Presentazione della Manifestazione nazionale per la pace e la giustizia in Medio Oriente, in programma sabato 18 novembre 2006 a Milano

Come avete assai oggi
Della documenti
Va bene almeno vengono al posto di scorporazione
Discutere ovvero
Via via
Bravo comune nominativo promosso
Assente
Abbiano
Ripresa come abbiamo mirano proponiamo
Con
Criminale
Muovendosi
Grazie conclude
Andare
Allora
Almeno almeno Moro
Nove
Secondo me
Lo
Devono fare riferimento arriva troppo spesso il problema
Accorciano
In sostanza
E
Poi
Però
Ma
Proprio da
Fare quel
L'accusa di oggi è con
Una
Angolo
Grazie
Sì c'erano
Lo dico senza sì
Va bene
Io fra i servizi firma firma Stefano possono e qualche altra servirebbero aggiungiamo
Napoletana Giulio coi fucili ucciso da Gianpiero pennellate una serie facciamo povertà troppi
Di meno
Borgonovo prevarrebbe su mio consiglio facendosi sul titolo
Proprio trova allora quello
Polito positiva si può accomodare indicano
Ovviamente dell'onorevole Crosio però si facevano i nomi noti dell'occhio per giorni rinuncio conosciamo va benone però sono uno dei pochi mesi salisse qui poi non rinuncia al turnover va be'poi parla dei voli che soffre onorevole va bene annunciano giudice
Riproducono
Sì
Mettiamo prendi qualche serie alluminio magico perché no Pubblico ministero Stefano aiuto aiuto mettiamo qualche sedia a rotelle
Ricorrevano
Dove li prendiamo i bravi attori foto gioco
Benissimo
Non voleva
Recita
Come un augurio
Cioè
Poi andarli a vedere sui processi o o
Allora allora
Chiedo scusa per la ritardo com'era in parte naturale io inviterei i tutti quanti voi a vedere un po'più avanti abbiamo diverse sedie qui libere
Tra l'altro se se vi avvicinate ci aiutate anche per le riprese televisive che così la scena viene un pochino più
Completa
Ci sono qui ci sono delle sedie con delle ecco forse abbiamo un po'di persone fuori
Esatto trattato
L'articolo Scoglio
Bisogna fare sul serio nelle profitta se originario bianca
Ma di qua c'è un gruppo di cura
Ancora
Raffaella
Stiamo aspettando lei
Presidente di articolo ventuno
Lei teste non no perché devo si si è nascosto
Poniamo se se prende una sedia da qualche parte la la porte di qua
Allora piacciono le cose corali e quindi
Airone eletto eletto
è vero è vero è vero
Allora qui ci sono stiamo facendo piccoli ritocchi alla scenografia ci sono due sedie vuote tre occupate soltanto da da dei cappotti
Allora se se troviamo i proprietari dei cappotti oppure li spostiamo d'autorità Elisa occupiamo questi posti lì davanti Intini no nell'arco dell'anno saliranno di chi sono quindi no ai giornalisti se opera venisse
Va bene
Raffaello
L'equilibrio
Allora rinnovando l'invito a prendere posto ci sono ancora delle serie ma evidentemente si può fare bene anche in piedi insomma ognuno come voi qui ci sono due posti liberi davanti
Ancora
Ringrazio tutti tutti quanti voi giornalistiche Rachel avete accettato l'invito a questa conferenza stampa che purtroppo è stata mutilata da l'ennesimo sciopero
Dei giornalisti della Federazione nazionale della stampa dico ennesimo perché è la terza volta nell'arco di pochi mesi che questi scioperi cadono proprio quando noi organizziamo degli eventi per la pace
Quindi almeno nessuno potrà dire che la Federazione nazionale della stampa che ha aderito alla Tavola della pace come dire è complice della Tavola della pace perché mi sembra che anzi diciamo che lasciatemi del la esattore farsi un po'più ricchi di coordinamento no ma questo diciamo ma come dire a sottolineare la gravità del momento perché sappiamo quali sono le difficoltà che appunto nel categoria di giornalisti diciamo stanno affrontando in cui da diversi mesi ormai un anno più di un anno penso per rinnovo del del contratto abbiamo condiviso e aderito a a tutte le iniziative di sciopero che ci sono state in questi mesi proprio perché condividiamo le finalità non corporative
Della azione del del sindacato dei dei giornalisti e quindi seppure penalizzati duramente penalizzati
Voglio iniziare questa conferenza stampa
Soli esprimendo solidarietà a tutti i giornalisti e in maniera particolare a tutti i premi i precari che rischiano di essere fortemente penalizzati da una non soluzione di questa vertenza
Dopodiché ne richiede crediamo che all'informazione debba essere sempre di più strumento di pace
E e proprio per questo per per questo motivo ringraziamo tutti quanti voi che che siete invece tenuti oggi non essendo direttamente coinvolti da questa agitazione per distrazione odierna
Io non voglio spendere molte parole nel illustrare una manifestazione che attraverso i comunicati e soprattutto l'appello che vi abbiamo diffuso
Avete già credo incominciato a conoscere del resto mi sembra che invece siano le polemiche a fare
A fare la parte da leone in questo in questi giorni diciamo nuovi no oggi non esiteremo nessuno degli elementi polemici
Perché non ci preoccupano e allo stesso tempo però vogliamo sottolineare un aspetto noi abbiamo deciso di promuovere questa manifestazione
Che è stata convocata il ventiquattro ottobre scorso quindi in un arco di tempo estremamente breve perché abbiamo la netta sensazione che si stia perdendo il senso del pericolo che stiamo correndo
Una guerra in Medio Oriente è stata questa estate a un certo punto bloccata ma molte altre continua non sono in corso in e i preparativi
Di una nuova possibile guerra sono purtroppo in corso
Di fronte a questa tragica realtà noi abbiamo una disimpegno disattenzione direi
Generale molto preoccupante perché non non possiamo non riconoscere che se si vuole cercare di evitare la prossima guerra è necessario intervenire ora e allora il problema è come intervenire e dove intervenire non sappiamo che il
Il Medioriente un un sistema intricatissima di tipo di problemi di conflitti irrisolti ma questa complessità ha comunque un cuore che tutti riconoscono essere il cuore del problema mediorientale
Che il conflitto israelo palestinese un conflitto che continua da quasi sessanta anni
E che diffuso nei confronti del quale la comunità internazionale e deve oggi ammettere di a vere registrato il più grande fallimento
Credo che non ci sia nella storia moderna un fallimento più clamoroso sessant'anni in cui si cerca di risolvere un problema che invece sta diventando ogni giorno più grave lo dico avendo in mente le immagini
Di qualche giorno fa le uniche che sono filtrate
Data la verso i grandi media alla strage di di Gaza ma che sono immagini di di quasi tutti i giorni lei tutti i giorni
E avendo in mente la notizia non l'immagine perché non l'ho ancora vista di quella razzo Qassam che questa mattina è partito dalla striscia di Gaza e ammazzato mi pare una donna israeliana
I due popoli e l'urlo forte nei giorni scorsi è rimbalzato in Italia tramite le parole di verità Grossman l'urlo forte che viene da entrambi i popoli da quello palestinese prima di tutto perché vive una condizione disperata e disperse in per più senza speranza proprio nel vero senso del termine ma anche di quello israeliano
Che si sente sempre di più prigioniero diciamo di una realtà che non è più quella che aveva immaginato di nel quale il voler vivere
Noi stiamo davvero rispondendo a questa domanda di aiuto che ci viene da quei popoli
Il no a nostro giudizio no noi non stiamo rispondendo
E le polemiche di questi giorni ancora una volta confermano il fatto che noi siamo prigionieri di schemi e di modi di reagire alla questione mediorientale che sono assolutamente vecchi e che sono esattamente causa del fallimento di tutti questi anni
Avremo bisogno di un nuovo modo di pensare e di guardare allo scenario mediorientale che certamente Escape includa la rinuncia alla guerra e al terrorismo rinuncia definitiva
Alla guerra e il terrorismo come strumenti per la la la promozione di qualsiasi obiettivo diciamo Obiettivo avere uno Stato indipendente o garantire la sicurezza che è che si voglia e che allo stesso tempo veda anche però un protagonismo di un terzo che fino ad ora diciamo è voluto ha voluto voluto essere o assente o svolgere un ruolo di complicità di corresponsabilità
Noi di
Non vogliamo aggiungere altre altri appelli generici alle parti Negri io credo che continuare a chiedere agli israeliani i palestinesi di fare la pace sia assolutamente sbagliato anzi diventa quasi una giustificazione
Per la nostra coscienza se noi non decidiamo di fare qualche cosa
E allora non riesco a capire perché il dibattito anche di questi giorni sulle dichiarazioni del per lui ministro degli Esteri e sulla nostra iniziativa
Non sia su che cosa possiamo fare per risolvere il problema ma ancora una volta con chi ci schieriamo
Da che parte stai
Stai con gli uni o stai con gli altri
Questo è un dibattito che ha portato al disastro in questi anni
Noi con la redazione di Milano vogliamo chiedere a tutti vogliamo chiedere a tutti di porre un'altra questi lo chiediamo l'informazione innanzitutto che in questi giorni sta rivelando ancora una volta il suo ruolo importantissimo nel bene o nel male
Non c'è solo la politica questa manifestazione si rivolge anche al mondo dell'informazione in maniera importantissima
Per mettere al centro una questione in una tesi noi abbiamo delle proposte concrete ma non una tesi
Ma la domanda che cosa possiamo fare in concreto non voi che cosa non abbiamo ancora fatto che cosa non abbiamo ancora fatto per risolvere definitivamente questo problema perché noi siamo convinto che si possa risolvere e contestiamo la Teoria che dobbiamo rassegnarci ad un conflitto senza fine anche perché la fine che rischia di essere molto vicina rischia di essere una fine anche nucleare una fine davvero drammatica per tutti
Ecco perché noi chiediamo innanzitutto con questa manifestazione all'Italia di compiere alcune scelte concrete
Chiediamo per dirla con uno slogan di fare come si è fatto per il Libano di assumerci una responsabilità maggiore anche rispetto ad altri Paesi anche rispetto a ritardi a veti della comunità internazionale dell'ONU ritardi dell'Unione Europea
Noi chiediamo che l'Italia un che faccia da sola ma che si metta alla guida di tutti quei Paesi che ci sono che sono decisi
A cercare di mettere veramente fine di scrivere la parola fine a questo a questo conflitto
E allora
Qualcuno l'ha già giudicato la piattaforma una pietra Funo buonista che non che siccome tiene d'accordo tanti allora non è sufficientemente concreta invece la concretezza c'è per chi la vuole la vuole vedere innanzitutto c'è da difendere le vite
Di tutti i civili di tutti i bambini le donne le persone di vengono ammazzate innocentemente io noi o accettiamo di mettere da parte la quel che resta della nostra coscienza e continuiamo fregarcene
Oppure abbiamo una responsabilità proteggere all'ONU si è discusso a lungo di del dovere di proteggere ora io vorrei capire come lo applichiamo in Medio Oriente
Cominciando dal da da Gerusalemme
Il dovere di proteggere
E il DDT il dovere di qui aprire un processo di pace
Che rimetta le parti a un tavolo del negoziato
Gli obiettivi di questo tavolo di negoziato che io ne vedo almeno due immediati il primo a promuovere riconoscimento reciproco non può essere una precondizione dovessimo è un obiettivo non è non può se se era una precondizione non sarebbe mai iniziato neanche il processo di Oslo
Oggi siamo retrocessi rispetto a quella situazione dobbiamo ricominciare da lì senza essere anche noi disperati e senza prego pretendere che la realtà non si riveli per quello che anche a causa nostra
Una realtà che oggi è nel letteralmente peggiore del passato
Non c'è soltanto Grossman che si lamenta della propria leadership ci sono anche molti palestinesi che si lamentano di una una situazione politica e di una leadership perché non hanno che non condividono dice
E quindi noi abbiamo una responsabilità una responsabilità a quale possiamo far fronte innanzitutto dicevo con una proposta concreta che può
Naturalmente può essere discussa ma che almeno al pregio di essere concreta quella di inviare una forza di interposizione nella striscia di Gaza
Fare come abbiamo fatto in Libano ovviamente Coop ricercando costruendo il consenso politico
Dalle parti ma questo si può fare nella misura in cui si riapre una prospettiva politica
Si dice noi non possiamo più tollerare in base alla dichiarazione di universale dei diritti umani in base al diritto internazionale non possiamo più tollerare di assistere senza fare nulla quello che sta accadendo la Giunta sarà ingenuo non lo so
E credo che il confronto dovrebbe essere a partire da questo diciamo dobbiamo riaprire il il dialogo per ottenere un riconoscimento reciproco e per ripristinare quelle condizioni minime di decenza anche di di dignità della persona
No che oggi viene negata in maniera direi fu pressoché totale al popolo palestinese
Le persone quando pensiamo al Medioriente note spesso pensiamo al alla dimensione politica del Medio Oriente Choir pensiamo alle persone
Alle alle donne e ai bambini che questa mattina non hanno potuto fare nulla delle cose che abbiamo fatto noi semplicemente perché vivono in una condizione terribile di oppressione
Il rischio che i bambini o i ragazzi palle israeliani corrono quando saltano su un autobus no eh purtroppo lo stesso rischio e la stessa realtà però di dei bambini palestinesi che tutti i giorni per esempio quest'anno non possono andare a scuola per due ragioni primo perché le ci sono i blocchi
I checkpoint che non li fanno passare e il muro che è stato costruito che non li fa passare secondo perché le il l'isolamento economico
Ha persino costretto gli insegnanti ormai da da da mesi e mesi senza stipendio sono in sciopero le scuole sono bloccate quindi perderanno l'anno scolastico
Immaginiamo che scuola d'odio diciamo noi stiamo come dire oggi a vite avendo diciamo in in in Palestina
Mi fermo con un l'ultima l'ultima proposta che voglio sottolineare io poi gli altri nodi diciamo sono sono presenti nel nel nella piattaforma che molto ricca va discussa e non è non è una una Bibbia diciamo è un documento per discutere è un documento per riflettere anche tra di noi abbiamo discusso non non è che tutti noi condividiamo ogni parola ogni virgola
Però abbiamo insieme con impegno costruito un documento che ci serva a all'obiettivo che ho appena descritto la proposta è quella che di investire nuovamente l'ONU
Di questa vicenda sappiamo che l'ONU è stato paralizzato anche pochi giorni fa da un veto de degli Stati Uniti
Ma l'ONU è per quanto sgangherata l'unica che abbiamo e non la possiamo buttare via
E allora dobbiamo insistere ancora di più tra poche settimane entreremo nel Consiglio di Sicurezza l'Italia deve chiedere alle Nazioni Unite di farsi carico del quest'problema della sicurezza del popolo israeliano e del popolo palestinese ci sono mille modi per farlo
Ci sono mille via ma credo che è si è necessario ricercare una forma nuova e noi provocatoriamente diciamo anche perché non spostiamo il quartier generale il palazzo di vetro da New York a Gerusalemme
Perché non lo portiamo in questa città che oggi è travolta
Dalla violenza dall'odio
Portiamo il quartier generale dell'ONU ha in modo da sancire ancora una volta con maggiore forza il cambio politico che deve avvenire che può avvenire
In quella città in modo che quella città possa essere davvero la capitale di due popoli
La capitale di due Stati autonomi indipendenti democratici che decidono di convivere in quel in quella strisciolina di di di terra
E e allo stesso tempo anche un questa città possa diventare la capitale murale
Dell'umanità
Una una città diciamo che Possa mandare in giro per il mondo non più pillole di terrore ma appunto Semi di Pace ecco questo questo volevo dire concludo prima di passare la parola gli altri amici alcuni degli altri amici che che sono qui con me sottolineando da un lato l'ampiezza delle adesioni
Che sono arrivate al comitato organizzatore di questa manifestazione che ripeto solo adesioni che vanno prese una per una ognuna nel rispetto della propria identità del proprio percorso
Non è non non l'abbiamo chiesto nessuno lo voglio sottolineare di
Sottoscrivere tutte le parole abbiamo chiesto un impegno che è molto più importante che è quello di non occuparsi per una giornata di questa questione ma di occuparsene fino a che non ricevono diciamo risolverlo e questo giorno non deve essere troppo lontana
Che è una cosa ben diverso per questo subito dopo faremo un incontro quei parlamentari per esempio finanziaria permettendo
Perché chiederemo loro di tradurre tutto questo in una mozione politico-parlamentare
Immediata chiederemo minima ministro degli esteri di tradurre le cose che peraltro condividiamo che sta dicendo in azioni in riunioni dei ministri degli esteri dell'Unione Europea iniziative con il Consiglio di sicurezza
E ci sono molte cose concrete che si possono fare non si possono delegare tutte a soltanto ai diplomatici
L'ultima cosa la devo dire proprio sull'informazione stesso punto sul quale ero
Qual ero partito questa manifestazione e anche con Promos ad articolo ventuno poco pochi minuti fa era qui anche il suo presidente Giuseppe Giulietti
Insieme abbiamo lanciato un appello perché l'informazione non parli tanto Dinoi ma parli del Medioriente
Il problema è che questa parla in Medioriente vuol dire dare inizio dalla parola ai protagonisti e in maniera particolare
A la gente alle forze che in entrambi i popoli hanno bisogno vogliono la pace non vedono altro che il momento non cercano ad ogni momento
Di poter sentirsi un minimo in pace e a tutte le forze che stanno effettivamente lavorando in quei popoli in quei Paesi per la pace alcune a televisioni e quei mittenti alcune trasmissioni hanno già raccolto questo invito ieri sera ho visto per il Po una cosa molto carina delle Iene
Che rispondeva a questo appello a sulla sette ho visto un'altra ottima trasmissione qualche giorno fa c'è stato un passaggio anche a che tempo che fa qualche cosa a Uno mattina qualche altra cosa su Rai tre
Noi non vorremmo che tutto ciò diciamo si spegnesse con la fine delle polemiche magari attorno a questa manifestazione
Ci deve essere una revisione delle priorità dentro una maggiore consapevolezza del del mondo dell'informazione c'è già stato assicurata con la diretta di RAI news ventiquattro
Della manifestazione ci sarà anche una diretta
Di RAI tre del gestita dalla dal TG tre altre emittenti Sky ed altre stanno definendo in queste ore diciamo
Il loro il loro atteggiamento loro palinsesto ci auguriamo che grazie anche la vostra collaborazione riusciamo davvero ad aiutare gli italiani a capire non se abbiamo sulla testa la come si chiama che piange
No
La la dal TG palla che Cuba o la cuffia no
Cresco mescolava i due nomi la kippah o la cuffia non chiedeteci se c'abbiamo in testa l'una o l'altra diciamo no abbiamo amici che al ce l'hanno in testa sia l'una che l'altra chiederci che cosa vogliamo fare
Per costruire la pace in Medioriente
Ecco questo il senso che io o voluto diciamo
Sintetizzare con parole mie naturalmente
Che oggi diceva che adesso invece sarà completato da alcuni interventi il primo è quello di Irma Dioli che assessore alla pace della provincia di Milano e che
Rappresenta qui anche il coordinamento milanese dei comuni per la pace insieme a Stefano Marini
Che aveva però subito dopo ora presentano il coordinamento nazionale degli enti locali per la pace ricordo nel vostro Elenco abbiamo centodiciotto Enti locali aderenti ma già questa mattina si mi hanno detto che siamo trecentocinquanta
Io penso che sia veramente una grande una grandissima occasione non soltanto per la società civile per il mondo pacifista in generale ma anche per gli enti locali per per noi che siamo coloro che sono più vicine ai nostri cittadini e che in qualche maniera forse riusciamo ancora voglio dire non rappresentare fino in fondo alcune aspettative allora io credo che quella della pace quella della pace in Medio Oriente sia una delle esigenze
Molto profonde che viene anche proprio dalla società
Noi non abbiamo abbiamo voluto raccogliere questa a questa sfida con questa manifestazione che come dicevo appunto una grande occasione perché crediamo che veramente possa incidere in profondità rispetto a quello che è una politica che come giustamente ha detto prima molto bene Flavio Lotti necessariamente deve essere modificata
Bisogna intervenire intervenire concretamente su tre filoni fondamentali c'è la nostra azione deve essere soprattutto a livello politico a livello diplomatico come stiamo facendo a livello proprio pacifista
E quindi il perché gli enti locali
Nel loro Complesso io vi posso assicurare intanto devo dire che sono molto lieta di ospitare in qualche maniera ospitare come Provincia di Milano la manifestazione e vi assicuro che saranno veramente molti molti Comuni che parteciperanno con il gonfalone
Con le fasce ci sono arrivati soltanto nella nostra provincia quasi quaranta adesioni da parte dei Comuni
E vi posso assicurare che rispetto a quello che una parte anche della stampa sostiene che siamo di fronte a una piattaforma moderata che siamo di fronte a una piattaforma che non entra fino in fondo nel merito insomma
Non era così scontato che tantissimi enti locali guarda anche Marini approvassero perché aderire a questa manifestazione significa aderire all'appello e questo appello entra in profondità entra veramente dentro in quello che sono i problemi veri che oggi purtroppo
Sono ancora intorno a la cui vicenda la questione come qualcuno ancora la chiama
Israelo palestinese e allora il confronto con la società civile con con i partiti il dialogo che noi riteniamo fondamentali non siamo compartimenti stagni tutti insieme abbiamo deciso di rispondere concretamente l'appuntamento di Mila no non alla fine come aveva già iniziato venerdì re notti ma si continuerà dopo l'appuntamento di Milano a lavorare in questo senso
Incorso tutta una serie stiamo costituendo in tantissime parti dei territori dei comitati locali proprio per favorire la pace e la giustizia in Medio Oriente dove anche lì la centralità degli enti locali è fondamentale
Anche da dico anche a Milano nella nostra provincia est è già stato avviato insieme alla società civile insieme all'Arci le ACLI sindacati eccetera a quelli che compongono in sostanza la Tavola della pace
E quindi io
Concludo perché voglio lasciare la parola a tutti i soggetti che hanno voluto profondamente questa manifestazione
Nel dire che solo in questa maniera noi possiamo tenere ancora alto
Quella quell'attenzione
Che purtroppo oggi e viene viene molto a mancare quella chiamiamola sottovalutazione proprio che ci ha rispetto ai rischi
Ai rischi futuri perché non non si tratta soltanto purtroppo di piccoli momenti ma il rischio veramente di una guerra più più seria più profonda di quello che è
Oggi viene veramente allora tutti insieme
Con veramente grande grande senso di responsabilità parteciperemo a questa manifestazione
Grazie
Allora rapidissimamente da me che la mia statura politica si misura con la Scala millimetrica
C'è una mamme giova ricordare una cosa mi pare Pont cinquantun anni fa
Giorgio La Pira disse in più coesione dissi anche anche in vari incontri che venivano fatti in cui il quando lui era Sindaco Firenze
Che se non si risolve la questione israelo palestinese imbarcavano acqua di una ferita aperta destinata infettate tutto il mondo non solo non si riferiva solo ha un'aria questo dello diceva
Da dal sindaco di Firenze
E loro aumentato brevissimamente perché diceva bene il ma non c'è da aggiungere altro ma perché gli enti locali il suo occupano anche di queste cose le enti locali rappresentano gente
E una amministratore e un amministratore ha il dovere morale se vuol dare un orizzonte della propria comunità una speranza alla propria comunità di occuparsi della sofferenza come dicevo all'inizio flauti
E se non si parte dalla sofferenza non si riconoscono gli alti come i nostri simili
E badate della democrazia si costruisce dal basso è fatta di rapporti diretti la prima cosa da voglio il fascismo furono gli enti locali furono comuni
Istituendo dei podestà diretti io gliele la convivenza parte da questo da riconoscere l'omaggio io non ho da aggiungere niente di più di questo mi sono ricollegato all'Aquila per che ha saputo dare una speranza non a caso il bene lamentato da tutti ma il miglior sindaco di Firenze non credo perché mettesse l'ascolto è migliore rispetto agli altri bene
Allora continuare su questa strada e l'unica percorribile se poi ne avete altri ditecelo però io credo che non ce ne sia davvero più
Grazie grazie Stefano io vorrei dà la parola Alessandra Micozzi
Di riacciuffa Pisa
Sì grazie grazie a tutti quelli che sono qui presenti io vorrei dire immediatamente una cosa la prima che noi abbiamo lavorato anzi dico prima a sul fortissimo che forse non è chiaro per tutti che cosa si tratta
E anche un po'venisse una quali passione un coordinamento di diverse gruppi associazioni di organizzazioni sindacali e nonna
Che è nata nel una parte di queste organizzazioni fanno parte anche della Tavola per la Pace una che è nata nel due mila e uno
E su o in un momento uno dei tanti terribili momenti che venivano distrutti
In Palestina assunto un appello di tutte di tante tantissime organizzazioni della società civile palestinese che chiedevano una presenza internazionale da qui anche il nome in inglese una presenza internazionale che poi abbiamo effettivamente realizzato anche assieme
A coordinamenti e gruppi di tanti altri Paesi nei territori occupati come forma di solidarietà e in qualche modo anche di quella che non abbiamo definito protezione civile e delle popolazioni civili
Nello stesso tempo proprio all'origine quando noi siamo nati
E purtroppo sono passati i cinque anni e ci troviamo oggi
A
Dover dire con maggior forza perché le cose in questi anni non sono migliorate la stessa cosa che veniva introdotta Candy l'appello generale che noi abbiamo contribuito e con su cui abbiamo anche discusso molto a redigere e cioè la richiesta di una protezione internazionale
O di una interposizione internazionale a protezione delle popolazioni civili da lì noi siamo nati su questo richiesta di una protezione internazionale
A protezione del di popolazioni civili e pratica della presenza civile
Nei territori palestinesi occupati e in Israele questo è stato un altro dei punti ed è uno dei punti caratteristici ricordo anche che
Noi lavoriamo molto tra le tante associazioni con la Rete a livello nazionale a livello europeo Ebrei contro l'occupazione qui c'è presente Ester fanno la quale mi ha fatto anche osservare che lo faccio osservare a tutti che nonostante abbiano mandato la direzione questa adesione non risulta nelle adesioni cui scritta non so se è la
Problema tecnologico forse di invio mail perché hai estera un po'dei problemi con il suo computer però penso che sia importante registrare questo che c'è la adesione e partecipazione degli Bray contro l'occupazione
Noi abbiamo i giornalisti lo vedranno anche condividendo pienamente il documento l'appello generale che è un documento discussione come ha giustamente detto Fabio Flavio abbiamo anche i giornalisti lo vedranno appunto perché lo hanno una loro cartella
Come dire dato forza e vogliamo dare forza all'appello alla partecipazione grande
De cittadini e cittadine italiane delle organizzazioni dei gruppi che si muovono sul terreno del pacifismo non sul terreno pessimo per la pace e la giustizia in Medioriente a partecipare alla manifestazione di Milano del diciotto novembre sottolineo
Il fatto che
Questo appello
Lo abbiamo fatto anche per sostenere e lo faremo poi con una nostra delegazione i primi di dicembre per sostenere la l'appello che anche questo credo che troverete mi pare di aver visto che c'è dei pacifisti israeliani che stato lanciato il quattro novembre per un mese di campagna internazionale partire ovviamente da Israele per un mese di campagna internazionale per che si finisca in solidarietà con la popolazione di Gaza perché finisca bombardamenti assedio blocco pressoché totale di persone e merci particolarmente per quanto riguarda il rapporto con l'Egitto dunque i valichi di Rafa per le persone di carni per le merci che ha condotto a stimare ormai
Nel settantacinque per cento della popolazione di Gaza il la quantità di persone al di sotto della soglia di povertà che dovrebbe consistere intorno ai due dollari virgola dieci centesimi al giorno il limite ecco quindi noi raccogliamo anche questo appello pensiamo che sia molto importante dare un sostegno a queste forze che sia pur ora in una situazione difficilissima
Continuano incessantemente a manifestare contro la guerra contro una politica di guerra e per la pace controllato politica di guerra sempre più forte
Ormai praticamente in mano alli eserciti
Al di là delle forme però ormai in mano agli eserciti e quindi questo rappresenta a nostro avviso anche il riferimento coi alle polemiche di questi giorni noi pensiamo a questo ecco è un elemento che la stampa dovrebbe cogliere e cioè la opposizione all'occupazione alla guerra da parte di aree
Consistenti importanti della pacifismo e della società civile israeliana
Credo ed è l'ultima cosa che voglio dire per essere appunto molto rapida
Credo che lo suggerisco qui anche a e soprattutto ai
Giornalisti presenti quelli che possono agli altri che sono sopra do la mia solidarietà ovviamente
Che c'è un testo e un documento delle Nazioni Unite
Che non circola molto anzi direi che non circola per niente noi adesso abbiamo messo sul nostro sito di Accio for Peace
è stato tradotto e credo quindi che sia anche sul loro sito da Pax Christi Italia ed è il rapporto fatto all'Assemblea delle Nazioni Unite il cinque settembre due mila e sei
Dal relatore speciale John di un bar sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi occupati dal sessantasette il rapporto è piuttosto ampio perché sono tredici pagine molto fitte io credo che sia molto importante che questi documenti non vengano messi nel cassetto
Da nessuno noi lo mettiamo appunto sul nostro sito lo faremo circolare in tutti i modi in cui possiamo contiene una serie di ed è un rapporto come vedrete anche notevolmente equilibrato
E molto dettagliato però su quanto succede a Gaza e in tutti i territori palestinesi occupati della C già Cisgiordania e a Gerusalemme su quanto succede in termini in materia
Di violazione dei diritti umani del diritto umanitario internazionale convenzioni di Ginevra del diritto internazionale vedi ad esempio la sentenza la il parete della Corte Internazionale dell'Aja immesso due anni fa e che votato anche dalle prima dalla corte ovviamente poi dall'Assemblea delle Nazioni Unite e che obbligava
Indicava l'obbligo data l'illegalità di questo muro costruito suoi territori palestinesi dentro i Territori palestinesi non sulla linea verde assorbendone al momento intorno al dieci per cento ulteriore ovviamente oltre al resto e che ne indica indicando nella illegalità ne indicava anche la necessità di uno smantellamento tale smantellamento non è avvenuto
Il rapporto da molte argomentazioni vedrete anche se a chi avrà Foglia interesse penso che sia molto utile che la stampa dei via queste informazioni da molti valutazioni dati riflessioni anche sulla ruolo delle nazioni unite
In e degli stati ovviamente soprattutto di tutti coloro centocinquanta credo che dentro l'Assemblea delle Nazioni Unite votarono il parere della corte internazionale dell'Aia
Quindi questo è un suggerimento non vi sto a leggere ci sono moltissime dati appunto che sarebbe utile anche poter leggere ma qui siamo in tanti quindi non a dover parlare quindi non visto a leggere tutto quanto ci sono tredici capitoli citerei una cosa anzi sui quattordici capitoli citerei una cosa che mi sembra particolarmente importante
E che sarà oggetto anche della nostra manifestazione
E che è contenuto anche citato nell'appello iniziale ed è il carattere disastroso della crisi umanitaria per le popolazioni palestinesi Gaza dicevo già prima
E giurato ulteriormente dal blocco della striscia delle dei passaggi ma per tutta la popolazione palestinese dovuto all'embargo perché diventi embargo si tratta sono parole che vengono usate anche in questo documento delle Nazioni Unite sulla popolazione palestinese che è scattato al momento della risultato elettorale elettorale dei palestinesi all'inizio di quest'anno si tratta di una cosa molto grave l'embargo consiste veramente in un embargo vale a dire e cioè colpisce la popolazione
Perché non ci sono più i fondi che prima in primo luogo sono dovuti dal governo di Israele all'Autorità palestinese e che sono le i dazi diciamo che vengono raccolti e poi sono dovuti per un accordo esiste formale tra Israele Autorità palestinese
E poi alla sospensione di tutti i finanziamenti anche da parte della unione europea
è un caso e chiudo su questo come viene qui detto in questo rapporto eccitato da da questo relatore è un caso unico cioè una popolazione occupata si trova sotto embargo
Voi sapete che per il diritto internazionale la popolazione occupata le sue condizioni materiali sociali economiche di vita dovrebbero essere garantite
Ripeto contenzione di Ginevra dall'occupante ecco qui siamo in una cosa assolutamente all'opposto non solo queste non vengono garantite ma la comunità internazionale
A posto con questo blocco dei fondi dovuti all'Autorità nazionale palestinese a posto un embargo sulla popolazione ecco io credo che questo sia uno dei fatti più gravi
Di cui anche qui poco si parla magari si si fanno le polemiche si parla di tante altre greche che hanno a che fare con casa nostra credo e mi associo all'appello iniziale che faceva anche Flavio
Parlate di loro parlate di quelle popolazioni fatte parlare quelle popolazioni credo che sia il minimo dovuto a tutti coloro che effettivamente vogliono si battono credono che dobbiamo tutti impegnarci per la realizzazione di pace e giustizia in Medioriente
Grazie questo punto diciamo abbiamo tempi veramente molto stretti però anche se per due minuti diciamo vorrei dare la parola a una serie di persone tra cui comincerei innesto toni dell'olio di rappresentanza della manifestazione romana che si svolgerà il il diciotto di novembre appunto a a Roma però in contemporanea con la spesa su questa cosa per vedere le ho vendute all'evasione dalla manifestazione
Di che non è esattamente soltanto la manifestazione ma qualcosa di di di di al gruppo più profondo volessero laboratorio e che contro mafie
Sì poco poco fa se concluso l'incontro che settanta parenti di vittime di mafia guidate da dal presidente l'associazione da Luigi Ciotti
Hanno avuto appunto con il Presidente della Repubblica Napolitano testualmente Luigi Ciotti nel discorso che ha tenuto la presenza del del presidente dal capo dello Stato
Diceva
Non è un caso che contro mafia gli stati generali dell'antimafia si svolgono in questi giorni in contemporanea diceva
Con una manifestazione che vorrà accendere l'attenzione in Medioriente e che si svolgerà a Milano perché sono due facce diceva della stessa medaglia e allora a me preme semplicemente richiamare l'attenzione su un un documento che
Flavio Lotti e Luigi Ciotti appunto hanno firmato a a nome delle rispettive associazioni che trovate in cartella in cui ha questo carattere di interdipendenza inevitabile che c'è tra guerre e di tutti i tipi guerre cosiddette interne come appunto quelle contro la criminalità organizzata o quelle che la criminalità organizzata ha dichiarato alla gente onesta
Di questo Paese
E e le guerre più tradizionali
E e quindi un aspetto a mio avviso che va sottolineato a questo aggiungerei un altro un'altra considerazione ovvero che nessun tipo di impegno per la pace può essere credibile se fa distinzione tra vittime vicine e vittime lontane
è nel documento che vi citavo questo viene sottolineato e un'ultima considerazione ancora riguarda il diritto i diritti umani il diritto internazionale noi come libera sapete siamo molto impegnati in percorsi di educazione alla legalità
Che però diventano veri e propri do che percorsi educazione alla pace come anche la tavola diverse fa e che credibilità pensate che possa avere alla luce anche di un ragazzo di uno studente il declinare l'attenzione al rispetto delle norme quanto invece su ampia scala
A livello internazionale globale questo diritto viene considerato carta straccia ogni volta che non vengono rispettate le risoluzioni delle Nazioni Unite ogni volta che il i trattati rigidi di Ginevra e quant'altro le convenzioni non vengono rispettate quante così e così via ecco
In questo senso c'è davvero un percorso non un percorso comune ma è lo stesso percorso il medesimo percorso e allora
Per sottolineare anche questo nel corso della manifestazione di Milano ci sarà un intervento gli ordini di Luigi Ciotti da dalla manifestazione di Roma quindi da data da Roma e e così via ci sarà sarà sottolineato così molti del direttivo della tavola la pace parteciperanno poi gli altri due giorni perché appunto gli stati generali della bimba che si snodano appunto negli già nei giorni nelle giornate diciassette del diciotto del del diciannove e del diciannove di novembre
Mi fermo qui perché sono stime dalla Conferenza invece una conferenza stampa e idee gli hanno di trovate ritrovate a disposizione potere tra grazie da passerei dall'altro capo del tavolo rapidamente Raffaella Bolini dell'Arci
Milano arriveremo con
Dei palloncini neri
Con sopra una scritta bianca la scritta dice adesso esse Gaza sono la riproduzione il più possibile fedele delle migliaia di palloncini neri con su scritto SS Gaza che sono stati portati in piazza a Tel Aviv dai pacifisti israeliani durante la manifestazione grandissima
Che il quattro novembre scorso ha ricordato gli undici anni dell'assassino di Rabin
Non è un caso il fatto che abbiamo scelto un simbolo israeliano per denunciare un'emergenza palestinese vogliamo sottolineare che salvare la Palestina e chiedere un impegno forte della comunità internazionale affinché si realizzi in tempi certi e sicuri la costruzione di uno Stato palestinese indipendente che vive a fianco a fianco di Israele non è farsi solo gli interessi della Palestina
E farsi solo i giustissimi interessi diciamo di un popolo occupato è farsi gli interessi di Israele e farsi gli interessi di tutti noi
Se la questione nazionale palestinese sparisce come rischia di sparire affogata nel grande mare del radicalismo islamico
Quale pace ci sarà per Israele quale sicurezza si può pensare per Israele quale futuro si può pensare per Israele
Il grido d'allarme lanciato da tanti compreso dal nostro ministro degli esteri che ultimamente ha detto appunto che se non si riesce ad arrivare alla costruzione di uno Stato palestinese in tempi brevissimi parla dell'anno prossimo
Il rischio che non si arrivi mai più alla pace è del tutto squadernato sul tavolo
è una questione che noi diciamo vogliamo sottolineare proprio con l'idea di che come diceva Flavio e come diceva anche Alessandra
Non stiamo parlando della logica dei contendenti stiamo parlando dell'interesse generale
Noi che viviamo conficcati dentro al Mediterraneo e quindi come dire sulla linea di confine più grande e più pericolosa dello scontro di civiltà che in questi anni si è andato costruendo
Non facciamo diciamo un atto di generosità a fare questa manifestazione facciamo gli interessi del nostro futuro ci sto cioè lo spazio perché la comunità internazionale intervenga c'è lo spazio la sonora la sonora sconfitta elettorale di Bush nelle due elezioni di mid term aperto uno spazio enorme ha una politica estera alternativa alla la guerra permanente che in questi anni ha dominato il mondo la scomparsa dalla scena italiana
Di uno dei leader più
Succubi alla polizia della guerra permanente di Bush
Un altro spazio possibile l'ha dimostrato il Libano in questi in questa estate dove
S con un'iniziativa autonoma dell'Italia che è stata la pace Valli diventare come dire multilaterale cioè di spostare l'Europa e di rimettere in campo le Nazioni Unite
Si è riusciti per la prima volta dopo anni in Medioriente a rimettere al centro una cosa semplicissima il diritto internazionale
è stata la cosa che è stata stralciata stravolta in tutti questi anni
Quindi basta semplicemente decidere di ancorare la nostra rotta al diritto internazionale e cercare di porsi a capo di uno schieramento di forze credo che ce ne sono tante che ne avrebbero voglia nel mondo
Che non vedono l'ora di aver qualcuno in qualche maniera faccia da sfondamento per una politica diversa in Medioriente
E Graziella Raffaella Gianfranco Benzi della CGIL sì io
Posso parlare anche a nome atto della Cig alla CIGS che non è presente perché impegnato altrove
E quindi assicurare confermare insomma l'impegno che si movimento sindacale italiano la CISL la CGIL in particolare che hanno sostenuto la piattaforme che sostengono la mobilitazione puntano ad esprimere in questa in questa occasione anche nella manifestazione stessa
Con la partecipazione alla cosa però che a me sembra più importante sottolineare dei temi sollevati dalla piattaforma ma di presidente
Dall'introduzione di Flavio perché noi abbiamo bisogno di uscire dai luoghi comuni su questa questione
Cioè ricostruire un senso comune che colga l'emergenza della quelle questione israelo palestinese oggi
Perché letti cemento la permanenza dei messaggi il disastro in infinito piano oggigiorno non si contano più appunto i morti non si conta più nulla ci si ripete questa cosa e ci si abitua
Si diventa indifferente di fatto impotenti soprattutto ecco ne vogliamo spezzare il circolo il circolo vizioso dall'impotenza in questa piazza
E questo circolo vizioso all'impotenza nasce da due condizioni particolari uno
Che la mobilitazione sia la più ampia possibile
Si comincia si ricomincia scusate la parola si ricomincia adesso ma non credo che noi potremmo limitarci a questa bisogna fare pressing bisogna apprezzare l'Unione europea le istituzioni internazionali chi ha la responsabilità parlava dell'ONU il il color platino io credo che sia fondamentale riprendere questi messaggi che hanno caratterizzato le nostre campagne in tutto questo periodo e questo è un compito della l'altro e costruire un un ricostruire un senso comune dell'emergenza
Della questione
Perché il senso comune c'è ma non c'è più il senso dall'emergenza e quindi ha bisogno che c'è di fare cose di farle alla svelta cioè non c'è più il tempo ecco io riprenderei un altro messaggio
Che immetteva applaude nella sua introduzione non c'è più tempo in questo senso della mobilitazione ci deve essere non è rituale in questo senso
C'è il problema di stringere eh pretendere pertanto che i due soggetti fondamentale con cui noi possiamo interloquire che sono ovviamente il Governo italiano l'Unione europea
Attraverso di esso l'Unione europea entrino saliranno sul pezzo e non siano l'ennesimo gioco del quartetto dei quintetti che analizzano sollecitano stimolano non è più sufficiente questo tipo di azione internazionale però credo che ci sia bisogno di efficacia nell'azione internazionale su questo versante perché se non c'è più tempo bisogna fare alla svelta
E questo mi sembra un messaggio che ne dovremo ribadire riconfermare nella nella piazza di Milano ma dico anche un'altra cosa ne dobbiamo fare ripartire la mobilitazione
L'attenzione c'era anche sapere che la manifestazione sconta anche al fatto che si riparte con la mobilitazione
Quindi non è appunto una ripetizione automatica che quindi bisogna rimotivare anche le persone a essere protagoniste la manifestazione ha successo se riesce a rimuovere l'attenzione e la sensibilità e la voglia di stare in campo delle persone su questo versante per questa non può essere generica ma va mirata su questo tema
Grazie Gianfranco Solana Tortora delle ACLI e noi non Rizzo ghiotti molto velocemente un elemento che finora non è stato certo allineato hanno parlato IRNA Stefano della del ruolo degli enti locali io vorrei sottolineare il ruolo non solo della società civile delle organizzazioni come siamo qui a livello nazionale
Ma in particolare della società civile e delle forze che saranno in campo a Milano sulla piazza milanese
Perché credo che sia un elemento molto importante del perché siano a Milano e del mondo in cui questa manifestazione cresciuta attorno ad una ad un territorio ad alcuna delle forze e delle esperienze
E che non sono semplicemente un contenitore di una manifestazione nazionale nessuno dei soggetti di questa manifestazione nazionale con la loro esperienza con la loro pratica di pace che stanno facendo su quel territorio
Una pratica di pace che non è soltanto legata naturalmente alla questione
Nel Medio Oriente ma che è legata anche in modo profondo questa questione
Hanno delle esperienze specifiche di dialogo di lavoro e di di gemellaggio di cooperazione internazionale che non nascono oggi che non sono improvvisati ci sono anni di lavoro dietro
A me di tessitura di rapporti anche sul piano interculturale e interreligioso io queste cose voglio sottolineare in maniera in maniera particolare e questo credo che l'avere individuato Milano come luogo non è una cosa
Non è una cosa casuale
Anche questo luogo che in fondo è quello che diceva adesso Gianfranco Benzi
E il fondo un e il l'uomo più continentali vicino all'Europa di questa nostra Italia che si protende nel Mediterraneo vuole avere proprio questo significato simbolico di ponte verso l'Europa verso le istituzioni europee
E questo io vorrei proprio lui sottolineare ancora una volta l'appello che faceva Flavio
E e di prego di di su questo di farvi moltiplicatori di questo non vogliano che le informazioni parli i noi e interne le polemiche l'informazione se vuole fare fino in fondo il suo mestiere vede parlare dell'oggetto e delle emergenze che sono
Grazie Maurizio Gubbiotti della Legambiente
Veramente solo due flash e uno che che richiama alla conferenza stampa che ci ha preceduto cioè è come dire non casualmente abbiamo anche voluto unire la conferenza stampa che lancia quest'iniziativa di Milano con la conferenza stampa che la preceduta e che ha presentato gli stati generali della cooperazione che si terranno a Roma la settimana successiva
E cioè perché credo in questa abbiamo credo abbiano fatto bene perché credo
Che davvero siamo ride di discutendo diciamo delle cose da fare per costruire pace nel mondo e la seconda che molto collegata a questa è l'aspetto che l'appuntamento di Milano che la manifestazione Milano porta con sé che è legato alle tantissime cose dette
Fino ad ora che è presente nella piattaforma e che riguarda le cose davvero che oggi possiamo fare ma che non possiamo fare cioè che possiamo fare non solo noi ma quelle norme popolo delle bandiere di pace del mondo
Di chi vuole costruire pace nel mondo che può davvero ritrovare con l'appuntamento di Milano uno slancio molto forte
Grazie Maurizio io le fate voi si stanno raggiungendo anche i parlamentari con i quali avremo adesso diciamo conclusioni questa conferenza stampa in una riunione di lavoro e però mi fa piacere che di concludere questa nostra incontro stampa
Dando la parola Erix all'Herno che inviato corrispondente di Repubblica di Messaggero scusate del Messaggero a Gerusalemme
E che è stato con noi anche il ventisei di agosto a ad Assisi
Né in quella manifestazione per la pace che di fatto ha ha avviato il cammino che ci ha portato qui e a Milano seppure per un breve testimonianza sono feriti dalla parola Eric
Presidente Società
Mai come in questo momento
Dire che non si
Va rischia di esserne assorbe
Che potrebbe scoppia
Ed è questo il motivo per cui
Un episodio
Bastardo del Park
E forse dei nostri politici
Al di fuori delle polemiche
Tipi su quale tipo di malintesi
Siamo di fronte a una
Del resto non l'ho mai visto
Delneri Oreste da
Da molti anni ormai da quando
Grazie no grazie grazie arricchendo i stiamo
Chiedendo al a ai giornalisti di essere parte attiva sempre di più anche nel lavoro importantissimo che stiamo cercando di fare in Italia e non importante perché lo facciamo non è importantissimo perché deve aiutarci
A riaprire tutti insieme gli occhi di fronte a questa a questa realtà quindi grazie per il contributo continuo che che ci dai A nome tuo ringrazio anche tutti i corrispondenti delle diverse testate e i diversi giornalisti che hanno sottoscritto l'appello che appunto con il loro lavoro attento aderente alla realtà insomma ci aiutano anche noi a capire che cosa è meglio fare ciascuno di noi
Vorrei concludere la conferenza stampa dicendo che su mi hanno comunicato siamo già arrivati a quasi quattrocento
Adesioni tra queste c'è anche la visione di noia
Diciamo il piacere di dei nomadi anche altri artisti donne e uomini della cultura hanno assicurato la loro partecipazione alla manifestazione di Milano speriamo che crescano anche nelle prossime nelle prossime ore sì se ci sono delle domande sì ci sono delle domande
Credo che abbiamo detto tante cose quindi penso che ci sia ci sia in in grande il materiale in grande abbondanza
Un giornalista per una
Se speriamo lavora
No la fischiavano lavora io non l'acquisiamo la Moratti no se viene la Moratti nulla rischiamo anzi siamo contenti
Le chiederemmo di di divenire ed impegnarsi a fare qualche cosa anche il giorno dopo come abbiamo detto Milano non è il punto di arrivo ma il punto di partenza
Di un impegno che deve essere molto più energico e deciso di quanto non ci state fino ad ora
Quindi vi ringraziamo ancora e domani cercheremo di recuperare anche grazie al vostro aiuto
Con i colleghi delle agenzie della carta stampata
Grazie ancora in buon lavoro
Nel frattempo donne veduto tutti parlamentare qualche minuto solo per scioglie le fila riprendiamo subito al nostro lavoro
Onorevole
Sì
Aumentano
Ma