"La fame, il divario nord-sud, i debiti dei paesi in via di sviluppo, i radicali..." servizio di ricostruzione realizzato con materiale tratto dall'Archivio di Radio Radicale

Ancora un ulteriore momento di informazione di riflessione realizzato con le registrazioni d'archivio
è dedicato a temi più che mai d'attualità come la fame e il divario tra nord sud del mondo questa volta vogliamo riproporre i due documenti del settembre settantanove dal marzo ottantasei ascolterete quanto disse al Senato l'ex parlamentare segretario radicale Gianfranco Spadaccia durante il primo dibattito imposto dai radicali su questi argomenti e successivamente un intervento dell'ex senatore radicale Mario Signorino a Palazzo Madama
Durante un dibattito sulla situazione debitoria dei Paesi in via di sviluppo ma Scotland innanzitutto quanto disse
Gianfranco Spadaccia all'asse nato il diciassette settembre mille novecentosettantanove
A Pavia nel mondo il che significa sottosviluppo squilibrio economico rapporti fra paesi in via di sviluppo e Paesi cosiddetti industrializzati
Significa il prodotto l'effetto dei meccanismi internazionali
Delle politiche di sfruttamento di spoliazione
Il neocolonialismo
Tutti i tipi di neocolonialismo nessuno escluso
Hanno prodotto hanno realizzato dopo i processi di decolonizzazione e dopo
Di movimenti di liberazione dei Paesi ex coloniali del terzo mondo
Problema immenso
Che sembrerebbe
Per la contea di ieri Aspin
Che pone in discussione
Difficile o impossibile approntare
A ciò che ha mosso
Io penso
La coscienza
Come cittadini e come parlamentare
Dei firmatari di questa richiesta sono di cifre richiamate dal ministro
Di cinquanta milioni di morti ogni anno di cinquanta milioni di morti quest'anno
Di trentacinque che sono morti dall'inizio dell'anno
Che le Nazioni Unite hanno voluto proclamare hanno del fanciullo internazionale il fanciullo proprio per dedicarlo ai diciassette milioni e di questi cinquanta sono
Bambini
Paragoniamo queste cifre
Paragoniamo le alle cifre dei marchi dei cinque anni della seconda guerra mondiale
O alle cifre
Dei morti nei campi di sterminio di vigile
è una cifra piaccia
Chiama in causa la nostra coscienza
Sono cifre
Che sono conosciuti ormai analizzate dalle organizzazioni internazionali
Le quali tentano
E hanno tentato l'ONU con l'anno internazionale fanciullo di richiamare l'opinione pubblica questa realtà
Sono conosciute dai governi dalle forze politiche
Dall'opinione pubblica noi non siamo più
E la condizione dei tedeschi che arrivano a frotte notizie frammentarie e incerti e i campi di sterminio
Nazisti
Non siamo più consentitemelo compagni comunisti nella condizione dei compagni comunisti degli anni Trenta
Che arrivano da qualche compagno la notizia di qualche scomparso e dei tanti di deportazione digitali
Siamo una società è un'opinione pubblica dei governi e delle forze politiche
E hanno cognizione di questo sterminio
Si svolge sotto i nostri occhi
E la concreta agli attuale contemporaneità del nostro tempo
E io credo che se vogliamo discutere se vogliamo facili
Da diversi
Che caratterizza questo problema
Dobbiamo aver presente i morti che in questo momento le morti che in questo momento si stanno verificando le altre Chietino di milioni di morti
Che si dedicheranno probabilmente da qui a Natale
Come effetto ineluttabile
Deterministici
Necessari duplicato del tipo di società che abbiamo costruito
C'è stato rimproverato
E l'aver preso queste iniziative nella ricerca
Da ogni parte col dialogo
La convergenza di ogni
Altro parlamentare
Di carattere improvvisato
Di carattere demagogico
Di questa richiesta
Io credo
E la ragione per la quale compagno di Giulio ci spiegava
Il Partito Comunista
Con una decisione che io definisco
Che Pasolini definirebbe ostruzionistica rispetto
Al tentativo di rompere l'inerzia su questo problema
Definire per ostruzionistica
Ma improvvisato perché dall'inizio dell'anno
Cioè da quel mille novecentosettantanove che le Nazioni Unite hanno dedicato al fanciullo proprio per richiamare la drammaticità e la praticità di questo problema
Noi
Non abbiamo spesso un giorno di lavorare
Trovando la convergenza
Anche lì di uomini di diverse correnti politiche ideali ricordo senatore Gonella
Devo ricordarvi Lombardo Radice Terracini Antonello Trombadori Salvatore Sechi
Coloro che o hanno partecipato ai nostri convegni o hanno addirittura preso l'iniziativa di costituire all'ora
Un comitato per la pace
Un comitato contro la parte di fissare
E l'attenzione del Partito comunista allora rispetto a questo problema
Quando mai l'unità parlava quasi ogni giorno dello sciopero della fame di Marco Pannella
Quindi non improvvisate
Un tentativo costante in questo mille novecentosettantanove ricreare una convergenza politica una rottura dell'inerzia un coinvolgimento delle coscienze dell'opinione pubblica di aprire un dialogo tutti rito alla vita sull'affermazione del diritto alla vita fra noi e gli altri fra noi e tutti gli altri andando a ricercare questa solidarietà questa convergenza anche nei porti
Che per il radicale da erano ritenuti impensabili andando a cercare in piazza San Pietro giorno ribasso
In un incontro che non fosse un incontro di potere e di potenza
Ancora una volta un incontro concordatario ma forse un incontro sui valori
Confrontarsi nelle sue dimensioni planetarie
Il problema della morte che Cinzia
Demagogica
E perché della Croazia
Quando
Proprio su invito del compagno Terracini
Dei compagni comunisti del Comitato tutti allora contro la fame per la pace per il disarmo
Quando ci si disse
Non poi si disse a Marco Pannella non puoi riprendere lo sciopero della fame sotto elezioni
Perché indebolirsi la nostra azione le nostre richieste
Perché non ti sottragga l'accusa di strumentalismo e direttore all'ISVAP per una volta
Pannella insomma questo problema
Rinuncia a riprendere lo sciopero della fame
E si pensava davvero che questo fosse per noi
Un tema strumentale elettorali
O di agitazione
La politica agitatori dei radicali che sono le accuse
Che per anni mi sono state rivolte
Perché anche voi per anni eravate accusati di essere di condurre politiche agitatori
Forse la ragione di questo ostruzionismo e io non posso credere dipenda soltanto da un fatto di inimicizia
Ogni iniziativa radicale o cui partecipino i radicali che è pervenuta e nel momento stesso
In cui c'è questa partecipazione questa presenza una iniziativa cui decretare l'ostracismo non posso credere questo nel momento in cui aspiro irreperibile strumentale il tentativo che di volta in volta di dialogo dettate con l'invito ai vostri che Bati
Di realizzare con alcuni di loro
La ricerca del radicale può non la ricerca radicale
Fuori appannaggio dei comuni sarebbe proprio arrivo subito al le dichiarazioni
Lei ci porta qui ed è certo un risultato di questo dibattito che io spero questo in questa sede non si chiuda ma si apra alcune cose che sono poco importanti nella modestia degli avvenimenti che abbia che sul che sono stati dedicati questo problema nel mondo
L'impegno assunto dalla delegazione italiana
A Ottawa
L'annuncio di un adeguamento quanto modesto
E le cifre degli aiuti italiani a quell'impegno dell'ONU da tutti disatteso tranne dalla Svezia
Sono risultati e siccome non siamo degli irresponsabili
Non giudichiamo
Negativi
Giudichiamo drammaticamente insufficienti rispetto alle cifre che lei ha esposto
Ma io credo che mi di potermi permettere di dire che la sua analisi
Non condivido signor ministro
Quando in realtà presenta il problema della fame nel mondo contribuisce anche lei a presentare il problema della fame nel mondo
Come un problema insolubile di portata tale da inserire su alcune cifre signor ministro
Certo il problema della fame nel mondo non nasce dal caso come ha detto il compagno Berlinguer
Ma noi dedichiamo agli aiuti ai Paesi in via di sviluppo
Meno di un decimo meno del dieci per cento di quanto oggi viene impegnato ogni anno
E la corsa agli armamenti
E la politica degli albanesi
Tutti i Paesi interessati ci dicono che parte dei dei per saldare questi cinquanta milioni
Dalla morte
E quei quattrocentocinquanta milioni di cui questi cinquanta fanno parte dalla denutrizione
Soltanto una piccola parte
Del della produzione granaio del mondo
Ti soltanto una piccola parte di quei cereali che noi destiniamo al mangime
Dei nostri allevamenti
Quindi evidentemente c'è un problema di volontà politica
C'è un problema di meccanismi internazionali che vanno rimossi
In una rivoluzione risoluzione che presenteremo
Al Senato si ci saranno altre altri progetti di risoluzione
Alla Camera se sarà necessario noi su questo riproporremo
La nostra tesi
Abbiamo proposto al governo abbiamo proposto le altre inizi forze politiche una iniziativa coraggiosa profondamente unitaria del Paese
Per affrontare dia il nodo del problema e affrontarlo
Con decisione con coraggio
Ma per affrontarlo con decisione con coraggio prima di tutto è necessario che l'Italia rispetti
Quell'impegno dell'uno per cento che proprio
Un Papa quello che lei ha citato nella conclusione del suo intervento aveva proposto ai Paesi industrializzati all'ONU come impegno per risolvere questo problema
E che per i dieci anni
Vi disimpegno italiana su questo problema
Un impegno disatteso si stanziò un altro uno per cento questa è la nostra posizione
A una polemica si è accesa
Sugli impegni immediati urgenti straordinari
Che noi abbiamo chiesto si è parlato l'assistenzialismo
Ci si è detto che in realtà il problema della fame nel mondo non può essere risolto attraverso interventi straordinari e immediati perché questo è un modo anche questo demagogico anche questo improvvisato da affrontare il problema
Che il problema è un problema a medio termine è un problema di negoziazioni multilaterali e certi
Certo che non ignoriamo revocati in apertura di questo intervento
Le cause di questo fenomeno
Ma che cosa
Ci affideremo per tentare di rompere l'inerzia che ci impedisce che arrivare alle cause di rimuoverle
Ci affideremo dovremo affidarci Porzia i ritmi dell'Amministrazione internazionale
Ai riti Mecacci impongono gli interessi costituiti
I nostri appunto l'immensità dei problemi italiani
Che dobbiamo affrontare che sono pure gravissimi
Che cosa come potremo affrontare questi problemi e arrivare alle cause
Se non attraverso la coscienza
Che oggi proprio i programmi a medio termine quei programmi a medio termine che hanno fallito e che hanno portato perché non sono riusciti a incidere sui meccanismi internazionali che producono questo fenomeno tracce
Ha coscienza che proprio questo fallimento oggi ci impone un rovesciamento dello
Dobbiamo partire dagli affetti dagli effetti di questo sterminio che accade sotto i nostri occhi
Tentare di arrestarlo e se partiremo da Capello
Se riusciremo a tradurre l'impegno ordinario l'impegno straordinario è oggi l'unico modo ordinario ad affrontare il problema è di coglierne la sua attualità la sua straordinarietà
E allora su questo l'invito che rivolgiamo a tutti al governo e forze politiche ai compagni comunisti
C'è anche da questo punto di vista c'è stato un progresso il dialogo funziona anche fra noi e voi
Quello che voi megawatt che oggi lo vedo ricomparire coro genia Nicaragua ad altri paesi
E la vostra mozione che avete presentato alla Camera
Ebbene su questo io dico
Noi abbiamo con gli abiti abbiamo tutti il problema
Di individuare
Alcuni interventi straordinari immediati e urgenti
Praticamente urgenti
Per tentare di salvare almeno una parte la parte che nelle nostre concrete possibilità che dobbiamo ricercare nei contatti con le organizzazioni internazionali Pannella suggerito
Su questo non ci sarebbe niente di scandaloso sarebbe un fatto estremamente positivo anche un incontro con lo Stato della Città del Vaticano
Col suo rappresentante Bianchi uno style rappresentanti busta e a tutto e di una chiesa
Accordo con i paesi interessati promuovere
Alcune iniziative che esse valgano concretamente affermare
Di arrestare in maniera consistente
Non certamente simbolica
Non si tratta qui di salvare una vita ma in maniera consistente sia pure parzialmente sia pure in un singolo Paese
Il però
Vogliamo dividerci ripartito nel lungo e medio termine e nel partito del dell'intervento straordinario immediato io credo
Che appunto salvo che non ci si voglia riaffidare ai ritmi dell'amministrazione
Che non ci si voglia oppure per converso non ci si voglia applicare a quello che Franzoni diceva chiamava i movimenti di liberazione ma questi movimenti di liberazione hanno già investito gran parte del mondo ci sono questi che ci dicono degli interventi a Muti a medio termine i governi che ci hanno espresso
Nell'ultima conferenza di Ottawa nella mozione tra virgolette iscritto
Interventi a lungo termine
Non impediscono nel frattempo danno da mangiare alle persone che stanno morendo di fame sono parole testuali signor ministro
Colleghi senatori esattamente il contrario ciò che i Paesi in via di sviluppo ci chiedono è qualche cosa che rompa l'inerzia alla nullità degli interventi a medio termine si affida ai meccanismi internazionali attualmente in atto
Allora sì avremo interventi straordinari una politica di straordinarietà
Immediata e urgente
Per la quale abbiamo evocato
La possibilità dell'uso pacifico delle forze armate
Ma io credo che come nelle nostre cattedrali del deserto così l'Africa all'Asia non abbiano bisogno delle cattedrali nel deserto del mille
è un'oasi
Le piccole oasi che si formano
Le ore piccole oasi del verde
E che l'agricoltura fertile intorno a un deserto che cresce perché cresce nel frattempo il processo di desertificazione della
E noi viviamo in un'epoca in cui
Vivono in novanta per cento degli scienziati e dei tecnologiche sono mai esistiti su questa terra
Viviamo in un'epoca in cui abbiamo col ma acquisito conoscenze scientifiche e tecniche quante ne rosso negli ultimi trent'anni quanto ne sono state acquisite in tre mila ma queste scienza questi risultati a ricerca scientifica e tecnologica
H in quale direzione sono sviluppati a quale direzione sono rivolti se non proprio a quella di aumentare lo squilibrio
Rafforzando questi meccanismi internazionali
Del tra Paesi in via di sviluppati dei paesi in via di sviluppo
E allora l'appello è a ricercare
Un momento L'Unità aprire il dibattito non la chiude
Non a pretendere di tutor lo per tornare a rimuovere questa immane tragedia
L'invito è a non rinviare alla responsabilità degli organismi internazionali e poi facciamo parte perché poi gli organismi internazionali attendono non si muoveranno senza l'iniziativa di paesi terzi dei paesi membri si tratti d'acqua comunità economiche europee si tratti dello dello delle Nazioni Unite sia Piris diverse sedi internazionali multilaterali in cui si affrontano i rapporti multilaterali e bilaterali
Che riguardano i Paesi del Terzo Mondo ed è quattro volte
Però io credo per concludere signor Presidente
Che noi ci troviamo di fronte a un problema che non possiamo rimuovere un'altra tesi una tesi superficiale
Che viene invocata
E quella
è una società come quella italiana che ha tanti squilibri
Tanti drammi tanti problemi da affrontare
Non
Può interessarci degli altri
Ebbene io credo che si debba rispondere e questo vale per la nostra coscienza di cristiani o ti dai chiodi socialisti indipendentemente dalle nostre fedi o dalle nostre ideologiche piegato in questa epoca siamo noi
E che a questi problemi va data una risposta non dell'amministrazione non dall'ideologia non dell'analisi ma la risposta della politica del coraggio della scelta politica politica intesa non come appare che il potere di Potenza ma politica intesa come affare della polis di tutti di questa nuova coriste che non era città greca la città ellenica ma che è con le comunicazioni di massa con i problemi di interdipendenza che abbiamo il mondo intero oggi
Siamo legati tutti gli uni agli altri
Il terzo mondo l'abbiamo in casa e non affronteremo i problemi del nostro calcio mondo se non affronteremo il problemi planetaria nostra società e questa società
Se riproverà questo problema della morte
Se non saprà affrontare il problema del diritto alla vita alla vita nel mondo intero
Sarà una società che vedrà crescere intorno a se non la speranza della vita
Ma rischia di vedere crescere morte che ci
Vediamo crescere cintura
Quella per fame per miseria che tuttora esiste anche se in misura ridotta da noi
Ma quella per disperazione
Per autori istruzione nasca l'autodistruzione dal ricorso all'eroina
O dal terrorismo perché era rimossi
Questi problemi che investono la coscienza civile signor ministro colleghi senatori
Sono problemi che finiscono per ritorcersi contro perché rischiamo di creare una società di morte
Era l'ex parlamentare radicale Gianfranco Spadaccia a Palazzo Madama il diciassette settembre mille novecentosettantanove
E ascoltiamo adesso quanto disse
Un altro ex parlamentare radicale Mario Signorino al Senato nato a marzo ottantasei durante un dibattito sulla situazione debitoria dei Paesi in via di sviluppo
Ma la mia impressione signor presidente signor ministro e colleghi e che in questo dibattito
Si sia determinato uno squilibrio eccessivo tra il riconoscimento unanime della gravità della crisi finanziaria internazionale
E la portata e il tipo di proposte che sono state avanzate dei vari gruppi uno squilibrio tra queste stesse proposte e le risorse che si intendono attivare dato che rimane a me sconosciuto
Uno squilibrio infine tra la considerazione degli aspetti più tecnico finanziario del problema e l'indirizzo generale
Il quadro politico
Di lotta sotto sviluppo in cui queste stesse misure dovrebbero rientrare
Il dibattito stesso a me è sembrato che difetta sedi un'adeguata preparazione politica non è un caso che anche in questo ramo del Parlamento
Noi non si sia riusciti ancora a definire una posizione credibile in tema di lotta sottosviluppo e ricordo soltanto la mancata conclusione a tutt'oggi ad esempio di una indagine conoscitiva aperta in in commissione Esteri ricordo una cosa che è già stata ricordata altri colleghi vale a dire come ancora appaiati completamente indefinita una prospettiva di riformati svolta
Nella politica generale di cooperazione dell'Italia ricco ma vorrei notare anche le condizioni fisiche in cui avviene questo dibattito che c'era dimostra la sua eccessiva fretta direi ora possibile che non è per esempio che quando si ama sono delle proposte chiese per esempio l'allungamento del debito indirizzo che è estremamente positivo
O comunque destinato a incidere
Né i flussi finanziari dal nei paesi sviluppati e quelli sottosviluppati possibile non si abbia anche un'idea un po'precisa dell'onere che questo comporterebbe in termini di risorse da destinare a questo fine
Possibile che non ci si chiederà sul serio se per caso lo stiamo elaborando il settantunesimo piano di intervento per citare un'espressione del governatore batti
Che cenava l'esistenza appunto di settanta piani di intervento per risolve il problema del debito tutti rimasti fino a oggi senza seguito
Apprezzabile e non per caso non ci stiamo imbarcando in un'altra impresa destinate a rimanere così abbastanza priva di effetti consistenti
Buone industriale non quindi un elemento dell'opposizione De Benedetti parlava a proposito di questi problemi dell'esistenza di una colossale nuvola finanziaria dietro la quale spesso non c'è quasi nulla non c'è quasi nulla in in che termini in termini di attività produttive che siano capaci di invertire il processo di indebitamento o almeno di consentire il pagamento degli interessi sul debito comunque in grado quindi di creare le condizioni reali di soluzione del problema
Io credo che questo quest'anno con la Finanziaria andrebbe un po'chiarita se vogliamo entrare più efficacemente nel merito del problema vale a dire per esempio non insignificante chiedersi come si sia formato questo debito
A che cosa è servito perché se io devo ricordare alcuni degli interventi che sono ci sono stati nella integrazione conoscitiva promossa dal presidente Fanfani radio anche notare che correttamente il dottor Sarcinelli ad esempio parlava di elefanti bianchi o cattedrali nel deserto cioè parlava
Guardando l'esito delle nostre politiche d'aiuto non dal nostro punto di vista cioè dal punto di partenza ma dal punto di arrivo cioè dalla parte dei Paesi che li ricevono
Parlava soprattutto riferendosi all'Africa di una sorta di cimitero di impianti e di merci
Poi non appropriati alle esigenze delle economie locali o scarsamente produttive o abbandonati e sappiamo tutti che ormai esiste
Un cumulo così indefinibile incalcolabile di vera e propria ricchezza inutilizzata che sono gli effetti di detriti dovrei dire della nostra politica d'aiuto nella politica internazionale una ricchezza che è diventata anche un laico elemento di povertà ormai e che una che grava adesso sulla posizione debitoria di questi Paesi
Vero è che se noi tentiamo di appunto guardare a questi problemi dalla dei paesi interessati dei Paesi debitori dobbiamo notare appunto come la nostra politica di aiuti assomiglia più alla attività di un supermarket come credo che abbastanza precisamente vada definita che invece a una complesso di programmi
Capaci di incidere sul sotto sviluppo solido tra uso di questo sottoscrivo e quindi dobbiamo notare fenomeni assistenzialismo di assistenzialismo anche alle burocrazie locali chiamiamole così dal momento che le più appropriato forse che il tema d'élite locali
Dispone di King
E comunque di politiche che tutto fanno meno che di riuscire a incidere sulla situazione sempre più disastrose terribile delle campagne soprattutto dell'Africa mi riferisco
Da cui e viene continuamente alimentato quelli in circolo degli aspetti più esasperati del sottosviluppo della morte per malnutrizione per malattia e così via e che quello rappresenta l'elemento di blocco di un proprio dell'avvio di un processo di sviluppo capace di incidere dell'unica via credo ma anche sul problema problema dell'indebitamento estero di questi Paesi
Va be'ma anche prendere atto questo è un dato scontato quindi nostro dilungarmi del fallimento sostanziale
Di tutte le politiche messe in atto dal Fondo monetario internazionale che apprezzabile sul piano tecnico lo sono assai di meno quando vengono rapportati alla natura e alla qualità dei pro premi che dovrebbero aiutare a risolvere e sappiamo ormai che la gran parte dei prestiti che vengono concessi dal Fondo monetario sono ormai vincolati
A un sistema piuttosto rigido di condizionamenti che non funzionano che non sono appropriati per risolvere il problema
Il problema del debito quindi è una combinazione di fattori diverso
Di shoppers pur nei vincoli esterni a quelle economie di carenze strutturali e di politiche non appropriate condotte anche dei governi di quel Paese
E quindi qualsiasi strategia non può considerare solo continuare considerare un aspetto del problema senza tentare un approccio più complessivo è completamente più poco complessivo
Io vorrei quindi porre in rilievo soprattutto due aspetti uno quello delle risorse che si dovrebbero destinare alla a un tentativo serio di risoluzione o comunque di alleggerimento di questo problema
Perché mi sembrerebbe se no assurdo
Impegnare ho sollecitato il governo ad assumere un'iniziativa più decisa senza anche farsi carico delle risorse che a questo
Tra guai a questo obiettivo dovrebbe dovrebbero essere destinate e quello delle condizioni che dovrebbero accompagnare qualsiasi politica di intervento in questo campo
Tentare di incidere anche su cui gli aspetti di sotto sviluppo economico che fino a oggi hanno impedito una soluzione del problema e anzi l'hanno continuamente aggravato
Per quanto riguarda le risorse
Che ripeto nelle mozioni che ho letto non non sono assolutamente prese in considerazione salvo che in quella comunità che però per me si presta a una critica nel senso che non si può sostenere di
Procedura un annullamento del debito dei Paesi più poveri ipotizzando di destinare a questo fine if onde attualmente stanziati eventualmente per la politica di cooperazione o meglio si può benissimo sostenere questa posizione e anzi direi che il fallimento
O di questa politica non soltanto italiana ma internazionale probabilmente sarebbe un ottimo un'ottima ragione per sostenere questa posizione ma ecco in sede di dibattito allora più generale più penetrante anche in questo in questo senso
E invece così mi sembrerebbe poco proprio un approccio strame delimitato perché ma perché non risponde neanche e chiedo scusa se mi interesso soprattutto di questo aspetto e della proposta comunista ma è l'unica che abbia indicato almeno una strada lungo la quale procedere per quanto riguarda le risorse finanziarie destinate a questo problema ecco mi sembra comunque che sia quella comunista che le altre mozioni non rispondano a un'esigenza che in ogni caso prioritaria cioè don ventate il flusso finanzia Dario soprattutto fusto dei finanziamenti pubblici dai Paesi sviluppati a quelli sottosviluppati e un'esigenza che da sola non può essere presa in considerazione ma che tuttavia deve trovare una qualche risposta anche nelle posizioni che il parlamento indica al Governo
Ci sono è stato ricordato elementi congiunturali favorevoli per procedere in questo senso soprattutto il Carlo dei prezzi petroliferi
Vorrei ricordare per la prima volta in da molti anni determinò una svolta in campo internazionale e potrebbe facilitare per esempio il raggiungimento di quell'obiettivo dello zero settanta per cento del il da destinare ai la alla politica di cooperazione internazionale che è stato fissato non a caso prima del dello shock petrolifero del settantatré e poi contraddetto dalle in uno degli indirizzi adottati un po'da tutti i governi salvo quello italiano nella negli anni successivi
E
Ci sono proposte interessanti ad così avanzati anche in campo internazionale vorrei ricordare semplicemente la proposta avanzata dal commissario oro dei Volsci solo di destinare di istituire una sorta di fondo internazionale utilizzando a questo fine anche parte del minore esborso dovuto al calo dei prezzi petroliferi
Ma direi che noi qui dovremmo indicare un traguardo preciso impegnativo al governo almeno se vogliamo far corrispondere alle analisi sulla gravità del problema anche un significativo sforzo da parte delle nostre autorità e questo non posso quindi non consigliare una ripresa di quel traguardo dello zero settanta per cento del PIL e dovrebbe essere raggiunto nel corso degli anni novanta quindi in un tempo relativamente breve e che oggi potrebbero essere consentito appunto dalla disponibilità di finanziarie che dovrebbe derivare annoia anche al nostro Paese ma direi in campo europeo e dalla calo dei prezzi del petrolio
L'aumento del dei fondi degli stanziamenti per la cooperazione allo sviluppo
Potrebbe essere destinato ad alimentari a supportare una iniziativa del governo italiano
Significativa
Come contributo alle alleggerimento delle posizioni debitorie dei vari Paesi sottosviluppati in via prioritaria di quelle più povere
Una iniziativa quindi non so che consentisse di superare la impostazioni che a me sembra di riscontrare in alcune delle mozioni alcuni degli interventi dei colleghi
Per quella cioè di prefigurare una sorta di azione di stimolo in campo internazionale dico di stimoli in questa in cui su questo problema ce ne sono stati sempre anche fin troppi e non hanno mai portato a nulla io direi che su questo punto
Si dovrebbe misurare se esiste o meno la volontà reale di arrivare a una svolta che abbia una qualche portata un qualche significato in questo campo
Ora e c'è un altro un problema quale che interessa le condizioni che a mio parere dovrebbero essere studiati
Le condizioni di interdipendenza non so non so come chiamarla ma
Pensabile che mentre da una parte si denuncia che attraverso i canali bilaterale passano condizionamenti anche politici pesanti o comunque condizionamenti di carattere improprio
Non si riesca a
Ad avviare un'analisi seria che consente di individuare quei termini di una politica generale di cooperazione che sono essenziale ripeto anche e per la soluzione del problema del debito
Perché no isolando questo problema che sia pure gigantesco e tuttavia anche effetto
Di problemi asse più generale ma procedendo a un'analisi di merito anche su quale politica noi vogliamo raggiunge i quali sono gli obiettivi che ci dobbiamo porre in concreto in questo campo e qui in questo caso noi potremmo così fare veramente un un salto a un salto politico estremamente importante perché è veramente strano che noi fino adesso le anche a proposito la nostra politica di cooperazioni ci siamo posti il problema di quali siano gli effetti e questo bisogna denunciarlo perché adesso si possono fare e
Molti criticare gli settantatré come ha fatto il senatore Pozzo certamente io non sono un assolutamente entusiasta di quella legge tanto meno del modo in cui sottosegretario forte la sta attuale e la sta gestendo ma
Dato che non vorrei che questo problema dei famosi mille novecento miliardi di forte servisse soltanto a coprire il problema più grosso il generale che è quello degli stanziamenti dell'Italia per la cooperazione e e sono in gran parte anche in gran parte gestiti dal di per il vento del ministero degli Esteri e tanto per dare semplicemente una misura sappiamo che negli ultimi cinque anni sono stati stanziati undici mila miliardi quindici mila considerando anche lotta Caselli e noi non siamo in grado oggi di stabilire a che cosa sono serviti questo dieci mila miliardi non si tratta qui di immaginare furtivo ruberie o che so io
Si deve denunciare il fatto politicamente gravissimo e non siamo in grado di
Valutare se stiamo facendo una politica che può essere giusta e che debba essere parzialmente corretta o se stiamo andando come io temo in una direzione che è completamente sbagliata
Vorrei ricordare quindi a parte il giudizio sul modo in cui sottosegretario forte si sta momento giudizio di estremamente facilitato dalla disponibilità di tutte le carte e che adesso prodotte e sono tante da questo servizio speciale a parte questo problema delle fasi noi abbiamo da rispondere soprattutto a un'altra
Problema ghetti complessivo che riguarda le due leggi la trentotto e la settantatré e che riguarda la assenza di elementi di documentazione e Diva perché ci consentono appunto di esprimono una valutazione globale il dipartimento per la cooperazione del ministero degli Esteri a negli ultimi anni è stabilito dei record nella capacità di spesa
Questo bisogna riconoscerlo partendo quindi da una rosa di spese cinquanta per cento rispetto agli stanziamenti annuali è arrivato nell'ottantacinque secondo dati molto discreti che sono riusciti a individuare mancando fino a oggi qualsiasi informa se l'ufficiale è arrivata addirittura spendere più di quanto non sia stato stanziato nell'anno considerato ottocento ottocentotrenta miliardi circa per il fondo di cooperazione al e tanti e per i crediti di aiuto qual è il problema è che se si analizzano questi flussi di spesa sì che veniva proprio alla l'assenza di un indirizzo politico identificabile non abbiamo dei canali di spesa degli una tipologia di interventi privilegiati che riguardano per esempio il terreno multe ti bilaterale così detto cioè dei progetti finanziati dal governo italiano e però elaborati da organismi internazionali picche e in teoria anche una buona cosa
Se per esempio non trasferisse il il problema di inefficienza che ha caratterizzato da gran parte della nostra azione fino a oggi a livello appunto internazionale perché non è che gli organismi internazionali brillino in generale però l'efficienza anzi spesso e il contrario da una parte quindi questa osservazione dall'altra anche
Il fatto che se manca una programmazione allora questo complesso di interventi devoluti ad altri organismi non e mutano in alcun modo a superare questa carenza abbiamo un'altra a voce di spesa assai consistente negli interventi della cooperazione italiana che il finanziamento di programmi di formazione che vanno benissimo se sono appunti inseriti in una programmazione precisa
Non significano nulla e vanno sprecati se sono un complesso di interventi disomogenei staccati l'uno dall'altro e così via ore col guarda a lungo ma
Volevo semplicemente notare questo fatto cioè che ne continua ma procedere alla cieca senza neanche ricco porci il problema di valutare qual è l'impatto di questi stanziamenti di patto della nostra politica rispetto alle realtà delli dei paesi sottosviluppati e questo si deve ripetere anche per i problemi dell'Inter deve indebitamento estero di questi Paesi ecco ora la domanda non è non mi sembra marginale
E denuncia proprio a mio parere la anche la necessità di reinserire anche questo tipo di problema che ovviamente ha una sua rilevanza a prescindere dal dagli altri problemi cui ho accennato dire inserirlo in una visione globale che ripeto fino a oggi manca manca al Parlamento ma anche alle forze politiche io non non sto facendo una critica così strumentale sto denunciando una carenza che di tutti e
E che va assolutamente superata se non vogliamo che anche questi interventi finiscono per alimentare ancora una volta un flussi di spesa improduttiva perché questo è il o addirittura controproducente come autorevolissimi studiosi del sottosviluppo danni legale cenni continua a denunciare
Quindi anche nell'affrontare il problema dei del debito estero dei paesi in via di sviluppo dobbiamo tener conto di quello che a me sembra il dado da iscrivere da fissare al dibattito politico
Che è quello del fallimento delle politiche tradizionali di cooperazione di del della necessità di acquisire nuovi approcci ma ripeto questo implica anche un cambiamento di atteggiamento da parte delle dei gruppi parlamentari delle forze politiche e soprattutto di evitare il rischio peggiore di continuare cioè a costruire una facciata di buone intenzioni appunto o di intenzioni assolutamente in e invettive a cui non corrisponde poi la volontà di far seguire condizioni operativi reali e questo la l'accenno che ho fatto
La questione delle risorse da dedicare alla politica che viene indicata al governo e una questione ripeto centrale e che va definita anche in questa sede ora infine vorrei ricordare che non definire appunto quali si dovesse gli indirizzi della di una politica generale che sia in grado di incidere su un meccanismo che alimenta il debito piene soltanto il meccanismo finanziario ma è soprattutto l'assenza nei paesi debitori di
Attività produttive
Adeguate al sostenere anche sia la il disegno al problema della crescita di quell'economia che quello del pagamento del debito
Questo io di dire che sarebbe più utile che non per esempio continuare a ripetere solito discorso di piglio logico sulle responsabilità del Nord industrializzato sviluppato perché a me interesserebbe assai di più senz'dire piuttosto che l'ennesima critica le responsabilità morali o storiche delle dei paesi sviluppati invece un discorso di coerenza un discorso di impegno nella programmazione a cominciare dall'Italia a cominciare dalla Comunità europea
Di coerenza nelle decisioni intendo complessive che riguardano i vari settori d'intervento e impegni concreti oggi sul piano politico che su quello etico o storico termino
Con
Come cenno
A quello che ritengo sia anche doveroso da parte del governo italiano vale a dire un sostegno alla la proposta di organizzare una conferenza internazionale che per per carità io capisco che qui siamo su un terreno estremamente deprecabile e di conferenze ce ne sono state tante non sono quasi mai servito a nulla ecco quindi io sono in linea di principio contrario a una conferenza di tipo probabilmente presenta risolvere tutti i problemi del mondo mi interesserebbe di più verificare se è possibile che un un un incontro tra Paesi creditori e Paesi debitori e inevitabile anzi necessario possa avvenire per esempio nell'ambito delle Nazioni Unite atti come segno politico di attivazione di un organismo che altrimenti è meglio dichiarare chiuso insomma visto quello a cui serve fino adesso è comunque vista la sua immaginazione sistematica da tutti i punti di crisi e soprattutto presente da un problema come questo che un mina inchiesta non soltanto sotto il sistema del commercio internazionale ma sotto insiste la pace mondiale e del del l'ordine internazionale quindi se fosse possibile ricondurre questa iniziativa sul richiesta anche da e per i suoi i bidoni nel nell'ambito delle Nazioni Unite e indirizzarla nel senso appunto l'ombra di una ricerca di soluzione globale abbastanza stretta ma nella ricerca di alcuni punti prioritari da seguire sia per allentare il vincolo del debito estero di questi dei due Paesi sottosviluppati sia per favorire perché la trattazione e la considerazione politica deve essere congiunte contestuale sia per favorire politiche efficaci
Contro il sottosviluppo a cominciare dalla lotta io mi faccio i documenti approvati dal parlamento al soprattutto a quel famoso ordine del giorno approvato alla Camera dei deputati il sei aprile dell'ottantadue a cominciare dall'Inter tutto contro gli aspetti più esasperati e sottosviluppo che secondo una corrente ormai estremamente
Nutrita di studiosi rappresenta il la condizione per tentare di rompere ricircolo di quelle economie bloccati chiuse e vide sviluppo più che di sviluppo ode ecco quindi e questa è la seconda richiesta di io prego di prendere in considerazione i vari Group non avendo potuto perché ragioni di regolamento presentare una mozione
Con otto firme e augurandomi che
Si abbia una maggiore franchezza di quella che se mai venisse verificato in passato nella trattazione di questi problemi che si facciano meno moralismi perché a fare moralismi credo si danneggino il problema spesso qui mi riferisco alla reazione eventuale negativa di fronte al mio discorso su la necessità di porre condizioni ma condizioni molto diverse da quelle del Fondo monetario internazionale perché se noi non lo cerchiamo di chiarire quali condizioni appropriati si possono porre non faremo altro che lasciare il campo agli interessi di fatto che che lo condizioni le formule come
Ecco io mi auguro quindi che si riesca a trovare la volontà perché questo problema venga affrontato con una ottica che superi nettamente l'ottica delle imprese l'ottica delle banche perché non di sola
Problemi finanziari si tratta ma ancora una volta del modo di avviare
Nei paesi del terzo mondo un processo di sviluppo fino a oggi tentativo un tentativo che fino a oggi del tutto fallito
E con questo intervento del diciotto marzo mille novecentottantasei l'ex senatore radicale Mario Signorino a Palazzo Madama durante un dibattito sui debiti dei Paesi in via di sviluppo termina qui l'odierno programma realizzato con documenti d'archivio
In apertura avete riascoltato l'intervento
L'ex parlamentare radicale Gianfranco Spadaccia
Al Senato il diciassette settembre settantanove durante primo dibattito parlamentare
Sul tema della fame nel mondo