Tra gli argomenti discussi: Cinema, Cultura, Film, Giovani, Lavoro, Mezzogiorno, Napoli, Precari, Societa', Sud.
La registrazione audio di questa puntata ha una durata di 4 minuti.
Rubrica
00:17
14:30 - CAMERA
15:00 - Roma
17:00 - Roma
17:30 - Evento online
16:00 - Roma
9:00 - Santa Maria Capua Vetere (CE)
Un saluto agli ascoltatori di radio radicale da Gianfranco Cercone
Una delle funzioni involontarie del cinema
E quella di testimoniare dei modi di dire delle frasi idiomatica che spariscono con il tempo
Per esempio è difficile ascoltare oggi a Roma un'invettiva che si ritrovano i film di Pasolini girati nelle borgate romane negli anni Sessanta che suona così che non potessi avete un'ora di bene
C'è qualcosa di
Molto meno di struggente credo in un bene in una felicità che dura un'ora soltanto tanto più vero se si pensa al contesto miserabile in cui quell'espressione pronunciata
Un'altra espressione idiomatica nel titolo a un documentario bello e originale uscito al cinema dopo essere stato presentato al Festival di Venezia e vede Pinto tanti premi l'ultimo è stato il premio Caridi al Festival di Taormina per il miglior documentario
Ambientato nei quartieri popolari di Napoli si intitola le cose belle e l'hanno diretto Agostino Ferrente e Giovanni Piperno
Il titolo riprende un'espressione convenzionale di augurio tante belle cose un'espressione che magari viene pronunciata sbrigativamente ma pensarci bene tali belle cose forse proprio perché indefinite hanno qualcosa di radioso
Sono speranze magari soltanto sfiorate con l'immaginazione
E comunque proprio di speranze racconta il film di Ferrente e Piperno trascende quattro personaggi due uomini e donne residenti a Napoli
L'intervista sui loro progetti per il futuro quando sono ancora ragazzi
E poi descrive la loro vita dodici anni dopo come per verificare che cosa è stato dei loro sogni
Così mostra da un lato che i figli
Rifiutano i mestieri tradizionali dei padri come il suo nature ambulante o l'artigiano restauratore e che le loro aspirazioni sono influenzate dalla televisione ragazze vogliono fare le modelle o le ballerine i ragazzi calciatori
E d'altro lato che quei sogni si rivelano quasi sempre validi e nell'Italia economicamente disastrata di oggi cedono il passo a lavori faticosi mal pagati e precari come il venditore porta a porta di contratti telefonici
La donna delle pulizie assoldato alle cooperative come stile anche degradanti o meno vissuti come tali come può essere quella ballerina di lap dance in un night club equivoco
E chi rifiuta questi pedaggi cade nella disoccupazione o nella delinquenza
Sembrerebbe una prospettiva del tutto disperante casa per di più in un paesaggio urbano fatto di squallidi palazzoni popolari e di rifiuti abbandonati ai margini delle strade
Eppure l'impressione complessiva che lascia il film non è soltanto di amarezza costruito come un patchwork da frammenti di vita incisivi a volte folgoranti altalenante di continuo fare presente il passato
Definisce via via quattro personaggi ben distinti
E di spiccata personalità e mostra anche che forse le illusioni perdute non illudeva ma proprio nessuno perché le aspirazioni giovanili erano raccontate dagli stessi protagonisti
Concerto umoristico scetticismo e andavano incontro agli sfottò di vicini e parenti
E la relativa disillusione di oggi è confortata da un'antica saggezza che insegna la rassegnazione mediamente a volte anche impennate di anarchia istintiva
Tollerante saggio aperto alle emozioni e sentimenti del popolo napoletano fa nel film è una bella figura
E allora riprendendo un'altra espressione molto caro a Pasolini
Dirò che qui si dimostra che sullo sconforto almeno a Napoli prevale una disperata vitalità
Le cose belle di Agostino Ferrente e Giovanni Priverno un saluto va Gianfranco Falcone
Salvo dove diversamente specificato i file pubblicati su questo sito
sono rilasciati con licenza Creative Commons: Attribuzione BY-NC-SA 4.0