Sono stati discussi i seguenti argomenti: Democrazia, Egitto, Esteri, Forze Armate, Fratelli Musulmani, Golpe, Rassegna Stampa, Sanzioni, Unione Europea, Violenza.
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Rubrica
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Buongiorno ed esportatori di Radio Radicale mercoledì ventuno agosto questo l'appuntamento con la rassegna della stampa internazionale a cura di David Carretta questa edizione sarà integralmente dedicata alla situazione in Egitto ci sarà
Oggi a Bruxelles a una riunione straordinaria dei ministri degli esteri dell'Unione europea a cui parteciperà
A me anche
Emma Bonino riunione che decidere misure adeguate rispondere al bagno di sangue
Dell'ultima settimana più di mille
Morti nello scontro Trai
Ce n'era Aligi Zianigo fratelli mussulmani
Europei sono in parte divisi su quali misure adottare si è parlato negli scorsi giorni della sospensione
Dei cinque miliardi di aiuti che erano stati promessi dall'Unione Europea al Cairo in novembre o ancora della sospensione di un accordo di associazione con l'Egitto
Alcuni Paesi come l'Italia in una posizione un po'più moderata Emma Bonino negli scorsi giorni ha detto di essere favorevole a un limite alle esportazioni di armi
Limiti già imposti dall'Italia sin dal mese di giugno prima del bagno di sangue dell'ultima settimana anche la stampa internazionale però si divise del su quali misure
Adottare nei confronti dei generali egiziani non vi proporremo quattro articoli innanzitutto un commento di diede una Racman è che si scrive nel campo
Dei realisti la stabilità non le elezioni e ciò di cui ha bisogno l'Egitto in questo momento scrive il columnist del Financial Times palleggio Remo l'editoriale di ieri del New York Times che ritrovate oggi
Sulle realtà sull'Herald Tribune false scelte sull'Egitto il titolo il quotidiano liberal di New York che è a favore della sospensione degli aiuti
A il Cairo compresi gli aiuti militari americani stessa posizione anche se con argomenti un po'diversi quella del Washington post salvare l'Egitto dal destino della Siria al titolo dell'editoriale di ieri
Chiuderemo con un altro realista Britt Stephens del Wall Street Journal
Secondo il quale l'unica politica
Seria coerente sulle Egitto e sostenere il generale al Sissi in un gioco a somma zero gli Stati Uniti farebbero bene a turarsi il naso e sostenere i militari scrive tra l'altro blitz Stephens ma cominciamo
Perché devono Racman del Financial Times il suo commento uscito ieri nell'edizione cartacea del quotidiano della City
Dal titolo la stabilità non le elezioni e ciò di cui ha bisogno l'Egitto scrive Racman a se si sta per intervenire in un Paese straniero aiuta sempre
Sapere ciò che vuoi che accada ma sull'Egitto come sulla Siria
La politica
Occidentale è minata da un ammasso distinti conflittuali gli Stati Uniti
E l'Unione europea sono pronti Lucrezia amanti islamisti sono pro stabilità Manti repressione si oppongono entrambi agli jihadisti
E i loro nemici nell'apparato di sicurezza dello Stato non è un caso se l'unica cosa che unisce militari Tiziano i fratelli musulmani è che entrambi dicono di essere stati traditi
Dagli Stati Uniti se l'America e gli europei vogliono avere una risposta coerente alla tragedia
Egiziana devono urgentemente fare chiarezza sui loro obiettivi scriverà manca
Le cave questi obiettivi relativamente facile porre fine al bagno di sangue restaurare la stabilità combattere il terrorismo promuovere la libertà politica
Mantenere la propria coscienza a posto preservare le alleanze stabilizzare l'economia e prevenire una guerra con Israele impedire altri conflitti regionali nei primi giorni della primavera araba
Era possibile
Credere che un aereo unica politica cioè sostenere la diffusione della democrazia potesse rispondere a tutti questi obiettivi
Le nuove democrazie sarebbero state più prospera e più pacifiche più occidentali sradicare andò così le radici del terrorismo
Ma questa nuova epoca Doro quella
Per la democrazia nel mondo arabo non si è materializzata secondo Racman anzi
Due anni e mezzo dopo la caduta di Hosni Mubarak che abbiamo massacri nelle stradine egiziane una guerra civile in Siria ritorno di Al Qaeda in Iraq in un arco di instabilità che va dalla Tunisia al Golfo
L'economia sono al collasso i conflitti si stanno ampliando e le condizioni di anarchia favoriscono il terrorismo di fronte
A questa triste realtà prosegue il columnist del fra affronta in su Stati Uniti Unione europea devono decidere quali dei loro obiettivi confliggenti hanno priorità
Rispettare una politica che metta la promozione della democrazia al cuore della strategia egiziana è un'attenta azione permetterebbe infatti
Per rispettare una principio corrente che può essere applicato tutta la regione ci farebbe sentire meglio in termini di coscienza e offrirebbe una visione ottimistica di lungo periodo per il futuro del Medioriente
Il problema per Racman né che chiedere la restaurazione che la democrazia in Egitto orale irrealistico e nel breve periodo pericoloso
Perché è realistico perché sostiene il farà sciolta in simili tali sono impegnati in un conflitto finale con i fratelli musulmani
Per i musulmani che a cui non sarà permesso di tornare nel sistema politico inoltre come ritengono molti liberali egiziani
Un eventuale riconquista del potere da parte della fratellanza potrebbe minacciare in modo diverso la democrazia inoltre chiedere elezioni in questo momento è pericoloso per Racman sarebbe difficile immaginare lezioni in un'atmosfera pacifica con interventi pronti ad accettare i risultati
Insomma per il momento la restaurazione della stabilità deve essere la prima priorità sicuramente una priorità maggiore rispetto a un ritorno alle urne
La repressione politico la negazione di libertà sono cose orribili ma una guerra civile sarebbe peggiore come dimostra il caso siriano
Un periodo prolungato di Causi in Egitto e anche lo scenario più pericoloso per gli interessi occidentali visto che costituirebbe un terreno fertile perfetto per il terrorismo
Con la Siria la Libia lo Yemen già nel caos l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno e che l'Egitto diventi un'anarchia sanguinosa la migliore strada per evitare una guerra civile sarebbe sì un accordo politico negoziato come chiedono l'Unione europea e Stati Uniti
Ma con i fratelli musulmani militari impegnati in uno scontro finale questa opzione non c'è più
E se un accordo politico non può essere raggiunto beh la sola strada secondo Racman è che una delle due parti vinca e in Egitto sono i militari ed avere il sopravvento conclusione del columnist della siti invece di fare
Pressioni sui militari per un rapido ritorno la democrazia Stati Uniti Unione Europea farebbero bene ad adottare una posizione
Di retroguardia
Posizione che infatti vizi soprattutto la protezione dei diritti umani e la necessità di evitare una Cletto Grazia militare così tra l'altro
Il columnist della siti del quotidiano della City Gideon Racman di opinione molto diversa invece è il New York Times quotidiano libera di New Yorker false scelte sull'Egitto il titolo
L'editoriale di ieri che ritrovate oggi sull'Herald Tribune scriverlo il New York Times un numero sorprendente di leader mondiali esperti di politica estera Stato acquiescente rispetto alla
Comunque continua brutalità dei geni generali egiziani sostenendo che il sostegni e militari e l'unico modo per restaurare la stabilità
Nello stato più popoloso del mondo arabo e di limitare una più ampia crisi regionale ma questa Perilli ortensie solo una delle tante false scelte che
Stanno confondendo il dibattito e una di quelle scelte il cui esito rischia di essere
Peggiore cioè ulteriore rivolte non meno caos dopo aver rovesciato Mohamed morsi
Il primo Presidente democraticamente eletto dell'Egitto e militari avrebbero potuto essere una forza positiva se solo avessero implementato un piano di transizione
Includendo tutti i gruppi cioè anche gli alleati di morsi i fratelli mussulmani ma invece di incoraggiare gli egiziani mentre da parte del loro differenza attraverso metodi democratici per esempio le elezioni
I generali i loro alleati anti morsi
Invocando la minaccia del terrorismo hanno preso decisioni spietate per reprimere manifestanti pacifici i bilanci delle vittime supera la cifra di mille morti tra cui trentasette sostenitori di morsi
Uccisi domenica in circostanze sospette mentre erano sotto la custodia della polizia
La scelta che generali stanno promuovendo è Cuesta al mondo deve decidere tra l'esercito egiziano e di instabilità a questo punto è l'esercito l'anarchia spiegato un funzionario
Israeliano Israele ha fatto intensa lobbies Stati Uniti Europa per sostenere i generali
Nel fine settimana il re saudita Abdullah sostenuto con forza la repressione lui le altre monarchie del Golfo che odiano la fratellanza musulmana hanno iniettato miliardi di dollari nelle casse del Tesoro egiziano
Perini Ortensio invece un percorso migliore ed è quello di scegliere di non aiutare i militari militari che stanno solo peggiorando le cose al rischio di creare una generazione
Di islamisti che sceglieranno il terrorismo invece delle schede elettorali ovviamente questo scenario non è nel migliore interesse di lungo periodo per gli Stati Uniti quello
Di una nuova generazione di islamisti c'è molto in gioco nelle relazioni americane con l'Egitto incluso il trattato di pace israelo egiziano la cooperazione contro il terrorismo al trattamento privilegiato per le navi che transitano
Il canale di Suez i diritti di sorvolo per ieri diretti in Afghanistan ma il punto essenziale da ricordare che anche l'Egitto trae beneficio
Dalla sua relazione con gli Stati Uniti e ancor più i generali egiziani il problema per il mio ortensie che il silenzio del Presidente Obama sui generali la sua reazione indecisa emessa Acri
Io mi ispirano fiducia quanto alle scelte della sua amministrazione per il quotidiano di New York Obama farebbe bene a sospendere gli aiuti militari americani all'Egitto uno virgola tre miliardi di dollari fino a quando
I militari non rimetteranno il Paese su una strada pacifica alcuni dicono che questi aiuti potrebbero essere facilmente i compensati dagli Stati del Golfo ma la storia insegna che questi Paesi spesso hanno promesso assistenza presente palestinesi salvo poi
Non riuscirà a mantenere queste promesse gli Stati Uniti per contro nell'ultimi negli ultimi trent'anni hanno fornito circa sessanta miliardi di dollari all'Egitto nel lungo periodo l'Egitto
Non può sopravvivere unicamente grazie aiuti esterni deve sviluppare un'economia reale in grado di fornire posti di lavoro educazione reali opportunità i suoi cittadini
Questo è il percorso verso la vera stabilità richiede turismo investimenti stranieri ma non può realizzarsi in un paese in crisi perpetuo
Con un apparato militare repressivo deciso schiacciare i suoi avversari gli Stati Uniti non devono essere complici del disastro che è in corso così conclude
Il New York Times è sulla stessa linea non accade spesso
Sulle questioni di politica estera
è uguale a cento l'imposta salvare l'Egitto dal destino della Siria al titolo dell'editoriale di ieri scrive al posto
Nella primavera del due mila undici il dittatore siriano Bashar al-Assad rispondeva le prime proteste di massa contro il suo regime con inusitata violenza
Le forze di sicurezza
Aprirono il fuoco contro civili disarmati che si univano le manifestazioni
Le proposte dei governi occidentali dei paesi vicini di riforme democratico negoziati con l'opposizione vennero ignorate da Assad
Che continuava a bollare tutti gli oppositori come terroristi
Gli Stati Uniti e molti dei loro alleati adottarono dunque sanzioni contro la Siria due anni fa il Presidente Obama arrivo a chiedere la fine del regime Assad ed ora scrive al post il Governo Egiziano sostenuto dei militari sembra essersi imbarcato
Su un percorso spaventosamente simile a quello di Assad rigettando le proposte americane ed europee per una de escalation del conflitto con i fratelli musulmani
Le Forze armate hanno brutalmente attaccato i soci sostenitori del gruppo islamista uccidendo centinaia di persone il regime sta orchestrale una campagna di propaganda per polare glielo gli islamisti come terroristi
Nonostante non ci sia alcuna prova che i leader del movimento molti dei quali sono scomparsi abbiano rinunciato all'impegno decennale della fratellanza alla non violenza
I media egiziani critici sono stati messi sotto silenzio alcuni giornalisti stranieri sono stati attaccati nel frattempo le forze di sicurezza non sono riuscita a proteggere le Chiese cristiane dagli assalti delle folle
Per il Washington post questa non è solo una sfida morale per gli Stati Uniti se continuerà la repressione egiziana potrebbe portare alla catastrofe che la Siria sta sperimentando
Guerra civile masse di rifugiati la comparsa di una nuova branche di Al Qaeda
Se può essere difficile per le potenze esterne spingere i militari alla moderazione l'Amministrazione Obama i suoi alleati non stanno facendo tutto ciò che potrebbero fare
La crisi richiede un messaggio forte chiaro diretto a regime
Continuare a reprimere i fratelli musulmani con la forza o instaurare una nuovo autocrazia porterà all'Egitto all'isolamento questo significa che occorre sospendere immediatamente tutti gli aiuti
E promettere ulteriori sanzioni in sé
In massacri deliberati di CPT non si fermeranno alcuni sostengono che la sospensione degli aiuti porterebbe a una perdita di influenza americana sui militari egiziani ma le ultime settimane hanno chiaramente dimostrato che il mantenimento degli aiuti non ha permesso l'Amministrazione Obama di ottenere alcun favore dall'attuale
Leader di fatto dell'Egitto generale Abdel fatal si Sica ripetutamente ignorato i consigli degli Stati Uniti alcuni temono che l'Egitto potrebbe
Reagire a una sospensione degli aiuti denunciando trattato di pace con Israele o facendo marcia indietro sulla lotta contro i terroristi reali del Sinai
Ma per il post queste politiche sono un interesse vitale del Paese e le forze armate non le abbandoneranno in realtà dunque l'Egitto è molto più soggetto alle pressioni americane europee di quanto si pensi di quanto lo sia la Siria o qualsiasi altro Stato arabo non solo dipendente dalle armi americane ma la sua economia fondata sul turismo investimenti non ha alcuna possibilità di riprendersi senza sostegno occidentale
I miliardi in contanti forniti al nuovo regime dall'Arabia Saudita ed altri Stati arabi sono un obolo una boccata d'ossigeno ma temporanea alla fine qualsiasi Governo che vuole la stabilità avrà bisogno degli aiuti
Del Fondo monetario internazionale su cui l'influenza occidentale e forte
Una posizione
Imita dei governi occidentali contro l'attuale corso scelto dai militari giudiziari potrebbe far cambiare idea e generali prima che sia troppo tardi
I generali devono capire che una nuova autocrazia in Egitto non sarà mai accettata da Stati Uniti Europa al momento invece sono convinti del contrario la prima opportunità per farlo cambiare idea ci sarà oggi con la riunione dei ministri degli esteri europei
Di europei farebbero bene a sospendere tutti gli aiuti e la cooperazione con l'Egitto fino a quando la repressione non si fermerà
Solo così l'Egitto si potrà avviare verso un percorso democratico credibile e l'Amministrazione Obama conclude
Il Washington post poi farebbe bene a seguire gli europei la pensa in modo completamente diverso invece
Blitz Stephens opinionista del Wall Street Journal a una politica sull'Egitto sostenere al Sissi il titolo
Del convento di Stephens in un gioco a somma zero gli Stati Uniti farebbero bene a turarsi il naso e sostenere i militari scrive
Il giorno alla sull'Egitto ci sono due domande da porsi il Governo americano a come uno unico obiettivo di avere una posizione oppure intende avere una politica
Netta una posizione significa deplorare la violenza e rinviare esercitazioni militari come ha fatto finora il Presidente Obama una posizione chiedere la sospensione degli aiuti all'Egitto come
Molti repubblicani e democratici hanno fatto una posizione una cosa meravigliosa perché risponde alla vanità e alla coscienza ma una posizione non contiene la risposta su ciò che gli Stati Uniti fanno con o sull'Egitto una volta che il dito
è stato alzato d'aiuto sospese sono perché quando l'Egitto deciderà di comprare caccia della Russia
Magari finanziato dall'Arabia Saudita e si offrirà come alleato di Platini e Putin bene difficilmente si potrà alzare il dito anche contro Mosca l'alternativa per ventisette in si avere una politica che non è mai una cosa meravigliosa significa
Fare una serie di scelte pragmatiche tra alternative non gradevoli volte ad arrivare al risultato realistico più desiderabile rilascio del Presidente del posto Mohamed morsi e di altri leader della fratellanza potrebbe essere cosa realistica
Ma non desiderabile a meno che non si sia convinti che Alexander Chiarenza che abbia fatto una cosa geniale nel liberare i bolscevichi arrestati
Dopo la loro rivolta abortita del luglio mille novecento diciassette restaurare la dittatura in progress che era al Governo eletto di morsi non è né desiderabile né realistico
Tanto meno per i milioni di egiziani che sono scesi in strada in luglio per chiedere la sua cacciata portare la fratellanza dentro un Governo di coalizione inclusivo in qui accetti un ruolo politico ridotto in cambio della fine delle manifestazioni
Potrebbe essere desiderabile ma non è realistico secondo Stephens ciò che è realistico e desiderabile che i militari abbiano successo nello scontro con i fratelli musulmani
Nel modo più rapido e convincente possibile perché perché la vittoria permette di essere generoso Rosi
Darebbe agli egiziani ordinari la possibilità di tornare alla vita normale limiterebbe le sfide politiche militari potenziali darebbe la possibilità un Governo civile di assumere un ruolo politico maggiore nel corso del tempo chiarirebbe la realtà ed è meglio delle alternative quali sono le alternative la deriva verso una guerra civile simile a quella della dell'Algeria dagli anni Novanta
Oppure una vittoria vendicativa dei fratelli mussulmani
Insomma conclude senza se la politica in Egitto oggi è un gioco a somma zero o vincoli militari o vincono i fratelli musulmani e se gli Stati Uniti vogliono
Influenza devono turarsi il naso e decidere da che parte stare ci fermiamo dotare il carretto una buona giornata l'ascolto di Radio Radicale
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