23 MAR 2004

Vigilanza Rai: Esame di un provvedimento in materia di comunicazione politica, messaggi autogestiti, informazione e tribune della concessionaria del servizio radiotelevisivo

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 22 min 37 sec

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Esame di un provvedimento in materia di comunicazione politica, messaggi autogestiti, informazione e tribune della concessionaria del servizio radiotelevisivo, ai sensi della legge 22 febbraio 2000, n.

28 relativo alla campagna elettorale per le elezioni dei deputati italiani al Parlamento Europeo prevista per il mese di giugno 2004.

Esame di un provvedimento in materia di comunicazione politica, messaggi autogestiti, informazione e tribune della concessionaria del servizio radiotelevisivo, ai sensi della legge 22 febbraio 2000, n.

28 relativo alla campagna elettorale per le elezioni
amministrative e regionali prevista per il mese di giugno 2004.

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  • Presidente

    Riferisce congiuntamente alla Commissione il presidente, senatore Claudio PETRUCCIOLI, il quale rileva in primo luogo che le elezioni europee previste per i prossimi 12 e 13 giugno sono le prime ad essere regolamentate alla luce della legge n. 28 del 2000.<br>Egli si sofferma quindi su alcuni elementi di criticità che emergono da un lato rispetto alla regolamentazione delle precedenti elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo e, dall'altro, rispetto alle altre consultazioni elettorali finora disciplinate a norma della legge n. 28 del 2000.<br>In primo luogo il Relatore fa riferimento alla questione dei soggetti ammessi alla prima fase, quella cioè precedente alla presentazione delle candidature, delle Tribune politiche elettorali e delle altre di trasmissioni di comunicazione politica autonomamente disposte dalla Rai.<br>Da quando è entrata in vigore la legge 28 del 2000, tra i criteri residuali rispetto a quello principale per l'ammissione di un soggetto politico alle trasmissioni - il criterio cioè che vi sia un Gruppo parlamentare corrispondente in almeno uno dei rami del Parlamento nazionale - vi è stato quello dell'avere almeno due rappresentanti eletti con proprio simbolo al Parlamento Europeo.<br>Tale criterio è stato individuato dalla Commissione e dall'Autorità in via di prassi, dal momento che la legge 28 del 2000 parla semplicemente di presenza nel Parlamento Europeo.<br>Poiché in questo caso l'assemblea da rinnovare è appunto quella europea, sembra giusto non solo adottare la presenza nel Parlamento Europeo come criterio principale per individuare i soggetti politici ammessi, ma anche ritenere sufficiente, affinchè tale soggetto politico sia legittimato a partecipare, che ad esso faccia riferimento anche un solo deputato italiano al Parlamento Europeo.<br>Il criterio della presenza nel Parlamento nazionale dovrebbe essere quindi un criterio residuale, da adottare però secondo il principio della massima inclusività, e quindi prevedendo tra i soggetti ammessi anche i Gruppi Misti della Camera e del Senato, i cui Presidenti indicheranno di volta in volta le forze politiche che li rappresentano.<br>Per quanto riguarda la seconda fase, quella cioè successiva alla presentazione delle candidature, occorre precisare che, mentre nel regolamento del 1999 erano ammesse le liste che avessero presentato candidati in tutte e cinque le circoscrizioni elettorali in cui è suddiviso il territorio nazionale, è ora invece sufficiente, a norma della legge 28 del 2000, la presentazione di liste in ambiti territoriali che rappresentino almeno un quarto dell'elettorato italiano.<br>Il Relatore si sofferma quindi sulla regolamentazione dell'informazione. <br>Egli ricorda che nei precedenti regolamenti relativi a consultazioni elettorali di vario genere i principi cui si è ispirata la disciplina dell'informazione sono stati i seguenti: la necessità che nel periodo elettorale il comportamento dei giornalisti e dei conduttori radiotelevisivi sia ispirato alla massima imparzialità; la riconduzione, sempre per il periodo elettorale, delle trasmissioni di approfondimento informativo, ove siano trasmissioni di rete, alla responsabilità del direttore di una testata giornalistica della Rai; il divieto della presenza di candidati o di esponenti politici per il periodo della campagna elettorale in qualsiasi trasmissione della Rai non appartenente ai generi della comunicazione, dell'informazione o dei messaggi autogestiti; il divieto, per quanto riguarda i notiziari propriamente detti, di un uso ingiustificato di riprese dirette con candidati, membri del Governo ed esponenti politici.<br>Tale regolamentazione presenta in primo luogo un aspetto critico, oggetto di una annosa discussione: è stato cioè spesso sostenuto che gran parte delle trasmissioni di approfondimento, normalmente di rete, che vengono riportate alla responsabilità di un direttore di testata giornalistica durante le elezioni, non sarebbero in realtà trasmissioni di informazione, ma di comunicazione politica, e che pertanto andrebbero sottoposte alle regole di quest'ultima. A parere del Relatore si potrebbe provare a stabilire alcune regole più cogenti anche per questo tipo di trasmissioni, ad esempio prevedendo che esse vengano programmate in modo da garantire la presenza di tutte le forze politiche che partecipano alla competizione elettorale, ovvero che vengano organizzate in modo da prevedere sempre e comunque un contraddittorio almeno fra due candidati o esponenti di forze politiche.<br>Un secondo aspetto particolarmente delicato risiede nella probabilità che si candidino alle prossime elezioni europee membri del Governo ovvero esponenti di spicco delle forze politiche nazionali. <br>E' evidente che la presenza di queste candidature - per lo più di bandiera atteso il vigente regime di incompatibilità per il Parlamento Europeo - comporta taluni problemi, in particolare per quanto riguarda i notiziari, dal momento che non si può pensare che la qualifica di candidato alle elezioni europee di un eminente personaggio del Governo o del Parlamento possa determinare un oscuramento delle notizie di cronaca politica che lo riguardano.<br>A tale proposito il Relatore ritiene che sia opportuno individuare almeno alcune modalità che limitino la sovraesposizione nei notiziari di questi candidati, quali il divieto di commentare le notizie che li riguardano con immagini in movimento, o quello di trasmettere le loro dichiarazioni in voce, in tal modo assicurando comunque la mediazione del giornalista. <br>Il Relatore si sofferma quindi sulla disciplina dei messaggi autogestiti segnalando l'opportunità - al fine di evitare che alla Rai venga addossata la responsabilità della differente efficacia mediatica tra i vari messaggi - che, qualora un soggetto ammesso ritenga di dover usufruire del supporto tecnico della Rai, il messaggio debba essere registrato negli studi appositamente messi a disposizione dall'azienda a Roma; resterebbe ferma naturalmente la possibilità di realizzare il messaggio in qualsiasi altra ambientazione qualora si preferisse produrlo con i mezzi propri. <br>Il Relatore invita quindi la Commissione a riflettere, con particolare riferimento alle conferenze stampa dei rappresentanti di lista o dei soggetti da loro delegati, sul criterio con il quale viene stabilito l'ordine delle trasmissioni.<br>A suo parere sarebbe ragionevole contemperare il criterio del sorteggio con quello della rappresentatività, stabilendo ad esempio che vadano in onda per prime le trasmissioni riferite a quelle liste che non hanno avuto titolo a partecipare alla prima fase della campagna elettorale perché prive di qualsiasi rappresentanza nel Parlamento Europeo o in quello nazionale, e successivamente le altre. <br>Il Relatore si sofferma quindi brevemente sulla proposta di regolamento della campagna elettorale sulle reti Rai relativa alle elezioni regionali sarde e alle elezioni comunali e provinciali, rilevando come si sia tentato di accogliere le osservazioni formulate dalla Direttrice della Testata giornalistica regionale in una audizione informale davanti all'Ufficio di Presidenza, nei limiti in cui ciò è consentito dalla lettera della legge n. 28 del 2000. <br><strong>Indice degli interventi</strong><br>La seduta comincia alle 14h10<br>Presidenza del presidente <strong>Claudio Petruccioli</strong><br>La registrazione inizia quando la seduta è già in corso<br>
    0:00 Durata: 6 min 54 sec
  • Giuseppe Giulietti (DS-U)

    Il deputato GIULIETTI ritiene che la relazione del Presidente costituisca una corretta base di partenza per l'elaborazione del regolamento, e condivide in particolare la necessità di assicurare la massima inclusività alle norme sull'individuazione dei soggetti ammessi a partecipare alla campagna elettorale radiotelevisiva sulle reti della Rai. In proposito egli chiede al Presidente se abbia avuto chiarimenti dalla Rai circa la prosecuzione del rapporto di quest'ultima con l'Osservatorio di Pavia, dal momento che i dati forniti da tale istituto rappresentano allo stato l'unica possibilità per la Commissione di verificare il rispetto dei parametri di pluralismo stabiliti dal regolamento.<br>In proposito egli segnala il perdurante problema della scarsezza di strumenti per il controllo sul pluralismo in Radio. Con l'occasione il deputato Giulietti chiede anche al Presidente di sollecitare la Rai a rispondere alla richiesta promossa dal maestro Abbado e sottoscritta da un gran numero di uomini di cultura, rivolta a consentire la ripetizione in Italia da parte della Rai delle trasmissioni del canale culturale satellitare francese Artè. <br>
    0:06 Durata: 7 min 31 sec
  • Presidente

    Il presidente PETRUCCIOLI fa presente di aver avuto assicurazioni dalla Rai circa il fatto che il rapporto con l'Osservatorio di Pavia proseguirà almeno fino a dopo lo svolgimento delle elezioni europee. <br>
    0:14 Durata: 44 sec
  • Davide Caparini (LNFP)

    Il deputato CAPARINI ritiene di non poter offrire alcun contributo alla discussione fino a che il Presidente non avrà fornito una prima bozza di testo su cui discutere.<br>In proposito egli ritiene che la procedura seguita in questa occasione, a partire dall'autodesignazione del Presidente quale Relatore, non sia garantista nei confronti della maggioranza e si iscriva in una serie di comportamenti discutibili come quello che ha portato all'approvazione del documento conclusivo del dibattito sul precariato in Rai.<br>In proposito egli ricorda che avendo il Presidente presentato una prima bozza di documento conclusivo, era stato deciso su sua richiesta - al fine di arrivare ad un documento unitario senza la formalizzazione e la votazione di emendamenti - di rinviare invece la discussione al fine di consentire ai membri della Commissione di far pervenire al Presidente proposte di modifica, che il Presidente stesso avrebbe poi potuto recepire su un nuovo testo sul quale avere poi l'unanimità.<br>Le proposte della maggioranza sono state poi raccolte e formalizzate in una lettera del collega Butti; il Presidente aveva ritenuto di non accoglierle portando poi però in votazione il provvedimento in una seduta a cui egli stesso, così come il collega Butti e altri esponenti della maggioranza, non aveva potuto partecipare per concomitanti impegni parlamentari, e ciò in modo da arrivare all'approvazione di un documento che, di fatto, non rispetta né gli orientamenti della maggioranza né la sostanza di quanto emerso dalle audizioni. <br>Il deputato Caparini fa inoltre presente che da questo momento si opporrà a qualsiasi sovrapposizione tra i lavori di questa Commissione e quelli della Camera dei deputati. <br>
    0:15 Durata: 4 min 13 sec
  • Giorgio Lainati (FI)

    Concorda il deputato LAINATI il quale ritiene che il comportamento del Presidente in occasione della votazione del documento conclusivo sui precari sia stato gravemente scorretto. <br>
    0:19 Durata: 2 min 57 sec
  • Petruccioli

    Il presidente PETRUCCIOLI respinge con decisione le critiche dei deputati Caparini e Lainati. Nell'assicurare che nel corso di questo pomeriggio metterà a disposizione dei colleghi una prima bozza dei due regolamenti in titolo, elaborata in conformità alle problematiche esposte nel corso della relazione, egli fa presente, per quanto riguarda la vicenda della votazione del documento finale sul precariato, che in occasione della presentazione della prima bozza egli aveva proposto di fissare un termine per gli emendamenti, e che era stato su richiesta del deputato Caparini che si era adottata una procedura più informale.<br>Per quanto riguarda poi le proposte di modifica inviategli dal collega Butti, egli fa presente di averne accolte integralmente due, e di aver accolto sostanzialmente anche la terza, sia pure in una formulazione diversa.<br>Quando a conclusione della discussione della nuova bozza si è passati alla votazione finale, non vi sono state obiezioni da parte degli esponenti della maggioranza presenti, a cominciare dal deputato Lainati, né richieste di rinvio del voto o di verifica del numero legale.<br>IL seguito dell'esame è quindi rinviato. <br>La seduta termina alle 15h00. <br>
    0:22 Durata: 18 sec