12 APR 2002

SDI: 2° Congresso, (I giornata, La relazione di Enrico Boselli)

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 1 ora 39 min

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L'assise aperta dalla relazione del presidente sei socialisti: "L'Ulivo diventi la Casa dei riformisti" Genova, 12 aprile 2002 - ''Da Genova, questo e' il messaggio che vogliamo rivolgere: lavorare, senza esitazione, perche' l'Ulivo diventi la Casa dei riformisti''.

Enrico Boselli ha lanciato la sua proposta nel corso della relazione con cui ha aperto oggi pomeriggio, alla Fiera di Genova, il secondo congresso nazionale dello Sdi.

''Oggi, superata l'unita' politica dei cattolici, assottigliatasi la differenza tra i socialisti e liberaldemocratici, affermatasi una concezione laica della
politica, e' possibile arrivare all'unita' dei riformisti''.

E Boselli non ha esitazioni neppure a indicare il leader della Casa dei riformisti.

''Restiamo convinti - ha detto - che Francesco Rutelli debba rimanere il leader dell'Ulivo''.

Difesa di Rutelli L'incompatibilita' di Rutelli non persuade per nulla Boselli.

''Non pensiamo che sia in contraddizione - ha detto - il suo ruolo di capo della coalizione con quello di presidente della Margherita.

In Europa non c'e' questa incompatibilita': non si vede perche' dovremmo crearla in Italia.

Se poi Rutelli fosse costretto a scegliere tra i due ruoli, nonostante il nostro parere contrario, noi siamo convinti che dovrebbe continuare a fare il leader dell'Ulivo''. ...

ma critiche alla Margherita Ma per fare la Casa dei riformisti devono cambiare sia i Ds sia la Margherita.

''Noi socialisti abbiamo guardato con grande interesse alla formazione della Margherita'', ha ricordato Boselli, secondo il quale, ''invece, sin dai primi passi la Margherita non ha sciolto i nodi della questione cattolica che ha ereditato''.

''Fu innanzi tutto questo carattere 'post-democristiano' a spingere i socialisti, che pur apprezzavano il progetto originario, a non aderire''.

Dubbi sui Ds Ma anche le trasformazioni dei Ds non sono state sufficienti.

Il congresso di Pesaro non poteva dar vita a un partito socialista guidato da Giuliano Amato (''non era infatti pensabile e non era neppure giusto considerare Fassino una leadership stagionale e di transizione'').

Il dialogo tra Sdi e Ds dovra' continuare, ma ''se si vuole arrivare a costruire un grande partito del socialismo europeo, non si puo' partire in Italia dalla sola sinistra storica; bisogna partire dall'unita' dei riformisti''.

Unità di tutti i riformisti I socialisti nel frattempo respingeranno le sollecitazioni a sciogliersi sia nella Margherita sia nei Ds.

''A tutti coloro che ci rivolgono l'invito a desistere ad aggregarci altrove, ripetiamo la bella frase di Filippo Turati: 'Lasciate a noi la liberta' di essere quello che siamo'.

Noi siamo i socialisti e lavoriamo per l'unita' di tutti i riformisti''.

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