La Costituzione di tutti. Dialogo sul premierato

Buona sera grazie grazie a tutti
Voglio salutare innanzitutto beh il presidente del Consiglio
Saluto il ministro per le riforme sottosegretario Mantovano vedo altri ministri dei vari colleghi che ringrazio
Presidente della Fondazione Craxi il presidente della Fondazione De Gasperi le autorità e i relatori e tutti gli ospiti grazie per la presenza
Il titolo scelto per l'incontro odierno racchiude in sé è un concetto di grande importanza
Quando si parla di Costituzione cioè ci si riferisce non solo a un insieme di norme giuridiche
Ma un patrimonio comune di valori e principi che costituiscono il fondamento della convivenza democratica e civile del paese
Un patrimonio che ci unisce
E ci identifica come popolo al di là delle differenze politiche ed ideologica
E proprio dalla superamento di queste divisioni legate a opinione opinioni diverse volte contrapposte che è nata la Carta del mille novecentoquarantotto
All'assemblea costituente le posizioni delle principali forze politiche sull'assetto da dare all'ordinamento della nuova repubblica erano molto distanti
Fu in evitare in Evita bile quindi raggiungere dei compromessi
Che in quel particolare momento storico offrivano Maran maggiori garanzie in termini di stabilità e coesione sociale
La priorità
Era infatti quella di proteggere le istituzioni repubblicane da possibili minacce interne ed esterne assicurando la tenuta del sistema democratico
Tutto ciò avvenne nella consapevolezza che la Costituzione come sottolineo Piero Calamandrei in un suo celebre discorso nel mille novecento cinquantacinque non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé
Bisogna ogni giorno rimettersi dentro il combustibile
Bisogna metterci dentro l'impegno lo spirito la volontà di mantenere queste promesse la propria responsabilità le modifiche le correzioni necessaria ad adeguare la carta le esigenze di una società in continua evoluzione sono il carburante di cui parlava Calamandrei
Il tema delle riforme costituzionali è dibattuto da decenni si è a lungo discusso su quali interventi possano necessarie per rendere le nostre istituzioni più efficienti e soprattutto all'altezza di sfide politiche ed economiche sempre più impegnativa dato il mio ruolo istituzionale non entro che mentre nel merito della riforma attualmente in discussione
Ma ribadisco la necessità di ricercare il più ampio consenso delle forze politiche affinché il disegno di legge di revisione costituzionale possa essere votato dal maggior numero di parlamentari possibili occorre recuperare
Lo spirito e l'approccio dei padri costituenti assicurando tempi adeguati al dibattito e all'approfondimento di un tema cruciale per il futuro del Paese
Che non significa paralizzare i lavori del Parlamento ma favorire un confronto è una discussione proficua per mantenere la nostra Costituzione al passo con i tempi
La Costituzione deve poter appartenere a ogni cittadino a cui spetta il dovere di difenderne e promuoverne sempre i valori su cui fondata vi ringrazio
Buonasera buonasera a tutti
Ringrazio il presidente della Camera saluto Presidente del Consiglio tutte le autorità per una giornalista essere qui questa sera una straordinaria occasione proprio per approfondire un tema che spesso anche noi giornalisti tendiamo a raccontare solo in superficie abbiamo qui la possibilità davvero di una approfondimento con studiosi che ci aiuteranno a farci più chiare le nostre idee vorrei chiedere subito alla ministra per le riforme istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati di raggiungerci per il suo saluto grazie
Buon pomeriggio a tutti
Sono grata agli organizzatori le fondazioni Degasperi Craxi per l'organizzazione di questo convegno che offre una preziosa occasione di confronto saluto il presidente della Camera Lorenzo Fontana che ci ospita il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni i colleghi ministri
Il sottosegretario Mantovano i parlamentari illustri relatori e tutti voi qui presenti
La Costituzione di tutti titola il convegno è di tutti chiaramente perché è costruita in vista degli interessi di lungo periodo
Della l'intera comunità nazionale considerata Piero nel suo sviluppo storico
Ma nel contempo si potrebbe anche dire che la Costituzione non è di nessuno in particolare perché non appartiene ad una maggioranza politica non appartiene a un partito non appartiene ad un leader
è la cornice dentro la quale si alterneranno nel gioco democratico maggioranze diverse e nuovi leader
La riforma che approdata nell'aula del Senato non è quella del e per il centrodestra
O per questo governo è una riforma per l'Italia che intende dare risposta a quelle che tutti a quella che tutti avvertiamo come la zavorra più pesante per il nostro sistema istituzionale
La mancanza di stabilità degli esecutivi e di continuità di un Indirizzo politico
Già all'ordine del giorno terapside il quattro settembre mille novecentoquarantasei avvertiva che in assenza di dispositivi costituzionali sono le sue parole dirette a tutelare le esigenze di stabilità
Dell'azione di governo non sarebbe stato possibile evitare le degenerazioni del parlamentarismo partendo da questo ammonimento
Da circa quarant'anni tutte le forze politiche di destra e di sinistra hanno cercato di modificare la forma di governo la nostra analisi ci ha portato a rintracciare le due principali cause dell'instabilità la fragilità del potere di direzione del Presidente del Consiglio
E l'assenza di una normativa costituzionale per la gestione delle crisi di governo
Il disegno di legge sul premierato interviene su queste due cause da un lato rafforza il Presidente del Consiglio perché lo dota di una robusta legittimazione popolare che deriva dall'elezione
Diretta
Dall'altro introduce per la prima volta un'articolata regolazione di tutte le crisi di governo definendo i disciplinando le soluzioni possibili
La scienza di fare eleggere il Presidente del Consiglio dal popolo non comporta nessun pericolo di deriva autoritaria
Nessuna lacerazione del tessuto costituzionale nessuna rete rottura dell'ordine repubblicano al contrario
La Costituzione finalmente si riconcilia col principio di sovranità popolare perché affida agli elettori non solo la scelta dei rappresentanti ma anche di chi li governerà
Si vuole così restituire pieno valore a un voto popolare che specie negli ultimi dieci anni è finito nel cestino mortificato da molti di nichilismo lì e improbabili giochi politici e da governi tecnici che sono una eccezione tutta italiana
Tuttavia
Munire il Presidente del Consiglio della più ampia legittimazione popolare non risolve l'altro antico vizio del parlamentarismo italiano il gioco dell'intrigo il gioco del ribaltone
Che hanno il loro principale fattore di innesco nella mancanza di ogni disciplina costituzionale delle crisi di governo se si vuole garantire la stabilità e la durata dei governi che il settantasei anni di storia repubblicana è stata di circa quattordici mesi la conclusione non può che essere quella prevista dal premierato dirci Spinarelli crisi riducendo i margini discrezionali della negoziazione politica come insegna l'esperienza comparata
La assoluta libertà di manovra nei casi di crisi e stabilità dei governi non sono contemporaneamente possibili come non si può al contempo spegnere e accendere un fuoco
Per questo è particolarmente avvilente continuare ad ascoltare la stanca litania secondo la quale la riforma mortificare ebbe la figura del Presidente della Repubblica solo perché ne riduce gli spazi di intervento nella gestione delle crisi
Affidandone la risoluzione prevalentemente al presidente del consiglio e al Parlamento
Un Parlamento si Bardi che mantiene un ruolo centrale perché il potere politicamente più significativo quello di dare e di revocare la fiducia e quindi di fare e disfare il governo
Mi sia consentita una metafora
L'obiettivo della riforma è quello di guarire la malattia della instabilità che ha minato la nostra credibilità internazionale e ha provocato negli ultimi dieci anni
Una gravi in termini di interessi sul debito pubblico
Di duecentosessantacinque miliardi di euro una cifra superiore all'intero ammontare delle risorse del Pnr R.
è naturale che prevenendo la malattia possa essere meno frequente il ricorso al medico fuor di metafora
La riforma conserva intatti
Tutti i poteri di garanzia e di controllo del Presidente della Repubblica di aggiungere un nuovo potere quello di disporre la revoca dei ministri e per il resto si limita a ridurre le occasioni
In cui il capo dello Stato come ha osservato il professore Cassese
Era costretto a dilatare la fisarmonica dei suoi poteri ogniqualvolta il sistema parlamentare andare in crisi
Una crisi che noi non possiamo rassegnarsi a considerare il carattere permanente del modello costituzionale ma che aspiriamo a superare
In un sistema di equilibri e di pesi e di contrappesi dei ruoli istituzionali e ringrazio
Grazie ministro
E non mento di dare la parola al presidente di una delle due fondazioni che hanno promosso questo nostro incontro un incontro che aperto
A personalità le più diverse e quindi poiché i tempi sono stretti e ho preso l'impegno di rispettarli sarò costretto a farle rispettare a tutti voi chiamo subito Angelino Alfano presidente della Fondazione De Gasperi
Buona sera è per me un grande onore per la Fondazione un grande privilegio aver promosso questo incontro di fronte a insigni giuristi a questa platea questo pubblico così qualificato al Presidente del Consiglio e rappresentanti del Governo e degli organi costituzionali
Noi abbiamo come Fondazione De Gasperi da quarantadue anni la missione di portare alta la bandiera dei suoi ideali e la bandiera degli ideali di un uomo che è scomparso settant'anni fa
Questo anniversario di settant'anni dalla scomparsa del presidente De Gasperi il Governo ha inteso riconoscerlo come parte degli anniversari nazionali e di questo ringrazio il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sottosegretario Mantovano e il Ministro Abodi
Quest'uomo Alcide De Gasperi fu l'uomo che restituiti
Onore internazionale tra inserendo l'Italia nel consesso delle nazioni fu l'uomo che fu arrestato dai fascisti e che ha sconfitto i comunisti
Fu l'uomo che fece la scelta atlantica che ricostruì il Paese che istituì la festa del venticinque aprile in spirito di concordia nazionale fu l'uomo che insieme Enrico Mattei istituiti lei mi per unire il Mediterraneo
Fu l'uomo che non intervenne se non una volta in Costituente per dare una terzietà del Governo e consentire uno spirito repubblicano a quella Costituzione fu l'uomo che istituì la Cassa del Mezzogiorno per permette
E l'unità nazionale da sud hanno quest'uomo
Nel mille novecentocinquantatré
Provo a promuovere una legge una legge che cambiava quell'approvata pochissimi anni prima
Una legge che dava un premio di maggioranza alla coalizione vincitrice quindi quest'uomo
Che aveva come interesse supremo l'unità nazionale avvertì subito nel mille novecentocinquantatré pochi anni dopo la costituzione e l'esigenza di intervenire
Su un punto che comprese immediatamente essere il punto cruciale di una democrazia cioè l'essere necessario per una democrazia
Il tema delle decisioni
In un bilanciamento tra mediazione che certamente non era estranea alla cultura democristiana e decisioni l'opposizione chiamo quella legge truffa
Perché ho cominciato da qui ho cominciato da qui per affermare l'unico concetto che in questi pochi minuti potrà affermare ossia che c'hanno provato tutti a riformare la Costituzione e le leggi elettorali
Ci ha provato Alcide De Gasperi nel mille novecentocinquantatré con la legge elettorale
Quarant'anni fa si apre con gli anni Ottanta una grande stagione di tentativi di riforme il riformismo istituzionale di Craxi
Poi quello di De Mita vorrei ricordare che di riformismo costituzionale in Italia si muore anche quando le Brigate Rosse uccisero Roberto Ruffilli il teorico del cittadino come arbitro non mancarono di sottolineare nel comunicato di rivendicazione di quell'assassinio non mancarono di rivendicare che l'uccisero qui in quanto uomo considerato perno del processo di riorganizzazione dello Stato e di riforma delle sue regole questa è l'Italia
Dopo i tentativi di Craxi e De Mita arrivò la seconda cosiddetta Repubblica
E hanno provato tutte le coalizioni e tutti i presidenti del Consiglio
Approvato il centrosinistra formato Ulivo
Approvato il centrodestra sotto la leadership per la guida del presidente Berlusconi nel maggio di dodici anni fa in altro palazzo al Senato lo dico per esperienza diretta
Fu presentato dal popolo delle libertà partito di maggioranza relativa all'ora un emendamento per inserire l'elezione diretta del presidente della Repubblica
Ci provo il centrosinistra
Formato Renzi quindi il centrosinistra del quarantuno per cento a guida Partito Democratico ma ci aveva provato il centrosinistra formato larghe intese di Enrico Letta il comitato dei saggi di Napolitano
Perché ho voluto dire tutto questo ho voluto dire tutto questo perché buonsenso
E onestà impone di riconoscere che se tutti hanno provato a riformare la Costituzione vuol dire che il problema esiste ed esiste da sempre cioè dalla prima legislatura repubblicana
Il tema della legge elettorale indirettamente nel cinquantatré investiva gli asset l'assetto dei poteri venuto fuori dalla Costituzione
E questo buonsenso oggi impone di dire una cosa che a mio avviso quella Cuccia Ale che in assenza
Ho di fronte alla mancata riuscita del cambio delle regole e vado a concludere del cambio delle regole
I presidenti del Consiglio di ogni coalizione di ogni colore politico si sono attrezzati con le regole esistenti ossia decreto e fiducia
E allora e ipocrita
Accusare ogni governo di abusare del decreto della fiducia quando invece questa è la estrema necessità di tutti i governi di fronte alla impossibilità di cambiare le regole e allora cosa accade accade che i governi costretti a usare di più il decreto e a usare di più il voto di fiducia indeboliscono il Parlamento ma perché essi sono deboli
E questo crea il circolo vizioso di due poteri deboli ecco perché ritengo che questo elemento sia un elemento di constatazione che porta oggi noi qui ad essere riuniti a riflettere sul premierato
Sul premierato si potrà riflettere sul come le parole chiave sono il tutti della Costituzione e il dialogo sul premierato quindi sul come
Diciamo e l'oggetto della nostra riflessione del perché della chiamata di questi insigni giuristi però c'è un tema che è un tema e secondo me e irrinunciabile cioè sul fatto che sia indispensabile restituire lo scettro
Lo scettro a quel sovrano cui l'articolo uno della Costituzione riconosce la titolarità e cioè il popolo vi ringrazio
Pazzi Angelino Alfano da cronista la mia memoria corre addirittura anche al novantaquattro sarà bello una volta a fare un convegno con tutti i tentativi risolti e e ricordo un personaggio perché tutti i cronisti del novantaquattro ricordano è e anche chiese ed è questa che ha Sava
L'allora ministro Tatarella il ministro dell'armonia che chiedeva ogni volta gran voce di mettere insieme le varie personalità proprio pensando alle riforme è il momento di dare la parola la Presidente della Fondazione Craxi Margherita Boniver
Buonasera a tutti so di avere i tempi più che contingentati cercherò di osservarlo rigorosamente sono presidente della Fondazione Craxi che è stata fondata parapiglia The Fania
Nel due mila l'anno della della morte del leader socialista e curry The fondamentalmente per conservare la memoria di quello che è stata quella stagione politica e soprattutto per confutare le menzogne che sono state abbondantemente
Gettate sulla memoria e sulla storia politica di Bettino Craxi la la questione di oggi credo che ci sia addio assoluta totale
Importanza ringrazio naturalmente per la presentava Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e tutte le autorità che mi hanno anche preceduto
è una questione quella della riforma che affonda le sue radici nel tempo
Il primo lo ricordava testo Angelino Alfano ad aprire questo dossier
Se uno non a caso il leader della sinistra riformista Bettino Craxi che nel lontano settembre mille novecentosettantanove dalle colonne dell'Avanti lancio l'idea di una grande riforma
Che abbracciarsi insieme l'ambito istituzionale amministrativo ed economico-sociale
Il saggio intitolato ottava legislatura
Partiva dalla convinzione profonda più che mai attuale c'è un tale obiettivo forse non fumo necessario ma dovesse rappresentare il terreno di impegno comune per tutte le forchette la società quella struttura quella sfida quelle regia fra virgolette
Sia che ha sempre caratterizzato la storia di fare dei riformisti
Di Walter tutta una serie di su un TIR gli valse le Luigi degno degli stivaloni se lo portò fino fino alla fine e soprattutto un epiteto particolarmente insidioso che era quello del decisionismo
La politica italiana nata divorzio oggi in ritardo all'appuntamento della storia con un sistema istituzionale fragile e inadeguato
Poi la rottura del novantadue novantaquattro con la falsa rivoluzione di Mani pulite e l'avvento del bipolarismo maggioritario costituzione invariata che ha creato come è stato detto dalla ministra
Catella dei una serie di scorpioni di cui ancora suo siamo
Ma lo squilibrio tra i poteri la difficile governabilità quindi trasformismo parlamentare serio arrivato dal petto ritardo a cui si è aggiunta un'inquietante
Tour populista e giustizialista hanno prodotto una pericolosa disaffezione dei cittadini verso la politica prima di pronipote basti ricordare quello che la tragedia della tentenna alle urne elettorali quando cioè
Da portare siamo arrivati quasi al quaranta cinquanta per cento di assenteismo
E in questo contesto che si è innestata anche una pericolosa crisi della rappresentanza chirurgia risposte non solo i cittadini chiedono conformità tra il loro voto e gli esecutivi ma chiedono esecutivi forti legittimati dal consenso popolare che sono lo strumento per dare soprattutto al mondo economico-produttivo le risposte tempestive di cui necessitano
E che i processi di globalizzazione hanno ancora più accelerato
Questi diciamo sono molto sinteticamente quelli che vengono percepite come le le problematiche diciamo più importanti
Comunque poiché è un'argomentazione se è per chi viene dalla mia storia è sempre stata dirimente allorquando si è trattato di discutere di riforme governare il cambiamento non sono infatti è soltanto un film gestivo quanto sfortunato slogan socialista degli anni Ottanta
Esso conteneva in sé è un'idea programmatica che mirava a votare il governo del Paese degli strumenti della legittimità necessari per affrontare le sfide dell'oggi e del domani
Sulla scorta dell'esperienza non possiamo che dire che quell'intuizione craxiana re oggi come ieri il nocciolo del problema il Nord o da dipanare congiunto l'orizzonte verso cui tendere
Naturalmente non voglio e ne potrei neanche entrare nel merito di quello che il disegno di legge modifica costituzionale presentato oggi dall'amministrazione dell'Acri e che ha già prodotto credo qualcosa come tre mila emendamenti promessi dalle forze dell'opposizione
Per la Fondazione parlerà soprattutto il professor Giovanni Orsina si è anche presidente del comitato storico e scientifico
Fondazione da molti anni e quindi io ringrazio molto ancora una volta per questa presenza e vi auguro buon lavoro
Grazie grazie a Margherita Boniver
Evocato colloca il professor Orsina professore ordinario di Storia contemporanea alla LUISS Guido Carli di Roma
Prima il presidente della Camera ha citato Calamandrei no di Calamandrei diceva tra film su queste cose che per costituzione è prescritte quindi guarda lontano ma perché nella storia repubblicana
Sulla Costituzione c'è sempre il conflitto
Allora grazie grazie per l'invito per la domanda buona sera
Oggi partecipiamo all'incontro intitolato la costituzione di tutti e parto allora da una domanda quand'è che ha una costituzione di tutti
Vi propongo questa risposta alla costituzione di tutti quando stabilisce un dogma minimo sul quale possa essere fondato una comunità politica democratica e liberale
è indispensabile che vi sia un dogma ossia un nucleo di principi non negoziabili ma è pure necessario per questo dogma non si dilati troppo che rimanga appunto minimo
Allora grazie grazie per l'invito per la domanda e buona sera
Oggi partecipiamo all'incontro intitolato la costituzione di tutti e parto allora da una domanda quand'è che ha una costituzione di tutti
Vi propongo questa risposta alla costituzione di tutti quando stabilisce un dogma minimo sul quale possa essere fondato una comunità politica democratica e liberale
è indispensabile che vi sia un dogma ossia un nucleo di principi non negoziabili ma è pure necessario per questo dogma non si dilati troppo che rimanga appunto minimo
Per una ragione piuttosto semplice e intuitiva che più questo dogma cresce si allarga più aumenta il rischio che questo quello dei suoi dettami se ha rifiutato da questo o quel segmento delle comunità politica che la Costituzione vuole sondare
Più aumenta il numero dei principi non negoziabili meno la Costituzione sarà di tutti più sarà di qualcuno chi li accetta tutti ora per rispondere alla domanda nella nostra storia repubblicana per ragioni politiche il dogma costituzionale è stato spesso stirato da varie parti ben oltre il minimo indispensabile alla democrazia liberale
E questo ha ostacolato il lavoro di ricucitura del tessuto nazionale compiuto dalla carta del quarantotto ostacolato per fortuna non impedito
Queste ragioni politiche
Sono venute meno ormai da decenni ma l'Italia continua a combattere battaglie di stagioni da lungo tempo superate distraendo energie preziose dalle battaglie che deve fronteggiare oggi si profilano per il domani battaglie
Non banali
Il conflitto politico sull'estensione contenuti nel dogma costituzionale è stato figlio dalla guerra fredda
Ora è innegabile l'apporto che il Partito comunista italiano ha fornito nella stesura approvazione della nostra carta fondamentale così come lo è il cammino che quel partito ha compiuto fino alla piena accettazione dei valori occidentali di democrazia e libertà
Ma sono anche innegabili la forza e la persistenza del nesso ideologico idee
Ti Dario che ha legato i comunisti a un'Unione Sovietica i cui principi erano incompatibili con quelli della Costituzione repubblicana così come lo è il fatto che la presenza del
Più grande partito comunista Ovest della cortina di ferro e l'inevitabile conventio ad excludendum che ne deriva
Amava abbia condizionato negativamente funzionamento del sistema politico italiano
Ed era impossibile in queste circostanze che dà luogo di unità la Costituzione non si trasformasse in una rima di conflitto politico ragionevolmente prevedibilmente comprensibilmente direi
Era impossibile che i moderati non evitassero di dare troppa importanza alla costituzione nel timore non ingiustificato
Che i comunisti potessero farne un cavallo di Troia e impossibile dall'altro lato ancora politicamente comprensibile che il piccino cercasse di reinterpretare il contenuto della Costituzione così da portarla sul proprio Perrino
Con l'intento di sottrarsi al processo di delegittimazione cui era sottoposto un'operazione non dissimile ha riguardato pure l'antifascismo
Che la Costituzione nasca sulle macerie del regime fascista e dalla lotta contro di esso è un fatto storico indiscutibile
Pensa se antifascista nel suo dogma minimo e di solare evidenza quel dogma fonda una democrazia liberale laddove il fascismo è stato autocratico e liberticida
Ma dell'antifascismo possono essere date tante definizioni anche molto differenti e storicamente nel campo antifascista si sono mosse forze politiche diversissime non tutte democratica nel liberali
E anche l'antifascismo infine così come la Costituzione è stato strumentalizzare do dal Partito comunista anche in questo caso una strumentalizzazione politicamente comprensibile nel tentativo di superare lo stigma che gli derivava dal rapporto perlomeno ambiguo quei valori dell'Occidente
Questo conflitto politico ha dato spazio all'interpretazione della carta del quarantotto che fra l'altro ne ha esteso il dogma minimo così da includere di una nozione di centralità del parlamento
Non compatibile con qualsiasi ipotesi di rafforzamento del legame fra potere esecutivo e corpo elettorale
Era un'interpretazione che faceva gioco al Partito Comunista
Perché la guerra fredda gli impediva di andare al governo ma non di partecipare alla vita del parlamento e quindi la centralità parlamentare gli era utile
Ma era funzionale pure più in generale agli assetti politici che avevano preso forma all'inizio degli anni Sessanta col centrosinistra
Nel momento in cui il baricentro del potere si era sposato spostato definitivamente sui partiti a scapito del Presidente del Consiglio e di quello della Repubblica
In quelli assenti questa centralità del parlamento che veniva postulato aiuti Loriga sacra Lizzadro a era a ben vedere una centralità nominale nei fatti il sistema partitocratico al centro c'erano i partiti
Il crollo del muro di Berlino ha modificato in profondità l'alveo politico nel quale scorre la nostra storia costituzionale
Negli anni novanta hanno portato delle significative novità positive incomplete ma significative
I comunisti hanno completato la loro lunga marcia attraverso il Novecento abbandonando le ultime riserve nei confronti dei valori occidentali
E così hanno fatto quanti a vario titolo continuavano a richiamarsi alla memoria ed eredità del fascismo ricavandone la piena integrazione nelle istituzioni repubblicane
Si è trattato su entrambi i versanti della più grande vittoria della Repubblica della carta del quarantotto della democrazia e della libertà
Al contempo ed è stato già ricordato il tema della stabilizzazione del vertice dell'esecutivo e di un suo più solido ancoraggio al momento elettorali uscito dal cono di delegittimazione
Ed è diventato materia di dibattito vivo fra le forze politiche concretizzandosi in innumerevoli articolate proposte di riforma costituzionale ed elettorale provenienti sia da destra sia da sinistra
E basti pensare alle soluzioni cui giunse la commissione bicamerale presieduta da Massimo D'Alema
L'Italia cercava di adeguarsi così a tempi profonda profondamente mutati
Eppure sappiamo che nei trenta lunghi anni che ci separano dal mille novecentonovantaquattro l'Italia non è riuscita adeguarsi a questi tempi così profondamente mutati
Hanno pesato le disfunzioni del sistema politico bipolare Carretto il paese fino alla crisi del debito sovrano e le disfunzioni ancora più gravi
Del disordine politico seguito a quella crisi
Ma ha pesato anche il perdurare di quell'interpretazione della carta del quarantotto
Che ha preso forma durante la guerra fredda esteso il dogma minimo costituzionale fino a negare la possibilità che il potere esecutivo attinga legittimità direttamente dal momento elettorale
Un'interpretazione lecita quesito ma un po'troppo spesso all'arroganza di presentarsi come l'unica interpretazione lecita interpretazione diciamo sacralizzazione della centralità parlamentare a scapito del rafforzamento del potere esecutivo
Eppure c'è sufficiente ripercorre la nostra storia politica istituzionale per renderci conto di quanto più ampio sia lo spettro delle possibili letture della Costituzione
Basti pensare al dibattito costituente a posizioni come quelle del già citato Piero Calamandrei della destra sionista o ancora ed è stato già detto agli eroi eponimi delle due fondazioni che hanno organizzato questo incontro
Pur restando saldamente ancorato al modello parlamentare Alcide De Gasperi non avrebbe condiviso quell'interpretazione a centralità parlamentare così così marcata altrimenti non avrebbe introdotto la legge Scelba nel mille novecentocinquantatré
Ma certo non è pensabile che si è escluso dal perimetro della legittimità costituzionale Alcide De Gasperi l'uomo che più di ogni altro ha contribuito a restituire l'Italia la democrazia alla libertà all'Occidente
E altrettanto inconcepibile sarebbe escluderne uno dei più importanti leader della socialdemocrazia europea del dopoguerra Bettino Craxi
Oggi si ha la sensazione dolorosa che il Paese sia retrocedendo anche rispetto alle pur insufficienti acquisizioni dei primi anni novanta ma l'urgenza che l'Italia si adegui a tempi mutati non è diminuita anzi si è fatta più pressante
La centralità della leadership o fatti ineludibile oggi della nostra vita politica quanti se ne lagna hanno e vagheggiano il ritorno dei partiti novecenteschi hanno pure delle ragioni in teoria ma nei fatti danno la penosa impressione che darebbe un tono Michael di fronte al cosmo irrimediabilmente copernicano
L'europeizzazione delle nostre politiche pubbliche e di conseguenza la centralità crescente dei governi è anch'essa un dato di fatto irreversibile
La necessità che l'Italia si doti di un potere esecutivo stabile provvisto di una robusta legittimazione democratica sempre più evidente alla luce dei tempi difficili che viviamo e che purtroppo presumibile di Remo nel prossimo futuro
Questo non vuol dire naturalmente che vada bene una riforma purché sia
Vuol dire che chi la propone non abbia il dovere di presentare al Paese un progetto coerente compiute di cercare di raccogliere su di essi nei limiti del ragionevole in primis della ragionevolezza dei suoi interlocutori il più vasto consenso possibile
Non vuol dire che non ci si possa e debba porre il problema dei pesi e contrappesi
A partire dalla presidenza da Repubblica dal Parlamento che già ora a Costituzione vigente come è stato detto esautorato di gran parte del potere legislativo dall'antico ma non per questo meno patologico abuso della decretazione
E d'urgenza
Questo vuol dire però che in un Paese che già purtroppo non è un Paese per giovani non possiamo restare impiccati a una lettura della Costituzione che si è affermata per ragioni politiche quando nascevano gli italiani che oggi stanno andando in pensione
Grazie professor Lina lo dico anche ai colleghi che sono qui presenti a questo tavolo ci sono come normale che sia opinioni diverse
E per esempio per esempio il professor Francesco Chimenti
Docente ordinario di diritto pubblico comparato alla Sapienza di Roma che ha appena scritto un saggio che ho casualmente qui con me il Presidente del Consiglio dei ministri mediatore
Ho decisore ecco per esempio
Lei pensa che l'elezione diretta del Presidente del Consiglio non risolve il problema di un rafforzamento dell'esecutivo anzi secondo lei si irrigidisce il sistema invece di renderlo di rendere più stabile il Governo qual è la sua
Spiegazione del suo punto di vista beh innanzitutto grazie grazie per l'invito e grazie per la domanda io penso che la costituzione di tutti e la costruzione per tutti sana costituzione parte dei problemi
E partendo dai problemi è stato detto molto bene da chi mi ha preceduto nei vari interventi ma sappiamo che la Costituzione italiana
Ha un una figura di governo una forma di governo debole
è un capo dell'esecutivo un Presidente del Consiglio dei ministri costruito a differenza degli altri Paesi europei dentro la dimensione debolezza maggiore
Storicamente è stato dimostrato da molte bicamerali su questo tema credo che sia decisivo prendere atto della realtà
Prendendo dato della realtà io penso quindi che il primo punto iniziale sia rafforzare i poteri del Presidente del Consiglio ma dentro una scelta che sottolinea il senso della tradizione costituzionale italiana fra incorporare nella scelta della maggioranza la scelta del Presidente del Consiglio tradizione e innovazione
Come si può fare beh recuperando innanzitutto quello che la matrice del testo della Costituzione
Costituzione italiana che è stata invitata da tutti è stata anche copiata da molte altre realtà costituzionale successive al testo
Costituzionale italiano a un punto che fa la differenza è un grande compromesso politico è stato ricordato molto opportunamente la matrice antifascista
Positiva del testo costituzionale ha un grande compromesso politico che marca e definisce la misura delle sfide alla cui chiamato chi decide di riformare la Costituzione
E questo emerge chiarissimamente da un chiara prevalenza nel testo costituzionale l'articolo centotrentotto Facci giurista un articolo va citato è quello della revisione costituzionale
In cui la revisione costituzionale a due terzi cioè oltre la maggioranza assoluta
La principale strada che il testo costituzionale prevede cioè un testo condiviso nelle riforme naturalmente si prevede anche la riforma così c'è una maggioranza evidentemente ma dentro questa netta preferenza costituzionale riforma da terzi c'è il senso della cifra dell'essere
E nella lettura del testo costituzionale italiana
Una lettura che vede centrale il dialogo allora partiamo da qui
è possibile immaginare un dialogo sul testo in discussione di riforma costituzionale capace di essere dentro la storia delle riforme mancate ma al tempo stesso capaci soprattutto di rispondere problemi di oggi io penso dissi
Sì se teniamo togliamo dal tavolo due elementi il primo e se partiamo da una discussione dove già noi registriamo che si formano nel Paese comitati referendari partiamo già dal fatto che l'idea di un dibattito pubblico che c'entri nel parlamento qui
Una discussione di dialogo che punti a due terzi delle forme vuol dire in qualche modo che si punta referendum non al dialogo invece ma dobbiamo puntare al dialogo il secondo
Non dobbiamo puntare neanche referendum così in senso stretto oggi che neanche la prima lettura chiusa della riforma costituzionale per un semplice motivo perché se è quello che dobbiamo fare che dovete fare che io auspico sono molto favorevole alle forme è ben noto
Non possiamo immaginare che la riforma della forma di governo italiano sia costruito su un Paese spaccato a metà
Perché se le istituzioni repubblicane sono di tutti e la costituzione di tutti
è un finire la Costituzione costruire un testo nuovo della Costituzione italiana finalmente aggiungo
Su una referendum che spacca il Paese a metà vuol dire costi costituire istituzioni
Che rischiano di essere inevitabilmente di parte non di tutti quindi tradire il messaggio che abbiamo destro nostre spalle allora su questo secondo me noi dobbiamo procedere con grande intensità verso un dibattito appunto i due terzi
E io auspico questo confronto di cui ringrazio molto gli organizzatori miri a questo in fondo la ricorda al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella la fine dell'anno il suo discorso al Paese ne abbia bisogno di partecipazione
Non abbiamo bisogno di una polarizzazione il rischio che la polarizzazione sia determinata da referendum è sconvolto più alto anche perché l'esperienza costituzionale c'era il segnale ora non ricerchiamo la politica delle mozioni
Ma portatrici per favore alla politica delle soluzione per fare lavori dare soluzioni servono le riforme molto rapido nel merito io sottolineo solo tre punti molto rapidamente il primo io penso che noi l'abbiamo già detto abbiamo bisogno di un esecutivo più forte al pari degli esecutivi europei l'Italia non ha un esecutivo forte al pari degli altri
Le elezioni dirette in sé non mi spaventa e la maggioranza dei Paesi europei hanno le lezioni direttamente se non è un problema se naturalmente
è equilibrata accompagnata da e strumenti di bilanciamento ma oggi essa polarizzati vide più di quanto non si creda crea più problemi che soluzioni perché perché sì moltissimo delle elezioni retta elezione del capo del del presidente del consiglio insieme con il Parlamento isteria sulla forma troppo rigida appunto
Dottoressa Latella allora ne dobbiamo Sheila temperare tutto ciò qual è la mia risposta dobbiamo utilizzare quello che in parte la dottrina cioè sottolineato la dentro una prima criticità cioè utilizzare si diceva Roberto Ruffilli cittadino come arbitro nella designazione sulla scheda elettorale legata ad una maggioranza parlamentare
Per il candidato all'elezione delle Camere la possibilità che il cittadino scelga il Presidente del Consiglio ma poi non possiamo evitare che là dove non ci sono maggioranze le camere entrambe le cariche bicameralismo rimane lo stesso ed è un problema
Ci sia naturalmente la possibilità di addivenire ad un ballottaggio un'elezione diretta tra i due candidati premier
Questo mix tra la designazione iniziale nella tradizione del parlamentarismo italiano nel rispetto di una ricerca di una maggioranza prima che di un volto prima che di un codice fiscale ma dei partiti
Per i e quindi di indirizzi politici prima di di persone trova però inevitabilmente una risposta concreta
Dopo la l'esito delle urne se gli elettori sono incapaci produrrà la maggioranza noi abbiamo bisogno di un governo e abbiamo bisogno di un leader di un governo e dunque sia un ballottaggio Balotta Gepra debba avere delle due caratteristiche la prima deve avere una legge elettorale coerente
Attualmente il dibattito leggere tra le a mio avviso non è coerente primo perché strutto un problema legato alla circoscrizione estero
E pesa troppo la circoscrizione estero rispetto a direttori diciamo così che votano in Italia e questa discrasia fra gli elettori diciamo che votano imitare gli elettori che votano all'estero rischia di rendere incostituzionale il testo di una potenziale legge elettorale coerente con questa proposta di dicevo
Secondo elemento c'è tutto un tema naturalmente di premio di maggioranza che non può essere sproporzionata che deve essere dentro la giurisprudenza della Corte costituzionale che su questo si espresse negli anni lo sappiamo bene quindi non possiamo avere una legge elettorale i
Coerente non solo alla giurisprudenza della Corte manca la realtà del Paese che cambia terzo e ultimo elemento dopo naturalmente questa primo passaggio tra designazione elezione Presidente Consiglio e le doppie criticità sulla legge elettorale e chiudo le conifere garanzie costituzionali il capo dello Stato
Dobbiamo allargare la base per garantire di più la figura del capo dello Stato rispetto all'elezione diretta di un presidente del Consiglio della sua elezione con i parlamentari italiani che sono a Bruxelles con i delegati dell'autonomia locale con naturalmente coliche già ci sono cioè delegati delle Autonomie regionali ma dobbiamo anche rafforzarne l'altezza
Per evitare che il quorum questa legge il Capo dello Stato se non con un troppo basse arrivi troppo presto deve essere almeno la sesta votazione dopo si passi naturalmente ad un numero che consenta un collezione del capo dello Stato chiudo
Queste tre innovazione debbono portare la possibile questo Paese chiuda oggi la stagione delle riforme che aperta troppi decenni e lo possa fare oggi per la semplice ragione perché questo Parlamento in fondo
Ha voluto interrompere esperienze lungo eccezionale come quella di Mario Draghi esattamente perché ha sentito che era il tempo del ritorno della polizia che cosa io mi aspetto oggi che la politica sia all'altezza della domanda
Ed è la richiesta che ha fatto al Paese di interrompere una stagione che era eccezionale come del governo di Mario Draghi per affrontare fino in fondo quello che alle nostre spalle
Cioè la riforma costituzionale per una riforma di tutti e quindi basata sul dialogo che non punti a referendum ma che Conte appunto a una riforma ai sensi dell'articolo centotrentotto per i due terzi grazie
Se grazie professor Clemente è stato introdotto è stato introdotto l'elemento che sempre che aleggia sempre
Su questa riforma cioè quello del ballottaggio vedremo se negli interventi che seguiranno torneremo su questo elemento a chi si si occupa lo segue per passione
La politica francese sa che il ballottaggio è il cuore di quel sistema
Danilo alla professoressa Anna Maria Poggi docente di diritto pubblico all'università di Torino e autrice di un libro che non casualmente o qui le virtù del premierato sistema politico e forma di governo in Italia io vorrei tornare professoressa al titolo di questo nostro incontro che lo sottolineo ancora una volta è un incontro che mette insieme persone che
Non sempre hanno tempo di seguire il dibattito sulle riforme ma che pure è molto importante che siano qui anche per fare sì che questo dibattito è stata un po'dal dal circuito politichese giornalistico e riti a una parte del paese che per ora per ora non ha seguito con davvero con interessa è un tema che pure invece è fondamentale per la la vita di tutti noi cittadini allora professoressa Poggi
La costituzione di tutti
Qual è la il la chiave
Oggi per interpretarla così
Grazie agli organizzatori del convegno alle alle autorità grazie agli organizzatori del convegno soprattutto per il titolo di questo seminario perché quando l'ho letto
Mi è venuto in mente una bella metafora HD e che Java nei dibattiti in assemblea costituente e cioè la Costituzione come casa comune questo era una metafora che ride che Java spesso e in quel libro tra l'altro ho ho cercato di capire meglio che cosa i costituenti intendessero per la Costituzione come casa comune
Ecco sinteticamente potrei dire questo che la costituzione di tutti o la Costituzione come casa comune quella in cui si riconoscono tutte le forze politiche che aderiscono uno ai valori del costituzionalismo
Due che fanno della Costituzione la casa comune nel senso della Stock che aderiscono anche la storia costituzionale del Paese
E da questo punto di vista non c'è dubbio che la nostra Costituzione come tutte le costituzioni più importanti del secondo dopoguerra aderito ai valori del costituzionalismo e quali sono sostanzialmente noi lì
Rinveniamo intorno a due pilastri la garanzia dei diritti la garanzia dei diritti della persona anche contro lo Stato e il secondo pilastro è la limitazione dei poteri
Per il costituzionalismo non c'è nessun potere che sia assoluto perché tutti i poteri sono limitati e trovano il loro limite nella Costituzione
Quindi tutte le costituzioni hanno questi due aspetti quelle insomma
Che aderiscono ai valori del costituzionalismo ma al tempo stesso sono anche il portato della propria storia sono il portato della storia costituzionale del Paese tutte hanno queste caratteristiche
Dalla Costituzione degli Stati Uniti in cui noi troviamo la storia dell'indipendenza delle delle colonie
E alla costituzione tedesca in cui troviamo i segni no della storia di quel Paese e nella nostra indubbiamente troviamo anche i segni della nostra storia costituzionale
Quindi questi due aspetti però io li voglio sottolineare perché sono molto rilevanti Dossetti in un bellissimo articolo degli anni novanta diceva che la Costituzione italiana
è molto più di una Costituzione figlia della Resistenza italiana
Perché essa è il frutto del grande fatto globale
Costituito dalla seconda guerra mondiale nasce da quel crogiolo ardente universale perciò porta l'impronta di uno spirito universale in un certo senso senza tempo
E infatti diceva Dossetti c'è una grande consonanza ideale tra i principi costituzionali sanzionati nella nostra Costituzione e i principi delle grandi carte internazionali
Ora proprio perché le costituzioni hanno questi due aspetti
è chiaro che le innovazioni e cambiamenti sono possibili tanto è vero che noi costituzionalisti diciamo sempre che la forma di Stato non si tocca ma la parte organizzativa si deve
Cambiare proprio perché la storia va avanti allora il problema diventa questo
Quand'è che i mutamenti e le trasformazioni della costituzione qui arriviamo anche mano mano alla questione del premierato
Stanno dentro i principi del costituzionalismo e dentro la storia costituzionale del Paese perché il vero punto secondo me è proprio questo
E qui vorrei richiamare una bellissima cito anzi un bellissimo pezzetto di una prezioso libro di Valerio Onida del due mila quattro la costituzione e diritto
Dal Mulino in cui Valerio diceva è giusto mettere sempre a confronto programmi emozioni politiche
Con i principi e gli obiettivi costituzionali per verificare che non si perda la rotta che la Costituzione traccia
Si rischia altrimenti da un lato di rigidi re oltre misura il significato di quei principi piegando lì al contingente e dall'altro di fare della Costituzione l'oggetto di una procreazione indebita di una parte di una corrente
Di un'opinione di uno schieramento allora se vogliamo prendere sul serio come io credo che sia giusto
Questo richiamo di unità dobbiamo secondo me rispetto al premierato verificare esattamente questo cioè se il premierato sta dentro la storia costituzionale del nostro Paese ed entro i valori del costituzionalismo perché questo credo che sia anche un punto ha ragione Clementi quando dice dialoghiamo e non andiamo a referendum però il dialogo deve anche essere intellettualmente onesto perché altrimenti non è un dialogo questo secondo me il punto
Allora io mi limito a ricordare che
L'elezione diretta del Presidente del Consiglio diceva prima il presidente al fanno mille novecentocinquantatré mi permetto di dire ancora prima perché se si leggono con attenzione i verbali dell'assemblea costituente si scopre che la relazione sulla forma di governo di Costantino Mortati
Nel in quella relazione Costantino Mortati introduce l'elezione diretta del Presidente del Consiglio ritenendo che essa sia un utile strumento al rafforzamento della forma di governo parlamentare
Tra l'altro per inciso lo stesso Costantino Mortati parlava di un meccanismo abbastanza simile a quello che oggi si trova nella nella Progetto governativo cioè in caso di crisi la individuazione di un presidente che sia dentro però il perimetro diciamo così della maggioranza parlamentare delle ultime elezioni questo
Particolarmente anche interessante
Perché non si fa e non si arrivò a ciò io ho cercato di ricostruirlo in questo libretto non si arrivò a ciò per un motivo politico contingente cioè perché c'era bisogno di non rompere
Quello il delicatissimo fragile assetto politico che si era costituito nei governi della resistenza infatti quando Costantino Mortati ritira
Questa questa parte della proposta interviene Egidio Tosato e e dice la ritiriamo a malincuore perché sappiamo che ritirando la daremmo origine a una forma di governo instabile che a cui manca una stampella però lo dobbiamo fare perché altrimenti qui si rompe tutto
E lì nasce l'ordine del giorno per assi cioè l'accordo tra le forze politiche a trovare quella forma di stabilità accordo che poi sappiamo benissimo hanno messo
La forma di stabilità coi toscano trovata professoressa certi ultimissimo punto
L'elezione diretta del Presidente del Consiglio none contro i principi del costituzionalismo cioè contro il principio della limitazione del potere
Ovviamente ad alcune garanzie cioè la prima è che il presidente eletto non può avere un potere assoluto fin quando il Parlamento conserverà la possibilità di sfiduciare quel governo si potrà anche dire che in corrente questo qualcuno lo sostiene ma fino a quando c'è questo
Ebbene quel presidente del Consiglio non ha un potere assoluto come non lo ha fino a quando c'è un presidente della Repubblica che non nel momento iniziale
Ma dopo a la possibilità di contribuire alla risoluzione delle crisi
Quindi cosa ho voluto dire in questo libretto che dal punto di vista delle tecnicalità si può discutere ma su una cosa bisogna essere intellettualmente onesti
E cioè che l'elezione diretta del Presidente del Consiglio non è con me Minerva che spunta dalla testa di Giove non è stata inventata da questo governo
Fa parte della storia
Costituzionale del nostro Paese certo e l'ultimo punto che dicono in questo concordo molto con Francesco Clementi è evidente che il tema delle garanzie cioè dei poteri di garanzia costituzionale cioè elezione del Presidente della Repubblica e altri poteri
Costituzionali rimane però attenzione
Luciano insomma c'abbiamo discusso tante volte di questo questo è un tema che questo Paese si porta dietro dal mille novecentonovantatré cioè dal momento in cui è stato introdotto quello che viene chiamato il fatto maggioritario che implica in inevitabilmente la ricostituzione di quelle forme di garanzia grazie
Grazie grazie a
Siamo
In chiusura di questo di questa tavola rotonda prima di ascoltare l'intervento del presidente del consiglio e mi pare di poter dire Luciano Violante presidente onorario della Fondazione Italia decide già decide significa qualcosa nella nel pomeriggio di oggi che
è ricorrente sono ricorrenti due temi negli interventi che abbiamo ascoltato da un lato la necessità che le riforme abbiano diciamo un momento corale così come come è stato fino al due mila uno perché fino al due mila uno le riforme
Sono sempre state oggetto di commissioni nominate con l'idea della condivisione poi dal due mila e uno in poi c'è stata una cesura con la riforma dell'articolo quinto della Costituzione
Dunque la condivisione di una riforma è ancora all'ordine del giorno
Henry Kissinger in una delle sue memorie racconta un incontro con Aldo Moro e gli dice guardi con controlli che oggi come ministro degli Esteri quel contratto sei mesi fa
I ministri se italiano ma non era lei era un altro
Proprio in Tetra senesi contro il ministro degli Esteri italiano non sarà più lui sarà un altro
Ma non potete darmi un po'di stabilità
Moro rispose voi dovete preoccuparvi te la stabilità della linea politica
Chi la porta avanti ci pensiamo noi
Dico questo perché non abbiamo avuto due tipi di stabilità
L'instabilità dei governi accompagnati da stabilità della linea politica fino praticamente tutti gli anni settanta
E instabilità dei governi e instabilità di linea politica dopo quanto ha funzionato la prima fase lo dimostra la questione di voti segreti che poco nota
Nella prima legislatura
Poteva chiedere voto segreto chiunque in Parlamento qualunque del parlamentare
Da quarantotto cinquantatré in mille centoquattordici sedute della Camera e del Senato si tendono solo centosettantacinque voti segreti
E che vuol dire che le forze complessivamente volevo portare avanti il Paese insomma no tutte
Nella valigia Tura dall'ottantatré all'ottantasette fase di avvio della crisi politica
In seicento trentaquattro sedute si tennero due mila quattrocentottantacinque voti segreti cioè quando comincia la crisi dei partiti comincia lo sfaldamento del Parlamento questa è un po'la questione
Ora quindi il problema di costruire quella che ho chiamato tempo fa suscitando qualche reazione democrazia decidente è un tema fondamentale per il nostro Paese
E resta tale e e pare risolto nel modo più adeguato possibile ma
Questa riforma se mi è permesso
Omette di più di quello che mantiene perché il voto di cittadino non decide e una proposta
E la fiducia al governo che qui decide se quel presidente eletto saranno Presidente del Consiglio
Il che vuol dire una cosa assai delicata che la fiducia data sulla formazione del governo
A differenza di quanto accade in Germania dove il cancelliere alla fiducia e poi fa il governo
Che un punto di forza
E lo schema la questione è diversa
Io sono stato eletto dopodiché devo fare il governo devo presentare
E se per caso il partito del Presidente del Consiglio
E ha un numero di parlamentari inferiore alla somma degli altri partiti le questioni cominciasse delicate racconta questa gestione questo voglio dire
Quindi credo che questo sia un punto da chiarire non c'è un'elezione diretta c'è una proposta diretta
Dopodiché e il Parlamento voluta stili di governo che decidono se dare o meno una firma
La seconda questione è questa non è preciso non è precisato se si possono aggiungere la maggioranza i volenterosi
Nel senso che poi ricordate un vecchio progetto Berlusconi escludeva che potessero far parte
Fossero conteggiati nella maggioranza con loro che non ero siano giunti eccessivamente no
Questo è un tema non secondario perché i situazioni delicatezza ci possono essere gruppi di parlamentari appunto o convinti l'argomentazione il Presidente del Consiglio o per altre ragioni decidono di sostenere e e su questo è un tema su quale credo una qualche parola detta io sono convinto che va bene così nel senso che poi dopo se uno vuole sostenere il governo anche se mi ha fatto fatto parte maggioranza può farlo se convinto
Ma la questione questa che in realtà il punto di fondo che su questo sistema si proietta l'ombra dei consigli sistema regionale stima comunale
Perché Elia cade
Che simul stabunt simul cadent c'è una no
Però stiamo attenti Parlamento una cosa il consiglio comunale è un'altra
Il Parlamento farà costituzione cambia la Costituzione
C'è il presidente Repubblica al centro c'è la Corte costituzionale c'è Consiglio Superiore Magistratura c'è il Consiglio supremo di difesa sono i parlamenti un'altra cosa
Non può essere non può proiettarsi sul Parlamento l'ombra del consiglio comunale del Consiglio regionale per un'altra questione
E allora certamente però dobbiamo recuperare un ragionamento di ti stabilita nel sistema su questo non c'è dubbio
Ora la proposta che ha fatto foto Francesco Clementi mito abbastanza d'accordo cioè nel senso quando voti la maggioranza voti e voti anche quella maggioranza esprime che signor Rossi ora signor Rossi sarà presidente del Consiglio a quello che il dato di fondo
Io se posso permettermi un'opinione periferiche il presidente eletto il presidente eletto e basta
Che non ci fosse dopo la fiducia evidentemente la fiducia la richiesta al secondo partito scusate tanto per capirci qualunque esso sia comunque si chiami
Perché e secondo partito quello che la spina nel fianco utile Leanza compresa quella dell'opposizione tanto per capirci
è lì punto delicato dei rapporti Fermo questo però
Ora si pongono alcune piccole questioni primo
Ne vogliamo eleggere direttamente il presidente del Consiglio come ho detto è una proposta non è un'elezione ma parlamentari come dire decideremo
Permetteremo ai cittadini di eleggere anche i parlamentari o no
E io so tutte le obiezioni che ci sono sul voto di preferenza devo dirvi che nell'attuale situazione credo che sia un sistema
Da seguire
Perché un sistema che razza il miglior sistema elettorale mi è capitato infettati vita parlamentare di aver saggiato tutti i sistemi elettorali credo che Mattarella si migliore
Perché per un verso ti dava il collegio non e quindi la rappresentanza diretta Prato verso Dabo al partito la possibilità di aprire la propria immagine diciamo
Però è questo problema che non può essere risolto
Non possiamo fare una campagna per chiedere ai cittadini di legge Presidente del Consiglio e poi non non far nulla per quanto riguarda il presidente della i parlamentari il terzo problema come verrà eletto il Presidente del Consiglio dei ministri non sappiamo
Non lo sappiamo
La questione ballottaggio che un tema serio e molto delicato permettetemi di lo sapete perché perché lei ha detto che il ventiquattro per cento di voti polacca di Francia
Il che vuol dire che settantacinque per cento non ti ha votato
Il che vuol dire che hai uno conflitto sociale permanente contro il Presidente del Consiglio
Quello è un sistema debole Cosimo forte tant'è che la Francia sta scontando se occorre perché nelle società polarizzate di oggi o c'è un mediatore
Che non è parte in causa Badde non può fare il mediatore Ciampi non può fare il mediatore capo sono capito da parte ma from per quanto voi sta cercando il fallo non può fare il mediatore perché e una parte
Ah qui si pone il problema non del ruolo ma delle funzioni presenta Repubblica
E il presidente Repubblica quello che può come dire essere il mediatore dei conflitti sociali e quindi io piuttosto che andare a guardare sale c'è il potere al potere vie così via guarderei piuttosto a salvaguardare questo ruolo è una proposta che
Credo che Francesco Clementi ha fatto avoca fra parte penso non società oggi di arricchire notevolmente
Il collegio elettorale presidente Repubblica con i parlamentari europei con rappresentanze dei consigli regionali più significative o e dei consigli comunali io credo che potrebbe in qualche modo
Daria presidente Repubblica una rappresentatività tale che gli consente di svolgere questa questa funzione questa funzione di mediazione il
Il punto su quale intendo richiamare l'attenzione poi degli amici e questa scusate sono due prima in questo pensiamo alla possibilità del parlamento in seduta comune per legge di bilancio
Fiducia e decreti legge
La legge di bilancio non può essere una legge ballerina tra una camera e l'altra
Né può essere una legge per la quale c'è un muro cameratismo di fatto
Io credo che andare un Parlamento in seduta comune che alcune cose di fondo che sono appunto leggi di bilancio fiducia
Eventualmente decreti legge ipossico sedute insieme
Anche perché sì mi è permesso con tutto il rispetto per i senatori
Con duecento senatori c'è un'utilità marginale del senatore che è molto più alta rubrica marginale del deputato
Non so se è chiaro ha ragione
Quindi e chiaro
E infine io devo dire questo dico questo
Quando si parla di riforme bisogna evitare come dire di operare su specie aeternitatis cioè bisogna chiedersi
Ma se vincessero gli altri che farebbero con queste norme
Perché questo come dire fu forma di cautela
Per evitare come dire si trascina dall'entusiasmo
E poi non non cogliere quali possono essere i problemi di delicatezza e così via quindi io credo che ci sono io non sono d'accordo come noto su questo tipo questa riforma credo che
Le cose che sono state suggerite dalla letteratura specialistica sono tali che ci aiutano anche a trovare una soluzione
Il punto di fondo però non è come è stato detto con il solo rapporto Presidente del Consiglio presenta Repubblica
E Presidente Consiglio Parlamento
Quello il punto
Altrimenti ci avviamo questo regime semi parlamentare
Perché il Parlamento che al traino al presidente del Consiglio così come indicato qui come consiglieri comunali come così regionali e e questo non va bene
Questo non va bene perché
Il parlamento a quella funzione che abbiamo c'è in modo è stato richiamato per connettere l'elezione del Parlamento alla designazione del Presidente del Consiglio ma senza dare al Presidente del Consiglio chiunque si sia esso sia una capacità di traino
Come dire per cui il parlamento perde la sua funzione di rappresentatività
Che era presente Presidente dei Consiglio emettono rappresenta i cittadini quindi su questo io avrei un elemento di attenzione perché ecco avere un regime Simi parlamentare non è quello che corrisponde credo a quello che vogliamo comunque
Tutto ciò che va verso una democrazia decidente per un verso con l'equilibrio costituzionale di cui tu parlavi cioè in quanti ed Egon la Corte costituzionale
Perché se la maggioranza la porta il presidente del Consiglio Preside consiglio con se stessi e legge presenta al pubblico presso il Consiglio componente del Corte costituzionale CSM
Non è questo certamente che si vuole perché c'è un eccesso di presenza quindi tutte queste questioni delle garanzie vanno viste con enorme cognome prudenza
C'è il modo per farlo certamente io credo che lo si trovi ma soprattutto su credo che
Bisogna ecco bisogna avere fiducia scusarsi eclettico fiducia nel Parlamento
Perché quando il Parlamento non funziona e si stima complessivo che non funziona
Se si dal Parlamento la possibilità di funzionare liberamente
Insistiamo col presidente con tutti i poteri che è necessario che il Presidente abbia io credo che sia necessario che poi può mi mi mi permetto di insistere sul Parlamento in seduta comune che risolverebbe tutta una serie di problemi che oggi abbiamo
E che sono finzioni
Finzioni di bicameralismo perché finto bipolarismo ti dà una soluzione per i decreti legge perché ti evita su quello che sappiamo
Ecco e soprattutto come delle pensiamo che che cosa farebbero gli avversari sapesse una riforma di questo genere tra le mani perché questo come dire c'aiuta e se fosse un po'più prudenti
Grazie Luciano Violante allora
A questo punto mi mi tocca ricitare Calamandrei perché aveva visto bene quando diceva la Costituzione prescritte guarda lontano e funziona sempre guardare lontano immaginare che cosa posso cedere in circostanze diverse i tempi mi pare che siano stati rispettati la parola al presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Dunque buona sera a tutti davvero a grazie grazie alla Fondazione De Gasperi grazie alla Fondazione Craxi quindi ai presidenti Alfaro e Boniver per aver voluto organizzare questa iniziativa così autorevole grazie per l'invito a prenderne a prenderne parte saluto chiaramente
E il presidente Fontana che ringrazio anche per ospitare ci salutò il ministro Alberti Casellati tutte le autorità tutte le persone presenti e voglio soprattutto ringraziare i nostri autorevoli relatori il professor Orsina professor Clementi la professoressa Poggi presidente Violante grazie a Maria Latella perché davvero è stato da un dibattito molto molto importante un dibattito molto interessante soprattutto è stato un dibattito all'altezza
Di quello che ci si aspetta su un dibattito intorno al tema della Costituzione molto prezioso anche per chi poi deve politicamente prendere delle decisioni
A chiaramente vogliosa al voglio ringraziare gli organizzatori di questo evento salutando suo male alle autorità ma soprattutto gli imprenditori professionisti gli accademici
Gli scienziati gli sportivi gli artisti che sono in questa sala
Perché la composizione questa sale uno spacca uno spaccato molto bello e la scelta che il presidente Alfano la presidente Boniver hanno fatto diciamo organizzando una iniziativa il cui titolo è la costituzione di tutti dialogo sul premierato
Cioè un confronto sulle riforme istituzionali che normalmente si considera essere anche un confronto circoscritto diciamo così agli addetti ai lavori e invece far partecipare
A quella dibattito una platea composta da personalità che rappresentano la l'impresa la cultura lo sport Alitalia che produce io la considero una scelta interista intelligente perché come appunto dice il titolo di questo evento la costituzione cioè
Ciò che sancisce il modo in cui si articola il funzionamento delle istituzioni repubblicane non è affatto materia che riguarda gli addetti ai lavori tutt'altro
E noi alla fine dobbiamo soprattutto partire da qui cioè la Costituzione delinea i principi valori le forme entro i quali la nostra nazione in tutte le sue articolazioni cresce e si sviluppa anche soprattutto dal punto di vista economico sociale e culturale
Ecco perché la Costituzione
E di tutti partiamo da qui
è di tutti perché tocca tutti nessuno escluso e perché a tutti fornisce gli strumenti per orientare ciò che ciascuno decide di realizzare nella propria vita
E quindi fornisce quegli strumenti a chi come me ha scelto l'impegno politico a chi invece si dedica all'impresa chi si dedica la pronta alla produzione
E alla ricerca allo sport
La costituzione di tutti perché delinea quel patrimonio di valori comuni di principi di diritti di doveri
Nei quali tutti ci riconosciamo
E all'interno del quale
Le differenti posizioni trovano sempre devono trovare sempre un terreno comune di confronto
Chiaramente nata dalla rovine dalle rovine della guerra la Costituzione nasce con
L'obiettivo di far convergere forse culture culture politiche diverse antagoniste i padri costituenti si posero chiaramente il problema di
Pacificare il conflitto e di garantire pluralismo di garantire la libertà
è così riuscita incanalare le profonde trasformazioni della società italiana a mantenerla unita nonostante tutto
Ha garantito la libertà la democrazia nei passaggi più difficili penso a contrasto del terrorismo penso la lotta alla mafia
Oggi sotto la sua guida noi affrontiamo il ritorno dalla guerra in Europa
In un'altra incredibile stagione della nostra storia una stagione che forse qualche anno fa non avremmo considerato possibile no
La forza della notte la nostra Costituzione è fondamentalmente impedire la lotta di tutti contro tutti essere il luogo nel quale il nostro popolo si riconosce e riconosce al di là delle legittime differenze la sua unità politica sociale
E qui veniva citato Valerio unità negli interventi che mi hanno preceduto
Valerio Onida scrive in modo molto autorevole a che la Costituzione esprime ciò che tendenzialmente stabile nella vita della società
E ammette una pluralità di orientamenti e di scelte politiche diversi nel tempo ma tutti compatibili con i suoi principi
Ora questo vuol dire anche che la Costituzione offre una cornice non fissa dei paletti
Ma allo stesso tempo si pone il problema di garantire l'autonomia della politica
Non fa dando spazio alle scelte dei partiti dando spazio alle scelte chiaramente del Parlamento del governo
Perché chiaramente la costituzione si fonda sulla sovranità popolare
Che è la principale fonte di legittimazione del sistema
E quindi nel quadro costituzionale si sviluppa la democrazia e la democrazia poggia sul principio di maggioranza questa è la cornice all'interno dalla quale chiaramente noi lavoriamo
Ora quando noi diciamo che la Costituzione esprime ciò che è stabile nella vita della società però
Noi non vogliamo dire che la Costituzione un Moloch intangibile no
Negli oltre settantacinque anni in cui la Costituzione e
Stata in vigore non è mai stata diciamo così
Pietrificata e vissuta nell'interpretazione che mano mano le Anna hanno dato gli attori del tempo no i vari attori della nostra democrazia
Lo dico per dire che anche in questo dibattito al quale assistiamo chi ritiene di essere diciamo così il depositario esclusivo
Della costituzione ne mette per paradosso in crisi la fonte la funzione unificante
Che è propria della nostra Costituzione
Se la Costituzione deve essere di tutti ed è di tutti la sua interpretazione non può privilegiare una sola cultura politica un solo punto di vista
La Costituzione va letta e applicata in modo che in essa si riconoscono tutti oggi in questa sala noi abbiamo ascoltato
Un saggio di diciamo così quella pluralità di culture politiche che hanno dato e danno vita la Costituzione che nella Costituzione si riconoscono ma che della Costituzione prospettano declinazioni non sovrapponibili pur nella STET nella condivisione degli stessi comuni principi
C'è chi ha posto l'accento su alcuni aspetti di su altri Cecchi ha ha richiamato l'attenzione su determinate forme istituzionali chi su altre io ripeto
Voglio ringraziare davvero con sincerità i relatori perché questo tipo di dialogo un dialogo di merito un dialogo di continuo di un di un dialogo dal quale emergono anche
Urge Tirreno questioni
La interessanti utili ripeto anche e soprattutto
Per la politica è il dibattito che io mi auguro diciamo si possa e che possa accompagnare
L'iter di questa riforma oggi come sapete inizia l'esame all'aula del Senato io penso che sarebbe e che sia un errore approcciare
Questi temi con un'impostazione diciamo così ideologica no con un'impostazione che
è soprattutto legata a interessi o a esigenze contingenti
Che però purtroppo l'orientamento prevalente che vedo finora in questo dibattito
Dall'altra parte però penso anche che sarebbe un errore da parte della politica di fronte a questo atteggiamento
Indietreggiare gettare la spugna
Per cui io credo che
Più noi riusciamo a stare nel merito e meno diciamo fondiamo questo dibattito su posizioni diciamo così di partito preso e più possiamo arrivare a un testo
Non so quanto condiviso coi ci arrivo
Magari migliore
Purché si parli del merito della questione
Allora io parto dagli obiettivi che noi ci siamo posti con questa riforma come sapete la riforma il suo cuore nell'elezione diretta del Presidente del Consiglio
E sostanzialmente si pone due grandi obiettivi il primo di questi obiettivo dopo obiettivi e
Garantire il diritto dei cittadini di scegliere da chi farsi governare
Mettendo fine alla stagione dei ribaltoni alla stagione dei governi tecnici o nella stagione delle maggioranze arcobaleno che nessuna corrispondenza hanno con il voto popolare ora
Qui voglio fare un breve inciso no
Si diceva prima la professoressa Poggi Poggi diceva prima che nessun potere assoluto
Cioè neanche la sovranità popolare è un potere assoluto ok
Eppure nel dire che neanche la sovranità popolare un potere assoluto noi riconosciamo che la sovranità popolare il potere preminente articolo uno della Costituzione
Ora
Uscendo diciamo
A un livello un po'più uno di attualità
Di questo dibattito
Prendiamo ad esempio la scorsa legislatura
Il potere primi re preminente la sovranità popolare
Nella scorsa legislatura noi abbiamo avuto tre governi
Guidati da due presidenti del Consiglio
Nessuno di quei due presidenti del Consiglio aveva avuto alcuna forma
Di legittimazione popolare diretta diciamo non siamo neanche presentati alle elezioni ok
Hanno guidato due governi composti
Da maggioranze che
Diciamo formate da partiti che in campagna elettorale avevano dichiarato la loro alternatività
Che era una parte del consenso acquisito da quei partiti ok
Hanno realizzato programmi che nella loro interezza non sono mai stati sottoposti al vaglio
Dei cittadini
E quei governi fitta fiducia quei governi è stata votata da parlamentari che sono
Eletti con delle liste bloccate
Ora dall'essere un potere assoluto
All'essere arrivati a una democrazia nella quale i cittadini non scelgono il Presidente del Consiglio il programma la maggioranza e neanche i parlamentari e ci passa una bella differenza signor
Ci passa una bella differenza
Allora
Chiaramente a scanso di equivoci e tutto costituzionalmente legittimo e non non voglio che poi si facciano le polemiche per dire la Meloni alternano e tutto costituzionalmente legittimo qual è il punto secondo me che i padri costituenti non potevano immaginarlo
Perché era un altro mondo sì perché era un altro mondo perché le cose sono cambiate perché ci troviamo in un'altra epoca e ci sono delle cose
Che vanno inevitabilmente diciamo non lo possiamo prevedere ora abbiamo Istat cadere ma se lo possiamo prevedere forse lo dobbiamo anche correggere
Che il punto
Che diciamo io
Mi pongo
Allora questo il primo obiettivo dicevamo è quello di garantire che i cittadini abbiano voce in capitolo
Poi arrivò anche al tema della dei parlamentari perché penso Presidente Violante conosca la mia posizione su questo
E secondo obiettivo noi ci siamo dati con questa riforma e assicurare che chi viene scelto dal popolo per governare posso farlo con un orizzonte di legislatura
Cioè possano avere il tempo per portare avanti il programma con il quale si è presentato ai cittadini
E qualsiasi strategia perché il tempo la stabilità
E una condizione determinante per costruire qualsiasi strategia e quindi per restituire credibilità alle nostre istituzioni di fronte ai cittadini e per restituire credibilità a questa nazione con i suoi interlocutori internazionali
Ci sono obiettivi di sistema
Che non che per noi sono irrinunciabili e non sono come è stato detto in molti interventi che mi hanno preceduto nuovi nella storia repubblicana ma i tempi per tutta l'Assemblea costituente diciamoci la verità
Ricorrenti nel dibattito politico nel dibattito parlamentare nel dibattito costituzionale del dibattito accademico negli ultimi cinquant'anni ringrazio presidente Alfano per aver fatto una diciamo sintetica ricostruzione di questo
Ampio dibattito da che cosa nasce questo ampio dibattito che cosa nasce da questa esigenza di forma da un problema che sostanzialmente tutti riconoscono che riguarda l'efficace funzionamento dal nostro a forma di cuore
Autorevoli costituzionalisti numerosi commissione di riforma si sono interrogati negli anni su come assicurare stabilità capacità decisionale del governo chiaramente nel quadro di un robusto sistema di garanzie e contrappesi
Non si è mai riusciti
Non si è mai riusciti
A fare dei significativi passi in avanti non si è mai riusciti a trovare una soluzione
Forse proprio per la tendenza ad approcciare queste materie soprattutto a parte la politica chiaramente guardando diciamo un po'al dito non la luna no guardando all'attualità piuttosto che alla storia guardando all'interesse di parte piuttosto che all'interesse complessivo del sistema
Presidente Violante io mi sono interrogata molte volte su come i miei diciamo avversari politici utile cucù utilizzerebbero questa riforma se fossero al governo
Non mi spaventa non mi preoccupa la sua facendo perché sono convinta della bontà della riforma chiaramente adesso mi prenderò qualche insulto per dirlo
Ma è dal mio punto di vista la sua facendo per chiunque arrivi domani io non ho questi problemi a oggi
Questo è un governo questo è un governo solido e un governo stabile
Io non avrei bisogno di fare questa riforma è diciamo un rischio per me fare questa riforma
Ma se chi ha l'occasione
Per la prima volta in molti molti anni di lasciare davvero un cambiamento che possa domani essere utilizzato da tutti in positivo cioè la possibilità di avere
Chiaramente un mandato chiaro dai cittadini dal popolo e la possibilità di avere cinque anni per realizzarlo se io non lo facessi se non cogliersi quest'occasione non per me ma per chi
Ci sarà tra molti anni diciamo nella prossima legislatura perché la politica funziona così non sarà in pace con la mia coscienza
Questo il tema quindi si mi sono esattamente posta il problema ti come può essere utilizzata da chiunque e penso che possa essere utilizzata da chiunque in positivo una riforma di questo tipo
Dicevamo nell'ambito di questo lungo dibattito mi piace citare Costantino Mortati uno
Dei padri del costituzionalismo italiano che nei primi anni Settanta diceva
Non sembra dubbio che la preferenza debba andare all'elezione popolare del primo ministro ciò soprattutto lo scopo di porre accanto a questo organo responsabile davanti al popolo dell'indirizzo politico di cui è espressione un capo dello Stato che non desuma la sua investitura direttamente dal Po
Lo stesso il ragionamento è stato fatto con accenti diversi da Bettino Craxi che diciamo si era fatto promotore di una riforma in senso presidenziale
Penso alla proposta elaborata da Cesare Salvi durante la Bicamerale presieduta da Massimo D'Alema che aveva l'assenso dei popolari della Sinistra democratica dei Verdi che prevedeva l'elezione diretta del Presidente del Consiglio
Non dimentico ovviamente il contributo politico e culturale che a questa causa portato lunga tutti lungo tutta la storia
Repubblicana la destra
Dal Movimento sociale italiano passando per Alleanza Nazionale fino a Fratelli d'Italia perché lo dico
Lo dico perché la proposta di un'elezione diretta del capo del governo a ben guardare non è una proposta di destra e non è una proposta di di sinistra
è una tenuta in modo assolutamente trasversale
Anche da quelle culture politiche che ora che ora ne parlano come se fosse la spia di un disegno intimamente autoritario
Oggi
Leggo di leader politici che parlano di fermare la riforma con i loro corpi
Io non so se la devo leggere diciamo con una minaccia o come
Diciamo una sostanziale mancanza di argomentazione nel merito o no però è difficile
Faccio riferimento sua professor Clementi quando diceva il dialogo certo
Anch'io preferirei preferisco il e farò quello che posso fare per lavorare una riforma che abbia un consenso più ampio
Ma quando la risposta è
La firmeremo con i nostri corpi
Professore diciamo la vedo dura
Nel senso che c'è se si ponesse una questione di merito io posso nel merito risponde perché si dice
Fra poniamo i nostri corpi diciamo in merito un po'più difficile e quando arriva questo genere di dibattito le scelte sono solo due
Citare la spugna o proseguire
Gettare la spugna e fare quello che è accaduto in tutti questi anni e quindi lasciare che il sistema rimanga quello che con gli italiani che lo pagano poi ci arrivo
Oppure secondo quello che i padri costituenti hanno previsto lasciare un'altra possibilità perché è vero che la Costituzione diciamo i padri costituenti preferivano una riforma approvata due terzi
Della maggioranza parlamentare
Ma non hanno escluso che questo non accadesse cioè capivano anche lo scalo che poteva venire dalla tattica politica sulla riforma costituzionale
E io penso che di fronte alla tattica politica il tentativo di chiedere agli italiani che cosa pensino
Di questa proposta che viene fatta per loro debba essere se non si riesce a approvare la riforma con i due terzi del Parlamento debba essere esplorata del resto
Certo che è sempre meglio non arrivare a un referendum divisivo sulla Costituzione ma mi corre l'obbligo di ricordare che la Repubblica nata sul referendum divisivo
Molto divisivo ingannata ed è stato un bene quindi è la democrazia e padri costituenti hanno previsto che questo potesse essere diciamo un modo per fare ciò che i cittadini a maggioranza
Condividevano anche quando le forze politiche
Non erano d'accordo a stragrande maggioranza
Quindi dicevamo che la proposta è stata fatta
Diciamo trasversalmente in questi anni così come dicevamo questa trasversalmente è stato riconosciuto da tutti
Come ci fosse un problema nel nostro sistema e cioè la debolezza alla funzione di governo la sua tragica precarietà
Che porta con sé come un domino diversi problemi che noi abbiamo conosciuto allora
Questo è un fatto testimoniato dalla storia dà i numeri
In settantacinque anni di Repubblica in Italia si sono succeduti sessantotto governi
Con trentuno Presidenti del Consiglio la durata media dei governi è stata poco più di un anno
P basti sapere che con i suoi cinquecentosessantaquattro giorni di governo oggi
Attualmente il governo che io presiedo è il sedicesimo in una longevità sul sessantotto della storia d'Italia
Se questo governo arriverà alle elezioni europee sarà tredicesimo
Se dovesse mangiare il panettone diventerebbe il sesto tanto è facile risalire questa illuminante classifica sulla durata dei governi nella storia d'Italia
E qual è il problema ogni volta che il Governo è cambiato per un'altra tendenza che è un po'tutta italiana
E si è anche ricominciato da capo su tutto
Un po'per necessità e un po'per scelta e questo non accade in altri sistemi non accade in altri sistemi dove insomma su alcune grandi questioni fondamentali
Indipendentemente dal mutare i governi le cose vanno avanti seguendo sempre una sessantina da noi non è così e quindi noi dobbiamo anche valutare l'impatto dei nostri diciamo il nostro funzionamento a
Sul sul popolo sulla realtà politica che siamo
Si è ricominciato su tutto
E chiaramente come dicevo questa instabilità a cascata porta con sé molti problemi
Importanti e significativi
Il primo
è chiaramente l'impossibilità come dicevo di perseguire qualsiasi strategia anche solo di medio periodo
Fare qualsiasi riforma strutturale
Cioè affrontare i problemi profondi di questa mozione
Quando tu una richiama dista non puoi permetterti di interrogarci su quale sarà il destino dei cui figlia dei tuoi nipoti perché sei troppo concentrato interrogati su quale sarà il destino tuo
Quando il tuo Rizzo contea troppo breve non puoi permetterti di fare investimenti sapete perché
Perché gli investimenti che hanno un moltiplicatore in termini chiaramente di crescita infinitamente superiore a quello che alla spesa corrente per dispiegare i loro risultati hanno bisogno di tempo
E questo è il motivo per cui in Italia gli investimenti non sono stati fatti è invece la spesa corrente ci ha portato ad avere il debito pubblico che noi abbiamo perché quando l'orizzonte breve quello che io metto in caso uno portato a mettere in campo e quello che mi dà un consenso nell'immediato
L'abbiamo visto
Con una spesa sugli investimenti ferma e con un debito pubblico che generava consenso immediato alle stelle e quando io ho un interesse o o un orizzonte breve non mi interessa chi pagherà quel debito pubblico
Qualcuno pagherà
Perché se dovessi ripagarlo io probabilmente ci farà i maggiore attenzione
E potrei fare decine
Gli esempi come questo e la storia italiana
E la storia italiana okay
Il secondo tragico effetto dell'instabilità e la credibilità internazionale
Chi è esattamente che costruisce delle partnership strategiche
Quando l'interlocutore con il quale si siede cambia a ogni incontro
Perché anche questo
Purtroppo è accaduto
Come si fa a costruire una centralità che consentitemi anche fatta di rapporti personali non è fatta di conoscenza dell'interlocutore
Quando diciamo ogni dodici diciotto ventiquattro mesi al massimo cambia
Tutto di nuovo
Anche qui per costruire rapporti internazionali solidi sette costanza
Serve conoscenza reciproca
Serve attenzione serve tempo no
E i requisiti sono particolarmente più necessario oggi proprio per quello che dicevamo prima
Noi oggi non siamo più in un contesto internazionale in un contesto Monti globale
Che ci consente come posso dire leggerezza
Anche questo tocchiamo tenere a mente
Siamo abbiamo attraversato una stagione molto più facile di questa stagione di pace insomma
Un mondo che con tutti i problemi che avevamo ci dava alcune certezze oggi quelle certezze vengono meno
E di fronte a quelle incertezze costanti di fronte ai rischi che noi corriamo la leggerezza con la quale
Diciamo che che delle volte abbiamo visto può essere davvero esiziale può essere davvero
Drammatica no
Dopodiché aggiungo chi è disposto a investire in una nazione nella quale non c'è certezza sul nulla
è un altro pezzo dei nostri problemi
Io faccio un vi faccio l'esempio che forse può rendere bene l'idea in una delle ultime emissioni i titoli di Stato italiani sui mercati esteri
C'erano dieci miliardi a disposizione sono arrivate richieste per centocinquantacinque miliardi
Perché l'Italia è diventata così appetibile
Chiaramente mi piacerebbe dire grazie ai provvedimenti di questo governo ma sono una persona troppo seria ci riguarda però
Perché oggi l'Italia e percepita come una tra le nazioni più stabili del panorama
Oggi le persone hanno diciamo sicurezza nell'investire da noi perché noi siamo stabili
Indipendentemente concerto c'entra anche insomma oscure provvedimenti che il governo porta avanti ma l'elemento della stabilità e quello che fa la differenza
E quindi quanto abbiamo pagato la nostra instabilità da questo punto di vista
E del resto si sa anche qui
Basta guardare alla crescita
Del prodotto interno lordo alla crescita
Nei primi vent'anni di questo millennio
Diciamo fino a la pandemia
Francia e Germania sono cresciute più del venti per cento
Che Italia cresciuta meno del quattro per cento
Ora ci sono solo due risposte a questa domanda
Ho tutti i politici italiani sono più scarsi di tutti i politici francesi e tedeschi e io non lo penso
O c'è qualcosa che non funziona nel sistema e quello che non funziona nel sistema è esattamente tutto il prezzo che noi abbiamo pagato per questo problema di instabilità che avevamo Monte
L'altro problema legato all'instabilità e la debolezza della politica
Dunque perché una democrazia possa funzionare non sono sufficienti solo chiaramente sono necessari ma non sono sufficienti la partecipazione la garanzia del pluralismo i diritti cioè la capacità della società di Pulp di far valere le sue istanze nei confronti delle istituzioni no
Alla democrazia in entrata occorre affiancare una democrazia in uscita cioè la capacità della delle istituzioni di
Decidere dare risposte alle ai bisogni dei cittadini quella è presidente di Violante chiamerebbe Democrazia decide
Chiaramente una democrazia instabile una democrazia e anche una democrazia che non ha capacità decisionale
Ed è finisce per essere una democrazia nella quale chi avrebbe il compito di rappresentare i cittadini e le loro istanze
Si trova a essere più debole rispetto a poteri che non hanno quello stesso scopo
Che siano le grandi concentrazioni economiche
Che siano le burocrazie occupa siano addirittura le lobby
E io capisco
Che chi ha esercitato il potere in luogo della politica
Oggi possa temere una riforma come questa
Lo capisco ma non lo condivido
C'è una differenza fondamentale tra la politica e tutti gli altri mondi che possono per credere di sopperire alla politica
Che rispetto alla politica il popolo a degli strumenti
Di giudizio
Io penso che diciamo la democrazia si debba esercitare per il tramite della politica penso che il governo si debba esercitare per il tramite dalla politica penso che quando la politica è debole
E altri poteri pensano di fare il bello e il cattivo tempo non necessariamente lo fanno nell'interesse dei cittadini non foss'altro perché a differenza della politica non vengono giudicati dai cittadini
E quindi non mi colpisce
Ma non lo condivido
Penso che sia un fatto che da troppo tempo
La nostra democrazia ha difficoltà a portare avanti qui le politiche pubbliche che sono fondamentali per rendere effettive
La libertà i diritti la solidarietà la crescita economica l'equità sociale fu ai principi
Diciamo anche garantiti dalla nostra Costituzione
Allora una riforma che assicura governi eletti dal popolo e governi stabili governi che hanno un orizzonte di legislatura secondo me anche la misura più adeguata
Sul fronte dell'economia
Sul fronte della giustizia sociale
Chiaramente nella dei doverosa interlocuzione con tutti gli attori no adulto per una interlocuzione con le parti sociale
Il confronto la capacità di concordare nel confronto progetti ambiziosi creare un quadro favorevole
Alla crescita
Chiaramente concorre a recuperare
Le risorse perché si possano con
Declinare concretamente i diritti sociali economici che sono
Consacrati nella Costituzione
Allora come arrivare a questa democrazia è la domanda che noi ci siamo fatti quando abbiamo
Abbiamo scritto questa riforma
Dunque
A mio avviso una buona riforma dei Verdi sostanzialmente rispetto alle tue esigenze la prima è salvaguardare il ruolo il ruolo degli organi di garanzia che il nostro sistema costituzionale delinea
A partire dalla ovviamente dalla funzione di arbitro super partes il Capo dello Stato
E penso che sia esattamente quello che fa
La nostra riforma perché è stata una scelta è stata una scelta non è stato un incidente è stata una scelta quella di lasciare inalterati
Nei tratti fondamentali poteri del presidente della della Repubblica
C'è chi sostiene che il presidente La Repubblica perderà la prerogativa di scegliere presidente del Consiglio di decidere se sciogliere o meno le Camere
Ora io mi permetto di segnalare che
Già oggi
Quando il sistema di governo funziona cioè quando dalle urne escono delle maggioranze
Delle maggioranze stabili
Il Presidente della Repubblica recepisce le indicazioni che arrivano dai cittadini
No perché qui quasi quasi normale sì sì prosciugare la figura del presidente La Repubblica come se indipendentemente dal voto il presidente La Repubblica scegliesse Nicola insomma non è esattamente quello che dice
La Costituzione non è quello che fa il Presidente della Repubblica mi pare
Però
Quand'è che il presidente La Repubblica chiamato a esercitare diciamo in maniera un po'più estensiva questo
Il ruolo appunto di definire chi debba guidare il governo quando il sistema non funziona
E quando il presidente La Repubblica deve esercitare un ruolo di supplente di una politica incapace di decidere
E la necessità che c'è stata in un sistema in cui la politica spesso non era capace di decidere per il Presidente della Repubblica di esercitare quel ruolo di supplenza
Non rafforza la figura del presidente La Repubblica cioè non lo mette al riparo dati critiche che invece dovrebbero essere proprie del confronto e dello scontro della politica quindi noi non abbiamo aiutato
L'autorevolezza della figura di garanzia del presidente della Repubblica nel fare esercitare un ruolo che non spettava normalmente al presidente La Repubblica ma aspettava una politica incapace di esercitare
E quindi qui noi parliamo di una riforma che può diciamo meglio definire una cornice in maniera tale da non costringere il presidente della Repubblica esercitare un ruolo che non gli è diciamo proprio e che ne indebolisce per parole può indebolire chiaramente essendo tirato in mezzo nel dibattito politico né può indebolire
L'autorevolezza
Quindi perché e che la riforma chiaramente si pone l'obiettivo di evitare le fasi di stallo e di assicurare che il sistema sostanzialmente funzioni
Sempre eliminando diciamo queste queste a monte le cause
Che richiedono di attivare questa funzione di supplenza da parte del presidente La Repubblica
Si è detto e scritto anche che il capo dello Stato sarebbe troppo debole per contrapporsi un Presidente del Consiglio che in quanto fortemente legittimato dal popolo
Potrebbe sentirsi spinto ad abusare la propria forza io penso che anche qui sia l'esatto contrario
Penso che è proprio quando il presidente del consiglio dovesse ritenere di dover utilizzare la propria forza è lì che si manifesta il ruolo
Diciamo preminente super partes di garante della Costituzione che rimane
Che rimane in capo al presidente della repubblicano e e della Repubblica scattano
Diciamo gli altri meccanismi di limitazione del potere che operano nel sistema
Io penso che questa proposta sicuri diciamo la corretta ripartizione dei ruoli che viene sancita dalla Costituzione
In virtù della quale il governo che le Camere determinano Indirizzo politico il capo dello Stato esercita la funzione di garanzia
Con diciamo mettendo fine a sovrapposizioni che nella diciamo nelle nostre debolezze nelle nostre difficoltà
A volte diciamo hanno creato
Più più problemi che soluzioni
Dopo di che
Gli emendamenti approvati in commissione al Senato rafforzano le funzioni del presidente La Repubblica
La modifica al procedimento di elezione l'introduzione di atti che vengono sottratti alla controfirma ministeriale l'attribuzione di nuovi poteri come il tema della revoca dei ministri
E dunque io diciamo credo che questa e e qui chiaramente non parlo degli autorevoli esponenti e delle loro autorevoli valutazione dibattito di oggi ma nel dibattito politico no questo
Nascondere ecco questo questo schermo Marzi dietro il Presidente della Repubblica nella campagna contro riforma costituzionale diciamo io
E come se si fosse studiata una strategia che poi non si è
Fatto in tempo a correggere se deferire quello che vedo
Ma non mi sembra
Diciamo nel merito della riforma non mi sembra oggettivamente che la riforma
Preveda questo
L'altra esigenza simmetrica la prima
Che chiaramente la riforma ogni buona riforma del rispettare la salvaguardia il ruolo del parlamento
Anche su questo punto c'è chi sostiene che la proposta di riforma indebolisca le Camere
Io non credo che la riforma indebolisca alle Camere penso che la riforma indebolisca il trasformismo e penso che il trasformismo abbia indebolito le camere e la credibilità delle istituzioni
E che quindi indebolendo il trasformismo non si indebolisca fatto il Parlamento lo si rafforza agli occhi dei cittadini e lo si rafforza in quella che è la sua funzione che la funzione legislativa poi anche qui noi siamo stati attenti a diciamo non toccare
Alcune prerogative importati presidente Violante poneva una cosa interessi diventa un tema interessante o che quello della fiducia del Parlamento ha corretto la fiducia del Parlamento
Che non è stata una richiesta del secondo partito su questo guardi no altrimenti farei una vaga come si dice a Roma insomma non non non dice ma in questo caso non è stata una richiesta del secondo partito
Io ho pensato noi abbiamo pensato che fosse comunque corretto anche in una repubblica parlamentare presentarsi al cospetto delle Camere per dare la fiducia al governo questo sì
Per cui non è vero che la riforma promette una cosa che non fa la riforma promette una cosa che fa
L'elezione del capo del governo chiede al Parlamento per il ruolo anche che il Parlamento ama
Di
Dare la fiducia al governo
Non al Presidente del Consiglio in quanto singolo che ha già la legittimazione popolare ma è come dal malgoverno nel suo
Complesso dopodiché dicevo la forza del parlamento nella sua funzione legislativa
Ed è oggettivamente una funzione o diceva sottotetto più interventi lo diceva correttamente anche Angelino Alfano cioè oggettivamente da anni il Parlamento ha diciamo difficoltà esercitare propriamente la sua funzione legislativa per colpa della debolezza complessiva del sistema e quindi il tema
Dell'uso eccessivo della decretazione d'urgenza problema che ha riguardato trasversalmente tutti i governi tutti i governi nonostante i moniti di tutti i presidenti della Repubblica che chiedevano
Un ricorso minore la decretazione d'urgenza ma di fatto se si vuole dare delle risposte alla fine il tema del ricorso la decretazione d'urgenza torna
E nel ricorso eccessivo alla decretazione d'urgenza lo spazio di iniziativa legislativa del Parlamento quello si viene meno questo è un tema che mi interessa
Questo è un tema che mi interessa nel senso
Io penso da questo punto di vista che
Sia molto sarebbe molto interessante se i partiti nel dibattito parlamentare volessero porre questa questione ragionare invece di come rafforzare l'iniziativa legislativa il ruolo legislativo il Parlamento questo un tema che mi interessa molto
Parliamone
Perché è corretto
Costruire dei contrappesi io non sono affatto contraria a diciamo entrare nel merito se c'è un merito di formosa che vengono fatte anche su questo
Su questo campo e anche perché mi perdonerete ma faccio da un anno e mezzo il presidente del consiglio e credo è fatto per dieci anni parlamentare l'opposizione quindi sono ancora più legata di la mia dimensione ancora più impropriamente quella detestava
Dalla parte di chi subiva la decretazione d'urgenza figuriamoci se non capisco questo tema
Però non diciamoci che fino ad oggi il Governo il Parlamento è stato forte
E adesso la riforma vuole indebolire perché stiamo dicendo una cosa che non è corretta Parlamento e purtroppo Stato privato di buona parte delle sue diciamo della della sua
Prerogative in termini d'iniziativa legislativa per un malfunzionamento del sistema e una questione che diciamo tutti conosciamo che tutti abbiamo denunciato e che sì sì secondo me questa riforma in parte risolve dopodiché c'è un tema che riguarda i regolamenti parlamentari ma non non posso entrarci io come capite bene io penso che diciamo no riforma
Finalmente seria approfondita e regolamenti parlamentari questo lo dicono alla mia ex veste di vicepresidente della Camera
Sarebbe molto preziosa ma davvero lo dico come auspicio consiglio perché non sia mai che mi che mi si dica che mi voglio occupare di materie che minimamente
Competono al Presidente del Consiglio così come una riflessione necessaria ovviamente deve riguardare il tema delle leggi elettorali ora su questo punto io non intendo dire molto
Sono convinta che faremmo diciamo un buon servizio alla nazione se
Accompagnassimo questa riforma con una legge elettorale che ricostruisca il rapporto eletto elettore
E che consolidi la democrazia dell'alternanza presidente Violante credo di essere stata
Negli ultimi
Sono letti africani
Diversi anni
La presidente dell'unico partito che ha avuto coraggio per presentare emendamenti che introducevano la preferenza per l'elezione dei parlamentari
Non sono mai stata contraria anzi anzi
Anche qui no una una parte delle mette la debolezza del Parlamento alla fine è stata figlia di questo perché cambia inevitabilmente se dipendenti dal cittadino che ti elegge o dal segretario di partito che ti indica
Cambia il funzionamento il poi possiamo discutere cambia meglio cambia peggio possiamo discutere su le degenerazioni che sono legate spesso alla ricerca del voto di preferenza che purtroppo tutti sperimentiamo in ogni elezione possiamo discutere dei contrappesi delle necessità delle correzioni sul piano
Diciamo filosofico cambia l'approccio ok e quindi io sono anche su questo
Totalmente aperta e disponibile e quindi concludo perché davvero mi sono dilungata molto
Io penso che proporre alla diciamo Parlamento un'ipotesi di riforma che
Rispetta una sensibilità diffusa
Noi abbiamo fatto il nostro lavoro e penso che abbiamo fatto anche quello che i cittadini ci hanno chiesto di fare perché questo tema c'era nel nostro programma elettorale io penso che quando
Diciamo sì arriva al governo si abbia come principale compito nei limiti di quello che è possibile realizzare il proprio programma elettorale
Noi abbiamo messo però su questo diciamo ai fini anche del dialogo le forze politiche vorrei
Diciamo concentrarmi su un elemento che nessuno considera mai
Non abbiamo fatto una riforma abbiamo proposto una riforma che di fatto come come ho detto risolve alcuni dei grandi problemi strutturali di questo
Di questa nazione
Io per questo la definisco la madre di tutte le riforme cioè la e la riforma dalla quale poi dipendono tutte le altre la possibilità di fare seriamente tutte le altre
E lo abbiamo fatto toccando sette articoli della Costituzione
Eravamo partiti da quattro poi nel dibattito parlamentare sono diventati cioè l'abbiamo fatto in punta di piedi
L'abbiamo fatto
Una riforma che diciamo no entrava a gamba tesa are riscrivere alla Costituzione stravolgerà la Costituzione non no
Ci siamo posti il problema di come garantire un sisma funzionamento del sistema lasciando sostanzialmente intatta la Costituzione
Ed è stata una scelta politica
Dialogo
Perché io ero partita da un sistema semipresidenziale alla francese poi fu potremmo non entro nel merito nel tema del ballottaggio
In Francia il sistema è più forte o più debole perché per le presidente violate siamo qui fino alle dieci di sera un dibattito molto affascinante che mi è capitato di fare al tempo
Enrico Letta quand'era segretario del partito democratico
Però al al al di là di questo io partita da un altro schema
Abbiamo un conto incontrato le forze politiche abbiamo cercato di capire quale fosse l'umore no e tutte le forze politiche ad esempio dicevano presidente la Repubblica non si tocca chiaramente se non posso toccare il presidente La Repubblica al semipresidenzialismo francese asilo presento diventa una
Proposta di visiva
E quindi noi abbiamo scritto una riforma che punto primo già prendeva in considerazione il dibattito che c'era stato il lei ricorderete che abbiamo fatto proprio le consultazioni no con le forze politiche
E punto secondo cercava di entrare in punta di piedi nella Costituzione pur facendo una grande rivoluzione per il nostro sistema
Consideriamo già questo un elemento di grandissima disponibilità al dialogo non è stato svolto mi corre l'obbligo siamo lì affermare i corpi con i corpi e quindi diciamo la
Non è stato colto ma questo era il segnale quindi la scelta ore nelle mani del Parlamento nel merito anche su molte cose che ho ascoltato oggi che mi sono appuntata
Sono sempre disponibile a dialogare
Purché l'intento non sia dilatorio purché l'intento non sia quello che tante volte abbiamo visto in questi Parlamenti le Commissioni bicamerali si parla si discute tre anni non se ne fa niente arrivederci è finita la legislatura perché intanto puntualmente cadeva al governo poco le cose che abbiamo visto no
Io spero che questa riforma possano anche nell'introduzione anche dialogando nel merito arrivare a una maggioranza diciamo una maggiore condivisione addirittura la maggioranza dei due terzi
La la parola oggi nelle mani del Parlamento se questo non accadrà la parola andrà
All'Italia come prevede la nostra Costituzione e anche lì saranno gli italiani chiudo davvero a dirci se ritengono che il sistema che abbiamo provato di segnare sia migliore o se sia migliore tenerci la realtà che abbiamo conosciuto in questi anni
E guardate a chi immagina uno scenario simile a quello che abbiamo visto in altri anni su un referendum confermativo i delle riforme costituzionali
è un errore la personalizzazione
Perché questa riforma non riguarda il presente
Riguarda il futuro
Non riguarda la sotto
Scritta dico di più uno riguarda neanche il presidente Mattarella che viene continuamente tirato in ballo sulla vicenda perché se andiamo a fare i calcoli dell'entrata in vigore della legge
Cioè riguarda un altro mondo un futuro ipotetico in quarta tutti
Per questo vale la pena di provarla di provarne a discutere nel merito invece di personalizzare sempre tutto e personalizzare anche questioni di sistema come se fossero banale attualità
Io non ho avuto problemi a votare il taglio del numero dei parlamentari ero all'opposizione del governo
Lo potato in aula qualcuno mi chiamò e mi disse ma
Cosa possiamo fare
Non voglio niente condivido
Ci sono questioni sulle quali diciamo l'opposizione fine a se stessa un serpente
Poi si può discutere abbiamo fatto bene abbiamo fatto male io sono ancora convinta si poteva fare meglio ma spero convinta del principio di tagliare il numero di parte dei parlamentari può è stato fatto diciamo in maniera
L'ho condiviso l'ho votato
Non ho chiesto niente in cambio
Possibile che in Italia non si riesca mai a discutere delle grandi questioni così con questo approccio
Perché alla fine tutto questo gioco tattico lo pagano le forze politiche
Lo pagano i cittadini e lo paga la credibilità delle istituzioni quindi diciamo sì anche la politica ma da un altro verso e chiaramente quando arriverà referendum se dovesse arrivare un referendum allora l'ultima parola scioperano gli italiani
Perché alla fine la Costituzione non è mia
Non è che l'opposizione non è di questo governo non è dei governi precedenti come ci siamo detti finora come penso che tutti condividiamo dentro fuori a questa splendida sala la Costituzione e di tutti quindi a prima di tutti del popolo italiano ringrazio