Il mondo è una prigione

Se se voi siete d'accordo noi potremmo iniziare io vi ringrazio veramente di essere qui
Ringrazio tutti voi per aveva accolto il nostro invito
Con Pussy con Paolo e anche con Luca
Era almeno un paio d'anni che ci eravamo detti che dovevamo svolgere questa questo incontro e anche fare un'altra cosa che faremo
E che riguarda l'intitolazione di una strada Guglielmo Petroni cosa che abbiamo già già deciso però ci faceva piacere presentare questo libro
Dopo averlo dopo averlo letto posso dire che il piacere particolare perché questo libro
Racchiude dentro di sé
Molte cose che ci aiutano oggi a guardare non solo ad un tratto di di strada della della nostra vicenda comune della vicenda comune degli italiani che hanno vissuto quella fase horror terribile
I giganteschi ma che è stata
La fase del del fascismo poiché la guerra poiché l'occupazione poiché la liberazione poi dall'avvio della democrazia e poi e poi
Ma anche a guardare
Altre cose altre cose che riguardano più direttamente il contenuto del libro di Guglielmo Petroni e non solo il contenuto ma persino lo stile della scrittura libro Guglielmo Petroni
E che invece rimandano ad altro tipo di problemi
E questo altro tipo di problemi in qualche misura mette in relazione
La libertà intellettuale
Il rapporto tra sé e gli altri
Il rapporto tra individuo e scelte ideale tra individuo e ideologia
Tutte cose che nel corso della sua vita Guglielmo Petroni ha incontrato più volte spesso con dolore ma evidentemente come si dimostra dal suo testamento pubblicato oggi senza perdere quella meravigliosa dote
Che io considero assolutamente una risorsa tanto rara quanto preziosa che la serenità
La serenità che tanto più difficile quando si guarda al proprio passato
Perché proprio passato non è mai sono proprio ma è condiviso ed è condiviso spesso con persone con le quali magari non avessi voluto condividerlo personale quali I di torte da rimproverare e che invece nelle parole scritte immaginando la propria anche se la giudica inaudita come prospettiva in questo testo
Danno Petroni
Ma inaudita possibilità di una di una scomparsa
Si può avere nel guardare appunto al proprio passato
Il libro è un libro che racconta con molta come posso dire con molta discrezione
Ma anche con molta intensità
Alcuni momenti di quelle di quell'anno particolare
Che è stato il mille novecentoquarantaquattro duecentoquarantaquattro è stato un anno assolutamente
Terribile terribile per l'Italia terribile per la nostra città
è stato l'anno nel quale si sono concentrate moltissime delle peggiori
Pagine della storia
Di quel tempo di di dolore e di morte
Petroni ne parla con ripeto con grandissima sobrietà ma con grandissima intensità
Con un racconto nel quale non c'è nulla di etico
E non c'è nulla di caricato anche nei toni per questo faccio riferimento al al tipo di scrittura
C'è una grande sobrietà nel raccontare un immenso dolore è una gigantesca tragedia che hanno riguardato non solo la sua generazione ma la sua vita personale sopravvissuto più volte a rischio di una esecuzione
E c'è un punto di vista personale e qui veniamo
All'altro punto un punto di vista personale
Un punto di vista personale rivolto anche molto al proprio animo alla propria condizione
Alle riflessioni c'è quel passaggio sul sul rapporto con la confessione
In qualche misura sulla quasi fisiologica distrazione dall'interrogatorio che come succede in una condizione che è per noi razionalmente inspiegabile che è quello che si stabilisce tra carceriere il carcerato tre torturatore torturato
Ad un certo punto evidentemente per difesa durante l'interrogatorio la sua mente andava da altre parti
Anche quella evidentemente è stata una forma di difesa
Ieri pomeriggio credo ma non potrei sbagliare ieri pomeriggio abbiamo presentato il libro di Edith Bruck qui lettera da Francoforte
Che è un libro anche quello particolarmente bello perché è un libro invece che riguarda il dopo
è un libro che comincia dove al Fitz finisci Edith è stata giovanissima bambina Dash
Ed è il libro che racconta la tortura di dover da ex deportata dover fare i conti con la burocrazia che deve valutare la tua condizione di aste portare ed è in qualche modo la permanenza Della maledizione
Di autrice di quel campo di concentramento
Nel libro di Petroni c'è
Questa grande
Luminosità interiore questa grande intensità personale che io ho ritrovato adesso non ha fatto leggere Pucci so che Moni Ovadia poi ne Varane dalla lettura e quindi io voglio solo citare una frase
Che appunto in un testamento credere in qualche cosa qualsiasi essa sia che rappresenti la propria vita è un modo per cercare di credere in Dio e dare una ragione all'esistenza
E queste sono esattamente le parole che noi usiamo con i ragazzi delle scuole
Per fare in modo che i ragazzi trovino nel tempo che vivono a che un tempo certo più duro e più difficile di quanto non fosse il tempo delle generazioni precedenti paradossalmente lo almeno dal punto di vista delle condizioni sociali della ricchezza individuale delle opportunità di consumo vuole ma lo è di più
Dal punto di vista di quella interiorità che è parte essenziale e centrale
Della serenità e persino Della felicità di ciascun essere umano questo costante richiamo al senso alla ragione della vita
Che deve avvenire nel credere in qualche corsa credere in qualche cosa è credere in qualche cosa non passivamente o fideistica mente ma credere come si crede sempre alimentati dal dubbio
Credere non smettendo mai cercare credere avendo la voglia di andare oltre quel porto sicuro nel quale ti sembra di esperti riparato e di non dover più muovere nessun passo
Quando il libro di Petroni uscì uscì quando le prefetture fu scritto incontro come dice nella nella nota del mille novecentosessanta
Le resistenze di quelli che hanno fatto la Resistenza
Poi Pucci racconterà la storia compiutamente ma non c'è dubbio però che probabilmente allora io capisco anche questo perché ora nel giustizialismo storico nel quale ci si scorda in che tempo si vedeva
Ci si scorda in che tempo si viveva nella durezza nell'asprezza né lacerazione di un Paese nel quale ci si era dovuti rifugiare in montagna per poter sopravvivere per poter riportare la libertà anche agli altri
Allora questo libro mancava di quel senso trionfale etico e unidirezionale che evidentemente era richiesto
Anche dalla cultura post resistenziale nel racconto della Resistenza stessa negli anni immediatamente successivi alla fine della guerra di liberazione
E soprattutto il punto di critica che veniva formulato e che Giovanardi ricorda nel nel suo testo che accompagna il libro
Il punto di critica veniva formulato era quello di un eccesso di intimismo
Ora è questo il punto di osservazione che può essere interessante oggi ma diciamoci la verità può essere interessante a scorrere tutta la storia della letteratura quasi tutte le più grandi denunce
Sociali civili e politiche che la letteratura o l'arte abbia conosciuto avviene attraverso un racconto che è un racconto
Inevitabilmente intimo che racconto che in qualche misura mette maggiormente in relazione con l'esistenza di un altro l'esistenza di chi scrive
Faccio un esempio molto concreto non è che charlie Chaplin
Facesse un manifesto
Politicamente corretto quando in tempi moderni muoveva le sue mani nella catena di montaggio ma quella cosa lì lì nella memoria del mondo è l'immagine più evidente della relazione del lavoro
E potrei fare decine di altri esempi attingendo alla letteratura come appunto al cinema o o all'arte c'è sempre anche nel racconto del proprio tempo un punto di vista intimo una un portarsi dentro ciascuno della della temperie del proprio tempo che rimessa all'esterno a e questo quello che sbagliando non capivano coloro i quali non vollero pubblicare questo libro che peraltro hanno meriti culturali storici indiscussi per cui ne parliamo con l'assoluta serenità
Sbagliavano a non capire che invece la più potente forma tanto che sessanta anni dopo siamo qui a parlarne la più potente forma di denuncia e quella che nasce dal vissuto dall'esperienza dal dolore provato da racconto minuto e non etico quello sì si consuma facilmente
Quello acritico quello eccessivo quello un po'propagandistico di un grande e difficile tempo storico dunque per tutto questo oggi diciamo così non la riscoperta di Petroni che io quando ero
Ragazzo leggevo per altre per altri romanzi ma alla riscoperta di questo Petroni
Credo molto utile molto utile sia per illuminare meglio in un tempo in cui ce n'è bisogno perché si preoccupano molti di spegnere le luci su quello che è accaduto in quegli anni
Di fare in modo che ci sia una spenta la luce una gran confusione in cui sia tutto grigio
E tutto scambiabile tutto
Confondibile invece questo libro dimostra una cosa chiara che non può essere cancellata che non sono la stessa cosa in un tempo di guerra tra persone coloro i quali torturano e coloro i quali stanno a via Tasso da torturati
Quando si suggerisce di considerarli allo stesso modo si fa una orribile aberrazione storica civile umana e si insegnano cose molto pericolose e questo libro intimista aiuta a a capire molto bene questo e poi e poi in questa riflessione sul rapporto tra letteratura il tempo che io penso naturalmente verrà fatta molto meglio di me che sono sindaco sono dalle persone
Che sono dietro a questo tavolo e che però costituisce l'elemento di assoluta attualità del libro di questo grande scrittore che è stato Guglielmo Petroni grazie
Allora poi si racconta la storia del libro e poi diamo la parola ad Alberto Asor Rosa era
E molto veloce però all'inizio un post scriptum ieri e oggi sul giornale vedo molto parlare del libro di bocca che dichiara la resistenza una guerra civile
Allora Petroni rifiutava questa dizione nel modo più assoluto sosteneva che aveva combattuto
I nazisti perché occupava nel suo Paese
E tutti gli alleati dei nazisti se gli alleati dei nazisti erano italiano che fossero fascisti o no a luglio non interessava
Erano alleati dei nazisti per cui Luís la guerra civile non non l'aveva fatta aveva fatto una guerra di resistenza di liberazione del proprio Paese
Questo il posto intorno a storia del libro molto velocemente lui ha incominciato a scriverlo appena uscito di prigione
E già nel dicembre del quarantaquattro e pochi mesi dopo nel quarantacinque
Sui primi due numeri della rivista Mercurio che era dirette ad Alba Dessiè spendersi uscirono due capitoli
E questi capitoli interessarono molto le persone nella soprattutto insomma l'ambiente letteraria intellettuali
Un giorno
Mario Alicata che era un vecchio amico
E che era un dirigente del partito comunista bene a casa come veniva tante volte e dissi a Petroni
Ti ho portato la tessera del partito anche da parte di Togliatti perché Petroni aveva fatto la Resistenza coi comunisti ma non era iscritto al partito su a nessun altro
E Petrone lo ringrazio molto ma disse io non voglio più tessere sono stato costretto a prendere la tessera fascista per poter lavorare e mantenermi perché io non ho nessuno che mi possa aiutare
E mi basta e mi avanza mai più tessere nella mia vita ma voglio essere un uomo libero di scegliere volta per volta
E questo però non è piaciuto a Togliatti che
Mentre portava la tessera e tutti entusiasti incominciarono a dire che questo libro mortificava la resistenza perché non è un libro eroico dove racconta quello che ha subito le torture eccetera ma è un libro fatto per capire
Einaudi che era già in trattative più o meno così si parlava scomparve dall'orizzonte
Petroni prese il libro lo mise in un cassetto dice quando sarà Sala nel quarantotto
Uscì tutto intero nel primo numero di Botteghe Oscure che non ha niente a che fare col Partito comunista ma era una rivista di cultura letteraria
Fondata dalla principessa Margherita Caetani di Basiano
E che si era intrusi armata di di questo libro
Le conseguenze di questo uscita che Pancrazi che era il allora è uno dei critici maggiori che avevamo parlò di questo libro con delle frasi straordinarie via elogio cosa che non era mai successa che lui parlasse di un libro non uscito in volume da una casa editrice questo poi cool e uscì un volume nel quarantanove da Mondadori e cominciò a tutta la sua storia
Dunque io esordire con una dichiarazione probabilmente ovvia ma credo anche necessaria
Il mondo è una prigione è un bellissimo libero
Credo uno dei libri
Che si ricorderanno quando si parlerà di Storia della letteratura italiana del secondo Novecento aldilà dell'occasione storica e politica che gli ha dato vita e cioè la resistenza la prigionia la tortura e così via
Di questa bellezza dell'impero e della sua compiutezza io vorrei cercare di dare criticamente qualche ragione
Io credo che sia importante ricordare che Guglielmo Petroni nasce come pittore e come poeta
Perché pittura che poi sia sono in presse profondamente nel tessuto stilistico e nella concezione stessa di questo libro
Se di letteratura dobbiamo parlare dobbiamo parlare in maniera molto specifiche che che si vorrebbe più approfondita
Di quella letteratura degli anni Trenta
Spesso scomunicata in quanto letteratura da parte prosa d'arte e capitoli
Che hanno formato l'educazione letteraria e il gusto di uno scrittore come Petroni
Io credo che la discrezione e il pudore che caratterizzano questo libro e di cui ha parlato Veltroni giustamente vengano anche da questa educazione letteraria
E il libro in un certo senso rappresenta il miracoloso innesto
Di un modo di scrivere e di vedere le cose che sembrava orientato verso una visione formalistica e distaccata della realtà su di un tema bruciante e doloroso come quello che lui descrive
Il libro è caratterizzato se lo vogliamo esaminare da un punto di vista strutturale da una
Profonda unità di tempo e di giuoco
In fondo il libro descrive poco più di un mese della vita dell'autore
Arrestato il tre maggio mille novecento quarantaquattro e miracolosamente di Beratto dopo la condanna a morte da parte del tribunale tedesco il quattro giugno
Per l'entrata degli Americani a Roma così desiderata i così attese dai prigionieri di Regina Coeli fra i quali in quel momento
Petroni si trovava e venti di un mese perché però come commento uno dei suoi primi critici i biografi Felice Del Beccaro paiono almeno una no
C'è una
Corrispondenza profonda fra l'intensità dell'esperienza vissuta e l'intensità del modo con cui Petroni cioè da rappresenta
è già stato ricordato da sua moglie
Che il mondo è una prigione nonostante lei su due
Traversi editoriali i suoi ritardi nella pubblicazione fu scritto nel mille novecentoquarantacinque
E Petroni nella nota del mille novecentosessanta ci tiene molto a sottolineare questo aspetto libero scritto
Immediatamente dopo gli eventi narrati in parte addirittura foglietti piccole Schede salvate dalla prigionia durante la prigionia medesime
è scritto questo lo dice Guglielmo nella sua nota quando le illusioni le illusioni della Resistenza e della liberazione sembravano ancora possibili
Per tutti ma forse già allora non per Petroni
Che volgendosi indietro a quanto gli era accaduto di drammatico e di tragico
Non sapeva in un certo senso aderire adesso con la totalità del suo essere e del suo sentire da ciò quella tiepidezza
Quel vago sentore di disfattismo che una parte della critica
Politicamente impegnata allora di riserbo e su cui tornerò nelle conclusioni del mio intervento
Sempre se l'analisi del libro dovesse essere condotta con criteri strettamente critici importante sarebbe esaminati neanche la struttura
Singolari Issime
Il libro comincia con il racconto del difficile il lungo percorso tormentatissima ho percorso che lo scrittore compie per ritornare nella sua città natale dopo la liberazione di Roma
Mentre i fatti della prigionia vengono narrati più adatti informa cronologicamente rovesciare
Prima in un certo senso il faticoso riassaporare mento della libertà poi la rievocazione della sofferenza e della prigionia
A questo modo di organizzare il libro
Io Derain questa lettura
Pare amiche
Petroni voglia dire in un certo senso con la faticosi tema di quel viaggio alle origini
Verso la città Natale verso i suoi genitori
Verso l'amatissima San Frediano verso l'odiosa amata Lucca
Voglia dire che la libertà
Non è meno faticosa e difficile del prigionia e che essa può riservare sorprese non sempre piacevoli
Cosa che fa parte secondo me della mentalità che della costruzione
Intellettuale di questo scrittore
Per dirla più brevemente
Insomma
Petroni proprio nel momento in cui concentra tutta la sua attenzione tutto il suo scavo stilistico nell'osservazione di un caso
Strettamente individuale altamente personalizzato Comit su buone
Riesce a starci riflettere sulla generale condizione umana
Non c'è contrapposizione fra le due conosce
Anzi concentrare l'occhio sul particolare
Fa medio risaltare il senso generale di questa vicenda
Giovanardi nella sua bella postfazione richiama secondo me giustamente il nome di Primo levi
E nel libro c'è qualche cosa che naturalmente viene scoperto a posteriori che
Ci richiama
Al
Al modo particolare che Generali insieme che anche levi ebbe di raccontare la sua terribile esperienza con parole che sono impressionante mente simili
In uno dei momenti più duri della sua prigionia
Guglielmo Petroni incontrerà un altro prigioniero spaventato a morte che ha già fatto la sua esperienza dicemmo di
Di prigioniero ha subito le conseguenze della tortura e quasi per dare un insegnamento
A quello che si presenta come un pivello Lino
Gli dice
Semmai
Ricordati di lasciar fare
Non permetterti
Nessun piccolo gesto
Fa conto
Di non essere più un uomo
Sarà meglio
Fa conto di non essere più un uomo è
Il richiamo nella condizione particolare di una condizione generale quella della disumanità
Acquisite attraverso la sofferenza la tortura e la minaccia sempre incombente della morte a cui si aggiunge quasi
Completare il quadro
Quella che implacabilmente Petroni denuncia come la volgarità dei Carmini finisce
Su questo quadro credo che sia corretto chiedersi che cosa voglia dire
Il mondo è una prigione
Il il mondo
Non la prigione né intesa nel senso stretto del termine il mondo
Petroni
Lo dice
Due volte in maniera esplicita anche
Come dire tutta tutto il libero lo dice e lo dice per due volte
Quasi con le stesse parole
All'inizio
E alla fine del libro
Nel primo capitolo
E nell'ultimo
Leggo i due brani
Camminavo in mezzo alla folla concitata
Gli ultimi tedeschi fuggivano con i volti tetri con le armi spianate
Ma io sentivo ingigantire nel mio cuore il fastidio di tornare tra gli uomini
Sentivo una fortissima attrazione per i giorni trascorsi nelle luride ascelle delle prigioni che avevo conosciuto in quelle poche settimane che parevano anni
Veramente molto singolare e degno di essere capito e approfondito
Prosegue Petroni dunque la prigione la libertà
Non sono vera prigione vera libertà
E forse il mondo stesso una prigione
Siamo forse noi stessi la nostra prigione
Oppure e soltanto in noi la nostra libertà
Nella
Parte conclusiva del libro
Il
Il tema ritorna in forma anche più accentuata porre ripercorrendo lo stesso passaggio precedentemente indicato
Esce da regina sì cede il potremmo noi romeni ricostruire addirittura il percorso che lui fa per andare verso la casa di un amico
Al Ponte Sisto mi fermai nuovamente
Attanagliato da una tristezza sconfiniamo sconfina ente la vite mi pareva miserevole
Che voglio dunque mi domandavo
Ero libero e non ne sentivo nessuna soddisfazione anzi e qui comincia gli a capire
Come quando avevo messo piede fuori della prigione di via Tasso in una in un intervallo episodico della prigionia via terso
Un rammarico infinito mio primitiva
E poi ascoltate come diciamo lo scrittore da appunto
Qualche cosa che pian piano individuato come una specie di Nostalgia
Dei giorni trascorsi uguali lenti pieni di noia e dissolti e di sonnolenza nelle celle di delle prigioni
Cerca di capire perché soffrivo di quei sentimenti e mi parve di intendere una specie di vuoto che si era aperto in me nell'uscire da Regina Coeli Shelley
Dir volete ossi
Ero più ricco tra quelle mura Barelli e senza scampo
Là c'era qualcosa in mente che ora sia già dileguato
Ora sono nuovamente fra gli uomini
Non è possibile
Liquidare queste affermazioni
Di portata consiglio grande così forte
Come una semplice
Registrazione delle disinganno che chiunque può provare quando passa da una condizione di estrema sofferenza ad una condizione di apparente e forse temporanea liberazione
C'è qualcosa di più
Stefano Giovanardi nella sua postfazione
Crede di individuare la la matrice di questo sentimento
Dice lui nella persuasione della illusorie tela di ogni liberazione
Ogni liberazione e illusoria nel momento in cui la sì conquista apparentemente S ci mostra già i suoi limiti
Ecco su questo punto io sono
Direi diversamente orientato rispetto a giovani mi pare che il ragionamento sia un altro e mi pare che nella nel tentativo di interpretare questo ragionamento si posso accogliere
In un modo o nell'altro il messaggio che questo libro trasmette trasmetteva all'ora e come è stato detto continua a trasmettere oggi al di là delle occasioni storiche che gli hanno dato vita e lo hanno determinato
Me pare che le cose stiano diversamente
Dunque noi abbiamo qui un giovane
Che ha scelto responsabilmente di fare la resistenza
Ne parla sempre senza evidenziare nessun'esplicite motivazione politica di questo tratto
Non c'è nessuna dichiarazione di fede
Anzi c'è come una sorta di discrezione profonda
Nel giustificare nel valorizzare
Ciò che Luís affatto compiendo quella scelta che come si dice
Ancora oggi poteva anche non essere fatta con grande utilità per chi non l'avesse fatta Luisa fa ma non ritiene
Che in quella scelta ci sia
Alcunché di assoluto
Cioè soltanto il senso della responsabilità che si matura e si prova cercando di reagire al male
All'oppressione all'odio a tutto ciò che allora fu incarnato nel nazismo e nel fascismo e devo dire che io capisco bene le parole
Capisco e condivido profondamente le parole che sono state dette Chiappucci poc'anzi quando ci ha detto che Guglielmo Petroni rifiutava la nozione stessa di guerra civile per i motivi che appunto sono stati delitti
In questa
In questo rifiuto dicemmo di assolutizzare la propria scelta in questa in questo senso del dolore che ci si porta dietro prigionieri o liberati
Che sia mo'
Io scorgo invece una grande forza morale
Questa forza morale io credo di averla colta nel libro la prima volta che l'ho letto nella edizione del mille novecentosessanta l'ho ritrovata oggi rileggere o no
E credo anche che ci si possa trovare un diverso rapporto fra ittica e politiche
Non l'esaltazione
Di un solo
Nisoli psichismo egoistico e autosufficiente ma il senso di un rapporto con la gente e con il mondo
E con il mondo fondato tutto sull'etica della responsabilità e della presenza
Di tutto ciò io credo che Petroni abbia dato conto negli altri Djibril della sua produzione ma in uno in modo particolare
Che armi sempre piaciuto moltissimo quello intitolato il nome delle parole
Mille novecentottanta in cui la vicenda umana e anche resistenziale
Viene da Luís ripercorsa in maniera diversa rispetto a quella precedente ma per arrivare ad una conclusione
In cui a mio giudizio questa morale Petroni ma questo senso a forte di una morale irriducibile alla storia e alla sofferenza ritorna continuamente e
Più che in mente gli altri punti del libro ritorna nella sua conclusione con la cui lettura io vorrei concludere questo ricordo e questo richiamo
Parla anche in questo caso
Della sua vita
E del suo rapporto con il mondo il mondo
Che ritorna anche qui come protagonista
Altro rispetto alla sua esistenza individuale ma con una conclusione in cui questo rapporto si chiarisce mi pare di poter dire in una maniera
Più intensa di quanto non abbiamo visto nelle citazioni precedenti ma con un richiamo addirittura testuale all'idea che il mondo è una prigione
Scrive Petroni
Io potevo Orrei potermi spedisce di essere salito dalle pantofole dell'attività paterna
Dall'estremità come chiamavano i piedi le antiche signore fino alle spalle
Mi sarebbe piaciuto contribuire alla protezione della testa ma il cappello è più difficile
E infine
Il vero dopo dunque dopo dopo
La liberazione dopo la resistenza dopo la sofferenza nella libertà ma una libertà vissuta in che essa criticamente
Comincio a questo punto
Il vero comincio a questo punto
Non ho mai capito bene che cosa significa stare al mondo
Ma ho cercato di capire
Quando possibile quale il modo più giusto di stare nel mondo con gli altri
Dunque una solitudine che sconfina nell'alterità
Questa dice Petroni è una ricerca che non finisce mai
Lo spiraglio che può permettere di uscire dalla prigione del mondo vedete che la citazione e assolutamente testuale sta nella intramontabile infinita
Dei modi e dei luoghi coi quali stare con gli altri
Confina con la pace dell'anima
Con la possibilità di riuscire ad essere il sarto di se stessi
Magari anche il cappellaio
Grazie
Il sindaco si scusa di essere dovuto scappare via ringrazio personalmente il professor Asor Rosa come ringrazio tutti quelli che sono qua
E ora
Parla Sandro Portelli
Beh
Io parlo non so bene che titolo credo semplicemente titolo di un ammiratore fanno di push Petroni a cui devo
L'avere avuto accesso a questo libro
E un classico è uno di quelli Beghetto lo lo leggi dieci volte dieci volte eletto dei al dialetto dieci libri diversi perché è pieno di possibilità è pieno di strade che ti si aprono e che ti apre e leggendolo in questi giorni
Per la credo quarta volta e mi sono accorta che non stava affatto leggendo come un libro sulla Resistenza un libro sulla guerra
Io stavo leggendo con un libro sul dopoguerra un libro in qualche modo su cui sul nostro presente pensate alla nota
Che cioè alla fine ora che ne abbiamo viste di tutti i colori che vediamo coi nostri occhi di nuovo le svastiche disegnate sui muri e e di quando sta parlando
Sta parlando adesso lo duello leggiamo adesso e ci parla adesso
E la ragione per cui
Lolli l'ho letto come un libro sul dopoguerra anche se lui lo scrittore scrive e che la guerra è ancora in corso ma io credo che la dimensione
Della della storia che racconta sia contemporaneamente la rimessione storica biografica ma anche una dimensione se vogliamo
Metaforica se non addirittura allegorica e cioè il fascismo
Il Via Tasso la tortura sono dei fatti molto concreti molto specificamente storici ma sono anche una figura del della sfida alla alla nostra comune umanità
E la la liberazione quello che succede al momento in cui lui esce da via Tasso
Un trovarsi per usare soggettivo smarriti di fronte alla sfida della di una difficile complicata solitaria libertà
Pensiamo a che cosa era
L'aria che si respirava in Italia del dopoguerra
Quando questo libro incontra difficoltà che incontra che sono le stesse difficoltà di se questo è un uomo ma che sono le stesse difficoltà dei dei reduci di Auschwitz che nessuno li vuole stare a sentire
Ne citiamo del in un Paese che contemporaneamente a un furore di ricordare e un furore di dimenticare
E cerca contemporaneamente di raccontarsi la storia che ha vissuto e Conte premetto di di dimenticanza un paese in cui la dimenticanza sta dentro i rituali del ricordo
E allora ecco che una pretesa un'aspettativa di narrazione soddisfacente Dinato di narrazione
Epica come è stato detto beh è una pretesa che significa
Attenzione raccontiamoci sono le cose che ci piacciono raccontiamo ci sono le cose che sono andate bene raccontiamo ci sono le cose che ci danno speranza
E le cose che ci fanno disperare le cose che ci hanno che ci fanno soffrire cose che ci fanno dubitare di noi stessi ebbe quelle rimettiamo le mettiamo in qualche modo fra parentesi
E questo finale quando appunto la sono di nuovo fra gli uomini
Insomma da americanista uno pensa immediatamente certi libri che descrivono la Società del dopoguerra Devil prismatica la folla solitaria
Erich Fromm fuga dalla libertà no sono di nuovo fra gli uomini
Mi trovo fra gli uomini privo di quelli di quelle ancore che mi dava l'emergenza il dramma che s'e che ha vissuto fino a quel momento prima
Ci sono dei dei passi quando lui rimpiange la prigione quando rimpiange B sono dei passi che rinviano direttamente per esempio la famosa ultima lettera di Gianni Pinto ora quando dice
Se non fosse stato per la guerra dove avevano vissuto la nostra vita parlando di ragazze cosa che più o meno dice anche lui qua no o
Che ne so all'ultima lettera di Bartolomeo Vanzetti quando dice se non fosse per la vostra per per la vostra condanna a morte se non fosse per la passione che acuisce avete condannati io e il mio amico
Nicola Sacco avremmo vissuto da calzolai e pescivendoli
Ignoti e dimenticati dalla storia ecco lì tu hai un momento in cui la sfida chi chiama e non c'è nessun bisogno gli spiegare perché
No anche se è chiarissimo perché che momento in cui lui descrive in due righe il più sostanzialmente fallito sciopero del tre maggio del quarantaquattro quando dice si dimostrò che almeno fino a un certo punto si dimostrò che il popolo non non si piega no al agli oppressori cosa che secondo me contraddice alcune delle osservazioni di Giovanardi nelle nel della postazione su cosa lui dice un poco ecco
E allora a questo punto la domanda è proprio quella per cui e poi nel tempo ordinario nel tempo normale e tu che fai
Soprattutto tu che fai quando hai avuto l'esperienza di che cosa è possibile di quello di cui noi siamo capaci pro di questo capaci gli esseri umani e quello di cui sono capace io
C'è un il passo iniziale io parto penso che questo sia un libro del dopoguerra proprio per la sua struttura di memoria cioè lui prima ci racconta la liberazione poi ci racconta perché il punto di vista del dopo
E c'è quel passo ovviamente fa memorabile indimenticabile eccoli si trova rifiutato a dovere si rifugiare nella tana di una volpe condividere la la tana Colavolpe
E al
Penso che Dal Dosso
Schiavo che scrive la sua autobiografia di schiavo e descrive esattamente la stessa cosa il dove le il dover condividere lo spazio con le bestie
Cioè l'essere arrivato al limite di che cosa significa essere un essere umano
Però c'è una differenza profonda perché nella storia di Frederick Douglass quel momento estremo è l'inizio di un processo di liberazione
E quindi Petronilla quel momento estremo lo di esperienza quando la liberazione teoria è già avvenuta
Questo lascia un dubbio nasce una perplessità lascio la domanda profonda su se questo è un uomo no devi dimenticare di essere uno
Ecco su che cosa è possibile è successo quindi può succedere ancora come di come dice levi
Davanti a a questa difficoltà questo problema
Con i versamenti e io credo che questo sia gli Stati l'esatto contrario di un libro intimista ovviamente col senno di poi e col senno di chi avuto maestri tra allora e adesso forse ma sommo libro libica che ha per titolo il mondo è molto difficile parli trattarlo come libro intimista è un libro in cui sulla base di un'esperienza concreta dispensa specifica ci si può fare domande universali
Delle bande che sono universali senza mai diventare astratte senza mai diventare generiche perché la misura dell'umano la misura del della libertà è verificata su quella esperienza specifica per cui la la concretezza di quello che accade sorregge il il vigore
Allegorico
Universali zelanti Eric di questa narrazione
E e poi pensiamo appunto
Alla atti questa difficoltà di di ricordare e dimenticare al tempo stesso che alla nostra cultura
E alla sfida che Petroni lancia alla fine
Ora
Il brano che si leggeva un attimo fama
Quando parla di della necessità di una
Soltanto una soluzione morale poteva mettere sul nuovo cammino me e i miei amici miei coetanei i miei connazionali
Una soluzione morale l'uomo la trova soltanto cercando le verità universali che delle tragedie che la tornano hanno segno nelle proprie sensazioni dei sentimenti se posti in fondo al cuore cioè più scali dentro
L'individuo e più trovi l'universale ma la soluzione morale
E questa è esattamente la cosa che il nostro Paese ha tentato disperatamente di non fare
Perché
Quello che Petroni ci propone qui una un un guardarci nello specchio di che cosa siamo capaci di fare ci dimentichiamo che i torturatori
Sono universalmente umani su tedeschi e sono italiani in questo libro su tutte e tre le cose no ecco
Nel
Nel momento della
Della liberazione
L'Italia a evitato di fare i conti con che cosa era stata che cosa aveva fatto
I criminali di guerra italiani
Non solo non sono stati processati ma ce li siamo ritrovati spesso
I ruoli di di importanza istituzionale e soprattutto non ci siamo domandati non che cosa che cosa abbiamo fatto e cosa eravamo stati ecco Petroni da
Dal dal punto di vista l'esperienza assolutamente personale profonda alla capacità invece di
Straniante
Le tutto quello che accade e e guardare perciò gli aggettivi che usano serenità
Continua Veltroni prima ma la calma la Placci dita dice a un certo punto nel momento della della tortura e qui chiaramente ci sono meccanismi di difesa
Il rimpianto penso anche a un'altra autobiografia partigiana
Molto meno potente di questa anche se significativa quella di Marisa muso dove lei dice le stesse cose rispetta la condanna a morte dice quello che mi dispiaceva tutto quello che non avevo fatto no e quindi il pensare quello che non hai fatto chi difende da quello che ti sta succedendo ma anche questo uscire da sé guardarsi e questo disse alla fine bravo Memmo
No questa dimensione aspetta attoriale permette un rigore etico e un rigore politico che non hanno bisogno di del vocabolario dell'etica della politica
Queste cose Petroni ce le getta in faccia
Ci dice de e adesso che è finita
Che cosa fate che cosa facciamo ci siamo
La mancata risposta a queste domande di Petroni
La ragione per cui oggi abbiamo le svastiche sui muri del nostro delle nostre città
La pretesa di non fare quel di non affrontare quell'assoluzione morale
Rigorosa durissima nei nostri stessi confronti che il verbale ogni parola di questo libro
Ecco io credo che pensandolo
Non come appunto una testimonianza di del quarantaquattro
Cosa che ma come una sfida per cinque fino al due mila e cinque due mila e sei credo e questo libro ci dobbiamo portare sempre con noi perché beh perché appunto come tutti i classici e contemporaneamente un libro legatissimo a un tempo ma anche capaci di funzionare in tutti in tutti i tempi e dire cose diverse per ciascun momento della nostra storia
Grazie a Sandro Portelli e a questo punto chiederei a Moni Ovadia
Di leggere due brani del libro al mondo una prigione
Nella storia che vi ho fatto prima un particolare abbastanza importante
Per tutti gli anni che questo libro
Ha sofferto per come l'ha trattato e di cui anche la famiglia pagato un certo Scotto vent'anni dopo la città di Prato ha indetto un premio nazionale
Per un libro sulla Resistenza non si concorreva la giuria prendere in esame i libri usciti in quei vent'anni
All'unanimità è stato scelto il mondo una prigione come il più bel libro sulla Resistenza nato dalla Resistenza
Mi sembra
Dal capitolo lo turno racconti mai nulla
Non ci avevo ancora pensato
Ma me ne accorsi ben presto che a via Tasso non si era solo tragicamente prigionieri d'un tempo astratto immerso nel buio lento è martellante
Non solo della fame sottile ma dei tedeschi
Poi per Menna acque una nuova pedina
Io ho trovato la mia calma volte una infinità serenità dichiara incosciente nel silenzio
Non era però la stessa cosa per gli altri quattro
Il silenzio era il loro maggior nemico capace di renderli cattivi e violenti
Delegare loro il viso di lunghe lacrime
Di strapparlo ora imprecazioni e grida di terrore di impotente rivolta per questo parlavano per questo in sorgevano quando il silenzio entrava nella cella subdolo e potente che qualcuno parli c'era che gridava e qualcuno parlava
Le voci spesso si facevano un estremo notturne a volte il discorso si faceva complicato astratto diveniva un monologo senza fine senza senso
Ma le parole scorrevano come un filo d'acqua perenne parlavano e Dio proprio io non sapevo che dir poche frasi
Anzi mi accorsi che quando dicevo qualche cosa io
Era come se scrivessi una pagina provato la stessa sensazione
Che per essi non riuscivo a costruire immagini ma ragionamenti che a volte li rendevano nervosi a volte attenti e sconcertati
Loro parlavano ogni parola era un'immagine ogni discorso un mondo brulicante di personaggi di affetti di figli di madri e diamanti
Tu non parli mai mi diceva spesso qualcuno di loro ed io ne soffrivo un poco
Non parli mai non voleva dire che io stessi zitto significava invece che io non raccontavo mai qualche cosa ed era vero
Era vero e me ne sentivo umiliato specialmente quando qualcuno di loro proprio per partito preso
Proprio perché se ne sentiva la necessità assoluta
Cominciava a raccontare così come un rubinetto aperto lascia scorrere la sua quell'interminabile monotona ma piacevole ad ascoltarci e capace di distrarre coloro che sono oppressi da qualche cosa
Un silenzio assoluto invece si faceva quando Luciano pregava
Penso ora la mattina mezz'ora dopo il triste pasto Luciano pregava
Il primo giorno non lo capì lo vedi alzarsi mettersi in piedi contro il muro guardando fisso un punto teneva le mani sul petto ma non mi resi conto che aveva le mani giunte
Gli altri appena si è alzata facevano Silenzio e si voltavano tutti dalla parte contraria a quella in cui si trovava lunghi
Presi da un leggero impaccio e da un profondo rispetto per quel ragazzo che davanti ad una meta gli Ina quasi invisibile appiccicato al muro non si sa come per trenta minuti non si accorgeva più di noi
Ed ogni tanto voltava gli occhi in alto come se in alto vi fosse il centro ma c'era il basso soffitto e l'eterno oscurità
Almeno quando non era accesa una lampada perché ogni ce l'avevano lampada grande che qualche volta è stata accesa
Il nominando con violenza il breve spazio al punto che ognuno teneva la mano sugli occhi che ne rimanevano in breve offesi offuscati
Luciano pregava si faceva il silenzio
Qualcuno si prendeva la testa fra le mani e forse anche lui mentalmente pregava
Era in quelli i momenti più facilmente seguiti da un'angoscia che pian piano si impossessava di tutti
Allora ognuno sprofondata nel suo angolo nella sua produzione di oscurità esecutiva soltanto il reciproco respiro
Erano quelli i momenti che per me era presentavano una specie di Placidi età quasi perfetta
Come al solito quei personaggi solitari in così breve spazio sperduti ognuno in un mondo intangibile per l'altro nell'espressione della loro tristezze m'incitavano subito il contrasto
E diveniva o tutto a un tratto Placido ed indifferente guardavo così i loro volti seguito i loro occhi che più non vedevano e mi pareva di rincorrere i loro pensieri che andavano certamente alla famiglia
Pensieri semplici del tutto formati su immagini casalinghe
Questo secondo brano invece dal dal capitolo le minacce fanno bene
Tutte le mattine verso le otto i campanelli dei telefoni dei vari piani cominciavano a suonare ogni squillo era una chiamata per l'interrogatorio e quando si scendeva per essere interrogati non si sapeva come si sarebbe tornati qualche volta non con le proprie gambe ma trascinati per la teste per i piedi da due soldati e buttati nella cella come un sacco magari seguiti da un secchio d'acqua ghiacciata se le ferite erano tali da sporcare il pavimento di sangue
Tutti aspettavamo la nostra ma in genere essa arriva quando non te lo aspetti così successe a me
Fui chiamato mentre stavo preparandomi per andare al gabinetto ero a torso nudo ebbi appena il tempo di infilarmi la giacca senza camice
E scendere le scale sotto lo sguardo delle sentinelle sui pianerottoli che spesso con una violenta spinta che intimavano di correre
Furono tre giorni di interrogatorio quasi ininterrotto fuorché all'ora del pasto
Tre giorni snervanti i quali mi diedero stranamente una specie di forza che mi pareva di avere del tutto perduta dentro la cella
Mi sentivo sveglio con una calma di cui non sapevo rendermi conto
E perfino pronto a reagire in modo velato il freddamente cortese
Per il quale non senza soddisfazione notavo un certo disorientamento data
Tre dei miei inquisitori
E si provarono tutti i gradi e sperimentarono tutte le loro lo stuzzica
Ora erano cortesie perfino affabili ora chiamavano un energumeno col petto coperto di medaglie di croci mi mettevano Bocconi su una scrivania mi fu stavano ridendo come se facessero per gioco
Colui che mi interrogava si faceva chiamare tenente Frizzi era un giovane elegante forse italiano
Traduceva tutto quello che dicevo all'ufficiale tedesco che per ore ed ore in mai smise di fissare mi come se potesse leggere qualche cosa nei miei occhi
Fin dal primo momento cominciai ad accorgermi che volevano come adoperare un modo speciale tra la cortesia gelida qualche volta stranamente deferente e lire le minacce di morte che esplodeva lo io rose quando meno me lo aspettavo
Se avessi dovuto dirlo prima non avrei saputo cosa pensare
Non avrei saputo prevedere il mio atteggiamento
Ma dopo poco mi accorsi che tanto più mi sentivo calmo quanto più le minacce si facevano terribili e perentoria
Mi succedeva di sentirmi del tutto sicuro che non avrei per nulla tradito gli amici di cui volevano il nome quanto più le minacce erano di morte e specialmente quando alzavano il nerbo di bue sulla mia faccia
Appena entra in quella stanza mi fecero sedere in un angolo accanto ad un tavolo sul quale erano allineate cinque o sei diverse fruste dei nerbo di bue alcune col manico di legno alcune col manico elegante cromato ed inciso quando mi se detti l'ufficiale tedesco non guardava me ma teneva gli occhi su quegli ordigni con l'evidente intenzione che anch'io riguardassi infatti mi rivolsi a guardarli con affettato interesse
E nel medesimo tempo istintivamente più che per la chiara volontà
Sentivo che mi studiavo di avere un'espressione candide serena quasi sorridente io che spesso sono timido e molto spesso goffo delle più semplici situazioni della vita lì dentro mi sentivo stranamente sicuro e disinvolto
Soltanto nel più profondo di me stesso provavo quella terribile sensazione che in simili circostanze sembra farsi viva
Più viva di quando si è soli nel buio della prigione provavo il senso di infinita solitudine l'impressione che tutto il mondo si era dimenticato di me
Qualche cosa che anche oggi mi vien fatto di pensare debba essere simile a ciò che sente il naufrago quando è solo sperduto in mezzo al mare
Ma questo sentimento stava sprofondato nascosto in fondo all'anima e da fior dei miei nervi mai nero invece sentito così visivo e sicuro di un costante umore qualsiasi cosa fosse successo
Non starò a raccontare i tre giorni di interrogatorio che del resto somigliare però a molti altri descritti mentre di fronte a certuni che conosco posso oggi considerarli tre giorni Blandini
Malgrado le percosse e le gentilezze che si alternano
Ora era qualche frustata data come un rito in mezzo alla stanza mentre l'ho tenuto Bocconi su una scrivania
Ora era una sigaretta poi addirittura venne un Caffé e l'ultimo giorno prima dell'ultima frustata sotto i piedi una tazza di lino offerta col più amabile dei sorrisi
L'ultima volta dopo la cortese tazza di vino l'ufficiale tedesco mi fece dire che nei prossimi giorni avrei potuto essere fucilato
Era forse la centesima volta che me lo dicevano ma quella volta ha detto con voce cortese e come commiato dopo che avevo firmato la mia deposizione mi fece pensare che davvero così forse oggi mi stupisce ma in quel momento ed in tutti i giorni che seguirono accorsi la cosa con una indifferenza che mi induceva più volte durante il giorno ad analizzare me stesso
A cercare di capire perché non ne soffrisse
Non seppi però mai cosa rispondere sorridevo tra mente concludendo
Bene Prato o meno sono contento perché
A questo punto
Ci sono una serie di persone amici di mio padre
Che portano loro ricordo li abbiamo messi in ordine alfabetico per fare gli ammessi la segreteria del sindaco io così li li chiamando e il primo Andrea Camilleri
Sì
Buonasera
Io mi sono debitamente preparato
Ho anche scritto delle cose
Perché altrimenti la memoria gioca brutti scherzi
Gli fa aprire parentesi cioè non riesco a chiudere più provocando spaventose correnti d'aria
Dunque è la prima volta mi dispiace che per parlare di me ma devo anche un po'parlate di me e inevitabilmente su parla di un'amicizia amicizie fatte due persone
La prima volta che mi capitò di leggere il nome di Petroni era come
Cioè arrivava avventurosamente in sigilli avventurosamente perché gli eritrei in funzionavano un po'così come viene viene a vedere una rivista letteraria si chiamava la ruota
Nella quale
Il
Memo Petroni era redattore
E dove sarebbe dovuto apparire una mia poesia
Che non apparve mai
Per ogni tanto mi scrivevano tosto pubblicheremo nel prossimo numero uno sua quello solo politici
Poi mi capitò di andare a finire addenda dove c'era una meravigliosa biblioteca comunale splendeva frequentata solo da me
E lei c'era il lascito di Nino Savarese
Lo scrittore siciliano rondini strana
E lì mi imbatto entro tre numeri di letteratura una manna nel cielo
E lì mi capitò di leggere le lettere tra Santa Margherita numero m'innamorai di questo scrittore
Io allora pensavo di essere un poeta descrivere pochissimi
Poi mi capitò di mandare una mia poi sia una rivista importantissima nell'immediato dopoguerra si chiamava Mercurio ne ho parlato poco fa Colucci
Ad Alba da essi espressi dalla Sicilia era come un messaggio in bottiglia
Nessuna risposta venne a Roma nel maggio del quarantacinque in via Veneto una mattina vedo il nuovo numero di mercurio leggo i nomi
Degli autori precedenti indimenticabili Alvaro Sforza
Silone Vinciguerra jeans Borgo Moravia Petroni Camilleri
Non colto
Michel detti su una sedia Lidia erbario vicino dicendo è un caso di omonimia non è possibile
Poi rinfrancato da un cognato con bravi questa rivista
E la mandare a memoria perché la poesia dalla mia
Andai a memoria e tra l'altro quindi Nin battelli
Delle pagine bellissime di Memmo Petroni
Quel brano che inizia molti non sapranno più che pensare sentito l'allarme e che poi ho ritrovato
Manipolato
Nel mondo è una prigione
Poi
Da ragazzo del sud che non ha fatto la Resistenza consapevole riscosse dall'esistenza
è venuta molta curiosità di sapere come erano fatti gli uomini che avevano fatto la Resistenza
Un desiderio
Allora verso i uomini e no di Vittorini
Non è riuscito a il sorpasso registro troppo alto eroico e il piccolo
Non
Non non mi stava bene addosso e poi lei sui sentieri del nido ragno di
Nei disse al vino anche lì c'era un allegrie applica Resca Kelley matti
Ma in quelle pagine che io avevo letto sul suo Mercurio dove non intatta flebili
Voi bassa miniera Marguerite Caetani pubblicarono nel primo numero di Botteghe Oscure nel quarantotto mi pare nel mondo nei primi giorni
Ce l'ho ancora lo conservo religiosamente e allora finalmente attraverso quelli bloccati come erano fatti di gommoni
Che facevano la resistenza schiera Roberto uomini normalissimi che si differenziavano dagli altri solo perché non erano andati a cercar la bella morte
Adempivano un loro dovere compivano poi se la morte capitava era una brutta morto non era mica bella
Non c'era nessuna retorica non c'era nessun ricerca del memorabili parole del gesto
Che Lindsey lo scaricamento del Sasso novantadue rettori cioè madonna quant'era bello e allora
Mi venne voglia di conoscere Petronio dove è avvenuto Roma vedette Giovanardi dice che la cultura
Comunista
è un po'troppo in blocco però
Perché è vero che ha molto cultura comunista il il romanzo di Petroni non piacque proprio per le stesse ragioni per le quali piaceva Menin cantava altrettanto vero però che ci furono delle voci discordi per esempio Niccolò Gallo su sulle su società c'era riviste Ranuccio Bianchi Bandinelli Noro
Ortodossa disse che era il più sincero romanzo della resistenza
Ed è stato lo stesso
Per lo stesso Niccolò fu dissi voglio conoscere Petroni
E me lo fece conoscere
E qui mi resi conto di un'altra cosa che tra questo signore mite gentile curioso degli altri
Affabile tessuto romanzo
Non c'era nessuno iato
Lui era
Quello che rende libero stesso discorso
Non c'era nessun salto fra lo scrittore luoghi
Il tecnico preciso il libro era il suo ritratto il lunedì era il suo libro
Ecco allora ho voluto frequentare quando un giorno un amico comune
Mario Botta mi disse vieni con me in montagna facendo venire un mezzo infarto perché io detesto la montagna tout court semplicemente visse perché viene anche Petroni con la sua famiglia ecco quello fu uno dei motivi per cui accettai di andare in montagna
Con loro con la mia famiglia e così passeggia hai un poco Pezzoni ora a distanza di tempo mi rendo conto che non parliamo mai di letteratura
Mi ricordo due due argomenti un'auto fu lo ha fame quella che io avevo provato durante la guerra per troppi giorni in Sicilia e cioè lui forse aveva provato né altri momenti ecco lungo di me
L'altra volta che venne dal profondo di del cuore siccome mi ero fatto male a un dito m'ero messo a sacramentare mi vergognai perché perché mi vennero in mente le pagine del Monte una prigione
Lui dovette intuire questa cosa perché rientrante Marco mai fatto
E lui disse dimenticando mi allora siccome allora non c'era di mo'da yoga del prete di queste cose
Io mi sono chiesto quale equilibrio interiore può portare come forza d'animo limpida
Può portare un uomo a dimenticarsi mentre il suo corpo viene martoriati
Esso questa è una domanda che Paolo incontrato tante altre volte
Non molte ci mandava ma salutare come le vere amicizie tra attraverso gli amici il saluto a Memo tu salutano utili se provo tanto piacere l'ultima volta
Che l'ho visto è stato nel novantadue avevo pubblicato il romanzo
La stagione della caccia e qualcuno mi aveva convinto io scioccamente avevo aderito a partecipare al premio Strega
Ci andai con portandolo di
Dei sacchetti di plastica perché l'editore si rifiutava di appoggiare venuti da Sellerio intendendo portare questi queste copie o il giorno della votazione dopo un quarto d'ora non resistette
Chiamai l'ascensore l'ascensore si aprile c'era minimo
Non come sta e non lo vedevo da un po'di tempo mi disse Benni
Che bello vederti sono venuto apposta per votare
Io prese l'ascensore dell'UE entro dentro ebbi sette voti
Sapere che uno era di Memo però mica è cosa di poco conto ancora oggi mi fa piacere mi inorgoglisce vedete c'è e termino c'è un la scala dei valori che don Mariano Arena il mafioso del Giorno della civetta
Stabilisce la scala degli omonimi Omnitel sotto minimi ominidi sì pigliare un colpo e quaquaraquà
Ci sono tantissimi un'infinità minimo era in Cina era un uomo grazie
Grazie ovviamente a tutti ogni volta
E
Prego di venire Franco Ferrarotti
Io purtroppo non ho frequentato così a lungo come avrei voluto
Guglielmo Petroni ma il nostro incontro è stato immediatamente
Ravvicinato direi addirittura più che amichevole profondo per una strana consonanza perché a volte
Si determina luogo fra fra persone estreme
Io in fondo mi occupavo all'epoca di analisi sociologica in senso anche quantitativo avevo l'incredibile per funzione
Di misura non avrei addirittura il significato dei comportamenti umani e e Guglielmo Petroni era esattamente al polo opposto dire che fioccavano non visura ma fiutano il significato
E a volte addirittura gli euro guardando un po'di sbieco mi domandavo ma forse il segreto di questa vita naturalmente ero molto ingenuo e sapevo che non c'è
In una vita un segreto che si possa in qualche modo capire fino in fondo in fondo qualche presumiamo scrittori poeti
E persino turisti misuratore del comportamento Manolito presumiamo di capire comprendere una vita sciamo degli stavo per dire degli acchiappa nuvole ma siamo degli acchiappafantasmi in qualche modo proiettiamo noi stessi
Più tardi però dopo i primi incontri e pone incontro davvero più ravvicinato dovuto a esigenze burocratiche e mirano a un figlio qui a Roma io vedevo dagli Stati Uniti conoscevo quasi nessuno però conoscevo Chiaromonte che avevo oltretutto la moglie americana
E con Chiaromonte non era possibile non so non incontrare anche Silone eventualmente con Silone non si poteva non incontrare
Beh oggi non si può più diremo allora si diceva l'occhio e l'orecchio di Silone che era Vittorio Livera e accanto a Vittorio Livera
C'era Pettenò
E tanto era diciamo umorale
Sì loro soprattutto che era un monte e tanto era come dire gatto gattone lo chiamavamo così del resto Ignazio Silone
Tanto era assiduo e attento Vittorio libera altrettanto misterioso
Era Petrocchi
E però c'era un'esigenza burocratica io dovevo denunciare la nascita in questo figlio
E non sapevo neppure chi voglia e a chi tocco questa ripresa mi dispiace di non parlare di cose importanti evidentemente ma al fondo oggi la nascita di un figlio era ancora qualcosa che vale la pena di ricordare fu lui a offrirsi
Quest'uomo silenzioso
Che a volte addirittura mi sembrava che i suoi stessi silenzi gli apparissero troppo orgogliosi
Strano quest'uomo mi segui tranquillo all'anagrafe proprio naturalmente con Vittorio libere erano quasi inseparabili in quel momento naturalmente sempre incostante dissidio ma silenzioso
E i il secondo il terzo luogo di mio figlio fu infatti a parte Roberto fu Guglielmo
E di e Vittorio
Non voglio dire molto di più ma quest'uomo mi ricordava
Forse più di Silone che in fondo avvolti esibiva troppo il suo cristianesimo e in fondo qualche cosa di esibito ha sempre qualcosa di falso
Quest'uomo in fondo
Parlava quasi come una frase che si trova del resto è tutta la struttura conosco da vent'nell'imitazione di Cristo tutte le porte lo sono stato con gli uomini sono tornato crivellato di ferite
Era straordinario in questo senso non accettava la separazione e che invece il nostro pane quotidiano fra etica dei principi etica
Della responsabilità
Come ha mandato detto ottimamente sia portelle che Asor Rosa in e anche il sindaco del resto accennato
Cercava di vivere direi addirittura accettando a favore della serenità della pacatezza dalla profezia accettando una riduzione di vitalità
Se non voleva separare i due momenti non si poteva scegliere piuttosto si rifiuta patisce e naturalmente è chiaro che un uomo di questioni come ha detto Pucci regia ammette non poteva avere tessere in tasca non lo sci semplicemente non lo si poteva arruolare
Non era al soldo di nessuno non lo si poteva assolta ma la sua totale anarchica libertate del resterà questo che ci portava vicino pochi all'epoca appartenevo alla Quarta Internazionale vero trotskista era un po'più d'ogni anno un po'anarchico Romolo fucili in questo senso contro i partiti e così via
Tutto questo però non veniva clamorosamente conclamato proclamato veniva qui è talmente vissuto
Io ho un rammarico non mi voglio daremo un rammarico che devo dire però il pubblico di non aver accettato il suo ultimo pressante invito
Eravamo a cena invitati proprio alla moglie
Di Pietro Nenni Daloui anche insieme se ben ricordo con un pittore conosciuti non sono sicurissimo Marco Alberto su
Si parlava lui mi prese a parte perché capii che ero in crisi naturalmente non sapeva che io sono sempre in crisi divo di gruppi di crisi continuamente
E dici vieni con me vieni con me ed ecco vendo contento o una cassetta
In in Maremma
Orbetello non lontano dal Parco dell'Uccellina Imac
Fini come
Mancini avremmo stupenda ammette cito estendere fu dimenticherai sul tipo il problemi di misurazione del comportamento umano tutte le flotte perduta
E io starò con tetti parvero forte le mie cose e popoli
Poi non parleremo
Guarderemo al mondo
Guarderemo la nostra predispone in silenzio mi dispiace di non aver potuto accertare Colin Firth
Sempre in questo ordine che mi hanno dato Massimo Rendina
Scusate volevo presentare Massimo Rendina che è il presidente dell'ampi e che viene da un'esperienza che abbiamo letto tutti nei giornali in questi gestori a Mosca
Vediamo io ero amico di Guglielmo perché lavoravo la RAI lavoravamo alla RAI al terzo programma io mi occupavo dei servizi giornalistici Camilleri di teatro
Volevo potrà Petroni di letteratura
Che cosa posso dire che appartenevamo alla stessa categoria non dei vivi perdonate ma dei non morti
Cioè entrambi avevamo avuto un'esperienza particolare Luís in carcere
E io nella Resistenza e non parlavamo di questo mai non abbiamo mai parlato io non ho mai letto il suo libro per trent'anni perché invece era la rimozione non volevo sentir parlare di Resistenza
Perché
Perché era un momento di enorme dolore
Per un momento di norme dolore e anche avevamo avuto delle esperienze i quali sibili
Petroni rifiutò la tessera del partito comunista io la restituì dopo qualche mese
E me la portarono mentre ero ferito gravemente nella portò Scotti che allora si chiamava Francesco come nome di battaglia era il vice comandante delle Brigate Garibaldi
Mi ricordo che quel giorno il professor troppe ENI che avevano portato lì di nascosto diceva non so se tagliargli la gamba o no perché se non passa la cancrena
Scotti mi dissi abbiamo pensato di darti la tessera del partito comunista e io dissi ma guarda che sono cattolico cosa vuol dire
Von dai L'Unità assieme a Giorgio Amendola
Acea in Mona a pavese
E dopo qualche mese non mi sentivo a casa mia con tutto il rispetto che io ho per il partito comunista che ha fatto molto bene al nostro Paese ma non mi sentivo di stare poi non ho parlato mai di queste cose con Guglielmo dopo trent'anni ho letto il suo libro
Io ho trovato tante cose dentro di me
Ho trovato anche un ricordo di via Tasso che mi colpiva mi bruciava perché il fratello di mio padre fu torturato in via Tasso e fu ucciso alle Ardeatine
Guglielmo era una lettera ero un uomo innamorato della parola
Del significato della parola
E vedete c'è una differenza sostanziale tra me e Luís nel pensiero
Che mi tormenta anche un po'della di questa amicizia non consolidata non non affettuosità ma in questi incontri così di lavoro
Ebbene c'era una cosa che mi mi disse Terenziano lui il il venticinque aprile per lui non è stato è stato un giorno come un altro un giorno che forse
Non ha chiuso quella quella sua storia permessi
Perché vedete ne parliamo amo anche in questi giorni insieme ne ho parlato con Alessandro Portelli varie volte il venticinque aprile uno sentiamo col proprio norme lui non aveva avuto questo problema io sì noi avevamo tutti i nomi falsi quando i tedeschi prendevano qualcuno li davano un numero quando uccidevano qualcuno non lo chiamavano donna uomo bambino persona lo chiamavano pacco
Lo chiamavano il campo capo di bestiame non ho mai trovato la parola persona nei documenti tedeschi mai ebbene anche quando faccio fucilato hanno a Forte Bravetta i cadaveri non avevano nome era l'ordine di nascondere i nomi dei fucilati e c'era un gruppo di partigiani
Lili proprio al cimitero di Roma per identificare i morti ecco quel giorno ognuno si poté chiamare come città poi il suo nome e questo era molto importanti Petroli non poteva chiamarsi col suo clone
Il suo nome è rimasto sempre
Quello che era e quello che non era era il suo dubbio questa sua esperienza straordinaria del carcere che l'aveva assegnato così profondamente se la portò consente io la volli dimenticare dopo un po'però mi ritorno dentro mi ritorno dentro nel mio nel mio essere così e penso Guglielmo in questo momento
Che forse ci crede parla con noi e forse tira come faceva lui anche con la sua coi suoi silenzi manco con la Slovenia forse tira un po'a bersaglio sulla mia anima
Mi scuso perché ho saltato una persona perché non l'avevo vista è colpa mia che Giorgio Montefoschi che sarebbe venuto prima in quest'ordine perché
Io farò un intervento brevissimo ho conosciuto anche perché è un po'un po'strano io ho conosciuto molto bene Guglielmo Petroni
Perché banalmente abitavo sotto casa sua io ero al piano terra lui era attiene al terzo piano sicché
Quasi tutti i pomeriggi andavo a giocare con Paolo Luca
E me in moto ornava tardi dal lavoro che stava facendo in quel momento
E io lo guardavo mangiare mangiava dopo
Molto incuriosito perché mangiava delle cose strane adesso non mi ricordo se non mangiasse la verdura o la carne o il pelo forte niente frutta e verdura ed era una cosa abbastanza strana a quei tempi così com'era strano
Il fatto che eravamo nel primo dopoguerra Luca e Paolo mangiassero lo yogurt e andassero a prendere il latte da soli tanto che la mia famiglia in qualche maniera anche se non me lo non lo diceva esplicitamente considerava la famiglia Petroni è un po'trasgressiva
Io
Sono stato un vero compagno d'infanzia
Di Paolo De Luca ma guardavo Memmo
Lo guardavo come robot guardare un bambino e i bambini e non perché ero io i bambini tutti capiscono molte cose molte più di quelle che non immaginiamo
E io vedevo in lui
Due cose la prima una Moretti è nerissimo
Per sua moglie
E per i suoi due figli
Non particolarmente esibito ma particolarmente tema ero il profondo
E poi vedremo una strana malinconia
Nei suoi occhi
Diciamo una malinconia sposata con un senso di fermezza
Più tardi
Naturalmente ho letto il libro di cui parliamo oggi che è stato ampiamente illustrato
E l'ho riletto ultime
Aldo si vedono tantissime cose
Io voto ho ritrovato ovviamente in questo in questo libro questa malinconia di Memo Petroni che vi avevo intuito da bambino
E secondo me per essere molto conciso e molto esplicito è la malinconia di chissà che non riesce ad afferrare la vita e la malinconia della inafferrabilità della vita dell'imperfezione della vita
In questo senso al di là di tutto quello che è stato giustamente ricordato a proposito della Resistenza della guerra del fascismo di dell'impegno morale e civile di Petroni
Devo dire che secondo me il libro di Guglielmo Petroni è un libro profondamente esistenzialista
E loro metto vicino per questa sua diciamo inafferrabilità del vita nel suo nella sua profondità a un libro di Bassani l'ultimo libro di Bassani l'Airone sembrerà strano ma per me è così
Così come mi sono domandato leggendolo
Per quale motivo questa gabbia questa prigione così profonde e così assoluta
In un uomo come in cui gli hanno Petroni
Talmente forte da da comprimerlo
Non avesse mai uno sbocco di tipo religioso
Nel libro non c'è
Poi col tempo rileggendo no
Mi sono convinto di due cose
Che Lippi questo sbocco cioè questo sbocco di tipo religioso che manca questa luce che manca il libro di Petroni era rappresentata per lui
Dall'amore per la sua famiglia che amava veramente religiosamente come non ho mai visto
E dal suo senso morale
Che stato quegli profondamente illustrato cuore però dire un'ultima cosa Petroni siccome cresciamo tutti mi ha seguito lei vive nei miei primi tasselli scrittore e non mi parlava mai dei contenuti mi parlava sempre dello stile della lingua
Dicendo sta attento lavora sottrai e io vorrei dire che la caratteristica dello stile di Petroni che qui non è stata accennata
è la bellezza della sua lingua la bellezza del suo stile una bellezza che consiste in non ripensamento profondo della parola
è in una attenzione profonda al concetto di sottrazione
Una bellezza di lingua che quando uscì il fiume o muori la morte del fiume fece scrivere a Carlo Bo che la misura di Petroni era una misura petrarchesca e questo qualcuno doveva ricordarlo grazie
Toccherebbero Maria Luisa Spaziani
Gli amici che hanno parlato prima
Abbiamo avuto la possibilità negli anni e abitando nella stessa città di vedere sovente a lungo Guglielmo Petroni per me è stata un pochino più a singhiozzo diciamo questa nostra frequentazione però ci sono stati i tre giorni di cui forse non ho parlato nemmeno alla Pucci Petrone tre giorni di quasi convivenza
Le mie e di Guglielmo Petroni vi spiegherò come intanto voglio dire che io non entro assolutamente nelle ragioni critiche perché l'hanno fatto
Benissimo e io non sono un critico di professione volevo però ricordare nella commozione che è stata per me
La scoperta dei libri di Petroni
E anche in particolare la cassa si muove di cui credo si sia parlato poco oggi che è un libro che mi è stato veramente molto care molto vicino perché e detto in due parole
E trovavo minuti che ci fosse una particolare amalgama riuscita
Fra il però non realistico perché qui si parla proprio di cose avvenute in certe date precise
E sofferte fra l'altro e vissute dall'autore
E un torneo di profonda poesia mentre invece nei grandi testi del nostro realismo le la poesia centrava fino a un certo punto pensiamo ad uso ampi Uomini e no per esempio che un libro bellissimo ma dove naturalmente di poesie mi sembra difficile parlare più che altro parlerei di epica
Che non è cosa diversa dal dire che comunque io ho amato moltissimo Guglielmo Petroni ci sono alcune cose che vorrei un giorno scrivere di Luís per esempio come un certo uso delle un ritorno o delle ricordo su se stesso come una spirale che torni a diversi livelli di altezza e si potrebbe trovare i miei certi minori del Settecento ove incerto vi teorico prese in pieno anche pur raccontando delle cose coerente battaglia eccetera aveva un modo di sposare la poesia a quello che la la narrazione oppure addirittura nel teatro di dico dette pensate che fra l'altro credo sia stato detto il mondo è una prigione è una frase di gretta e che chiude un suo grande testo teatrale ecco non so se questo
Non lo sapeva
Se ho capito nel mondo e una per regione però subito pensare gente no ne sono quattro
Ma è vero che lui dice come ha detto prima Asor Rosa quella frase l'attenzione no nel mondo è una prigione siamo noi la nostra prigione eccetera proprio battello sulla Roma proprio di c'è una cosetta sulla lunga
Forse in Germania poi il mondo è una prigione è una cosa che ritorna comunque sì
Allora io prescinde totalmente dalla critica e passo a quelle tre giornate strane
Quelle tre giornate strane hanno avuto dunque luogo il trentuno ottobre il primo novembre il due novembre del mille novecentocinquanta quando nella città nella cittadina di Recanati hanno fatto con grande pubblicità dappertutto le celebrazioni per il disse pelli mento delle ossa del Boccaccio
Allora siamo andati in parecchi io sordo mandata da Torino per conto della il Tempo illustrato Montale venuto da Milano per via del Corriere della Sera
E ci siamo trovati con Gadda comune naturalmente Petroni e con Walter Binni eravamo sempre ben cinque insieme
Ora cosa succede che per in tre occasioni Guglielmo Petroni avuto una risata violentissimi altissima che non gli era consueta no lui che era un uomo educato civile insomma non è che sicché si chiede
Ridesse come tempi degli un mi o dei Lanzichenecchi non aveva un morto eppure sono successe alcune cose durante quei tre giorni a Recanati che l'hanno fatto ridere Nommo totale che Montale aveva perfino pensato di fare un raccontino che si chiamasse le risate di Petroni poi non ha mai fatto qualcosa del passato
Allora noi eravamo ospiti quindi un un antico socialista che si chiamava Roberto Petrucci
Petrucci che aveva una figlia o era un conte aveva una villa bellissima e siccome era al cinquanta e Benedetto Croce sarebbe morto nel cinquantadue sperava che venisse ospite Benedetto Croce e a me è capitata
La Camera di Benedetto Croce vicino a quella dove dormiva Petroni e tutti e due erano contrassegnate da un lunghissimo scaffale con le opere di Croce che Roche notam The come voi sapete erano metta in una in camera e metta nell'altra solo che con grande divertimento di di Guglielmo
Dietro agli scaffali che erano profondissime ma i libri erano sottili c'era tutta una raccolta di topolini e di fumetti
Tutto mescolato insieme
Va beh andiamo in questa chiesa dove si doveva svolgere la cerimonia per di seppellimento e delle ossa di Boccaccio
Tutti fanno degli importanti discorsi sindaci gli assessori professori eccetera eccetera finché viene fuori uno scienziato
Il quale dice mi dispiace dover dire questo illustre consesso
Che c'è uno solo femore e tutto il resto Shawn noxa feline
Al naturalmente ci sono rimasti male tutti vero così compresi gli organizzatori perché non si aspettavano che fosse tutte ossa di gatto e Guglielmo ha detto è un gatto in cerca di mortalità se infilata nella tomba
Nella nella tomba e dentro ecco a questo è stato alla al primo scoppio di la ricetta che ha superato quello degli altri ecco
Dopodiché si va a pranzo
Ora a Certaldo c'era una torre non so se ci sia ancora con una scala a spirale che va su così e tre terrazzini
Ora benché la Jordan avverrà molto calda si poteva mangiare all'aperto per cui hanno fatto torna un primo grande tavola nel primo terrazzo al primo piano poi al secondo e al terzo
Lei e noi che eravamo il vitto e perché c'era appunto Montale e Garda tutti e cinque siamo andati all'ultimo in alto
Non avevano calcolato però che il servizio non era all'altezza della situazione per cui siamo andati a pranzo a mezzogiorno e mezzo
All'una e mezza alle due ancora non arrivava assolutamente niente ed canta errando ambitissima oppure in tre perché aveva fatto a me e non riusciva ad avere neanche un grissino allora ogni tanto si sporgeva da questa piccola balaustre vedeva che invece tutti mangiavano allegramente al primo e al secondo piatto la difficoltà era consistita nel portare i piatti al terzo
No
Ora come tutti sanno forse Guglielmo Petroni non mi amava la frutta e la verdura
Vero Cabezas offre una specie di difetti e pregi e limiti repulsione gli faceva schifo rifaceva schierato accanto debba toccare e con la frutta e la verdura per una stranezza della sua natura
Allora quando finalmente dopo circa due ore che aspettavamo di mangiare qualche cosa
Vediamo arrivare un cameriere con una grossa guantiera va dritto verso di lui come se qualcuno glielo avesse diabolica mente suggerito e gli dice
Qui c'è la frutta Perletti e gliela mette davanti
A cosa stranissima questa veramente ecco non si sa come sia nato proprio dall'Ulivo
La terza è ancora più misteriosa e e devo dire non so se faccio bene o male a raccontarlo ma insomma
Noi siamo molto mal di Centi approfittiamo delle persone morte come Bisin volture veramente peccaminoso
Allora mi avevano raccontato che in un cappella al fondo di questo di questo piccolo flerovio come lo chiamava nordiche c'era una chiesetta e la mattina dei morti veniva a dire messa un frate Essam
Tutto
Che tutti gli anni per i quali però doveva diceva messa alle sette del mattino
Io non amo molto gli stadi in circolazione alle sette del mattino specialmente quella mattina un po'oscura così un po'coperta nonno radiosa come il giorno prima quando avevamo non pranzato nella torre
Allora io decido di andare sentire la messa di questo farà arte e mi diceva Rolando Balducci è sempre sono non è mai capitato tu che qualcuno venga ad assistere alla sua messa ed eccoci voglia andare di fatti con grande sacrificio mi sono alzata Soda andata e Guglielmo che sapeva di questa storia molto gentilmente
E o incuriosito ha detto vengo anch'io
Allora ci troviamo alle sette meno un quarto lì davanti andiamo
C'era un viale lungo e vicino una siepe che faceva una specie di angolo noi dovevamo prendere la siepe per andare a questa chiesetta quando con mio sommo sbalordimento
Vedo una creatura incappucciata chiede al passo e dalla figura non poteva che essere Garda coperto da un soprabito che li copriva completamente la testa
Ecco Guglielmo abito monacale stranissimo alle sette del mattino Gadda incappucciato che attraversa un campo dico così sarà sta storia io dico guarda conoscendo Garda facciamo finta di non averlo visto perché lui si seccava sempre se qualcuno allora disconosceva poi sì sì e o abbondava in complimenti scuro cioè in braccia mani dico tagliamo la corda lasciamo che turni per conto suo però che cosa ci faceva Gadda incappucciato in mezzo alla campagna
Ci ha mandato in questa chiesetta io e Guglielmo soli dove c'era questo questo problema tener molto il percorso a parte insomma che varrebbe la pena di essere raccontata ci sentiamo eccezionalmente credo la messa
Torniamo alla villa e io mi informo come una vecchia cameriera che cosa ci poteva essere di destra abbiamo nella campagna a quell'ora del mattino
E queste mi dice signora di cessare il conte non vuole che si dica specialmente agli ospiti marce una volta ogni tre mesi c'è la monta del toro
Cella Monte a taurina
La Covisoc attualmente interessava enormemente viabilità no per mille ragioni questa insomma si capisce la sua interessava a tutti io non non sapeva se no non so se ci sarei andata ma insomma
C'è andato al Garda e quindi questa figura incappucciata misteriosa che attraversa un campo alle sette del mattino così minima e naturalmente quando l'ha saputo la fissata straordinaria di Guglielmo
Dice capisci doveva ispirarsi a vedere la bontà tra un prima
Insomma gli ho voluto veramente molto bene mi spiace dirlo averlo frequentato quanto avrei voluto
C'è ancora Roman Vlad
Grazie buonasera è già molto tardi ma io sono veramente molto breve a voi e con poche parole dire tanto di Memo Petroni essa sono molto emozionato perché Petroni è stato il mio primo amico Italia
Siamo diventati amici
All'inizio del mille novecentotrentanove io ero avvenuto ero venuto nel novembre del trentotto a Roma per studiare con Alfredo Casella perseguire la classe di perfezionamento che Casera teneva presso l'Accademia nazionale di Santa Cecilia eravamo in dodici
E tra i miei compagni c'era una giovane pianista di Luca Loredana Franceschini che credo che fosse fidanzata con attenzione come o peggio
E io sto costretto grande amicizia con Loredana la vedevo molto spessa e con Loredana ho conosciuto cose subito Memo Petroni e devo dire ho sentito cui che Petroni amava le parole
Io ero assetato di parole italiane volevo imparare l'italiano io saluto in Italia senza sapere l'italiano
Ero assetato di parole era era assetato di italiano e ho cominciato a imparare l'italiano dal demo Petroni siamo diventati molto amici durante la guerra ho avuto poi in modo di conoscere anche bene la natura di Peccioli ha avuto dei rapporti di amicizia
Con persone che facevano resistenza diversi e di di diverse estrazioni di diversi orientamenti
Per esempio era amico di Vito Pandolfi che erano stalinista accanito
Avevo mi colloqui di Petroni era amico di Franco Rodano che era comunista cattolico ed era Marisa Cinciarini era amico anche di antifascisti monarchici devo dire tra questi anticorpi tempio Vito Pandolfi era molto radicale all'odio rispondeva con acido cloridrico invece già allora visto
Una cosa di cui Memo Petrone non se ne è mai stato capace era di o l'odio e di rispondere alloggio collo rispondevano dico col con amore ma con bontà qui si è parlato giustamente nostro Sindaco ha parlato di serenità di sobrietà di luminosità io aggiungere la parola profondissima bontà d'animo
E dopo la anch'io l'ho poi rincontrato dopo la sua terribile avventura lui è stato più sfortunato Pandolfi è stato più fortunato quando fu arrestato Brazzo Braschi sa sa se saltò da una finestra si ruppe il braccio va se la cavò invece povero Memo soffrì quello che soffrì ampia a non ho mai sentito appunto parlare qualche cosa
Sarà anche delle cose delle cose negative abbia avuto molte occasioni poi di incontrarci anche degli a volare vicino perché prevede che si è parlato di mercurio della rivista Hammer con gli ho collaborato anch'io i miei primi iscritti sulla musica sono apparsi su Mercurio ero amico della principessa di bassi a del Margherita di Basiano oppure collaborato a molte iniziative della Bassa era amico di Nicola Chiaromonte è e di anche di Ignazio Silone col filone
Organizzava dei concerti per gli operai a al e allora anche per la società per la libertà della cultura con le Nicola stavo Coco abbiamo avuto tante occasioni
Poi ci siamo magari non dico persi rivista mai con tutto lavoro io poi aveva avevamo su strade diverse ma l'amicizia vessato da sempre profondamente nel mio mio cuore devo dire
Serbo non soltanto una grande con grande affetto per Pietro Armani una grandissimo riconoscenza perché se sono potuto fanno sì di stato possibile a clima trarne italiana diventare italiano connesse come mi sento
Ne devo moltissimo a Memo Petroni e per questo sono sono sempre e li vorrò sempre molto ben
Ultima che poteva essere anche prima visto il doppio nome
E mila Stella che nota come scrittrice con lo pseudonimo di Luisa Adorno
Sarà lui a puntino
Perché alla mia età sfugge il nome delle parole direbbe Memo
E qua la scaletta
Tra l'altro devo dire niente di particolarmente cultori interessante
Come dice
Non si sente inghiottire
Ecco
I libri di Memmo io li ho letti man mano che uscivano quindi molti anni fa non sarei capace di fare di di nella storia affilata di nessuno però o come dei lampi nitidi come delle foto di scena
Che si chiuda gli occhi ma del pasto scorrere come se fosse un unico libero ecco per esempio
Il lunedì della casa si muove io lo vedo solo come Memmo Memo come l'ho conosciuto negli anni Cinquanta e non riesco aggiungervi niente del protagonista era luglio basta
Poi non so se chiudo gli occhi la madre Jordan che pedala con gran rumore alla macchina da cucire
Il padre che torna dall'America con cappotto col colletto di pelo chissà perché mi è rimasto mente questo colletto di pelo ai le le operaie Della Seta checché schiacciati e bozzoli con le dita nell'acqua calmi all'acqua bollente
E ultimo Memmo bambino che accucciato in uno scatolone nella piazza del mercato
Guarda il cielo e vede salire verso il cielo la facciata del Duomo
Ecco
Questa insomma quello che mi resta il nome di degli poi però ci fu l'ultimo libro
Nell'ultimo libro che all'incontro con la moglie
E questo nemmeno se il più ghiotti riesca a vederlo perché Luigi Scimia lo sguardo dolce perché mi devo ricordare comunque lo sguardo dolce il gesto educato il sorriso sospeso Emily Bell ha istituito con la Pucci ma che discorsi sono il gesto sono spesso gli ha il merito gesto educato anche perché il mio gesto osceno a me ne sono mai detto queste cose la quindi insomma porta c'era un po'di gelosia però però
Sì c'era un po'di gelosia ma in realtà il gesto il gesto che anche ora della Pucci apprezzo di più di tutti quelli che ha fatto nella vita è che quando andò a comprare una veneziana di plastica per la finestra di cucina e mentre l'imprenditore gliela legava cosava inchieste come la porta lei disse ma la metà sulla spalla e così tenendo l'equilibrio col col braccio questa quando si avviò verso casa
Così come portano le bandiere a partita persa no arrotolate tenute et così tristemente queste gesto sullo che più apprezzato
In realtà memo forse perché veniva da una asciutti sì ma infanzia nella nostra asciutta toscana
Aveva incarto debole per quelle che considerava raffinatezze dal vecchio Piemonte né la moglie cose che io mese consideravo leziosa e che gli perdonavo solo ingrata Grazia al modo che mi permetteva riprenderla furiosamente in lire nove
L'UE invece fa per esempio I l otto come sia i petali di rosa nell'acqua per sciacquarsi le dita per me era roba da batte la testa né muri insomma mi veniva probabilmente
Ho poi ciò e le stoviglie preziose e tazzine antiche Ikebana quando Arquati nessuno sapeva cosa fossero e le faceva Ikebana trama così Kamen mi facevano mistura di chi parla proprio
E noi invece taceva
E si comportava come se l'avesse sempre avute queste cose le avesse sempre fatte e però eh no esiste quando toccava Luís cioè veniva il tuo piatto di spaghetti allora dimenticava tutte per le cose prendeva la grattugia e faceva cento dico cento e le contava trattate di parmigiano sul tuo piatto di spaghetti vero
Cento che ci scandalizzano queste cento grattachecca ma perché in realtà il vero raffinato nel cibo era lui
Perché era per il cibo puro autentico no apre anche gli zampilli poi entro Japino dal vecchio Piemonte e insomma
Così andava nuove Lando
Denuncia di un campo in Lucchesia dove crescevano per pochi eletti per esempio lui e noi che eravamo invitati Angiolini snelli
Bianchi con trasparenze da alabastro conditi con un filo d'olio ad personam ma anche quello che usciva da un lunghissimo beccuccio di onori e era di latta kg pugnava fieramente diceva è quella vera che usano i contadini ma non riusciva a impedire alla gocciola di cascare ma insomma
Ecco e quindi lui soprattutto il raffinato o poi per non parlare della farina di castagne che anche quella veniva da alberi speciali scemi e della Lucchesia arrivava una volta l'anno e la pulce subito invitava a me ed è finita a mangiare castagnaccio cervello ne fa il castagnaccio nel pomeriggio
In realtà lo sapeva fare nasceva perfetto dell'altezza illustra cotto a puntino ricco di Ugo azzecca dei pinoli per me per mia cugina
Era era una ma deve AN questo castagnaccio nero niente a che fare col castagnaccio di guerra di cui mi ero pure nutrita vita mentre negli anni in cui io ero a cura appeased i primi anni di guerra però molle senza condimento alto eccetera greca così comunque questi e questo c'era anche la ricotta era servito con la ricotta della ricotta però non si parlava molto perché doveva essere romani perché era fresca eccetera però certamente se si fosse demandato sarebbe venuto fuori che era di una capra speciale che magari truccava solo al Palatino comunque della ricotta non si parlava però cosa succede che su una forse l'ultimo pomeriggio di castagnaccio rischiò di finire in tragedia
Perché io dunque ci aprì la porta la Pucci
E accanto c'era Memmo che si rompeva forse con l'olio l'unico santo ma con l'olio prezioso giungeva un viso paonazzo
Con ciglia sopracciglia attaccatura di capelli o tempie Strinati
Bruciati
Rosso e cioè è insomma gli col e sorrideva tranquillo come non fosse successo a Luís che a accendendo il forno per noi aveva una vampata Lori vi aveva investito la faccia
Ecco
Che forza dimostrò io lo capì parecchi anni dopo quanto successe la stessa cosa a me
E allora che feci saltella agli temendo davanti allo specchio inorridita di come era conciata residente a sopracciglia e Palma mano che arrivava qualcuno aspettavo amici a cena
è mi presentavo con la faccia come realmente color calcina una pomata che avevo trovato in casa senza sopracciglia raccontavo al tragica storia tutti
Tendendo a ricevere un ciò compassione solidarietà conforto soprattutto ecco
Ora mi vorrei rivolgere direttamente a Memo
Dire caro Memo che sopportare il dolore
Sopportando i lunghi periodi grigi della vita e poi ti scioglie vini davanti alla dolcezza di piccole cose quotidiane perfino accerti acrobatica della Pucci
Chi di cui peraltro io devo dire che pur avendo il misconosciuto e sono stata più volte praticate da cui sono state raccolte perché falciata
Chiedo ancora Memo
Erano anche quelle anche queste trova Tine era la fiducia che lei gridava fiduciaria diventava Kertész sarà iscritto da qualche parte
Che ti permettevano talvolta di uscire con la Obbia nera con la con la testa rivolta un po'all'insù attenuta all'indietro che tirava non aria sbarazzina come dire esultanza trattenuta
Ancora da giovane accolto alle Giubbe Rosse ecco mi piace ricordarti così quindi
Per finire questa cosa questa giornata cioè Moni Ovadia che chiude l'incontro leggendo una pagina di mio padre che è stata trovata nel suo diario che il suo testamento come lui stesso scrive
Testamento di Guglielmo Petroni
Tredici agosto mille novecentosessantatré è tempo che scriva due righe di testamento
La Pulce ha ragione non si sa mai occorre vincere una certa superstizione
Questa riga da pagina settantadue di questo diario serviranno da testamento in ogni evenienza e fintanto che ad altra data a venire eventualmente non le scriva un altro
Roma tredici agosto mille novecentosessantatré
Sono quasi certo che lascerei dietro di me una famiglia chi saprebbe amministrare amore solidarietà ed eventuali beni nel più solido del semplice accordo
Decido comunque oggi che ogni mia cosa ogni eventuale mio possesso
E di diritti derivanti dalle mie opere passeranno in pieno possesso di mia moglie Pucci Carla Luisa De Vecchi
E se lo saprà fare saprà bene fare in modo che nell'assurda ipotesi che io lasciassi qualche bene terreno consistente anche Paolo e Luca ne potranno godere nella misura in cui non richiede il sacrificio per la loro madre
Poiché la possibilità che io lasci qualche sostanza eppure ipotesi
Rammento il sacrificio che io feci volontariamente di quelli certezze che potevano venirmi e venirci ad hanno avuto un piccolo ideale di onestà letteraria ne valeva la pena il giudizio ai miei cari
Per parte mia rammento che la letteratura le poesie in sei
Sono virtù utili ed entità e quanto mai problematiche ma che l'onestà il disinteresse applicati ciò che forma la nostra vita sono la forma di fede limitato al tipo del nostro messa perciò non all'episodio letterario affido l'esempio che vorrei contasse per Paolo e Luca ma quella costanza e fede che esso servì a consolidare credere in qualche cosa qualsiasi essa sia che rappresenti la propria vita è un modo per cercare di credere in Dio e dare una ragione all'esistenza
Non ho mai condannato nessuno fuorché me stesso
Non ho giudicato ma scelto in meno degli altri ciò che poteva avere un senso e dar valore al lo spirito di solidarietà ed amicizia nel quale risiede il primo stadio per lo spirito di grazia e di serenità
Dove ho peccato chiedo perdono dove sono stato umiliato la è una la culla della mia memoria
Pucci Paolo Luca quando sarà il momento non piange ricordate mi per ciò che ho fatto che vi rese contenti e meditate su ciò che nei vostri confronti a RAI di ho amato spero di lasciare le mie carte in ordine se ciò non fosse non sarà difficile ritrovare quel poco che prima di essere buttato e dimenticato può anche essere utile e avere qualche interesse
Felici si è poche volte e dipende poco da noi ma la serenità e cose che si può avere con semplicità di spirito e capacità di comprendere di sopportare quando è necessario
Occorre aiutare gli altri dove si può come si può Guglielmo Petroni
Grazie a tutti veramente