XI congresso della CGIL

Il li pregavo di prendere posto siamo già in ritardo rispetto all'orario fissato
Allora compagni iniziamo gli interventi di questa mattina
Diamo la parola
Al compagno desiderato Sandro della Consulta Nazionale per i Giovani per il lavoro dobbiamo dare la parola subito rappresentanti della Consulta la zona dei più giovani e per il lavoro in quanto i due ha richiesto il potere parlare subito dopo il più poiché il partito per il pari la parola al compagno che si però accusa
E non ero qua con un dodici milioni di disoccupati e di fronte al puntino al crescere del numero dei giovani senza lavoro abbiamo cercato di proporre all'opinione pubblica il punto di vista dei giovani ed abbiamo aggregato le migliori energie impegnata sui temi del lavoro nel nostro Paese è nata così la consulta nazionale dei giovani per il lavoro un organismo composto da tutte le più grandi organizzazioni giovanili italiane ed alle più significative esperienze di movimento presenti sul territorio
Si tratta di uno strumento di incontro di ricerca di proposta e di mobilitazione
Che ha scelto di non chiedere riconoscimenti istituzionali perché ha cercato di guadagnarsi la sua credibilità promuovendo iniziative e formulando proposte nel campo per occupazione giovanile
Non è uno strumento tutto è un'occasione specifica un'aggregazione di ambito che ha definito la sua esistenza sulla base del comune spirito unitario piani ma oggi i giovani nei confronti del problema che l'occupazione
Non ci si può dividere sui problemi dei disoccupati si diceva nell'aprile scorso in occasione della prima Convenzione nazionale dei giovani per il lavoro organizzato con i tre sindacati
Soprattutto non ci si può permettere battaglie corporative
Proprio nel momento in cui il problema della disoccupazione giovanile diviene sempre più drammatico e confuso
Abbiamo ricominciato dopo gli anni del Silenzio ed era rinchiuso nel privato a misurarci con i problemi concreti con le aspettative di tanti giovani che cercavano una strada per esprimere la loro voglia di partecipare
Lo scorso anno abbiamo sperimentato con i giovani studenti la strada del protagonismo diretto e della protesta di piazza
Ci siamo scoperti in tanti e con tanta voglia di cambiare ma abbiamo anche scoperto che le cose erano cambiate
Che non era più come con i nostri fratelli più grandi
Che non bastava più innalzare una bandiera per avere consensi e strada da percorrere
Vi era bisogno di fare i conti con la realtà di un quadro politico insofferente
A chi non era riconducibile ai tradizionali schemi di cambiamento
Bisognava sperimentare un rapporto nuovo un rapporto diverso con il sindacato da quello che avevamo letto sui libri e ascoltato dagli adulti
Visco bisognava discutere con i tre sindacati e non con il sindacato italiano
Non vi nascondo che in due anni di vita abbiamo imparato molte cose
Abbiamo certamente messo i piedi per terra ma abbiamo anche mantenuto alto lo sguardo
A Pizzinato Pizzinato in occasione dalla Conferenza nazionale della della CGIL tenutosi a Roma ci disse che la Confederazione generale del lavoro non avrebbe mai fatto mancare il suo fiato caldo per gli impegni che ci accingevamo a prendere
Fumo tutti felici della sua affermazione ma poi continuo dicendo che purtroppo all'unità dei giovani questa volta non faceva riscontro un corrispondente clima unitario all'interno del sindacato
E che forse oltre ad essere senza padre né maestri eravamo anche sfortunati abbiamo avuto modo di sperimentare nei fatti queste difficoltà e vi dico onestamente che pur capendo ore non siamo mai riusciti a condividerle
Non credo in questa maniera di risollevare il mito romantico del sindacato compagno di strada tutti i costi
Ma credo altresì che l'unità del sindacato è una cosa troppo grande da non poter essere più trasmessa ai giovani alle nuove generazioni che in questi tempi si stanno immettendo nella vita attiva nessuno pensa nel nostro Paese di costituire il sindacato dei giovani in cerca di prima occupazione men che meno nove che non abbiamo né gli strumenti né la forza politica per fare un'operazione che rischierebbe di essere puramente assistenziale
Ma credo che uno sguardo più preciso e rapporti del sindacato con i giovani sia una tappa d'obbligo per il lavoro di riavvicinamento o di conquista delle attenzioni come diceva ieri Luciano lama che su entrambi gli ambiti bisogna realizzare non basta fermarsi a distinguere tra occupati e disoccupati tra garantiti e non garantiti fra uomini del Nord e uomini del Sud
Il compito è molto più arduo riguarda la cultura del lavoro distruzione la strumentazione per una politica attiva del lavoro
Riguarda i soggetti del patto i protagonisti di quell'alleanza per il lavoro di cui parlano le tesi di questo vostro undicesimo congresso
Bisogna capire cosa è cambiato e permettetemi bisogna cercare di comprendere che anche i giovani sono cambiati
Bisogna capire che oggi nella maggioranza dei casi disoccupato non significa più affamato
Che le giovani generazioni esprimono domande nuove che fanno del lavoro un momento importante anche se non l'unico della propria realizzazione personale
Che emerge sempre di più una concezione meno rigida ed ideologica del lavoro equilibro tra studio lavoro tra mobilità e stabilità propensione all'auto impiego delineano i nuovi caratteri da la domanda giovanile
Ma questa propensione alla flessibilità non significa come qualcuno inizia ad affermare eliminazione delle garanzie e delle mini mani protezioni sociali per i più svantaggiati
In questo senso i giovani hanno chiaramente dimostrato di essere contrari ad uno smantellamento dello Stato sociale
Ne hanno invece chiesto un'impegnativa riforma che ridia senza chiarezza alla possibilista Dietz soddisfare i diritti primo dei quali quello del lavoro
Purtroppo però la realtà sta dimostrando che in atto un processo di destrutturazione di negazione dei diritti che si pratica la radice quelle che sono state le conquiste di anni di lotte democratiche
E ciò avviene proprio nel momento in cui il rapporto Gorrieri indica che oltre dieci milioni e settecentoventi tre mila persone vivono nel nostro Paese con meno di duecentocinquanta mila lire al mese
Sono punte di un iceberg di un processo di trasformazione che riguarda la nostra cultura ed il senso stesso per la convivenza civile
Ma il sindacato può e deve ritornare ad essere un punto di riferimento su questi temi
Allacciare un'alleanza con le nuove generazioni non significa aprire un ufficio giovani in ogni confederazione
Molto più importante invece dimostrare di aver superato quella sindrome da trincea che ha rinchiuso nella casa degli occupati il sindacato degli ultimi anni i giovani chiedono proposte per una politica del lavoro a tutto campo
Per una ripresa della partecipazione sui temi del lavoro e dello sviluppo
Una conoscenza delle molte facce della disoccupazione e dei caratteri inediti che essa presenta e indispensabile per progettare interventi efficaci
Bisogna ritrovare una strada che renda possibile aumento dall'occupazione ed il contemporanea la contemporanea ripresa dello sviluppo
Noi non siamo un ufficio speciale dell'ufficio studi e men che meno lo saremo mai
Ma le umili conoscenze che abbiamo in maniera in materia di politica del lavoro l'esperienza che molti giovani stanno autonomamente facendo sul territorio ci siano di richiamarci ad alcune scelte fondamentali per partire con il piede giusto
Sono solo alcune modeste proposte che ci sentiamo di rilanciare nel vostro congresso e che per alcuni versi che fanno già parte del patrimonio degli ultimi anni del sindacato italiano
Sui poteri oppure
I giovani del Sud sono i più colpiti dalla crisi su di essi pesa la prospettiva di una disoccupazione senza vie d'uscita
La mancanza di lavoro ed alla parziale realizzazione del diritto allo studio nel Mezzogiorno si aggiunge la persistenza e lo strapotere di quella società incivile che opprime la volto la volontà di ripresa di sviluppo manifestata nelle piazze da migliaia di giovani
La mafia la camorra secondo recenti indagini danno lavoro ad oltre un milione di persone con un giro di affari che raggiungere cifre del deficit pubblico
Si tratta di un fenomeno che pesa sulla ripresa dall'occupazione sulla cultura e sulle lotte democratiche di tutti i giovani e democratici che vivono al Sud urge un impegno a fondo dello Stato per compiere le finanze di questa società cui per questo per andare sul concreto crediamo sia importante riprendere una proposta dei comitati antimafia che chiedeva che il denaro requisito ai mia più sei camorristi in base alla legge la torre Rognoni
Quindi si è bloccato di utilizzato per finanziare progetti per l'occupazione giovanile nelle regioni meridionali
L'esperienza di questi ultimi anni gli ultimi anni lo ha dimostrato chiaramente
è necessaria una politica attiva del lavoro capaci di offrire occasioni di formazione di spostare risorse dalla rendita dei settori parassitari per creare nuova occupazione e per incentivare la nascita di nuove attività imprenditoriali
Per questo crediamo vi sia bisogno primo incentivare la sperimentazione di moduli flessibili di prestazione lavorativa
Collegati all'ingresso nel mercato del lavoro di nuovo mano d'opera giovanile ed ero andati verso una riduzione del lavoro con i contatti di Surrey tali contratti di formazione lavoro e di prepensionamenti le grati all'ingresso dei giovani
Di definire nuove forme contrattuali quali ad esempio l'orario d'ingresso collegati a piani di formazione professionale gestire di concerto tra impresa ed enti specializzati
Di realizzare le norme che riguardano le commissioni sezionali e circoscrizionali per l'impiego e le agenzie per lavoro
Di varare il piano di riso con patti di lungo periodo già presente nell'ipotesi di protocollo tra ministero del lavoro e sindacati
Che prevedeva la possibilità di offrire un'occasione di lavoro per un tempo determinato mediante l'avvio da parte dello Stato di concessione all'impresa e si impegnino ad assumere giovani
Nell'ambito di progetti in settori a produttività riferito
Di fare pressione perché si renda al più presto operativa la legge De Vito con i regolamenti applicativi così come è stato definito nei giorni scorsi dalla Camera dei deputati
Spingere perché vengono approvate le norme interpretative modificative per ciò che attiene ai contratti di solidarietà rivolti alle nuove assunzioni ai contratti di formazione lavoro
Chiedere una riforma del contratto di apprendistato violentando la formazione professionale del giovane riorganizzando lo secondo una logica salariale non discriminatoria e che tenga conto delle ore di lavoro effettivamente prestato
Crediamo infine e per ciò che concerne il Collocamento e le indennità di disoccupazione che per i lavoratori che prestano saltuariamente la loro attività
La revisione dell'indennità di disoccupazione potrebbe essere collegata ad un servizio di riqualificazione porse professionale con momenti alternati di formazione e di lavoro
Crediamo inoltre che questo orientamento potrebbe essere allargato anche ai giovani
E durante un certo periodo lavoro ma con caratteristiche di discontinuità sia pure con mansioni differenti prevedendo un'indennità che per coloro che possono dimostrare di aver lavorato per almeno sei mesi negli ultimi due anni in modo anche discontinuo e diversificato
Sono proposte molto concrete
Tali da parte sembrare quasi accademiche retorica
Ma sapete bene che non è così
Possono essere pezzi di un cammino comune che può ricominciare perché forse è già ricominciato
La CGIL il più grande sindacato italiano non ha bisogno di lezioni per comprendere che la strada deve ancora aprirsi
Ma i giovani questa volta non saranno al primo angolo ad attendere
Il treno si è già avviato
E chissà che il patto non sia già sui binari di un grande fronte per il lavoro che attende solo Energia per una locomotiva che sta terminando di comporre i suoi pezzi grazie
Ha ora la parola alla compagnia Celina Cesare delegata la tela bracciante Puglia prima di dare la parola
Voi annunciate al congresso che subito dopo la conta di intervento della compagnia cesarei D'Alema Jones è un freno segretario del congresso i sindacati del Sudafrica a Paola alla compagnia Cesare
Bene compagne e compagni molto se detto ed anche scritto segnatamente in questi giorni su questo nostro congresso come di un congresso di svolta
Io debbo dire compagne e compagni che non credo nelle svolte repentine e subitanea
Cambiare direzione cambiare le persone che ci rappresenta no acquisire consapevolezza come gruppo dirigente della necessità di cambiamento
Io credo che non basti per operare svolte di grande portata e di grandi dimensioni
Giacché sappiamo e per antica analisi che ben operare quelle occorre che milioni di lavoratori di donne e di uomini lavorino pensino ed agiscano in modo diverso
Credo quindi che questo non sia un congresso del suo concludersi e per come si concluderà posso segnare alcuni punti di riferimento attorno a cui ricostruire una identità nostra che senza fare sommaria giustizia per il passato
Possa permettere alla nostra organizzazione quell'risalire una china quelle cominciare a cui spesso ci richiamiamo per superare poi la crisi del sindacato giacché di questo si tratta e nove di altro
Le premesse a mio parere ci sono e ci sono tutte esse stanno nella discussione che abbiamo sviluppato nei nostri congressi di base che è proseguita nei congressi regionali
La discussione che si è sviluppato a sulla stampa prima di questo nostro appuntamento quella che sviluppiamo qui in questi giorni
Queste premesse e quindi vanno colti appieno e però mi pare ingiusto ed ingeneroso ascolto aspettarsi svolte clamorose
Laddove invece c'è la necessità di un lavoro paziente quotidiano di lunga lena che serva poi alla ricostruzione del nostro rapporto con i lavoratori
A conquistare una presenza nostra nelle aree di nuovo lavoro o comunque dove non ci siamo
Che serva a ripensare a reinventare poi anche le regole del nostro vivere in relazione ai problemi della democrazia interna del rapporto tra componenti del rapporto con le altre organizzazioni sindacali
Oramai sappiamo che la semplice condizione dell'esser lavoratore dipendente sfruttato
Oggi non serve più da collante per quella idea di solidarietà di classe che è stato poi sempre alla base del nostro esistere come CGIL e sulla quale poi si è costruito il resto del nostro modo di far politica
Al contrario oggi per il punto a cui sono le cose teme segmentazioni le frammentazioni gli episodi corporativi che dentro il mondo del lavoro oppure esistono e che direttamente poi discendono dagli sconvolgimenti che si sono operati
E si operano nel modo di produrre io credo quindi che di fronte a questa situazione noi si abbia bisogno non tanto di aggiustarla linea quanto proprio di ripensare le nostre strategie e le nostre politiche rivendicativa
L'esperienza compiuta dalla fede braccianti segnatamente dalla fede braccianti pugliese per quella che la mia esperienza a me sembra emblematica in questa direzione
Una categoria di lavoratori interessata da profondi processi di trasformazione sociale composta da figure tra le quali affiorano interessi a volte contrastanti
Una categoria estremamente variegata al suo interno dal tecnico che fa ricerca al quadro come azioni di responsabilità
Alle nuove professionalità indotte dai cambiamenti e poi alla giovane o alla donna che lavora nelle operazioni di raccolta
Un siffatto insieme voglio dire di figure
Immediatamente pongono all'organizzazione sindacale la necessità di trovare oltre a nuovi moduli organizzativi ragioni vere di solidarietà tra interessi così compositi e così diversi tra di loro
E le ragioni di solidarietà io non credo possano essere ritrovarvi lì solo nella vita era nella riparametrazione
Nel ripensare gli inquadramenti professionali
Nell'attuare in sostanza una politica salariale nuova e diversa che sia poi anche in grado di aggredire di farlo veramente
Le aree del sotto salario e del lavoro nero che in Puglia ci sono sono estese e non riguardano solo il settore agricolo
Ciò che occorre è un progetto unificante nuovo che riesca a caricarsi anche di tensione ideale
Il patto per il lavoro per come si articola per come compagno lama ieri lo proponeva in relazione contrattazione ed occupazione riconquista di un ruolo e di di ruolo e di potere per il sindacato nei luoghi di lavoro
Ed affermazione di una nuova politica economica le due facce della stessa medaglia a me pare vada in questa direzione
Il Mezzogiorno poi per come oggi con le sue contraddizioni i suoi drammi e i suoi punti di forza rappresenta a mio parere un banco di prova formidabile decisivo per l'intera Confederazione
Io non ho mai creduto ai richiami rituali non servono ed alla lunga stancano
Sono però convinta che sulla questione meridionale sulla sua assunzione piena e coerente da parte della CGIL tutta intera si misura un pezzo grande della nostra della nostra strategia
Io l'ho credo che non si possa pensare di riunificare il mondo del lavoro nel nostro Paese
Prescindendo nei fatti dalla necessità di riunificare le due italie sapendo che in una parte di esse si concentrano i valori più alti della disoccupazione di oggi a partire da quella giovanile femminile
Nelle politiche rivendicativa per lo sviluppo del Mezzogiorno possono ridursi o continuare ad esser dimensionate ai settori se mai occorre Modular dove armonizzarle nelle loro strette connessioni nel territorio costruendo risultati sul piano della produttività
Che deve nel Sud diventa competitiva e sul piano occupazionale e sapendo rispetto a quest'ultimo problema
Che l'occupazione non può esser vista in termini di ricaduta da Investimenti ma deve diventare nei progetti e nei programmi opzione chiara scelta concreta e coerente
L'esperienza che in questi anni la categoria dei lavoratori agricoli ha compiuto dimostra come si sia allargata nell'organizzazione del lavoro l'area della precarietà e della marginalità che interessa migliaia e migliaia di giovani e di donne
Un processo questo per la verità non univoco giacché aumentano anche nuove preziose professionalità anche femminili
Essi vanno cogliendo importanti momenti di stabilità occupazionale e maggiore incidenza di fasce lavoro di fasce di lavoro più stabile e più duraturo e però rimane vitale per noi e non ha ancora conquistato il controllo dei meccanismi di assunzione ancora oggi tutti in mano all'azienda che si giova per nostro settore come noto dell'intermediazione dei caporali
E chi attiva quindi grandi flussi di mobilità territoriale
Contrattare le condizioni di lavoro nelle aziende a partire dall'orario dal salario diventa quindi un compito prioritario
Abbiamo necessità di avere nel contratto nazionale Ricci si rimandi a livello aziendale di contrattazione
Ma abbiamo anche bisogno di una contrattazione territoriale che sia anche contrattazione dei servizi
L'esperienza di attivare effettuata in Puglia dalla Federcaccia anche di attivare servizi pubblici per il trasporto della mano d'opera migrante Bach in questa direzione
Di risultati ancora tutti da consolidare vanno nella direzione di unificare la manodopera locale e la manodopera migrante
Di costruire nastri di lavoro più stabili e duraturi di radicare nella stessa azienda nuclei di lavoratori organici aziendali sindacalizzati
Abbiamo assistito all'irrompere nel mercato del lavoro di grande massa femminile giovanili che oramai si adattano a qualunque forma di occupazione in tutti i settori produttivi
Questa CGIL questo nostro sindacato non diventerà anni o parere mai abbastanza rappresentativo fino a quando non riuscirà a comprendere accogliere in pieno e a fare proprie le ragioni delle donne
Si è detto che nella fase ultima dei congressi nazionali i dati pubblicati su rassegna si è così un po'ai ripari per quanto riguarda la presenza femminile negli organismi dirigenti
E però mi pare curioso essendo è singolare poi come la presenza delle donne vada rare facendo sì col innalzarsi dei livelli delle istanze del nostro sindacato c'è più presenza femminile nelle organizzazioni di base sempre di meno ma né a mano che si sale che si sale di livello
Anche su questo aspetto a mio parere le parole contano poco esistono nella nostra organizzazione nell'esperienza delle categorie livelli che lo di elaborazione sulla questione femminile che non sono poca cosa
Si tratta ora di capire come si rompe il muro che pure esiste tra questi livelli di elaborazione tra questa capacità di proposta ed il resto dell'organizzazione la CGIL tutto interno
Su questo aspetto sulla sostanzialità sulla sostanziale impermeabilità della CGIL ai temi e ai problemi posti dalla condizione femminile
Io credo che ci sia la necessità di discutere un po'tutti e su questi aspetti si è consumata gran parte anche della discussione che è avvenuta all'interno del sindacato tra le compagnie
Io credo ed ha detto questo e e discusso in Congresso che non abbiamo bisogno non solo di confermare la scelta dei coordinamenti così come abbiamo scritto nelle tesi ma anche di rafforzarli di dargli più ruolo e di dargli più forza
E però se a questo ci apprestiamo esiste la necessità di cambiare lo statuto per come è messo oggi il coordinamento femminile e Strumendo della segreteria
Che lavora in direzione delle della questione femminile uno strumento è una cosa che non si capisce bene che cos'è quindi va definito il ruolo beh dei coordinamenti nella loro composizione e
E per come devono devono lavorare
E però io credo che noi sabbia bisogno oltre che di un aggiustamento di Statuto soprattutto di una iniziativa
Che sia vera che riesca a cogliere le esigenze e i bisogni delle donne occupate e disoccupate e che riesca a a fornire a caricare poi la strategia del nostro sindacato di quei valori nuovi importanti di cui le donne sono sempre state portatrici
Il congresso nazionale della mia categoria nel documento conclusivo ha sottolineato l'esigenza di convocare una conferenza dopo il congresso ma intenti Brady che affronti i nodi posti dalla questione femminile in riferimento anche riferimento anche alla presenza del sindacato nelle donne
Mi pare giusto che io qui sottolinei questa esigenza che dalle lavoratrici e molto sentita
Siamo lieti di dare ora parola
A John sembra segretario del congresso del sindacato del Sudafrica
Compagnia oddio o per congressi o sarà African Trade Unions
Pensate
A ex tempo ombrelli Gritti
Vedersi giri aereo
Assai spicchi una ma i cantieri il splitting
è una ora scrivono
Please stufo Kerry
I Fireside età Emilia Guerrieri invece Firenze
Quando pane
Mai preso sia et de kids Mining interne acido working class sole dialetti
Quando è nata
Ad aprire in ordine all'ingresso in malattia
Ricorso pressato in due h risorse ad applicare di Monica Presence in atto Canterini attestare
A nome del cosa congresso dei sindacati del Sud Africa
Porgo i miei saluti fraterni alla CGIL
Mentre vi parlo nel mio Paese scorre il sangue
Perdonatemi quindi se ho l'animo diviso
Da una parte e so che la mia presenza qui dà senso alla solidarietà internazionale della classe lavoratrice
Dall'altra la tragica situazione del Sudafrica esige la mia presenza nel mio Paese il cosato vi ringrazia per il vostro appoggio che ci fa più forti il nostro motto infatti eh
L'offesa a uno e offesa a tutti
Da più di un anno nei quartieri neri delle città sudafricane si acceso il fuoco della Resistenza il regime di Botta risposto con lo stato di emergenza e occupando i quartieri neri con le serve cito centinaia sono i morti i feriti gli arrestati
Altri sono semplicemente spariti ma la resistenza continua con il boicottaggio delle scuole gli scioperi le dimostrazioni di massa i grandi funerali per i nostri morti il regime non essendo più in grado di governare la situazione si è limitato a contenere la lotta all'interno dei quartieri neri ma con l'intensificarsi della Resistenza la lotta va estendendosi a tutti i centri urbani
Nel corso di questa lotta si sono rafforzate le organizzazioni degli oppressi dei giovani delle donne dei gruppi sociali e insieme è cresciuto il movimento sindacale progressista
In Sudafrica i lavoratori si trovano divisi per molti versi ma la divisione principale quella che li classifica lavoratori bianchi e lavoratori non bianchi
I bianchi sono cooptati dalla parte di coloro che comandano e che difendono lo sfruttamento hanno tutti i diritti politici e molti privilegi economici fra cui gli alti salari pagati dai bassi salari dei miei
Come se non bastasse i vari governi di minoranza bianca hanno diviso i lavoratori neri India meticci indiani africane
è l'obbligo le lascia passare di appartenere a un manto stanno ha imposto ulteriori divisioni agli africani
Fino a poco tempo fa inoltre i lavoratori neri non potevano partecipare alle negoziazioni collettive e lo sciopero era un crimine
Oggi la lotta contro l'apartheid sia aperta su tutti i fronti ci stiamo organizzando
E ci rendiamo conto che la lotta non può limitarsi al campo economico non può esservi libertà per i lavoratori fuori di un quadro di liberazione nazionale
Questo il contesto in cui è nato il cosa
Esso è il frutto della determinazione dei lavoratori di organizzarsi e lottare per una società migliore
Di fronte ai valori egoistici del capitale monopolistico che il governo dell'apartheid vuole inculcare
Con il principio della separazione etnica i lavoratori del Sudafrica proclamano con orgoglio il principio morale dell'unità della classe lavoratrice
Sulla nascita del cosato dirò solo che sono stati necessari cinque anni e che siamo partiti prendendo atto della debolezza storica del movimento sindacale in Sud Africa che non ha mai rappresentato la maggioranza dei lavoratori
Vi sono state notevoli eccezioni come l'unione dei lavoratori dell'industria del commercio negli anni Venti o più recentemente il congresso sindacale sudafricana Rizza
Ma sono state eccezioni e noi stessi non possiamo dire di rappresentare tutti i lavoratori
Contiamo oggi cinquecento mila lavoratori non molti se misurati con il vostro metro ma il cosato costituisce il fatto più rilevante d'entusiasmo manteneva lotta dei lavoratori in Sudafrica da molti anni a questa parte ma non voglio o Berardi con i nostri problemi visto che voi avete i vostri come ho rilevato dalle prime battute del congresso enuncerò solo i principi su cui si basa il cosa
Il principio non razziale il movimento sindacale progressista e costituito nella stragrande maggioranza da lavoratori neri a basso salario essi sono la chiave dello sviluppo sindacale in Sudan
I lavoratori sudafricani non vivono solo per l'oggi dobbiamo preparare il domani la nostra società futura dovrà rifiutare di dividere gli esseri umani in gruppi etnici o razziali
Inoltre i lavoratori sono sfruttati indipendentemente dal colore della pelle
Se il principio morale della società di oggi e il razzismo il Sudafrica il principio morale della nostra classe operaia si colloca a un livello più alto
Le porte del cosato sono aperte a tutti con l'obiettivo di offrire una casa sicura a tutti i lavoratori del Sudafrica un altro principio è quello di avere una sola Federazione Nazionale per ogni categoria ed è scusato si è dato dopo sei mesi per reali si è dato sei mesi per realizzarlo
Gli altri due principi riguardano la rappresentatività allegata una regolare iscrizione la cooperazione e la solidarietà nazionale concludendo consentitemi di ripetere quanto il cosa e ne sono certi tutta la classe operaia del Sudafrica apprezza il vostro sostegno nei prossimi mesi lavoratori sudafricani dovranno far fronte ad attacchi gravi da parte del padronato ma anche da parte del potere statale perché parlare di riforme in Sudafrica significa volersi illudere
I lavoratori hanno visto aumentare repressione sfruttamento disoccupazione e i livelli di vita stanno diminuendo questa è la politica di botta e i suoi alleati sono le multinazionali che beneficiano dei super profitti estratti da lavoratori neri e i collaborazionisti vale a dire le élite dei non emancipati
Noi a nostra volta abbiamo bisogno dei nostri alleati
Pur essendo un sindacato indipendente il cosacco si ricollega a tutti i livelli locale regionale nazionale
Con le forze progressista insieme lottiamo per la liberazione di Nelson Mandela e di tutti i prigionieri politici
Perché siano riammesse nella legalità le organizzazione e politiche popolari oggi al bando perché possano rimpatriare i compagni delle Silvio noi riteniamo che una tale politica sia non solo un nostro diritto ma un nostro dovere
Campania
Guardate allora
Questa più ai jours prodotto
Ulivo Biolcati unica
Una io sopporto unisce a lui
Quindi poi un mandati
Andando al fine davvero
Indossati in scena occhi interna Cino implora solo ad altri
Come sa più ex tennis you due h assorbite lei il sole Galletti Enzo apporto il miglior Struggles Amy ingerito One Pisani ingerito trova tutto qua careers
Senza i nostri alleati e senza di voi noi saremo molto più deboli
Con il vostro aiuto ce la faremo
In tutta umiltà e pur nelle dure condizioni in cui ci troviamo il cosato offre a voi lavoratori italiani la sua solidarietà e il suo appoggio alle vostre lotte l'offesa uno e l'offesa a tutti
Ringraziamo
John è assente
Per il suo intervento al nostro congresso la CGIL è orgogliosa
Di aver offerto con il suo congresso un luogo ove per la prima volta sono presenti in un Paese non africano
E insieme
Uno accanto all'altro le tre organizzazioni sindacali a fai cane il sacchetto il Cusa il Cossato e il Congresso nazionale africano
Il nostro voto io
E che questo sia un buon segno
Un segno per l'unità di tutte le forze democratiche
Conto il regime nazista africano
Questo augurio
Questo augurio nella lotta delle forze democratiche e progressiste
Contro ogni violenza
Estendiamo a tutti i lavoratori a tutte le forze del movimento operaio a tutte le forze democratiche
In un momento in cui tutti noi siamo profondamente colpiti
Il sgomenti
Per l'uccisione del primo ministro svedese il compagno Olof Palme
Il congresso
Adesso
Il congresso in via
Alla direzione del partito socialdemocratico di Svezia
Alla presidenza dalla Confederazione operaia
Ed è confederazione dei tecnici e degli impiegati il seguente messaggio
Cari compagni ed amici
I mille trecentocinquanta delegati dell'undicesimo congresso nazionale della CGIL
Esprimono sgomento e dolore
Per il tragico ed insensato assassinio del primo ministro Olof Palme
Vi paghiamo di trasmette alla sua famiglia
Al popolo svedese i nostri sentimenti
Il profondo cordoglio di tristezza i lavoratori italiani ai godano con intensa solidarietà
Io non lo palme un leader del movimento operaio e della sinistra che ha tentato coraggiosamente di esplorare strade inedite per l'emancipazione dal lavoro
I lavoratori del nostro Paese a ricordarlo con affetto e simpatia Olof Palme
Un eminente statista chi ha speso la sua vita per il benessere il progresso sociale della nazione svedese
Per la causa del disarmo e della distensione in Europa e nel mondo
Con un impegno ed una capacità di proposta che hanno arricchito incoraggiato fortemente la lotta per la pace dalla CGIL dell'intero movimento sindacale italiano l'undicesimo congresso dalla CGIL
Presidenza invita i congressisti ha un minuto di silenzio in onore del compagno Primo Ministro Olof Palme
Grazie
Prime
Di effettuare il saluto
E la presentazioni delle delegazioni straniere presenti al nostro congresso
Leggiamo un telegramma che ci è pervenuto
Amnesty International sezione italiana saluta delegati undicesimo congresso CGIL formulando Nauvoo io proficuo lavoro
Auspica che congresso ribadisca solidarietà verso lavoratori ovunque
E da chiunque perseguitati ed impediti esercizio diritti fondamentali
E ti impegno per concreto intervento a favore vittime repressione continuando nella collaborazione ogni livello con e investì International
Il saluto
Che il Congresso rivolge alle delegazioni straniere
Che sono così numerosi presente al nostro congresso è anche un modo di testimoniare la costanza di questo nostro impegno paio
O lo comunque non lo si trova
Allo lo lo lo
Care compagne e cari compagni con la presentazione delle delegazioni estere
Introduciamo una novità significativa nelle consuetudini dei nostri congressi nazionali
è una scelta che valorizza la presenza degli ospiti stranieri e simboleggia il rilievo che attribuiamo alla dimensione internazionale della strategia della CGIL
Abbiamo con noi centoquarantanove rappresentanti di novantatré sindacati e movimenti di liberazione giunti da settantadue Paesi di ogni continente
Ad essi va il nostro saluto fraterno e un caloroso ringraziamento per aver accettato l'invito della CGIL
Si tratta di una partecipazione senza precedenti
Essa se premia uno sforzo organizzativo e ribadisce il prestigio di cui gode la CGIL
Rispecchia credo soprattutto la domanda di dialogo di solidarietà di cooperazione che si fa strada nelle forze progressiste di tutto il mondo
Ce lo rivolgono in particolare i compagni e gli amici dell'Africa questa domanda dell'America latina dell'ansia costretti spesso a lottare contro regimi tirannici e in una situazione vicino al collasso
Quaranta milioni di morti per fame all'anno esplosive contraddizioni sociali di uno sviluppo distorto il peso intollerabile del debito estero
La proposta di contrattare a me il pagamento
In rapporto a una drastica riduzione delle spese militari negli Stati industrializzati ha un grande valore politico al punto in cui sono le cose le richieste più radicali sono in realtà le più sagge
Qui c'è una specifica responsabilità dell'Europa dei suoi governi e dei suoi sindacati
Su questo punto potremo ascoltare domani e l'intervento di Bruno Krajicek l'ex cancelliere austriaco e non solo
Un'autorevole personalità della sinistra europea ma è uno studioso e un dirigente politico che ha vissuto in termini di impegno militante la battaglia contro il dramma del sottosviluppo
Lo ringraziamo anticipatamente e gli altri vi assicuriamo che apprezziamo pienamente il significato della sua presenza al nostro congresso
Siamo convinti
Che al movimento sindacale europeo spetti il compito di rilanciare una grande campagna per un nuovo tipo di cooperazione con il Terzo Mondo
Che veda coinvolti tutti quei soggetti che al nord come al sud si battono per rimettere in discussione vecchie e nuove diseguaglianze tutti uniti dalla consapevolezza che la lotta per l'autodeterminazione dei popoli è indissolubilmente legata a quella per una diversa distribuzione della ricchezza su scala mondiale
Vi è qui la possibilità di un concreto collegamento tra l'iniziativa del sindacalismo europeo contro la disoccupazione di massa e quella di tanti sindacati e movimenti di liberazione
Contro lo scambio ineguale che dormì nei rapporti tra i più forti e i più deboli della terra e che si badi bene effetti dirompenti sull'accumulazione e sullo stato sociale qui danno anche in Italia noi per questo anche siamo Vital mente interessati alla costruzione di relazioni più solide tra le forze democratiche del mondo occidentale tra quelle del mondo occidentale
Dei Paesi del Terzo Mondo sui comuni obiettivi di una nuova contestazione dello sviluppo la più più accentuata distensione tra Est e Ovest di una nuova sicurezza
Si tratta del resto di sfruttare senza esitazioni il clima creatosi dopo il recente Vertice di Ginevra che ha visto la definizione di apprezzabili progetti disarmo da parte dell'Unione Sovietica accanto al maturare negli Stati Uniti di una forte contestazione del programma di Guerre stellari dell'amministrazione Reagan
Si profila in sostanza un'occasione preziosa per un aprire un confronto con i sindacati dei Paesi socialisti più serrato e scelgono di pregiudizi ideologici anche se il sermone la difesa della
Le lavora per edificare un'Europa completamente nuova in cui la prospettiva dell'unità politica sia radicata saldamente in una nuova solidarietà
Come diceva ieri chiaramente lama nella sua relazione in Nuova Solidarietà tra le forze del lavoro
Che scongiuri la frantumazione dell'azione rivendicativa dei sindacati che si opponga alle tendenze di Greganti indotte dalla rivoluzione scientifica
E tecnologica
La CGIL lavora per un'Europa che sia un'aria di coesistenza pacifica tra sistemi sociali diversi di una distensione irreale che si estenda a tutto il bacino del Mediterraneo
Il dialogo e il negoziato sono l'unica soluzione dei problemi mediorientali
Non ci sono alternative alla riconoscimento dei diritti nazionali palestinesi al riconoscimento di Israele da parte dei Paesi arabi che è alla ricerca di una sicurezza reciproca in tutta la regione
Ripeto cerchiamo anche così in perpetrare un bisogno di cooperazione che è sempre più acuto in un mondo spaccato in due
Ecco perché riteniamo che il movimento dei Paesi non allineati abbia costituito e posso ancora costituire un dirompente soggetto politico un ruolo di baluardo nuove sudditanza e di rottura della logica bipolare
A tutte le esperienze sociali e politiche nuove e originali progressiste che danno grandi motivi di speranza la CGIL guarda con interesse e partecipazione
Care compagne e cari compagni prima di darvi lettura delle delegazioni estere consentitemi di salutare con particolare affetto e simpatia
I venti compagni che rappresentano lavoratori stranieri perché in Italia i nostri emigrati in Germania in Belgio in Svizzera e in Francia
Sono stati tutti indicati democraticamente da assemblee che fatto assolutamente nuovo hanno discusso hanno avuto la possibilità di discutere i temi dell'Ostro undicesimo congresso
La loro partecipazione si è potuta realizzare grazie all'aiuto prestato e la sensibilità politica mostrata dai sindacati
Dei quattro Paesi europei citati degli organismi della CGIL all'estero e delle nostre strutture che più hanno creduto nel valore di questa iniziativa
Questi compagni che rappresentano la parte più esposta almeno tutelata più ricattata del mondo del lavoro sono qui al congresso in veste di invitati del tutto particolari con diritto di parola
Con ciò abbiamo voluto manifestare una precisa volontà politica quella di considerare nella sua interezza all'arco dei soggetti possibili di un patto per il lavoro
Con ciò riconfermiamo anche con chiarezza che la CGIL il sindacato i lavoratori italiani costituiscono una barriera insormontabile per ogni rigurgito di xenofobia e di razzismo da qualunque parte essa provenga
Voglio iniziare la presentazione delle delegazioni cominciando dalle organizzazioni sindacali internazionali presenti e in primo luogo da quella cui noi siamo affiliati abbiamo qui con noi
Il compagno Mattia Jean Matthias Inter Shai del segretario generale della Confederazione europea dei sindacati
Abbiamo il compagno
Voglio sottolineare in modo particolare i compagni delegati stranieri che io citerò soltanto i capi delegazione dato il numero molto esteso dei nostri ospiti
Per la Confederazione mondiale del lavoro è mia vero bigliettai segretario nazionale
Per la federazione sindacale mondiale ed è Mar Bianco muli segretario nazionale
Per la Confederazione internazionale i sindacati arabi Sala Vigliar dell'ufficio internazionale
Per l'Unione internazionale dei lavoratori dell'alimentazione tanga Linda segretario generale
Della Confederazione Internazionale dei Sindacati Liberi abbiamo un osservatore l'amico Lupo del mare del Dipartimento stampa e comunicazione
Per l'Europa occidentale abbiamo o se l'Ulisse risultasse Augusto Silva della segreteria della Confederazione generale dei lavoratori portoghesi o secca rossa Andretti a segretario nazionale dell'Unione generale dei lavoratori del Portogallo
Per la Svezia abbiamo e lo salutiamo con particolare affetto e calore in questo momento il compagno Inge garantisca vicepresidente del Ticino
L'ora Ibarra et segretario della confederazione dei sindacati cristiani del Belgio Shanghai gli attori segretario della Federazione generale dei lavoratori belli abbiamo il compagno hanno o code la sacca della Confederazione del lavoro finlandese
Donald lunedì il segretario generale della confederazione dei sindacati irlandesi Andrea straziata del segretario generale della Confederazione sindacale cipriota
Andrew riffa
Del consiglio nazionale dell'Unione generale dei lavoratori maltesi Charles notizia la confederazione dei sindacati cristiani Malta il compagno volge Richelieu la sesta dette il segretario nazionale dal sette ter
La compagna Lidia Brovelli segretaria nazionale della sei sette
Per la Spagna abbiamo Nicolas Redondo segretario generale dell'Unione generale dei lavoratori spagnoli
O se e allora gli ettari segretario del sindacato dei lavoratori basti
Manuela zag birre dell'Unione sindacale operaia segretario generale
Abbiamo con noi il compagno Martellino Camacho segretario generale delle Commissioni Operaie
La compagna libro botte segretaria della Confederazione norvegese del lavoro
Il compagno tenuta il compagno Knud Kristensen presidente della Confederazione operaia del lavoro sulle danese scusate
Io hanno Stekelenburg vicepresidente della Confederazione olandese del lavoro Sergio fonte del Comitato nazionale della confederazione del lavoro lussemburghese
Karlheinz Hannah Kearney bella della Confederazione austriaca del lavoro ed ebbe il
Salutiamo con particolare simpatia il compagno Antonio macina segretario generale della Confederazione democratica dei lavoratori stampa ripensi il compagno Stefano macchina della Confederazione Sammarinese del lavoro
Il compagno Thomas per ridice presidente della Federazione dei minatori non del Galles del Sud
Gustaf era in bacche vicepresidente del De che vede la confederazione dei sindacati tedeschi
Giovanni Azzarito responsabile dell'ufficio immigrazione del Liga e metal
Giorgio assurda rotti Abis del comitato esecutivo della Confederazione dei lavoratori greci
Vittorio Moser Oggero segretario dell'Unione sindacale svizzera
Il compagno gli uccelli top del comitato esecutivo del disco un coraggioso sindacato che ha sopportato il maggior peso della repressione della dittatura militare turca
Abbiamo viviamo Tozzi che segretario del consiglio centrale dei sindacati cecoslovacchi
Vladimiro Ivano of membro del Presidium del consiglio centrale dei sindacati sovietici
Costa andrebbe al segretario del Consiglio centrale dei sindacati bulgari
Franca poco of membro del Presidium della confederazione dei sindacati tedeschi della Repubblica democratica tedesca
Maria Ciocan segretaria del consiglio centrale e sindacati rumeni
Popoli ugualmente li convince e membro della presidenza della Confederazione sindacale di Jugoslavia
Gente Jersey milanisti dell'Ufficio di coordinamento all'estero di Solidarność
L'ASL o dal vicepresidente del Consiglio centrale dei sindacati ungheresi
Per il Medio Oriente i Paesi arabi abbiamo sedie era è la scena di segretario dell'Unione generale dei lavoratori algerini
Mohamad pigia Dal Mas segretario generale dei sindacati Giordani
Rachel Mustafà vicepresidente dei sindacati iracheni
Fare Hood paccheri segretario della Federazione degli impiegati e degli operai del Libano
She's Pee Wee al fatturi dell'esecutivo dell'Unione dei produttori libici
Ma giù bensì ha detto il segretario generale dell'Unione marocchina del lavoro
Non vi è l'Amadori segretario generale della Confederazione democratica del lavoro marocchina
Abbiamo Calenda a bene piani segretario generale aggiunto per le relazioni internazionali della Federazione palestinese dei sindacati
Abbiamo vari rappresentanti
Vari rappresentanti dell'organizzazione dei lavoratori della Palestina occupata tra cui il compagno Muhammad Abe dalla
Il compagno Sadoc all'uscita
Dell'unione genere segretario generale aggiunto dell'unione dei lavoratori tunisini che è riuscito ad arrivare al nostro congresso dopo molte peripezie per la situazione di crisi e di repressione in cui si trova il suo Paese
Abbiamo Mustafà Issa segretario delle relazioni internazionali della Confederazione siriana
Mohamed cambi segretario alle relazioni internazionali dell'unione dei lavoratori del Sahrawi
Salutiamo Jacob Abi Morgan il comitato esecutivo di statuto della Confederazione del lavoro israeliani
Per l'Africa il compagno Guimaraes Tavares segretario aggiunto dell'unione dei lavoratori angolani
Samuel Bongo segretario dell'unione dei lavoratori del Camerun
Alfonso Gomez segretario generale
Dei lavoratori di Capoverde
Ibrahim chiedendo al segretario generale dell'Unione dei lavoratori eritrei
Vera né abbia e Mariam segretario del comitato esecutivo dell'Unione nazionale dei lavoratori eritrei
Ah ma ad una Dindo segretario del l'organizzazione dei lavoratori del Mali
Raimondo Manuel Vilas segretario del Consiglio centrale dei lavoratori del Mozambico
Sei buchi su segretario dell'Unione dei lavoratori del Niger
Abbiamo con noi don Gian posto Dousand Imana delegato dell'unione dei lavoratori del Ruanda
Hassan Ahmed Gabana e il segretario della Federazione generale dei sindacati somali
Abbiamo John Herzen che avete sentito del Comitato esecutivo del congresso dei sindacati del Sudafrica Piroscia Kamai segretario generale del Cusani
A Roland presso dell'esecutivo nazionale del Sacco tu
Missy Amma lunga segretario aggiunto della Confederazione dei lavoratori del Togo
Ma Uhl un buio segretario generale del sindacato dei ferrovieri dello Zambia
Più lunga be'tu segretario nazionale dell'Unione dei lavoratori dello Zaire
Per l'America latina abbiamo Americo Trino segretario della Coppa della centrale operaia boliviana
Gli accordi tardiva responsabile internazionale della cute della centrale unica dei lavoratori brasiliani
Antonio Flores de Oliveira
Segretario della contratta con Galesso nazionale dei lavoratori brasiliani
Per il Cile abbiamo Manuel Cordova che avete già ascoltato vicepresidente della coordinata ora nazional Cindy calmo
Salutiamo con la con affetto plaudire a Garcia Cuevas segretaria generale della Federazione dei lavoratori dell'edilizia
Del Cile naturalmente
E mai Sassella brana vicepresidente della Federazione dei minatori del Cile
One Gallardo vicepresidente della Confederazione dei lavoratori colombiani
Francisco travi Enzo segretario dell'esecutivo nazionale della siete se di Cuba
Umberto villa Toro segretario per le relazioni internazionali del flusso del Comitato nazionale di unità sindacale del Guatemala
Abbiamo il compagno Marziale Cabrera della segreteria della Centrale sandinista dei lavoratori
E il compagno leopoldo TAF il compagno leopoldo tabellata responsabile internazionale della teste dell'associazione dei lavoratori del campi del Nicaragua
Abbiamo il compagno
Nestor rompano il segretario generale del movimento di Rinnovamento sindacale dell'Argentina
Il compagno Isidoro Gamarra Ramirez presidente della Confederazione dei lavoratori del Perù
Abbiamo il compagno Alfredo re prezzare Jorge Hernandez della frena strass Federazione nazionale dei lavoratori Salvatorelli
Franziska Francisco Kama chiaro
Presidente della Centrale unitaria dei lavoratori del Venezuela
Maria del Gesù se buskers segretaria del di Perth dipartimento lavoratrici del congresso del lavoro del Messico
Abbiamo il compagno Giuseppe D'Elia presidente dell'Apt CNT dell'Uruguay
Vogliamo salutare e l'unica eccezione che faccio
Con particolarissimo affetto anche il compagno Ernesto Goggi che molti di voi conoscono per molti anni esiliati in Italia
Vogliamo salutarli anche perché oggi ricorre il primo anniversario del governo costituzionale democratico in Uruguay dopo dodici anni di dittatura
Per l'America del Nord abbiamo Piero la Marsh del comitato esecutivo dell'Acsm del Canada della confederazione dei sindacati nazionali dal Canada
Lilian Ascheri responsabile del settore aerospaziale dello IAM del sindacato dei lavoratori meccanici aerospaziali degli Stati Uniti d'America
Per l'Estremo Oriente il compagno Ian Da Dong del Presidium della Federazione dei sindacati cinesi
Per il solo io il compagno di assunta dal patto su su cui e Mashiro o Galois del consiglio generale dei sindacati giapponesi Soglio
Salutiamo
Con particolare affetto il compagno Roberto Ortale X segretario generale del movimento sindacale primo maggio delle Filippine
Il compagno Guglielmi duetto il responsabile del dipartimento internazionale della confederazione dei sindacati del Vietnam
Il compagno Kim Bond you presidente della Federazione dei sindacati della Corea del nord
Il piego di scusarmi ma ho dimenticato di salutare il compagno Nagy capo gli occhiali segretaria dell'unione dei lavoratori della Tanzania
Siamo ho finito compagni volo voglio solo ricordare salutare
Quattro movimenti di liberazione che sono presenti qui con noi
In primo luogo il compagno Aziz parte della segreteria della in sei del congresso nazionale africano
Il compagno guarda è vita responsabile dell'ufficio dell'OLP in Italia
Il dottor Hamid ok responsabile della commissione del lavoro del Consiglio nazionale della Resistenza iraniana di Parigi
è giunto in questo momento
E lo saluto in modo particolare perché per la prima volta che lo abbiamo
Il uno solo congresso il compagno Banana dando il segretario del CTU del centro indiano dei sindacati
Care compagne cari compagni ho veramente concluso nono rozzo fatta forse più lunga ma non è stata colpa mia di quello che doveva essere voglio solo ringraziare non li posso citare tutti quanti gli organismi internazionali che sono intervenuti hanno partecipato i nostri lavori e le innumerevoli personalità che si sono succedute si succederanno sicuramente in questo in questi giorni voglio solo confermare e ho chiuso veramente a tutti i nostri ospiti stranieri
Che la CGIL continuerà a custodire gelosamente insieme a rinnovare le sue virtù internazionali assicuro i nostri ospiti stranieri che noi non faremo mai mancare il nostro impegno dirotta il nostro contributo di idee per l'unità del movimento sindacale internazionale
Per l'emancipazione degli sfruttati nelle zone più diseredata del pianeta della libertà di chi e oppresso dalle dittature e dalle discriminazioni razziali grazie
Fa
Nichilismo soffrono lo
Aveva ma Tomasello
Direi
Paolo l'uomo no suono
Ringraziando ancora una volta le delegazioni straniere riprendiamo il nostro dibattito congressuale ordinario
Prima di a ricominciare dando la parola al compagno Pino Cova due comunicazioni
Che vi giungeranno un poco tardive la prima e quella secondo cui le commissioni la commissione politica nelle sue articolazioni che doveva essere ai convocata alle dieci di questa mattina questa mattina
Viene convocata invece alle quindici e trenta di oggi pomeriggio nella sede dove ieri si è riunita
Alle ore dieci di questa mattina
Si è concluso il tempo entro il quale potevano essere presentati gli emendamenti
Essendo e c'è avendo effettuata questa comunicazione con un po'di ritardo paghiamo i compagni che avessero dagli emendamenti e che ancora non l'avessero fatto a presentare immediatamente grazie
Ha ora la parola il compagno Pino Cova segretario generale della CGIL lombarda
Imboccata la dirittura d'arrivo di questo undicesimo congresso
Possiamo tracciare un primo bilancio delle questioni che nel lunghissimo e defatigante iter congressuale si presentano sciolte positivamente
La proposta la sua attualità la sua efficacia è lievitata in condizioni di modifiche profonde del quadro politico ed economico sia interno che internazionale
E oggi dopo sei mesi è più attuale
E si dimostra ancora in questa occasione come la scelta operata nel consiglio generale sia all'altezza della esigenza di questa fase politica
Il modello l'impianto congressuale
Che ha retto il certosino lavoro di protagonismo le infinite proposte di modifica emendamenti votazioni hanno offerto un terreno utile alla partecipazione di massa
Nell'intento non dichiarato di utilizzare vincolare apprezzare la linea e i comportamenti in una parola alzare la guardia contro i possibili e per i colli di nuove lacerazioni
Così come sul cambiamento dei nostri referenti sociali
Del lavoro
Modificato abbiamo recuperato il ritardo di analisi accumulato negli ultimi anni
E le questioni inerenti alla qualità del lavoro hanno trovato prime risposte che le piattaforme dovranno concretizzare in direzione delle attese
Come pure l'unità interna è vissuta come valore riconquistata
è stata vista con maggiore consapevolezza anche lei stessa ripresa unitaria con CISL e UIL codici delle difficoltà
Così che non è possibile a ricorrere ad appelli a rituali ma bisogna su strategie e certezze di norme consentire una ripresa di unità d'azione
Io credo però che il Congresso confederale sia nelle condizione di chiudere e chiarire anche quelle zone d'ombra che rappresentano o così sono state colte come zone di insufficienza
Vedete compagne e compagni
Il minimo comune denominatore che ha attraversato in questi mesi la CGIL e che la CGIL il suo congresso hanno consegnato al Paese suscitando attenzione interesse
La scelta annunciata di rinnovamento e di innovazione
Sarebbe il disastroso che a queste attese il Congresso risponda solo con la sostituzione del segretario generale e con l'analisi di ciò che è già cambiato
Queste sono cose non esaurienti questa sintesi unitaria del bisogno di Ray sindacalizzata e la CGIL dia rinnovare deve trovare risposte e comportamenti conseguenti
Tutte le ricerche demoscopiche che sono state commissionate sia a livello nazionale che per i freni Errico
Indicano che i compagni non solo i media o l'opinione pubblica ma i compagni della CGIL consideravano l'organizzazione
Non è in grado o non all'altezza dei cambiamenti sociali industriali che sono intervenuti
Il nostro personale politico porre dica il cambiamento ma però professa la conservazione e non sto parlando la conservazione dei gruppi dirigenti per i quali la platea dei due terzi è chiamata in altra sede ad esprimersi
Ma verrà esigenza dicono di cambiare le strutture e le strategie
E badate che questa esigenza
Non si esaurisce
Sono nella permeabilità coi processi innovativi che la struttura economica e sociale del Paese inducono oppure con una capacità di flessibilità nella definizione di quella che noi chiamiamo la linea flessibilità che per questa organizzazione di massa che ha moltissimi centri decisionali che pratica un modello di consapevole di erogazione non sarà mai possibile
E neanche qualche invenzione del quartier generale potrà ridarci un'immagine positiva rispetto alla stessa opinione pubblica
Bisogna riuscire partendo ora qua a renderci si permeabili al cambiamento nel cambiamento sia essere flessibili ma anche anticipare proporre creare s afraid ovunque per capire comunicare orientare essere i nomi di nuovo agenti sociali del cambiamento
Compagni se non sapremo fare queste o il nostro è un futuro di schieramento
Però contro quaestor quella proposta quella provocazione qual politico questo partito qual è l'idea in una spirale a rientrare il cui fulcro sta solo l'impotenza e la frustrazione
Essere forza di cambiamento oggi significa essere l'organizzazione in grado di proporre di obbligare a tutti quanti di fare i conti con la nostra strategia l'autonomia qual era il comportamento personale non è più sufficiente bisogna recuperare quella culturale quella ellittica a quella è rivendicativa
Un ritardo su questo piano io mi sento di affermare che noi l'abbiamo già o lo stiamo già misurando non si può compagne e compagni
Assistere a un tavolo del negoziato politico tra i potenti che è già in corso sulla spartizione
Per le mancate spese energetiche
Quando le signore industriali Ray intascando con la mano sinistra la fiscalizzazione con la destra tesa
Vogliono il quindici venti mila miliardi per il mercato e per le imprese non si può essere o rimanere fuori gioco
All'inizio ho detto che la nostra proposta è lievitata con le modifiche di quadro economico e politico ma questa proposta può subire a ritardi colposi se non vende utilizzato ogni spazio della congiuntura favorevole selezionando gli obiettivi e le risorse
Non sono sufficienti nelle briciole che per gentile concessione i convitati di quel tavolo di negoziato
Potrebbero consentirci
Nel possibile a muoversi su una linea che contemporaneamente di abbassamento del deficit pubblico maggiore in risorse al mercato il fisco l'istruzione la sanità o qualche altro a me ridicolo
L'aumento e l'abbiamo visto in questi ultimi anni spontaneo della crescita non dà più risposte positive sul versante dell'occupazione
L'Italia compagne e compagni del dopo emergenza nona un programma o fa finta di dimenticarsi di una emergenza che è quella del lavoro
Non è la CGIL che non ha un programma è l'insieme della sinistra in questo Paese che non acqua esto programma
E lei diventa egemone il programma del non governo il programma che non dare risposte né sul versante del lavoro né sul versante dell'occupazione
Qui la nostra è una proposta che deve impattare il lavoro il sud la politica economica
Molte volte
Nel nostro vissuto personale da sindacalisti è capitato nelle contrattazioni dopo estenuanti trattative che qualcuno inventarsi e magari tirasse fuori la volpe dal cappello per chiudere il negoziato
Io considero delle volpi quegli atteggiamenti congressuali
Dove il patto del lavoro è diventato il contenitore rituale sostenuto dalle linee più disparate o contraddittorie
Spesso la bici quotidiano nostro il nostro lavoro ordinario è diventato esaustivo della strategia del Patto per il lavoro anzi talvolta o talvolta veniva dopo
Le specificità settoriali le specificità territoriali il potere contrattuale la contrattazione la contrattazione articolata la qualificazione della iniziativa rivendicativa sono stati vissuti come dei prima mentre prima non sono e sono degli strumenti
Strumenti importanti che ci devono consentire di ottenere due risultati uscire dalle secche di una stagione inconcludente rispetto alle attese dei vendicative
E con l'Unità recuperare il pieno
La piena pratica di democrazia diffusa nell'insieme dell'organizzazione e sui lavoratori
Ma per la CGIL sarebbe ben poca cosa accontentarsi dei querceto in attesa di tempi migliori abdicare al ruolo che l'organizzazione ha il dovere di rappresentare
Colpevolmente a declinare le responsabilità che abbiano e non mi riferisco solo alle responsabilità che abbiamo contratte per la nostra peculiare formazione e storia nei confronti della sinistra sociale e sindacale
Mardighian riconsegnare ai milioni di uomini e di donne del nostro Paese la speranza nel sindacato la speranza nel sindacato come strumento della loro emancipazione
Qui la proposta deve incidere qui bisogna abbattere gli avversari
Quelli che con l'unilateralità
L'autore il l'autoritarismo il mercato
Disegno hanno io roseo domani per ciascun individuo passando dalla deregulation sindacale da quella giuridica da quella sociale da quella politica
Qua lei della privatizzazione individuali che nel mentre teorizzano queste linea costruiscono l'impero monopolistico maggiore che l'Italia repubblicana abbia conosciuto oppure gli altri gli eredi dalla P due o dallo IOR se preferite
Che adesso con l'Opus Dei si stanno imponendo di leve fondamentali dalla finanza delle comunicazioni dall'informazione della formazione dei servizi
Della sanità dall'istruzione dell'assistenza
Che nel Modolo solidaristico familiare
Nel modello consociativo stanno minando la concessione la concezione stessa di Stato e dista Talita che la Costituzione repubblicana già consegnato
Riproporre in cui la nostra solidarietà
La solare la solidarietà perché guai modelli non eliminano nella disoccupazione nella povertà
Qui stalla valenza della proposta del Patto per il lavoro l'equilibrio tra l'uomo le sue libertà i vincoli sociali degli individui nella nostra società
Cui vista la democrazia economica cui il moderno integrato dalle cosiddette relazioni industriali perché cresce nella società complessa
L'uso l'esigenza di una organismo di mediazione di massa che pratiche il consenso sociale
Qui in questo quadro particolarmente curioso
Tutte quale dichiarazioni tese cassare quasi con fastidio le proposte che nel corso dell'iter congressuale hanno tentato di praticare di ricercare una linea di convergenza più ampia
Dalla nostra organizzazione
La CGIL a me ha sempre insegnato
Che la politica delle alleanze sugli obiettivi dall'organizzazione a un comandamento
La proposta del Patto per il lavoro è una proposta splendida ma isolata se non percorsa in un contesto che veda questa pratica
Da qui
Da queste condizioni il primo passaggio obbligato per noi per la sinistra di questo Paese
E quella della riforma della maggiore conquista che il ventesimo secolo ha dato alla classe operaia riguarda le condizioni dello stato sociale
Non è più possibile
Percorrere ogni anno a scadenza da una finanziaria all'altra un passaggio di minore copertura dello stato sociale nel nostro Paese non è più possibile
Trasferire su questa battaglia un compito di schieramento di battaglia all'interno del solo Parlamento del Paese
Le due questioni fondamentali che sono rappresentate dal fisco sul versante delle entrate
E sulla riorganizzazione e l'efficienza dei servizi Rispetto alle uscite sono questioni di alimenti per una proposta e per una capacità di tenuta di Quetta organizzazione
Per questo io credo compagne e compagni che noi abbiamo davanti morte assopite
Che però prima di essere rivendicativa o politiche sono etiche morali culturali che noi dobbiamo raccoglierle
Possiamo farcela anche testimoniando una diffusa capacità soggettiva dei singoli di riprendere quei valori umani propri Request organizzazione
Alcuni titoli del giornale di oggi che a mio avviso non vanno demonizzati sono esagerati
Ma è vero che siamo diventati più freddi più cinici tra Dinoi ecco alla gente e la gente questo l'abbiamo scritto
Ma è anche consentiti Amedeo come ultima condizione
Quello di riuscire a reggere questa sfida è quella di essere tutti quanti assieme assieme tutti nell'unità come qui in questo congresso
Allora la parola al compagno Giacinto Militello presidente Lance
Io scelgo
Compagne e compagni
Di limitare il mio intervento
Ad alcuni aspetti
Del mio nuovo lavoro
All'Istituto nazionale della previdenza sociale
Faccio questa scelta
Certamente con nuovo malumore
Con difficoltà
Perché in un congresso come questo
Che da tempo
Molte di noi aspettavano
Proiettato sull'avvenire
Alla ricerca di un cambiamento di noi stessi
Come del modo stesso di fare politica e della società
I problemi da affrontare non soltanto sono tanti
Ma si ha proprio voglia di discuterne
Anche perché voglio dirlo subito
In una breve parentesi di questo mio intervento
Il cambiamento lo vogliamo
Ma non siamo ancora
Del tutto determinati
A scegliere il giusto modo per raggiungerlo
Come diceva Luciano lama nella sua relazione
Siamo ancora bloccati dentro contrapposizioni
False contraddizioni partiamo dalla fabbrica o partiamo dalla società
Al primo posto il lavoro al primo posto il potere contrattuale
Che rischiano di frenare il cambiamento o di riprodurre
Culture e dialettiche unilaterali
Che ci hanno permesso di conoscere la storia della CGIL
Momenti alti della nostra funzione meno iniettabili in mente per la loro unilateralità hanno preparato poi la ritirata la sconfitta quindi il cambiamento è capacità di uscire da queste unilateralità
E ripeto avrei tanta voglia di misurarmi anch'io con questi problemi
Però scelgo con convinzione
Di fermarmi ad alcuni aspetti solo ad alcuni aspetti
Del grande tema della sicurezza sociale
Perché come voi capite come voi siete sicuramente d'accordo non è certo tema residuale ne altra cosa rispetto alla ricerca che stiamo compiendo in questo undicesimo nostro congresso
La crisi del sindacato nasce come tutti sappiamo dalla crisi dalla crescita e anche dalla crisi della redistribuzione che la crescita permetteva al sindacato io alle forze democratiche di gestire
Mi limiterò quindi solo da questi problemi
Entrando subito nel merito
Io voglio cominciare con un'osservazione
C'è un nostro ritardo
Attorno i problemi dello stato sociale tutti la mettiamo
Mi permetterete di aggiungere
Che lavorando all'INPS
Io questo ritardo lo sento in maniera non accademica come cosa cui c'è tempo per rispondere ma lo sento in termini brucianti
E sento che questo ritardo non è nemmeno un incidente di percorso
Abbiamo pensato ad altro
Ma il forse è risultato perché non dirlo io voglio in umiltà dirlo
Anche di una insufficiente cultura di governo che noi abbiamo come sindacato e se mi permettete anche come partito d'opposizione
Che ha nell'immediato effetti devastanti se non lo sappiamo subito gli acchiappare
A cosa mi riferisco
Ma io voglio essere molto breve voglio limitarmi al tempo che mi è stato assegnato come mio dovere
Noi sullo stato sociale siamo fermi ancora
Allo stato dell'analisi della crisi dello Stato sociale
E questa analisi peraltro abbiamo compiuta
Dentro questa analisi le spinte conti miste sono ancora forti
Gli altri
I nostri avversari
I teorici dell'offensiva neoliberista
Sono oltre l'analisi
Sono all'attacco
In maniera molto seria
Hanno in primo luogo come voi sapete e ne abbiamo pagato le conseguenze intanto in termini di potere contrattuale di salario
Sono intanto stati capaci di costruirsi un apparato concettuale teorico per giustificare la loro offensiva
Il cui messaggio centrale
E molto netto
Non esistono più un'area soggetta civili e democratiche
Diretti
Riconosciuti in nome di principi come la solidarietà la giustizia l'uguaglianza
Ma il messaggio di società la società che lo esprimono per loro vogliono rincorrere
è una società in cui tutto si può vendere si può comprare in cui si mercantili Za
Quei principi di giustizia di solidarietà
Che hanno fatto forte in tutta Europa il movimento sindacale il movimento operaio il movimento socialista socialdemocratico e comunista
E quindi una sfida che ha dimensioni
Profonde epocali il messaggio è ognuno per sé i principi di solidarietà vanno sotterrati
Hanno questo apparato teorico e hanno anche predisposto gli strumenti per passare all'attacco del sistema di sicurezza sociale
Pensate soltanto a questo tema di cui si parla in tutto il mondo e che noi nella CGIL abbiamo ancora timore ad affrontare
Preferiamo molte volte rimuovere invece che governare
Di tutti i fondi integrativi della pensione privata loro hanno predisposto questo bagaglio di attacco allo stato sociale noi non ne parliamo ne parliamo poco
Come se i tempi possono stare ad aspettare nostre risposte e come sono scontro non fosse immediato
Sono solo il sindacato dei pensionati che si occupa di questo problema i lavoratori attivi che sono i colpiti
Da questo offensiva vi trovo francamente ancora lo diceva la mano alla relazione che lo riprendo di trova ancora spettatori di questo processo che ripeto se non mettiamo sotto controllo
Rischia di mettere in discussione compagni non solo il salario il potere contrattuale
Ma rischia di mettere in discussione la stessa esistenza in Italia come in Europa di una forza politica progressista di sinistra di scalinate lentissimo in discussione i principi su cui siamo cresciuti e abbiamo avuto una funzione storica
E attenzione
In questo loro attacco fatto nuovo
I neo liberisti
Se non interveniamo subito
Hanno la possibilità di una base di massa
Il loro messaggio arriva a strati sempre più vasti dei ceti emergenti
Quelli con cui il sindacato non riuscito purtroppo a stabilire un rapporto i quadri tecnici dirigenti d'azienda ma rischia di parlare anche agli strati alti della classe operaia
Per cui se non colmiamo rapidamente il ritardo ripeto gli effetti saranno devastanti non solo nell'azienda quand'era nostra esistenza della nostra forza contrattuale rispetto ai grandi problemi di divenire sociale
Come rispondere allora
Io in questo loro disegno
Insieme e servendomi di un'antica lunga preziosa elaborazione del movimento sindacale unitario
Ho colto quello che mi è sembrato il punto debole
Per lanciare questo messaggio dell'ognuno per sé
Del sistema pubblico che non ce la faceva più
Per diffondere questa paura
L'impressione potrà più pagare le pensioni
In uno studio Banca d'Italia eliminata che peraltro continua delle cose serie c'era contenuta una frase che per me è stata rivelatrice
In buona sostanza si diceva in questo studio sapete qual è il modo vero in modo concreto
Di
Portare avanti l'ognuno per sé il mercato che non ha più regole
E ottenere una certa dichiarazione di insolvibilità del sistema pubblico di sicurezza sociale
Se lo Stato se l'Inter si dice che non ce la fa più
Che sull'orlo del crack che sull'orlo del collasso nella gente comune si diffonde il bisogno di un'altra protezione della protezione privata dei fondi pensione privati
Il bilancio parallelo che abbiamo predisposto ha voluto smontare questo anello decisivo del loro disegno
Ha voluto sostituire all'allarmismo quante volte compagne e compagni
Abbiamo creduto di fare politica di sinistra giocando con più uno nell'essere noi più catastrofisti degli altri abbiamo cambiato invece registro
Abbiamo sostituito all'allarmismo l'analisi e con l'analisi abbiamo dimostrato che i fondi previdenziali dell'INPS depurati dagli oneri impropri sono in attivo
E che insieme a questo abbiamo un altro fenomeno singolare
Che i lavoratori attivi che pago i contributi per sostenere le pensioni ripeto se fossero
Scaricati dagli oneri impropri non soltanto avrebbero i loro fondi la tv insieme agli artigiani e commercianti ma già oggi danno una solidarietà alle in prese c'è una solidarietà alla rovescia i poveri che pagano il Ricky ora queste nostre cifre possono essere discusse queste nostre cifre possono essere commentate corrette ma la tendenza è questa
Se la tendenza è questa però compagni arrivo rapidamente alla seconda parte del mio intervento attenzione
A non leggere quest'operazione verità che noi abbiamo fatto
Come
Come dire
Una iniezione di tranquillità che dice problemi non esistono le cose vanno bene come sono possiamo difendere l'esistente non sanno più interessati alla riforma del sistema di sicurezza sociale
Questa sarebbe una lettura sbagliata di retroguardia i problemi esistono
Quando io separo oneri assistenziali dagli oneri impropri
Che sono badate bene a danno qualcosa come quarantasei mila miliardi di oneri impropri tra oneri assistenziali a trasferimenti alle imprese sorge il problema chi paga questi oneri impropri
E allora sorge un grande tema di riforma
Una grande lotta che richiede perciò la mobilitazione dei lavoratori attivi
Sorge il problema che se io questi oneri impropri non voglio farle pagare come oggi avviene con i contributi da lavoratori dipendenti o dei lavoratori autonomi artigiani e commercianti debbo farli pagare a qualche altro
Debbo chiedere il prelievo fiscale sono fini sociali quelli che si perseguisse dicono con l'assistenza con il sostegno alle imprese che debbono quindi essere pagati dalla collettività
E allora sorge il grande problema prioritario
Della riforma fiscale da non limitare soltanto alla contrattazione fiscal drag che da non limitare soltanto l'ipotesi che il sindacato contratta tutto
Ma da farlo diventare terreno su cui si aggregano le forze che vogliono riformare lo Stato sociale per potere porre il grande problema dell'imposta sul patrimonio per potere porre grande problema di una diversa giustizia fiscale
Qui possiamo unire tante forze
Ma questo tema acquista una priorità decisiva per riprendere il nostro ruolo riformatore seconda questione
Quando io classifiche definisco gli oneri assistenziali ebbe sorge un problema non soltanto di chi li paga
Ma questa assistenza erogata dallo Stato italiano è quella che ci piace
O dobbiamo avere anche una nuova politica assistenziale
Faccio solo un esempio
Il settanta per cento dalla spesa sociale in Italia viene erogato attraverso trasferimenti monetaria di personalmente credono consumo ma non crea un investimenti non crea un'occupazione
La spesa sociale quindi rischia di essere alternativa la spesa per investimenti occupazione perché non ci mettiamo alla testa di un grande movimento di riforma che vuole bloccare la crescita della spesa sociale ma nello stesso tempo qualificarla
Qualificarla perché una parte di essa sia tradotta nella creazione di servizi sociali che soddisfano Mevio ai bisogni dei cittadini è creano anche possibilità di occupazione
E la terza cosa infine che sorge sulla base dell'iniziativa per l'abbiamo preso e quella
Di
Della nuova previdenza e su questo voglio fermarmi un momento prima di avviarmi rapidamente alla conclusione
Attenzione compagni
Lo Stato non può dare tutto a tutti
Al neoliberismo non rispondiamo con un cieco statalismo
Il cuore della riforma previdenziale a mio modo di vedere
Nelle tesi della CGIL ci sono riferimenti in questo senso che secondo me questo congresso dovrebbe approfondire e precisare
Il cuore della riforma previdenziale consiste nel sapere coniugare
Il massimo di protezione sociale che lo Stato deve darmi una pensione dell'INPS che sia rispettosa dei contributi dei lavoratori
Ma nello stesso tempo coniugare a questo anche una forma di previdenza privata
Il nuovo sistema previdenziale è un misto di previdenza pubblica previdenza privata
Solo che questo misto a secondo di come se lo si realizza sovverte i principi di solidarietà o ricostruisce nove principi di solidarietà
Noi ripeto non dobbiamo rispondono neoliberismo arroccandoci soltanto come difensore dello Stato
Lo Stato deve assicurare alle prestazioni medie giuste sulla base dei contributi ma è inevitabile che ci sia una previdenza privata si tratta di vedere soltanto come costruirla io dico sui principi di solidarietà
Quando costruirla io dico non con i contratti ma prima ci vuole la riforma che fissa la legge dopo i contratti si tratta di stabilire tra chi costruì
E da questo punto di vista permettetemi avviando più rapidamente alla conclusione di dire
E nel Parlamento in questi giorni in discussione nuovamente
Il disegno di legge sulla riforma di stiamo pensionistico
La mia opinione voglio dirlo apertamente
E che questo disegno di legge non risolve i nodi del nuovo sistema che dobbiamo creare ma crea le condizioni per risolverlo non affronta i problemi di finanziamento
Ma facendo chiarezza nei conti dell'INPS crea le condizioni per risolvere prefinanziamento per cui mi permetto da questa tribuna
Di dire
Questo disegno di legge si approvi al più presto si definisca questa fase e poi subito dopo se ne apra un'altra in cui costruiamo il nuovo sistema previdenziale che deve realizzare
Ripeto questa coniugazione tra i principi della democrazia e dell'uguaglianza i principi della libertà dell'individuo
Io compagne e compagni ho finito permettetemi soltanto una considerazione nel vivo del dibattito al Congresso
Io ho subito chiuso scusandosi ho preso qualche minuto forse in più di quello che mi spettava
Da come ho cercato brevemente spero chiaramente
Illustrare alcuni passaggi del nostro lavoro
Attorno ai temi della sicurezza sociale
Appare chiaro
Una cosa
Che il problema
Per noi della CGIL per il movimento sindacale unitario
Non è quello di scegliere
Se ritornare in fabbrica
O se discutere col Governo
Se costruire potere contrattuale nell'azienda o invece continuare con le contrattazioni nazionali
Ma è l'uno e l'altro di questi problemi ed è anche ed è anche ed è anche
Ed è anche saper accompagnare alle questioni della ridefinizione del potere negoziare della politica economica una ridefinizione dalla politica sociale qui anche noi produciamo tanta schizofrenia
Quando andiamo a contrattare i prepensionamenti contratti di solidarietà il part-time lo facciamo con una certa allegria scaricando sulla previdenza pubblica i costi di questa operazione possiamo continuare in questo modo
O dobbiamo invece ridefinire un disegno complessivo in cui tentiamo
Di rinverdire di rimettere assieme quei due punti della crescita della sinistra in Europa
Appunto sviluppo economico e redistribuzione
Che sono stati messi in crisi le grandi problemi che hanno sconvolto l'economia mondiale mattino dobbiamo sapere di costruire e nel ricostruirla io voglio soltanto aggiungere
Che i principi nostri mantengono la loro validità solo che vanno saputi chiaramente ripensare
Uguaglianza non può essere uguali carisma economico
Uguaglianza e altra cosa
Uguaglianza significa
Ammettere che possono esistere delle differenze retributive
Ma contemporaneamente governare queste differenze difendendo i principi di redistribuzione solidarietà che sono propri della sinistra e dalla migliore tradizione cattolica
Democrazia non è annullamento delle diversità
Ma è capacità di governare queste diversità secondo Fini valori anche etici superiori che costruiscono una società diversa noi possiamo se sappiamo ripeto dare questa circolarità alla nostra riflessione pensare insieme intervenire assieme sui problemi dello sviluppo data redistribuzione del potere negoziale della solidarietà sociale
Possiamo da questi nostri lavori come è sempre stato nostro della CGIL dare un contributo ai bisogni dei lavoratori dare un contributo all'Avvenire dà la democrazia italiana
Allora la parola
Il compagno Fausto Vigevani segretaria confederale CGIL
Cari compagni la caduta del dollaro il crollo del prezzo del petrolio offrono al Paese al sindacato alle forze che vogliono essere del progresso
Un'occasione straordinaria probabilmente irripetibile
Il nostro congresso devi dire con grande nettezza e con grande determinazione una parola inequivoca chiara su questa questione essenziale
Perché si tratta di questione decisiva per la possibilità o meno la volontà o meno di cambiare o non cambiare affatto anzi peggiorare le condizioni strutturali del nostro Paese
Intanto incorre in con poco rincominciare a dire dei no molto precisi no alla proroga pura e semplice dalla fiscalizzazione degli oneri sociali decisi dal governo
No al trasferimento alle imprese della riduzione delle tariffe elettriche adiscono subito mestizia no alla riduzione del prezzo dei carburanti al consumo
No ad un ulteriore alleggerimento della pressione fiscale a prevalente a vantaggio dei redditi medio-alti e del lavoro autonomo
Questi nostri no
Debbono essere dettati dalla precisa convenzione di un'opportunità irripetibile per il Paese
Di disporre d'un colpo di ingentissime risorse per investire in questioni vitali come il lavoro il Mezzogiorno l'innovazione la ricerca e la scuola
Ma anche nella convinzione
Che sottesa alla logico un po'mio pecche un po'meschina della redistribuzione dalla torta c'è nel conservatorismo nostrano nell'imprenditoria rampante
E nella calante moda neo liederistica l'idea che in qualche modo si possono determinare le condizioni di sviluppo degli anni Cinquanta
Tonificante alla domanda dei consumi finali le esportazioni riducente riducendo i costi dall'impresa
Sulla base di un esercito di disoccupati di riserva il basso prezzo delle materie prime il contenimento dei salari l'aggravamento delle condizioni del Mezzogiorno con sullo sfondo le difficoltà e le debolezze del movimento sindacale
Credo che sia facile dire questi no
Non altrettanto naturalmente riuscirà a fare concrete proposte alternative
Per vincere contro l'assalto degli Hakka parlatori il movimento sindacale
E in primo luogo la CGIL
Hanno davanti a sé il compito urgente di riconquistare nella società italiana in tutte le sue componenti il prestigio il peso la legittimazione di soggetti autorità politiche sociali autonome
Capaci di una nuova progettualità ispirata è permeata dal recupero e dal rilancio forte dei valori dalla solidarietà e dall'uguaglianza
Capace di battere le tendenze alle lacerazioni alle divisioni
Del tessuto sociale a partire dalle tendenze settoriali visti che corporative pure presenti nel mondo del lavoro
Per fare questo occorre che l'intero movimento sindacale ma in primo luogo noi la CGIL ci muoviamo decisamente nel senso del rinnovamento dall'Unità
Rinnovamento è unita sono due facce della stessa medaglia
è impensabile un rinnovamento che non presupponga l'unità con un valore e non solo come condizione indispensabile alle lotte alle conquiste dei lavoratori L'Unità non apprezzi mentre i prezzi dalle divisioni hanno segnato le vicende più tragiche più drammatiche dal movimento operaio in tutta la sua storia
Ma questa è ancora una visione strumentale dall'Unità
Una concezione un bisogno autentico dall'Unità
Come valore presuppone il riconoscimento del pluralismo sociale culturale politico presente anche tra i lavoratori comune lievito con un fattore positivo non solo Comune elementare concezione della democrazia
Come fattore decisivo di arricchimento di ciascuno perché ci costringe a guardare gli uomini lavoratori per quello che sono
Con ideologia opinioni politiche diverse
Non riducibile a schemi interpretativi a semplificazioni di maniera a visione economicistiche sociologismi o ideologismi che non reggono alla prova del dinamismo sociale
E dei comportamenti soggettivi e collettivi sul lavoro e fuori dal lavoro di milioni di uomini e donne che poi conto non è i rapporti con il sindacato e nel sindacato
Ma anche l'unità senza rinnovamento non ha alcun futuro davanti a sé
Io resto ancora convinto che la crisi dall'Unità la crisi di democrazia e di autonomia del sindacato italiano e della CGIL
Sono figli dalla crisi di strategia del sindacato sono figli dalla scomparsa di tante certezze ideologiche di tanti elementi di identità di quadri di militanti di dirigenti
Sono il frutto dal venir meno delle condizioni economiche sociali di lavoro sulle quali si è costruita la cultura politica economica la concezione la pratica rivendicativa di diversi decenni nella CGIL e nella sinistra quell'insieme di storia di esperienze di lotte che hanno definito ognuno di noi e la CGIL per decenni oggi debbono misurarsi con cambiamenti irreversibili nella società dell'impresa e dell'economia
Devono misurarsi con cambiamenti di costume di mentalità di aspettative di bisogni che troppo spesso trascuriamo ignoriamo
Che interagiscono con i cambiamenti visibili dei modi di produzione di organizzazione sociale e civile nel lavoro e fuori
Devono misurarsi con l'acca rapidità talvolta sconvolgente dei processi economici sociali e della comunicazione
Così che c'è sempre qualche forza sociale ieri le donne e i quattrini oggi di nuovo il movimento degli studenti o altre forze come i medici che ci sorprendono ci trovano tutti nessuno escluso impreparati o in ritardo
Alla fine non riusciamo più nemmeno a capire in tempo e a capire bene cosa avviene nel campo dove noi prima e meglio di ogni altro dovremmo sapere cosa cambia come e in che direzione
Parlo della classe operaia dei lavoratori dell'industria dell'agricoltura
Le grandi innovazioni tecnologiche organizzative ne riducono il peso numerico all'interno dell'impresa cambia il modo di lavorare
Certe figure professionali crescono di numero e sono oggi decisive per la organizzazione la strategia dall'impresa
Penso perciò che avere con noi o contro di noi queste figure è essenziale per il potere del sindacato per difendere rappresentare meglio tutti i lavoratori
E che se non avremo dalla nostra parte questi lavoratori non riusciremo a tutelare e difendere gli altri il nostro esercito
Non si tratta quindi di cambiare io esercito di perderne qualcuno
Ma al contrario si tratta di sapere che il nostro esercito sta cambiando e ancora cambierà mentre mi sorge uno nuovo e che bisogna conquistarli tutti sapendo che oggi e nel futuro nessuna parte può fare per tutti
Non credo ai tramonti di chicchessia
Penso che almeno per qualche decennio saranno ancora i lavoratori seppure molto diversi ma su sempre lavoratori entro i sistemi lavorativi diverse
Con tecnologie avanzatissime a produrre automobili o frigoriferi o vestiti o concimi a coltivare campi a costruire case nelle grande come la piccola impresa
è certamente vero che oggi c'è per fortuna un processo di industrializzazione dei servizi dalla pubblica amministrazione nel senso che i criteri di gestione devono ubbidire a parametri di efficienza di efficacia di produttività
Altrimenti nell'accordo del pubblico impiego non avremmo puntato alla contrattazione decentrata al rapporto con l'utenza al costo e la qualità dei servizi
Ma ciò vale anche per i trasporti o per la distribuzione ma è altrettanto vero che c'è un processo di terziarizzazione dalla grande impresa industriale
è vero che progettazione marketing governo dei Sistemi Complessi strategie di mercato diventano decisivi prima e più ancora dalla fase dell'organizzazione della produzione
E in tutti nella grande impresa come nei servizi il lavoro non si organizza più prevalentemente per modelli taylorista ICI ma sempre più per e obiettivi e progetti quasi di tipo libero professionale
Tanto è vero che la contrattazione dovrà svilupparsi sempre più per funzioni per sistemi fino a sfiorare anche la rappresentanza o la tutela dalla contrattazione individuale nella fabbrica come negli ospedali
Ma quando penso a ciò che dobbiamo cambiare penso anche il modo col quale per anni per decenni abbiamo considerato la pubblica amministrazioni trasporti servizi
Se per anni questi settori hanno rappresentato per noi quasi esclusivamente un problema irrisolto per una migliore condizione di vita i cittadini di questo Paese mentre l'economia e le imprese si sviluppavano oggi non è più così
Oggi lo stato della pubblica amministrazione dal lavoro pubblico dei trasporti dei servizi è contemporaneamente una grande questione sociale e una grande questione economica perché così come sono
Freno no impediscono lo sviluppo nazionale pesano sui conti dall'impresa come dello Stato sono una palla al piede per la soluzione della questione meridionale
Dobbiamo noi riformare lo Stato sociale noi dobbiamo abbandonare concezioni statalisti che se non vogliamo soccombere schiacciati tra le ragioni del debito pubblico e le campagne di privatizzazione dalla previdenza dalla sanità e della scuola
Noi non possiamo più consentire che le sirene del privato sfruttino un malcontento crescente di massa
Dobbiamo invece saper scegliere se vogliamo imporre il carattere universale di certe prestazioni sociale il carattere pluralistico e l'efficienza della scuola pubblica insieme a prestazioni regolate in rapporto al reddito
Dobbiamo decentrare responsabilizzare i centri di spesa restituire facoltà ai positive i comuni dare autonomia all'università alla scuola realizzare forme nuove di al più di autogoverno ai servizi
Dobbiamo superare le nostre parziali e limitate visioni guardiamo agli anziani
C'è certamente ci sarà una questione legata a livello monetario della pensione
Ma la questione degli anziani non è più soltanto è solo per una parte una questione di reddito insieme a milioni di anziani uomini e donne che non hanno una pensione adeguata ce ne sono molti di più che soffrono nuova terribile povertà
Quella della solitudine dall'isolamento anche se hanno la pensione
Incominciare a pensare allora costruire servizi reali nuovi per milioni di anziani soli forse vale di più dalla prestazione monetaria
Noi abbiamo la necessità e l'urgenza di ricostruire un nostro ruolo nella società italiana nuovo per le nostre idee la nostra cultura i nostri obiettivi le nostre strategie
Ciò è possibile se decidiamo che dobbiamo rappresentare tutti i lavoratori
E nulla da parte ma soprattutto se il lavoro il pieno impiego diventano veramente la nostra strategia l'idea forza il metro il parametro col quale misurare le nostre scelte di politica economica e di politica contrattuale
L'idea del Patto per il lavoro devo uscire da questo nostro congresso comunque rande dovere collettivo
Che noi assumiamo ma che proponiamo anche per tutta la società italiana per lanciare far vincere valori di solidarietà di uguaglianza di democrazia autentica che sono i valori costitutivi non solo del sindacato ma di ogni forza di progresso
Ma devo uscire anche come una proposta che in primo luogo noi rivolgiamo a CISL UIL perché nelle prossime settimane
Impegnando le nostre migliori energie e sollecitando organizzando quanto di meglio della cultura tecnica scientifica sia possibile riunire con noi
Dobbiamo incominciare a delineare i termini di un progetto di un programma per il lavoro ho letto un articolo di Sylos Labini di grande interesse
Franco Marini in una bella intervista sul manifesto anticipato questa esigenza la UIL non è da meno il compito non è facile ma è ineludibile e senza alternative
Dopo abbiamo Carire hanno gli stessi prima che con altri alcune grandi questioni divine
Nel corso del dibattito congressuale esorta è emerso una sorta di contrapposizione
Tra le necessità di recupero di potere contrattuale nelle aziende e la proposta di patto per il lavoro
Talvolta è parso che il recupero di potere contrattuale fosse un prima indispensabile rispetto a un poi del lavoro dell'economia del Mezzogiorno
A chi ha sostenuto sostiene queste tesi io voglio ricordare non solo che il prima e il poi è sempre stato giocato contro Dinoi
Contro l'avvio di un processo riformatore
Ma soprattutto che il grande potere contrattuale dagli a fine degli anni sessanta e dei primi anni settanta
Usato come leva per le riforme
Poiché non seppe misurarsi con la politica con l'economia con le istituzioni lo Stato con un sistema e forze politiche sociali culturali religiosi professionali articolate e complesse
Non produsse affatto risultati proporzionali al nostro grande potere contrattuale di allora
Ma voglio dire di più
Non credo non ho mai creduto possibile un grande indispensabile e urgente recupero di potere contrattuali fuori senza un quadro generale di politiche per il lavoro il Mezzogiorno lo stato sociale
Fuori o in assenza dalla lotta politica per cambiare riformare senza decorrenza i vincoli le saldature necessarie frazione rivendicativa e lotta per una diversa politica economica ma se tutto ciò è vero il Patto per il lavoro deve diventare Progetto i contenuti obiettivi deve diventare azione che individua le controparti le azioni di lotta
Anche il Patto per il lavoro deve essere cioè contrattazione oppure resterà solo una grande ispirazioni ideali dobbiamo chiarire fra di noi la questione dello sviluppo di quale sviluppo parliamo e di quale rapporto esiste o può esistere tra questo sviluppo e l'occupazione il Patto per il lavoro
Il vecchio sviluppo quello che oggi il padronato rilancia può esserci ma contro di noi contro il Mezzogiorno contro il lavoro l'antica relazione lineare tra crescita degli investimenti e crescita dell'occupazione non esiste più
La produttività le innovazioni che risparmiano lavoro fanno più veloce della crescita del prodotto interno lordo
Questo è il problema occorre allora che la questione lavoro venga assunta dallo Stato dal governo dalle istituzioni
Che una politica di sviluppo assomma il vincolo estero della bilancia commerciale come questione di fondo
Ridurre il deficit agroalimentare quello energetico quello chimico quello che i tecnologico ha un valore innovativo meridionalistiche occupazionale decisivo per il futuro del Paese
Cioè più futuro compagni più Scienza più cultura degli straordinari scenari della via tecnologia dalla genetica dell'uso spinto dall'innovazione per ridurre il vincolo estero a vantaggio del Mezzogiorno e del Paese di quanto ognuno di noi posso immaginare
Se questo è lo sviluppo allora siamo d'accordo
Ma sviluppa il Patto per il lavoro e anche una dedica la riforma dalla pubblica amministrazione dei grandi servizi collettivi che quattro cinque milioni di lavoratori debbono conquistare per la dignità la professionalità l'autonomia il valore del loro lavoro
Sviluppo e Patto per il lavoro sono quindi una grande rinnovata sono anche una grande rinnovata battaglia per l'equità fiscale per non fermarci ai poli importanti risultati sull'IRPEF
Pertanto sale titoli pubblici e patrimoni per ridurre anche ma non solo per questa via l'altro fondamentale vincolo del reddito pubblico del debito pubblico che limita i comprime la necessità dello sviluppo
Lo sviluppo e la grande battaglia della riduzione del tempo di lavoro sviluppo allora deve essere una rinnovata progettualità per creare lavoro e con il lavoro redistribuire ricchezza
Ma per fare questo non dobbiamo commettere l'errore di anteporre le alleanze necessarie al progetto per il lavoro
Deve essere il Patto per il lavoro i suoi contenuti di politica economica di riforma del mercato del lavoro di riforma dello stato sociale dalla pubblica amministrazione
E della scuola del bisogno straordinario di conoscere e di sapere la scelta del mezzogiorno a definire l'alleanza e non viceversa
Possiamo così facendo uscire dalle difficoltà di questi anni la CGIL deve tornare a essere una cosa grande per la Società italiana per il Paese
Perché come dice ha detto ieri l'arma l'Italia ha bisogno della CGIL e devo dire anche per merito di Luciano
Ma non potremo dire nulla al Paese
E nemmeno alla forza della sinistra se non costruiremo un progetto di cambiamento
Un progetto di nuova solidarietà e di nuovo uguaglianza un'alternativa possibile con un nuovo patto di unità tra i lavoratori tra di noi con gli amici e i compagni della CISL e della UIL
Negli ultimi anni abbiamo rischiato di distruggere qualcosa di ben più grande di una sigla o di una ragione politica
Noi abbiamo fatto lotte potrebbe dovremo fare notte potremo vincerla o perderla e potremo combattere con opinioni diverse tra di noi battaglie politiche accesissime
Una cosa compagni non potremo e non dovremo più fare dimenticare ciò che siamo la solidarietà
La passione civile e politica che nella CGIL ci ha uniti per anni oltre ogni divergenza oltre ogni diversità di opinioni che in tanti giorni drammatici sembravano scomparsi dimenticati scoprendo cd improvviso nemici
Le ragioni della politica sono grandi ma le ragioni dalla stima dell'affetto della solidarietà tra gente come ciascuno di noi devono esser sempre ancora più grandi anche per questo compagni la CGIL e quella grande cosa che
Compagne e compagni
Siamo particolarmente lieti
Dida è ora la parola
A Domenico Rosati presidente De Napoli
Il titolo
Del vostro congresso la sua prima intenzione il Patto per il lavoro
Suscita la spontanea sintonia delle ACLI
L'organizzazione dei lavoratori cristiani che ancora una volta ho l'onore di rappresentare al vostro congresso e della quale porto a voi il saluto più fraterno e sincero
Già
Nella precedente tornata dei congressi sindacali e in tutte le sedi del confronto unitario
Le ACLI si sono fatte portatrici della esigenza di un errore vera e propria Alleanza sociale per il lavoro così l'abbiamo chiamata ma è la stessa cosa
Che non escludesse accordi e patti di tipo contrattuale o di scambio politico tra le parti sociali ed il governo
Ma che fosse dicevamo un momento di promozione popolare di presa di coscienza e di impegno sulla necessità di aprire una prospettiva nuova e adeguata alla domanda di lavoro
Io devo sottolineare me lo permetterete
Che questi idea dell'alleanza o del patto non ha fatto ancora finora i progressi necessari nel modo di pensare della gente e nelle risoluzioni politiche
Non è diventata punto di riferimento per strati gruppi c'è io organizzazioni democratiche
Come crocevia di una solidarietà che interessa milioni di giovani di donne e di famiglie
Grande è perciò cari compagni ed amici la nostra soddisfazione
Nel registrare l'enfasi con cui non solo la relazione ma l'intero dibattito preparatorio o di questo congresso hanno posto all'ordine del giorno come ha detto ieri lama
L'unificazione di tutte le forze segmentate e corporativi Zarate dalle tendenze spontanee che la società in cui viviamo sviluppo ogni giorno
L'unificazione attorno all'obiettivo di una nuova politica dell'occupazione
Che coinvolga la stessa contrattazione e investa non solo il mercato del lavoro ma l'intero arco delle scelte di politica economica e sociale
Noi stiamo vivendo un cambio d'epoca che ci mette di fronte a una situazione paradossale
Probabilmente ci stiamo avvicinando nei Paesi sviluppati
A forme di società che saranno complessivamente sempre più ricche in termini materiali
Ma con una divaricazione sempre più marcata tra la minoranza dei ricchissimi e la maggioranza Daryl relativamente poveri
In ogni caso la maggiore produzione di ricchezza materiale non sarà il rapporto diretto con l'espansione delle prestazioni lavorative che sono destinate sempre di più
Ad essere sostituite dall'opera degli automi
Ma se è così
O si va a uno scontro di portata incontrollabile o si torna l'idea che la ricchezza prodotta basso divisa in modo da soddisfare le esigenze collettive
E questo può avvenire solo in due modi o c'è un principe
Che elargisce assistenza per tenere buona la gente o si articolano in modo diverso le attività umane e quindi si distribuisce anche il lavoro in modo diverso sul territorio nelle fabbriche negli uffici e lungo tutto il ciclo vitale di ogni persona
Da questo punto di vista si comprende bene che il Patto per il lavoro alleanza come preferiamo noi non è impresa di breve respiro e soprattutto non è un fatto indolore
La redistribuzione di cui parlo
Non può avvenire senza intaccare gli applausi vostri sul fisco lo dicono continuamente senza intaccare profondamente i processi meccanici di accumulazione destinazione e ripartizione delle risorse
E questo esige che si costituisca una volontà politica che non riguarda solo il governo e il Parlamento ma che concerne l'intera società
Vale a dire tutte le persone e le formazioni sociali
La volontà politica di affermare
Che il primo vero obiettivo da perseguire oggi e quello della creazione di nuovo lavoro lavoro in quantità e qualità sufficienti
A caratterizzare una nuova fase di sviluppo economico sociale e democratico
Le vostre tesi
La vostra autocritica che sentiamo anche nostra
Il vostro impegno ci assicurano che la forza della CGIL unità quella di tutto il movimento sindacale
E delle forze sociali culturali religiose che vogliono dare una risposta alla crisi di speranza
Che si toglie soprattutto fra i giovani e il Mezzogiorno questa forza può essere a questo punto decisiva per rilanciare un impegno troppo a lungo sopraffatto da altre scelte
Contrabbandate come priorità
Io credo di convergere sull'analisi impietosa della relazione
Quando constato che non c'è non c'è ancora e forse a guardar bene non c'è mai stata
Una piena consapevolezza politica sul carattere determinante della scelta dell'Obiettivo lavoro come il fine della politica per chi non abbia smarrito la bussola
Che serve a orientare le trasformazioni lo sociali verso l'umanizzazione della vita il fatto che oggi a differenza degli anni passati
Improvvisamente si determinano alcune condizioni esterne il petrolio e il dollaro
Per dare respiro all'economia del Paese non è stato ancora colto come un'opportunità strategica per attivare un complesso di scelte di politica economica e di intervento sociale
Capaci almeno di invertire subito la tendenza nel campo dell'occupazione
Nessuna forza sociale responsabile può lasciar cadere l'appello e la sfida che voi lanciati
Non ci possiamo accontentare amici e compagni di apprendere ad esempio quasi per caso
Che il piano per l'occupazione da tempo elaborato in sede di ministero del lavoro ha superato bensì l'esame parlamentare ma soltanto come un allegato al bilancio di previsione dello Stato
è una notizia che sarebbe importante
Ma perde di rilievo perché non c'è stato un dibattito adeguato e soprattutto perché le scelte di politica economica del governo
Non sono state riconvertite in funzione degli obiettivi di creazione di lavoro che pure quel piano enuncia mio giudizio in modo corretto
Anche per queste ragioni la sfida è giustificata e per quello che la mia organizzazione può rappresentare in termini di elaborazione culturale e di spinta sociale
Voi dovete sapere fin da ora compagni ed amici della CDL e le ACLI non mancheranno all'appuntamento
Si avvicina
Cari compagni della CGIL
Una ricorrenza a tutti noi cara il quarantesimo anniversario della fondazione della nostra Repubblica
Le massime autorità dello Stato sembrano orientate disposte a celebrare l'avvenimento con gesti significativi
Si tratti del ripristino solenne di una festività o di pur controverse amnistie
A me sembra non improprio avanzare una proposta
Che può se raccolta e approfondita intrecciare insieme obiettivi concreti e motivazioni ideali della nostra convivenza civile
Diamoci appuntamento attorno al due giugno di quest'anno
Per definire in modo risolutivo un autentico programma per il lavoro che sia all'altezza delle esigenze dei tempi ed è lo spirito di una repubblica che proprio sul lavoro proclama di essere fonda
Una convenzione per il lavoro ha proposto ieri Lettieri ne ha parlato
I tre per assumerà la responsabilità non già di rifondare ipotetiche seconde e terze Repubbliche ma di rifondare compagni il lavoro in questa Repubblica
Un passaggio della relazione ha particolarmente attirato la mia attenzione
E quello in cui si afferma che la funzione del sindacato di fronte alle masse popolari
Può esaltarsi non solo con la necessaria indicazione di riforme profonde
Ma anche con il miglioramento della vita quotidiana con la conquista di servizi che consentano agli uomini e dalle in paese di accrescere la loro produttività e di godere condizioni di vita più accettabili
Con differenti accentuazioni e gradazioni tutte le organizzazioni sindacali si pongono oggi su questo terreno è un terreno sul quale il sindacato però non è solo nomadi perfetti idoli di rappresentanza se non quelli che gli derivano dalla capacità e dall'efficacia con cui riesce a dare risposta con i propri servizi alle esigenze che i cittadini manifestano
Oggi però le domande di servizio si sono molto ampliata i bisogni di assistenza di tutela e di consulenza si sono enormemente estesi
E si sono anche fatti più sofisticati i metodi di intervento che sempre di più coinvolgano anche agenzie esterne al movimento dei lavoratori
Si pensi al all'irruzione spontanea o pilotata ne parlava poco fa il presidente dell'INPS Militello delle compagnie d'assicurazione nel campo previdenziale
E si pensi per citare una recente valida iniziativa della CISL all'uso del sistema bancario come acceleratore della fruizione del diritto alla pensione
Ma sono sconfinati gli ambiti nei quali si può manifestare anche in forme Pimpi sconosciute l'attività di servizio delle strutture associative sindacali e non sindacali
E ci sono qui due interrogativi
Il primo è se sia davvero e sempre inevitabile
Che nel campo della prestazione dei servizi sociali
Si debba procedere in modo scoordinato senza ricercare forme di raccordo che rendano meno aspra la concorrenza e soprattutto riducano gli spazi degli interventi speculativi
Mi domando ad esempio se non potrebbero essere gli stessi istituti previdenziali a partire dall'INPS a stipulare dirette convenzioni con le banche per ridurre gli effetti negativi dei ritardi nell'erogazione delle prestazioni
Il secondo interrogativo riguarda i modi con cui riformare lo Stato sociale con l'intervento delle espressioni organizzate della società civile
Se si vuole davvero realizzare questo obiettivo bisogna dichiarare preliminarmente
Che l'opera non può riguardare soltanto il sindacato
Anche nella sua forma estensiva e popolare di sindacato dei cittadini ma deve coinvolgere tutte le forze vive culturali politiche e religiose presenti sul territorio
Tutti compagni ed amici parlano di Società Civile ma non tutti intendono la stessa cosa si tratta di sapere se le propensioni vanno nella direzione dello sviluppo di una società civile per così dire a fa una limitata cioè con pochi soggetti tipici e tendenzialmente istituzionalizzati oppure se vanno verso un incoraggiamento ed un sostegno alla promozione e dalla vitalità
Di un insieme pluralistico di momenti associativi anche fortemente differenziati ma capace di arricchire e soprattutto di ricambiare continuamente il tessuto sociale
C'è un teste in Parlamento su questo punto una proposta di legge che ha come primo firmatario l'onorevole Bassanini e raccoglie l'adesione di tutto l'arco costituzionale
Ma non è detto che possa raccogliere i consensi necessari in Parlamento o che li abbia fuori dal Parlamento e sarà importante
E su questo tema il sindacato si pronunci al più presto
Noi delle ACLI continuiamo a ritenere e una società civile viva autonoma capace d'iniziativa non può essere mai un ostacolo per il sindacato e che soprattutto nelle prove attuali è per il sindacato un alleato indispensabile
L'unità del sindacato e dei lavoratori la solidarietà del popolo attorno ad una grande costruzione di democrazia di giustizia sociale una solidarietà di classe vissuta in forme nuove nelle nuove configurazioni di una società che si trasforma rispetto al modello industriale classico
Solidarietà e unità due valori dare incarnare continuamente perché sono essi al di là dell'involucro il patrimonio vitale del movimento dei lavoratori
Questo congresso della CGIL proverà naturale
Che io accosti terminando il mio intervento questi due valori di solidarietà e unità alla lezione etica e politica di Luciano lama
La lezione e l'esempio di lama sono patrimonio di tutti i lavoratori indipendentemente dalle collocazioni ideali e politiche
I lavoratori cristiani delle ACLI hanno sempre voluto bene a Luciano lama nelle convergenze nella divergenze
Alla stessa maniera fraterna con cui hanno voluto bene lasciatemelo ricordare a Giuseppe di Vittorio
Io non potrò esserci domani sera quando è previsto il saluto del Congresso a Luciano lama me ne dispiace per un verso per un verso sono lieto perché non mi piace commuovermi
Ma nel momento in cui prendi commiato dalla tua CGIL carovana
Io desidero andare al di là del rimpianto e della commozione
Voglio dirti qui ed ora come voglio dire a tutta la CGIL
E se è lecito al mondo politico e perché no al Polo stesso partito
Chiede le tue qualità e risorsa di uomo e di dirigente c'è ancora un enorme bisogno e ti dovremo ancora chiede Archivolto sapendo che molto può fare ancora dare alla causa della democrazia e della perciò non vi è un concetto si tratta ma di un cambio di espressione di un'attenzione che rimane identica e che sentiamo profondamente comune
Così come comune
Nella intenzione nelle opere resta con tutta la CGIL l'impegno per superare la stretta di un passaggio dai quale dobbiamo uscire tutti DiVersi ma tutti i più fermi nella convinzione
Che solo la solidarietà e L'Unità potranno liberare il nostro futuro buon lavoro
Abbiamo sentito
Confermate nelle Paola Di Domenico Rosati
La profonda simpatia
Abbiamo sentito confermate nelle parole di Domenico Rosati
La profonda sintonia che lega la nostra organizzazione alle ACLI e al suo presidente
Sentiamo oggi particolarmente intenso il messaggio che ci lascia oggi che il sindacato è chiamato a rinnovare non solo i contenuti della sua politica e vendicative ma i valori che ispirano la sua azione
I valori di solidarietà di uguaglianza e di unità che Domenico Rosati CIAI Comitato sono i nostri valori
Compagni e compagne
Daremo ora la parola
Al Presidente del Consiglio
L'onorevole Bettino Craxi
Care delegate
Care delegate cari delegati della Confederazione generale del lavoro
Prendendo la parola davanti a voi
Il rappresentante
Una così importante parte del lavoro italiano
Desidero ricordare innanzitutto
Le nuove speranze di pace che si sono aperte nell'animo nostro
Di fronte ad avvenimenti
Che appena un anno fa sembravano impensabili
Quattro mesi orsono a Ginevra dopo anni di grande difficoltà e di grandi tensioni
Una decisa volontà di pace è stata espressa da parte delle due maggiori potenze
Del mondo
Sono poi seguite anche se in forme ancora polemiche come vedete indicazioni concrete
Che dovranno essere approfondite negoziate
In vista di una importante fase del disarmo mondiale
Io penso che la via giusta è stata aperta anche se il suo percorso sarà probabilmente lungo
Ed è accidentato
Noi sappiamo che la pace il bene maggiore di cui possono godere i popoli
E lo sanno i popoli che non dimenticano le spaventose tragedie sofferte e vissute
Che voglio ripetere questo concetto
Rendendo omaggio ad Olof Palme con le sue parole
è una dichiarazione del compagno palme sulla pace
E comune interesse di tutti i popoli evitare un nuovo conflitto
Su ciò si basa il concetto della sicurezza comune che noi perseguiamo
La sicurezza comune si poggia cioè sull'idea che le forze antagoniste devono agire insieme per prevenire una guerra negoziando una bilanciata riduzione degli arsenali esistenti
Delle misure di fiducia e della l'imitazione di nuove armi
Un costruttivo dialogo tra Est e Ovest tre essenziale a tale scopo
Un dialogo che deve coinvolgere tutti coloro che adottano decisioni politiche
I negoziatori gli scienziati e l'immenso pubblico che ha a cuore le sorti della pace e delle sicurezza in tutto il mondo
Pace e sicurezza indipendenza della nazione sono i principi su cui si è ispirata che si ispira la politica estera italiana in ogni circostanza e di fronte a tutti
Così egualmente abbiamo inteso ed intendiamo come un nostro preciso dovere la difesa dei diritti umani e dei diritti dei popoli ovunque essi nel mondo appaiano minacciati ed offesi
Quando la situazione internazionale era grave
Anzi sembrava volgere al peggio
Chiuso il dialogo
Con una nuova Guerra fredda che si avvicinava alle porte
Noi non abbiamo mai perso fiducia nelle possibilità della distensione internazionale
Abbiamo lavorato con impegno e con convinzione
Per far riemergere quell'elemento di fiducia che si era smarrito nel susseguirsi delle contrapposizioni e delle iniziative unilaterali
Io non dimentico
Quanto siamo stati contrastanti
Accusati di velleitarismo
Il protagonismo inutile
Additati dai super atlantici di granito
Addirittura come elemento infido nello schieramento occidentale
E tuttavia noi eravamo assolutamente certi della utilità della nostra azione
Abbiamo operato entro i limiti delle nostre possibilità che sono pur se
E quelle di un grande Paese dell'Occidente
Abbiamo contribuito al ristabilimento del dialogo e oggi ci troviamo nella posizione di chi può dire di aver visto giusto
E può constatare anche per questo quanto la propria voce sia più ascoltata e più apprezzata
Fra le nazioni
Care delegate cari delegati della CGIL in una cornice consolidata
Di pace
Noi tutti vogliamo sul piano interno più benessere più istruzione più giustizia sociale più eguaglianza lavoro per tutti
è questa la via che irrobustisce le nostre libertà
Che sono già così ampie e diffuse
Il nostro stesso sistema libero e democratico debba essere ulteriormente migliorato e rafforzato
E per questo non si deve esitare a por mano a coraggiose riforme istituzionali
Che un'esperienza pluridecennale di vita democratica e di vita parlamentare indica tutti come riforme utili
Possibili e necessari
Le forze politiche
Hanno radici lontane
E nessuno può dimenticare le proprie
Ma il dovere delle forze di progresso è quello di anticipare e non di seguire il corso della storia
Delle trasformazioni e dei cambiamenti che lo alimentano
Le tradizioni sono molto importanti
E Dio ne raccomando sempre la conoscenza critica
Ed anche talvolta il culto
Ma il futuro che dobbiamo costruire e più importante ancora
Se ci volgiamo a guardare al passato con occhio sereno
Vedremo che in Italia nessuna forza politica ha mai abbandonato il proprio campo e le proprie trincee
E questo rende più doloroso il bilancio delle molte lotte interne che hanno travagliato il mondo e i partiti dei lavoratori riducendo non poco la loro forza e le loro possibilità
Di avanzamento
Se ci spingiamo a guardare avanti
E lontana e quindi al di là delle contingenze politiche di breve periodo
Non possiamo non essere portati a riflettere sul fatto
Che molte delle idee e degli avvenimenti
Che determinarono il corso della storia del movimento dei lavoratori in Italia
Nei primi decenni del secolo
Nel periodo tragico ed è il picco delle rivoluzioni e delle controrivoluzione
E poi a cavallo delle due guerre mondiali
Idea avvenimenti che non possono più valere assegnare il cammino degli anni avvenire di fronte al nuovo secolo che ormai sia avvicina e dai valori ai problemi e dalle necessità nuove che stanno di fronte hanno
L'anno che occorre non ci porta soltanto concrete speranze nel campo del disarmo e della pace
Tutti gli indicatori economici asseriscono che si tratterà di un anno buono di un anno favorevole
Che se ben vissuto e vengo per me potrebbe risultare determinante per il risanamento della nostra economia
Lascio da parte tutte quelle affermazioni più o meno qualunquisti che
E che pure sono diffuse secondo le quali la ripresa economica sarebbe da attribuirsi all'assenza
O alla scarsa incisività del governo dell'economia e che quindi tutto sommato l'imperativo dovrebbe essere quello dell'assoluto lasciar fare
Sono affermazioni che soprattutto fa ci spera di lucrare senza pagare dazi
Ogni persona di buon senso San i lavoratori per primi sanno che l'assenza di adeguate politiche economiche premia automaticamente i più forti
E tra i più forti i fortissimi
Secondo un corso che non risulterebbe alla fine ne virtuoso per l'economia nei vantaggioso per uno sviluppo giusto ed equilibrato dell'intera collettività nazionale
Quindi questo mille novecentottantasei
Va governata
Io penso che abbia bisogno di stabilità politica di impulsi di verifiche e di orientamenti chiare
Gli indici favorevoli vanno orientati secondo le regole del massimo bene comune
Vogliamo produrre più ricchezza ma vogliamo anche maggiori benefici per tutti e più lavoro per chi non ce la sopra ogni altra cosa
Riformare
Riformare riformismo questo è tra i tanti un Isma'che forse non ha fatto il suo tempo
Io spero
Io spero fortemente che la nuova occasione che abbiamo di fronte venga accolta
Da tutte le forze di progresso e del lavoro
Che possono e debbono esercitare la loro influenza per la definizione
Di un nuovo corso economico
Cali delegati della CGIL io
Sarei ingiuria alla sincerità
Che sorella dell'amicizia
Se non ricordarsi la decisione che ci ha opposto sul decreto del quattordici febbraio ottantaquattro e poi il nove giugno dell'anno seguente
Sul referendum
Non è più tempo di critiche o di autocritiche
Che è sempre bene fare se possibile una volta solo lasciando poi agli storici il compito
Di scrivere la storia
Ma consentitemi di dire che i due errori a mio giudizio che sono stati compiuti furono lungo
Di ritenere che l'economia possa essere governata contro le sue stesse leggi che il risanamento economico all'aumento della produttività
Il miglioramento del tenore di vita possono essere conseguiti senza l'ausilio di regole adeguate
L'errore politico il secondo
Di aver fatto conto sull'aiuto di forze improprie per un ambiguo risultato di schieramento
Riproducendo una divisione tra i lavoratori che sono invece innaturali alleati dei lavoratori
Di fronte all'avvio di una nuova e più favorevole fase di sviluppo economico
Nessuno deve pensare
Pensare di poter trarre da essa benefici diffusi ed equilibrati senza un buon governo dell'economia
Senza una ferma convinzione pubblica sulla necessità che gli auspicati vantaggi siano orientati al miglioramento generale
Per il il risanamento del bilancio dello Stato
Per aumentare l'occupazione per espandere le attività produttive
Ebbene
Sembrano ben coscienti di questo coloro che interpretano
Ed esprimono
Le tendenze di una destra economica e che in Italia sembra ora nuovamente alla ricerca di una migliore organizzazione delle proprie file e della propria influenza
Inopinatamente ma poi non tanto
E si sviluppano campagne contro la cosiddetta partitocrazia e non risparmiano istituti fondamentali della vita democratica del Paese come i sindacati
I cui esponenti
Sono delicatamente definiti su colonne autorevoli come boss sindacale
Appaltatori a mezzadria dello Stato
Responsabili di ondate devastanti nell'amministrazione pubblica
Io stesso ho denunciato più volte carenze e ritardi della pubblica amministrazione
La necessità del suo ammodernamento e di una sua nuova responsabilizzazione
Lo stesso congresso nazionale dei pubblici dipendenti dalla CGIL ha fatto propria la parola d'ordine del rinnovamento nella pubblica amministrazione
Ma la prosa che io ho citato non
Denunciare per migliorare
Per correggere cambiare ciò che deve essere corretto è cambiato nella vita delle istituzioni pubbliche e delle rappresentanze democratiche
Essa invece la denuncia di chi vuole diminuire e ad un tempo il peso della pubblica amministrazione il peso dei partiti democratici il peso dei sindacati ed il peso del governo
Gioca io penso invece e che dobbiamo avere la forza di rinnovare occhi agendo con coraggio e Dante con scrupolo
E difendendo con coerenza in primo luogo gli interessi generali
In modo da rendere sempre più impropri
Sempre più inconsistenti
Le critiche che vengono rivolte verso gli istituti
Dello stato
Io penso che noi tutti i partiti governo sindacati abbiamo dei doveri
E quanto più sentiremo la voce di questi nostri doveri tanto più saremo forti per orientare l'azione dello Stato nel senso dell'equilibrio e della giustizia per tutti
Ebbe nel mille novecentottantasei che appena iniziato
Rappresenta per l'Italia una buona occasione
Una buona occasione per riportare il tasso di inflazione vicino ai livelli del periodo precedente la prima crisi petrolifera del mille novecentosettantatré e soprattutto per consolidare ed accelerare la crescita economica e l'espansione produttiva avviata da oltre due anni
Cominciando a coglierne finalmente i frutti in termini di allargamento della base produttiva e di maggiore occupazione
La diminuzione
Del prezzo del petrolio oltre che delle materie prime amplia lo spazio per una maggiore crescita non inflazionistica
La discesa del valore del dollaro rispetto agli elevati livelli raggiunti nel mille novecentottantacinque costituisce anch'essa un punto di vantaggio
Determinando un ulteriore fattore di riduzione dell'inflazione e del rischio di una ripresa inflattiva
Che ha finora frenato e reso prudenti i governi di molti Paesi europei nello stimolare la crescita produttiva
L'occasione che abbiamo di fronte deriva perciò da un eccezionale miglioramento delle nostre ragioni di scambio con l'estero e beninteso non consiste in una manna che ci piove dal cielo o come a qualcuno piace immaginare in un regalo di quindici mila o venti mila miliardi che sarebbero disponibili in contanti per gli italiani perché possiamo spartirsi a piacimento le cose non stanno così
Il miglioramento delle ragioni di scambio ci consentirà di a vere in cambio di un volume maggiore importazione
Con un eguale volume di nostre esportazione
Aumentandolo così in cambio
Aumentando così il potere d'acquisto del nostro reti
Accade oggi l'opposto di quanto accaduto negli ultimi anni e in particolare nel settantatré e nel settantanove quando fummo costretti a pagare ogni barile di petrolio con un volume di merci enormemente accresciuto
Forse è bene citare delle cifre secondo stime prudenziali
Nel mille novecentottantasei le partite correnti della bilancia dei pagamenti potrebbero migliorare rispetto al mille novecentottantacinque di circa quindici mila miliardi di lire
Passando dal passivo degli ultimi anni ad un avanzo dimensioni non trascurabili
Sono ripeto stime prudenziali
Anzi stime superiori alle attuali quotazioni del petrolio e del dollaro
Che se invece si mantenessero potrebbero portarci vantaggi di diciotto e anche venti mila miliardi
Oggi abbiamo in teoria la possibilità
Se vi sarà la collaborazione dei sindacati dei lavoratori e delle imprese industriali e commerciali di ridurre entro l'anno il tasso di inflazione attorno al cinque per cento
Cioè il vicino ai livelli di quindici anni fa
Prima che iniziasse ad esplodere la grande inflazione della quale l'economia italiana ha sofferto ininterrottamente per un decennio
E il cui rientro abbiamo avviato due anni fa adottando misure che si sono rivelate efficaci e che ci hanno consentito di agganciare la ripresa internazionale
Per ottenere risultati significativi occorre però che la riduzione dei prezzi importanti e soprattutto del petrolio
E dei prodotti energetici si rifletta in maniera piene di immediata India riduzioni di costi per l'impresa
E che a loro volta queste ultime riduzioni si scarichino immediatamente sui prezzi
Senza dar luogo a indebiti gonfia menti dei margini di profitto
Io voglio questo punto osservare
Che nel mille novecentottantaquattro
Il sistema industriale tornato in piena salute
E dar realizzato vari primati di redditività rispetto al decennio precetti
Scompaiono già nel mille novecentottantaquattro in larga parte
O addirittura quasi del tutto le verdi
Si realizza il più elevato grado di copertura nel finanziamento degli investimenti
Il margine di profitto industriale puro detratti gli oneri finanziari e gli ammortamenti risulta positivo per la prima volta dopo vari anni
Nel mille novecentottantacinque
Questi risultati già di per sé notevoli sono addirittura oscurati da quelli che via via emergono dai conti ancora in provvisori dell'impresa
Pur non avendo ancora dati definitivi si annuncia un vero e proprio record degli utili e per la verità anche un rilevante volume di investimenti
Niente è avvenuto per miracolo
Nei momenti di più cui di crisi economica
E di forte indebitamento delle imprese
Lo Stato è intervenuto con energie
Ampliato gli aiuti e i sostegni alla produzione
E attraverso una serie di ammortizzatori sociali ha consentito anche un'ampia operazione di ristrutturazione dell'apparato produttivo
E oggi possiamo dire con legittima soddisfazione di aver fatto progredire l'ammodernamento del nostro sistema industriale senza eccessivi disagi e traumatiche lacerazioni del tessuto sociale
La rete protettiva diciamo così ha tenuto grazie anche alla responsabile e costruttiva collaborazione del movimento sindacale
Che ha fornito un contributo importante per molti aspetti decisivo per consentire l'operazione di risanamento
E in questi due anni
Alla base della ripresa economica c'è stata inoltre una grande collaborazione del mondo del lavoro alla vita produttiva e dalla ripresa dello sviluppo
Ne fa fede tra l'altro
L'arma piccante diminuzione delle ore di sciopero il cui tasso quando ha toccato i minimi storici
Una prova di consapevolezza di maturità
Dir responsabilità del mondo del lavoro che purtroppo non spesso vedo riconosciuta in modo giusto ed obiettivo da chi per primo avrebbe il dovere di farlo
Dal canto suo lo sforzo dello Stato lo sforzo finanziario dello Stato è stato indulgente
Debbo mettere appunto alcune cifre
E correggere affermazioni molto inesatte che sono state fatte
In sede molto autorevole
In realtà se si mettono insieme trasferimenti apporti di varie risorse
Fiscalizzazione di oneri sociali la quota non coperta della cassa integrazione si perviene a cifre da capogiro
Sessanta mila miliardi annui
Di cui due terzi è stato assorbito dalle imprese del settore privato
Per avere un metro di paragone basti pensare che il disavanzo pubblico
Grande deficit dello Stato al netto degli interessi supera di poco i quaranta mila miliardi
E che l'onere per gli interessi sul debito pubblico è dello stesso ammontare del flusso di risorse che viene trasferito alle imprese pubbliche e priva
I sacrifici dei lavoratori
Negli anni di più acuta depressione e gli sforzi dello Stato entrambi protesi a far uscire il Paese dalla crisi
Legittima la richiesta che oggi rivolgiamo al mondo dell'impresa
Affinché anche da parte loro si manifesti un più forte impegno ed una possibilità più concreta per la lotta all'inflazione e dalla disoccupazione
Oggi
Nel processo produttivo i fattori di costo tendono ad avere incrementi nulli o talvolta anche negativi
Essi non giustificano alcun aumento dei prezzi dei prodotti industriali
Anzi rappresentando un valido motivo per una loro riduzione
E questo vale anche per le aziende del settore della distribuzione
Che vedranno i prezzi all'ingrosso che sono già al di sotto del sei per cento il ulteriore riduzione
E giusto quindi chiedere all'impresa e l'abbandono di una mentalità che sia andata manifestando in alcuni settori negli ultimi tempi
E che consiste nel privilegiare eccessivamente il profitto per unità di prodotto
Dove spesso si mantiene il prodotto costante a costi e occupazione decrescente
Gli investimenti per razionalizzare devono essere affiancati da investimenti per ampliare le strutture produttive
Si presentano nuove possibilità
Estasi e mondo dell'impresa di volerle saperle cogliere sfruttarle cimentando ancora una volta è sempre meglio certamente il loro talento la loro capacità creativa e innovativa
E il loro spirito di iniziativa
Una ulteriore caduta dell'inflazione
Consentirà di mantenere e accrescere la nostra competitività soprattutto sui mercati europea in espansione che arrestano il principale sbocco delle nostre esportazioni
Ma permetterà anche una corrispondente diminuzione dei tassi di interesse con un risparmio
Per il bilancio pubblico che può essere stimato intorno ai cinque mila miliardi per ogni minore punto di inflazione
Una riduzione dell'inflazione dei tassi di interesse
Che fosse per ipotesi
E niente attorno ai tre punti porterebbe ad una riduzione su base annua del deficit pubblico di circa quindici mila miliardi
Consentendo l'avvio alla soluzione di uno dei punti veramente e pericolosamente critici della nostra economia e cioè a dire il forte squilibrio deficitario della finanza pubblica
La riduzione dell'inflazione costituire anche un potenziamento del potere di acquisto di stipendi e salari
Anche se si dovrà evitare che il beneficio del miglioramento delle ragioni di scambio si esaurisca soltanto in un vantaggio puramente temporaneo per il potere d'acquisto dei redditi
Delle famiglie
E giusto proporsi e di indirizzare parte del vantaggio rappresentato dalla diminuzione del costo delle importazioni ad accrescere gli investimenti
Soprattutto quelli nel campo delle infrastrutture quelli diretti ad assicurare una maggiore indipendenza energetica e petrolifera del nostro Paese
E quelli diretti a combattere in maniera specifica la disoccupazione
Questa
Campeggia ancora nella vita nazionale come il problema dei problemi
Un fattore maligno che affligge come sappiamo l'Italia e tutto il mondo sviluppato e che è fonte di tante preoccupazioni e di tante inquietudini
è una grande intollerabile contraddizione
Collocata nel cuore dei Paesi più ricchi e più sviluppati del mondo
Un grave malessere che deriva dalla massa notevole dei disoccupati
Dall'emarginazione di tanti giovani che pure saranno i cittadini di domani che oggi si accumulano nei loro animi sfiducia verso lo Stato sfiducia verso la società
Sfiducia purtroppo persone loro stessa di
Sono danni a carattere generali più onerosi ancora delle situazioni di miseria che la disoccupazione crea
Limitate queste ultime a zone circoscritte
Situate perlopiù nel Mezzogiorno d'Italia
Ancora stretto nella tenaglia fra l'alto incremento demografico e quindi della forza lavoro ed il calo degli investimenti cioè la creazione di occasioni di lavoro
Io credo che noi dobbiamo guardare
Perché tutti siamo disposti a guardare al problema della disoccupazione con grande slancio di solidarietà ma anche con un grande sforzo di razionalità
Giacché tutti sappiamo che è impossibile risolvere in blocco il problema
E l'esperienza ci ha insegnato che ad affrontare il fenomeno solo con l'occhio pietoso dell'assistenzialismo si va incontro alla distruzione di ingenti risorse senza risolvere un bel nulla
Dobbiamo creare lavoro ma lavoro produttivo se vogliamo che ad un qualsiasi passo avanti non ne seguono a breve distanza uno o due indietro
Io penso che il problema possa essere affrontato distinguendo i flussi annuali dell'occupazione dallo stock della disoccupazione in generale
L'espansione produttiva dovrebbe assorbire ogni anno il surplus di forza lavoro che si affaccia sul mercato
Una serie di interventi particolari più varie i più diversi ma prodotti con continuità e con perseveranza dovrebbero progressivamente ridurre la massa della disoccupazione
è opinione generale degli economisti che una crescita produttiva che si fissi attorno al due per cento annuale non è in grado di riassorbire quote significative di disoccupazione
La situazione può cambiare se ci metteremo in condizione di approfittare dell'occasione che ci si offre
Se tutti governo imprese sindacati sapremo fare il nostro dovere è prevedibile possibile prevedere una percentuale di crescita produttiva capace di assorbire l'intero flusso annuale delle forze di lavoro e di incidere anche sullo stock della disoccupazione in misura significativi
Occorre ben valutare i vantaggi che l'espansione occupazionale anche se perseguita con modesti sacrifici dei singoli può portare a tutti alle famiglie alle imprese in termini di stabilità sociale serenità della ditta
Miglioramento culturale e progresso civile
Per quanto riguarda gli interventi straordinari diventi a sviluppare e incentivare promuovere l'occupazione io non ripeterò in questa sede l'elenco dei provvedimenti presi
E di quelli in corso di approvazione giacché sono cose a voi ben note
E del resto in gran parte da voi stessi suggerite
Voglio solo aggiungere che una delle prime sedute del Consiglio dei ministri sarà appositamente dedicata all'esame dei nuovi provvedimenti diretti a favorire l'occupazione
Tra cui voglio ricordare per importanza quello per la riforma della cassa integrazione che contiene notevoli modificazioni alla gestione dei processi di mobilità quella per favorire l'incremento della occupazione giovanile ed un altro per il sostegno all'orientamento professionale dei giovani disoccupati il lungo aperitivo da lungo tempo
L'approvazione della legge finanziaria dal canto suo ha reso operante il piano decennale per l'occupazione che era avvezza allegato
Il Consiglio dei ministri dovrà tradurre in provvedimenti i principi e le indicazioni del piano
Ne mancheremo di considerare ogni proposta con l'occhio alla nuova situazione che si profila per l'economia italiana
Torno a ricordare
L'esigenza fondamentale di un più vivo e sincero adeguamento del mercato del lavoro alle necessità reale opportunità della produzione
Mobilità flessibilità
Part-time miglioramento professionale possono costituire importanti Bolani di espansione in una fase di accentuata crescita
Alla scuola che tra elementari e medie spende ogni anno migliaia e migliaia di giovani
Che vanno ad alimentare precocemente un'offerta di lavoro quasi del tutto priva di qualificazione
Sopra ogni altra cosa forse è viva l'esigenza
Di una profonda modifica della cultura del lavoro
Che debba essere visto soprattutto come una fonte di reddito di autonomia e di autosufficienza dell'individuo nei confronti della società
Superare la difesa o la ricerca del privilegio
è un errore disdegnare lavori modesti ma di cui c'è richiesta
Perché considerati poco gratificante della nostra personalità che però oggi tante altre occasioni per affermarsi e farsi valere
Io credo che il profondo mutamento che noi viviamo consista soprattutto in un nuovo grande processo di libertà animato dalla crescita civile degli italiani che vogliono avere maggiori spazi per l'affermazione dei propri meriti e dei propri valori è diminuita l'esigenza della tutela è enormemente cresciuta la richiesta di incentivi e di servizi che arrendano più facili percorribili
Le strade della propria vita io penso che a questo mutamento dobbiamo tutti uniformarci
E c'è uno spazio nuovo e vasto nel quale agire
Un enorme lavoro da svolgere anche da parte dei sindacati che non possono e non debbono perdono il loro ruolo è senz'tale di animatori della vita sociale ed i protagonisti delle lotte per il progresso civile e democratico
Della società
Un'ansia di rinnovamento
Che deve anche a mimare la nostra difesa dello stato sociale da qualche anno a questa parte lo stato sociale
Fa la parte dell'imputato in quasi tutti i paesi europei per la verità ma in particolare in Italia dove si vorrebbero farne addirittura il male di tutti i mali l'ostacolo prima chissà mai quale paradiso di sviluppo e di ricchezza
Noi dobbiamo affermare con forza
Che lo stato sociale non è il nemico dell'economia
Che anzi esso ha contribuito a rafforzare rilevando la sicurezza le condizioni di vita su proprio tutto delle parti più deboli della nazione contribuendo così ad una più estesa domanda di beni e di servizi
Ciò che noi dobbiamo cambiare modificare nell'organizzazione dello stato sociale sono le sperequazioni anche le ingiustizie che l'attuale ordinamento così come nelle sue degenerazioni ha provocato
Dobbiamo migliorare la sua produttività
Fare in modo che lo stato sociale non pensi troppo a se stesso
Non abbia più cura delle proprie strutture che ricorda i servizi che deve rendere ai cittadini
Questo è ciò che si deve fare io penso migliorare ammodernare e riequilibrare le strutture prestazioni farne una cosa viva e produttiva nel contesto della società italiana
Ingiustizia disfunzioni gli squilibri cattiva qualità dei servizi si sono verificate nel settore della casa della sanità e delle pensioni
Bisogna perciò rimettere ordine io penso e riequilibrare
La politica della casa non può più fondarsi sul privilegio di una parte e nella dannazione dell'altra in cui non c'è solo la grande proprietà immobiliare ma anche una larga schiera di piccoli proprietari e piccoli risparmiatori è una schiera ancora più grande di persone giovani soprattutto che non riescono a trovare un alloggio
Nella sanità a parte il problema di funzionalità generale e necessario che a parità di contribuzione rispondo una sostanziale parità di servizi in ogni parte d'Italia che oggi invece configura e in materia sanitaria non solo in materia sanitaria a macchie di leopardo per le pensioni non può continuare il sistema dell'appiattimento continuo della con in una valutazione che induce molti pensionati a riaffacciarsi sul mercato del lavoro e pone altri in stato di grave indigenza
Tutto questo significa io penso difendere davvero e in concreto
Lo stato sociale
Compagni della CGIL il governo della repubblica che ho l'onore di presiedere ha sempre ricercato il dialogo e la collaborazione con il movimento sindacale
Ed ha mantenuto anche con voi contatti seri
E impegnativi anche dei momenti della più dura contrapposizione prima durante e dopo ogni conflitto e ogni vertenza
E noi continueremo ad operare in questo modo
Stamane io auguro a voi e dal vostro congresso
Di saper porre le basi di un grande rinnovamento e di un nuovo sviluppo delle vostre attività
Io vi ho espresso con piena sincerità il mio pensiero e i propositi che ci animano
Sento il dovere di non aggiungere altro perché questo è il sulle rette dai sentimenti di rispetto ed anche di affetto che mi eleggono a voi come a tutti coloro che da qualsiasi parte si battono per una maggiore eguaglianza
è una maggiore giustizia
Voglio solo rileggervi se mi consentite alcuni brani di un discorso fatto da uno di voi
Da un uomo da un grande dirigente della CGIL
Che è restato con voi fino all'ultimo giorno della sua vita parlo di Ferdinando Santi
Un discorso del mille novecento sessantadue
Che oggi ci appare profetico per la sua straordinaria attualità
Santi parlò dell'autonomia del sindacato e diceva
Dobbiamo avvertire che può sovrastare su di noi il pericolo di accedere anzi decidere a due suggestioni uguali e contrari Lou una volta strumentalizzare l'azione del sindacato a favore del Governo l'altra strumentalizzare l'azione del sindacato contro il Governo
La medicina valida per impedire questi due mali è di una semplicità estrema l'effettiva autonomia del sindacato dai governi e dai partiti
L'autonomia del sindacato la sua visione unitaria e responsabile degli interessi dei laboratori e della democrazia la grande consapevolezza che gli interessi della classe lavoratrice non sono disgiunti da quelli della nazione
E più avanti egli spiegava il rapporto tra azione sindacale e progresso tecnico
Se il sindacato non potesse autonomamente e liberamente dispiegare tutta la sua forza per sollecitare lo stesso sviluppo del paese non potrebbe mai raggiungere i livelli che caratterizzano oggi un Paese moderno e progredito
Il sindacato nel suo significato storico è un movimento un fatto di democrazia e di libertà un fatto di civiltà
Una immensa forza liberatrice
E infine un atto di fede nel riformismo
E nella funzione riformista del sindacato
Diceva Santi vi è una legge invisibile che presiede lo vogliamo o no all'azione del sindacato
La legge della gradualità
Il sindacato non può dare appuntamenti alla storia i partiti lo possono fare ed entro certi limiti anch'essi
Io credo nella conquista sicura di ogni giorno credo nella necessità di trasferire nel costume
Negli orientamenti nelle leggi le conquiste operaia e perché siano salvaguardate e diventino patrimonio civile di tutta la società civile e di tutta la società nazionale
Cari compagni sono parole ispirate da un grande amore per i lavoratori per il progresso per la nazione nel suo insieme sono parole giuste consapevoli e civile ebbene cioè tra di voi un compagno
Che lascia dopo sedici anni di guida della vostra con federazione tra vicende alterne e difficoltà di ogni genere successi conquiste battuta di arresto lascia un'eredità importante che penso sarà vostra cura di conservare rinnovare e ingrandire
Ebbene Luciano lama non è stato certamente un uomo insensibile ai valori e alle ragioni profonde del sindacato che ho testé rievocato attraverso le parole di Ferdinando Santi penso che egli riterrà con che questo è il migliore l'organo preposto tributargli assieme all'augurio di buon lavoro per l'azione di difesa degli interessi dei lavoratori che gli continuerà al svolge
Il saluto è un augurio particolarmente caloroso rivolgo a colui che gli succederà nel Gran Prix incarico di guida della Confederazione
Perché personalmente conosco da vecchia data cioè sin dai tempi delle nostre prime esperienze politiche giovanili un saluto ed un augurio per che voi
Per tutti gli iscritti e gli aderenti alla grande Confederazione generale italiana del lavoro per il ruolo avvocato nelle nuove pacifiche e democratiche lotte che tutti saremo chiamati a svolgere per lo sviluppo e il progresso dell'Italia
Noi siamo grazie
Al Presidente del Consiglio
Che con la sua presenza qui fra nove
E con il suo contributo così Franco
Avrei confermato un impegno e una sensibilità che gli abbiamo sempre riconosciuti anche nei momenti più difficili di confronto e di dissenso l'impegno cioè nel riconoscere del movimento sindacale italiano e in una realtà come la CGIL un interlocutore di primo piano con il quale confrontarsi e ricercare senza confusione di responsabilità soluzione costruttive
Sui grandi temi della politica economica della lotta all'inflazione dello sviluppo delle occupazioni
Siamo convinti come ne è convinto il Presidente del Consiglio che molti grandi problemi dure scelte ci attendono nei prossimi mesi
Attendono il governo e attendono il sindacato
Nel momento in cui si prospetta l'occasione inedita di governare
Le ricadute che in termini di risorse e di occupazione possono derivare dalla mutata congiuntura internazionale
Ci attendono scelte difficili nella lotta per invertire le tendenze alla crescita del debito pubblico
Ci attendono scelte difficili nell'azione per contenere in questa fase le rendite finanziarie favorire gli investimenti nell'innovazione
Ci attendono scelte difficili
Nella riforma di un mercato del lavoro non disgiunta da una politica di rilancio dell'occupazione e delle occasioni di lavoro per i giovani del Mezzogiorno
Noi sappiamo
Che nella fase in cui questi confronti avverranno ci si scontrerà lei
Contro le tendenze che sembrano prevalere in una parte della destra economica e delle grande padronato
Le quali puntano ancora ad una destabilizzazione della relazione industriale e alla riscoperta dei valori della legge della giunta
Noi intendiamo in quella fase come abbiamo cercato negli anni passati
Di riaffermare nei fatti
Il ruolo di una politica delle relazioni industriali fondata su consenso confronto e crediamo che questa scelta e lo stesso presidente del Consiglio ha riconfermato qui sia di portata decisiva onorevole Craxi ci richiamava al fatto che non si può programmare contro le leggi dell'economia anche se si può in parte governarle e orientarne il funzionamento
L'onorevole Craxi sa come sappiamo tutti però che fra queste leggi vive dell'economia
E questa è la questione sulla quale abbiamo avuto avvolti orientamenti diversi
Fra queste leggi vivi dell'economia vi è il movimento sindacale reale le sue organizzazioni il consenso dei suoi lavoratori in carne e Doors
Noi auspichiamo che si apra nel Paese fa le forze politiche democratica dentro e fuori il governo
E fra sindacato e potere esecutivo un confronto senza pregiudiziali su un programma di governo che raccolga
Nel contesto nuovo in cui ci dobbiamo misurare la sfida della disoccupazione
Ricerche Remo in ogni caso per quanto ci riguarda un confronto attento con il Governo e con il suo presidente del Consiglio sulle politiche dell'occupazione
Un confronto che consenta al movimento sindacale di svolgere autonomamente il suo ruolo nella trasparente distinzione delle funzioni e delle responsabilità
E se questo congresso onorevole Craxi potrà dare un suo contributo ai contenuti di questo confronto come ci auguriamo vorrà dire che esso avrà assolto anche con il suo aiuto ad uno dei suoi compiti più alti la ringraziamo ancora
No accompagna il congresso continua
Il Congresso continuo
Ha ora la parola
Il compagno Antonio Lettieri della segreteria uscente della CGIL
Care compagne e cari compagni se avrete pazienza io vorrei riprendere dopo l'importante Franco intervento del presidente del consiglio il filo della relazione del compagno lama Luciano lama ci ha invitato a riconsiderare con la spregiudicatezza i nostri limiti i nostri errori in questi cinque difficili anni che ci stanno le spalle
Credo sia giusto non per pagare un inutile tributo a una sorta di autocritica spesso concepita come autoassoluzione
Ma per evitare gli errori limiti per l'avvenire
Per trarne una lezione
Per rendere concreto il nostro impegno per il Patto del lavoro
Tra tutti i nostri limiti il maggiore è stato forse la sottovalutazione dello scontro sociale
Quello che definiva ieri il compagno Klotz
Il più grande scontro sociale degli ultimi quarant'anni
La sottovalutazione dei profondi cambiamenti
Nei rapporti di potere come nella distribuzione
Della ricchezza i berretti
Gli effetti di questo scontro sociale sono stati enormi nelle fabbriche come nella società
Il Presidente del Consiglio ci ricordava qualche momento fan
Che negli ultimi due anni c'è stato una ripresa nel nostro Paese
Lo diceva egli stesso una ripresa accerto dei profitti una ripresa delle rendite
Una ripresa che si accompagna tuttavia all'aggravamento della disoccupazione di massa al record negativo della disoccupazione giovanile nel nostro Paese
L'aumento dei profitti e della produttività ha anche questo rovescio
Un giornale americano scriveva l'altro giorno
C'è un Miracolo a Milano
E non si riferiva compagne e compagni al vecchio
Film di Zavattini si riferiva al boom della Borsa aumentato del centoventicinque per cento nel corso di tredici mesi
Il profitto netto della FIAT è cresciuto di cinque volte rispetto al mille novecento ottantatré
E di dieci volte rispetto al mille novecentottantuno
Romiti ha potuto affermare in un'intervista dell'altro giorno
Siamo l'azienda automobilistica a più alta redditività in Europa il tasso di risparmio privato nel nostro Paese ha superato quello giapponese
Ma lasciatemi dubbi da dubitare compagni che fra i risparmiatori ci siano
I lavoratori che vivono della busta paga
Ci siano quattrocento mila cassintegrati ci siano due milioni e mezzo di disoccupati
In cinque anni L'Italia vista aumentare clamorosamente la ricchezza e la povertà l'opulenza e l'emarginazione
Il nostro errore è stato non comprendere per tempo che la perdita di potere contrattuale
Che la disoccupazione di massa costituivano i momenti di un grande conflitto altro che società apposto conflittuale come vorrebbero convincersi gli apologeti del capitalismo
Una società che stava mutando profondamente e a questo scontro abbiamo spesso risposto
O in modo tradizionale difensivo
O con la ricerca di Accor dei generali iper centralizzati onnicomprensivi nell'illusione di passare un colpo di spugna sulle ragioni profonde dello scontro sociale in atto
E questo non è stato possibile né con l'accordo
Del ventidue gennaio ottantatré netto all'intesa che ci ha visto divisi è che veniva citata poco fa dal Presidente del Consiglio del quattordici febbraio dell'ottantaquattro
Ma noi siamo qui compagne e compagni per parlare del futuro
Ora le condizioni per cambiare
Per cambiare questa situazione ci sono il mille novecentottantasei e si è aperto tra segnali nuovi e positivi
Un avvio di ripresa dell'unità sindacale l'accordo generale sul pubblico impiego gli accordi con la FIAT e l'Olivetti l'acquisizione di un nuovo meccanismo di scala mobile certo compagni non abbiamo concluso positivamente il negoziato con la Confindustria ma io non sono qui per piangere su questo mancato accordo
Credo che non aver fatto quell'accordo sia il segno di una nostra ritrovata capacità di discernere buoni accordi da cattivi accordi l'intesa che voleva imporci la Confindustria era in realtà una trappola mortale per la contrattazione
Propongo anzi che da questo congresso esca un messaggio chiaro
è un messaggio anche per il compagno De Michelis Piera qui un momento fa la trattativa che si tenta di riaprire sui decimali con la Confindustria non può essere un nuovo cavallo di Troia
Non può essere uno scambio ineguale tra i decimali scippati dalla Confindustria e nuovi vincoli alla contrattazione di categoria e aziendale
Se questo dovesse aumentare la delusione di Patrucco delusione chi ha dichiarato ieri ai giornali io credo che il congresso non vorrà dolersene
Per questo accompagna i contratti di categoria
Che stiamo per rinnovare dovranno essere il più possibile contratti di tipo nuovo contrae ancor di quadro
Linee
Guida per la contrattazione articolata e nella contrattazione aziendale che si sposa sotto il controllo col protagonismo dei lavoratori la riduzione degli orari con i nuovi regimi di orario con le nuove flessibilità contrattata
Si è detto giustamente che dovremo fare approvare le piattaforme per i rinnovi contrattuali ai lavoratori per assumere un chiaro e democratico mandato sugli obiettivi e le priorità
Propongo di chiedere un mandato altrettanto chiaro e vincolante il mandato Amnon concludere accordi che prevedano nuovi blocchi alla contrattazione aziendale
Si afferma sempre più spesso
Come fosse un nuovo articolo di fede che la classe operaia è giunta al tramonto
Mi sembra che in questo ci l'azione di centottanta gradi di sia qualcosa di sbagliato e se mi consentite perfino qualcosa di ingeneroso
Fino a ieri abbiamo puntato tutto sulla classe operaia e industriale e in particolare
Sui lavoratori sugli operai della grande e media azienda abbiamo affidato a queste avanguardie il compito di difendere le trincee più avanzate difficili abbiamo chiesto loro l'impossibile
Gli abbiamo chiesto di Reggio era un processo di ristrutturazione per di più in un quadro recessivo che forse non ha precedenti nella storia del capitalismo industriale
E oggi sembriamo colpiti dalla scoperta
In verità scoperta un po'tardiva che il rapporto numerico tra lavoratori dell'industria e dei servizi è cambiata a favore dei secondi
Che la composizione dalla classe operaia industriale immutata insieme con le macchine ecco l'organizzazione del lavoro
è vero che non c'è più oggi una figura di lavoratore centrale
Come furono pareo di mestiere lo ha detto anche Luciano lama
L'operaio di mestiere prima e l'operaio comune più tardi ma questo si è verificato già prima che da noi in altri Paesi dove grandi masse di lavoratori pubblici e dei servizi
Nelle amministrazioni nella sanità nelle scuole nei trasporti nelle banche hanno assunto un ruolo che la CGIL ha stentato a riconoscere
Nello scenario sociale sindacale ma rimane pur sempre il fatto
Che l'industria manifatturiera il punto di incrocio delle grandi trasformazioni scientifico tecnologiche
Della sperimentazione delle nuove forme di lavoro apposta taylorista è posta fordista
Della lotta planetaria per la ridistribuzione dei mercati questo significa che il sindacato dei prossimi anni dovrà essere per così dire un sindacato policentrico multipolare un sindacato in grado di cogliere mediare esigenze e bisogni diversi
Questo significa ricostruire una cultura del lavoro che tiene conto delle nuove soggettività
Del fatto che la rivoluzione sociale più grande degli ultimi due decenni è stata probabilmente l'ingresso di milioni di donne nel mercato del lavoro
Donne portatrici di bisogni e di valori nuovi di una visione più articolata più complessa più ricca del rapporto tra vita privata il lavoro
Ma ne sono convinto anch'io
Così come diceva il compagno lama la nuova contrattazione certa o da sola non basterà ad aprire una nuova fase
La seconda chiave di un patto per il lavoro e la lotta per una nuova politica di sviluppo e di occupazione
Il mille novecentottantasei si apre con una quasi onestà la ordinaria lo ricordava il Presidente del Consiglio
Forse non traendone sin in fondo tutte le conseguenze e le necessità di cambiamento che ci sono negli indirizzi della politica di governo la caduta verticale del prezzo del petrolio oltre a quella del dollaro consente sì
Di uscire dalla lunga linea d'ombra di una politica sostanzialmente depurazioni sta ma ciò non sarà automatico e non avverrà senza scontro
Non si sa mai vena che tipi o a che titolo Parrino i ministri ma certo non erano rassicuranti l'affermazione che faceva il ministro dell'industria l'altro giorno altissima dichiarato
Abbiamo deciso di trasferire non so se parlava a titolo personale o dell'intero governo
La quasi totalità la quasi totalità compagni delle risorse derivante dalla riduzione dei prezzi petroliferi del dollaro al sistema delle imprese
Non mi pare che questa sia la scelta jury tipi ha ribadito il Presidente del Consiglio ma se questa dovesse essere la scelta io temo che questo sarebbe un grande e gravissimo errore
Il vantaggio che ci deriva dalla doppia riduzione del prezzo del petrolio e del cambio del dollaro si realizzerà soltanto se il governo sarà capace di giocare d'anticipo
Mai come oggi appare necessario una vera e propria programmazione dalla politica economica fiscale e monetaria
Per favorire il processo di disinformazione la riduzione dei tassi di interesse per una nuova politica dell'occupazione a partire dal mezzo giorni dai giovani
Compagni il problema consentitemi questo riferimento specifico il problema delle centrali nucleari che abbiamo discusso con tesi alternative
Si pone all'interno di questa proposta più generale di sviluppo e di rilancio dell'occupazione
Anche per questo io vorrei proporre al congresso
Che ci si esprima limpidamente senza difficoltà e senza traumi senza l'affannosa ricerca di mediazioni fra una tesi e l'altra
Mediazione che rischierebbe inevitabilmente di azzerare il ricco e spregiudicato dibattito
Che abbiamo condotto in questi mesi di lavoro congressuale un dibattito che è andato al di là della CGIL
Chi ha investito movimenti e ambiti nuovi della cultura progressista
Io sono fra quelli che considerano sbagliato insistere nella realizzazione di un piano nucleare immaginato in una fase totalmente diversa
Quando il consumo energetico aumentava ritmi catastrofici quando il monopolio dei paesi produttori sembrava sovvertire tutte le regole dell'economia
Ma compagne e compagni poiché poniamo al centro della nostra strategia il Patto per il lavoro io credo che su questo bisogna essere estremamente chiari e disincantati
Le cose che ti ha detto il presidente del consiglio su questo punto era un importanti per quanto riguarda la sua preoccupa zione in ordine alle questioni dell'occupazione ma debbo dire francamente non convincenti in ordine rimedi che si vuole portare ne hanno parlato qui diversi compagni ne ha parlato a vigevano i ne ha parlato l'amico Rosati è intervenuto su questa questione Franco Marini Noè non possiamo affidare la questione della disoccupazione a quello che succederà nei prossimi dieci anni ci sono questioni urgenti immediate straordinarie c'è bisogno
Certo c'è bisogno di un piano di una volontà politica che siano straordinarie all'altezza della drammaticità della questione della disoccupazione giovanile so bene che c'è il piano De Michelis è che è stato recepito
Dalla Parlamento mai anche qui vorrei dire a De Michelis
Cominciano a fare la prova del budino come dicono gli inglesi in attesa dei prossimi dieci anni cominciano a sperimentare qualcosa di concreto di immediato di tangibile nei prossimi dieci mesi
Si tratta di cose possibili
Inizi Venezia il paese che è stato guidato da questa grana testo grande leader della sinistra europea a cui abbiamo reso omaggio a questa mattina guidato da Olof Palme
In Germania in Gran Bretagna sono stati promossi piani straordinari per il lavoro che nel mille novecentottantasei daranno settecento mila occasioni di lavoro ai giovani di quei Paesi io credo che sarebbe irragionevole da parte nostra
Non tener conto di questi esempi non intervenire come necessario con immediatezza su queste questioni
Compagni la nuova contrattazione il Patto per il lavoro hanno bisogno di una rinnovata unità fra le confederazioni e di iniziative forti anche sul piano generale
Senza una grande iniziativa unitaria non potremmo farcela vorrei a questo proposito avanzare
Un'ipotesi di lavoro
Una proposta agli amici e compagni della CISL e della UIL oltre che hanno gli stessi la proposta della convocazione
Da parte della CGIL CISL e UIL
Di una convenzione alla quale invitare le grandi forze politiche del Paese di governo e di opposizione alla quale invitare i movimenti le più alte espressione della cultura riformatrice e progressista
Per elaborare un progetto per lo sviluppo e per il lavoro per la seconda parte degli anni ottanta
Nel quadro di questo progetto il movimento sindacale potrebbe impegnarsi su alcuni punti decisivi il primo dei quali e rinnovamento e l'ammodernamento della pubblica amministrazione
Per renderla efficiente e razionale adeguate ai bisogni dei cittadini
Per fare della macchina dello Stato un fattore propulsivo dal nuovo sviluppo e di quel rinnovamento dallo stato sociale di cui è così pertinentemente ha parlato questa mattina Giacinto Militello
Tutto questo esige certamente a partire da noi una profonda capacità di rinnovamento politico e culturale per camminare su questa strada avremo bisogno di forza progettuale
Di programmi di unità interna
Di una grande autonomia
Dobbiamo imparare nella CGIL a essere qualcosa di più di una somma di componenti
Dobbiamo costruire nuove regole di democrazia interna aprire nuovi canali di partecipazione di protagonismo dei lavoratori
Ricostruire un sindacato unitario nei luoghi di lavoro ma deve essere chiaro la forza di un nostro programma la capacità di attuarlo dipende dal rilancio dell'unità
Da una nuova unità non solo al vertice ma nelle fabbriche nei luoghi di lavoro dove più profonda è stata la lacerazione
Craxi citava Santi e l'autonomia noi non possiamo essere che legati profondamente al concetto di autonomia non possiamo non ribadire che l'autonomia la Democrazia
L'Unità il rinnovamento dal nostro Progetto marciano di pari passo questi debbono essere i quattro assi portanti del nostro rinnovamento
Dovremmo assolvere a questi compiti
Compagne e compagni che avete avuto la pazienza di ascoltarmi
In condizioni nuove
Non sarà con nuovi Luciano lama
E la sua mancanza non sarà facilmente colmabile
Con lama abbiamo sperimentato ciascuno di noi momenti di consenso
E di dissenso
Ma egli ha segnato in modo i indelebile una lunga fase storica del sindacalismo italiano
Molti lo ricordano per la scelta dell'Eur una scelta certo coraggiosa quale che sia il giudizio di allora
E dopo personalmente consentitemi di ricordare che l'Ama ha guidato all'inizio degli anni settanta tutta la CGIL
Nel difficile grandioso passaggio dal vecchio sindacato al nuovo sindacato dei consigli
Alla Federazione unitaria contribuendo a costruire un grande movimento sindacale
Unitario democratico per una lunga fase un movimento sindacale vincente che trasformò profondamente il volto dalla nostra società
La mesta dato un protagonista decisivo nel tenere unita la CGIL nel difendere la sua autonomia nel cercare con coraggio di e nuove per la difesa del progresso dell'intero movimento sindacale
Sono sicuro
Che sia pure da altre sponde non ci mancherà nemmeno per il futuro
Il contributo della sua grande esperienza dei leader storico del movimento sindacale il contributo della sua onestà intellettuale della sua autonomia di giudizio della sua passione politica
Grazie al compagno Lettieri la i lavori della mattinata si concludono ora dobbiamo però fare alcune comunicazioni
I gruppi di lavoro della Commissione politica sono convocati alle ore quindici e trenta
Nei luoghi che sono stati predisposti
La Commissione elettorale
è convocata alle ore quattordici e trenta
Nella sua sede
Alle ore diciannove
Verrà proiettato un film
Il film che doveva essere proiettato nella giornata di di ieri
E costruito in occasione del congresso della CGIL subito dopo la proiezione del film avrà luogo la seduta riservata ai soli delegati la ripresa dei lavori e alle ore quindici precise
Compagni e compagne quella che noi chiamiamo svolta della CGIL svolta di contenuti vendicativi di strategie di valori vuole partire parte da una lettura nuova che noi facciamo del mondo del lavoro
Nuova qualitativamente anche rispetto al decimo congresso
Cioè noi non assumiamo soltanto il processo di frantumazione del mondo del lavoro come dato necessario da cui ripartire come organizzazione dei lavoratori quale noi siamo ma noi valorizziamo li valorizziamo la qualità le potenzialità insiste di trasformazione cioè non sarà automazione ma differenziazione cioè ricchezza sociale
La chiama di la chiave di lettura delle differenze da sociologica si fa politica
E comporta conseguentemente scelte rivendicativa e organizzative
Non facili né tanto meno meccanico automatiche eppure qui si gioca la natura del ruolo della nuova CGIL del suo più forte radicamento sociale
Verrà forza mento e non dell'attenuazione vera sulla natura di classe
Infatti differenze nel sociale vuole da sempre dire competitività selezione disuguaglianza vittoria milioni sconfitta degli altri oggi le differenze
Sono anche la base in cui alcuni vogliono costruire quella società di pochi Fortini molti deboli di cui parlava il compagno Lettieri stamattina
La nostra sfida politica e sociale insieme e partire dalla differente dalle differenze
Non per procedere a omologazioni attraverso semplificazioni e riduzioni della complessità sociale ma riuscire a coniugare le differenze proprio con i valori dell'uguaglianza e della solidarietà
Il problema non è cioè quello di assumere l'esistenza dei diversi soggetti del mondo del lavoro
Soggetti riversi per status sociale e professionale
Di sesso di generazione eccome riusciamo noi come sindacato a mediare gli interessi le esigenze e le culture diverse intorno ad alcune priorità
E detto un po'ed entro un Progetto costruito colto col consenso dei soggetti interessati
Questo è il senso del Patto del lavoro questa l'esigenza di riempirle di contenuti e di proposte un terreno emblematico mi sembra e certo quello dell'occupazione e del lavoro delle donne
Drammatico sarebbe fare come sindacato un bilancio della nostra politica negli anni che abbiamo alle spalle tra l'altro la scarsa presenza delle donne in questo congresso presenza vera e propria estraneità Silenzio
è uno stretto è un Effetto proprio dell'impoverimento sociale della nostra linea sindacale
Deve ridursi della nostra democrazia delle nostre scelte di privilegiare alcuni segmenti del mondo del lavoro e non altri io qui non voglio fare per limiti di tempo un bilancio questo bilancio anche compagne e compagni preoccupa l'opera di rimozione sulle cento passato che noi stiamo facendo in questo congresso e non solo sulle donne
Il compagno trentine scriveva qualche tempo fa di stare attenti nel congresso della CGIL
Di non vedere l'untore cioè il sindacalista burocrate dimenticandosi della peste cioè nella crisi di progettualità causa della carenza di democrazia e di rappresentatività
Ecco io credo che noi invece in questo giustamente io sono d'accordo compaio prendi ma in questo congresso
In questi congressi nella fase congressuale mi sembra sia avvenuto a volte l'esatto opposto
Con rischio di affidare appunto alla peste un'origine puramente stellare e di non riuscire a individuare le nostre responsabilità
Soggettive collettive di ritardo e di carenza dell'intervento terapeutico o addirittura nel facilitarne la diffusione e anche qui mi sembra al emblematico e significativo la questione del lavoro delle donne ma veniamo all'oggi io non voglio qui ripetere un'analisi sulla richiesta di lavoro che viene dalle donne su una nuova consapevolezza e soggettività che si esprime
E un'analisi invece sul concreto di quello che avviene sui processi di trasformazione produttiva e gli effetti negativi sulla condizione delle lavoratrici le risposte penalizzanti dal Governo sul lavoro e lo stato sociale
Sarebbe anche interessante riprendere Asprilla discorso sul rapporto donne nuove tecnologie discorso no rapporto non necessariamente penalizzante anzi un elemento importante di crescita di qualificazione
Della forza lavoro femminile
Purché e in presenza di interventi e di scelte precise del sindacato anche su questo noi registriamo abbiamo registrato una separazione tra la proposta all'elaborazione delle compagnie
E l'elaborazione e la riflessione del sindacato abbiamo fatto a Milano un con un seminario su donne nuove tecnologie Pier rimasto senza entrò nel seminario successivo alla CGIL nemmeno come confronto rispetto a delle proposte
Ma qui lo voglio sottolineare che i caratteri che assume la richiesta delle donne di lavoro propone al sindacato e alla CGIL una revisione profonda della sua concezione
Sulla marginalità e residuali tale lavoro femminile
Più lavoro chiedono le donne ma anche un lavoro diverso non solo ma il lavoro che chiedono le donne impatta immediatamente sugli assetti sociali più complessivi sui rapporti di potere nella società
Su un rapporto così intrecciato per le donne tra lavoro e altre sfere della propria identità
Quello che voglio dire è che lavoro delle donne così segnato dal loro ruolo sociale
è un elemento di trasformazione in generale ed è questo che il sindacato dovrebbe togliere
Altro compagni
Che attardarsi come diceva un compagno di un intervento ieri attardarsi delle compagnie nella contrapposizione
Tra Liberazione e cioè la contraddizione di sesso
Ed emancipazione cioè la la centralità del lavoro io credo che noi siamo tutti convinti che tutti convinti come sindacato che la contraddizione di sesso
Segna di sé anche lavoro il compagno suona in una bellissima introduzione che ha scritto al libro Della Valle Steno
Giustamente sottolinea il ritardo
Nella consapevolezza del sindacato di riconoscere che il ruolo sociale delle donne ne influenza il lavoro e quindi questo ritardo ha inciso anche sull'efficacia della stessa contrattazione ruolo sociale che determina quantità e qualità del lavoro delle donne e che se da una parte un elemento di debolezza ne fa un soggetto a rischio sul mercato del lavoro e nel lavoro
E in questo senso si sono mosse le correzione gli emendamenti che le compagnie hanno presentato l'emozione al documento congressuale
D'altra parte il ruolo sociale determina anche in positivo il lavoro delle donne ne fa emergere valori alternativi all'attuale organizzazione produttiva e sociale
Su questo voglio sottolineare solo due elementi pensiamo al significato della richiesta di flessibilità delle donne sul lavoro che certamente cosa opposta alla disponibilità di uso discrezionale che invece avanza il padronato pensiamo alla modifica del concetto di lavoro che certamente è cosa diversa da quello che diceva il compito del presidente Craxi stamattina
Identificando un nuovo concetto del lavoro come nel lavoro altro da sé pensiamo soprattutto al rapporto lavoro sociale non me l'ha concezione subalterna
Conciliazione subalterna di lavoro per il mercato lavoro per la famiglia in una setta economico dato ma proprio come Erin composizione della sfera della produzione del lavoro e la sfera della riproduzione sociale con un effetto liberatorio per tutti
Se noi carichiamo di questi obiettivi di questi valori la stessa scelta della ripartizione del lavoro che c'è nel documento della CGIL questa acquista un significato
Maggiore diventa un elemento importante della stessa nostra proposta di una nuova qualità dello sviluppo diventa un pezzo di un progetto di società diversa io non ha il tempo per articolare di più
Questa propositività nelle donne proprio sulla questione della ripartizione del lavoro però voglio sottolineare che a queste domande differenziate diverse delle donne che partendo dal loro lavoro coniugano insieme
Progettualità e indicazioni concrete rivendicativa e contrattuali
Sul mercato del lavoro sulla gestione dei processi di ristrutturazione
Sull'intervento le nuove tecnologie e sull'orario di lavoro sulla professore sulla professionalità e sull'ambiente
Questo congresso compagne e compagni deve dare delle risposte deve dare delle risposte sul piano organizzativo e su quello contrattuale penso
Soprattutto che ha la voglia di cambiare di trasformare delle donne la CGIL deve dare una risposta attraverso la contrattazione attraverso quello che il suo terreno proprio di intervento
Certamente mi chiedo quale spazio avranno le donne le giovani donne
Che sono un pezzo importante dello disoccupazione giovanile di quella meridionale nel piano straordinario per l'occupazione giovanile penso anche a una proposta è stata avanzata da molti congressi di categoria sul tavolo della parità
Cioè uno spazio di negoziazione a tutti i livelli di verifica dell'occupazione lavorativa dell'occupazione femminile delle prestazioni lavorative alle donne
E insieme di contrattazione sulle iniziative tese a rimuovere discriminazione dirette e indirette e analizzare parità
E pari opportunità nell'accesso all'amore sul lavoro e insisto nell'accesso all'amore sul lavoro perché le pari opportunità nel nostro Paese
Non possono diventare un elemento emblematico come vorrebbe il ministro De Michelis che da una parte si mostra il paladino in Italia delle pari opportunità
Dall'altro penalizza le donne con la regolamentazione sul mercato del lavoro
Però un tavolo cioè di parità a tutti i livelli della negoziazione
No come un tavolo separato ma dentro la negoziazione e nella riconferma dell'unicità del soggetto contrattuale certamente trasformato e rappresentativo
Noi siamo anche d'accordo su una legislazione di sostegno alle pari opportunità
Però compagnie io credo che bisogna intendersi sulla situazione italiana specifica in cui da sempre c'è uno spazio importante alla contrattazione
E anche alla questione della ripresa di un nostro impegno sulla contrattazione articolata da questo punto di vista io esprimo stupore e preoccupazione
Rispetto alla Schena che ci è stata distribuita al seminario unitario sulla contrattazione
Dove nella scarsezza di contenuti obiettivi per l'occupazione femminile
Vengono avanzate la proposta dei consiglieri di parità livello di azienda una concezione puramente istituzionale
Cioè delle pari opportunità noi vogliamo invece che sia il sindacato a contrattare a controllare l'attuazione della parità alto un lavoro certo questo significa far crescere dentro il sindacato
Una cultura della differenza sul lavoro e delle pari opportunità significa anche trasformare rinnovare compresenze di quadri femminili la stessa negoziazione sindacale
Ma anche sul piano organizzativo che questo congresso deve dare una risposta alle donne
La presenza dei quadri femminile negli organismi dirigenti e anche un impegno a promuovere la formazione di quando i femminili che siano capaci insieme di autonomia nello specifico e di sintesi nella direzione il ridisegna sì cioè di una rappresentatività da sociale
Che significa recuperare della democrazia come abbiamo detto passa attraverso anche una presenza femminile negli organismi dirigenti la stessa unità politica della CGIL recuperate rafforzata Obiettivo certo fondamentale di questo congresso
Va sostanziata non solo da una ritrovata autonomia politica e culturale ma da un radicamento nel pluralismo sociale del mondo del lavoro
L'altra scelta organizzativa e la riconferma dei coordinamenti come spazio autonomo delle donne nel sindacato come strumento di proposta e di elaborazione certo esistono sordità diffidente incomprensione del sindacato io credo che senza accettare
Nessuna operazione di
Auto colpevolizzazione delle donne noi dobbiamo anche come donne nel sindacato recuperare i nostri ritardi timidezze la caduta della nostra autonomia rispetto a una logica di omologazione del sindacato
Superare la pratica e la cultura dell'emergenza la difficoltà a leggere ad aggregare soggettività diversa delle lavoratrici
Dobbiamo in altri termini riprendere il cammino ricostruire un progetto politico dei coordinamenti attraverso iniziative
è un ragionamento di massa con le lavoratrici importante perciò che il Congresso assuma l'impegno a una conferenza entro giugno
Qual è il punto d'arrivo di questo percorso e che rilanci insieme le questioni dell'occupazione del lavoro femminile dentro i contratti nazionali di lavoro e dentro le proposte le iniziative di lotta che daranno concretezza al patto del lavoro io qui compagni non vorrei apparire in fatica ma insisto che il terreno dell'occupazione del lavoro delle donne
è una sorta di cartina di tornasole della svolta della CGIL
Anche su questo tema va superato un divario accumulato si negli anni e drammatico non solo per le donne ma come abbiamo verificato per l'insieme dei lavoratori tra quanto enunciato dal sindacato
E quanto completamente praticato
La voglio finire citando una compagnia della CGIL che in un recente convegno faceva appunto una citazione da Alice nel paese delle meraviglie ad Alice
Ha che gli chiedeva
Se il festeggiato se il suo compleanno il Cappellaio Matto rispondeva
No non festeggia il mio compleanno
Perché il mio compleanno viene solo una volta all'anno io festeggio il mio nonno compleanno perché il mio non compleanno viene trecentosessantaquattro volte l'anno
Ecco allora io credo compagne che sia giusto
Chiedere che per la CGIL l'occupazione lavoro delle donne non sia una tematica puramente congressuale ma diventi un obiettivo centrale
Della propria strategia è un impegno continuativo e quotidiano nella pratica rivendicativa
Grazie una parola Enrico Pontillo della tre M di Caserta si prepari binari segretario generale aggiunto dalla fin Lea
Compagni e compagne
Vorrei tentare nel corso di questo intervento e partendo dalle esperienze che ho avuto modo di fare in fabbrica di sì di sviluppare alcune riflessioni attorno un paio di questione che mi paiono al centro di questo nostro congresso
La prima si riferisce al dibattito sul ruolo e alla natura dei consigli di fabbrica attorno ai nuovi soggetti protagonisti della vita e della lotta della CGIL e del sindacato nei prossimi anni di questi temi assieme a spunti e posizioni di grande interesse eppure problematicità si sono registrati almeno questo è la mia opinione temi e giudizi forza basti pensare all'equazione Cipputi uguale animali in estinzione o alla rete raffigurazione dell'operaio di terzo livello come ad un nemico dal progresso tecnologico personalmente e con me sono convinti tanti e tanti altri operai non sono né impaurito dall'avendo dell'era tecnologica e né tanto meno più mi sono mi sono mai sentito orfano della caldaie a vapore
Non so se dico cose scontate affermando che da tempo con limite ed errori certo ma anche con coraggio e convinzioni
Dei libici e perché noi non siamo più bravi degli altri sono convinto oltre che consapevole per questo dato è molto più generale la scelta di misurarsi sul terreno concreto dei mutamenti avvenute all'interno dell'azienda
è stata una scelta di fondo a livello nazionale
Ma anche nella nostra regione in Campania dove tale scelta è sicuramente meno facile che a Mila no e a Torino
Per tale via
Si è tentata sia dive evitare che i processi di ristrutturazione si muovessero
Esclusivamente nella direzione voluta dagli imprenditori
Aumento della redditività del capitale incremento dei ritmi sia e soprattutto la sperimentazione delle effettive possibilità capacità di coniugare l'apertura verso il nuovo con la difesa e lo sviluppo dell'occupazione
Questione centrale quest'ultima in particolar modo nel Mezzogiorno
Se è vero che la fabbrica non è più e né tanto meno sarà il fulcro della società produttiva degli anni novanta e del Duemila è altrettanto vero
Che se non si realizza un salto intreccio lo sviluppo industriale la ricerca lo sviluppo tecnologico il terziario avanzato corrono il rischio di rimanere pure dichiarazione di principio
In particolare nel Mezzogiorno si fa sempre più pericolosamente strada
La possibilità che tali espressioni vivendi Rolla versione riveduta e corretta del mito della grande industria negli anni sessanta che sorta senza alcuna logica di programmazione ed integrazione produttiva ha prodotto le Pen le famigerate cattedrale nel deserto
Fino a quando i giovani e senza lavoro si conteranno a centinaia e centinaia di migliaia non ci sarà sì indagato né partiti né società civile le istituzioni che tenga
Che riesca a proporsi come oggetto di aggregazione rispetto ai bisogni della gente non ci saranno e delegato di via né quello di quartiere ma ci saranno soprattutto le spiegazioni emarginazione sociale violenza organizzata se è vero come è vero che il mondo del lavoro è cambiato e che ancora cambierà nei prossimi anni è altrettanto vero che non è che non è a tutt'oggi superata la separazione tra chi decide chi esegue
In altre parole si può affermare che la questione della separazione dalla decisione d'esecuzione indipendentemente dal colore del colletto di chi svolge una determinata Mangione all'interno di un determinato processo produttivo è tutt'altro che superata
Se sono vere come appaiono le cose che abbiamo fino ad ora affermato risultano del tutto evidente alle le ragioni per la quale non mi sento di annoverare nella schiera dei sostenitori per l'inevitabile declino del lavoro e dei lavoratori degli industriali
Indi vedeva a appare che ancora una volta si tratta certo di cercare di dizione ambi dei luoghi intervento per l'iniziativa dei conti ma si tratta soprattutto di partire dalla realtà
E dai bisogni dei lavoratori e dei cittadini per organizzarli tradurre in lotta ed obiettivi individuare risposte raccogliere risultati
E in questo senso a mio avviso oggi
A mio giudizio che la stagione dei consigli
Il bisogno profondo di democrazia e partecipazione la necessità di coniugare la pratica della contrattazione e del controllo delle proprie capacità e condizioni di lavoro con le esigenze del trasformazione del sociale e tutt'altro che conclusa
Tale consapevolezza non può ovviamente
In alcun modo tradursi in una sorta di celebrazione di un modello non più superabile Penon angosce grato al rimpianto di ciò che i Consigli erano e non possono più e ciò non tanto e non solo per i limiti in qualche caso è evidente che l'esperienza dei consigli fa dei consigli di fabbrica in questi anni
Ha denunciato ma anche e soprattutto perché il carattere stesso con il quale si sono nati e si sono diffusi il loro essere soggetti che operano per controllare trasformare la realtà
Nella quale lavorano e vivono dal momento nel quale quest'ultima è essa stessa continuamente di trasformazione renderebbe del tutto hanno agonista quasi sei visioni statica delle strutture del ruolo del consiglio di fabbrica
E dunque sicuramente vero che non si può più pensare alla fabbrica e a maggior ragione alla grande fabbrica come all'unico centro delizia della del sindacato
Né pensare ai quadri e ai tecnici agli impiegati coma da a degli eterni attori non protagonista della vita del sindacato
Come pure non è rinviabile per il sindacato l'esigenza di rappresentare i nuovi bisogni di giovani di di di diventare un pensiero del sociale
Proprio perché tutto ciò è vero oltre che necessario occorre a mio giudizio evitare il rischio che il gran parlare del sulla necessità di risiede equamente del sindacato e del consiglio di fabbrica sul rapporto tra sindacale società diventi sempre più un qualcosa di astratto e di poco comprensibile per la gente comune è per i nostri stessi iscritti e militanti
Apparendo o come lo sforzo della macchina sindacato di conservare se stessa o come il pretesto per rimettere il coperchio sulla pendola consigli
L'altra questione che vorrei affrontare riguarda lo sviluppo del Mezzogiorno il superamento delle condizioni di degrado economico produttivo sociale quale del quale tuttora afflitto
Mi pare si possa affermare che con questo congresso in tutte le sue fasi
Sia notevolmente cresciuto alla discussione attorno all'esigenza di rilanciare fortemente nei fatti l'iniziativa nazionale della Gigi ENEL del sindacato unitario attorno ai problemi del Meridione
Occorre recuperare una capacità nostra di fare scelte e Dini in individuare priorità occorre evitare di affrontare con piglio burocratico qualche volta addirittura in maniera asettica i problemi che abbiamo di fronte
Per questo perché questo ci porta a non considerare la differenza profonda che su problemi grandi e piccoli esistano tra nord e sud
Differenze fatto dal diverso sviluppo della ricerca da un solco tecnologico che si va sempre più profondo darebbe industrializzate riconvertite utilizzate per l'insediamento di poli informatici e di terziario avanzato al nord
E per insediamenti urbanistici e commerciale tradizionale al sud
Differenze fatte da un tessuto sociale
Dove c'è articolazione e anche competizione D&D come quelle si stenda al nord ed un Sud nel quale sindacato con tutti i suoi limiti ed i difetti che pure ha è uno dei pochissimi punti di riferimento della società esistente
Differenze fatte dalla mancanza di certezza sul proprio futuro sulla possibilità di fare prima o dopo il grande salto dagli occupati ma anche della possibilità di scendere da casa senza essere rapinati o di riuscire a fare tre chilometro in meno di un'ora
E anche per questi motivi che la disoccupazione e la classe integrazione non sono la stessa cosa allorché al sud
Certo la chiusura di uno stabilimento o la cassa integrazione sono fatti negativi in sei indipendentemente dalla longitudine alla quale tali fatti avvengono come pure del tutto ovvio alla considerazione che lo sviluppo del Meridione non può e non deve avvenire a spese del Nord
è però altrettanto vero che i costi sociale della cassa integrazione non solo quale al Nord e al Sud e che l'espulsione di un lavoratore di una fabbrica meridionale significa il più delle volte la messa in discussione dell'unico reddito di un'intera famiglia
Intendiamoci comma
Non si tratta di stabilire qui una sorta di primato della miseria girate invece di dare chiarezza e concretezza a slogan come venti stilizzazione sviluppo sociale del Mezzogiorno
E come diceva prima mi pare che in questa direzione il dibattito congressuale soffrendo indicazioni sicuramente interessanti
A questo proposito un esempio non secondario e a mio giudizio offerto dallo stesso Congresso dei chimici nazionale di due settimane fa ammirando
è sicuramente importante la consapevolezza che nel Mezzogiorno gli affetti dalla diseconomica la mancanza di prospettiva
Si accompagnano ad un logoramento delle istituzioni democratiche ad un intreccio tra potere politico economico criminalità organizzata che rischia di minare alla fondamenta un'intera società
L'esercizio del potere negoziale esercitava anche in tutte le più significative realtà del Mezzogiorno
Con esiti apprezzabili ci offre la possibilità concreta diventare uno sforzo straordinario per recuperare sullo terremo fa fondamentale della nostra crisi evanescenza della politica meridionalistica del sindacato
La mancanza di risultati rischia di accentuare il divario oggi esistenti oggettivamente contribuisce all'impoverimento il livello della vidas civile sociale e democratica nel Meridione
è necessario pensare alle linee di politica meridionalistica non solo fissando nel carattere unitario e riconfermando nella dimensione nazionale
Bensì assumendo precise vincoli e priorità nella politica economica e in quella Bellow
Occorre in sostanza realizzare le condizioni generali di crescita che consentono all'insieme del Paese di sorreggere un processo di nuova indie industrializzazione del Mezzogiorno come base anche di sviluppo del terziario dei servizi
Passando attraverso un programma d'uso delle risorse ed ha un ruolo propulsivo dalla partecipazione statali
Che assicuri priorità del Mezzogiorno
E del suo apparato e processi di ristrutturazione e riconversione Ino innovazione e attraverso che esperimenti che consenta di completamento dei cicli produttivi e settore di basi e in quelle a più alta proiezione strategica
Ho voluto riportare alcune considerazioni sul Mezzogiorno presenti nella relazione introduttiva al congresso nazionale dei chimici per un duplice motivo
Primo perché dopo una fase non Breve nella quale nell'iniziativa e nelle proposte non solo della code della categoria ma dell'intera CGIL il Mezzogiorno è stato né fatte relegato in soffitta
Dopo una fase di caduta di tensione diretta anzi e di attenzione attorno ai nodi irrisolti della questione meridionale il fatto che se ne torni a parlare diverse un dato importante
Se conto perché diventa sempre più profondo alla Como consapevolezza che le parole pure importanti da sole non bastano
Perché è necessario che il Mezzogiorno sia un elemento centrale e alla discussione congressuale qual è ancor di più che ti che tale discussione nascono tarda a tale discussione nascono comportamenti concreti leader e vendicative a partire già dai prossimi contratti il compagno Pizzinato in una recente intervista all'Avanti alla domanda su cosa che meno gli piace alla CGIL è lo scarto esistente tra le cose che si dicono a quello che si fa
Il Mezzogiorno rappresenti in questo Paese come riferisco ovviamente alla sola nostra organizzazione e sente più è garante in questo senso
Abbiamo bisogno di voltare pagina
In questo direzioni dobbiamo essere impegnate come classe operaia come consiglio di fabbrica come CGIL in questa direzione i nostri congressi stanno rappresentando un momento importante
Abbiamo bisogno di coerenza e di di fatti rispetto a tale bisogno a mio giudizio tutti insieme abbiamo il compito di riuscire a riproporsi come soggetti protagonisti del processo di emancipazione politica economica e sociale del Mezzogiorno e dunque dell'intero Paese grazie
Grazie Pontillo
La parola Vinai segretario generale aggiunto dalla Fillea si prepara i forni segretario generale di pensione
Compagne e compagni siamo tutti
Consapevoli del fatto che i problemi economici e sociali che dobbiamo affrontare
Al di là degli aspetti congiunturali che pure ci sono
Hanno tutte le caratteristiche di un processo di vera e propria mutazione storica dell'ambiente in cui viviamo degli assetti economici e sociali e produttivi
Le modificazioni avvenute nel mondo del lavoro e nella società
A cominciare dalla fine degli anni Settanta che continuano con un ritmo e una incisività di cambiamento senza precedenti
Non appartengono per la qualità e quantità dei mutamenti che hanno generato ad un già conosciuto e vissuto a processo
Di trasformazione ristrutturazione
Al contrario
Hanno definitivamente assunto le caratteristiche di un mutamento strutturale delle basi materiali della produzione
Del lavoro dei bisogni e dei consumi sociali ed anche dello stesso sapere umano
Si delineano
Nuovi e più complessi i soggetti economici e produttivi
Emergono nuove forme e figure professionali caratterizzate da una cultura e da un rapporto di lavoro profondamente diversi
Da quelli del passato si diffondono contemporaneamente anche nelle aree industrializzate forme moderne di povertà
Caratterizzate da strati crescenti di popolazione poche sicuramente espulsi o esclusi dai processi produttivi
E preferibilmente condannati a dipendere da forme di assistenza rese più precarie dalla crisi e dalle tentazioni di smantellamento dello Stato sociale
Il lavoro e la solidarietà appaiano i capisaldi per affrontare la sfida rappresentata dai mutamenti in atto lavoro e solidarietà
Che costituiscono il nucleo centrale delle nostre tesi congressuali
Sono e restano infatti fondamentali nell'esistenza dell'uomo in una società civile e democratica sono condizione di socializzazione sono base di libertà e di indipendenza
Senza lavoro troppi sono gli uomini le donne i giochini preti di liberta
Ma ancora da questa situazione si possono determinare quelle divisioni
E contrapposizioni richiamate nella relazione
Che se non contrastate con decisione segnerebbe no non solo
La fine del concetto e della sostanza di un sindacato di classe ma determinerebbero anche uno scadimento dei livelli di democrazia
Questo nostro congresso e quindi non solo un congresso di svolta
Come è stato definito
Ma anche profondamente un congresso di scelta
Una scelta che non solo impone di dare sostanza e corpo alle nostre tesi al dibattito che si è articolato nella densa fase di preparazione al Congresso odierno
Ma anche una scelta da cui non è azzardato dire che difende il futuro della CGIL
Le regole
Le regole di un dibattito democratico
Che abbiamo voluto darci rispettare hanno dato un grande frutto di contributi e di arricchimento alle tesi congressuali
Ma su un punto dobbiamo essere chiari proprio per il livello basilare della sfida cui dobbiamo saper rispondere nel nostro modo di operare da qui in avanti
La nostra capacità di scelta deve essere netta e senza esitazioni le nostre tesi non possono contenere ambigui tua
Non si può coltivare un'epoca un ecumenismo compromissorio
Non faccio qui il discorso mai abusato degli eserciti nuovi e vecchi
Intendo dire che il Patto per il lavoro
La scelta di una nuova alleanza tra le forze del mondo del lavoro deve partire su basi chiare coraggiose inequivocabili
Non intendo
Soffermarmi sulle modificazioni e l'evoluzione interna al mondo del lavoro
è un tema mai approfondito una consapevolezza che abbiamo già conseguita
Voglio però sottolineare che è il primo e più importante problema che dobbiamo risolvere
è quello di come passare dalle parole ai fatti
Dalle enunciazioni di alto livello politico e sociale
Ad una altrettanto elevata capacità operativa
Non ho la presunzione di fornire a questo riguardo ricette generali che la Confederazione dovrà elaborare ma ritengo di poter fare un riferimento indicativo
A quanto può essere attivato in un settore come quello dell'edilizia e dai comparti collegati
In un'ottica non solo ricondotta gli interessi categoriali
Voglio innanzitutto premettere che i grandi mutamenti di cui ho parlato stanno interessando da tempo in modo diretto il settore delle costruzioni
Disinvestimenti disoccupazione trasformazione produttiva e del mercato del lavoro innovazione tecnica e tecnologica
Hanno da tempo determinato una situazione di recessione complessiva del settore e ciò in contrapposizione ad una domanda potenziale di grande rilievo produttivo e sociale
Basterebbe già elencare il problema dell'edilizia abitativa del riuso recupero dei centri storici
Per dare un'idea degli spazi produttivi ancora aperti e delle conseguenti ricadute occupazionali
Ma c'è un concetto più ampio che voglio affermare
è infatti importante il contributo che una categoria come la Fillea può dare perché pur essendo una categoria industriale ha caratteristiche peculiari nel suo prodotto
Che possono fare le svolge wolof non secondario verso lo sviluppo la riqualificazione di altri settori ad esempio i servizi
Non a caso recenti analisi della commissione della Comunità europea hanno individuato il settore delle costruzioni
Come uno tra quelli che pur non essendo tra i più alti in valore assoluto perfetto trainante
Opera però in un ambito che incide su un gran numero di altri comparti
Ed ha quindi un effetto elevato sul complesso dell'espansione economica per cui la CEE ha inserito l'edilizia tra i settori prioritari per la lotta contro la disoccupazione
Un esempio pratico su questi temi
è quello dell'intervento che come categoria possiamo svolgere nella riorganizzazione territoriale intesa però nel senso più ampio
Da un lato realizzazione di opere infrastrutturali destinate alla produzione e allo sviluppo dall'altro intervento di risanamento di tutela
Di prevenzione del degrado tutto ciò può fare ciò ottenere sei risultati in termini di nuova occupazione diretta e indiretta
E contemporaneamente assume un forte impatto di intervento sociale
C'è però compagne e compagni in questo
Panorama possibile
Un nodo irrisolto con forti connotazioni politiche
Che può essere guarda direttamente il nostro settore
Voi involge non solo altre categorie
Ma complessivamente per il rilievo che assume l'intero movimento sindacale
Se infatti
Le nostre rivendicazioni e le politiche che devono scaturire me
Devono essere volta ad un vantaggio sociale complessivo ciò comporta
Da un lato una forte iniziativa per conferire alla spesa pubblica nel settore una produttività
In termini meramente economici ancor prima che sociali ben superiore all'attuale
I temi delle procedure delle revisioni costi della capacità di spesa della trasparenza degli appalti e delle finalizzazioni sono a mio avviso tali da richiedere un forte impegno di iniziative di lotta non solo della categoria ma anche della CGIL
Che non può trascurare
Nell'ambito di una iniziativa di lunga durata
Il valore di produttività sociale di ricaduta complessiva degli investimenti nel settore
Oltre a livello prioritarie di una complessiva modernizzazione e riqualificazione dell'assetto urbano del paese
E questo compagni e compagne un impegno di carattere prevalentemente politico
Che deve essere svolto con grande determinazione ed efficacia
Ma voglio sottolineare anche che per ottenere risultati ampi e soddisfacenti non possiamo prescindere
Da una forte iniziativa in un ambito dischi contrattualistiche scritti così la contrattazione un'arma efficace e flessibile che noi dobbiamo usare nel conseguimento degli obiettivi strategici fine che ci siamo proposti giunti ma credo che siamo tutti consapevoli che rischia di diventare un'arma spuntata sei suoi strumenti i suoi livelli le sue modalità i suoi contenuti non vengono sottoposti ad una revisione e a un rimodellamento che consentono di ovviare a quelle modificazioni strutturali
Tecnico organizzative intersettoriali che si sono sviluppate negli ultimi anni e che presumibilmente si accentueranno negli anni a venire
La categoria che io rappresento è l'unica tra quelle dell'industria ad avere un livello contrattuale territoriale più che consolidato da un'esperienza di ormai vecchissima data
Ed è questo
Uno strumento importante
Perché riteniamo di individuare in particolare nella fase attuale del livello contrattuale territoriale
La maggior possibilità di controllo della mobilità dei regimi di orario di tutto quanto deve essere ricondotto per far presa sui problemi concreti appunto ad un'ottica territoriale oltre che ovviamente aziendale
Proprio per questo intendiamo non solo difendere questo livello contrattuale e a questo proposito non esiteremo a proclamare uno sciopero nazionale se in tempi brevi noi ci saremo risultati dall'ANCI
Ma anche potenziarlo estenderlo ad altri comparti organizzati dalla Fillea
Intrecciando lo anche a momenti e vendicativi che incidono sulle aziende e sui grandi consorzi che operano nel territorio rendendolo meno disomogeneo dell'ambito territoriale regionale
Quando è la contrattazione e in particolare la contrattazione territoriale collegata con il potenziamento e lo sviluppo di un'altra specificità della nostra categoria gli enti paritetici lo strumento che ci può consentire di gestire con flessibilità ed efficacia non solo il mercato del lavoro ma anche la la qualificazione riqualificazione professionale il regime degli orari e infine ma è un particolare e di grande rilievo per noi e penso non solo per noi una presenza sindacale nelle piccole realtà produttive
Contrastando gli spazi di nuovo sfruttamento che sono spesso la trappola tesa a quell'artigianato Poli Ferrante debole che ha caratterizzato in maniera vistosa le mutazioni della struttura produttiva in edilizia
E che altrettanto sta facendo in buona parte nei settori collegati
C'è infine compagne e compagni
Un'ultima leva che ritengo fondamentale per una ripresa complessiva il ruolo del sindacato
Ed è rilancio nei modi e con le regole che sarà opportuno individuare de L'Unità dell'unità sindacale
L'unità è un valore incancellabile della vostra storia ed è uno strumento irrinunciabile delle nostre lotte senza un forte responsabile impegno unitario noi rischieremmo di togliere forza e di incisività alla nostra iniziativa alle nostre lotte ricreare una solidarietà
Sono introduttiva di Luciano lama
Uno a mo'che ha un posto nella storia di ognuno di noi un uomo che lascia la CGIL cui ha dedicato finora la sua vita
Con un continuo costante Capalbio generoso impegno volto a tutelarmi appunto il valore fondamentale de L'Unità
Prima di dare la parola forni una comunicazione i compagni della Commissione Statuto
Sono pregati di accedere immediatamente alla risale al per le loro riunione
Diamo la parola al compagno fornì segretario generale dei pensionati si prepari giunti segretario generale della funzione pubblica
Compagne e compagni
In questo congresso
Credo si possa dire che fra i tanti fatti nuovi
Ce n'è uno
Che va sottolineato
E cioè
Nei temi
Nella relazione che ne so non c'entri
E anche credo negli interventi siamo ancora all'inizio del congresso
Si dedica uno spazio
Ho chiamato mi giunta mai prima
Dedicato alle questioni dello stato sociale
Credo tuttavia che abbia ragione Militello
Quando ha detto stamattina
Pur senza rilevare questo fatto nuovo che io considero molto positivo che tutto questo avviene con molto ritardo
E che questo ritardo
Ci fa correre il rischio di
Rilevanti
Di cui dobbiamo avere piena coscienza
Devo anche dire che questo spazio che viene dato allo stato sociale tra le questioni lo stato sociale
E molto dovuto alla spinta che viene dall'attacco conservatore
Quindi
Non si sa bene se noi possiamo dire
Che parliamo perché siamo stimolati
Da chi vuol distruggere lo Stato sociale e lo attacca
O invece perché abbiamo piena coscienza che indipendentemente da questo attacco ci sono cose da cambiare
Che vanno cambiate
Ma vorrei procedere con l'ordine
Secondo me è l'attacco conservatore ha due obiettivi molto deleterie per il Patto del lavoro il primo e quello di cancellare in tutto o in parte le conquiste sociali a beneficio delle società di assicurazione delle case di cura private della scuola privata dell'edilizia privata e quant'altro ci vogliamo mettere il secondo obiettivo è quello di provocare la divisione dei lavoratori alimentando l'aziendalismo il corporativismo l'individualismo esasperato
Lasciar passare l'attacco allo stato sociale vorrebbe dire dunque rinunciare al patto per il lavoro il cui punto di forza dilettante è costituito
Dall'aggregazione dell'insieme dei lavoratori
Aggregazione dell'insieme della classe lavoratrice che non potrà esservi senza Stato sociale basato su principi di solidarietà di equità e di universalità vediamo i ministri del Tesoro della sanità e del lavoro
Hanno alimentato una grande campagna propagandistica contro le conquiste sociali ma noi non dobbiamo dimenticare che buona parte dei falsi sono stati messi in circolazione l'alle società di assicurazione purtroppo di cui intenzione dunque ci sono impossessati in buona parte i gruppi finanziari pur potenti a cominciare dalla Fia
Stamattina quando ascoltavo il Presidente del Consiglio dei ministri
Mi veniva un po'da sorridere
Perché il presidente del consiglio dei ministri ha fatto un discorso molto serio impegnato e io apprezzo ma quando è venuto a parlare della spesa sociale ha fatto un'affermazione categorica che io condivido anche e cioè che la spesa sociale non è la causa della rovina della nostra economia
Bene ma questo non andava detto al nostro congresso questo andava detto al ministro del lavoro che ancora per molto tempo ha detto esattamente il contrario
A questo bisogna aggiungere che altri hanno sostenuto che la spesa sociale è la rovina del bilancio pubblico
Anche su questo mi pare che si debba dire con falso
Noi abbiamo avuto negli ultimi quindici anni l'Italia collocata al terzultimo posto nella graduatoria di incidenza della spesa sociale rispetto al prodotto interno lordo
E abbiamo avuto una spesa sociale che è cresciuta sempre meno dell'incremento del prodotto interno lordo
Ma abbiamo avuto una spesa sociale che è aumento che diminuita fra i settantotto e ottantatré mentre la spesa pubblica è aumentata negli stessi anni di dieci punti
Come vedete le bugie hanno le gambe corte
C'è un altro punto di attacco
Ed è quello che si basa su dei fatti importanti
Come gli sprechi le inefficienze
E si fa diventare naturalmente gli sprechi e inefficienze la ragione per l'intervento sullo Stato sociale
Quale tipo di intervento
Stamattina abbiamo sentito che chi ha preso di più dal punto di vista assistenziale sono state le imprese sessanta mila miliardi
Quello che non si è detto stamattina è che questi sessanta mila miliardi li hanno presi quasi tutti le grandi prese pubbliche e private e che ci sono migliaia migliaia decine di migliaia di piccole di medie imprese che sono quelle che hanno dato lavoro
Quelle nuove quelle che introducono le innovazioni eccetera eccetera quello che emerge di nuovo nel tessuto economico e sociale dato Mele che non hanno avuto nessun aiuto attraverso questi sessanta mila miliardi o molto poco
Quello che non si ha detto ancora ossia detto in maniera troppo tenue
è che noi abbiamo avuto un aumento dall'assistenza le grandi imprese e contemporaneamente un aumento degli occupati un aumento della produttività un aumento dei profitti l'unica cosa che è calata solo gli occupati
Questo è il tipo di assistenza che noi non condividiamo
La Confindustria noi non abbiamo chiesto che si assistono le imprese
Permettere ai lavoratori a casa da lavorare o in prepensionamento
Noi chiediamo gli interventi perché si sviluppi l'occupazione
E non il contrario non vogliamo la propensione vogliamo il lavoro non vogliamo la pensione di invalidità vogliamo il lavoro lo vogliamo il giovane disoccupato assistito nel Meridione
Questo non è un modo di spendere come si deve e questo tipo di sprechi non l'abbiamo certo voluto ROI
Ma c'è dell'altro che va denunciato a proposito di efficienza Militello stamattina ha detto che ha presentato
Il Bilancio trasparente
Quello nel quale tutti possono leggere come stanno le cose
E ha detto anche che cos'è successo
Dopo che l'ha presentato
Bene la Confindustria è stata la prima a protestare dicendo che questo bilancio che io non chiamo parallelo chiamo trasparente
Portava della confusione io mi domando se i bilanci delle grandi imprese
Debbono essere impostati sulla opacità anziché sulla trasparenza e non mi pare che i grandi commedia glieli agli altri suo porterebbero a casa loro di avere i bilanci dei quali non si capisce niente
Se quindi protestano per la trasparenza del bilancio dell'INPS vuol dire che c'è qualche cosa da nascondere che non vogliono che venga in luce e bene ha fatto meritarlo invece a fare il contrario
Ma poi a proposito di efficienza e di inefficienza voi sapete che le insegna accusata di essere un carrozzone che è il massimo dell'inefficienza
E la Confindustria si è messa anche lei nel coro
E molti altri ma la Confindustria non ha niente da vantare
Perché a dove lei è direttamente rappresentata e avete capito bene dico dove lei è direttamente rappresentata e cioè nel fisco quello che è l'attuale ministro delle Finanze che per più anni negli ultimi quindici anni ha diretto questo ministero
Sicuramente si deve dire che è un uomo di elevate capacità professionali
Che è senza dubbio un tecnico
Chi è senza dubbio un manager perché ha diretto una delle multinazionali italiane per lunghi anni ma si deve anche dire senza alcun dubbio che è il ministro del sistema fiscale più squalificato anzi per sua stessa ammissione più schifoso
Può esserlo non è un quadro che viene dalla classe operaia dai lavoratori non è un ministro che viene dalle file del mondo del lavoro viene dalle file della Confindustria
Possiamo dire dopo tanti anni visto e considerato che è un uomo capace che a tutti
Le qualità per fare il ministro possiamo dire dopo tanti anni che fa il ministro delle finanze
E siccome in questo periodo non è cambiato niente né per i patrimoni
Né per le rendite finanziarie né per l'evasione possiamo dire che questo signor ministro che non viene dalle nostre file
Ha fatto una scelta politica la scelta politica degli evasori e di quelli che non devono pagare le tasse a farle pagare i poveracci oppure no
Possiamo dire che la scelta fatta da chi dirige
L'amministrazione pubblica la cosa pubblica lo Stato
è prevalentemente in molti casi una scelta di potere di cliente era che non si preoccupa dell'efficienza anche se poi si fanno molte chiacchiere sull'efficienza della pubblica amministrazione
Noi abbiamo proposto la modifica
Della struttura delle spero renderla efficiente
L'otto anni a questa parte ancora si sta discutendo in Parlamento e assistiamo al balletto dei rinvii e dei rimpalli come se la questione del Lancelot fossero questi e di efficienza di grande rilevanza e portato
Occorre Militello ha detto e aveva ragione lo citano spesso perché io condivido molto quello che ha detto
Ha detto che occorre che noi non ci fermiamo
A prendere cognizione fino in fondo dalla campagna di propaganda che viene fatta attorno a queste dello stato sociale
Bene
Io allora la traduco così
Il congresso
Deve decidere di dare mandato agli organi dirigenti che verranno eletti di respingere la campagna terroristica che è stato condotto finora con dei mesi e delle iniziative più efficaci di quello che non si sia fatto finora
E prendendo lo spunto da questi fatti per alimentare per impiantare una campagna di controinformazione
Contro questa campagna terroristica è questa e solo il primo atto la prima decisione il primo impegno che secondo me deve perdere la CGIL per far fronte ai suoi doveri dal campo
Dello stato sociale l'altra parte che deve fare la CGIL è di uscire da una specie di il reti mentre
Che le impedisce di vedere come cambiamenti radicali siano necessari dello stato sociale non per ragioni false addotte dal patronato
Ma per i falsi ma per i fatti nuovi veri che si sono prodotti dalla situazione del Paese
Questi fatti li potete ricordare tutti quelli cito sono in ritardo nell'avvio del lavoro per centinaia di migliaia di giovani
Sono i prepensionamenti da ristrutturazione
Sono l'allungamento la speranza media di vita sono i milioni di disoccupati che nella migliore delle ipotesi saranno solo gradualmente assorbiti
Se la politica del Patto del lavoro andrà avanti come noi vogliamo sonoro mobilità crescente del mondo del lavoro
Solo il fatto che fra dieci anni la vita di lavoro media valida infatti della pensione sarà di trentadue anni lei la vita di prestazione del pensionato sarà in media di sedici anni
Questi sono questioni fatti che influiscono in modo rilevante diretto sulle entrate e sulle ospite lo stato sociale a partire dalle pensioni e che richiedono da voi o ripensamento
Delle cose così questo come stanno per imprimere ripensandoci quei cambiamenti che noi desideriamo che sia oro
Invece in quest'
è alta al fine di Saba guardi salvaguardare quelle che sono conquiste fondamentali alle quali non intendiamo rinunciare
Sotto solo otto anni che facciamo proposte per il riordino
E sempre in Parlamento che attende di essere fa varato secondo me la seconda cosa che ha diviso vicino il congresso era di mettere fine la parola fine a questo ignobili susseguirsi degli inviti
Perché ieri indie non pagano
Chi rinvia no paga pagano i lavoratori noi dobbiamo decidere
Sapere che più si rivela più i lavoratori pagheranno
E sapere che prima mettiamo fine rinvia e primo noi usciremo dal vicolo cieco nel cari cerco di mettere il problema previdenziale
E quindi dobbiamo dieci richiamare i lavoratori a questa battaglia sulla previdenza
E per fare questa battaglia dobbiamo dire tutta la verità
Il fondo pensione otto ai dipendenti
è così congegnato che chi paga il novantasette per cento dei contributi delle entrate risiede il sessanta per cento delle prestazioni
Chi paga il tre per cento dei contributi riceve il quaranta per cento e prestazioni
Si tratta di assistenza camuffata da previdenza
Senza l'onere assistenziale il fondo porzionatura dipendenti sarebbe in pareggio con un'aliquota del venti per cento anziché a un'aliquota contributiva del ventiquattro e sessanta e rotti per cento
Bisogna
E poi teniamo conto dell'altro fatto che si segna che se si sommano tutte le entrate e uscite per previdenziali l'attivo come ha dimostrato il Bilancio trasparente è di sei mila miliardi
Ciò non vuol dire ripeto che non c'è niente da fare c'è molto da cambiare perché l'assistenza la paghi lo Stato era pre-udienza invece la paghino il lavoratore per l'impresa
Io non voglio qui ripetere i punti qualificanti del riordino pensionistico voglio mettere in laici in guardia il congresso in particolare i dirigenti delle categorie dei lavoratori attivi
Da un nuovo pericolo
E da una nuova minaccia
Il ministro del lavoro ne ha pensato uno nuova dice
Difendiamo il sistema pubblico
Come stabilendo un tetto di trentadue milioni indicizzato al di sotto dell'inflazione però dice sottovoce indicizzato al di sotto dell'inflazione per cui nel tempo i tre due milioni di fatto in realtà dovrebbero diventare sempre di meno
E poi aggiunge per chi il salario che sta al di sopra del tetto stabiliamo che quei lavoratori che ce l'hanno possono aprire attraverso la contrattazione di categoria dei fondi integrativi
Domanda chi paga
Perché se paga il lavoratore non capisco perché debba il fondo
Riguardare solo quelli che stanno al di sopra del tetto se paga il lavoratore l'azienda non capisco perché l'azienda debba pagare solo per quelli che stanno al di sopra il tetto e non in quelli anche per quelli che stanno al di sotto
Altra domanda
Soprattutto non capisco perché si debba intendere
La pensione integrativa come una questione aggiuntiva dei costi
Perché se non è così
Allora vuol dire che si vuole intaccare non il tetto
Pensionabile ci vuole intaccare l'ottanta per cento del salario quando si hanno quarant'anni di lavoro allora l'obiettivo è un altro
Diventa quello di una diminuzione del sistema pubblico a vantaggio del sistema privato
Allora quella che viene venduto a una pensione come una pensione integrativa diventa via via in misura crescente una pensione sostitutiva del sistema pubblico
Naturalmente per questa strada noi mandiamo a carte quarantotto ogni principio previdenziale che abbiamo difeso conquistato e sostenuto fino a questo momento
Questo ministro del lavoro è animato da un chiodo e da una proporzione il chiodo è
Quello di privatizzare lo stato sociale
E la preoccupazione è quella di trovare la maniera dispiegare almeno per ora alle società di assicurazioni
Perché il fai da te
Fino a questo momento non ha decollato in massa
E poi dopo pare che ricavi ma perché
Dirigenti sindacali delle categorie non non vi date una mano per risolvere questo problema io credo che il Congresso debbo togliere ogni dubbio al ministro del lavoro e asociali assicurazione noi o la mano
Al ministro Italia Assicurazioni per sostituire la previdenza pubblica il sistema pubblico con quella privata non gliela daremo mai
Però non basta dire questo
Bisogna che il Congresso impieghi gli organi dirigenti che verranno eletti a presentare una proposta di pensione integrativa
Che abbia un valore per la generalità dei lavoratori nei quali di lavoratori ci si possono ritrovare a loro CELTA e a loro volta
E per fare questo
Bisogna partire dalla parità di diritto per tutti i lavoratori di modo che chiunque voglia e possa versare risparmi lo posso fare nomi perché dipende da questa azienda o da quella categoria
Non perché a questa professione anziché a quell'altra ma perché è un lavoratore che decide risparmiare oltre garanzie previdenziali stabilità al sistema pubblico
Fare una proposta che abbia questi criteri informatori sottoporla alla discussione dei lavoratori è poi prendere una decisione è battersi fino in fondo per ottenere
Il sistema pubblico riordinato eh la pensione integrativa così come noi vogliamo che sia e cioè interamente integrativa e non sostitutivo
Devo anche dire
Che
Io ho parlato molto di previdenza prostata sociale non è fatto solo di previdenza e volga al termine
Stamattina giustamente il Presidente del Consiglio dei ministri ha detto
Lo stato sociale e sanità
E scuola
Edilizia abitativa popolare
E altre cose ancora
Beh
Se tutto questo allora dobbiamo dire che ci sono altri fatti che sono preoccupanti
Il primo fatto preoccupante è che la legge finanziaria si siano istituite delle fasce sociali di reddito in base alle quali andrebbe bene come criterio dare assistenza a chi ha bisogno ma non va più bene garantire gratuita o meno
De la
Assistenza sanitaria in base ai redditi alle fasce
La salute è un bene di tutti
è un bene dei cittadini e la discriminante fra i cittadini non si trova nel servizio della prestazione la si deve trovare in chi paga il servizio cioè del fisco
E così dicasi per la pubblica istruzione
Non mi pare che la sortita che ha fatto recentemente
Il vice segretario
Di un partito al governo sia una trovata felice musica felice facciamo cinquanta e cinquanta dell'istruzione pubblica cinquanta private cinquanta pubblico questa qui è una trovata proprio che non sta né in cielo né in terra
Persino perfido
Gli integralisti cattolici sono spaventati da questa proposta
Bene allora dobbiamo sapere che noi dobbiamo impegnarci per la difesa anche lì con questi questo gene malati la difesa delle conquiste noi non l'avremmo
Se non faremo proposte
Per modificare lo stato di cose
Cioè da un lato per rendere efficiente la sanità e dall'altro lato per modificare la situazione della scuola dal nostro Paese e anche la situazione del campo dell'edilizia
Abitativa popolare
Voglio dire cioè che noi non ci basta più come ha detto del resto la moderazione affrontare i problemi della pensione una volta si poteva dire pensione pensione pensioni è una volta l'abbiamo detto e ripetuto per molti anni
Ma oggi ripetere solo questo snodo vorrebbe abortì ha vuol dire affrontare solo una parte minima delle questioni lo stato sociale
Bisogna che noi se vogliamo che lo stato sociale assalto funzione nell'ambito della politica
Del patto del lavoro affrontiamoli insieme da queste del patto sociale e quindi anche quelle della sanità quella scuola quella delizia e così via
Se questo è allora bisogna che poniamo mano in maniera diversa la questione del fisco
Ed è l'efficienza e la pubblica amministrazione io non voglio rubare il pane ai dirigenti della sindacato la pubblica amministrazione ma permettetemi di spendere due parole sul fisco
Noi non possiamo pensare
Che avremo a disposizione tutte le risorse che saranno necessarie
Per dare lavoro ai giovani disoccupati
E per cambiare il volto del Mezzogiorno la situazione del Mezzogiorno non possiamo pensare di rimettere in sesto il fisco e la lo stallo sociale nostro Paese secondo equità e giustizia
Se non sarà cambiato radicalmente la politica fiscale nel nostro Paese
E allora dobbiamo dire un'altra cosa come congresso dobbiamo dire
Che fra le questioni decisive che vogliamo affrontare parlando di Stato sociali fatta al lavoro c'è quella che sta alla base di tutte che è rappresentata dalla politica fiscale perché lì stalla strada per il reperimento delle risorse necessarie e per raggiungere l'equità necessarie nella distribuzione di risorse l'impiego le risorse delle priorità leggero risorse
Quindi dall'ultimo punto sul quale voglio attirare la vostra attenzione ma se tutto questo è vero e ho finito grazie del richiamo il sindacato dell'oggi
Del futuro il sindacato che cambia politica come molti hanno detto da questa tribuno
è scritto anche fuori
Il sindacato che cambia la struttura organizzativa il sindacato che cambia i dirigenti e come li cambia
Cambia perfino il segretario generale
Il sindacato che cambia le regole democratiche interne e il modo di realizzare queste regole democratiche
Che vuole essere più autonomo e più democratico e più unitario
Questo sindacato sarà un sindacato con l'anima unitario solo per fare proposte
Sarà un sindacato con animo unitario solo per fare mediazioni
Oppure sarà un sindacato con l'anima unitaria che propone contratta è lotta e non rinuncia a nessuno di questi tre questioni lui
Stamattina i compagni mi prendevano un po'in giro perché c'è stato un giornalista che si è divertito a parlare dei vecchi presenti in questa in questo congresso certe dei vecchi solo voi
Io non mi lamento che sia stato constatato che i vecchi sono molto non è questa la questione mi pare però che si debba dire almeno una cosa a questo proposito
Si debba dire che qui si tratta di una generazione
Che la CGIL l'ha costruita in quarant'anni di lotte di sacrifici di impegni e che con la CGIL ha costruito potentemente col
Contribuito a costruire il paese così come con luci e ombre che è molto diverso da quello che esisteva quarant'anni fa
Bene e dove dovevano andare questi ex lavoratori questa generazione di vecchi che oggi si trova in pensione dove doveva andare fuori dalla Sicilia
Non stare più nel mondo del lavoro mi pare che questa sarebbe una contraddizione in termini
I pensionati vecchi ex lavoratori hanno scelto di stare nel mondo del lavoro sono tanti si ritrovano in tanti dal mondo del lavoro è conto lì potevi incontrare anche volte i giovani all'interno del mondo del lavoro quelli che non ci sono oggi verranno domani perché esse sono figli dei gatti anche loro dovranno mangiare i topi
Bene
Quarta generazione e il sindacato lo conosce così come un sindacato che diede perseguire l'unità che non può mai rinunciare all'unità come un sindacato che deve fare proposte
Con un sindacato che deve contrattare ma anche con un sindacato che deve aver chiara coscienza che ai lavoratori nessuno ha mai regalato niente e nessuno mai negare niente avremmo quello che saremo capaci di conquistare vale per i giovani è valso per i vecchi vale per i giovani di oggi vale anche per quelli di domani
Do lettura
Vi è un telegramma
Inviamo per vivissimo saluto partecipanti un bruttissimo congresso CGIL auspicando migliori esito lavori nell'interesse di tutta la comunità e stop cordialmente Confederazione libere associazioni artigiane italiane
Diamo la parola ad Aldo giunti segretario generale della Funzione pubblica dopo di lui parlerà Mattia si interessa il segretario generale Confederazione europea dei sindacati dopodiché prenderà la parola la compagnia Purpura la parola al due giunti
C'è oggi mi pare al centro dello scontro politico e sociale un obiettivo tra le forze di destra tentano di perseguire ed è quello della rottura della solidarietà nella società civile nel mondo del lavoro
Credo che se questo obiettivo si afferma cambiano i rapporti politici e sociali nel Paese
Ma soprattutto cambia la natura stessa del nostro essere sindacato ed è contro questo tentativo
Che già ripeterlo alzargli assunto con la formula efficace della Società dei due terzi che acquista un senso compiuto ed assume un'alta qualificazione la nostra proposta di patto per il lavoro
Dicono i nostri termite per la realizzabilità di questo patto
Un banco di prova decisivo è la riforma dello Stato sociale
E vengo allora ad un nodo
Su questo nostro concreto lo stato sociale su tutto ciò che è pubblico
è in corso da tempo una violenta offensiva che coinvolge anche i pubblici dipendenti
E dobbiamo essere chiari sul due o tre punti
Il primo è che questa offensiva una giustificazione nella realtà nello stato delle cose
è motivata dallo sfascio della pubblica amministrazione
Dal suo assetto ormai necrotico in quanto costruite ha guidato con criteri che non rispondono a principi di governo della cosa pubblica secondo l'interesse collettivo ma alloggi della interessi di potere
Il secondo
Te quest'offensiva non è di per sé mobili tante di forze decisa contrastarla
Al contrario
Riscuote già consensi
Lo ha fatto al di fuori del nostro Paese dove era canne era Thatcher hanno aumentato i loro voti dopo quattro anni di linea antistatalisti dica
Può aumentare ancora questi consensi
Ed ha possibilità di successo se è vero come sostiene Ruffolo
Che nell'ultima nostra campagna elettorale i temi dall'attacco alle rigide mento statalistico hanno pesato di più nell'orientare la gente dei problemi della disoccupazione dell'aumento delle disuguaglianze
è un'offensiva che mina le basi stesse della vita democratica che poggiano nel rapporto di fiducia tra Stato e cittadini
Riscuote consensi vorrei dire ed incide anche trattino voi anche in questa sala
Se è vero ad esempio che è un editoriale del nostro settimanale disquisendo del servizio sanitario ha scoperto come causa dei suoi stessi dissesti la medievale strega cioè la lottizzazione delle USL e tra i partiti
Per cui se diamo fuoco a questa strega abbiamo risolto i problemi
Ma il terzo punto de dobbiamo avere chiaro sul quale puntare coscienza è che questa offensiva è sbagliata nei contenuti e reazionaria nelle finalità il suo possibile risultato la sua contropartita non è il superamento dell'inefficienza in qualche caso crescente di ciò che è pubblicata in altro
L'ineguaglianza sociale la riduzione o liquidazione di grandi conquiste di civiltà e di progresso e la restrizione delle basi democratiche partecipative
Sbagliate reazionaria la parola d'ordine del meno Stato e più mercato che si fonda sul top ma che il mercato
Dobbiamo affermare e rafforzare una consapevole e responsabile presenza dello stato sociale in una economia di mercato
Fare dello Stato non lo spettatore neutro ma un protagonista necessario dal meccanismo economico
L'idea che avanza di privatizzazione dei servizi ha già concretamente attuata in tanti pezzi dello Stato sociale
Non solo nel settore sanitario dove il trentasette per cento della spesa a tredici mila miliardi nell'ottantaquattro ma al settore privato ma anche nel sistema scolastico in quello previdenziale
E dovunque si è privatizzato
Non c'è una riduzione di costi e di sprechi c'è una loro disperazione nel mercato dove restano nascosti o sommersi ma non meno pesanti di quelli che si hanno nel settore pubblico
Tutti gravanti sul bilancio e quindi visibili
Dobbiamo respingere del pari la parola d'ordine di liberare i servizi dalla politica cioè dalla partecipazione per affidargli all'efficienza dei tecnici
Perché questa teoria ci conduce all'autoritarismo sul piano politico e dalla burocratizzazione esasperata sul piano del funzionamento
La presenza manageriale di tecnici tetto abbiamo rivendicare il loro potere decisionale nella gestione dei servizi che dobbiamo affermare
Non può essere separata dall'esigenza di democrazia di partecipazione
Nella direzione programmatiche nel controllo dei servizi
Perché può essere esagerata
La tesi di marzo che il massimo di efficienza coincida con il massimo di partecipazione
Ma non c'è dubbio cioè senza partecipazione avremo una macchina che via per se stessa che funziona senza porsi il problema del perché del per chi teme funzionare
Avanza anche la tesi
Che il crescente deficit dello Stato è causato da relativamente costoso nostro sistema di Welfare
E qui dobbiamo cogliere i pezzi di verità che stanno però dentro una colossale bugia e dico la mia su tre componenti la voce costi
E prima la spesa sociale complessiva
Il rapporto la spesa pubblica totale oggi agli stessi livelli del mille novecentosessanta
Quella per la sicurezza sociale è inferiore alla media dei Paesi europei e su di esse inoltre gravano oneri impropri assistenziali come ha denunciato la recente iniziativa di Militello
Quella sanitaria afferma danni su valori oscillanti attorno al sei per cento del PIL cioè uno dei più bassi all'interno dei Paesi dell'OCSE
è il punto vero il nodo da affrontare non è l'entità della spesa ma il suo rendimento
La seconda componente l'occupazione nel settore pubblico è cresciuta
Ma ciò nonostante ecco il numero di occupati in questi settori
Resta in Italia inferiore a quello di Paesi a sviluppo economico simile al nostro
Il punto vero il noto non è quello dell'entità degli apparati ma la loro concreta utilizzazione in un'amministrazione nella quale non esiste
Una moderna organizzazione del lavoro
Terza componente alle retribuzioni dei pubblici dipendenti sono aumentati anche questi tra il settanta e da oggi sia in termini reali del rapporto al PIL
Tuttavia
Sull'insieme della spesa locali nessuna spesa corrente vi è un loro trend discendente quasi ininterrotto il punto allora che non è qui ma a causa del peggioramento dalla finanza pubblica
Dobbiamo perciò affrontare i nodi veri della crescente rinnovamento dello stato sociale
E la nostra ambizione deve essere quella di presentarsi come forza che ospita le controparti sul terreno di un più efficiente funzionamento dalla macchina pubblica di un reale controllo della spesa
Il nostro congresso di funzione pubblica su questo punto è stato chiaro
Noi non dipendiamo strutture inefficienti e servizi inefficace
Non copriamo appunti di parassitismo a procedure vecchie contraddittorie uno segue risorse sperequato tra quanto malfunzionamento dalla macchina e quanto mai servizi del dovrebbe offrire non dipendiamo una composizione dell'occupazione spesso guidato dalla necessità di dare uno stipendio a coloro a cui non sia riuscita a dare un lavoro non ignoriamo ne compriamo i fenomeni di negatività in molti casi qualificano la prestazione di lavoro dei pubblici dipendenti
Sappiamo di operare in una pubblica amministrazione irrazionale e caotica inefficiente e parassitaria in una macchina costosa che non funziona come dovrebbe
Ma non è bello che sia ingovernabile riformabile e di qui la sfida che dobbiamo lanciare noi abbiamo al nostro congresso precisato le linee
Per l'avvio di un processo Complesso
Attraverso il quale più soggettiva istituzionali pubblici e privati siano chiamati ad esprimere in modo coordinato elevate capacità progettuali realizzative finanziaria
Esso si impernia tra l'altro sull'istituzione di un articolato sistema di tipo aziendale dotato di ampia autonomia di caratteristiche imprenditoriali
All'interno di una visione organica di unitaria dello Stato e che la sua articolazioni
Abbiamo rapportata a questo disegno a questo obiettivo la precisazione di punti di una linea rivendicativa che ritengo coerente con i temi congressuali
Rifiutando ogni vocazione ad assumere come pubblici dipendenti in ruolo di vittime sacrificali sull'altare del rinnovamento dello Stato abbiamo sostenuto a del più efficienza e migliori prestazioni si ottengono affrontando anche i problemi di un'organizzazione del lavoro che oggi non esiste se non come a marzo casuale di normative e di personale
Ed affrontando anche i problemi della professionalità della responsabilità degli orari della produttività e dell'Est stesse retribuzioni
Le posizioni nostre e dell'insieme del movimento su questi problemi non sono certamente facile attinenti a definirsi
E soprattutto sono il tedio ostacoli per concretizzarle nella pratica
Ma allora credo che dobbiamo cercare almeno di non accrescere difficoltà e ostacoli con le incertezze le improvvisazioni dei nostri comportamenti
Ci siamo trovati ad esempio con l'agitazione dei medici di fronte ad un fatto nel quale formale il simbolico l'irrazionale ha prevalso sui contenuti ne ha parlato ieri nel suo intervento la compagnia greco io credo che se l'agitazione è scoppiata sul simbolo cioè quello della centralità del medico anche perché c'è un vuoto un ritardo di nostra presenza di nostra linea di nostra iniziativa
Ma detto questo dico anche che in questa vicenda abbiamo finito Colosi smarrire alcuni capisaldi della linea che vi proponiamo con i nostri temi congressuali
Io non contesto l'accordo firmato l'undici febbraio che condivido nel merito
Ne pongo una questione di metodo che mi ha sempre estranea e che pure esiste perché a nessuno
Né al governo né accompagni confederali può essere consentito di espropriare le categorie di una materia qual è quella contrattuale sulla quale hanno piena sovranità quell'accordo ha chiuso una fase pericolosa e negativa
Aperto una partita che è tutta da giocare sulla quale da ieri sia aperta una fase di scontro tra il governo i sindacati confederali
Dopo che il ministro della Sanità prima e quello della Funzione pubblica poi hanno voluto violare vanificare sia la scelta politica legislativa del rinnovo contestuale tra contratti e convenzioni sia l'accordo dell'undici febbraio andando per la soluzione di vecchie code contrattuali a una rottura di fatto del contratto unico dalla sanità
E qui forse al Presidente del Consiglio che stamattina ci ha detto a tutti che siamo bravi perché facciamo pochi scioperi la detta i padroni che dovrebbero tenerne conto poteva fare un richiamo anche alla coerenza del Governo
Perché se il pianeta sanità non è scoppiato nelle settimane scorse si deve anche a un nostro atteggiamento responsabile autonomamente decisioni ma il governo ha cercato e cerca ancora di più a oggi in queste ore di dire sì a chi ha promosso e diretto in agitazione alti fuori di ogni regola
Ma io non voglio parlare per cui di questo per stare nei tempi intendo porre un altro problema attorno ad una vicenda sulla quale dopo tanto cancan SS un pressoché totale silenzio
Voglio dire che cosa abbiamo detto e fatto in modo coerente ai nostri tempi
In una polemica su una crisi dal servizio sanitario che non è soltanto italiana ma di tutti gli Stati del quel per che crisi della finanza pubblica che è fatto di indagini stato sanitario dovuto anche ad una sottostima in partenza dei fabbisogni perché da noi per un ministro della Sanità e danni quello del Tesoro
E non è perso è vero The folgorati dalla rivendicazione della centralità del merito nel servizio sanitario abbiamo ancora una volta confuso tra professione professionalità e smarriti
Centrale lavora un universo di qualifiche tra le quali è certamente in primo luogo il medico che vanno valorizzate premiate sapendo però due cose una che non sono tutte uguali neanche tra i medici dal punto di vista dell'impegno del valore della responsabilità
L'altra notte una ridefinizione dei valori retributivi s'è separata da un rapporto costi risultati ed è a danno dei servizi provoca il definitivo affossamento del servizio stesso
Ancora un secondo esempio compagne l'aspetto potrei parlare di nostre riforme organizzative come l'ha tenuta di costituzione di federazioni di sindacato che surrettiziamente vengono realizzate che non possono valere soltanto per una categoria operazioni che non mi convincono ma non parlo di questo pongo un'altra questione
Noi siamo andati come funzione pubblica a Palermo ad un congresso avanzando dalle ipotesi di riorganizzazione delle strutture pubbliche
Ci hanno valso il riconoscimento di Giannini Dias revisioni soggetti politici che hanno preso a cuore le sorti dei pubblici poteri
Mentre i titolari di questi pubblici poteri da restano lo dice Giannini non lo dico io piangendo sugli impatti Faustin destini a rimirare le stelle
Credo che questa sia una frase sulla quale il presidente del Consiglio che ha apprezzato i nostri lavori di Palermo
Dovrebbe meditare per tradurre in fatti una serie di allocuzioni pronunciate dai responsabili della nostra funzione pubblica
Ma al congresso nostro di Palermo
Un compagno dalla segreteria confederale ci ha detto che le nostre proposte erano meritevoli di attenzione ci ha detto bravi
Poi qualche giorno dopo un'altra categoria del settore pubblico quella che comprenda l'azienda dalle Poste ha formulato proposte diverso ed opposta dalle nostre
è un altro segretario confederale gli ha detto bravi
Ora io non so francamente chi abbia ragione se noi compagni da latente se il segretario che è venuto da noi o quello che è andato allora congresso
So però con sicurezza che due proposta di verze su una stessa materia non possono essere tutte e due giuste
E ho citato questi due esempi perché non per rinfocolare polemica perché se non esprimiamo nella pratica quotidiana del nostro impegno una unità e una coerenza le nostre armi per affermare un rinnovamento dello stato sociale sarebbero spuntate ed inefficaci
E la realizzabilità del Patto per il lavoro compromessa
E rischieremmo di trovarci anche voi come i nostri ministri piangendo sugli infausti destini a rimirare le stelle sia ancora due minuti presidente voglio porre una questione personale sul compagno lama pochi secondi perché non intendo dare giudizi esprimere valutazioni caricandolo di valore e significato politico
Lo farà atto Manicone Ottaviano con più capacità e autorità esprimendo credo sentimenti che sono di tutti
Io sento il dovere di dire qui una cosa mia che all'Ama non ho mai detto
Lo conosco da tanti anni per dodici anni ho lavorato con lui in una collaborazione pressoché quotidiana
Ho avuto modo di conoscerlo di stimarlo di apprezzarlo
Io sono uno di quei compagni le quarantadue anni fa a poco più di sedici anni nel vivo dalla Resistenza fece la scelta di schierarsi dalla parte del mondo del lavoro e di entrare nel movimento comunista
Appartenga a una generazione pesantemente marcata nel bene e nel male da quella scelta e dalle vicende spesso drammatiche è sempre più grandi di me che mi ha fatto attraversare in questi quarantadue anni tra le cose di grande e positivo valore che metta all'attivo tra le fortune della mia esperienza
C'è la conoscenza di numerosi compagni che mi sono stati di esempio di aiuto di punto di riferimento nelle vicende di tutti i giorni
Ci sono tanti e li ho profondamente stimati
Ma ce ne sono quattro
Per i quali l'ho avuto oltre alla stima sentimenti di profondo affetto
Ai quali ho voluto bene perché ho ricevuto da loro sul piano ideale politico e dei comportamenti più che da altri e tra questi quattro c'è anche il compagno Luciano lama
E se io oggi sono più ti quarantadue anni fa
Convinta e motivato nella mia scelta di comunista ed e-mail tante di questa CGIL unitaria io lo devo anche a lui e di questo voglio ringraziarlo
Per quello che ha rappresentato per quello che ha dato a me e credo insieme a me a milioni di persone
Diamo la parola
Al compagno Mattia si interessare il segretario generale confederazione sindacale europea
Caro Presidente
Carica un paio
Vorrei anzitutto lei non si arrivi per avermi
Invitato al vostro congresso
E per l'occasione che mi è data di prendere la parola
Nel maggio dello scorso anno
Il quinto congresso statutario dell'accesso si svolgeva Hammill hanno
Durante una settimana i delegati di trentacinque e Confederazione nazionale
Proveniente dal venti luglio paesi dell'Europa occidentale
Hanno definito la politica sindacale per o io l'OPA per i prossimi tre anni
Pierre spero quindi le grandi limiti di questa politica
Al momento in crine iniziamo l'attuazione
E il messaggio di solidarietà chi apporto a Boston questo congresso
Un messaggio di solidarietà chi è contenuto nella risurrezione del nostro congresso
Lenta dipendenza esistente tra le nostre condomini e le nostre società
E tale per rendere bando ogni singolo sforzo dei nostri aspetti dei paesi per risolvere i gravi problemi qui siamo confrontati
Questi problemi possono trovare ogni suo lezione solo nell'espressione di una effettiva solidarietà che vada oltre i confini nazionali
E che abbia ora almeno la dimensione o europea
Dato come stenta dipendenza
Siamo quindi costretti a praticare una politica di solidarietà
E a fare un serto neomelodici al
Come sindacato
Dobbiamo fare la scelta tra due tipi di solidarietà
Il primo minimalista
E non disinteressato
Perché ci consente di salvaguardare un certo numero di conquiste belli anni passati
Il secondo tipo di solidarietà sarebbe molto più attivo e dinamico
E concorrere a risolvere non solo incerto il numero dei maggiori problemi della nostra epoca
Ma poi potrebbe rivelarsi anche il fattore di nuove progressi per i lavoratori
L'accesso scelto questo secondo tipo di solidarietà
E se tale è stata la nostra c'è alta
E perché siamo convinti che l'altruismo costituisce une dei valori fondamentali del sindacato
D'altra parte
Non potevamo evitare questa scelta perché appare come la sola via praticabile per uscire dall'attuale marasma
Questo tipo di solidarietà appare anche come il più indicato per una crescita economica selettiva cioè volta anzitutto a dare io in Agorà adeguata risposta Allegri non vorremmo lei richieste di economie che esso sia alle non soddisfatti nei nostri Paesi
E la reazione dalla quale noi abbiamo accolto favorevolmente la strategia di cooperazione per combattere la disoccupazione strategia promossa dalla Commissione europea e Merante a dimezzare la disoccupazione entro il mille novecento e novanta
In più è stata strategia per la prima volta da molti anni
Non si parla di te contenimento dei salari ma di chi lecita moderata dei salari reali
Inoltre Resta strategia chiede ai vari governi un aumento della domanda interna
In particolare tramite interessa sperimenti nella infrastrutture dozzinale ed economiche
Continue azioni di nuovo posti di lavoro
E in questo quadro si parla pure della riduzione dell'orario di lavoro
Vi sono quindi in questa strategia elementi positivo rispetta al contenuto di discorsi sentiti
E io in passato hip ancora recenti
Detta strategia chiede peraltro alle imprenditori il maggiore impegno nella lotta continua la disoccupazione
Mettendo libri fronte alla loro responsabilità per quanti considerano la creazione di nuovi posti di lavoro
Beninteso
Una tale strategia e praticabile solo col massimo impegno da parti di tutti
La sua attuazioni richiede quindi la concertazione e il dialogo tra le varie parti interessati
Atti utili e belli incluso quello europeo e quello aziendale
E infatti presta strategia non è solo orientato verso il maggiore positività e più profitti ma prevede di sottoporre alla consegna trazione l'uso dei tue spiega Gianni e profitti
E particolarmente con la riduzione del orario di lavoro al momento dall'intuizione delle sviluppo delle nuove tecnologie
La riduzione e la riorganizzazione dell'orario di lavoro ore presenta con il rilancio dell'economia il sito on Dope l'astro della nostra strategia per combattere la disoccupazione
A nostro avviso una riduzione dell'orario di lavoro individuale non conduce solo a una più equa redistribuzione del lavoro esistente
Ma comporterà appurare o in miglioramenti delle condizioni di vita e di lavoro di coloro che non hanno un lavoro
Di conseguenza
Non mancheranno o cambiamenti nella vita sociale e culturale della proroga dei lavoratori
Creando una domanda aggiuntiva nel campo della cultura e del tempo libero e quindi nuove protezioni e luoghi posti di lavoro
Il terzo pilastro della nuova strategia ero e presentato da autori altamente il nuovo e differenti della politica di cooperazione dello sviluppo
Per l'accesso una politica di cooperazione e dello sviluppo dovrebbe condurlo rapidamente alla creazione di me un Kato proprio nei paesi in via di sviluppo
Facendo di loro dei partners commerciali e a pieno titolo
E in questo campo la politica che noi sosteniamo
Con le organizzazioni sindacali internazionali al livello delle varie istituzione o europei e parti lo particolarmente nel quadro della contenzione Dillon Bay
Il quarto pilastro e il re presentato
Da una efficace politica per la pace e il disarmo
Come indicato nella nostra risoluzione generale
La pace in il progresso economico
La giustizia sociale
E l'esercizio dei diritti dell'uomo e dei diritti sindacali sono interdipendenti
Il movimento sindacale o europeo e fortemente attaccato alla promozione della dimensione distensione nei rapporti internazionali del disarmo e della sicurezza
Già nell'ottobre del mille novecentottantatré
Avevamo preso contatto con le delegazioni
Dell'Unione Sovietica degli Stati Uniti puniti
Che negoziano a Ginevra
Per sotto mettere alle loro attenzione le nostre idee e aveva indicato Sironi
Come voi ben sapete
Questi negoziati furono si porti una band temi e interrotti
Dal nostro congresso del maggio scorso
Abbiamo chiesto dai incontrarli normalmente
E ciò è fino al venti è avvenuto alcuni giorni fa a Ginevra
E inoltre
Un appello è stato lanciato alle organizzazioni sindacali dei paesi dell'Europa dell'Est
Affinché concretizzino il contenuto della risoluzione comune adottata nel mille novecento ottantuno
E che diceva cito il re presentanti dei sia indicativo
Si impegna ad hoc a lanciare un appello ai Lorena ispettivi governi affinché si Piedino alla volontà della volatori di tutta l'opera
Celestino V X precari in armamenti le risorse umane e materiali già scarse
Per destinarle alla soluzione di problemi sociali e strutturali che affliggono tutti e paesi e in particolare in quelli del Terzo Mondo
Oggigiorno
Mi sembra che possiamo essere Poppi ottimisti
Le nostre idee sono e meglio resi Pitt
Ma Tontini vorremo a lottare sui vari fronti
Affinché il mondo sia sbarazzato una volta per sempre Tuck queste orribile minaccia di auto dei istruzioni che pesa sul mondo da vari anni
Ecco cari compagni in Breve le grandi linee della nostra politica
Consapevoli che tale politica fuori sì Lewis io ero il solo con l'impegno di tutti
Ai vari livelli di decisione
Dobbiamo esercitare la nostra azione
Ad ognuno di questi libelli
Il messaggio è
Noi dobbiamo quindi trasmettere ai lavoratori o europei
E dirvi aggiungersi
E in questa battaglia ha il livello nazionale e sette orali
Per rafforzare la nostra affrettarsi a a livello o europea
Cari compagni
Da chi manda e affiliata all'accesso
La CGIL ha sempre agito in questo senso e vorrei ringraziarla
Ma prima di lasciare questa Tribogna
Vorrei rivolgere alcune Parolo al vostro segretario generale
Caro Lucci Annoni
Se la seggi Yellen membro dell'accesso e fa quindi parte della grande famiglia sindacale dell'Europa occidentale
Se chi mesta cinesi può oggi disporre di una base politica solida e ben definita
E gran parte attenti che lo dobbiamo
Vorrei ringraziarti né di tutto cuore
E lì garanzia arti pure
Per il tuo immenso contributo al movimento sindacale o europeo
Ti auguro gonna velieri Longo e il segno meno
Alla CGIL Alborosie prospero avvenire ed infruttuoso complessa
Ringraziamo il compagno interessai d'per il suo contributo al nostro congresso
Lo ringraziamo per il riconoscimento che ha dato alla nostra confederazione al suo ruolo
Io posso dire soltanto nome della presidenza
Kay
Nella relazione di ieri di Luciano Lama quelle che sono le intenzioni la volontà di unità europea erano espresse per tutti noi con grande chiarezza con grande determinazione
Non possiamo aggiungere altro e di nuovo ringraziamo il compagno interessati
Diamo la parola alla compagna Donatella tuttora segretario confederale
Dopo di lei parlerà il compagno Matteucci segretario generale aggiunto della F nell'energia
Cari compagni
La proposta del Patto per il lavoro
Richiede un dibattito franco anche al nostro interno
Negli ultimi anni si è troppo insistito a mio avviso sulla tesi che lo sviluppo del non corrisponde più automaticamente alla crescita dell'occupazione
è una tesi che ha elementi di verità
Ma assunta in termini assoluti può portarci a rinunciare ad incidere sulle politiche economiche
Ciò impartì avvenuto
CGIL CISL UIL hanno presentato sino ad ora in prevalenza
Proposte di occupazione straordinaria
Di occupazione temporanea portai
Sono segmenti di lavoro che certamente fanno tutti utilizzati
Come sanno bene le categorie che non hanno mai avuto lavoro stabile
Perché da soli non possono incidere molto sui livelli attuali della disoccupazione femminile e maschile
Rimangono invece deboli
Proposte del sindacato che siano sostanzialmente incisive sulle basi produttive strutturali del Paese
Guardiamo ai fatti
Come ci informa la Banca d'Italia nell'ottantacinque la domanda di beni e di investimenti è cresciuta
Ma poiché le ristrutturazioni hanno razionalizzato il processo produttivo ma non hanno innovato i prodotti questa domanda non si è trasformata in lavoro bensì in deficit commerciale
Importiamo quasi tutti i beni ad alto valore tecnologico di cui abbiamo bisogno
è vero che le odierne possibilità tecnologiche riducono il lavoro vinto
Ma anche l'arretratezza penalizza come si mette l'occupazione forse anche di più
Ciò avviene perché le politiche restrittive hanno ostacolato la qualificazione della base produttiva nazionale
Questa qui una causa di fondo della nostra crisi
L'urgenza di una politica economica espansiva
è stata apposta dal compagno lama con molta chiarezza nella sua introduzione
Penso che come sviluppo della piattaforma unitaria di luglio
Occorre andare oltre i punti prospettati per la legge finanziaria ottantasei
Bisogna che tutto il movimento sindacale alle
Si liberi di un'analisi riduttiva è pessimista
Che ci porta ad avere proposte solo ammirare otto a lavoro interstiziale o a redistribuire il lavoro esistente
La coperta è invece troppo stretta e va allargata con coraggiose politiche fiscali
Fermando l'indebitamento con nuove politiche di bilancio diminuendo il costo del denaro ed indirizzando tutti gli investimenti possibili su un grande programma di innovazione generalizzata
Nella specifica situazione italiana Guagnano City dimentichiamo che il nostro sistema economico opera livelli mediamente medio-bassi e che le possibilità di elevare la modernità sia nell'industria che nell'agricoltura e nei servizi sono altissime
L'azione sindacale
Non deve dunque darsi obiettivi auto limitanti
E deve recuperare più scioltezza di giudizio anche rispetto al quadro politico e alle scelte economiche del governo
Il patto per il lavoro come diciamo nei temi
Basato sul rilancio delle riforme su una profonda modifica degli assetti di potere
La nostra unità politica ritrovata deve sapere suscitare le grandi energie di tutti i militanti sindacali e dei lavoratori di nuovo verso obiettivi non difensivi e a vantaggio dell'intera nazione
Va reso esplicito anche il suo intento politico e non solo economico
Creare un interesse generale su una proposta del movimento operaio per porre fine a quella sua riduzione di autorevolezza e di rappresentatività che si è determinata
Ragionando correttamente non mi pare che il Patto per il lavoro e al rinnovo dei contratti configurino due percorsi separati
Il loro tratto politico di unificazione è infatti il recupero di una capacità di contrattazione e di lotta
Ma anche rispetto ai contenuti le lotte di decisi settori industriali e in grandi città del Nord e del Sud a Genova come a Milano o Trieste puntano a fronteggiare qui processi strutturali colossali che espellono lavoro
Il controllo ravvicinato degli organici
La riduzione degli orari di lavoro il carichi di lavoro gli esuberi i plafond produttivi le innovazioni e le funzioni gestionali di interi reparti richiedono di evitare forza e chiedendo ai contratti collettivi di lavoro e richiedono insieme politiche di settore Ediciclo politiche industriali nazionali la separazione tra lotta contrattuale e lotta per lo sviluppo che abbiamo conosciuto nelle fasi della crescita quantitativa
Oggi non mi pare obiettivamente possibile
Credo piuttosto che ogni sforzo vada concentrato sulle condizioni e sui contenuti essenziali del Patto per il lavoro
Innanzitutto esso deve avere una credibile base finanziaria
Negli ultimi giorni alcuni autorevoli economisti di varie sponde che per anni hanno considerato la politica dei redditi l'unica lei fa di governo dell'economia
Ci hanno detto che quella leva non ha più futuro
Ora che i salari sono stati messi sotto controllo la politica dei redditi sarebbe da buttare non credo che possiamo accettare questa impostazione
Ci sono almeno cinquanta sessanta mila miliardi che sfuggono alle entrate dello Stato rendite finanziarie grandi ricchezze non sono state colpite
Alla riforma fiscale il Presidente del Consiglio non ha purtroppo questa mattina fatto togliendo ma bisogna sapere che senza il recupero di queste risorse il Patto per il lavoro non avrà una credibile base finanziaria
La battaglia per la riforma fiscale va dunque a rilanciata in base agli orientamenti comuni di tutte e tre le confederazioni superando la discontinuità della pressione anche articolata e di base
Se il capitale pubblico è come una risorsa scarsa
Bisogna fare giustizia fiscale e nello stesso tempo modificare in profondità i sistemi della spesa
Il sindacato ha chiesto con insistenza al governo un coordinamento della spesa pubblica di investimento e un raccordo tra domanda pubblica e l'offerta senza ricevere risposta
Anche la Confindustria a caccia tu eppure di lui passano concreti impulsi di adeguamento e di innovazione sui molte imprese e su molti settori
Per l'apertura di una fase nuova di sviluppo qualitativo tre mi sembrano le questioni
La prima si riferisce ai colossali processi in atto di integrazione sovranazionale delle imprese
Questo problema è stato apposto con lungimiranza
Nei temi congressuali della FIOM si dice nei temi della FIOM che questi processi avvengono in assenza di vincoli strategici e di scelte politiche degli Stati
Senza una dimensione continentale efficace questo a mio avviso compagni è un punto di grande rilievo
Nell'epoca dell'innovazione tecnologica è proprio l'ha elevata intensità di capitale che richiede di conquistare il mercato mondiale
E gli intrecci orizzontali e verticali di captazione e di diffusione della innovazione hanno bisogno di iniziative commerciali di dimensione mondiale
Emergono così ed emergeranno sempre più
Collaborazioni progetti comuni per l'uso concertato dell'informazione della ricerca scientifica dell'applicazione
Sforzi congiunti per grandi piani di investimento
Se l'Italia non parteciperà a questo processo non abbia crescita tecnologica autonoma e ciò per un lunghissimo periodo
Oggi l'area che ne è investita e quella Stati Uniti Giappone Europa e l'Italia dei libri a vivere un ruolo
Riferendomi ai paesi del Terzo e Quarto mondo dove vi sono contesti ambientali difficili ma proprio per questo stimolatori di innovazione
Voglio osservare che la Finanziaria ottantasei
Del fino a ben tre mila settecentocinquanta miliardi per interventi di aiuto per piani nazionali e sovranazionali di sviluppo
Ma questi investimenti sono di fatto bloccati dalle divergenze interni al governo il quale non dà vita ad uno strumento unico di Indirizzo per l'industria nazionale né tanto meno europea risultano così vincenti le spinte clientelari o aziendalistiche
Questo orizzonte va posto in particolare alle partecipazioni statali che puntano a ridurre le perdite solo attraverso alienazioni restringendo la presenza manifatturiero
Invece lo stesso risanamento può essere meglio perseguito proprio aprendosi alla dimensione sovranazionale e ciò anche con progetti comuni tra impresa pubblica e privata un secondo campo dello sviluppo qualitativo è costituito dalla riorganizzazione del territorio
Le grandi reti del trasporto delle telecomunicazioni sistemi urbani l'ambiente
Possono e debbono elevare la produttività esterno alle imprese e determinare un'importante domanda di beni di impiantistica di nuove tecnologie
è un campo nuovo della trasformazione assai influente sul modello di vita e sulla riconversione dell'apparato produttivo
è un modello supera una visione dell'economia costruita per segmenti separati
Risultati qualitativi tutti da sviluppare sono già stati conseguiti con il piano generale dei trasporti e Coni io nelle ultime settimane e stanno per essere acquisiti circa le strategie dell'IRVIT per il territorio
Superando la vecchia logica delle grandi opere per pervenire a veri e propri programmi integrati
Occorre andare oltre anche le effimere mode naturalistico
E mentre di fatto rinunciano a trovare più alte conciliazioni fra produzione e natura
Valori ambedue col presenti nella vita e nel destino umano e che invece il sistema capitalistico contrapporre queste frontiere di nuovo sviluppo possono incidere sugli interi cicli dell'economia di produzione di servizi sulle città marittime riportare nel circuito della crescita aree periferiche
Avviare un raccordo permanente fra domanda e offerta pubblica e privata
Favorire rientri da strati di cassa integrazione
E nuova occupazione dirette ed indotte a qui c'è un terreno importante di immediata otto divertenti alita centrale e periferica il governo di questi interventi ci consente al pressing di infliggere colpi duri ai sistemi perversi dispensa ai sistemi di potere agli intrecci tra criminalità economica organizzata e pubblica amministrazione risvolti questi che affronteremo con precise proposte pubbliche
Nel convegno nazionale delle aree metropolitane del Nord e del Sud che si svolgerà a Palermo in marzo
Con il proposito di accompagnare i risultati di giustizia che ci attendiamo dal grande processo risultati di lavoro e di democrazia
Il terzo nodo di fondo era grande questione meridionale nelle condizioni di oggi
Lo Stato stanzierà cento venti mila miliardi nei prossimi nove anni lo stanziamento è positivo ovviamente
Ma se vogliamo evitare passi effetti economici oppure te ristrettezze di bilancio lo diminuiscano
Dobbiamo porre sin da ora il cui esito di fissare un obiettivo generale da raggiungere entro i nove anni
Obiettivo della recente legge invece non indica l'obiettivo generale non può non essere a ragion veduta che è quello di una drastica riduzione della forbice fra settori attivi e settori deficitari entro il Mezzogiorno
Bisogna puntare cioè a qualificare il settore dell'export meridionale ma nello stesso tempo ad accrescere le produzioni nei compartimenti deficitari industriali ed agricoli questo nodo cruciale della dipendenza meridionale dal nord
Può oggi essere ragionevolmente affrontato con un approccio nuovo
Cioè attraverso un programma scaglionato sui nove anni capace di consentire alla base produttiva del Nord che a sbocchi di mercato al sud di riequilibrare assi senza scosse
Possiamo così tradurre in iniziativa reale la solidarietà nel lavoro concorrono Creta coerenza nazionale e di unità fra le forze sindacali del nord e del sud impegnando su questo terreno il governo compagno circa i cambiamenti che avvengono entro il lavoro dipendente
Diversi compagni paventano che il problema di adeguarsi a questi cambiamenti sottintenda una riduzione del ruolo della classe operaia
Che è una lotta che sappia coinvolgere grandi masse per la ripresa qualitativa dello sviluppo
Porti invece in campo oggi una necessità
Importante e specifica
Quella di sconfiggere una lettura dell'organismo economico e sociale tutta basata sulla centralità e marginalità se mantenessimo questa vecchia gerarchia di valori potrebbero pericolosamente legittimarsi mortificazioni e divisioni entro le nostre forze
Ma vi è inoltre un secondo aspetto
Il sindacato ha avuto e dei di a vere un ruolo con un tentativo del principale carattere dello sviluppo capitalistico cioè lo sfruttamento
Ma nelle condizioni odierne della lotta per il lavoro e la trasformazione la sfida spalanca lo sfruttamento operaio molto buono non allargarsi a tutta la complessità del dominio sociale a soffocamento di bisogni e di nuove opportunità della crescita
Alle forme di fatto subalterne
Della partecipazione alla vita nazionale delle classi lavoratrici superando così l'economicismo ed investendo quindi gli stessi problemi della trasformazione dello Stato
Questa più ampia sfida richiede l'apporto di grandi più vaste forze e non riduce affatto il ruolo potenziale della classe operaia
Questa più ampia sfida richiede semmai di sviluppare una capacità di governo della realtà economica e sociale
Di assumere obiettivi di cambiamento che essi hanno di validità generale
Sono compiti non primordiali più complessi e Pio contestativi specifici della fase di competizione generale che si sviluppa da diversi anni nel Paese non dobbiamo esitare a rinnovarsi se vogliamo dare a questa fase cruciale
Quello sporco del paese attende da tempo cioè uno sbocco progressista
Diamo la parola al compagno Renato Matteucci segretario generale aggiunto del sindacato Energia comunico che invia alla presidenza giacciono un mazzo di chiavi è un paio di occhiali
Appare evidente che compito del congresso nazionale
Riportare a sintesi il dibattito che si è svolto in migliaia di convegni di congressi comprensoriali
Regionali e di categoria
Il problema vero che abbiamo di fronte se questa sintesi diventa un quadro coerente non si tratta quindi solo formalmente di approvare sostanzialmente i documenti congressuali che il consiglio generale aveva proposto al dibattito che largamente hanno trovato l'approvazione dei congressi
Ma si tratta con chiarezza di confrontarsi con i problemi di coerenza che dovremmo perseguire tra scelte strategiche e comportamenti rivendicativo
Ha ragione Lamarque quando definisce unilaterali gli accenti deformanti che da una parte si pongono sul problema della politica economica e dell'occupazione da una parte come rivendicazione da fare
Puramente al governo e dall'altra una separazione della politica contrattuale specie aziendale in relazione ai problemi dello sviluppo
Ma è anche vero che è difficile costruire una sintesi tra queste due tematiche
Dobbiamo domandarci con chiarezza quali sono i problemi di costruire una contrattazione per una politica economica di sviluppo
E dall'altra parte qual è una politica economica a sostegno di una contrattazione dell'innovazione della riduzione dell'orario della flessibilità nella fabbrica e nella società
Mi sembra che la preoccupazione che è emersa dei congressi regionali del Mezzogiorno non riguardi tanto i contenuti di una politica economica che la CGIL si attende si accingerebbe a rivendicare
Ma piuttosto la preoccupazione di una concentrazione dell'impegno delle strutture e dei sindacati industriali del Nord nella sola contrattazione
Io credo che vada approfondito
Il dibattito sulla differenziazione che a mio modo di vedere c'è tra crescita e sviluppo
Queste due parole vengono usate indistintamente spesso nei nostri interventi eppure esprimono concezioni politiche di politica economica e di politica contrattuale largamente diverso
Crescita
La crescita della quantità la quantità della produzione dei beni ma anche dei servizi
Ma è logica prevalentemente di mercato
Cioè prevalente prevalenza della valutazione sulla base dei ragionamenti sui costi sullo scontro tra salari e profitti
Lupo
Qualità
Cioè programmazione cioè prevalenza dei valori sociali e collettivi l'ambiente lo strato sociale la solidarietà
Sono i temi che ci ha proposto alla riflessione di Lozzo che possono essere alla base per costruire una sinistra europea rinnovata
Ma queste scelte che sono scelte di carattere di politica economica generale hanno precise conseguenze nel ragionamento sul piano contrattuale
Chi sceglie il ragionamento sulla crescita
Ripercorre di fatto semplicisticamente ancora uno scontro tra salari e profitti dentro le aziende
Chi sceglie dall'altra parte lo sviluppo intende individuare un processo di contrattazione nella valorizzazione delle professionalità
Della distribuzione del lavoro dell'orario
Ma il nodo centrale che la risposta occupazionale
Non prevedibile ma da conquistare e sostanzialmente diverso
Nel caso della crescita ci si affida alla ripresa di un meccanismo di sviluppo delle quantità oltre i tassi del due due e mezzo per cento che sicuramente occupazione aggiuntiva
Non ne danno e si affida automaticamente a questo processo la risposta i Proci alla domanda occupazionale che abbiamo di fronte
In una scelta invece per lo sviluppo la risposta occupazionale vuol dire costruire uno alla nuova cultura del lavoro una cultura che intrecci lavoro e non lavoro
Che individui un rapporto rapporti di lavoro flessibili non in termini negativi precari mai in una conquista di un diverso
Rapporto tra individuo lavoro che è una larga aspirazione delle nuove generazioni e delle donne
E questi non sono ragionamenti teorici che abbiamo di fronte
La verifica avviene immediatamente nella discussione di questi giorni ce l'ha riproposta anche il Presidente del Consiglio nel suo intervento nell'utilizzo delle risorse che risulterebbero disponibili per la riduzione da una parte del prezzo del petrolio e dall'altra dalla riduzione del cambio lira dollaro
Si tratta di capirci cosa rivendichiamo a livello dell'intervento dello Stato mantenendo l'obiettivo della riduzione dell'inflazione
Ritiro rivendichiamo semplicemente investimenti di tipo quantitativo classico cioè gli investimenti solo in infrastrutture pur necessari nei trasporti nell'energia nelle telecomunicazioni
O ci accingiamo a rivendicare investimenti nella formazione nello stato sociale in nuove forme
Di lavoro dando qui vere risposte non solo sul piano occupazionale ma appunto sulla qualità delle condizioni di vita e di lavoro
E di fronte a questo
Qual è la capacità selettiva del sindacato riproporremo la nostra lista una dietro l'altra delle rivendicazione degli Investimenti
E senza una capacità di selezione da parte del sindacato
Dall'altra parte a livello della contrattazione nell'impresa
Ci accingiamo per caso a riprendere
Uno scontro semplicemente su una redistribuzione dei profitti
Verso il salario o a rivendicare investimenti innovativi con riduzione dell'orario e nuova occupazione
Introducendo la riqualificazione attraverso la formazione permanente che è l'unico strumento per consentire una ricollocazione dei lavoratori che rischiano di essere espulsi dalle nuove tecnologie
Pertanto da subito da subito dopo il congresso
La piattaforma di politica economica e le piattaforme dei contratti saranno nel vivo del rapporto con i lavoratori e gli strumenti coerenti
Del patto per il lavoro sui quali ci giudicheranno l'intera generazione dei giovani le donne e il Mezzogiorno
Ma è proprio in questa scelta
Diversa tra crescita e di sviluppo e che può essere ricondotta la discussione di grande rilievo
Che si è avuta sul tema dell'Energia
Mi sembra semplicistico
Ragionare semplicemente sulla questione di ecologisti e non ecologisti si tratta di capire quali sono le scelte a priori che facciamo rispetto a questo ragionamento sull'energia
La scelta che la CGIL in particolare con la mozione quattro aveva proposto al dibattito del congresso secondo me è scarsamente valutata e quella di porre a priori la questione dello sviluppo
E quindi porre la questione della valorizzazione dell'ambiente e delle risorse naturali come la condizione per discutere del problema dell'Energia
A mio modo di vedere è andata crescendo nei congressi regionali e delle categorie
Un'esigenza consapevole di arricchire specificare le due tesi che erano state poste al dibattito
Cercando di assumere alcuni punti fondamentali che fossero base comune
Il primo il modello di sviluppo che la CGIL si accinge a scegliere con l'insieme della sua proposta strategica determina l'assetto energetico del Paese e non viceversa
La seconda non vale alcun vincolo divisi di costo o di compatibilità rispetto all'assunzione di tutte e tre le tecnologie di tutte le condizioni
Territoriali capaci di garantire la mini mezzi minimizzazione dell'impatto ambientale e la massimizzazione della sicurezza
Questo è un valore che non può essere messo in discussione da nessuno perché è un valore fondante per tutta la CGIL
Va garantita la partecipazione al controllo democratico dei lavoratori e delle popolazioni
I problemi posti ci ieri dall'intervento del delegato di corso ci ha esplicitato quali sono le difficoltà attuative concrete per dare
Questa certezza di partecipazione di controllo ai lavoratori alle popolazioni
Bisogna morbosi mobilitare l'insieme delle forze scientifiche
E delle imprese produttive nella direzione del risparmio energetico
E della realizzazione di tutti gli investimenti e delle tecnologie per le fonti rinnovabili e contemporaneamente per la realizzazione di tutte le le tecnologie per la tutela dell'ambiente e della sicurezza
Solo l'assunzione di queste le priorità da parte del governo degli enti interessati dalle nella le Lea
E da tutte le imprese e il pieno e continuativo impegno del movimento sindacale
Possono garantire alle popolazioni interessate alle localizzazioni di centrali nucleari o a carbone l'accettabilità della realizzazione degli impianti
Mi sembra limitativo è scorretto
Un ragionamento che tende a isolare le singole popolazioni gli enti locali interessati a queste localizzazioni da Piombino a Trino Vercellese alla Puglia
In un rapporto contrattuale tra loro e l'ENEL per quali sono le condizioni per garantire il minimo di impatto ambientale il massimo dei sicurezza per i lavoratori e per la popolazione ad essere l'insieme del Paese
Delle forze produttive delle forze sociali che garantiscono le condizioni perché possano essere accettabili questo tipo di impianti
Il congresso della Federazione
Dell'Energia prima di votare sulle due tesi esprimere liberamente le proprie opinione che fra l'altro entrambe le tesi sono state riscritte specificate ha ritenuto di approvare un documento che vincola la delegazione a proporre al Congresso nazionale della CGIL
Una sintesi unitaria che dia una linea impegnativa per la CGIL da questo punto di vista non sono d'accordo con il compagno Lettieri non si tratta semplicemente giustamente di esprimersi liberamente per le opzioni
Che i congressi singoli compagni intendono fare rispetto alle tesi ai testi di si tratta di capirci se stiamo costruendo una linea che sia capo capace di impegnare la CGIL a schierare l'insieme del movimento sindacale su questi su queste tematiche
Io sono convinto che qualunque delle due tesi prevalesse
Sicuramente con una maggioranza ristretta la CGIL si troverebbe in difficoltà nel sostenere con il peso dell'iniziativa del movimento la linea che prevalesse
Questo ci riporta un ragionamento più complesse e più difficile che è stato al centro
Della riflessione del dibattito congressuale quello della democrazia nel sindacato
Anche su questo tema come su altre questioni sia dibattito congressuale che successivamente avremo di fronte
è difficile affermare che la democrazia dei numeri risolva il problema
Bisogna costruire pazientemente la mediazione assumendola come valore
Nel rispetto delle diverse opinioni e anzi valorizzando i contributi anche alternativi che sui vari temi ci vengono proposti nel dibattito congressuale poi nel rapporto con i lavori che avremo perché solo con questo valore della mediazione potremo costruire una partecipazione consapevole dei lavoratori alle sette del movimento sindacale
Diamo ora la parola al compagno grandi segretaria generale dell'Emilia Romagna dopo di Luís parlare al compagno Minelli segretaria Camera del lavoro di Roma
Nel corso della difficile e travagliata fase sindacale che ci sta alle spalle
Abbiamo avvertito con sempre maggiore chiarezza il mutamento della realtà economica e sociale e politica del Paese
Ci sono modificati i punti di riferimento consolidati sono venute meno certezze
è mutato nel profondo lo stesso atteggiamento soggettivo dei lavoratori
La riflessione critica ed autocritica oggi aperte necessaria va condotta senza remore con grande coraggio con l'obiettivo di fare uscire la CGIL connesse a tutto il sindacato dalla crisi profonda che non travaglio
Dalla crisi si può uscire solo con la capacità di rimettere in discussione noi stessi
Questo mutamento in profondità delle attività lavorative sollecitato dalla crisi economica della fine degli anni Settanta
Dell'inizio anni ottanta e come risposta ad esse si è svolto in parallelo ed intrecciato ad un attacco padronale di grande portata al potere contrattuale dei lavoratori un vero e proprio Regolamento di conti
La trasformazione stessa del sistema economico porta in sé il carattere di una gestione di parte di trasformazione viste da un lato come adeguamento delle attività lavorative
Ma anche come occasione per riconquistare un potere di decisione unilaterale da parte del padronato
Come occasione per liberarsi dal condizionamento del sindacato
Sempre di più innovazione e cambiamento sono state il terreno di iniziativa delle imprese sempre più questa occasione è stata colta per conquistare un potere di decisione unilaterale
La crisi è certo un dato oggettivo di partenza il processo di ammodernamento innovazione nel senso più largo è una risposta alle necessità del sistema economico nazionale
Non così la gestione unilaterale di questi processi
Abbiamo tardato troppo rendersi pienamente conto che il nuovo terreno di scontro presentava due fax e che la risposta alla sola faccia dell'attacco padronale in sé necessaria finiva con l'essere difensiva in quanto non è in grado di misurarsi con l'altra faccia del problema
L'oggettiva necessità di un processo di rinnovamento del nostro Paese tanto più a fronte dei processi in atto a livello mondiale
Le scelte rivendicativa e di questi anni e non hanno tenuto nel debito conto la realtà in movimento per questo sono entrati in crisi il difetto nostro non sta tanto in una risposta insufficiente agli attacchi quanto nella sua qualità nel non essere cioè l'altezza della sfida reale portata avanti dal patronato
Il nostro difetto maggiore e di avere lasciato sedimentare l'impressione incerto amplificata ad arte
Che il sindacato il mondo del lavoro fossero quasi un ostacolo da vincere sulla via della trasformazione un elemento di conservazione
Abbiamo sottovalutato il carattere della stessa politica economica portata avanti a livello governativo che ha rafforzato le tendenze in atto per troppo tempo ci siamo detti che è l'unico punto di intervento continuativo nel sistema economico è stato la Banca d'Italia ma non ne abbiamo tratto le conseguenze
Tuttavia i nostri ritardi non debbono trarsi d'inganno
La presenza crescente della disoccupazione
La tendenza a presentare il lavoro come un di più come un ostacolo non deve farci ombra al fatto che il lavoro e sempre il vero protagonista di questi processi di tutto ciò che cambia
Questa è la nostra forza oggettiva per una ripresa dell'iniziativa sindacale
La valorizzazione del capitale può venire solo da lavoro come diceva Marx un conto è l'esigenza di rivedere le politiche erede indicative che sono andati in crisi
Altro è partire da qui come vagheggiano settori del padronato per decretare la fine della forza lavoro legalizzata del sindacato
C'è quindi un problema rilevante
Divisione di aggiornamento delle politiche erede indicative per essere all'altezza dei problemi reali e insieme della sfida lanciata dal patronato per riportare il mondo del lavoro al centro del processo di rinnovamento del nostro Paese
Il pericolo più grave è quello della rottura della solidarietà tra i lavoratori non possiamo esorcizzare le diversità politiche sociali possiamo evitare che diventino frantumazione
Anzi tentare di farla diventare il lievito di una nuova e diversa stagione unitarie rivendicativa
Il sindacato italiano non può e non deve affondare sotto il peso delle divisioni delle polemiche
Sono emerse diverse verità politiche e sociali e tale era la crisi di credibilità del processo unitario precedente
Che ognuna di queste verità è sembrata preferibile al proseguire nel solco pure glorioso e pieno di risultati del passato
La caduta del potere contrattuale verso le controparti
L'emergere di una crisi di fiducia profonda dei lavoratori verso i gruppi dirigenti il manifestarsi di pericolose incrinature politiche sociali tra gli stessi lavoratori sono stati segnali evidenti della gravità della situazione
Nel momento in cui abbiamo invece bisogno di tutta la nostra forza e di tutta la solidarietà i cui lavoratori sono capaci
Una nuova fase di unità per essere solida e duratura deve porsi l'obiettivo di superare errori e limite del passato scontando che la ripresa unitaria non vuol dire fine del pluralismo politico e sociale nel sindacato
Anzi il pluralismo che porta con sé il rispetto reciproco delle diverse posizioni è un fatto costitutivo del sindacato in Italia il problema del sindacato e di darsi regole certe di unità e di democrazia
Tali da essere accettate da tutti fondate sul principio che nessuna piattaforma tratta attivo accordo può essere fatta senza o contro una parte del sindacato
Sia essa confederazione o una parte essenziale dei lavoratori
Altrimenti come ha detto il presidente del Consiglio ma io la penso diversamente Daloui si è veramente costretti ad alleanze innaturali
è chiara la preferenza di ognuno di noi per trovare un accordo che soddisfi tutte le componenti del sindacato la mediazione è per noi una categoria nobile
Tuttavia proprio la ricerca delle convergenze richiede regole certe e definite per la formazione delle decisioni
Regole che diventeranno indispensabili quando la convergenza non si realizza e dissensi restano altrimenti l'alternativa è tra la paralisi e la tentazione di andare ognuno per conto proprio
So bene che le regole di per sé non garantiscono da possibili errori di linea politica
E che anch'io solo una linea politica che al centro la solidarietà l'occupazione può rispondere positivamente i problemi del mondo del lavoro si è costruita secondo queste regole
Non c'è un prima della democrazia è un dopo della linea politica ma non è nemmeno vero il contrario
Il problema di recuperare fiducia tra i lavoratori non può essere soltanto di qualcuno l'obiettivo e fare sì che tutte le confederazioni possano parlare a tutti i lavoratori
L'idea di un governo centralizzato della contrattazione è certo una linea che tenta di rispondere alla crisi del sindacato ma è una cura peggiore dalla malattia che vuole curare forse quindi come ha detto questa mattina il compagno Lettieri va definitivamente interrotta la piattaforma unitaria di luglio ci ha consentito di rispondere alle iniziative in campo da parte dei nostri interlocutori su questa base c'è stata una ripresa di discussione unitarie anche di notte
Non è stato un processo lineare il rapporto con i lavoratori e la conseguente mobilitazione hanno conosciuto alti ma anche momenti bus
La Confindustria ha scommesso sul fatto che il sindacato non aveva alternative all'accordo e che quindi ogni condizione sarebbe stata accettata
Puntando ad un accordo che in cambio del fatto di essere raggiunto Stasi tasse le pressioni al suo interno con il massimo di concessioni dal sindacato
In questa trattativa per la prima volta si è realizzata una novità interessante
Anche se ambivalente nelle posizioni delle altre organizzazioni imprenditoriali
La Confindustria resta cerca un punto importante di riferimento ma è cresciuta la volontà e talora la velleitaria e le altre organizzazioni di fare per conto proprio
Questa è una tendenza a cui guardare con grande interesse nei prossimi contratti di lavoro dovremo dare continuità e consolidare quanto è venuto alla luce nel corso di questi mesi in questa occasione non si è consolidato un risultato stabile
Ma uno spazio si è aperto e non deve essere lasciato richiudere e questo dipende anche dalla nostra capacità di articolare l'attenzione e l'iniziativa sulle diverse controparte
Comunque
Raggiungere l'accordo per il pubblico impiego è risultato essere una scelta giusta e positiva
Sia per il merito in materie di scala mobile orario nuovi percorsi contrattuali prefigurazione del rinnovo dei contratti di lavoro
Sia per il metodo in quanto ha consentito di interrompere la confusione presente nelle posizioni di andare ad una verifica stringente constatando così Lin percorribilità di un accordo con la Confindustria
L'accordo con le controparti private non c'è stato essendo per noi chiaro che un accordo presupponeva una soluzione per tutti i nodi scala mobile ed orario compresi
La chiusura di questa fase dell'iniziativa sindacale sul costo del lavoro e sulla scala mobile in particolare credo possa consentirci di guardare veramente ad una nuova fase dell'iniziativa sindacale
Non si tratta come qualche compagno sembra intendere
Di aprire dopo la fase della contrattazione della concertazione quella della disarticolazione perché resta certamente un problema di linea rivendicativa e di coerenza negli obiettivi prioritari del sindacato
Si tratta semmai di portare tutto il sindacato
Ah coerente dei vendicative esaltando tutte le potenzialità d'iniziativa che esistono ai vari livelli dal rinnovo dei contratti di lavoro allo sviluppo della contrattazione articolata all'iniziativa nei confronti del governo del padronato sui problemi dello sviluppo e dell'occupazione
Guardiamo quindi alla stagione del rinnovo dei contratti e consapevoli della loro poste in gioco
Il Pubblico impiego alle premesse per il loro rinnovo dell'accordo raggiunto con il governo
Nel settore dell'impiego privato l'astensione dei contratti lo sappiamo non sarà facile la mancanza di un accordo quadro ci lascia liberi da vincoli pesanti che in particolare la Confindustria avrebbe voluto sancire anche con il nostro consenso
Tuttavia le posizioni della Confindustria che nel corso delle trattative erano state avanzate non sono scomparse
Rappresenta un ostacolo concreto che ritornerà prevedibilmente nel corso della tornata dei rinnovi contrattuali molti problemi dalle relazioni sindacali all'inquadramento professionale debbono essere non solo rinnovati ma profondamente rivista l'idea di fondo deve essere quella di prevedere soluzioni che aprano spazi di negoziato ribaltando la logica della Confindustria puntando ad un rilancio della contrattazione nel luogo di lavoro e dei suoi ambiti di intervento
Occorre dislocare da subito sul fronte dei rinnovi contrattuali tutta la nostra capacità di iniziativa
Dobbiamo prestare attenzione a tutte quelle aree di lavoro dove c'è storicamente una maggiore debolezza dell'iniziativa sindacale
Ma il cui peso e andato relativamente crescendo
Penso da un lato all'area della piccola impresa del lavoro disperse occasionale parziale
Ma anche tutta la parte meno tradizionale più nuova del terziario soprattutto quella parte che in modo più o meno diretto e funzionale allo sviluppo degli stessi settori produttivi
La discussione sulle sempre più diversificate aree professionali vari condotta sui binari giusti
è del tutto evidente il ridimensionamento del peso relativo di aree e di figure professionali che hanno avuto in passato ruoli importanti nel processo produttivo
Cresce il peso di nuove aree professionali per quantità e qualità
è possibile e qualche segnale c'è già che anche queste figure saranno però almeno in parte coinvolte a loro volta da processi di esaurimento e di trasformazione perfino i lavoratori del software potranno essere oggetto come sappiamo dalla ricerca di una standardizzazione del loro lavoro nessuno è tranquillo a qualunque livello professionale il cambiamento è nelle cose anche se in tempi diversi
è sbagliato l'atteggiamento di cercare nuovi interlocutori privilegiati il nostro problema e portare tutte le forze sul luogo e insieme e trovare nuovi legami con chi del nuovo e oggi protagonista il nostro compito e costruire in forme nuove un nuovo livello di solidarietà
L'attenzione ai quadretti etnici ai progettisti non è un pezzo è una necessità per essere in grado di capire e controllare le scelte delle aziende non c'è consulenza esterna per quanto utile che posso sostituire l'intelligenza la competenza di chi ha un ruolo professionale chiave all'interno dei luoghi di lavoro
Di grande rilievo e poi legato a questo il capitolo delle relazioni sindacali
Sempre più in questa tornata di contrattazione si è posta il problema di contrattare le scelte e gli effetti dell'innovazione tecnologica
Giustamente l'innovazione è vista come una scelta tutt'altro che oggettiva e neutrale
Infatti l'introduzione dell'innovazione sull'organizzazione del lavoro parcellizzata o accrescere la solitudine dei lavoratori ma al contrario può consentire l'arricchimento delle conoscenze e delle potenzialità del lavoro
C'è quindi un problema politico nelle scelte che si vanno a compiere
Questo è un terreno su cui le resistenze delle imprese sono notevoli e anche il compito del sindacato non è facile perché occorre andare ad un confronto di merito e quindi occorre recuperare autonomia politica e culturale
Non rinunciamo l'idea che il lavoro non può essere solo alienazione per noi l'attenzione al nocciolo duro dei rapporti durante il lavoro deve restare centrale per fare emergere appieno la soggettività e ruolo del lavoro
A ben vedere il nostro di punto di forza come ci ha detto il compagno fuori qualche tempo fa e l'uomo il lavoratore la sua indispensabilità per valorizzare il capitale
Senza il lavoro vivo quello morto il capitale appunto non dà i frutti a sperati
Occorre recuperare dentro la fase attuale di trasformazione di incertezza
Fa quello fin questo filo rosso per l'operaio come per il progettista
Questa qualificazione dell'iniziativa sindacale volta cogliere e ancora di più a provocare a guidare il processo di rinnovamento della società qualifica e chiarisce il senso stesso del Patto per il lavoro
La proposta del Patto per il lavoro come ricostruzione di un livello di solidarietà tra figure sempre più diverse presenti nel mondo del lavoro
E insieme un'opera di unificazione ma anche la condizione per reggere l'impatto con il rinnovamento del Paese
Perché solo una politica rivendicativa solidale per il lavoro e in grado di tenere al centro il tema dell'occupazione
Solo con una politica che alleggerisca avvia soluzioni problemi occupazionali il sindacato è in grado di reggere una politica per il cambiamento
Oggi si presentano nuova opportunità in seguito al calo del prezzo del petrolio e delle materie prime legate al dollaro
è un'occasione da cogliere per rilanciare qui ed ora il tema di una ripresa produttiva seria con al centro l'occupazione
Il Presidente del Consiglio ricorda ha ricordato i livelli di sostegno alle attività produttive
Credo vada ricordato al presidente del Consiglio che questo avviene nel momento di massima crisi degli strumenti di guida dell'economia
Siamo ben lontani dal governo sociale dei processi di innovazione ammodernamento di cui parla anche Peter Gross nei suoi testi
Il problema che sta di fronte a noi a tutte le forze di rinnovamento è la ridefinizione degli strumenti di governo dell'economia per garantire il raggiungimento di questi obiettivi
Monetari istmo e politiche neoliberiste sono gli unici strumenti attivati
Occorre che i problemi di sistemi o l'impresa
Che oggi vengono condotti nella speranza che prima o poi ci siano ricadute benefiche a partire dall'occupazione siano visti nella loro vera luce non danno risultati che qualcuno si aspettava o garantiva e la conferma dopo alcuni anni che con questa linea di politica economica gli protettivi promessi non vengono raggiunti
Va colta la debolezza nei risultati del disegno neoliberista è possibile riproporre l'obiettivo di un disegno equilibrato e innovatore dello sviluppo nella share fare di chi governa veniva Nell asiatici fare delle imprese
Danno le necessarie garanzie il compito storico nostro e della sinistra e rimettere in campo lo proposte positive e credibili
Infine solo un accenno ai problemi della pace
Nella mozione sui problemi della pace la tesi di che alcuni compagni compreso io hanno presentato ha ricevuto larghi consensi dei congressi
Lo ricordo con uno scopo essenziale
Di sottolineare l'impegno che i compagni e le compagne hanno messo nel confrontare le diverse opinioni e per sottolineare che a mio giudizio da questa discussione al di là delle posizioni sostenute
E se è chiara la richiesta che il sindacato
Ridiventi protagonista e qui ed ora della lotta per la pace e per il disarmo
La parola Minelli segretario generale della Camera del lavoro di Roma si prepari Lanna segretario generale della Federlazio anti
Sono compagne e compagni prima di iniziare l'intervento
Vorrei
Vorrei darvi il saluto della Camera del lavoro di Roma perché questa è la prima volta
Nel quadro di questo profondo rinnovamento che stiamo portando avanti
Che così non abbiamo avuto la opportunità
Di presentare a tutti i compagni delegate e delegati che stanno qui a Roma
Il saluto della nostra struttura
Spero che così lo accogliate con molta simpatia noi riportiamo il saluto dei lavoratori romani
Il nostro congresso credo che debba essenzialmente dare una risposta ad un quesito
Siamo riusciti realmente a far calare nella coscienza del nostro quadro attivo e tra i lavoratori la necessità del profondo rinnovamento insito nelle tesi nazionali
Se vogliamo dare una interpretazione autentica al dibattito che si è svolto nei luoghi di lavoro
E nei tanti livelli successivi
Dobbiamo dare una risposta solo parzialmente positiva
O meglio
Dobbiamo dire che lo spessore di coloro che contestano quell'analisi apertamente o attraverso comportamenti ambigui è molto consistente
Lo abbiamo verificato nella presentazione dei tanti emendamenti che avevano come obiettivo quello di attenuare gli aspetti più innovativi della nostra analisi
Emendamenti che in molti casi puntavano a contestare addirittura la descrizione della realtà la fotografia di dinamiche economiche sociali ormai sotto gli occhi di tutti e che tutti nelle varie realtà in cui operano toccano quotidianamente con mano
Fenomeni evidenti come quello della fine della centralità di un settore della classe lavoratrice nella possibilità di costituire il riferimento generale delle lotte e delle politiche di vendicative
Ha visto discussioni e il fiorire di analisi bizantine
Nelle stesse votazioni delle varie tesi è difficile a firmare che siano prevalse impostazioni in grado di definire un volto profondamente riformista della nostra organizzazione
è vero che dappertutto è prevalsa una sincera spinta unitaria la riconferma del valore del patto costitutivo della nostra confederazione
Ma questo fondamentale è risultato non è stato accompagnato se non parzialmente da quella rivoluzione culturale del quadro attivo necessaria ad affrontare la nuova fase nella quale siamo da tempo entrati
Le vicende successive all'epoca della spaccatura hanno fatto maturare quasi ovunque la consapevolezza del valore dell'unità interna ed il recupero di quella con CISL e UIL
Ma non sono servite ad accelerare quei processi di revisione obbligatori per recuperare quella rappresentatività che sempre più ci va sfuggendo
Crescono tumultuosa mente i dipendenti delle imprese artigianali dell'impresa diffusa dove spesso ritroviamo nuove figure professionali azienda avanzati aziende di programmazione di progettazione
E noi verifichiamo incredibili resistenze ideologiche a sperimentare nuove relazioni sindacali a far decollare strumenti come gli enti bilaterali previsti nell'accordo siglato tra confederazioni associazione dell'artigianato
Dice ti amo sulla volontarietà del rapporto mentre non organizziamo in questo campo un solo lavoratore
Solo per fare un esempio parliamo di rapporto come disoccupati ma abbiamo avuto paura ad utilizzare addirittura spazi legislativi esistenti
Come ad esempio quelli che avevamo per le collaboratrici domestiche
La legge ci consente di organizzare noi come sindacato l'avviamento unico modo per avere un reale rapporto con questi lavoratori ma non lo abbiamo voluto sperimentare
Eppure una volta erano proprio le camere del lavoro che gestivano direttamente l'offerta di lavoro
Ma solo a parlarne si attivano resistenze e chiusure ideologiche
Parliamo di nuovi rapporti con chi non lavora eppure siamo arrivati per ultimi almeno questa è la lettura che all'e sterno viene data sulla questione della riduzione dell'orario di lavoro come uno degli elementi per dare risposte concrete a chi cerca lavoro
Sappiamo benissimo che le grandi aziende dei servizi pubblici della pubblica amministrazione rappresentiamo solo alcuni settori del lavoro dipendente conosciamo quali sono le esigenze le richieste dei settori che non organizziamo magari le assumiamo le nostri convegni seminari ma non riusciamo a fatto a farle passare nelle piattaforme aziendali nelle piattaforme contrattuali non c'è azienda dove ancora non siano vaste le aree di lavoratori affezionate agli automatismi agli aumenti uguali per tutti
Conosciamo ormai a fondo tutte le storture della cassa integrazione
Ne valutiamo con precisione gli aspetti negativi sul piano sociale l'effetto frenante per una più convinta battaglia per la riforma degli strumenti di regolazione del mercato del lavoro eppure cerchiamo di difendere la nei fatti così come il Congresso deve essere in grado di compiere le scelte abbozzata nel documento nazionale arricchendolo delle indicazioni operative per la tornata contrattuale per l'operare quotidiano delle nostre strutture
Evitando invece di stravolgerlo furbescamente con i tanti emendamenti Anna quanti verificati in tanti congressi
Ma soprattutto deve mantenere aperto il dibattito con i lavoratori e quadri perché avanzi il processo di maturazione oggi ancora in uno stato Acerbo subito più che acquisito
In particolare il quadro intermedio che deve essere convinto delle analisi della necessità dell'aggiornamento del suo operare dell'urgenza di un processo di Risi indagare Ytzhak Simone
Sono ancora troppi i nostri dirigenti più portati all'analisi politica generale a confrontarsi esclusivamente con le tematiche politiche che ha da che ad approfondire le questioni più prettamente sindacali
Troppe volte le richieste dei lavoratori più propriamente sindacali vengano spostate verso i compagni dell'Inca
Ma ancora di più verifichiamo una certa disattenzione a definire piattaforme vertenze Ali territoriali realistiche
A verificarne i risultati una certa disattenzione a grandi questioni che coinvolgono migliaia di lavoratori e grandi risorse pubbliche
Come quelle relative al controllo del sistema di affidamento dei lavori pubblici dove spesso ritroviamo mafia delinquenza organizzata e Sempre sfruttamento del lavoro
Attività prettamente di tutela dei lavoratori specifiche dell'azione sindacale vengono esternalizzate consegnata ad Esperti come avviene per la tutela legale spesso sganciata dalle strutture sindacali
Nella nostra realtà ci stiamo organizzando in questo compito di Risi indagati Zazie uno e di costruzione di un nuovo sindacato che nel territorio sia in grado di conoscere i bisogni e di prestare servizi essenziali
Siamo fortemente impegnati a costruire il nuovo sindacato dell'Area Metropolitana decentrato su progetti di grande valore sui versanti del rapporto con i giovani gli anziani i lavoratori dell'impresa diffusa
Ma il lavoro non è facile soprattutto è necessaria l'affermazione di quelle scelte di fondo presenti nel documento nazionale ma ancora lontane dal precipitare in scelte coerenti e concrete
Quest'ultimo deve essere appunto l'obiettivo del congresso che stiamo svolgendo
E le scelte concrete quei venti con questa nuova impostazione devono anche essere compiute rispetto all'attuale fase economica una fase economica che ci presenta una grande opportunità
Quella che ci fornisce la positiva congiuntura rappresentato dal calo del prezzo del petrolio e delle materie prime dalla discesa della quotazione del dollaro
Sull'utilizzo dei quindici venti mila miliardi che tale congiuntura metterà a disposizione il nostro Paese è in corso un dibattito assai articolato abbiamo già ascoltato su questo l'analisi condivisibile del Presidente del Consiglio
La nostra proposta deve essere coerente con l'impostazione del Patto per il lavoro
Già oggi sono troppi segnali che indicano l'emergere di spinte settoriali tendenti ad accaparrarsi quote le più ampie possibili di questa nuova disponibilità
E non intendo parlare solo di chi tra i partiti pensa come fanno i socialdemocratici ad una distribuzione a pioggia un po'qui un po'là per accontentare tutti
Ma parlo anche di noi
Già partono piattaforme in cui si fanno lievitare oltremodo le richieste economiche proprio in funzione di una lettura egoistica di questa fortuna
La CGIL invece deve introdurre una logica nuova deve battere gli egoismi finalizzare questa disponibilità per dare le risposte alle priorità che declama l'occupazione e il Mezzogiorno
Questo è l'unico modo per impedire quello che ha detto il compagno lama che le nuove risorse vengono dissipati con la spensieratezza della cicala sprecone
E quindi questo è il momento di aprire un confronto serrato con il governo per imporre scelte coerenti con i nostri obiettivi di fondo
Oggi forse c'è l'occasione per concretizzare un piano di grandi infrastrutture nel Mezzogiorno in grado di supportare da collo economico oggi c'è l'occasione per fare piani per l'occupazione
Finanziando con maggiori fondi progetti di sostegno alla crescita di nuova imprenditorialità e di espansione di servizi all'impresa di accelerazione dei progetti relativi alle grandi reti trasporti telecomunicazioni energia fondamentali per l'ampliamento dell'impresa
è solo questo il modo concreto attuale per rispondere alla più grave problema del Paese quello del Mezzogiorno che problema di lavoro è problema di rapporto tra Stato e cittadini e quindi di rischio di crisi democratica possiamo noi in grado finalmente di dare accelerazioni ai processi di sviluppo oppure rischiamo di veder crescere di numero inquietanti manifestazioni come quella di pochi giorni fa svolte a Roma da sindaci amministratori e costruttori di case abusive
Questa impostazione non sarà semplice da fermare perché anche tra noi è andato crescendo un fenomeno di rimozione della questione meridionale
Troppe sono le insofferenze che abbiamo verificato in tanti dibattiti ogni volta che si affrontava il problema del Mezzogiorno
Eppure qui nuovamente misuriamo la nostra capacità di essere veramente sindacato di classe
In grado di avere linee di comportamento nazionali coerente con la sua storia refrattario alle tante spinte corporative in grado di recuperare il valore delle esigenze collettive contro quelle individualistiche
Infine voglio dichiara il voto tale consenso su come il compagno lama affrontato il problema
Da noi è molto sentito quello del rapporto tra la CGIL le forze di sinistra
Dobbiamo essere noi non solo a livello nazionale ma a tutti i livelli a imporre un dialogo tra pc e PSI non di carattere ideologico bensì sulle cose da fare oggi è subito
Dobbiamo inoltre essere noi a spingere sempre più tutta la sinistra politica ad una sempre più possibile integrazione a livello europeo delle forze che rappresentano i vari paesi la classe lavoratrice
Sinistra Europea sempre più unita infine come punto essenziale per far crescere la possibilità di un'Europa in grado concretamente di pesare nel confronto tra Est ed Ovest per accelerare il nuovo rapporto tra nord e sud del mondo
La parola alla non segretario generale della Federlazio anti si prepari Murgia segretario della Sardegna
Avverto il congresso che dopo Angelo Lanna Murgia e Schettino concluderà la discussione di questa sessione del congresso
C'è una questione importante che da noi non può essere elusa
Ed insieme un errore che non deve essere commesso
Che si oscuri cioè la consapevolezza che non può essere questo congresso a restituirci con una discussione tra noi un potere che abbiamo perso nei confronti di altri
Ma che al contrario da questo congresso debbono essere invece compiute scelte su cui spendere impegno ricerca e battaglia politica
Per riguadagnare partecipazione di iniziativa unitaria dei lavoratori attorno ad un progetto credibile d'alto di cambiamento
Questa mi sembra l'indicazione di fondo che noi dobbiamo ricavare da un dibattito congressuale tutto percorso da una forte esigenza di rinnovamento
Questa mi sembra sia anche l'indicazione esplicita che al congresso proviene dalla relazione del compagno lama
Nessuno può però pensare che a questo traguardo essenziale si possa positivamente arrivare ed in tempi rapidi come quelli imposti dal corso delle cose
Se non si governeranno intanto i movimenti della transizione in atto
Del tutto aperta e infatti la questione degli sbocchi in cui essa si compirà dobbiamo saperlo ed importante che l'Ama abbia discusso nature ragioni delle resistenze che tenacemente si oppose
Ma su quello dei più complessivi rapporti economici e politici dal nostro Paese
Questo è infatti il problema che ci consegnano la nostra esperienza di questi ultimi anni e la stessa vicenda del negoziato interconfederale delle passate settimane
La pretesa del padronato
Di predeterminare i negoziati centralizzati procedure contenuti
Di relazioni sindacali future che sancisse lo per la forza lavoro una condizione di pura dipendenza dal governo dell'innovazione esercitato dalle impresse
Noi l'abbiamo subita per molti anni ed a causa della crisi della nostra strategia
L'abbiamo respinta in quest'ultima fase e la trattativa si è interrotta aperto è rimasto lo scontro sulle questioni che alla rottura hanno portato e che cominciando muoverci su una nuova strategia dobbiamo nelle prossime settimane riprendere e riprendere sul piano dell'iniziativa contrattuale
A partire dal rinnovo dei contratti nazionali di lavoro
Queste l'esigenza che in modo netto ed univoca è pervenuta dal dibattito congressuale della Federparchi Santi da parte di un'organizzazione cioè che non solo è del tutto convinta dell'urgenza della ripresa di un confronto centrale con il governo
Ma anche egualmente persuasa della necessità di negoziati centrali con il patronato in cui verificare possibilità e spazi
Di convergenze di intesa su questioni che hanno rilievo decisivo sia per le imprese che per i lavoratori
Ma perché ciò possa essere fatto è necessario essere fuori da qualsiasi logica
Per cui si scambiano comportamenti certi e difensivi nella regolazione dei rapporti di lavoro con impegni programmatici per l'occupazione che mai si realizzano occorre cioè che queste due sfere siano per l'oggi e per l'avvenire permanentemente tenute distinte e separate
Con questa impostazione stiamo lavorando alla preparazione del rinnovo del contratto nazionale di lavoro
Con l'obiettivo di completarlo e consolidarlo riformando lo perché dentro la sua cornice possano trovare spazio effettivo tutti i comparti della categoria e massimo di sviluppo l'esercizio della contrattazione articolata di territorio di azienda
E questo vogliamo farlo tenendo ben fermo il fatto
Che così come per tutto il sindacato anche per i lavoratori agricoli il problema principale
Non è solo e tanto quello di riaffermare esercitando lo un diritto alla contrattazione ma di far ciò ricostruendo condizioni esercitabili di potere contrattuale
E più incidenti momenti di Governo sui processi aziendali e settoriali di ristrutturazione di innovazione e sulle politiche pubbliche da parte dei lavoratori
Per lo scarto grande marcato rispetto a ciò che ti concreto e reale accadeva nei processi produttivi e di lavoro noi abbiamo scontato in questi anni un'incapacità crescente a rideterminare
Nelle condizioni nuove il nostro progetto di società e di governo della trasformazione stanno qui le ragioni tenne conto della conseguente caduta per il sindacato e per la CGIL della propria effettiva condizione di autonomia
Da cui pure derivata un'usura grave ed una crisi acutissima del rapporto democratico con i lavoratori nonché l'apertura di una crisi altrettanto grave nella stessa confederazione nostra
E che oggi alle nostre spalle per la prova alta sostenuta da tutto il gruppo dirigente confederale
Da qui siamo dunque convinti che occorra oggi riprendere sapendo che impraticabili sono tanto la strada del sindacato che torna a fare il suo mestiere nelle aziende
Perché questo non porta un nuovo governo collettivo dei processi
Quanto di fronte alla difficoltà di rappresentare il mondo del lavoro che cambia
Quella di recuperare legittimazione attraverso sistemi di relazioni centralizzate con il governo il padronato
Per questo il punto centrale della riflessione non sulla crisi del sindacato industriale ma sulla crisi del modello industriale del sindacato che abbiamo costruito in questi anni
Ah per la Federcaccia anti una decisiva importanza
La figura dell'operaio agricolo comune ha detto alle grandi operazioni produttive di raccolta
Egemone negli anni sessanta e settanta della proposte dell'iniziativa perché leggemmo nei processi produttivi e di lavoro attraversa già oggi è sempre più attraverserà nel futuro una fase di declino inarrestabile
I problemi che a partire dal piano decisivo della rappresentatività
Questa dinamica dei processi ci propone sono certamente diversi e complessi
Di essi non fa però parte la ricerca di nuove centralità di questa o da altra figura che rimpiazzano la centralità non più esistente dell'operaio comune
Dall'articolazione crescente di realtà sociali e professionali
Non più iracheni aggregabili attorno ad una figura sociale dominante
Dobbiamo quindi muovere noi per reimpostare un processo di reale unificazione che per poter essere deve essere il risultato dell'avanzamento di una linea e di un progetto di trasformazione di una strategia che come quella che deve sorreggere la proposta nostra di patto per il lavoro va realizzata ricostruendo un nuovo blocco sociale della trasformazione niente è scontato che in questa direzione avvenga per naturale dinamica delle cose al contrario
Ciò che viene avanti a un processo di aggravamento per le divaricazioni interne al nostro fronte sociale
Ed anche processi parziali di ricomposizione corporativa
Di specifici interessi attraverso cui i lavoratori scoperti di una difesa collettiva si sono di fatto così difesi nei confronti delle nuove capacità di riorganizzazione del potere di comando delle imprese
Per queste concrete ragioni diventa centrale l'impegno per la riconquista di livelli alti di potere contrattuale di rappresentatività
Che dobbiamo guadagnarci facendo avanzare contenuti vendicativi rispondenti agli interessi diversi che dobbiamo rappresentare ettari da non risultare di pura salvaguardia di esigenze immediate ma da ricostruire progressivamente nuove e reali solidarietà
La scelta della contrattazione e della contrattazione articolata di territorio di azienda
Diventa così oggi per noi architrave decisivo per la battaglia contro la frantumazione corporativa e l'aziendalismo
Per l'occupazione la riunificazione dello sviluppo del Paese per gli stessi obiettivi di riforma dello stato sociale
Rispetta questi processi c'è anche il senso profondo e la ragione
Dell'impegno che insieme la Federparchi Santi la Pizia attacca hanno assunto per la realizzazione di un'unica federazione dei lavoratori agricoli e alimentaristi della CGIL
Questo impegno noi dobbiamo in primo luogo riferirlo alla precisa consapevolezza che nessun patto per il lavoro irrealizzabile
E nessun compromesso sociale fra le forze del lavoro dipendente è praticabile se questi sono obiettivi che restano isolati dal rilancio di una politica di espansione qualificata dello sviluppo
Che non può vedere in campo le sole forze del lavoro dipendente
Con accenti era impostazioni diverse
Anche all'interno del sindacato e della sinistra oggi si discute se in presenza delle nuove tecnologie sia possibile la riattivazione di un processo di sviluppo che abbia come asse fondamentale l'occupazione
E che quindi sia capace di qualificare il lavoro senza ridurre progressivamente i lavoratori e senza provocare l'affermazione di strati sociali privilegiati su masse crescenti prive di diritti
Senza nessuna fuga in avanti a me sembra che la risposta prima che noi dobbiamo dare a questi interrogativi
è che ciò che in questi anni è andato in pezzi rispetto alle tecnologie nuove non solo in Italia non è un astratto rapporto fra sviluppo e occupazione
Ma quella determinata relazione
Che su basi puramente quantitative per tutto un periodo storico ha retto in modo espansivo il rapporto tra crescita della produzione di beni materiali sviluppo economico ed occupazione
Questo è dunque il problema reale con cui dobbiamo confrontarci sapendo che per farlo certamente dobbiamo contrattare non su una linea di ripiego ma come grande scelta nostra strategica
Quantità qualità e redistribuzione del lavoro richiesto il rapporto al controllo delle dinamiche di produttività
Ma sapendo anche che questo non basta
E che bisogna invece rideterminare convenienze sociali e nuovi contenuti di sviluppo costruendo una capacità egemone di controllo delle innovazioni per governare né qualità e direzioni
Sapendo che per affrontare questo problema
è necessario promuovere una strategia che per momenti coerenti centrali e articolati di contrattazione unificante sappia davvero selezionare le priorità necessarie
Sapendo quindi che si tratta dell'impegno per un sistema sociale nuovo che passa attraverso rinnovate strategia di controllo e di riappropriazione di poteri unitari terzo il sistema delle imprese e verso lo Stato
Per lavoratori dipendenti e per un sindacato che riescono così e solo così ad essere reali soggetti politici della trasformazione tutto ciò per l'avvenire richiede la costruzione di una nuova e qualificata domanda di sviluppo
Che a partire dal piano decisivo della riforma della spesa e delle entrate pubbliche sia effettivamente in grado di dare risposta
Tanto alla vacuità iniqua delle politiche monetarie istiga restrittive quanto alla insufficienza delle vecchie pratiche che iniziano e di sostegno allo sviluppo
Ed è rispetto all'esigenza di ridefinire una politica che in quanto politica dell'occupazione riesca ad essere politica dello sviluppo
Che deve può collocarsi oggi la nostra battaglia per una funzione importante del comparto agricolo alimentare
Proprio in confronto con il processo di trasformazione di innovazioni in movimento
Noi dobbiamo meglio comprendere infatti che il problema che si è aperto per l'agricoltura e il comparto agricolo alimentare consiste nel fatto che per la qualità di questo processo
La trasformazione realizzatasi e che è grande avuto però un carattere ristretto
Ed è stata disegno alternativo all'esigenza prima dell'agricoltura italiana di conoscere non per spezzoni e dare ma complessivamente un diffuso processo di qualificazione
Che ne allarghi basi produttive e rapporti intersettoriali
Qui c'è allora la rottura profonda che deve essere determinata da forze che come quelle nostre più netta debbono avere la consapevolezza che ciò che abbiamo di fronte non è un tetto raggiunto dallo sviluppo
Ma il bisogno invece di forzare nell'angustia dei confini
E l'unilateralità delle dei direzioni per guidare processi complessi di riqualificazione di riconversione orientati alla soddisfazione di bisogni diversificati e non più soltanto materiali
Allo stesso modo dobbiamo perciò sapere tenerci nessuna linea di allargamento qualificato delle basi produttive
Tanto dell'agricoltura che dell'industria alimentare e oggi possibile se separata da scelte di estesa diffusione
Delle innovazioni organizzate sul più vasti e complessi sistemi di sviluppo agro alimentari industriali e sul loro raccordo coerente
Compiuti generali e nuove politiche di gestione dell'ambiente e del territorio
Per questo due scelte sono allora veramente essenziali
E sono essenziali rispetto ad una linea che mentre reclama il superamento di ogni esperienza di governo settorializzato dell'agricoltura ad essa affidando nuovi ruoli e funzioni
E su questo campo fonda un terreno in cui la battaglia per la conquista del lavoro e ti per una sua nuova qualità diventa forte e concreta libera
Da supporti esclusivi di pura crescita quantitativa della produzione
La prima di queste esigenze quella di fare noi del rinnovamento tecnologico non di una parte soltanto del territorio del sistema produttivo specifico obiettivo nostro
E perno centrale della nostra proposta ad altre forze su una linea di integrazione di comparto agroalimentare
L'altra riguarda un rinnovamento profondo della nostra esperienza di contrattazione di intervento sullo sviluppo da gestire nei territori dentro dimensioni di comparto e per aggregazioni di imprese per contrattare scelte per il lavoro e la produzione a cui ricondurre investimenti finalizzati e fornitura di servizi efficienti da parte delle istituzioni
In queste scelte a me pare ci sia un decisivo punto di passaggio del processo di ricomposizione di una nuova solidarietà e di una forte unità fra i lavoratori agricoli ed alimentaristi
Da cui dobbiamo muovere per avanzare con rapidità verso la realizzazione della Federazione unica delle due categorie
Ma cui da qui dobbiamo anche muovere per avanzare nella ridefinizione di una strategia confederale e nella proposta di una nostra concreta politica di alleanze e di intese
Perché su una linea di progresso e di trasformazione democratica essa possa essere impugnata da un nuovo blocco sociale riformatore
In cui dobbiamo scegliere di stare e saper stare come sindacato con le nostre proposte con le nostre connotazioni e con la nostra autonomia
Ha ora la parola per il penultimo intervento ripeto di questa sessione il compagno Murgia segretario dalla Sardegna dopo di lui partirà parlerà il compagno Schettino
La questione centrale del congresso
Il patto per il lavoro
Ha consentito alla CGIL sarda forse per la prima volta nella sua storia
Di sentirsi parte meno periferica dell'organizzazione
Questo deriva certamente dal fatto che siamo caratterizzati da una più alta percentuale di disoccupazione tra le regioni italiane
E non a caso quindi le battaglie più significative di questi anni che continuano a una tradizione di lotte per la rinascita e lo sviluppo
Sono state lotte per il lavoro
Lotte difensive termiti limitare i danni della crisi dell'industria
Lotte di giovani e disoccupati con una marcia per il lavoro che ha toccato quasi tutti i centri dell'isola una grande manifestazione di popolo conclusa dal compagno Hollande
D'altra parte tutti gli studi sulle tendenze del mercato del lavoro concorrono a configurare una certezza
Negli anni novanta il problema della disoccupazione sarà quasi esclusivamente un problema meridionale
Ed è in questo senso che lotta per il lavoro in lotta per il Mezzogiorno anche se più che di lotta per il Mezzogiorno preferiamo parlare di lotta per uno sviluppo equilibrato del nostro Paese
Può rappresentare quasi una tautologia
Tra non molto lottare per il lavoro vorrebbe dire non in ultima istanza lottare per il lavoro nel Mezzogiorno
In questo modo con questo taglio ci siamo sentiti autorizzati a presentare i nostri iscritti le tesi della CGIL accentuandone la caratterizzazione meridionalista
Ma sappiamo tutti che c'è ancora moltissimo lavoro al nostro interno perché ciò si concretizzi inconsistenti mutamenti di comportamenti politici
C'è un problema quindi di nostre coerenze sin dallo svolgimento di questo congresso dalla sua capacità di tenere presente in tutte le sue decisioni per i prossimi anni la discriminante della questione meridionale e del lavoro
Cosa che non è affatto scontata
C'è una crisi generalizzata del concetto stesso di solidarietà
I grandi momenti unificanti le lotte per l'abbattimento delle gabbie salariali i contratti dell'autunno caldo la politica dell'EUR sono ormai da lungo tempo alle nostre spalle
Il tema centrale dell'ultimo congresso la riunificazione della sinistra e del mondo del lavoro è stato forse uno dei temi meno attuati nella storia della CGIL
E per questo che se la parola d'ordine del Patto per il lavoro fa la stessa fine non vedo possibilità di uscire dalla crisi nella quale ci troviamo
O meglio la crisi può passare ma il peggiore sta di fronte a noi
E questo può succedere se non riusciamo a fare sì che la priorità lavoro esca con estrema nettezza da questo congresso
Se non diciamo chiaramente che altri bisogni sia pure sacrosanti sono secondari subordinati al problema fondamentale
E mi riferisco in particolare alla questione del salario nelle varie articolazioni
Patto per il lavoro vuol dire che il salario deve avere una stretta correlazione funzionale col problema dell'occupazione
E questo non significa che perda dissi importanza per noi
Anzi va accentuata la funzione unificante della rivendicazione economica deve essere recuperato il controllo sulle retribuzioni di fatto e sull'organizzazione del lavoro
Non dobbiamo regalare il nostro lavoro ma quello che può venir meno e la caratteristica del salario come il principale strumento di redistribuzione del reddito
Penso infatti che la relazione tra i salari il livello della vita in fondo tutto sommato abbastanza modesta
Ci sono molti lavoratori poco pagati che non si trovano in uno stato di povertà perché appartengono a famiglie poco numerose e con altri percettori di reddito
Mentre ce ne sono molti altri che non hanno salari bassi ma che stanno effettivamente molto peggio perché fanno magari parte di famiglie numerose senza altri percettori di reddito e magari con bisogni e particolare
In questo caso molto diffuso nel Mezzogiorno peraltro la manovra fiscale i servizi sociali e sussidi diversamente dalle retribuzioni possono essere meglio plasmati per adattarsi ai bisogni e alle risorse
Ma non voglio spezzare una lancia per il salario familiare
Ma per un'articolazione delle rivendicazioni economiche del sindacato più adatta alla riunificazione dei lavoratori del Sud e del nord e più in generale ad accogliere le articolazioni dei bisogni in modo più puntuale
Ma se vogliamo evitare quello che l'anno è chiamato il tramonto del sindacato di classe dobbiamo trovare altri cementi per rinsaldare l'unità tra il nord e il sud certo troppo spesso il Mezzogiorno è stato usato come pretesto per impedire la soddisfazione di legittime richieste
Troppo spesso la rivendicazione mire in meridionalistica avuto caratteristiche velleitarie e astratte non si è tradotta in iniziative coerenti da parte delle nostre strutture
Troppo spesso investimenti destinati al Mezzogiorno sono stati il vanificati da una straordinaria incapacità ed inefficienza delle strutture dell'intervento straordinario e delle regioni meridionali
Dobbiamo quindi dare per scontata una legittima difesa di Fidenza dei lavoratori del Centro Nord
Ma il pericolo più grosso sta da un'altra parte
E sta credo nella scarsa convinzione con quale noi e la sinistra in generale sta tentando il rilancio di un processo di sviluppo programmato del nostro Paese
E questo non deriva dal caso dalla fatalità storica
Che è in atto una campagna molto efficace da parte del padronato per valorizzare anche con solidi argomenti la programmazione e più in generale l'intervento pubblico nell'economia senza un suo rilancio invece noi riteniamo che il destino del Mezzogiorno o meglio di quelle zone meridionali non interessate a fenomeni di sviluppo e segnato
Guai a noi se ci lasciassimo condizionare dall'idea che il rilancio della libertà di impresa si possa tradurre automaticamente magari in un secondo tempo in incrementi dell'occupazione al Mezzogiorno
Cioè ancora più falso oggi che in passato anzi possiamo dire che negli anni sessanta e l'inizio degli anni settanta c'è anche stata una sorta di via privata lo sviluppo del Mezzogiorno
Allora uno sviluppo di tipo estensivo che aumentava l'occupazione aveva portato i livelli di congestionamento anche politico il triangolo industriale i conti libelli di congestionamento tali da provocare massicci fenomeni di decentramento le quali in modo sia pure distorto aveva beneficiato anche l'area meridionale
Oggi la situazione è radicalmente cambiata
Lo sviluppo se così si può chiamare
Espelle forza lavoro anche al nord creando anche dei problemi di disoccupazione
Non solo lo scomporsi ricomporsi e dei processi produttivi delle strutture d'impresa lo straordinario aumento dell'importanza di sofisticati servizi spingeva verso ulteriori concentrazioni
Il vuoto di governo dell'economia
La tendenza spontanea l'ideologia stesa celebrata Lingotto assumono quindi un carattere marcatamente nordista in questa fase
E questo è tanto più inaccettabile nel momento in cui l'impresa privata si ripropone come misura dell'efficienza pretende di ricandidarsi a gestire parti sempre più importanti della cosa pubblica nel nostro Paese
Intendiamoci non bisogna ritornare a vecchi schemi ideologici di senso opposto a un vetero statalismo
Anzi son come dovesse vogliamo rilanciare l'idea di programmazione dobbiamo in qualche modo rifondare la rivedendo anche compiuto duttilità il rapporto tra pubblico e privato
Del resto qualche spunto interessante anche maturato da esperienze del sud della Francia lo ritroviamo nella legge per l'intervento straordinario approvata sia pure con gravissimo ritardo in questi ultimi tempi
Ma il rifiuto di un vecchio lo statalismo non può portarci a ignorare la posso la pericolosità di certe suggestioni privatistiche che poi nascondono altissimi livelli di riappropriazione della cosa pubblica
La polemica contro gli sprechi nel Mezzogiorno non può ignorare la straordinaria quantità di risorse finanziarie rese disponibili per certi processi di ristrutturazione industriale
Che non hanno avuto contropartite occupazionali
Un altro aspetto
Di questo disegno di ritorno al privato
Che si traduce in un segno antimeridionale
L'offrono anche le partecipazioni statali in molti casi dietro i brillanti risultati contabili ci sono dolorose potature ma soprattutto la rinuncia a svolgere un ruolo attivo e di promozione nel Mezzogiorno
Sì è certo esagerato in altri tempi a considerare questi enti una sorta di lazzaretto per imprese decotte portandole alla totale paralisi a soffocamento da oneri impropri
Quello che è certo è che non si può cadere nell'eccesso opposto in una concezione meramente aziendalistica e contabile
Anche perché non si sta chiedendo beneficenza noi pretendiamo a questa impresa è una diversa capacità di sfruttare e valorizzare delle risorse meridionali esistenti come il caso delle miniere in Sardegna
Perché di questo si tratta dove non possiamo più accettare di essere considerati un freno un impedimento allo sviluppo
Nel momento in cui rivendichiamo un ruolo produttivo più importante in realtà stiamo offrendo alla comunità nazionale un nuovo potenziale produttivo una più alta razionalità del sistema economico
La nostra proposta non può essere comunque rilancio del mito della industrializzazione all'anni sessanta dobbiamo confermare l'obiettivo del raggiungimento di quella soglia minima di industrializzazione che consenta di supportare i processi di sviluppo integrato e anti propulsivo
Ma lo sviluppo integrato caratterizzato da alte percentuali di investimenti in cultura ricerca formazione tecnologie appropriate uno sviluppo e contenga in sé una nuova qualità che diventi contenuto concreto del Patto per il lavoro
Una nuova qualità dello sviluppo quindi l'altra questione fondamentale del congresso e che però non è visibile certamente nelle tendenze liberisti che ma neanche nell'rispolverare vecchi armamentari dai nostri Armani
Bisogna oggi partire dalla consapevolezza che nella cassetta degli attrezzi politico-culturali a nostra disposizione non ci sono ancora tutti gli strumenti necessari
C'è bisogno e ci sono le condizioni di un laboratorio politico economico istituzionale dove si lavori con più un momentino empirici e con nuove impostazioni
Di rapporto tra pubblico e privato sui confini dell'impresa sui servizi sulla individuazione di nuovi soggetti della produzione
Di nuovi soggetti e di nuovi oggetti della produzione
Una disoccupazione del trenta per cento quale quella sarda ma non abbiamo l'esclusiva
Non la si abbatte certamente in tempi ragionevoli solo con l'allargamento oppure irrinunciabile delle dimensioni e del numero delle imprese operanti sui mercati tradizionali
Servizi ambiente cultura la storia stessa devono e possono diventare materia di nuovo sviluppo economico
Ma bisogna discutere il concetto stesso di lavoro
Di lavoro possibile di lavoro desiderabile ripensando con molta più audaci ai rapporti tra lavoro formazione e tempo libero
Introducendo elementi di flessibilità garantita che consenta di fare emergere di portare a livelli di maggiore dignità quelle prestazioni tipiche di economia informali particolarmente diffusa in situazione come la nostra
Ci sono anche elementi confortanti sulla possibilità di suscitare nuove energie
L'America or dato l'esigenza di impegnarci di più sui le questioni dell'occupazione giovanile
Noi stiamo sperimentando no una legge di sostegno alla imprenditorialità giovanile frutto di con la marcia del lavoro che citavo all'inizio
Abbiamo riscontrato una risposta di giovani straordinariamente ricca creativa e molto serio il problema grosso e che il loro sforzo viene frustrato dalle inadeguatezza della pubblica amministrazione sia quella dello Stato centrale sia gran parte delle espressioni dell'autonomia locali e di un sistema creditizio burocratico e giù la storia
Su questo terreno noi dobbiamo fare ancor più autocritica in passato siamo stati abbastanza attenti alle politiche governative
Ma abbiamo mollato la presa su controparti locali che pur con molte giustificazioni storiche ambientali non hanno fatto quanto era in loro potere no
Noi stiamo per rilanciare la battaglia per la rinascita sarda agli enti locali che si schiereranno con noi e saranno tanti chiederemo però conto del loro operato con molto più rigore solo così avremo più forza per cambiare le politiche economiche governative per ottenere maggiori investimenti
Concludo ma non posso ignorare che crede di Phil novità del Mezzogiorno
Ce n'è una strategica non in senso sindacale ma purtroppo in senso militare ed è la nuova funzione che stanno assumendo nel Mediterraneo le basi militari
E che per le note crescenti tensioni soprattutto in Medio Oriente
Rischiano di diventare non più basi logistiche ma basi di prima linea avvicinando i pericoli anche in quest'area per la pace
Ecco quindi che il tema della pace va doverosamente con grande risalto evidenziato tra quegli altri cementi e per la nuova unità nord e sud Patto per il lavoro la nuova qualità dello sviluppo
E che costituiranno io spero il patrimonio unitario dei lavoratori di tutta Italia che ci porterà quanto prima grandi iniziative di lotta all'altezza della nostra storia
Diamo la parola al compagno Schettino segretario generale aggiunto del sindacato la funzione pubblica dopo come i lavori prevedono eccomi delegati conoscono proietteremo il film
Il titolo Storia della CGIL memorie volontà di cambiare prodotto dalle dieci sei regista Renato Parascandolo con la collaborazione di altri operatori del settore e quindi la commissione elettorale nel frattempo darà comunicazioni circa lo sviluppo del nostro lavoro
Io non conosco i tempi del durata del film quindi appelli è finito daremo le comunicazioni circa lo sviluppo dei lavori
Scusa scusa Schettino dopo il conclusione di Schettino i delegati che assisteranno alla proiezione del film sono mi si dice che sono pregati di spostarsi sulla sinistra
Sulla mia sinistra del sale del congresso la parola Schettino
Ma io credo compagni che il valore
Primario
Originario
Che ha distinto las la sinistra dalla destra
E che tuttora caratterizzato cosa è la sinistra sia il valore della eguaglianza
E mi sembra
Che la crisi che Travaglia las sinistra politica
E il sindacato come parte della sinistra sia fondamentalmente una crisi di eguaglianza
E mi sembra che siano venuti cioè a cadere terreni caposaldi che costituiscono il valore della eguaglianza
Il primo caposaldo è il lavoro
Oggi più che mai il lavoro
Non è un diritto ma è un privilegio
E una speranza
E una tesa
Spesso diventa una rendita di posizione
Il secondo elemento che costituisce il valore della eguaglianza
E l'acquisizione delle risorse ovvero quella contribuzione
Alle necessità egli alle esigenze della collettività secondo lei proprie ricchezze siamo in una situazione invece in cui chi evade
Come dire
E particolarmente contento di evadere in cui paga le tasse solo chi non è in condizione di evade
La terza componente ma non ultima e la redistribuzione delle risorse cioè e la spesa pubblica
Particolarmente la parte di spesa pubblica che va come spesa
Sociale
E mi sembra che oggi più che mai si sia determinato un sistema di spesa pubblica iniquo è sperequato sul territorio
Esistono cioè delle gabbie sociali
Nel senso che i servizi e l'assistenza sono quelli erogati in modo estremamente diverso sul territorio nazionale tra due lavoratori
Che hanno uno stesso rettifico e pagano le stesse tasse l'uno a Siena e l'altro a Trapani o a Napoli o in una qualche altra parte
Credo si possa affermare con tranquillità che il lavoratore Ikea e a Siena usufruisce di servizi qualitativamente e quantitativamente più antico di un pari lavoratore che paga less stesse tasse e che in un'altra località la crisi del valore della eguaglianza
O il suo
Ridursi rinsecchito dissi in modo difensivo nella egualitarismo
Credo che sia uno dei motivi fondamentali della crisi della sinistra politica e del
Sindacale
Matteo Galli diseguaglianze quella più feroce
Quella più inaccettabili e tra chi il lavoro cela e tra chi non c'era
E tra coloro che si che ce l'hanno trattini a due
E spesso chi ne ha due ha anche una tessera sindacale in tasca
E su un secondo lavoro non paga nulla perché evidentemente non è a accertato neanche e tra chi non c'era attratto colui che disperati a averne uno e tra chi invece spera che le amicizie influenti che alle volte può avere possono consentirgli di appunto acquisire questo questo diritto che poi si riduce oggi invece in un privilegi
Io credo compagni che la crisi della eguaglianza si intreccia fortissimamente con la rottura dell'unità del tessuto nazionale la rottura dell'unità delle sinistra
Che
Viene frammentata spesso
La rottura della unità sindacale
La rottura del sistema previdenziale per cui larghe fasce di lavoratori cercavano una protezione più sicura
Di quella che attualmente viene data dal sistema previdenziale pubblico
La rottura del sistema istituzionale tra una tendenza alla accentramento e don acutizzarsi del localismo
La rottura dei temi grandi contratti di Kategoria
Che non riescono più a fare sintesi dell'insieme delle professionalità che costituiscono una categoria e quindi il proliferare del associazionismo io credo compagni
Che tutti questi elementi siano tra di loro i sono interconnessi
Che la crisi della eguaglianza si connette con la rottura della unità perché Tella eguaglianza sei meditata una interpretazione che e squisitamente ideologica e che non corrisponde con la realtà sociale e politica nella quale noi operiamo
La crisi della eguaglianza la rottura della unità intesi come appiattimento
Come omologazione forme massificazione
Come centralità di alla universo altri come tendenza egemonica da parte appunto di alcuni verso verso io ritengo che i valori dell'eguaglianza e della unità vadano lui sfondati collegandoli con il valore del pluralismo ovvero con la conciliazione della diversità degli interessi
E in questo mi sembra che possa essere il diciamo il nucleo forte di una proposta di patto per il lavoro
Non un patto per il lavoro come dire
Dagli anni cinquanta un patto per il lavoro che riesca riaffermare
Un nuovo valore di e uguaglianza un valore di unità sociale di unità nazionale e quindi una valore una valore una valorizzazione del pluralismo sociale politico professionale esistente che si accentuerà sempre di più perché la innovazione porta inevitabilmente portava l'accentuarsi del pluralismo sociale e politico da una altra parte questo problema di un patto per il lavoro anche nella pubblica amministrazione
Noi abbiamo cercato di affrontarlo con il congresso nazionale e lo dovremo ancor meglio concretizzarlo con la definizione delle piattaforme ma mi sembra che si possa già dire
Che il Patto per il lavoro nella pubblica amministrazione deve significare la affermazione
Dei valori dell'efficienza e Tella efficacia nella pubblica amministrazione stesso
Ovvero la contrattazione al livello di posto di lavoro dell'efficienza dell'amministrazione
Mediante la modifica e l'intervento sulla organizzazione del lavoro con la consapevolezza che la modifica dell'organizzazione del lavoro se se secondo i parametri dell'efficienza e della efficacia Hass senso solo in una pubblica amministrazione che accetta di essere competitiva con il mercato
Io credo che in sintesi estrema
Tra i grandi mali della pubblica amministrazione ce n'è Inda particolare uno quello che la pubblica amministrazione nel nostro Paese e un po'come un Paese dell'estero
Come come dire come una come una come una Bulgaria racchiusa invece da a Paesi capitalistici ove e sistemi il mercato
La pubblica amministrazione non si rapporta con i bisogni della collettività
Non si misura sulla base dell'esistenza delle risorse reali ieri disponibili in poche parole la pubblica amministrazione non ha alcun rapporto con il mercato e allora mi sembra che il rinnovamento che la razionalizzazione volendo utilizzare una parola annoio Chiara la riforma della pubblica amministrazione passa nell'inserire degli elementi di competitività all'interno della pubblica amministrazione e tra il sistema pubblico ed il sistema privato io quindi non sono della i vitella idea che si possa tracciare un discrimine netto
Mi ostico RAI bene e il male tutto quello che pubblico e sempre bene e quel che è privato vada invece demonizzato perché non ebbe credo che tra pubblico e privato debba esistere un rapporto dialettico quinto
Scienza e della efficace altrimenti diventano delle esercitazioni valide solo per la prima parte dei rinnovi contrattuale
Credo altresì che oggi non esistono
Le condizioni per sviluppare una grande stagione
Ti Isotta detti iniziative della pubblica amministrazione che attengono alla modifica dell'organizzazione del lavoro e ciò è possibile attuando pienamente l'accordo Inter compartimentale che abbiamo recentemente acquisito anche perché tra i difetti che dovremmo superare io con considero molto importante di superare il difetto di non attuare mai quello che noi conquistiamo
Invece mi sembra che le cose quando sono state acquisite vadano sempre e comunque attuale allora il nostro prioritario impegno non deve essere quello di rilevare i sì inchini chi che pure esistono dell'accordo interi Inter compartimentale
Ma deve essere invece è quello di far emergere questi limiti
Concretamente nell'attuazione della accordo sesso perché altrimenti siamo ancora una volta ad una disquisizione tra filosofi
E allora con l'affermazione
Che io ritengo sia punto molto importante
Di un impegno pieno nell'attuazione dell'accordo Inter compartimentale e quindi nell'affermazione di un sistema di coerenza che deve passare nel rinnovo dei contratti prima di ogni altra cosa possiamo anche immaginare una pubblica amministrazione che non è tutta una catastrofe che non è tutto un deserto
Che non è sempre e comunque il luogo della inefficienza e della Coruzzi
E una visione Cuesta
Caricaturale e catastrofisti che ha che non corrisponde alla complessità di una realtà che invece è molto più complessa
Che non si può schematicamente ridurre appunto in in una a in una a appunto in una concezione di questo tipo ma che deve essere corretta
Nelle sue contraddizioni positive o negative che esse esistono e sempre in questo ambito nell'ambito cioè della attuazione piena dell'accordo Inter compartimentale
Esiste la possibilità oltre che la volontà Chetti per sei non è sufficiente
Di riaffermare e di valorizzare la unità con Tarcisio il e con la UIL a me sembra compagni che di questo tema se ne sia finora parlato troppo poco
Nel senso che non abbiamo Espresso e io mi auguro che venga fatto in sei critico la la nostra disposizione piena a realizzare nuovi livelli unitari sia di elaborazione Ketty gestione con la CISL UIL e con la UIL ma mi sembra che oltre che affermare così questa volontà dovremmo anche individuare quali sono gli strumenti concreti che ci consentono poi di realizzare una politica unitario
E gli strumenti concreti
Nella Pubblico impiego sono quasi esclusivamente la legge quadro appunto sulla pubblichi impiego e l'attuazione piena del Inter compartimentati
E sempre su questo terreno
Emilia opinione che vada incalzata non solo la nostra coerenza ma anche quella delle controparti perché già esistono delle inadempienze
Del governo circa l'attuazione del Inter compartimentale e io non vorrei che ci ritrovassimo tra qualche mese a denunziare come queste inadempienze si sono cronicizzata
Credo che sia invece preferibile costruire un movimento di iniziativa e di lotta che costringa le controparti pubbliche a partire dal Governo atte attuare sì ok essi stessi hanno sottoscrivo
Il terzo ed ultimo argomento che
Brevissimamente tratterò e l'argomento del rinnovamento della CGIL
E io credo compagni che anche su questo argomento noi dovremmo cercare di
Come dire misurarci con la realtà e non con
Esclusivamente con le affermazioni di buona volontà
E mi sembra che Hillary realtà sia quella di modificare a partire dal Congresso nazionale
Nella Costituzione degli organi
Dirigenti alcuni comportamenti
Che alle volte privilegi hanno chiuso gli alleati o gli amici che una rappresentanza vera delle qualità che il sindacato esprime ai Bari libri io credo compagni che sia molto importante questa questione dei comportamenti concreti nella rinnovamento
E evitando l'imbarbarimento della confronto politico e costruendo criteri di selezione e ti valorizzazione dei quadri diligenti che siano effettivamente siano come dire siano acquisibili dato tutti
Allora compagni do lettura di un telegramma
Donne che lei Manta augurano congresso fruttuoso e ricordano pericolo progressiva sparizione
Se assisteremo incerti della concentrazione capitalistiche frantumazione produttiva scomparso aziende sindacalizzata di sviluppo lavoro nero e profitto nero
Adesso secondo il programma
Proietteremo il film Yoko di cui ho parlato pregherei i delegati di spostarsi verso la zona sinistra per me
Della platea congressuale perché mi dicono che il film si vedrà da quel tabellone
Mi dicono che la durata del film è di trentacinque minuti nel frattempo nel frattempo Luck ci comunicano che la commissione elettorale sarà in grado di comunicare di dirci
Il tipo di procedimento e il lavoro se necessario oppure no avverto quindi dalla necessità di fermarsi perché ancora la Commissione elettorale non è in grado di comunicarci se saremo tenuti a qualche adempimento oppure no