"Fare impresa nell'anno 2000" organizzato in occasione dei 25 anni del Confidi Ancona, presso l'Hotel Federico II, via Ancona 100

E le quarto d'ora accademico trascorso quindi diamo inizio a questo pomeriggio
Un saluto doveroso a tutti alle autorità ai soci e ai colleghi imprenditori
E un ringraziamento particolare l'espressione della più viva soddisfazione per avere qui nostro presidente Fossa il ministro dell'industria onorevole letta
Siamo onorati di questa visita che mi sembra sia anche la prima che
Sicuramente come ministro fa nelle Marche e ci attendiamo quindi anche qualcosa qualche notizia
Di particolare interesse per la nostra regione
Venticinque anni dei confidi è un quarto di secolo è una storia lunga lunga venticinque anni da quando all'interno dell'associazione maturò l'idea di costituire questo sodalizio
Con la messa a disposizione da parte dell'Associazione industriali e della prima fideiussione da cento milioni
E di lì che il nostro Confidi partito e il ricordo di questo passo la parola in questo momento al vice presidente dell'Associazione industriali che
Ci fa un po'da tallone di casa
Il presidente si scusa era a vendere i suoi sacchetti in Norvegia è rimasto incastrato all'arrivo porto per il momento abbiamo a disposizione il vice presidente dottor Casali
Da tutti
Va ovviamente i saluti lei Presidente Fiorini come diceva Pieralisi è rimasto bloccato in una coincidenza
Forse riuscì ad arrivare o sul tardi
Oggi celebriamo il primo quarto di secolo delle Confidi Iacovone ma io direi che celebriamo forse e soprattutto i venticinque anni di presidenza di Pieralisi che è stato uno dei fondatori di questo confini
Che fin dall'inizio come lui stesso ha appena ricordato ha fortemente voluto
Questo strumento strategico al servizio
Delle imprese della provincia
L'impegno del presidente sui temi di crede di finanza è stato sicuramente una costante che troviamo lungo tutto il suo cammino nel sistema confindustriale
Un cammino segnato da molti successi e soprattutto caratterizzato da questo grande spirito di servizio
E dal forte senso di responsabilità sempre dimostrato nel rappresentare le istanze
Di tutte le imprese soprattutto quelle di livello più piccolo
E a tutti i livelli politici economici ed associativi
L'ingegnere Pieralisi per chi non lo sapesse è stato per sei anni consecutivi ai vertici del sede Confidi
Oggi alla presidenza della società regionale di garanzia
Ed è ancora stato presidente di Assindustria Ancona e della federazione regionale
Ha avuto incarichi prestigiosi nell'organo direttivo di Confindustria a Roma
Ogni ruolo ricoperto dal presidente pirolisi è stato sempre segnato da una particolare attenzione alle esigenze delle imprese
Per questi motivi a nome di tutti i colleghi imprenditori marchigiani e della provincia di Ancona in particolare
è un onore per me i progetti un caloroso ringraziamento per quanto ha fatto sinora
Ed un'altrettanto calorosi invita a continuare
Con lo stesso spirito di impegnarsi ancora per la crescita del nostro sistema industriale
A difesa quindi un po'di questi nostri diritti
Dicevo prima della particolare attenzione dedicata al rapporto col mondo del credito fatto dal nostro Presidente del Confidi ebbene questa attenzione
Che ha contraddistinto l'impegno trova una testimonianza concreta nei risultati raggiunti da uno degli strumenti chiari
Chiare per lo sviluppo dell'impresa del territorio come appunto il Confidi
Confida ancora infatti si presenta ancora oggi con gli stessi requisiti e la stessa carica
Innovativa che lo hanno caratterizzato fin dai primissimi momenti nell'universo economico e finanziario della Provincia
Anche se dopo il profondo mutamento caratterizzato principalmente dall'abbattimento del costo del denaro
Quando sembrerebbe che quindi Confidi perderebbe la sua valenza soprattutto per le piccole imprese il Consorzio ha saputo rinnovarsi
E continuare a servire le impresa attraverso un supporto adeguato alle nuove esigenze finanziarie nel sistema economico evoluto
Infatti seppure in presenza di un lieve calo di tensione sui problemi del credito
Non è corrisposto da parte dell'impresa un calo di tensione sui problemi finanziari
Che ha caratterizzato il nostro sistema economico
I nuovi scenari competitivi e di processi di internazionalizzazione
In particolare richiedono oggi strumenti finanziari aggressivi ed innovativi ed è proprio su questa strada che si incammina ancora una volta i confini ancora
Oggi dunque nel panorama dei servizi che l'Assindustria può fornire agli associati
Offre il confidi in varie forme era presente il confidi ancora la punta di diamante proprio per questa capacità
Di adeguarsi ed in fretta e mutamenti degli scenari Esterni e rinnovarsi in funzione delle nuove esigenze dell'impresa
Anzi non è sbagliato forse dire che proprio il confine è stato uno dei primi esempi di successo della filosofia dei nostri servizi operativi quelli dell'Assindustria
Che da quindici anni ad oggi sta predisponendo nel tradizionale rapporto con le imprese socie
Per questo motivo Assindustria se sempre configurata come sostenitore primarie del Confidi
Considerandolo un vero e proprio tassello strategico di quel variegato pazzo di organismi e strumenti che la stessa associazione ha strutturato per rispondere efficacemente alle esigenze e bisogni degli associati
Al Confidi quindi Assindustria continuerà a dare collaborazione e sostegno per rafforzare ulteriormente l'azione di questo autentico braccio operativo in un'area quella dalla finanza d'impresa che incontri nel ruolo Tione
I suoi venticinque anni di storia stanno lì a rappresentare per tutti non è garanzia di successo anche per il futuro grazie quindi a questo braccio armato dell'associazione che si è dimostrato i confini
Se sapevo che utilizzabili tanto tempo per fare un panegirico a metterti toglievo la parola
Dovuto l'abbiamo detto venticinque anni quindi è una celebrazione se essendo una celebrazione diventa doverosa
Un minimo di storia
Come ho detto l'idea nacque nel mille novecentosettantatré
Qual era il contesto economico in quel momento avevamo un'industria nascente molto numerosa
Quella che già era nata era un'industria ai primi passi in piena fase di sviluppo
Quindi con grande necessità di credito
Quali erano i rapporti con le banche visto che le imprese necessitavano enormemente di credito beh vorrei ricordare che in quel momento lo sconto delle cambiali in banca veniva definito facilitazione
Oggi parliamo di sconto a quel tempo si parlava di facilitazioni cosa significa questo significa chiaramente il rapporto di sudditanza che in quel momento l'impresa aveva nei confronti della banca non c'era un istituto che vendeva del credito a un determinato prezzo c'era qualcuno che ti faceva una facilitazione
Sudditanza economica e sudditanza psicologica
Perché l'imprenditore in quel momento era estremamente attento e preso dal dal suo prodotto
Dai problemi della produzione
Dai problemi del mercato
Il credito era una necessità bisognava andarlo a prendere dove dove si poteva
Quale costo non importa è una materia prima necessaria bisogna prenderla al prezzo che si può avendo
Quindi il quadro era una grande potenza forse prepotenza del del sistema bancario
è dalla parte delle imprese una una grande debolezza
Anche un'indagine sta ignoranza
Dei problemi finanzia
In questo contesto nasce l'idea del Confidi l'idea che l'unione fa la forza
L'idea di di di dare un patronage
Alle necessità dell'impresa un'organizzazione che conosca
Meglio il la problematica finanziaria quindi sia più in grado di affrontare il discorso con la ma
Uno strumento che potesse superare la debolezza dell'impresa
Con una garanzia collettiva perché è chiaro la nostra impresa sotto capitalizzata in quel momento molto sotto capitalizzata non aveva garanzie sufficienti quindi come supplire a questa mancanza di garanzia della singola impresa
Con una garanzia collettiva
Fu messo a capo di questa iniziativa tre mi ricordo con molta velleità convocai tutte le banche operanti nella provincia di Ancona
Presso l'Associazione industriali e le chiamai mezz'ora una dopo l'altra in maniera che quello che usciva vedesse che un altro arrivava perché era mia intenzione metterli in concorrenza cercare di di rompere
I cartelli
Diedi una quindicina di istituti
Ma non rompi nessun cartello
Una sola banca
Dopo un po'si è dimostrata sensibile
A questa iniziativa era la Banca Popolare di Jesi
E io non posso che ringraziarla perché è stato l'unico istituto tra tutti quelli convocati che ha detto sì e quindi alla sensibilità del ragionier Bacci allora amministratore
Dobbiamo il confidi di Ancona
Di lì cominciamo ad avviarci ci avviamo come ho detto prima con la fideiussione dell'Associazione industriali le quote dei soci che e delle fideiussioni dei soci stessi
Dopo qualche anno
Visto che l'iniziativa andava avanti visto che l'iniziativa aveva successo altre banche si sono affacciate alla ribalta e hanno chiesto questa volta loro la convenzione con il confidi quindi sono iniziati successivamente i rapporti con l'allora Cassa di Risparmio di Jesi da Banca dell'Agricoltura la Cassa di risparmio di Verona e la Cassa di Risparmio di Loreto
Anche a queste banche
Voglio porgere il ringraziamento perché si sono poi
Adoperate affinché lo stesso Confidi potesse progredire
Oggi il nostro Confidi conta trecentocinquanta soci
A quaranta miliardi di crediti affidati a tre miliardi e mezzo di fondi propri di garanzia
Mi piace anche ricordare che i tre miliardi e mezzo di fondi propri di garanzia
Sono tutti o quasi tutti degli imprenditori
Perché l'aiuto pubblico è stato lei venticinque anni di cinquecento milioni distribuiti nei vari anni quindi molto poca cosa
C'è stato accanto al contributo della Regione in verità un contributo importante della Camera di Commercio ma questo contributo non era rivolto ai confini
Ma era rivolto alle imprese che utilizzavano i Confidi come abbattimento del tasso di interesse quindi questi contributi sono tutti andati direttamente alle imprese con l'obiettivo di diminuire il costo del danaro che
In quei tempi era veramente eccezionale
Lei venticinque anni il nostro Confidi
Ha fornito secondo il suo Statuto il suo oggetto sociale
Garanzie sui crediti a breve termine
Ha contrattato tassi di interessi accettabili
E soprattutto ha trattato le condizioni
Cosa alquanto sconosciuta a quei tempi
Noi siamo riusciti con il primo istituto a firmare per iscritto nella nostra convenzione tutte le condizioni accessorie del credito
E questo ha cominciato non solo a far chiarezza ad avvicinarci un po'o verso quel dito della trasparenza ma soprattutto a far comprendere all'imprenditore quante cose nascoste c'erano tra le pieghe
Dei rendiconti bancari
Inoltre ha avuto anche un'altra funzione attraverso il suo comitato tecnico ha piano piano inserito una mentalità diversa all'interno degli istituti che operavano con i confini cercando di far capire che un'impresa non va valutata soltanto per il mattone va valutata per l'imprenditore che cent'per l'idea che l'imprenditore a
E per i piani e i progetti che l'imprenditore prese
Inoltre ha introdotto nell'impresa e nella mentalità dell'imprenditore quella cultura finanziaria che era assolutamente assente c'è stato un periodo in cui in Confindustria io giravo il comitato centrale della piccola industria ponendo una domanda di imprenditori era il momento in cui i tassi di interessi erano del ventitré e ventiquattro per cento
Se secondo loro era più conveniente avere uno scoperto di conto al ventitré per cento o scontare una cambiale al ventiquattro per cento
O non ho mai sentito una risposta giusta e qualche volta non lo intesa neanche dai direttori di banca
Perché i meccanismi di cioè l'evoluzione dei tassi di interessi aveva al talmente alterato i meccanismi di funzionamento
Della banca che certi differenze di taxi venivano stravolte dall'entità degli interessi
Cioè quando gli interessi erano del cinque sei per cento lo sconto costava l'uno per cento in meno del dello scoperto di conto questo aveva travolto le cose quando gli interessi erano arrivati al venticinque
Perché è chiaro che se portavo cento milioni in banca mi davano settantacinque milioni di credito
Io pagavo venticinque milioni per settantacinque milioni non c'è e quindi veniva stravolto il panorama e Inc
E in questo in questo quadro la mancanza di cultura finanziaria dell'imprenditore faceva sì che rapporto banca impresa fosse un rapporto e conflittuale i veramente difficile
Ultimo il Confidi ha fatto un'opera
Di calmiere dei tassi di interesse
Perché il nostro tasso debitamente concordato condizioni precisate
Metteva l'imprenditore in condizioni di sapere accidenti si può pagare il sedici quindi alla banca che gli chiedeva il venti era in condizione di dire no
Che dall'altra parte si può avere il sedici e quindi abbiamo
Introdotto questa funzione
Di calmiere che ha dato risultati liberamente eccellenti
Come ho detto prima ha moltiplicato le capacità di ricorrere al credito da parte della piccola impresa
Perché un imprenditore garantiva l'altro imprenditore a volte un imprenditore garantiva anche il proprio concorrente
Creando questa mutualità di interessi che è stata poi la forza del del confine
C'è stato un momento difficile forse qualcuno di voi lo ricorda quando il credito era contingentato cioè non si poteva aumentare più o il credito con le banche
Ecco noi abbiamo aggirato questo ostacolo con il confidi facendolo considerare un credito unico e questo è un altro aspetto aspetto meritorio che
Reclamo per il confine
Nel rapporto con le banche
Mi piace ricordare anche un un qualcosa che mi ha fatto venire in mente il ministro ieri
Quando si è lamentato
Delle società petrolifere perché ha detto che sono veloci
Nell'aumentare i costi
E sono invece evidentissime
Nell'abbassare i prezzi
Signor ministro quelli sono dei fulmini di guerra nei confronti delle banche perché delle banche hanno da sempre fatto i bilanci con questo Ida automatico la salita i tassi si abbassano soltanto su richiesta
Quindi questo il quadro il quadro terrà del rapporto che
Abbiamo a suo tempo sostenuta
Abbiamo visto sui giornali anche compiacere
Che l'anno la lotta che abbiamo iniziato tanti e tanti anni fa per
Avere una trasparenza bancaria
Per avere il un costo effettivo del danaro comincia a dare qualche risultato abbiamo visto che
Fazio
Ha colto in fallo alcune banche perché avevano fatto un cartello
La Cassazione ha detto che il capitalizzazione trimestrale degli interessi donne
Non è in regola
Mi è venuto in mente
Quando partecipai a un convegno indetto dalla Banca dalla Cassa di Risparmio di Loreto nel mille novecentottantadue per il centenario della fondazione
C'era il fior fiore del mondo bancario
Io ero presidente della percorsi di
E un oratore prima di me aveva parlato di Dante
E io presi la parola testualmente
Leggo nel negli atti del convegno
Va ricordato che Dante aveva messo nel settimo girone dell'inferno
Gli usurai
Testualmente probabilmente perché Dante aveva un'idea abbastanza chiara sul limite del costo del danaro al di sopra del quale si andava all'inferno per usura e al di sotto del quale invece si faceva opera pubblica
E mi ponevo il ponevo agli ascoltatori questa domanda se Dante vivesse oggi
E conoscesse il costo del danaro praticato dalle banche nel mille novecentottantadue
Non lo troverebbe anche per i nostri signori banchieri un posticino in quel girone
Il mio intervento è proseguito poi con lo stesso tenore provocatorio sul tema della trasparenza bancaria e sottolineano che se un negoziante di abbigliamento si fosse comportato come le banche
Il cartellino del prezzo di un prestito anziché riportare la scritta duecentocinquanta mila lire sarebbe stato così formulato cento mila lire più ottanta dollari più ventisette marchi
Più quattro forme di formaggio pecorino più netto di parmigiano e una bottiglia di Verdi
Questo è di fatto quello che succede in banca con l'applicazione della capitalizzazione trimestrale lo sconto anticipato i giorni valuta la commissione di massimo scoperto la commissione per la distinta compreso il fatto curioso
Che l'anno che tutti conosciamo fatto di trecentosessantacinque giorni
Per la banca invece di trecentosessanta quando parla
E di trecentosessantacinque
Quando disco
Concludevo
Auspicando che da quel convegno emergesse la tendenza di dare un prezzo al danaro espresso da un cartellino con una cifra unica
Di tempo mi ha passato da allora progressi ne sono stati fatti in questa direzione ma mi sembra che la strada non sia ancora conclusi
Fortunatamente i tassi sono scesi e il problema è diventato meno grave
Al nostro livello alcuni di questi accessori del costo del danaro hanno perso in effetti molto del valore che avevano acquisito e in quel momento
Possiamo dire che oggi all'interno delle banche
Le cose sono sono un po'cambiate
Sono molto abbia
Cioè nel senso che
Il mondo gira bisogna cambiare bisogna cambiare ancora ancora di più
Nel senso che l'impresa e la alle sue esigenze
La banca vendevo un suo prodotto e quindi deve rivolgersi a questo mercato
Con tutte le formule necessarie per fare della vendita del credito
Non più una facilitazione ma un'operazione eccolo
L'insolvenza media questo è un altro dato che
Mi piace ricordare nei venticinque anni è stato dello zero quaranta per cento
Di cui lo zero zero otto recuperato vale a dire abbiamo avuto un'insolvenza media dello zero trentadue per cento
Quindi le nostre piccole imprese marchigiane quelle che secondo tanti molti anni fa erano destinate a morire
Non sono morti sono sopravvissute e anche per
Lungo la sua strada
Voglio ricordare che i Confidi ha tentato anche altri esperimenti
Abbiamo messo in piedi un fondo industria
Era una cooperativa fatta di imprenditori impressi e
Lavoratori delle piccole e medie imprese
Sfruttavo meccanismo di che il fisco permetteva in quel momento
Di e prestiti da parte delle delle dell'imprenditore dei lavoratori dell'impresa
A favore dell'impresa stessa
In sostanza da fonti fornitori di garanzia eravamo ordine divenuti fornitori di credito abbiamo operato bene per
Quattro cinque anni poi la nuova legge bancaria ci ha messo alle corde
Costringendoci o a diventare banca
Oppure ad abbandonare questa strada
Abbiamo deciso che il nostro mestiere era un altro e non quello di fare il vecchio
Ultima cosa che i Confidi ha messo in piedi la società regionale di garanzia
Una società di garanzia a livello regionale che vuol coprire l'altro aspetto della necessità di credito dell'impresa
L'impresa ha bisogno di credito a breve questo viene assolto come compito dai confini ma ha bisogno di credito a medio termine
E lì interviene la società regionale di garanzia che da garanzie per finanziamenti dai quattro ai sette anni relativa apre Investimenti
Questo è quanto si è fatto in questa lunga strada di venticinque anni
Voglio ringraziare personalmente a tutti i consiglieri ai soprattutto i membri del comitato tecnico del Confidi che hanno difeso le impresse in
Tutti in tutti gli incontri che quindicinalmente hanno avuto con istituti Banca logicamente ringrazio anche gli istituti che hanno permesso al Confidi di arrivare venticinque anni di vita informa e pieno di speranze
Passo la parola al presidente Fossa solo un po'in imbarazzo tra due colossi così però penso che il padrone di casa prima
Ma anzitutto buongiorno a tutti
Mi fa particolarmente piacere essere oggi qua io ho iniziato più o meno da queste parti la mia esperienza confindustriale
Ho iniziato con il nemico
Giorgio grati sono venuto qualche volta quale durante questi ultimi tre anni e mezzo quattro anni presidente di Confindustria e chiudo con una delle ultime uscite mi anche se in realtà sarà presidente fino al ventiquattro maggio
Ma mi fa secondo piacere essere qui oggi per invece la prima uscita che faccio con il nuovo ministro dell'industria e farla in questa terra è particolarmente significativo perché mi ricorda
Da via Lombardia di tanti anni fa mi ricorda
Il Veneto di oggi sulla c'è un filo conduttore particolare che lega la Lombardia la parte nord della Lombardia che lega al Veneto e che lega lungo la dorsale adriatica
Questa questa straordinaria per cui mi fa piacere che oggi si parta da qui
Nel primo incontro pubblico assieme con il ministro con il ministro lei
Perché sicuramente non ha bisogno di questa visita ma è bene che si renda conto di che cosa sono le imprese vere di questo Paese e questo Paese molte volte si parla di imprese poche volte si ha la possibilità di toccarlo e credo che dalle parole senza tetto Pieralisi
Ed è l'attaccamento
Che ha dimostrato alle imprese in generale di questa zona si dimostri quanto la sua figura sia stato importante il io voglio solamente dire due cose pirolisi continua a seguire anche in Confindustria ad occuparsi comunque del sistema delle garanzie collettive ai problemi fiscali eccetera questo importante importante soprattutto perché continua a farlo soprattutto per le imprese più piccole anche se grazie alle sue capacità professionali le sue imprese sorprendentemente cresciuti e dico forse invece i veri fortunati sono state debba perché sicuramente se quel giorno in cui gli è stato detto ho fatto i banchieri ho fatto o smettete avesse scelto di fare il banchiere sicuramente l'avrebbe fatto con successo avrebbe creato probabilmente a qualche a Banca Vacca e qualche problema per quel ringraziamento io faccio anche per il lavoro che ha fatto e che fai Confindustria
Ma soprattutto perché
è una garanzia per tutto il sistema la sua presenza alla presidenza di un Cofidi importante che dobbiamo dire che anche se per i Confidi abbiamo Cofidi più o meno importanti sicuramente quello di Ancona e uno dei più di razzi
Dei più operativi
I confini sono importanti perché sono i terminali vere della piccola industria il confine che la Federal confiderà fedele sposa sono due c'è importante
Bisogna però che su questo territorio vengono appunto perseguite da persone che avevano solo le caratteristiche professionali ma anche l'entusiasmo che a ancora oggi dopo venticinque anni Gennaro
Il sistema sicuramente aiutato crescita delle piccole imprese proprio per la mancanza di cultura finanziaria che gli imprenditori soprattutto in un certo rio do
Hanno fino a un certo periodo hanno avuto
Però non bisogna abbassare la guardia
Perché il problema continua a desistere sicuramente noi ci siamo affinati da questo punto di vista ma sicuramente oggi più di ieri la battaglia per la competitività il sistema imprenditoriale passa forse più di ieri dalla
Da un'ottica manageriale con la quale si deve guardare il problema il problema del credito
Le imprese infatti devono sicuramente trovare un maggiore Inquiry brio nel rapporto tra i mezzi propri e il capitale di debito
E dove l'avranno progressivamente utilizzare strumenti diversi
Dal tradizionale credito bancario che non vuol dire che si deve a rompere il rapporto con la banca anzi ma rapporto con la banca deve sicuramente migliorare e diversificarsi
Negli ultimi anni la legislazione finanziaria ha introdotto una serie di innovazioni che aprono la strada ad una finanza più moderna
Mi riferisco all'impulso integrazione finanziaria che viene dalle direttive comunitarie all'introduzione di nuovi intermediari del risparmio quali fondi pensioni e i fondi chiusi
Alle cambiali finanziarie e ultimo alla possibilità dell'H autorizzazione dei crediti che appunto è stata recentemente introdotta nel nostro Paese
Perché vediamo che finalmente anche l'Italia come sempre non fra i primi comunque incomincia ad avere la possibilità di utilizzare strumenti nuovi e questo sicuramente è un passaggio importante per la crescita delle nostre imprese
Ovviamente i problemi di competitività delle imprese italiane di qualsiasi dimensione ma in particolare delle piccole non si esauriscono con i problemi i problemi relativi alla finanza
Rimangono aperte tutta una serie di altre questioni che vanno da un fisco che continua ad essere comunque
Pesante anche se bisogna riconoscere che anche da questo punto di vista alcuni passi sono stati fatti bisogna riconoscere che se lo ricordano tutti i giorni
Il ministro il ministro Visco e non solo lui ed è la realtà abbiamo un debito pubblico generato in tanti anni che sicuramente
E come una zavorra sulle nostre spalle
Però è anche vero ed è dimostrato che i Paesi che hanno la pressione fiscale che hanno diminuito la pressione fiscale non hanno avuto l'accaduto di getto
Per cui bene ha fatto Visco a diminuire la pressione fiscale meglio avrebbe fatto con un maggior coraggio probabilmente a diminuirla in maniera più significativa
Perché nel vediamo che è la prova
Provata se l'abbiamo anche oggi
Se è vero come dice Visco che c'è stata una diminuzione pressione fiscale è anche vero come dice lo stesso Visconti il gettito in questi ultimi anni continuo mentale e allora aveva ragione presente forse non solo lui quando diceva un pochino più di coraggio probabilmente permette di evitare tante evasione
Perché la gente vada e probabilmente perché aveva un limite ha un limite molto forte poi lettura tassazione più più giusta nei nei numeri
Evita la tentazione all'evasione io ritengo che questo è un punto su cui l'attuale ministro ma anche impropri in procinto di di aperture di campagne elettorali fra sei mesi fra un anno non so quanto bisogna farla riflessioni io ritengo che tutti e due le parti oggi in gioco sul mondo della politica debbano pensare in una campagna elettorale in previsione delle elezioni del due mila uno
A fare un programma che preveda un intervento ancora più coraggioso di quello attuale sulla diminuzione fischia percepisca perché questa diventa una variabile competitiva forte
Questo è un passaggio fondamentale per mantenere l'impresa in Italia soprattutto per attrarre imprese dall'estero attenzione la Germania ha fatto ha dato dei segnali importanti negli ultimi mesi attenzione a non ridare ancora
Attraverso anche questo canale una maggiore competitività una ritrovata competitività alla Germania
Problemi in più in più per
Un altro problema importante sicuramente quello del lavoro
Che sicuramente migliorata la flessibilità ma ancora troppo poco il problema della pubblica amministrazione che troppo spesso invece di essere degli oltre di impulso in questo Paese un vero e proprio ostacoli
La strada
è sicuramente
Una strada ad affrontare sicuramente quella
Della flessibilità e delle liberalizzazioni
Perché è vero che oggi siamo in un momento particolare diverso da quattro mesi fa diverso da un anno fa diverso da due anni fa oggi finalmente incominciare intravedersi alla fine di un tunnel una luce prima vedevamo dei bagliori
Dei delle fiammelle che anzi accendevano e si spegneva oggi siamo di fronte ad una luce perché i segnali di lenta comunque di ripresa sono costanti da tre o quattro mesi
Purtroppo non si è ancora sbloccata do il discorso dei consumi interni che sono ancora abbastanza debole però sicuramente siamo di fronte a una situazione diverso
Il problema vero è che noi dobbiamo riuscire a cavalcare questa situazione perché non è pensabile che la quinta o la sesta potenza industriale al mondo Contini a vivere di trascinamento la ripresa che abbiamo oggi è in gran parte generata da una ripresa internazionale più forte del previsto è in gran parte generato da una ripresa europea più forte del previsto ben vengano
Ma l'Italia deve avere uno scatto di orgoglio non può continuare ad essere una locomotiva trascinata deve tornare per tutto il Paese per lo sforzo che han fatto tutti per entrare in Europa dall'importante
Capacità dimostrata da di imprenditori e dei lavoratori italiani ad essere
Locomotiva e non un vagone che viene che vive tra il e allora bisogna avere coraggio ritoccare due o tre punti
Tutti dicono che abbiamo anche se con lentezza si incomincia a migliorare da un certo punto di vista anche discorso occupazione
Perché è vero che si perdono ancora poste la grande impresa ma è anche vero che questi poi vanno a vantaggio del vengono sostituiti in parte dalle imprese più piccole è anche vero che si creano molti posti di lavoro in quelli che impropriamente vengono ancora chiamati lavoratori i lavori atipici perché quelli sono i lavori ormai regolare bisogna trovare il sistema perché il il lavoro tradizionale
Abbia delle modifiche perché posso continuare ad avere un certo appeal
Allora se è vero che le forme flessibili creano lavoro noi riconosciamo che qualche cosa è stato fatto ma bisogna avere più coraggio
Dobbiamo avere più coraggio perché non si può rimanere in un Paese che sicuramente è un cantiere in cui ci sono dei lavori ma dei lavori che procedono come procedevano tanti anni fa i lavori di questo Paese con grande con grande lentezza era ora di visionarli prima che l'opera
Venisse a compimento
Abbiamo bisogno
Di liberalizzazioni più forti abbiamo fatto molto sulla strada della privatizzazione della liberalizzazione negli ultimi anni ma anche perché siamo partiti in ritardo rispetto agli altri però è stato fatto
Però uno dei differenziali sicuramente della
Dell'inflazione italiana è dovuto al fatto che deliberazione le liberalizzazioni sono troppo lente per cui noi non abbiamo quel flusso positivo sulle liberalizzazioni che hanno di altri paesi
Perché ora che affidiamo presto il petrolio fa benissimo a fare la sua battaglia il ministro letta come fare faceva benissimo il ministro precedente
Ma il problema delle del petrolio sull'inflazione impatta in Italia quasi alla stessa maniera si rompe con differenziale minimo su gli altri Paesi europei
E allora vediamo quali sono i motivi veri del differenziale inflattivi Italia
E che noi abbiamo sicuramente un problema legato alla leva liberalizzazioni che non abbiamo con i frutti per cui forziamo da quel punto di vista e perché abbiamo a mio giudizio anche una
Pubblica amministrazione che un peso
Questi probabilmente sono i due punti i due punti vero
Poi abbiamo tutto il discorso previdenziale
Io ritengo che ieri il ministro letta abbia fatto più che una dichiarazione coraggiosa che sicuramente è stato dichiarazioni coraggiosa quella di voler aprire una discussione
Prima della del due mila e uno sul discorso delle pensioni affatto prima di tutto il primario che un un intervento con la comunicazione coraggiosa
Un intervento logico
Tutti sappiamo che lì c'è un problema sappiamo che c'è una fama una barca non aspettiamo che vada a fondo per aggiustare prima la portiamo in cantiere più piccole la fanno meno sacrifici dobbiamo chiedere a tutti per aggiustarla
E qui apro una piccola parentesi perché anche stamattina ho visto su molti giornali che riportavano
Discorso del TFR è un discorso quale trattamento di fine rapporto che non possono fare in casa mia nella casa dell'imprenditore ribadisco che su questo tema Confindustria non può che confermare le sue posizioni da sempre poi il Governo è libero io sono rispettoso delle regole del gioco di far quello che crede e chiavi facile prendere responsabilità
Sul Tfr diciamo da tempo che per quanto riguarda il maturando ai fini della previdenza integrativa
Siamo disponibili a discutere
Subordiniamo il tutto a tre condizioni fondamentali
La prima condizione e la volontarietà da parte del lavoratore nell'avvalersi di questa riforma risorsa
Non ci possono essere obblighi di nessun tipo
Il lavoratore deve essere libero di scegliere Maritano vero non ci devono essere degli automatismi che lui prendeva deve dire se non vuol prelevarla cerchiamo di essere logici fino in fondo perché lavoratore italiano
Non pensiamo che sia così lontano dalla conoscenza di certe situazioni cioè non ha più bisogno non è più il lavoratore di cent'anni fa non ha più bisogno di altri che disegnino Pandev quali devono essere le sue scelte
Per cui presso libero vicende punto primo ma libero vero non una libertà già e strada
Il secondo punto è che deve essere prevista una compensazione in termini certi e quantificabili per i maggiori costi che l'impresa dovrebbero sopportare
Perché è vero che comunque ci sarebbero dei costi per per le imprese
E questi costi
A un certo momento devono a mio giudizio trovare e tenersi con un qualche cosa dice questo qualche cosa di certo non può essere altro che una riduzione degli oneri contributivi sulla previdenza obbligatoria punto h
E questo vale per il ministro Salvi e per tutti gli altri a dimostrare che non si può fare più lo spoglio del carciofo
Per cui bisogna rimettere in gioco tutto il discorso previdenziale perché se no come faccio a meno che il governo si assuma le sue responsabilità e dica diminuisco di X il PIL contributi
Senza avere certezze
Perché per diminuire i contributi e dare all'impresa è quello che perdono dando il il TFR bisogna trovare la compensazione
E la compensazione ha poi trovare solo che in una a nostro giudizio in una verifica generale della situazione se no è un rischio grosso regolano si può assumere però ce lo assume sotto la sua responsabilità
La terza condizione che è chiaro che queste operazioni deve riguardare le imprese piccole le imprese medie e le imprese che hanno
Perché il costo è per tutte per lo stesso per assurdo si potrebbe fare una distinzione
Ma le sezioni si potrebbe fare solo tra le quotate e non quotate non abbiamo poi ancora nonostante i passi avanti notevoli che sono fatti in questo Paese ancora poche aziende quotate
Perché sono quelle che posso avere beneficio immediato dei fondi pensione le arcate anche le più grandi ma non quotate questo beneficio non ce l'hanno tutti attenzione a non farsi ancora una volta coinvolge in un discorso che non sta in piedi seconda cosa diciamo tutti che le imprese di questo Paese pur avendo fatto cose straordinarie sono piccole
E tutte diciamo noi il governo il partiti la politica in generale ormai il mondo cinese che le imprese devono crescere ok
Allora dobbiamo smetterà di mettere dei paletti dagli steccati che tolgono la libertà all'imprenditore di crescere quanto vorrebbe
Perché abbiamo già una serie di steccati che bisognerebbe invece a battere anche perché andremmo contro quello che dice lo stesso presidente del Consiglio quello che ha detto un anno fa circa quando incontrando la comunità
Finanziaria milanese aveva lanciato poi aveva fatto qualche passo indietro a distanza di qualche giorno aveva lanciato l'idea di superare presente il limite dei quindici dipendenti da alcune regole dello Statuto dei lavoratori no
Allora non si può solo dire che per alcune cose bisogna togliere gli steccati e poi peraltro invece anche sul discorso del TFR ci crediamo gli steccati dimensionali
Superiamo di steccati la globalizzazione e anche un sinonimo
O o vuole anche dire che si sono superate le barriere doganali tutto quanto ma perché dobbiamo continuare a letto e poi ci lamentiamo che le imprese non crescono
Oppure ci lamentiamo perché ho deve sì fare il peso di cento dipendenti ne fa quattro da venticinque o magari ne fa ne ne fa anche qualcuno in più ancora da meno dipendenti per evitare di avere alcuni alcuni aspetti
Ora cerchiamo di essere logici e di continuare con un discorso con un discorso riminese
Lo stesso discorso vale ovviamente nel mercato nel mercato del lavoro
E approfitto
Per dirvi qual è la posizione
Sui sui referente di Confindustria
Che vede oggi l'interesse di tanti professori che entrano nella materia ci vogliono insegnare come si gestiscono le aziende eccetera l'azienda avendola conosciuta poco o perlomeno avendola conosciuta per altri problemi ma non per i problemi prevedere che noi ai frutti amo tutti i giorni che gli imprenditori veri affrontano affrontano tutti i giorni
Noi abbiamo detto come Confindustria che condividevamo e condividiamo i tempi gli obiettivi dei referendum sul mercato del lavoro
Ma non avremmo potuto pire diversamente anche perché sono temi che diciamo alla controparti politiche che diciamo alla controparte sindacale da molti anni
Se siamo arrivati a questa situazione dei referendum e perché una parte dei partiti politici
Una parte anzi Pirelli
Il signor Cofferati continua a dire che noi firmiamo a livello europeo alcune cose e poi l'Italia che vogliamo anch'dico al signor Cofferati agli altri che per quanto riguarda
La liberalizzazione del collocamento
Non è contro i disoccupati anzi favorirebbe l'incontro fra domanda e offerta
Dico che l'abolizione dei vincoli che Risi Visco di contratti di lavoro a tempo determinato e la liberalizzazione completa del col del part-time e dei contratti di lavoro domicilio sono ugualmente rivolti a nostro giudizio a dare maggiore occupazione
E dico al signor Cofferati che le stesse regole che l'Unicef l'unione delle Confindustrie europee
A
Concordato a livello comunitario
Con le parte sindacale con la politica a livello comunitario non le sottoscriviamo domani mattina
La verità vera è che si sono prese come molte volte succede in questo Paese le regole gli accordi le normative europee ci sono portati in Italia e si sono appesantiti irrigidite ingessati
Poi non si queste la spiegazione è uno dei motivi per cui in Italia tutti
Ho quasi tutti non perdono mai un lavoro ma se hanno la cresca la la la disgraziata
Occasioni possibilità di perdere un posto di lavoro non lo trovano quasi mai
Mentre in altri Paesi chi perde un posto di lavoro nell'arco di qualche settimana normalmente alla possibilità di ritrovarlo
E chiudo su questo tema anche con quella che viene
Definita la questione più odioso sia l'eliminazione dell'obbligo di riassunzione in caso di licenziamento contestato
Qui non si tratta assolutamente di dare il via libera ai licenziamenti discriminatori questi sono tutelati anche in caso di risposta affermativa alla referendum si tratta solo di introdurre una regola che c'è in tutti gli altri Paesi europei
E non parlo dei Paesi del far East o delle zone sottosviluppate del mondo parlo di Paesi europei parlo di Paesi che molte volte vengono Preside nostri politici come emblema come simbolo come modello da seguire per cui sicuramente anche la Francia si tratta sostò solamente di sostituire l'obbligo di riassunzione con con un risarcimento patrimoniale come appunto avviene in tutto il resto d'Europa
Questo bisogna lo facciamo capire perché noi non nessun imprenditore interessa ad allontanare se non in casi particolari e disgraziati un lavoratore
Questo deve essere che ha
E deve essere anche chiaro che se non si vuole arrivare al referendum che io per primo definito uno strumento rozzo perché non ti dà la possibilità di mediazione matita sola così da ricevere bianconero la possibilità cioè da domani mattina lo dico da una settimana in più sono pronto a sedermi a trattare
Anche perché il governo sa benissimo che dall'estate su questo tema dei licenziamenti
E dalla primavera del novantasette che giace in Senato un disegno di legge sia di legge
Il senatore Debenedetti
Che risolve a nostro giudizio questo problema
Con una
Risarcimento patrimoniale pesante ma sicuramente è un'apertura anche perché sappiamo che i tempi medi della magistratura non per colpa dei magistrati per l'intasamento
Di lavoro sono normalmente ventinove per cui dopo venti mesi abbiamo un giudizio dopo venti mesi noi dobbiamo risarcire punto per quei venti mesi relatore poi lavoratore alla possibilità di scegliere se tornare infatti cosa abbia varato da parte da questa possibilità non ce l'abbiamo ma ora dico penalizzate si penalizzate sì anche in maniera pesante ma dateci anche noi le possibilità di giocare con le stesse regole ripeto non dei paesi in via di sviluppo
Però dell'altro
Ripeto c'è la possibilità per questo problema di risolverlo con la proposta di legge del senatore Debenedetti o ce ne sono ce ne sono anche altro di proposte se la possibilità dei sorvegliati applicando così come la la normativa la normativa europea per cui se si vuole discutere se si vuole si possono trovare le soluzioni anche perché ritengo che trovandosi queste soluzioni e soprattutto accelerando la modernizzazione di questo Paese
E ormai tutti abbiamo più o meno identificata tutti sappiamo che cosa che cosa si deve fare per migliorare questo Paese da destra a sinistra i politici gli imprenditori i sindacati dei lavoratori aperta
La volontà vera è che bisogna trovare il momento l'anello che unisce tutti per fare uno sforzo forte perché ripeto abbiamo davanti a noi
Un momento particolarmente importante che può essere un momento di ripresa forte se lo sapremo cavalcare anche perché con i ritmi con cui sta andando il mondo nessuno ci aspetterà
Se riusciremo a modernizzare questo Paese avremmo davanti a noi ripeto un periodo positivo
Se non riusciremo a modernizzare o lo si ama fare le riforme necessaria anzi ci cureremo in questa ripresa che si sta incominciando a vedere The al non fare le cose da fare
Poi sappiamo che potremmo tornare indietro e potremmo ricadere in tante difficoltà che abbiamo avuto in questi ultimi anni grazie
Cederei la parola al presidente della Camera di Commercio che ho definito prima grande collaboratrici del Confidi ecco
Io
Credo di avere poche cose da aggiungere
A quelle che ha detto l'ingegnere Pieralisi lui ha fatto la storia del confine
E chi ha avuto l'onore di essergli accanto fin dall'inizio in questa splendida avventura
Sa come me quanto siano vere le parole chiave
Ma lasciatemi almeno
Esprimere un ringraziamento un ringraziamento sincero e fraterno
All'amico Gennaro Pieralisi
Che ha dedicato davvero tanto del suo tempo e tanta della sua passione per portare avanti questa avventura
Lui è uno
Lui è dicevo
Uno
Di quelle di quella rara specie di ingegneri finanziari
Che sanno davvero fare bene questo mestiere lo dimostra
Pensate che almeno in termini di garanzie è riuscita ad accettare persino la collettivizzazione credo che in nessun altro settore lo avrebbe fatto
Ma al di là delle battute davvero il Confidi è stato ed è una cosa grande
Sicuramente nel tempo
Va modificato andrà Prodi riprogettato rivisto ma è stata una delle leve sulla quale le piccole imprese degli anni settanta e ottanta hanno fatto veramente conto
è stato sicuramente una di quelle leve che sono serviti a dare
Un rinvio riequilibrio fondamentale al rapporto tra la banca e clientes almeno per quello che riguarda le nostre imprese
è vero come diceva lui che il rapporto era profondamente sbilanciato
Le imprese hanno preso coscienza di questa realtà attraverso il confine
Che sono diventate più forti in questo senso
Ecco
Credo che non sia il caso di aggiungere altro in questo senso posso dirvi solo una cosa
Io sono il presidente dalla Camera di Commercio da pochi mesi
La Camera di commercio è sempre stata accanto ai confini fin dall'inizio
Oggi se possibile lo sarà ancora di più
Grazie gentilissima
Prendiamo nota e passo la parola al l'assessore all'industria collaboratore dei Confidi più piccolo
Per portare a voi tutti il saluto del governo regionale anche a nome del presidente D'Ambrosio impegnato a Roma nella Conferenza delle Regioni
E naturalmente il ringraziamento all'ingegner Pieralisi per l'opera che insieme ai suoi colleghi imprenditori ha svolto dono ha svolto nella gestione del confidi in questi venticinque anni e non aggiungo altro per il timore che mi sono mi sia tolta la parola
Vorrei dire che questa cerimonie chiamiamola così questa riflessione se volete si svolge in un clima di grande armonia di fiducia che testimonia un po'
Come il disegno di politica industriale che si sta dipanando la nostra regione si svolga secondo un principio di condivisione delle scelte e dei progetti che si compiono il campo finanziario nel campo innovazione tecnologica l'internazionalizzazione della formazione credo che questo clima di fiducia sia l'aspetto più importante dobbiamo rilevare in questa occasione perché quello che ci dà più speranze rispetto alle sfide difficile che che si preparano per noi
Da parte nostra presidente Fossa anche come operatori della politica industriale sul territorio si cerca di creare un ambiente favorevole allo sviluppo delle imprese e credo che questo avvenga quando io ho iniziato la mia esperienza nella passata legislatura nel governo regionale nella nostra regione c'erano cento centocinquantatré mila impresa né vari settori di attività economica
Oggi le imprese sono centosessantanove mila duecentocinquanta e continuano a crescere
C'era un'impresa ogni nove abitanti virgola quattro oggi ce n'è una ogni otto virgola quattro abitanti credo che questo sia dovuto un clima che favorisce appunto la nascita di impresa lo sviluppo dell'impresa
Naturalmente le sfide che si parano innanzi a noi sono particolarmente difficili la sfida della competitività alla sfida della globalizzazione
Io sono solito dire
Parafrasando un
Una favola ieri Alice nel paese delle meraviglie che noi siamo esattamente in quella in quella situazione che se corriamo più che possiamo riusciamo a rimanere dove siamo e se vogliamo andare avanti dobbiamo correre ancora di più
Questa è esattamente la situazione in cui noi siamo inseriti oggi
E per vincere questa sfida così complicata dobbiamo continuare a essere insieme a fare sistema a condividere tutti i progetti che riguardano lo sviluppo dalla nostra
Comunità produttivo regionale così presidente Guzzini come abbiamo fatto in questi ultimi tempi in questi ultimi anni
Credo questa sia la principale avvertenza da accogliere e su cui continuare a proseguire un sentiero di crescita e di evoluzione e di sviluppo
Naturalmente il tema della finanza è stato centrali a riflessioni questa sera io volevi dire
Senza scalfire minimamente tutte le cose positive che sono state dette nei confronti del presidente del Confidi
Che è vero che da parte delle istituzioni pubbliche sono stati date poche risorse finanziarie nelle fasi antiche alla costruzione di questo progetto ma bisogna anche ricordare che allora le Regioni e le istituzioni pubbliche non arrivano competenza su questa materia
Che quando questa competenza pian piano è arrivata
Grande è stata l'attenzione da parte di istituzioni nei confronti di questo fattore di sviluppo
Che la finanza che continua a essere prioritario l'attenzione degli imprenditori soprattutto imprenditoria nostra regione per la sottocapitalizzazione nostre imprese
E la testimonianza credo lui la viva quotidianamente nell'altra sua veste di presidente della Società regionale di garanzia gestendo
Un Budget molto significativo
Anche per l'impegno delle istituzioni pubbliche diciassette miliardi che provengono appunto dagli enti pubblici di cui sette già erogati tre prossimamente in corso irrogazione e che già hanno creato investimenti per circa trentacinque miliardi
Quindi credo che dobbiamo guardare alle cose negli aspetti più positivi perché anche d'ottimismo che ci spinge affrontare meglio le difficoltà un'ultima considerazione rivolta al ministro per quell'occasione preziosa
Ci sono alcuni argomenti su cui da parte nostra da parte del governo regionale si attende una risposta
Io credo che questa su alcune questioni possa essere la sede opportuna innanzitutto conoscere quando avverrà questo benedetto
Trasferimento del fondo unico alle regioni per poter dare sostanza al processo di decentramento amministrativo
E consentire quindi alle alle regioni di poter realizzare quei programmi concertati per il sostegno per un sostegno ancora maggiore alle economie e al territorio
L'altro tema su cui vorremmo se è possibile avere una risposta a quello che si riferisce al quinto bando della quattro otto otto la finanziaria mette a disposizione regioni Umbria Marche centocinquanta miglia
Sì l'abbiam chiesto insieme alla Regione Umbria che si è utilizzato il quinto bando del mille novecentonovantanove per erogare immediatamente le imprese che hanno fatto domanda queste risorse senza procedere alla stesura di un o vanno che comporterà tempi troppo lunghi
E infine proprio perché noi siamo una regione una comunità produttiva che fonda la sua forza sulle micro impresa sulle piccole imprese
E quindi grande e la necessità di fare sistema grande l'attenzione sui distretti industriali solare sistema
Conoscere quando sarà emanato il regolamento attuativo della due sei sei
Che
Rende disponibili cinquanta miliardi proprio per fare delle politiche di territorio delle politiche funzionaria distretti industriali credo che in regioni come la nostra che Regioni come il Veneto in regioni come il nord della Lombardia questo tipo di intervento sia particolarmente utile perché ci consente di creare appunto quello spirito di squadra quella logica di sistema
Con cui poter spingere la sfida della globalizzazione ospita la competitività che si annuncia così minacciosa
Ma se il clima resta quello che questa sera arriva lì rileviamo di armonia e di fiducia e credo che da parte della nostra comunità nessuna sfida sia da temere perché la Energia e la capacità che siamo in grado di esprimere ci consentirà di vincere anche queste sfide così difficile grazie
Giusto quanto detto assessore i tempi sono stati lunghi inizialmente le contribuzioni scarse a grande opportunità di riparare
Per ecco
Questo punto passo la parola al al ministro che
Ci illustrerà nella sua prima visita da ministro nelle Marche
Il suo pensiero
Grazie grazie
Grazie per questa occasione grazie per il clima credo che sia da solo la dimostrazione di venticinque anni di cose fatte bene io ovviamente conosco poco
Quanto è stato fatto in questi venticinque anni da Confidi posso dire che il clima di stasera è la migliore testimonianza di quanto di positivo è stato fatto
Per me oggi è la prima visita la prima visita in una realtà importante come questa
Ammetto che non sarei dovuto venire perché serietà vuole che in questi primi almeno due tre mesi di lavoro
Con dossier importanti davanti
E io mi sia messo soprattutto a studiare tutte queste cose
Essere pronto a dare risposte che siano risposte efficaci a ciò che immediatamente dobbiamo fare è vero ha cercato di spiegare a cosa mi riferisco
è stata una particolare insistenza del vostro Assessore regionale spacca che mi ha convinto essere qui tra voi questa sera non ne sono assolutamente pentito perché credo che questa sia una grande occasione per voi è una grande occasione per me raccogliere aspetti che sono importante per cercare di riflettere di ragionare insieme a voi su alcune su alcune questioni alcune questioni che sono comuni
Io cercherò di fare un ragionamento che ha questo aspetto come aspetto fondamentale
Non abbiamo un due mila davanti che coincide anche con il tempo di lavoro
Di questo di questo governo e quindi anche con il mio tempo di lavoro abbiamo un due mila davanti l'anno prossimo sarà l'anno delle elezioni come sempre l'anno delle elezioni non hanno particolarmente specifico e all'abbiamo un anno davanti è un anno davanti in cui si affacciano alcuni segnali che ci inducono all'ottimismo
Sono stati detti
è un anno in cui abbiamo davanti la possibilità di cogliere alcuni risultati importanti
Credo che sia necessario che in questo anno
Ci impegniamo in un patto comune a voler provare a raccogliere questi risultati
Tocco subito
Le questioni più spinose
Io credo che sarebbe veramente negativo se ne passassimo questo anno due mila un anno dalle grandi opportunità
In una specie di rodeo per le piazze d'Italia discutere a dividerci in maniera può alla fine più più folcloristica di concreta
Su questioni rispetto alle quali la soluzione
Non può essere lasciata demandata a dei sì e dei no
Credo che questo sarebbe alla fine in una partita che perdiamo tutti perché complessivamente il Paese ha bisogno oggi deve essere unito nella possibilità di cogliere queste opportunità che abbiamo davanti
Quali sono queste opportunità
Primo punto non abbiamo davanti una sfida io riparto proprio dalle parole col quale il re degli imprenditori italiani l'avvocato Agnelli
A Cernobbio l'anno scorso quindi a settembre poneva davanti a tutti il problema clou del nostro Paese l'Italia sta perdendo competitività perde nove punti di competitività diceva a settembre danno io parto di qui io non voglio mascherare armi i problemi parto di qui nel dire che questo il problema è questo il nostro l'obiettivo che abbiamo davanti come recuperare competitività come recuperare i nove punti di competitività
Di cui parlava l'avvocato
Sei mesi fa
Da cosa è data la nostra assenza o meglio la nostra difficoltà in questo rincorsa alla competitività
Innanzitutto è data da un percorso di liberalizzazioni che nel nostro Paese più lento è stato più lento rispetto agli altri Paesi europei
Lo è stato rispetto al paese europeo che ha liberalizzato maggiormente negli anni precedenti che ovviamente la Gran Bretagna
Lo è stato e lo è rispetto ad altri paesi europei che hanno oggi una situazione di liberalizzazioni nei settori di pubblica utilità sicuramente più avanzata rispetto al nostro cito gli altri Paesi europei perché io son convinto me lo sentirete dire varie volte in queste riflessioni che noi dobbiamo cambiare anche il modo col quale affrontiamo questi temi dobbiamo sempre di più porci come abito mentale come abitudine quella di non parlare più di confronto con l'Italia di dieci venti trenta o cinque anni fa
Perché se noi facciamo i paragoni con l'Italia solamente di cinque anni fa io credo che i progressi siano enormi le cifre ci dicono che i progressi sono enormi ma credo che non sia questo il punto credo che dobbiamo darcelo per acquisito
Ma credo che il punto sia che dobbiamo metterci l'abito mentale che da oggi in poi i nostri paragoni sono con sempre con la media europea o meglio con la media dei Paesi dell'euro
Credo che questo debba essere un'abitudine che ci prendiamo anche un'abitudine difficile e costosa
Perché credo questo faccia parte
Il presidente di Confidi prima ha parlato in modo molto efficace credo dei problemi del sistema del credito questo fa parte in modo particolare del di una mentalità con la quale dobbiamo aggredire il tempo dell'euro che arriverà fino a oggi l'euro più un fatto
Sì con logico tosto non fatto concretamente verificabile realizzabile
Speravamo che ci fosse un passaggio una transizione
Al all'euro
Che fosse possibile in tempi più ristretti
O meglio si sperava che ci fosse già un passaggio nella fase in cui era solamente Monet elettroniche poi mette così non è e così non sarà
Per motivi di BTP vario genere non è possibile una un'accelerazione maggiore rispetto a quella che è stata fatta nel portare al primo marzo del due mila e due la data fatidica in cui la lira
Cesserà di esistere anche con me come moneta cartacea guarda in questo Obiettivo con l'obiettivo che non abbiamo davanti è un obiettivo che rivoluzionerà cambierà gran parte delle nostre abitudini cambierà gran parte dell'abitudine del sistema finanziario del sistema bancario perché credo perché il tema della capacità del sistema bancario italiano di adeguarsi alle novità dell'euro sia forse il tema chiave dei prossimi mesi e dei prossimi anni sarà il tema chiave anche poi della capacità di questo sistema bancario di essere al fianco delle imprese per generare sviluppo se il sistema bancario italiano non sarà in grado di adeguarsi
Credo che non ci saranno grossi problemi ci saranno le banche degli altri paesi europei io credo che dobbiamo vincere anche ad abituarci in questo non essere stupidamente nazionalisti cosa che assolutamente inutile credo che l'impresa che deve fare qui
Qui qui a qui nelle Marche ad Ancona Jesi che deve fare
Posti di lavoro che deve fare investimenti deve fare sviluppo ha bisogno di chi gli sta accanto se che gli sta accanto panche italiana non è in grado o non vuole stare al passo con la concorrenza e con le possibilità di essere in quelle condizioni credo non ci sia niente di male se queste stesse
Opzioni le offre le offrono altri istituti credo che questo debba essere faccia parte di un modo di essere del quale dobbiamo entrare fino in fondo però dicevo
L'Euro dicevo la media europea allora il problema che abbiamo davanti è ovviamente quello di confrontarci con la media europea
Dicevo prima liberalizzazioni
Ma c'è un paese che è partito tardi su molte liberalizzazioni
Però siamo paese che ci sta arrivando
Io penso che il il compito forse maggiore che mi sento sulle spalle questo in quello in questo Duemila
Di far sì che le due più importanti liberalizzazione del nostro Paese in questa fase siamo due liberalizzazioni che vadano a compimento
Questo credo che sia parlo dell'energia elettrica del gas queste sono due liberalizzazioni che hanno un impatto sulla vostra capacità di essere competitivi
Che ha un impatto del quale non devo restare io a spiegarvi niente credo perché il costo dell'energia il costo energia elettrica costo del gas sono un tema che sta a cuore ai singoli consumatori alle singole famiglie italiane ma è un tema che sta a cuore
Anche soprattutto al mondo dell'impresa il gap di competitività che è dato da un costo dell'energia e da un costo energia elettrica e del gas che nel nostro Paese è mediamente superiore
Del dieci quindici per cento rispetto alla media comunitaria è un gap che esattamente pari a quella stessa cifra di differenza rispetto alla media e allora l'obiettivo che abbiamo è quello di creare al nostro Paese un sistema di mercato reale su questi temi
L'obiettivo è quello di per favorire i consumatori l'obiettivo di favorire le imprese l'obiettivo è quello di generare anche qui occupazione occupazione occupazione vera
La liberalizzazione dell'energia elettrica è stata impostata è stata approvata e questi primi giorni di lavoro
Abbiamo condotto a compimento alcuni passaggi che io considero essenziale
Son contento di essere qui stasera né al mondo raccontarvi soltanto progetti sul futuro ma insomma parlargli anche di fatti a dare alcune risposte io ieri ho firmato insieme al ministro Amato il decreto
Che mette in vendita che me che crea che
Stabilisce i criteri e le modalità di vendita del tre grandi società
Dei quindici mila megawatt delle centrali elettriche credo che questo sia il primo segno reale che la liberalizzazione c'è va avanti e concreta addirittura se ne accelerano i tempi
Perché rispetto ai tempi previsti questa è una sostanziale accelerazione
E oggi ho firmato il prima di venire qui ho firmato il semplice al ministro Amato il decreto sui cosiddetti oneri di sistema era l'altro decreto che era necessario terrà
Completare questi passaggio l'ente gestore
Comincia a lavorare
Il primo gennaio del due mila e uno se tutti questi tempi e ritmi sono rispettati come stiamo facendo nascerà in Italia la Borsa dell'energia elettrica chi lo considera un passo avanti molto importante molto sostanzioso se poi sul tema è sul sulla capacità del del del nostro sistema produttivo dei nostri imprenditori
Di entrare nel mercato dell'energia che è un mercato importantissimo
E di concorrere in modo efficace su questo tema è terreno delle centrali elettriche io credo che questo sarà per il nostro Paese ho fatto molto impertinente porta questo per quanto riguarda l'energia elettrica per il gas
Credo che sappiate che nel giro di qualche giorno arriveremo alla definizione del decreto di attuazione della direttiva comunitaria sulla liberalizzazione del gas anche quello è un obiettivo che ha esattamente lo stesso tema rendere il nostro Paese un Paese che
è competitivo che da e fornisce prestazioni energetiche alle imprese e al consumatore le famiglie che stia no nella media europee possibilmente siamo anche più virtuosi della mediocre io parlo della media europea come obiettivo perché non siamo sempre un po'sopra però la media europea è un obiettivo che può essere migliorato citavo questi due aspetti perché li considero una una mission importante per questo due mila e sono le condizioni perché non riusciamo a recuperare
Le opportunità che in quest'anno ci sono accanto a queste liberalizzazioni un percorso di privatizzazioni che parte dalla dal fatto che l'anno due mila sei la sarà l'anno finale
Dell'IRI permettetemi di dire che non è una cosa di poco conto per il nostro Paese per tutto quello che questo ha rappresentato chiudere questa vicenda come la chiuderemo nel modo corretto efficace equilibrato così come la chiuderemo col collocamento in Borsa di Finmeccanica con tutte le altre partite che abbiamo davanti io credo che sia un grande obiettivo di modernizzazione del nostro Paese rendo
Ripianato avendo creato situazioni per le quali oggi
Inglesi francesi americani cercano ci cercano
Per la competitività di questi settori per la competitività della Finmeccanica per la competitività che è questi settori sono riusciti a crearsi ritengo che questo secondo aspetto sia una partita che in questo due mila diventa fondamentale questo per creare un un quadro un terreno
Rispetto al quale poi possiamo dire
Che l'obiettivo poi finale lo si possa raggiungere lo si possa raggiunge tempi ovviamente rapidi la questione del del della benzina del carburante c'era una questione rispetto alla quale non essendoci alle spalle un lavoro di liberalizzazione così come lo si sta facendo sul terreno dell'energia elettrica del cane e del gas finisce per essere la liberalizzazione solamente a valle cioè quella dei prezzi ma è una liberalizzazione che naturalmente finisce per dare risultati che sono assolutamente dimezzati il problema è di avere il coraggio come stiamo cercando di fare di affrontare a monte gli aspetti più delicati e vi assicuro che affrontano nel nostro Paese il Paese che ha vissuto in regimi di monopolio con dei colossi come sono stati quelli qua appena citato di arrivare alla parola fine di questi percorsi di liberalizzazione privatizzazione lo considero un percorso difficile
Doveroso un obiettivo difficile doveroso ma sul quale credo misureremo misure rette
La capacità di questo Governo
Di fare patti con i cittadini con l'imprenditore poi questi patti di rispettarli
Noi abbiamo davanti
Un secondo grosso terreno sul quale il tema della competitività del non nel nostro Paese si misura con con le difficoltà che tutti ne sappia ed è il tema della dimensione d'impresa veniva citato prima
Da Giorgio Fossa il tema della dimensione d'impresa e mi piace parlarne qui in questa terra in cui l'assessore Spacca prima facie alcune cifre uno su otto virgola quattro cifra impressionante dal punto di vista della capacità di creare impresa ovviamente impresa diffusa ovviamente impresa frammentate piccola perché questa è l'altra caratteristica naturale allora il nostro Paese che modello della piccola e media impresa io posso
Qui fa riferimento al fatto che questo due mila sarà importante da qui noi saremo
L'Italia ospiterà la conferenza
Annuale dell'OCSE
Di tutti i Paesi dell'OCSE sulla piccola e media impresa di fronte al mercato globale saranno dal dodici al quindici giugno a Bologna le delegazioni di cinquanta Paesi del mondo tutti i Paesi del mondo occidentale a livello di ministri dell'industria e di delegazioni imprenditoriale di tutti questi Paesi
Che faranno quella che io chiamo una piccola Seattle una piccola perché si parlerà di piccola e media impresa
Cercheranno e cercheremo sotto la presidenza italiana
Anche perché ci viene riconosciuta questa leadership su questo settore io son convinto che questo sia un riconoscimento
Importante che ci deve fare onore ma su che diventa onere onere di invenzione di modelli
La piccola impresa
Ha possibilità di reggerà nel mercato globale oppure no ve lo siete chiesti io immagino di sì ma il questo è la domanda che ognuno di voi o tutti coloro tra tra di voi che hanno le dimensioni della piccola impresa si fanno
L'innovazione tecnologica
Il mercato che obbliga le fusioni il mercato che obbliga a soglia a un aumento di soglia è un mercato che distruggerà il sistema delle piccole e medie imprese del nostro Paese oppure oppure no ecco io credo che questa domanda sia la domanda che dobbiamo porci la domanda sulla quale questo due mila è un due mila importante per noi
Ritengo che sia molto sbagliato innanzitutto il clima nel quale si affronta questa cosa
Perché stiamo affrontando questo tema stiamo state tutti affrontando questo tema con un diffuso clima di pessimismo
C'è una generale paura che viene immessa anche attraverso discussione attraverso per la quale il futuro è comunque cupo perché la globalizzazione è qualcosa di negativo perché si stava meglio prima perché la globalizzazione delle multinazionali che decidono dove gli pare poi non hanno nessun rapporto con il territorio eccetera eccetera
Ecco io credo invece che noi dobbiamo innanzitutto riuscire a trasformare questo clima questo non è una cosa semplice trasformare questo clima attraverso un messaggio positivo la globalizzazione pessimismo e difficoltà per chi decide di stare fermo e per chi decide di non coglierne le opportunità io credo che vi siano alcuni aspetti legati per esempio alla capacità nel nostro Paese
Di lanciarsi sul terreno dell'innovazione tecnologica che assolutamente sono assolutamente fonti di ottimismo sui quali però dobbiamo costruire concretamente cosa vuol dire
Cosa vuol dire questo aspetto e io credo che abbiamo davanti la necessità e l'appuntamento di giugno sarà importante di stabilire se vogliamo che il modello italiano della piccola e media impresa
Prodi sia in grado di proporre le formule con le quali la piccola e media impresa può affrontare questo problema della soglia perché è oggettivo che ci sia un problema di soglia oggettivo per esempio rispetto al tema della formazione e dell'innovazione tecnologica
E oggettivo che i costi dell'innovazione e della formazione se affrontate soltanto livello piccole frammentato sono costi che hanno una un livello relativo che diventa pesante allora vogliamo insieme affrontare la necessità di anche inventarci un modello che sia un modello in grado di mettere insieme alcuni di questi aspetti
Affrontando il tema della soglia però affrontando anche il tema che mi sta a cuore a tutti noi del fatto che non questo non vuol dire per forza che il piccolo deve essere annesso deve essere ammesso da livelli più grandi deve vendere a chi è più grande ma credo che tutto questo faccia parte di un pacchetto di riflessione sulle quali dalle quali non possiamo esimerci io non non ho una risposta qui
Dico espongo il problema espongo un metodo per affrontare questo tema
Penso per esempio a una capacità da parte dei poteri pubblici del governo nazionale del Governo regionale degli altri delle altre istituzione di una non di un intervento pubblico su queste materie ma di un accompagnamento di un incentivo su queste materie che sia che credo è una degli aspetti rispetto il quale vi è maggiore maggiore attenzione maggiore necessità di di intervento e credo che questo legato alle riflessioni sulla immediatamente legato le riflessioni sulla pressione fiscale e sui mutamenti del del mercato del lavoro non sappiamo che nell'ultimo anno sono stati creati un certo numero di posti dove di lavoro nel nostro paese nemmeno piace fare dire appunto milione o cose di questo genere sosta dei creati un certo numero di posti di lavoro al nostro Paese sappiamo anche che di questi posti di lavoro una certa percentuale la stragrande maggioranza sono posti lavoro cosiddetti flessibili
Io credo sono su questo molto realista credo che noi dobbiamo prendere atto di questo aspetto e dobbiamo continuare sulla strada
Di offrire soluzioni in termini di flessibilità
Rispetto al mercato del lavoro che sono soluzioni che vanno incontro a una oggettiva richiesta oggi del del dei nostri mondi che vanno per esempio incontra un'oggettiva richiesta di una società che sta cambiando
L'ingresso ormai totale del mondo femminile nel mondo del lavoro
L'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro che non può all'inizio che avvenire attraverso questi sistemi a me colpisce molto sempre
Non lo dico perché esperienza personale della mia generazione
Della mia generazione quella dei figli di Francesco Merloni quella dei dei trentenni trentacinque anni che si affacciò al mercato del lavoro e mi colpisce molto che non ci sia la percezione del sapere che praticamente la stragrande maggioranza degli ingressi del mondo nuovo di quelli della nostra età sono ingressi attraverso le collaborazione attraverso la flessibilità che poi evolvono evolvono verso il posto fisso ma oggi l'ingresso del mondo lavora attraverso il posto fisso è una cosa che non esiste più nei fatti poi possiamo discutere se teoricamente meglio è sbagliato ma a me interessa in questo caso la fattualità e siccome sono convinto di questo ognuno di noi lo vive sulla propria pelle c'è una generazione che questa cosa la vive sulla propria pelle e l'ingresso nel mondo del lavoro e attraverso questi strumenti io sono per una riflessione molto laiche molto
Aperta su questi temi vediamo come farsi che questo tipo di ingresso nel mondo del lavoro poi diventi un ingresso che riesce poi a stabilizzarsi però dando la possibilità a ingresso di questo tipo io sono contrario a una appesantimento per esempio della della vicenda dei delle collaborazioni attraverso sistemi che rischiano di essere credo un elemento di barriera rispetto a questo strumento d'ingresso al mondo lavoro che ha creato a tanti Dinoi la possibilità di entrare al lavoro credo che dobbiamo trovare le forme per dare delle garanzia o delle possibilità in più ma credo che sarebbe sbagliato se noi decidessimo di eliminare questi strumenti e così tocco la questione la questione delicata di questi giorni del TFR la questione dei fondi pensione
Io sono assolutamente convinto che il nostro paese se non esce dalla asfissia di un mercato di Fondi pensione e al mercato
Che è un nome cattolica diciamo la verità rispetto se lo paragoniamo al resto d'Europa il resto del mondo credo non coglie una opportunità di crescita che è un'opportunità
Che è possibile oggi cogliere perché vi è la disponibilità io lo vedo anche qui permettetemi di scusate se parlo a nome di una di una categoria sia o di una generazione ma ed è più facile farlo vi è la disponibilità a fare vi è la disponibilità nel momento nel quale poi il sistema dei fondi pensione intatto a crescere e aiutato essere quel terreno sul quale il risparmio nel nostro Paese trova poi forme di sfogo risparmi nel nostro Paese che ha trovato nel passato aveva forme di sfogo fisiologiche tranquille che erano i titoli di Stato
Poi d'improvviso caduti i titoli di Stato a scoperte solo ha scoperto la borsa
E ha immaginato che finiti i titoli di Stato ci fossero le azioni di Stato
E senza saper capire che non non è la stessa cosa che il mercato c'è non c'era prima oggi c'è e che l azione di Stato non possono sostituire i titoli di Stato e avevano dobbiamo dare uno sfogo
Credo a un un sistema è un sistema di risorse dando lo sfogo al quale credo possiamo generare risorse capacità poi di muoverci nel nostro Paese
Possibile che ogni volta che mi trovo davanti in questo primo mese purtroppo un sacco di crisi industriale di ristrutturazione industriale in cui si aggira sempre
Tra potenziali compratori questo famigerato fondo americano arriva il fondo americano arriva il fondo pensione americana mai una volta che si parli di un fondo pensione italiano che io credo che noi dobbiamo cominciare a immaginare un futuro nel quale avremo la possibilità di un mercato nel quale questi strumenti siano strumenti efficaci strumenti che operano strumenti che ottengono risultati che fanno crescere una previdenza complementare
In una situazione paritaria equilibrata tra secondo e terzo pilastro attraverso criteri di volontarietà
Sono assolutamente d'accordo su questo attraverso evidentemente un riferimento al che fare
Avvenire non ai diritti quesiti
Però credo che anche su questo tema il TFR anche qui una questione di mentalità e di di modo di presentare questi temi ma dobbiamo credo spiegare all'al paese questo parametro è colpa nostra che questa è una grande conquista io lo son convinto che messa così questa una grande conquista
Perché il TFR anche qui prendiamo lo prendiamo la cosa per come il TFR che cos'è un un modo di gran lavoratore guarda tu sei un po'stupido non sei in grado di gestire da te una vicenda la sistema complessivamente ti gestisce lui la una capacità di diciamo di investimento di risparmi una parte delle risorse che ti spetta perché tu non sei in grado di farlo
Ecco questo poteva andar bene non lo so molti decenni fa ma io credo che adesso sia una una cosa sulla quale insomma il fatto che se ne esca solo ora anzi vuol dire siamo anche un po'in ritardo e ritengo che su questo lo ritengo una conquista credo che vada vada presentato come tale vada presentato come tale a tutte le categorie che sono a tutti i protagonisti di questa vicenda
A voi imprenditori al sistema del credito che trova la possibilità di far crescere un mercato che essenziale ai lavoratori ai sindacati credo che da questo punto di vista devono coglierne tutte le capacità e tutte le innovazioni
Credo che questi siano temi sui quali un impegno uno sforzo assolutamente necessario sapendo che poi abbiamo davanti in questo anno e mi avvio a concludere alcuni aspetti importanti che sono legati anche altre
Altre questure o meglio agli strumenti con i quali attorno a queste opportunità non riusciamo a a prendere il treno e a non rimanere alla stazione
Ne abbiamo davanti per esempio un sistema di incentivazione all'impresa in cui anche gli dobbiamo essere molto
Su alcune cose che hanno funzionato altre che non hanno funzionato alla investiamo su quelle che hanno funzionato io posso dirvi Quiché
Il tema quattro
Tema sul quale maggiore investimento da parte nostra
Dovrà esserci e ci sarà posso dirvi che ci sarà
Tra aprile maggio un bando della quattro otto otto sulla un bando industria e posso dire che a metà dell'anno ci sarà un bando della quattro otto otto sul commercio posso anche dirvi che rispetto alla vostra vicenda
La decisione quella credo che sperate di aspettate cioè quella di un dell'utilizzo per i centocinquanta miliardi
Del del terremoto dell'utilizzo del bande il quinto bando del mille novecentonovantanove non della riapertura della di un nuovo bando cosa che penso spero vi consentirà di Ute gli zar informare la forma più rapida possibile queste risorse lo ritenga questo un aspetto importante così come anche sul tema della decentramento del fondo unica alle regioni
è tutto pronto è tutto pronto
C'è un'ultima cosa da fare permettetemi che qui sia molto onesto e sincero ci sono regioni tale che funzionano
La Regione di D'Ambrosio spacca e tra queste la vostra regione tra questi note ragioni che sulle quali c'è diciamo un pochino minore rapidità ad adeguarsi il problema è
Che abbiamo sollecitazione a molti molte categorie in giro per il Paese che dicono ma insomma
A chi dobbiamo farla questa richiesta da farla
Al ministero dell'industria o alla Regione perché alla Regione non sono pronti a ricevere questa richiesta al ministro dell'industria abbiamo preso una decisione che è di passare alle Regioni questi seicentottanta miliardi di lire
In questi giorni Values decideremo definitivamente su questo aspetto
è per quanto per come la vedo io assolutamente
Modificabile la direttrice che abbiamo stabilito che è quella di un coinvolgimento delle regioni pieno e totale da questo punto di vista però evidentemente dobbiamo essere in condizione di salvaguardare anche l'interesse dell'imprenditore che ha da questo punto di vista bisogno di non dipendere per essere chiari anche qui fino in fondo
Di non dipendere dai problemi elettorali del del fatto che adesso le regioni italiane saranno per diversi mesi in campagna elettorale quindi oralmente
Affaccendato in altre in altre questioni credo che invece da questo punto di vista la la vostra capacità la capacità di una regione come la vostra di ottenere questi risultati in modo molto efficace sia almeno per quanto ci riguarda un grandissimo sollievo e alla termino dicendo è questo
I risultati che voi celebrate oggi per i quali sono ripeto
Contento di aver di aver partecipato a questo venticinquesimo anniversario sono dei risultati di cui per quello che io posso vedere o di quello per quello che io posso aver visto sono legati soprattutto a una grande capacità
Che le Marche hanno avuto che ha una capacità che purtroppo è inversamente proporzionale a ciò che l'Italia è stata in grado di fare complessivamente le Marche sono riuscite le Marche sono riuscite a fare sistema
Si può dire che forse la geografia aiutato aiuta perché c'è una capacità di essere più omogenei ma
Io credo che le Marche sono hanno riuscito negli obiettivi che avevano davanti perché hanno fatto sistema decano Fat il sistema in modo molto efficace lo vedo da Romolo visto a Roma in questi in questi anni in questo nell'anno scorso che ho passato le politiche comunitarie l'uso dei fondi strutturali europei ho visto una regione che ha fatto sistema una situazione che ha messo insieme i diversi protagonisti la c'hanno da perdere lasciando da parte divisioni divisioni tra le province io vengo da una regione la Toscana che invece qua campanilismi e a divisione tra diverse città ne ha da esportare se volete
E ha divisione tra le diverse categorie diversi protagonisti e questo ha consentito la vostra regione di ottenere i risultati che credo oggi in parte grazie a questo venticinquesimo anniversario celebrato e quello che è un po'manca al nostro Paese dove le divisioni territoriali una divisione Nord Sud che purtroppo rimane credo il grande tema che non siamo fino adesso è riuscito ad affrontare in modo efficace è una divisione ancora troppo forte tra i diversi protagonisti una divisione tra protagonisti del sistema politico che sono
Non capaci che siamo non capaci a parlarci come sistema e siamo troppo troppo bravi a parlarci Tor tu chi come parte non come sistema e soprattutto lo dico a detto ai protagonisti del sistema economico ritengo che questa del referendum che continua a ritenere una strada sbagliata per affrontare problemi che esistono che sono molto molto reali di cui credo tutti noi abbiamo la percezione ma una gran paura che se noi affronteremo tutti questi temi attraverso ulteriori divisioni ritengo che questo sistema e questa voglia di sistema sarà sempre più difficile da mettere in piedi ritengo che dobbiamo seriamente prendere esempio quello che qui avete fatto in questi in questi tempi non so se saremo in grado di farlo a livello nazionale fosse ed io siamo tutti qui oggi per vedere se riusciamo a impararlo un pochino meglio se sarete riusciti a farci fare qualche passo avanti credo che sarà sicuramente un qualcosa di positivo per tutti grazie
Grazie ministro per quanto ci ha detto io passerei al alla premiazione la consegna di una targa alle quattro banche convenzionate con il confini cominciamo quindi con Lab banca Popolare
Che oggi si chiama Banca Popolare di Ancona non più di Jesi pregherei il presidente Fossa di consegnare
Nella banca
Ritira l'attestato il dottor Antonio Martinez amministratore delegato e direttore generale
Per la Banca delle Marche presidente
Alfredo Cesarini
Per la Cassa di Risparmio di Loreto
Va
Bene per la Cassa di Risparmio di Loreto il direttore Massimo Sbrollini
Per la Cariverona Andrea Bondoni
Passiamo ora la consegna delle targhe agli enti sostenitori per Assindustria in cotone il vicepresidente Giuseppe Casale
Per la Camera di Commercio il presidente Augusto Bocchini
Per l'assessorato industria della Regione Marche l'assessore Gian Mario Spacca
L'ingegnere Pieralisi poi come Presidente del Consigli consegna due targhe ricordo al presidente Fossa
Infine il presidente di Confindustria Fossa consegna la targa ricordo al presidentissimo ingegnere Pieralisi per i venticinque anni di
Siamo giunti alla
Conclusione di questa
Cerimonia
Di festeggiamento per il venticinque sino quindi
Non resta che ringraziare tutti voi che avete partecipato in
In grande numero questo ci ha fatto molto piacere ci dispiace per chi è stato in piedi ma da noi che stiamo Paggioro già fatto una vista bellissima
Ringrazio tutte le autorità intervenute il nostro presidente Giorgio Fossa e ed
Ai prossimi venticinque a
Sì dove lo mantenne