La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 19 minuti.
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Un giorno gli ascoltatori di radio radicale giovedì diciotto gennaio questo l'appuntamento con la rassegna dalla stampa internazionale a cura David Carretta l'apertura oggi ci occuperemo di Medioriente in particolare
Di Iran lo faremo
Con il quotidiano francese nel mondo in un articolo di Natalino nonché ed a proposito del nucleare
Tira Miano americani europei si contrappongono sulla messa in opera delle sanzioni contro Teheran il titolo
Per contro e questo è un altro pezzo del quotidiano nel mondo otto Paesi arabi sono al fianco degli Stati Uniti contro l'Iran in riferimento in particolare
Alla nuova strategia americana per l'Iraq a questo proposito vi proporremo anche un editoriale dal Washington post di ieri secondo cui l'Amministrazione Bush si è un po'persa in Medio Oriente perché no ha diviso la Regione in estremisti e moderati e c'è da chiedersi da che parte stanno i dittatori
Parleremo poi di altre questioni d'attualità per esempio la sempre più probabile candidatura di Barack Obama per le elezioni presidenziali americane del due mila e otto che leggeremo la cronaca dal Financial Times un'analisi dal Washington post ci occuperemo di Russia con un aggiornamento del caso Litvinenko le autorità russe ostacolano le indagini di Scotland Yard sulla morte dell'ex spia russa secondo il quotidiano britannico Times mentre Davide Massimo vi proporremo un reportage a proposito della caccia contro i caucasici i turni stranieri originari del Caucaso
Caccia che è stata rilanciata da Mosca in particolare dal presidente russo Vladimir Putin in chiusura parleremo anche di Darfur ieri
Finiamo pubblicava un articolo secondo cui lesi London continua esitare alle porte di questa provincia occidentale del Sudan dove è in corso un genocidio ma partiamo dal Medioriente l'attenzione della stampa internazionale era il Rinci entrata sull'Iraq e in particolare su un rapporto delle Nazioni Unite secondo cui il numero di civili morti nel due mila e sei arrivato a trentaquattro mila il rapporto arrivato anche nel giorno in cui tre attentati hanno ucciso più di novanta persone a Baghdad le affinità Berto nonché la violenza probabilmente continuerà in assenza di un sistema di giustizia funzionante
Il rapporto sottolinea il problema della sicurezza cui si trovano confrontati militari americani al governo iracheno nel momento in cui preparano una nuova strategia che fa della protezione dei civili la priorità dello sforzo di Kwei Erra
Quella nuova strategia americana non non non mira soltanto alla stabilizzazione dell'Iraq a quanto pare c'è anche l'Iran ne parlano diversi
Giornali
Noi vogliamo partire da le monte un articolo di Natalino invece del nucleare iraniano americani europei si contrapponga no sull'implementazione delle sanzioni contro Teheran questo il titolo scrive il giornale francese
Forti tensioni oppongono gli Stati Uniti e gli europei in particolare la Francia sulla questione dell'implementazione della risoluzione mille settecentotrentasette del Consiglio di sicurezza dell'ONU portata ventitré dicembre scorso che impone per la prima volta sanzioni contro l'Iran in ragione della proseguimento delle sue attività nucleari
L'Amministrazione americana intende dare un'interpretazione più ampia possibile a questo testo con l'obiettivo di accrescere la pressione sul regime iraniano
In particolare limitando le transazioni finanziarie con l'Iran mentre gli europei favoriscono un approccio più restrittivo con l'obiettivo di preservare le possibilità di una soluzione
Diplomatica della crisi con Teheran questi disaccordi sull'implementazione di un testo dell'ONU si aggiungono un profondo scontento americano sul modo in cui la risoluzione mille settecentotrentasette è stata negoziata in dicembre
Un finto non considera che gli europei sono andati troppo lontani nella loro preoccupazione di assicurarsi sostegno di Russia e Cina Russia e Cina che si opponevano misure severe contro l'Iran per preservare i loro interessi economici del Paese
Risoluzione mille settecentotrentasette è stata votata all'unanimità dal Consiglio di sicurezza
Ciò anche con l'appoggio di russi e cinesi per i francesi si tratta di un successo diplomatico mentre Washington ha ritiene che il prezzo da pagare sia stato troppo elevato una di Luis azione delle sanzioni
I satelliti hanno fatto passare il messaggio diplomatici europei che questo stato di fatto potrebbe minacciare l'insieme del processo iniziato dal febbraio due mila e sei al consiglio di sicurezza sul dossier iraniano
O il finto in particolare ha fatto sapere che in futuro la diplomazia americana vuole negoziare solo in seno al gruppo
P tre cioè i tre membri permanenti occidentali del Consiglio di Sicurezza Stati Uniti rinvenute Francia senza badare dunque il consenso russo la questione sapere se in queste condizioni una seconda risoluzione potrà essere votata in caso di proseguimento delle attività nucleari iraniane gli Stati Uniti hanno parallelamente aumentato la loro pressione affinché gli europei accettano un dio entrare in una logica di coalizione dei volenterosi
Decidendo sanzioni contro l'Iran fuori dal quadro dell'ONU si tratta di un processo che il francese Jacques Chirac rifiuta
Così come Chirac si oppone a un'interpretazione ampia della risoluzione diciassette tra il mille settecentotrentasette i diplomatici francesi procede con i Montano detto agli americani che la nozione di una coalizione dei volenterosi metterebbe ancor più in pericolo il voto di una seconda
Risoluzione all'ONU sull'Iran il Consiglio di Sicurezza lanciato il terranno ultimatum i sessanta giorni cioè fino a fine febbraio per sospendere le sue attività di arricchimento dell'uranio una volta scaduto questo ultimatum
Il Consiglio di sicurezza deve adottare ogni altra misura necessaria basata sull'articolo quarantuno capitolo sesto dalla Carta dell'Onu che autorizza sanzioni ma non un'azione militare contro terra così dunque le monde sulle nuove divisioni tra Europan e Stati Uniti chi sta nato la parte di Washington invece un gruppo di Paesi arabi ne parla sempre nel mondo in un articolo di Mouna in otto Paesi arabi al fianco degli Stati Uniti contro l'Iran
Anche se non è stato nominato l'Iran principale è stato preso di mira dall'appello lanciato dagli Stati Uniti
E da otto Paesi arabi alla non Gerenzano e gli affari interni iracheno questo appello ricorda al mondo è stato lanciato al termine di una riunione in Kuwait riunione tra il segretario di Stato americano Condoleezza Rice i capi della diplomazia del gruppo detto sei più due cioè le sei monarchie petrolifere del Consiglio di cooperazione del Golfo più Egitto e Giordania
Rai sarà venuta sulle citare il loro sostegno il loro contributo per la messa in opera della nuova strategia americana in Iraq secondo tutti i partecipanti ingerenze iraniane un fattore importante destabilizzazione
La volontà espressa in un comunicato comune di sottrarre l'Iraq agli scontri tra potenze regionali internazionali traduce la preoccupazione degli Stati arabi di vedere questo Paese diventare il campo di battaglia prima vide già tutto il conflitto aperto tra Washington e Teheran
Conflitto scrive le Monde che riguarda tanto l'Iraq quanto il programma nucleare iraniano o il sostegno di Teheran agli hezbollah libanesi alla palestinese Hamas i Paesi arabi più particolarmente rese grandi mi sembra chiede il golfo tra cui lo ricordiamo l'Arabia Saudita
Sono presi tra l'incudine iraniana il martello americano questi Paesi sono tributari degli Stati Uniti per la loro sicurezza la loro difesa
Ma sono anche sottomessi alle pressioni della Repubblica islamica che gli hanno già messo in guardia contro un'alleanza con gli Stati Uniti diretta contro l'Iran il messaggio è stato trasmesso in tutti modi nelle ultime settimane
Ha parlato martedì sera al presidente ma montato una nicchia diciate che ha detto gli Stati della regione sono tutti musulmani e tutti i musulmani devono più che mai solidarizzare si per far fronte agli americani che sono occupanti
E tentano di seminare la discordia per giustificare la loro presenza ma la dichiarazione di Ahmadinejad una pallida copia delle dure parole usate a fine dicembre dall'Ayatollah Ali Khamenei la guida della Repubblica islamica in un messaggio ai pellegrini iraniani
In occasione del pellegrinaggio musulmano aveva qualificato come mercenari criminali tutti quelli che si alleano gli americani contro gli Hezbollah libanesi palestinesi di Hamas
Il governo iracheno o ancora quelli che si allarmano del pericolo di un'influenza
Uscita l'espressione nella regione si tratta di un all'elusione assume Abdallah di Giordania spiega nel mondo
Il sei più due Paesi a schiacciante maggioranza sunnita hanno approvato gli obiettivi della nuova strategia americani in Iraq sottolineando al contempo che la messa in opera di questa strategia spetta agli iracheni
è un modo secondo le Monde per esprimere perplessità sulla volontà del primo ministro citerà Canon Uri Al Maliki
Di reprimere le milizie sciite di operare per la riconciliazione nazionale di associare i sunniti alla definizione del futuro del loro Paese in altre parole
Mettere di esprimere perplessità sulla sua volontà di fare il gioco dell'Iran così così dunque le Monde abbiamo visto che dietro la nuova strategia americana per l'Iraq c'è anche una apparente nuova strategia per tutta la Regione di questo si occupa il Washington post nel suo primo editoriale di ieri dal titolo perduti in Medioriente l'Amministrazione Bush ha diviso la Regione gli estremisti e moderati
C'è da chiedersi da che parte stare non chi dittatori scrive il posti il tour del segretario di Stato americano Condoleezza Rice in Medioriente l'obiettivo di sfruttare le opportunità che si sono venute a creare con quello che lei considera un nuova divisione nella regione divisione tra gli estremisti e gli stati tradizionali da una parte spiega Rice
Ci sono Iran hezbollah Hamas e si gli estremisti
Dall'altra ci sono i cosiddetti Stati arabi moderati l'Arabia Saudita la Giordania ed Egitto gli stati del Golfo Rice aggiunger posta sta cercando di consolidare un'alleanza dei moderati contro l'Iran
E a favore della politica americana in Iraq per fare questo Segretario di Stato sta conducendo uno sforzo di alto profilo per ravvivare il processo di pace israelo palestinese nonostante la situazione sfavorevole nella regione
E questo perché gli stati arabi moderati vorrebbero vedere una soluzione subito anche per questo conflitto
La nuova strategia spiega una serie di svolte nella politica americana che altrimenti sarebbero sconcertanti secondo il Washington post
Oltre impegnarsi nel processo di pace cosa che si era rifiutata di fare negli ultimi sei anni l'amministrazione Bush ha deciso di versare novantotto milioni di dollari alle forze di sicurezza palestinesi
Le stesse forze che aveva giustamente condannato in passato per la corruzione il coinvolgimento nelle azioni terroristiche contro Israele
Queste forze di sicurezza non sono cambiate ma visto che sono leali al moderato presidente palestinese Mahmoud Abbas alias Abu Mazen e visto che servono a contrarre il potere degli estremisti di Hamas ora stanno dalla parte giusta secondo Rice
Stanno dalla parte giusta nella nuova linea di divisione tracciata dall'Amministrazione americana
La stessa cosa vale per anche per il presidente egiziano Hosni Mubarak un odioso dittatore ricorda al post che stava dalla parte sbagliata nella precedente divisione visione del Medioriente
Device secondo cui da una parte c'erano le forze pro democrazia dall'altra i difensori dello status quo illiberale
Per le sue passate visita al Cairo RAI si è scontrata con il ministro degli esteri di Mubarak sull'incarcerazione dividete l'opposizione democratica come Ayman Nour
E sulla mancata promessa di una riforma politica del paese lunedì invece Rice ha aperto la sua conferenza stampa al Cairo dichiarando che le relazioni con l'Egitto sono di importanza strategica e non c'è stata alcuna menzione per loro Murr o per la democrazia
Secondo il posto le preoccupazioni dell'amministrazione americana sull'Iran sono fondate
Oltre a sfidare le risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU sul suo programma nucleare
Io non la sta attaccando le forze gli interessi americani in Iraq e nel resto del Medioriente ed è vero che Gitto Arabia Saudita e altri Stati arabi condividono con gli Stati Uniti l'interesse di contenere era ma questo tentativo di dividere il Medioriente in due campi opposti e comunque sbagliato e pericoloso
Perché ignora le molte differenze che ci sono tra gli estremisti incluse le divisioni interne allo stesso Iran
Che potrebbero essere sfruttate da una politica estera più sottile voi perché la coalizione moderata degli alleati americani formata solo da Stati sunniti sta cercando di minacciare il governo sciita di Baghdad che si considera uno stretto alleato dell'Iran
E fu e poi perché il sostegno dei leader sunniti all'escalation americana a Baghdad ha una chiara motivazione settaria infide conclude il posto la nuova politica americana in Medioriente tradisce l'agenda della libertà che era stata promessa da Bush
E e per contro concede mano libera dittatori Boucher vai sanno detto decine di volte che è un grande scambio come questo in Medioriente simile a quello della guerra fredda avrebbe aiutato Al Qaeda rafforzato l'organizzazione terroristica
Che è stata fondata e guidata da sauditi e egiziani
Insomma nel suo zelo per contrarre un nemico ideologico l'amministrazione Bush ora rischia di ripetere vecchi ed errori
Così il Washington post nel suo primo editoriale
Di ieri saranno un però contenti gli europei almeno quelli che si sono sempre opposti alla cosiddetta Agenda neocon americana l'amministrazione Bush sembra sempre più europeizzare assi nella sua strategia politica in Medioriente
Passiamo ad altri temi rimaniamo in America vogliamo accennare alle elezioni presidenziali del due mila e otto sta prendendo corpo la candidatura di Barack Obama che il candide il l'esponente democratico afro americano coperto recentemente potrebbe diventare il primo presidente di colore della storia statunitense questa dedicata l'apertura del Financial Times di ieri Obama si avvicina alla corsa presidenziale carismatico senatore
Americano compie il primo passo verso la dichiarazione di candidatura
Scrive il quotidiano siti Barack Obama la stella nascente dalla politica americana ha sfidato Hillary Clinton annunciando di aver fatto il primo passo necessario la dichiarazione della sua candidatura presidenziale per il due mila otto
Il senatore democratico che è diventato una figura di rilievo nazionale dopo il suo discorso alla Convention democratica per incoronare John Kerry nel due mila e quattro
Annunciato la sua intenzione di candidarsi in un video sul suo sito web dicendo di voler rispondere al desiderio dell'America anni per un tipo diverso di politica Obama ricorda Fraktion Tami se il primo candidato potenziale di colore ad avere una vera possibilità di diventare presidente a questo proposito accenniamo sommamente a un'analisi The Washington post di ieri razza e sesso rendono las rendono storica la corsa dei democratici perché perché
Barack Obama e Hillary Clinton sono i due candidati più accreditati per la corsa democratica la Casa Bianca in caso di lezione sarebbe la prima volta sia per un afroamericano sia per un donna
Quanto agli altri quotidiani diciamo che quasi tutti sottolineano che la candidatura Obama ammette sostanzialmente in discussione la candidatura di Hillary Clinton per i democratici
Brevemente anche due segnalazioni sulla Russia il Times ieri facevano aggiornamento sul caso Litvinenko le autorità russe ostacolano le indagini di Scotland Yard sulla morte dell'ex spia
Perché perché il procuratore generale di Mosca vuole che si è concesso agli investigatori del Cremlino il permesso di interrogare i critici di Putin che vivono a Londra prima di consentire agli investigatori britannici che svolgevano il loro indagini a Mosca sul i soliti ricatti
Liberazione invece pubblicava un bell'articolo anche se drammatico su Mosca che rilancia la caccia agli stranieri del cow caso questo il titolo sui mercati si moltiplicano in controlli in vista dell'espulsione di venditori stranieri
L'obiettivo spiega tra l'altro leader Fassino e di passare da dieci milioni di immigrati illegali a sei milioni di immigrati legali
In sostanza di autorità sotto l'impulso personale del presidente Putin
Che ha ordinato di mettere ordine nei mercati e riservare il mercato del lavoro i cittadini russi vuole vietare tutti venditori stranieri sui mercati in moschea non solo ma in particolare gli originari del Caucaso e dell'AGEA e dell'Asia
Centrale l'obiettivo al primo gennaio due mila otto tutti venditori stranieri dovranno essere scomparsi e spiega
Ride evasione su questo ricorderete le iniziative dei radicali russi ci fu anche una bella fotografia pubblicata dal quotidiano francese le Monde in cui compariva un militante radicale arrestato dalle dalle forze di polizia russe proprio perché aveva manifestato contro questa politica xenofoba da parte di Mosca
Un'ultima segnalazione riguarda al Darfur un articolo pubblicato ieri dalla figlia Holloway esita alle porte del Darfur il dramma del Darfur ha contaminato tutta la regione
Dei ribelli hanno attaccato una città del centro Africa che serve da base alle agenzie umanitarie
Per distribuire vivere alle vittime del conflitto in Ciad insomma in qualche anno scrive il quotidiano conservatore francese il Darfur ai conflitti
Del Ciad tra il Ciad Sudan son diventati tutti nuovo centro di gravità dei conflitti africani
Ma allora non si continua a discutere sull'opportunità di inviare una forza ibrida con l'Unione africana per il mantenimento della pace intanto il genocidio continua
Abbiamo concluso David Carretta una buona giornata l'ascolto di radio radicale
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