"La Sinistra e il futuro dell'Italia - Lavoro, Economia, Europa, Democrazia" - promosso dalla Fondazione Italianieuropei, da MondOperaio, da Le ragioni del Socialismo, da futura, da nuova economia nuova società e da Ambiente e Diritti (presso il Teatro Eliseo, via Nazionale 183)

Buongiorno
Diamo inizio ai lavori del nostro convegno
Convegno promosso come sapete dalla fondazione italiani europei insieme ad altre riviste e centri culturali della sinistra riformista
Prima di dare la parola a Giuliano Amato innanzitutto vorrei ringraziare l'Eliseo
Dottor monaci che ci ospitano in questa cornice straordinaria
Vorrei anche dare qualche informazione
Circa lo svolgimento dei lavori
Avranno una un andamento piuttosto costrittivo perché
Alle diciotto è previsto un importante dibattito parlamentare sul crisi nel Medioriente che impegnerà una parte dei partecipanti al convegno e quindi noi dobbiamo terminare i lavori entro le diciassette e trenta diciassette e quarantacinque
Per potere conclude dentro quell'orario l'unica soluzione è di procedere senza interruzioni
Cioè te non è proibito
Prendere un panino consentito diciamo sia pure non avvenga in modo massivo ma con un ragionevole
Autorganizzazione va l'unica possibilità è quella di lavorare in modo serrato senza interruzioni altrimenti diventa impossibile
Garantire gli interventi previsti entro quell'orario così costrittivo d'altro canto dibattito parlamentare sulla sulla crisi sulla guerra e
Credo che sia un impegno cui innanzitutto i parlamentari leader politici del centrosinistra che sono in particolare saranno protagonisti del dibattito del pomeriggio non possono rinunciare quindi no non si tratta di una cosa facoltativa ma di vincolo
Detto questo do la parola Giuliano Amato per il intervento introduttivo
Consapevole dei problemi di tempo che Massimo ha illustrato e intollerante verso la regola che consente al primo che parla di parlare un'ora dicendo poi agli altri per ciascuno di voi ora ci sono cinque minuti
O di costringerlo ad ascoltare una cosa già scritta cose eccezionali sì ma nella mia vita
Ma era il modo più sicuro per non fare la parte che ora dice perché assolutamente intollerabile sgravi
Comunque lasciatemi almeno dire che ritrovare la sinistra all'Eliseo ha per me che sono vecchio un senso
L'Eliseo
Ha rappresentato già in passato un luogo dove la sinistra
Ha raccolto forze nuove idee
Per orientarsi meglio verso il futuro il senso del nostro appuntamento e anche qui storpi all'Eliseo se lo porta dietro
Con la nostra lunga storia che è anche una storia molto positive
Oggi
Oggi ci attanaglia
Il timore di una società sempre più povera di valori sociali
E che non siano solo ritualmente religiosi
Una società che rimanga per questo senza tessuto connettivo
E risulti incapace di missioni che vadano oltre il perseguimento da parte di ciascuno dell'egoismo individuale o di gruppo
Si tratti di gruppo economico etnico professionale locale
Ci attanaglia per ciò stesso il timore di una società che possa definirsi liberale
E che sia invece acquisitiva appropriativa assegnata solo dall'accaparramento privato
Non è un incubo solo nostro
Non è un incubo di oggi
Per quanto riguarda l'Italia
E almeno da quando Pasolini lamentò la scomparsa delle lucciole
Che la modernizzazione la caduta delle gerarchie
La scoperta e la pratica estesa della libertà individuale che pure sono stati sono il più straordinario sviluppo per noi di civiltà e di crescita tuttavia hanno dimostrato di portare con sé questi rischi
Ed oggi non è soltanto il Papa dei cattolici alla menta
A mettere in guardia contro l'aridità di società senza più trascendente dove per trascendente si intende il non necessariamente la divinità ma piuttosto ciò che trascende le ragioni egoistiche dell'io
Non in un'enciclica ma nella rivista americana Harper Rizzo leggevo giorni addietro che virgolette facendo cadere quelli che i brokers classificano come valori non di mercato
Siamo lasciati con una società definita non come Unione delle sue energie delle sue speranze collettive
Ma come un labile aggregato di interessi egoistici muniti ciascuno del proprio manifesto leali ciascuno ha la propria agenda
Sicuri disse soltanto entro l'armatura dei rispettivi linguaggi la democrazia diviene così null'altro che un gradevole nome greco per una carta dell'American express o per un catalogo natalizio
Mentre il Governo è visto come un hotel della Florida con il suo assortimento di beni e di servizi che merita rispetto nell'esatta misura in cui soddisfa i desideri dei suoi sponsors
E offre ai suoi diversi clienti i previsti sconti vacanze
Basta sostituire la Florida con qualche regione più vicina
Non sono soltanto ragioni morali quelle che portano a contrastare il radicamento di una società del genere
E ragioni morali è indubbio ve ne sono
E sei anche pericolosa per le esclusioni che può generare e quindi per i conflitti che può aprire
Ed è inefficiente sul piano economico
Per le risorse che spreca in termini di capitale sociale per quelle a cui rinuncia in termini di maggiore più diffusa conoscenza e quindi di più estesa e pagante innovazione
Non so se è questa la società a cui aspira il centrodestra da cui oggi siamo governati
A dirvi la verità ritengo raggi devo ragionevolmente vino perché non credo possa esservi alcuno che aspiri ad una società del genere ma se è questa la società verso la quale rischiamo di rischiamo da tempo di andare di sicuro le azioni e i messaggi del centrodestra lungi dal contrastarla la favoriscono
Le aprono la strada
Le costruiscono addirittura degli scivoli con le sue offerte di libertà di fare da soli di arrangiarsi
Di appropriarsi di quanto ciascuna in grado di far suo sotto l'occhio di una legge a questi fini benevola e lassista
Salvo che con gli immigrati ma questo fa parte simmetricamente del quadro e meno male che almeno su questo hanno finalmente ha aperto gli occhi né gerarchia della Chiesa
Si è arrivati a trasformare i beni collettivi come era la correttezza dell'informazione societaria in un bene privato degli azionisti
E se nessuno di uno di loro protesta anche buona parte dei falsi in bilancio rientrano nella norma e sono tollerati pensavamo di passare dal Welfare State alla welfare community
E quanto spirito comunitario quanta voglia di non lasciare soli gli altri di cooperare con gli altri sono già in campo in questo in questo Paese
E temiamo invece di passare al Welfare del voucher
Ciascun italiano solo con i suoi cento euro in mano
E se uno ne ha di più si trova da solo i servizi che gli servono sia soltanto quelli finirà metaforicamente perverse lì come non metaforicamente faceva il padre di Frank McCourt
Pensavamo di passare dall'economia del nanismo industriale che si arrabatta sui costi
Corretta soltanto da poche grandi imprese di origine pubblica
All'economia di impresa e che crescono in un nuovo contesto di conoscenza e di innovazione e temiamo di rimanere invece con gli stessi Nanni che hanno solo maggiore libertà legale di arrabattarsi sui costi
Insomma l'incubo si può avverare
Ciascuno per sé in un habitat sociale senza coesione e tutti per uno in un habitat politico chi è l'unico ad offrire attraverso una visione parossistica e totalizzante del principio maggioritario un collante
Che non è tuttavia solidale ma antagonista una prospettiva tanto più lacerante in un Paese come il nostro
Che a differenza di altri pure attraversati da rischi simili ha perso nei decenni trascorsi i contenitori a loro modo ordinanti delle sue antiche diversità i grandi partiti della Repubblica
E queste diversità vede oggi riemergere come faglie in movimento ha scritto Alfredo Reichlin in un pericoloso disordine
Dovrei soffermarmi a questo punto sulle responsabilità che abbiamo e ne abbiamo non per non aver fatto ma per non aver fatto abbastanza per prevenire un'evoluzione come questa negli anni dei nostri governi sarebbe un passaggio doveroso che tuttavia mi porterebbe via il poco tempo che io preferisco città soffermarmi su ciò che dobbiamo fare ora per spingere l'Italia ritrovare la rotta
E questo fra l'altro farà capire cosa penso degli stessi anni appena trascorso dobbiamo reagire
E dobbiamo farlo perché come ho accennato una società di individui che ha il maggioritario al posto del trascendente
Di ciò che trascende l'egoismo dissi
Non solo e fonte inevitabile di esclusioni e quindi di lacerazioni e conflitti ma non è neppure conveniente per l'economia lo ripeto
Perché manca di quelle missioni e di quegli impegni collettivi dai quali dipende largamente la nostra competitività e quindi la nostra crescita
Attenzione però
Guai se nell'evocare emissioni impegni che ci appaiono simili a quelle che ci caratterizzarono in passato pensiamo questo passato di poterlo restaurare
E c'è chi lo pensa
C'è chi ha subito i cambiamenti di questi anni con il silenzio imposto dalla rovinosa sconfitta del comunismo ma con l'insofferenza della ditta diffidenza di chi aspetta al varco la Società libera per poter dire dire che non funziona
E che in fondo aveva ragione lui con il suo statalismo il suo dirigismo la sua fiducia nella potenziale razionalità della decisione pubblica contro la sicura irrazionalità delle decisioni private
No questo passato è proprio finita
Il bisogno che pure c'è di decisione pubbliche
E il confine che pure c'è fra economia di mercato e ambiti nei quali non è ai meccanismi di mercato che ci si può affidare non cambiano la premessa per la quale dobbiamo partire
E la premessa c'ero insegnerebbe Marx è che le nostre società sono profondamente strutturalmente cambiato
Sono cambiati i processi produttivi sono cambiate le cose le tecnologie è cresciuta grazie anche a nuovi la coscienza di sé
L'istruzione la consapevolezza dei propri diritti da parte di milioni e milioni di individui
Viva dio nelle nostre società l'aspirazione alla libertà
Al diritto di scegliere di dire la propria non è più dei pochi mai e dei più sono società leader nei e proprio perché lo sono noi dobbiamo fare i conti con i frutti positivi della nostra storia
Che era iniziata come un grande moto di libertà per chi non l'aveva il socialismo fu scritto è la libertà che si fa per la povera gente
Non dobbiamo pretendere questa storia di viverla nei suoi successivi passaggi
E quanto più sapremo farlo tanto più ci accorgeremmo che la Società degli individui senza trascendente non è la Società libera
Ma è una devianza resa possibile dalle nostre insufficienze dalle nostre latitanza è sul terreno della libertà
Ci dobbiamo riappropriare della libertà
Perché nessuno ne inquini la natura di stupendo straordinario valore universale che non ammette esclusi
Ma c'è in quanto la via l'altro e non soltanto io
Che non è fondato sull'egoismo ma sulla facoltà e quindi sulla responsabilità di scegliere un bene che non ci è posto ma che tocca a noi trova che non chiude nella solitudine
Ma sollecita tutti a quei momenti di impegno e di azione collettiva e pubblica
Che sono necessari ad allargarne gli ambiti a beneficio di chi manca delle capacità per farlo da solo
Oltre che a combattere i poteri soverchianti che la libertà restringono nell'economia nell'informazione e altro
Ci dobbiamo riappropriare della libertà perché è una domanda di libertà quella che viene da una società in cui il valore del poter scegliere venuto crescendo non meno del tradizionale bisogno di essere protetti davanti ai rischi fondamentali della vita
Sino al punto di connotare i modi in cui questo stesso bisogno di essere protetti ha preso a manifestarsi ed è attenzione una domanda di libertà quella che viene dai movimenti che manifestano contro la povertà del mondo più di recente da noi per testimoniare un'opposizione più vigorosa
Migliaia e migliaia di di persone che dimostrano così di volersi riappropriare della politica
E che certo non lo fanno perché i politici che a volte neppure accettano al loro fianco li governino poi dall'alto come benevoli ma inamovibili angeli custodi
Ci dobbiamo riappropriare della libertà
Perché la libertà intesa appunto come capacità di Scelta di cui ciascuno deve essere adottato e come assunzione di responsabilità per sé e per gli altri
Di cui ciascuno deve essere capace il fattore ordinante
Di una lungimirante e aggregante piattaforma di governo per la sinistra del nostro tempo
Ed ecco lì i capitoli del nostro lavoro culturale politico in un mondo assegnato dalla mobilità e dalla velocità del cambiamento e dell'innovazione la libertà senza esclusi e quindi come chiave per la lotta all'esclusione
Significa esattamente le cose che ci ha insegnato Amartya Sen e che a sinistra sia ma più citare che praticare significa fornire le sicurezze essenziali perché non può essere libero chi è preda dell'insicurezza sulla bici della sua vita futura ma significa al di là di questo allargare le capacità
Mettere in condizioni di scelte mettere in condizioni di non essere spiazzati meta la mobilità né dal cambiamento
Di qui la centralità della formazione e delle opportunità di adeguamento e di aggiornamento per tutti di qui la centralità dei servizi alla famiglia senza i quali nessuna donna è davvero in condizioni di scegliere di qui la lotta al degrado urbano e ad una scuola troppo precocemente selettiva ci pensi il governo italiano
Per evitare ai figli di nascere in serie B e dalla serie B essere condannati per il resto della vita
Di qui la necessità di configurare tutto questo in termini di nuovi assetti di nuovi diritti di istituzioni sociali adeguati ai rischi del nuovo secolo
Perché i rischi e della mobilità e del cambiamento sia in condizioni di fronteggiare lì in ragione dei diritti che si posseggono diritti ad essere difesi ma anche diritti a difendersi e a farsi valere
Ma la libertà come allargamento delle capacità non investe soltanto il mondo del lavoro la scuola e la sicurezza sociale
Investe l'impresa e l'economia nel suo insieme
Che per essere competitive hanno bisogno non soltanto di ridurre i loro costi sono anni che ne parlo con il mio quasi omonimo ma una di a volte fa una differenza abissale
Se fosse soltanto per ridurre i loro costi Tampere starsene sommersi o andare tutti in Romania lasciando emersa emerse in Italia le sole attività finanziarie in fondo Cecchi questo sogno assurdo lo coltiva e lo persegue
All'impresa ha bisogno di crescere alle diminuzioni necessari ad avvalersi di tutte le potenzialità oggi offerte dal mercato finanziario di crescere nella qualità necessaria offrire al mercato finanziario opportunità superiori di investimento
Di avvalersi di un capitale collettivo circostante che promuova questa crescita e ne potenzia i risultati
Di qui l'essenzialità di politiche volte non soltanto ad assolvere le imprese nane dai loro peccati
Ma a promuoverne la crescita dimensionale
La trasparenza richiesta dal mercato
La propensione all'investimento in ricerca e innovazione la propensione ad occupare management innovativo la propensione alla europeizzazione e alla internazionalizzazione
E inoltre adottarle dei servizi e delle infrastrutture in cui giustamente vedono il sacrosanto ritorno delle tasse che pagano quando del padano
Sono solo esempi esempi ma sufficienti spero I virus sperare le potenzialità dei cardini di un programma riformista per la Società delle libertà e dei diritti
E per chiarire il senso complessivo della missione culturale e politica di cui dobbiamo assumerci la responsabilità e la missione quella di un Paese che dopo la caduta del vecchio ordine in cui era comunque cresciuto
Sa leggere nelle incognite della nuova realtà in cui si trova a muoversi le ragioni e le tracce di un ordine nuovo
E si impegna ad inverare urlo come promuovendo l'esercizio responsabile della libertà dei suoi cittadini e quindi la valorizzazione di ciascuno e di tutti ecco l'allora la competitività dell'Italia
Che non discende dalla possibilità conferitagli pochi di licenziare più facilmente i più ma per rendere il più indispensabile alla crescita complessiva dotandoli di competenze
Mettendoli in condizioni di aggiornarle in ogni fase della loro vita portando tutti idealmente alla possibilità di essere loro a licenziare i loro datori di lavoro e di scegliere liberamente il proprio futuro
Per questo vedrete io sono certa che i figli saranno arrabbiati accanto ai padri nel protestare contro un governo che si ripromette di licenziare i padri e di mandare i figli all'avviamento
E di privarli di una scuola che dia loro la possibilità di farsi valere
No
Il capitale umano oggi e domani il bene maggiore di cui può disporre un Paese chi ha fiducia in se stessi
Niente nel mercato del lavoro la ragione che rende oggi così esigua la presenza delle nostre imprese nei processi industriali di integrazione europea e nell'investimento diretto anche qui sono altri le capacità d'allargare per rafforzare la competitività Italia si può avere un po'd'acqua perché il tavolo di linguisti
Ecco lo inoltre nell'orizzonte di questa stessa ammissione il ruolo dell'Italia in Europa
Che non si realizza battendo il pugno sul tavolo contro gli altri ma perseguendo insieme agli altri quegli interessi più comuni che nessuno Stato può oggi assicurare da solo
Dallo sviluppo ambientalmente sostenibile alla lotta alla criminalità organizzata
Dalla sicurezza dei cibi alla garanzia che il mercato integrato sia all'arena della libertà economica e non di poteri dominanti dal coordinamento del nostro enorme potenziale di ricerca a quello della formazione di un personale di eccellenza che abbia la stessa Europa come habitat comune
Dalla stabilizzazione delle regioni che ci riuscì circondano alla riduzione delle intollerabili
Il tempo agli anziché segnano il mondo
E quindi la pace
La pace di cui anche ai nostri amici ed alleati dobbiamo avere la forza di far condividere le ragioni e le radici
Che non escludono certa una reazione al male e la sua punizione specie quando il male così terribile come quello che si è manifestato l'undici settembre
Ma non ci consentono di estendere al mondo la biblica spietatezza che ha portato il governo di un Paese amico di Israele a diffondere i semi di una violenza senza fine in Palestina
Rispetto al l'orchestra
Ristretto a tutto questo la somma delle nostre sovranità nazionali e sono la somma delle nostre impotenza
E qui siamo già al ruolo dell'Europa e al ruolo dell'Europa nel mondo
Un ruolo che nei listini e nelle modalità sia Mora nella impegnativa condizione di potervi plasmare in funzione delle domande e delle aspirazioni dei nostri cittadini
I quali chiedono anche qui più democrazia più trasparenza ma anche meno intrusioni burocratiche e più efficace
Nell'attuare le tante promesse che i capi di governo europei fanno nei loro comunicati comuni
Salvo poi a paralizzare il sì a vicenda nella trappola non europea ma intergovernativa delle loro procedure di non decisione
è davvero difficile il mondo che abbiamo davanti è difficile rimesso fare politica si è ancora vero sembra che fare politica e dare un senso e un ordine finalizzati ammette i comuni c'è chi questo senso lo trova immaginando un semplicistico ordine avverso che si tratta solo di abbattere perché i fiori riescano armoniosamente a fiorire
Ma l'immaginazione di un mondo in via di assorbimento da parte di una gigantesca idrovora che tutto lo assimila il suo accento americano seppure segnala squilibri che ci sono e che vanno corretti
Deforma pericolosamente una realtà fatta invece di identità molteplici e di diversità frammentate
Che dobbiamo casomai comporre rispettando lei disinnescando Allo stesso tempo i veleni ora particolaristici ora distruttiva mente ideologici che molte hanno in sé
Per noi situati in Italia questo significa dare una Rizzo onte morale civile e comune allettante
Morale e civile comune allettante di un dimensioni degli italiani
Alle loro di libertà individuali
Alle formazioni sociali in cui come dice la nostra Costituzione si svolge la loro personalità alle loro comunità territoriali al loro essere europea
Alla loro aspirazione perché molti hanno questa aspirazione a un mondo più sicuro e più giusto
Occorrono a tal fine prima di tutto è al di sopra di tutto il coraggio e il candore delle grandi idealità che alimentano un tessuto comune
è in questo si badi l'anima il filo teso del riformismo che non è solo proposta non è solo articolazione di commi tecnicamente corretti ma il progetto di insieme
E tratto finalistico di identità comune e visione del futuro in cui proposte commi tecnicamente corretti trovano il loro senso nella loro ragione
Ma oggi più ancora di ieri il coraggio delle grandi idealità che va chiesto in primo luogo alla dirigenza politica deve accompagnarsi da parte di questa al coraggio e Aldo umiltà
Disse a Pirlo contanti studiando
Di stimolare e far crescere la responsabilità dei cittadini in modo da affidarsi poi ad essa
Affinché direbbe SM le capacità si realizzino e si realizzino connesse le idealità di cui avremmo saputo nutrire il tessuto cous sociale
Solo così si potrà davvero entrare nel profondo della società di oggi e muoverla verso i figli miei valori comuni non si conti su gerarchia e che non ci sono più
Non si conti su deleghe che sono sempre revocabili non si pensi che la retorica del populismo possa andare oltre adesioni superficiali elettori
E qui entra in campo l'ultimo capitolo quello delle regole e delle istituzioni che sono oggi in discussione per il mondo nel suo insieme per l'Europa priorità ovunque la domanda di democrazia ma non ne capiremmo il senso negli sbocchi possibili se non capissimo le insoddisfazioni e le aspirazioni che in essa si esprima
Insoddisfazioni aspirazioni che certo partono dagli dagli squilibri oggi esistenti e quindi dal bisogno di contrapporre in primo luogo nell'arena globale poteri sovranazionali illegittimi ai soverchianti poteri economici e finanziari che in essa si muovono senza regole e senza cd
E tuttavia sonore insoddisfatta le insoddisfazioni alle aspirazioni di quei milioni di io che sono arrivati finalmente alla ribalta della storia
E che per Democrazia intendono non solo dei poteri in cui riconoscersi ma anche spazi per il sì garanzie non manipolabili per le proprie libertà
Strumenti efficaci per il proprio diritto a far valere le responsabilità di chiunque sia stato ha chiamato ad agire per conto loro in nome dei loro interessi
Non è dunque esaurita la democrazia di cui c'è bisogno da un potere legittimato dal voto popolare in una chiave tutta russo Jana
Che assegna alla volontà della maggioranza e di chi la rappresenta il tratto di vino della verità al di sopra di qualunque legge superiore
Più di queste chiave che sembrava esaurita con le democrazie totalitarie del ventesimo secolo quelle chiamate comuniste
E che viene invece ripresa dai populismi di destra del nostro tempo è la chiave Locchi Anna in versione Maddison Yllana quella che risponde di più alla domanda che abbiamo davanti una chiave che non nega affatto la centralità del principio maggioritario per il governo della democrazia ma la colloca in un contesto di doppia divisione dei poteri
Da una parte di autorità indipendenti a partire dall'autorità giudiziaria dall'autorità giudiziaria
A garanzia di diritti e libertà non prevarica abili dalla maggioranza Nea assorbiti dall'esserne eventualmente partecipi dall'altra di effettiva sussidiarietà
E quindi di limitazione reciproca e di necessaria reciproca integrazione tra diversi livelli di governo
è un tempo di trasformazione profonda quello che abbiamo la ventura di vite
Per tutte le vecchie certezze alcuni cedono alla tentazione di mantenerne artificialmente in vita
Altri rischiano di smarrire il senso del possibile dello stabile e in nome della modernità dilagante predicano e praticano i piccoli aggiustamenti e la navigazione a vista
No
Guardiamo al futuro e cerchiamo di essere consapevoli delle risorse che abbiamo per farne un grande futuro
Un futuro di lavori che sempre più potranno perdere il loro carattere alienante un futuro di competitività che potrà essere sempre più valore aggiunto e sempre meno erosione dei diritti di chi lavora
Un futuro di innovazioni scientifiche che potranno darci tanta più libertà e cancellare tanto dolore tanta malattia
Un futuro di riequilibrio fra l'enorme ricchezza e le norme povertà del mondo di oggi
E un futuro che dobbiamo costruire o contribuire a costruire ma dobbiamo muoverci presto
Dobbiamo riappropriarci della libertà prima che il veleno del dell'egoismo e del ciascuno per sé nei adulteri il valore e le potenzialità fu scritto settanta anni fa che il socialismo era attuazione progressiva dell'idea di libertà e di giustizia fra gli uomini
Consentendo loro di svolgere liberamente la loro personalità in una continua lotta contro la corruzione di una civiltà troppo preda del successo e del danaro
Allora ad alcuni parve poco oggi ci accorgiamo che di qui dobbiamo partire si è ancora nostra l'ambizione di promuovere una società migliore
Come ringraziamo Diana Amato io do subito la parola ad Andrea Manzella abbiamo chiesto
Ad alcuni
Amici di introdurre in modo più specifico
I temi sui quali abbiamo deciso di mettere l'accento in questa discussione
E fra questi il primo Andrea grazie
E allora qui cominciava ad interrogarci
Su che cosa sottoponiamo quella che Giuliano Amato
Ha definito una visione parossistica e totalizzante
Del principio maggioritario
A una società di individui che ha il maggioritario al posto del trascendente
E la risposta è che la sinistra non può rinunciare a sistemi di scelta del governo che premia non la stabilità
La nettezza di opzioni programmatiche alternative
La partecipazione delle autonomie territoriali alle decisioni statuali
Ma anche un certo grado di semplificazione
Della complessità della politica come discorso adeguato per un corpo elettorale diventato decisore
Questo naturalmente non significa che l'attuale sistema elettorale nato per risulta è per il taglio referendario da una originaria impostazione proporzionalisti Ca'
Sia Lion reversibile condizione di governabilità al contrario
Rispetto alle sue evidenti devianze sono necessari profondi aggiustamenti
Secondo un più razionale sistema elettorale misto e deve trovarsi un anello che ancora manca tra sistema elettorale e sistema istituzionale
Devono però rimanere invariate tre concezione ma suonando le coalizioni preventive su base programmatica la garanzia di un risultato di maggioranza bipolari durante il potere decisionale del corpo elettorale
La crisi attuale non è dunque nella regola maggioritaria per governare anche questa aiuta
Non è una scelta neutra
Essa implica precise adesioni a valori quelli di una Costituzione condivise il principio di omogeneità Repubblica tra i più e i meno
Il principio democratico dell'alternanza insomma
Una visione mite della competizione politica nel senso un po'dimenticato dal nostro articolo quarantanove della Costituzione che parla dei partiti che concorrono con metodo democratico
In questo suo intimo senso valoriale il principio maggioritario è la migliore difesa di un ordinamento aperto della società se si muove dentro un paradigma pluralistico
E questa attenzione ai valori e alla complessità sociale può essere assunta come declinazione da sinistra delle regole maggioritarie per governare
Ma vi sono anche limiti al principio maggioritario che derivano oggettivamente dal nostro stesso
Ordine costituzionale basterebbe contare tutte le volte in cui nella Costituzione usata la parola riconosce
Usata per attestare una originarietà di istituzioni politiche civili e di diritti che hanno una vita logica
E storica prima della Repubblica diremo un repubblicanesimo prima dello stato e che naturalmente ne limita il potere vi è dunque una paresi Spencer di limiti alla sovranità statuale attuali e interni come l'articolo cinque della Costituzione che ora trova il suo svolgimento
Nel nuovo articolo centoquattordici che abbiamo approvato nel regolamento referendum il sette ottobre ma anche potenziali Esterni come avviene per la clausola di sopravvenienza delle condizioni previste dall'articolo undici della costituzione
Per un ordinamento sovrasta l'attuale la base giuridica
Dell'Italia nell'Unione Europea
Ebbene la reazione del maggioritari Isma'di destra a queste limitazioni oggettive istituzionali della sovranità e la rivendicazione di un neo assolutismo di un esclusivi ISMU statuale
Con il rifiuto di formule di cooperazione con le autonomie territoriali collant antistorica negazione dello stesso concetto di condivisione di quote di sovranità
Nell'ordine europeo
E lo stesso tipo di reazione
Che in modi diversi contrassegna la concreta azione di governo qui bisogna vedere infatti come il principio di maggioranza sì accompagni per non deperire come valore democratico al principio di cittadinanza e al principio di imparzialità
Vi è un nucleo originario di cittadinanza che trova nell'apparato istituzionale la sua organizzazione non solo di Garanzia ma anche di attuazione di sviluppo l'idea della natura pervasiva
Della forza perdurante della irriducibilità abietto della prima parte della Costituzione innanzitutto connessa alla funzionalità ad essa
Dei meccanismi del seconda parte ecco perché la regola maggioritaria del governare
Non può concentrarsi nella traduzione numerica in Parlamento come se questo fosse un corpo separato
Al contrario fra i diritti civili di cittadinanza
Il re diritto al Parlamento permane anche dopo l'esercizio dei diritti elettorali ciò significa per la maggioranza il diritto a realizzare il programma su cui vi è stata investitura
Popolare ma ciò significa anche che che l'opposizione deve trovare in Parlamento il terreno istituzionale per preparare l'alternanza
In questo modo il diritto di cittadinanza si collega alla ricerca di regole e procedure parlamentari per garantire la continuità di un confronto essenziale per la democrazia
Allo stesso senso logico corrisponde il diritto all'uguaglianza dell'informazione politica attraverso i mezzi di comunicazione di massa anche dopo la campagna elettorale viene infatti una lunga teoria di sentenze della Corte Costituzionale sulla deformazione dell'assetto televisivo e sulla conseguente attenuazione
Del nostro regime democratica soprattutto ora che il corpo elettorale
E non più il Parlamento che fa sostanzialmente il Governo c'è di più
Negli ultimi trattati europei e dopo la proclamazione della Carta dei diritti fondamentali
La cittadinanza politica assunto una dimensione sovrasta attuale
Sia nel senso che il suo completamento e nell'intreccio dei due ordinamenti nazionale e comunitario
Sia nel senso che la sua garanzia nella misura in cui essa rifletta una sfera collettiva e non solo individuale dei diritti uno status nazionale e ora anche affidata ad una tutela sovrasta attuale i meccanismi e le sanzioni dell'Unione
Basta vedere l'attenzione che si è creata fra questi due ordinamenti quello nostro nazionale quella dell'Unione per capire il deterioramento pratico del principio di cittadinanza
Accanto al principio di cittadinanza l'abbiamo detto si pone per un maggioritario ben temperato il principio di imparzialità l'idea cioè contro la concezione pigliatutto della politica
Che la regolazione
Di materie indisponibile a in posizioni di parte perché obbedienti a necessità super partes e persino contra parte essa almeno le parti politiche
In campo debba essere affidato ad autorità
Di legittimazione non partitica
Principio di imparzialità calzato per così dire nell'ultima storia del mondo gli stivali del sette leghe in pochi anni si è collegato accanto al principio di cittadinanza come e e accanto al principi maggiori di maggioranza come pilastro dalla governance Governance nazionale con la moltiplicazione dell'Authority se in settori sensibili dove gli stessi poteri del governo sono considerati di per sé partigiani governarsi europea con il ruolo solitario nel bene e nel male della banca centrale europea e Little rilievo addirittura extraterritoriale extraterritoriale rispetto al territorio dello l'unione europea assunto dal commissario per la concorrenza
Governance mondiale dove campeggiano i compiti di quasi giurisdizione anche qui nel bene e nel male dell'Organizzazione mondiale del commercio bene riesce un po'faticoso
Pensare che in questa avanzata del principio di imparzialità per le esigenze di reggimento dello Stato moderno
Sia sotto attacco in un Paese dell'Unione Europea proprio l'ordine dei magistrati per millenni e ovunque custode unico di quel principio di imparzialità
Ma così le attuali condizioni del sistema politico italiano e della sua vita concreta sembrano impedire che diventi effettiva una concezione non autoritaria della Costituzione
Per dirla un giurista tedesco Bernardi una Costituzione strumento di convivenze possibile terreno di intesa rispetto a società altamente e problematica mente
Pluralista
Al contrario si manifestano spinte degenerative
E se da un lato tendono a cancellare un Ruotolo un ruolo attivo dell'opposizione parlamentare nei processi deliberativi
Dall'altro lato facendo prevalere gli aspetti di l'assolutismo di unilateralismo maggioritario finiscono per operare in senso negativo sulla stessa stabilità democratica del Governo
Sotto il primo punto di vista quello parlamentare il sistema sconto un'insufficienza e assai grave dello status istituzionale dell'opposizione in parlamento con la investitura elettorale nominativa Presidente del Consiglio del leader di una coalizione pre formata il fatto maggioritario ora nasce fuori dalle Aule parlamentari il Parlamento nei suoi elementi strutturali di maggioranza e di opposizione e precostituito appena chiuse le urne il programma di governo coincide con il programma o dovrebbe coincidere
Come nel programma elettorale
Questo fatto maggioritario extraparlamentare
Si cumula con il meccanismo maggioritario ormai consolidato si del funzionamento del nostro Parlamento nel senso che il diritto alla decisione della maggioranza governativa io ora tutelato e giustamente tutelato con una serie di strumenti regolamentari che lo fanno alla fine a prevalere su qualsiasi altro diritto dell'opposizione ed anche sulle residue possibilità di ostruzionismo
Parlamentare
Il cerchio quindi si è chiuso
Investitura elettorale e meccanismi procedurali maggioritari costituiscono il blocco di stabilità del governo e a questo punto se mai ci si chiede se questa stabilità così realizzata non venga a creare paradossalmente un deficit di democrazia in Parlamento con un logico
Rischio di dispotismo democratico secondo una formula classica specie se il governo ha la padronanza incontrollata anche dei mezzi
Di comunicazione
Di massa
Ma lo con l'occlusione parlamentare l'opposizione sarebbe spinta inesorabilmente a costruire portare le sue proposte alternative fuori dal Parlamento o a ricorrere sistematicamente al referendum abrogativi di leggi appena approvate
Senza abbandonare ovviamente le possibilità tattiche ostruzionistiche in Parlamento
L'opposizione
Costretta per il cumulo tra fatto maggioritario elettorale meccanismi maggioritario ad un ruolo sostanzialmente extraparlamentare non sarebbe una buona cosa per l'Italia
Le nostre camere da sempre dal mille ottocentoquarantotto hanno svolto storica funzione di integrazione con la progressiva Parlamentarians Rizza azione anche dei movimenti desse più lontano
Ansa con l'opposizione sociale che è il compito di odio opposizione parlamentare che non voglia confinare assieme alla propria ridotta il rischio è quello di far perdere credibilità al confronto nelle istituzioni di fronte al movimentismo che è una sua legittima di Jamal confine con il sistema istituzionale
Il fondamentalismo maggioritario insomma
Provocherebbe così il logoramento dell'assetto istituzionale della dinamica politica che evidentemente l'ultima cosa che si possa augurare che sta al Governo di una democrazia come il taglio del ramo
Su cui si è seduti
I versetti l'accumulo nei primi sei mesi nei primi mesi della legislatura di provvedimenti normativi sibili et su Ulisse come ha detto leopoldo Elia affatto per così dire massa critica
In pochi mesi di assolutismo
Maggioritario il governo ha rifiutato ogni riflessione sulla opportunità di ponderare la larghissima maggioranza parlamentare con la reale composizione numerica e qualitativa del corpo elettorale
Con una grossolana sottovalutazione della capacità di reazione cittadina
Questa concezione del potere ha quindi condotta cancellare la distinzione millenaria tra l'ex e privilegium con un'affannosa concentrazione di provvedimenti ad personam nei primi mesi della legislatura
Tutto questo ha determinato la nascita e la reazione di uno spontaneismo politico inedito per origine e forme organizzative
E Anzio rigide elementi in veste di supplenze di antagonismo rispetto ai partiti dell'opposizione parlamentare
Una mobilitazione repubblicana di grande comunità comunica vittima attività con un atto con un alto grado di consenso che coinvolge secondo l'analisi che ne ha fatto il due diamanti anche settori di elettori del centrodestra
Ma e gli eccessi maggioritaria hanno avuto pesanti riflessi di stabilizzazione governative anche nello spazio europeo che è uno spazio politico e giuridico insieme
Fondativo di legittimazione per ciascuno degli Stati mentre
Chiediamo qualche concussione
Alla domanda quale costituzionalismo sostenibile nel quadro di una democrazia maggioritaria
Una risposta di sinistra non può dunque risolversi in un'attitudine puramente difensiva nel chiedere garanzie specie quando la sinistra al governo non ha avuto lo sguardo lungo
Precostituito le in tempo non sospetto
Il costituzionalismo attuale deve essere tutto orientato ad un costruttivismo istituzionale attivo e profondo almeno quanto è profondo il cambiamento del rapporto tra politica e società
Fra diritto statuale ordinamento sovrasta attuale
E perciò qui ed ora
La sinistra deve chiedere la piena e leale attuazione della riforma federale
L'unico frammento di costituzione italiana su cui ha votato il popolo in tutta la nostra storia unitaria non tanto perché rispetto alla ipertrofia
Di potere governativo essa concretizza il più forte contropotere
Deve chiedere la ed ottenerla perché con il federalismo regionale municipale la politica può ritrovare senso le radici nella moltiplicazione di sue mondi vitali perché con il Senato federale la sinistra vuole creare lo sbocco al centro del sistema delle autonomie territoriali vuole cioè eliminare l'idea stessa
Di una periferia italiana
Perché vuole fondare un nuovo repubblicanesimo oltre laddove da Machiavelli a Cattaneo si è sempre pensato che dovesse abbassarsi cioè nella nostra civiltà comunale nelle regioni vissute come federazioni di comuni
Perché vuole che siano assicurati su tutto il territorio nazionale i livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali
E ancora
La sinistra deve chiedere il rispetto dei diritti non tanto perché una risoluta politica dei diritti come ha detto Giuliano Amato si pone comun alto ostacola le disinvolte improvvisazioni del riformismo di governo ma perché essa è la sinistra vede
Come il bene pubblico della coesione sociale sia messa a rischio
E difendendo questi diritti e e gli altri che la vicenda politica ci pone ogni giorno come in pericolo la sinistra acquisisce una consapevolezza nuova
Dei meccanismi istituzionali appunto come organizzazione dello sviluppo dei di di così ancora infine la sinistra che si batte per lo sviluppo costituzionale dell'Unione Europea
E la sua identità codificate nella Carta dei diritti Diniz non difende tanto la garanzia comunitaria per le condizioni democratiche
D Italia garanzie che si è messo in moto da sola sotto la spinta dell'opinione pubblica europea
La sinistra si imbatte piuttosto perché di fronte al Colomba lirismo l'Unione accenti la sua natura di corpo intermedio con un suo modello economico sociale
Con una sua autocoscienza politica come dice Biagio De Giovanni insomma la vera speranza per un mondo multi regionale per un mondo che sia multilaterali questi federalismo
Cittadinanza costituzionalismo europeo sono anche i temi istituzionali del nostro tempo e quale che siano le sue condizioni attuali
La sinistra ha dalla sua parte la cultura le passioni
E la gente per svolgerle sino
In fondo
Ma anche quando la sinistra pensa specificatamente al proprio attuale status di opposizione è bene che lo faccia in forma dialettica con l'attuale maggioranza spiegando cioè che l'assolutismo maggioritario non paga per le tante ragioni
Che si sono viste prima anzi proprio per la indivisibilità dei valori di funzionamento del regime
Democratico l'emarginazione di fatto delle minoranze politiche finisce per colpire allo stesso tempo sia la maggioranza sia l'opposizione colpendo al cuore l'istituzione
Parlamentare bisogna capire che tutte la lista di richieste di garanzie che si possono fare in nessuna di queste vie sottrazione indebita rispetto al potere legittimo di governo il diritto a governare secondo il programma approvato dalla maggioranza degli elettori ma in tutte le vie semmai l'intento di una rivitalizzazione del principio maggioritario che solo nella dialettica permanente tra i più e i meno trova la sua dinamica legittimante in Parlamento
Il plebiscito legittimante di ogni giorno nel Paese
Insomma forse non è ancora troppo tardi per una leale cultura politica del maggioritario ma certo il tempo si è fatto stretta
Grazie André
Rispetto al al programma che avevamo fatto io introdurrei un cambiamento nel senso che darei la parola subito ad alcuno alcuni amici ospiti che interloquiscano con i temi che ha proposto Andrea Manzo
In modo che diciamo prima di dare la parola agli altri che in qualche modo faranno interventi introduttivi
In modo che questo ci consenta di cadere un approfondimento
Di questi temi
L'organizzazione della democrazia
Le riforme costituzionali
E di mettere a confronto delle opinioni
Per cui se non colgo qualcuno particolarmente di sorpresa io darei la parola da Augusto Barbera
E poi a Giuseppe cottura di
Sì sono stato io colto di sorpresa ma piacevolmente perché
Ma venendo qui incontra andò diversi dei compagni e amici sentivo
Rivolgermi una domanda tenuto conto del volto del contributo che ho dato alla battaglia maggioritaria
Non è stato un errore mi è stato detto vincere consentire alla maggioranza di vincere fino in fondo
Non si eccessivamente personalizzata la vita politica
Non siamo
Di una dittatura della maggioranza
Una tirannide anzi come giustamente dice
Sartori
Io continuo a ritenere
Che la scelta che abbiamo fatto la scelta giusta
Chi ha un effetto positivo
L'Abi polizza azione sta è un politico la rottura di un centro immobili attorno a cui ruotano alleanze
Che positiva la cresciuta capacità di scelta degli elettori compresa la designazione del presidente del Consiglio tuttavia avverto un pericolo
Il pericolo e cioè che la mancata costruzione di adeguate garanzie di contro poteri efficaci posso apportare a rinvenire
Nel sistema proporzionale
Nei governi deboli
Che sistema proporzionale normalmente esprimere l'unica garanzia possibile contro
Il pre potere delle maggioranza
Tra l'altro i presentatori di un progetto
Senato
Salvi e Mancino
Che hanno proposto sistema proporzionale sistema tedesco
Hanno detto che se ci fosse stato il sistema tedesco Berlusconi non avrebbe vinto ora io non so da dove traggano questa convinzione perché dati e del quota proporzionale ci dicono che il centrodestra ha vinto anche nel proporzionale
Soprattutto nel proporzionale con cinquanta virgola qualcosa dei voti
E che anzi coste proporzionale nel mille novecentonovantasei
Avrebbe vinto Berlusconi e non il centrosinistra e che quindi Salvino avrebbe fatto il ministro
E nel mille novecentoquarantaquattro comunque ci sarebbe stata Forza Italia come partito di maggioranza relativa a parte il fatto che poi
Si debba dire tante altre cose
Difendo quindi la scelta bipolare ma trovo umiliante per il nostro Paese
La duplice l'anomalia di Berlusconi
Un presidente e proprietario di un enorme concentrazione mediatica pari e forse è quella che riesce a realizzare
Putin nella Russia postcomunista
E altra anomalia un presidente sottoposto a processo penale per fatti precedenti l'assunzione alla carta
Ma e inutile qui che mi diffondo per ragioni di tempo in una giaculatoria antiberlusconiana perché ce ne sono già tante quindi rinvio faccio un rinvio per relationem
A tante giaculatoria
Io però voglio oppormi un problema
Io credo che
Tolte queste
Anomalie per il resto e spiegherò come intendo con questa espressione
Si sia di fronte alla normale sottolineo normale dialettica sull'asse destra e sinistra che proprio gli altri sistemi politici
è un'affermazione che devo però sviluppare che mi rendo conto che non è facile
Penso ad esempio i temi che hanno contrassegnato
Domenica
In Portogallo lo scontro fra il socialdemocratico c'è un partito di destra questa espressione
Ma rosso
E il socialista ferro penso lo scontro Al Gore Bush o altri ancora altra campagna elettorale che non sto qui a dire
Un diverso un atteggiamento verso i processi immigratori che proprio
Della del centrodestra destra europea
Mano dura maggiori controlli alle frontiere verso immigrazione la frontiera del Messico non è molto diversa sotto questo profilo dal Canale di Otranto dal Canale di Sicilia
Legge e ordine
Per i ceti emarginati delle periferie urbane
Tolleranza zero verso la microcriminalità minore allarme invece per reati commessi dai colletti bianchi
E altre cose ancora deregolamentazione del mercato attenzione prevalente il diritto all'impresa ridimensionamento lo stato sociale e se mai spazio solo per un conservatorismo compassionevole
Uso delle politiche federaliste pensiamo al mio federalismo di Reagan come strumento per il ridimensionamento lo smantellamento dello Stato sociale
Punto sul quale non abbiamo riflettuto abbastanza
E le stesse pulsioni populiste che le troviamo anche in altre sistemi politici
Ho detto per il resto non volendo con ciò sminuire la portata e numeri italiana ma ponendo mi un interrogativo
Pongo un interrogativo
Se un certo antiberlusconismo radicale
Non sia in alcuni casi lo scudo il paravento dietro cui una parte da sinistra nasconde il rifiuto di una dialettica impostata sull'asse destra e sinistra proprio di altri sistemi bipolari
In questo senso io credo che siano
Alcuni recenti appelli
Di colleghi docente universitario e un appello che ad esempio
Sta circolando sta raccogliendo decine e decine
Di firme che sarà pubblicato il venti marzo sui principali quotidiani
In cui si dice
Che le politiche
Di questo governo messi tutti in fila
Gli attentati ai diritti dei magistrati di lavoratori degli studenti
Eccetera eccetera eccetera sarebbe in contrasto con la Costituzione
Con norme importanti da costruzioni quindi prendendo in questo modo a delegittimare
La politica di questo governo e questo problema
Io credo si dice per esempio
Che il rifiuto della politica di concertazione Olten tattico del ridimensionare la politica della concertazione contrario alla Costituzione
Non entro nello specifico perché è un'affermazione facilmente contestati rifiuto della concertazione fa parte delle politiche dei governi di destra di tanta parte d'Europa contenerla e certamente in Italia la Costituzione
Fino al all'inizio mio centottantaquattro miglior fino all'India inizio degli anni ottanta diventa prestato in un modo diverso la CGIL era contraria la concertazione
E la costruzione semmai prevederebbe l'articolo trentanove accettare o meno la Conte la concertazione è una scelta politica
E un centro destra ha fatto una scelta politica proprio dei governi di destra
Ma in questo modo invece di delegittimare centrodestra io mi chiedo e chiedo anche i miei colleghi
Se non si finisce per delegittimare la stessa costituzione
La Costituzione che non dimentichiamo fu votata sia da Dossetti e Togliatti una parte ma fu ebbe il voto anche Luigi Einaudi
Ha un senso solo in quanto può essere
Simbolicamente realmente la fonte delle regole si accomunano quanti si confrontano in una battaglia politica
Non può essere una sovrastruttura politica di una determinata parte
Il centrosinistra in modo particolare
Così facendo delegittimiamo la Costituzione restringiamo in definitiva il fronte di chi difende il principio Stato di diritto
Perché io ritengo legittimo che sia contro Berlusconi e contro il tentativo di assoggettare la giustizia marzo tempo essere favorevole a una revisione dall'articolo diciotto
Lo statuto i lavoratori
Sia Negonda e varie questioni in una notte in cui tutte le vacche sono nere
Tirando la giacca ad esempio supremo garante della Costituzione presenta la Repubblica per ogni questione
In cui invece do per impegnarci direttamente con la battaglia politica
Tra l'altro stando attenti perché in questo modo si troverebbero
Inammissibili torsioni presidenzialisti e potrebbe essere la tentazione e chi alla maggioranza e può anche arrivare
Alla
A queste torsione
E inoltre otto punto c si ficca in un vicolo cieco costretti in continuazione ad alzare il tiro
Ad alzare il tiro in continuazione
Se siamo in un regime
Siccome dice Cordero su Repubblica venerdì quattordici
Oppure se siamo alla criminalità organizzata al potere la resistenza non solo è doverosa
Ma richiede l'uso di tutti gli strumenti nessuno escluso
Se si esce dall'aula per il conflitto di interessi
Apparirà un cedimento
Se non si alza il tiro e non si fa altrettanto in altre occasioni
D'altro canto io non credo che si possano ridarà tentato la democrazia
Salvo la battaglia politica di opposizione che bisogna fare se questo governo ricorra legge-delega tenuto conto che il Governo i governi di centrosinistra per cinquantasette volte il suo ricorso alla vere su questo importante
E io considero importante ad esempio
Che il primo governo Amato abbia avuto quattro importanti deleghe nel mille novecento novantadue che hanno avviato il risanamento di questo Paese
Se quindi dobbiamo sapere distinguere come opposizione tra ciò che rientra nella dialettica fra diverse politiche
Bisogna chiedere a maggioranza
Di metterlo a parte una lettura e una parte del principio maggioritario incompatibile con le logiche e le tradizioni del costituzionalismo liberale come ho detto
Manzella e Giuliano Amato
Sarebbe offrì da fare tanti
Esempi io trovo per esempio contrari ai principi liberaldemocratici
Che si usi il potere di inchiesta parlamentare non come forma di controllo del Parlamento sul governo ma come forma di controllo della maggioranza sull'opposizione
E questo il significato dell'esempio dell'inchiesta sull'affare Mitrokhin su Tangentopoli su Telekom Serbia
Non trovo invece criticabile che il Governo pretenda di porsi come il comitato direttivo da maggioranza e questo proprio i sistemi politici più avanzata
A parte il Rolex d'oro che vengono
Regalati il in maggioranza da parte del Presidente del Consiglio
Il principio maggioritario per non tradursi inetti danni né della maggioranza
Deve indico rapidissimamente sette punti ma come teste di capitolo senza pretendere di quella che è possibile offerta avrebbe senza potere
E quella di Amato
Salutare
Scheda sanitaria di Amato
Allora rinunzio anche ai testi capito del sette punti
E né indico soltanto una
Il conflitto di interessi
Io mi chiedo ma è un interrogativo che pongo
Di fronte a una legge la legge Frattini che rischia di essere un po'come è stata la legge Mammì legge Mammì cos'era ha fotografato l'esistente la legge Frattini
In sintonia incoerenza
Fotografa fotografa la stress esistente
Io mi chiedo se il problema sia ovviamente concludiamo questa battaglia nelle forme e nei modi che politicamente sono resi più opportuno ma mi chiedo se impongo interrogativo se non bisogna spostare l'oggetto
Dal conflitto di interessi di Berlusconi al problema dell'assetto del sistema radiotelevisivo Italia
Nel mille novecento dicembre Milano centonovantaquattro
Ci fu ricorderete la sentenza quattrocentoventi della corte costituzionale
Sentenza quattrocentoventi dalla Corte costituzionale che dichiarava costituzionalmente illegittimo l'articolo quindici la legge Mammì
Perché non garantivano adeguato pluralismo Estero
Sulla base di questo si mise in moto
Un attività parlamentare ricorderete tutto il progetto Boggi
Che cercava appunto di far seguito a questa intenzione ecco
Prevalse rispetto a quella che sembrava la via Migliore la via parlamentare un tentativo che ha posteriori consentitemi definire per breve brevità di antiberlusconismo radicale
Per cui preferì la scorciatoia del referendum
Quindi novantaquattro sentenza la Corte costituzionale gennaio febbraio mille centonovantacinque la nuova decisioni la Corte costituzionale che dichiarava ammissibile il referendum
Con le conseguenze che sono di fronte agli occhi di tutti tra l'altro io penso che con la il risultato che portò a delegittimare ogni tentativo di modifica la legge Mammì e a legittimare la legge Mammì
Tant'è che io mi pongo oltre a a far insabbiare definitivamente il progetto Poggi tant'è che mi pongo anche l'interrogativo
Se effettivamente vada trovato
Nella Bicamerale il freno alla legge sul conflitto d'interessi non vanno trovate invece in quell'azione
Che porto alla referendum nel mille novecento novantacinque la
Il ci sarebbe da dire appunto questi tre punti che non dirò
Però che facendo una carrellata rapidissima posso anche ricordare son tante cose compresa anche l'esempio la compagna degli eletti cose che vanno sottratte
Alla logica di maggioranza alloggi che le maggioranze su cui sarebbe assai opportuno intervenire abbiamo anche degli strumenti l'articolo undici ad esempio la riforma federalista laddove prevede una commissione parlamentare che deve dare pareri su progetti di legge in materia regionale e nel caso in cui il palesi negativo si sposta la maggioranza Inda se son si prevede la maggioranza la maggioranza assoluta
Non quindi tutto questo lo salto
Salto tutto
Comunque noi lo pubblichiamo perché la la parte che ci hai letto il talmente interessante che la curiosità del resto poi potrà essere soddisfatta
Leggendo
Peppino couture tristezza eccetera
E poi
Antonio Cantaro
Non cerco Turri allora diamo la parola Cantaro
Se me lo dicevi
Io credo che queste siano occasioni utili se consente sono di uscire da quella navigazione a vista
Per la quale è caduta la sinistra italiana perché veniva ricordata nella sua introduzione
Da Giuliano Amato
Credo tuttavia che per uscire da questa navigazione a vista
Bisogna porsi delle domande irriverenti
E avanzare risposte libere di verità fuori dagli ideologismi dalle appartenenze primordiali correntisti
Io Lanzaro due domande irriverenti
Una per uno come me che non è idealmente e culturalmente iscritto alle condizioni del riformismo
E un altra irriverente in una sede come questa che crede fermamente all'attualità e proficuità politica del riformismo italiano
La prima domanda è la seguente
Perché il riformismo socialista il riformismo
Vince va al governo in Europa negli anni novanta
Perché la seconda domanda
Oggi quella cultura quel progetto politico appare mamme
Declinante sì
Subiscono comunque delle sconfitte politiche ed elettorali
E il blocco alternativo ci vero alla fine del mio intervento
Che di fatto virtualmente sta approdando ad organizzarsi diversamente così si rifà ad una cultura
è un'ispirazione che definirei dribblato cioè liberaldemocratiche laburista
Da queste due domande poi cercherò rapidamente di delineare secondo me l'insufficienza
Ma questa emergerà con chiarezza oggi del di una cultura riformista che non si riprese che non si di
Pensi profondamente e radicalmente nel nuovo contesto di questo primo decennio del due mila
E poi cercherò di interrogarmi questo capisco che un punto aperto non ho risposte sulla capacità di questo nuovo blocco che secondo me sta emergendo
Di essere vincente forse elettoralmente ho qualche dubbio che sia sufficiente ad un'egemonia di lungo periodo alla sinistra
Riforma ombra vincente secondo me di solito di fronte
Apposizione fondamentaliste
Nel passato è stato vincente contro il massimalismo
Negli anni Novanta
Quindi all'interno del blocco delle culture politiche della sinistra
E negli anni novanta in Europa in Italia in particolare
E vincente contro il fondamentalismo liberista del primo Berlusconi
Nel novantaquattro nella breve esperienza di governo
Quel liberismo costituì il collante prioritario
Prevalente per la costruzione di un blocco sociale e territoriale che tuttavia proprio perché fondato sul liberismo
Era fragile e precario diviso INCE
Per questo mi scuso la sommarietà e riformisti allora
Al di là delle nostre divisioni politiche nazionali del delle competizioni più o meno
Esistente realistiche ebbero la meglio
Le divisioni politiche della destra di allora spesso ricordata da donna da D'Alema furono la conseguenza e non la causa di un blocco sociale incompiuto non pienamente unificato
E nel conflitto riformismo liberismo o riformismi italiani che si raccolsero attorno a Romano Prodi a quegli altri governi
I primi per un certo periodo è vero lamenta
Si presentavano come più ragionevoli più realistici più rassicuranti più con patenti e consapevoli della complessità di quella moderna società libera che ci ha ricordato stamattina Giuliano Amato
Non riformisti non capirono
Ci fu chi qualcuno forse ricorderà questo titolo
Intuì un problema e disse un po'politici Istica mentre era il titolo di un editoriale di Luigi Pintor
Saltate o saltiamo sul carro dei vincitori
Non andò così anche devo dire per una certa supponenza
Del blocco ulivista riformista che poi ebbe delle conseguenze
Che sembra anche politicamente si capirono politicamente parlamentare mentre dal punto di vista parlamentare con la caduta
Del governo Prodi
Perché ho ricordato questa storia non per la sua attualità
Ma per la sua inattualità
Perché ho l'impressione che ancora qui oggi in questa sede ma non solo qui
Si pensi che la sinistra e centrosinistra abbiamo di fronte quel liberismo dei primi anni novanta
Quel Berlusconi della prima metà degli anni novanta
E perciò si coltiva l'illusione che quel riformismo fosse efficacemente contrapporsi all'attuale blocco politico sociale rappresentato dal centrodestra
Ho già dato implicitamente una risposta così alla seconda domanda
Il riformismo oggi appare declinante in difficoltà il riformismo che secondo me una sede come questa rappresenta perché inattuale perché non ha più di fronte allo stesso avversario
Nel mondo in Europa in Italia forse persino in quel Portogallo del risultato di ieri
Liberismo c'è ancora intendiamoci bene ma non ha più quella funzione di collante di ordinatore
Perché il collante l'ordinatore secondo me anche quando si presenta nelle forme ricordata nell'editoriale di oggi
Da Panebianco sul Corriere la sera anche quando si presenta come fa in questi giorni nell'enfasi
Sulla libertà d'impresa e sulla libertà di mercato il collante diventato un'altra diventa Antonio il collante populista
Che non è una forma di fondamentalismo ma è un contenitore organizzato di nazionalismo statalista di nazionalismo territorio distico di liberismo sociale prima ancora che economico di conservatorismo compassionevole lo ricordava Augusto poco fa
Di anticomunismo di ritorno e persino distanze reazionari e di blocchi reazionari che consentiranno il governo in Italia in Europa
Su questa base qua
Da qui secondo me il costituirsi di un blocco politico sociale e ideologico assai basta
Che non è più quella della prima metà degli anni novanta
E per questo secondo me
Che questo blocco proviamo definirlo libro poco liberista populista
Fa tornare al centro e lascerà un altro centro sinistra un'altra sinistra
Che non è più quella riformista ma che è appunto quella potenzialmente liberaldemocratiche laburista libri la
Che in queste settimane in questi giorni
Con tutti i movimenti da dai no global i girotondi al movimento sull'articolo diciotto si presenta più realistica dal punto di vista della competizione con quell'altro blocco
Perché se dall'altra parte c'è in qualche modo quell'evocazione non è vero che non c'è o no questo non sono d'accordo con Giuliano Amato al trascendente
Non è soltanto un richiamo meno la democrazia maggioritaria dentro Berlusconi c'è un populismo che fa da collante molto forte di cose che si mettono assieme che lui riesce a governare in un blocco sociale molto ampio
Se da quella parte c'è questo
La questione democratica richiamata sia pur discutibile mentre con il movimento dei girotondi e soprattutto la questione sociale nella forma di pressione del lavoro
Risulta al Mondo dalla sinistra al popolo della sinistra la questione che riesce più a evocare la contrapposizione a un blocco che a questa densità sociale politica
E ideale
è sufficiente
Questo si apre la discussione il problema
è sufficiente a costruire un'alternativa probabilmente sufficiente sarà sufficiente
A costo di una competizione elettorale
Più realistica di quella che abbiamo combattuto qualche mese fa e più realistica di quella che potremmo combattere sulla base della un riformismo non ripensato
Io credo Petrocchi anche quel blocco abbia un elemento di debolezza e che sia un contributo vuole venire
C'è un'attualità nel riformismo che l'idea di un'autonomia della sinistra italiana
E io condivido quindi ritengo che questa sia una sede a una discussione interessante che si può fare
Se un passaggio a mio parere ulteriore si deve fare
è quello di andare al di là del riformismo degli anni novanta e porre il problema di un socialismo moderno che sia nazionale popolare
Nazionale europeo popolare quel trascendente al quale ci richiamava
Giuliana mandato non può essere evocato sulla base dell'eticità dell'individuo
Ha bisogno di una sua consistenza di mito politico che manca secondo me al riformismo che rischia di mancare anche a quel blocco lì bla bla che rischia di essere una sorta di Arcobaleno di blocco sociale were far tradizionale che poi può in certe situazioni vincere ma che non può aspirare neanche esso ad una egemonia duratura nella società italiana grazie
Diamo la parola Luigi Manconi
Grazie vorrei partire dall'immagine Giuliano Amato già ripetutamente richiamata un sistema politico il nostro dove il principio maggioritario ha surrogato la trascendenza e vorrei collegare questa affermazione questa immagine così suggestivo ed efficace a quanto ha detto Andrea Manzella oggi in un articolo di qualche settimana fa
In una democrazia iper maggioritaria come la nostra si manifesta una grave crisi oggettiva delle garanzie
Da qui la denuncia di Manzella
La nostra denuncia degli attacchi al principio di imparzialità
Degli attacchi alle autorità non elette e alle stesse garanzie dell'opposizione
D'accordo su tutto ovviamente ma vorrei provare ad andare oltre e ha
Ipotizzare una critica più radicale
Richiamando l'intreccio non necessariamente virtuoso tra sistema maggioritario e principio di maggioranza su quest'ultimo punto vorrei dire
Qualcosa
Come fin troppo ovvio la democrazia si fonda su una regola in maggioranza vince chi ha più consensi che si traduce in un diritto di maggioranza
Ma questo diritto come sappiamo non è incondizionato non è assoluto non è illimitata
Si può dire di più tutta intere all'attivo Ria della democrazia e Teoria dei limiti del potere della maggioranza
Da qui tra l'altro l'elaborazione di concetti come tirannide della maggioranza dispotismo elettivo
Questi rischi della democrazia
Questo il punto sul quale vorrei richiamare la vostra attenzione non sono sventati una volta per tutte
Dalla buona cara vecchia rassicurante separazione dei poteri o da regole e la elettorali le più raffinato
Dunque la questione ritengo non è solo quella della per Manza ma non è nemmeno
Quella del bilanciamento e dell'equilibrio tra il potere
E non è solo quella peraltro importantissima
Delle autorità imparziali e delle istituzioni non elette la grande questione quella con cui ogni Kchimi sugli diamo oggi più ancora che in passato
Direi che è la seguente
In presenza di qualunque sistema elettorale e tanto più a sistema elettorale maggioritario vigente quali diritti non sono sottoposti al principio di maggioranza
Quali diritti vanno tutela di a prescindere dunque dalla composizione della rappresentanza in quanto non disponibili
Per rispondere a questo interrogativo che ritengo cruciale si deve avere ben chiaro
Due concetti
Il primo la maggioranza non può decidere su tutto il secondo non su tutto si può decidere a maggioranza
Ero al liceo quando lessi su questo la lezione di Norberto Bobbio a proposito della pena di morte
E la riflessione appunto sulla non sotto punibilità
Di quello appena al principio di maggio
Se questo è l'interrogativo io credo dover rispondere così
La democrazia la maggioranza non può decidere su tutto non tutto ci può decidere a maggioranza e il riferimento più cogente immediato e urgente è proprio ai diritti civili di cittadinanza
E va aggiunto credo che sia una considerazione anch'essa
Significativa
Che oggi i diritti civili di cittadinanza quelli che ritengo siano classificabili come fondamentali
Sono aumentati e tendono ad aumentare di numero e di complessità
Non è solo
La questione cruciale e mai completamente risorsa risolta della libertà personale dell'habeas corpus
Ma dobbiamo pensare a quelli che sono definiti come diritti di seconda terza quarta generazione
Le grandi quindi novità nel campo
Della salute dell'ambiente della privacy ma quelli oggi
Sottoposti al nostro esame alla lotta politica dei diritti del lavoro e della libera circolazione degli utili
Ecco allora che diventa ancora più forte e più urgente la necessità di affidare quei diritti quei diritti fondamentali
E tra essi diritti civili cittadinanza hanno appunto un ruolo determinante a una sfera di in dei cd bibita e di indisponibilità
E alla tutela
Di procedure di salvaguardia e dunque
Alla forza
Della carta costituzionale e alla forza delle carte e dei diritti fondamentali
Da qui io credo la straordinaria importanza della Costituzione europea e del come essa verrà concretamente formulata
E del ruolo che in essa costituzione
Potranno avvenire i diritti non disponibile
Questo
Richiede un discorso coraggioso e innovativo sui diritti fondamentali
Sulla loro evoluzione sul loro allargamento sulla loro estensione di numero e di complessità
Io credo che se assolve Issime anche solo questo compito se iniziassimo ad assolverlo non avremmo sprecato io credo il nostro tempo e le nostre energie grazie grazie
La parola Claudia Mancina
Segue Luciano Pellicani
Io sarò veramente alcune considerazioni più generali soprattutto riferimento alla introduzione di Giuliano Amato
Perché nell'ascoltarla non ho potuto fare a meno di chiedermi com'è che noi dobbiamo sempre ricominciare daccapo
Quale sortilegio ci porta a non poter mai considerare acquisito un una Frodo ma essere sempre di sospinti indietro il tema della libertà infatti quello dell'individualismo in una versione naturalmente
Collegata ai valori della sinistra non si affaccia certo per la prima volta alla riflessione collettiva Maccia accompagnati fin dall'inizio dell'avventura del PDS e quindi della sinistra democratica
Negli anni ottanta il declino del Pci fu accompagnato dalla denuncia iper moralistica del consumismo e dell'individualismo
Una denuncia che portava alle ultime conseguenze un'idea lanciata in questa stessa sala da Enrico Berlinguer
Quella dell'asperità che pure essendo anche se a mio parere tale da metterci fuori e contro la Società reale nella quale vivevamo era comunque più complessa e non solo moralisti
Anche per questo era inevitabile che il congedo del PC vedesse tra le idee in campo anche una nuova per questa tradizione idea di libertà e di diritti
Che ci riconciliata con la società contemporanea e con l'individualismo che la sua caratteristica come appunto diceva stamattina Amato
La fine del comunismo fu causa di molti dibattiti sul rapporto tra libertà eguaglianza ricordo già qualche anno dopo una polemica di Vittorio Foa su un libro di Bobbio destra e sinistra
Che aveva indicato come propria della sinistra in via di eguaglianza fuochi e topi e la libertà era invece l'idea propria della sinistra
Ricordo tanti dibattiti sulla sinistra nei quali si sosteneva con Rawls la priorità della libertà sull'eguaglianza
E potrei ricordare che sebbene la proposta sia stata opportunamente io credo respinta
Quando si quando si cercava il nome del nuovo partito qualcuno poté perfino proporre che si chiamasse partito delle
I della nostra iniziativa di oggi passione che ci ha proposto Giuliano Amato che anzi è tanto più utile e necessario
Ma non posso fare a meno di chiedermi come mai la sinistra democratica italiana appare come una specie di Ulisse che non riesce mai a raggiungere la sua Itaca e ogni volta che la vede apparire riso spinto indietro dai Marosi
Dove Itaca è una cultura politica democratica e moderna ricca e complessa capace di comprendere la società e magari anche di guidarne i processi di cambiamento
Io sono d'accordo con Nicola Rossi che nel suo recentissimo libro dice
Che misurare i limiti della propria impostazione culturale riconoscerne i risultati riconoscerne i ritardi scusate valutarne i punti di debolezza e il primo passo per tornare a parlare agli elettori c'è stato e c'è un limite del riformismo della sinistra che un limite culturale
E questo limite a vari livelli livelli tecnici e specialistici ma anche un livello più generale che attiene alle idee fondamentali ai principi ed è a questo livello che si colloca la riflessione sulla libertà
Allora questa condizione di Ulisse questo continuo tornare indietro e non acquisire Maina terraferma penso che significhi che la sinistra non andrà mai da nessuna parte se non farà veramente i conti con se stessa
Se non seguirà
Se non segnali sui punti di non ritorno le sue rotture e le sue continuità se non ricostruirà il suo vocabolario delle idee fondamentali superando l'eclettismo che copre la confusione
Che offre la possibilità di dire tutto e il contrario di tutto secondo le esigenze del momento troppo spesso mi pare pecchiamo di questo eclettismo
Oggi c'è il rischio che una parte della sinistra torni un concetto di classe che non ha più alcuna capacità di lettura di un mondo nel quale la contraddizione principale per usare un antico linguaggio si è spostata a livello mondiale tra chi possiede gli strumenti della conoscenza e della comunicazione e chi non li possiede
Nel decennio passato il decennio del ciclo riformista noi abbiamo fatto l'errore di pensare che si potesse condurre il partito al governo
E ago e governare il Paese senza una vera trasformazione della cultura politica della sinistra
Ciò ha costituito una ragione di fragilità che ha pesato non poco nella questione del partito nella stessa azione di governo credo che questo sia il vero punto che abbiamo di fronte
Il problema non è tanto quindi sottrarre l'idea di libertà alla destra io credo il problema chiarire a noi stessi se queste tematiche la libertà i diritti di individuo
Sono da noi accettate come come una necessità e quindi stancamente in modo sostanzialmente subalterno con l'evidente rimpianto di altre più familiari idee o se sono la materia di una nuova stagione di vitalità e di capacità di project
Tra l'altro se uno dei problemi più grossi che le nostre società hanno oggi di fronte e quello del conflitto tra culture e religioni allora è solo sulla base della libertà e della dignità insopprimibile dell'individuo che noi possiamo affrontare in modo produttivo questo confronto
Perché questa è la base che ci consente di stare saldamente appoggiati al meglio della tradizione occidentale senza cadere in un rovinoso relativismo ma nello stesso tempo di non barricarsi dentro di essa e dentro la sua cosiddetta superiorità che pretende di imporsi agli altri
Violando né per l'appunto la libertà
Perché la libertà è anche quella delle ragazze musulmane che vogliono mettere il velo libertà e anche e soprattutto quella religiosa libertà e la possibilità di scegliere le proprie appartenenze
Libertà ha detto Amato è un valore che non ammette esclusi
Ma dobbiamo aggiungere libertà pretende rispetto per le differenze
Ed è ugualmente la libertà e la dignità dell'individuo la base sulla quale possiamo rivendicare un'idea pluralistica e costituzionale del principio maggioritario come ha detto giustamente Manzella come anche adesso ribadiva Manconi
Di qui quindi io credo che la sinistra debba ripartire superando però questo veramente è un appello che io credo fondamentale superando appunto ogni eclettismo
La parola Luciano che vediamo
A dieci mesi dalla sconfitta del tredici maggio
La sinistra si trova di fronte a un bivio o imboccare la via della protesta permanente e delle manifestazioni di piazza oppure la via dell'opposizione costruttiva vale a dire dell'opposizione che passo dopo passo
Aggiornare la sua agenda politica e si attrezza per sconfiggere la destra alle prossime elezioni
è appena il caso di sottolineare che la prima strada è di gran lunga la più facile poiché il berlusconismo
Vero e proprio concentrato di anomalie senza precedenti nella storia delle democrazie liberali offre materia abbondante per suscitare l'indignazione
L'indignazione di fronte a certi atti del governo basti pensare alla legge sulle rogatorie
E doverosa ma quando l'indignazione diventa permanente sulla scena appaiono quelli che Emanuele Macaluso ha chiamato i professionisti dell'indignazione
Per i quali mitigazione non è mai troppa recentemente il direttore dell'Unità ha dichiarato che l'indignazione che ci dà dignità e identità
Si dà il caso però che l'indignazione non ci può dare un programma una strategia degli obiettivi concreti insomma una politica
E quello di cui oggi noi abbiamo bisogno e precisamente una politica la quale non può essere sostituita con le manifestazioni di piazza
Le manifestazioni di piazza sono utili e legittime
Che questo
Calma calma calma
Calma
Calma calma
Sì sì sì no no cristiano-democratica
Calma perfetto
Calma
Fra lei sta ostacolando la democrazia la parola Pellicani pazza
Deve arrivare al dunque
Che questa è una premessa fare
Ma una politica vincente è tutt'altra cosa ai professionisti dell'indignazione occorre ricordare l'ammonimento di Pietro Nenni piazze piene
Urne vuote in effetti riempire le piazze riempire le urne sono due cose
Molto diverse anzi sono incompatibili lo sono perché l'elettorato moderato non ama gli estremismi quale che sia il loro colore
E senza i voti dell'elettorato moderato non si riempiono le urne
è questa una verità elementare che tuttavia i campioni dell'indignazione permanente sembrano ignorare e sembrano anche ignorare un'altra verità elementare
Che l'estremismo genera una reazione di segno uguale e contraria tant'è che pochi giorni fa abbiamo sentito Silvio Berlusconi affermare che oggi l'Italia è divisa in due partiti il partito dell'odio al partito dall'amore
Che è un Presidente del Consiglio si esprima in questa maniera è enorme
Ma bisogna riconoscerlo e anche la logica conseguenza di una radicalizzazione della opposizione all'attuale governo che rischia di trasformare l'arena politica in un'arena militare nella quale spento il lume della ragione non ci saranno dei colpi da dare e colpi da ricevere
Se la destra intende imboccare la via della demonologia manichea evitiamo di assecondarla
Evocando del tutto a sproposito il fantasma del fascismo e ascoltiamo coloro che come Massimo D'Alema o Rossana Rossanda hanno invitato la sinistra non perdere il senso delle proporzioni
Che bisogno c'è di paragonare il Presidente Ciampi a Vittorio Emanuele terzo
O di definire Berlusconi un dittatore sudamericano per giustificare un'opposizione dura il vigilante bastano e avanzano le storture che la vittoria della destra introdotto nella nostra vita democratica
Tra le quali la più grave è senz'altro la concentrazione del video potere nelle mani di un solo uomo
Subito dopo l'ingresso di Silvio Berlusconi nell'arena politica quindi siamo al agli inizi del mille novecentonovantaquattro Norberto Bobbio scrisse che
Non aveva precedenti in Paesi democraticamente più maturi del nostro una tendenza all'unificazione del potere politico con il potere economico
E con il potere culturale attraverso il potentissimo strumento della televisione incomparabilmente superiore a quello dei giornali che tuttavia fummo chiamati il quarto potere
Come quello diceva appunto Bobbio che si intravede nel movimento di Forza Italia
Ebbene quello che Bobbio giustamente temeva oggi è una corposa realtà e si tratta di un attacchi altera profondamente una delle precondizioni del normale funzionamento di una democrazia liberale
Il pluralismo dell'informazione
L'informazione non è una merce come le altre è una risorsa strategica di tale decisiva importanza che già alla fine del Settecento Alexandre Hamilton uno dei padri fondatori del gli Stati Uniti d'America faceva questa fulminante previsione il nostro Paese sarà quello che sarà la sua stampa
Parafrasando e Hamilton possiamo dire che la nostra democrazia sarà quella che sarà la nostra televisione
Ecco dunque un grande tema su cui mobilitare non la facile indignazione permanente bensì le capacità riformatrice della sinistra per troppi anni la sinistra eluso il problema della riforma del sistema televisivo
Con il risultato che oggi davanti a noi
Il monopolio berlusconiano del video potere e ora che la sinistra esca dal suo letargo e che apre il cantiere delle riforme fra queste la più urgente oltre che la più importante è quella del sistema televisivo
Il quale non può essere ristrutturato con i girotondi né tanto meno con le indignazioni occorrono idee costruttive e proposte realistiche con le quali incalzare la destra non è tollerabile che il pluralismo televisivo dipenda dalla generosità del principe nel caso specifico Silvio Berlusconi deve essere un elemento strutturale del sistema prova importante è libero uscito un paio di anni fa Massimo Salvadori ha mostrato che durante il secolo scorso la sinistra italiana è stato un'anomalia in quanto i riformisti che avevano la ragione dalla loro parte non hanno potuto fare la storia perché sempre in minoranza per conto i massimalisti a dispetto del fatto
Che hanno regolarmente ha avuto torto hanno dominato la scena col risultato che la politica delle riforme quasi sempre è stato sconfitto
E da sperare che col nuovo secolo la ragione finalmente prevalga è che la sinistra non si faccia vaccinare dal neo massimalismo dei professionisti dell'indignazione imbocchi la via lunga e difficile
Della politica delle riforme la sola che offre la chance di conquistare o riconquistare quell'elettorato moderato che insoddisfatto l'offerta politica dell'Ulivo
Evitato per le sue inadempienze il tredici maggio ha disertato le urne in definitiva penso che dovremmo spostare l'attenzione dal problema del conflitto di interessi è importante
Al problema della concentrazione del potere televisivo
Questo il punto centrale in questo momento oggi sono oltre mille questioni grazie
Grazie
Adesso adesso diamo la parola ad Andrea Ranieri
Deve essere fuori no no il quadro aveva ecco allora perfetto
Cominciamo da da da da ad addentrarci in un'altra tematica
E seguirà Beniamino Lapadula poi Bruno Trentin grazie
Pensavo ci fosse un altro istituzioni artista
Allora in una assemblea come questa tutta orientata
Al futuro all'innovazione che ragionato
Seguendo il ragionamento di Giuliano Amato che ha proposto una categoria interpretativa di grande valenza sulla fase nuova
Io un po'in controtendenza volevo parlare di Resistenza e cominciano a ragionare sulla parola Resistenza vedete sono convinto di una cosa che in fasi di grande cambiamento non solo le istituzioni politiche di rappresentanza
Ma anche le persone in carne ed ossa sono abituate a fare molto affidamento sulla memoria del passato e sulle tutele del passato
E che sono quelle cose che hanno permesso alle persone in carne ed ossa
Di far figli di mandarli a scuola
Di aprire e di curarsi di avere una vecchiaia assicura
Nella grande trasformazione in tutte le grandi trasformazioni
La direzione del futuro non è segnato solo dei Progetti consapevoli ma la direzione del futuro il numero la collocazione sociale delle vittime rimaste sul campo
è dipeso in gran parte anche dalla diversa capacità di resistenza degli attori in campo se permettete un sindacalista una citazione la grande trasformazione letta un po'con gli occhiali di campo Lanni
E più recentemente di suk matti Sigmund Baumann piuttosto che con Carlo Marx
è che tutte le volte che si parla di resistenza inesorabilmente si pensa al sindacato
Io vorrei farvi riflettere sugli elementi di resistenza che caratterizzano le politiche neoliberiste e in particolare quelle messe in atto dal nostro governo
E vorrei farlo
Ciò affrontando subito diversi se io si dà la parola flessibilità cominciato a ragionare però dalla flessibilità del lavoro
Ma dalla flessibilità dell'impresa
Dà la possibilità di organizzare produzione e servizi
A partire dalle grandi trasformazioni centristi che tecnologiche in corso
Le tecnologie della comunicazione dell'informatica permettono di associare in prese anche molto lontane tra loro in uno stesso progetto
Permettono di differenziare i prodotti a costi molto inferiori al passato
E di passare dall'economia di scala quella di scopo e l'economia del sapere della conoscenza
Permettono di accorciare i tempi di sviluppo dei prodotti permettono di rispondere in tempo reale al mutamento della domanda di beni e servizi al cambiare dei desideri e dei bisogni delle persone
Si riducono i costi fissi e quindi le barriere di accesso alla creazione di nuove attività
La stessa necessità di un coinvolgimento più attivo dei lavoratori nel processo
Lo stesso mettere in gioco le loro risorse di responsabilità e di creatività è una delle ragioni della flessibilizzazione del rapporto la flessibilità inteso in questo modo nulla di per sé la fonte di tutte le sciagure
Nella base su cui può svilupparsi da cultura né inesorabilmente la base su cui poi risultò sui passi da cultura neoliberista
Eppure la cultura neoliberista ha governato questa fase
Innestandosi su che cosa
Innestandosi sulla difficoltà di costruire nuove regole di governo di questo processo di flessibilizzazione della società e dell'economia
Dopo la crisi della relazione tra grande industria grande lavoro grande Stato che la strigliata che ha caratterizzato l'epoca del keynesismo e del fordismo
La crisi delle vecchie regole senza che si fossero sostituite da nuove regole di governo dell'economia della società
Ha sollecitato la cultura della deregolazione la rinascita dell'individualismo esasperati acquisitivo l'idea della libertà come semplice liberazione liberazione dai vincoli dalle regole giocata contro la solidarietà e l'uguaglianza
Il mondo oggi si interroga se su questa cultura sia in grado davvero di supportare l'innovazione
Si interroga a partire da Soro OSCE su come la finanziarizzazione economica scoraggi la progetta mutualità lunga di cui l'economia del sapere ha bisogno di come l'individualismo esasperato blocchi lo sviluppo della comunità delle reti
Il cooperare per competere di cui la cultura dell'innovazione ha bisogno e si ragiona alle frontiere dell'innovazione sull'allargamento dello spazio pubblico di ricerca e formazione
Ma torno a quella logica la logica della deregolazione del neoliberismo ci sono soldati il caso italiano è da manuale
Gli interessi proprietari che la flessibilizzazione la deregolazione sono interessati non per l'innovazione ma per proteggersi dall'innovazione
Per continuare a competere sui costi delle mutate condizioni dell'economia globale da un lato e delle nuove regole della nuova Europa dall'altra
E sono loro
I flessibili esattori difensivi Ida regolatori per poter continuare a produrre senza innovare la base di massa del neoliberismo nel nostro Paese
Il filo che collega i più recenti provvedimenti del governo dal libro bianco la finanziaria allo stesso disegno di legge sulla scuola della Moratti
Parlano soprattutto a loro il tratto distintivo e sganciare le politiche dell'occupazione
Dalla qualità del lavoro quella che era stata l'idea fondamentale della Conferenza di Lisbona ed impatti sociali italiani del novantasei e del novantotto
Deregulation e incentivi fiscali e non solo ai più ricchi riducendo investimenti o scuola ricerca università e formazione riducendo cioè quello spazio pubblico di cui lo sviluppo dell'economia del sapere ha bisogno
La deregulation è proposta come lo spazio comune degli spiriti imprenditoriali nuovi e vecchi
Contro lo Stato ma pretendendo dallo Stato e le agitazioni sempre più alte in una logica in cui nuove aspettative assistenziali sembrano crescere proporzionalmente alla su valori zero dello spirito pubblico
è un Progetto che porta in sé clamorose contraddizioni
La flessibilità difensiva in qua infatti la flessibilità invocata per mantenere una competitività da costi si mangia la flessibilità innovativa
Quello di cui hanno bisogno le imprese e le persone i sistemi territoriali distretti che vivono alla frontiera dell'innovazione
L'articolo diciotto è emblematico
Il governo che proclama la crisi del sindacato e della contrattazione collettiva
In ragione del farsi sempre più individuale del lavoro del suo mercato comincia tagliando un diritto della persona
Che lavora riduce la sua libertà di scelta punta a pura e semplice disponibilità dell'impresa sulla forza lavoro
Allora resistere su questo punto non ne sono della persona il sindacato come Libera associazione scelta da persone libere di scegliere
Ma è combattere quella saldatura rovinosa del fronte imprenditoriale in cui la flessibilità difensiva si mangiava stessa flessibilità innovativa nel minimo comun denominatore della deregulation
è ovvio
Che non basta
Il lavoratore
Quello che l'articolo diciotto difende sa che non fra i dovrà fare i conti con le discontinuità nei propri percorsi di lavoro e di vita
Più di quanto non abbiano dovuto fare le generazioni precedenti
Sia che sia dipendente che autonomo
Sia per ragioni scelte o subite dovrà cambiare molto si dovrà confrontare più volte con la necessità di col desiderio di cambiare nel posto di lavoro o da un posto di lavoro all'altro
Che bisogno più che mai gli strumenti diretta invece del cambiamento di quegli strumenti di flessibilità innovativa che sono in grado di costruire le nuove regole del nuovo lavoro nell'epoca dell'innovazione
Sta per concludersi un'epoca
Che a noi è sembrata lunghissima
Ma che in realtà è stata Breve
Quella che è riuscita da copiare a far coincidere dequalificazione e sicurezza
Il massimo della tutela con il massimo della subordinazione
Badate bene è finita questa epoca non solo che dovremmo rivendicarlo
Per complotti degli altri ma anche per la lotta di quegli stessi operai forzisti
Contro la totale alienazione del loro lavoro
Per la loro lotta per recuperare d'Italia da respirare anche dalla catena di montaggio fordista è finita
Perché i loro figli perlomeno gran parte dei loro figli sono andati a scuola
E io non è più possibile proporre queste nuove generazioni un lavoro in cui per principio è bloccata la possibilità di crescere professionalmente e culturalmente
è finita
Perché l'economia del sapere
Non può basarsi su un'organizzazione produttiva in cui il pensiero è in contrasto con l'efficienza produttiva ricordate il non siete pagati per pensare con cui un grande capitano d'industria aprile epoca del fordismo nel nostro Paese
Il fordismo insomma entra in crisi anche perché non riesce a contenere quella crescita di intelligenza quell'allargamento deve deve basi sociali che lui stesso ha contribuito a produrre
Non c'è scampo questa cosa qualche conseguenza importante per noi e per il programma della sinistra
Non potremo più promettere ai dannati della terra e della fabbrica l'utopia dell'eguaglianza come risarcimento alla loro miseria presente
E nemmeno al più modesto risarcimento socialdemocratico giura può e più equa distribuzione della ricchezza che proprio la loro subordinazione ha reso possibile
La giustizia e l'uguaglianza possibile sarà sempre più legata alla nostra capacità di proporre qui ed ora una prospettiva di crescita culturale professionale e umana del mondo del lavoro e dei lavoratori
I tempi non sono e non saranno presi
Convivranno per lungo tempo esigenze di liberazione di tutela esigenze di risarcimento
Il rifiuto di lasciare vittime per la strada di grandi vecchi operai di quella storia
Non è solo un imperativo di solidarietà ma è l'affermazione più concreta di quella cura delle persone che la stessa innovazione economica e sociale rende necessaria
Del resto cari compagni non è qua da nessun punto di vista non società in cui si chiede con insistenza flessibilità a un operaio di terzo livello e si mantengono per esempio le bardature tre capitali misti che degli ordini professionali che sono liberi di
Come il mondo
Bisogna progressivamente integrare il diritto del lavoro passivo
Quello che tutela la subordinazione dagli abusi con un diritto del lavoro attivo in grado di regolare di far vivere i coerenti spazi di autonomia e di responsabilità delle persone che lavorano
Se è richiesta più responsabilità deve essere chiaro anche quali possibilità di controllo sono adatte al lavoratore sul proprio modo di lavorare e sui risultati del proprio lavoro
Si deve poter codecisione la stessa organizzazione del lavoro perché da essa dipende la possibilità di crescere professionalmente e culturalmente
Le tute arancione di Matrix in un sito recentissimo chiamato open Source a partire dal quale vogliono fare avrete e insieme costruire il sindacato nella Rete
Lanciamo la parola d'ordine della flessibilità offensiva
Capace di far valere i bisogni e desideri dello spezzone nello scambio tra organizzazioni e persone Collège tra l'esigenza delle persone di scienza dell'impresa di cui è fatta d'impresa della conoscenza
A un certo punto parlano anche del bisogno di divertimento nel lavoro e oltre il lavoro non è strano
Nel momento in cui il produrre coinvolge coinvolge sempre di più la vita ai desideri delle persone altro che fine del lavoro
Un'alternativa possibile e fra gli hacker di pecca immane questo splendido libretto
Letti cacche nello spirito alla società dell'informazione cioè quelli che programmano compassione con desiderio e divertimento e proprio per questo proprio perché lo fanno con passione e divertimento sono capaci di innovazione
E quelli che dopo aver programmato come schiavi
Invasati dalla cultura del lavoro nel tempo libero invece di andare a giocare a tennis vanno lavorare sul rovescio
Occorre progettare
Assieme a queste cose è un diritto attivo la mobilità attraverso ammortizzatori sociali capace di dare sicurezza nei percorsi subiti e scelti di cui la vita lavorativa sarà sempre più fatta
I lavoratori pomposamente rovinati imprenditori di se stessi
Continua ad aver bisogno di sicurezza per sposarsi per fastidi per comprarsi una casa per curarsi per avere una Chiaia dignitosa anche i lavoratori cosiddetti autonomi quelli della seconda generazione e l'assenza di sicurezza su questi terreni lo diceva Giuliano genera rigidità indebolisce le possibilità di scelta inserisce lo stesso contributo che ciascuno può portare la crescita economica sociale e civile del Paese
E soprattutto la formazione per tutto l'arco della vita come nuovo diritto attivo di base per una strategia capace di collegare sicurezze nuove opportunità
è un diritto che interfaccia con tutti i soggetti che popolano oggi il mondo del lavoro parla ai lavoratori e professionalità bloccata mai coinvolto in percorsi di riqualificazione considerati spesso da rottamare cinquant'anni
A chi vuole cambiare il proprio posto di lavoro e non ha gli strumenti per cambiare se stesso
A chi si muove composta un altro senza strumenti sospendi per far sì che la mobilità si riconosciuta come un arricchimento de la propria professionalità per mantenere e rafforzare la propria identità nei percorsi ai giovani imprenditori di se stessi per cui l'investimento sul proprio sapere il suo continuo aggiornamento
E la base stessa alla radice della sicurezza
Parlare in prese che davvero scelgono l'innovazione e per questo investono nella crescita della ricchezza culturale e professionale dei propri lavoratori
è il punto decisivo per regolare il contrattare il nuovo scambio tra organizzazioni e persone di cui è fatta l'economia della conoscenza
Ed è il punto in cui ritrovare coerenza fra diritti universali esercizio collettivo della contrattazione e storie di vita e di lavoro che sono e saranno sempre di più personale
Ma la formazione è una società di mercato la formazione permanente come i soldi spontaneamente va a chi ce l'ha già Italia si formano pochi lavoratori attivi quelli che si formano son quasi tutti già diplomati e laureati
Il diritto per tutti alla formazione permanente diventa effettivo se si innalza per tutti il livello culturale e professionale su cui si entra nel lavoro
Era quello che ci eravamo proposti tutti assieme con la riforma della scuola della scorsa legislatura
La scuola di tutti e di ciascuno capace attraverso l'autonomia di personalizzare i percorsi di apprendimento e capace di tenerlo in un orizzonte di uguaglianza non gerarchi tanto i percorsi integrando sapere e saper fare
Con l'obiettivo di non perdere per strada nessuno
Il governo ci propone un'altra cosa che uno degli emblemi più significativi della lettura della modernità e dell'idea della personalizzazione di questa destra di governo riducendo di questi tempi in questa Europa l'obbligo scolastico
Separando nettamente la scuola dalla formazione professionale
Introducendo la canalizzazione precoce quando il sistema duale
è in crisi proprio i Paesi che l'avevano inventato ed è in crisi per le stesse ragioni per cui è in crisi il fordismo e connesso alle professionalità rigide che si imparano per tutta la vita
E soprattutto con la cultura del bonus
Che permette a chi può di investire in proprio del futuro dei propri figli liberi dai vincoli della solidarietà dell'accoglienza dell'apertura ai più deboli che la caratteristica della scuola pubblica guardate non stiamo qui più parlando
Del dibattito concordatario tra scuola pubblica e scuola privata stiamo parlando del modo in cui dalla società del sapere incolti
Statti la cultura neoliberista introduce la possibilità per i forti di sganciare di investimento sul futuro dei propri figli da ogni vincolo di solidarietà di uguaglianza
Al nostro lo uno di meno
Grazie
Con lo slogan della nostra riforma richiamando un grande film cinese che non so se avete visto risponde con un si sa la Moratti risponde con un si salvi chi può
Dove chi può e chi ha le risorse culturali economiche per farlo per fare da sé dando per scontata la crisi inarrestabile della scuola pubblica
Mi sembra che niente meglio di questo chiarisca la differenza fra loro idea dell'individuo e la nostra idea della persona
Tra la chiusura nel particolare del proprietario dell'acquisito e l'apertura agli altri alla relazione insopprimibile fra libertà e uguaglianza di cui la nostra idea della su cui la nostra idea della persona si basa insieme la convinzione che dispiegarsi pieno delle innovazione che la stessa possibilità che l'economia la società del sapere diventi un obiettivo condiviso una speranza per tutti e non solo il sogno dei ricchi hanno bisogno di questa persona di queste idee di persone
Il riformismo come lo pensiamo oggi dalla Società degli individui all'interno di questi conflitti
Non può proprio più a essere pensato come una via intermedia
Tra il liberismo e il grande Stato della socialdemocrazia
E decisamente un'altra cosa
La parola Beniamino Lapadula segue Bruno Trentin
Non so se
Non so se questo
Queste mie considerazioni contribuiscono a ritardare il raggiungimento di tacca
Per vi fanno intervento precedente di Claudia mancina Maio penso che accanto alla libertà la sinistra debba ribadire di fronte ai disuguaglianze alle fratture sociali del presente in di idea dunque di uguaglianza forte non di una mera uguaglianza delle opportunità
Ne penso che questo tema possa essere by passato
Dalla ripetizione di una sorta di nuovo mantra dell'istruzione e della formazione cose importantissime per redistribuire le opportunità
Ma che tendono a riflettere le disuguaglianze più generali e queste disuguaglianze devono essere affrontate alle origini penso poi di non rifarmi a vecchie concezioni di classe
Se ripropongo una necessità di fondo per la sinistra italiano è quella di radicarsi nuovamente nel lavoro di di farsi alla concretezza delle condizioni di lavoro a evitare una rappresentazione semplificata e deterministica della realtà
Indubbiamente individualizzazione del lavoro crescita del numero dei lavoratori che gestiscono da soli il proprio futuro rappresentano tendenze reali ma altrettanto reali sottende Henze che registra un momento di lavoratori generici
E la diffusione di forme vecchio oppressive di lavoro non solo nella old economy ma anche in quella nuova quindi dobbiamo guardare a una realtà che fatta dalla coesistenza di sistemi lavorativi
Una realtà che è fatta di una pluralità di implicazioni delle innovazioni
Solo una parte limitata dei lavori si svolge in condizione di autonomia e responsabilità responsabilità
Prevalgono ampiamente ancora lavori vincolati da fattori tecnici organizzativi restano consistenti le aree a bassa qualificazione
E quindi in questo quadro soltanto una parte migliore del mondo del lavoro mette a bilancio di stabilità e la vive in termini positivi
La vive in termini positivi come possibilità di nuovi occasioni di crescita professionale ma anche qui attenzione lo fa normalmente nella fase iniziale della vita lavorativa poi cerca la stabilità per combattere il declino che ogni capacità di mercato acqua affronta nel tempo incontra in questo anche una convergenza con l'interesse dell'impresa che devono trovare i loro ritorni
Gli investimenti in formazione
è questo timore che spiega tra l'altro il fatto che il grande comunicatore non sia lo sci da comunicare nulla
Sull'articolo diciotto dello Statuto a questo Paese così come per altro verso non è riuscita a comunicare nulla al sistema delle imprese e ha dovuto rifarsi a Mike Bongiorno ai suoi sporta nel tentativo impossibile di evitare l'impresa di investire dopo un ciclo di investimenti lungo o emerge dal sommerso in una condizione come ricordava Giuliano Amato vede questo sommerso
Nella impossibilità di emergere in quanto si colloca su produzioni che non possono essere più mantenute a quel livello qualitativo in questo Paese
Rischiano anche di non essere compresi quelli che a sinistra
Affermano che bisogna spostare dalla posto di lavoro al mercato il sistema delle tutele non vuol dire che non occorre naturalmente ammortizzatori sociali moderni e servizi per l'impiego di livello europeo ci mancherebbe altro
Però è altrettanto chiaro che senza norme che incentivino in una certa misura impongano una responsabilità sociale alle impresse è impossibile nella concretezza combattere l'opzione scienza tecnologica dei lavoratori e lo stesso collegamento giusto che rivendichiamo tra flessibilità e formazione lungo tutto l'arco della vita lavorativa rischia di essere completamente astratto
Come ha ricordato in un bel libretto recentemente Luciano Gallino nessuna innovazione piove dal cielo improvvisamente la formazione continua
Deve svilupparsi ma poco visionare soltanto se si pione l'obiettivo di adeguare costantemente le capacità professionali dei lavoratori alle nuove tecnologie e questo ha fatto giorno dopo giorno in azienda con un'organizzazione del lavoro che si pone in modo coerente questi obiettivi
Soltanto in questo modo tra l'altro si potrà innalzare effettivamente il tasso di attività degli anziani e non cambiare denominazione alla spesa sociale
Dalle pensioni agli ammortizzatori
Quindi soltanto in questo modo l'obiettivo di fissata a Barcellona diventa un obiettivo realistico
Ma quale modello di specializzazione quale struttura produttiva può sorreggere un'infestazione di questo di più su questo sono perfettamente d'accordo con le cose che ci ricordava Giuliano Amato
Noi negli ultimi venticinque anni abbiamo ridotto rispetto ai Paesi con cui ci confrontiamo il numero di attività di relativa specializzazione perso pronto posizione nelle produzioni a più più elevato contenuto tecnologico diminuito ancora con l'ultima finanziaria la spesa in ricerca e sviluppo
E allora di fronte a una struttura produttiva che continua a fornire prevalentemente lavori adatti per giovani di livello di istruzione inferiore
Socializzanti al lavoro sin dall'adolescenza evidente che mi diventa difficile aumentare l'offerta di specializzazione senza frustrare ulteriormente i lavoratori quindi bisogna intervenire sul modello di specializzazione qui ecco su questo
Forse più di quello che ha detto Giuliano Amato dovremo avere la forza di delineare un video che di fronte al nostro Paese tra chi come l'attuale gruppo dirigente di Confindustria non tutto quanto il mondo delle imprese
E questo governo tenta di recuperare disperatamente la competitività sul terreno dei costi in una rincorsa impossibile verso più basso costo del lavoro e più basse tutte le sociali
Rimpiazzando le svalutazioni che non sono più disponibili
E chi come noi credo debba porsi con forza il cambiamento del modello risposi specializzazione e con forza l'hanno fatto in parte nella scorsa legislatura legislatura l'idea di introdurre incentivi a chi a favorire l'attività innovativa
E in questo dovrebbe essere la critica più astratto che dovremmo muovere noi anche la riforma fiscale di Tremonti che cancella qualsiasi e idea da questo punto di vista naturalmente non si tratta di proporre fughe in avanti non per non possiamo pensare di recuperare la nostra collocazione sulla frontiera tecnologica che ormai forse persa definitivamente
Si tratta piuttosto di sfruttare al meglio le potenzialità innovative
Delle nostre diverse filiere produttive e qui c'è tutto quanto il tema dei distretti e credo anche la necessità di ripensare auto criticamente tutto quanto quello che si è fatto in tema di privatizzazioni non per arrestarsi
Ma per portare avanti un'idea di liberalizzazione funzionale all'abbassamento dei costi e al supporto ai nostri distretti industriali che altrimenti il rapporto all'innovazione tecnologica hanno perso loro chance loro possibilità di stare sul mercato
Questi obiettivi e mi avvio alla conclusione di questo mio intervento non si conseguono con l'ordinaria amministrazione
Io penso che anche qui si tratti di proporre al Paese una sfida analoga a quella che ci ha portato all'ingresso nell'euro
E quindi per vincere questa sfida occorra promuovere una coalizione per l'innovazione e lo sviluppo capace di sostenere le riforme necessarie
E per questo lo voglio dire con franchezza che non mi convince il rilievo rivolta al sindacato nel suo recente libero da Nicola Rossi
Un rilievo che attribuisce a sindacati la responsabilità di non essersi comportati come Cincinnato e di non esser tornati a custodirla loro villa perché non mi convince
Perché l'incapacità dell'Italia a misurarsi con le sfide della società dell'informazione ci segnala che l'emergenza non è finita e che l'idea della destra di rilanciare lo sviluppo promettendo meno tasse
Più libertà di licenziamento meno sindacato è profondamente sbagliata dal punto di vista economico oltre ad essere pericolosa per la democrazia
è opportuno su su quest'ultima questione aprire una riflessione a sinistra
Alcuni suoi settori a mio avviso sottovalutano il fatto che i moderni cassetti dell'istituzione delle democrazie liberali si reggono ossia sulla democrazia politica che sulla relazione pluraliste tra portatori di interesse
Evidente son d'accordo con Augusto Barbera
Rifarsi a violazioni costituzionali rispetto alla alla a tema dalla concertazione fuori luogo così come lo siamo stati contrari all'idea di costituzionalizzare la concertazione
Ma dico con altrettanta franchezza che optare per una visione della politica totalizzante e quindi depositari anche del sapere sociale ci riporterebbe indietro nel tempo
Son d'accordo non c'è
Non è tutto incostituzionale quello che fa il Governo ma anche qui su un punto non convergo le tele che sono certamente appartengono al nostro ordinamento
Ma quando sono prive di principi come il caso di molte delle terre che questo governo sta facendo approvare in Parlamento quando non sono provviste della copertura di quell'articolo ottantuno dalla Costituzione e credo che dobbiamo con forza sollevare anche questi aspetti di legittimità costituzionale
Ma ritorno per concluderà questa necessità di approfondimento a sinistra
L'idea di una politica in cui il sapere sociale sta dentro non è nuova è vecchia
Dalla legge le sciarpe idee Ali della la rivoluzione premialità reclusione francese all'Inghilterra di Combination Axe tutti i provvedimenti sono stati tutti i provvedimenti che in nome del mercato concorrenziale limitavano reprimere vanno escludevano il lavoro organizzato questa impostazione si sono ripresentate degli anni ottanta con la Thatcher e correre che a me io non so
Se la carica populista prevalga rispetto a quella liberista
Però è al e certe o che c'è la specie è stato una sottovalutazione dei primi mesi del governo Berlusconi sulla sua pericolosità da questo punto di vista l'articolo diciotto infatti è evidente che nel contesto italiano anche qui oppure non si può fare un ragionamento in astratto nel contesto delle reazioni sociale di questo Paese rappresenti messo in cui si articola il rapporto fra tutte le individuale rappresentanza collegi si vuole dare un colpo rappresentanza collettiva credo che la sinistra deve debba passò contrapporsi con forza ma anche con convinzione io questa convinzione
La vorrei più esplicita questo progetto
Non soltanto perché si tratta di difendere i diritti delle persone che lavorano ma per ragioni di efficienza economica dobbiamo ricordare che sta destituzione di rappresentanza azione collettiva dei tempi morte moderni imponendo standard
Accrescono efficienza del sistema produttivo battendosi per un'equa distribuzione del reddito impediscono la caduta della domanda aggregata ma non solo
E si possono essere determinanti per creare quella cooperazione del del delle forze di lavoro nei continui processi di innovazione
Ed è proprio di questi processi che abbiamo bisogno credo che questo sia un punto chiave da sottolineare anche nella battaglia di queste settimane contro il Governo Berlusconi e mi rifaccio alle parole usate da Giuliano Amato che già affrontato questo tema
Bene nella sua relazione
Il nostro Paese rischia altrimenti di trovarsi schiacciato tra respingenti di concorrenti per i settori più maturi a costine sulla inesorabilmente i più bassi le questa l'errore di fondo di perseguire l'idea di competitività di Confindustria e di concorrenti per i settori più innovativi molto più più capaci di noi di tenere il passo con l'innovazione credo che questa debba essere la nostra sfida
Dei prossimi mesi dei prossimi anni
Parola Bruno Trentin seguirà Rodolfo Zich
Ma il ventitré marzo e credo verso la fine di aprile
Avremo due fatti politici in Italia che segneranno
Un momento importante di recupero
E a sinistra Centrosinistra
Nella visione comune della lotta per i diritti libertà oltre agli stessi diritti del lavoro
Contro il patto fra la Confindustria e il governo
Un patto che non è soltanto antisindacale
Ha determinato questa svolta neanche nell'umore del Paese che noi non possiamo assolutamente sottovalutare ne cominciare a classificare con una sedia gettito di quasi per prendere distanza
Stato e di utilizzare questo con una leva di fondo
Per approfondire anche dentro noi stessi le ragioni le nostre sconfitte passate delle prospettive che si aprono per una un recupero forte nel centrosinistra presso la guida del Paese
Vertiamo però io almeno avverto un sentimento di fragilità e rimane
L'assenza di una riflessione spregiudicate e Franca
Che possa darci ragione
Nella profondità dei dissensi che hanno attraversato la sinistra nella lettura dei processi di ristrutturazione
E sulla stessa questione dell'articolo diciotto
Come fatto per me emblematico di una lotta di libertà
Ora un tentativo ne vale un altro io proverò
A percorrere un certo ragionamento per dare a me stesso almeno un tentativo di spiegazione a me sembra che con l'ottantanove la fine del comunismo l'inizio di una crisi profonda nella Prima Repubblica Tangentopoli
Di fronte a una fase di rimescolamento degli schieramenti con molti partiti che scompare io un'altra che nascevano
Dove l'imperativo era sopravvivere per molte forze politiche
E si processi hanno coinciso con un nuovo significativo distacco
Fra la politica come professione
E trasformazione erano in atto dagli anni ottanta e che attraversavano l'intero Paese
Nell'economia e nella società civile
E questo ha determinato mi pare in molti di noi
Una perdita di conoscenza
Si accompagnava magari al mantenimento di vecchie categorie direttore della società del tutto soap opera travolte delle trasformazioni epocali a cui abbiamo assistito
è sfuggito così ha molto in un primo tempo
La portata e le implicazioni di trasformazione che mettevano
Al centro
Delle trasformazioni in atto il mutamento del ruolo della dimensione del fattore lavoro
Come fattore strategico del Governo ad un'impresa il lavoro subordinato Erin espansione in tutto il mondo e non l'abbiamo visto
La competitività dipendeva sempre più nei paesi nell'impresa dal tecnologie dal fattore umano e del suo patrimonio conoscitivo
Tutto questo è sfuggito per un lungo periodo io credo
Aveva
Consapevolezza di un movimento sindacale vedi schieramento politico
Più attenti agli fenomeni certamente apparenti e cruenti i licenziamenti di massa ristrutturazioni eccetera
Che nascondevano questi processi
è significativo
In quegli anni
Un testo che ha avuto un enorme successo
Si chiamava la fine del lavoro
Accanto ad un testo che parlava di fine della storia accanto a vari saggi che spiegavano
A destra come a sinistra la fine del lavoro come valore come centralità di una politica riformatrice
Lo ha detto molto bene Andrea Ranieri quando
Ha parlato della flessibilità come un interattivo del governo dell'impresa di fronte alle nuove tecnologie dell'informazione delle comunicazioni
Di fronte a questa trasformazione radicale che cambiava la collocazione del lavoro
Il sindacato io credo ha saputo mediare le soluzione contrattuale di molte fra queste trasformazioni certo con ritardi con difficoltà
Ma mettendo le mani in un tentativo di governo delle trasformazioni del mercato del lavoro delle nuove figure contrattuali
Delle nuove figure sociali che venivano avanti in questo processo
Ma non è riuscito ancora
A ricostruire una rappresentanza delle nuove forme di lavoro
Di lavoro parasubordinato semi autonoma le partite IVA i collaboratori coordinati continuativi lavoratori a domicilio che oggi si chiama un artigiano
E che mantengono un rapporto di subalternità e di subordinazione rispetto all'impresa committente non è riuscito cioè a costituire una rappresentanza di queste nuove forme
Di lavoro parasubordinato
E a riqualificare nel nostro tempo la rappresentanza di tutti i soggetti del mondo del lavoro
Con il superamento della contraddizione
Duratura
Che questi mutamenti questi trasformazione hanno portato con sé
Quello che è successo in questi dieci vent'anni
Cuore del rapporto di lavoro in un Paese come l'Italia come negli Stati Uniti come l'Inghilterra come la Francia come la Germania
E che per la prima volta la persona e non più il lavoro astratto è diventato soggetto e oggetto del rapporto di lavoro
E che per la prima volta si chiede alla persona che lavora non ha lavoro astratto dieci ore al giorno
Autonomia di decisione
E responsabilità del risultato del proprio lavoro
Nello stesso tempo l'impresa moderna e non è in grado di assicurare il garantire la sicurezza sulla continuità del rapporto di lavoro
E assume la flessibilità senza la ricostruzione di un capitale di conoscenza di saper fare
E quindi assume la precarietà nella loro come ho fatto ore ineluttabile all'organizzazione
Allora autonomia responsabilità da un lato precarietà e insicurezza dall'altro rende ingovernabile un'impresa moderna
Se qualcuno scioglie
O non taglia il nodo Gordiano
Ore costruire un processo di formazione permanente che garantisca offra nuove sicurezze che non il posto fisso
Ai lavoratori oppure e questo
Avviene ed è avvenuto in Italia oppure interviene intervengono le forze più retriva e del mondo imprenditoriale
Risolve in termini autoritario la Conferenza dei
Con la repressione quell'azione correttivi con la repressione dei diritti individuali per colpire
L'azione collettiva e la stessa contro azione collettiva dei lavoratori dei sindacati
Certe e quindi si è registrato nella difficoltà
Del sindacato di fare fino in fondo leva sugli aspetti positivi più dinamici di questa volta
Il rapporto nuovo che si veniva a creare fra lavoro e conoscenza
La conoscenza come strumento di libertà
La sto conoscenza come strumento di nuovo occupazione
Certo che sì sottovalutato l'enorme problema rinascere attorno invecchiamento
Nella popolazione in tutti i Paesi europei
E con l'esigenza di garantire quindi un prolungamento della vita attiva
Dei cittadini delle donne e degli uomini attraverso anche qui
Un reinserimento professionale di molti lavoratori
Adulti o anziani perché io non credo che il si tratti di fissare a sessantacinque anni l'età pensionabile
Prefigurando lì in quel modo quindici anni di disoccupazione perché io gli è cacciato da un posto di lavoro a quarantacinque cinquanta cinquantacinque
Ignorando che in Italia sopra i cinquantacinque anni lavora meno meno del trenta per cento della popolazione
Si tratta anche qui di mettere in moto una rivoluzione culturale
Che consenta un reinserimento di sempre nuove forme forse per realizzare una vera politica dell'occupazione
Per raggiungere i traguardi delle nazioni scandinave
Che hanno oggi il settanta per cento delle popolazione occupata mentre in Italia sono il cinquanta per cento
E questo riguarda le donne e gli anziani naturalmente di basso livello dell'immigrazione
L'impresa ha risposto così
Gli ha in questo senso indebolito la possibilità anche per il sindacato
Di costruire un forte progetto innovatore sui fronti decisivi della conoscenza della libertà e dell'autonomia di decisione
Quello che è accaduto con l'articolo diciotto
Dimostra fin dove si spinge questo tipo di offensive
Con l'articolo di diciotto
Si parte dalla cancellazione di un diritto individuale
Per colpire la contrazione collettivi in quanto tale
Come è immaginabile la possibilità di un licenziamento ad nutum come si diceva in mente inventandosi l'ottava
Con questa formula venisse
Con il segno di audit
Come si fa
A organizzare uno sciopero sindacale
Come si fa organizzare la raccolta dei dei dei bollini per la tessera sindacale
Quando esiste qualcuno che può licenziare dal giorno al domani essendo sciolto dal dovere di giustificare il suo atto
E potendo con una piccola Menna essere totalmente liberato
Da ogni responsabilità
Quando diciamo che è un attacco al diritto di sciopero e ha il diritto di fare sindacato
Diciamo una cosa che trova purtroppo ampie giustificazioni anche in recenti documenti portati avanti nei confronti dell'assemblea di Barcellona
Dal governo inglese ed al documento spiega stipulato con il Presidente Berlusconi
Noi dobbiamo a smascherare in questo senso non
La misti ficcante distinzioni che ancora contro i sostenitori dell'abolizione dell'articolo diciotto fra i licenziamenti indiscriminati discriminatori antisindacali
Gli schemi attore sul piano dell'origine etnica religiosa e le persone colpite e poi il licenziamento senza giusta sarà il giorno in cui c'è il licenziamento senza giusta causa
E viene puramente sanzionati da un'ammenda questo libera da qualsiasi motivazione e non credo che troveremo un imprenditore in Italia e dirà io licenziati tale perché faceva attività fisica
Per la politica come professione
Queste trasformazioni sono apparse con un risveglio brusco tardivo
Dal versante delle sue politiche di alleanze
Sotto la forma in molti casi come in Italia della risposta autorità del padronato
Ma schierato dall'ideologia molto povera della modernità
E dall'azione indimostrata
Mai dimostrata
Che la flessibilità e ancor più la liquidazione dice diritti individuali
Poteva esse
Il viatico di un aumento dell'occupazione
Questa è la maledetta ambiguità dell'ideologia della modernità
E la maledetta ambiguità di quella parola ai tempi del Formisano si chiamava progresso e contenere i listelli stesse profonde contraddizioni
Si tratta di parlare di cambiamento governato da società di parlare di libertà della persona anche nel lavoro come nuova possibilità come un lato possibile ma non dato
Dalle trasformazioni nel mondo moderno
Così si spiega al e non si spiega altrimenti che come subalternità culturale cedimento alle tesi pillole dell'ideologia padronale
Nella sua valutazione competitiva attacco al costo del lavoro penso alla flessibilità del salario
In rapporto al tasso di disoccupazione la necessità di adeguare il salario come se non esistesse un sindacato ai livelli di disoccupazione registrato in alcune aree
Penso alla flessibilità del lavoro e alla cancellazione di alcuni diritti fondamentali come il via alla maggiore occupazione Berlusconi dice io riempirò le fabbriche
Penso
Alle contrapposizioni assai liete dei padri contro i figli e hanno consentito di ridurre il salario dei figli
Di ridurre la pensione né figli lasciando intatti gli emolumenti dei TAR
Ecco io non credo al valore salvifico e concludo subito
Della Caccia le responsabilità e gli errori tattici commessi durante questi dieci anni che abbiamo alle spalle siamo tutti coinvolti da un limite di fondo
Rappresentato a mio parere da una pezza di autonomia della cultura di Progetto della sinistra
Una pezza di autonomia anche nella lettura delle trasformazioni di questa società e delle sue contraddizioni
Così è stato negli anni del fordismo
Così rischia di diventare un'altra volta nel periodo del posto
Non penso quindi che vanno ignorati i successi di questi anni del sindacato come nelle forze che hanno esercitato il governo negli anni centro sinistra
Penso alle cosiddette riforme dall'alto chi erano però riforme giuste
Dall'Euro
Alla sanità
Alla scuola il cerca anche se senza risorse alla pubblica amministrazione la riforma del pubblico impiego
A quello che si è fatto sulle pensioni in primo luogo sul fronte dell'equità fra pubblico e privato
Ma evidentemente quello che è mancato e la forza di un messaggio
Di una missione di una forte priorità che dia senso funzione alle singole riforme e diano una prospettiva per la quale lavorare e quindi questo credo che parlasse Giuliano Amato nel suo intervento che stamattina
E su questo messaggio
Queste grande priorità che andranno costruiti su basi non corporative nuovi schieramenti politici e sociali di forze riformatrici
Partire dal lato positivo delle con tradizione del lavoro nell'epoca contemporanea puntare sull'autonomia e la libertà attraverso la conoscenza
Puntare sul prolungamento la trasformazione qualitativa della vita attiva delle persone delle donne degli uomini
è una scelta che comporta alti corso
Bisogna saperli abbia
Questa scelta si ecco proiettarla nel non sogna Sapelli paga è una scelta impraticabile senza una straordinaria mobilitazione di risorse e di consenso
Perché formare lungo tutto l'arco della vita lo ricordava la Padula costa
Implica oltre che risorse che dovranno venire dall'impresa dallo Stato ma anche dai lavoratori
Implica una riforma profonda e l'organizzazione delle istituzioni scolastiche
Nella creazione di nuovi rapporti fra scuola e lavoro
Implica un governo del territorio attraverso le agenzie pubbliche dell'occupazione che oggi non ci sono e si stanno svendendo alla concorrenza privata
Implica la mobilitazione di grandi forze perché questa riforma sia vissuto e sentito penso alle forze della scuola
Non c'è però alternative
Questo è il modo per i più scoprire in una situazione profondamente mutata il ruolo di un welfare State
Come fattore non di assistenza ma di sviluppo e di qualificazione dell'occupazione
E queste all'alternativa
Alla soluzione autoritaria che ci si prospetta è questo l'alternativa
A un'interpretazione dell'intervento pubblico come dispensatore di risorse per colmare caso per caso nell'immediato le situazioni di maggiore sofferenza e comporta in fondo questo lo vedremo nei fatti nuova dimensione della politica
Dall'arte della governabilità
Alla cultura si riduce il fossato fra governanti e governati
La parola Rodolfo Zich segue Romano Benini
Nel relazione di Giuliano Amato c'è un passaggio importante sul capitale umano
Sulle sicurezze essenziali che sono capacità di scegliere e quindi sul ruolo della formazione e si prospetta o un'Italia in cui la competitività non discenda dalla possibilità conferite i pochi licenziare più facilmente i più ma dal renda di più indispensabile alla crescita complessiva un attimo di scusami
Siamo
Chi vuole uscire esclama in modo rapido Chimenti
Grazie scusa conti prego
Bene questo Porta il discorso il suo rapporto formazione e lavoro e più in generale sul ruolo della formazione
Va subito detto che questo tema può essere affrontato in termini meramente economicistici
L'industria ha bisogno di maggiori competenze per essere competitiva si deve aumentare il livello di formazione
Fortunatamente questa lettura che pure è presente e riduttiva e lo scenario che si prefigura ha ben altra valenza sociale
Viviamo in una realtà estremamente complessa in cui la complessità cresce rapidamente
E in questa realtà
Fortemente complessa ha senso a mio avviso cercare quelli che sono le ragioni profondi dal cambiamento e cercare di ancorare le nostre speranze e quindi le politiche per realizzarle a queste ragioni profonde
Oggi in Europa in atto un processo che sta trasformando profondamente lo scenario della formazione superiore
I fattori preminente che indirizzano questo processo sono l'affermarsi della società della conoscenza
Ma anche l'affermarsi di una nuova concezione della formazione in una visione integrata delle politiche dello sviluppo
Questi fattori si alimenta le potenze non vicendevolmente
Certamente lo spostamento degli indicatori di competitività dalle risorse naturali dal capitale dall'abbondanza di manodopera verso il brain power e verso la capacità di creazione applicazione della conoscenza
Determina questa crescente domanda dell'allargamento dell'innalzamento del livello della formazione intesi in senso lato quindi anche come education
Però questo incremento di formazione non è confinati le per il suo impatto nello spazio dell'impresa investe in sostanza tutte le relazioni del cittadino nella società nel suo complesso
Quindi io personalmente non credo ad un'imprenditoria che possa pensare di continuare a fare business su una situazione depressa dal punto di vista culturale e quindi anche sociale
Il fenomeno IFAD e enfatizzato dalla poderosa crescita della tecnologia dell'informatica delle telecomunicazioni della telematica
Che da un lato indirizza uno sviluppo industriale fondato sull'erogazione di servizi ad alto valore aggiunto con crescente contenuto di formazione conoscenza ma dall'altra stimola necessariamente anche una crescita culturale dei cittadini
Fornitori e utenti ma anche potenzialmente attori e nella stessa direzione concorre all'affermarsi in Europa di una nuova concezione della formazione fondata sulla consapevolezza che lo sviluppo deve essere sostenuto da politiche integrate investono finanza ed economia le strategie industriali l'occupazione la creazione e la diffusione della conoscenza
In altri termini in altri termini l'economia e società dei saperi richiamata da Ranieri
Porta si a tutta una serie di problemi riguardo alla possibile distorsione del concetto di flessibilità che in qualche misura interconnessa alla creazione di questo nuovo scenario ma a mio avviso farà prevalere quella flessibilità innovativa che sarà il vero fattore di competitività
Io penso che sia non inutile
Sottolineare che quanto è stato fatto
Quando si è tentato di fare italiani passati governi e coerente con l'inserimento dell'Italia in questo ministri no europeo dico ci sono condivise le pendenze le preoccupazioni e alcune opportunità
Queste particolarmente evidente per università in cui a differenza di quanto è successo per la scuola se arrivate all'approvazione di una nuova architettura formativa
Ora questa dimensione europea dei pretesi che investono le relazioni tra formazione e lavoro
Ci danno anche una
Chiave di comportamento per affrontare i problemi dei quali dobbiamo confrontarci
Allora io penso che uno dei fatti fondamentali sui quali si deve riflettere e che in queste partite non siamo soli e non siamo solo nella nostra realtà nazionale con Lerna al con le distorsioni profonde con le quali ci dobbiamo confrontare
Dobbiamo avere la capacità di meglio approfondire la conoscenza di quelle che sono le ragioni profonde del cambiamento
Certo noi viviamo in un cambiamento che accelerano rapidamente in cui è cambiato il significato stesso se mi permettete della parola cambiamento
Una volta cambiamento era inteso il passaggio non situazione quasi stabile a un'altra situazione quasi stabile e c'erano locuzioni come consolidare il cambiamento
Chi oggi parla di consolidare il cambiamento
Praticamente più nessuno perché mentre stiamo cambiando verso nuovi obiettivi in un quadro di nuove regole
Cogliendo nuove opportunità certamente ci sta sta cambiando qualche cosa quanto meno quadro delle regole no
E allora noi dobbiamo avere questa sviluppare sviluppare una nuova capacità di muoversi all'interno della complessità
Senza delle fughe che possono essere da un lato o da demonizzazione della complessità la complessità è il nemico no o dall'altro di i per semplificare i processi
Non c'è scampo nessuno iper significazione nessuno demonizzazione
Dobbiamo aumentare la capacità di governo della complessità
Permettetemi qualche commento
Su come possiamo portare un piccolo contributo ad aumentare questo tipo di cultura io ritengo che il lavoro nelle molte associazioni che fra l'altro sostengono questo tipo di iniziativa possa essere di fondamentale importanza
Oggi queste associazioni in particolare mi riferisco a futura che quella che conosco sono un po'cresciute come gruppi di riflessione
Probabilmente si può fare qualche cosa di più si può diventare poli di attrazione della partecipazione ampia di portatori di competenze attenti alle dinamiche sociali e cosa sta accadendo che cosa può succedere nel mondo
Portatori di competenze uomini di cultura professionisti accademici dirigenti imprenditori manager che non ritengono esaurito il proprio impegno in quello che stanno facendo in qualche modo hanno un'esigenza interna a di comprendere meglio le ragioni del cambiamento
Capire che cosa possono portare come contributo ha questa capacità complessiva di governo della complessità che guardate non è una capacità di vertice no e la capacità diffusa
Questa capacità di tentare di integrare nelle nostre funzioni quotidiane nella nostra attività quotidiana a quelle che sono opportunità che nascono in diversi settori
Cercare quindi di realizzare un consenso in cui in qualche modo tutti quanti possiamo tentare di esprimere una progettualità proprio per recuperare quel senso del possibile
Ed è lo stabile che certamente e il fondamento primo della nostra cultura grazie grazie
Parola Romano Benini poi parlerà Giorgio Tonini e siccome il dibattito parlamentare è stato annullato nel frattempo tutte dopo faremo una pausa supereremo queste causa umanitaria
La verità è che credo che gli interventi di questa mattinata sul lavoro in qualche modo possono contenere un filo un filo comune un filo comune che la nostra riflessione ci può anche portare considerato una un approdo data anche la suggestione giusta
Per la Mancina di stamane questo filo comune intanto parte da una lettura dei fenomeni attenzione non è una lettura dei fenomeni che va considerata scontata c'abbiamo messo alcuni anni
è stata una riflessione che ha portato e che continua a portare dibattito una forte dialettica all'interno del del centro sinistra ma l'idea di un lavoro in cui
è forte il ruolo e la presenza dell'individuo in qui individuate in qualche modo condizionare scelte di un lavoro oltre la fabbrica di un lavoro oltre al posto di un lavoro che oggi richiede un sistema di quel fatto evidentemente basato su connotati in alcuni casi drasticamente DiVersi non è un approdo che è stato facile
Ed è un approdo che da alcuni anni forse dal soltanto da alcuni mesi consente a centrosinistra consentito al centrosinistra di avviare alcuni importanti riforme e al sindacato riportare o di tentare di cambiare
In qualche modo approccio pur avendo evidentemente il grosso degli iscritti ancora evidentemente legato al connotato fordista del del lavoro
Bene un lavoro individuale un lavoro che ci permette ai ci tiene molto spesso di cambiare modalità contrattuale all'interno di uno stesso percorso lavorativo è dicevamo una lavoro che ci chiede un welfare con connotati diversi
E che si chiede un'attenzione ai fenomeni è una risposta in termini di servizi di diritti che sia adeguata alla complessità del fenomeno diceva
Poco fa il professor Flick il governo della complessità dei fenomeni è probabilmente la frontiere il riferimento di ogni di ogni riformismo
Bene su questa attenzione alle semplificazioni e vorrei sulle semplificazioni citare due slogan che evidentemente saranno parte credo
Sarà gioco forza Capaldo che sia così anche della manifestazione di sabato un primo slogan noi non siamo qui per dividere il padre dei figli ma siamo qui per dare ai figli ciò che hanno avuto i padri è una bella frase
Ma se i figli conoscono un lavoro profondamente diverso da quello dei padri non è detto che abbisogni esattamente di cui servizi di quei diritti di quegli strumenti che hanno fortunatamente con forza tutelato i padri
Mi riferisco quindi alla ancoraggio che è un coraggio da riformisti di saper cambiare chiudendo con pratiche con strumenti con abitudini che non servono più
Mi riferisco al fatto che se è vero che il il lavoro si concentra sulle persone evidentemente le tutele sindacali tutte le Guelfa devono accompagnare questo percorso smontando quelle strutture quelle impalcature che reggevano che regolano sulla persona ma sul luogo di provenienza della del lavoratore non sulla condizione individuale ma sul contesto di riferimento
Bene
Se questa è una semplificazione può essere una semplificazione un'altra frase che ci sentiamo spesso ripeto le cioè che il nuovo i nuovi lavori portano necessariamente precarizzazione alla precarietà non sta mai in una condizione la precarietà non è data tanto dall'atto modalità contrattuale oggi un lavoratore è più o meno precaria a seconda del suo livello di competenza
A seconda del sistema di servizi a cui si riferisce la seconda evidentemente della prego della presenza o meno di un sistema organizzato di delitti e di servizi aderente alla sua condizione contrattuale
La precarietà è una conseguenza e non è in molti casi una pre condizione sarebbe facile
Semplificare aderendo esclusivamente a suoni questo di questo tipo ma evidentemente questo non ci comporta una capacità di gestire e di affrontare i fenomeni bene in questi anni
Alcune cose sono cambiate che alcune cose sono cambiate anche grazie alla capacità del centrosinistra e anche in parte a uno sforzo le organizzazioni sindacali di mettere in gioco alcuni elementi modifica di alcuni assetti del Welfare tentativo di modificare alcune caratteristiche della rappresentanza alcuni tentativi supportate fondamentalmente da due normativi importanti il decentramento amministrativo sui servizi per l'impiego e la legge centonovantasei sul mercato del lavoro
Tuttavia quell'inizio non è stato e non è ancora un iniziatici può portare oggi a dire abbiamo costruito il welfare abbiamo costruito il sistema di servizi garanzie idoneo al lavoro che c'è
C'è ancora molto da fare
C'è ancora molto da fare e probabilmente anche all'interno del centro sinistra ed erogazione sindacali perché non credo che questa consapevolezza ci possa arrivare dal dall'attuale governo tuttavia c'è da riflettere
Statuto dei lavori cornice più ampia che ci permetta di affiancare il lavoratore nel suo percorso di lavoro
Nuovi servizi per l'impiego ammortizzatori sociali che riescano a far venir meno tutele basata esclusivamente sulla condizione di appartenenza e che siano in grado di affiancare l'individuo nel suo aggiornamento professionale nel passaggio da lavoro a lavoro
Erano obiettivi che sono stati obiettivi in qualche modo non soltanto teorizzati ma che sono stati portati avanti con fatica nella scorsa legislatura che non sono stati chiusi
E c'è da riflettere sulle divisioni sull'assenza di consapevolezze forse a volte di coraggio non soltanto all'interno del centro sinistra in alcuni casi anche nel rapporto tra centro sinistra e sindacati che ci hanno impedito di chiudere rispetto ad alcune operazioni decisive per ammodernare il nostro sistema di tutele e di garanzia è una riflessione da fare
Che avvalorata da un dato che francamente un dato da cui noi dovremmo partire il livello di protezione di un disoccupato italiano nel novantacinque tutto sommato non è dissimile da livello di protezione e di servizi a cui un disoccupato italiano si può riferire oggi nel due mila e due
Questo è un dato pesante ed è un dato che a mio parere non è stato indifferente alla progressiva perdita di consenso e di capacità di afferrare
I nuovi fenomeni da parte del centrosinistra da un lato e delle organizzazioni sindacali
E allora
E allora ripartiamo dalla consapevolezza che forse il bicchiere mezzo vuoto non ebbe il suo pieno che fosse compito nostro della nostra capacità di di riformisti seri
Contribuire a rendere consapevole tutta la sinistra della necessità di aggiornare gli strumenti rispetto ai fenomeni
Perché oggi i titolari del diritto all'articolo diciotto sono bene o male la minoranza dei lavoratori italiani ci può non piacere effettivamente questo è
Non perché qualcuno a ventotto perché l'economia e l'organizzazione lavora andata verso presto questo senso
L'articolo diciotto uno strumento importante è un diritto che giustamente va a va difeso ma sarebbe opportuno anche costruire un grande consenso non soltanto su una difesa di un principio importante ma anche su un avanzamento di diritti di servizi di tutele
Che se vedono nell'articolo diciotto riferimento importante per chi è subordinato nella grande impresa probabilmente per chi non lo è serve anche altro
Ciò che serve in realtà ormai visto che ci si lavora ci si riflette e poi in fondo l'Europa in questo senso citare riferimenti importanti
è un sistema di servizi è un sistema di incontro tra servizi diritti aggiornamento professionale che si basa su un rapporto proficuo tra soggetti pubblici e soggetti privati che operano sul mercato del lavoro sono tutta una serie di investimenti che ci pongono in essere anche qui un'altra riflessione noi continuiamo a essere il paese in Europa che spende di meno per politiche sociali volte a creare occupabilità delle persone
Lo eravamo nel novantacinque e lo siamo ancora oggettivo contenere moriva nello per alcuni anni
Bene se questo approdi questa mattinata ci porta ad essere consapevoli di questi passaggi di queste mancanze credo che il passaggio successivo sia quello di costruire
Una piattaforma perché giusto ritrarre cooperare questo termine che oltre ad una difesa di un diritto importante per una categoria significativa di lavoratori che non è ripeto
Maggioritaria
Possa dare a centrosinistra anche altre armi altre proposte altri disegni di legge
Volti a rafforzare quella tutele individuale che passa anche attraverso l'articolo diciotto ma per molti no Dinoi non solo attraverso l'articolo diciotto grazie
La parola Giorgio Tonini
Ma mi limito a qualche chiosa
Su un tema che ha attraversato la relazione di Giuliano Amato
Un tema al tempo stesso critico è ineludibile
Nel confronto tra quelle che la convocazione di questa giornata di riflessione definisce giustamente al plurale le culture del riformismo
Culture che sono impegnate da un lato nell'organizzare l'opposizione né dall'altro nell'elaborare un progetto per il futuro del Paese
è il tema del pluralismo sociale riproposto con forza e perfino con durezza
Dall'altro passaggio politico-sindacale che stiamo vivendo
Il pluralismo sociale cioè l'articolato presidio di un fitto tessuto di quelle che Mario Romani chiamava istituzioni della società civile
è condizione di democrazia
Quanto al rapporto stato società
Così come lo è la separazione dei poteri nell'ambito della dottrina dello Stato
Le dottrine pluralisti che scriveva ormai un quarto di secolo fa Norberto Bobbio nel pieno di una querelle sulla insufficienza della visione democratica allora proposto dal pc
Nascono dalla scoperta dell'importanza dei gruppi sociali che si interpongono tra gli individui singoli e lo Stato
E tendono a considerare bene organizzata quella società in cui gruppi sociali godono di una certa autonomia
Rispetto al potere politico
E hanno il diritto di partecipare anche in concorrenza tra loro alla formazione delle deliberazioni collettive
Si tratta di un tema che come pochi altri evidenzia a mio avviso la complementarietà delle culture riformiste
Nessuna delle quali può definirsi autosufficiente rispetto alla grande questione del governo democratico della società moderna
Il tema del pluralismo sociale tra quelli che meglio definiscono l'apporto dell'ispirazione cristiana riformismo
Furono i giovani professori democratici cristiani a spingere in Assemblea costituente perché l'articolo due della Costituzione
Parlasse di diritti inviolabili dell'uomo sia come singolo sia nelle formazioni sociali in cui si svolge la sua personalità
E fu in occasione della discussione di questo articolo
E mi parlò per la prima volta in quell'aula di pluralismo sociale
Aggiungendo che dovrebbe essere gradito alle correnti progressive qui rappresentati
Dossetti aveva in mente con tutta probabilità
Il socialismo pluralistico inglese
Noto soprattutto come dire del socialismo
Che riassumeva in un'espressione che con la usava nel quarantuno la democrazia reale che esiste in Gran Bretagna
Deve essere cercata non nel Parlamento né nelle istituzioni del governo locale
Ma innanzitutto nei gruppi minori formali e informali
E in quelle comunità è in queste comunità che risiede lo spirito reale della democrazia
Accanto al socialismo pluralistico Dossetti pensava forse al pluralismo liberaldemocratico
Da Bobbio definito sulle orme di Tocqueville ha come l'ideologia più rappresentativa della società americana
Una visione che Robert dal riassume così
Invece di un singolo centro di potere sovrano ci debbono essere molti centri nessuno dei quali sia o possa essere interamente sovrana
Per quanto nella prospettiva del pluralismo americano il solo sovrano legittimo sia il popolo
Anche il popolo non deve mai essere un sovrano assoluto la teoria e la pratica del pluralismo americano tendono ad affermare che l'esistenza di una molteplicità di centri di potere
Nessuno dei quali è interamente sovrano aiuterà a domare il potere ad assicurare il consenso di tutti e a risolvere pacificamente i conflitti
Attraverso il confronto con le culture pluraliste d'ispirazione socialista e liberaldemocratica il pluralismo di quella che Bobbio definisce la dottrina cristiano sociale
Ha potuto liberarsi del suo limite principale l'organici istmo statico
L'idea di una società organica per l'appunto per abbracciare invece grazie in particolare a quel grande crogiolo culturale che è stata nel dopoguerra l'esperienza della Cisl
Una visione modernamente liberale conflittuale della società
Benigno Zaccagnini in quegli anni nel settantasei poteva quindi scrivere che la nostra concezione più aggiornata del pluralismo cristiano sociale rifugge da modelli di società organica
Giacche con una coscienza storicamente più matura riconosce sconta le condizioni permanenti di conflittualità
E tende a raggiungere dinamicamente una serie di equilibri che pur vengono continuamente minacciati
Fin dalle sue radici più profonde insomma il tema del pluralismo allude ad una contaminazione assai più che a una demarcazione tra le culture del riformismo
Ciascuna delle quali ha bisogno ormai inestricabilmente delle altre
Una contaminazione che è sfidata mostrare tutta la sua forza fecondità nel pieno dello scontro culturale sociale e politico della fase che viviamo
Nei riguardi del pluralismo sociale il centrodestra che governa l'Italia ha un atteggiamento ambiguo
Per un verso esso magnifica e sostiene la cosiddetta solidarietà orizzontale in chiave polemica contro i monopoli pubblici
Senza distinguere come è stato già rilevato tra settori economici e settori sociali
E la cultura statalista chiave polemica contro la cultura statalista nella quale identifica il centrosinistra
In realtà tuttavia il berlusconismo inteso come cultura egemone anche se in modo non pacificato per fortuna nel centrodestra
Non propone in alternativa al tutto pubblico una moderna visione di pluralismo sociale
Ma piuttosto la riduzione della società alla sola dimensione del mercato
Va detto molto bene prima Andrea Ranieri a proposito della scuola per di più un mercato nel quale la concentrazione del potere prevale sull'attenzione liberale alle regole a garanzia della concorrenza
Una differenza di non poco conto quella tra un anti statalismo in nome del pluralismo sociale quella tra un anti statalismo in nome della pervasività unidimensionale del mercato
Una diversità radicale che molti settori anche autorevoli del mondo cattolico sembrano non cogliere
Esponendosi così
Nell'alleanza o quanto meno
Nella convivenza col berlusconismo
Si pensi appunto all'idea di buono scuola ad un forte rischio di eterogenesi dei fini
L'autorganizzazione non mercantile da parte della società civile è contemplata dal berlusconismo tutt'al più nell'ambito ripara attivo del sostegno la marginalità sociale
Secondo quell'ottica di conservatorismo compassionevole che accomuna molti partiti e governi di centrodestra in Europa e nel mondo ben inteso come ha detto giustamente Barbera in modo legittimo non si tratta di contestarne la legittima la legittimità democratica ma di contrastarne la visione politica
Esemplare al riguardo la nuova normativa in materia di cooperazione mentre fin qui la cooperazione era stata considerata come un valore in sé un arricchimento pluralistico del tessuto sociale ed economico del Paese
Per il centrodestra essa va vista come un'anomalia da sostenere in via eccezionale solo dove il mercato non può o non ha interesse ad arrivare
Sulla base della stessa cultura anti pluralista il go
E in sua vece ha proposto un ambiguo dialogo sociale che ha di fare za della concertazione presuppone una subordinazione gerarchica e non solo una differenziazione funzionale della rappresentanza sociale rispetto a quella politica con il no ciò della riforma unica all'articolo diciotto dello Statuto dei lavoratori il Governo ha scelto la via dello scontro con l'intero movimento sindacale italiano non solo con la CGIL come apparso all'inizio ma con la stessa Cisl da sempre convinta del
Carattere pluralistico delle società contemporanee
Dell'impossibilità di ricondurre il conflitto sociale dentro il solo al
Vero del conflitto politico tra la dimensione sociale quella politica del conflitto esistono in
Penso in
Ma
Irriducibile autonomia reciproca che solo una visione ideologica può ignorare a mio
Isole essenziale
Pluralismo sociale assieme al necessario Corolla
Mia
A cominciare da
Uno mia del sindacato dai partiti e dagli schieramenti politici compreso il nostro schieramento politico entri a pieno titolo né
L'elaborazione della piattaforma culturale del riformismo italiano lo richiede la fatica ancora evidente soprattutto a sinistra nel liberare una vecchia concezione collaterali Istica tra sinistra politica e Sinistra sindacale un ritardo che ha contribuito in una misura che è difficile sopra va
Sì all'ennesimo fallimento in questi anni e la prospettiva unitaria per il sindacalismo con
Un ritardo
Non poco sullo stesso
No un ritardo
Ma non venisse colmato da un supplemento di riflessione e di elaborazione culturale
Dica come quello che positivamente stiamo facendo oggi qui potrebbe Pondo
Mobilitazione sociale in atto che pure è un grande segno di sperare
Verso sbocchi sterilmente antagonisti si
Come già fu
Mille novecentottantaquattro ottantacinque anziché ad esiti riformisti
Gli unici che possono portare a vincere della
Lavoro grazie
E hanno preso la
La e i
Sospendi
Per una breve pausa
Alle ore quattordici con l'intervento di Nicola Rossi e poi andremo secondo programma originario dato che il dibattito parlano
Aree non è più previsto
Prenderemo alle ore quattordici con l'intervento di Nicola Rossi
è
Sono che è un servizio
Contro messa
Certo composta
Se ce dal prendere posto
Ricominceremo
Allora io delle la parola
Tommaso Nannicini e poi segue Nicola Rossi
Cioè Nannicini
Sfidando l'assunzione di base di quello che viene chiamato il ciclo politico economico la teoria per cui le forze politiche di governo possono contare su una più alta probabilità di vittoria se si presentano alla vigilia del voto con variabili economiche favorevoli centrosinistra il due mila uno ha perso la sfida con il centro destra e questo nonostante lo sappiamo bene
Durante l'arco temporale dei suoi governi maggiori indicatori economici occupazionali sia siano comportati in maniera alquanto lusinghieri
Per spiegare una simile sconfitta si è parlato abbiamo fatto ricorso alla categoria del riformismo senza popolo specialmente in merito alle materie economiche
Facendo intendere con questa interpretazione che l'azione di governo del centrosinistra coerentemente riformista
Non è stata sufficientemente spiegata agli italiani
A mio avviso non è così o non è solo questo
Il riformismo senza popolo non è nato da un limite di comunicazione
Ma da un preciso errore politico il riformismo senza convinzione
Il nostro è stato un riformismo senza convinzione perché apparentemente inconsapevole delle ragioni in molti casi delle scelte compiute in termini di efficienza ed equità
Ed anche i processi di modernizzazione del sistema economico che i nostri governi hanno avviato sono stati vissuti da larga parte della sinistra come una mera necessità tattica
Dettata dall'appartenenza all'Unione Europea o dall'esigenza di accreditamento presso settori sociali ritenuti tradizionalmente ostili alla sinistra
Nostro riformismo insomma non si è basato su una scelta univoca trasparente di linea politica su un dibattito chiaro rispetto alla nostra identità di sinistra di governo
E siamo apparsi spesso siamo stati per usare dei fasti la definizione di un di Nicola Rossi Riformisti per forza
Riformisti per forza più che riformisti per convinzione
Ed in mezzo alle nostre incertezze alle nostre ambiguità
Si è saputo inserire il centrodestra facendo passare il messaggio in verità paradossale che la sinistra italiana è ancora portatrice di un'idea di intervento pubblico nell'economia
Ostile allo sviluppo e al libero dispiegarsi delle energie imprenditoriali
Tuttavia un messaggio di questo tipo in molti settori della società italiane passato ed è da qui s'sebbene all'opposizione che dobbiamo ripartire
Dalla costruzione di una cultura economica moderna e condivisa dalla maggioranza del nostro gruppo dirigente
E questo processo non poche ruotare intorno ad una giornata teoria del ruolo economico dello Stato
Dobbiamo prendere definitivamente le coscienza che il messaggio della sinistra durante il secolo socialdemocratico
è diventato per usare un'espressione di Giuliano Amato strutturalmente minoritaria
Lo ripeteva
Velocemente Giuliano Amato anche nella relazione introduttiva di questa mattina questo messaggio era la promessa rivolta alla maggioranza dei cittadini di fornire la protezione dello Stato rispetto a esigenze essenziali scuola lavoro salute vecchiaia era un messaggio forte che ha segnato la fortuna della sinistra e del capitalismo occidentale nel secolo che si è appena concluso
Ma ormai le nostre società sono cresciute e al loro interno molti hanno iniziato anche ad avvertire un fastidio per i costi della protezione le stesse conquiste socialdemocratica nominato quello che al Brighton ha chiamato la cultura dell'appagamento
La convinzione che la maggioranza dei cittadini di poter fare a meno dello Stato in molti settori della loro vita
Questo non implica che incertezze e rischi siano spariti molti oggi hanno avuto modo di sottolineato forse sono addirittura aumentati nell'economia della flessibilità ma nuovi rischi e nuove incertezze richiedono nuovi strumenti di tutela non necessariamente riconducibili a forme tradizionali di intervento
Io credo che prendere atto del superamento della visione socialdemocratica dei compiti dello Stato non significhi trasferirsi armi e bagagli come qualcuno teme nel terreno del liberismo
Ma cercare terreni e livelli diversi attraverso l'individuazione di nuovi strumenti di intervento pubblico nell'economia non dobbiamo essere intimo di intimiditi o impauriti dalla traversata del deserto
Che questa ricerca implica negli anni Cinquanta e Sessanta infatti di fronte alle politiche keynesiane della domanda successi dello stato sociale universale erano le forze conservatrici ad essere sulla difensiva il quando si trovavano al governo si limitavano a gestire le conquiste socialdemocratica
Oggi il quadro è mutato e la lezione dei fatti credo pone difficili sfide alle forze di sinistra
è indubbio che oggi l'onere della prova spetta ormai ai socialisti e ai liberali interventisti
L'onere della prova rispetto al ruolo dello Stato nell'economia devono essere loro a dimostrare che in determinate condizioni e utilizzando precisi strumenti di intervento lo Stato può aumentare il benessere sociale integrando o correggendo il meccanismo di mercato
La prova opposta infatti è già stata data
Si è visto come l'intervento pubblico anche se giustificabile Sante in partenza in termini di equità o efficienza
Possa creare effetti collaterali che finiscono per i nidi per annullare per mangiare l'iniziale vantaggio comparato dello Stato sotto i colpi delle pressioni corporative dell'inefficienza burocratica dei disincentivi economici e dell'irresponsabilità sociale
La teoria economica riconosce che in determinate condizioni sì sì il meccanismo concorrenziale non conduce all'allocazione ottimale delle risorse per i casi di fallimento del mercato dovuti anche una serie di problemi dalle esternalità le asimmetrie informative
Oppure sulla base di motivazioni d'equità che sono ritenuta impellenti dalla società nel suo complesso
Da questo non discende tuttavia la semplice implicazione normativa
Che lo Stato debba sostituirsi o correggere il mercato in tutte queste situazioni
Infatti
L'operatore pubblico potrebbe a sua volta non essere in grado di superare i limiti informativi che rendono sotto ottimale il mercato oppure potrebbe essere afflitto da fallimenti dello Stato che ne annullano l'iniziale vantaggio
Esistono sia casi di fallimenti democratici cioè di test di distorsioni create dal processo politico e dell'attività di ricerca delle rendite delle categorie socioeconomiche
Sì è casi di fallimenti pubblici cioè di effetti collaterali distorsivi creati prodotti dall'intervento del sta
Rispetto a questo la tesi liberista che sulla base dell'esperienza dei fallimenti dello Stato
L'intervento pubblico sia sempre negativo per il benessere sociale e che ogni sforzo redistributivo dia vita solo ad attività di perseguimento delle rendite deve essere contrastata ma può essere contrastata efficacemente dalla sinistra riformista soltanto attraverso proposte che superino il test riformista dell'onere della prova
Da politiche che non si limitino a giustificare l'intervento pubblico sulla base dell'esistenza dei fallimenti del mercato
Ma si sforzino dimostrare come i fallimenti dello Stato possono essere contenuti minimizzati in pratica
Altrimenti se non ci carichiamo della responsabilità dell'onere della prova
Il messaggio che è meglio lasciar fare agli anima spirits agli spiriti animali del settore ha privato in tutti i settori della vita economica e sociale sarà sempre più convincente come accaduto nell'Italia del due mila uno
Parliamo per esempio di mercato del lavoro
è giusto contrastare il disegno del Governo
Che toglie diritti Attilia senza riconoscerne di nuovi chi non li ha
E che introduce una proliferazione immotivata degli strumenti contrattuali atipici
Con l'effetto di esasperare gli effetti negativi di quella che gli economisti chiamano flessibilità al margine in cui tutti i costi della flessibilità necessaria per la competitività del sistema imprenditoriale
Ricadono su una fascia ben individuare chi lavora ben individuabile di lavoratori deboli meno attrezzati a competere nel mercato
Ma per opporsi efficacemente a questo disegno
Dobbiamo saper offrire uno alternativo che unifica anziché dividere il mondo del lavoro e che giustifichi le ragioni di un nuovo protagonismo pubblico nel mercato del lavoro
Gli ingredienti di sappiamo Valle li sappiamo già di un progetto di questo tipo li ricordava molto bene a fine mattinata Romano Benini si tratta di offrire un Progetto di Statuto dei lavori che garantisca una rete minima di diritti per tutti
Di individuare politiche Emily ma far funzionare praticamente concretamente gli strumenti di tutela nel mercato che in maniera molto imperfetta e già esistenti garantendo i diritti all'informazione alla formazione mirata e permanente e alla mobilità
E terzo ingrediente di individuare una riforma del sistema degli ammortizzatori sociali che abbracci anche i tanti giovani dei nuovi lavori attraverso un'attenta combinazione di contribuzione e tassazione
E qui l'onere della prova si sopra sulle proposte concrete continuando anche il lavoro che abbiamo attiva attivato nella precedente legislatura ne sapremo individuare ma anche rispetto all'individuazione delle risorse finanziarie
Per questo compito perché questo nuovo protagonismo pubblico nel mercato del lavoro Costa e stanno lì dimostrare dove eccome individuare le risorse
Certe rispetto a questo trovandosi all'opposizione dopo che si è stati da poco al governo
Non è facile confrontarsi credibilmente con l'onere della prova
Possiamo anche provare a convincere i giovani con contratti atipici o in cerca di prima occupazione
Che il proposito del centrodestra di rimuovere i diritti degli insider s'dei protetti del mercato del lavoro senza preoccuparsi minimamente di loro degli Outsiders non li aiuta affatto e che servirebbe un progetto più ampio che ruota intorno ai tre ingredienti ricorda
Il rischio vero è quello di sentirsi rispondere che dopo cinque anni di governo del centrosinistra se si recano in un centro per l'impiego per ricevere
Quella tutela nel mercato di cui noi parliamo non ricevono un servizio adeguato a meno che non abbiano la fortuna di vivere in una delle isole felici del collocamento fotografate dall'ultimo Rapporto Isfol
Ecco quindi che l'onere della prova paradossalmente ma non tanto è ancora più decisivo dall'opposizione
E non può essere il semplice pieno alle proposte del centrodestra rendere credibile il nostro messaggio politico e questo riguarda tutta una serie di altri
Temi di altri campi nei quali ci viene richiesto di ripensare a fondo le ragioni e i mezzi dell'intervento pubblico
Nei settori economici e sociali per esempio e mi avvio a concludere in tema di globalizzazione io credo che dovremmo convincerci che la Tobin tax non supera il test riformista dell'onere della prova
Perché non è chiaro come definirne la base imponibile
Non è facile quantificare gli effetti distorsivi
Ed è praticamente impossibile raggiungere il livello di concorso coordinamento politico tra Stati che sarebbe necessario per la sua implementazione
Quindi piuttosto ed affezionati a questa bandiera ideologica dovremmo sforzarci di individuare le linee di una strategia di sviluppo c'è la liberalizzazione del commercio internazionale
Sappia piantare altri obiettivi di sviluppo come l'incremento del capitale umano dei Paesi poveri sull'esempio per esempio della proposta di Gordon Brown per un nuovo Piano Marshall verso il Terzo Mondo in linea anche con gli obiettivi della Millennium declaration delle Nazioni Unite
O ancora in tema di sviluppo imprenditoriale del Mezzogiorno
è giusto va bene lanciare il messaggio della nuova programmazione e delle ragioni di un nuovo interventismo pubblico rispetto allo sviluppo delle aree depresse
Ma per esempio dobbiamo interrogarci a fondo su come fare affinché uno strumento di autogoverno e di promozione delle classi dirigenti locali come i patti territoriali
Non si traduca lo rileva ancora Nicola Rossi nel suo Riformisti per forza nell'ennesima occasione per la creazione di un nuovo livello burocratico
All'interno del quale aperte virgolette settore pubblico al settore privato fanno a gara per difendere o conquistare posizioni di rendita
Chiusi agricoli quindi lavoro
Globalizzazione
Sviluppo del Mezzogiorno
Credo che sia intorno a questi temi e all'acquisizione di una cultura economica che sia capace di elaborare politiche pubbliche che superino concretamente il test riformista dell'onere della prova
Che si misurerà la capacità della sinistra di parlare all'Italia del due mila due con l'ambizione di rappresentare governare l'Italia del due mila sei
Bene da diamo inizio alla sessione economia
Into Doucet questa sezione color rosso
Grazie
Sì
Dunque son passati sei mesi
Solo sei mesi dall'undici settembre ma tanti editoriali di quei giorni sembrano già distanti anni
L'immagine di un'economia di guerra il richiamo ad un rinnovato ruolo dell'intervento pubblico nell'economia la ricordo la rincorsa anche concitata a non meglio definiti pacchetti di sostegno di questa o di quell'economia
La frittata riabilitazione del fine tuning del terzo in Spagna il sollievo mal celato Parini sperata conclusione della stagione del rigore della responsabilità fiscale
E per qualche settimana è parso che nelle macerie delle Twin Towers potesse finire per essere seppellita anche quella disciplina fiscale
Che in questi anni la sinistra riformista aveva saputo con fatica fare propria
Perché ne aveva riconosciuto il valore intrinseco in termini di equità fra le generazioni innanzitutto fra padre di tre figli
A distanza di sei mesi ferma restando la traccia indelebile che gli avvenimenti dell'undici settembre hanno lasciato sulle sulle nostre menti nelle nostre coscienze nella vita di ognuno di noi
L'economia accidentali sembrava in buona parte assorbito quello che è stato uno choc temporaneo sovrapposto ad una fase di rallentamento del ciclo economico
Tanto la politica monetaria quanto la politica fiscale hanno come è giusto fatto la loro parte
Tanto negli Stati Uniti quanto in Europa
Ma senza minare il quadro di politica fiscale di medio periodo permettendo gli stabilizzatori automatici di operare al suo interno e senza fare ricorso ad interventi discrezionali non marginali
E quando questi si è fatto ricorso come negli Stati Uniti o come anche in Europa segnatamente anche in Italia si è finito solo per porre le condizioni per raggiungere fra qualche tempo benzina ad un fuoco le cui fiamme danno già qualche piccolo segno di ripresa
To Marx sulle Asca commentato l'economista
Sul tavolo è rimasta solo la necessità presente ed urgente anche prima dell'undici settembre di riflettere sulle funzioni sulle competenze dell'Ecofin sull'assoluta opportunità di un responsabile della politica economica europea
La cui assenza è diventata ancor più incomprensibile oggi
Che tutti hanno avuto modo di vedere quanto sia stato utile all'Europa e al mondo un'autorità monetaria europea
Non a New York dobbiamo quindi guardare nel momento in cui proviamo a tracciare i contorni di un progetto riformista
Ma io sto in Texas per esempio
Tra le macerie della Enron
Se l'undici settembre ha reso ognuno di noi e l'intero mondo occidentale esposto e non vulnerata e vulnerabile
Il tre dicembre due mila due nel giorno del fallimento della Lehman ha colpito al cuore il big business americano e non trustee Casamento svalutando il suo patrimonio di fiducia rendendo palese agli occhi di tutti le debolezze di quel sistema di contrappesi che avrebbe dovuto in teoria garantire creditori investitori e lavoratori
Da quelle macerie emergono capitoli importanti di un progetto riformista come già accaduto in passato anche dopo la crisi degli anni Trenta
E per essere ancora più precisi di un progetto riformista questa volta su scala globale capace di spaziare cioè dai andrà a Marconi a Kirch
La sinistra riformista imparato in questi anni ad andare oltre il capitale fisico da considerare il capitale umano e quello sociale come elementi determinanti per lo sviluppo e per la crescita
Modalità di condotte degli affari degno di fiducia sono una parte decisiva del capitale sociale
E la sinistra riformista non può non porsi il problema di preservarli e di introdurle dove mancano o dove vengono colpevolmente abolite e ogni riferimento al caso italiano e naturalmente punto
E di quelle modalità le sanzioni del mercato prima ancora che della legge sono una componente essenziale perché alimenti
Possiamo rivolgerci ad Andersen
Ma c'è un secondo aspetto che fa della questione con un punto di partenza
Poche vicende come questa chiariscono quanto sia dinamico il ruolo dello Stato di una moderna economia di mercato e quanto esso debba giorno dopo giorno abbandonare i campi in cui altri a volte anche il mercato
Possono fare come meglio di luglio ed occupare invece altri campi in cui lo stesso funzionamento dei mercati non può prescindere da una presenza puntuale
Del Pubblico né da una regolazione efficiente ed efficace
E questo vale per l'attendibilità dei conti delle imprese come e più ancora per la tutela di diritti pensionistici dei lavoratori
E oltre che fra i grattacieli di tam-tam Stan ebbene lanciare uno sguardo anche fra i fumi di Pittsburgh Pennsylvania o ancora più ad Ovest verso metà alta un ovaio
Fra le ciminiere della US Steel
O fra quelle della e chiesti le grandi compagnie l'acciaio che hanno chiesto e ottenuto una scelta protezionistica da parte di chi come Giorgio Gaber Bush non più tardi di due anni fa aveva promesso di abbattere con un lapsus che è passato alla storia tergiversa andar res intendendo Berners Antares barriere e tariffe
Ventisei anni dopo averne ottenuta una simile da Gerry Ford verrebbe da dire che non c'è nulla di così visto e di così globale come la reazione alla globalizzazione ed è qui non a caso un altro tema pronto per l'agenda riformista
Come affrontare l'impatto della globalizzazione a livello locale
Come scegliere qui ed ora fra la protezione dei datori di lavoro e quella dei consumatori come offrire una protezione ai lavoratori senza necessariamente legarla ad una protezione delle loro aziende
Non è dunque sul fronte delle scelte macroeconomiche segnatamente delle politiche di bilancio che i riformisti devono oggi ripensare le loro scelte
Quelle che hanno fatto erano giuste
Ma è piuttosto sui versanti delle regole e degli strumenti per stare sul mercato che si devono ritrovare una modalità per tornare a parlare al mondo delle imprese
Anche in un momento difficile come questa perché proprio in un momento come questo che deve risultare chiaro a tutti che il confronto durissimo senza possibilità di mediazioni e con il Governo e con la sua maggioranza
Ma non con il mondo dell'impresa al di là delle scelte che a molti appaiono mio per ed autolesionistiche della loro rappresentanza
Mai come in questo momento i canali di comunicazione fra le sinistre il mondo imprenditoriale sono apparsi esile di incerti
Minati dalla reciproca convinzione di avere a che fare con un interlocutore tutto sommato inutile perché pregiudizio rammenta reduce pregiudizialmente lontani
Ma mai come in questo momento
è apparso necessario ricostruire quei canali
Perché passati i primi duecento giorni non solo cento il mondo delle imprese tira le reti e si ritrova accanto a tanta paccottiglia a qualche scudo fiscale di cartone a troppi immigrati alle frontiere ha troppo pochi migrati nelle fabbriche
Si ritrova solo uno sciopero generale
Ed un conflitto sociale che rischia pericolosamente di coincidere con una ripresa di cui lentamente cominciano a intravedersi contorni
Ed anche perché passati i primi duecento giorni anche a sinistra non possiamo accontentarci di tirare le reti a raccogliere la sola orgogliosa rivendicazione del buon lavoro fatto nella passata legislatura e se quindi oggi appare sommamente difficile domani sarà inevitabile tornare a parlare
E chi è oggi al centro dalla battaglia altro non vede che lo scontro che gli è più vicino
Ma è compito nostro alzare lo sguardo e scorgere sulla linea dell'orizzonte i tanti segni di inquietudine di debolezza che il sistema produttivo italiano manda su cui dovremo confrontarci
Su che basi però
Beh certo su base in parte almeno diverse da quelle che abbiamo costruito nel negli ultimi anni con cura a volte fin troppo Milic meticolosa
Ad esempio non necessariamente sull'idea che tutto il sistema produttivo italiano sia composto esclusivamente da impresa incapaci di scegliere la qualità e di competere Suessa
E unicamente interessati a costruire in Italia le condizioni di costo diretto o indiretto capaci di consentire una scelta produttiva di basso profilo di breve periodo di corto respiro
Non confondiamo il contenitore Confindustria con il contenuto il mondo dell'impresa
Ne sull'idea che il mondo delle piccole e medie imprese avrebbe potuto comunque dovuto comprendere prima d'accettare poi lancia la necessità faccio solo un esempio di tenere una seconda una terza e una quarta contabilità
Perché era giusto così
Uno dei tanti insegnamenti che il caso Enron ci lascia e che regole complesse e dettagliate sono la mappa migliore per sfuggire a quelle stesse
Su queste basi non andremo molto lontano e del resto non ci siamo andati certo non dovremo stancarci di ricordare al mondo dell'impresa che i nostri concorrenti si trovano al Nord e non a est
Certo non potremo cessare di affermare che competere su una fascia diversa di mercato contiene in primo luogo alle imprese stesse e certo dovremo insistere fino alla noia sulla importanza di una forte presenza privata nei campi della ricerca e dell'innovazione
E certo dovremo lavorare perché i temi della trasparenza dei rapporti fiduciari siano fatti propri dall'impresa
E non solo declamati da noi ora nessuno credo può accompagnare meglio di noi che impresse su questa strada e le imprese lo sanno benissimo ma se vogliamo essere ascoltati e capiti dobbiamo anche ricordare qualcosa noi stessi
Dovremo ricordare a noi stessi che molte imprese tessili meridionali chiedono per emerge non Charlie non pagare imposte contributi ma chiedono che non sia più possibile per la modica cifra di due mila e cinquecento euro fare entrare illegalmente in Italia caro container pieni di tessuti capi di abbigliamento tessuti in Estremo Oriente
Quelle imprese non chiedono di avere in Italia la Romagna ma chiedono che si vede la differenza fra l'Italia e la Romania a cominciare dalle dogane
Se vogliamo essere ascoltati e capiti dovremo anche dare a Cesare quel che è di Cesare non esitare a intravedere un clamoroso punto di debolezza del sistema produttivo italiano non solo e non tanto nella piccola media impresa
Ma anche e soprattutto in una grande impresa che fa sempre e comunque della protezione e del rapporto distorto con il Pubblico la sua stella polare da quanto tempo il presidente di Confindustria non proviene da una società quotata
I nostri Kingdom indomiti grandi imprenditori fanno a gara per entrare in mercati non esposti alla concorrenza dall'energia alle telecomunicazioni e servizi a rete ieri
All'istruzione alla sanità oggi
Chiedendo di poter scremare la parte più redditizia della clientela e lasciando al pubblico il resto
E quando non lo fanno pur potendolo fare come accaduto in campo televisivo e perché di competere in realtà non hanno una gran voglia cane non mangia cane si dice soprattutto quando al governo
Siamo tornati agli anni in cui quando al privato andava male si vendeva al pubblico ieri era lì ieri oggi forse potrebbe essere Finmeccanica
Se vogliamo essere ascoltati e capiti forse dovremmo anche aspetti smetterla di pensare che Wynne urbanisti
Ricordare che in una moderna economia di mercato alla politica spettano le grandi decisioni strategiche la definizione ex-ante delle regole ma non la selezione dei progetti di investimento che tocca in un Paese normale al sistema creditizio e non alla pubblica amministrazione
Di questa scelta abbiamo infarcito i nostri atteggiamenti verso il Mezzogiorno e le imprese meridionali mettendo in campo quegli strumenti che in questi mesi si stanno rivelando il canale migliore per una rinnovata intermediazione burocratica e politica
Le tante imprese meridionali tecnologicamente avanzate ma non sono quelle meridionali i piccoli imprenditori che chiedono solo di crescere i moderni studi professionali ricercatori i giovani agricoltori sopportano a fatica
Il peso di una politica di una burocrazia che rappresentano più un freno che un servizio la semplificazione delle procedure o meglio l'eliminazione delle stesse tutte le volte che c'è possibile l'esternalizzazione di funzioni svolte dalla pubblica amministrazione l'assoluto automatismo e la generalità delle modalità di incentivazione delle iniziative imprenditoriali
La liberalizzazione privato gli atti privatizzazione dei servizi la tutela della concorrenza in tutte le sue forme
La piena autonomia della ricerca e la stretta relazione tra queste il mondo produttivo sono le chiavi per rispondere alla parte più attiva e dinamica dell'impresa nel Mezzogiorno e non solo nel Mezzogiorno
E per porre le basi per una nuova classe dirigente regole semplici e quindi e strumenti per stare sul mercato
Le cose da fare non mancano per un progetto riformista certo alcuni di noi
Pensano che lo spazio del riformismo non sia mai stato ridotto come oggi
Stretto fino a soffocare fra il movimentismo da una parte il populismo dall'altra
Ignorato da un sistema di nicchia in cui pesa più di ogni altra cosa la struttura degli assetti proprietari e io non mi riferisco solo alle televisioni
Attaccato da ogni con ogni pretesto è spesso da ogni direzione paradossalmente a pochi mesi di distanza dal momento in cui il maggior partito della sinistra si è dato esplicitamente una piattaforma politica riformista
Eppure e non a caso e proprio in questi momenti che del riformismo si sente il bisogno e si avverte la mancanza
La mancanza degli elementi che ne costituiscono l'essenza l'analisi disparte distaccate serena della realtà il riferimento inequivoco ai principi di sempre la fantasia e la creatività nella ricerca di soluzioni sempre concrete
Ma io credo che non ci sia molto da temere il riformismo come il grano comincia a germogliare sotto la neve grazie
Ora proseguiamo con alcuni interventi che riprendono le tematiche risposte DC ora da Nicola Rossi do la parola Ruggero Paladini
Due
Sta arrivando ecco sì sì
Dunque se stamattina anche adesso
Nicola Rossi altri oratori c'hanno ricordato che siamo alla vigilia di un surriscaldamento delle relazioni industriali nel nostro paese ma io non mi soffermerò in particolare
Su questo quanto sul fatto che
E da tempo che la riflessione
Di economisti e altri studiosi di scienza sociale si è occupata dei mutamenti che avvengono nel mondo del lavoro dell'impresa relazioni industriale in generale
Si parla da tempo di un superamento di quella divisione
Per lavoro che era stata delineata addirittura trasmette nella ricchezza delle nazioni col suo famoso esempio dello spirito
E di cui poi in fondo il terrorismo non rappresenta che una forma di diciamo così
Espressione avanzatissima
Questo sistema questo modo di produzione entrato in crisi questo è stato detto tantissime volte da tanto tempo
Nicola Rossi ci ricordava la crescente importanza che viene data al capitale umano rispetto al capitale fisico
Tutto questo ha una serie di implicazioni verrà nelle relazioni tra il capitale e il lavoro nell'impresa tradizionale e ha portato in passato a una riflessione su come coinvolgere i lavoratori nell'impresa in modo da fidelizzarli da renderli interessati e partecipi
Ora in realtà quando andiamo a vedere poi nella all'atto pratico tutte queste cose non si sono tradotte in creme si modifica la partecipazione l'azionariato operaio
La partecipazione agli utili
Sono avvenute in forme molto limitati per esempio nel caso delle stock option non sono avvenute in particolare nei confronti dei dirigenti dei manager per risolvere un diverso problema e cioè quello della diciamo rispondenza delle azioni dei maneggi raggiunti interessi degli azionisti ma sull'altro fronte non si è fatto poi molto e non si è fatto per morto per una ragione sostanziale
Partecipare in misura maggiore crescente al rischio dell'impresa
Implica anche partecipare alle decisioni
Tra partecipazione rischio e controllo esiste una relazione
E su questo sono avvenute in realtà le resistenze da parte del del capitale degli azionisti i quali resistono alle o a proposte di che comportano una partecipazione operaia
Dei lavoratori in generale alle scelte dell'impresa
Tuttavia sister da tempo da più di cento anni nelle esperienze più antiche in Italia o fuori d'Italia un diverso modo
Di organizzazione delle attività produttive d'impresa lavoro di consumo che sono le forme cooperative
Le forme di mutualità
Queste si sono formate secondo esperienze storiche diverse secondo dei paesi certamente in molti casi erano presenti degli aspetti sicuramente utopistici romantici
A volte il desiderio di realizzare il comunismo in una sola cooperativa
E naturalmente ci sono stati molti fallimenti
Tuttavia ci sono stati anche grossi successi e in Italia in particolare nel nord dell'Italia noi abbiamo una rette di esperienze di grande rilievo anche dal punto di vista quantitativo
Che ci dicono che un un modo di lavoro associato senza padrone
Ora modo di consumo collettivo
Senza l'intermediario della distribuzione a possibilità di esistere di funzionare e di crescere sono esperienze da cui nasce imprenditorialità da cui nasce così soddisfa soddisfacimento associare dei bisogni
Allo stesso tempo però la stessa crescita delle imprese cooperative del mondo cooperativo
Pone dei problemi in certi casi si creano dei problemi che potremmo definire con me separazione tra proprietà interessa un senso particolare e controllo
Questi problemi si sono verificati e rappresenta non è il caso di questo tipo di impresa se hanno una peculiarità particolari perché non solo tendono a creare una certa in avanti inamovibilità del gruppo dirigente ma poi espongono questa impresa è a una accusa che viene da un lato da parte del mondo
Diciamo padronale da Confindustria insomma tanto per intenderci di concorrenza impropria e dall'altra parte da una una cosa da parte dei sindacati di costituire nelle forme sotto le dei sfruttamento del dei lavoratori
Cosa che non solo riguarda in particolare le cooperative ma anche mo'il vero in generale il mondo del terzo settore e in certi casi non c'è dubbio che ci sono fenomeni di questo genere fenomeni che vanno ovviamente controllati il problema della vigilanza è un problema rilevante per per il mondo cooperativo e non solo
Ma diciamo in generale vanno anche sì occorre trovare i metodi per gestirli per elaborare regole di governance flessibili perché vittima questi aspetti
Oggi che parlo dovrebbe essere sancito tra l'altro l'accordo recentissimo che vi è stato tra le organizzazioni le imprese cooperative del mondo cooperativo e il governo
Questo è una corda interessante perché il governo era partito era partito con un intento punitivo chiarissimo
L'intento era nettamente quello di colpire finanziariamente ma soprattutto di negare l'esistenza stessa delle cooperative che non si riducessero a poche decine di membri
In particolare nel campo delle cooperative sociali
Poi com'erano sto spesso succede in realtà l'accordo è stato diverso e offre delle prospettive positive sommesso accesso un po'come nel Maestro e Margherita in cui il diavolo a Mosca arriva e finisce per fare del bene del delle azioni positive
L'accordo che c'è stata consente in prospettiva uno sviluppo del forme di crescita del capitale dell'impresa
Cooperative
Che riequilibri quel rapporto attualmente nettamente squilibrato che le costituisce cioè le norme pre preponderanza del delle riserve indivisibili ai due minuti sì benissimo
Questo può portare a una crescita della capitalizzazione del settore alla costituzione di un mercato dei titoli attraverso anche degli intermediari specializzati
E quindi a un ulteriore crescita delle impresse di questo genere pur mantenendo quella che deve essere la caratteristica fondamentale che le distingue dalle altre impresse norme Marri chiamiamole così e cioè il fatto che in questo genere di imprese il lavoro che comanda sul capitale
Ecco questo chiuso
Allora la parola Luigi Bianchi
Un esempio
Il bravissimo
Segue Gianfranco Viesti sì
Dunque sono Luigi Bianchi sono professore alla Bocconi della comitato di presidenza di futura non mi presento non essendo noto credo alle cronache
Allora i temi che ha posto Nicola Rossi sono anche quelli di cui all'epoca io
Soffre su cui mi vorrei soffermare brevemente devo anche dire che molti temi che lui ha sollevato mi trovano perfettamente d'accordo mi pare che i temi Della che sta del sistema economico industriale dello sviluppo del dell'economia e delle imprese non siano molto popolari oggi nella discussione della sinistra e purtroppo lei discussione che ci sono state anche centri congressi non hanno fornito molte indicazioni significative
In realtà se no andiamo a vedere per esempio il programma dell'Ulivo del novantacinque uno dei suoi meriti a mio parere indiscutibile è stato proprio quello di mettere al centro dei temi dell'azione della riflessione quello dello sviluppo del mercato
D'altro canto non c'è dubbio che proprio sul terreno delle ragione dell'impresa e della crescita del mercato i governi dell'Ulivo del centrosinistra abbiamo dato a mio parere ma non soltanto veemente mio la miglior prova disse
Basti pensare a tutta l'esperienza delle privatizzazioni che sono state fatte dell'apparato finanziario Banca industriale
Alle liberalizzazioni anche se parziale
Vorrei anche ricordare certi esempi di dedizione di professionalità che sono stati forniti nella gestione delle attività economiche penso all'esperienza di Mario Draghi al Tesoro allo stesso Comitato sulle privatizzazioni
E perché non dirlo anche a certe scelte che sono state fatte nella nomina di di Ménez era penso a Passera alle Poste le stesse Ferrovie dello Stato come costretto a riconoscere il Presidente del Consiglio ma anche la nomina del presidente dell'ENEL e molti altri esempi si possono fare
E devo dire che anche nella gestione dell'attività il tesoro è stato a mio parere
All'altezza delle sue responsabilità molti altri
Diciamo operatori o attori penso anche a parlamentari della sinistra no fornito in questi anni un contributo essenziale ricordo del su cui non è che stiamo facendo l'elenco ma insomma mi sembra che importante Comitato alla sinistra
Rivendichi il merito delle cose che ha fatto penso a Lanfranco Turci amava Agostini a Targetti e molti altri
Anche sul terreno legislativo è stato fatto molto e lo ricordava Niccolai in questo suo libro molto citato in questi giorni ricorda la legge Draghi ricordo anche
La privatizzazione delle Borse
Che ha dato il via a un cambiamento dissapore quasi epocale nell'attività finanziaria la stessa legge di riforma societaria al cui interno si ammirano diciamo così alcune soluzioni
Inquinate dalle vicende processuali del Presidente del Consiglio è frutto dell'azione del Governo in particolare dell'ultimo governo Amato
Un significativo apporto è venuto anche se è un po'più controverso dal legislatore tributario
E in generale come risulta dal dalla ricerca di di Pierluigi Ciocca la finanza italiana tratto una enorme crescita in termini quantitativi
Anche dell'azione del governo e è un fatto tuttavia che nonostante questo impegno si è testimoniato ripeto dall'Ipo di Nicola Rossi
Non solo i dati sulla crescita del sistema non sono stati e non sono incoraggianti ma al tempo stesso è diffusissima la sensazione anzi quasi la certezza che del resto confermata anche da indagini elettorali demoscopica e quant'altro che il mondo delle imprese abbia voltato le spalle alla sinistra ammesso che l'abbia mai girate prima per la verità
Si tratta dunque di partire da questa constatazione molto è stato fatto e io vorrei anche qui ricordare che la destra che oggi si candida a paladina della liberalizzazione delle privatizzazioni è stata completamente assente negli anni in cui i governi dell'Ulivo hanno posto mano queste rilevanti e assai significative riforme ricordo in particolare
La latitanza del professor Tremonti quando era commissario nella Commissione Finanze della Kandahar quando si discuteva della legge Draghi
E forse anche qui ogni tanto un piccolo scatto di orgoglio da parte della sinistra non sarebbe male intanto masochistico auto diciamo autoflagellazione
Ma partiamo da allora da questa duplice constatazione che il sistema economico in particolare il tessuto delle piccole e medie imprese ha beneficiato poco di questa azione pure tu cosa del Governo
Al tempo stesso il consenso di questa parte vitale dinamica del Paese non c'è stato in particolare le ultime elezioni politiche e allora si tratta di partire qui emettere
Affrontare il problema in termini però non rassicuranti e soprattutto senza l'illusione che vi siano soluzioni a portata di mano
Io credo che sia imponga oggi un radicale cambiamento di analisi e di prospettiva di azione
Alla sinistra se vuole competere con la destra nella ricerca di un nuovo consenso con una destra particolarmente insidiosa perché va a cercare il consenso
Nelle tasche delle persone con i condoni con gli scudi fiscali e io vorrei invitare a a prudenza coloro che adesso dicono che avrà non avrà successo la manovra ma vi assicuro che
Si tratta solo di aspettare ma sono valanghe valanghe i miliardi che stanno rientrando in Italia
Dunque io penso che il primo passaggio su cui è necessario confrontarsi su quella di è proprio un cambiamento culturale si tratta di mettere in discussione l'idea che i mutamenti del sistema economico ed industriale dipendano da un'azione di policy cioè che la sinistra debba fare di più di quello che ha fatto fino adesso
E che quindi le ragioni della mancanza di consenso dipendano da il non aver fatto abbastanza a mio parere è vero
Assolutamente vero il contrario occorre che la politica e la sinistra si impegni in questa direzione faccia meno politica faccia un passo indietro anzi più di un passo indietro
Sul terreno della produzione di leggi regolamenti a livello nazionale territoriale e così via c'è bisogno come ricordava prima Nicola di meno regole e per quanto possibile meno complicati inutile irrazionali ma che siano efficaci e giustificata economicamente
Le imprese hanno bisogno di meno vessazioni amministrative giudiziarie invece di scrupoloso e indipendente esercizio della discrezionalità che pure NSA essenziale immanente
Di contro alle di obblighi ma che siano funzionali a restituire efficienza e flessibilità all'attività di impresa in una parola
Di meno incertezza all'attività economica oggi e qui vorrei essere molto sintetico di opporre un testo che se qualcuno volesse leggere disponibile
Oggi l'attività dei delle imprese e vessata da una regolamentazione torrentizio disordinata per lo più di cattiva confezione tecnica della più disparato provenienza
Europea convenzioni internazionali atti del governo del Parlamento degli enti territoriali regolamenti raccomandazioni le autorità amministrative molto altro ancora in quasi l'ansia solo a fare il catalogo
Le competenze nella produzione regolamentare si sovrappongono e si accavallano spesso soltanto fosse per la difesa del pensavamo di ciascun ente autorità la Banca d'Italia la Consob la COVIP le autorità varie
Garanti e così via nuovi obblighi vengono imposti introdotti quasi ogni giorno da addirittura abbiamo adesso una disciplina che introduce la responsabilità penale delle persone giuridiche ma la chiama responsabilità amministrativa
Le imprese quotate in Borsa devono mantenere legioni di dipendenti e consulenti per la compliance la miriade di ukase che gravano sulla per attività aziendale giorno dopo giorno
Le imprese sono esposte ad una continua crescente incertezza giudiziaria sotto il tiro
E il rischio di azione decisioni spesso e prive di qualsiasi nazionalità economiche fintanto e financo etica
Sollecitata da un ceto professionale e forense Mère quale i anch'io appartengo ormai palesemente privo di alcuna inibizione ideologica disposto a tutto pur di campare la vita
E incline a patrocinare le azioni anch'
Etò ponendo a carico dei gestori dell'attività economiche veri e propri oneri sociali impropri
Tutelando senza ragione né nazionale economico creditori ma l'ha colto in malafede o risparmiatore tutt'altro che sprovveduti o afflitti dal nido Protection eventuali sudamericana e qui molti le imprese potrebbero fare penso alle cause che non ho fatto il conto le SIM o le banche la giustizia d'impresa è inoltre per lo più alla cieca colpisce all'ingrosso allo stesso modo i gestori del business gli amministratori dirigenti privi di alcun potere sulla base del grossolano assunto che lo signore non potevano non sapere le sanzioni cadono all'improvviso come una mannaia anche solo per il fatto di aver svolto l'attività di sindaco di una società di capitali per tre settimane prima di un fallimento
Le autorità di controllo di regolazione rivendicano spazi di intervento pervasivo crescenti spesso con lettura legittimo esercizio della sola moral suasion magari protetta diciamo così da certi uffici vitalizi
Che tuttavia nella sua declinazione italiana diventa quasi un diktat inappellabile dal sapore vagamente ricattatorio infine nuovi obblighi nove responsabilità che sono privi di fondamento legittimazione normativa sono semplicemente il frutto dell'impuntatura di solerti dirigenti e funzionari per lo più inamovibili
Non sempre inappuntabile professionalità e moralità individuali ma nonostante tutto questo profluvio di luglio anzi di regole il quadro del sistema industriale e finanziario italiano
Se confusa è tutt'altro che eccellente ed è ben lungi dal favorire ed incoraggiare la crescita e lo sviluppo
La corporate malpractice di là d'ogni livello anche nelle società più importanti e blasonate
Senza andare al caso Enron
Senza effettiva prevenzione efficace repressione scoraggiando l'afflusso è l'allocazione del pool abbondantissima un risparmio privato e non solo italiano
Conflitti d'interesse appropriazioni indebite in ogni segmento dell'attività economiche collusione addirittura malavitose estrazione di benefici privati del controllo a più non posso una sola cosa le tasche dell'imprenditore quelle dell'impresa
Alti manager che si appropriano con le sto Coxon del plusvalore su società del gruppo e senza fare nomi qualcuno avrà capito che mi riferisco mancanza di separazione tra proprietà e controllo con manager costantemente costretti a chinare il capo di fronte alle superiori tra virgolette esigenze della proprietà ma non dell'impresa
Illusione di Lecce alla luce del sole anzi rivendicate quasi con orgoglio
Quasi come un outing alla rovescia comportamenti borderline nell'operazione di finanza oggi non c'è operazioni di merger acquisition che non venga fatta transitare dall'estro del Lussemburgo dalla Svizzera o dalle Antille olandesi
Tutta la testa del capitalismo italiano e fuori Italia sta nei paradisi fiscali come ben sa il professor Visco i scarsamente nazioni due minuti anche tu va bene arrivo a dire quello che che fare dunque l'elenco non era completo che fare dunque io credo che si imponga una vera e propria
Rivoluzione culturale la sinistra e qui si tratta di mettere
A fuoco
Alcuni temi alcune idee su cui ragionare nei prossimi nei prossimi tempi abbandonando l'idea che il legislatore che la mano pubblica posso ancora debba ancora fare molto si tratta di creare a mio parere le condizioni di un ambiente istituzionale regolamentare adatto il quale consenta alle attività economiche
E loro promotore titolari di sprigionare le energie necessarie per la crescita limite decidendo anche di restare piccoli se necessario
E la politica deve di mente di limitarsi a creare le condizioni di ambiente la Kultur per usare un'espressione della tradizione tedesca ecco un elenco tubo un minuto e mezzo consentitemi si tratta di favorire i cambiamenti nei comportamenti degli operatori diffondendo la cultura della responsabilità individuale dell'etica degli affari
In risposta a quella delle regole della compliance obbligate dunque fatalmente elusiva nuove regole dove prescrizioni che risultano vessatorie
E quasi odiosi i controlli devono tenere conto del rischio d'impresa devono anzi incoraggiarlo e devono riconosce gli effetti di ruoli e le responsabilità dei soggetti che svolgono le attività economiche d'impresa
Lo sviluppo della Vespa Cristina veniva affidato per quanto possibile a codici di autoregolamentazione di adesione convinta ma spontanea anziché a regole e sanzioni bisogna favorire la diffusione di meccanismi di censura reputazionali non repressivi
Bisogna premiare il merito e le capacità individuali garantendo parità di accesso e promozione confessionale meritocratica ricco ripensando il sistema di accesso l'attività professionali anche con l'Universitario
Ho finito diffondere i valori e la cultura dell'investimento e del consumo operando affinché investitori e consumatori siano informati tutelati ma anche consapevoli certi rischi le incertezze delle decisioni dell'operazione impiego dei risparmi
Favorire lo sviluppo da managerialità
E lo ricordava anche Giuliano Amato in questa sua bella relazione come essenziale volano della crescita dell'impresa anche nelle imprese negli enti pubblici nelle autorità ripensando al sistema di recruiting dell'autorità indipendente notare delimitare circoscrivere la residua ingerenza politica del ministero e dei ministeri nella nella economia ridefinire ancora cito Giuliano Amato
L'ambito di effettiva sussidiarietà dell'autorità amministrative giudiziarie ripensando anche qua i meccanismi di reclutamento di aggiornamento professionale dei rispettivi componenti e appartenenti nonché il funzionamento della giustizia l'impresa come si può constatare da questo mio intervento che è stato evidentemente necessariamente sintetico il programma è ampia ambiziose come si diceva una volta
Di vasto respiro non so se con questo programma la sinistra vincerebbe le prossime elezioni politiche e soprattutto se otterrebbe la benevola benedizione di Antonio Di Pietro di Fausto Bertinotti
Né quella dei guru del Correntone certamente se lo applicasse anche solo in parte con convinzione a mio modesto avviso la sinistra acquisirebbe un merito storico verso le generazioni che verranno in Italia e scusate se è poco
Montera Gianfranco Viesti era stato preavvertito dove già in Francia i clan
Segue segue il legislatore tributario che ha dato un contributo importante ma controverso è stato appena detto
Grazie ma da sempre la la questione territoriale è una questione centrale nello Sviluppo Italia
Direi che che possiamo ci sono almeno due tipi di questione territoriale una la questione territoriale classica che c'è un nodo più sviluppato con più domanda di lavoro
è un Sud meno sviluppato con meno con più offerta di lavoro ma c'è anche una questione territoriale molto più interessante e dentro al Nord e Vento del Sud ed è fatta dalla questione
Negata alle tante Italie e ai tanti no al testa ai tanti Sud che ci sono all'interno del Sud se semplicemente li si vuol guardare e quindi al fatto che lo sviluppo italiano è una somma piaccia o no di tanti sviluppi locali
Che sono molto diverse
La tesi che sosterrò in questi pochi minuti è che le politiche territoriali
Potrebbero essere un grande spartiacque fra una visione il centro sinistra una visione di centrodestra e potrebbero essere lo sono in parte ma potrebbero essere molto di più un grande terreno di sperimentazione del riformismo
Un terreno sul quale è mettere in gioco una visione moderna dello sviluppo economico ma legata a fattori non economici dello sviluppo che tanto sono importanti
Con politiche territoriali teniamo cose molto diverse
Tutte interessanti intendiamo le politiche delle reti perché i territori non stanno fra loro e allora io credo che fra politica delle reti transnazionali e grandi opere ci sia un un un abisso di mezzo e ci sia un modo di centrosinistra di vedere le le le politiche delle reti e tutto quello che c'è intorno alle politiche delle reti che è molto diverso dall'idea tutta cemento delle grandi opere
Ci c'è la la cooperazione transnazionale transfrontaliera che come presidente Amato sa perfettamente e è un terreno fondamentale di sviluppo innanzitutto alle regioni deboli del Mezzogiorno cioè il Mezzogiorno cresce nel Mediterraneo o non cresce
E e c'è un modo di vederla con tutta la ricchezza della liberazione che è molto diverso dal semplice dal semplice incentivabile localizzazioni che ci possono essere solo fino a un certo punto
Ci sono politiche locali del mercato del lavoro in cui si ritorni a coniugare flessibilità e concertazione locale
Che sono una cosa molto molto diversa dall'idea delle gabbie salariali o dalle di differenziazioni brusche di costo del lavoro e insomma ragionare intorno a politiche di contesto
Locale
Politiche che come diciamo noi nel gergo degli economisti diciamo creino economie esterne
Treno classi dirigenti locali valorizzino ai saperi locali anche con una una un'azione di incentivazione ma che siano politiche di lungo periodo può essere un terreno di straordinario interesse
E può essere un terreno totalmente alternativo a quella che si sta definendo come la politica territoriale del Governo
Il governo Berlusconi sta applicando le tesi del convegno della lega Nord di Milano dal novantasette come sua politica territoriale
Allora quelle tesi diceva no secessione
Perché con la secessione guadagniamo tutti il Nord alla moneta forte il Sud dalla moneta debole svaluta e quindi riceve Investimenti hanno diciamo una visione un po'tozza ma che ha un un significato economico questo non c'è stata
E a e e adesso vediamo con grande preoccupazione diciamo un azione di governo che a parità di moneta
Sta cominciando a creare queste condizioni lei in fasi straordinaria è fuori luogo che c'è nel libro bianco del mercato del lavoro sulle differenze salariali
Che sono altra cosa da opportune differenziazioni nel costo del lavoro
è uno di questi tasselli il fatto che si pensi a dei contribuzioni omogenee su tutto il territorio nazionale omogenee per funzioni
Che nelle aree a grande domanda di lavoro
Sono un un semplice regalo all'impresa e direi lei enfasi sulle migrazioni interne come meccanismo risolutore
Della domanda di lavoro no come meccanismo necessariamente creatore ignorando apparato che ci sono grosse migrazioni interne ancora nel nostro Paese oggi di cui sappiamo ben poco e direi l'elemento centrale che si è concretizzato in questi giorni e cioè
Le le gabbie dei diritti
Io personalmente penso che diciamo tutto si possa discutere innanzitutto l'articolo diciotto e che lei Lella ricordarne legislazione del lavoro possa essere rivista possa essere cambiata possa essere trasformata ma questa mia idea è diciamo c'è un badato da questa mia idea
E il fatto di togliere la garanzia del reintegro ai neo assunti del Mezzogiorno
Ecco questo è lo trovo un ritorno agli anni cinquanta
Cioè a vedere la la il DAP questione territoriale italiana semplicemente con occhi diciamo anni cinquanta di di gli occhi di Pagliarini differenziamo il costo del lavoro differenziamo le condizioni del di lavoro abbassando quelle che ci sono nel Mezzogiorno
Svilupperemo svilupperemo il nostro Paese credo che farà una suggerimento di politiche territoriali concertate
Snelle ed efficienti incerto ma che facciano forza sul patrimonio di culture locali sul patrimonio di classi dirigenti sui sentieri distrettuali di sviluppo da un lato e quello che io penso potrebbe essere diciamo una delle possibili politica di centro sinistra è la visione Pagliarini credo che ci sia un mondo e credo che nella società del Nordeste come nella società del Mezzogiorno
Si possa creare consenso intorno a politiche intelligenti di questo tipo e ci sia grande sconcerto invece verso il ritorno a politiche molto dolorose come quelle che si stanno
L'ultimo l'ultimo
Argomento che voglio toccare est naturalmente un argomento centrale in questo aspetto del federalismo ed è il federalismo io questo mi preoccupa molto io leggo testi sul federalismo e non so se sono di centrosinistra o di centrodestra o meglio leggo testi di autori di centro sinistra e di autore di centro destra ritrovo pericolosamente uguali
Credo che esista un federalismo di centro sinistra è un federalismo e centrodestra chiunque legga gli stenografici della Commissione affari costituzionali del Senato lo vede
E siamo e credo che un federalismo di centro sinistra si possa distinguere in almeno quattro aspetti fondamentali del federalismo di di testa il terreno e il teste quello mistico qualsiasi cosa a livello locale purché sia a livello locale
E ed è quello di Bossi per cui c'è questa idea
Del tutto di
Zanca
Che ci debba la sicurezza debba essere a livello locale
Che è un'idea del tuo assolutamente bizzarra nel momento in cui al convegno di Palermo
Degli industriali si cita la cooperazione fra polizia e carabinieri come grande successo dell'integrazione delle politiche di sicurezza poi nella legge sulla devolution si propone la polizia regionale che non si capisce bene cose il il federalismo mistico dice che qualsiasi cosa va a livello locale ed è un bene io penso proprio di no e penso che diciamo sia opportuno decentrare volto come sia opportuno tenere un secondo federalismo
Di destra il federalismo di Tremonti il federalismo con lo Stato minimo
Facciamo la riforma tributaria nazionale diminuendo le aliquote non parliamo della tassazione regionale così a livello regionale le regioni che vogliono dare servizi pubblici dovranno alzare le tasse
Credo che a questo si possa opporre un un sano federalismo di sinistra per cui una diversa articolazione funzionale delle politiche non equivale a una riduzione dei beni pubblici locali e non equivale diciamo a una differenziazione delle prestazioni
Un terzo aspetto è il federalismo diciamo alla Formigoni le regioni sono il cento qualsiasi cosa date date dalle regioni perché noi a livello regionale costruiamo il nuovo tessuto politico locale non credo sia giusto credo che un federalismo di centrosinistra sia un federalismo
Verticale dei municipi delle regioni e soprattutto del dialogo verticale non a caso il governo vuole rimettere in discussione le competenze concorrenti perché diciamo c'è un'idea un po'proprietaria dei poteri legislativi che invece è molto diversa da un'idea di cooperazione verticali secondo me di centro sinistra dei poteri cooperative e infine c'è il federalismo diciamo alla Pagliarini alla Calanni federalismo del gettito
La diversità del gettito è il fine del federalismo perché ognuno ha diritto a quello che il gettito fiscale della sua regione consente
Credo che questo sia un federalismo di destra e credo che diciamo
Il fedele il il gettito fiscale e quindi la responsabilità fiscale delle classi dirigenti locali sia un mezzo
E non un fine in sé è un mezzo per diciamo non tornare indietro e cioè alla deresponsabilizzazione della spesa soprattutto nel Mezzogiorno
Ma diciamo un mezzo per gestire servizi pubblici è diciamo Ubu diritti dei cittadini che siano il più possibile omogenei credo che sia di centro sinistra volere
Diritti pubblici più possibile a omogenei con classi politiche responsabilizzate
E non sia di sinistra a dire che quello che perché che procura il gettito regionale c'è per cui la perequazione non è un gentile dono ma la perequazione sta dentro il meccanismo di federalismo
Credo che se se sì sì ci si contrappone in questo modo
Non si fa meridionalismo per cui poi si perde al Nord
Credo che se si fa in questo modo si smette come purtroppo è stato fatto in passato di inseguire un po'la lega sul suo terreno ma si fa una proposta per l'Italia
Una proposta che va bene al Sud che va bene al Nord perché credo che questo debba essere l'obiettivo e credo che questo si possa fare molto dal centro sinistra differenziandosi molto dall'azione del governo attuale
Gianfranco agli spettatori
Bene chiude questa parte di interventi sull'economia Vincenzo Visco voi apriremo capitolo Europa con Umberto Ranieri
Ma è ormai chiaro che la gran parte dei problemi che le fosse riformista incontro in questa fase derivano dalle difficoltà a comprendere fino in fondo la nuova realtà economica sociale e quindi politica che si è andata sviluppando negli ultimi decenni
E quindi dalla difficoltà ad aggiornare un patrimonio politico e culturale
Che ha le sue origini e codificazione nei decenni centrali del secolo scorso
Mentre le teste possono facilmente accettare il liberismo senza freni che sempre si associa a periodi di forte trasformazione economica
Di cambio di paradigma produttivo come quello a cui da qualche tempo assistiamo così come trova coerente con la sua natura la selezione darwiniana temperata dalla compassione caritatevole
Per la sinistra le cose sono più difficile perché il progresso il futuro in questo caso entra inevitabilmente in conflitto con le conquiste del passato
E il timore di perdere terreno ritorna indietro spinge l'acqua cautela al pessimismo alla conservazione dell'esistente alla difesa rispetto ad una fase di sviluppo nuova inedita e che tuttavia inarrestabile
Della nuova realtà della nuova economia bisogna prendere atto fino in fondo
E per questo è necessario cambiare innovare e riformare senza paura e senza veti pregiudiziali perché solo cambiando si potrà recuperare consenso si potranno garantire risultati già raggiunti e otto né io né di nuovo
E in questo contesto che vanno inserito anche le prospettive delle politiche riformiste a livello nazionale in particolare quelle collegate sistemi di welfare e al Spagnuolo pubblico nell'economia e quindi io accennavo molto sinteticamente ad alcuni problemi che riguardano l'atto il sistema fiscale dall'alto il sistema di UE per quanto riguarda i sicari positivi è un dato di fatto che la concorrenza fiscale tra Paesi e cresciuta fortemente e ciò ha provocato alcune conseguenze evidenti la pressione fiscale ha smesso di crescere in tutti i Paesi anzi ha cominciato a scendere in alcuni in particolare quelli dell'Europa settentrionale dove storicamente essa è sempre stata molto le elevati
La tassazione sul capitale sulle imprese si è ridotto ovunque tende a ridursi ulteriormente mente sia cresciuta quella sui consumi e sui prodotti energetici
Le imposte sul lavoro rimangono elevate le pressioni a favore di una riduzione generale dove generalizzata delle tasse si diffondono in molti Paesi
Ad indicare semplicemente il fatto che il prezzo in termini di imposte dei servizi pubblici viene considerato troppo elevato e che quindi si ritiene preferibile ottenere una maggiore disponibilità di reddito il personale per provvedere direttamente non era così in passato quando l'intermediazione statale nella produzione di beni e servizi pubblici veniva considerata positivamente sostenuta dal consenso
In Italia la situazione resa ancora più critica dalla circostanza che il nostro debito pubblico circa il doppio rispetto alla media europea
Sicché la nostra spesa per interessi anche se almeno doppia rispetto a quelle degli altri paesi europei ed OCSE il che significa che una rilevantissima quantità di risorse viene annualmente sottratta ai contribuenti e restituita come interessi al portatore del debito pubblico italiano che possono essere famiglia impresa Italienne uno o estere
E si tratta di rito risorse ingenti valutabile in circa tre punti di prodotto interno lordo
La percezione di pagare troppe tasse rispetto ai servizi ricevuto viene quindi ulteriormente rafforzato
E su questo aspetto specifico e mancate manca ogni informazione al fine di stimolare consapevolezza e coinvolgimento la concorrenza fiscale e la contestuale necessità di preservare livelli adeguati di entrate pubbliche ha provocato riforme fiscale in molti Paesi e anche in Italia tuttavia è chiaro che una risposta razionale questi problemi può essere data solo a livello internazionale dove peraltro si incontrano le maggiori difficoltà dal momento che per limitarci soltanto l'Europa
All'unione monetaria anche la stessa Unione monetaria vi sono Paesi forniti di diritto di veto che presento nel nuovo sistema impositivi caratteristiche tipiche dei paradisi fiscali
Il rischio di una rincorsa verso il basso e quindi reali
Ma il responsabile non ostacolarla anzi assecondarla come sta facendo il governo con la sua pseudo riforma attualmente in discussione che in buona sostanza oltre ad una formidabile anche se solo promessa riduzione delle tasse per i più ricchi
Si vede riduce l'uno il tuo io avevo busta detassazione al capitale finanziario a Coppi accoppiata all'importazione in Italia di un regime di Holdings caratterizzato dalla detassazione delle plusvalenze
Leggi regime caratteristico di paesi fino a ieri considerati non a caso paradisi fiscali
Per il futuro prossimo correva quindi prestare molta attenzione alla struttura impositiva e alla gestione a macchina fiscale con l'obiettivo di mantenere non peggiorare i livelli di competitività raggiunti rispetto agli altri Paesi e di proseguiva nel processo di via emersione degli imponibili che è stata una delle caratteristiche più positive innovative del quinquennio passato
Ma problemi ben più delicati e complessi
Si pongono per il sistema di welfare che rappresenta il lascito più importante del secolo scorso per i Paesi europei
Il riformismo nel Novecento ha fornito una legittimazione al capitalismo stimolando l'assunzione da parte degli stati dei principi di solidarietà e mutualità tipici della fase di autorganizzazione del movimento operaio
Allo Stato sono stati quindi attribuite progressivamente funzioni di una distribuzione di assicurazione contro i rischi dell'esistenza ma anche di riconoscimento e sostegno dell'organizzazione delle dei lavoratori
Io welfare diventato stato lo Stato si è trasformato in un welfare tetro
A ben vedere è questa l'origine dello statalismo tradizionale della sinistra socialdemocratica
Ora non c'è dubbio che oggi questo modello sia in crisi sia per ragione di costi sia per la crescente difetto di legittimazione consenso
Dato che l'evoluzione dell'economia della società fa sì che l'università all'intervallo non è fatta salita della tutela si vada restringendo
Contribuendo a creare anziché inclusione sociale nuove forme di emarginazione e nuove povertà
Rilevanti disparità di trattamento inoltre il modello basato su burocrazia pubbliche che provvedono all'erogazione di servizi e trasferimenti appare sempre più inefficiente insoddisfacenti
Ciò significa che occorre prendere atto che l'evoluzione dell'economia della società indicano oggi la necessità di una corrispondente coerente evoluzioni dei sistemi di welfare verso forme più articolate meno dirigista e più associative solida viste mutualistiche e muto liste e quindi più idonea a combattere i processi di disarticolazione di esclusione emarginazione che sono in corso
Ciò richiede interventi importanti in molti settori dall'organizzazione del mercato del lavoro che richiede solide forme di ammortizzatori sociali più possibile generalizzata
Efficienti servizi per l'impiego formazione permanente eccetera a quella dei trasferimenti monetari alle famiglie che dovranno essere integrati nel sistema di prelievo del reddito secondo schemi di imposizione negativa
Gli unici in grado di risolvere il problema delle nuove povertà di importare la redistribuzione in maniera equa perequate trasparente riducendo al tempo stesso al minimo l'intermediazione politica e burocrati
Andranno inoltre previsto che stese modalità assicurative contro Visco di disoccupazione in parità invalidità eccetera
Da estendere anche a settori diversi da lavoro dipendente tradizionale nonché forme mutualistiche su base nazionale o territoriale che possono riguardare settori tradizionali o nuovi bisogni
Andranno rafforzati i servizi sociali di carattere locale integrati anche in questo caso da interventi mutualistici in altre parole l'alternative non deve essere tra stato e mercato bensì tra Stato e mutualità tra attività di produzione di retta interventi di promozione e sostegno indirizzo e controllo da parte dello Stato degli enti pubblici ad attività associative
E a spese ESP solidaristiche che libica liberino energie e capacità organizzativa della società
Si tratta incerti in certa misura di un ritorno alle origini necessario per evitare la privatizzazione del sistema di tutela attuale per ricreare consenso intorno a politiche inclusive ispirate alla solidarietà il welfare attuale costruito su misura per una società ormai superata dall'evoluzione economica non può infatti suscitare particolare consensi
Ciò non esclude il fatto che servizi come sanità istruzione debbono rimanere sostanzialmente pubblici anche per contenerne i costi
Mentre per quanto riguarda la previdenza sarà inevitabile portare a compimento le riforme già impostate per fare i conti in modo definitivo con il problema dell'invecchiamento della popolazione
Nel complesso la nuova per guelfo potrà costare anche di più di quella attuale come entità delle risorse a ciò destinate ma non necessariamente di più per il bilancio fu le risorse disponibili infatti sono rimarranno limitate e le esigenze presenti sono molti
Il problema è essere consapevoli che l'alternativa alla privatizzazione alle Lusore che soluzioni individualisti
Consiste nel saper coinvolgere nuovi ceti nuovi soggetti né un nuovo e più moderno Poggetto assumendo direttamente la rappresentanza dei protagonisti della nuova economia
Le nuove professioni e la nuova attività le piccole imprese e lavoratori parasubordinati e lavoratori part-time interinali eccetera che devono non trovare nella nella sinistra una loro rappresentanza diretta
Mentre troppo spesso noi li abbiamo lasciati alla gestione della cavalier Berlusconi come del corso Tremonti
Bene con qualche trepidazione do ora la parola d'Umberto Ranieri il quale è da stamattina che sta seduto lì e scrive
Se ci dice tutto quello che ha scritto stasera gli spettatori dell'Eliseo penseranno che a Giuliana De Sio è venuto alla banca
Quindi ti prego dentro le tue parole non potranno che ex novo il sei è un diciamo intorno da bene io mi trovo svolgere alcune considerazioni sull'indirizzo di politica estera ed europee della sinistra italiana
Una sinistra che già nel corso della precedente legislatura non è mai da dimenticare
Porto avanti una linea di politica estera che consentì al nostro Paese di riconquistare credito e autorità sulla scena internazionale
Nella nostra riflessione c'è prima di tutto da valutare le conseguenze che la vittoria del centrodestra comportato nella politica estera ed europea dell'Italia
Tutti i comportamenti del governo ci dicono
Che sull'Europa siamo ad uno spostamento di asse della politica italiana
Il secondo ministero Berlusconi sta tentando a modo suo di reinterpretare la funzione dell'Italia in Europa il suo proposito del resto è abbastanza chiaro
Collocare il nostro Paese nel campo delle forze dei governi che resistono ad uno sviluppo della dimensione sovranazionale nel processo di integrazione questo mi sembra in sintesi il giudizio che oggi è possibile da a spingere in questa direzione in particolare l'anima leghista del centrodestra
Quella che descrive l'Unione come una inquietante costruzione burocratica illiberale
Ma io credo che al di là delle sguaiate esternazioni verbali di Bossi ci sia qualcosa nelle posizioni del centrodestra
Che appare legato con quanto sta avvenendo in una parte della destra europea ma anche in settori del partito popolare europeo un partito in cui
Al liberismo di Aznar può affiancarsi oggi l'ambigua difesa dell'identità tedesca propugnata da Stoiber
La verità è che appartiene a questa nuova anima della destra europea
Una peculiare edizione del percorso comunitario un percorso da contenere dentro i rigidi confini del metodo intergovernativo da stemperare che considera l'allargamento dell'Unione come un'occasione meramente economica commerciale in Italia
Credo sia il ministro dell'economia Tremonti l'Inter per tre più lucido di una tale linea le argomentazioni di Tremonti meritano attenzione per due motivi perché tende a togliere legittimità democratica l'intera esperienza comunitaria quanto descrive l'avanzamento dell'integrazione come il prodotto di un'oscura burocrazia Brussel lese
E perché la sua idea del futuro dell'integrazione si traduce nella conservazione di quella sovranità di cui invece sarebbe oggi possibile il trasferimento almeno parziale ad un vero soggetto politico europee
L'impressione in estrema sintesi che si ricava dalle posizioni di Tremonti e che il governo di centrodestra consideri l'Europa come un obbligo a cui non è possibile sottrarsi
Che prevale nel centrodestra una concezione minima dell'Unione una visione residuale dell'Europa comunitaria
Residuale nel senso che a destra viene sottratto l'intimo valore politico
Per conservare solo quegli elementi che di volta in volta si considerano funzionali al proprio tornaconto io credo del resto che queste posizioni
Abbiamo condotto Renato Ruggiero alle dimissioni altro che incompatibilità caratteriali Ruggiero era
Il ministro degli esteri di un governo di centrodestra contro cui avevamo votato nel giugno del due mila e due ma aveva avvertito il rischio di un declino del ruolo dell'Italia in Europa
E le dimissioni di Ruggiero a ben vedere hanno segnato un punto di svolta nel profilo internazionale dell'Italia determinando tra l'altro ma non è colpa di Ruggiero
Un interim eterno del Presidente del Consiglio alla Farnesina una situazione imbarazzante che rischia di farci precipitare nel ridicolo
Se così stanno le cose io credo che la sinistra faccia bene a interrogarsi sulle conseguenze per l'Italia di una tale politica non si tratta solo del rifiuto di una tradizione europea Istica da parte del governo
Le tradizioni sono importanti ma possono anche essere accantonate
Il vero rischio e che questo nuovo scenario si traduca in un declassamento del nostro paese sulla scena internazionale in un suo precipitare ai margini del processo di integrazione il caso di ricordare
Che il valore dell'europeismo italiano di cui il centrosinistra è stato un interno Petre è stato quello di portare l'Italia sulla frontiera più alta dell'integrazione permettendo al nostro Paese
Di partecipare in modo non subalterno ai flussi di modernizzazione che hanno attraversato il nostro continente quale destino si delinea rette per un'Italia prigioniera di prudenze nazionalistiche euroscettico critico verso l'integrazione
Un destino di marginalità non è una conferma di questo rischio la povertà dell'incontro bilaterale con la Germania dalla scorsa settimana Trieste
Io trovo imperdonabile dissipare un rapporto dell'Italia con la Germania è un rapporto che era stato
In più occasioni decisivo negli ultimi anni il documento sul futuro dell'Unione che ha aperto alla convenzione e lo strumento prezioso delle cooperazioni rafforzate sono il risultato della collaborazione italo-tedesca
Fino al Consiglio europeo Diniz la verità è che questa situazione accresce le responsabilità della sinistra nel riprendere una incisiva battaglia perché l'Italia resti protagonista della costruzione europea ma per condurre questa battaglia
La sinistra deve avere consapevolezza dei problemi che oggi si pongono non andrebbe lontano una sinistra che coltivasse un europeismo declamatorio di maniera una sinistra inconsapevole
Delle oggettive difficoltà della costruzione europea compreso un pericolo effettivo di burocratizzazione e centralizzazione e tuttavia occorre essere chiari
Se il centro destra utilizzare i problemi che si pongono oggi nella costruzione europea come l'occasione per offrire una lettura riduttiva dell'integrazione
La sinistra italiana è persuasa viceversa che la risposta tali problemi consiste nell'offrire più Europa le nostre comunità civili ecco l'animo con cui la sinistra guarda i lavori della Convenzione europea
Non sarà facile
Certo quello che ci attendiamo non sono come è stato detto adattamenti funzionali delle istituzioni
Ma una sua rinnovata finalizzazione una sua forte riconoscibilità democratica strumenti e procedure per consentire un governo dell'economia e l'Europa cui pensa la sinistra è un soggetto politico in grado
Di partecipare al governo della comunità internazionale un Governo necessario dinnanzi alle incognite della globalizzazione a alle nuove minacce alla pace
Di fronte a problemi di tale portata io credo che occorra ricordare che l'Europa costituisce uno straordinario strumento per la promozione di maggiore giustizia nel mondo
Essa rappresenta una potenza civile di segno diverso da quelle classicamente nazionali in cui la forza economica e militare si traduce direttamente in maggiore o minore
Influenze una potenza che presenta attrattive
Potete potenzialità di assoluta originalità che ne fa uno strumento nuovo nella storia del mondo e tuttavia su concludente Giulia nuova in questa Europa non tali questa Europa con tali potenzialità è ad un bivio
In un mondo investito da mutamenti straordinari nei propri cassetti
Ed è qui libri
Se l'Unione europea non riuscirà a muoversi più in fretta in modo più coesiva
Nel settore della sicurezza e della politica estera rischierà di essere tagliata fuori di condannarsi a un ruolo marginale c'è bisogno quindi di un impulso forte che vorremmo si esprimesse anche nella convenzione a fare dell'Unione un soggetto capace di una efficace azione internazionale
Ed è su questa base che andrebbe affrontato il nodo dei rapporti tra Unione Europea e Stati Uniti
La lettura più credibile che la questione statunitense non può più essere quella di un intero in cerca di un nuovo dominio mondiale
Il vero dilemma della politica estera americane tra impegno multilaterale e pendenze unilaterali Istica lo abbiamo visto proprio in queste settimane
Quando al successo dell'azione militare contro il regime dei talebani avviata all'insegna di un coinvolgimento di un ampio arco di soggetti è sembrato seguire un ritorno di Washington supposizioni disegno unilaterale
La verità è che a sei mesi dall'undici settembre è legittimo interrogarsi sulle tendenze prevalenti nella situazione internazionale
Dopo l'undici settembre era sembrato possibile che l'urgenza di dare risposte condivise alla strategia terroristica consentisse di affrontare questioni lungamente disattese la sensazione che si procede a rilento richiesti su molte di quelle speranze sia inevitabile nutrire molti dubbi in questo quadro
Forti sono le preoccupazioni suscitate dal discorso allo stato sullo stato dell'Unione in cui il presidente Bush annunciò l'esistenza di di di di una sorta di triangolo della morte
Iran Iraq Corea del Nord
E la dottrina dell'attacco preventivo secondo il quale gli Stati Uniti si dovrebbero preparare a colpire indiscriminatamente Stati diversi dell'Afghanistan tutto ciò conferma che all'interno
Dell'amministrazione bus continuano ad essere divertente azioni di una condotta disegno unilaterali distico sarebbe
Un errore gravido di conseguenze negative un'offensiva militare USA contro l'Iraq si tratterebbe di una decisione capace di aprire
Un fronte di straordinaria difficoltà non solo per l'aria mediorientale ma anche e soprattutto per il rapporto Stati Uniti Europa da questo punto di vista
Le parole di Chris Patten che ha chiesto a Saddam di riaprirsi alle ispezioni delle Nazioni Unite
E agli USA di rinunciare ad operazioni militari appaiono di grande saggezza e non possono non trovare sostegno da parte nostra il fervore atlantista del Presidente del Consiglio da questo punto di vista ci appare inutile
La vera necessità non è quella di mostrarsi fedeli agli Stati Uniti ma piuttosto quella di lavorare
Perché la potenza statunitense sia orientata a cooperare con la comunità internazionale nella soluzione dell'emergenza e dei rischi per la sicurezza
Questo il punto ma ciò è possibile a condizione che l'Unione europea
Assume il carattere di un vero soggetto politico con un proprio progetto strategico con una propria visione dell'azione internazionale della diplomazia distinta
Da quella degli Stati Uniti distinta non significa alternativa o contrapposta come è stato scritto uno stile europea un approccio europea i problemi della sicurezza del sottosviluppo della governance
La differenza sostanziale con gli Stati Uniti e nella convinzione europea secondo cui il sistema internazionale per essere governato ha bisogno di regole di istituzioni forti
E torniamo per questa via al nudo da cui siamo partiti il nodo di cui la sinistra non può essere consapevole può non essere consapevole occorre stringere i tempi della costruzione politica dell'Europa
Per questo guardiamo con speranza alla convenzione da cui dovranno venire anche impulsi indispensabile a fare dell'Unione un soggetto capace di svolgere un efficace azione internazionale quello che è certo che non bastano i retorici omaggi di fede europeista di Silvio Berlusconi soprattutto se essi vengono quotidianamente smentiti dalla concreta iniziativa in Europa del suo governo
Quello che è necessario che una sinistra che intenda tornare ad essere forza di governo
Assuma direttamente la responsabilità del migliore europeismo italiano non una vuota retorica né una religione consolatoria ma una concreta visione del ruolo del nostro Paese
Né la comunità internazionale a questo compito la sinistra italiana
Dovrà lavorare e io credo potrà sapere potrà passo
Abbiamo allora nell'ordine su questi temi gli interventi di Ugo Intini e di Giorgio Napolitano
Ugo era seduto lì io ora non so dove
Ecco luce vidi qua non si vedono le prime file
Giorgio era lista seicento
Diciamo la verità la sinistra italiana è la più disgraziato d'Europa si deve perciò concentrare sul primum vivere e per questo non c'è da inventare nulla si può ripetere uno slogan quasi ovvio visto che finalmente battiamo moneta europea dobbiamo battere anche politica europea cosa non facile perché non abbiamo uno normale vestito coperti e questo a fare addirittura in modo clamoroso ma non l'abbiamo neppure una normale sinistre europee e questo è il nostro problema
Anzi un problema dell'Italia perché la normalità della destra e della sinistra sono due facce della stessa medaglia si rafforzano l'una con l'altra in un circolo vizioso
Una normale Sinistra Europea segue politiche moderate per due ragioni la prima è ormai normalmente accettate
Per la logica dei sistemi maggioritario bipolari dove si vince o si perde al centro
Ma c'è una seconda ragione poco dibattuta che diventerà sempre più importante ed evidente nei quindici Paesi dell'Unione europea oggi è nei venticinque domani si alterneranno sempre più governi di sinistra e di e tuttavia tutti insieme questi governi dovranno seguire una politica comune sempre più ma mano che le scelte decisive si trasferiranno in politica economica fiscale extragiudiziaria dalle singole capitali a Bruxelles
Sempre più allorché si deciderà non all'unanimità ma a maggioranza ecco allora che la politica dell'Unione sarà costituita dal minimo comune denominatore tra i governi di destra e quelli di sinistra
Avremo perciò politiche inevitabilmente convergenti verso il centro
Governi di destra costretta a seguire politiche moderatamente di destra e governi di sinistra costretti a seguire politiche moderatamente di sinistra
Non c'è posto in questo contesto per sinistra di governo massimaliste ideologiche o estremizzando
E allora dobbiamo essere chiari colmare a dalla protesta con i compagni di Rifondazione con i giovani compagni no global
Se avessero ragione al cento per cento se avesse l'Italia al cento per cento dei voti del potere comunque non potrebbero fare ciò che vogliono e ciò che promettono
Dovrebbero adattarsi alla politica europea al minimo comun denominatore europeo secondo una formula quasi matematica
Altrimenti sarebbero espulsi dall'Europa i aprirebbero per l'Italia una prospettiva di tipo argentino questo dice il realismo politico
L'idealismo politico senza il quale la sinistra non vive può e deve aggiungere altro
Questi giovani compagni non hanno il cento per cento di ragioni ma ne hanno molte la moderazione dei partiti socialdemocratici europei non sempre va seguita passivamente magari con complessi di inferiorità
Ma proprio i compagni più idealisti
Proprio per soddisfare le loro aspirazioni
Devono convincersi innanzitutto che la globalizzazione porta l'assoluta impossibilità per i singoli Paesi forse Cina esclusa di seguire in solitudine politiche economiche anomale o controcorrente
La corrente e oggi quella del liberismo all'America
Se non ci piace e non ci piace se vogliamo costruire una politica diversa l'orizzonte minimo possibile l'ambito minimo possibile e l'Europa unita non esiste la possibilità di un modello nazionale diverso e concorrente rispetto al liberismo all'americana
Nessuno Stato nazionale può bilanciare da solo il potere del denaro di Wall Street e della City di Londra ovvero della globalizzazione guidata non dalla politica ma dalla finanza
L'Europa unita sì perché alla popolazione il territorio il peso economico sufficiente per farlo
La politica provinciale non può al massimo può produrre retorica e speranze frustrate
La politica europea può la politica europea e l'unica speranza nostra e anche di quei giovani di sinistra più estrema che accanto al senso della ribellione abbiano conservato il senso della realtà
L'Europa può e forse l'opinione pubblica europea vuole guardiamo all'essenziale
L'Europa è parente dell'Amérique e e deve essere alleati amica dell'America ma l'Europa è diverso
Esatto
Il suo fratello che è rimasto a casa più povero è stato protetto dalla tradizione del suo villaggio e dalla solidarietà della sua comunità
Nel patrimonio genetico stesso degli americani CIP e Ciop individualismo e più durezza in quello degli europei più solidarietà e più si soffocasse
In America non c'è un altro aspetto e c'è la pena di morte in Europa esattamente il contrario
E non per caso
La patria naturale del liberismo e l'America quella del socialismo e l'Europa
E dietro il dollaro cioè il liberismo all'americana
Ovvero la politica che come il dollaro da sola domina oggi il mondo
Dietro l'euro si deve costruire un modello politico diverso e concorrente non nemico concorrente più vicino alla nostra storia ai nostri ideali questa è la sfida che si apre qui sta la differenza sostanziale tra destra e sinistra anche e soprattutto da noi la destra
O almeno una parte di essa vuole fare come in America
Noi vogliamo fare come in Europa
Non guardiamo al folclore di Bossi ha detto bene primo Umberto Ranieri dietro di lui esiste un antieuropeismo più profondo e razionale della destra italiana
Una parte di essa penso ad esempio a Tremonti e il cavallo di Troia del liberismo all'americano in Europa
Vuole sabotare l'unità politica dell'Europa esattamente per lo stesso motivo che spinge noi a costruire
Perché tutti e due Tremonti a noi sappiamo la stessa cosa che l'Europa
E l'unica possibilità di costruire un'alternativa credibile al liberismo dominante fortunatamente una parte consistente della destra uno per a cominciare dai gollisti e dalla destra cristiana cattolica e protestante non è iperliberista e non vuole fare come l'America fortunatamente anche la destra europea guarda con sospetto Berlusconi di più Max Gallo ha scritto che l'Italia è la metafora dell'Europa
Il paese cioè dove tutti i fenomeni si manifestano nel modo più clamoroso
L'Italia una grande esportatrice di malattie politiche perché la democrazia più storicamente debole e le malattie si manifestano prima e con più virulenza negli organismi deboli l'Italia ha esportato in Europa e nel mondo il fascismo potrebbe esportare il berlusconismo
Ovvero la manifestazione più clamorose metaforica della malattia democratica del nostro tempo la vittoria dell'antipolitica sulla politica e conseguentemente del denaro sulla democrazia
Poi arrivò all'ultimo punto
Il ragionamento fatto
Impone a me sembra non ti allargare l'Ulivo a Rifondazione perché l'Ulivo per essere percepito come forza credibile di governo ha bisogno non di acquistare ampiezza nella confusione bensì di acquistare coesione nella chiarezza il ragionamento impone tuttavia una aperture un'alleanza elettorale con Rifondazione e con la sinistra della protesta impone il dialogo con la politica anche di estrema sinistra impone il dialogo con la politica
Ma suggerisce invece la chiusura verso la antipolitica ovvero verso Di Pietro non verso quello che e o che dice perché non è e non dice nulla di chiaro o di coerente nel tempo
Verso ciò che rappresenta simbolicamente e ciò per soli per ragioni se vogliamo una politica europea dobbiamo sapere che il Di Pietro Isma'estraneo a qualunque famiglia della politica europea anzi è visto in Europa con un'altra malattia italiana da esportazione
Di Pietro è l'argomento vivente che serve a Berlusconi per tentare di dimostrare che la giustizia politicizzata
Dite due rappresentanti in una cultura illiberale che forse porterà un tre per cento di elettori giacobino qualunquisti più ma certamente farà scattare quel cinquanta per cento di elettori ex democristiani ex socialisti e laici che dobbiamo almeno in parte recuperare tema e poi mai voterebbero una coalizione dove sta il simbolo della loro criminalizzazione
Soprattutto non possiamo essere schizofrenici se vogliamo farci capire
Di Pietro ha lasciato il centrosinistra con l'argomento chiamate un connivente con il malaffare risparmiati mille citazioni del discorso che ha fatto non al bar ma al Senato la sinistra allora o cerca di Pietro ho cercato o l'uno ora il dipietrista infine ed è questo
L'aspetto più grave rappresenta simbolicamente una scelta che sarebbe catastrofica per noi e per l'Italia
Quella di volere non chiudere ma tenere aperta la guerra civile italiana che dura da dieci anni intorno a Mani pulite di volere non una destra e una sinistra europee che si legittimano a vicenda pur scontrandosi politicamente
Bensì una destra sinistra di stile sudamericano che si delegittima la vicenda
Qui sta il nodo purtroppo sempre più difficile da sciogliere e non per colpa nostra
Ma per provarci dobbiamo essere sinceri ed equilibrati dei giudizi che Berlusconi sia capo del governo con la sua situazione giudiziaria e con le sue aziende televisive e una enormità inimmaginabile in qualunque paese europeo
Tuttavia queste enormità nasce da una precedente enormità altrettanto immaginabile in qualunque paese europeo
L'enormità costituita dal fatto che nel giro di due anni dal novantadue al novantaquattro siano stati spazzati dalle inchieste giudiziarie e siano stati criminalizzati i partiti che rappresentavano da decenni il cinquanta per cento dell'elettorato
Un elettorato improvvisamente lasciato senza rappresentanza
L'una e l'orbita e figlia dell'altra
Se vogliono scivolare in Sudamerica
I dirigenti politici italiani possono passare altri dieci anni a rinfacciarsi le due enormità a delegittimare sia vicenda a chiamarsi per metà giustizialisti e per metà ladri mente il mondo ride
E il Paese affonda magari disertando le urne in modo sempre più massiccio se vogliono stare in Europa devono affrontare il problema con senso dello Stato senso della misura
E buonsenso come il Presidente Ciampi continuamente e disperatamente consiglia
Ha la parola Giorgia Napolitano
Mi scuso mi scuso se non riuscirò partendo dall'Europa ad arrivare a
Riparto dall'Europa
Per dire che varrebbe la pena di ripercorrere ma non oggi qui state tranquilli l'evoluzione storica del rapporto tra la sinistra sia quella europea sia quella italiana nella sua divisione
E la Georgia Tirabassi leggermente il microfono sì
E la costruzione dell'Europa comunitaria
Un'evoluzione segnata da ritardi e da limiti anche se fra i protagonisti dello sviluppo dell'Europa comunitaria vi sono stati leader di partito peccati di governo e di Stato
Scusa c'è qualcosa nel rapporto tra temi microfono
Tra queste microfono il microfono sì sì no quello lì non è una questione di principio credo
Anche se tra i protagonisti va bene
Anche se tra i protagonisti novene dello sviluppo dell'Europa comunitaria vi sono stati leader di partito e capi di governo e di Stato della sinistra
Il punto che mi preme comunque richiamare e quello delle persistenti incertezze che pesa ONU sull'impegno dei partiti del socialismo europeo rispetto alle scelte su cui si è aperto il confronto relative al futuro dell'Unione
Si sostiene anche tra noi che queste scelte si pongano ormai al di là dello schierarsi per o contro l'Europa per o contro l'integrazione europea
Ma implichino diverso impossibili diverso visioni dell'Europa bisognerebbe dunque confrontarsi su questo su quale Europa si voglia da parte della sinistra e da parte della destra
C'è lo dico subito qualcosa di vero e forse molto di vero in questo approccio ma a patto che si evitino alcuni equivoci e illusioni e che si riaffermi una certa discriminante a monte per così dire del discorso su quale Europa si voglia e da evitarsi l'equivoco che le forze socialiste le forze della sinistra riformista debbano caratterizzarsi solo per l'accento da porre sulle ragioni della socialità
Coesione solidarietà diritti e garanzie sociali modello sociale europeo
Credo che esse debbano caratterizzare il loro impegno europeistico in senso molto più ampio come dirò e innanzitutto non separando
La tematica del modello sociale europeo dalla tematica dello sviluppo competitivo dell'economia europea una tale separazione offrirebbe solo facili bandiere alla destra l'illusione da evitare e quella di un'Europa socialista di una costruzione europea che posso assumere un segno politico dominante se non esclusivo
Che si tratti di una di una illusione lo ha mostrato l'esperienza degli anni recenti in cui tredici su quindici governi dell'unione erano di sinistra o di centrosinistra
E ce l'ha mostrato non solo per l'ovvio motivo dell'oscillare del pendolo elettorale
Il fatto è che lo sviluppo dell'unione e delle sue politiche non può non basarsi su un equilibrio sempre mobile
Che passa attraverso compromessi di volta in volta l'ultimo a Barcellona tra diverse impostazioni e sollecitazioni politiche
La forza dei partiti e dei governi socialisti la forza della sinistra politica sociale e culturale essenziale per influenzare in un senso più avanzato quell'equilibrio infine dobbiamo vedere forse possiamo vederlo meglio proprio dall'Osservatorio italiano che la scelta tra il rafforzare o il bloccare e diluire il processo di integrazione resta una grande discriminante a monte
E rispetto a quella discriminante le forze del riformismo socialista si debbano schierare nettamente
Di fronte a quelle componenti della destra europea che si vanno attestando supposizioni frenanti e regressive
Componenti che non comprendono una parte importante del partito popolare europeo a cominciare dall'Unione Cristiano Democratica Tedesca ma comprendono ormai chiaramente
Correnti ed esponenti del centrodestra italiano come già rilevava Umberto Ranieri
Come ridefinire per il futuro gli sviluppi del processo d'integrazione e le competenze dell'Unione in funzione di un interesse comune da affermare in molteplici campi li ha indicati questa mattina Giuliano Amato
Senza peraltro cadere in pesanti pretese centralizza attrici e intrusive e questione molto complessa con cui misurarsi ma bisogna certamente reagire alla spinta che viene da varie forze della destra italiana e della destra europea
Attenzione le prime nono da sole
Ma collegandosi evitando sponde alle seconde
Una spinta in sostanza a tornare indietro ad aggravare quel che è rimasto dell'Europa dei più meschini interessi nazionali dei calcoli di politica interna e dei veti contrapposti il Velino di cui ci ha detto Giuliano Amato e anche quello degli egoismi nazionali come insomma di egoismi individuali e di corpo in ciascun Paese
Si può parlare di residui o rigurgiti nazionalistici
Relativamente inoffensivi se confrontati con i nazionalismi aggressivi e bellicistica che insanguinarono l'Europa nel secolo scorso ma pur sempre inquietanti e fuorviante
In particolare c'è oggi in Italia un rischio evidente di manipolazione del consenso sui temi della costruzione europea
Che storicamente hanno visto un così forte sostegno di opinione del nostro Paese e che vengono ora pesantemente mistificare come mai nel passato non solo dalla lega nord
In forme apparentemente più sofisticate partono da certi esponenti politici uomini di governo e opinionisti del centro del destra si guardi al vento che soffia su buona parte della nostra stampa
Contestazioni radicali dell'intera esperienza e costruzione comunitaria anche si attraverso verbali sì mi e anacronismi risibili
Come la contrapposizione dello schema della Confederazione all'idea di federazione
O la distinzione tra sovranità nazionali intangibili e funzioni invece trasferibili o la contrapposizione
Della convenzione europea del mille novecento cinquanta alla nuova Carta dei diritti fondamentali dell'Unione
Nostro compito politico e culturale e allora in primo luogo quello di contribuire a consolidare rimotivare far crescere la coscienza europea
Cioè tra gli italiani come tra i cittadini di altri paesi dell'Unione la coscienza di sé come europei
Il sentimento di appartenenza a un comune patrimonio di civiltà la visione di un comune interesse europeo e nello stesso tempo e nostro compito renderci partecipi ma non importi Esperti o appassionati del dibattito sulle istituzioni e sulla democrazia
Che si svilupperà attorno alla Convenzione sul futuro dell'Unione
Un dibattito un Progetto democratico di cui non si può eludere la dimensione sovranazionale
Come già dimostra il clima di straordinario fervore culturale suscitato dalla prospettiva di una Costituzione europea
Non si dovrebbe eludere questa dimensione sovranazionale sovranazionale
Da parte di leader socialisti alcuni dei quali invece troppo legati al quadro nazionale come solo quadro democratico reale e possibile mentre se la si affronta questa dimensione si demistificare il discorso che fa la destra sulla democrazia in chiave distruttiva rispetto all'Unione
Insomma quello dell'Europa
è un terreno non facile ma fondamentale di confronto tra sinistra e destra nel nostro come in altri Paesi
Un terreno sul quale non possiamo affidarci a semplificazioni eccessive ne possiamo fare a meno di manifestare il maggiore coraggio e coerenza
E lasciatemi aggiungere
Che dobbiamo esser capaci di comprendere come quello europeo rappresenti un nuovo orizzonte di progettualità politica l'orizzonte nuovo delle aggregazioni e delle competizioni politiche
Delle aggregazioni a cominciare da quello che ancora non da quella che ancora non c'è
Di un autentico partito socialista europeo e bisognerebbe che anche noi
Ci lavorassimo in definitiva anche qui la sinistra riformista in Italia avrà un futuro non solo di opposizione efficace ma di governo
Se saprà non chiudersi sulla difensiva non ridursi a denunce indifferenziate dei guasti della destra ma riguadagnare respiro e prospettiva oltre i vecchi confidi una un'espressione a cui sono affezionato da molto tempo oltre i vecchi confini in tutti i sensi grazie
Bene allora affrontiamo l'ultima fase del nostro aggiornata io ringrazio davvero tutti inclusi l'attenzione e l'attenzione con la quale siamo riusciti ad arrivare fin qui
La parte che inclusi nella nostra organizzazione interna abbiamo chiamato degli interventi conclusivi non più specificamente legati a ditte ai temi nel quale così alcune delle figure politiche potranno liberamente commentare quello che oggi è stato detto che quello che ritengono utile dire su questi temi
Naturalmente ci si rimette sempre al buon cuore di tutti se se questi interventi staranno intorno al quarto d'ora saranno particolarmente apprezzati anche dal pubblico
Emanuele Macaluso
Vorrei
Partire da in questo mio intervento da una preoccupazione
Rispetto a tutto quello che abbiamo sentito
La preoccupazione di come queste questi temi a cominciare dalla relazione di Giuliano Amato
Possono trasferirsi
Nel sentire comune della sinistra italiana
Finora noi abbiamo avuto una divaricazione
Una divaricazione tra quelle che sono state l'elaborazione che esso molto importante a mio avviso su quello che è il nuovo riformismo
Rispetto alla globalizzazione
Alla ai processi nuovi che ci sono stati nelle società complesse
Su questo Giuliano
Amato ci ha detto tante cose ogni mille il nostro impegno
Costituzionale abbiamo sentito stamattina interventi di grande rilievo
E il significato che ha avuto e ha per la sinistra il maggioritario
Se poi guardiano
L'azione politica
Il sentire dei militanti
Rispetto a queste tematiche non vediamo
Una differenza profonda
In definitiva
Le questioni sociali pareva che mi riescono a prevalere
E che hanno
E che sprigionano è ingiustamente
Ancora una compatibilità
Sono essenzialmente difensivo
Come appunto l'articolo diciotto
Legittimamente e giustamente
Ma se noi guardiamo tutta all'altro aspetto
Della delle nuove politiche sociali dei nuovi soggetti sociali
Di cui ci ha parlato bene Benini stamattina
Noi vediamo che non c'è assolutamente uno scatto e non c'è anche perché la base delle nostre sezioni del nostro elettorato attivo più quello che in movimento e anche nel sindacato
Questo soggetto sociale nuovo non c'è
E non ci sarà fino a quanto non metteremo con l'iniziativa politica e di massa
In movimento
Iniziative in grado di interessare
Questa questa parte della società
Se noi continuiamo con questo scarto
Tra le elaborazione del nuovo riformismo
Rispetto alla società nuove
è quella che è la realtà che muove voi nelle iniziative di massa nella presenza politica della sinistra in Italia noi non faremo passi fino
La stessa questione ho guardate si pone per la questione della delle cose costituzionale dalla ma e del maggioritario
Io non ho nulla da aggiungere alle cose che sono state egregiamente dette questa mattina ma guardi che hanno invece
Come ci come si muove la sinistra su questo piano
Su questo piano noi ci ci muoviamo e soprattutto vero i movimenti che
Si stanno organizzato anche
Come insegna ancora fossimo nella nel sistema proporzionale
Cosa avveniva quando c'erano i grandi movimenti
I grandi scioperi
Negli anni cinquanta sessanta settanta Riotta
Avveniva che c'era un partito centrale
Che era la democrazia cristiana
Avveniva che c'erano delle formule di governo con i partiti collegati con la Democrazia Cristiana
E il mutamento
Politico sul collo attraverso quelle che erano le grandi spinte sociali e le grandi battaglie politiche avveniva nel mutamento dal centrismo al centrosinistra
Levavano Tambroni emettevano Zoli elevavano Fanfani e mettevano
Moro e quindi si davano delle risposte a quelle che erano queste bare queste queste battaglie e oggi molti penso ne appunto di dare una spallata perché è possibile cambiare
Berlusconi o fare quello che fu fatto nel mille novecento e ottantaquattro o mutamenti che possano avere la stessa logica
Su cui oggi noi continuiamo a ragionare la logica è diverso
Ma i comportamenti sono quelli vecchi
Se noi pensiamo che la battaglia il terreno di battaglia della sinistra deve essere quello del maggioritario bene la sfida la sfida politica ma anche alla sfida parlamentare deve essere portata su questo terreno
E non possiamo pensare che noi abbiamo solo ormai due momenti
Il momento in cui c'è la denuncia di tutto quello che la destra oggi fa fa cose gravi e pesanti e l'attesa del referendum su tutto
Cioè tutto quello che c'è in mezzo non c'è più la battaglia politica la battaglia parlamentare
Tutto quello che serve alle mutamento non solo dei testi ma al mutamento dell'opinione pubblica
Al mutamento degli indirizzi politici alle possibilità di intervenire nelle contraddizioni
Bene tutto questo sembra assente sembra che ormai gli appunto noi ragioniamo con una logica che non è quella a cui la modernità del sistema la il nuovo sistema comunque ci circo
E inoltre mo'
Vorrei affrontare
Una questione
Che non è stata affrontata
Nelle
è sempre l'acqua di Amato
Vorrei affrontare una questione
Che purtroppo non ho visto affrontata
Nella nostra discussione
Eppure è un problema centrale
Nello scontro politico che paga
Riguarda la questione della giustizia
è una questione centrale
Ma come vogliamo affrontarlo appunto sul terreno riformistico questo tema della giustizia
è una questione patate
Che è strettamente ormai correlata con la vicenda della democrazia nel nostro Paese
Qui non ho il tempo per spiegare le ragioni per cui io dico che è oggi
Questo e il nodo uno dei nodi ma forse il nodo principale della democrazia
E proprio su questo nodo
Io avverto
La mancanza di autonomia
Della sinistra
Una sua posizione scusate ma la sua posizione Antonio
Questo
Noi abbiamo un attacco della destra
Un attacco che io considero grave perché la legge sulle rogatorie
Cioè una legge costituiti fatta nel nel corso di un processo per cambiare le regole del processo
O gli attacchi fatti o i tentativi fatti
Da chi dice che è proprio che perseguitata dalla procura e non si sottopone al giudizio d'un tribunale perché chi è prassi quietato dalla procura dovrebbe chiedere subito il giudizio del tribunale e non quello di rinviarlo sono Abdi
Gravissimo soprattutto se vengono fatti dal Presidente del Consiglio
Ma come dobbiamo reagire noia questo a questi tentativi
Noi abbiamo reagito a questi tentativi
Cogito Ponto attorno ai tribunali
Io considero
Le manifestazioni io non critico il giro Girotto
Facciamole ma le manifestazioni politiche possono avere anche delle novità
E delle forme di espressione diverso e non ironizza siamo su cose che sono come dirò fra poco molto serio anche il voto con cui si esprime ma una cosa deve fare il Giro girotondo attorno alla RAI
Ho attorno al qualche altro palazzo un'altra cosa che farlo attorno al palazzo di giustizia
C'è qui una nostra concezione che è la concezione che ad una prepotente ad un'arroganza
Della destra un interventismo della destra che del resto è tradizionale della destra dalla destra italiana
Rispetta la giustizia per piegarla i suoi interessi come rispondiamo noi rispondiamo col dire no questa è cosa nostra
Ci siamo noi che protegge diamo i palazzi di giustizia ci siamo noi che garantiamo la giustizia e non lo stato e non lo Stato e non lo Stato di diritto
Perché questa è lo spartiacque cari compagni
Ed è lo spartiacque ormai da molti anni via è lo spartiacque da da da tempo da da molti anni perché chi ha letto
Il re libro di Misiani su tutto toga rossa Misiani e ci ha spiegato una cosa di cui dobbiamo essergli anche grati
Quando ha detto che ha una giustizia di classe
E quelli della mia generazione certo se lo ricordano anche per i processi che abbiamo subito voglio dire a a questi signori per ad una giustizia che vedeva in carcere
I dirigenti sindacali e per l'occupazione delle terre Parrish operette per le tante manifestazioni
Cosa diceva o o la
L'intoccabilità dei potenti Mesiano ha detto noi abbiamo fatto Magistratura democratica e abbiamo rovesciato critiche
E cioè
Fuori i deboli
Fanno un reato dobbiamo cercare il cavillo per metterlo fuori
A giustizia di classe giustizia di alta classe
E con questa logica però badate che allo stato di diritto non fa un passo avanti o la sinistra
In questo Paese
Dove non c'è mai stato lo Stato di diritto dall'Unità d'Italia ad oggi noi siamo andati con l'emergenza delle leggi eccezionali e le tolleranze
Perché emergenze tolleranze sono la fa sono due facce della stessa della stessa medaglia
O noi rivendichiamo come sinistra rispetto al di interventismo della destra lo Stato di diritto
Lo stato di diritto finalmente nel nostro Paese e allora la sinistra avrà un ruolo nazionale
Avrà un ruolo generali si ricorre Camera alcune interessa eccetera
A relative alle cose come ho detto dell'autonomia e finisco beh
C'è una discussione queste riforme che porta avanti questo ministro
Un ministro
Il quale non è bello che essi si qualifica perché è ingegnere come viene ha sfottuto
E non giurista è rozzo culturalmente come cultura politica
Che
è la cultura o criticare Lozza non del fatto che non sia giurista
Passa sentirlo
Per capire che siamo di fronte a un personaggio che non non sa che cosa è lo Stato italiano cosa è stata la storia di questo Paese come si è inserita la licenza della giustizia nella storia di questo Paese vediamo
Proprio la rozzezza politica di questo di questo personaggio tele adesso si inquadra in questo contesto politico Bertoli abbiamo
Ma la risposta che noi dobbiamo dare
A proposta che vengono fatte
Bene
Prendiamo alcune questioni
La questione bella separazione delle carriere o delle funzioni come si si si vuole questa questione alla questione diede della destra
O della sinistra
Leggete vitino vado diretto le cose che Falcone scrisse dell'intervista a Marcel Padovani su questo su questa su questo
Su questa questione
E vedrete che cosa disse
Non ora ma dieci anni fa
Disse che di fronte al processo accusatorio l'addizionale la separazione delle carriere è una necessità democratica questo disse Falcone non norme l'attuale ministro ammonta Berlusconi
Ma Falcone
E anche una certa cultura della sinistra una certa cultura della della sinistra
Ma lo sesso io dico per quel che riguarda la riforma del Consiglio superiore della magistratura
Siamo sicuri che così come presso il Consiglio superiore alla magistratura ha dato una risposta giusta
Ai problemi che si pongono per quel che riguarda la responsabilità
Dei magistrati
La carriera dei magistrati
Siamo sicuri che è giusta mantenere la legge più eleganza del Dry canzone come la chiamano
Per cui un magistrato fa il concorso e senza più graduatorie senza più concorsi diventa in ogni caso è sempre magistrato di Cassazione anche se resta correttore è ingiusto Weston
è giusto che la sinistra diventa queste queste posizioni è giusto che si penta la irresponsabilità totale del magistrato qualunque cosa qualunque cosa succeda no
Io penso proprio di no
Se noi pensiamo
Che questa che è una posizione autonoma su questi temi è una concessione alla destra
Come diceva appunto Nannicini
Che viene vissuto tutto questo il riformismo lo chiamava quindi senza convinzione
Cioè che posizione composizione autonome su questo tema solo un gol una concessione alla destra che aggredisce la magistratura
Che sono posizione
Rinunciatari
Che non difendono i magistrati nel momento in cui sono aggrediti
No io penso che bisogna difenderli
Il problema di scegliere il terreno su cui difesa
Il terreno su cui difenderle se è un terreno che tenta alla costruzione di uno Stato di diritto o è un tale Reno che tenta differente nell'esistente Cursi come
Io penso che questo sia sbagliato
E che questa è una questione che attiene a quella metodologia sulla lotta rinnovamento per riformistico nel nostro Paese di una sinistra che vuole riqualificare la sua battaglia sul terreno sociale
Ma anche sul terreno istituzionale
Se non fare un passo avanti su questa direzione difficilmente noi partiremo una posizione nostra autonoma una posizione che guardi bene e al domani
Emanuele Emmanuele una voce il giovane porca miseria brano Pier Luigi esce dall'ombra
Sono state dette tante cose interessanti credo che questo esercizio doveva essere continuato
E anche consolidato io
Colgo in particolare un punto che mi sta molto a cuore che pesando le parole di di Amato impari trentini tanti altri
Questa questione del del messaggio la funzione il senso
Io credo che questo della sinistra dico credo che sia un tema concretissimo
Perché sono fra quelli che pensano che nel sconfitta che abbiamo patito
Si fosse in modo cruciale questo problema un problema di senso fondamentalmente e credo anche che di fronte a nuove generazioni parole come sinistra come riformisti come socialisti
Nella prospettiva non avranno nessun Fassino
Se non torneranno a significare immediatamente
E innanzitutto una critica allo stato delle cose
Una critica che vada più in profondità
Di quella che si fa della critica che si fa a questo o quel governo
E questa critica non può o non partire
Dal tema dell'in uguaglianza
E dal tema dei l'uguaglianza e la libertà innanzitutto
Perché il particolare sapore fra i diversi riformismi possibili del riformismo della sinistra secondo mesta sempre ancora in questo e cioè il fatto che alle tristezze del mondo non si danno solo risposte
Compassionevoli neanche solo risposte solidali pure importanti ma dove c'è una rottura di un'idea di giustizia cioè dell'uguale dignità e libertà degli uomini la sinistra pretende una risposta che disturba la politica
Cioè la posizione di ciascuno io tu Luís
In nome di un nuovo equilibrio nell'organizzazione sociale
Credo che stia qui quella concordia discorde fra valori e interessi
Fra quelli che vuoi guardando anche l'altro e quel che sei
Che credo nel concetto stesso di sinistra così come ci è stata consegnata dalla storia
Del pensiero che dei movimenti reali
E anzi la forza e la sinistra sta appunto in questo fosse messa come fra interesse disinteresse fra io e tutti ecco io credo che ci giochiamo lei possibilità future
Nella capacità di costruire una sinistra che porti con sé rinnovato
Moderno efficace un principio universalistico
Che oggi va reso compatibile
Più di ieri
Con una libertà di ciascuno che abbiamo detto per ragioni strutturali che non sto a riprendere oggi esposta a deformazioni particolaristiche di atomizzazione
A schemi in cui ognuno fa per sé essendo da solo come si ricordava Giuliano Amato stamattina
Ecco io credo che intanto dobbiamo riconoscere che questo principio giù universalistico per noi non si giusta pone a un individuo ma a un individuo cittadino
Cioè a un individuo che è consapevole o è chiamato ad essere consapevole del suo contesta le sue relazioni e la sua reciprocità
E in questo senso la sinistra non scimmiotta la destra quando riconosce
Pienamente il punto di vista della libertà di ciascuno noi vediamo infatti e questo è un dato concreto
Che risulta da qualsiasi esame degli orientamenti e cominciava a quelli delle giovani generazioni noi vediamo che più la società ha bisogno di far perno sull'individuo cittadino sul particolarismo
Sulla particolarità umano sociale e territoriale più si pone il problema di organizzare la coesione di organizzare sistemi materiali anche culturali
In cui si possa far da sé senza essere basso
Ora io su questo con questo approccio vedo alcuni banchi di prova fondamentale
Che secondo me dovrebbero essere il senso di fondo di un programma da costruì
Del primo non parlo perché nel tempo non ci sta tutto ma e quello attualmente della della globalizzazione
Il secondo è quello di una nuova progettazione universalistiche inclusiva sui bisogni fondamenta
Dico sicurezza istruzione salute
Tensione questi non sono le vecchie cose
Non sono le antiche nostre culture antiche nostre prioritari antiche nostre battaglie queste sono cose nuovo perché su questi beni fondamentali nella nostra società sempre di più se svilupperà una domanda non comprimibile sempre meno comprimibile è sempre stato vero che l'oggetto per bisogno
Ma nella società di oggi affluente delle comunicazioni e così via dicendo questo o oggetto che si fa
Che produce bisogno lo produce con un'efficienza con una rapidità con la pervasività assolutamente inaudite prima
E quindi time che era fra non molto un prodotto un intervento che poi magari allungati la lite i dieci anni chilometri era atti una cosa di questo di questo genere
Ecco allora che fra l'altro noi siamo di fronte al fatto che irrompono anche nuovi bisogni fondamentali pensate un biologo e quello della mobilità che sta diventando un diritto scarse le più grandi città del Paese a poco a poco questo diventa un diretto cruciale
Che dovremo saper gestire ecco allora la sinistra non potrà e neanche vorrà abbandonare il lato dell'offerta di questi beni fondamentali alle dinamiche del mercato
Cioè ognuno va dove vuole compra qualche c'è compra quel che può
Questo è insostenibile innanzitutto dal lato delle risorse
Pubbliche o private che siano e inizio del tutto iniquo socialmente
Quindi domani più di oggi si dovrà governare in qualche modo l'Offerta di questi beni fondamentali
La selezione delle risorse in modo da garantire gestibilità delle risorse e equità nella distribuzione dei beni fondamentali davanti ai quali non accettiamo che ci siano poveri ori
Ora su questo pone dei postulati si basa i postulati molto ardui molto ardui anzi contro intuitivi spesso la nostra battaglia
D'altronde sono sembrano fatti apposta per quella sinistra che ha sempre ragione dopo perché subito in sé la destra per esempio non si vogliono le quote davanti servizi
Comuni di sanità e cose eccetera è invece un postulato come quello che dico dice che la coda dovrà essere Breve
Dovrà essere virtuale meglio che fisica dovrà essere e o al massimo ma il la la coda è un elemento sostanziale di un governo la profferte risorse più esose scale e così via dicendo
Ora io voglio dire perché si sa tensione che Best è una cosa sta dando profondità mi rendo conto ma la mediazione pubblica
Nel futuro la mediazione pubblica io non la vedo al tramonto io la vedo in crescita potrà essere necessariamente dovrà essere più programmatica che normativa
Più normativa che fiscale o gestionale questo certamente ma non ci sono scorciatoie allora secondo me sì se guardiamo al fondo e le cose si annuncia un tempo nel quale ci vorrà una nuova Sapienza riformatrice nelle politiche pubbliche
Anzi direi quasi alla lungo una specie di nuova manualità nelle politiche pubbliche
E qui c'è un punto cruciale si potrebbe dire secondo me di specializzazione una sinistra riformista
E cioè una sinistra riformista specialisti decisioni pubbliche che sappiano per esempio dire non tanto cos'è essenziale cos'ma che cos'è inessenziale il ceppo cosa torna questi beni fondamentali accetto che il mercato fatte dall'a alla zeta
Dal capo laico che garantisca ed esigibile una gamma di diritti comuni fondati sia sulla cittadinanza sia sul lavoro secondo delle graduazione di intelligenti
E che mobiliti risorse gestionali e finanziarie anche sempre di più lo diceva Visco attraverso forme mutualistiche
E anche attraverso apporti privati
Sempre di più ma in forme tali che siano di concorso l'universalismo che non siano il cavallo di Troia
Della distinzione di classe perché se buone buono non è vero che i buoni son fatti tutti allo stesso modo
Statistiche presento la la del istruzione
Ultimo punto il banco di prova secondo me riguarda di questi concetti riguarda una cosa che va chiamato a mio avviso riforma del mercato
Noi e la sinistra abbiamo secondo me un'antica ambivalenza
Il mercato lo accettiamo non l'accettiamo quanto l'accettiamo come fosse una cosa naturale e non abbiamo istintivamente la mozione che mercato una cosa artificiale
La fa la costruisce e se il caso come Casula difformi perché è così come non va bene
Così come il mercato questo mercato non va bene
Noi qui abbiamo un patrimonio alle spalle e bisogna intervenire
Perché queste sinistre io continuo tre volte meet-up sottolineo questo punto che mi pare importante la nostra storia della sinistra italiana del del del sito socialisti italiana è una storia di una sinistra che nasce nel mercato
Che si rafforza del mercato che attraverso meccanismi di autorganizzazione di rafforzamento i soggetti più deboli e variamente la sinistra operato nel secolo
Su battaglie che si chiamava lo sviluppo delle forze produttive battaglia antimonopolistica
Riduzione poter dei monopoli la sinistra non è nate non è statalista perché qui nessuno ha fatto i soldi facendo il concessionario di un bene pubblico come ha fatto Berlusconi quaestor ecco allora noi dobbiamo essere più animosi contro il mercato di poco conto chi vede anomalia del mercato sono le garanzie dei lavoratori e non le proprie rendite di posizione
Mi spiace che non si vende in questa battaglia sul conflitto di interesse mai la piegatura queste uno schiaffo la democrazia ma è uno schiaffo al mercato
Alla parità di condizioni dell'imprenditoria italiana
Di chi di chi è costretto ad affrontare una concorrenza norma
Ecco io credo che senza astrattezza e senza assiomi ma con un progetto politico e culturale serio la sinistra deve mostrarsi mostrare passione per un mercato desiderabile che non c'è che deve essere ben regolato e così via
E infine noi siamo è riecheggiato spesso il tema oggi una discussione credo anche utilmente con accenti magari Diversi ma e questo tema dove siamo per una competizione che si misura ad ogni livello cui dati di qualità
E io sono abbastanza d'accordo ok
Agli
Io sono abbastanza qua questo proposito diceva di color rosso tensione o Fazzari tutte le abbuffarsi Lograto arriva però se vogliamo proporre un girotondo bisognerebbe farlo adesso in questa fase secondo me attorno al capitalismo italiano
Perché il capitalismo italiano sta ci sono è un po'larghi notizie fa sì ma cominciamo essere in tanti gli sportivamente allora perché non c'è dubbio che qui sta avvenendo una sorta di riflesso di ripiegamento del capitalismo italiano che ha accompagnato il quale mi ha fatto da sponda da politiche pubbliche
I segni ormai sono tanti
Ricordava mi pare sempre Nicola Rossi il fatto che i più grandi capitalisti italiani abbandoni luoghi settore della concorrenza permette sul mercato interno sui mercati tariffati e badate che sta si disse queste cose si accorge che contemporaneamente i sistemi di regolazione
Tendono ad attenuarsi arrendersi diciamo più agevoli rispetto a logiche neo monopolisti
Fatti addirittura di ministeriali esazione rapporto con l'impresa
Vengono fuori nettamente a tutti i temi dei settori strategici lo si è visto chiaro
Ma temi come quelle cui so delle norme delle norme sul sul sulle fondazioni
Alla piccola impresa arrivano messaggi solo dall'atto i costi si son trovati i soldi per pagare con la Tremonti la formazione ordinaria rimborsabile Rama non si son trovati i soldi per la ricerca sul metodo ecologico l'innovazione
Gli si abbassi il quadro regolativo che non è solo tanto la semplificazione che andrebbe fatta
Ma ci sono detto DDR attirare ad esempio su sul tema dei falsi in bilancio dei temi più di fondo più cruciali
E quindi si abbassa l'asticella e alcune grandi riforme cosiddette politiche pubbliche tendono abbassa l'asticella scompare il concetto di obbligo scolastico sull'immigrazione c'è una un un affronto in termini ideologici e noi dovremmo dire dobbiamo dire diremo penso a Confindustria com'è che nell'ultimo anno
Giustamente ci fece invece ma finti tutte il no nostro situazione con quella d'Europa no
E così giustamente il principio poi non vedeva gli andamenti fu una aperte attive sono anche io uno stupida un grave errore ma
Il concetto era misuriamoci con le asticelle europea adesso quella lo si fa più a chi grida più forte contro l'Europa diventato uno scopo preciso ventiquattro ore cioè qui siamo siamo a questo sapendo che questo può mascherare giustificare comportamenti protezionistici
Di ripiegamento
Che nella particolare situazione capi di ismi tagliando è una caramella cioè sono cogli istintivamente una una una questione molto di fondo è molto ecco e quindi noi credo che dobbiamo anche su questo tema qui cercare di
Come dir riprendere uno un punto di vista un'iniziativa che vede tutte le reciprocità fra imprese e lavoro sono settimane molto complicate per sviluppare questo
Questo tema ma in questo processo di qualità questo processo competitivo ci sono una serie di Cipro citato imprese e lavoro che noi dobbiamo aiutare a recuperare cercando di rivolgersi dal lato anche dei capi di Smith tagliano il più ragionevoli
Ieri ma il girotondo alla parola Marco Boato dopo di lui Piero Messina
Io credo che sia molto importante l'iniziativa di oggi io ringrazio i promotori non solo per l'invito che hanno fatto mettessero irrilevante ma per la per la organizzata questa occasione di incontro e mi auguro che questa possibilità di riflessione collegiale
E per così dire interdisciplinare fra le diverse discipline che riguardano l'economia e lavoro la società le istituzioni e chi anche un impegno politico istituzionale questa riflessione possa continuare
Credo che questo sia tanto più importante
Di un momento in cui per il centrosinistra nel suo insieme
Non voleva per cortesia
Non voglio usare espressioni apocalittica che non mi appartengono
Ma siamo per il centrosinistra nel suo insieme siamo a un passaggio molto molto difficile
Se volesse usare un modello che qualche volta usano anche in matematici credo che si possa dire che siamo passati da un momento di crisi prolungata
Che i proventi a data da prima delle elezioni
A una sorta di precipitazione catastrofiche al modello delle catastrofi è un modello non lo sto dicendo in chiave ironica
è un è un modello che serve a spiegare quando tutti gli elementi di un sistema in qualche modo precipitano uno sull'altro la sorta di collasso
E il rischio è quello di un grande vuoto politico sul terreno al programma sul terreno della coalizione sul piano l'organizzazione anche sul piano della leadership
C'è una difficoltà ad affrontare la sconfitta elettorale una sorta di difficoltà elaborare il lutto
è anche comprensibile dopo cinque anni di buon governo
Una difficoltà a essere protagonisti dall'opposizione di una cultura politica di governo noi cultura politica e di governo alternativa a quella del centrodestra
E per questo dico che incontri come quello di oggi non gridati
Di riflessione di confronto anche da posizioni in parte diverse ma che hanno tutte come matrice culturale comune quella riforma riformista ma anche riformatrice come a me piace dire sono molto importanti una cultura politica di governo alternativa liberaldemocratica
Socialista liberale e laburista federalista europeista non credo a questo punto visto che ci sia un federalismo di destra e di sinistra come qualcuno ha detto
Federalismo è ovviamente una scelta istituzionale e costituzionale che abbiamo cominciato a fare se non avessimo cominciato a quale noi non si sarebbe fatto un la poi ci sono politiche di destra o di sinistra nel gestire le istituzioni federali
La cultura politica di governo anche al di là di quella che è la l'incontro di oggi popolare e cattolico democratica ambientalista riformatrice non massimalista non catastrofista
Questa è il problema che abbiamo noi di fronte oggi
Ma è anche vero che in questi mesi le difficoltà sono state così gravi
Che si sono creati dei vuoti
A tutti i livelli che ho citato
E i vuoti in politica non restano mai tali
Qualcuno di riempire rapidamente ben o male
Basti pensare a ruolo di Forza Italia nascente neo nata nel mille novecentonovantaquattro gigantesco vuoto si era formato e quel voto aveva portato all'illusione della gioiosa macchina da guerra e della vittoria facile non fu così
Basti pensare anche agli avvenimenti di queste ultime settimane dell'aria di opposizione del centro sinistra
Per quanto riguarda il centrodestra l'esclusivo riferimento che sempre più spesso viene fatto in Parlamento e sui mass media alla sovranità popolare
Secondo comma del primo articolo costruzione
Senza il riferimento al testo della Costituzione non solo al teste
Alle forme e i modi previsti dalla Costituzione in cui si esprime la sovranità popolare e questo reiterato riferimento al il popolo ha deciso tutto il resto è orpello in marginale è il fondamento questo nel centrodestra
Di forme starei per dire premoderno e di populismo
Perché c'è anche un populismo di destra poi parlerò dell'altro di massimalismo
E di giacobinismo e c'è anche un giacobinismo di destra il modo in cui il centrodestra ha portato avanti le sue realizzazioni programmatiche in questi primi nove mesi
Su alcune questioni sono quelli che conosciamo
Sul falso in bilancio e sulle rogatorie sui rientri capitali all'estero e così via ma pensiamo anche la questione delle cooperative siamo altri aspetti è stato un vero e proprio esempio di giacobinismo di destra
E basato sempre sul riferimento alla sovranità popolare la sovranità popolare ha deciso e per cui qualunque altro aspetto lo Stato di diritto e le regole del rapporto maggioranza opposizione governo parlamento sono appelli
Vedo che Andrea Manzella di fronte a me il segno di questo c'era già nella dichiarazione che il Presidente del Consiglio in quel momento
Incaricato fece l'uscita dallo studio al Quirinale
Quando non visse ho avuto l'incarico
Dal presidente del proprio come prevede la Costituzione ma ho avuto per presidente Repubblica quello che mi aveva già dato gli elettori cosa che è prevista la costituzione materiale era vero
Ma dal punto di vista dello stato di diritto e della democrazia parlamentare qual è tuttora la nostra non era vero ed è un'offesa uno schiaffo in faccia al Presidente della Repubblica stette due ore non stette cinque minuti ride
Io credo che sia giusto dire
E questo dico anch'io
Che non siamo di fronte a un regime non siamo alla fine dello Stato democratico
E che sia un errore dire in Italia e all'estero penso alla questione della Fiera del libro Parigi che siamo di fronte a un nuovo fascismo e cose di questo genere
Non è un modo questo di esprimere una cultura politica di governo alternativa a chi governa oggi
Siamo di fronte a un vero governo di
Resta
Anche se di centrodestra come schieramento politica almeno in questa fase può darsi che le cose anche Candido anche per causa di rapporti di forza
Ma oggi siamo di fronte a un vero governo di destra a cui l'Italia repubblicana per le ragioni che spiegava Emanuele Macaluso prima rispetto a come cambiano i governi nel nostro Paese la frase pre maggioritario non mi ero abituato
In queste forme siamo di fronte a un vero governo di destra nella logica di cordata veneta Augusto Barbera
Stamattina nella logica del bipolarismo dell'alternanza
Ad un governo che segna un forte abbassamento della qualità della seduta abbiamo della democrazia nel nostro Paese e delle sue garanzie
Qui sarà critica fortissima rispetto a questo governo a ciò che rappresenta ma è una cosa diversa verrà a presentarlo come un regine e un nuovo fascismo perché se è un regime e un nuovo fascismo se non siamo tutti dei velleitari le conseguenze operative da assumere per battere il nuovo fascismo sono diverse perché la resistenza ce l'ha insegnato nel quarantatré quarantacinque o forse bisogna esili arsi come fecero molti antifascisti furono costretti a fare negli anni precedenti negli anni trenta negli anni
Nel disorientamento nelle incertezze nelle difficoltà di della fase politica post-elettorale
Tuttavia per il centro sinistra non solo per la sinistra sia aperto di fatto un vuoto di direzione di orientamento politico
Sia nelle istituzioni rappresentative di cui faccio parte quindi una riflessione anche autocritica che nei rapporti con la società civile
E questo il vuoto che si è creato di cui ho parlato prima
In questo vuoto si è verificata come risposta più immediata elementare per così dire alla depressione post elettorale la prevalenza di una serie di fattori già citate da vari interventi io lo farei in modo meno
Aggressivo di quanto ha fatto Luciano Pellicani stamattina e per certi aspetti mi amico Ugo Intini poco fa
Ma gli elementi sono quelli solo che bisogna avere anche la capacità di diagnosticare perché succede questo non soltanto dire che non si è d'accordo con certe forme cioè la prevalenza dell'indignazione ma io penso che l'indignazione molto motivati per le cose che abbiamo detto
Il problema è per una forza politica che sta all'opposizione vuole candidarsi al governo la risposta sono i girotondi e l'indignazione
Al di là dei discorsi che ha fatto Emanuele Macaluso sui palazzi di giustizia condivisibilissima
Ma anche i girotondi attorno ad altre istituzioni possano essere un segnale un sintomo di malessere
Indignazioni indignazione la cosa se non demente al mestiere qualcuno ne ha fatto un mestiere se è un sentimento sanno nei cittadini ma quella non può che essere la molla
Umana morale ideologica per fare qualcosa di più di diversa cosa andiamo a fare il girotondo attraverso tutte le sta attorno alle istituzioni nel nostro Paese la battuta molto semplice che quando eravamo bambini sappiamo come finì ai girotondi tutti giù per terra
Quindi quella è la fine ma è una battuta fin troppo fatti secondo aspetto la prevalenza della delegittimazione dell'avversario guardate non solo dell'avversario del centrodestra
Ma anche di chi viene considerato avversario nel centrosinistra a me dispiace che in questo momento ci siam Massimo D'Alema
Mi dispiace per il motivo che sto dicendo una cosa che lo riguarda io ho trovato ignobile
Che nei dibattiti televisivi e politici mila e varie istanze della società civile delle dei mass media di questi mezzi
Sembrava che il principale avversario politico di alcuni esponenti della società civile di sinistra
Che principale avversario politico fosse Massimo D'Alema all'insegna della falsificazione storica
Io questo l'ho trovato
Iotti
Siccome io sono un estimatore e Massimo D'Alema no anche qui sentito da lunedì o Luigi sempre trame
E non sono un suo sodale nessuno può avere sospetto sul fatto che questa sia una forma di piaggeria io trovo un livello di degrado politico culturale in ciò che sta avvenendo
Forse qualcosa a cui si è trovato di fronte anche ieri Piero Fassino e Francesco Rutelli
Che e il segno che non si tratta del problema dell'indignazione il petto sentimento sacro santo a cui dare una risposta politica e se possibile anche etica
Ma si tratta di un degrado della battaglia politica che non delegittima soltanto l'avversario che è avversario anche quando è un avversario spietato e non è un nemico da distruggere
Non è la dialettica di Carl Schmitt amico nemico perché quella è una dialettica che porta a fare i partigiani non a fare l'opposizione politica democratica
Terzo aspetto che è prevalso anche a sinistra
è il populismo c'è un populismo di destra hanno citato c'è un populismo di sinistra come populismo destra dice la sovranità popolare decide tutto
Tuttora improprio il populismo di sinistra dice decidono le piazze
Mi cita io non sono contro le piazze ho fatto migliaia di manifestazioni annerite fidatevi semina se le procura ma dico che la logica di pensare che è in quel modo che si crea un'alternativa politica o che si impongono alternativa politica è una forma di populismo di sinistra
C'è un massimalismo di destra c'è anche un massimalismo di sinistra
Non mi preoccupano anzi mi fa piacere che ci siano decine di migliaia di persone che si muovono in questo Paese che si considerano di sinistra
Ma se la espressione politica di questa movimento o movimenti anche in senso letterale della parola è quella di dire ostruzionismo su tutto
Oltre al fatto che forse non hanno ancora fatto i conti con regolamento della precedente legislatura presidente Violante della Camera pose fine perché la sinistra si faccia i suoi conti su come è cambiato il Parlamento anche dal punto di vista dei regolamenti
Ma è una forma di massimalismo infantile
Che non credo che sia il massimo che si aspettano che le decine o centinaia di migliaia di persone quelle che abbiamo incontrato a Roma il due marzo per esempio
Non credo che si aspettino questa
E c'è da ultimo anche una forma di giacobinismo di sinistra
Che sta dietro a molti di quegli aspetti sulla giustizia che ha citato Emanuele Macaluso suppongo se quel palo in qualcuno di costoro ascoltato con biografia di destra uno con biografia di sinistra rimossa
L'altro credo che domani si dirà che le tue proposte sulla giustizia sono Matrice Gelli e P due perché ormai questo da quattro anni si dice su questa dibattito sulla giustizia ed è un livello sub culturale mente invece
Io credo per concludere che sia giusto
Dialogare e confrontarsi criticamente con i movimenti che si esprima sta civile
Dai no global
Etichetta sotto cui c'è di tutto ci sono espressioni violente ai limiti dell'eversione ma ci sono grandissima parte dei dei partecipanti di questi movimenti che sono espressione dei pezzi di mondo cattolico di società civile di mondo anche della sinistra e così via con cui è giusto confrontarsi anche se le spezzano globali la considero sbagliata penso sarebbe molto più giusto parlare di una diversa globalizzazione new global
Ai movimenti dell'indignazione dal movimento sindacale i cento intellettuali e professionali credo che anche solo rispetto al movimento se Dio dona un bellissimo intervento di Bruno Trentin stamattina insomma
Io lo conosco da quando ero bambino Bruno Tinti perché abitavamo nella stessa abitazione
E lo conoscono in tutto il suo percorso io sono rimasto affascinato soprattutto anche non condividendo tutto ma era un intervento con cui era straordinariamente in efficace potersi confrontare
Io non credo che oggi il sindacato sia più figurarsi ripartirle cinghia di trasmissione dei o dei partiti mai neanche i partiti devono diventando la cinghia di trasmissione dei sindacati
Quindi io credo che ci debba essere anche la capacità nell'essere solidali con le battaglie sindacali pensammo il ventitré marzo pensiamo a quello che sarà lo sciopero generale di aprile ma anche avere la capacità nella politica di assumersi responsabilità di confronto e di elaborazione che non siano il pura pentimento sugli slogan giusti e comunque inevitabile il sindacato
E suicida a mio parere rincorre tutto e tutti facendo un pessimo servizio sia diverso e diversi movimenti ma anche delegittimando il ruolo della politica della cultura politica di governo la sinistra da sola con Macaluso ne abbiamo discusso molte volte nel novantatré quando sembrava che si aprisse
E lui era a sinistra di governo la sinistra da sola a mio parere non è mai stata maggioranza in questo Paese e prevedo le previsioni sono tutte ovviamente aleatorie prevedo realisticamente che la sinistra da sola non lo sarà mai
Di qui la necessità politica e culturale del centro sinistra guardate che fino a qualche anno fa sei sette anni fa a parlare di centro sinistra in certi ambiti della sinistra era un tabù
Era una parola impronunciabile
Ci fu una lezione ahimè amara della sconfitta dei progressisti nel novantaquattro che fece capire cosa voleva dire di recuperare in una prospettiva storica diversa il centro sinistra
Anche dall'opposizione è necessario quindi cercare di conquistare la maggioranza dei cittadini
C'è qualcuno nella sinistra che l'ha sempre avuto storicamente la vocazione star meglio all'opposizione che è più bello e più facile ridare soltanto e contro ma io credo che invece noi dobbiamo saper fare un'opposizione dura se necessario anche durissima
In uno Stato democratico
Quando ci si confronta cioè se si accetta la legittimazione reciproca si può essere anche uno scontro durissimo la seconda volta che mi succede in un anno e mezzo di andare ad assistere question-time alla Camera dei Comuni a Londra
A parte che gli sono proprie oriundo di fronte all'altro spaccati allo scontro è durissimo ed è tanto più duro a quanto più accettata ovviamente alla cornice istituzionale in cui ci si muove opposizione dura anche durissima quando ne quando necessario
Ma evitando populismo massimalismo giacobinismo delegittimazione
Del proprio avversario e affermando io credo una cultura riformatrice di governo che sappia essere alternativa al governo di centrodestra un rapporto positivo ma critico e consapevole con i movimenti nel società oggi civile e più in generale con l'opinione pubblica perché l'opinione pubblica è qualcosa di più vasto di quelle che sono pure importanti movimenti nella società civile e affermando
Secondo un'antica ma mai superata lezione weberiana la prevalenza dell'etica della responsabilità sull'etica della convinzione grazie
Vive a Magris allora ora Piero Fassino poi Enrico Boselli poi Massimo D'Alema poi siete liberi
La libertà di sinistra arriva anche lei è un certo
Io credo che in questi
Questi ultimi
E hanno messo tutto
Tripudio di microfoni
In questi ultimi mesi noi abbiamo
Assistito al manifestarsi di due dinamiche che stanno accompagnando l'evoluzione della situazione politica da cui io voglio partire perché mi pare che la riflessione anche lo sforzo di carattere programmatico culturale che stiamo facendo in questo convegno corrisponde bene alle domande che queste due dinamiche cippo
La prima è la dinamica che sta cambiando il rapporto tra governa il Paese
Amato ci ha parlato di una destra induista populista
Neoliberista anche se il suo neoliberismo e fortemente intaccato da una Nostalgia meno protezionistica di cui Tremonti come il suo europeismo freddo mi pare il rappresentante più evidente chiamava Bersani
Questa destra
Mano a mano che mette mano scusate il gioco di parole
Alla alle proprie scelte di governo
Lazio e dalla società apre con FLI
Accade sull'Europa
Dove nel momento in cui sarebbe necessario l'Europa massima possibile viene invece teorizzata l'Europa minima necessaria
Accade sulla giustizia dove siamo per la prima volta dopo dodici anni alla possibile proclamazione dello sciopero dei magistrati contro il ministro della giustizia
Accade sull'articolo diciotto che è il terreno di uno scontro sociale
Particolarmente acuto
Accade sulla scuola dove come diceva bene stamattina Ranieri ha in corso una ipotesi di riorganizzazione fondata su una gerarchizzazione selettiva e sociale della formazione
è incorso nella sanità si vede meno questo perché la sanità diventata competenza regionale ma badate è in corso
In modo ieri la Gazzetta del mozzo sono che non è un piccolo giornale ha titolato in prima pagina nove colonne ecco i seicentosettantanove medicinali che i pugliesi pagheranno
Cioè
La reintroduzione dei ticket e la riduzione delle prestazioni è stato e terminando no eccetera
Allora noi siamo in presenza potrei fare al presente voglio essere breve di una destra che mano a mano che governa finisce diciamo la la fase in qualche modo post-elettorale
Lazio dalla società
Questo non significa ancora che ci sia una riduzione di consensi della destra
Ma mi pare la categoria che ci ha introdotti ha introdotto nel nostro dibattito diamanti sia utile
Se non c'è ancora riduzione di consenso ma comincia a esserci riduzione di fiducia in che senso nel senso che si incrina
L'immagine con cui Berlusconi aveva accreditato se stesso ha vinto le elezioni e l'immagine era di una destra con la quale ciascuno avrebbe avuto un'opportunità in più
Perché questa era l'immagine
Non è vero che sia così perché su ogni terreno si produce un conflitto la lacerazione che non è vero che offra ciascuno un'opportunità in più anzi determina sempre di più una dualità di vario segno che discrimina dividesse farà la
La seconda dinamica che mi pare accompagna l'evoluzione di questi mesi che cambia il rapporto tra opposizione paese
Nel senso che noi siamo in presenza di un fermento
Democratico di opposizione che ha mille manifestazioni tornerò sulla questione di Girotto
Il successo delle manifestazioni sindacali
Le tante forme di organizzazione della società civile dell'opinione pubblica di cui i girotondi sono l'espressione
Che io credo no
Come dire
No non è è sufficiente non non è giusto rappresentare come l'ennesima versione di un massimalismo è qualcosa di diverso
Che va visto
In quei girotondi c'è la manifestazione di una crisi di rappresentanza
C'è un pezzo di società che non si sente rappresentato e che si manifesta così poi non è detto che il manifestarsi così risolva al suo problematiche sia la presenza ma la ragione è quella
C'è il grande successo del due marzo
C'è il successo delle iniziative
Qui ci sono moltissimi dirigenti dei fatti che la sinistra io
Penso al mio partito sono in questi mesi c'è un'esplosione di iniziative che ovunque vedono un consenso una partecipazione molto più gravi comunque io vado c'è più gente di quella che i compagni che ha organizzato l'iniziativa si aspetta
Quindi c'è un'opposizione che in pista che c'è che cresce che si manifesta in mille modi
E allora il tema che noi abbiamo oggi e che non c'era qualche mese fa
Anche in politica non tutto si può allo stesso tempo
è come l'opposizione oggi riesce a fare un salto nel momento in cui l'azione di governo
Supera diciamo la fase postelettorale e l'azione di governo comincia a produrre contraddizioni evidenti nel rapporto tra governo e paese
Contraddizioni che colpiscono cittadini anche che hanno votato
Certo resta perché quando a Treviso
Si svolge la più grande manifestazione sindacale che da molti anni si sia svolta in quella città se uno pensa quali sono i rapporti di forza Treviso vuol dire che lì migliaia e migliaia di lavoratori dipendenti che hanno votato per la lega per il Polo sono andato in piazza con CGIL CISL e UIL sull'articolo diciotto se non ci sarebbe stata quella manifestazione evidente
Quindi contraddizioni evidenti c'è un'opposizione che cresce il problema nostro è come noi siamo capaci di dare uno sbocco
E lo sbocco pone due problemi uno che enuncio solo il titolo poi non lo non lo affronto perché non si discute qui ma il tema come si riorganizza il campo
Dell'opposizione
Quindi l'Ulivo rapporti che cos'è l'Ulivo la sua organizzazione la sua forma rapporto Rifondazione Comunista e movimento tutto diciamo il campo dei come si riorganizza il campo dell'opposizione dal punto di vista la sua rappresentanza politica
E l'altro salto di qualità che invece il tema al centro di questa riflessione è come noi siamo in grado di saldare la sequenza di sacro Santino che abbiamo detto fin qui e sottolineo sacrosanti
Ha una capacità propositiva che ci faccia dire per ogni no anche il sì Enrico
Per cui diciamo giustamente no l'articolo diciotto perché colpisce un diritto di libertà di civiltà dopodiché è come ci ha ricordato stamattina uno che è intervenuto il l'articolo diciotto copre otto milioni di lavoratori ce ne sono altri otto che invece non sono coperti
Da quell'articolo come noi siamo in grado di affiancare a questa battaglia una battaglia di allargamento dei diritti e delle tutele delle garanzie che coprono anche coloro che non so coperti da articolo diciotto
Diciamo no alle proposte della Moratti alle proposte da Moratti io vorrei che cessasse il motorino e di dire la riforma della Moratti perché la riforma una parola che nel mio lessico ma ha una valenza positiva diciamo no alle proposte della Moratti non alla riforma
Ma non possiamo non vedere che nelle proposte la Moratti c'è un punto che le nostre riforme non hanno colto cioè come si dentro un sistema educativo unitario e non gerarchizzata socialmente come si forma nel proporre la Moratti
C'è un peso più forte
E corrispondente alle do alla domanda del mercato del lavoro del tema della formazione
Diciamo Oddo
Appunto ad una concezione minimalista e stretta dell'Europa ma non basta dire questo giustamente Napolitano e Ranieri ci hanno richiamato nuca affrontare questo tema in termini non fideistico sicché tipo d Europa nel momento in cui attenzione
Il dibattito sull'Europa e sul suo futuro né soltanto più un problema italiano sta cambiando
Il contesto a livello europeo se Prodi ieri ha dovuto fare sul principale giornale italiano di questo paese sul secondo sono i temi questo Paese un'intervista per dire attenzione dove all'inizio l'indomani Barcellona non è l'Europa dei liberisti e significativo due anni fa non avrebbe avuto la necessità di farlo
C'è un mutamento di contesto su di cui Berlusconi si avvale ed entro cui si colloca
E noi dobbiamo essere in grado di dare invece una risposta a questo dicendo perché oggi c'è bisogno dell'Europa massima possibile c'abbiamo i soldi un salto di qualità programmatico
Che senza nulla togliere sottolineo senza nulla togliere
Al carattere fortemente capace di contrasto
Alle proposte del governo sia capace di accompagnare di intrecciare
Ad ogni a questa azione di contrasto ma capacità propositiva perché è una somma di contraddizioni e oggi comincia a esserci una somma di contraddizioni non necessariamente determina la tesi di una politica e una somma di proteste e oggi le proteste ci sono non necessariamente determina un'alternativa
E qui il nodo che a me sembra Amato ci ha posto il cuore del suo ragionamento che io voglio ritrae
Questo salto
Programmatico non lo facciamo se rispondiamo alcuna domanda
E perché Berlusconi ha vinto questa non ci siamo interrogati molto su come dire perché abbiamo perso io la metto dall'altra parte è sempre la stessa domanda ma non è indifferente come la si pone
Più che perché abbiamo perso vorrei capire perché ha vinto
Le ragioni sono naturalmente tante ma ce n'è una certamente che è quella che Giuliano sì a supporto posto
Ed è che Berlusconi accreditato l'idea che il CENTCOM il centro destra ciascuno sarebbe stato più libero
Assunto lui la categoria della libertà
E si è fatto portatore di una domanda di libertà
Ha usato due parole che sono due parole del bagaglio culturale politico dalla Sinistra e Libertà e cambiamenti
Si è presentato come il la Casa delle Libertà e come luogo del cambiamo
E libertà è cambiamento come manifestazione dalla capacità di offrire a ciascuno un'opportunità in più per la propria
Di cui in qualche modo lui era anche dal punto di vista della rappresentazione fisica visto il suo successo
La manifestazione la dimostrazione
Perché pongo questa questione perché questa questione badate la questione nodale diamanti io l'ho detto più volte torno su questo
Diamanti nell'analizzare le ragioni della dell'esito elettorale ha detto la sinistra ha perso molti voti perché ha dato di fronte al cambiamento più l'impressione di essere preoccupate di difendersi dal cambiamento che di avere l'ambizione di guidare
E questa è la questione
Berlusconi
Si è presentato come l'uomo della libertà del cambiamento mentre usava queste parole se ci pensate bene non ci presentavamo come rappresentanti della necessità
Noi dovevamo risanare il Paese
Dovevano portare l'Italia nel dove vanno a farsi carico del corso
Dovevamo assecondare accompagnare la spinta federalista dovevamo riformare il sistema pensionistico perché non ci siano dubbi io ho condiviso che queste scelte credo che abbiamo fatto fare bene ad assumerle
Non c'è questa non è non è in questione queste scelte non sono in questione sono sempre tutti assolutamente necessario il problema che io mi pongo è
Una forza politica
Vince
Soltanto in quanto
Proponga se stessa come una forza in grado di assumersi delle responsabilità cosa che non abbiamo fatto fino in fondo
Qualche volta perfino al di là del del giusto
Ho
E si pone un problema di come si salda l'etica della responsabilità anche la capacità di proporre un modello con il polo positivo in cui tu sei capace di
Rappresentare domande di libertà di liberazione di una società perché questa è la questione
Che a me sembra sia sia posto sia a posto
Amato Baratta ne ha colpito quante volte nel nostro dibattito in questi anni a qualcuno che ci poneva una problematica via una domanda di libertà noi rispondevamo regole
Ora la libertà ha bisogno di regole ma la libertà è un valore le regole sono uno strumento per l'affermazione di quel valore guai se le regole diventano un valore che sostituisce la libertà
La libertà non è qualcosa che si concede libertà è qualcosa che si riconosce
E allora il problema nostro oggi è questo come noi riconquista diamo la parola libertà come torniamo a fare nostra la parola libertà
Che significa declinare la parola libertà in una duplice accezione da un lato la libertà da e Hope
Dal bisogno dalla dominazione dalla sofferenza da ogni forma di sudditanza la libertà da
Che ha ispirato la storia stessa del movimento operaio le sue lotte le sue conquiste
Ma poi la libertà libertà di e libertà di di di lavorare libertà di studiare libertà di intraprendere libertà di ricercare e libertà di
Di
Scegliere la propria vita al proprio futuro
E noi badate su questo terreno della libertà vivi che spesso abbiamo avuto una difficoltà
Noi riflettiamo sul fatto che
C'è stato un momento alla vizia dalla campagna elettorale in cui si è determinata una lacerazione culturale prima ancora che politico con tutta la comunità scientifica
Perché abbiamo dato un'interpretazione del principio di precauzione che non era l'applicazione del principio di precauzione alle agli esiti della ricerca ma come inibizione della ricerca
E abbiamo contraddetto un fondamentale
Una fondamentale questione di libertà che attiene alla storia l'umanità stessa la libertà di ricerca
Cioè io penso che
E così si potrebbero fare tanti altri esempi allora questo è il il tema che io penso debba percorrere oggi un salto come noi siamo capaci di ricostruire un'idea forte della libertà badate che giustamente stamattina nato mi pare abbia riferito una una dizione se non l'ha fatto stamattina ha fatto in un altro disco dibattito forse preparatori di questi ricordi questo nostro come Berlusconi ha usato un'espressione della Thatcher per definire se stesso la sua politica dice noi siamo i rappresentanti la Società degli individui
No
è un'espressione la tazza inglese e che Berlusconi ha detto
Io penso che
Noi dobbiamo dire non negare l'individualizzazione di una società ma dire che la nostra differenza sta nel fatto che noi siamo per una società dei cittadini dove la differenza tra città una società dei cittadino Società degli individui a riconoscere a ciascun individuo che è titolare di diritti e costruire la politica Terio mette nella condizione di esercitare
E questa la questione
Ma i diritti dei cittadini si fondono in primo luogo nella capacità di rispondere alle domande alle domande di libertà
E allora vado vado alla fine
Questa questione mi conduce a un'altra questione che su cui io
Torno spesso perché mi sembra che sia la questione diciamo una delle questioni che
Deve percorrere la nostra la nostra politica
Rispondere
Alle domande di libertà significa
Essere capace di tenere insieme due dimensioni che spesso la sinistra ha vissuto come separate se non addirittura contrapposte e sono la dimensione della modernità la dimensione dei diritti
Nella nell'esperienza storica non abbiamo sempre pensato che la modernità fosse una parola degli atti l'abbiamo pronunciata con fatica ancora adesso la pronuncia
Ecco un curioso paradosso perché se voi andate a leggere gli scritti dei fondatori del socialismo italiano di fine Ottocento a cui si riferiva Bersani potete vedere che la parola modernità una delle parole più usate nel Messico dei fondatori del socialismo italiano
Perché quella parola aveva una valenza positiva
Allora e
E venuta diciamo mutando nella sua qualità
Semantica diciamo via via nel tempo
Tra il PRAE rapporto tra modernità e diritti alla questione di fronte a cui è oggi una sinistra riformista moderna indenne le società hanno perché la società è percorsa da una duplice tensione
Da una da una parte c'è una domanda di modernizzazione che spesso esattamente il terreno su cui si misura ciascuno misurasse è più libero o no
Poco da fare
Dall'altra noi sappiamo che però
Nella modernità ci sono le opportunità che ci sono anche i rischi
E se si vuole che le opportunità si colgono i rischi si riducano al rapporto come diritti diventa una questione fondamentale per noi non è scindibile non è separabile
Il rapporto tra queste due dimensioni
Io penso a un grande tema che percorre il nostro dibattito che il tema della flessibilità voglio solo citare queste sue
Io sono da tempo sostenitore del fatto e con la flessibilità bisogna fare i conti perché la flessibilità è ormai il modello di organizzazione dell'intera società non è soltanto la forma che viene subendo il mercato del lavoro
E flessibile ciclo produttivo flessibile rapporto tra ciclo produttivo e mercato per questo sono flessibile variabili sul ciclo produttivo a partire dalla forza lavoro
E flessibile la struttura della produzione mai flessibile a struttura dei consumi e sono flessibili e le forme di organizzazione sociale della vita i tempi la gerarchia in modi nostri di organizzare la nostra
Benissimo quindi la flessibilità è un grande tema qual è per una forza di sinistra il punto
Il punto è non accettare l'idea che la flessibilità sia sinonimo di precarietà
Noi riteniamo che tra queste due parole ci siano due con due queste due parole corrispondono due concetti vive
E una politica riformista di sinistra una politica che assume la flessibilità è si pone il problema di governarla di gestirla in ragione tale che non si traduca in una condizione di precarietà esistenziale per i cittadini resterà quest'
E questo esempio non lo potremo riprodurre per tante altre cose come noi siamo capaci appunto di mettere in campo una politica che sta dentro i processi
E dentro i processi coglie quali sono le istanze di liberazione di libertà che ogni processo porta con sé e quali sono gli elementi di rischio di contraddizione che ogni processo porta con sé perché nulla è neutro in un'organizzazione sociale
E lì noi siamo capaci di far valere una politica
Che se volete usare la formula riduce i rischi e massimizza le opportunità e questo mi conduce all'ultima questione
Se è così allora il problema che noi abbiamo è il salto di qualità nell'opposizione di quale opposizione abbiamo bisogno questo
Forte anche del fatto
L'assunto da cui sono iniziato da quello iniziato
Che siamo in presenza di contraddizioni crescenti tra governo e Paese e di un movimento di opposizione che invece ci offre la possibilità su quelle contraddizioni di far valere una capacità di iniziativa politica
Ora io penso che
Diciamo ci sono due punti che vanno dette con chiarezza sembrano ovvi ma forse è bene dirlo
L'opposizione è una condizione non è un tratto d'identità
Punto primo
Uno può accadere che mai all'opposizione può anche accadere che ci devi stare mediazione in tanti ma non è un tratto di identità
Sono due cose diverse è una condizione nella quale ti puoi trovare dalla quale ti batti per uscire al più presto possibile
Non è un tratto di identità cui derivi la natura del tuo essere puliti questo punto fondamentale che noi dobbiamo avere e io credo che oggi questo
Che oggi questo sia più chiaro di ieri perché diciamo il carattere protervo arrogante di questo governo ci mette nella condizione sempre di più
Di rendere chiaro come noi abbiamo necessità di creare le condizioni per essere
Tornare nuovamente essere maggioranza e quindi concepire l'opposizione come condizione non come del Secondo è ancor più semplice però a dei corollari tutto
L'obiettivo di una posizione è S e tornare e diventare maggioranza
E per fin troppo banale
Ma ha un corollario no
Che allora il problema di un'opposizione eccome tu se è in grado di confermare la fiducia di chi te l'ha data ma sei anche in grado di erodere la fiducia che altri hanno nel tuo Aversa
Il problema di un'opposizione come non solo rassicura i tuoi ma come parli Antalya
Come se in caso di fare una perizia che determina un'erosione dei consensi elettorali dell'avversario
Come segnale fare un'opposizione che produca nel campo
Ed è in grado quindi di espandere la propria capacità di raccolta di consenso
E qui io avverto che c'è un problema
E torno ora sulla questione dei girotondi attenzione noi siamo in presenza di qualche cosa con i girotondi che non va banalizzato
E che io trovo riduttivo
Liquidare con la categoria di un'ennesima forma di massimalismo c'è qualcosa di più
E qualcosa di più e che noi siamo in presenza di una crisi
Di rappresentanza che alcuni settori c'è qui vivono più di altri come conseguenza di una transizione politico istituzionale incompiuta e che nella sua incompiutezza ha accentuato elementi di crisi dirà
Quella che i girotondi e curioso vanno analizzate dal punto di vista sociale sono col socialmente qualcosa di interessante sono un fenomeno dimmi perché la sua banca
Sono docenti universitari professionisti insegnanti studenti ma di pedana ceto acculturato
Che alieno da ogni forma di estremismo e di massimalismo
Bertinotti era totalmente tagliare totalmente tagliato fuori dei girotondi
Causa non ultima della riconversione politica di queste ultime ore vuole fare il gelato
Capisce che non può essere
Allora attenzione c'è una crisi del sistema della rappresentanza
L'incompiuta transizione politico-istituzionale acutizzato glielo produco in un esempio nel momento in cui noi abbiamo un sistema maggioritario il cui esito è stato che alla Camera dei deputati si sono novantacinque seggi di differenza tra centrodestra e centrosinistra quando i centotrentanove neanche la maggioranza assoluta degli elettori in Italia
Varate quaestor dalla sensazione una parte di cittadini per quel sistema politico parlamentare non sia rappresentativo
E allora allora si capisce perché per esempio cresce una istanza che io personalmente non condivido ma cerco di capire appassionate perché è che c'è un'istanza referendaria
Perché ha detto che cento assenti di più non sono come dire
Non rappresenta una differenza reale allora dico vado al popolo perché la differenza reale la voglio misurare banco la nulla rappresenta oppio attenzione no a non smarrire roba
Cioè non siamo di fronte a un tema è stato richiamato
Lo sottolineo Torrette Massimo riprende alle conclusioni
Ed è che la transizione incompiuta si riconsegna
Anche all'opposizione come facciamo i conti fino in fondo sulla riforma degli assetti
Perché il fallimento la Bicamerale
Perché il pallone Paolo abitano il fallimento della Bicamerale può condurci alla discussione di vario tipo ma il problema di una transizione incompiuta
Cioè
E una transizione incompiuta che rimanga pane è terreno di fragilità di debolezza del sistema politico istituzionale di maturazione di una crisi di rappresentanza e quindi di trazione
E l'altra considerazione ha finito davvero voglia fare attenzione noi siamo in presenza di una maggiore radicalità
Politica no uno dei temi di questa tempi e la radicalità dei comportamenti
Anche questa funzione a liquidarlo come l'ennesima manifestazione disse di di massimalismo di settori anche lì un po'più complicato intanto ma carità di certi comportamenti dall'opposizione indotta dalla radicalità dei comportamenti di chi governa
Perché non abbiamo un po'di prontezza
No
Badate qualche nome qualche settimana pagandoli con tra l'altro negli scriverebbe la differenza tra la Prima e la Seconda Repubblica si può restino in tanti modi io gli ho dato uno io sono la classe dirigente della Prima Repubblica
Da Togliatti ad Almirante
Passando
Era costruita e e era stata educata cresciuta
Tutto durata sulla categoria dell'interesse generale la classe dirigente di questo ceto politico del centrodestra non conosce la categoria degli
A te è una mutazione no poco
Per Taormina da parte loro una radicalità dei comportamenti che in qualche modo richiama alcune volte giustamente altre volte moderata e una radicale Nicola radicali abbattuta
Secondo attenzione che il rapporto tra radicalità e riformismo non è un rapporto di alterna
C'è forse bisogna siccome questo è un convegno di riformisti io riconsideri fondi
Sì ma
In tutti i modi anche però è chiaro che bisogna forse emblematico ma che forse ci portiamo dietro
Da poco tempo che c'è stato
Non è che e Fiorito il riformismo e la destra della sinistra
Quelle o meno no ecco
Riformismo è per per andare a una definizione da me pare molto bella la capacità di coniugare la concretezza del quotidiano la vita di un angelo questa riforma no ecco
Questi la concretezza del quotidiano collegata Calipari una visione significa avere la capacità anche incerti imporsi di avere anche passaggi che come forse poi la facoltà riformismo e radicalità e più complesso Luna non esclude non esclude l'altra ecco io finito
A me pare che voglio solo fare una votazione l'economo avuta finale a me pare che non è qui oggi abbiamo fatto una cosa molto importante non solo per chi l'ha promosso e neanche solo per i partiti a cui queste organizzazioni istituzioni culturali si riferì l'intero centrosinistra
Qui noi abbiamo aperto un cantiere
Che vale per la sinistra riformista ma che è a disposizione dell'intero Ulivo dell'intero centrosinistra dell'intera opposizione un cantiere che appunto un obiettivo di facilitare quel salto in avanti di carattere programmatico di cui l'opposizione ha bisogno e ed idealmente candidarsi a tornare a diventare maggioranza
Allora la parola medico Boselli
Caro Mieli inquinante intervallo la luce della due grossi
No io voglio deve innanzitutto scusare dei
Con molti dei relatori ma
La mattina come sapete purtroppo è mancato Giuliano Adriano
L'altro il
Con molti altri compagni Oricchio
Testimoniare
Condoglianze pro
Io desidero ringraziare Giuliano Amato
Massimo D'Alema
Ho tutte le riviste
Della
Della discussione di oggi io
Della redazione di Giugliano apprezzato soprattutto un impianto diciamo
Potremmo definirlo sappia e comunque
Da diceva Piero Fassino
Tanti appaiono condivido
Ci dà la possibilità di uscire
Da un circolo vizioso non virtuoso quello di questi mesi
Che io guardate considero di parte anche natura ecco la pretesa che qualcheduno anche di nuove anche tra lui ha avuto in queste settimane di voler risolvere tutto e subito
Le contraddizioni i problemi lo choc che c'è venuto dalla sconfitta elettorale il tredici di maggio alla carriera era davvero troppo
Nove mesi non sono sufficienti nessun Paese europeo
Per nono sono stati nessun Paese europeo per capire le ragioni di una sconfitta che in larga misura Piero ha indicato qualche istante fa che io condivido per individuare però non c'è dubbio che la giornata di oggi è stata importante ringrazio Giuliano per questo
è stato il tessitore principale ci dà la possibilità di proseguire il dibattito con con molta serietà
Voi mi consentirete spero di uscire dal tema
Di trattare l'ultimo dei punti che ha affrontato Piero Fassino cioè quale opposizione
Sugli altri io mi ritrovo in larga parte nelle cose che sono state
Io vedo lo dico con molta sincerità accanto ai tanti aspetti positivi
Vedo anche una difficoltà del nostro essere un vedo
Linee diverse
Che si comprendono nel nostro campo
E l'idea insomma di un centro sinistra che fa un percorso Albizzate
Che oscilla tra posizioni diverse
Talvolta anche antagoniste fra di loro
Non mi riferisco al popolo dei girotondi
Io condivido anche da questo punto di vista molte delle cose che ha detto Fassino
Non ho mai considerato il popolo dei girotondi lume guardato con disprezzo rispetto profondamente anche quello che che non condivido si può italiani l'altra questa grande parte dell'
Però il punto cioè la difficoltà c'è l'impressione della parte minacce
Ecco vedete questa l'impressione di più linee
Che si contendono il nostro campo
In parte nasce anche
Non dalla nostra volontà
Nasce innanzitutto
E mi limito a questo ad una radicalizzazione che il Governo ha impresso allo scontro politico
A quello parlamentare quello sociale
Siamo qualche giorno dal ventitré cui camoscio procederà Ale
Ed è una radicalizzazione che si accompagna ad una ossessiva cura dei propri
Da qui anche i conflitti di questa settima ecco noi come reagiamo
Io ho l'impressione che l'opposizione di cui noi siamo una parte fondamentale diciamo questa sinistra riformista dimentichiamoci che nonostante le le diciamo le condizioni elettorale difficili siamo comunque la forza trainante dell'Ulivo
Ecco l'opposizione punta questa la depressione cavalcare qualsiasi protesta con più politica
C'è una convenzione che ormai diffusa che oggi al tempo della protesta poi arriverà quello dalla proposta
Ecco io non credo perché dobbiamo capire che quando si adottano più politiche
E si rischia di creare un vuoto di politica e quello non lo può colmare il cittadino che va in piazza
Ecco anch'io ritengo lo diceva stamattina Giuliano anch'io le e altri anch'io ritengo che il governo Berlusconi stia preparando tutte le condizioni per il suo indebolimento
Che è l'anticamera anche la perdita di consenso
Tutto qui tuttavia questo non avverrà in un modo meccanico dobbiamo saperlo
E occorre chiara di Calise lo berlusconiano si si contrapponga un roccioso riformismo da parte del centrosinistra
Berlusconi deve cominciare ad apparire ciò che e cioè un fattore politico che non riesce a dare al Paese la tranquillità di cui il Paese ha bisogno e che divide e non unisce non abbiamo detto in campagna elettorale
Lite divide su ogni campo su ogni questione suoni Vattani
Noi abbiamo reagito con uno schema tattico contro Berlusconi che è quello più congeniale sinistre italiane
L'intreccio fra la lotta istituzionali in Parlamento e quella di piazza
L'azione di piazza vedete io credo che conservi intera la propria validità certamente per il movimento sindacale
Come si vede sullo scontro che che si è aperto sull'articolo diciotto dello Statuto
Ha una sua validità mare ma solo se resta eccezionale illimitata a questioni di merito
Io
Ovviamente non credo che si possa fare un paragone fra quello che sta avvenendo oggi sull'articolo diciotto
La lotta dei minatori di scatto il
Inglesi contro Margaret Thatcher quella che che che purtroppo condannò per vent'anni laburisti all'opposizione io no se Berlusconi convinto di questo a mio giudizio si fa delle serie illusioni
Perché io stimo Cofferati come
Come Angeletti e Pezzotta io so bene che il leader della CGIL è un vero rinforzo
E quindi credo che la solidarietà via nostra solidarietà sia piena senza riserve però tuttavia nutro qualche preoccupazione quando leggo dichiarazioni che sono così
Il governo ha tante e tali contraddizione al proprio interno che potrebbe non reggere alla pressione che sale dalle piazze ecco lo dico con molta sincerità se la lotta sindacale fosse rivolta a creare un mix politico per dare una spallata al governo allora si ritornerebbe su una vecchia storia
Che da tempo è stata abbandonata dalle socialdemocrazie perché prima o poi porta alla sconfitta
E questa rincorsa al colpo decisivo da dare nelle piazze invece che nelle urne è del tutto controproducente si è adottato da forze politiche la cui collocazione all'opposizione mostra è per definizione transitoria lo ricordava un istante fa Piero io lo spiego così
Mi è stato negato più volte guarda che chi se ne occupa dell'opposizione di piazza lo fa da esperto perché ha esercitato nella propria vita molto più a lungo il mestiere dell'opposizione che quello del governo
Io a mia volta contro obietto che il mestiere dell'oppositore della Prima Repubblica era a vita
Mentre oggi con il bipolarismo è attento
O dovrebbe essere attenti
Con la sinistra dovrebbe essere persuasa che questa strada non paga e a puntare più sulla proposta che sulla protesta da una tesi che io considero fallita è fondata secondo cui in un sistema bipolare il finale di partita si vince al cento
Quello che ci insegna a Tony Blair in Sicilia Gerhard Schroeder che ci sta insegnando con qualche maldipancia anche per molti compagni di casa nostra io né Jospin sufficiente leggere il suo programma presidenziale di questa settimana
La disputa non è nominalistica
Nel finale di partita si gioca al cento perché ciò che contano sono i contenuti stamattina oggi pomeriggio ne abbiamo parlato tanto
Tuttavia l'applicazione di questa regola Polito logica non è facile si evince infatti al centro solo se le ali estreme dell'elettorato a sinistra come a destra si piegano Donatelli alla brutta parola al ricatto del meno peggio votando la coalizione meno distante politicamente almeno per evitare di far vincere quella che agli antipodi
Ma quando le ali estreme e radicali sono autonomamente organizzate le possibilità di vittoria al centro possono avverarsi questo accaduto a Berlusconi novantasei
Ed è accaduto al centro sinistra a maggio del due mila
E in Italia pesano ancora tanto tradizioni cultura antagoniste tenere la bussola centro senza perdere il consenso delle estreme è a dir poco difficile
Io dico questo
Io sono assolutamente d'accordo a fare alleanza elettorale con Bertinotti
Non capisco tra l'altro il mal di pancia che c'è è indispensabile una necessità
Il problema è come riuscire contemporaneamente a non perdere spazio nell'elettorato centrale
Ecco perché secondo me andrebbe mantenuta una marcata diversità tra ciò che è il cuore dell'alleanza politica L'Ulivo e ciò che sono le intese tattiche contingenti con altri Soggetti come Rifondazione Comunista comunitario
Ricordo
Io sul tema e girotondi Piero comprendo le ragioni per cui si si si seguono i movimenti che insomma io ne conosco motivi tattici so che questo atteggiamento può anche rendere
Ha strettissimi di partito di coalizione nell'immediato sai che non sono convinto ma penso che questa sia anche una ricchezza del nostro dibattito del nostro confronto pure nessuno può presentarsi dicendo no questo no non metto il vento
Ecco cosa deve fare questa condizione dell'opposizione con questi rischi la sinistra riforme
Perdonatemi introdurre per un minuto un tema che parte doveva essere il cuore di questa discussione non lo è stato per tante ragioni poi
E cioè la necessità di creare in Italia anche in Italia una grande socialdemocrazia di tipo europeo ricorda abbiamo trascorso molti mesi prima del congresso di Pesaro e poi dopo
Il tema vi prego di credere sinceramente come naturale mi mia passione
E che cosa significa essere oggi in Europa socialdemocratici
Vedete Sergio democratici ha avuto un forte significato dal dopoguerra sino a ottantanove
Perché significava essere a sinistra in contrapposizione ad un comunismo totalitario al potere
Ma dopo il crollo dei regimi dell'Est e anche per le grandi trasformazioni che si sono aperti
La socialdemocrazia si è sempre più staccata dai riferimenti dottrinari geologici non ha più carattere classisti
Sfido chiunque a trovare una socialdemocrazia europea che si definisce come il partito dei soli lavoratori
Ma capì
Oggi la socialdemocrazia europea è un insieme di orientamenti di ispirazioni convinzioni che sono molto diverse tra di loro
Il suo fondamento su alcuni principi generali ma la socialdemocrazia oggi inclusiva di atteggiamenti e di orientamenti che nascono fuori dall'antico ceppo del movimento operaio
Che la socialdemocrazia non è un'arma ideologica lo dico anche ai fini di casa nostra che serve a che le distinzioni verso gli altri siano liberaldemocratici siano cattolici o da ambientalisti perché divario tra essere socialdemocratici tessere liberal
Noi in Italia potremmo similare uno al termine liberaldemocratici si è molto assottigliato si può facilmente prevedere che sarà in un futuro prossimo azzera
Non dobbiamo pensare noi di far diventare nessuno qualcosa di diverso da quello che si sente di essere di esprimere nel centosei
Non c'è una chiesa socialdemocratica nella quale entra
Il Partito Popolare Europeo ricordava Giorgio Napolitano oggi è riuscito a raccogliere al suo interno larga parte dei conservatori europei compresa Forza Italia parli dopo la revoca
Par di Ovaro
Compresa Forza Italia
Nello stesso modo deve agire il Partito socialista europeo apprendo sia cristiani democratici liberaldemocratici e ambientalisti
Ecco da questo punto di vista io considero so che abbiamo qualche caso opinioni anche diverso considero in questo contesto la Margherita italiana
Un fatto politico positivo
Perché offre vedete in Europa un modo per distaccarsi dai conservatori europei che può essere un esempio anche per altri movimenti cristiani e liberale
E l'innesto su un corpo post democristiano di una leadership come quella di Francesco Rutelli
Che non può essere ricondotta né direttamente né indirettamente alla storia della DC è un evento positivo per tutto il centro sinistra
Noi a sinistra avremmo dovuto fare un'operazione analoga
Io prendo atto impositivo che i DS hanno scelto con il congresso di Pesaro una leadership riformista duratura
Lo dico senza polemica davvero non è quella di Giuliano Amato che io avrei voluto come altri a capo
Di un nuovo partito della rosa e quella di Fassino che io pezzo al capitolo il capitolo con questa scelta si è chiuso
Noi dobbiamo guardare ora processi più ampia
Io capisco che si possa che questo è stato un tema di contrasto di dibattito che si posso da un punto di vista di partito porre a Rutelli la questione della incompatibilità
Tra leader dell'Ulivo eccola dalla Margherita la parte mi pare che fu Prodi a dire la competizione
E come competition is competition is competition
E tuttavia ritengo Piero lo sa
Che questa contestazione a Rutelli Hennie Otto e per chi si propone via di allargare campo del centro sinistra della stessa socialdemocrazia
Perché non capire che oggi Rutelli è una cerniera che accomuna margherite nello stesso Progetto come Democratici di sinistra con il mio partito con altri possibili soggetti riformisti
Questo ovviamente non significa sottovalutare la grande risorsa rappresentata da Giuliano Romano Prodi per realizzare il progetto politico che certo
Vedete io sono convinto che l'unità dei riformisti e dei riformismi è alla base di un percorso socialdemocratico e in Italia soprattutto perché nel nostro Paese non c'è un dichiarato sentimento rivolta a costruire
Con tutti i riformisti del centrosinistra un partito socialdemocratico del secolo in Italia c'è un'altra cosa
C'è un sentimento vasto e diffuso ulivista
Io so bene come questo richiamo spesso sia generico e anche nominalistico
Però c'è una insoddisfazione reale in qualche modo lo riprendeva anche Fassino parlando prima della crisi della rappresentanza
C'è una insoddisfazione reale verso il modo in cui il centrosinistra è articolato
Che contesta gli attuali partiti
Ma si ritrova e si riconosce nell'Ulivo
Questo dipende guardate da un fatto semplice cioè che i partiti in quanto tali sono stati vogliamo dire assai indeboliti dopo la crisi la Prima Repubblica
E nella società mentre si allargano spazi di libertà la democrazia come rappresentanza e partecipazione dei cittadini sia ristretta
A domanda di democrazia di giustizia i servizi sociali cresciuta senza che la classe politica la magistratura la tecnocrazia la burocrazia siamo stati in grado di soddisfare insomma c'è questa transizione usando una parola abusata
Ed è proprio questa transizione che ci fa per durare nella crisi la democrazia è fatta accerto di rispetto della legalità
Ma è anche fatta di capacità di far contare i cittadini nelle scelte fondamentali del Paese questo oggi partiti non sono più in grado di
I sentimenti ulivisti
Oggi non devono essere interpretati come forse si poteva fare l'inizio di questa esperienza come una spinta anti partitica
Io penso esattamente il contrario
Oggi gli ulivisti sono contro gli attuali partiti ma lo seguitano ad essere perché vogliono un vero ed autentico partito nel quale tutti possono uscire dal proprio ambito abito di ex e di posto
Per essere finalmente qualcosa di diverso ed è realmente
Noi dobbiamo
Contrapporre all'Ulivo casa di tutti i riformisti il modello di un partito socialdemocratico
Dobbiamo ritenere ormai definitivo l'assetto in cui il centrosinistra si poggia su due pilastri quello di cento su un corpo post democristiano e quello di sinistra che si fonda su un corpo postcomunista
Questo assetto raccoglie tutto quanto esiste nel riformismo italiano
Io non considero queste domande puramente retoriche
Anzi penso che a sinistra non si sono ancora date tutte le risposte positive negative a questa domanda non nel nostro piccolo e concludo cercheremo ad aprile a Genova dove svolgere il nostro congresso centodieci anni dopo di dare un contributo anch'grazie
Bene allora la parola Massimo D'Alema
Ma io vorrei innanzitutto ringraziare
Quanti hanno dato il loro contributo
Molti che hanno ascoltato questa faticosa ma credo anche interessante appassionante discussione
Che è stata un'occasione di confronto
A cavallo tra i partiti i partiti e la società civile
Nella quale tuttavia nella quale discussione non credo che abbiamo avvertito le distinzioni di partito
Essendo evidente una comune passione riformista
E una attenzione al futuro del Paese al futuro della Seat
Io vorrei dire che a me dispiaciuto di questa giornata che da gran tempo avevamo programmato
Evidentemente nulla aveva a che vedere con
Quel fenomeno positivo io son condivido il giudizio di Piero Fassino ritornerò
Che è questo risveglio di Società Civile
Il fatto che si sia cercato dall'esterno di costruire la condizione di una sorta di contrapposizione diciamo
E naturalmente gli organizzatori della contrapposizione si sono anche incaricati di etichettare questa Assemblea come la riunione della sinistra ortodossa
Io credo che ci siano in questo due errori
Primo è una contrapposizione che nessuno vuole o ricerca
Perché al contrario hanno voi intendiamo con il vostro lavoro sul piano della ricerca del elaborazione
Offrire opportunità di impegno idee
Ad una società civile che si mette in movimento e occasioni di dialogo e men che mai diciamo credo si possa etichettare questo sforzo nel quale siamo impegnati come uno sforzo di rilancio dell'ortodossia
Sinceramente direi tutto il nostro impegno è piuttosto quello a costruire una sinistra innovativa piuttosto di ortodossa diciamo altri mi pare cercano di
Elevare cattedre improbabili di ortodossia persino con il rituale dei processi politici che richiamano tempi lontani diciamo ma tutto questo avviene per scherzo naturalmente
E come tale deve essere considerato
Http ignari dei traditori tutta una cosa che appartiene
Diciamo la nostra storia non forse quella migliore diciamo accertamento di una storia che
Sentiamo tutti e di cui tutti gli avvertiamo il pezzo
Ma detto questo
Qui si tratta in una fase nuova
Come è stato sottolineato e anche carica di potenzialità di speranze io non sono d'accordo lo dico molto sinceramente con che ha messo l'accento con lo sulla polemica verso il nuovo movimento
Lo ritengo un errore
Un errore di analisi e anche proprio un errore di posizionamento
Noi siamo qui per rilanciare le idee e i valori del riformismo contro la destra non conti Girotto contro la destra ed è qui
In una certa è in fasi nella polemica anti massimalista vecchio nuovo il riflesso di una
Di qualcosa che capisco bene ecco capisco la matrice l'origine
E nel capire l'origine vorrei che si capisse tutto il senso anche autocritico storicamente autocritico di questa considerazione cioè c'è un riflesso minoritaria
C'è un sentirsi minoranza nella sinistra
E io credo che questo riflesso minoritario oggi non abbia un fondamento oggi il riformismo è la maggioranza della sinistra italiana e a noi compete il compito di rilanciare una prospettiva per il Paese
Che sia in grado di parlare anche a chi giustamente scende in piazza contro il governo Berlusconi contro le le e lo fa nelle forme probabilissimo proprie ma ognuno di noi ha fatto
Tutto sommato rispetto alle forme della nostra rivolta giovanile giù di condizione che me sinceramente perché
Sono più festosi e meno astri diciamo
E anche cambiato il Paese passato diciamo era anche più difficile essere più festosi e meno
Dunque io penso che questo spirito questo sentimento di una cultura riformista
Di una piattaforma politica riformista che poiché come è stato sottolineato in particolare nel nostro Paese ma direi ovunque in Europa il punto di convergenza di più culture
Terreno di contaminazione di più culture
La nostra responsabilità è una responsabilità di maggioranza nella sinistra
Ed è quella di
Con il mare quello che è stato per una certa fase anche comprensibilmente un vuoto di iniziativa di analisi
E di indicare una prospettiva
Che è quella di puntare a tornare al governo del paese
Mettendo in campo come è stato detto da Giuliano Amato innanzitutto una lungimirante aggregante piattaforma di governo per la sinistra del nostro tempo
E
Non si limiti a valorizzare in modo orgoglioso anche se mi ha fatto piacere che tanti intellettuali ed esponenti della società civile ci abbiano richiamato a farlo di più
Ciò che la sinistra del centrosinistra l'Ulivo hanno fatto nel governo del paese ma che sappiano anche vedere i vuoti e la discussione di oggi è stata una discussione carica di elementi di riflessione propri
E del dibattito non è tra farsi o non farsi l'autocritica diciamo il problema è dico che cosa ci sia un po'critica perché se ci sia un tuo critica delle cose buone che si sono fatte si prende una via sbagliata
La riflessione critica sul passato e decisiva
Se si vuole costruire il futuro diceva
E se la riflessione critica
Mette in discussione scelte che hanno come io poi tornerò un punto che considera essenziale che hanno invece un grande valore di principio per il passato per il presente e per il futuro
L'autocritica smantella caposaldi
Di una impostazione politica democratica riformista
Ci dobbiamo avuto criticare di a vere ricercato
La via
Di una riforma costituzionale di che rendesse corresponsabili l'intero schieramento politico
è stato una scelta tattica sbagliata furbesca il contrario e una scelta di principio e di fronte ad una destra che fa del del maggioritario
L'uso che fa come arbitrio come pretesa di imporre le regole non soltanto come diritto a governare io credo che dovremmo rivendicare
Il programma dell'Ulivo che diceva se vinciamo governiamo ma le riforme costituzionali che vogliamo fare con gli altri
La logica conseguenza di dire che ha ragione Berlusconi diciamo se noi ci auto critichiamo di questo diventa molto difficile contesta una visione arrogante del maggioritario
Qui non c'è una mossa tattica da difendere c'è una posizione di principio
E auto che dichiararsi smantellando i principi se mai si tratta di vedere se l'abbiamo perseguito fino in fondo
E se come poi tornerò su un punto qui invece davvero bisogna sospingere a fondo se il centrosinistra andò a quel confronto avendo una propria visione
Della evoluzione del sistema politico e costituzionale oppure se vi andò come a me pare con il peso di resistenze conservatrici di divisioni e di incertezze che rese ero incerta la nostra azione riformista vedete questo appunto è un'autocritica da riformista
Ed è un'autocritica che vedendo i punti di debolezza del passato mira a costruire proposte significative per il futuro
Io credo che il merito di Giuliano Amato è stato anche quello di a vere
Proposto
Una idea forza intorno a cui costruire una più coraggioso e avanzato progetto riformista
Un'idea forza che anche un terreno di sfida
Sfida la sfida di egemonia se posso usare una parola che è stata bistrattata nel passato usata in tanti modi diversi ma sono all'egemonia nel senso del consenso egemonia poi alla conquista del consenso
E la sfida di egemonia sta anche nella capacità di cogliere il nocciolo di verità che c'è nelle posizioni degli atti
Non è nella
Incomunicabilità dei linguaggi pregevoli
E nella capacità di coglie vedi tradurre nella propria visione il nocciolo di verità che c'è nelle posizioni degli altri
Questo Antonio Gramsci vorrei dire non è Licio Gelli non perché
Questo è Antonio Gramsci e allora dov'è il nocciolo di verità cioè la forza cioè la risposta distorta illusoria ad un bisogno di libertà
A cui noi proponiamo Giuliano dice una idea della libertà senza esclusione
L'una libertà senza esclusi non di una libertà come arbitrio come privilegio o come licenza
Cioè alla fine di una libertà al servizio solo dei più forti
Una libertà senza esclusioni che consiste in una capacità di allargare le capacità di ciascuno
In cui è evidente che c'è una dimensione incancellabile delle politiche pubbliche
Le quali debbono garantire questo allargamento delle capacità di ciascuno
Ma appunto in vista della piena e libera espansione della propria personalità
Della possibilità di realizzare il proprio progetto di vita
Questo io credo è sempre di più l'idea forza di una sinistra moderna
E naturalmente questo comporta poi uno sforzo coerente di ridefinire le politiche
Intorno a questa idea forza
Vedete
Io penso che noi abbiamo fatto in questi anni di governo dei grandi passi non soltanto il Paese ha fatto dei passi in avanti
Ma anche noi noi nella nostra cultura nel nostro modo di vedere le cose nella esperienza concreta del governare
Abbiamo fatto dei grandi passi in avanti nella conoscenza della realtà nella innovazione delle nostre categorie dei nostri strumenti di analisi
E che tuttavia alla fine la sconfitta è venuta perché non abbiamo avuto sufficiente coraggio
Perché
C'era qualcosa di profondo che aveva e che ha a che fare con la Società italiana per questo io trovo sbagliata una riflessione su questi anni tutta politicista
E cioè l'idea che in qualche modo noi disponessimo di uno straordinario patrimonio che si è disperso perché quel giorno abbiamo sbagliato per iniziativa o perché quella mossa tattica
Non è così
Siamo di fronte a qualcosa di profondo che ha a che fare con un'Italia profonda
E cioè il la spinta a destra che si è manifestato a partire dalla fine dalla metà degli anni Novanta nel vivo della crisi del vecchio compromesso democratico
Quello fondato sui partiti sul Parlamento e su un certo compromesso sociale
E questa spinta a destra noi l'abbiamo arginata con con la con la con i mezzi della politica
Riuscendo a dividere la destra scalzando Berlusconi dal governo dopo che aveva vinto le elezioni del novantaquattro riuscendo a realizzare quel miracolo di architettura politica che fu il risultato elettorale del novantasei
Ma non possiamo dimenticare che nel novantasei la somma dei voti Berlusconi Fini Bossi re cinquantatré virgola sei per cento dei voti
E solo per averlo ricordato nel corso di un
Infelice convegno di molti anni fa fui accusato di di di di alto tradimento perché avevo pugnalato alla schiena L'Italia dell'Ulivo sì ma nell'Italia dell'Ulivo la maggioranza degli italiani l'ha buttato per la destra
E allora c'era qualcosa di profondo
Che ha a che fare con la Società italiana
E il problema è che in questi anni malgrado le scelte coraggiose che abbiamo compiuto malgrado i cambiamenti importanti che abbiamo introdotto
Non siamo riusciti a non dico ero perché abbiamo eroso quella maggioranza perché il paradosso del maggioritario vuole che nel due mila uno abbiano avuto il meno voti novecentonovantasei Plaza degli numeri interessano
Poco inglese sono noiosi di andarsi a leggere
La verità è
Abbiamo e rosso nella maggioranza ma non siamo stati in grado di sconfiggerla cioè di riconquistare il consenso di settori fondamentali del Paese di quel Nord che è la parte più evolute ci piaccia o non ci piace molti aspetti
Mi piace ma è la parte più evoluta del Paese
Ed anche di una parte importante del Mezzogiorno
E allora
Io credo che questo è il punto e dire questo cioè non siamo riusciti perché abbiamo avuto un sufficiente coraggio innovativo e poi abbiamo anche pagato il prezzo delle limitazioni oggettive
Della bancarotta da imitare della salvezza necessaria del Paese con tutte le limitazioni che questo ha imposto al possibilità della politica
Dire questo non significa affatto appunto
Rifiutarsi alla necessaria autocritica significa indirizzarla verso un progetto riformista più coraggioso e più avanza
Cantaro ha posto un problema a mio giudizio cruciale
Aiutandoci qui ad una riflessione meno provinciale e meno inutilmente recriminato e cioè ci ha detto attenzione che l'Ulivo vinse dentro un ciclo che nel ciclo socialista degli anni novanta
La vittoria di Berlusconi non è un fatto isolato
Avviene nel quadro di una difficoltà della sinistra riformista in Europa
Sconfitta del Portogallo
L'Austria
Lì
L'incerta sfida certa sfida studiate Francia e Germania
Non c'è dubbio che noi abbiamo assistito ad una ripresa della destra e Cantaro dice io sono d'accordo con lui
Questo deriva anche dal fatto che abbiamo di fronte una destra nuova
Una destra populista
Che riesce a raccogliere
Sentimento io io credo che stato scritto un bel libro ancorché avesse tra i suoi obiettivi polemici noi finale della polemica analisi interessante sulle due destre qualche tempo fa
Io credo che abbiamo di fronte una destra che un po'un impasto di due testi
Cioè contiene in sé una una scelta liberista forte un'idea
Diciamo della globalizzazione come dominio dell'economia sulla politica ma si mostra anche in grado di raccogliere in chiave populista quella paura della globalizzazione
Che tanto più forte in aree del mondo penso alla nostra vecchia Europa
Nelle quali la sfida della competizione globale diciamo mette in discussione privilegi standard di vita conquiste di benessere
Che sicurezza se
Che sono un patrimonio di milioni di persone
Ed ecco quindi una destra che si mostra in grado diciamo da questo punto di vista di miscelare liberismo e protezionismo
In un bel libro di figurerà è stato scritto appunto una destra che guarda alla globalizzazione come se fosse una porta girevole dalla quale fare entrare i benefici
Ma escludere i pericoli i rischi le sfide gli immigrati che quelle una faccia della globalizzazione
La violenza Clinton ha scritto giustamente l'undici settembre l'altra faccia della globalizzazione non è un mostruoso scoop ecco
Ora
Io credo che questa destra effettivamente abbia una forza e una capacità di impresa
E ponga al riformismo sfide del tutto inetti
Pur essendo una destra carica di contraddizioni
Quelle stesse contraddizioni che in modo macroscopico vediamo manifestarsi nella destra che al Governo del nostro Paese
Forte e sulla base del nella raccolta del consenso Shoah
Debole nella capacità di avere un progetto di governo coerente in grado di tenere in piedi quel blocco sociale
E quei consensi
Ma non c'è dubbio che questo nuovo scenario europeo cambia anche i caratteri della lotta politica nel nostro Paese
Canale novantasei la scelta fu molto sette Europa si Europa no
Insomma l'Ulivo era in in qualche modo il luogo in cui si concentravano le culture democratiche europee
Cioè italiani ed europee
La destra era altro un'anomalia un partito impresa gli eredi dell'estrema destra qualcosa di abbastanza difficilmente leggibile in chiave europea se non come un'anomalia
Oggi
Non ci troviamo in un contesto diverso
Noi abbiamo in Italia uno schieramento di centro destra che ha conquistato questa è stato davvero che l'azione politica di Berlusconi in questi anni una sua legittimazione europea
Uno dei leader del Partito Popolare
Del maggior partito rappresentato nel Parlamento europeo
Che ha costruito o legami e che
Tende persino ad utilizzare l'europa
Come un vincolo per giustificare le sue politiche anti sociale neoliberiste così come l'Europa fu vincolo esprimono e sostegno
Delle politiche di risanamento e di equità portate avanti dal centrosinistra oggi Berlusconi dice ma io devo fare la riforma delle pensioni l'articolo diciotto che l'Europa
L'Europa della flessibilità l'Europa della competitività
E il tentativo è quello in qualche modo di spingere
Non è di un Averna satirica del Presidente del Consiglio
L'ingresso
Ma badate che nella nell'umorismo di Berlusconi c'è sempre qualcosa che va capito qualche modo lui vuole comunicare all'Europa se io so che ho a che fare con una sinistra anomala
In questo c'è poco da fare in Italia nessuno è mai disposto a riconoscere la normalità del suo avversario diciamo anche perché siamo stati abituati da cinquant'anni in cui quelli che hanno governato lo hanno fatto
Intendo dire che avevano di fronte una posizione anomala ed è stato così comodo cui governare per cinquant'anni che tutti in qualche modo ci riprovano diciamo c'è una colazione
A ripetere cerca
Attenzione perché io credo che questo ci pone un grande problema e cioè come noi invece non solo teniamo vivo ma costruiamo anche in termini nuovi un profilo europeo dell'alternativa riforme
Ma questo è un problema che non si risolve solo nel chiuso della battaglia politica questo davvero comportavano hanno detto Giorgio Napolitano Ranieri
Un grande sforzo di rinnovamento del riformismo europeo
Il riformismo europeo è stato sconfitto o è in difficoltà a mio giudizio perché non è stato in grado di uscire dall'orizzonte dei riformismi nazionali
E di fronte alla globalizzazione
Una sinistra che non è in grado di uscire dall'orizzonte dei riformismi nazionali destinata ad essere sconfitti questo è il punto
L'ho dei dubbi che la ricetta sia canta top stimolante l'analisi della costruzione di un socialismo nazionale popolare
A mio giudizio la ricetta è in tutt'altra direzione e cioè nella costruzione di un riformismo in grado di misurarsi con le sfide della globalizzazione e in Europa
La risposta sta in un socialismo europeo che prenda risolutamente nelle sue mani la bandiera dell'integrazione politica delle istituzioni democratiche sovranazionali e ne faccia la leva di una battaglia riformista
Io credo che perché un uomo oppure uno degli statisti europea più innovativi più
Interessanti penso nostro amico al presidente dell'Internazionale socialista
Il primo ministro del Portogallo Toni Gutierrez che esce sconfitto aveva già lasciato il campo sa da questa dopo un'esperienza di governo importante sul piano della modernizzazione del suo Paese
E dopo essere stato l'alfiere della integrazione del Portogallo in Europa
Ma perché da questa Europa gli sono venuti soltanto dei vincoli per la politica di bilancio non gli è venuta al diciamolo
La capacità di prospettare al suo Paesi anche la integrazione dentro un modello sociale dentro politiche di innovazione e di sviluppo
Ben poco gli è venuto questa questa apertura a politiche di innovazione e di sviluppo di trasformazione sociale ben poco
Eppure voglio dire Lulli è stato uno degli statisti europei che più hanno messo l'accento su quello che mi ricordo il vertice di dispone presidenza portoghese
Sì bellissimi documento
Splendidi elenchi gli obiettivi stimolanti analisi
Cui non corrisponde e guardate questo è il grande problema della sinistra una capacità di costruire istituzioni politiche di fare decollare una dimensione sempre più essenziali
Sovranazionali
Del riformismo
Che l'unica che può dare poi alla sinistra in ciascuno dei Paesi europei la forza di una ripresa
Io penso che questo è sempre di più un terreno della sfida
Un terreno della sfida con questa destra
Alla quale non basta dire che noi siamo più europeisti
Perché ci rivolgiamo ad un'opinione pubblica che appunto vuole capire quale uno
Persino rozzamente quali vantaggi in termini di opportunità di sviluppo di innovazione di
Nuovo sistema di garanzie sociali oltre che quali possibilità di partecipazione democratica di trasparenza di controllo
Accanto a questo punto così essenziali su cui groppo in una parola la Finetti perché naturalmente questo punto rimanda al vero problema
Decisivo per il futuro del centrosinistra italiano e cioè la la sua capacità di di essere pienamente in modo attivo creativo parte del riformismo europeo
Questo è il vero grande problema chi ha
Che ci ha tormentato in questi anni no un las non il conflitto tra i partiti poi alla fine in questi termini litigio di ceto politico scarso interesse
Il vero grande problema è
Il rapporto tra il soggetto del centrosinistra e il riformismo
Questo resta il problema poi a me sinceramente che si siano dei due partiti tre partiti quattro partiti un movimento
Sinceramente nono ridicolo nei passione per mettere le brache al mondo
Poi perché vi sono associazioni volontarie quindi
Ne nascono ISP secondo le necessità storica diciamo
N
Alcuna
Alcun attaccamento in fondo nessuno Dinoi così attaccato alla propria bandiera la propria casa se penso alle trasformazioni persino drammatiche abbiamo vissuto in questi anni diciamo abbiamo abituato a vivere come zingari
Ecco non siamo abituati a vivere abbiamo non siamo legati diciamo ad un'appartenenza non è qui il punto
Il vero grande problema è
Tu come tutti noi diciamo siamo qui riteniamo cruciale
è che vedo una grande forza di centrosinistra in questo Paese
Teme strettamente negarsi riformismo europee
Ma non per una passione per la volontà di trovare una nuova bandiera perché consideriamo questo consustanziale cioè essenziale ad una battaglia riformista
E in quella visione che io condivido di un riformismo europeo che sappia allargare i suoi confini che sappia non chiudersi in una
Tradizione in un'ortodossia socialdemocratica che appare largamente superata nelle stesse esperienze più vite del socialismo in euro
Ma detto questo questo non ci esime diciamo poi dal compito di delineare il terreno di una battaglia riformista coraggiosa in tutti i campi nel nostro Paese
Noi non vinceremo una sola battaglia con la destra
Se apparire
Su nessuna questione
Come i difensori dell'esistente
Questo è un punto cruciale
Ed anche quando ci si difende
Su punti
Sui quali non solo è legittima e doverosa difendere conquiste di libertà civiltà questo deve far parte di un progetto d'innovazione e di cambiamento
Questo vale per le istituzioni
Noi oggi lamentiamo i rischi
Della brutalità di un maggioritario senza regole
Che finisce per apparire persino per essere finalizzato come il dominio la dittatura della maggioranza
Io sono d'accordo voglio fare due notazioni primo che sarebbe un tragico errore
L'ha spiegato Manzella
Se noi tra esso in modo da questo diciamo un arretramento
Se in qualche modo noi coltiva Simo l'illusione
Che rispetto ai rischi della brutalità di un maggioritario senza regole ci si salda ritornando
Dentro le regole di un vecchio sistema politico
E non corrisponde al sentimento del paese alle necessità dell'Italia e che ci farebbe apparire come Dino stanno
Secondo credo che dobbiamo considerare questo questo esito e anche figlio dei nostri clienti
Del nostro scarso coraggio innovativo
Per un verso dell'avere cavalcato anch'anche noi l'idea che si potesse costruire un sinuose stemma politico a colpi di referendum
Di maggioranze precarie
Quando un nuovo sistema politico istituzionale un nuovo equilibrio richiedeva un nuovo patto
Noi non siamo riusciti a fare
Perché Berlusconi era inaffidabile
è stato un gravissimo errore pensare di farlo con Berlusconi
Questo questo è un non so se è stato un errore ma nel momento in cui abbiamo detto che lo si doveva fare in Parlamento qui dopo chi c'è in Parlamento dipenda dal popolo italiano non è una scelta politica di questo
Cioè no vorrei capire dove
Non lo dico perché in questo modo di discutere si affacciano posizioni culturalmente e politicamente regressi non so come giudicare gli altri
Ma io torno a dire che il vero problema è stato e lo so bene avere vissuto quell'esperienza
Quanto
Ha pensato il conservatorismo
Diffidenza
E persino l'illusione
Che in definitiva quello che era accaduto era una parente
E che finita la parentesi
Di questo nuovismo una parente
In fondo il sistema potesse tornare ad assestarsi sugli equilibri e le tranquillità del passato
Questo è stato immigrati Perrone
E noi dobbiamo riprendere un disegno innovativo da cui dipende largamente l'equilibrio democratico del Paese
E non soltanto sul problema del rapporto tra maggioritario regole di pesi e contrappesi
Ma anche sul terreno del rapporto tra federalismo e unità del paese
Io sono del tutto d'accordo con il modo in cui da meridionalista Viesti ha posto questo problema
Su un punto cruciale
Noi non possiamo
Che vedere con preoccupazione venire avanti di un federalismo dei più forti degli sbirri delle regioni sfrattato che è oltretutto profondamente contrastante con la tradizione del nostro Paese
E che oltretutto tradisce le ragioni di una domanda di federalismo gente voleva federalismo non perché fosse innamorata del federalismo non sa neanche cos'è ma perché immaginava che in questo modo di poter riavere uno Stato più vicino
Meno oppressivo meno burocratico
E oggi stanno crescendo apparati regionali
Sistemi di intermediazione della spesa pubblica sistemi regolativa che sono a mio giudizio assai peggiorativi sotto questo profilo
Fine noi avremo questo controlli
E ma qui naturalmente questo è anche il frutto
Di un di una riforma incompiuta
Il fatto che si è aperta una contraddizione
E tutto questo poi non ha trovato un nuovo assente un nuovo equilibrio e poi io dico il centro sinistra ha bisogno di rimettere in cammino un processo di innovazione politica
Innovazione istituzionale innovazione politica
Sono due processi parallele
Innovazione politica nel senso della semplificazione
Dello schieramento politico
Nel senso delle regole le regole di Scelta della leadership le regole di decisione comune
C'è un grande bisogno di innovazione politica
Noi siamo stati da questo punto di vista fare l'ultima grande idea politica nuova che ha causato l'unico non siamo usciti dall'esperienza dei progressisti abbiamo creato un unico
Vissuto di di una vita complessa e anche di momenti alterni ma indubbiamente si è presentato come una grande idea politica nuovo
Come l'incontro di diverse tradizioni democratiche riformiste
E persino direi con la forza della possibilità di incontrarsi una volta che erano cadute le barriere della guerra fredda
Ha scelto
Quel fascino che derivava dall'idea che l'essere insieme
Crearsi è qualcosa di più anche qualitativamente rispetto alla somma dell'identità di ciascuno
E questo è stato vero largamente
Però in un sistema come il nostro
Ancora nel vivo di una transizione infinita drammatica io credo che l'esserci fermati dal punto di vista della innovazione politica
Sei sette anni fa
è stato un grande difetto
A destra non si afferma
Innanzitutto Forza Italia si è affermata come la forza guida un grande partito di tipo nuovo potrà non piacere ma un grande partito che vivono estere passata dal Polo alla Casa delle Libertà data oltre il Po
Tutto questo cibo
Diciamo rappresenta molti aspetti sgradevoli tuttavia ha avuto una sua capacità innovativa
Noi a un certo punto ci siamo ferma
E ripeto non è soltanto diciamo che è esplosa al conflitto tra i partiti dell'Ulivo
C'è stato proprio l'illusione che si potesse vivere di rendita
Anziché portare avanti con coraggio un processo innovativo niente
Di linea se avete la forza dell'Ulivo è stato era eran
Nei mondi da cui venivamo
Era l'incontro di grandi tradizioni che erano state separate i socialisti che si ritrovavano insieme a quelli che venivano dal partito comunista
Gli eredi di Berlinguer che si ritrovavano insieme gli eredi di Moro la fine della guerra fredda alla fine delle divisioni ideologiche
Questo ha avuto un grande fascino
Ma da un certo momento in poi il vero grande problema non è più interessa poco gli italiani da dove veniamo grande problema era dove andate dove andate dal punto di vista dell'Europa
Come si definisce in rapporto al futuro a questo schieramento qui
è mancata una risposta
E noi oggi siamo di fronte alla necessità di dare una risposta io guardo con favore alla federazione dell'Ulivo al dialogo che si deve aprire con altre forze a sinistra senza preclusioni la logica del maggioritario
Escluderne preclusi
Nei confronti di altre forze disposte a battersi contro questa destra costruire un'alternativa destra io credo che si debba guardare lo ha detto Clemente Mastella su permetto di essere d'accordo con lui non solo a sinistra un po'anche al centro dice
Noi pensiamo ad un allargamento dello schieramento c'è anche un'attenzione verso il centro
Le forze sociali interessa le culture a quel mondo moderato che oggi è in sofferenza di fronte alla rete radicalizzazione della politica del governo
E a cui dobbiamo saperci rivolti ma ripeto qui innovazione istituzionali e innovazione politica debbono camminare di pari passo tramite senza la precipitazione sono processi che richiedono d'intenti
Ma credo che senza
Un grande sforzo d'innovazione
Non basterà
Ebbe illusorio pensare che la prossima volta possa bastare Rizzo mettere insieme tutti i pezzi dell'esercito che è stato sconfitto questo
Io credo che il compito nostro dei prossimi mesi è quello di lavorare intorno ad un nuovo principio unificante e questa fu la forza dell'Ulivo
A forza di un principio di un'idea di cambiamento del Paese di una indicazione di leadership che rese accettabili anche l'accordo con Rifondazione anche ad un'opinione pubblica moderata
E ripeto l'idea di assemblare i pezzi
Senza che si lavori ad un nuovo principio unificante
Rischia che la somma
Non la somma aritmetica poi molto
Io credo che dalla discussione che abbiamo fatto sono venuti stimoli molto importanti qui della che cito veramente pentito
Ad una impegno di rinnovamento programmatico culturale
Su altri grandi temi che riguardano il futuro del Paese
Dalla idea del welfare che deve caratterizzare una sinistra moderna
Al problema comincia cioè che nessuno ha mai posto in alternativa alla difesa delle conquiste dei lavoratori
Di
Allargare
Il campo dei diritti e delle tutte qui il problema non riguarda i figli comunitario parliamoci chiaro qui il problema riguarda sempre soltanto i figli neanche Berlusconi vuole torre niente aiutati
I diritti acquisiti in questo Paese dice così è molto difficile che qualcuno abbia la forza e il coraggio la pretesa di mettere in discussione anche Berlusconi parla dei nuovi assunti parlate
Di quelli che emergono dal sommerso qui quello che è veramente e drammaticamente in discussione
Sono i diritti di una nuova generazione
E credo che
Come qui è stato giustamente detto DiVersi oratori
Siccome appare difficilmente proponibile di applicare lo stesso modello di tutte le ad un mondo del lavoro profondamente cambiato
Il grande la grande sfida sinistra quello di definiti
Uno un nuovo modello di garanzia
Che debbono far perno come qui si è detto sulla formazione
Sui nuovi ammortizzatori sociali capaci di accompagnare la flessibilità con una rete di garanzia
Con un sistema di promozione delle opportunità di ciascuno
E con una idea del Welfare Roberto Bruno Trentin che coincida con lo sviluppo e la qualificazione dell'occupazione
Da questo punto di vista noi abbiamo fatto alcune cose molte cose non li abbiamo fa
Qui c'è un un difetto
Delle politiche riformiste che abbiamo praticato in questi anni
Anche parliamoci chiaro perché alcune di queste riforme costo
E
Penso alla riforma gli ammortizzatori sociali
E noi non siamo riusciti si è polemizzato con un'affermazione del libro di Nicola Rossi io trovo molto sì libro molto molto laddove Nicola dice
Insomma finita l'emergenza
Rivolto al sindacato
Sindacato doveva in qualche modo rinunciare in parte a quelli di più un peso di potere che ha avuto nel si specchia che ha usato per Fini molto positivi era stata la saldezza del Paese la politica dei redditi la lotta all'inflazione quindi non c'era nulla diciamo come Cincinnato doveva tornare
Anch'io non sono d'accordo con questa io credo che il il vero problema che noi abbiamo avuto è stata la difficoltà del passare da una concertazione
Al servizio della lotta all'inflazione e del risanamento
Ad una concertazione per l'innovazione
Noi ci abbiamo provato negli ultimi anni centosei
Anche realizzando dei cambiamenti importanti
Ma direi che li abbiamo registrato una diffidenti comprensibile che si è più difficile
Perché sul terreno dell'innovazione inevitabilmente emergono contrasti di interessi
E più difficilmente individuabile quell'interesse generale lotta all'inflazione risanamento del Paese
Lei euro
Che aveva retto la concertazione diciamo di prima generazione
Ma credo che di lì bisogna riprendere le mosse e anche qui vedete la sfida non è concertazioni sì concertazione no e oppio che per i riformisti la concertazione è uno strumento essenziale la ricerca del consenso delle grandi forze sociali
Ma anche qui il problema è su quale terremo
Si avvia il dialogo alla ricerca di un nuovo patto sociale
Di un nuovo patto sociale per l'innovazione
Questo è il terreno sul quale noi dobbiamo anche sfidare le impresse
Che oggi appaiono ma non tutti vada
In bachelite diciamo della promessa berlusconiana di una di regolazione ecco consenta loro di guadagnare margini di competitività abbattendo i costi diritti le regolazioni i doveri di tutela dell'ambiente e della salute
Ma tutto questo a mio giudizio eh di assai corto respiro
Ed è certamente in negativo
Per le imprese italiane i più qualificati che ci sono
E noi sappiamo che per esempio una severa regolazione ambientale è un fortissimo stimolo all'innovazione
E alla qualità della produzione che oggi uno dei terreni sui quali si gioca la sfida vera della competitività che non è certo competere con l'Albania collimano
Con la Romania
Con cui gli imprenditori italiani non solo non competono ma anzi danno investirci
Io penso che
Un ragionamento di questo tipo
Possa allargare il campo perché poi questo è il problema che noi abbiamo cioè estendere il consenso sociale al movimento in atto
Allargarne i confini
Non condivido questa contrapposizione tra la piazza e la proposta
L'asprezza della opposizione sociale della mobilitazione tratto che il comune riformisti mila euro
Non è vero cioè
Il vero grande problema sta nel fatto che la mobilitazione della società
Ha bisogno di essere accompagnata da un'iniziativa politica in grado di parlare a quelli che stanno a casa
In grado di allargare i confini sociali di questa mobilitazione
La mobilitazione deve costituire il nerbo di uno schieramento sociale
Che non può fondarsi sul conflitto tra il lavoro e l'impresa
La forza del centrosinistra fu
Che intorno all'obiettivo di portare l'Italia in Europa si realizzò un'alleanza tra il lavoro l'impresa la cultura
Ed è questo tipo di alleanza che dobbiamo ricostruire sul terreno più avanza
Ecco io
Benvenuta la mobilitazione
Che mette in movimento il paese le coscienze dà forza e fiducia a tutti noi
Ma da questa mobilitazione deve venire lo stimolo ad una iniziativa politica programmatica culturale
In grado di allargare il fronte in grado di chiamare in campo nuovi interlocutori sociali
Io credo per esempio che i nuovi noi come associazione come fondazione come centri culturale della sinistra dobbiamo riaprire un discorso col sistema dell'impresa
E promuovere occasioni di confronto
Tra un mondo imprenditoriale che è a mio giudizio oggi
Più diviso e perplesso di quello che può apparire dalle posizioni della sua rappresentanza
Che ha
Ha perduto di autonomia e anche di prestigio
Nel suo affiancare
L'azione di governo
E tra mondo imprenditoriale e mondo del lavoro
Creare occasioni di confronto di dialogo che spezzino il rischio
Di una contrapposizione sociale che finisce per isolare un pezzo del Paese io poi ho la massima stima di quel ceto medio Piero ce lo ricordano che professor Ginsborg chiama riflessivo dice
E tuttavia credo che una sinistra che voglia tornare a governare deve un po'guardare anche al popolo delle partite Iva forse sarà meno riflessivo ma costituisce il nerbo della
Certo non possiamo pensare diciamo che quel mondo debba essere regalato alla destra
Anche perché quel mondo ha rappresentato in alcune regioni d'Italia e tuttora rappresenta una parte fondamentale di un blocco riformista di governo
Penso all'Emilia-Romagna penso alla Toscana
E allora perché noi non dobbiamo riuscire a parlare anche ad un mondo produttivo della Lombardia del Veneto e dobbiamo pensare diciamo che con quel mondo non non ci sono possibilità di comunicazione
Ecco questo è il modo in cui una sinistra riformista accompagna il movimento
Accompagna la mobilitazione anche più Astra
E unitaria del movimento sindacale
Non soltanto preparando i cortei
Ma anche lavorando ad allargare il fronte a mettere in campo nuove proposte nuovi obiettivi nuovi interlocutori
E questa è la condizione perché il movimento sia lo stimolo per fare maggioranze per governare il Paese
Io penso che ha detto
Insomma dalla incontro di oggi sono venuti fuori davvero molti molte idee e molte proposte stimola e anche una parte di confronto squisitamente politico
Che mi sembra utile e importante che a cui noi volevamo anche offrire una opportunità e una S
Io penso che noi dobbiamo continuare
Personalmente credo che uno dei obiettivi della fondazione che con Giuliano Amato diamo costruito
E quello di continuare a lavorare con l'insieme dei centri culturali con le riviste della sinistra
In un lavoro di confronto e di elaborazione non spetta a noi determinare processi politici
Processi politici si decidono in altre sedi
Hanno altri responsabili
A me sembra comunque importante che il dibattito politico
Stia procedendo e mi pare che nel confronto vengono avanti ipotesi una delle quali ha dignità
E merita di essere come ci si è sperimentale
Essere all'opposizione comporta anche il vantaggio di avere un po'di tempo
Per progettare sperimenta siamo obbligati domani mattina diciamo a tirare le fila di una discussione le cose si sono messe in movimento
A noi a noi in molti tra di noi che sono qui che sono socialisti europei nel senso che appartengono a quello stesso partito sta a cuore che questa riorganizzazione del campo del centrosinistra cui Piero Fassino ha fatto riferimento
A via al centro un legame forte con il riformismo e con il socialismo europeo ma in quale modo si dovrà realizzare questo davvero è un problema
Che sarà la politica ATC
Ma questo legame lo sentiamo come essenziale per il futuro del Paese non soltanto per il futuro centosei stessa io però credo che noi possiamo cercare di su questo chiudo davvero di unico di anticipare le scelte dei partiti somma di offrire delle possibilità di qui
Rodolfo Zich che ci ha parlato di un'associazione
La fondazione culturale non non ci si iscrive lo dico cattivo dice avuto tante domande di iscrizione nel corso di questi mesi
Fondazione culturale una fondazione
Mi scrive nel suo però abbiamo visto crescere
Una volontà di partecipazione la volontà di costruire un legame stabile di lavorare insieme al di là delle appartenenze partitiche al di là di Kissin di chi e impegnato quotidianamente nelle istituzioni nella politica e di chi invece impegnato nel lavoro nell'economia nell'università
Io credo che l'idea di una grande associazione che raccolga queste foto
Che qui ci ha riproposto Zi è un'idea positiva e importante io credo che il lavoro dei centri culturali
Ha bisogno di essere affiancato da uno strumento
Che noi offriamo
Ad una società e riformisti e Riformisti senza bandiera anche a quelli senza partito anche a quelli con un partito
Che Possa affiancare e offrire una opportunità di impegno permanente oggi questa associazione lavora con noi ha già diverse centinaia di iscritti
Però io credo che se lo assumiamo anche come una delle conclusioni di questo lavoro di oggi
Possa diventare un'associazione con alcune migliaia di iscritti
Tra operatori della politica del sindacato delle professioni dell'impresa delle università
Che vogliono lavorare insieme
Raccogliere nelle forze
Poi la politica i suoi processi le sue vischiosità ma in qualche modo diciamo sì sì sì poi non dico anticipare ma aiutare gli esiti
Organizzando tutte quelle forze che pensano che c'è bisogno di una grande forza riformista che vada oltre i confini e le dimensioni degli attuali partiti
Io credo che anche questa proposta che qui è stata rilanciata
Merita di essere valutata ripresa e proposta a quanti vorranno dare un contributo e spendere una parte del loro impegni
Discutendo in questi giorni un amico ha detto sì io vorrei trovare una forma di impegno politico leggero
Mi è sembrato un'espressione molto bella dice che si riflette anche voi anche i girotondi sia una forma di impegno politico regge e ripeto tutt'altro che disprezzabile
Di persone che vogliono dare una mano ecco
Chi oltre a muoversi sulle piazze vuole dare il contributo delle sue competenze della sua professionalità delle sue esperienze alla costruzione di un nuovo riformismo deve poter trovare uno spazio di impegno
Noi anche questo credo dobbiamo offrire e anche questo è un frutto positivo di una giornata di riflessione
Che non sarà l'ultima e dalla quale ci vengono anzi molti stimoli per continuare a lavorare insieme
Dal
Arrivederci