04 FEB 2003

Lavori Pubblici: Seguito audizione vertici Stretto di Messina S.p.A. nell'indagine sulla situazione infrastrutturale del Paese

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 25 min
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Seguito dell'indagine conoscitiva sulla situazione infrastrutturale del Paese e sull'attuazione della normativa sulle grandi opere: seguito dell'audizione dei vertici della società Stretto di Messina S.p.A.

Registrazione audio di "Lavori Pubblici: Seguito audizione vertici Stretto di Messina S.p.A. nell'indagine sulla situazione infrastrutturale del Paese", registrato martedì 4 febbraio 2003 alle 00:00.

La registrazione audio ha una durata di 1 ora e 25 minuti.
  • Donato Tommaso Veraldi (Mar-DL-U)

    Il presidente Grillo invita a proseguire il dibattito che si era aperto nella scorsa seduta sulla relazione del senatore Zamberletti e del dottor Ciucci.<p>Il senatore Veraldi chiede di avere chiarimenti sullo schema di decreto legislativo attuativo dell'articolo 14 della legge n. 166 del 2002 riguardante appunto la società Stretto di Messina S.p.A. <br>Indice degli interventi<br>L'audizione comincia alle 15h20<br>Presidenza del Presidente <strong>Luigi Grillo </strong><p>Osservazioni e quesiti dei Commissari
    0:00 Durata: 1 min 41 sec
  • Angelo Maria Cicolani (FI)

    Il senatore Cicolani, dopo aver ringraziato i soggetti auditi per la completezza della documentazione fornita, coglie l'occasione per esprimere alcune considerazioni attinenti la pianificazione delle procedure attivate dalla società Stretto di Messina S.p.A. per la realizzazione dell'opera. In particolare, una prima questione riguarda la valutazione d'impatto ambientale che, per un intervento così complesso, non dovrebbe essere realizzata secondo i criteri classici che tengono esclusivamente conto dei riflessi ambientali dell'infrastruttura, poiché, nella fattispecie, sono sicuramente apprezzabili effetti di natura antropica ed economica. Soprattutto l'impatto economico deve essere valutato nell'ottica di verificare le conseguenze nell'alterazione degli equilibri economici fondamentali delle due sponde interessate dall'opera in questione, chiedendosi altresì quali possibili alternative sul piano urbanistico debbano essere avanzate. <br>Con riferimento sempre all'impatto dell'infrastruttura non bisogna neppure sottovalutare il pericolo di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata. Per tali ragioni, quindi, occorre immaginare una sede che sia idonea ad affrontare le questioni indicate sulle quali si gioca la fattibilità dell'opera, coinvolgendo, necessariamente, le comunità e le istituzioni locali interessate poiché se tale partecipazione venisse a mancare si verificherebbero gravi carenze su tutta l'iniziativa. <br>Un altro aspetto che ugualmente necessita del coinvolgimento delle istituzioni preposte, anche di livello locale, concerne il tema della criminalità organizzata; bisogna prendere atto di una preoccupazione diffusa da parte dell'opinione pubblica, anche in riferimento al fatto che possibili infiltrazioni potrebbero aversi nei diversi snodi decisionali in cui si articola la procedura attraverso la quale si perverrà alla realizzazione di un'infrastruttura così complessa. Pertanto, appare opportuna un'opera di prevenzione, anche con la costituzione di un apposito tavolo che affronti le tematiche indicate. Un altro argomento di indiscutibile importanza è legato al fatto che la pianificazione dell'opera deve essere correlata a quella degli altri interventi infrastrutturali previsti nella delibera CIPE del dicembre del 2001 che riguardano le regioni Calabria e Sicilia. In tal senso, bisognerebbe quindi operare affinchè siano portate a compimento le infrastrutture accessorie a quella principale, rappresentata dal ponte sullo Stretto di Messina: il completamento della Palermo-Messina, oltrechè lo sviluppo delle opere ferroviarie riguardanti la Sicilia. Solo attraverso questa pianificazione parallela tutta l'operazione risulterà essere credibile e potrà assurgere a simbolo del funzionamento del sistema Paese. Del resto, questi aspetti non hanno una valenza neutra, ma rappresentano la condicio sine qua non della infrastruttura, senza la quale non si dispone di un ragionevole quadro di certezze all'interno del quale potrà operare il concessionario. Infatti, è altamente sconsigliabile procedere all'affidamento della concessione se non verranno fornite sufficienti indicazioni su questi criteri fondamentali. La gara di concessione, quindi, presuppone regole del gioco chiare e precostituite che non lascino al concessionario alcun alibi volto a giustificare ritardi o lievitazione dei costi. Sulla base di queste argomentazioni appare di conseguenza preferibile che l'affidamento della gara vada fatto sul progetto definitivo anziché su quello preliminare. <br>
    0:01 Durata: 13 min 18 sec
  • Paolo Brutti (DS-U)

    Il senatore Paolo Brutti ringrazia il presidente e l'amministratore delegato della società Stretto di Messina S.p.A. anche perché hanno fornito delle informazioni e degli elementi di fatto che avvalorano il giudizio estremamente negativo che egli ha in più di una occasione ribadito sulla infrastruttura in questione. In primo luogo, un profilo problematico attiene al fatto che si dà per scontato che la società Stretto di Messina S.p.A. venga considerata affidataria della concessione relativa, quindi senza previo esperimento di una gara pubblica. Tale situazione non solo non risulta essere conforme alla normativa comunitaria, ma non è neppure in linea con i presupposti della legge nazionale poiché nell'ambito della legge n. 166 del 2002 siffatta società era stata configurata solo come organo preposto a predisporre gli elementi utili per pervenire alla concessione e non anche come diretta affidataria della stessa.<br>Altrettanto criticabile è anche la dimensione dei costi stimati, pari a circa sei miliardi di euro, anche se è verosimile presumere che la spesa reale potrebbe essere di importo ben più elevato. A tale riguardo appaiono senza fondamento le affermazioni in base alle quali l'infrastruttura non impegnerebbe risorse pubbliche, ma risorse impegnate da preesistenti quote di capitale privato a cui si aggiungerà ulteriore capitale reperito sul mercato, remunerabile soltanto qualora si verificassero i flussi di cassa attesi. In particolare, i vertici della società Stretto di Messina S.p.A. hanno ricordato, nella precedente seduta, che il 41 per cento dell'investimento previsto, pari a circa 2,5 miliardi di euro, sarà offerto in opzioni agli azionisti, cioè Fintecna, la Rete Ferroviaria Italiana, le regioni Calabria e Sicilia e l'ANAS, soggetti tutti notoriamente di rilievo pubblico. Inoltre, per la restante parte della copertura finanziaria dell'investimento si configurava un possibile intervento da parte di Infrastrutture S.p.A. che ugualmente sembra fruire soltanto di capitale pubblico, senza dimenticare poi che proprio il presidente della società ricordata ha fatto presente, in una audizione presso questa Commissione, che la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina si colloca tra quelle opere dall'incerta redditività per le quali Infrastrutture S.p.A. procederà al relativo ed eventuale finanziamento soltanto come agenzia di prestito. A queste considerazioni, già di per sé preoccupanti, bisogna poi aggiungere l'ulteriore aspetto connesso al fatto che si sostiene che la società Stretto di Messina S.p.A. remunererà con i flussi di cassa il 50 per cento dell'investimento previsto in un periodo che terminerebbe nel 2041, al termine del quale lo Stato sarebbe rimesso nel possesso dell'infrastruttura, versando alla concessionaria un valore di riscatto pari al 50 per cento dell'investimento stesso. Quest'operazione appare, oltre che molto discutibile, anche poco trasparente dal momento che l'opinione pubblica sembra essere all'oscuro di tutti gli elementi coinvolti da una iniziativa del genere. Inoltre, i due sistemi di traffico concernenti le regioni Sicilia e Calabria sono oggi in uno stato vicino al collasso; a ciò bisogna anche aggiungere che la presunta ristrutturazione ferroviaria che porterebbe l'Alta Velocità fino a Trapani non trova riscontro in documenti ufficiali, fatta eccezione per il Libro Bianco dell'allora commissario dell'Unione europea Delors, nel quale comunque tale previsione assumeva per lo più una valenza millenaristica. La realtà dei fatti, invece, attesta che il sistema dell'Alta Velocità è fermo nella zona della città di Napoli, a sud della quale non vi sono attualmente progettazioni e finanziamenti sufficienti per una estensione di questo sistema. Inoltre, la difficoltà di realizzare le cosiddette opere accessorie, a supporto di quella principale rappresentata dal ponte sullo Stretto, si scontra con la situazione orografica della zona dei Nebrodi nella quale è di difficile praticabilità l'ipotesi di un raddoppio dell'attuale tracciato ferroviario. Appaiono inoltre particolarmente pesanti le condizioni che potrebbero determinare il successo dell'iniziativa riguardante il ponte sullo Stretto di Messina, cioè la saturazione del sistema del trasporto aereo siciliano, lo sviluppo limitato del trasporto marittimo RO-RO, l'interruzione dei servizi di traghettamento, nonché un differenziato regime tariffario. Infine, non sembra essere stata attentamente valutata la necessità di elaborare un piano di prevenzione contro la criminalità organizzata adeguato ad impedire infiltrazioni nelle fasi decisionali e procedurali attraverso le quali si snoda il progetto. <br>
    0:14 Durata: 19 min 42 sec
  • Presidente

    Il presidente Grillo tiene a precisare che, in base alle dichiarazioni fatte dall'amministratore delegato, dottor Ciucci, il piano finanziario non attingerà a risorse del bilancio dello Stato, ma si avvarrà di una tecnica finanziaria sofisticata e diversa. <br>
    0:34 Durata: 2 min 32 sec
  • Vittorio Pessina (FI)

    Il senatore Pessina, associandosi agli attestati di apprezzamento rivolti ai vertici della società Stretto di Messina S.p.A., si sofferma su alcuni aspetti che reputa di particolare rilevanza, soprattutto in relazione al peso che essi assumono presso l'opinione pubblica. Fa riferimento soprattutto alle questioni connesse alla presunta pericolosità dell'opera - con particolare riguardo al rischio sismico -, alla possibilità di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata, nonché al giudizio di utilità dell'opera stessa. Auspica pertanto che su questi punti i soggetti auditi possano fornire ulteriori chiarimenti anche perché la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina ha un sicuro impatto simbolico in quanto rappresenta una infrastruttura sulla quale si gioca il prestigio non solo del Governo ma anche di tutto il Paese. <br>
    0:37 Durata: 6 min 25 sec
  • Celestino Pedrazzini (LP)

    Il senatore Pedrazzini, dopo aver ringraziato i soggetti auditi, nel merito reputa che bisognerebbe dare maggiore spazio ai dati sul livello del traffico che dovrebbero costituire l'imprescindibile punto di partenza per la valutazione di un intervento strutturale tanto complesso. Infatti, l'indicazione di parametri quantitativi dettagliati in ordine ai volumi di traffico non appare aspetto di secondaria importanza, tanto che - ricorda - in un articolo di stampa, apparso alcuni anni fa, si sosteneva provocatoriamente che il traffico che avrebbe interessato il ponte sullo Stretto di Messina non sarebbe bastato che a pagare la verniciatura dello stesso. Inoltre, andrebbe compiuta una più complessiva analisi dell'opera a livello territoriale, evitando la costruzione di un'ennesima cattedrale del deserto nell'Italia meridionale. <br>
    0:43 Durata: 3 min 17 sec
  • Giuseppe Menardi (AN)

    Ad avviso del senatore Menardi il problema della scelta politica riguardante la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina è già di per sé superata poiché questa scelta è stata assunta dall'attuale maggioranza nel corso dell'ultima campagna elettorale, aderendo ad un programma di Governo nel quale si prevedeva il rilancio delle infrastrutture strategiche del Paese. Inoltre, non bisognerebbe soffermarsi neppure nel dettaglio dei profili tecnici e finanziari di questa operazione non solo poiché essi sono spesso di difficile comprensione, ma anche perché la Commissione, che è un organismo politico, non risulta essere la sede più idonea per affrontare questioni che vanno dalla sicurezza sismica, all'impatto strutturale di un 'opera del genere. Compito della Commissione dovrebbe essere invece quello di individuare gli aspetti più importanti di un'iniziativa così ambiziosa in modo da renderne edotta l'opinione pubblica. Per queste ragioni, pur ammettendo che una buona progettazione deve poggiare su precisi dati dei volumi di traffico, ritiene che neppure questo sia un problema che può essere affrontato in questa sede perché se le valutazioni fossero circoscritte unicamente a questo parametro allora si dovrebbe trarre la conclusione che - visti gli attuali dati economici - sarebbero sconsigliati ulteriori investimenti nell'Italia meridionale. Al contrario, l'impegno per la realizzazione di un'infrastruttura così importante non dipende unicamente da ragioni di ordine simbolico, ma anche dalla possibilità che in virtù di un'opera del genere, il Paese possa dare un contributo scientifico notevole.<br>In ordine poi ai profili finanziari del progetto condivide quanto sostenuto dal presidente Grillo in ordine alla non attuale incidenza sulle risorse del bilancio statale; del resto non ricorda un solo intervento strutturale di una qualche importanza che sia stato oggetto di un totale impegno finanziario da parte di soggetti privati, anche se, ovviamente, auspica che nel corso dell'iniziativa si possa prevedere il coinvolgimento di operatori privati, anche stranieri, che però saranno tanto più interessati a tale infrastruttura quanto più il Paese sarà positivamente convinto dell'importanza della stessa. Infine, chiede chiarimenti in ordine alla redditività annua dell'investimento in relazione ai saggi di rendimento indicati. <br>
    0:46 Durata: 15 min 53 sec
  • Presidente, sull'ordine dei lavori

    <br>
    1:02 Durata: 2 min 40 sec
  • Giuseppe Zamberletti, Presidente della Stretto di Messina S.p.A.

    <p>Repliche
    1:05 Durata: 9 min 56 sec
  • Pietro Ciucci, Amministratore delegato della Stretto di Messina S.p.A.

    Il dottor Ciucci ringrazia i diversi senatori intervenuti nel corso del dibattito, anche se tiene a rispondere in particolare ad alcune delle considerazioni fatte dal senatore Paolo Brutti in ordine ai profili finanziari del progetto riguardante la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. A tale riguardo ribadisce che lo schema finanziario presentato risulta essere complesso, ma rispettoso di tutti i criteri necessari per un corretto coinvolgimento della finanza di progetto e senza nessuna incidenza sul bilancio dello Stato. Inoltre, tale sistema in futuro - superati i rischi connessi alla prima fase costruttiva - potrà permettere la vendita e la privatizzazione dell'opera stessa. Tutto ciò dimostra - come attestato da soggetti ed esperti esterni - la fattibilità dello schema finanziario in questione che consente il recupero del capitale investito in base ai flussi di cassa generati dall'opera. E' chiaro che da un punto di vista finanziario una concessione della durata pari a cento anni e totalmente garantita da parte dello Stato si sarebbe presentata come un'operazione molto più semplice a reperire capitali privati, tuttavia non erano queste le condizioni in base alle quali la società Stretto di Messina S.p.A. è stata chiamata a intervenire, poiché bisognava anzitutto rispettare il principio che il progetto non presentasse oneri a carico dello Stato. Perciò si è ipotizzata una durata della concessione pari a trenta anni, al termine della quale fosse possibile il pagamento di un prezzo di riscatto oltre che la possibilità di rinnovare la stessa concessione. Del resto un'ulteriore ragione di questa operazione si rinviene nel fatto che risulta molto arduo reperire finanziamenti per rapporti concessori che abbiano durata ultratrentennale. Per quanto attiene alle valutazioni del successo dell'infrastruttura, conferma che si sono presi in esame due differenti scenari trasportistici a seconda che si verifichino, o meno, i presupposti costituiti dalla saturazione del sistema di trasporto aereo siciliano, dal limitato sviluppo del trasporto marittimo RO-RO, dall'interruzione dei servizi di traghettamento, nonché dalla differenziazione del regime tariffario. Sotto questo profilo, le decisioni verranno assunte ponderando i diversi scenari. Infine, con riferimento alla natura giuridica della società, tiene a precisare che essa, fin dal 1985, è stata configurata come società concessionaria per la costruzione e la gestione e che la presunta violazione delle normative comunitarie su questo aspetto è stata positivamente superata con la direttiva Prodi del 1998 che assegnava alla società lo status di organismo di diritto pubblico.<p>Il presidente Grillo, nell'esprimere il proprio ringraziamento ed apprezzamento per i soggetti auditi che hanno affrontato i punti nodali del dibattito, dichiara chiusa l'odierna audizione e rinvia il seguito dell'indagine conoscitiva.<br>La seduta termina alle 16h45.
    1:15 Durata: 10 min 29 sec