Pace in Medio Oriente

Bene io penso che convenga cominciare la nostra discussione di questa sera perché abbiamo un parterre molto folto molto qualificato
Perché il tema che affrontiamo è un tema molto caldo difficile che merita un tempo adeguato per la discussione
Perché
Abbiamo anche la necessità di qualche traduzione quindi credo che convenga non prendere altro tempo e dare avvio alla nostra discussione speriamo di poter fare un paio di giri e comunque mantenendoci entro un orario decente speriamo di poter utilizzare tutti i nostri ospiti che ringraziamo di essere qui stasera per cercare di approfondire
Quella che
Una grande questione un dramma un grande dramma di questi di questi giorni
Per la verità un dramma non nuovo che ormai si trascina da circa cinquant'anni
Che
Interessa l'intera regione mediorientale che ha il suo centro
Nella irrisolta questione delle relazioni tra Israele e il mondo era arabo e in particolare nel problema della realizzazione dell'indipendenza di uno Stato palestinese che significa
Una risposta positiva i diritti di un popolo e nello stesso tempo una risposta positiva al diritto di esistenza e alla sicurezza dello Stato di Israele
Una questione che riguarda il dibattito che oggi e aperto nel mondo
Sulla governabilità
Di questo nostro mondo di oggi
E cioè sul fatto se la guerra sia lo strumento principale per garantire la sicurezza
Dell'equilibrio internazionale la sicurezza della parte più sviluppata del mondo l'Occidente
La sicurezza dello Stato di Israele in Medioriente
O se non ci sia la necessità e la possibilità di cambiare questa strada
E di aprire una prospettiva e un futuro più positivo per quell'area del mondo per tutto il pianeta
Ieri in un dibattito alla Camera
Il presidente di Alleanza nazionale ex ministro degli Esteri Fini
Ha detto che
Potrà votare
Secondo me si è allargato ma comunque ha detto che potrà votare
A favore
Della missione italiana in Libano
Della missione italiana nel quadro delle forze dell'ONU
Nella missione italiana di pace e di interposizione
Che insieme agli altri contingenti
è chiamata sul campo a garantire le possibilità di una svolta politica le possibilità di un'evoluzione positiva di quest'ultimo conflitto
Ma dell'intera vicenda che lì è aperta
Ha detto che potrà votare
A favore
Di questa missione italiana soltanto se il governo
Riconoscerà
Che l'intervento in Iraq
Portato avanti dal centro destra aderendo
Alla coalizione di chi ci sta
Promossa dagli Stati Uniti d'America a sostegno della guerra preventiva
In Iraq
Soltanto a questa condizione potrà dare un voto favorevole
E
Immediatamente la maggioranza di governo
Ha risposto che questo paragone assolutamente improponibile appunto perché quello che si sta tentando oggi
Un'azione politica
Dell'Europa
Dell'Italia in modo particolarmente procura protagonista all'interno di questa nuova iniziativa europea all'interno delle Nazioni Unite e dell'intervento delle Nazioni Unite
è esattamente una svolta rispetto a quanto è accaduto in Iraq e a quanto dall'Iraq
è venuto avanti in modo destabilizzante in tutto il Medio Oriente
E sulla scena internazionale
Ottenendo il contrario dello scopo prefissato e cioè la cosiddetta guerra al terrorismo e invece mettendo quella area e l'intero pianeta in una situazione di generale insicurezza in una situazione di crescente non controllabilità
Che cos'è quindi questa
Missione italiana
Che cos'è se il conflitto
Che sia aperto
E per arrestare il quale l'iniziativa italiana europea delle Nazioni Unite si è prodotta
Come vista questa iniziativa da parte di israeliani di palestinesi
Come
La nostra maggioranza di governo
Si prepara ad affrontare la sfida che
Gli impegni che abbiamo assunto ci presentano quali possono essere le possibili evoluzioni possibili rischi di questa situazione
E come questa missione oltre l'intervento militare porti con sé anche un'azione reale di cooperazione di ricostruzione
Di
Nuove relazioni tra il nostro Paese l'Europa quell'area del mondo e dentro quell'area del mondo tra i diversi soggetti che da decenni sono in conflitto e che sono di nuovo di fronte ad una prova di questo tipo di tutto questo discuteremo
Ma io credo che per introdurre questa discussione
Sia utile che
Noi diamo la possibilità di un primo intervento di una introduzione
A Luciano Vecchi della segreteria nazionale dei Democratici di sinistra responsabile esteri del nostro partito in modo da fare un quadro generale sul quale tutti gli altri possano intervenire chi sono gli altri
Emanuela deliri
Israeliana
Giornalista scrittrice
Nostra compagna di discussioni in tante altre occasioni
Gad arabo dirigente di Al Fatah
Che sarà aiutata
Dal nostro
Conosciutissimo Mustafà rappresentante da una vita la stessa che la mia perché siamo compagni d'infanzia diciamo vere
Di al Fatah della comunità palestinese via Perugia Moreno caporali mi consigliere per le relazioni internazionali della presidente Lorenzetti e il deputato Ali Rashid
Anche lui legato da frequentazioni ormai infantili a questa nostra città
Abita nella nostra regione è stato eletto nel nostro collegio siamo felici di poterlo ospitare stasera in veste di deputato della Repubblica e membro della maggioranza
Di governo che sta segnando questa svolta
Nella vicenda mediorientale o quella che noi speriamo tutti possono essere una svolta positiva della vicenda mediorientale
Li ringraziamo tutti e do la parola Luciano Vecchi
Ma
Ovviamente non risponderò a tutte le questioni che mi ha posto San Piero perché potrebbero essere oggetto diciamo di qualche giorno di conferenze pure limitarmi a dire alcune cose anche perché credo sia poi utile
Ascoltare i nostri amici nostri ospiti che sono anche protagonisti diretti e testimoni diretti
Televisione mediorientali
Ma intanto permettetemi di cominciare da dall'oggi in qualche modo coi
Sentiremo anche qual è l'opinione dei nostri amici
Intanto devo dire che occupandomi delle cose del mondo delle cose dell'Europa avendo anche per incarico diciamo del partito di come dire mantenere la ed estendere la rete dei nostri rapporti internazionali
I devo dire che in più di vent'anni ormai di attività che avari a vario titolo svolgo da questo punto di vista non ho mai sentito come in queste settimane
Per voce dei nostri amici tutte le parti del mondo l'orgoglio di essere italiano di essermi italiano
Dei DS e del centrosinistra di un paese di un governo che si in discontinuità con quello precedente sta facendo per citare le parole di tanti amici la differenza sulla scena europea e internazionale
Badate questo non è trionfalismo
è assunzione di responsabilità
Nel senso che noi abbiamo vissuto tutti noi con angoscia con terrore
Con frustrazione
Le vicende delle scorse settimane negli scorsi mesi
La sofferenza di popoli
Che non è una novità il terrore negli occhi delle popolazioni libanese israeliani e palestinesi
In qualche modo come con rischio che fosse soltanto un'ulteriore tappa in qualche modo di un conflitto infinito poi dirò perché invece penso sia stato anche un conflitto con qualche elemento di differenza da altre del passato
Ebbene devo dire bisogna sapere che se si è arrivati anche con molto ritardo rispetto a quello che noi dovremmo auspicato a un cessate il fuoco a una tregua una sospensione dei combattimenti se si è arrivati al fatto che le Nazioni Unite per la prima volta dopo molto tempo hanno avuto la possibilità di assumere decisioni importanti e condivise
Sulla sull'intraprendere azioni per il ristabilimento del mantenimento della pace se l'Unione europea dopo molto tempo dopo quella drammatica l'auto rottura causata anche dall'atteggiamento dalle scelte del governo Berlusconi ha tenuto in occasione della guerra dell'Iraq è riuscita a ritrovare una posizione comune
E quindi ha deciso che oltre
Al mandato diretto delle Nazioni Unite
De forza internazionale che si sta discutendo in Libano a anche diciamo così la targa dell'Unione Europea
E stato perché di fronte a una situazione di grave difficoltà
Un Governo quello italiano si è assunto la responsabilità di come dire e cercare di intervenire di cambiare la situazione corrente
Lo dico ripeto non per trionfalismo non per sopravvalutare nostre possibilità ma per dire per dare un primo messaggio
E cioè che non esiste situazioni in cui
Si è giustificata la mancanza di volontà politica per affrontare i problemi
Di fronte a una situazione disperata
Drammatica e di difficoltà per non dire altro delle istituzioni regionali e internazionali di avere un'iniziativa la volontà politica
Può fare la differenza
O almeno ci si prova
Ora questa volontà politica del governo italiano perché oggetto dalla discussione di questi giorni non nasce dal nulla e non nasce soltanto dalle situazioni contingenti
Ali lo può testimoniare questo governo questa maggioranza di governo e tale perché evidentemente ha ottenuto il consenso alla maggioranza seppure non non c'è anni che sono comunque la maggioranza dei cittadini italiani e perché si è presentata agli italiani con un programma di governo cosa che non non era caduta in questi termini in passato
E se n'è andato andiamo a rileggere oggi le parti che riguardano la politica internazionale la politica europea la politica di difesa del programma dell'Unione di centro sinistra
Che ci costò all'epoca anche molte critiche vediamo come l'azione del governo italiano l'impostazione programmatica e quanto è stato fatto in queste settimane corrisponde esattamente non al frutto di una mediazione ma a una base una piattaforma comune che comunemente abbiamo stabilito in cui su cui i nostri partiti hanno lavorato devo dire con grande serietà
Che cosa abbiamo detto in quel programmeremo detto molte cose ma abbiamo detto al alcune cose fondamentali primo
Che noi pensiamo
Che l'Italia debba concepire se concepire la propria politica anche interno ma soprattutto la propria presenta nazionale
In primo luogo nell'ambito dell'Unione Europea
E badate bene nel momento in cui
L'Italia in qualche modo assunto un ruolo di guida sarebbe stato facile altri
Governi avrebbero fatto così dire va bene andiamo avanti noi più no noi abbiamo voluto coinvolgere essere protagonisti innanzitutto al nome e per conto dell'Unione Europea secondo abbiamo detto che noi vogliamo e pensiamo che per un le complessità del mondo di oggi
Le sfide della pace la guerra le sfide lo sviluppo eccetera
Occorre un mondo basato su regole multilaterali cioè su un ruolo forte delle istituzioni internazionali del diritto della legalità internazionale e per questo non concepiamo
Al di fuori del sistema delle Nazioni Unite un'iniziativa del nostro paese dei Paesi a noi vicini
Capace ed efficace di promuovere mantenere la pace
Il dialogo e la cooperazione terzo che pensiamo che il mondo di oggi così complesso per essere governato ha bisogno del protagonismo non di un unico soggetto non di unica superpotenza
Ma in qualche modo dell'insieme della comunità internazionale cioè di un mondo multipolare
E pensiamo infine diciamo per semplificare poi diciamo impostazione un programma che evidentemente andava al qualche modo al di là di questo che per intervenire sui problemi del mondo di oggi è necessario considerare questi problemi ognuno dei problemi e il loro insieme come problemi dell'intera umanità
Conclusione rapida di questo ragionamento
Qual è la sfida che in qualche modo oggi noi assumiamo di cui ci facciamo carico rispetto alla situazione mediorientale
Ci facciamo carico se vogliamo innanzitutto della consapevolezza
Che per promuovere in quella regione da quella regione nel resto del mondo
Una pace giusta e sostenibile
Occorre farsi carico delle ragioni
Spesso o talvolta contraddittorie tra di loro delle ragioni dei popoli dei loro diritti
E che non vi può essere pace se non vi è in qualche modo una combinazione e questo insieme di diritti
Punto secondo
Che dei problemi della sicurezza a livello internazionale in maniera particolare di una regione come il Medio Oriente
O se ne fa carico anche la comunità internazionale
Ho il rischio che non vi sia altro sbocco
Magari di tanto in tanto ma insomma con una certa continuità pronti se altro sbocco che quello del conflitto violento della guerra
Questo mi pare che sia il messaggio che è stato dato si tratta di una sfida ne siamo assolutamente consapevoli che nella vere promosso e nel partecipare direttamente
Ha una missione internazionale delle Nazioni Unite senza precedenti per le caratteristiche per il livello per la quantità di energie e di risorse innanzitutto Marie investite oltre che politiche
Ci si assume i rischi molto grandi perché la Regione complicata e le ragioni sono complicate in quella regione
Però pensiamo anche che non sia possibile d'altronde per tutti noi che ci siamo battuti che non ho parlato per anni delle vicende di quelle terre sia il momento di sia l'occasione per assumersi una responsabilità di questo tipo
Di quale responsabilità si tratta lo ricordava Gianpiero innanzi tutto
Una prima responsabilità un primo obiettivo ottenuto
Quello di creare le condizioni per una tregua
Per una cessazione delle ostilità
E questo è stato ottenuto
Voglio però dire una cosa anche molto impegnativa
A differenza di altre missioni internazionali quella che oggi andiamo con piano nel sud del Libano non è semplicemente una missione di interposizione
Se pensassimo questo credo che non coglieremo qual è l'essenza della questione
Non si tratta soltanto certe anche questo dimettersi tra due contendenti
Si tratta di creare le condizioni per rimuovere la causa o le cause del conflitto
Che abbiamo visto
Sono causa ovviamente complesse non non mi addentro più di tanto in quei in questo mio primo intervento
Ma per dire che è evidente che l'avvio soltanto un avvio non dico la soluzione ma l'avvio di una soluzione deve riuscire a rimuovere intanto le cause del conflitto capito che ha visto
Come dire una reazione israeliana un attacco di Hezbollah sul sul territorio israeliano
E la intanto la rimozione di queste due cause sono avviene su due questioni del primo la permettere e garantire il ripristino anzi l'affermazione per la prima volta di una pena sovranità delle autorità e dell'esercito libanese su tutto il territorio del Libano
In secondo luogo garantire che non vi possono essere dal Libano attacchi sul territorio israeliano
Giustamente abbiamo detto che non si tratta soltanto questo diciamo secondo quanto indicato richiesto dalla risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in particolare dalla mille settecentouno dall'ultimo abbiamo detto che se ciò a terra
E non è scontato che avvenga
E se avverrà non sarà soltanto grazie alla presenza militare ma anche grazie al fatto di promuovere processi politici reali che cambino i dati la situazione questo non sarà senza senza conseguenze più generali
Il primo perché se avverrà
E quindi il sei la presenza internazionale riuscirà effettivamente garantire sicurezza al ripristino di sovranità
E come si dice monopolio della forza nelle mani delle autorità statuali
Questo tipo di intervento potrà essere ripetuto anche altrove a cominciare da casa
Se riuscirà a garantire entrambi le cose no rispetto della legalità e sicurezza
Secondo evidente che se questa missione avrà successo sarà anche perché si sarà riusciti contemporaneamente a mettere in movimento meccanismi politici di negoziato
E allora voglio dire soltanto una cosa vorrei terminare su questo è evidente che oggi siamo di fronte nel Medio Oriente non solo del Medioriente
A un salto di qualità o a rischio di un salto di qualità nel livello del conflitto
è evidente che fino che i conflitti sono conflitti politici per quanto commoventi
Sono conflitti di tipo territoriale
E più facile pensare a soluzioni di mediazione
In fondo come noi diciamo da tempo
Quando parliamo del conflitto israelo palestinese parliamo del conflitto tra due diritti
Che devono tutto diritti di sovranità sullo stesso territorio devono trovare di lentamente un compromesso sulla base del principio due popoli due Stati
Quando i conflitti avvengono sulla base di ispirazioni mistiche millenari stile quando i conflitti sono volte la distruzione dell'altro sono molto più difficilmente componibili
Io sono tra coloro che pensano che
Il quello che viene chiamato con una semplificazione diciamo l'integralismo politico religioso sia un problema e sia un problema non soltanto locale sia un problema generale però il nostro problema è come noi affrontiamo politicamente questo problema
Tanto perché penso che l'integralismo politico religioso come si dice in matrice islamica
Non sia una minaccia un problema soltanto per Israele non sia una minaccia un problema soltanto per l'Occidente ma sia una minaccia un problema per l'umanità
E c'è una minaccia un problema anche per le componenti laiche delle società arabe e musulmane
I nostri amici credo ce lo potranno dire
E che quindi questa sì è una battaglia che vada condotta con fermezza ma anche con intelligenza e qui la differenza e chiudo su questo con la vicenda dell'Iraq in cui certo fermezza c'è stata intelligenza neanche un po'illegalità nel comporre oggi ne paghiamo le conseguenze
E allora noi dobbiamo riuscire ad affermare
Anche con questa azione con questo impegno che di fronte a chi chiede proclama come soluzione dei problemi del Medioriente del mondo la distruzione di uno Stato
Per non fare nomi il presidente iraniano che chiede la distruzione di Israele noi dobbiamo dire che la soluzione dei problemi della regione del mondo non sta nell'avere uno Stati meno ma dell'ATER uno Stati in più
Quello palestinese
Que viva in pace in piena sovranità con i propri vicine innanzitutto con lo Stato di Israele ad avere Israele che possa vivere in pace entro i confini sicuri internazionalmente garantiti
Badate non è una sfida facile ed è una sfida in cui da decenni diciamo anche tanti donne tanti uomini di buona volontà stanno sbattendo la testa
Credo che però questa sia una fase in cui non ci si possa tirare indietro
In cui si possono ottenere risultati importanti
è una sfida che se riusciremo a vincere sarà perché in Israele in Palestina in Libano e altrove ci sono tante donne e uomini di buona volontà
Ma la vinceremo anche nella misura in cui sapremo coinvolgere fare assumere piena responsabilità e l'intera comunità internazionale
E credo che questo sia un impegno lo devo dire scusate neanche una certa commozione che davvero giustifichi emotivi
Tanti sacrifici politici umani di ognuno di noi e che davvero motivi e spieghi cosa vuol dire fare politica al servizio dell'umanità grazie
Grazie Luciano come ho detto prima abbiamo tra gli ospiti un altro esponente della maggioranza di governo del nostro Paese perché Alì Rashid qui stasera come deputato eletto nelle liste di Rifondazione Comunista
E
Io innanzitutto gli chiedo diciamo qual è la sua versione
Per le stesse cose a cui ha risposto verso Luciano del quadro che ha fatto Luciano Vecchi di dire la sua diciamo sulla sulla missione in Libano su quanto c'è stato prima quanto speriamo ci sia
Ci sia dopo
Però è inevitabile che io a lei debba chiedere anche un'altra cosa
Da deputato della Repubblica Italiana ma da palestinese
Come di di questo me momento come di questo voto che speranza effettiva diciamo assegna questa azione
Italiana europea delle Nazioni Unite abbiamo discusso molte volte dell'assenza dell'Europa
Delle difficoltà di essere presente dell'Italia
Delle contraddizioni dell'ONU oggi ti trovi
A dare il via libera ad una iniziativa che segna se possibile la rivitalizzazione di tutti questi di tutti questi soggetti che riapre una fase completamente diversa credo che sia molto interessante conoscere la tua opinione l'altro disposizione d'animo oltre che la tua opinione politica su questa su questa vicenda
Allora buonasera a tutti
Lo stato d'animo e soprattutto sono più mosso
Per due motivi
Anzi tre primo che sono qui a Perugia dove ho vissuto per molti anni quando ero ancora più giovane
E che un tutti compagni presenti
Hanno rappresentato un elemento molto importante nella mia formazione politica culturale
Il secondo motivo
Con Luciano che parlava oggi e nelle sue parole io vedevo il programma dell'Ulivo soprattutto
Quella parte dedicata alla politica internazionale che poi è stata la base politica culturali giuridica della campagna elettorale che ho fatto oltre naturalmente a un ricordo
Che non soltanto
Ha un valore quantitativo di anni ma anche qualitativo perché io sono anti figlio di questa cultura
E la terza cosa acquista grandi fortuna che io vengo eletto nel parlamento nel in Umbria
E come Governo abbiamo al governo del centro sinistra e quindi mi trovo con tanti compagni a svolgerà un ruolo molto importante molto anche se volete
Che mi dà grande soddisfazione su
Su tutto a tutti i livelli
E la prima iniziativa seria e riguardo al Medio Oriente di questo governo come politica internazionale del
E devo dire qui insomma è il discorso i discorsi che si facevano una volta sulla politica internazionale
Anche lì e quella dimensione umana di cui parlava Luciano puliva come dovrebbe essere il mondo
Oggi abbiamo un grande strumento che la politica estera di questo Paese
Il tessuto democratico del Paese dove siamo cresciuti tutti
A forse come obiettivo
E quindi non sono cose dopo sono cose molto poi
E devo dire che e subito
Vediamo e tocchiamo con mano la differenza tra la fase precedente io non voglio fare le polemiche anche perché ho sentito tanto nella Commissione estratti assicuro che e di basso livello
Rispetto a un altro politica di governo di altissimo livello
Che sta conducendo il governo del centrosinistra
Ma anche grazie a tutte le qualità umane politico e culturale di questo ministro degli esteri che far la differenza sì abbiamo un buon programma ma anche abbiamo
Politici di di prima qualità che la portano avanti con grandi competenze non è per caso che fa il ministro degli esteri non perché era un posto voto che ha riempito ma che risponde a una competenza una capacità e si è visto subito
E devo dire io
Sì da ecco italiano da pochi mesi da palestinesi dalla mia nascita
E vedo vedo che e per la prima volta la comunità internazionale dei guidata da una iniziativa politica dal governo italiano
Sta riempiendo quel vuoto
Che ha dato l'ultima parola sempre o alla guerra o al terrorismo e qui non faccio io deferenza di qualità fra le due cose ritengo che il sono la stessa cosa la beffa la differenza caso mai è una questione quantitativa
E oggi e per la prima volta nella storia
E in modo organizzato modo lucido
Si sta avvicinando
Alla storia complicata del Medioriente di suo il conflitti e proponendo una soluzione sulla base del diritto e della legalità internazionale mai avvenuto Prima tv
L'accordo di Oslo era anche una svolta storica e importante però non c'era questo impegno forte da parte della comunità internazionale che sente la responsabilità di dover fare qualcosa
C'è una cosa anche molto interessante che questa anche dimostra la differenza del passato
Noi abbiamo un governo abbiamo un ministro degli esteri che si rivolge al paese si rivolge alla commissione resterà si rivolge a tutti gli attori con le stesse parole
Anche questo non è un elemento se noi vogliamo fare un fronte non credo che nessuno di noi
è interessato a fare confronti tra questa fase nella fase precedente ma siamo interessati a costruire qualcosa di positivo
E non semplicemente per il prestigio dell'Italia al suo ruolo per no ma per le cose concrete che sta facendo
E che ci puramente aumentano il prestigio Pollock l'Italia nel mondo che viene ero conosciuto da tutti meno che una parte della Società italiana di questo sono veramente amareggiato
Assistendo al dibattito
Che abbiamo avuto ieri nella commissione Esteri uno si chiede ma in quali mani era il Paesi fin troppo
Non è assolutamente all'altezza della situazione
Ma anche alle prospettive positive e negative che apre questa iniziativa che parte come italiana sta diventando diventata europea e sta diventando adesso internazionali non è cosa da poco questo assolutamente
E quindi per la prima volta dico noi siamo di fronte a una situazione dove la politica in quanto tale ma quella politica sta basata su norme su diritti sull'idealità internazionale
Decide e di occuparsi dell'unico Kunz l'unica occupazione che ci vuol momento che dura dalla prima guerra mondiale fino dalla fine della seconda guerra mondiale piloti
L'occupazione israeliana dei territori palestinesi e oggi Totti politici del a destra a sinistra
Sono convinti che la mancata soluzione della questione palestinese
Rappresenta il motivo principale di questa situazione di testa vendita
In tutto il Medio Oriente che ha causato fino a oggi diverse guerre
E ha fatto crescere fino minimi che attivi fenomeni pericolosi che tutti noi condanniamo come il fondamentalismo come il terrorismo però sinceramente prima di oggi c'era una situazione chiusa
E dov'è l'unica forma di diritto che aveva un valore era il diritto della forza oggi siamo di fronte a una situazione dove noi vogliamo dare dignità a tutte le altre forme di diritto
E diritti dei popoli la fine dell'occupazione la fine della guerra la fine del terrorismo
E gettare le basi per un futuro migliore per tutti
E questa iniziativa non può essere considerata contro questo diritto o contro l'altro diritto ma per affermare tutti i diritti
Tutti i diritti sanciti dal territorio e dalla legalità internazionale e qui
C'è la differenza e qui signor zitto prova
La forza di questa iniziativa che secondo me cui nel tempo si e giusto
Da essere preoccupati rispetto ai rischi però dal momento in cui il mondo guidato dall'Italia in questa iniziativa parla chiaro e parla in modo uguale a tutti si rivolge a tutti e parla di diritto internazionale di legalità internazionali
Io direi che dobbiamo insomma essere meno procurati perché l'interesse primario di tutti i popoli nella regione e quella dividerà fermati i loro diritti
E aspettavano questa occasione
E mi sembra
Che tutti alla fine si sono rapportati positivamente acquista inizia però questo non ci impedisce e non in senso polemico
Perché io dico che la pace la soluzione politica sono questioni molto serie
Che si devono anche custodire su una base di verità
Tutte le volte che si guarda i pericoli che ho affrontare questa e iniziativa italiana o internazionali si guarda penso a Hezbollah sbatteva adesso ha rispettato in modo rigoroso
Tutti gli impegni assunti
E quindi anche in questo il mio invito a miei carissimi compagni di sinistra nel centrosinistra di essere più cauto in più
E rigorosi e anche a questo non è che Totti
E per i quali venivano da Scola e questa è una corsa col semplice perché non è vero
Anzi Hezbollah nasce nel mille novecentottantadue
Dopo l'occupazione israeliana dopo il massacro di Sabra e Chatila
Possiamo condividere o non condividere la cultura il pensiero l'ideologia svuotato però la realtà è questa
Una risposta a un'altra violenza
Che scuola ha liberato liberarlo dall'occupazione israeliana Hezbollah non è semplicemente neanche secondo il diritto internazionale è un'organizzazione terroristica perché semplicemente che dice che è un'organizzazione terroristica
Sostiene è una cosa che non è vera
Rappresenta una intera comunità libanesi che e sciiti del Libano
Che prima di subire l'occupazione israeliana hanno vissuto
Sin dall'inizio della costruzione dello Stato libanese come la comunità più ora priva di diritti
E addirittura nel mille novecentotrentadue quando fu furono gettate le basi per la costruzione di questo Stato i francesi hanno fatto un censimento
E per far risultare la comunità cristiana maggioritaria nei Paesi foro non non furono censite intere regioni abitate dai cicli e questa è la storia di questo Paese
Bollare una organizzazione politica non realizzazione di massa una controlla
Parte importante del Paese e oggi oggi
Vuote anche del consenso di quasi del sessanta per cento della popolazione cristiana maronita di Livorno
Io dico questo non è in senso polemico
Perché noi siamo in prima fila di come l'Italia
E noi nel centrosinistra siamo a guidare questa iniziativa e quindi diventa necessario
Portare il nostro discorso su una base di verità si no continuiamo a ripetere che avrebbe per quello che dice Repubblica al Corriere della Sera non andiamo da nessuna parte
L'altra questione la questione iraniana
Anche io non approvo i discorsi
Del presidente iraniano
Però negli ultimi anni
La guerra degli Stati Uniti in Iraq i discorsi del presidente Bush la guerra permanente preventiva
Dove hanno congelato col ruolo delle Nazioni Unite del diritto internazionale la legalità internazionale e diventata la guerra la forza
L'unico strumento per affermare certe diritti e cancellare altri ci si è posti sì è possibile parlare di diritti
E se intendeva con questo nuovo o grandi Medioriente di cui parlava Israele parlava
Vista l'amministrazione americana e creare un nuovo Medio Oriente caratterizzato dal dominio americano e dalla superiorità
Politica culturale e militare e tecnologica israeliano
E poi con le della Regione hanno detto in mille modi e che non ci stanno
E quando la situazione diventa chiusa quando l'unica forma di diritto diventano a forza
E allora è poco cercano di fornirsi di questa forza
Che possano il terrorismo
Che possono essere le rivoluzioni armate
Che poi sarà anche il nucleare perché in quali sono
Cioè con quale diritto
Israele e gli Stati Uniti d'America pretendono o un dominio assoluto in Medioriente
Semplicemente perché sono più forte non perché abbiano ragione e basta sentire il discorso qualsiasi discorso del Presidente americano per sapere che lì ragioni ci provo
Allora reggente e popoli in azioni e noi parliamo della nazione iraniana non passiamo Leonard nazione sì grazie insomma con tutta la storia la cultura dal ruolo che ha avuto non ci stanno a questo gioco
E noi non dobbiamo aver paura di questo sì il nostro intento quello di portare legalità e diritti internazionali affermare i diritti di tutti
Dobbiamo essere più fiduciosi
Oggi si sta operando ricchezza ora e e concludo subito
E in una zona che il sud del Libano io mi auguro che questa iniziativa come previsto come necessario si estenderà per tutto il Medio Oriente perché i problemi sono molto connessi molto collegati
E che non si può affrontare una situazione in modo separato dall'altro
E questo l'ha detto a modo chiaro sin dall'inizio quando si parlava ancora della convocazione della conferenza di Roma
Il ministro D'Alema ha già parlato di una certa presenza internazionale anche a Gaza noi abbiamo chiesto noi dico come palestinesi ma anche come Rifondazione comunista nel discorso di Franco Giordano in aula ha detto che la presenza internazionale deve estendersi a Libano e a Gaza amanti alla Cisgiordania
E lo stesso vale per la Siria perché ci sono territori siriane occupate dal mille novecentosessantasette che sono nel pure del volante
Essi la diplomazia internazionale essi la comunità internazionale sia rapporto anche con la Siria su questa base io non so perché dobbiamo avere delle procure azione o pensare che ci siano di nemici che privi di ragionamento
E di razionalità
E sono convinto che l'iniziativa italiana che è diventata europea che è diventata internazionali scusa per la mia ripetizione perché le cose stanno in questo modo
Necessariamente si stenderà anche agli altri punti di confine oggi anche mi sembra che una buona parte del popolo israeliano stesso e poi sentiamo la nostra amica guarda con fiducia questo
Vent'onnipotente e ogni volta che si parla di una iniziativa internazionale si mette al primo punto la sicurezza di Israele io non sono contrario necessaria la sicurezza di Israele però la storia del Medioriente
Dal mille novecentoquarantotto fino a oggi dimostra che la questione della sicurezza degli altri popoli non è che meno importante un meno urgente
E non mesi di guerra Israele ha devastato quasi l'abilità degli Libano io sono stato vivo da da Beirut ho visto mi sono chiesto io che sono nato nella guerra
Come si fa a produrre The tutta questa distruzione un mese incredibile
Però questo dimostra che c'è la questione della sicurezza dell'opera del Libano del popolo perdesse tesi e la tragica situazione di casa della Cisgiordania dei palestinesi de cosa rimasto dalla Palestina
In quaranta in sessanta anni cosa è rimasto del
Due terzi sono diventati Israele l'altro terzo occupato dal mille novecentosessantasette due terzi dei palestinesi vivono dal mille novecentoquarantotto in campi dei rifugiati
Altrimenti noi diciamo con molta chiarezza che ci sono popoli diseredati seria di dove la sicurezza d'Israele appartiene ai popoli di seria A di cui dobbiamo occuparci degli altri popoli e noi dobbiamo occuparci e così non si può assolutamente avere successo in una iniziativa internazionale basata sul territorio della legalità internazionali e che riguarda il modo uguale a tutti grazie
Grazie alle
Io continuo a essere prudente
Perché
In altri momenti
Magari personalmente sono stato più ottimista
Di altri
Mo'siamo affrontato anche le situazioni drammatiche le molte situazioni drammatiche che si sono prodotti in tutti questi lunghi anni che ci conosciamo
Ma credo che oggi la situazione di rischio sia un fatto reale non è che
Diciamo possiamo girare intorno ad una realtà annegandola
E parto da qui perché credo che mano e lavora diverse cose da dire
Ma parto da qui anche
Entrando ora sul campo no
Per chiedere Manuela Di aiutarci diciamo a a comprendere meglio
Alcune cose
Dopo
Avere in qualche modo sollecitato e comunque appoggiato senza riserve l'iniziativa americane in Iraq oggi noi abbiamo un Israele che si sente accerchiato
Che si sente messo che sente messa in discussione la sua sicurezza
Che reagisce
Abbiamo pensato tutti che la reazione anche agli eventi che hanno preceduto la guerra in Libano
Vista privati da noi in Italia si è detto fosse esagerata fosse fuori misura
E che portasse con sé come ha portato un rischio enorme di ulteriore destabilizzazione della situazione però questo è un dato no
Non c'è una maggior sicurezza c'è una crescita di insicurezza da questo punto di vista di di Israele
E quando il centrosinistra ha vinto le elezioni in Italia
Noi abbiamo avuto delle polemiche pubbliche dell'ambasciatore israeliano in Italia Ehud gol
Che
A indicato il Governo italiano come il possibile portatore
Però diciamo di un peggioramento dell'attitudine d'Italia nei confronti di Israele e dei problemi di sicurezza d'Israele
Adesso noi abbiamo un coro di forze politiche israeliane nemmeno soltanto di centrosinistra
Del governo israeliano in quanto tale di sollecito di appoggio di apprezzamento dell'iniziativa italiana e anche esplicitamente di quel ministro degli esteri di quel presidente del Consiglio cui si rivolgeva no le polemiche dell'ambasciatore gol
Siccome io avverto che nella società e israeliana c'è un profondo stato di insicurezza di cui dobbiamo farci carico
Non soltanto perché da tempo noi ci battiamo per l'idea di questa tribù e popoli in pace e sicurezza
Ma perché come dire un turbamento forte dell'opinione pubblica israeliana è fautore è portatore
Di un ulteriore livello di escalation e di di destabilizzazione almeno a mio modo di vedere ecco io vorrei capire bene da Israele
Come si vede questa azione dell'Europa questa azione dell'Italia e come si vedono soprattutto i fatti che sono successi in questi giorni e i fili della prospettiva che da questa crisi drammatica si possono tirare
Mentre anni parlava prima e ci conosciamo da tempo avrei avuto alcuna risposta da dargli ma preferisco non darle
E le lascio agli italiani perché è un deputato italiano lascia destra gli italiani risponderà Dalì
Preferisco forse diretti sono perché noi tutti conosciamo sappiamo un poco voi sapete qual è la mia storia e quello che io faccio per capire in mio punto di vista io sono nate in Italia su un'ebrea italiana
Gol non mi rappresenta in modo particolare anch'non lo consentono una persona molto intelligente detto fra di voi non non ci sente in questo momento e comunque ha finito è tornato arriverà un nuovo ambasciatore
Che stiamo editor Meier
E che quindi ho pensato il gol non abbia in questo ultimo periodo rappresentato neppure il ministero degli Esteri se vogliamo certamente non ha presentato
E l'accipiens lui che adesso il nostro ministro degli esteri ne ha rappresentato molte volte
Ivi il primo ministro ha rappresentato certe sue idee e ha fatto e lo dico tanto io non rappresento nessuno tranne me stessa e a e ha fatto dei grossi danni quindi lasciamo perdere gol
E le polemiche le polemiche ci sono state e perché la società israeliana in ogni caso una società estremamente vivace estremamente viva e anche estremamente diverso da
C'è la destra c'è la sinistra certe c'è il centro ci sono e religiosi ci sono un milione e mezzo di palestinesi israeliani che fanno parte di Serena in modo totale sono cittadini israeliani come me a volte hanno un po'meno diritti ma sono comunque cittadini salire anche i diritti li hanno uguali ma a volte la loro vita meno facile perché fanno parte sia da una parte che dall'altra
Ma comunque i la il mio punto di vista è diverso io parto dal punto di vista di chi
Si è scontrato con la realtà delle guerre
Per me le guerre hanno smesso di essere una storia che si raccontò che si legge nei libri da quando le ho vissute e io da quando sono arrivato in Israele sono arrivata nel sessantotto ho fatto in tempo a voi a vive vi per me rapidamente sessantasette poi quelle di chi pur quella dell'ottantadue e poi ho anche avuto la sfortuna di perdere un figlio di una di queste guerre nella guerra del Libano
E questa
La perdita di un figlio abbia fatto scoccia cozzare con la realtà
E mi ha fatto smettere di guardare alle parole io non sopporto più le parole e io ammetto solo i fatti in questo siccome bus fra l'altro non è neanche lui il mio primo ministro le parole di Bossi non mi fanno né caldo né freddo
E non è e ne mi fa non mi hanno mai fatto né caldo né freddo il grado di grande dimostrazioni di affetto di Berlusconi e di Fini durante il governo Berlusconi perché in realtà poco hanno fatto per il nostro Paese mi hanno fatto molto stretto molto piacere
Quello che ha fatto questo Governo che sta facendo questo governo che non ha ha smesso di parlare ha cominciato a fare
E io penso che questo e quello che il dovere di noi come società civile io personalmente sono stata insieme a Yossi Beilin e a e ad altre il famoso gruppo delle quattro madri siamo stati fra coloro che hanno detto che hanno lottato duramente
Per fare ritirare l'esercito israeliano dal Libano nonché perché sparassero ma perché non era giusto essere dall'altra parte del Libano e poi che non c'erano coloni israeliani in Libano ci sembrava tanto per cominciare una buona idea di Ritter ritirarci del Libano
Quando si sballata
Attaccato Israele dal Libano perché sballare vero che una forza politica ma anche una milizia militare
è vero che ha dei ministri al governo però avevano anche costruito del bunker dove potevano vivere per mesi
Con sopra dei palazzoni di sei piani il cui vivevano delle persone
E e e hanno attaccato uno Stato sovrano che non li aveva attaccati in quel momento
Io sono stata fra le poche rarissime persone che fin dall'inizio hanno detto non si doveva rispondere come Israele ha risposto
E comunque poi lo si è capito anche in Israele perché ripeto è un Paese democratico le cose si dicono le cose vengono scritte sui giornali se ne parla liberamente apertamente un Paese che ha tanti punti di vista e che la società civile può aiutare a cambiare io credo che quello che l'Italia in questo momento sta facendo sta aiutando anche a dare una sensazione di sicurezza a un Paese che dal quarantotto in poi non ha fatto altro che vivere da una guerra all'altro e io penso che anche la paura sia una delle ragioni dell'aggressività e della situazione in cui si vengono a trovare oggi palestinesi situazione che io non ammetto
Cosa faccio non ammettendolo perché lo so las la conosco la situazione del palestinesi cerco di aiutarli in quello che noi possiamo come società civile
E per questo io ho creato insieme ad altri un Progetto per esempio che stiamo asse vincente anche qui a Perugia conoscono perché e appoggiato anche dalla Regione Umbria che è stata fra gli inizi attrezzi di questo progetto per il quale noi lavoriamo insieme medici palestinesi e medici israeliani per poter prima curare i bambini palestinesi malati nei nostri ospedali
E non siamo noi a decidere chi verranno mai i medici palestinesi
In un secondo momento ad aiutare per quanto possibile a ricostruire la sanità palestinese con il nostro aiuto perché il e il il il vero punto di partenza e di arrivo è il fatto che questi paesi sono lì non non non è che si muoveranno non è che la Palestina si spostava da un'altra parte Israele si spostava da un'altra parte siamo lì e lì rimarrà rimarremo si spera
E dobbiamo imparare noi sì le due società civile a vivere insieme o a vivere sopravvivere insieme o a morire insieme crepare insieme
E per fare e queste per fare questo dobbiamo noi società civile mostrare ai politici quello che siamo in gradi di grado di fare io ho moltissimi amici palestinesi danno io ci sentiamo per telefono ci incontriamo abbiamo convegni
Medici nel caso che facciamo insieme in questo momento qui anche qui ma anche cioè agli in altri posti stiamo cercando di lavorare insieme per cercare e trovare posti di lavoro
Per palestinesi e quindi la possibilità di esportare della dei progetti dei prodotti palestinesi potendo Rino aiutarli a farli uscire Aldo quell'abile perché non essendoci altra possibilità nel per questo momento io non sono io che ho deciso
Di eterni di de di vivere nella situazione politica nella quale ci troviamo però essendo questa la situazione politica io posso cercare almeno di sbloccare
Quello che a noi è possibile noi israeliani noi palestinesi moderati che ci crediamo che il futuro di fare insieme
E questo è al di là di qualsiasi polemica io penso che i il migliore alleato degli israeliani in realtà alla fine saranno i palestinesi migliore legati ai palestinesi saranno gli israeliani
Se salta la bomba iraniana su di noi saltano anche i palestinesi siamo talmente vicini che uno dei razzi Phil sballare finito agilmente
Non è che uno dice qua c'è un israeliano qua c'è un palestinese parliamo di Paesi di una vicinanza tale Israele e grande più o meno come il Veneto non so se vi rendete conto piccolissimo è lungo ma piccolo la Palestina e altrettante Ap è altrettanto piccolo parliamo di piccoli paesi con grandissimi problemi
Quindi
No non voglio assolutamente entrare nessuna polemica perché facilissimo entrare
è facilissimo rientrare neri le nelle nelle vecchie storie politiche israeliane ha fatto questo hanno fatto quest'altro no ma gli altri sono terroristi c'ammazzano negli autobus io il bambino
Che devo mandare un bambino conato d'uso l'alto prelato no ma noi lo sa o lo sappiamo lo sappiamo tutti questa è stata la conosciamo tutti
Io credo che l'esempio dato in questo caso dall'Italia perché l'Italia è stata veramente coraggiosa perché i francesi avevano tagliato la corda
E tedeschi se ne stavano alla larga gli inglesi pure gli americani fitti buoni perché ormai sono ben impantanati altrove
Se non c'erano gli italiani che stavano fermi lie dicevano noi la questa forza di interposizione la mandiamo no il il pezzo di te il la la soluzione ONU sarebbe di rimasto un pezzo di carta da usare in bagno in gabinetto non sarebbe servito assolutamente annulla
Quindi io penso che in questo torno a alle persone ai ai a a chi mi ha preceduto
A dire che è un momento importante terno ogni società civile ma anche per i politici
Perché abbiamo capito la pericolosità della storia
Pone che veramente esplosiva è pericolosa fra l'altro non per far paura nessuna ma siamo veramente molto difficili
E avendo capito questa pericolosità bisogna smettere di giocare e bisogna cominciare a lavorare
Noi
Palestinesi e israeliani che abbiamo lavorato insieme se vinci ritenne in questi tre anni
Abbiamo salvato la vita di tre mila bambini
Che sono stati operati di operazioni molto complesse che non potevano essere fatte purtroppo per il momento negli ospedali palestinesi ma noi speriamo che in futuro sarà possibile perché non c'è nessuna ragione al mondo che continua a vedere i nostri ospedali stiamo costruendo insieme un'ala
Per la cura della leucemia infantile che in questo momento non c'è la possibilità di cura di curarla negli ospedali palestinesi
Stiamo cercando di costruire continuamente di inventarci sempre qualcosa di nuovo non è facile non è una vita facile al nostra è un una continua ricerca è un continuo sbattere la testa contro il muro
Sbattere la testa contro pregiudizi sbattere la testa contro un certo tipo di destra che che attacca con un altro tipo di sinistra che che attacca altrettanto s'Bebel possano contare un piccolo episodio di un mese fa
Nel telefono da una non importa da dove da una città italiana dicendo c'è un bambino palestinese malato no malato ferito da arma di fuoco dà fuoco israeliana e l'ospedale Sedea non lo vuole accettare
Ma discobar proviamo a vedere cos'è successo entro due ore bambino era già arrivato alla Das era già stato operato
Tutto non non aveva pagato una lira a era già abbiamo fatto tutto quello che era possibile l'osso
Che era stato spacchettati che le ferite erano ribatte da un soldato israeliano non l'avevo mandato io questo dato di Savigliano a sparare e probabilmente neanche lui era un ragazzetto di diciott'anni e mezzo morto di paura chissà cosa perché ha sparato
E comunque il bambino è vivo adesso
Vorrei Figner forse comuni
Una piccola cosa che a me è venuta in mente in questi giorni che le elezioni prioritarie sono state vinte col voto degli italiani all'estero quindi tra noi c'è una giustizia una piccola giustizia poetica
Per il fatto che adesso grazie annoia all'estero l'Italia sta aiutando minori italiani all'estero che viviamo perché noi siamo sì ai tagli io per esempio sì o lo sia sia italiana che mi sento sia italiana che israeliana
E per me è un un momento di grande soddisfazione
Sapere che la il il peggior pensi che io più amo perché sono l'Italia Israele in questo momento stanno collaborando in modo così egregio
E devo dire che rispondendo alla domanda che mi avevo fatto i primi avevi fatto in Israele
La gente mi chiede ma dove dell'Italia giornalista kilt negli anni sino adesso cioè sano sbalorditi da questa improvvisa presenza italiana e anche direi
All'inizio la ma dicevano by dopo aver vinto i campionati adesso provano anche a fare politiche ma adesso a parte scherzi viene considerato una cosa molto seria
E quindi personalmente per me è stato una grande struttura soddisfazione ecco basta finito
Grazie Manuela io sono d'accordo con te su un punto che sicuramente non possiamo mettere
Tra parentesi
Ciò che porta il terrorismo la logica delle guerre in tutta la la loro dimensione se chiudessimo
Gli occhi di fronte
Al fatto che questi strumenti oggi sono soltanto strumenti che possono peggiorare la situazione del mondo di sicuro la situazione
Di quella rete urgente trovare una prospettiva io credo che non ne usciremmo e quindi questo è un punto fermo da cui dobbiamo partire senza indulgenze
E allora spostandomi alla alla vicenda palestinese
è evidente che e e questo diciamo adesso non è soltanto un sogno un desiderio un'esigenza politica dichiarata da parte dell'Italia anche l'Europa si sta allineando
In questa direzione è evidente che dal fermare la guerra in Libano siccome appunto tutte e sono tutte le cose sono collegate in quell'area come veniva detto
Bisogna passare anche a sciogliere il nodo fondamentale della questione palestinese a costruire iniziative che vanno in quella direzione ecco
E possibile immaginare come si sta forse maturando in questi giorni ad una nuova fase della vicenda palestinese lo dico molto brutalmente tutti noi che abbiamo fatto il percorso di questi anni
Del pacifismo per esempio in queste terre abbiamo salutato ricordo la manifestazione con Arafat qui in piazza quattro novembre la prima intifada l'anti Fatah l'intifada delle pietre
Siamo rimasti molto perplessi
Come dire molto colpiti dalla Seconda Intifada
E siamo rimasti colpiti dal fatto che
La comunità più laica del mondo arabo
Siamo evolvesse il suo percorso democratico
In direzione di una affermazione del fondamentalismo e siamo rimasti colpiti che la comunità palestinese non abbia saputo affrontare i temi anche di rinnovamento della classe dirigente tutto quello che è successo in questi anni
Insomma questo governo di unità nazionale si potrà fare si potrà ricostruire un'identità e un'unità politica dei palestinesi che possa essere il punto d'appoggio di una nuova fase io credo che una domanda che dobbiamo porci molto schiettamente tra di noi
Perché questo è un altro passaggio fondamentale della prospettiva che possiamo definire
Gradara
Buona sera
E scusate per
Parlare in arabo
Scusate ci
Buonasera anche da parte mia
No abbiamo l'antica di dover parlare in lingua araba di tradurre quindi abbiate pazienza
Tutti
Agli sono ancora effettuato Valdastico alti ramo
Care compagne e cari compagni di care amiche e cari amici
Idee Tana vattene a scorrimento Turicchi rampa
Questo era il signor buona stima nata nel ma vestito a metà mattina di minacce design Manet Sabini
Guerriglia Tina gemello dà il benservito l'anno giusto distonia anzitutto ringrazio gli organizzatori di questo dibattito
E tutti i presenti gli organizzatori perché ci hanno dato l'opportunità di poter parlare della situazione drammatica del nostro popolo
E l'interessamento del presente ringrazio anche l'interessamento dei presenti
Fini mette le ali figlia Tania un ammessi e la il FIAT zittita
Caro bollette stizzito accadde mai Amalia sia sia belletto risalita tra Oscar fra la nottata S da dal noi la notte Fly archetto armena inerte Leroy
Con l'inizio del ventunesimo secolo
Siamo vedendo delle situazioni di guerra
Violenza senza precedenti
Che noi non sappiamo dove queste guerre queste violenze porteranno Mazzone riporteranno tutta l'umanità
Ma vedete il Calais il FIAT stasera allo stato adulto destini Ferrara del solista mia finanza Falsetti
Disadattati Amestris amministra il mi seminali ti fa parte all'attivo Karmapa raccolto destini Sawan minore sito
A volte fa parte lo prova corale nell'Islam guai e c'è una mentalità
Sei anni fa è iniziata la seconda intifada palestinese
è iniziata questa Intifada per dei semplici motivi
Perché da lì dagli accordi di Osimo nel novantatré che ospitò assunto nel novantatré fino al due mila Israele non ha rispettato neanche un punto
Degli accordi
Una mina il Jedir resecare nottata per sostenerli devo a case dette fatti Sellam Orrei serra Yasser Arafat mare se le sembra di guardate attira lei di moto a Parri finestra e di niente ER fotogrammetria azzeriamo come adesso i racconti di Washington sono stato esiliato in pieno
Il presidente Arafat e arabi do due uomini di pacifismo uomini coraggiosi
Ma lire l'uomo coraggioso che ha fermato i raccordi con Arafat fra l'altro sapete che è stato assassinato per mano di un estremista israeliano e non da un palestinese
E nel clero Selenia estrarrà fattore ambientale cabine a sei mani Nasir copia Zaccagnini dominante se l'Amati
Guarda ma parole accorate Faustini azzerare affatto
Così possiamo dire che questi due uomini hanno sacrificato la loro vita per i loro per gli interessi dei loro popoli
E nel sabato qua da Masaru il PATI forse mia sarà Arafat ne sa per feste in imene assolve il Macbeth il Sellam
La firma delle accordi con Israele è una con una ulteriore conferma che non soltanto la leadership del popolo palestinese
Auspicava la prossima tutto il popolo palestinese auspica ospita tutto la pace quella che noi considerava cotte lattiera Mantova firmata arriverà malate Saba Motta fisse Jesi
Quella di a spaccia che il morbo frase Garraffa israeliano a me richiedendo amore se l'erano
Questo Weah sarà l'ha fatta che ha convinto il popolo palestinese a seguire la via della pace è stato accerchiato assediato per lunghi anni a Ramallah poi è stato ho ucciso dei Pentangle
Do corpo dell'uomo che adducono utilizzo premio Nobel per la pace con privati e per essa a ruota un terrorista
Usata Baratta Merkava extra Ilo alla serba il presidente Abu Mazen ragione saliamo le attenta famosa per il suo destini ben Anabar Nami sessanta e le ha detto abbiamo fiamme tenente Fabio
Ed allora anche prima
Gli Stati Uniti d'America Israele tutto l'Occidente
Presentava al presidente Abu Mazen come un uomo di pace
Quindi dopo la morte del presidente Arafat si è presentato per le elezioni palestinesi Columbro con un programma politico molto chiaro molto preciso un programma politico che parla di soluzioni pacifica del conflitto mediorientale
Masato atti Straelle Abu Mazen trasversale lesse
Cosa ha dato Israele all'uomo di pace Abu Mazen
Nulla
Beh l'asta sarà fatta appressate il Faustini Vezzaro fatta dai giovani ammuina Bibiena e agitare il Fastello Ansari quasi a dettare da giugno stavolta nati ordinai una storta nata cioè io
Sì Israele ha continuato
La sua strada alla costruzione del muro di ragionamento
Ha continuato a e intensificare le colonie in Cisgiordania ha continuato a intensificare aumentare il numero dei coloni nei territori palestinesi occupati nel sessantasette
Proclama Bettazzi me la Lara del Sud-Est Aniane sette l'incanto è nato Moccagatta se sollevata guardate i lettori via dell'horror mense senile estese naso fidarsi dell'arte lo affida
Hanno diviso il territorio palestinese il tizio si è recato in Cisgiordania negli ultimi anni la visto con i suoi occhi e Cantoni
Divisi l'uno dall'altro conobbe ingresso elettronico
Poi passare soltanto dopo tanti tanti controlli come cittadino come come un semplice cittadino
Ma il fatto il Camel ma ben otto foto Ansa hai sognato ama quelle insanabile Masako plana indetta utile temi e tormentate lesse capire Mina
Con buona si palazzone tutta ne sarà il tuo tutti e due i territori palestinesi la Cisgiordania la striscia di Gaza
Ora ritirandosi dalla Striscia di Gaza unilateralmente
O questo e questo le ha un significato politico molto importante
Non è tema sfornando la striscia di Gaza grandi anche una grande prigione per ritornarci adesso ad uccidere palestinese il nome della striscia di casa liberata
O mezza nello Adamo Tadao per fare cassa attente Ariel come cateratta Besa si mangia vota competenti elette li ho mia quelle attacca la Terra cioè io sa quanto da farlo per via Costanza
Andava a quel massacro attese CRO meno al come alla lettera vado al manette Elia umilia
Dal passato il Faustini eletti a Nathalie Barney amici sia sì
Quindi dopo l'elezione del presidente Abu Mazen Israele non non ha modificato minimamente la sua politica nei confronti del popolo palestinese
Gli attentati mirati la costruzione delle case
Le il sequestro dei territori che i palestinesi
Tante altre cose
Che il popolo palestinese ha vissuto anche prima dell'elezione dell'uomo della pace che Abu Mazen
A ristoro Felletti Moro pensato il suo destini da Fasano ad Assad degli italiani per ne ha visti essendo internet intercambiabili Reyes Abu Mazen
Come la seta caserme in Asia ha messo l'Inter sapete la firma
Tutte queste pratiche israeliani nei confronti del popolo palestinese che pochi mesi prima delle della vittoria di Hamas nelle elezioni aveva votato a Kumasi in su un programma politico
Quindi la vittoria di Hamas
Noi la possiamo considerare oltre alle altre cose anche una conseguenza della politica israeliana nei confronti del popolo palestinese e della politica palestinese
E Nappi alla giovedì alle streghe a Tartu tanta nati da un lato l'Estonia Mottola se la testa
Con la Pirelli andato durezza Falsetti
Poi senza gli estremi di un via colonnetta o da Oneta umane Now lei ulcerazione Rizzo destini le segnaliamo bisogna avere fiuto tuttora il dare al popolo palestinese minuto i suoi legittimi diritti
Israele parla tuttora come parlava prima
Che non possiamo dialogare con i palestinesi perché non c'è l'interlocutore palestinese non cerca partner palestinese non esiste
Non è che l'ha pecca andiamo lei usa ceri stranieri ok pigliare soppesa le disse nel invece voi Cretì ONU
Che il partner palestinese
C'era e c'è tuttora
Quindi noi crediamo che dall'altra parte il partner israeliano non esiste non lo vediamo
Tra sabato delle streghe gliele Diana telefono far volare mi attenni aglio Menem Tamara sale in se il Modena a mio mare sta nel sermone alias a ben altro che sabato destini ho amati Abbadessa Bennet Hummel mensa insetti Tel Calabria la Lituania da fatti Ciampino
Quindi noi poniamo una domanda
C'è un popolo che ha subito sì al popolo ebraico
è possibile che può accettare che subisca un altro popolo quello che ha subito il popolo ebraico
Essa per sostenere i io Calder quei fermenti
Sabres tra i LEA interna in quanto il lavoro Albosaggia Kinsey via
Guarda il Manetti esatti delle in seria qual è che Nadia lei ha capito Stamina tarato il suo destino è allettante manca De Anna alzando in cestini e la sabbia destra Illy
Noi ringraziamo noto a Betania i suoi accoliti
La sua città israeliane pacifista che ha dato tanto sta cercando di dare tanto al popolo palestinese
Però
Come ben sapete tutti quanti
Genitori di bambini palestinesi uccisi da soldati israeliani
Hanno donato cuore fegato a bambini israeliani perché di farlo
Voglio anche che il mare l'Elf che sia stato l'Estonia osato nastrini
Gli era stato FITA Tex saliamo elette in sé l'Amati io a te sabbioso destini a poco colpo Pania questi ansia
L'etichetta Mattel dépliant da un lato destro emiliana prodezza passettini vuole pozze sartoria Simone la
Noi vogliamo conservare fermare il per la millesima volta
Che noi andiamo alla pace e vogliamo la pace nella pagina giusta che dia al popolo palestinese i suoi diritti nella creazione di uno Stato palestinese libero e indipendente
Nei territori palestinesi occupati sessantasette e con Gerusalemme Est capitale
E la soluzione del problema dei profughi palestinesi
Menesello solleva il Delic a unire Lulic lo tale per cui lei ha Telma tali da se che lesse estivo Arpaia
Senta maltrattata palestra e ieri le tattiche bellica cobla trovati o quant'Wham che niente mi è tornata gallica date molta Mantovani sette stelle anzi Sarca lo Stato e regioni chiudiamo gli Stati Uniti d'America
All'Europa l'Italia in particolar modo al Quartetto di agire
E in fretta
Per poter risolvere il problema di questo popolo prima che sia troppo tardi
Ma finiranno artigiana con colmare Artale Abate limonata affatto scusami scusa
Chiediamo
La riunione di la convocazione d'una conferenza internazionale che discuta seriamente la soluzione del problema mediorientale
A Firenze argent corda con Martana padre malato ha fatto man mano è passato il sostiene gli ho mia
Poi dal battere appaia ecco quel Maffeis letti e cotta con aerei panel Banti
Adesso Anna Concord maratona la Pathé marmellata fatta in manette Saab Faustinelli omicidio perché per lo più
Ho citato direi
Minime problemi dice il popolo palestinese
Con Akane Sakai quel Marsella Checco attacco anagrafe Daniel Patti ho parlato di cose che possono essere assenti nella memoria di qualcuno
Ah scorre come Sami Annales racconta Camilliani Achille Serra menati nel volanti Gualano Ethel agli addii al manda un Letta il Sabba in
Vi ringrazio e spero che ci sia ci sarà una pace
Che dia al popolo israeliano al popolo palestinese loro diritti quindi ne auspico due Stati per due popoli grazie
Io grazie server Merkel Giampiero e vorrei dire due parole di Emilio dura solo si è parlato del al fondamentalismo islamico
Totti per conoscete non sono stato mai religiosa sono un compagno un uomo ragazzo uomo di sinistra
Riconosco che esiste il fondamentalismo islamico che pericoloso però quando parliamo di fontanili fondamentalismi io prego
Di parlare di tutti i fondi fondamentalismi perché c'è il fondamentalismo ebraico dice il fondamentalismo anche i cristiano Bursa governando col col serrato con il nome del conservatorismo conserva attivismo
Cristiano
E poi alla Mecca Manuela vorrei dire
è vero che ci sono un milione e mezzo di palestinesi con la città di cittadinanza israeliana
Ma l'amica Manuela sa benissimo che questi vedono e mezza non ne hanno tutti i diritti che hanno gli israeliani ebrei e questo stato dimostrato nettamente anche durante l'ultima guerra
Non verso il passato
Poi
C'è stata la prima intifada
L'intifada delle pietre
Con la quale abbiamo conquistato come diceva Gian Piero
Il consenso di tutto il mondo
La seconda intifada per emotivi
Che abbiamo detto
Correnti Fava che è stata caratterizzata in parte con delle attentati che non condividiamo
Che non condividiamo
Però bisogna fare in modo molto rapido finché perché non esploda una terza intifada va che può essere ancora molto più pericolosa grazie
Volevo dire che io condivido totalmente il discorso dell'onorevole Alì Rashid
Grazie a Mustafa grazie a Gaza prima di dare la parola Luciano Vecchi ebbero una parola conclusiva
Sono questo nostro dibattito c'è un altro aspetto che che dobbiamo approfondire che vogliamo approfondire
Sappiamo che adesso oltre la missione di interposizione c'è la grande sfida di ricostruire il Libano e nello stesso tempo abbiamo una popolazione palestinese
Che dalle vicende di questi ultimi anni è veramente ridotta allo stremo
Quindi il problema di un intervento di solidarietà di ricostruzione di cooperazione un dovere fondamentale che noi non possiamo mettere in nessuna maniera in secondo piano rispetto alla missione di interposizione alla quale ci stiamo apprestando
L'Umbria coordinatrice per le regioni italiane
D UE da azione di cooperazione e di solidarietà
Con le municipalità palestinesi
E d'altro canto noi stiamo cominciando un percorso con il nostro ministero degli esteri per vedere il contributo che può venire dalla soci c'era civile dagli enti locali dalle regioni
Dall'Italia sul terreno della ricostruzione il Libano di tutto questo in un breve si occupa Moreno caporali mi e pensiamo che questo sia un punto politico essenziale del presente della prospettiva per quell'area insieme alle iniziative diplomatiche di cui la cooperazione deve essere
Una
Azione primaria insieme all'azione di interposizione al all'iniziativa sul campo in quella difficile realtà more
Ma
Io mi auguro che
Quello che il governo ogni nuovo governo italiano è riuscito
A fare in queste prime settimane
Perché tutti e ne ho hanno riconosciuto come
Una svolta positiva che ha contribuito
Quanto meno a creare le condizioni perché
Da un processo considerato ad un certo punto irreversibile ci si fermasse che si potesse tornare indietro
A questa quindi ripresa di capacità di stare sulla scena politica internazionale con una cosa che io assomigliasse a quella che chiamiamo politica estera
Io mi auguro che si accompagni
E ci sono tutte le premesse perché questo accada
Anche un'altra operazione altrettanto complicata ma altrettanto importante
E cioè quella di contribuire
A ripensare
E costringere la comunità internazionale a fare altrettanto con la stessa tenacia con la quale
Abbiamo agito in questi in queste settimane
Per firmare la guerra in Libano e per
Mettere a disposizione una forza di interposizione
Io credo che
Noi dovremmo agire per fare un altro operazione altrettanto importante che è quello di costringere noi stessi e la comunità internazionale a ripensare il concetto di cooperazione
Lo dico perché spesso questa viene considerata una sorta di
Puro pagine che la politica estera muovere e non ha vere
Una sorta di fratello minore o sorella minore della politica estera la cooperazione della quale in alcuni casi si può fare anche a meno
Io penso che in generale questo sia un ragionamento profondamente sbagliato
Penso che sia un profondo un ragionamento molto pericoloso
Se noi lo facciamo in una realtà come quella della quale stiamo parlando questa sera cioè quando Manuela giustamente diceva
Noi non abbiamo bisogno di parole
Ma per riaprire una prospettiva in quell'area c'è bisogno di fatti concreti
In qualche modo richiamava la comunità internazionale oltre
Alla esigenza di proseguire lungo la strada che è stata inaugurata in questi giorni con quella che la diplomazia ufficiale
A mettere mano
A quegli strumenti che vengono chiamati con un termine
Che li riassume tutti attività di cooperazione internazionale in modo tale che per la prima volta
Si rovesci un concetto
Che ha prodotto dei danni dei quali forse non siamo consapevoli ma che tanti di noi visitando
Quelle zone vivendoci per un po'di tempo
Hanno avuto modo di rendersi conto
Noi abbiamo pensato anche noi italiani
Abbiamo pensato che fosse possibile
Per riparare in qualche modo i danni prodotti dalla nostra
Inerzia
Dalla nostra indifferenza da una nostra incapacità come Complesso del sistema internazionale di bloccare le guerre di bloccare i conflitti ora mettendo a disposizione soprattutto del popolo palestinese una quantità considerevoli di risorse a prescindere poi da quale fosse il destino che queste risorse avrebbero avuto o ancora peggio abbiamo immaginato che la cooperazione fosse
Costruire in Italia a tavolino
Dei progetti che pensavamo noi che fossero utili per quella zona
Trovare in Italia i soggetti disposti a realizzarli
E poi andare in qualche modo a contrattare io direi ad imporre in alcune aree della Palestina degli interventi a prescindere dal fatto che risultassero utili o meno
Allora
Io penso che noi abbiamo bisogno
Questo governo ha tutte le condizioni per poterlo fare
Di produrre una rivoluzione anche in questo settore
Cioè noi dobbiamo imparare
Che l'attività di cooperazione internazionale che può essere legata all'esigenza di ricostruire in Libano che è stato massacrato dai bombardamenti ma perché ma che può riguardare anche l'Alta Galilea
Israeliana che è stata colpita dai razzi Katiuscia sparati dagli Hezbollah
Debba essere una attività che si costruisce in un rapporto tra pari
Che produce un esame di quelli che sono i bisogni reali di quelli di di quelle di quelle terre
E produce
Un modo di operare che prevede che insieme si decide
Che cosa serve come lo si deve fare con quali tempi e con quali strumenti abbandonando definitivamente una cultura che facciamo fatica diciamolo con franchezza come occidentali
Facciamo fatica ad abbandonare che è una cultura tipicamente neo colonialista noi pensiamo di essere più intelligenti
E più capaci di dei dei popoli e dei governi e delle istituzioni che rappresentano i popoli di altre parti del mondo dobbiamo superare questa idea e se riuscissimo a superare questa idea noi potremmo mettere a disposizione
In nel nella nel nel caso specifico della Palestina ma anche di alcune zone di Israele mette a disposizione le nostre capacità le nostre risorse la nostra voglia di intervenire
Unendo le alla volontà che c'è in quelle aree
Di crescere di rendersi proposti dal punto di vista economico ti emanciparsi dal punto di vista delle strutture formative e così via
E attraverso questa operazione rendere possibile quella che Manuela richiamava il passaggio dalle parole
Ai fatti
Perché non basta una tregua
E non basta neanche un trattato di pace
Bisogna mettere i quei due popoli e i popoli in generale in condizioni di vivere
Di a vere
Devo avere il settanta per cento di tasso di disoccupazione
Di non trovarsi nelle condizioni in cui si trovano oggi i palestinesi
Dipendenti pubblici che non percepiscono lo stipendio da sette mesi
Bisogna creare le condizioni perché beni primari come l'acqua come l'energia elettrica come altri servizi possano essere realmente disponibili bisogna creare le condizioni di vita
Sufficientemente civile
Da rendere in meno
Credibile l'ipotesi che
Si debba reagire allo stato di cose che non si accetta attraverso le forme che noi condanniamo come quelle del terrorismo e così via
Allora guardate che quello che sto dicendo non è un'operazione semplice
Perché chiama in causa la messa in discussione di un meccanismo molto complicato
E di un sistema di poteri ed interessi
Che non è una cosa di poco conto
E che il Governo che ha preceduto quello attuale
Purtroppo a alimentato in modo ulteriore
Danneggiando pesantemente la nostra immagine in quella in quell'area cioè
Ciò che ha fatto male all'Italia
Nell'area mediorientale non è stata soltanto l'assenza di una politica estera una politica estera fatta di barzellette
Pacche sulle spalle sorrisi e cose di questa natura oppure sudditanza agli Stati Uniti che non faceva bene neanche agli amici di Israele
Ma a anche accompagnato a questa politica estera inesistente Uda attività di cooperazione che non ha mai preso di petto i problemi reali con i quali i palestinesi ci dicevano che bisognava fare conticino dicevano loro che noi abbiamo fatto finta di non sentire
Allora allora dove dove voglio arrivare
Voglio arrivare a dire una cosa abbiamo scoperto in questi anni e l'Umbria è stato diciamo una sorta di laboratorio l'abbiamo detto tante volte abbiamo usato forse a sproposito questo termine ma in questo caso probabilmente ha un senso
Dall'Umbria abbiamo sperimentato un dato
E cioè che anche quando il rapporto tra i governi
E quindi tra gli Stati e quindi tra le diplomazie quelle ufficiali
è un rapporto difficile in alcuni casi interrotto impossibile
C'è un sistema una rete di relazioni che è basata su un rapporto invece tra le società civili dei paesi e tra chi le rappresenta nei sistemi locali i Comuni le Province le regioni il mondo dell'associazionismo che a prescindere dal fatto che i governi si parte in oppure no o addirittura si combattano
Anche in modo cruento riesce a mantenersi in piede in piedi e a dare risposte concrete a problemi quotidiani
E a tenere aperto un canale di dialogo che poi se i governi sono capaci può essere utilizzato per rimettere in movimento
Il il dialogo il processo di pace che è stato interrotto
Quella che noi chiamiamo diplomazia dal basso
è stata una grande conquista di questi anni
Ora noi vorremmo mettere questa questo sistema che non è soltanto italiano ma sta diventando europeo che vede coinvolte le Regioni i Comuni le Province l'associazionismo lo vorremmo mettere realmente a disposizione dei governi non vorremmo risolvere realmente mettere a disposizione dell'Europa
E vorremmo sperimentare concretamente già a partire dagli dei prossimi mesi in quell'area la possibilità che questa rete riesca ad affrontare i problemi concreti che probabilmente i governi ancora non sono in condizione di prendere di petto
Questo è a mio avviso il punto e allora e concludo con due considerazioni
La prima e che se dovessimo dare una definizione
Diciamo un po'banale ma a mio avviso efficace del concetto di cooperazione io userei questo tipo di paradosso
E cioè che di fronte alle cose del mondo ci si potrà portare in due modi
Il primo è immaginare che le cose del mondo vanno in una certa maniera a prescindere dalla volontà degli individui o delle istituzioni
C'è un atteggiamento rassegna tali
Dall'altra parte c'è chi crede
Il e la cooperazione internazionale è unica o è una diciamo un esempio
Di questo atteggiamento da tenere di fronte alle cose del mondo chi crede che alle cose del mondo si possano rispondere contribuendo anche con piccole azioni a modificarne il corso
Manuela Tadini io l'ho conosciuta
Come scrittrice prima come come donna e come grande donna successivamente proprio perché è partita credo da questo concetto ci sono piccole cose che si possono fare
E che non bisogna aspettare grandi accordi o grandi intese perché possano essere compiute
Questo è un modo di affrontare con uno spirito non rassegnata Ario le cose del mondo la cooperazione in qualche modo è uno dei degli strumenti che chi non si rassegna a a disposizione
Io dico che non può bastare
Dico che non ha senso in questo momento immaginare una politica estera che non sia capace anche di esprimere una attività di cooperazione coerente
Non basta sottoscrivere gli accordi non bastano
Anche se sono indispensabili le forze di interposizione non basta che l'ONU si risvegli
E Tosi torni a parlare
Del primato del diritto internazionale bisogna porsi il problema di che cosa mangiano
Quando si svegliano i bambini palestinesi e di che di che cosa ha portato a casa gli uomini e le donne palestinesi che non hanno la possibilità di lavorare e io sono convinto e finisco con questo avendo conosciuto
Fisicamente queste persone
Di due cose
La prima è che la rappresentazione che si dà dei del conflitto che ancora esiste tra Israele e palestinesi come un conflitto di natura religiosa è una rappresentazione falsa
Falsa e utile a chi vuole mandibole mantenere questo conflitto in essere
Perché io non non sono riuscito a trovare in Israele e in Palestina motivi di carattere religioso che giustificasse non lo scontro all'interno della società civile
Questo è un primo elemento del quale secondo me noi dobbiamo tenere conto quando discutiamo di questa cosa
La seconda questione la seconda questione che io volevo dire è che
Visitando quelle quelle zone di quelle aree
Ci rendiamo conto che sono aree ricchissimi
Potenzialmente sarebbero in condizione di avere un tenore di vita
Probabilmente al di sopra di quello che abbiamo in Italia
E che quindi
Intervenire sulla capacità di sviluppo di questi Paesi
Concorrere al dare loro gli strumenti per vivere meglio per sfruttare meglio le risorse delle quali dispongono e una delle risposte migliori per metterli in condizione di rinunciare alla guerra come lo strumento per affrontare i problemi e allora guardate questo è un ragionamento
Che si può fare in parallelo con israeliani e palestinesi
Perché questo è un ragionamento che comprendono condividono e praticano sia israeliani che palestinesi perché guardate che questa condizione di guerra e di conflitto permanente è vero
Che crea molti più danni molte più difficoltà e molte più tragedie nel campo palestinese
Ma io so ho visto anche la sofferenza la paura e anche il disagio dal punto di vista economico che comincia ad essere insostenibile anche in Israele allora
Personalmente io tendo ad essere ottimista
Dico che non so quando ci arriveremo mai quell'area del mondo e di conseguenza in Medio Oriente alla pace non c'è alternativa
Queste l'unica cosa della quale io sono certo non c'è un'alternativa alla pace
L'alternativa alla pace c'è quella cosa che descriveva Manuela che speriamo non accada mai e che si salti per aria tutti insieme
Mi auguro che questa non ci sia e allora bisogna lavorare anche attraverso la cooperazione per fare piccole o grandi cose
Che li aiutino a ad andare verso la pace ma con attività concrete non soltanto con dichiarazioni di principio
Grazie Moreno uno dei nostri
Amici del pubblico mi ha mandato un messaggio che ribadisce che dev'essere la parola far tacere le armi noi intanto semplicemente per concludere questo dibattito diciamo una parola che speriamo di speranza da parte di Luciano Vecchi
Sì soprattutto Breve in questo caso la parola che fa finire anche le parole perché
Dobbiamo andare a dormire ma intanto e ringrazio
Nostre ospiti amici che sono intervenuti compagnia di amici che hanno assistito con grande pazienza attenzione a questo dibattito pochissima considerazione tanto questa che
Credo
Adesso non vorrei fare la serata l'orgoglio italiano l'orgoglio italiano di sinistra risanamento anche fuori luogo però cogliere credo che oggi noi abbiamo se se devo pensare al perché
Questo governo ci sta giocando un ruolo importante
E forse perché rappresenta quella parte di società italiana
Che già da molto tempo si è dichiarata e questo ci è stato contestato anche duramente dei mesi scorsi e qui vicina
No alle parti in conflitto
Ed è stato un termine che peraltro non abbiamo inventato noi ma che ce sta il nome inventato soprattutto D'Alema che era che era utilizzato qualche mese fa ma che c'è stato contestato anche duramente alla destra italiana
In realtà essere qui vicini e non equidistanti intanto indicano una assunzione di responsabilità una condivisione non vuol dire essere come qualcuno ha tentato di dipingerlo indifferenti diciamo così alle ragioni agli strumenti qualunque essi siano a qualunque tipo di obiettivo eccetera non è questo essere qui vicini ha voluto dire per la parte importante della sinistra italiana e non solo dalla sinistra risale forse Noukrati italiana e non solo italiane ma credo in questo Paese forse più compiutamente che in altre esattamente il termine che significa cioè cercare non soltanto di comprendere le ragioni che spesso sono state in conflitto ma che devono necessariamente combinarsi
Non uso soltanto il termine trovare un compromesso ma anche trovare elementi effettivi di condivisione manca cercare di essere estremamente attivi su questo permettetemi su una digressione io
Siccome poi nell'attività politica sopra dove non ci si dedica alle cose del mondo è difficile avere soddisfazioni no e riconoscimenti
Ed è una grande soddisfazione un anno fa quando partecipando qui in Italia in un seminario molto importante alto livello a porte chiuse tra dirigenti israeliani e palestinesi di di vari movimenti politici da una parte all'altra
A un certo momento due dei partecipanti uno palestinese non faccio nome ma era stato un dirigente dei cookies in Italia
E uno anzi una israeliana che era stata agli ai miei tempi era dirigente della gioventù laburista israeliana
Spiegarono agli altri israeliani palestinesi che quando negli anni ottanta non solo israeliani e palestinesi siamo rappresentati movimenti politici non potevano incontrarsi tra di loro
Ma quando ancora diciamo così non era maturato pienamente nei principali movimenti politici
L'idea della Bovo la consapevolezza della necessità del riconoscimento dei diritti dell'altro in Italia operavano forze politiche in maniera particolare quella da cui cui provengo io li se lo ricorda perché destinata a morire io l'ho condivisa che quelle esperienze
Cercavano di trarre tutte le conseguenze di farle trarre dal Obiettivo dal principe dei due popoli due Stati che non abbiamo inventato noi ma che forse in Italia diciamo si è cominciato anche a delineare in tutte le sue conseguenze
Dire due popoli due Stati evidentemente significa non soltanto non può significare soltanto in qualche modo un accomodamento dato da una realtà
Che comunque costringe a questo vuol dire qualcos'altro vuol dire il riconoscimento della legittimità che hanno due popoli a ridere ed avere diritti nazionali in terra di Palestina
Allora qui al di là dell'orgoglio diciamo di avere partecipato questo devo dire che questo nonostante la traumatici Italia deve esistere situazioni in cui ci siamo trovati di fronte il fatto che i processi di pace non sono andati come speravamo nel corso degli ultimi quindicenni però è in qualche modo la cosa che ci porta a dire oggi non ricominciamo da zero
Cioè quel processo che portò agli accordi di Oslo di Washington
E
Che portò la spina allo stabilimento l'Autorità nazionale palestinese una piccola porzione
Di Cisgiordania e Gaza eccetera eccetera ha comunque significato una cosa di strano importanza ha rotto un tabù e ha rotto un tabù sulle due parti questo e credo che sia l'elemento qui oggi si può partire da un livello più avanzato da quando lo si sarebbe potuto partire vent'anni fa e questa attenzione è stata non a caso quella di due popoli due Stati la parola d'ordine
Che abbiamo voluto mantenere anche quando diciamo così la realtà sembrava più dura sembrava più difficile seconda considerazione
è assolutamente importante questo diciamo è uno degli elementi che cerchiamo di praticare non soltanto nei confronti del Medioriente
E quello
Non so come di freno al come dire in altro modo il principio di responsabilità in politica in politica internazionale
Cioè come dire nella quello che possiamo trarre come insegnamento e lo troviamo innanzitutto diciamo così dai compagni e amici palestinesi e israeliani
Che sinceramente operano per la pace per la soluzione giuste sostenibili quella di quella vicenda
E che non basta la descrizione per quanto giustificata dei torti dell'altro
Ma che occorre anche riuscire ad operare sulla base appunto di un principio di responsabilità affinché le cose pure in situazioni molto difficile molto disperate vadano nella direzione giusta
Sapendo che beh come dire uno dei grandi problemi che noi abbiamo oggi di fronte e che si è sicuramente aggravato nel corso degli ultimi anni
E la diffusione di sentimenti di paura di frustrazione il terrore persino di odio
Che rischiano di essere diciamo uno degli elementi più forti che mina la possibilità e la credibilità i processi di pace ed esattamente la cosa che ci diceva caporali e come anche nell'attività quotidiana
Nel linguaggio del modo in cui descriviamo quel tipo di conflitto al modo in cui descriviamo le forze che sono coinvolte che possiamo riuscire a quel dire rovesciare una spirale che rischia di essere negativa che rischia di separare che rischia di vedere nell'altro semplicemente un nemico e non il portatore anche di diritti legittimi ed è per questo che occorre essere molto chiaro voglio dire con grande forza
Che
Io sono convinto che il terrorismo il fondamentalismo siano nemici di tutte le parti in causa
E che è un conto ossia cercare di capire e di spiegare il perché determinati fenomeni di predeterminati movimenti si sviluppino trovino anche talora consenso di massa altra cosa e come dire una sorta di determinismo per cui ogni fenomeno negativo il prodotto automatico di quanto fatto dall'altra parte
Perché questo non ci avvicina in qualche modo la soluzione ma rischia di allontanarci ulteriormente dopodiché io sono assolutamente convinto
Che anche di fronte a fenomeni politici preoccupanti diciamo nessuno quanto meno diciamo detesta ogni sorta di fondamentalismo anche se sono così ognuno è portatore di proprie caratteristiche di propriamente livelli di pericolosità
Allo stesso tempo sono assolutamente convinto che occorre riuscire ad agire politicamente
Politicamente fino a che esiste il margine per agire politicamente io sono convinto che per esempio quando noi
Ragioniamo su Hamas
In Palestina io non ho come dire nessuna remora a dire che io ritengo Hamas ma questo come dire la lo possono dire anche tanti amici e compagni palestinesi
Alla presente rappresenta esattamente l'opposto di quello in cui io credo per cui mi batto ciò non toglie che è assolutamente indispensabile
Cercare come dire di creare contraddizioni all'interno di quel movimento cercare di agire politicamente soprattutto nel momento in cui ottenuto onco per motivi vari insomma che conosciamo diciamo un consenso ampio per cercare in qualche modo di spezzare quello che rischia di diventare se non un monopolio diciamo consenso politico maggioritario e che è sicuramente un ostacolo alla via la pace
Qualcosa di simile anche se di un po'di più di compie complesso riguarda in qualche modo Hezbollah l'intelligenza la capacità di azione politica non è contraddittoria con la fermezza
Anzi io ritengo che siano due elementi due faccia in qualche modo della stessa medaglia terza considerazione lo dico molto brevemente
Quello che credo si sta dimostrando oggi
E che il tema della sicurezza è un tema come dire condiviso il tema complessivo
Non perché ogni situazione sia identica ma perché o si riesce a fermare sicurezza per tutti i Paesi ai popoli dalla Regione o non vi sarà al di là dei torti e delle ragioni non vi sarà sicurezza e ripeto la mancanza di sicurezza non è soltanto ovviamente una situazione che produce l'UTIN vittime è una situazione che produce
Come dire frustrazione che produce paura produce impossibilità di avviarsi su vie positivi quarta e ultima considerazione
Tra il tabù che sono stati rotti nel corso degli ultimi quindici vent'anni
C'è anche quello che oggi porta a una situazione quasi paradossale
E cioè che
Una parte io credo maggioritario comunque molto ampia
Delle
Popolazioni coinvolte sicuramente alla comunità internazionale
Più o meno con l'incidente nel descrivere quale può essere la soluzione cioè l'assetto no della Regione che sia nel momento in cui si può arrivare una pace
Qui lo Stato di Israele uno Stato palestinese confini del mille novecentosessantasette ed eventuali modifiche per concordata Nola l'Accordo di Ginevra
Soluzione diciamo così giusta realistica
Problema dei profughi
Smantellamento degli insediamenti o con eventuale compensazioni status di Gerusalemme che possa essere capitale
Di entrambi i Paesi integrità territoriale sicure istituti paese regia ora problema quindi a differenza che nel passato
Anche se non tutti evidentemente condividono come sappiamo questo tipo di soluzione però questo questo asset a un assetto che oggi sta nell'immaginario collettivo
Probabilmente la maggioranza delle persone la regione più o meno sicuramente dal punto di vista comunità internazionale informare sta come arrivarci
E allora su come arrivarci o su come avvicinarsi acque a questa situazione diciamo ci si sbattuto la testa per molto tempo e ancora oggi siamo a questo
Allora non non spetta a me in questa sede indicare come dire tutte le tante
Quello di cui io sono convinto però sono due cose primo
Che a questo setto che può essere considerato dignitoso soddisfacente sicuramente di compromesso per tutte le parti
Ci si può arrivare soltanto sedie contro convinzione e coraggio politico al Senato problema che molte delle leadership politiche in Israele in Palestina e Libano sono molto deboli viste rappresenta evidentemente un problema però se viene come dire
Convinzione politica
Nel fatto che e scommessa politica nel fatto che su questa strada bisogna andarci
Serie questa Commissione gli attori locali però prima condizione serie un impegno diretto da parte della comunità internazionale
Ed è quello che oggi stiamo cercando di praticare io sono convinto anch'io che occorrerà arrivare quando ve ne siano le condizioni non oggi ma mi auguro domani cioè domani domani molto vicino a conferenza internazionale o qualcosa del genere ma il punto è che è evidente che se non vi è un impegno una garanzia la percezione di un coinvolgimento che la comunità internazionale maniera molto più seria di quanto avvenuto fino a oggi sicuramente l'obiettivo e più lontano secondo è assolutamente indispensabile e che se lo si lo si faccia in maniera credibile che tutte le parti interessati dichiarino
Qual è il loro obiettivo finale
Certo quando si gioca a poker non ci si comporta così però a questa partita a poker ci si sta giocando ormai da decenni
E il merito io credo grande di quella che è stata l'iniziativa di Ginevra che ha visto coinvolti i palestinesi israeliani eccetera è stato quello di partire dalla fine cioè indicando qual è l'obiettivo e cercando di ricostruire il percorso che li posso portare
Credo che su questo problema al di là delle singole responsabilità si sono arenati anche i tentativi più generosi
No di pace nel corso di questi quindici anni e come dire sono nate ulteriori frustrazione eccetera
Credo che questo sia estremamente importante ma anche qui perché si dichiari Obiettivo finale è necessario che questi obiettivi finali siano garantiti internazionalmente
Quindi ripeto è un'assunzione di responsabilità io penso che il gioco sia un gioco complesso ma si è un gioco che valga la pena giocare uno sforzo che valga la pena fare
Anche perché io ritengo che se questo sforzo fallisse soprattutto in questa fase le conseguenze rischierebbero di essere molto gravi non soltanto nel Medioriente ma a livello globale spetta a noi spetta alle donne e gli uomini di buona volontà sapendo che alla strada della pace in una ricerca tenace intelligente alla pace non esiste alternativa valida alternativa positiva alternativa credibile speriamo tutti assieme di farcela
Bene adesso appunto poniamo fine alle nostre parole mi pare che sia stato un dibattito articolato ed esaustivo
Siamo tutto sommato nell'orario previsto speriamo di poter portare questo spirito tra breve anche tra Perugia d'Assisi
Per un'edizione straordinaria della marcia che possa sostenere questo dal momento importante di espressione delle volontà può
I ticket della società civile delle istituzioni locali nazionali europee internazionali della volontà di pace di cui c'è bisogno per realizzare un futuro positivo grazie