Intervista a Marco Reguzzoni sul caso Unicredit e sulle possibili dimissioni dell'amministratore delegato Alessandro Profumo

Con il presidente del gruppo della lega Marco Reguzzoni parliamo della situazione in UniCredit sette soddisfatti delle probabili dimissioni Profumo
Ma non c'è diciamo che per noi come gruppo parlamentare della lega la questione abbastanza irrilevante a noi interessa che le banche di anno spazio le piccole e media impresa e il sistema bancario attuale è un sistema bancario che fa fatica ad erogare crediti al nostro sistema economico che appunto fatto di piccole aziende e questo si riverbera in maniera molto negativa
Su tutto l'economia del Paese perché è chiaro che se le piccole imprese soffrono per mancanza di liquidità soffriamo tutti quindi per noi è importante riportare le banche all'attenzione perderci territori verso e le piccole aziende
Unicredito assieme a tutte le altre banche non è che questo faccia cessione è andato nel corso degli anni ad acquisire sempre più lei di me dimensioni di una multinazionale interni interessata la finanza che non invece a finanziare
Di banca del territorio che finanzierà punti piccoli noi però vogliamo questo cioè dei nomi delle poltrone sinceramente interessa meno
Voi siete stati contrari all'ingrasso dei libici quindi adesso secondo lei che cosa succederà in questo CDA ti oggi come si comporteranno
I gruppi che fanno appunto riferimento alla presente gruppi veneti
Ma diciamo che non voglio entrare nel merito delle scelte perché sono scelte che vengono fatte dal territorio
Lì ci sono delle fondazioni del territorio che sono storicamente azioniste Estoril sempre storicamente controllori della banca e credo che faranno gli interessi del appunto del loro territorio noi abbiamo tuttora manteniamo una posizione molto attenta
A quello che possono essere le partecipazioni in una società strategiche da parte di soggetti che fanno riferimento
A Stati sovrani stranieri perché lo si capisce sulle banche ed è chiaro perché le banche detengono partecipazioni detengono il credito e hanno la possibilità di entrare nei segreti di tutte le società industriali del Paese
Però è chiaro che ci sono
Normative anche ad esempio negli Stati Uniti che sono un Paese liberista che mette al riparo le partecipazioni in società che sono strategiche per il loro sistema da noi purtroppo non è così e quindi bisogna vigilare punto per punto
Perché se la partecipazione è una partecipazione finanziaria nulla osta ma se la partecipazione diventa
Industriale o addirittura geopolitica allora qualche problema ce lo deve porre pensiamo che
Le nostre banche sono azionisti del mondo dell'informazione non vorremmo ad esempio che un domani il mondo dell'informazione sia
Controllato comunque influenzato
Da Stati stranieri
E quindi da questo punto di vista Profumo secondo lei non non era sufficientemente di garanzia guardi io non conosco la persona sui quali sicuramente dei pregi come manager e sicuramente UniCredit una banca
Che oggi ha un'impostazione molto internazionale molto finanziaria e poco attenta sistema delle piccole medie imprese che invece è quello che a noi interessa
Quindi anche se dovesse entrare ad esempio la Germania come si ipotizza voi copre come la legge resta sareste d'accordo ma non è che voi diciamo come gruppo parlamentare abbiamo una posizione centrale in questo o quell'altro noi vogliamo avere l'obiettivo che tutto il sistema bancario vada verso un attenzione maggiore
Al nostro tessuto produttivo
Essenzialmente ma anche alle esigenze dei singoli cittadini che non devono essere trattati quando chiedono un mutuo semplicemente come numeri
Per ottenere queste meglio che al CDA di oggi si ricompongono le divisioni
Ho chiesto a fine anno spaccature che Profumo se ne vada ma guardi questo lo decideranno gli azionisti certamente non c'è nessuno che è indispensabile nessuno che insostituibile come d'altronde quando si tratta di cambiare
Un'Amministrazione che dura da decenni è sicuramente una scelta e sofferta però decideranno con grande serenità gli azionisti e che che sono rappresentati tutti nel consiglio d'amministrazione