"Controluce" rubrica a cura di Luigi De Marchi

Per quando a placare i diari stato sfiorato dalla poltrona di presidente RAI CUS con cui si era aggrappato a lungo dopo uno di fatto ripristino del due mila e uno in ogni ambiente simil prese il sostanziale appiattimento per la RAI sulle formule della tv commerciale
Viene attribuito alla perversa volontà di Berlusconi vinca definire il buon popolo con una tributi dette curia nell'impegno
Ieri ed elevarsi culturalmente e quindi di liberare tutti al degrado morale che lo spingerebbe a votare per il Cavaliere Nero
Peccato però che la banalizzazione di molti programmi RAI fosse già imperava imperante con Zaccaria e antico molto prima di lui
Anche dinanzi a questo piacevole però gli intellettuali del sinistre dei loro compari all'interno della RAI non si scoraggiano ribadiscono che comunque la RAI deve banalizzarlo per reggere la concorrenza di Mediaset e dei suoi programmi commerciali insomma
Per i coristi del film il prete anche in questo caso come in ogni altro è tutta colpa di Berlusconi
Molti dal centrodestra a loro volta forse in omaggio ai principi peperoni per iscritto
Proclamano che anche la televisione deve essere governato dalle leggi del mercato e quindi se le tette il CUN riparare diano la concorrenza al quelle e a questi bisogna inchinarsi
Per parte mia non ho difficoltà genuflette elmi anche perché perché per quelle per questi ho avuto sempre molto rispetto ma ritengo che le vere ragioni del degrado della tv pubblica siano ben altro
L'importante poiché nessuno né a destra né a sinistra
Lei ha mai
Peppe chiaramente
O cercate teoricamente ci proverò io come tutti sappiamo i proventi della pubblicità sono direttamente proporzionali agli indici di ascolto come tutti parimenti sappiamo
Gli indici di ascolto sono direttamente proporzionali alle fasce orarie di trasmissione
Col primato indiscusso della prima serata
E ai contenuti dei programmi tra i quali primeggiano appunto quelli delle pay per i comuni con eventuale aggiunta di lustrini perché appunto programmi CL
Ne consegue quasi automaticamente che è una televisione commerciale come appunto Mediaset che ha nella pubblicità il suo unico Massimo imparò il perché Pieve o vuole massimizzare i propri
Sui tempi e non trasparente ha di certo spinta puntare soprattutto programmi di cita Lulli ma degli odierni garantendo per
Come appunto quelli la CDL raccordo direte voi Manara incassa un cospicuo Cannone da tutti i telespettatori italiani
Che le impone per statuto e che dovrebbe consentirle finanziariamente di fare programmi di alto livello culturale gli altri interessi recepire mentale rinunciando ai massimi livelli di ascolto
Per il primo il canone dovrebbe e potrebbe consentire il miracolo ma notoriamente ciò non accade e quasi tutte le produzioni delle trasmissioni RAI restano subordinate come nelle tv commerciali
Alla tirannia degli indici di ascolto perché il motivo essenziale di questa clamorosa inadempienza della RAI dello sfregio agli obblighi statutari ieri l'attore
Da tutti sotto il gatto cos'è dunque questo misterioso dottore chi
è la burocrazia parassitaria in cui indico e denuncio da tempo una iattura centrale cose preferiva era che però al collo non solo dell'economia italiana ma di tutto il sistema Italia
Ebbene anche se pochi amano ricordarlo la RAI che è più del doppio dei dipendenti di media spetta pur avendo lo stesso numero di reti
Naturalmente il paladini di questa ipertrofia burocratica
Sostengono che stento punta in molti compiti culturali e tutti i dirigenti infici che la legge impone alla RAI ma come abbiamo appena visto si tratta di compiti sostanzialmente disattesi
Notoriamente questa moltitudine di addetti in esubero è stata assunta non per oggettive esigente di produzione ma per accontentare i rispettivi padrini politici
E altrettanto notoriamente sta risucchiando le proprie bustapaga alla parte alta grande delle risorse finanziarie della RAI lasciando solo le briciole ai contrattisti e collaboratori esterni
Per questo negli ultimi anni competenti
Di questi ultimi professionalmente hai preso somme professionalmente qualitativamente preziose
Sono stati ripetutamente falcidiati senza mai ridurre di un solo euro peraltro lauti compensi dell'intoccabile burocrazia interna
Ma per mantenere
Questa valanga di burocratici perché inutilizzabili e inutilizzati il caschetto pur cospicuo
Del canone e di una raccolta pubblicitaria relativamente contenuta quale quella ottenibile ecco i programmi di cultura risulta largamente insufficiente
Ed ecco quindi la vera ragione per cui la RAI deve appiattire la
La maggior parte dei suoi programmi livelli di banalità tipici della televisione commerciale
Solo dilatando al massimo la sua audience solo imbarcando l'ultimo cretino nei suoi programmi che CL la RAI può assicurare il colossale Checchetto pubbliche pubblicitario indispensabile per pagare la sua pletorica è inutile burocrazia
Con buona pace dei nostri intellettuali progressisti capir Colette la RAI e sospetto dunque inchiodata alla banalità non dall'ombra nera del cavaliere di Arcore ma dalla marca grigio dei suoi troppi burocrati
Certo per me che da vent'anni con la mia teoria della lotta di classe
Indìco nella burocrazia la vera classe parassitari esportatrice può essere motivo di soddisfazione veder confermata anche in campo televisivo e culturale la validità delle mie analisi
Ma si tratta di una soddisfazione davvero Mystere credo più utile invece domandarci specie come sarebbe possibile uscire da questa trappola burocratica chiari che ha
Senta stragi di passacarte
Ma in un secondo articolo proporrò una mia risposta a questo rompicapo comunque amici prima di concludere voglio annunciare bicchieri lunedì diciannove gennaio alle diciassette e trenta
Nelle sale del famoso Caffè letterario di inquirenti delle Giubbe Rosse
Roberto Cecchi già direttore della nazione e ora della televisione Canale dieci e Giorgio del Platto pioniere europeo della crescita e umanizzazione
Della Picca economica e sociale attraverso l'informatica presenteranno il mio recente libro il solista edito dalle Edizioni interculturali di Roma
Grazie intanto era risentirci venerdì alle otto e cinquantacinque