Presentazione dei dati aggiornati su salari e produttività in Italia e in Europa per gli anni dal 2002 al 2007

Perfetto
Il com'è vedete
Nella linea ritardo siamo però puntualissimi alle undici come vi avevo detto
Presentiamo questa mattina
Aspettiamo un momento
Beh forse giornalisti
Scusate
E come fate miliardi
E sì forse con conviene
Gianni possiamo lasciare quei posti li ai giornalisti
Va bene tanto tanto ve li abbiamo integrati
Bellissimo dicevo possiamo
Iniziare
La pesante la presentazione dell'aggiornamento su salari
E produttività
Che ormai realizziamo
Dal due mila uno
Vi è stato fornito materiale di sintesi
Successivamente alle presentazioni vi verranno fornite anche le slide che comunque da
Dall'una si troveranno sul sito
Il tema in questione
Quello dei salari
Definito anche con la difficoltà
Che i salari
Oggi hanno
Viene affrontato
Che è della Cavalleria Rusticana
Arrivare
Per affrontato questa mattina
Con diverse presentazioni
Ha comunque collaborato
All'insieme di questo lavoro assieme a me Birindelli dall'Oliha
Riccardo Sanna Cristina lei ricco
E in più questa mattina
Oltre alla sintesi di questi lavori avremo anche l'intervento del professor tronchi
Nell'iniziare voglio solo ricordare che
L'IRES CGIL assieme a Guglielmo
Ha posto la questione salariale in Italia
Sin dalla presentazione del volume la politica dei redditi degli anni Novanta ed esattamente alla fine del due mila e due all'inizio del due mila tre
Vedremo poi anche nel corso la presentazione perché quell'anno e quel periodo è molto importante
Però oggi obiettivamente non può che farmi piacere che tale questione venga assunto
Da più parti e da fonti autorevolissime come Governatore la Banca d'Italia che giustamente ha rimarcato
I dati delle retribuzioni troppo basse in Italia
Noi
Concentreremo la prima presentazione proprio dal due mila due al due mila sette e scorrere molto veloce una serie di dati per arrivare al cuore del problema
Il primo dato
Che noi possiamo
Mette in evidenza e come l'inflazione dopo
Un periodo di calo negli ultimi tra il mese di sembra attestarsi in ogni attende anziane in rapporto soprattutto al prezzo del greggio e non solo destinata ad allinearsi nel due mila e sette mediamente attorno all'uno e nove
Ma probabilmente nel due mila otto l'inflazione tendenziale sarà di sicuro sopra quel dato il che
Pone da subito una serie di problemi relativi
Sia i consumi e sia la stessa inflazione programmata precedentemente prevista per quel
Per quell'anno
Come si può vedere anche i consumi hanno una dinamica abbastanza costante
Da periodi negativi precedenti alla situazione attuale
Ma come si può vedere prevalgono i consumi dei servizi piuttosto che in beni con le ovvie conseguenze sul piano di quelle che sono lenti condizioni materiali delle persone
Il terzo elemento che quel che attiene alle condizioni e famiglie sui debiti
Verifica come gradualmente l'indebitamento a medio lungo termine
Quindi vi compreso il fattore mutui e le ricadute seppur non ancora completamente misurante degli effetti diciamo americani pesa no sulla composizione del debito di famiglie italiane
Che cresce di sedici punti sul retro disponibile il che vuol dire che rispetto al due mila uno oggi metà del reddito disponibile va a pagare i debiti
Questo spiega ulteriormente diciamo la condizione della difficoltà della cosiddetta
Quarta settimana o la fine del mese
La cosa interessante abbiamo aggiornato
Quello che il potere d'acquisto dei redditi familiari sempre nel periodo due mila due due mila sette il dato si commenta da solo
E abbiamo una situazione in cui
E liberi professionisti
E non solo hanno una crescita del reddito disponibile di più pro di circa dodici mila euro
Impiegati operai una riduzione del loro reddito disponibile tra i tre mila e il due mila e cinquecento euro
Se noi andiamo da questo dato a confrontare la dinamica delle retribuzioni tra il novantatré e e il due mila sei
Noi possiamo notare che le retribuzioni contrattuali sono state sostanzialmente al passo
Con una l'inflazione derivante dall'indice dei prezzi al consumo
Se guardiamo la dinamica delle retribuzioni di fatto ci accorgiamo che usando l'inflazione effettiva cioè il depuratore sui consumi delle famiglie
Le retribuzioni di fatto sono
Sostanzialmente allineate uno zero due al di sopra il che significa
Che complessivamente nei quattordici anni le retribuzioni tengono il loro potere d'acquisto rispetto all'inflazione reale
In quella
Contrattuale in modo particolare in alcuni periodi
Scontano la difficoltà derivante lo vedremo dopo da inflazioni programmate troppo basse che hanno impedito il recupero del potere d'acquisto
Dei salari hanno prodotto un effetto trascinamento negativo ma in ogni caso
Misurando il potere d'acquisto le retribuzioni
Hanno ottenuto non hanno perso
Nel lungo periodo dei quattordici anni il problema vero lo vedremo riguarda in modo particolare l'ultimo periodo
Ma come potete vedere da questa dinamica le retribuzioni tengono il passo con l'inflazione nel lungo periodo ma non c'è sostanzialmente una redistribuzione al lavoro della ricchezza prodotta
Abbiamo voluto anche mettere in evidenza proprio in queste dinamiche tra politiche contrattuali e salari di fatto il rapporto anche tra il primo al secondo livello contrattuale
Abbiamo ripreso l'ultima indagine Banca d'Italia e rielaborata
Ora quel che emerge da questo dato in cui per esempio abbiamo realtà
Con un all'ottantotto per cento del salario nazionale sul contratto e l'undici e otto sulla retribuzione decentrata retribuzione decentrata di cui una parte quella contrattata e una parte a secondo le categorie
E quella
Che può essere gestita unilateralmente voi vedete un dato come quello delle industrie energetiche
Ed astratti IVE che effettivamente è molto basso e va ulteriormente verificato ma in parte dipende anche dal fatto che sono quelle che hanno i minimi nazionali tra i più alti in assoluto
In ogni caso il problema che emerge da qui come si può vedere ritorno al tema della mancata redistribuzione la ricchezza
Poiché il dato che emerge qui
Non è
E non è diciamo un dato solo linguistico non è un eccessivo speso del contratto nazionale ma è uno scarso peso della contrattazione decentrata e se della sua redistribuzione
Se noi facessimo e ci abbiamo provato un'operazione semplicemente di media aritmetica mantenendo invariato il peso del contratto e alzando progressivamente
La distribuzione la produttività noi ci accorgeremmo che così si aumenta
Il peso del rapporto con la produttività senza alterare assolutamente la dinamica della difesa del potere d'acquisto
Abbiamo voluto anche rendere evidente
E smontare una tesi troppo facile diciamo
Negli ultimi negli ultimi anni
Da un lato abbiam visto prima come le retribuzioni del pubblico impiego nei quattordici anni sono stati in linea con quelli dell'industria
In questo si vede come nel corso di trentacinque anni la forbice tra pubblici e privati non si è allargata a favore dei pubblici
Ma semmai pubblici hanno perso qualche punto i privati hanno recuperato qualche punto e giustamente si sono accorciate le distanze mettendo in evidenza una situazione
Più armoniosa tant'è che passano da una differenza nel mio novecentosettanta di circa ventun punti a una differenza nel nel due mila sei di circa tredici punti
Misurando il potere d'acquisto nei contratti
E nei salari di fatto tra il due mila e due al due mila sette qui si concentra quel problema di cui prima abbiamo evidenziato il dato medio
E cioè nelle retribuzioni contrattuali
Alla fine dei cinque anni due mila due due mila sette si riesce ad avere un segno positivo più uno ma solo grazie al fatto che dal due mila quattro due mila cinque due mila e sei
Le infrazioni utilizzati nei contratti sono stati inflazioni vicino a quella reale quindi l'inflazione programmata non è stata sostanzialmente più usata e ciò ha permesso un recupero almeno sul dato medio
Il calcolo che noi facciamo sul due mila sette è una stima dell'IRES poiché i dati Istat usciranno ovviamente nel marzo
Due mila otto
Qualche importante in questo dato sono le retribuzioni di fatto stavolta per evitare eventuali
Critiche o sbavature abbiamo usato sia le retribuzioni di fatto che quelle contabilità nazionale che quelle Horus
Continuità nazionale tengono dentro dirigenti e sommerso retribuzioni o rosso solo lavori di lavoratori dipendenti dell'industria del commercio e quant'altro
Come si vede la prima contabilità nazionale eh sostanzialmente di segno zero la seconda quello rosso rappresenta un meno zero virgola tre
Abbiamo immaginato il dato
Cumulato delle retribuzioni due mila e due due mila sette
Ecco che qui
Vedete riproposta una questione che abbiamo già evidenziato negli anni precedenti
Con una perdita molto rilevante tra il due mila e due e il due mila e trenta
In cui sostanzialmente
Si perdono cumulate vuol dire che le perdite avuto nel due mila e due lei trascinate quei del due mila e tre lei trascinate perdi lì
Circa l'ottanta per cento della perdita complessiva che Turi all'inizio alla fine dei cinque anni pari almeno mille duecento dieci euro che sommati alla mancata restituzione del fiscal drag gran
Produce una perdita complessiva di meno mille ottocentonovantasei cioè circa meno mille novecento euro ora vorrei dire affinché sia chiaro
Che e
I dati
Parlano da soli e non hanno bisogno di commenti
Ma a chi diciamo e proposto al governo della politica economica l'attuale Governo oggi
L'attuale opposizione ieri
Questi dati ci ricordano semplicemente
Che la perdita complessiva realizzata tra il due mila e due due mila e tre e due mila e quattro consegno a zero
A quel segno di una politica economica e di una politica fiscale che proprio nel due mila e due nel due mila e trenta vedeva inflazioni reali al due otto due e nove e inflazioni programmate all'uno e mezzo
Cioè la metà di inflazioni programmate di quella reale più i ritardi nei rinnovi contrattuali sono le cause che hanno determinato quella perdita secca ora può essere
Che gli italiani
Dimentichino o meno quali sono le condizioni da cui teniamo qualche noi vogliamo rendere evidente
E che i numeri tendono semplicemente a ricordare che le cause di questa perdita non stanno nella ultimo periodo ma sono cause più strutturate che si sono determinati in quel periodo e che si trascinano sin qui
Guardando anche il dato del fiscal drag grazie
Non l'abbiamo calcolato per il due mila e sette poi che
Le previsioni di inflazione si attestano all'uno e nove e quindi non superando il due non vi è un ricalcolo relativo al fiscal drag Gaia
Ma tanto quello
Dei cinque anni precedenti è rilevante di per sé
E in più abbiamo voluto misurare
L'impatto della restituzione fiscale nel due mila e sette che conferma anche una cosa che Guglielmo detto più volte che non abbiamo dimostrato con i dati
E cioè abbiamo messo in relazione una copia di lavoratori con due figli che ha ricevuto un beneficio di duecentottantacinque euro
Un lavoratore single che ha ricevuto un beneficio di sessanta euro all'anno nel due mila e sette
Abbiamo calcolato le addizionali regionali e comunali l'incremento medio che ha portato ogni persona ogni famiglia pagare qualcosa come centotrentasette euro
Chi ha ricevuto il beneficio di duecentottantacinque euro ha guadagnato centoquarantotto e
Chi aveva ricevuto il beneficio lavoratore singolare di sessanta euro ha avuto una perdita di settantasette euro confermando per questa via che l'operazione
Del complesso dalla manovra fiscale due mila e sette ha avuto una capacità di incidenza
Nelle famiglie con figli a carico mentre nel complesso comprendendo le addizionali ha prodotto una situazione in cui soprattutto alcune fasce sono state penalizzate
Il due mila sette come si chiude l'abbiamo in parte già detto si chiude meno bene del due mila e sei
Poiché avremo un'inflazione all'uno e nove
E le retribuzioni di fatto al due il che significa che con un punto di produttività che cresce anche nel due mila sette al lavoro sostanzialmente è andata neanche una briciola o andrà
Io spero che costano a queste nostre stime come dire possano essere riviste ma allo stato questo il dato
Abbiamo misurato il rapporto tra RIR delle retribuzione dei lavoratori dipendenti e dirigenti
Ora qui parliamo non dei Toppan meno Angera
Dei grandi Menè Jerry parliamo lo dei dirigenti con retribuzioni mediamente tra gli ottanta e cento mila euro
E si è misurato che il lavoratore dipendente ha avuto una crescita tra il due mila e due e il due mila e sette di un più tredici cioè sostanzialmente pari all'inflazione circa meno zero tre
I dirigenti hanno avuto una crescita di un più diciannove uno quindi sostanzialmente al netto dell'inflazione lavoro dipendente meno zero tre dirigenti più cinque virgola nove
Certo
Non sono commisurati lì
Ad altre retribuzioni paragonabili a milioni di euro ma di sicuro c'è un primo dato che il lavoro dipendente non ha avuto nessuna redistribuzione i dirigenti hanno avuto una parziale redistribuzione
Ma come sono andati i profitti
Per evitare sbavature si sono utilizzati i profitti netti per dipendente
Di un campione Mediobanca delle grandi imprese Mediobanca e delle grandi imprese industriali
Il dato che emerge è il seguente i profitti per dipendente dal novantacinque al due mila sei crescono di un più ottantanove virgola cinque per cento i salari dei lavoratori delle grandi industrie
Di un più quattro virgola otto è vero che i salari delle grandi industrie crescono più della media come comprensibile
Per la contrattazione che lì si svolge ma capite che non c'è nessun rapporto tra dinamica dei salari e dinamica dei profitti
Abbiamo lutto fare questa misurazione semplicemente per rendere evidente che sul piano della redistribuzione a ricchezza lavoro e capitale non sono andati allo stesso modo
E non sono andati allo stesso modo nelle grandi imprese Mediobanca con un più ottantanove nelle grandi imprese industriali Istat con un più sessantatré in tutte le imprese dell'industria con un più quindici in ogni caso
Il segno presenta questa caratteristica
Ciò che emerge da un lato abbiam visto profitti e dirigenti dall'altro rivediamo aggiornate le differenze sul lavoro la lavoratrice al Mezzogiorno
La lavoratrice donna lavoratori piccola impresa immigrato giovane che presentano cinque disuguaglianze che riaggiornate gli avevamo in parte già evidenziati anche nel periodo precedente
Anche lo stesso focus sui giovani
Mette in evidenza che siamo in condizione poi lo troverete sulle slide di giovani sotto i ventiquattro trent'anni che non superano gli ottocento euro
E
Così pure se andiamo andiamo ancora avanti andiamo ancora avanti
Ecco guardando soprattutto i differenziali di genere
Vediamo che circa il sessantatré virgola sette delle lavoratrici stanno sotto i mille euro al mese mentre per gli uomini sono il ventitré virgola nove che stanno sotto i mille euro
Anche nei gruppi professionali vediamo
Che gli operai
Non specializzati per il sessanta per cento sono sotto i mille euro
Così pure i tecnici per il sessantasei per cento sono sopra i mille cinque sono evidenze professionali evidenti abbiamo Toso solo teso a metterle in evidenza le dinamiche
Internazionali che poi approfondirà da Loya
Mettere in evidenza che la forbice
Effettivamente tra noi e gli altri Paesi è consistente
Si è realizzata in modo particolare in quegli anni che ricordavo prima in ogni caso
Il dato guardando alle retribuzioni orarie del due mila cinque due mila sei presenta una situazione nella quale
Un'ora tedesca pesa ventiquattro Euro
Un
Parliamo di retribuzioni orarie lorde di fatto un'ora francese circa sedici un'ora italiana circa quattordici
La differenza tra noi e l'ora tedesca e di circa un quaranta per cento
I confronti sulla produttività
Mettono in evidenza che la dinamica salariale è determinata anche da una dinamica della produttività che ci vede
In difficoltà in Europa rispetto agli altri Paesi ma quel che è interessante vedere
è che affrontando l'ossatura della media impresa
La produttività italiana tra il due mila e due due mila e quattro il periodo di crisi più grande è più alta di Germania Spagna Francia e Regno Unito
Ma possiamo vedere che le retribuzioni
Sempre in questa impresa e tra i cinquanta e duecentocinquanta detti a parità sostanzialmente di produttività le retribuzioni italiane sono sopra solo quelle spagnole
Mentre hanno una differenza rispetto a quelle inglese tedesche francesi
Che sono sostanzialmente
Evidenti ovviamente qui la spiegazione
La fornirà da Loya poiché il limite principale e quello delle piccolissime impresa e nelle nostre realtà andiamo avanti superando anche questa dove è andata la produttività
Su circa sedici virgola sette punti reali
L'ottantasette per cento cioè quattordici virgola cinque andata all'impresa due virgola due pari al tredici per cento è andata al lavoro
Questa è la produttività reale non produttività nominale e di Consip di conseguenza è ricchezza reale che statale distribuita in gran parte al mondo delle imprese
Se si guarda il dato successivo si capisce come stimando soprattutto la produttività tra il due mila sei al due mila dieci
Che guardando all'industria
Si può prevedere un più sei virgola cinque ecco dovremmo immaginare
Per poter riprendere quella perdita avuta nel periodo precedente e anche rispetto agli altri Paesi
Che quei sei punti e mezzo di produttività nei prossimi quattro anni dovrebbero sostanzialmente andare al lavoro fermo restando
Gli investimenti in formazione ricerca e innovazione
è evidente e siamo alla fine che parlando di produttività il Protocollo sul Welfare cita sostanzialmente una mano e la dalle parti sociali
Aiuta l'obiettivo di allargare l'aria della contrattazione sulla produttività in aziende nei distretti
Abolizione a contribuzione aggiuntiva spot sugli straordinari che andrebbe ora trasformata in maggiorazione da dare ai lavoratori
Può operare anche con la detassazione del premio di risultato su cui vengono stanziati centocinquanta milioni di euro e che andrà approfondita quel che a me appare chiaro
Proprio ricordando le cose che ho detto prima e che questo accordo ci consente di allargare estendere espandere la contrattazione di secondo livello perché c'è bisogno di redistribuire più produttività al lavoro
Che cosa serve per affrontarla la questione salariale e una nuova politica dei redditi
Secondo me serve che da qui in avanti retribuzioni crescano al passo con l'inflazione effettiva e la produttività
Che si chiudano i contratti oggi aperti che coinvolgono otto milioni di persone e si chiudono i contratti in futuro nei tempi naturali cioè normalmente entro le scadenze estendendo la contrazione di secondo livello
Serve un patto per la produttività per redistribuire nei prossimi anni una quota rilevante della produttività del lavoro e i salari e il resto concordato innovazione ricerca serve un patto fiscale
Per realizzare una riduzione della pressione fiscale grazie anche alla lotta all'evasione riducendo sostanzialmente la quota di pressione fiscale sul lavoro
Ciò può voler dire che effettivamente il fisco assolve ad una funzione redistributiva
L'impegno comune contro l'evasione consente che ogni punto che si recupera venga in parte ripartito anche al lavoro oltre che al sostegno alla cittadinanza sociale
Serve una politica dei redditi che arrivi fino a livello locale per affrontare anche i problemi dei prezzi delle tariffe oltre che del welfare e delle addizionali locali queste sono sostanzialmente diciamo le grandi linee
Della questione salariale che noi abbiamo
Predisposto darei ora la parola a Lorenzo Birindelli affinché in dieci dieci quindici minuti riesca a farlo
Ora ci siamo dati per tutti dieci quindici minuti quindi alle dodici e un quarto circa dovremmo dare la parola la parola Guglielmo
Sarò anche rientrato anche meno
Perché
Per situare un attimo il mio intervento rispetto alle molte cose dette D'Agostino
Io è un di cui cioè io vedo solamente pratiche l'aspetto distributivo quasi nel rapporto tra le retribuzioni lorde e il prodotto lordo il valore aggiunto
Nel caso delle presentazioni da così abbiamo visto con in particolare la cosa importante invece radio disponibile netto come dicono gli inglesi applauso in costruzione dopo
Dopo il costo del del mutuo dell'affitto e o del bollette che abbiamo visto la disponibile e che li problema cioè io
Questa cosa non si vede molto bene perché l'aspetto fiscale dell'IRPEF nel mio caso dell'IRES nel mio caso non venire anzi nel mio caso non si vede quindi se possiamo andare avanti con
Con le prime con le prime tabelle più vicino
Procede verso le cose allora il primo dato di quadro e la caduta tendenziale tasso di crescita
Non so se c'entra con Carlo Marx ma comunque mi per l'Italia è un dato strutturale che attraversa
Tre decenni tranne una piccola eccezione del periodo so della salute azione
A fronte di questo calo della crescita l'occupazione ha avuto invece un andamento dopo la botta dell'inizio degli anni Novanta positivo di conseguenza per un fatto poi pronti posso specificherà meglio avanzo per un fatto algebrico la produttività a prezzi costanti del lavoro è zero
Cioè nell'ultimo periodo diventa zero e che a fronte di una crescita molto modesto l'occupazione continua cresce
Ora per non ci sono o non non ha prodotto tabelle per non
Qui c'è un grosso fatto che ha attraversato l'economia italiana negli ultimi e l'ingresso di un milione e mezzo quanto sia di donne nel mercato del lavoro
Questo c'è una diciamo fattori relativi demografici culturali l'immigrazione determina un aumento di
Dell'offerta di lavoro e in presenza di una crescita per altri motivi che rimane modesta se passiamo la tabella successiva
I dati sono questa volta declinati per quanto riguarda l'occupazione dipendente totale il PIL per unità di lavoro a prezzi costanti
L'aspetto
Qui c'è un dato che non mi convince
Va bene c'è una lapide ripetizione di una
No no no no c'è chiaramente una riga con un con un dato che non
Che non è quello che doveva venire per cui comunque qui le cose importanti che sono
Ecco queste ecco sono apprezzi a prezzi correnti quindi bene
No
Va bene sentire passa quella successiva che è meglio
In questo caso invece abbiamo le retribuzioni ma con poche dico due vedremo poi l'effetto sulla distribuzione sulla distribuzione del reddito come ha detto Agostino le retribuzioni contrattuali
Sostanzialmente retribuzioni tengono il dato dell'inflazione se si esclude la perdita del periodo novantatré novantacinque questa perdita diciamo si rifletterà impatta sul dato complessivo in realtà negli al periodo del periodo
Successiva novantacinque le retribuzioni recuperano quanto è una perso nel
Nel triennio
E qui dentro in diciamo in un altro elemento che
La il diciamo questa cosa un po'complicata che il l'inflazione c'è l'inflazione e spetta che cosa Agostino usato del fattore dei consumi
E i e abbiamo anche l'indice dei prezzi al consumo ma questi dati non coincidono con la dall'inflazione dell'impresa e l'inflazione del valore aggiunto
Per cui è possibile che di fronte a una crescita a di una crea retribuzioni che seguono appena il tasso di inflazione dei prezzi al consumo si determina distribuzione del reddito a favore del lavoro
Se passiamo la tabella successiva questo concetto è ripreso
In questo in questo in questo in questo gran questa tabella in cui la mettiamo a confronto appunto il diventi diversi diversi dei fattori
Quindi e come si può vedere in alcuni periodi Illy livelli l'indicatore del PD è stato più elevato in altri
In altri invece è stato più basso dell'indice di prezzi al consumo questo anche in ragione della Regione e anche del cambiamento e ragioni di scambio di pericoli Alida svalutato i prezzi al consumo hanno avuto una dinamica maggiore dei prezzi
Del del sistema produttivo italiano si andiamo avanti questo è il dato diciamo di vedi il punto d'arrivo c'è le retribuzioni la quota delle retribuzioni lorde sul prodotto che e che è calata fortemente nel periodo
Con una crescono una con la RAI alcuna minore minor Calongo esclusi così scusiamo dire nell'ultima parte degli anni dall'inizio di aprile nel due mila
In ragione appunto di una produttività molto bassa e di invece una quindi retribuzioni che seguivano il il il dato dei del del dei dei dei dei prezzi quindi sostanzialmente
Una Min uno minor cala di questa quota come vediamo quello che è l'elemento di crescita in che spiega anche giustifica come dire l'azione del Governo dal punto di vista del
Della diminuzione del del del cuneo contributivo e che dalla la vedo davvero mento più che profitti in questo dato e dato dalla mentore imposte indirette più i contributi sociali che la quota del PIL che aumenta la coda che cresce di più
Dall'ottantadue al due mila sei
Se procediamo ancora
Ho fatto mio totale fare queste sono e i dati che abbiamo già visto per quanto riguarda il confronto tra i settori cioè il primo e il dopo rispetto al nuovo al vecchio sistema di relazioni industriali in cui si vede che lo scostamento tra i settori
Come come dato generale tra gli andamenti di settore in termini reali retributivi e diminuito quindi diciamo uno degli affetti del nuovo sistema relazioni industriali e questo della della mi comincio il diciamo maggiore equità maggiore coerenza degli andamenti retributivi
Nei diversi settori se passiamo adesso alle ultime rapidamente alle ultime
Alle ultime tabelle che sono dedicate l'industria in senso stretto
Che ho preso come come se può tornare un attimo indietro perché diciamo gli andamenti distributivi c'è rapporto fra capitale lavoro ritrae alla restituzione della Capitale lavoro sono più chiari più leggibili che per l'intero delle per l'insieme dell'economia
E a ed anche diciamo questo settore ha un valore paradigmatico questo comparto valore paradigma cattolico per quanto riguarda il sistema di relazioni industriali quindi possiamo andare avanti
Qui abbiamo il rapporto tra la crescita a prezzi costanti la crescita dell'occupazione in cui appunto evidente il peggioramento della dell'andamento e la crescita negli ultimi negli ultimi anni affronti Pantaneto l'occupazione
Che invece e tutto sommato in meno in flessione rispetto alla alla alla al periodo precedente si tratta di dati medi
Questo dato poco se andiamo avanti
Questo diciamo riguarda la distribuzione come la produttività anzi diversi dire ripartisce fra la produttività a prezzi costanti e l'effetto di prezzo la cosa di cui parlavo prima
E il rapporto tra la produttività e le retribuzioni l'andamento delle retribuzioni come si vede nell'ultimo questo siamo ragionando a prezzi correnti cioè dove le imprese Foffano i loro profitti non a prezzi costanti
Come si può vedere nell'ultimo periodo la produttività addirittura del lavoro diventa negativa anche se e in ogni caso le retribuzioni hanno un inganno un andamento legato sostanzialmente all'inflazione d'altra parte meno
Meno difficile fare quindi
Abbiamo un dato un po'diciamo assolutamente in controtendenza rispetto per i precedenti in cui la produttività cresceva molto di più delle retribuzioni e si originava quella massiccia distribuzione profitti che abbiamo visto in precedenza
Se adesso abbiamo dove dove dove andava la produttività questi sono i dati retributivi prendo un po'diverso da quello visto D'Agostino
E sono però insomma i dati sono assolutamente coerente che sono gli andamenti nell'industria in senso stretto delle retribuzioni atti in termini nominali cioè non ci sono interventi per deflazionare le tali tributi sole contrattuali
Quelli dell'insieme dell'economia incluso sommerso i dirigenti che le cose di cui parlava Agostino i regolari censori lavoratori privati esclusi dirigente le grandi imprese
Come si va a vedere il dato delle grandi imprese non è in questo periodo non dimostra non prendiamo dal novantacinque che diciamo il minimo storico delle retribuzioni
A non dimostra una grande interesse diversità da quello medio cioè non ci sono elementi o meglio
Nell'in grande industria i fattori di composizioni vero determinato un diciamo
Un peggioramento se così si può dire dalla composizione la forza lavoro e anche più che altro il punto nove che ha visto lavoratori sostituire lavoratori a redditi medio-alti con lavoratori giovani redditi molto
Molto più bassi a ha fatto sì che il dato Gelmetti o fosse esattamente come quello dell'intera economia
Se andiamo avanti invece chi produce per quanto riguarda i profitti no nel senso che le grandi e medie imprese hanno avuto una performances anche sul primo maggio il margine operativo lordo cioè
Sul valore aggiunto cioè il sarebbe la quota che va i propri profitti profili in termini lordi
è cresciuto decisamente nelle negli anni continuano a cresce anche negli anni due mila per l'insieme delle quote del De indusse senso stretto questo non è successo quindi e mi ricollego alle cose che poi dirà Giuseppe
La diffida diversità dimensionale già confondono un ruolo strategico cioè
Il dato medio appunto risente del dal peso dalla percentuale di piccolissime imprese che determina come dire un un abbassamento mentre negli indicatori mentre delle grandi imprese come si vede le cose non sono andate poi così male
Se andiamo avanti c'è un'ulteriore selezionando i profitti netti al netto dell'imposizione
Fiscale al netto degli ammortamenti in questo caso il dato che è ancora più consistente c'è la ripresa dei profitti delle grandi imprese
Confronta sì sì la si può confrontare con ha invece una dinamica delle retribuzioni ca non ha avuto ha fatto neanche lì questo tipo di di dinamica grazie
Bene
Da Loya
Ma io per non
Per ridurre la quantità di numeri mi soffermo cercherò di soffermarmi solo su alcuni elementi allora osservai alla prima sì vado io
Voi è stato fornito tu
Questa tabella l'avete già vista e mostra appunto il tasso di crescita molto più basso delle retribuzioni di fatto nell'industria manifatturiera dormiva assumiamo sempre industria manifatturiera perché sono i dati più comparabili
Rispetto ai tassi di crescita del resto d'Europa come vedete insomma in Italia fra novantotto e il due mila sei le retribuzioni sono cresciuta solamente del due virgola cinque per cento
Rispetto a una media del dell'area dell'euro del dieci per cento il sedici per cento in Francia
Diciotto nel Regno Unito il cinque per cento in Germania nonostante che in Germania durante tutti gli anni due mila
Ci sia stato netto congelamento salariale ma questi dati li avevate già visto quello che
E mi sembra che conti scusate
è il il perché uno dei perché che si vede nettamente
è la differente incidenza dell'inflazione fra il novanta del novantadue del due mila sei ma questo dato è valido più o meno anche
Fra il novantotto del due mila sei l'inflazione in Italia è stata circa il doppio adesso
Dei principali di queste nel nel confronto con queste dove altri due grandi paesi Francia e Germania
Questo spiega las è una delle ragioni principali della flessione delle retribuzioni reali che sono le retribuzioni Enemy nominali deflazionare dall'inflazione
Perché senza al netto delle fetta dell'infrazione retribuzioni nominali sarebbero cresciute in modo più coerente fra l'Italia e gli altri Paesi quindi quello che ha diminuito le retribuzioni reali non è stata tanto
Un più basso tasso di crescita delle retribuzioni nominali ma il più alto tasso di inflazione e questo conta anche per le politiche economiche deve riguardare quelli che economiche il controllo dell'inflazione è un elemento cruciale della
Difesa dei redditi reali il secondo elemento che vi volevo far vedere
Il secondo elemento è il collegamento con la produttività
Cioè il CUP con l'altro elemento che spiega la differenza dei tassi di crescita è la differente tasso di crescita della produttività come vedete qui siamo a un tasso di crescita dell'Italia molto basso del tre per cento a fronte di tassi
Molto più rilevanti fino al venti per cento negli Stati Uniti nell'arco dei dei dieci anni
Nel Regno Unito il dodici per cento in Francia o l'otto per cento e del
La
Questo ha come affetto si vede
Che
Si vede anche dal fatto che la quota distributiva del lavoro nel settore del business sette euro il che significa il settore privato dell'economia insomma al netto dell'agricoltura del pubblico impiego
è rimasta sostanzialmente costante nei vari Paesi nonostante differenti simili trend andamenti delle retribuzioni reali la quale distributiva resta sostanzialmente costante che significa che le retribuzioni di fatto crescono occhio e croce in questo periodo
Con lo stesso tasso di crescita della produttività
Questo porta a nel due mila e cinque a questa situazione che è già stata illustrata anche appunto per esempio al Governatore della Banca d'Italia di un retribuzione in Italia che sono
Per cui le retribuzioni in Germania sono dell'ottanta le tribù questa è la retribuzione media di un lavoratore Singh
Del
Bisogna Sector del settore privato dell'economia dell'economia
E in Germania sono dello alle tribù signor risultano e l'ottanta per cento superiore a quella dell'Italia rotta analogamente Regno Unito un po'di meno la Germania per le retribuzioni lorde come vedete le differenze dice
Diminuiscono un po'per le retribuzioni nette
Su questo dato di insieme però ecco questa è l'ultima la sai l'ultima cosa che vi farò vedere quello che incide
In modo molto rilevante è il le feto della dimensione di impresa
Perché il fatto che le imprese italiane in Italia e i lavoratori
Siano concentrati molto di più il venticinque per cento nell'area delle imprese fra uno e nove rispetto al sette per cento degli Stati del della Germania e via dicendo
Poiché il dato medio una media ponderata Abba e poiché le retribuzioni delle piccole imprese sono molto più basse delle retribuzioni medie delle retribuzioni delle grandi imprese a bassa molto di più il livello medio
Delle retribuzioni di quanto avverrebbe in un confronto a parità d'impresa torno un attimo indietro così ve lo faccio vedere
Il se guardiamo il totale come abbiamo visto abbiamo per esempio qui
La Germania le retribuzioni sono del sessanta per cento questi dati sono leggermente diversi da quelli di prima anche se derivano dalla stessa fonte Eurostat che
Secondo la fonte insomma una serie di dati che si prenderà dei risultati diversi adesso non mi so spiegare perché una cosa complicatissima
Però insomma
Qui la la Germania per la media al per la media delle imprese dell'industria manifatturiera risulta del sessanta per cento aree maggiore dell'Italia
Se guardiamo i dati apprenda a a parità di dimensione di impresa le differenze diminuiscono sensibilmente perché e per le imprese trova fra uno e nove dipendenti siamo più o meno al trenta per cento vedete sotto il trenta per cento intorno al trenta per cento di già
Solo per le imprese grandi la
La Germania torna ha da vedere una dimensione delle retribuzioni sensibilmente superiore a quella verità di più anche lei anche negli altri casi
E quindi a parità di dimensione di impresa i differenziali retributivi sto parlando sempre retribuzioni lorde diminuiscono un po'
La stessa cosa si vede per la produttività
Per la produttività come vedete in media per la Germania sempre abbiamo un trentuno per cento in più per il totale delle imprese medie se andiamo a guardare a parità di dimensione dell'impresa vediamo che per
Due classi dimensione di impresa la produttività in Italia è addirittura superiore a quella degli altri Paesi europei considerati inquilini
Per le quelle fra venti e cinquanta e più o meno sullo stesso livello il differenziali grossi si vedono quasi tutti per le imprese al di sopra dei duecentocinquanta e qui questo però è un dato
Che ha sicuramente inserire un un errore statistico quello da uno a nove perché insomma non trova una spiegazione
Razionale a prima vista tutto questo porta a un'ultima un ultimo dato che mi pare molto rilevante che mi pare interessante Darwin
Che è questo qui il peso del costo del lavoro sui costi di produzione in Italia è nettamente inferiore a tutti gli altri Paesi Canizzo considera
Quindi qui emerge insomma nei dati da quest'ultimo dato in particolare
Che nella questione della Compaq che in Italia esiste una questione lavoro nel senso che i redditi da lavoro sono troppo bassi
Ed esiste una questione competitività che da tutto dipende tranne che dal lavoro come dimostrano questi ultimi dati
Grazie
No spero no
Lionello
Buongiorno la mia relazione tenta di mettere
Di evidenziare un legame forte tra
La questione retributiva che è stata illustrata
Ampiamente fino ad ora e il problema della produttività
L'Italia a una questione produttività a
Un problema della produttività questo problema
Non viene sufficientemente recepito sollecito sottolineato né da parte delle delle analisi economica né da parte dei media
Né da parte
Diciamo della della politica e probabilmente
La retribuzione nell'andamento retributivo che abbiamo visto fino ad ora a qualche
Influenza su questo partiamo dalla crescita del PIL
Se noi consideriamo il periodo gli undici anni dal novantacinque al due mila e sei noi vediamo che l'Italia che è quella colonnina rossa si colloca agli ultimi posti nella crescita del prodotto interno lordo tra i Paesi industriali avanzati
è superiore soltanto al Giappone mentre tutti gli altri Paesi considerati hanno una crescita superiore uno naturalmente questo ha grossi affetti perché a grossi effetti beh perché una mancata crescita del PIL
In presenza di una popolazione che
è più o meno quella che è anche Canzi cresce leggermente comporta una riduzione del reddito pro capite e in effetti se noi osserviamo l'andamento del reddito pro capite fra questi due anni
Due mila sei e novantacinque nei diversi Paesi europei facendo media
Dell'Unione Europea uguale a cento all'Italia perde quasi quindici punti
Rispetto alla media europea ci sono altri Paesi industriali avanzati che perdono qualcosa la Germania perde qualcosa la Francia anche ma ci sono Paesi che invece hanno andamenti molto più positivi la Francia la Spagna
La Grecia e
L'Inghilterra pensiamo all'Inghilterra perché ne vale la pena insomma l'Inghilterra nel mille novecentonovantacinque aveva un reddito pro capite inferiore a quello italiano non so se vi ricordate insomma il periodo nel quale
Esattamente d'Italia e si vantavano di essere arrivati nel novero dei grandi Paesi europei bene oggi
Il reddito pro capite degli inglesi e diciassette punti sopra quello italiano noi siamo scesi loro sono cresciuti
Ho in una situazione in cui
Il PIL cresce poco ma l'occupazione cresce in misura sostanziale è evidente che il problema è quello della produttività e quello della produttività del lavoro
E in effetti se noi andiamo a vedere la produttività per occupato noi vediamo che abbiamo avuto lo stesso una debacle formidabile su questo
Ter Reno anche in questo caso la perdita rispetto alla media europea è di quasi quindici punti
E questa per detta diciamo e attenuata soltanto dal fatto che gli italiani in media lavorano un numero di ore
Maggiore che non la media europea e non è che lavora in un numero di ore maggiore perché gli piace tanto lavorare tanto ma perché da noi è ancora poco diffuso soprattutto rispetto i pesi cento e nordeuropei il lavoro a part-time
Lavora part-time anche a tempo indeterminato insomma ciò che abbiamo ancora poche donne al lavoro rispetto alla media europea abbiamo un tasso di occupazione basso e abbiamo un part-time basso
Se andiamo a vedere la produttività oraria per cui depuriamo il problema dalla composizione tra part-time full-time dall'orario di lavoro hanno abbiamo risultato anche peggiore anche leggermente peggiore di quello che abbiamo della produttività
Pro capite abbiamo perso terreno in misura sostanziale ora
Se questa è la questione io penso proponga l'analisi
Alle alla CGIL siamo qui insomma comunque al sistema di relazioni industriali e che esista un problema di distribuzione del reddito primario che scoraggia la l'impegno delle dei lavoratori delle imprese nella
Realizzazione di guadagni di produttività che ci consentano dica riprendere
Il ruolo economico che l'Italia aveva
Una quindicina d'anni fa
Allora anzitutto devo dire osserviamo in tutto il mondo e questo grafico ne fa testo ma anche quello successivo
Un grande fenomeno redistributivo che sta interessando un pochino tutti i Paesi
Industriale avanzati quale questo grande fenomeno redistributivo personale però insuperabile redistributivo eh la caduta della quota del lavoro la caduta della quota del lavoro del reddito quando l'abbiamo visto
Nelle presentazioni precedenti che avevamo questo andamento negativo per l'Italia dobbiamo riconoscere che non è un problema soltanto italiana è un problema che si registra in Paesi così diversi fra loro
Come non so l'Irlanda piuttosto che non alla Francia piuttosto che non gli Stati Uniti
Ecco abbiamo soltanto la Polonia e la Grecia è tale che abbiano avuto nel
Negli ultimi anni un andamento positivo
Della quota del lavoro l'Italia però si presenta in questa gerarchia con una delle cadute maggiori quella in rosso vedete diciamo extra quasi
Alla all'estremità
Se andiamo avanti ecco possiamo ipotizzare
Sotto il profilo dell'analisi delle relazioni industriali che questa
Questo spostamento di reddito da lavoro verso il capitale non sia un fenomeno casuale ma sia un fenomeno che corrisponde esplicitamente in alcuni Paesi o implicitamente della maggioranza dei casi
A uno scambio politico uno scambio politico io uso questo termine che usava Tarantelli è stato il mio maestro tanti anni fa insomma a uno scambio politico tra capitale e lavoro quale questo scambio i termini di questo scambio sono
I lavoratori pagano una sorta di contributo straordinario all'impresa e per permettere alle imprese di adeguarsi di ammodernarsi di sostenere
L'impatto delle nuove tecnologie di impatto della concorrenza nel mercato globale sappiamo tutti quanti che questi impatti sono molto pesanti sono molto duri
E allora le imprese hanno bisogno almeno per un certo periodo della fase dello sviluppo economico di più quattrini perché questi servono ad adeguare l'impresa e per sostenere questo scambio politico
è un'ipotesi realistica per me lo è e lo è guardando questo grafico questo grafico che cosa ci dice ci dice
Quanto
La crescita economica quanto la crescita del PIL è sensibile al mutare del della distribuzione del reddito cioè
Quant'è variata la crescita economica
Alla variazione della quota dei profitti e noi vediamo che per tutti i Paesi considerati sia stato un impatto positivo
Per nove Paesi su quindici l'impatto è superiore a un mezzo perché vuol dire che la crescita aumentato di mezzo punto per ogni punto in più che è andato I profitti per alcuni Paesi come la Danimarca l'impatto molto elevata abbiamo tre
Più di tre
Di in termini di elasticità vuol dire che per ogni punto che è andato i profitti la crescita è stata dei tre punti in più insomma no altri Paesi ne hanno meno il problema grosso Alitalia perché perché l'Italia è l'ultimo padroncino in fondo per ogni punto di
Reddito che è andata i profitti la crescita economica è aumentata di quindici decimi di punto quindici decimi di punto allora questo è un problema questo rappresenta un problema
Veniamo
Al punto se conveniva o no ai lavoratori fare produttività vedremo anche all'impresa ebbe con il regime
Diciamo di distribuzione del reddito che si è creato in Italia per un'applicazione incompleta incompleta e parziale dell'accollo durante l'accordo di luglio novantatré cos'è successo voi tutti quanti sapete meglio di me che
In particolare la retribuzione di secondo livello è stata al palo insomma non non si è stati capaci di dettare distribuire la produttività e cosa succede succede che è crollata
L'elasticità della retribuzione alla produttività che cosa vuol dire questo dire di quanto cresce la mia retribuzione se aumenta la produttività ebbene negli anni Ottanta prima dell'accordo di luglio
Cresceva
Per ogni punto di aumento di produttività la retribuzione cresceva zero otto zero ottantadue cioè cresceva quasi la totalità dell'aumento dalla produttività
Nella media degli anni successivi al mille novecentonovantatré non vediamo che è crollata un quarto a parte l'ultima parte
Diciamo ad dove abbiamo andiamo all'andamento dei cattivo della produttività
Appena leggermente positivo che falsi che elasticità sia negativa ecco ma
Nella media noi abbiamo che siamo
Intorno al venticinque per cento
Per cui
è che l'incentivo che spingeva il lavoratore ma anche il sindacato a impegnarsi a migliorare la produttività dell'impresa è venuto a indebolirsi fortemente nella media dell'economia
E
Guardiamo che cosa succede con Investimenti ecco gli investimenti hanno avuto una forte caduta poi sono ricresciuta in proporzione al PIL però in proporzione al PIL mentre il PIL rallentava ecco per cui diciamo che
Questa crescita è legata anche ha un PIL che non cresce mentre se noi
Vediamo la linea rossa che indica la proporzione degli investimenti ai profitti vediamo che
Questa
Proporzione è discesa un livello molto basso e lì è rimasta nel corso del tempo
Perché ben perché guardate c'è un legame tra quota del lavoro e quanto
Le imprese investono sulla base dei loro profitti
Cioè non è da credere che quanto più bassa è la quota di reddito che va alle retribuzioni tanto maggiori sono gli investimenti
Delle imprese non è da credere c'è un certo limite insomma cioè un certo bisogno
Delle imprese di investire e che è programmato in funzione ampi mille altre questioni che si stabilizza tant'è che la quota degli investimenti sui profitti varia
Al settantadue per cento con
La quota del lavoro nel reddito quanto più spazio di reddito si fa le imprese non è vero che le imprese investono di più
è un po'un dato che sembra può sembrare paradossale ma non lo è per un motivo molto semplice perché se poi si scende la quota del lavoro il dire che lavora e conveniente e conveniente rispetto a che cosa rispetto al capitale
E per cui riprese preferiscono assumere persone piuttosto che non investire ma insomma è una cosa anche molto semplice se si vuole
Questo che cosa vuol dire vuol dire che
Questo tipo di distribuzione rendeva in meno cogente per le imprese
Così come per i lavoratori fare produttività la produttività si fa con gli investimenti e ora operazione costosa che richiede la riorganizzazione dei cicli produttivi
Qui si vede molto bene se noi mettiamo in rapporto la crescita la quota del lavoro con la crescita del PIL nei tre anni successivi noi vediamo che c'è una relazione positiva cioè quanto più alta la cosa dire
Reddito che va al lavoro tanto più mediamente con differenze ovviamente tra periodi però tanto maggiore è la crescita economica
Non è vero che dando meno soldi al lavoro si ottiene almeno non nella situazione italiana si ottiene una crescita maggiore
Va bene qui forse possiamo evitare perché
Non è note
Non è il caso di dilungarci troppo dell'analisi però ecco quello su cui voglio richiamare la vostra attenzione queste
Che è necessario completare il disegno del protocollo di luglio che una un aspetto fondamentale
è quello di assicurare la stabilità delle quote distributive assi assicurarla o
Esplicitamente o anche solo implicitamente basta anche che i partner sociali si accordino perché questo
Ecco cioè non c'è bisogno che sia scritto per legge sulle tavole di bronzo cioè non c'è bisogno basta che ci sia una certa ragionevolezza da parte di tutti che in qualche modo questo sia un obiettivo che serve che giova tutti quanti
Naturalmente per far questo è necessario sviluppare la contrattazione di secondo livello ed è secondo me necessario completare il meccanismo di luglio per il pubblico impiego introducendo variabili di riferimento sulla sostenibilità della spesa pubblica per il pubblico impiego
Per assicurare la stabilità
Della quota del lavoro è necessario appunto rendersi conto che c'è una funzione economica della retribuzione che non è soltanto quella
Keynesiana aggregata di sostenere la domanda ma che anche quella su cui insisteva moltissimo Sylos Labini
Anche Tarantelli al suo al suo e poiché quello di stimolare le imprese all'innovazione tecnologica e organizzativa prima eravamo giustificati poteva
Può dire ma abbiamo un tasso di disoccupazione talmente elevato cosa vuole stimolare né ma oggi non è più così cioè oggi almeno della i due terzi del Paese abbiamo un tasso disoccupazione talmente basso che porta la media
Dell'economia italiana sotto il livello medio europeo
Ecco per cui forse possiamo pensare che possiamo migliorare le nostre imprese per migliorare le nostre imprese
Va benissimo quanto è stato indicato dal protocollo welfare per cui diciamo i punti che hanno
Che sono
Stati indicati mi sembra che vadano perfettamente nella
Direzione di incentivare la contrattazione di secondo livello ma io credo che va fatta anche un'altra operazione oltre a questo cioè va fatto un
Un'operazione culturale di rinnovamento dei luoghi di lavoro di riorganizzazione rinnovamento dei luoghi lavoro una
Un tipo di
Operazione culturale che può essere fatta soltanto attraverso un patto sociale un nuovo patto sociale per la produttività e la crescita che ridisegni il lavoro nel nostro Paese abbiamo bisogno di potenziare il lavoro abbiamo bisogno di potenziare il lavoro il lavoro che fa bassa produttività non solo
Serve poco al Paese ma non soddisfa i lavoratori stessi lavoratori stessi che hanno retribuzioni basse e condizioni di lavoro non
Abbastanza gratificanti ecco per cui
Io penso che a questo tipo di
Impostazione che un'impostazione di incentivazione di comportamenti virtuosi va aggiunto qualcosa in più cioè un obiettivo di ammodernamento
Del apparato produttivo italiano nei luoghi di lavoro che sia funzionale sostanzialmente al potenziamento del lavoro grazie
Io ringrazio il professor Tremonti
E gli altri ricercatori
Che hanno presentato il materiale anche perché siamo riusciti
Fa concludo le presentazioni e non alle dodici e un quarto ma alle dodici e cinque quindi dieci minuti prima perché positivo e la parola adesso a Guglielmo
Deliberiamo
Sì no solo qualche
Considerazione perché come vedete
I dati sono abbastanza chiari
Fra l'altro sono dati che noi continuiamo ad aggiornare ma che presentano una
Continuità purtroppo non positiva da almeno cinque anni a questa parte
Noi da cinque anni stiamo monitorando il
L'andamento delle retribuzioni
E ci siamo via via accorti di questa riduzione di potere d'acquisto in funzione di alcune
Dinamiche ben precise
Devo anche dire che la nostra Conferenza di programma del
Del due mila e tre
Noi dicemmo con grande chiarezza che lo spostamento di reddito
Controllo il lavoro dipendente era un fenomeno che da tre decenni riguardava praticamente tutti i principali Paesi del mondo
E quasi tutti i Paesi europei con una differenza che riguardava negativamente l'Italia rispetto agli altri
La stessa Inghilterra della Thatcher non aveva avuto una redistribuzione del reddito contro le retribuzioni dei lavoratori così accentuata come si è
Manifestata in Italia lo dicemmo nel due mila tre
Io stesso commentando le considerazioni finali del governatore d'Italia del due mila sei due mila e sette avevo notato come nelle sue considerazione mancasse
Qualsiasi riferimento
Alla dinamica dei consumi e la dinamica delle retribuzioni ricordo lo dissi sia nella sua prima
Considerazione finale appena insediato sia in quella
Dell'anno dopo quindi io son contento che adesso
Draghi completi un ragionamento che non aveva fatto nelle sue considerazione ufficiali ma ciò non vuol dire che il problema nasce perché lo riconosce Draghi
Il problema nasce perché
C'è
E c'è in campo danni
Draghi darà un po'più di autorevolezza ma insomma
Non nasce perché l'ho con viene vi viene oggi autorevolmente confermato sono anni che questo problema c'è
Ora quando il problema si ripropone per anni e anni è un problema più difficile da affrontare non più facile da affrontare
E quindi bisogna essere consapevoli dell'esistenza del problema del fatto che nasce da una storia lunga e che naturalmente è un problema difficile da affrontare
Nel nostro Paese questo problema poi si lega al contesto dei problemi che lo
Credo coordinano per cui in Italia noi avviamo crescita bassa produttività bassa e salari bassi questa è la questione
Non abbiamo sempre avuto questa dinamica
In modo particolare la dinamica della produttività in Italia soltanto negli ultimi anni ha e cominciata calare in maniera più forte
Perché attraverso la svalutazione competitiva la dinamica della produttività recuperava sempre una sua consistenza
Tanto è vero che se noi andiamo a guardare il differenziale di produttività italiano rispetto a quello dei Paesi europei noi notiamo che fino al novantotto noi siamo leggermente superiori alla media della produttività europea
Tra il novantotto del due mila uno siamo sostanzialmente allineati dal due mila e uno nel precipitiamo
Ora se questa analisi è corretta
Questo implicherebbe che un Paese che si trova di fronte a queste a questo quadro di difficoltà
Dovrebbe porsi seriamente il problema di quella che abbiamo chiamato una nuova politica dei redditi
E cioè un disegno organico che punti coerentemente a far crescere di più lo sviluppo ad aumentare la produttività e da vere una dinamica delle retribuzioni reali migliore
Non poi affrontare un corno del problema se non ti pone il problema di avvenire una politica per tutte e tre i lati della questione
Questo implicherebbe
Sempre in un Paese normale che il Governo assuma la responsabilità
Di promuovere questa nuova politica dei redditi e dello sviluppo
E io mi domando se il Governo che è uscito
Indenne dalla prima fase di dibattito parlamentare qualora
Riuscisse a portare al risultato l'approvazione del welfare e della finanziaria se non si debba porre a partire da gennaio questo obiettivo
Aggiungo che se si dovesse aprire una fase dir riforme
Riforme elettorali riforme istituzionali
Io penso che sarebbe necessario all'azione di governo accompagnarla con una profilo un disegno di politica riformatrice che faccia
Ritornare centrale anche le questioni delle politiche di sviluppo di investimenti di crescita della produttività e di valore delle retribuzioni dei lavoratori e aggiungo poi delle pensioni
A me sembrerebbe questo il modo corretto per affrontare uno dei grandi temi che sta di fronte
Questa di fronte al Paese
Non solo però
Noi abbiamo questa dinamica che abbiamo detto ma in questi anni si è anche ridotta
La dimensione la qualità della contrattazione di secondo livello
Cioè oltre questi fenomeni di cui abbiamo parlato i nostri studi confermano come nel tempo anche la contrattazione di secondo livello si è ridotta
Naturalmente si è ridotta in modo particolare nelle nei settori dove più forte alla concorrenza internazionale per i processi di riorganizzazione e ristrutturazione però indubbiamente questo dato oggi è presente in maniera
Particolari
Così come
E questa è la novità di quest'anno le nostre analisi dimostrano che in realtà la produttività non scende in maniera omogenea tra le diverse classi di impresa
Perché relativamente alla fascia centrale quella traccia cinquanta e duecentocinquanta dipendenti la nostra impresa ha una produttività corrispondente a quella europea
Questo vuol dire che abbiamo produttività più bassa in basso in alto
Contrariamente a quello che pure noi avevamo sostenuto del crescere della produttività al crescere della dimensione di impresa
Quindi si conferma che è vero che la produttività
E funzione della dimensione dell'impresa perché dove le imprese più piccola la produttività cresce meno
Ma è altrettanto vero che in alto cioè nelle imprese sopra i duecento cinquanta dipendenti la produttività italiana non cresce così come cresce
Quella degli altri Paesi
Io penso che tutto questo porta a dire che se la produttività italiane più bassa c'è una responsabilità fondamentale delle imprese italiane
Che la responsabilità non NI del lavoro né dei salari né dei costi del lavoro
E che quindi il problema vero ecco spingere sostenere una scelta
Da parte dell'impresa innovare
Io credo che ci sia una relazione diretta
Tra l'assenza della crescita di investimenti in ricerca e innovazione e il fatto che la produttività italiana stia
Riducendosi
Noi ci eravamo posti nel novantatré l'obiettivo del raggiungimento del tre per cento di PIL una spesa di ricerca e innovazione oggi noi spendiamo meno di quanto non spendesse l'Italia del mille novecentonovantatré mentre
Tutti i Paesi al mondo hanno triplicato in valore
La dimensione degli investimenti e ricerche innovazione dal novantatré a oggi
Non abbiamo fatto l'operazione del Gambero proprio mentre gli altri Paesi sviluppavano gli investimenti in ricerca innovazione e Istat qui
Secondo me la causa fondamentale e primaria dell'arretramento del declino della decadenza del nostro sistema produttivo
Ogni altra motivazione è una concausa ma la causa fondamentale risiede in questo principale questione
D'altra parte basta vedere in valori assoluti quanto si spende in Italia sia in termini pubblici che privati per gli investimenti e ricerche quanto si spende negli altri Paesi per rendersi conto della distanza
Diciannove miliardi di euro in Italia quaranta in Francia sessanta in Germania e cito a caso oltre trecento negli Stati Uniti e i Paesi emergenti come Cina e India che ormai si situano tra la Germania e gli Stati Uniti e cresceranno
E qui il problema vero del nostro Paese è inutile girarci attorno
Siamo un Paese che non ha fatto i conti con questa straordinario bisogno di investire soprattutto in ricerca innovazione nella fase in cui la competizione è diventata più difficile chi lo ha fatto peraltro
Regge la competizione internazionale benissimo
Ma la stragrande maggioranza delle nostre attività non lo fa e aggiungo
Che questo non riguarda soltanto il settore dell'industria manifatturiera
Perché questo riguarda e lo vediamo dalla produttività nel settore servizi privati riguarda forse ancora di più l'insieme dei servizi privati
E la somma di queste inefficienze quando parlo di sistema privati intendo dire porti Trasporti aeroporti
Volo cioè tutto quello che poi
Determina l'infrastrutturazione di servizio efficiente del nostro del nostro Paese
Questa è la questione che abbiamo di fronte a noi
Quindi
Se si vuole partire con il piede giusto per rimettere un po'in carreggiata il futuro del Paese e queste sono le scelte che che bisogna fare
Dentro queste scelte la CGIL ovviamente disponibile a tutti i confronti a sedersi
Per cooperare in questa direzione solo che vorremmo che non si provasse
Affermare lo svuotamento della diga con con il detto
Cioè che non si scambiasse il dito con la luna
Cioè le cause vere con le cause ultime o penultimo e cioè che si facesse un'operazione che avesse la dignità di una grande operazione di riforma di strategia
In sostanza che non si dicesse che tutte queste cose sono fondamentali per aprire poi la fine un piccolo scambio sulla flessibilità degli orari di lavoro cioè vorrei che fossimo un po'tutti conseguenti con questa
Situazione che naturalmente è una situazione seria che andrebbe affrontata rapidamente anche perché
E su questo termino in questa discussione ci sono delle cose dette che non corrispondono
Alle cose vere
In modo particolare non bisogna mai confondere
L'utilizzo degli impianti e cioè le flessibilità nella prestazione del lavoro in ragione di rendere più flessibile l'utilizzo degli impianti con l'incremento della produttività oraria
Sono due concetti diversi Diliberto assegni
E quello che è fondamentale per l'impresa e naturalmente anche la flessibilità nella gestione
Dei fattori della produzione ma quello che fa la differenza sulla produttività al dunque esattamente la produttività per ora lavora
E quanto cioè l'ora lavorata è produttiva
Non se lavoro più produco di più guadagno di più non è questo il punto eccome a rendere la singola ora lavorata più produttiva di quanto non lo sia fino ad oggi
Se si segue questa strada allora ci si accorge
Che quello che determina il valore dell'ora lavorata e quindi la produttività
Sono tanti fattori
Investimenti nella qualità del prodotto gli investimenti in formazione investimenti nell'organizzazione del lavoro e naturalmente anche il fatto che lavoratore debba poter lavorare di più ma da questo punto di vista la chiave non è quantitativa
O meglio non è solo quantitativa eh prevalentemente qualitativa
Cresce la produttività orari ad essi si lavora meglio questo è secondo me invero svolgano il vero obiettivo se si vuole essere all'altezza di questa sfida di questi obiettivi
Bene io direi che abbiamo concluso possano avere volo uno spazio brevissimo però alcune domande
Allora un chiarimento da una parte parlate di una riduzione del potere d'acquisto a terra per i lavoratori tra il due mila due due mila sette mila duecentodieci è ora pena nella nell'illustrazione che ci avete fatto all'inizio avete parlato invece di tre mila quarantasette euro per gli impiegati e due mila cinque
Due mila cinquecentonovantadue
Per gli operai sempre di perché il potere acquisto quindi volevo capire qual era la cosa
Cos'è che non vi è dunque e penna domandarci segretaria volevo capire se questa sulla flessibilità era una risposta a Bonn ma sei esse comunque questo significa che
Comunque voi siete disposti a parlare da gennaio e comunque al tavolo con il Governo grazie
Dunque ho chiarito prima che
I tre mila euro che ho usato come semplificazione nel raffronto tra lavoratori dipendenti e dirigenti
Erano un valore nominale poi che la crescita delle retribuzioni dei lavoratori è stata pari a meno zero virgola tre
Quindi e quei tre mila non vanno utilizzati se non per comprendere
Il valore nominale la perdita reale
è stata quella che ho indicato in circa mille novecento mille ottocentonovantasei non mi ricordo tra il mille due da un lato e i seicento del fiscal drag
Quindi la perdita reale consiste in quella cifre tra il due mila e due il due mila sette che la perdita comprensiva
Altre domande
No non rispondo nessuno esprimo le opinioni mie della CGIL
Direi allora
Grazie arrivederci
Alla prossima