Roma, 19 luglio 2001 - Cooperazione, concordia e amicizia.
Questo il clima che ha caratterizzato i due giorni di colloqui dei ministri degli Esteri del G8.
Lo confermano Renato Ruggiero, Colin Powell, Yoschka Fischer, Hubert Vedrine e Igor Ivanov, in una conferenza stampa al termine della seconda tornata d'incontri.Una dichiarazione per il Medio Oriente"Abbiamo inviato ai capi di Stato e di Governo le nostre osservazioni e conclusioni per il loro dibattito e le conseguenti decisioni su Medio Oriente, Fairom, Africa e penisola coreana".
Renato Ruggiero, al termine del vertice cui hanno … partecipato anche il Ministro degli Esteri del Belgio, Louis Michel, intervenuto in rappresentanza della Presidenza del Consiglio dell'Ue, il Commissario per le Relazioni Estere, Christopher Patten e l'Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, Xavier Solana, ribadisce quanto già aveva puntualizzato ieri e conferma l'adozione di un documento specifico per il Medio Oriente.
"Sul MO - afferma il titolare della Farnesina - abbiamo concordato anche una nostra dichiarazione.
Il nostro messaggio si basa principalmente su tre punti".
Primo: "il Piano Mitchell è l'unica strada per la quale è possibile fare avanzare il processo di pace".
In secondo luogo, "il periodo di raffreddamento previsto deve iniziare al più presto".
Terzo: tutti i ministri si sono trovati d'accordo nel credere che "un monitoraggio imparziale accettato da ambedue le parti agevolerebbe la messa in opera del Piano".
Sul punto intervengono anche il Ministro degli Esteri russo, Igor Ivanov, sottolineando che tra gli otto c'è stato "un approccio comune" nell'esame del problema e nella indicazione delle soluzioni, ed il Ministro degli Esteri tedesco, Yoschka Fischer, che ringrazia personalmente Renato Ruggiero per l'apporto assicurato e conferma l'accordo di tutti sui tre punti della dichiarazione.
Le valutazioni dei ministri degli Esteri saranno trasmesse ai capi di Stato e di Governo che si riuniscono domani a Genova, e ai quali spetterà dare seguito alle raccomandazioni dei ministri.Una risposta politica ai movimenti antiglobalizzazioneCome dare una risposta politica ai movimenti antiglobalizzazione? Sul punto, Ruggiero risponde ribadendo la legittimazione democratica dei rappresentanti del G8 e gli importanti effetti della globalizzazione.
"Noi siamo i rappresentanti di governi legittimi e democratici fondati sul regime parlamentare che è quello che esprime al meglio la sovranità popolare.
Diciamo 'no' alla violenza ma siamo disposti al dialogo con chi è disponibile al dialogo".
Il Ministro degli Esteri rammenta inoltre che la globalizzazione presenta dei rischi ma anche delle opportunità, "anche e forse specialmente per i paesi in via di sviluppo".
Dunque, "bisogna mandare un messaggio di fiducia e di speranza".
Un'alternativa al Protocollo di KyotoInfine c'è spazio anche per la questione del Protocollo di Kyoto e per sondare gli umori degli Usa dopo il secco rifiuto di ratifica di Bush.
"Noi sapevamo che ci sarebbe stato un problema con il Protocollo di Kyoto con la nuova amministrazione, per questo avevamo chiesto un rinvio di due mesi" - afferma Colin Powell, assicurando comunque che "il presidente Bush ha ribadito il proprio impegno nei confronti del problema dei gas responsabili dell'effetto-serra, del surriscaldamento del pianeta".
Una volta escluso che il Protocollo di Kyoto sia la strada giusta, il segretario di Stato Usa spiega che per la conferenza di Bonn è stata elaborata una serie di principi per risolvere la questione dell'ambiente.
"Pensiamo al Cop-7 per avanzare proposte specifiche.
Ma è un tema complesso e vogliamo assicurarci di presentare una proposta valida" - chiude Powell. .
Questo il clima che ha caratterizzato i due giorni di colloqui dei ministri degli Esteri del G8.
Lo confermano Renato Ruggiero, Colin Powell, Yoschka Fischer, Hubert Vedrine e Igor Ivanov, in una conferenza stampa al termine della seconda tornata d'incontri.Una dichiarazione per il Medio Oriente"Abbiamo inviato ai capi di Stato e di Governo le nostre osservazioni e conclusioni per il loro dibattito e le conseguenti decisioni su Medio Oriente, Fairom, Africa e penisola coreana".
Renato Ruggiero, al termine del vertice cui hanno … partecipato anche il Ministro degli Esteri del Belgio, Louis Michel, intervenuto in rappresentanza della Presidenza del Consiglio dell'Ue, il Commissario per le Relazioni Estere, Christopher Patten e l'Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune, Xavier Solana, ribadisce quanto già aveva puntualizzato ieri e conferma l'adozione di un documento specifico per il Medio Oriente.
"Sul MO - afferma il titolare della Farnesina - abbiamo concordato anche una nostra dichiarazione.
Il nostro messaggio si basa principalmente su tre punti".
Primo: "il Piano Mitchell è l'unica strada per la quale è possibile fare avanzare il processo di pace".
In secondo luogo, "il periodo di raffreddamento previsto deve iniziare al più presto".
Terzo: tutti i ministri si sono trovati d'accordo nel credere che "un monitoraggio imparziale accettato da ambedue le parti agevolerebbe la messa in opera del Piano".
Sul punto intervengono anche il Ministro degli Esteri russo, Igor Ivanov, sottolineando che tra gli otto c'è stato "un approccio comune" nell'esame del problema e nella indicazione delle soluzioni, ed il Ministro degli Esteri tedesco, Yoschka Fischer, che ringrazia personalmente Renato Ruggiero per l'apporto assicurato e conferma l'accordo di tutti sui tre punti della dichiarazione.
Le valutazioni dei ministri degli Esteri saranno trasmesse ai capi di Stato e di Governo che si riuniscono domani a Genova, e ai quali spetterà dare seguito alle raccomandazioni dei ministri.Una risposta politica ai movimenti antiglobalizzazioneCome dare una risposta politica ai movimenti antiglobalizzazione? Sul punto, Ruggiero risponde ribadendo la legittimazione democratica dei rappresentanti del G8 e gli importanti effetti della globalizzazione.
"Noi siamo i rappresentanti di governi legittimi e democratici fondati sul regime parlamentare che è quello che esprime al meglio la sovranità popolare.
Diciamo 'no' alla violenza ma siamo disposti al dialogo con chi è disponibile al dialogo".
Il Ministro degli Esteri rammenta inoltre che la globalizzazione presenta dei rischi ma anche delle opportunità, "anche e forse specialmente per i paesi in via di sviluppo".
Dunque, "bisogna mandare un messaggio di fiducia e di speranza".
Un'alternativa al Protocollo di KyotoInfine c'è spazio anche per la questione del Protocollo di Kyoto e per sondare gli umori degli Usa dopo il secco rifiuto di ratifica di Bush.
"Noi sapevamo che ci sarebbe stato un problema con il Protocollo di Kyoto con la nuova amministrazione, per questo avevamo chiesto un rinvio di due mesi" - afferma Colin Powell, assicurando comunque che "il presidente Bush ha ribadito il proprio impegno nei confronti del problema dei gas responsabili dell'effetto-serra, del surriscaldamento del pianeta".
Una volta escluso che il Protocollo di Kyoto sia la strada giusta, il segretario di Stato Usa spiega che per la conferenza di Bonn è stata elaborata una serie di principi per risolvere la questione dell'ambiente.
"Pensiamo al Cop-7 per avanzare proposte specifiche.
Ma è un tema complesso e vogliamo assicurarci di presentare una proposta valida" - chiude Powell. .
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