Meeting '99 "L'ignoto genera paura, il Mistero genera stupore" XX edizione del "Meeting per l'amicizia fra i popoli" "Educare per costruire" ciclo di incontri promosso dalla Compagnia delle Opere: "Kosovo: per chi vuole vivere una convivenza" presso la Sala 1 del quartiere fieristico

Buongiorno
Siamo ha un altro appuntamento fondamentale di questo meeting
Nella Sorgo
Del titolo generale del meeting da vent'anni per la pace e l'amicizia tra i popoli
Non potevamo non desiderare questo meeting affrontare un tema che ci ha trovato il coinvolti come vedremo poi in termini umanitari ma anche in termini ideali
Cioè la situazione è grave che si è creata tra i Balcani nei Balcani
La nostra posizione è stata chiara dall'inizio noi siamo stati contro la guerra del Kosovo perché siamo contro come fumo contro la guerra dell'Iraq perché pensiamo che la guerra non sia il modo con cui si risolvono i problemi
E oggi sappiamo di abbiamo visto bombardamenti distruzioni abbiamo visto pulizie etniche ma ho visto emigrazione di popoli abbiamo sentito di stragi ancora adesso di fosse comuni di distruzione di chiese e monasteri quindi la prima cosa che però vorremmo sapere perché abbiamo abituo ci siamo abituati a nel meeting tutti questi anni ha volevo sapere di persona le cose quello di sapere abbiamo mi mille domande che si affacciano la nostra mente
Toccati particolarmente dalla vicinanza geografica
Culturale dal fenomeno che ci ha toccato pensavamo anni fa non ci toccasse delle immigrazioni forzate che non dalla guerra ma prima caratterizzano anche il nostro Paese domande come sarà possibile una convivenza civile tra diversi miei nei Balcani e sei la guerra sia ormai l'unico metodo di risoluzione dei problemi dopo la caduta del muro e ancora se è possibile una convivenza tra religioni diverse nell'area del Mediterraneo ancora il ruolo che possiamo giocare per la pace e lo sviluppo potremmo sintetizzare allora queste mille domande ci sono domande che dai Balcani vanno sul tutto per morire abbiamo fatti visto già il presidente algerino su questo scenario domani sentiremo dell'Iraq
Con la testimonianza di Aziza
Vice primo ministro allora in questo caso potrà possiamo sintetizzare le domande
Diciamo in tre la prima molto semplice qual è la situazione per i nostri interlocutori lustro che poi dopo descriverò
Che situazione ci si trova nei Balcani
Vorremmo saperlo da loro
Direttamente
Tenendo conto la ricchezza che hanno i diversi ruoli delle persone qui presenti e secondo evidentemente quali sono
Lei i suggerimenti per una ripresa di una convivenza civile e duratura nell'area dei Balcani
E terza domanda qual è e quale può essere il ruolo dell'Italia e dell'Europa sapendo che l'Italia l'Oropa
Come ce n'ero anche fra un attimo è stato molto presente attivamente presente
In questa situazione di crisi gli interlocutori sono interlocutori notissimi innanzitutto Ibrahim Rugova leader della Lega dei democratici del fosse
Laureato alla Sorbona
Promotore della linea della non violenza fra gli albanesi del Kosovo eletto durante le elezioni clandestine
Come presidente del colosso soprannominato il Gandhi dei Balcani che fautore proprio di una linea di non violenza all'interno di questa situazione quindi lo sentiamo particolarmente vicino alle nostre posizioni
Poi il padre luce
Un prete cattolico che opera nel conosce
Quindi Milana con nemici vicepresidente del partito del Rinnovamento serbo il partito di Draskovic
Che
Cerca appunto una situazione una soluzione
Anche in questo caso pacifica alla convivenza civile nei Balcani ce lo spiegherà lui stesso
E poi il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Marco Minniti che
Dove ringraziamo per due ragioni la prima perché
Come penso spiegherà lui stesso è stato uno delle per Paul persone politiche più attive in questa crisi dei Balcani abbiamo già sentito dal ministro Dini la linea di mediazione che il nostro Governo a svolto in questa situazione e in particolare non abbiamo seguito l'azione personale
Che
L'onorevole Minniti sottosegretario alla presidenza del Consiglio Minniti ha svolto e secondo lo ringraziamo perché ha permesso che potessimo partecipare a quell'operazione importantissima che era stata la Missione Arcobaleno a cui abbiamo contribuito con l'azione dell'Asia e del Banco alimentare è stata un'azione secondo noi esemplare di collaborazione tra pubblico e privato quindi lo ringraziamo in particolare anche per queste
E in questo senso vorremmo cominciare questo dibattito
Con una una breve video che descrive quello a cui tutti noi abbiamo partecipato il nostro piccolo ma significativo contributo la testimonianza che abbiamo voluto dare anche di retta sia in termini di raccolta di aiuti alimentare che di di gestione di campi nell'area dei Balcani
Attraverso il Banco Alimentare lasci
Quindi se può partire il video
Oltre un milione di pro
Oltre tre mesi di guerra
La Fondazione Banco alimentare e AVSI Associazione volontari per il servizio internazionale
Hanno voluto impegnarsi direttamente il per portare il loro aiuto alle popolazioni dei Balcani colpite dalla violenza grave irrazionale di un conflitto che ha segnato drammaticamente la vita di milioni di persone
Sparsi è un'organizzazione non governativa senza fini di lucro impegnata in progetti internazionali in paesi in via di scampo
Nata nel mille novecentosettantadue è stata riconosciuta idonea dal Ministero degli Affari Esteri nel mille novecentosettantatré
E dal mille novecentonovantasei è accreditata presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite constato consuntivo generale Opera attualmente in ventisei Paesi di Africa America Latina Medioriente ed Est europeo con settantacinque progetti pluriennali
Oltre duecento volontari professionalmente qualificati medici ingegneri agronomi assistenti sociali psicologi si sono succeduti nei vari Paesi sviluppando progetti in diversi settori di intervento
La sanità è vigente
La cura dell'infanzia in condizioni di disagio
L'educazione e la formazione professionale
Il recupero delle aree marginali urbani e dell'ambiente
L'agricoltura e le emergenze umanitarie
I diversi progetti sono realizzati in collaborazione con finanziamenti del Ministero degli Affari Esteri italiano dell'Unione Europea delle agenzie delle Nazioni Unite e di vari enti internazionali
Al si copre inoltre con enti locali regioni Province comuni con istituzioni di solidarietà internazionale e con associazioni di categoria in prese i privati cittadini
La metodologia degli interventi e tesa a valorizzare le risorse umane dei paesi in cui anzi opera coinvolgendo la popolazione locale del lavoro sino a renderla capace di gestire alcuni dei progetti realizzati
Ospedali scuole piccole imprese
Dalla Russia al Brasile dall'Uganda l'Albania la storia di Azzi e segnata da un costante impegno al servizio della persona
è una storia di condivisione con migliaia di uomini donne e bambini che abbraccia tutto il mondo
Il Banco Alimentare nasce in Italia nel mille novecentottantanove dall'incontro tra l'imprenditore Danilo Fossati e monsignor Luigi Giussani
I quali dopo aver conosciuto un'analoga esperienza in Spagna decidono di riproporla anche nel nostro Paese
Il Banco Alimentare un'opera non profit ma condotte gestita imprenditorialmente
Il suo obiettivo è la valorizzazione sociale delle eccedenze alimentari a scopo benefico
Attraverso i sedici comitati regionali gestiti dai seicento volontari stabili
Recupera i prodotti dalle principali aziende alimentari
Il dato Unione Europea
Li raccoglie nei propri magazzini e li ridistribuisce gratuitamente alle oltre quattro mila associazioni ed enti caritativi convenzionale
Nel novantotto sono stati distribuiti ben ventotto milioni di chili di prodotti a più di seicento sessanta mila bisognose al trenta giugno novantanove gli enti sono diventati più di cinque mila e gli assistiti ottocentosessanta mi ogni anno all'interno della campagna di solidarietà promossa dalla Compagnia delle opere non profit che nel novantotto era intitolata carità e condivisione
Il Banco Alimentare organizza la giornata nazionale della Colletta alimentare
Durante la colletta quanti si recano negli oltre due mila supermercati che aderiscono all'iniziativa
Viene distribuito un sacchetto speciale utilizzabile per fare la spesa della solidarietà che all'uscita viene donata ai volontari del Banco
Grazie alla generosa partecipazione di cento mila volontari all'adesione delle più importanti catene distributive e grazie infine a più di quattro milioni di italiani che hanno fatto la spesa della solidarietà
Nell'edizione dell'anno scorso si sono raccolte tre mila cento tonnellate di prodotti alimentari
Ed è proprio a partire da questa esperienza di condivisione dei bisogni che è nata l'idea di organizzare insieme a darsi iniziativa Pane per i profughi
Davanti alla drammatica situazione dei Balcani la Fondazione Banco alimentare e Azzi hanno organizzato in tutta Italia l'iniziativa Pane per i profughi
Una colletta straordinaria per l'acquisto di generi alimentari destinati alle popolazioni colpite dalla guerra
Con l'acquisto di un semplice tagliando da cinque mila lire
Chi si è recato a fare la Spesal presso i supermercati che hanno aderito all'iniziativa
Ha potuto contribuire direttamente all'aiuto ai profughi del Kosovo
La Fondazione Banco alimentare grazie alla sua esperienza nelle raccolte di generi alimentari
Ha organizzato una colletta presso mille supermercati in tutta Italia
Mentre a sì presente in Albania dal mille novecentonovantasette ne ha realizzato la distribuzione ai profughi attraverso i suoi volontari impegnati sul campo grazie a questa iniziativa realizzata nell'ambito della Missione Arcobaleno e in collaborazione con il Coordinamento Italiano Aiuti umanitari della Presidenza del Consiglio dei ministri sono stati raccolti fino al dieci giugno cinque miliardi e trecento milioni
Spedite in Albania seicento tonnellate di pasta legumi carne latte e generi di prima necessità
Quindici mila profughi accolti in sedici centri sparsi in tutto il Paese hanno potuto mangiare
Oggi con la fine del conflitto il rientro in patria dei profughi il Pane per i profughi ha già iniziato a raggiungere migliaia di persone presenti in Kosovo
Mentre si sta studiando come raggiungere la popolazione serba martoriata da oltre tre mesi di bombardamenti e costretta a vivere in condizioni drammatiche
La Fondazione Banco alimentare e Azzi ringraziano le migliaia di italiani che hanno sostenuto questa iniziativa e proseguono vendono in qui perché questa lunga catena della solidarietà continui a portare aiuto alle popolazioni dei Balcani
Abbiamo voluto questa introduzione per dire
Anche dal punto di vista del giudizio politico il nostro punto di partenza è che possa vivere chiunque
Che chiunque possa che crediamo nella possibilità di una convivenza civile in quest'ottica allora abbiamo organizzato questo incontro
E allora do la parola innanzitutto a Ibrahim Rugova
Ricevuto il Porsche loro
Raptus ricco innanzitutto Buongiorno a tutti preclusa per Terminator Nouser quote fu scritto sul percorso buongiorno per essere qui per ascoltare questo dibattito sulla situazione del Kosovo
Versione Street spero e appunto per affrontare la situazione della parte esso desta dell'Europa dovrebbero essere
Mittente rivive grazie pur al Meeting di Rimini che mi ha invitato per affrontare questa discussione grosse mette pronto tanto da prova contro i nipoti che durante vent'anni ha contribuito in modo rilevante
Pure presuturale perché ostile o del problema allora otto raccolse soluzione delle varie questioni e dei problemi che hanno afflitto i popoli dell'intero pianeta
Fosse loro borse
Per per il Pavia grazie a tutto il popolo italiano grazie all'intero Paese dell'Italia
Per cui forme avvolto tutto e forse collettivi grazie alla governo grazie a tutti i gruppi politici chiuso per del Kosovo
Che ovviamente hanno cercato di adoperarsi al meglio per il Kosovo Phantom però dal dal progetto ricada forse durante la tragedia che ha colpito il popolo del Kosovo
Uno switch avrebbero scritto sopra mo'sottosegretario grazie personalmente al sottosegretario onorevole Minniti più scrive sono il sistema pro pro turisti
Che ha voluto oggi essere qua appunto panorami quindi con la sua presenza poco mosso le ho tolto trovare occorso Ambrogio superstite del Premio Rostropovich ovviamente i lavori in corso non manca ma oggi ho voluto essere presente qui in questa sede
Quanto Del Piero troppi kosovara Cipro possiamo dire che il Kosovo è libero
Per attrarre attorno il popolo è ritornato con Soros proprio il biglietto
Ovviamente ci vuole questo richiede tempo
Grasso
Alle alle Onlus più tardi grazie sotto la sua al tiro grazie all'alleanza grazie all'Italia grazie agli Stati Uniti l'euro grazie all'intera Europa deve
Corso nera lettura tornerà rosso
Il miracolo quindi si infine concretizzato per il corso
Ma boh trovare pure un esordio percorso lavoriamo alla ricostruzione del Paese vorrebbero addirittura costruirsi otto avvocati conobbi per rovinava ricostruzione democratica politica sociale
L'uso a Roma Antonio a cono mica
Perché le forche adesso però traguardiamo per voi la che il fuori che sta facendo un grandissimo lavoro da un paio di mesi a questa parte
Murdoch a monsignor dal registro assume toni accesso comincia l'amministrazione internazionale un metro va costruito che quindi poco a Rovigo locale volevo percorso getterà le basi del potere a livello locale e a livello dell'intero corso comparto essi otto sottrarre Strasse ho capito motore corsi collettivi kosovaro al bar tutte le sue forze politiche kosovaro albanese kosovaro serve partecipano completamente a questo sforzo otto tre gruppetti e anche altri gruppi etnici
Onesto EUROCONTROL crea percorsi speriamo di gettare le basi curvi pure tu sono soap opera terre una buona convivenza vivere tutti assieme costituisce proprio
Professor posso dirvi che i serbi nel porto di Livorno corre noi non posso lasciano più il Paese in massa attualmente io glielo presso il corretto e opportuno spetta il foro c'è maggiore sicurezza per tutti grazie alla KFOR Bertocco mostre proprio sotto al basso valsero Stradella adesso cominciano ad insediarsi in Kosovo anche le varie polizie internazionali
Proprie tornava vuole proprio Collins percorso fatto il e ben presto avremo la polizia del Kosovo la fraternità con il soccorso
Va a Cormons travaglio del cross all'accademia di polizia in Kosovo ha cominciato a lavorare proprio grazie al contributo della che il fuoco
Fosse
Coppa Crespi otto presso il suo pensiero ritornati al piano USA per quanto riguarda questa situazione a soluzione intermedia che abbiamo davanti Orba Travaglio e costruire un centro salse più sopra proprio sui lavoreremo ci adopereremo per costruire le varie istanze ed istituzioni democratiche
Compra Castriota pressione va proprio stemma stocks
Non posso dal pronto ottantatré Alberto trarre confit almeno sei euro ovviamente con la soluzione per il Kosovo indipendente questo renderà più tranquilla più serena tutta questa parte sud est dell'Europa colgo Packard bassotto Abdal probabili molto drop Albania il Montenegro la Macedonia e la Serbia ne trarranno profitto ovviamente per una maggiore tranquillità
Sporche percorso Vassaras e io spero che il Kosovo grazie al vostro aiuto
Sarà sopra puro Sorres ospiterà un esempio per l'assoluzione passisti pacifica e politica verso Terzo purché i fari problemi è un teste una prova per tutti i kosovari pur verrà io
Contro di esso son sotto per il proprio futuro proprio sfruttando questa grande possibilità che oggi ci diano Offerta dalla comunità internazionale coperta astenuta la versione
Presso il Castoro per quanto riguarda l'intera regione appunto di questa parte meridionale dell'Europa risposto costa ex Sons bisogna accettare questa possibilità che c'è stato fare tanto
è approvato nella loro che c'è stato Offerta dall'Europa e dagli Stati Uniti fosse
Poco per bisogna cooperare senta ovvero per integrarsi direttamente in Europa
Poker Motus compromessa
Bisogna che questo venga capito da tutti noi sullo SPRAR lo so tosco mosse apre Walter corso
Confronto sarà io spero che dopo il conflitto del Kosovo questo venga rapidamente capito da tutti ricevuti
Pur nel Kosovo curvature pregio per il Kosovo proverà per poter la nostra regione si apre una nuova era grossa foto grazie al vostro aiuto e di questo tengo sinceramente ringraziare epico
Grazie
La parola Milan come
Signori e signore
Cari giovani italiani
Vorrei ringraziare al Meeting di Rimini dalla possibilità aprono non c'era parecchie parole la vostra lingua
Al primo come un traduttore nella vostra letteratura moderna contrapporre Medea
Ho tradotto Trenti cinque poeti italiani ho tradotto tanti filosofi scrittori e poeti
Adesso vivendo con l'altra del tragedia della mia dal mio Paese
Ho lasciato la letteratura ho lasciato la traduzione
Mettere occupo della tra detti tragedia dei popoli né al baccano non solamente dal popolo serbo
Ma di tutti i popoli dall'ex Jugoslavia
Signori e signore abbiamo avuto un quali rese magnifico meraviglioso si chiami si chiamava Jugoslavia ad esso
Né al baccano abbiamo un deserto Sandro ante
Come confusione per Lippi e le politiche economiche e nicchie
Con la violenza
Con i morti
Con la paura
Con un dolore dantesco
Bisogna oggi domandare perdono hai tutti innocenti
E anche accusare i barbari
Nell'ex Jugoslavia nella Serbia nel Kosovo dal Montenegro
E anche nell'Europa durante questa guerra
E dopo resta che era
Per realizzare che questa idea un po'romantica un po'utopica
Intitolato crei il Rimini amicizia fra i popoli vorrei venire
I popoli non può più essere amici gli uomini gli esseri nuovo mini devono essere amici
Ma anche oppure bisogna realizzare una società aperta democratica moderna europea dove tutti possono vivere realizzare anche cresta idea la connivenza
Senza le differenze profonde tra i popoli
Senza la violenza senza la morte
Anche bisognava domandare tutti i fattori importanti nel mondo moderno conta un parere per aiutare
Ai tutti nei Balcani
Per salvare tutto che è possibile salvare la tradizione spirituale
I valori umani il principi europei che esistono dal baccano
Credo che tutti in Europa conoscono cresta tragedia io con la scuola va adesso la Serbia
Vive
Nelle convulsione politiche economiche umane bisognava aiutare all'opposizione nel serve via
Per cambiare il regime no
Signor Milosevic diede partire per sempre
Sono stato tre o quattro mesi il ministro nel governo federale ottenne visionato sono tanto rivoltato
Vorrei utilizzare una espressione di Albert Camilli
Un uomo rivoltato
E vorrei Ripetta dire ancora una volta bisogna domandare per donne per il niente innocente
Bisogna sapere che ottocento mille albanesi
Hanno sofferto che dopo la guerra duecento mila serbi sono Fornero a casa
Tutti hanno il diritto a vivere libero
L'Europa deve essere multietnica dalla Serbia una Jugoslavia può esistere solamente a molti etnica Isernia esiste trentotto per cento
Gli abitanti che non sono serbi
Bisogna rispettare i diritti umani i valori umani i principi della democrazia
Cristiana europea
Ed ecco la ragione
Sono adesso nelle spazio politico
Sono triste vorrei scrivere vorrei tradurre ritaratura francese spagnola tedesca soprattutto italiana ma adesso oppure me ne preoccupo a salvare i valori umani che chi sono persi nel Balkan grazie
La parola a padre che loro luce Gertie
Cari amici e fratelli
E ringrazio prima di tutto il signore che sono vivo e oggi in mezzo a voi con il nostro presidente Rugova
Con i rappresentanti
Della comunità e del popolo serbo ma soprattutto che siamo tutti insieme per cercare la pace vera e giusta
Essere al confine fra la vita e la morte per novanta giorni settantanove giorni e notti dei bombardamenti della NATO
Poi undici giorni per il ritiro dell'esercito serbo con la comunità di circa duecento persone che si erano create intorno a me
Per me è stata una esperienza unica la seconda nascita lenta faticosa e dolorosa consapevole piena di rischi nell'incertezza nel buio totale
Quando tutto crolla dentro di te come anche fuori non tiene interessa nient'altro che la fede la preghiera unico canale con il quale puoi unirti al Signore e tramite lui anche con gli altri
Allora ho sperimentato cosa vuol dire per giorni e notte notti stare davanti alla morte
L'inconsistenza della vita l'inutilità anzi la nullità della ricchezza della salute dell'intelligenza di tutto vivendo la nudità e la nullità dell'essere umano
Da allora è cominciata l'evacuazione l'espulsione massiccia del popolo albanese con il pretesto che scappavano dalla paura dei bombardamenti della NATO
Io e le suore della Divina carità della mia parrocchia dipingeva abbiamo deciso di restare condividendo il poco che c'era spazi cibo paure e speranze
Con la comunità forzata che si era creata nella canonica intorno a noi
Mi dicevo se io vado queste persone non avranno più nessuno saranno perdute cinque in vari molti malati donne e bambini persone anziane e soprattutto molti poveri
Ho chiesto una luce dal Signore e ho avuto una risposta netta direi quasi una certezza che le cose sarebbero andate bene
Alla mia gente dicevo
Continuamente così siamo nelle mani del Signore e non nelle mani dei militari impazziti mandati nel Kosovo a fare piazza pulita
Sono profondamente grato al signore di avermi dato questa forza
Questa esperienza certamente difficile e dura una vera e propria pazzia per tanta gente
Una sfida assurda un gesto posto forse poco prudente quasi una provocazione aperta si è rivelato infine una bella testimonianza di fede e di condivisione
Abbiamo difeso non le mura della chiesa dalla casa parrocchiale o del convento ma la vita dalla gente
Sì in certi momenti avevo paura ma non più per la mia vita ma per gli altri
Ormai tante volte mi sono visto morto avevo oltrepassato il confine della vita e la morte e tornavo a vedere e ad essere con la mia gente
Paura perché tutti gli anni passati a costruire il dialogo la strategia della non violenza der perdono sembravano spazzati via
Volevo da che questa per i esperienza questa angoscia questa incertezza assoluta potesse essere una esperienza per un Kosovo libero pluralista e multietnico
Non avevo più niente da perdere ero abbastanza certo che il signore ci avrebbe aiutato e in qualche modo anche salvato
Spesso pregavo così
Signore fa cessare la guerra e dona la pace a tutti
Se non vuoi risparmiare la mia vita io te la offro volentieri ma salva questa gente innocente che si è rifugiata presso di me o ancora meglio tramite me cerca te
L'esercito serbo paramilitari
Tanti picchiavano fino al sangue alle persone anziane malate donne e bambini saccheggiavano e bruciavano le case ci minacciavano Ca'saremo bruciati vivi
Si trattava di una polvere pazzia collettiva che è molto difficile spiegare capire soprattutto accettare quattro erano le parole d'ordine uccidere bruciare violentare e spendere
Ero lo spettacolo dell'odio e della violenza preparata purtroppo da tanti anni
Oltretutto queste difficoltà c'erano anche bombardamenti della NATO
Le bombe sono cadute vicina al nostro Paese
Vi cito solo un esempio il campanile della chiesa oscillava così tanto che la campana suona solo da sole senza che nessuno tira se l'accordo
Questa guerra ci ha tolto quasi tutto ci è rimasta solo la povertà
La speranza direi la certezza che il bene vince il male l'amore vince l'odio la giustizia vince l'ingiustizia la vita vince la morte
Nella festa della mia parrocchia di trincea Sant'Antonio di Padova il tredici giugno cinque minuti prima della messa delle ore nove l'esercito serbo era in fila proprio davanti alla nostra chiesa
Ho sentito sparare
Subito sono uscito dalla chiesa l'ufficiale serbo appena mi ha visto ha detto all'esercito così
Andiamo via abbiamo disturbato abbastanza il prete cattolico e la sua gente
Poi ha sparato alcuni rischi colpi per aria e sono partiti puntualmente alle nove ho iniziato la Messa dicendo al mio popolo così
Grazie a Dio l'esercito serbo e partito in pace finalmente ci lascino in pace ecco abbiamo visto tutti come il male distrugge se stesso
Anche i serbi in un giorno in pochi giorni purtroppo hanno perso tutto
Sette per questi tre mesi ho sofferto tanto con il mio popolo oggi continua a soffrire con il popolo serbo che è minacciato
Che si sente in difficoltà che non è sicuro non solo nel Kosovo ma anche in Serbia come abbiamo sentito prima
Fin quando uno dopo una donna sarà minacciato perché è di una religione e di una nazione e di una lingua e di una cultura cari amici e fratelli tutti quanti dobbiamo sentirci minacciati
Non aspettare le tragedie dei popoli ma a vigilare su valori fondamentali umani e cristiani che sono un bene prezioso per tutti
Molti forse mi chiedevano e ci chiedono oggi davanti al nostro Presidente davanti a questo tavolo ma dove è finito il vostro lavoro di dieci anni dove è finita la strategia della non violenza
Forse tutto è stato distrutto da questa guerra
Io rispondo con la Pro profonda convinzione così no
Anzi tutt'altro la strategia della non violenza ha salvato il mio popolo albanese da una guerra civile contro il popolo serbo
Non è stato una guerra dei popoli ma una guerra delle dirigenze preparato diabolica mente per scopi politici e razionali
Adesso che è finita la guerra nel Kosovo io voglio aiutare il mio popolo a superare questa situazione di odio
La sofferenza maggiore che mi ha procurato a questa guerra
E di vedere i miei vicini di casa serbi purtroppo perde la coscienza purtroppo essere manipolati
Dai mass media serbi purtroppo vedere in ogni albanese un nemico anzi un terrorista UCE K
Questo ha portato la guerra la distruzione la sfiducia e oggi purtroppo per il popolo serbo una demoralizzazione
Questo popolo si trova a terra dobbiamo capirlo e aiutarlo per riconquistare la libertà e la dignità umana e cristiana
Citerò alcuni belli esempi e coraggiosi
Anche durante la guerra che è stata per me prevedibile e prevenibili la comunità internazionale troppo a lungo per dieci anni sono stati soltanto spettatori di questa situazione della disgregazione dalla Jugoslavia quattro sono le guerre dalla Slovenia della Croazia in Bosnia Erzegovina e solo quando è arrivato nel Kosovo e c'era il rischio che oltre passasse i confini allora la comunità internazionale ha deciso di intervenire
Un capitano serbo ha cercato in tutti i modi di salvare uno dei villaggi della mia parrocchia due volte di notte è venuto da me a portarmi generi alimentari indispensabile per la nostra gente e per la sopravvivenza
Lo ha fatto forse anche a rischio della propria vita e mi diceva
Sono stato educato è costretto a venire qui
Pensavo che ogni albanese fosse un terrorista
Da questa esperienza ho capito che siete un popolo che volete Camata la pace che voi volete la convivenza con tutti
Chiedo scusa e chiedo perdono sono qui per distruggere ma cercherò di fare il meno possibile il male
Due maggiori serbi dopo aver conosciuto di persona il Paese
Totalmente cattolico è albanese mi hanno detto siamo grati a Dio e alla vostra gente così buona che non abbiamo sporcato le nostre mani e la nostra coscienza con il sangue innocente del vostro popolo noi per anni siamo stati imbottiti di false informazioni che il popolo albanese e fondamentalista islamico quindi cerca in tutti i modi di sterminare il popolo serbo nel Kosovo
Oppure l'esempio di un mendicante serbo il quale regolarmente veniva a chiedere aiuto da me
Questo è veramente un momento uno dei momenti più belli in questo inferno di tre mesi
Veniva quasi ogni giorno a chiedere un po'di aiuti alle suore a me
Un giorno dopo aver ricevuto da mangiare dopo aver ricevuto le medicine è venuta mi ha detto anche tu padre riuscì devi aiutarmi dico volentieri ma che cosa posso darti anch'io mangio dalle suore
Pensa di Daudet i soldi tutti i negozi sono chiusi non funzionano
E lui mi ha guardato negli occhi e mi ha detto vedi come sono sporco come sono mal nutrito e malvestito non è degno di morire in queste condizioni
Ho detto giustamente non è degno sono andato ho aperto il mio armadio e o tirato fuori il vestito nuovo che ha per una volta mi ero messo ho detto il signore tramite creste mendicante chiede la prova della mia fede se riconosco Gesù in questa persona quando li ho portato il vestito lui mi ha detto no questo non è per me è troppo bello e poi non sapeva come tirarsi fuori ha detto adesso siamo in piena estate mi servono solo pantaloni la giacca non mi serve
Ha preso dopo quattro giorni è morto prima di morire diceva la gente datemi i pantaloni del prete cattolico voglio morire
Ed è morto da Lazzaro e credo che sia andato in Paradiso e pregherà per me e prega per la pace giusta e duratura nel Kosovo e nei Balcani
Nel Kosovo la comunità internazionale gioca la propria credibilità
Il futuro dei Balcani in un certo senso la capacità di europeizzare democrat democratizzare il resto d'Europa e perché no anche del mondo
Prima gli albanesi scappavano via erano in una via Crucis molto specifica dolorosa tristo e disumana
Adesso in un certo senso si ripete lo scenario nella pelle dell'i serbi e dei montenegrini dei rom
Questo ci indica che non c'è che c'è ancora molto da fare per non dire tutto
Molti pensano e credo non solo nelle armi
Credo non solo in Dio denaro e non cercano di curare le ferite profonde del cuore della dignità umana dei popoli c'era costruire e ricostruire soprattutto l'uomo nella sua integrità la famiglia la società purtroppo molti di questi problemi non vengono neanche visti
Se non si lavora insieme per la quota ricostruzione dell'uomo soprattutto nel senso religioso culturale sociale e morale per oltrepassare il concetto del della nazione come sacralità on del nazionalismo
E per oltrepassare il concetto del territorio pulito ci troveremo sempre di più in un circolo vizioso al punto di partenza la guerra si sposterà da una parte all'altra
La pace dei militari e piuttosto la pace dei morti imposta con le armi e con la forza
Noi voliamo la pace dei vivi
La pace della gente Kaies diritto sacrosanto non solo di vivere ma di lavorare di essere istruiti di avere tutti quei diritti fondamentali che ci sono stati negati per anni questo lo chiediamo per il nostro popolo ma per tutti gli altri popoli
Il pluralismo politico etnico e religioso
Ci farà capire che l'altro non è un nemico da combattere o da distruggere come ha presentato il nazionalismo esasperato a una persona un volto umano e fraterno da scoprire a valutare nella luce della solidarietà
Nella costruzione dei nove rapporti intere etnici InterRail giocosi perciò con profonda convinzione dico a me stesso e lo dico anche a voi tutti
Come dice il proverbio latino e Crodo Stich salta dimostriamo e testimoniamo con l'aiuto di Dio con la solidarietà la beneficenza del mondo
Con la nostra azione collaborazione che dobbiamo vincere questa sfida basandoci sulla riconciliazione
Sul perdono sulla pace quei mezzi pacifici
Solo così il Kosovo non ci saranno più né vincitori né vinti ma vincerà la vita la convivenza la Fratellanza la pace costruita insieme dalla ricerca de L'Unità nella diversità grazie
La parola al sottosegretario alla presidenza del consiglio onorevole Minniti
Innanzitutto grazie per l'invito
Io penso che
In queste ultime settimane noi abbiamo assistito
Ad una sorta di Piccolo Miracco
A cavallo della primavera e dell'estate di quest'anno
Il mondo ha visto il più grande esodo di massa
Un intero popolo
Scacciato dalla propria terra
Che rischiava
Di disperdersi in tutto il mondo
La più grande diaspora dal dopoguerra ad oggi
E quando
Ci siamo incontrati per la prima volta
Qui in Italia con Ibrahim Rugova ricordo il suo viaggio molto avventuroso
E ricordo soprattutto le prime parole che ci scambiamo Jai Dario porto
Ho lasciato Pristina mi disse Rugova perché Pristina non era più una città
Non c'era più nessuno
Ottocento sessanta mila profughi
Che in pochi giorni erano stati costretti ad abbandonare le case campi
E spesso questo allontanamento dell'avvenuto anche come ci ha ricordato adesso
Il padre
Della comunità Cattolica kosovara
In un clima di
Inenarrabili violenze
Individuale e collettiva
Nessuno di noi lo dico con grande sincerità
Poteva pensare che
Quel grande sotto potesse incorsi in brevissimo tempo rovesciarsi nel suo opposto
In circa una settimana
Sicuramente non più di dieci giorni
Circa ottocento mila kosovari dopo quel giorno di Sant'Antonio Perre
Sono rientrati
In Kosovo
E oggi sono impegnati con una volontà straordinaria uno spirito
Straordinario
In azioni piccole e grandi di ricostruzione del loro Paese
Vittadini chiedeva qual è la situazione
Io sono stato in Kosovo il giorno di Ferragosto
Pc
Settantacinque per cento delle case distrutte
E la cosa
Insieme più inquietante ma anche più bella era Venere
Queste case con il tetto distrutto perché la prima cosa che facevano le truppe serbe pare militare quella di distruggere il tetto delle case per impedirle in ogni caso la riutilizzazione era vedere quelle case con il tetto distrutto dalle quali spuntavano
Le mani operose di donne e di uomini gli anziani i bambini che stavano già ricostituendo il loro tetto
E quelle mani ci salutavano perché con quelle popolazioni
Si è costruito io penso un rapporto che sarà difficilmente
Come dire difficilmente spezzato
Perché le situazioni più drammatiche
Che si consolida dei rapporti molto forti
E quindi
Noi abbiamo innanzitutto un dovere
C'era la comunità internazionale
C'è l'Alitalia ce l'hanno i rappresentanti
Delle organizzazioni politiche del Kosovo ce l'hanno coloro come qui ha detto con grande chiarezza
Con Mcc
Di costruire un futuro di pace
E di convivenza pacifica non soltanto in Kosovo ma lei l'intero teatro balcanico
Questo è un interesse vitale
Vitale per le popolazioni che operano in quell'aria
Vitale per l'Occidente
Perché attraverso una pace stabile ellittiche noi costruiremo le condizioni
Di una più ampia e serena convivenza pacifica in tutto il continente europeo
E allora
C'è da rimboccarsi le maniche
C'è da ricostruire un Paese c'è da ricostruire un'intera area balcanica il Kosovo ma anche c'è il problema della Serbia
Eh io penso con grande franchezza
Che la comunità internazionale oggi debba fare di tutto per sostenere l'opposizione serba che si sta battendo per costruire un futuro di democrazia di partecipazione popolare in quel Paese perché
La democrazia in Serbia e un punto chiave per la stabilità dell'intero teatro Balcani
Io voglio dire
Con un bene Ciccio
Che ho molto apprezzato
Le sue parole
Ha usato un termine molto impegnativo termine perdono per le vittime
E se mi è consentito dire in questo momento
Continuate la vostra battaglia per la democrazia
Continua a terra uniti
Perché importante in questo momento
Che è innanzitutto possa affermarsi lì un regime democratico che poi dopo possa naturalmente articolarsi dentro le condizioni tipiche di una democrazia ma oggi
Sarebbe sbagliato
Sì a quella domanda straordinaria
Di tanta parte del popolo serbo alla manifestazione il diciannove luglio
Non venisse come io credo verrà una risposta unitaria di tutte le forze dell'opposizione se
D'altro canto
Abbiamo in maniera più ravvicinate
Il problema del costo
Vicenda ricostruire le case
Un'economia
Le istituzioni
Ci sono da ricostruire le coscienze
E perché guardate
Quando si usa il termine pulizia etnica
Il termine a volte
Nasconde degli aspetti più drammatici di questa parola
Quanto essa evochi la distruzione insieme della ragione degli affetti dei principi di convivenza
E quanto sia difficile dopo quella violenza così primordiale
Ricostruire un tessuto connettivo di una società e questo è il punto essenziale
Che io ritengo insieme a Rugova in sillabe
Ah commerci debba essere una società multietnica multireligiosa in cui il principio di collaborazione e di tolleranza tra diverse etnie sia il principio fondamentale
Non Samassi
Non sarà semplice perché
Non è facile chiedere a chi ha subito violenza
Di dimenticare quella violenza ma io ritengo per questo ritengo molto importanti le parole
Che quei sono sulla denuncia
Che a chi ha subito violenza dobbiamo dire con grande chiarezza
Che certo la strada più facile può apparire quella della ritorsione e della vendetta
Anche una strada se volete tra virgolette umanamente comprensibile
Ma è una strada sbagliata
Perché sulle ritorsioni e sulle vendette non si costruisce nulla e non c'è dubbio che lui oggi in Kosovo
Noi tutti quanti la comunità internazionale
Le forze politiche kosovare si gioca una partita straordinaria perché lui o riusciremo a garantire una convivenza tra maggioranza e minoranze una convivenza multietnica oppure guardate
La partita della pace si sposterà ancora più lontano e noi questo lo dico da uomini di pace non possiamo permetterci
Come pensa Pacifico tra popoli
In Kosovo in Serbia e Montenegro e Macedonia in Albania
Tollerante
Capacità di comprensione
Perché guardate
I nazionalismi esasperati hanno sempre evocato e poi prodotto straordinarie distruzione
Un grande ruolo
Quindi spetta a coloro che oggi in rappresentanza di quell'aria sono seduti da questa parte del tavolo
Io ho ascoltato parole convergenti
Che in qualche modo ci consegna una speranza
Per quanto riguarda noi
Non dobbiamo lasciare solo
Né il popolo kosovaro e quando penso al popolo kosovaro penso al popolo albanese kosovaro ma penso anche ai serbi kosovari
Non dobbiamo lasciare soli questi popoli
Dobbiamo continuare
Nell'azione che abbiamo intrapreso e che stiamo a mio avviso con grandi capacità
Svolge
Vedete
Se mi è consentito una piccola nota
Penso anch'io
Che la guerra
Non sia uno strumento di risoluzione dei problemi
Non mi ha mai convinto la frase che diceva la guerra è la continuazione della diplomazia con altri mezzi
Io penso che lo sforzo che bisogna fare sia quello sempre e comunque di una soluzione pacifica diplomatico
E che per la pace sia un bene prezioso però guardate
Su questa vicenda
Io mi permetterei i suggerire a tutti quanti noi un supplemento di il ragionamento
E possibile
Il padre ce lo diceva con grande chiarezza
Assistere per anni a delle violenze
Che vengono organizzate in maniera sistematica
E non intervenire
è possibile chiudere gli occhi e far finta di nulla di fronte alla diaspora di un intero popolo
O non è giusto che in casi così estremi la comunità internazionale si assuma le proprie responsabilità
E intervenga anche con un uso limitato della forza per ricostruire le condizioni di libertà e di vita dei più deboli
Io penso dissi io
Io penso di sì guardate
E questo è un punto essenziale perché senza quell'uso limitato della forza
Gli ottocento mila kosovari non sarebbero mai ritornato nelle loro casse
Io non avrei mai avuto la possibilità
Di poter incontrare Ibrahim Rugova nella sua casa a Pristina e questo mi ha reso enormemente felice
Vedete
Mi scuserete se io ho detto con chiarezza e senza ipocrisie la mia opinione
Ma è giusto che su questi temi ci si possa finì in fondo confrontare
Sapendo
Che le ragioni di un rapporto
Solo ragioni più forte
Se consentono di potersi parlare con quella che io ritengo sia una condizione essenziale la sincerità
Infine
Qual è la prospettiva
Noi siamo impegnati
Insieme tento lo sforzo delle Nazioni Unite
Nell'Alleanza atlantica
A costruire le condizioni di una rinascita di quella per
A me ha molto colpito
Un dato
Francamente straordinario
Pristina non è una città molto colpita dalla violenza dalla guerra e sostanzialmente intatta
I villaggi invece sono molto provati
Pezzi Peia è una città molto duramente colpita dalla guerra
E la cosa che più mi ha mi mi ha più colpito e vedere in quella città
Già ad agosto i segni di una volontà di ripresa
Di una vita normale assolutamente straordinari era il sabato di Ferragosto che in Italia
Che è un giorno prefestivo ma in altri Paesi o soltanto un sabato negli altri Paesi in Kosovo era soltanto un sabato
E la cosa che più mi ha colpito era vedere appena
Tanti ragazzi
In strada
Vedere addirittura gira una pizzeria aperta
Con i tavoli fuori e con la gente che incominciava ad assaporare
Il gusto di una pizza sulla qualità non sono in grado di poter esprimere una valutazione ma sicuramente sembrava beffati c'è una volontà straordinaria
E questa volontà bar incanalata
Nella ripresa di una convivenza comune
è importante che i serbi che sono fuggiti incomincino a rientrare
Io penso che l'ipotesi di costruire delle arie delle è in club esser d'
Protette dalla KFOR dentro il Kosovo sia un'ipotesi da evitare
Però nel momento in cui dico questo lo dico con grande chiarezza al mio amico presidente Rugova
Io sono perché non si siano in club ma tutto quanto però questo ci deve spingere
A costruire rapidamente le condizioni
Per cui i serbi che hanno lasciato le proprie case ci fosse non ritornarci
L'unico modo per combattere quella idea
Di una riduzione ancora più
Hamm perché a dire io parlo del Kosovo che io riterrei francamente una soluzione sbagliata è quella di avere un impegno comune Nazioni Unite rappresentanza kosovara affinché rapidamente
Rugova ci ha parlato della ricostruzione di una polizia kosovara si possono creare le condizioni per cui ognuno possano liberamente e pacificamente vivere nella propria terra
E infine
Noi abbiamo la prospettiva
Di più lungo periodo
è questa prospettiva e necessariamente commisurata ad una integrazione tra i Balcani l Europa
Poca in Europa si gioca tanto sui Balcani
Si è tanto impegnata e sa che la prospettiva per garantire una pace durevole in quell'aria è quella di avere un processo di integrazione
Nelle prossime settimane terremmo a Bari una conferenza sulla prospettiva della ricostruzione dei Balcani
La Conferenza europea
Ed è molto importante perché in quella sede
Noi avremo modo di verificare i primi passi del patto di stabilità per i Balcani e di verificare l'impegno dei singoli Paesi uno Pepe
Per quanto ci riguarda
L'Italia si presenterà gialli con una propria ipotesi di legge italiana per la ricostruzione dei Balcani
Una legge
Che via il contributo è il punto di vista dell'Italia
Dentro un'iniziativa europea e multinazionale per la ricostruzione dei Balcani
Infine
Un'ultima battuta e ho concluso
In questa vicenda
Del Kosovo dei Balcani
C'è stato
Un aspetto che io ritengo molto importanti
Che ha visto impegnato il nostro Paese
In una importanti azione umanitario
L'Italia è stata il primo Paese
Nell'assistere i profughi nello stare vicino a queste famiglie smembrato e che avevano lasciato la loro casa in Albania in Italia i macedoni
E questo è un successo dell'Italia
Nel nostro Paese intero
Quando
Si è fatto il bilancio della Missione Arcobaleno
E nel momento in cui io oggi ho ascoltato Vittadini dire quello che ha detto mi sia consentito fare una piccolissima riflessione vedete Missione Arcobaleno ha avuto successo
Perché siamo riusciti a mettere insieme il ruolo e la funzione del Governo dello Stato
Il cui compito era quello di costruire le condizioni per un intervento assumendosi alcuna responsabilità con l'azione di organizzazioni private
Di volontari organizzazioni non profit
Vedete
Dentro la Missione Arcobaleno abbia avuto la pratica realizzazione
Di una parola che esso a voglio essere molto chiara
E cioè del principio di sussidiarietà
E cioè
Uno stato e organizzazioni private che insieme collaborano
Avendo un giusto principio di complementarietà e lavorando per finalità comuni
Vedete la Missione Arcobaleno ha prodotto dei risultati significativi
Ha fatto crescere immagine del nostro Paese
E io sono qui per dirvi
Che quel risultato
Senza l'azione dei volontari
Tanti probabilmente sono anche qui
Senza l'azione delle organizzazioni no profit di orientamento e di culture diverso senza questo contributo dei volontari e delle organizzazioni no profit noi non ce l'avremmo mai fatta
Per questo io penso che sia giusto dirvi a questo momento anche grazie
Ma dato l'importanza del tema in gioco
Voglio non limitarmi a una breve sintesi ma dire qual è il nostro il vizio premettendo ti sul ultimi punti sulle prospettive mi trovo d'accordo con la sottosegretario la Presidenza del Consiglio Minniti
Ma proprio per essere sincero e voglio dire come
L'altro percorso arriva a queste conclusioni è arrivato secondo una traiettoria diversa che io voglio ricordare a tutti però mi sta per sincerità mi rifaccio innanzitutto un volantino che Comunione e Liberazione in quanto tale ha distribuito durante la guerra dal titolo per la ragione contro la guerra
E questo volantino si respirava la posizione del Papa che ha detto rinnovo l'appello dettato non solo dalla fede ma prima ancora dalla ragione tacciano le armi e l'volantino si chiedeva come si fa in questa situazione oscura aggrovigliata a usare rettamente la ragione da dove partire si diceva dall'esperienza
Altrimenti si diventa facile preda delle opinioni abilmente manovrabili dal potere
E aggiungeva che l'esperienza ci dice che l'uomo non vive da solo ma nasce da genitori che appartengono una certa storia religiosità cultura educazione questo fa la diversità tra le persone i popoli stabilendo anche la possibilità di una collaborazione reciproca in vista di una costruzione comune
Ma se le diverse appartenenze affermano egoisticamente alla libertà come misura di tutte le cose se cioè gli uomini e i popoli si considerano gli unici artefici del storia se non riconoscono di provenire da qualcosa d'altro maiuscolo né di appartenere a un potere creatore tanto misterioso quanto reale Dio o comunque lo si voglia richiamare generano solo violenza e barbarie e nome di un tornaconto compiono anche massacri il rapporto col mistero ultimo dell'esistenza infatti il fattore più costruttivo di civiltà e quindi di pace
E continua dicendo che il Papa richiamava
Le parti in guerra riconoscere questi mistero e per la comune appartenenza cessare il conflitto ora io voglio entrare nel merito dicendo un giudizio che evidentemente non è di addetti ai lavori ma che ci compete come uomini del nostro secolo aperti a tutti
La guerra in Jugoslavia un'origine antica quando la Jugoslavia si è disgregata nessuno ha pensato la convivenza civile innanzitutto sia favoriti
Figli di una tradizione occidentale del del nazionalismo che ha portato alle guerre
Contrari a una tradizione religiosa contrarie alle tradizioni religiose la crescita dei nazionalismi e Jugoslavia dall'inizio perché prima ancora che delle disgregazione delle distruzioni le potenze occidentali l'euro a ma ancora figlia di quel nazionalismo che ha disgregato l'Europa antireligioso di origine antireligioso e di origine contro la convivente armeggiato tra il Po Napoli ha pensato alla disgregazione de la Jugoslavia in uno favorendo la nascita di staterelli protettorati delle diverse potenze lì nasce la guerra Jugoslavia
Quando si favorisce che ogni etnia costruisca il suo stato non si può pensare che nel corso degli anni non nascono le guerre questo non è stato un fattore casuale è stato favorito
Perché il dittatore c'erano anche prima i fondamentalismi c'erano anche prima ognuno ha giocato coi vari fondamentalismi coi vari dittatori le opposizioni si potevano difendere da subito invece ognuno costruito i pezzettini e non per niente sono state tante guerre con dietro potente occidentale ognuna di queste ognuna costruire la rete la propria moneta può portare le proprie basi militari là dove non si era questo è il punto di partenza della quello che è successo io con l'aria che ha secondo aspetto l'interesse di penetrazione in queste aree il Papa che ha a parte da questa considerazione
E quando Dini qui l'altro giorno diceva che il processo di riaggregazione dell'Oropa eh la superamento di queste nazionalismi
Oppure Andreotti delineava una politica italiana nel corso degli anni dei decenni che ha tentato di attenuare questi nazionali gli diceva che questo è avvenuto
Quindi è chiaro che quando i buoi sono scappati difficile rimediare ma perché questo tipo di su questa situazione allora dico che non si può partire prescindendo dalle tradì difendendo i nazionalismi gli interessi economici e poi sorprende se scandalizzarsi se nascono dittatori e quindi dire che la guerra è l'unico risultato non sia per anni costruito questo questo nel lungo periodo
E sarebbe interessante andare a fondo in un dibattito di questo tipo per questo la nostra posizione è sbarcata Reggiane lire nella guerra dell'Iraq era contro la guerra da soli già andava dietro le parole del Papa
Perché il nazionalismo l'interesse economico è in qualche modo la perdita dell'idea di un di universalità della possibilità di convivenza civile
Ma nel breve periodo
Ancora si è operato in questo modo
Gli accordi di Rambouillet Rambouillet è saltato quello che abbiamo visto anche perché si è stato sì avuto molta fretta molta fretta di non considerare tutte le opzioni
Faccio un esempio dopo Rambouillet perché non solo da parte serba ma anche da parte americana si è rifiutata la mediazione vaticana perché quando il Papa si offerto immediatamente anche il Presidente degli Stati Uniti ha rifiutato questa possibilità
Questo una gravissima responsabilità
Perché sia fatta fuori una nazione che pure aveva un suo ruolo in questo parte e si è e quando il preside il
Prima costava volando verso gli Stati Uniti ha avuto come risposta immediata che i bombardamenti sarebbero partiti forse quando lui sarebbe avvenuto perché non si è aspettato un attimo perché
Si è sostituito le Nazioni Unite con una può una alleanza militare nella gestione della guerra perché i bombardamenti non sono stati veramente solo intelligenti mano distrutto anche la popolazione civile perché non sia visto anche altre opzioni che potessero andare contro la
La pulizia etnica ma senza distruggere un popolo come è stato distrutto perché un popolo è stato distrutto come già destato distrutto in Iraq io ho sentito già l'intervista di Tareq Aziz e vi posso preannunciare che lui parlando dell'embargo dice che la pagata lo sta pagando la gente raddoppiata la mortalità io penso che in Serbia penso possa avvenire la stessa cosa
Quindi ci sono molte questioni molte domande che ci fanno dire se questa sarebbe stufo sul se questa è stata veramente l'unica strada
Detto questo arrivati a questo punto si potrebbe andare avanti sicuramente la nel merito perché noi crediamo nel peccato originale a livello di potere anche lì c'è il peccato originale
E forse anche dal punto di vista politico l'affermazione sia di Dini di Andreotti di una pax non americana ma con un'America John di un ruolo dell'Oropa più forte e più distinto da da quello americano in questa fase in altre fasi forse è qualcosa da guardare fino in fondo forse vedere come l'Europa i mediazione tra i popoli debba svolgere una funzione più importante non sdraiata come i Paesi lo sassoni hanno avuto in questa in questa fase forse tutte queste domande possono rimanere detto querceto che pongo come interrogativo io sono d'accordo con la con la diagnosi di Minniti innanzitutto perché ritengo che dentro il di di
Dentro anche la differenza di opinioni su questo come ho detto prima la posizione italiana del governo italiano è stata la posizione veramente più distinta dal resto che ha permesso forse con mediazioni dirette indirette l'arrivo a una fine del conflitto prima di quanto fosse proprio perché non si è allineata ai guerrafondai ed è interessante che la posizione di governi pur simili ideologicamente come quello iberico almeno sulla carta italiano e altro sia molto distinti cioè che i Paesi anglosassoni
Che hanno avuto leader che erano nel nel sessantotto una volta siamo stati più guerrafondai di tutti che invece l'Italia in questo caso abbia cercato una sua strada
Allora noi siamo perché questa strada perché questo ruolo che l'Italia continui e quindi siamo d'accordo molto d'accordo con l'azione che il sottosegretario Minniti ha detto nei particolari anti
Purtroppo non non Neumann nessuno dei di un torello qualunque ma il capo del fuori addirittura Luís a ipotizzato a rischio l'idea di una divisione in cantoni del Kosovo quindi vuol dire che c'è qualcuno che ha un'idea diversa che l'Italia persegue la multietnicità la possibilità di queste fondamentale perché altri la pensano diversamente altri pensano le basi militari lì dentro altri
Pensano all'insediamento di queste un'Italia deve continuare questa azione l'Italia deve continuare questa azione secondo punto in difesa delle opposizioni sia in Serbia che in Kosovo nelle azioni mo'
Derrate perché anche in Kosovo non non sono tutti come Rugova c'è gente che vuole altro allora anche in questo senso l'Italia deve perseguire la via che sta seguendo l'idea di favorire forse diversamente da altri Paesi la possibilità che queste opzioni moderate si incontrino come a questo tavolo
L'Italia terzo deve lottare contro la l'essere la
L'allineamento ai fondamentalismi che purtroppo in questi casi dobbiamo dirlo la politica americana in molti casi ha avuto in tutto lo scacchiere europeo viene il sospetto in certi casi forse per indebolire l'Europa ultimo aspetto l'Italia deve come sta facendo come ha detto il sottosegretario Minniti credere nell'Europa credere che l'Europa e qualcosa che pur essendo nel quadro occidentale pur essendo amica degli americani a una cultura in più questa cultura del dialogo con la questa cultura della possibilità di convivenza tra i popoli
Io penso che che è una grande occasione per l'Europa per l'Italia di svolgere questo e in come ultima battuta penso sono molto d'accordo sull'idea che una tale visione porti nell'interno un'idea di sussidiarietà che porta anche sul piano umanitario una collaborazione tra privato e pubblico perché quello che sto dicendo proprio la concezione che nasce dal basso
La concezione che nasce dai popoli come ha detto padre luce l'idea che le guerre sono fatte dalle dirigenze e i popoli collaborano grazie arrivederci
L'incontro con
D'Antoni è in sala uno in via che è in sala tre