecuzione di lavori o per la fornitura di beni e servizi all'unità operativa centrale presso la Confindustria che attraverso una Rete di unità territoriali e settoriali le diffonde a sua volta alle imprese potenzialmente interessa oltre alle segnalazioni sulle gare di appalto attraverso la Rete delle ambasciate e dei consolati possono essere diramate notizie sui progetti ancora in fase di identificazione e di pianificazione inoltre lo schema di concertazione attraverso un team di esperti messi a disposizione da aziende
Amplierà all'opera di affiancamento dei diplomatici che conducono i negoziati tecnici con gli organi della Commissione europea
All'iniziativa partecipano ora in diversa misura le ambasciate
E molti consolati
Le segnalazioni provenienti dalla rete estera vengono trasmessi alla Confindustria la sede centrale dell'ICE nonché alle associazioni imprenditoriali che hanno già ha diritto all'iniziativa
A Como Fabbri l'Unione nazionale cooperative
Sono stata invitata ad aderire anche la Confartigianato CNA Confcommercio l'Unioncamere la Confagricoltura queste solo un esempio
Di quanto è stato fatto dalle istituzioni centrali per valorizzare la nostra presenza economica all'estero vorrei tornare infine sullo scenario balcanico perché
E qui che questa e altre iniziative di sostegno alla nostra
Presenza economica vengono messe concretamente alla prova
Nostro paese deve essere consapevole credo lo sia
E i suoi gruppi dirigenti
Della rilevanza strategica che per l'Italia riveste la prospettiva della ricostruzione economica e civile dei Balcani
Per le ragioni che ricordavo prima non solo stabilizzazione di un'aria vitale per la sicurezza del nostro del nostro Paese
Noi non possiamo illuderci di godere di una rendita di posizione nei Balcani per quanto di buono abbiamo fatto per
La stabilizzazione dell'attività dell'Albania o per il ruolo di chi è il rilievo che abbiamo svolto nella nella gestione dell'emergenza nel corso dobbiamo essere pronti a destinare risorse capacità necessarie a partecipare in prima fila lo sforzo della comunità internazionale in questa direzione
Non è solo un calcolo ristretto che ci spinge a farlo ma come ricordato ma consapevolezza che la sicurezza dell'Unione Europea
E nostra in questo quadro dipenderà da una soluzione stabile democratica la travagliata transizione tetrarca
D'altra parte lo stesso patto e concepito in modo da lasciare a ben più spazio a soggetti istituzionali ed economici locali e sub nazionali di cui parlavo prima
Il patto ha tra i suoi obiettivi principali lo sviluppo dell'autonomia economica della regione balcanica del sud est dell'Europa
Come strumento per dare solidità la convivenza tra le nazioni dell'aria e per combattere la diffusione di traffici illeciti che tendono sempre
Ad avere il sopravvento all'ombra di atteggiamenti economici parassitari e credo che occorra riflettere su come sono andate le cose in Bosnia nel corso di questi anni dove pur in presenza di una
Sviluppo
Poi l'Istituto
Sironi
Oggi siamo dinanzi a un dato il cinquanta per cento del consumo in quella regione e frutto del intervento della comunità internazionale quindi del permanere di una di tenda pensa da misure interventi assistenziali
E che eran della difficoltà ad una crescita
In capacità economica locale che possa emancipare qui la Regione da gli aiuti
Noi stiamo adattando per cercare di contrastare un gravità in
Densa di questo tipo una serie di misure capaci di stimolare l'attivismo dei soggetti economici locali dal sostegno alla liberalizzazione del commercio regionale
Nell'aria
Del Patto di stabilità
Liberalizzazione con lo sviluppo della cooperazione in campo doganale alle politiche infrastrutturali al sostegno alle integrazione delle economie
Locali nel sistema commerciale in un sistema commerciale più ampio per il sistema economico italiano è bene sottolinearlo
Il patto di stabilità può costituire l'occasione perché la creazione di utile come obiettivo delle impresa si associ alla creazione di sicurezza come obiettivo del paese e delle istituzioni
Ultima alterati un'occasione perché la spinta dell'impresa e verso le opportunità esistenti sul piano degli investimenti e della presenza di mercato si traduca in maggiore stabilità Reggio tali maggiori garanzie per la nostra stessa sicurezza in questo contesto e necessario che le nostre imprese comprendano che la sfida del Patto di stabilità comporta
Anche la sfida del Patto di stabilità insieme alle sfide su altri arie mercati comporta una loro maggiore internazionalizzazione
Se è vero che la scarsità di grandine prese costituisce anche in questo caso un ostacolo alla nostra capacità compiti Tivo Los Corso di ricostruzione dei Balcani può essere un'opportunità per compiere un altro passo avanti sull'IVA sulla via dell'innovazione culturale di impresa ovvero nel senso di quella compì un da propensione all'internazionale internazionalizzazione che il nostro sistema economico
Siss forza di assorbire pienamente la sfida dell'internazionalizzazione
Comporta un una grande responsabilità dei poteri pubblici ma anche da parte delle imprese
E anche sul piano dell'iniziativa imprenditoriale uno sforzo teso a superare alcuni ritardi in uno dei policy paper dello IAI quello sui Paesi dell'Europa centro orientale si fa un esempio rilevante DTT ITGI un ritardo si scrive infatti della scarsa partecipazione italiana i programmi comunitari fare causata in primo luogo dalla scarsa presenza su quegli scenari di società di consulenza italiani io ne aggiungerei un altro che è ritornato nella nostra discussione
La grave debolezza della presenza dei nostri istituti bancari nei Paesi in via di transizione rispetto alla alla intraprendenza con cui su questo terreno operano altri altri Paesi si tratta di due esempi di ritardi con cui alcuni settori della Costa d'economia stanno partecipando alla grande partita
Economiche che si gioca in Europa centrorientale una partita che ha bisogno di una forte iniziativa
Anche la parte imprenditoriale di una forte spinta all'internazionalizzazione di quei settori economici che come nel caso dei servizi finanziari e bancari possono fungere da traino per una più per passiva presenza delle nostre aziende una partita questa
Che nel prossimo quinquennio potremo giocare come forse con maggiore convinzione la Commissione europea guida italiana
Non ci darà certo vantaggi immeritati e tuttavia potrà essere uno stimolo per dare
Più visibilità la nostra presenza economica nell'Europa centro orientale e Balcani lo stimolo all'internazionalizzazione e tra i motivi di fondo dell'iniziativa del governo
Relativamente al patto di stabilità per i Balcani con la legge
Speciale l'istituzione della task force non si intende certo proporre di coordinare dall'alto l'iniziativa delle imprese italiane dei Balcani ma si vuole piuttosto dare adesso una maggiore incisività facendo collaborare le istituzioni pubbliche imprese private nel quadro di uno svolto in uno sforzo rivolto a dare maggiore sicurezza al nostro Paese e al nostro e all'Europa inizia i vecchi a destinata a segnare il profilo
Dell'Europa per molti decenni a venire io
Vorrei concludere con due ultime considerazioni
Il patto di stabilità
Deve proporsi se n'è discusso ancora ieri a Bruxelles nel corso di una riunione in cui professor Saccomanni è stato affidato alla guida del del tavolo relativo alla ricostruzione allo sviluppo del del patto deve proporsi di in particolare di produrre due grandi risultati io credo nella regione
La crescita della dotazione infrastrutturale
Un superamento di barriere vincoli all'estinzione di un del del di un commercio libero se non ci trovassimo di qui a qualche anno conclusione del patto di quell'esercizio o a conclusione delle risorse finanziarie destinate a quell'esercizio senza aver raggiunto risultati in queste due direzioni avremmo ora
è mancato alla promessa che abbiamo compiuto nei mesi scorsi solennemente come comunità internazionale inoltre ascoltando le relazioni mi veniva non solo da riflettere su quanto siano importanti le considerazioni qui svolte anche sul negoziato del da brutti io osservazioni molto acute
Interrogativi circa la la la globalità o meno di un di un di un negoziato di questa di questa portata a che credo meriti uno un ulteriore riflessione da parte parte anche nostro del ministero degli esteri del governo ma un invito a non sottovalutare un fatto che sull'altro versante strategico della politica estera italiana e più in generale della politica estera economica estera del nostro Paese il Mediterraneo stanno si stanno producendo alcune novità straordinarie
Lario i Paesi della riva sud restano Paesi difficili tormentati da tanti problemi tuttavia sei andrà avanti il processo di pace in Medio Oriente se come e alcuni sostengono anche autorità indiscusse nel settore che si è dinanzi in quell'aria perlomeno a una riduzione a un ridimensionamento tutto del delle del pericolo costituito dall'insorgenza del radicalismo islamico tutto da verificare ci sono affermazioni che sembrano confermare una tendenza di questo tipo e allora lo sforzo qui tradizionalmente abbiamo la strategia cui tradizionalmente abbiamo pensato di uno sviluppo ulteriore della mia presenza economica italiana in quell'aria andrebbe tenuta sullo stesso livello no con cui abbiamo cercato di guardare in questi mesi allo sforzo italiano verso l'altro versante strategico della nostra politica estera dire i Balcani ed Europa centro orientale grazie
Grazie molte allora sottosegretario Ranieri per questa sua completa esposizione con riferimenti molto puntuali anche sui documenti di lavoro che sovrastato molto apprezzato ringrazio tutti abbiamo fatto un po'più tardi del del previsto questo è tanto più numerose saltando sì di un venerdì sera ma e la e spero che tutti abbiate trovato che né valeva la pena grazie ancora all'ma sofisticata Ranieri ai che interventi del Pannella e al processo Guerrieri buona