11 GEN 2002

Corte di Cassazione: Inaugurazione dell'Anno Giudiziario 2002

[NON DEFINITO] | - 00:00 Durata: 57 min 48 sec

Questa registrazione non è ancora stata digitalizzata.
Per le risposte alle domande frequenti puoi leggere le FAQ.

Via libera ad una serie di riforme per armonizzare giusto processo e ragionevole durata.

Via libera alla separazione delle funzioni, conservando l'unitarietà della magistratura.

Con una relazione basata quasi esclusivamente sui dati, Favara dà il buon esempio e offre «l'immagine di una magistratura composta e responsabile»Roma, 11 gennaio 2001 - Giusto processo e ragionevole durata.

In Italia i due principi non hanno ancora trovato la necessaria armonia.

Ad affermarlo è lo stesso procuratore generale della Cassazione, Francesco Favara, nel suo discorso per la cerimonia di apertura dell'anno
giudiziario.La giustizia in Italia è «troppo lenta e macchinosa, troppo lontana dalle aspettative di chi ad essa chiede regolazione certa delle controversie e sicurezze nella vita di tutti i giorni».

«Sappiamo tutti - osserva Favara - che occorrono ulteriori riforme, oltre a quelle già attuate, per fare fronte ad una domanda di giustizia in continua crescita».Tali riforme devono avvenire coordinando i due nuovi principi costituzionali sanciti dalla riforma dell'articolo 111 della Costituzione: quello sulla «durata ragionevole del processo» e quello sul «giusto processo».

Se non si coordina questi due principi, avverte Favara, si rischia che «nuove regole estranee o non essenziali ai fini della garanzia del giusto processo, producano un ulteriore e non giustificato appesantimento delle procedure».

In tale prospettiva «le riforme devono essere studiate in relazione ai benefici che si intendono conseguire, ma anche ai costi che esse comportano in termini di efficienza».Nessun commento politicoNon prende posizione, Favara, sul braccio di ferro in atto tra il centrodestra e la magistratura.

Il Pg, ammette che è in corso «un acceso dibattito politico-istituzionale sul ruolo che nella società di oggi va riconosciuto alla magistratura, cui la Costituzione assicura una precisa collocazione quale ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere».

Ma Favara preferisce «mantenersi al di fuori di tale dibattito».La relazione di 137 pagine con la quale viene dichiarato aperto l'anno giudiziario 2002 non si allontana più di tanto dall'analisi dei dati più rilevanti sullo stato della nostra giustizia.

È una scelta precisa, quella dell'alto magistrato, fatta apposta «per dare l'immagine di una magistratura composta e responsabile».Il punto sulla lotta al terrorismo internazionaleMolto più loquace Favara in merito alla lotta al terrorismo internazionale.L'Italia è particolarmente esposta alla minaccia del terrorismo internazionale di matrice integralista per la posizione di centralità geografica e strategica, nel bacino del Mediterraneo.

Dalle indagini svolte emergono «i contorni di una rete di cellule di pericolosi gruppi, prevalentemente impegnate in attività di supporto logistico in diverse zone del Paese».

L'azione di prevenzione deve considerare l'ampia varietà delle strategie operative perseguibili dalle cellule armate».

Il pg precisa che è stato profuso «massimo impegno» nelle diverse indagini in corso nell'ambito del procedimento contro ignoti relativo alla strage commessa a New York l'11 settembre scorso, per la morte di numerosi cittadini italiani, e del procedimento relativo al progetto di attentato all'ambasciata Usa in Italia».Favara riferisce che alcuni pg hanno segnalato «l'inadeguatezza degli strumenti normativi per un'efficace azione di contrasto al terrorismo internazionale allorquando le associazioni non commettono attentati in Italia, ma qui operino in funzione di supporto logistico alle bande che agiscono all'estero».Ma - a suo parere - tale inadeguatezza è da ritenere superata a seguito degli ultimi interventi normativi ed in particolare con la modifica dell'articolo 270 bis del codice penale che ricomprende ora anche l'ipotesi di costituzione o partecipazione ad un'associazione terroristica avente lo scopo di commettere atti di violenza contro stati esteri e istituzioni o organismi internazionali; e con l' introduzione del reato di assistenza dagli associati (270 ter cp).Queste, insieme ad altre misure, sono definite dal procuratore generale «opportune» e si rileveranno «certamente utili per una più efficace repressione dei delitti di terrorismo, che richiede una intensa collaborazione di tutti gli Stati anche di quelli non direttamente interessati da azioni terroristiche».

Preoccupa la «radicalizzazione» dei No GlobalSul fronte interno, secondo Favara, «mantiene attualità l'esigenza di attenzione»: si sono, infatti, registrate «iniziative di stampo terroristico rapportabili all'area brigatista, posti in essere nella verosimile prospettiva di contribuire alla riaggregazione delle forze eversive».

E ancora: «componenti insurrezionalistiche sono apparse determinate ad adottare metodologie violente».

«In generale preoccupa - conclude il pg - la radicalizzazione della protesta contro il processo di modernizzazione e qualsiasi simbolo di globalizzazione».Via libera alla separazione delle funzioniDal procuratore generale della Cassazione è arrivato il via libera alla separazione delle funzioni nella magistratura, purchè si rispetti l'unitarietà della stessa.

La separazione delle funzioni - osserva Favara nelle considerazioni conclusive della sua relazione all'inaugurazione dell' anno giudiziario - va «intesa come più accentuata distinzione della funzione giudicante da quella requirente».«Tale distinzione, con le regole che si vorranno fissare per assicurarla - aggiunge Favara - non potrà non essere condivisa, soprattutto se sarà conservata l'unitarietà della magistratura.

È però necessario a tale scopo che si confermi il sistema dell'accesso con un medesimo concorso che si preveda una formazione comune con una fase iniziale di esercizio di funzioni giudicante che aiuti a decidere su tesi contrapposte e permetta così l'acquisizione di una cultura dialettica».

leggi tutto

riduci