03 LUG 2002

Federcomin: Convegno "Sateconomy", sviluppo e applicazione delle telecomunicazioni via satellite in Italia

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 2 ore 13 min

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La sat-economy è l'economia generata dall'utilizzo commerciale dello spazio, ed è legata alle comunicazioni via satellite.

In un convegno a Roma con i maggiori operatori del settore si è parlato delle prospettive che riguardano l'Italia, legate, come nel resto d'Europa, al broadcasting ma anche alla ricerca e ai serviziRoma, 3 luglio 2002 - E' di Federcomin, polo associativo di confindustria per le telecomunicazioni e l'informatica l'organizzazione di questo convegno, e soci di questo polo sono alcuni fra i maggiori operatori del settore come Eutelsat, Netsystem, Artom, Mediaset, Tele+,
Telespazio e Raisat.Giuseppe Viriglio, amministratore delegato di Alenia, uno dei maggiori costruttori di satelliti, nel suo intervento ha ricordato come se da un lato l'utilizzo di satelliti per il broadcasting, cioè per le trasmissioni, tra cui quelle televisive e via internet, è cresciuto molto negli ultimi trent'anni, "dall'altro abbiamo avuto un 40 50 per cento di ordinazioni in meno di satelliti per tutto quello che riguarda il mercato innovativo".Mercato, quest'ultimo, che comprende quello dei servizi, di telecomunicazioni, di e-government, a favore dell'ammodernamento della pubblica amministrazione, di tutela e sicurezza del territorio.

"Con i nostri satelliti" - ha dichiarato Viriglio sostenendo, ad esempio, che molto poche sono state le richieste di satelliti per l'attività della protezione civile - "siamo in grado di rilevare la differenza di mezzo grado di temperatura della terra, figuriamoci per prevenire gli incendi".Tante parabole e altrettanti 'pirati'Un'indagine fatta da un istituto di ricerca ed esposta dall'amministratore delegato di Raisat Francesco De Domenico sugli abbonamenti alle tv a pagamento ha svelato che in Italia dichiarano di aver assistito in Tv alle partite del precedente campionato di calcio circa 5 milioni e 400mila famiglie; "in realtà" - ha spiegato De Domenico - "gli utenti abbonati alle due piattaforne digitali sono circa 1 milione e 900mila, ciò vuol dire che potenzialmente potrebbero esserci 3 milioni e 500 mila pirati".Emanuell Gout, presidente di Tele+, nel suo intervento, dopo aver rivendicato la libertà dei contenuti dei canali della piattaforma, ricordando come canal Jimmy per esempio sia stato il primo a trasmettere una sit com, "Good as you", tutta dedicata al mondo omosessuale, ha assicurato che dal 24 giugno "i pirati con le nuove smart card che abiamo introdotto non vedono più niente", auspicando anche che secondo le stime "alcuni di essi potrebbero trasformarsi in utenti".Eutelsat e Hot bird, patrimonio anche italianoGiuliano Berretta, presidente di Eutelsat, ha posto l'accento sulla necessità che l'Italia, dopo il ritiro delle azioni Telecom - "continui ad essere presente dentro Eutelsat che" - ha precisato - "è si una società francese ma con forte presenza italiana, compresi 44 ignegneri che vi lavorano"."La nostra società" - ha dichiarato Berretta - "gestisce una flotta di 22 satelliti (6 ancora da lanciare), utilizzandone anche alcuni di altre organizzazioni, ed è il 4° operatore mondiale.

In Europa poi ha il maggior numero di canali, di trasponder, che" - ha spiegato - "sono amplificatori in orbita, e ha un gioiello, cioè la posizione orbitale 13 gradi est, che è mondiale, perché questa posizione chiamata hot bird è la prima come numero di canali, di utenti e numero di mega bit utilizzati"."Il prossimo passo" - ha poi dichiarato - "sono i satelliti di nuova generazione, quelli per i servizi multimediali".Internet senza più telefonoSarà proprio grazie a questa nuova generazione di satelliti, ha assicurato Arturo Artom di Netsystem, uno dei primi fornitori di servizi televisi via internet, che si potrà avere la possibilità di ricevere internet senza più passare per il telefono."Per fare questo però" - ha precisato - "e per rendere il servizio commerciale, questo deve arrivare a costare 100 euro al mese, e in termini tecnici si può farlo funzionare utilizzando lo stesso doppino telefonico e utilizzando il satellite per aumentare la velocità di collegamento e ricezione.

Un bidirezionale" - ha precisato - "in grado di ridurre quel digital divide, quella differenza fra utenti che hanno accesso alle nuove tecnologie e quelli che non ce l'hanno".Parmigiano reggiano o satelliti nello spazioAlberto Tripi, presidente di Federcomin, ha auspicato che l'Italia non continui ad essere soltanto "il paese del parmigiano reggiano e della pizza, perché non è plausibile che solo queste due cose continuino a caratterizzare la nostra immagine all'estero".

A questo proposito ha invitato il governo a sostenere di più il settore tecnologico e dello spazio, e ha detto: "Noi ci sentiamo in dovere di spingere il governo ad essere più incisivo verso gli organi comunitari per fare assegnare ad esempio all'Italia e a Roma in particolare la sede della nuova agenzia per il progetto Galileo".Progetto, quest'ultimo, che coinvolge tutta l'Europa, e che si propone la costruzione di diversi satelliti da utilizzare nei più svariati settori.

Progetto, però, che è praticamente fermo perché, come sostenuto da Sergio Vetrella, presidente dell'Asi (l'Agenzia Spaziale Italiana), ha "innanzitutto risvolti complessi con Usa e Russia e poi perché c'è uno scontro in atto fra Italia e Germania, perché" - ha spiegato Vetrella - "quest'ultima afferma senza alcuna ragione che deve essere al di sopra dell'Italia, ma visto che noi abbiamo investito tre volte di più di lei nel progetto io mi sono opposto e il massimo che potrò fare è che accetterò al limite solo una posizione di parità".

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