Inaugurazione della mostra "Il senso del sacro a Rebibbia - La Via Crucis"

Quindi
Telefonico
Bisogna
Ma io
Allora il problema di siccome
Ginnastica
Cosa dicono tedesco
Questa grazie per la limitato
Diciamo salvo un approccio che ci avvicinano alla chiesa
No neri darsi ragazzi che hanno partecipato a fare ridere
Siamo io sono molto contento che ci ha avuto un articolo uscito ad un questa con questa mostra ringrazio tutti li chiude diciamo dato questa opportunità uscire
Quindi
In questa mostra
Questo è il messaggio che arriva diversamente verranno a visitarla
Spero mi piaceva molto
Che parli un po'di nuovi diciamo l'esperienza che abbiamo avuto dentro
Alla terza casa diciamo un po'come gli autori che vengono
Ci danno questa possibilità
Questo tipo di esperienze siano anche un modello per
In qualche modo incentivare Hillary inserimento nella società presso le sedi undici perché
Sicuramente
Palermo
Impariamo queste opere da ragazzi che non c'è non abbiamo mai fatto
Quando Samuel fuori liberi
Qualcuno ditte c'è
Fa piacere che vengono
Diciamo a comporre
Qualcuno
Le dicevo dei ragazzi dal modo pure ad aiutarli
Otto aprile due mila quattordici siamo nella chiesa di Santa Lucia del Gonfalone via dei Banchi Vecchi anche il centro di Roma e con noi c'era di strisce dottoressa Annunziata Passannante
Che dirige la terza casa circondariale di Rebibbia
In via Bartolo Longo ottantadue
E
Grazie a lei oggi è stato possibile realizzare questa bellissima mostra ma soprattutto
Vicino a portare fuori un detenuto per una giornata
Allestito la mostra il seme
E volontari e quindi
Oggi è una giornata di resurrezione
E penso proprio di sì così a braccio
Quello che mi piace aver portato una parte della periferia la parte più periferica
Un detenuto ma avrei portato tutti quanti gli altri ovviamente al centro di Roma
Rebibbia non è periferia tempi Pia
è una parte della vita di Roma
Quindi secondo me è bellissimo questo interscambio poi consideriamo la via Crucis siamo nel periodo pasquale
Molti di loro soffrono si sono espressi con quei quadri con tanta dignità e questa è una cosa chi io ho apprezzato di più
Cioè non c'è
Non c'è piangersi addosso basta guardare le tele c'è l'espressione del loro vissuto che non è sempre e solo un dramma
Può essere anche un percorso di resurrezione
Siamo con Paolo dente
Per la mostra il senso del sacro a Rebibbia
Hanno lavorato a questo corso diversi detenuti con sette e oggi uno di loro e qui con noi grazie a un permesso speciale per allestire la mostra all'interno della Chiesa
Come ti senti campo nozionale dopo
Per questo
Esaminato in uscita diciamo però morso per la vita ringrazio anche il vescovo della Chiesa e il parroco scusa parroco che ci ha dato questa opportunità sia alla direttrice
Agli operatori sono nulla collettive litografia sito grafia
E niente
E ragazzi siamo molto contenti che hanno portato fuori questi questi i termini della via Crucis
Diciamo
Opportuno signor Rolfi e che
Dopo sei anni e undici mesi
Molto molto emozionato è una giornata speciale e soprattutto a ci sarà anche dai familiari altri resasi necessaria
Sono andato a casa perché è un po'
Siamo diciamo sarò un pochettino che mia sorella
Sarò molto contenta mamma dosi allievi di prezzo che mi ha visto fra la prima volta fuori ecco dopo tutti questi anni
E ne siamo contenti contese soprattutto speriamo che questo sia
D'inizio continuano a strada di una nuova via
E che non sia appunto con la croce sicuramente sicuramente
Sicuramente sì e cioè dire le opere che è fatta diciamo ben rappresenta un po'
Interno del carcere o
Trasmessa sulla Chiesa sulla via crucis diciamo con le impronte
Giochi Davide per chiudere le celle
Ecco diciamo un po'spesso vive serraglio riuscì signore quali diamo pure novità dalla
All'interno del carcere impronte digitali che sembrano indelebili Maria Capponi tutto passa nel silenzio sicuramente sì
Un po'di pazienza FAS
Grazie imboccarlo sia voi grazie
Il senso del sacro a Rebibbia una mostra che da oggi l'otto aprile fino a domenica tredici aprile esposta presso la chiesa di Santa Lucia al gonfalone in via dei Banchi Vecchi
è un'iniziativa promossa da all'Associazione Nessuno tocchi Caino insieme a me di ingegneri le
Alla galleria d'arte di Vincenzo Mazzarella ma anche con la collaborazione del carcere di tipi di ai più Ministero
Della giustizia nella quale sono esposte quattordici opere che rappresentano le quattordici tappe della passione di Cristo
Una mostra che ha in particolare curato per noi
Francesca Mambro che trovo estremamente significativa toccante e
Anche politicamente
Importante vista quelle che sono le condizioni in cui versano le nostre carceri ma credo che
Ci sia un apporto di umanitari di storia vissuta dagli stessi detenuti che è importante per il pubblico conoscere quindi il mio invito a venire a vedere questa mostra
Ma può richiedere ora a Francesca
Come nasce questa idea quale il percorso che che a portata di apportati a a realizzare queste quattordici opere e e come ENI più stessa i vissuto questo lavoro
Dunque tutto questo nasce diciamo dalla collaborazione combina l'Associazione made in genere il che opera all'interno della terza casa di Rebibbia
Casa Circondariale e
Grazie anche all'accoglienza della direzione del carcere che sta sia stata molto aperta
E ci ha permesso di entrare e di lavorare con i ragazzi questa del terzo anno che venga fatta una mostra negli anni precedenti
è stesse svolta all'interno del carcere invece quest'anno abbiamo deciso di portarla fuori e l'idea è nata dal Genio Civile incenso Mazzarella
Che avuto appunto questa intuizione del era di rappresentare la via Crucis
Come percorso simbolico ed emblematico di ognuno di noi e in particolare dei detenuti che vivono una condizione
Sicuramente non semplice anzi in molti casi drammatica vediamo sovraffollamento vediamo io
Casi Mara
Giustizia i quindi quando abbiamo proposto la via Crucis davanti per un attimo c'è stato il panico perché in effetti era un argomento piuttosto
Ostico
E quindi armi in qualche modo spiazzato però poi alla fine i ragazzi i detenuti sono stati coinvolti
Loro stessi dall'immagine del Cristo che viene giudicato condannato condannato a morte e poi
Torturato
Questo percorso li ha accompagnati lungo
Un tragitto di riflessione e anche di comunione e in cui a quel punto noi abbiamo capito che il Cristo non era più
Un'immagine è un'icona ma era qualcosa di presente di reale di vivo all'interno della
Del corso di laboratorio
Quindi questo ci ha molto colpito e e credo che quello che colpirà di più sono le opere stesse
Ci sono
Ce n'è una che sia
Colpita Contini di più si e l'incontro di del Cristo con la Madonna con la madre
Perché è stato fatto col da un ragazzo slavo da un ragazzo croato uno zingaro Nasser russi c'è il quale ha portato praticamente in sulla tela una
Un ramo di spine
Egli ha inchiodato e poi ha voluto che
Ci fossero le lacrime di sangue sul volto della Madonna
Della madre come se in quel momento la madre nell'incontro con il col figlio prendessero si su di sé tutto il dolore che stava subendo
Ecco questa è la
L'opera qui io sono più legata
è venuto a trovarci il maestro Achille Bonito Oliva ringraziamo gli chiediamo cosa pensi veramente speriamo
Intanto non sono mai essere perché non ho fatto le magistrali
E poi penso che un'iniziativa
Innanzitutto struggente crea un corto circuito code sentimenti molto profondi a parte come si può dire
L'architettura il decoro alle sculture le pitture che ci sono
Se dovessi
Dottor trovare un termine
Adopero lei la parola pietas che non è piatta
E e proprio invece col come si suol dire una sorta di
Profonda consapevolezza che nasce forse dall'esperienza dal dolore dalla sofferenza
Di questi
Uomini
Non so se ci sono anche delle artiste donna in questa mostra no però in ogni caso quello che
E chi mi ha toccato e vedere anche la discrezione dei loro interventi e sono interventi oltre otto che non creano un ricatto
Una rappresentazione esplicita ma c'è
Come un pudore
Un qualcosa di sotterraneo silenzioso quindi quando dico piede se lo dico nel senso avendo fatto il classico
Più profondo e con un apprezzamento veramente per gli organizzatori perché secondo me questi sono le iniziative che
Si dovrebbero silenziosamente moltiplicare
Senza demagogia matricole può portare nel tempo dei risultati
Non è che così saturo le celle purtroppo ma sicuramente qualcosa entra e tra esce pure per qualcosa che venga verso di noi
Grazie
Siamo con a
Vincenzo Mazzarella il gallerista che ha avuto l'intuizione di questa via crucis proponendo la i ragazzi della terza casa circondariale di Rebibbia
In la sua il suo intervento credo che sia stato decisivo
Decisiva
Diciamo li ho costretti quei poveracci a fare la via Crucis
Anche perché penso che sia una delle poche cose che può essere viste pure dai che a mente perché c'è una condanna le cadute l'incontro con la madre che è fondamentale in tutte le cose l'incontro con le donne
La Veronica che comune in tutte nel non è solo una questione cattolica magari battendolo ci hanno dato un po'più difficoltà proprio la parte finale che la deposizione dalla Croce
E
E la fine del sepolcro
Per il resto mi sembrano più interessati alle cadute chiaramente
Paesi chiaramente avrebbero fa dieci mila che della prima stazione il giudizio
Per quella è una cosa fondamentale e giudizi o di
Qualsiasi cosa d'altronde
Ha ben così se sono un po'sforzati Paese curioso pure portarla fuori perché se ma se così sarà estendendo il carcere uno se la Candeo né se la suona come si suol dire
Invece dovranno essere portate il più possibile fuori pure perché un resi Scano con le persone secondo me
Da qui per mezzo quel Di Paolo
Fate con le stime andavo decente tante tu frange si è parlato sensate di più vige solo costretta distratte qualche a voler fare ma non mi fate una cosa da scuola media che mi sembra più interessante
Bene grazie Vincenzo Mazzarella al Centre
Siamo ai piedi della statua di Santa Lucia che dà il nome era chiesta
Di ed anche i vecchi
Con il curatore della mostra il senso del Statale Pippia Paolo Bielli Paolo ci racconti come è nata questa avventura fonda i ragazzi dire Pippia
Ma l'idea Malta
Dare anch'esso Mazzarella
Di fare
In collaborazione con i detenuti questa via Crucis e quindi mi ha proposto di partecipare al
Nella parte principalmente scenografica cioè evitare dei detenuti a realizzare delle opere cioè dei detenuti che non hanno mai fatto cose del genere per cui scadono esperimento buona interessante
E mi sembra che insomma risultato è stato anche positivo anche perché poi la chiesa bellissima le opere contrastano con
Con marmi tutte le decorazioni quindi
L'esperimento è riuscito i ragazzi pensi che
Abbiano
Trovato un loro perché in questa
In questa esperienza artistica
Ragazzi erano molto incuriositi anche nel capire il significato delle varie sezioni insomma diciamo di tutta la via Crucis per loro era un po'
Una cosa forse non certo senso nuova per cui erano incuriositi diciamo che si sono anche impegnati
Ma anche più di quello che ci aspettavamo
Pensate di portare la mostra in altri luoghi
Essi speriamo fare sicuramente andrà a Rebibbia per Ford dentro al carcere e speriamo che non finirà la
La laicità è assente non insieme ai detenuti pregresse da solo magari non so
Qualche altra
Destinazione qualche altra occasione anche non solo per la mostra quindi anche per i ragazzi che potranno portar fuori questo lavoro sì certo può essere un buon
Modo terra
Né di affrontare la vita forse per guardare alla vita da un altro punto di vista
Grazie dallo
Grazie a voi
Siamo nella chiesa di Santa Lucia del Gonfalone
Con il Rettore padre Franco in campo
Per
Ringraziarlo prima di tutto brevettato la disponibilità di questa bellissima chiesa nel centro di Roma e aver accolto i quadri dei ragazzi
Di un percorso come quello della via Crucis tempi un po'ci rappresenta tutti
Sono io che ringrazio voi perché ogni volta che lo sguardo va sulla passione di Cristo ci sentiamo vicini ad ogni uomo che crocefisso
Ad ogni uomo che chiusa nel dolore alle sue piaghe però c'è sempre un segno di speranza perché l'amore misericordioso di Dio apre al futuro
Siccome nella chiesa anche il tema della liberazione dalla schiavitù diciamo che andava molto bene questo tema del via crucis fatto avere Gazzettino identica
Cosa le hanno dato questi quadri nel momento in cui li ha visti per la prima volta
Ne uno sguardo all'interno diciamo di una situazione di difficoltà e di dolore però anche di speranza
Diciamo che il racconto della via Crucis a molte angolature
C'è quella semplicemente della ferita c'è quella di uno sguardo pieno di speranza ma quello che più mi ha colpito il fatto che
C'è una sorta di identificazione sull'accaduto insomma le cadute quando l'arrestato alle cadute
Quindi quando venne chiuso quindi è
Non sguardo di detenuti che vende con Cristo vicino questo mi è sembrato
In questo sguardo quindi la diciamo la speranza di chi pensa di essere sconosciuto invisibile
Diciamo che lo sguardo è l'aspetto da parte di Gesù che incontra tante persone incontra una madre incontrarli donne impianto incontrerà Veltroni crescente neo
Ma anche essere guardate da Gesù sulla croce
Quindi uno sguardo
Che praticamente un incontro incontrare persone che non hanno lo sguardo fisso per terra a chi si guardano
Quindi la via Crucis è stato diciamo questa esperienza il potere guardare anche dentro quella realtà
Quindi possiamo dire oggi che noi abbiamo incontrato dei ragazzi detenuti
Noi abbiamo incontrato dei ragazzi che voglio nonché quella porta si apre
Il che è quella ferita Sinani x annata guarita per riprendere un cammino di vita quindi molte risurrezione diciamo
Grazie non Franco davvero e buona Pasqua
Silvio Palermo responsabile dell'associazione made in cioè il che da anni opera nella terza casa di Rebibbia
In via Bartolo Longo ma da sempre si occupa di carcere e delle sue
Dei suoi problemi conosce questi ragazzi da lungo tempo e già siamo al terzo anno in cui viene preparata una mostra
Dentro la terza casa di Rebibbia quest'anno la decisione di portarla fuori
Sì penso che sia stata la cosa più giusta
Anche perché quest'anno appunto o la partecipazione il coinvolgimento di Nessuno tocchi Caino e di Vincenzo Mazzarella e Paolo Bielli e ci hanno dato una mano a a realizzarla questa mostra quindi
Ma se è fondamentale appunto portare all'esterno questi lavori qui perché noi disabili facciamo all'interno di Rebibbia ma
Purtroppo il problema e la sensibilizzazione sul cachet ancora
E ha generato insomma non c'è molta sensibilità ancora purtroppo
Del carcere effetti si conosce sempre troppo poco che pure oggi questa mostra di molti ci racconta di un vissuto
Che va
Al di là di ogni aspettativa il senso del Sangro a Rebibbia ha una sua valenza
Vorremmo che ci interessa
Sì la la la via dolorosa abbellendo adesso al di là della dissi il tema ci sembra centrale perché in realtà al carcere continua ad essere l'ultimo baluardo che alla Società per difendersi
Si parla da tanti anni viene alternative di alternative puntava penale Alcalà Venara alla caccia e alla alla chiusura
è sterile alla sofferenza inflitta inutilmente alle persone noi chiediamo che sia fondamentale cambia rotta e invertire la tendenza ossia
Parlar di pene alternative di di modi in cui la società di difendersi non solo ed esclusivamente attraverso
Il carcere
Sempre più spesso però sentiamo parlare di giustizia riparativa ovvero non più una giustizia vendicativa ma qualcosa che riconcilia
Le vittime agli ai
A coloro che hanno commesso il reato
Vediamo questo questo esperimento per esempio con i lavori di pubblica utilità come potrebbero essere allargati anche per chi ha prime superiore ai tre anni ad esempio
Che credo sia allo ci non non non non credo sia legato al tipo di di pena ossia la io ritengo fondamentale
L'utilizzo di pene alternative appunto di lavori socialmente utili per riscattarsi e credo sia l'unico o l'unico solco percorribile perché purtroppo ripeto il carcere così come non serva la pena
Cioè un carcere in questi impostato in questo modo non serve assolutamente la pena né tanto meno il lavoro all'interno del carcere crediamo che invece va varie il
Il detenuto rilevo varie inserito immediatamente nella società perché
è fondamentale
Cercar di un giallo il meno possibile da da un sistema penitenziario che è fallimentare
Grazie grazie davvero sentito e speriamo bene grazie grazie anche a voi