13 NOV 2002

Radicali Italiani: Conferenza stampa sulle situazione delle carceri (con Buemi, Biondi, Cavallaro, Milio)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 11 min
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A due giorni dalla visita dl Papa i radicali chiedono ai parlamentari di trovare una soluzione immediata e laica per tutte le persone detenute italiane Roma, 13 novembre 2002 - Radicali Italiani ha ospitato oggi parlamentari di entrambi gli schieramenti per una conferenza stampa sulla situazione delle carceri e le possibili soluzioni adottabili, possibilmente con atti di clemenza, per porre margine a questo problema.

Durante la conferenza sono intervenuti: Mario Cavallaro, deputato della Margherita, Alfredo Biondi, vicepresidente della Camera, Enrico Buemi, membro della Commissione giustizia
alla Camera e primo firmatario della legge sull'indultino, che vede già la sottoscrizione di 70 parlamentari, Sandro Bondi, portavoce di FI, Piero Milio, dei Radicali e Rita Bernardini, presidente di Radicali Italiani.

Indulto si, indulto no Tutti gli oratori si sono uniti per affermare che è necessaria una soluzione per il problema delle carceri, in particolare per ciò che riguarda il sovraffollamento e tutti hanno auspicato ad una soluzione di tipo legislativo.

Voce fuori dal coro è stata quella di Piero Milio, che, forte dell'esperienza durante il giubileo dl 2000, teme che gli stessi parlamentari strumentalizzino ancora una volta le persone detenute, illudendole ad un atto di clemenza, senza poi arrivare a nessuna soluzione.

Milio chiede ai suoi ex colleghi di guardare in faccia la realtà e di lasciare l'ipotesi indulto, perché "i due terzi della maggioranza non ci sono e non ci saranno ed è inutile andare a perdere tempo e modificare la norma costituzionale".

"L'imperativo categorico - afferma Milio - è trovare il sistema: io dico che bisogna che il parlamento decida subito e non fomenti illusioni come 2 anni fa".

Milio auspica invece una Pdl come quella proposta da Pecorella e Buemi sull'indultino, che ha già raccolto molte sottoscrizioni e che non necessita della maggioranza qualificata del parlamento.

La visita del Papa Ulteriore argomento che ha unito tutti gli oratori è stata l'imminente visita del Papa alle Camere.

Tutti hanno espresso la propria emozione, ma hanno anche affermato la necessità di assumere decisioni laiche, per le quali non deve esserci l'intervento del Pontefice come estrema soluzione per sciogliere nodi parlamentari.

In particolare Buemi h affermato: "La visita del Papa va in una direzione di aiuto eventuale nel percorso di avviamento del provvedimento, soprattutto come strumento utile a portare in superficie sensibilità un po' addormentate verso svolgimento della funzione pubblica e senza aver paura della reazione dell'opinione pubblica".

Sergio D'Elia, moderatore della conferenza stampa, ha concluso portando il problema su una questione di dignità umana e di emergenza di diritti umani: "si parla di diritti umani fondamentali e non si tratta solo di provvedimenti di indulto e di atti di clemenza , ma di un atto di risarcimenti nei confronti di un'indegna detenzione a cui sono stati costretti oltre 50.000 detenuti" ha infatti concluso.

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