Innovazione e competitività. Un'agenda per Europa e Italia - Presentazione del Rapporto Global Outlook 2015

Direi di cominciare
Rapidamente vi spiegherò anche i motivi per i quali cominciamo eccepisco uso in anticipo per essere stati costretti a modificare un po'all'ultimo momento
La tempistica di questa tavola rotonda per tenere conto delle esigenze di due dei nostri pannelli Istat
Vorrei cominciare ringraziando prima di tutto di pannelli spero che hanno accettato di partecipare a questo incontro per commentare il nostro rapporto su cui ho parlato
In particolare il Presidente di Cassa depositi e prestiti parco Bassanini che è con noi
Il Sottosegretario Sandro cose che ci raggiungerà tra poco
Il direttore generale di Confindustria Marcella Panucci globalmente aspettiamo da un momento all'altro
Ringrazio anche e soprattutto gli autori nel rapporto
Comincio da Fabrizio Saccomanni
Marcello Messori ma soprattutto Andrea renda
Coordinatore del programma e in larga misura
Editor e autore del rapporto sul gruppo all'altro e naturalmente tutti gli altri
Che collaboratori ed amici dello IAI che hanno partecipato alla stesura di questo rapporto il rapporto non è stampato ma è disponibile on line sul sito delle strutture fare internazionali sarò brevissimo perché i tempi sono molto stretti
E dirò soltanto che il dopo l'altro che è un programma antico se così posso dire
Dello IAI risale la prima versione del Global a ottobre del mille novecentonovantasei ma è soprattutto un programma molto speciale un programma
Diverso e in qualche modo sui generis rispetto
Alle attività che svolge normalmente l'istituto perché è un programma dedicato alle imprese alle banche agli operatori economici a chi soprattutto guarda
Dal lato dell'economia e della finanza al contesto internazionale
Ebbene mirato a fornire un contributo di conoscenza
Su
Dice D'Arrigo Bali sul contesto europeo su scenari di singoli Paesi così da consentire a in prese società banche
Operatori economici piccoli e grandi partecipanti al nostro programma
Di avere una conoscenza diretta di alcuni aspetti di particolare criticità del contesto internazionale
Rapporto di quest'anno
Segue lo schema che è quello degli ultimi anni con un'attenzione particolare questo è il primo capitolo al quadro internazionale all'economia globale
Capitolo che è stato curato in particolare da Fabrizio Saccomanni
La seconda parte del rapporto e dedicata
Ad un aspetto specifico ma di particolare rilievo e di interesse del contesto europeo che è quello degli squilibri macroeconomici
è stato curato Marcello Messori da un team di ricercatori che lui ha coordinato e sarà oggi presentato da Marcello
Il terza terza parte che è quella che è stata curata in particolare direttamente da Andrea renda guarda
Ad alcune
Ad alcuni aspetti dell'agenda economica europea con un focus in particolare su due temi che sono il Piano Juncker degli investimenti ma anche l'aggiornamento e la revisione dell'agenda
Cui venti venti un tema che forse un po'uscito dal radar
Nell'attenzione dei media e della politica Cannes merita però più attenzione ed infine l'ultima parte quella dedicata all'Italia che alle misure e le iniziative che
In parte sono in cantiere in parte dovrebbero assunta essere assunto dal Governo
Per attrezzare meglio il Paese di fronte alla sfida dell'internazionalizzazione del sistema economico e produttivo
Ci auguriamo
Infine no scusate un accenno al fatto che completa questo rapporto uno sette di raccomandazioni di policy che sono poi le conclusioni operative
Ci auguriamo che questo rapporto la discussione di questa mattina contribuiscano a fornire
Al Governo alla politica al Parlamento idee suggerimenti su come attrezzare meglio il Paese di fronte alle sfide dell'economia globale
Mi fermo qui perché purtroppo come diceva abbiamo tempi strettissimi entro le undici dobbiamo avere completato la presentazione del rapporto
Per potere poi dare la parola al Sottosegretario cose che dovrà lasciarci immediatamente dopo
Successivamente al presidente Bassanini e al direttore generale di Confindustria Panucci quindi
Ringrazio ancora una volta chiare rituali invito a partecipare a questa presentazione gli autori darei la parola Fabrizio Saccomanni per la presentazione della prima parte del rapporto
Grazie Presidente
Il rapporto come è stato detto una rapporto mirato alla alle imprese naturalmente alla situazione europea e italiana
Il titolo poiché abbiamo dato a questa presentazione innovazione e competitività un'agenda per l'Europa e per l'Italia è la realtà
è un titolo che vada bene anche per l'economia globale nel senso che
Come si capisce anche dall'introduzione che ho scritto a questo rapporto che però non sarò adesso qua a riassumere
E effettivamente le sfide che
L'economia globale e oggi si trova a ad affrontare sono strettamente collegate
Alla al problema dell'innovazione della competitività se vogliamo delle riforme delle riforme strutturali
Quando questo testo che è quello che ho preparato io è stato scritto eravamo alla vigilia delle riunioni
Del Fondo monetario internazionale della Banca mondiale di dimezzati metà aprile
Quelle riunioni devo dire sono state contraddistinte da un
Doppio sentimento da un lato
Insoddisfazione disagio per come sta andando
L'economia l'economia globale e dall'altro grande incertezza su lo sul da farsi nel senso e dubbi sulla la validità delle politiche
Che sono state che sono state perseguite finora che dovrebbero essere perseguite anche in futuro
E
In aggiunta direi un quadro abbastanza
Se vogliamo
Sfilacciato e e comunque
Abbastanza potenzialmente conflittuale sul terreno della cooperazione internazionale quindi
Io
Ho voluto dare in apertura di questo rapporto una descrizione del quadro istituzionale che
Diciamo dovrebbe governare e guidare l'economia l'economia globale ed è un quadro che diciamo non non è ancora
Non è ancora perfettamente funzionante e che anzi mostra delle dei segni dei segni di tensione
Allora diciamo
Ci prendiamo
Direi questi due filoni Nolli l'insoddisfazione e l'incertezza l'insoddisfazione perché perché attivamente
Il quadro che emerge dalle ultime valutazioni
è un quadro in cui sì c'è una crescita abbastanza sostenuta negli Stati Uniti però diciamo ci sono anche dubbi sull'effettiva sostenibilità di questa crescita perché
Sono ci sono continue indicazioni diciamo non sempre
Concordanti in su l'attuale
Andamento
Dell'economia americana della soprattutto del grado di assorbimento
Della della della disoccupazione o della sotto occupazione che c'è che c'è in America quindi l'aspettativa che l'America stia imbarcando si verso una fase di restrizione della politica monetaria
I è in un certo senso
Esce un po'ridimensionata nel senso che
Probabilmente avverrà ma sarà una cosa molto graduale molto molto cauta
L'Europa resta sì con una
Con una situazione economica più favorevole dovuta soprattutto a fattori congiunturali come i bassi tassi di interesse come il declino del prezzo del petrolio e anche l'indebolimento dell'euro che è avvenuto
Con un certo ritardo perché se vogliamo c'è stato un periodo diciamo tra il due mila undici del due mila
E tredici in cui l'Euro era veramente molto forte nonostante
L'Europa fosse in una situazione di
Di tensione di crisi
Quindi diciamo
L'Europa naturalmente il miglioramento c'è ma ripeto è congiunturale rimane la la la sfida delle
Delle così delle riforme strutturali della capacità di rilanciare gli investimenti di darsi effettivamente una struttura
Di pessima politica macroeconomica anticiclica
Il Giappone versa anche lui ancora in una situazione non particolarmente favorevole c'è stata una battuta d'arresto della crescita
Dopo l'aumento della tassa sui consumi che era pure considerato
Necessaria visto che il Giappone resta un Paese
Una situazione debitoria di finanza pubblica estremamente sbilanciata insomma oltre il duecento per cento del PIL
Che non
Non genera tensioni sui mercati ma che insomma è un fatto un campanello d'allarme che rimane sempre sempre diciamo
Acceso in un certo senso e quindi
Diciamo sul sul fronte delle economie emergenti c'è
Il il la questione del rallentamento dell'economia cinese che e sta naturalmente un leader della crescita mondiale ma è un problema
Di anch'esso di aggiustamento al problema dell'invecchiamento della popolazione quindi la necessità
Di un di un
Come dire una calibratura graduale di come e gestire la come dire la lavoro la frenata congiunturale quindi sostenere l'attività economica senza però compromettere la sulla sostenibilità del quadro del quadro ordine generale
Preoccupa poi i
Diciamo in Asia c'è invece una situazione
Molto favorevole in India
Perché appunto c'è stiamo ancora secondo me le affetto
Positivo del cambio di Governo e dell'annuncio di di una politica diciamo anche lì di riforme strutturali più aperta al all'economia di mercato ma diciamo
C'è ancora ordini in India un grande problema di diseguaglianza di povertà e che quindi diciamo
è un problema che va comunque tenuto incontro
Infine
L'America latina invece
Un problema ad una delle riunioni a cui ho partecipato a Washington insomma importanti economisti latino americani brasiliani
Eccetera hanno sostenuto la linea che la festa è finita in America attive cioè
Una festa dovuta in gran parte album della delle delle importazioni di materie prime da parte della Cina che ha
Creato un
Una una ventata di un furia che ha su tutta su tutta l'America latina questa
Ventata adesso è finita ci sono problemi politici interni ma insomma i tre grandi Paesi dell'America latina e Brasile Argentina il Venezuela presentano presentano problemi
Allora ecco in questo quadro allora il coso cosa può fare la cooperazione internazionale evidentemente
Il gruppo dei venti che
è stato definito il il principale foro di cooperazione internazionale ha lanciato l'anno scorso a Brisbane in un programma come dire molto ambizioso
Di sostegno alla crescita economica ma
Come dire soprattutto come formulazione gli obiettivi a cui diciamo i Governi nazionali si dovrebbero adeguare
Ora diciamo questo di fare darsi degli obiettivi ambiziosi e senz'altro una buona cosa però diciamo manca nelle nel nel nel mio appunto nelle strutture nelle procedure della cooperazione internazionale soprattutto
Legge venti manca lo strumentario manca come dire il meccanismi con cui
Appunto la promozione degli Investimenti il rilancio del del dei dei consumi gli investimenti in innovazione in
In in
Miglioramento del capitale umano e cose di questo genere insomma restano poi essenzialmente all'interno dei singoli Paesi
Ai quali viene comunque detto che debbono cercare di
Sostenere la crescita l'occupazione degli investimenti pur
Come dire
Rimanendo entro limiti di sostenibilità della situazione della finanza pubblica dell'indebitamento
Interno e ed esterno quindi diciamo c'è quadro non particolarmente confortevole e in questo ambito dico si nota anche una certa
Come dire
Divergenza tra come intendono la cooperazione internazionale i Paesi del Gruppo dei Sette chiamiamoli così tanto poi come simbolo dei Paesi
Avanzati Occidente
Nei paesi e le grandi economie emergenti cioè c'è una strategia
Se vogliamo da parte del Gruppo dei Sette ancora come dire sostanzialmente
Basata sul principio del tenere la propria casa in ordine cioè ogni paese deve tenere la casa in ordine dopodiché
Lasciare alle forze di mercato ai tassi di cambio fluttuanti di ai movimenti di capitale che devono essere liberi di
A aggiustare gli eventuali squilibri
Ecco nel nei Paesi emergenti soprattutto Paesi come come la Cina l'India il Brasile ecco la strategia invece completamente diversa cioè loro ritengono che
Bisogna controllare i movimenti di capitale bisogna intervenire sui mercati dei cambi che sono
Altamente speculativi bisogna
A soprattutto accumulare riserve valutarie per gestire sì gli inevitabili dei flussi di capitale
Questa la definizione che danno
I esponenti importanti di questi Paesi quindi diciamo e vedono in al limite anche la necessità di introdurre
Controlli sui movimenti di capitale restrizioni non certamente misure cosiddette di di
Controllo macroprudenziale al fine di evitare di evitare diciamo tensioni su Paesi che sono ancora deboli e quindi diciamo hanno hanno il rischio di avere dei contraccolpi forti per referto della del del
Dei movimenti dei flussi di capitale quindi diciamo un quadro abbastanza diciamo disarmonico in cui qui tra l'altro colpiscono invece alcune iniziative importanti assunte dalla Cina come questa
Di creare questa banca degli Investimenti infrastrutturali in Asia che ha avuto l'effetto quali spaccare la coesione all'interno del Gruppo dei Sette perché alcuni Paesi
Diciamo gli Stati Uniti hanno preso un atteggiamento negativo Paesi europei tra cui anche il nostro hanno deciso di aderire quindi un quadro
Certamente problematico sul quale io credo che le le le le i Paesi del Gruppo dei Sette dovranno fare una riflessione molto
Molto approfondita e molto cura perché diciamo l'anno prossimo la Cina prenderà la Presidenza del gruppo dei venti e credo che cercherà di portare avanti le sue le sue strategie
Di come dire di
Influenza a sulla sull'economia globale in un modo in un modo molto più attivo e soprattutto tenuto conto del fatto che gli Stati Uniti
Continuano a bloccare
La riforma del sistema del del Fondo monetario
Del delle quote di partecipazione del potere di voto
Dei Paesi emergenti che era stata approvata nel due mila e dieci che quindi diciamo si sta creando un meccanismo delle per per cercare di aggirare questo blocco imposto dagli Stati Uniti ecco quindi questi mi sembra un po'i temi
Salienti dello scenario internazionale
Mi fermo qua
Io ringrazio Fabrizio Saccomanni anche per
La sua capacità di sintesi è stato brevissimo non solo nel presentarci questo quadro complessivo ma va fatto esattamente nei tempi che gli erano stati assegnati
La parola che ora professor Marcello Messori la sua presentazione che e quella del secondo
La sua presenza qual è il secondo capitolo del nostro rapporto accentrata sul tema degli squilibri macroeconomici
All'interno dell'Unione economica dell'Unione economica e monetaria è un tema che è stato centrale in lungo tutto il corso della periodo più acuto della crisi resta purtroppo un tema centrale
E quindi credo che sia di particolare interesse ascoltare persone sole e su questo aspetto Marcello grazie
Scusate io sto cercando di
Presente
Se
Se il prefetto Denis
Buongiorno a tutti grazie
Io presenterò restringendo un po'l'oggetto di analisi rispetto alle considerazioni che sono state svolte da Fabrizio Saccomanni
Presenterò un esame di un problema che riteniamo cruciale rispetto alla potenziale di crescita
Dell'area dell'euro della
Unione economica e monetaria europea per farlo
Abbiamo fatto riferimento a una ricerca che la LUISS culo European politica il tono mi e in particolare
Paolo Cannavaro fari Piero Esposito Carlo Milani Dio abbiamo svolto per lo i diari
Concludendo la l'anno scorso e questo primo capitolo dell'Outlook cerca di aggiornare questa ricerca chiedendosi se gli avvenimenti degli ultimi anni confermino la tesi che sostenevamo in questo rapporto è
Per chiarire il punto consentitemi subito di
Specificare qual è l'oggetto della nostra riflessione come ricordava Ferdinando Nelli feroci
L'idea è di esaminare gli squilibri macroeconomici tra Stati membri cosiddetti centrali emblematicamente la Germania e Stati membri cosiddetti periferici per intenderci
Italia-Spagna Portogallo Grecia e per un certo periodo Irlanda
Ora diversamente da quanto sostenevano alcuni modelli teorici
Nella prima fase di vita dell'area dell'euro questi squilibri macroeconomici tra
Paesi centrali dei Paesi periferici si sono accentuati
E soltanto a partire
Dalla crisi finanziaria internazionale del due mila sette due mila otto che soprattutto della crisi europea dal due mila dieci alla fine del due mila quattordici
Questi squilibri hanno incominciato a ridursi
Naturalmente molti sono gli indicatori che potremmo scegliere per
Che si sarebbero potuti scegliere per
Determinare l'entità di questi squilibri macroeconomici
Quando che non abbiamo scelto sono forse il più abituali
Cioè esaminare i saldi del rapporti tra singoli Stati membri
E resto del mondo i mercati internazionali e quindi abbiamo scelto di esaminare questi squilibri mediante i saldi né le bilance commerciali quindi sostanzialmente i saldi tre export e import e i saldi delle partite correnti
Che sono una piccolo allargamento rispetto ai saldi commerciali
Allora noi vediamo empiricamente che
Soprattutto dal due mila dieci con un alce le relazioni intorno al due mila dodici due mila tredici
I seggi squilibri negativi saldi negativi dei Paesi periferici
O della maggior parte dei Paesi periferici si sono ridotti
E ci chiediamo se questo aggiustamento sia stato strutturale dove per aggiustamento strutturale intendiamo un aggiustamento derivante fondato sul recupero di competitività da parte dei Paesi periferici e la nostra risposta e cautamente problematiche negativa nel senso che sosteniamo che questi aggiustamenti
Sono stati piuttosto il frutto della recessione economica e quindi della compressione in termini di dinamica dei prezzi e in termini di occupazione e di
Trattamenti salariali piuttosto che un recupero strutturale di competitività perché questo è un tema importante dal punto di vista di policy
Ed è a nostro avviso rilevante anche per l'Outlook che oggi presentiamo perché se fosse vera questa tesi
Nel momento in cui si dia avvia un processo di crescita nell'area dell'euro l'aspettativa è che malauguratamente
Questi squilibri macroeconomici si ripropongano costituendo così un freno per una crescita stabile solida e di medio lungo periodo
Allora quello che io vorrei fare oggi è con pochi grafici senza entrare nei dettagli analitici del lavoro cercare di dimostrare che
Anche i dati più recenti confermano ahimè questa tesi cioè che
Questo recupero di equilibrio questo aggiustamento che ha ridotto i disequilibri a livello dell'area dell'euro non è fondato su un recupero strutturale di competitività
Primo dato che si può esaminare è quello delle partite correnti
Io qui riporto non so se si riesca ad apprezzare questo grafico nel lavoro che abbiamo fatto con agli altri autori che ho ricordato poc'anzi abbiamo cercato di esaminare gli andamenti delle diverse componenti delle partite correnti e poi il saldo nei principali Paesi dell'area dell'euro e cosa vediamo vediamo che l'Italia nel due mila tredici ha avuto saldi positivi Elia incrementati nel due mila quattordici
Seppure
Su una base meno solida lo stesso ha fatto la Spagna che nel due mila tre ci ha avuto un saldo di partite correnti addirittura positivo venendo da forti squilibri negativi degli anni precedenti
Però la Spagna ha una caratteristica diversamente dall'Italia che
Nel corso del due mila quattordici ha avuto la sua terza recessione il cosiddetto tre pole detto al
La Spagna nel due mila quattordici è uno dei pochi Paesi periferici che ha avuto un tasso di crescita apprezzabile
Bene a fronte di questo tasso di crescita vedete
L'avanzo nei Sunset guardate il grafico relativo alla Spagna e Spagna il saldo positivo che aveva raggiunto nel due mila tredici si è azzerato e quindi queste un primo segnale che forse
C'è una correlazione
Negativa tra
Tasso di crescita dell'economia e annidamento delle partite correnti
La Germania viceversa avuto forti incrementi nei saldi delle partite correnti se adesso come dire scendiamo un pochino più nel dettaglio e
Ci riferiamo a una
Saldo un pochino più specifico di quelle parti de delle partite correnti cioè il saldo delle bilance commerciali ma distinguiamo questi saldi per
Area di esportazioni importazioni e quindi distinguiamo i rapporti che i singoli Stati membri hanno rispetto agli altri paesi dell'area dell'euro agli altri Paesi dell'Unione
Europea che non appartengono all'area del re euro e al resto del mondo troviamo delle indicazioni un pochino più interessanti
Forse rispetto a quelle che vi ho appena prodotto innanzitutto possiamo fare riferimento al caso italiano anche qui
Come al solito abbiamo seguito alla metodologia di
Individuare i saldi e le diverse componenti della bilancia commerciale per un insieme di Paesi dell'area dell'euro e che cosa vediamo vediamo che
Nel caso dell'Italia che in stagnazione o addirittura in recessione
Tra il due mila tredici del due mila quattordici
I saldi migliorano migliorano tutti i saldi in particolare vi è
Un
Sovrappiù un surplus positivo Nash saldi rispetto ai il resto del mondo cioè ai Paesi non unione
Europea un surplus crescente nei confronti dei Paesi
Dell'Unione europea ma non aree euro in un miglioramento della posizione che permane peraltro con un piccolo deficit rispetta i Paesi dell'area dell'euro la Spagna
Ed è questa la cosa interessante su cui io vorrei focalizzare l'attenzione ha un andamento che per certi versi ripropone quello di fedeli Italia ma anche in questo caso si mostra una maggiore fragilità nel senso che la Spagna che è il Paese periferico che cresce
L'unico che cresca nel due mila quattordici modo abbastanza robusto diede come dire una inversione di tendenza prevista detto al miglioramento dei sui saldi o ai saldi positivi che è vero che aveva raggiunto nell'anno precedente cioè nel due mila tredici
Venendo da una
Lunga fase in cui i disequilibri erano negativi cioè aveva saldi negativi nelle diverse componenti di una bilancia commerciale
Il caso della Germania viceversa è un caso
Che confermati forti avanzi tedeschi ma che anche qui c'è un dato interessante cioè che gli avanzi della
Nel saldo del il saldi positivi della Germania sono soprattutto perso i Paesi extra Unione europea e in parte
Verso i Paesi Unione europea non area euro mentre si riducono i saldi positivi rispetto all'area dell'euro allora se questo è il quadro che sembra confermare un po'
La nostra tesi
E cioè che
Questo riaggiustamento allora posto che accettiate che un buon indicatore di aggiustamento sono i saldi
Dei rapporti con l'esterno e posto che questo riferimento a un
Loro hanno
Sia considerato soddisfacente mi sembra che
I dati che i dati descrittivi che vi ho proposto ci facciamo suonare un po'un campanello d'allarme cioè forse questo aggiustamento non è così strutturale appena riprende la crescita questo aggiustamento tende un po'a scricchiolare
Allora per poterlo verificare un po'meglio siamo andati a cercarci un indicatore più diretto di competitività non un indicatori indiretto non le conseguenze
Che può avere
Una divergenza di competitività e anche qui
Per trovare un indicatore di competitività abbiamo usato forse il dato che sappiamo essere del tutto parziale discutibile ma che
E il più semplice da trattare che il cosiddetto costo del lavoro per
Unità di prodotto
Il costo del lavoro per unità di prodotto a vari
Componenti noi abbiamo esaminato soprattutto il tasso di variazione del costo del lavoro per unità di prodotto quindi la sua dinamica
La crescita o la diminuzione del costo del lavoro per unità di prodotto io l'abbiamo scomposto in tre componenti essenziali cioè la dinamica dei salari nominali il tasso di variazione dei salari
Il tasso di variazioni delle
Ore di lavoro erogate dal
Lavoratore medio e il la produttività oraria del lavoro
Una volta che si scompone così il costo del lavoro per unità di prodotto è di nuovo possibile
Andare a vedere di andamenti di questo il costo del lavoro per unità di prodotto in alcuni Paesi dell'area dell'euro
E che cosa emerge che anche in questo caso abbiamo un po'tre fasi come nella dinamica della dei saldi nelle
Rapporti con l'esterno e cioè una prima fase
Che arriva dalla costituzione dell'Euro fino alla crisi internazionale alla crisi finanziaria reale internazionale in cui soprattutto nei Paesi periferici
In quasi tutti i Paesi periferici
C'è una dinamica salariale nominale sostenuta a fronte di una produttività oraria del lavoro si fa niente e ha una dinamica stagnante del numero di ore lavorate per
In media questo cosa vuol dire
Che in questi Paesi periferici aumenta il costo del lavoro per unità di prodotto
La cosa non accade nei Paesi centrali in particolare in Germania
Con la crisi finanziaria internazionale la dinamica del costo della dinamica salariale
A una battuta d'arresto in gran parte dei Paesi periferici ma la produttività continua ad essere stagnante
Dopo l'avvio della crisi europea
In molti Paesi vi è un aggiustamento salariale molto più consistente vi è una compressione
Nei salari nominali naturalmente a fronte di questa compressione né i salari nominali c'è anche una caduta del tasso di inflazione
La produttività però continua a essere stagnante o a crescere di poco salvo in alcuni Paesi
La eccezione più rilevante la Spagna
Allora noi abbiamo che questo caso spagnolo appare effettivamente interessante perché
A fronte di
Un recupero nei saldi rispetto all'esterno la Spagna sembra
Riuscirà a fare un aggiustamento un pochino più strutturale perché
Sembra come dire essere in grado di contenere il costo del lavoro per unità di prodotto ma come vedete negli ultimissimo hanno appena ritorna crescere
Questa tendenza sembra avere una battuta d'arresto allora a noi sembra che
A livello descrittivo queste poche considerazioni quanto meno facciamo suonare un campanello d'allarme naturalmente
E noi sia nel tempo anche nella ricerca riferita agli anni precedenti andiamo un pochino più a fondo nell'analisi però già quest'i pochi dati descrittivi ci fanno suonare un campanello d'allarme circa la solidità dell'aggiustamento ma crescono amico all'interno dell'area dell'euro
Per sostanziare un po'meglio il nostro ragionamento con gli altri autori nel Peppa era che costituisce il capitolo due dell'altro Lucca abbiamo anche analizzato flussi finanziari
E abbiamo offerto un'analisi un po'meno un'analisi empirica un po'meno descrittiva cioè con un esercizio econometrico
Senza anche perché il mio tempo è scaduto senza tediarvi ulteriormente quello che posso dirvi è che
L'analisi dei flussi finanziari e gli effetti che
I diversi andamenti dei flussi finanziari hanno nei diversi periodi e l'impatto che hanno sul target due
E l'analisi econometrica confermano le nostre preoccupazioni quindi il messaggio finale che mi sento di dare vita e il seguente certamente negli ultimi anni
Vi è stato un aggiustamento ma crescono amico all'interno dell'area dell'euro non illudiamoci però che questo aggiustamento sia stato strutturale
Il rischio è che al riprendere della crescita nella nostra
Unione economica e monetaria europea gli squilibri macroeconomici tornino a manifestarsi e questo potrebbe essere un freno preoccupante per una crescita duratura di medio lungo periodo grazie
Grazio
Professor Messori per questa presentazione venga si particolare per avere calcato l'accento nelle conclusioni finali su questo messaggio
Che richiederà una particolare attenzione cioè sulla solidità
Dei processi di aggiustamento essi un rischio che gli squilibri macroeconomici tornino a manifestarsi in maniera clamorosa
Nella fase di ripresa del sito
Tema complesso volevo anticipare che se ci sono dubbi curiosità ci sarà possibilità dopo la presentazione da parte di tutti e gli interventi dei pannelli se di approfondimenti sulla base di vostre richieste di chiarimenti
La parola ora è al professore Andrea renda come vi dicevo direttore del programma Outlook globale altro tutta e editor pedinarli misure autore di questo rapporto Andrea
Grazie terminando grazie a tutti per essere intervenuti grazie ai panelle est per per i loro contributi a tutti coloro che hanno scritto direttamente dei capitoli come
I due relatori che mi hanno preceduto quello che farò io in una in pochi minuti darvi innanzitutto una panoramica di quello che troverete nel rapporto quando senz'altro né da scaricare dal sito
Ecco comincerete leggero in tutta la sua complessità perché frutto di un lavoro diciamo di di un anno intero
Che adesso vi illustrerò ma in maniera veramente molto fotografiche avrò modo con una ecco con una semplice swipe
E poi vorrei parlare un pochino di due cose fondamentale sia di quello che che emerge dalla dal dibattito che abbiamo organizzato nel corso dell'ultimo anno
Sull'evoluzione delle politiche dell'Unione europea dove sta andando di un europea se la nuova Commissione europea in particolare ha segnato un cambiamento di passo e divisione rispetto a quello che il futuro dell'Unione
E poi quale potrebbe essere diciamo la la conseguenza quali possono essere le conseguenze di questi cambiamenti per il nostro Paese
Per cui diciamo tutto quello che
Poi costituisce la base delle raccomandazioni di policy che che avete trovato all'entrata che molti di voi hanno
Hanno in mano
Che è successo durante l'ultimo anno
Si è discusso di scenari globali lo avete sentito da Fabrizio Saccomanni si è discusso di variare del mondo naturalmente troverete degli approfondimenti specifici dal Messico
Alla all'evoluzione del del della della parte sud ed est del Mediterraneo
Approfondimenti specifici sulla Russia la Cina sugli investimenti diretti esteri cinesi in Italia e sugli investimenti diretti esteri nell'Africa subsahariana e
Ne parleremo poi in chiusura di questo mio breve intervento anche sulle polso la politica e sulla strategia tedesca dedicata alla quarta rivoluzione industriale che nel cosiddetto industria quattro punto zero
Che come vedremo tra poco non è più soltanto tedesca ma sta per essere trasferita direttamente se volete promossa a a livello paneuropeo e quindi questa è una delle cose che vorrei
Di cui vorrei discutere in questi in questi minuti
Gli atti seminano riguardato come abbiamo visto agli squilibri e l'euro zona e anche un seminario dedicato che poi era frutto è stato il frutto di un lavoro che abbiamo portato avanti
Con la Presidenza del Consiglio dipartimento affari europei sulla revisione della strategia Europa venti venti che era uno dei temi
Se volete più caldi e alla nel sull'agenda diciamo nell'agenda della semestre di presidenza italiana cosa è successo a valle di questo sforzo che abbiamo provato abbiamo prodotto dove oggi la Strategia Europa venti venti uno dei temi che voglio toccare come già anticipato da
A da Ferdinando Nelli feroci
Allora
Diciamo che
Prima di parlare di roba venti venti vorrei vorrei parlare un attimo di di una cosa che troverete nel rapporto e cioè il fatto che
La nuova Commissione europea sembra aver
Diciamo cambiato direzione se volete rispetto
Alla Commissione Barroso e non in modo che insomma risultato quasi scioccante vere per del libretto gli operatori di Bruxelles se volete
La Commissione Juncker ha centralizzato molto di più le decisioni ha cambiato la sua strategia interna creando dei vicepresidenti sia data dieci punti prioritari anzi addirittura gli ungheresi andati cinque nel suo discorso introduttivo
Cinque punti ci prioritari che devono costituire quasi diciamo l'interesse esclusivo della Commissione e ha prodotto un primo piano di lavoro per quest'anno l'anno due mila quindici che è il primo diciamo
Se il piano di lavoro termine sia toccato di vedere diciamo negli ultimi due decenni che davvero contiene più
Proposte che vengono eliminate o legislazione viene eliminata rispetto la legislazione che viene proposta
Siamo cioè di fronte a un approccio minimalista come interpretarlo difficile alcuni pensano che l'approccio minimalista sia il frutto di una Commissione che si presenta come Commissione più politica
Macchina
Presentandosi come Commissione più politica secondo molti finisce con l'essere una Commissione più legata agli interessi degli Stati membri e quindi più legata e più allineata con il Consiglio secondo altri invece frutto di un pragmatismo che cerca di portare a casa come si suol dire
In gergo sportivo il risultato se si cerca di focalizzare l'attenzione su quei dossier che sono i più importanti e quindi di essere come come si dice spesso nel gergo della Commissione europea big competenti senz'Mons molta ENS
Quindi essere evidente dedicare il massimo dello sforzo i temi più importanti e quindi andare sull'Unione dell'Energia dedicarsi alla al mercato unico digitale questi sono i grandi diciamo
I grandi dossier che in questo momento sono sul tavolo della Commissione
Il fatto che la Commissione ad abbia votato questo approccio quindi ancora soggetto interpretazioni di vario tipo uno dei dei risultati però Loveth lo abbiamo già visto e ce l'abbiamo sul tavolo oggi da metà marzo lo sappiamo con certezza
è stata ventilata questa notizia per molto tempo cioè la Strategia Europa venti venti che poi è la vera propria strategia di crescita dell'Unione europea
è stata posso usare due verbi poi scegliete quello che preferite posticipata la la revisione della strategia
Ho accantonata
Quei dite fuori quello che preferito che considerate più probabile
Insieme alla
A
Decisione di quanto meno posticipare le la revisione della sedici Europa venti venti è stata ma avanzato invece un piano di investimenti
Io ieri ero a Londra in una conferenza che
In cui mi confrontavo con degli investitori della siti
Il messaggio che veniva dalla Commissione europea si parlava di mercato unico digitale nello specifico è che secondo la Commissione gli un terzo il motto è
Investment Investment Investment
Ora
Ognuno di voi può formarsi un'opinione rispetto che a diciamo alla a cosa questo voglia dire per l'Europa io l'ho scritto direttamente lì per per diciamo a scanso di equivoci
Veniamo da una strategia che naturalmente è stata marginalizzata nel corso del tempo perché varata nel due mila dieci come una strategia di crescita intelligente inclusiva e sostenibile
è stata poi diciamo rapidamente pago citata dalla dibattito sulla sulla speri che sono salita dalla dall'emergenza scatenata dalla crisi economica
Per cui ci siamo trovati di fronte anche durante il semestre di presidenza italiano a un dibattito su una strategia di quel momento nessuno può riconosceva più fino in fondo come proprio perché era una strategia che comprendeva iniziative in materia di contrasto alla povertà e iniziative sulla rilancio dell'istruzione
Sullo Sung obiettivi in materia di occupazione iniziative sulla politica industriale iniziative sull'innovazione sull'agenda digitale
Promoter di queste grandi iniziative di venivi pinze grandi
Weber sono stati chiamati iniziative faro non
Quindi grandi qua Cervi di iniziative di policy
Si sono poi persi nel corso del tempo sono stati superati da altri priorità nel corso del tempo
E ci si è e si è arrivati alla già prevista revisione di medio termine di questa strategia
Con una certa certo che ovvia fatica mento se volete
E anche in un momento in cui forse le priorità della Commissione non erano esattamente quelle di portare avanti quel tipo di temi ma se mai cercare di
Trovare diciamo
Una una quadra differente per quello che riguarda il rapporto trasferita e flessibilità il dibattito si è diventato molto più fluido molto meno strutturato di quello che era presente nella Strategia Europa venti venti
La il semestre di Presidenza si è dovuto porre questo problema cosa ne facciamo di questa strategia
E la reazione della presidenza italiana è stata diciamo abbastanza consistente da questo punto di vista perché la perché il seme nel semestre di presidenza italiana la revisione della strategia è stata posta all'ordine del giorno di tutte le formazioni consiliari
Diciamo rilevanti da questo punto di vista
Che è successo che alla fine e noi abbiamo già organizzato e c'è un grande convegno sul tema
Quello che
Che è emerso l'annoso dibattito che la Sepege Europa venti venti è una cosa completamente diversa ovviamente dal piano Juncker di cui torno tra un attimo
Che la strategia Europa venti venti non è mai stata una vera e propria strategia completa di crescita per l'Unione mancano alcuni elementi che forse bisognerebbe pensare introdurre ed in particolare le imprese sul mercato interno
L'enfasi sulla qualità delle amministrazioni e tutte livelli di governo
E l'enfasi se volete sulle infrastrutture integrate piuttosto che su a diciamo iniziative diverse per diverso tipo di infrastruttura siamo nel nell'epoca e chiuderò con questo diciamo nelle Smart City se delle delle reti elettriche intelligenti
Della della banda ultra larga e via dicendo quindi una una iniziativa sulle infrastrutture deve essere necessariamente integrata
Quindi il primo fronte la revisione chiedano dal punto di vista nostro dovrebbe avvenire
è un fronte Conte de di contenuti insomma da tutelare i contenuti della strategia possono essere modificati in meglio anche alcuni degli obiettivi e la strategia si era dato nel corso del tempo non sono più valli di oggi alcuni non sono mai stati
Nel senso che ad esempio parlare di innovazione semplicemente guardando al rapporto tra il livello di investimenti pubblico-privati ricerca sviluppo e il PIL non è probabilmente in modo più appropriato riguardare alta all'Inpa alla all'incedere dell'innovazione
A livello europeo
Il secondo fronte la revisione dovrebbe secolo di in qualche modo aggiustare migliorare la governance di questa strategia in particolare e cercare di migliorare il rapporto tra le politiche pubbliche europee
E gli obiettivi della strategia come a dire
Posto che ci siamo dati degli obiettivi per la fine del millennio e sono obiettivi non soltanto di austerità ma anche giustamente di prosperità e di crescita
Facciamo in modo che le le analisi di impatto della Commissione le valutazioni rispetto intere aree di politiche pubbliche siano poi legate questi obiettivi
Della per la fine del decennio
Il terzo fronte lo dovete discusso nel rapporto eccome integrare la strategia di crescita europea all'interno del semestre europeo e anche qui
L'idea e troverete delle proposte specificamente anche nelle raccomandazioni di policy
L'idea è fare in modo che se è un Paese chiede flessibilità rispetto
Alla ai vincoli diciamo di di di ci venga fiscale lo debba fare con
Un analisi di impatto precise con uno strumentario di analisi di politiche pubbliche
E consentano di dimostrare che quel tipo di riforma è assolutamente necessario
Per poter raggiungere gli obiettivi della fine del mille della fine del decennio
Se lo si fa questo rimarranno la strategia diciamo la parte micro economiche quella macroeconomica delle politiche pubbliche europee sempre necessariamente separate
E mai integrate in un disegno unico di politica pubblica ci troveremo di fronte a un problema davanti al quale ci troviamo molto spesso e cioè Paesi che pro che spesso noi siamo quelli diciamo più direttamente
Criticati da questo punto di vista Paesi che propongono riforme ma che poi non implementano e che quindi risultano meno credibili dal punto di vista del dibattito su flessibilità contro austerità
Che è stato cedendo oggi e la battaglia dal mio punto di vista da da combattere oggi una battaglia che la Presidenza italiana vedo il Sottosegretario Gozzi e quindi lo potrà confermare una battaglia che la che il se nel semestre di presidenza italiana si è combattuto ma che la Presidenza letto né poi
Un pochino messo in secondo piano
Quando io mi chiedo se la divisione di Europa venti venti possa essere un segnale positivo o negativo mi mi pongo una domanda che forse più uno stimolo rispetto a coloro che poi devono condurre questo dibattito a livello a livello paneuropeo
è un segnale dal mio punto di vista negativo nel senso che
Si guarda soltanto l'investimento oggi cioè al Piano Jünger piuttosto che a questo insieme di politiche anche a sfondo sociale ed ambientale che erano ricomprese dalla Strategia Europa venti venti
Potrebbe essere un segnale positivo se la Commissione europea decidesse di rivedere Europa venti venti insieme al SIC spaccato PAC alla fine dell'anno sotto presidenza lussemburghese quindi nel momento in cui
Perdonatemi la seconda e ultima metafora sportiva in qualche modo la Commissione europea gioca in casa il Presidente della Commissione gioca in casa perché la Presidenza e che diciamo
E del suo Paese il suo stesso Paese
Soltanto il tempo potrà dire se questo sta avvenendo nel frattempo cosa al cos'altro sta avvenendo mi avvio alla conclusione ovviamente perché il mio tempo
Si sta esposta esaurendo
La
La
La priorità attuale della Commissione sembra essere quello di portare avanti il piano di investimenti ora questo questo piano il piano Juncker in questo momento è affidato
Ha una formula un pochino acrobatica cioè quello che la Commissione riesca a mettere sul tavolo ventuno miliardi di euro di soldi non nuovi enti presi da altri e da altri fondi già impegnati come esempio quelli di orizzonte venti venti sulla ricerca
E in parte diciamo furto di un contributo e la Banca Europea degli Investimenti e in parte così si dice per cinque sei miliardi ancora da trovare
E che questi ventuno miliardi così assemblati si possono trasformare attraverso il contributo di capitali pubblici nazionali e privati
In trecentoquindici miliardi di contributo gli investimenti
Non se ne è parlato molto in Italia per un mese fa a Jean-Claude Juncker a
A in una una conferenza stampa dichiarato pubblicamente che il primo round di consultazione con gli Stati membri e con le imprese non è andato bene
Ora
Mi limito a questo flash ponetevi davanti a questo problema quando Juncker dice che il Piano Iunca non sta andando bene
Forse non possiamo essere tanto ottimisti
Ieri parlavo investitori anche se non sono molto molto ottimisti sul fatto che poi capitali privati possano trovare anche il la selezione degli investimenti infrastrutturali
Possa avvenire in maniera pienamente meritocratica Nenni mesi a venire per ovviamente una battaglia che si sta ancora combattendo
Dall'altra parte quindi alla strategia di investimento che si sta diciamo condivide che in questo momento è un pochino claudicante se volete si affianca una visione intera del futuro dell'Europa che era quella di inizio decennio che stiamo accantonando progressivamente
Non è il massimo la
Nel minuto che mi rimane parlo di qual è la visione che ci potrebbe aspettare che ci attende per il futuro
Qual è la nuova visione dell'Europa per questo dico l'Europa in crisi di valori venute pensate quello che succede nel Mediterraneo per certi versi
Natura diciamo che solidale dell'Europa in questo momento è sul banco degli imputati
Quale sarà la nuova visione nei mesi a venire per le politiche europee io una scommessa la posso fare perché perché insomma so che a Bruxelles sta per uscire un documento della Commissione dedicato a questo tema
Allora visione della politica della Commissione europea per il futuro dell'Europa è una visione di politica industriale soprattutto
E questa politica industriale sarà soprattutto una politica industriale che viene che diciamo di matrice tedesca se volete perché viene della strategia tedesca industria quattro punto zero
Che cosa questa strategia in breve è una strategia e il Governo tedesco ha posto in essere sino al due mila e un sindaco di Mila e undici
Per
Diciamo in qualche modo facilitare la transizione dell'industria tedesca verso la così detta quarta rivoluzione industriale
Cioè il cosiddetto internet delle cose quello in cui le industrie le fabbriche in qualche modo sono composte da oggetti attrezzature intelligenti che possono Ringo riconfigurare la produzione in tempo reale
Per poter arrivare lì e quindi mantenere se volete la leadership di alcuni Paesi europei e soprattutto la Germania in alcune applicazioni industriali pensate l'Automotive in particolare
C'è bisogno di un grande investimento c'è bisogno di investimenti in competenza investimenti nuovi Standard Investimenti anche se volete multi stakeholders tra autorità pubbliche e grandi imprese piccole imprese ecco i tedeschi questi questo stanno facendo
Lo stanno facendo come strategia che alcuni di noi chiameremo di specializzazione intelligente nel senso cercano di salvaguardare quell'in cui sono più bravi
E lo sarò facendo anche
Pubblicamente di dichiarando che questa è la strategia di sopravvivenza tradendo dobbiamo mantenere la leadership anche i posti di lavoro tedeschi e Traverso questi investimenti la Germania stima quaranta miliardi di investimento all'anno nei prossimi cinque anni per poter arrivare a questo obiettivo
Che sta succedendo in questi giorni la Commissione europea sta per pubblicare una comunicazione sulla politica industriale che rilancia a livello paneuropeo la strategia industria quattro punto zero
Io sono un po'preoccupato da questo non perché non mi piacciono sta decidendo se quattro punto zero ma perché le la sta decidendo se quattro punto zero è ritagliata sul tessuto industriale tedesco
Sulle elementi di leadership tedesca se pensate che le nostre piccole imprese ma qui se Marcella Panucci quindi ve lo dico e lo dirà lei tra poco sono in media di una dimensione di un una frazione diciamo di questi de della piccola nell'impresa tedesca
E se pensate che l'i nostri elementi di di leadership anche a livello industriale
Sono diversi
Da quei tedeschi
Un atteggiamento non coeso del nostro Paese a livello europeo potrebbe portarci numerosi svantaggi per cui vi lascio con uno slogan se volete che quello che che in qualche modo
Risuonava anche nella nella nostra riunione Sindaut se quattro punto zero
Per il primo slogan è il fatto che nel nel nei prossimi cinque anni prossimi quattro anni se per ora abbiamo siamo riusciti a connettere l'un per cento delle cose ci dobbiamo aspettare di connettere diciamo almeno un altro cinquanta per cento
Le stime sono che se oggi ci sono nove dieci miliardi di device connesse a internet nel due mila venti si stima che ce ne saranno cinquanta pensate all'accelerazione
Dell'intera e delle cose nel corso dei prossimi quattro anni alle lo slogan quei voglio lasciare che poi una provocazione per i nostri Viscas ante
Se la prima economia industriale d'Europa si pone il problema della sua sopravvivenza con una strategia coesa e molti stakeholder e molto aggressiva
Cosa dovrebbe fare la seconda economia industriale europea preoccuparsi o no grazie
Grazie Andrea grazie varata presentazione grazie in particolare per questa ultima nota di
Che chiama in causa direttamente se posso anche le responsabilità del Governo oltre che della rappresentanza
Del nostro sistema delle imprese sono molto lieto che nel frattempo è arrivato e le economie Sottosegretario Sandro Gozi
Mi ha detto pochi minuti fa che può rimanere con noi solo fino alle undici e mezzo quindi io mi permetterei di modificare l'ordine degli interventi e chiederei a Sandro Gozi di commentare il rapporto e poi dopo proseguiamo con gli altri pane
Sandro
Grazie grazie a Ferdinando grazie dell'invito grazie all'Istituto affari internazionali
Di avere voluto dedicare momento importante a un tema importante di cui ci stiamo per rispondere subito appreso orrenda che ringrazio
Per il lavoro che ha svolto con il Governo durante la revisione della strategia venti venti ci stiamo prego occupando usando i che politicamente la parola occuparsene prima diciamo che ce ne siamo occupati
Sin dall'inizio del Governo lenti dato che con il professor renda sa e credo anche al cui nella sala il tema dell'innovazione tecnologica e all'interno
Il tema della scelta del digitale come scelta di fondo di politica industriale ha caratterizzato il nostro lavoro sia in chiave interna ma non è mio compito parlare di gente al Governo molto più qualificati ma per farlo
Sia in chiave di politica
Politica europea last la revisione noi riteniamo che
Non si debba procedere
Diciamo pezzo per pezzo senza una quadro strategico più integrate riviste ed è per questo che durante
Il nostro semestre di presidenza abbiamo lavorato molto per identificare i punti da rafforzare da migliorare da rivedere
Proprio con l'obiettivo quale nuova politiche industriali l'innovazione tecnologica necessarie oggi l'Europa rivedere la strategia
Europa venti venti doveva essere decisa formalmente in marzo di quest'anno è stata rimandata dalla Presidente alettone io sono convinto che ci sarà una maggiore
Sì arriveremo a decisione più più a una vera decisione televisione la strategia sotto presidenza lussemburghese devo dire però che il tema è digitale per certi aspetti è portata avanti con convinzione anche
Dalla Presidente alettone semplicemente han preso un po'più di tempo per arrivare alla al varo della nuova
Diciamo della Strategia Europa venti venti rivista questo punto di vista mi sembra che
Ci sia stata sinora
Io direi coesione ma quasi istanze arance Marcella Panucci che si potrà dire come Confindustria vista l'azione di governo ma
Direi che sul tema revisione Strategia Europa venti venti
Agenda digitale europea non abbiamo non siamo in uno non ha noi non siamo proprio abbiamo proceduto in ordine sparso come italiani ma c'è stato un
Un lavoro positivo di concertazione DTT che azioni di quelli che sono
I nostri interessi gli interessi nazionali proprio perché
Come la prima industria delle europea deve porsi il problema così posto era la seconda in uso europea e lo stiamo e lo stiamo
E lo stiamo facendo questo sembra utile ricordarlo e che chiarirlo è chiaro che a rivedere
La sedici Europa venti venti vuol dire vedere quali sono
Le nuove priorità e come raggiungere nuoto Rita in un quadro strategico integrato europeo vuol dire anche porsi il tema di come si governa questi processi
Il cosiddetto tema della gara ma su cui noi come Presidenza di turno e del Consiglio del non dell'Unione europea abbiamo insistito moltissimo perché è chiaro
Che innanzitutto
Diciamo alcuni obiettivi vanno confermati con più forza ma soprattutto è evidente che il metodo che sta utilizzato un metodo non sufficientemente integrato
Frammentato in cui i vari processi non so parlare tra loro evidente anche che in questo nuovo ciclo dato che
A Bruxelles non è più dettato non sarà la parola politica industriale
Poi magari lo si deve pronunciare con accento più italiano che tedesco
Però oggi si può pronunciare io quando diciamo
Abitava a Bruxelles la parola poi industriale è una parolaccia
Mi sembra che averla introdotta non solo del vocabolario ma negli obiettivi
La nuova Commissione sia un passo avanti importante bisogna vedere che a cento e con cosa Ra con che accentra pronunciamo
Professor rende molto pessimista pensa che parleremo trovi tedesco io tedesco lo parlo ma con forte accento italiano quindi spero che anche quella politica industriale abbia un forte accento italiano oltre che oltre che da destra dipenderà anche da noi li prenderà anche da da momenti
Utili come
Come come questo il
Passaggio chiave su cui stiamo lavorando soprattutto col vice Presidente anzi per quanto riguarda uno dei temi portanti della
Innova della nuova politica di innovazione europea
La strategia per il mercato per il mercato unico digitale strategia che voi sapete da verrà adottata dalla Commissione europea
Il il sei maggio strategia che noi siamo convinti
Debba collegarsi da una parte al tema di come poi noi governiamo questo processo cioè qual è Lagardère NASA e questo è un pezzo della nuova strategia Europa venti venti come noi governeremmo
Questo processo di attuazione di questa scelta di politica industriale digitale
Dall'altra come la colleghiamo
E su questo certamente sono state delle proposte molto interessanti inviate da Franco Bassanini e dai suoi omologhi delle varie Cassa depositi e prestiti
E degli altri Paesi in particolare particolare Germania Francia Spagna Franco se donna vado errato come collegare in maniera ancora più stretta più operativa più efficace con più forte impatto a livello di volumi finanziari che si possono mobilitare
I nuovi obiettivi strategici della politica industriale della Commissione gli ovunque che al primo posto devono vedere di innovazioni tecnologiche digitali e gli strumenti ha fornito al piano Iunca
è evidente che
Per noi ma non solo per noi una posizione che abbiamo sin dall'inizio dire ancor prima del semestre ancor prima della Commissione Juncker noi parliamo di piano di investimenti con
Innanzitutto l'accento sul digitale sull'energia oltre che su alcuni aspetti infrastrutture
Da quando è partito questo Governo ed a quale partito questo Governo ne abbiamo parlato con tutti ma soprattutto con i francesi e voi
Oggi in oggi e domani oggi è in città il presidente e il amministrativa ma non è una copia se leggete la sua intervista di stamattina su un quotidiano nazionale vede chiaramente come abbiamo proceduto in parallelo
Noi francesi per
Fare in modo che il nuovo piano degli investimenti sia un vero strumento finanziario e il Piano Jun che era un primo passo attorno al quale dobbiamo costruire una politica di investimenti più ampia perché è impossibile
Avere una strategia per Agenda digitale convincenti d'Europa se da una parte non abbiamo chiaro il processo
Da
Su cui questo tipo coi su Coco e il processo di Governo dall'altro abbiamo chiaro di strumenti finanziari che mettiamo a servizio di quelli di quegli obiettivi
Per quanto riguarda Agata NASA abbiamo cercato di lavorare per migliorare è il lavoro che è stato fatto con un rapporto sul miglioramento del funzionamento dell'istruzione delle istituzioni dell'Unione europea che abbiamo
Fatto durante il nostro semestre di presidenza il rapporto così detto degli amici la Presidenza che a rafforzato
E a fare mail modo in cui funzione del Consiglio competitività perché è impossibile parlare di grave non sia impossibile parlare
Di politiche industriali di Agenda digitale senza cercare di rafforzare il luogo di in cui si dovrebbe fare il vero coordinamento e la vera coesione strategica che oggi non funziona
è come dovrebbe cioè è il Consiglio competitività abbiamo anche creato
Uno Gruppo di alto livello sulla competitività che è appunto uno strumento che deve facilitare
Il governo dei processi la preparazione delle incisioni il seguito decisioni qui diciamo che
Abbiamo lasciato un risultato concreto
Che adesso va utilizzato per il miglioramento della caverna messe per quanto riguarda
La competitività dal dall'altro dall'altro lato conteniamo a seguire
E qui ci sono praticamente molti dei delle persone che abbiamo
Che abbia militato che abbiamo coinvolto con cui siamo incontrati per
Riflettere su come preparare alcune posizioni strategiche dell'Italia in questi processi
In né i vari gruppi di riflessione strategica e abbiamo creato come Governo italiano ce n'è uno proprio dedicato all'innovazione e la competitività che
Presieduto dal dal professor Giovannini dall'ex Ministro Giovannini che è proprio creato appositamente appositamente per cercare in ma vi era molto precisa dirà delle scelte strategiche di fondo che abbiamo già fatto come influenzare nell'interesse nazionale
La nuova in e politica di competitività e in particolare
La nuova agenda Agenda digitale Agenda digitale europea anche perché le cifre le conoscete sono cifre che si vedono ben sotto ben sotto la media siamo in media solo
Per quanto realmente europea e siamo anche molto sotto la media OCSE il divario il gap tra noi e fatica ad esempio il modello di riferimento in questi aspetti queste cifre OCSE che sono gli Stati Uniti è di meno trentotto per cento mi sembra fosse
Professor renda a a mente amico esattamente sulla banda ultra larga siamo in grave ritardo siamo Indymedia solo sulla banda larga dobbiamo lavorare molto e vogliamo che l'azienda europea e anche il piano Young alla servite la vicenda europea
E lavori molto sul tema del capitale umano dell'uso di internet
Del ricorso ai all'e-commerce al commercio elettronico in particolare da parte delle piccole e medie imprese perché riteniamo che per le piccole e medie imprese italiane
Ci sia un grosso potenziale inespresso nel settore del commercio elettronico e dei servizi
Pubblicitari e quindi dal nostro punto di vista dobbiamo lavorare per
Sviluppare una strategia basata su un concetto di innovazione ampio
Con un'attenzione specifica
Non esclusiva ma specifica
Alle piccole e medie imprese italiane rafforzando la folla l'efficacia dell'azione pubblica questo è legato al piano digitale interno cui rimando perché
Non sono cose di cui mi occupo per il Governo e con ultimo ma non certamente finale per importanza il tema della tutela della della proprietà intellettuale
A questo punto di vista abbiamo finalizzato in queste in queste in queste ore insomma stiamo finali danni queste ore o dopo avere preso inviato comunicato ai nostri partner la Commissione europea un Pepper più generale dell'Italia sul mercato unico digitale
Abbiamo presentiamo anche un Pepe specifico sul tema del copyright perché certamente il tema il copyright all'interno
Della strategia digitale all'interno delle politiche innovazione è un tema di grandissima rilevanza un tema in cui c'è un gap crescente
Tra diciamo
I profitti direi service provider e i profitti dei content provider se è un tema su cui noi riteniamo debba avere un approccio più equilibrato più integrato da una parte la esigenza di favorire in questa nuova era l'accesso all'informazione e l'accesso alla conoscenza
Libero accesso all'informazione una conoscente attraverso diciamo le la
Quella rivoluzione che è internet dall'altra parte però evidente che è una scelta anche questa di politica industriale nell'interesse italiano vedere di come in questo diciamo
Più libero accesso all'informazione e alla conoscenza noi tuteliamo il
La creatività tutti abbiamo di i diritti di chi voi i contenuti li crea e che potrebbero invece essere
La parte rischierebbe altrimenti di esser la parte pre inter dell'ente di questo nuovo prossime noi come altri Paesi
Appunti transito abbiamo nessun interesse a diciamo metterei content provider e i creatori dalla parte perdente di questa nuova posso kora vere un approccio integrato e quindi occorre avere una prossima in cui nel momento in cui si pone il tema della proprietà intellettuale lo si deve fare
Attraverso una revisione più ampia delle altre direttive che sono legate a questi temi che abbiamo evocato questa mattina penso alla direttiva sull'e-commerce penso alla cosiddetta direttiva sull'imposta in sulla diciamo tutela concreta no
Dei diritti legati legati al
Delegati al al al digitale
Da ultimo e in questo approccio coeso e in cui ci preoccupiamo è evidente che anche la le il Leo le opportunità che abbiamo attraverso i fondi strutturali la politica strutturare la politica di coesione
Va colpite concepita per la parte innovazioni tecnologiche digitale in maniera sinergica al piano Iunca sapendo che il Piano Iunca deve essere innanzitutto utilizzate queste dinanzi utilizzato
Per progetti anche di innovazione digitali che siano appetibili per l'invito di privati e quindi che possano diciamo
Essere
E incentivare un privato a investirci mentre dobbiamo attraverso un tipi di intervento
Pubblico in settori che non stimano gli interessi privati e utilizzare per questo i fondi strutturali la politica di coesione le due cose sono formalmente distinte ma è evidente che sono due aspetti
Dello stesso approssimi primo partenariato pubblico-privato stimo gli investitori privati
Per promuovere innovazione tecnologica il secondo laddove non c'è interesse privato intervenire ma c'è necessità a partire dalle infrastrutture dalla banda ultra larga per fare solo l'esempio è chiaro che dobbiamo utilizzare i fondi di coesione i fondi strutturali avrete visto e concludo
Che
La diciamo parte digitale fa è anche una parte molto importante e molto più importante la programmazione anche l'accordo di partenariato
Il mio fattori sugli elementi che abbiamo concluso con la Commissione europea rispetto al passato proprio
Per questa
Per questa strategia quindi io vi ringrazio l'attenzione ringrazio di nuovo lo IAI e lo dico innanzitutto ai promotori noi speriamo che continuo questi momenti perché certamente
è un tema su cui dovremo confrontarci d'Europa e quindi è bene prima con contrasti tra noi in maniera regolare nei mesi e negli anni che avremo davanti grazie
Ringrazio a mia volta il sottosegretario così per avere
Accettato questo nostro invito e per avere mantenuto la promessa nonostante una giornata fittissima di impegno ringrazio anche per aver raccolto indiretta la provocazione del professor renda rispondendo in maniera molto pertinente precisa
Su alcuni quesiti le sollecitazioni che gli erano arrivati da renda nella parte finale della sua presentazione rapidissimamente la parola
A Franco Bassanini Presidente di Cassa depositi e prestiti anche per lui c'è un problema di tempi quindi io non
Aggiungo altro se non che nella sua posizione di Presidente di cassa
Ne Franco Bassanini si è trovato e si trova nella posizione straordinario enti privilegiata per giudicare cosa sta succedendo cosa potrà succedere in Europa Franco l'approccio
Sì
Dovendo fare se non erro insieme a Marcello di scarsa
Credo che innanzitutto i dovrebbe
Direi quello che leggendo questo rapporto
è la mia impressione generale cioè che si tratta di un
Contributo di di di grande spessore culturale vorrei dire anche scientifico però non essendo io un economista
Il mio il mio giudizio va preso con beneficio di inventario naturalmente questa è l'impressione
Dei pezzi del rapporto dove c'erano molte molte molti numeri e molte
Equazione ho dovuto saltarmi perché no
Colli comprende
C'è qualche credo disuguaglianza interna devo dire subito che il capitolo finale sull'Italia non mi sembra al livello
Degli altri tra l'altro c'è anche qualche
Difetto di informazione dico solo dove
Dove gioco in casa apprendo da questo che cassa sarebbe
Grandi azionista del Corriere della Sera tramite Cdp reti non è vero
Apprendo che avremmo attirato due miliardi e mezzo di investimenti cinesi nel corso dell'ultimo anno in Italia in realtà ne abbiamo attivati sei che
E più più e più del doppio insomma quindi questa parte B però tutto il resto mi sembra di grandissimo Ri.Rei
Condivido molto l'introduzione di renda
E e anche il suo appello finale ad un pensiero lungo a me pare che negli ultimi tempi diciamo gli ultimi Governi abbiano fatto dei passi avanti importanti in questa in questa direzione
Mi riferisco non solo il Governo Lorenzin ma anche ai due ai due ai due precedenti
Naturalmente il problema è e possibile in Europa vere un pensiero lungo in un solo Paese
E e evidente anche dal rapporto che il pensiero lungo non può essere in un solo Paese
E di qui l'importanza del lavoro che Sandro Gozi sta facendo e che il Governo sta facendo perché altrimenti si può avere anche un pensiero lungo ma non si va da nessuna parte
Gli scenari di di di di Fabrizio Saccomanni lo scenario a me sembra francamente esemplare
Che è molto equilibrato io diciamo un solo dubbio
A questo riguardo e cioè ammette a me pare che un punto critico in questo scenario dove viene anche messo in luce il ruolo che le grandi
Istituzioni internazionali e la più importante in questo momento e G venti sostanzialmente
Il dubbio è che se come risulta da tutto il rapporto e come sappiamo
Abbiamo un
A importante il bisogno di far ripartire gli investimenti
Io penso che ancora c'è molto da lavorare per arrivare
Queste anche solo un fine un fine tuning ma per arrivare ad una
Comprensione del fatto che la regolazione internazionale la regolazione prudenziale regolazione contabile
Che giustamente persegue l'obiettivo di garantire la stabilità finanziaria
Deve trovare il modo e devia e per farlo in modo da non penalizzare
Gli investimenti nell'economia reale di investimenti di lungo termine gli investimenti delle infrastrutture
In un momento nel quale
Soprattutto in Europa ma non solo ma soprattutto in Europa siamo di fronte a una trasformazione del sistema finanziario che però non può avvenire in un giorno
Non possiamo passare da un sistema diciamo
Bancocentrico per dirlo molto sinteticamente ad un sistema in cui di strumenti di finanziamento dell'economia reale delle infrastrutture sono
Molto diversi molto più articolati il conto in in un giorno è un processo inevitabile ma è un processo che
è una di imporre delle regolazioni finanziarie
Che di fatto finiscono a rendere difficile
Soprattutto in alcune parti del mondo il finanziamento degli Investimenti o più costoso o più complicato
A significa forse garantire la stabilità finanziaria
Ma la stabilità finanziaria senza crescita
E probabilmente precaria voglio dire quindi forse non si garantisce neanche la stabilità finanziaria
Ma certamente sì determinano degli effetti asimmetrici per dirla con una battuta
Che mi perdonerete che andrebbe motivata molto meglio il rischio è che
Purtroppo nel nel ventunesimo secolo ci sono ugualmente delle guerre armate
Ma al di là di queste due grandi guerre del ventunesimo secolo ricca rischiano di essere le guerre economico-finanziarie
E delle regolazioni che hanno effetti asimmetrici sui sistemi economici rischiano di essere armi potenti e pericolose di queste guerre
Quindi delle regolazioni che penalizzano in modo diverso i sistemi più banco centri CG rispetto a quelli che lo sono meno
Che penalizzano in modo diverso di stati che hanno la tripla A da quelli che non ce l'hanno che penalizzano in modo diverso i i i continenti che sono abituati ad applicare le regole internazionali in modo
Sostanzialmente rigoroso da quelli che non lo fanno penso a
L'applicazione di Basilea due di Basilea tre da parte dell'Europa ultimo sia before rispetto a come si comportano per esempio gli Stati Uniti B ecco questo merita una riflessione
Riflessione e poi si deve spendere a ruolo delle agenzie di rating eccetera eccetera eccetera sulla
Non sono in condizioni di dare giudizio nel
Merito scientifico del
Secondo capitolo che a me però ha interessato moltissimo e che mi sembra per molti versi
Assolutamente illuminante
Credo che
Sia importante
Aggiungere una cosa alla tal capitolo su alla nuova Commissione europea
A me pare che si stia delineando ma può darsi che ieri si è influenzate da
I pezzi che vedo direttamente al sebbene andò una contrapposizione
Forse più forte che in passato tra la
Lettura
Il
Gli organi politici dell'istituzione europea
Commissione
E Consiglio e Parlamento e le strutture tecnocratico tecnico burocrati
Gli organi politici naturalmente col con con differenze che sappiamo benissimo da Paese a Paese
Capiscono che mantenendo la disciplina fiscale continuando nel processo di fiscal consolidation ma nel contempo rendendolo
Un po'più flessibile nei tempi bisogna bisogna mettere in moto tali strumenti per sostenere la crescita e la competitività
E quindi per rilanciare gli investimenti
Le strutture burocratiche almeno alcune
Questo non l'hanno ancora introiettato in particolare c'è un problema serio con alla DG competition
Che non ancora a mio avviso non ancora culturalmente capito che ormai
Lo scenario dell'economia globale
E che occorre consentire salvaguardando come dire l'affaire competizione nel mercato interno ma occorre occorre mettere l'economia europea nel suo complesso in condizione di competere
Quando la DG competition è questo un vero problema del piano gli occhiali pone il problema
Se le garanzie Juncker non sono concesse a prezzo di mercato allora c'è l'aiuto di Stato o se vogliamo aiuto d'Europa ma
Aiuto Pubblico vietato B e questo questo è un punto serio perché il Piano Juncker al a come concetto fondamentale l'addizionalità
Deve consentire di fare attraverso l'uso di questo sistema di garanzie Investimenti che altrimenti il mercato non farebbe perché c'è un livello di rischio troppo elevato o perché c'è una redditività
Rispetto al a a rischio insufficiente ma se si prezzo non è garanzia prezzo di mercato è evidente che questa addizionalità addizionalità sparisce
Questo mi porta a dire bis chiedo scusa chi dai attiva già sentito questo questo questa riflessione che noi abbiamo un serio problema ne abbiamo due seri problemi
Ne fa secondo me sul versante europeo nel far ripartire la crescita ed investimenti
Uno è l'impostazione in termini di
Obiettivi
Parametri targhette rigorosamente annuali
Del patto di stabilità
E di crescita da Maastricht al fiscali al fiscal compact
Soprattutto in un momento nel quale
I tassi di interesse sono molto bassi
No
Pendente a zero addirittura
Qualunque azienda privata che ha disperato bisogno di investimenti farebbe una cosa molto semplice
Mi indebito a medio UA lungo termine naturalmente
Accomuna rigorosa attenzione
Agli l'uso di questo vivi di queste risorse che raccolgo sui mercati perché devono effettivamente produrmeli
Devi di Rino risultati positivi che mi consentano di servire questo debito di rimborsare questo debito e di averne
Un plusvalore in termini di capi di crescita etiche e di capacità competitiva
Ora noi oggi abbiamo anche paesi diciamo del sud dell'Europa come l'Italia che sono in grado di raccogliere risorse per gli Investimenti
All'uno virgola tre per cento a tasso fisso a dieci anni diciamo così no un nostro BTP decennale
Però non siamo misurati su un arco pluriennale
Perché sono costruiti Soir con rigorosamente annuale degli obiettivi sia adesso
Con l'introduzione di qualche piccola regola di flessibilità ma però a questo allora questo è un punto questo è un punto serio che penalizza la capacità di sostenere e finanziare gli investimenti
Il secondo il divieto degli aiuti di Stato
Il divieto degli aiuti di Stato come tutti sappiamo è nato come un punto cardine anticipi agli aiuti di Stato della
Corre
Mission del core business dell'Europa che
Qual è la il core business creare un grande mercato unico
Nel quale
Leader Lando il per Renault Gigi gioco si creavano le condizioni di una fair competition tra tutte le imprese europee
E la competizione la concorrenza su quella
Lei per prime file per il figlio portava a innovazione produttività e anche distruzione creatrice ICCROM come in questa logica
Gli aiuti di Stato erano vietati salve appunto limitate deroghe perché avrebbero diviso debellato un terreno di gioco che era stato diventati corrente premiando sostenendo alcuni
Se noi guardiamo qual è il terreno di gioco attualmente in Europa
è tutto fuorché ribellato Marcella Panucci ci spiegherà che un'impresa italiana
Che in un sedimento del settore della meccanica di precisione compete con impresa tedesca
Paga il costo del denaro due-tre cento basis point in più bene oggi al trentacinque per cento in più i costi della logistica e né per cento in più perché manda
Dei suoi i suoi prodotti che devono andare nell'est asiatico a imbarcarsi a Rotterdam no e costi fiscali costano una parte di questi dislivelli dipende dalle riforme non fatte
Dai singoli Stati e queste
Tema delle riforme di struttura che negli ultimi anni il Governo italiano ha cominciato ad affrontare
Seriamente dalla
Dalla riforma pensionistica della signora forme erano già passate e va in questa direzione ma un'altra parte dipende da politiche europee la politica dell'energia per esempio
E in più se è un aiuto di Stato serve a a ridurre
Vi handicap competitivi sembra di Bellaria il terreno di gioco sia un sistema di garanzie
Al di là dei limiti
Del Fondo centrale di garanzia che vengono solamente limitato al de minimis perché se no io aiuto di Stato se il sistema di garanzie serve a ridurre l'handicap che le imprese italiane pagano competente o con quella e altre imprese europee sul terreno della raccolta
Deve perdere della provvista della provvista finanziaria
Ed è questo aiuto di Stato dovrebbe esser rigorosamente controllato
Non da noi ma dall'Europa mai sono stato virtuoso rispetto alle finalità di questa disciplina dovrebbe essere considerato virtuoso questa è un tema che secondo me
Bisogna
Bisogna cominciare a mettere sul tavolo io naturalmente so benissimo che il Governo italiano intanto lo potrà mettere sul tavolo in quanto sarà sempre più credibile e quindi
Il recupero di reputazione di credibilità che gli ultimi Governi in Italia hanno fatto
è molto importante per poter anche cominciare a me e e che perché stanno continuando a fare per poter cominciare a mettere sul tavolo dell'Europa questi premi però questo è un punto Sandro va perfezionato
Detto questo io finisco rapidamente
Sul piano Jun ter io devo dire francamente che appunto i problemi
Se devo essere sincero non sono
Tanto quelli che qui ho visto elencare per esempio
E mi ebbene avviata la collaborazione tra le beh l'Abbey le banche sia le banche pubbliche National Promotional banchi
Sia le banche private nazionali non vedrei pericolo che questa collaborazione possa come dire favorire PMI amiche perché poi dovrebbe tradursi in piattaforme che funzionano in modo
Il più possibile automatico sulla base di parametri di valutazione del merito di credito del delle PMI vedo piuttosto
Limite vorrei pubblicato cioè il rischio che Rossi Sguotti prevedendo che addizionalità resta sulla carta perché
Alla BEI viene imposto un costo delle garanzie che Rabei deve trasferire sulle
Sulle penso sulle imprese che
Toglie
Vincenzo addizionalità dedurne SCO sulle procedure
Perché se per la che so io se per l'infrastruttura e quarantacinque nove miliardi e mezzo di lavori che nella migliore delle ipotesi cantieri cominceranno a cantierare nel due mila diciotto
Si può anche seguire la procedura attualmente prevista istruttorio uffici Bay
Poi nuova istruttoria da parte della Id uffici dell'investment convitti decisione dell'investment commetti poi decisione dello steering Committee poi ritorno a Lussemburgo per le decisioni Bad con due livelli di divide deliberazione
Se si tratta di una grande
Infrastruttura BO ci può anche stare tanto nel frattempo bisogna fare le valutazioni di impatto ambientale e cioè ma se si tratta dei finanziate da una piattaforma per il finanziamento delle PMI
O per il finanziamento delle piccole infrastrutture tanto care al ministro al Ministro dei privati sono importanti in questo momento perché sono le più facilmente cantierabili subito che quindi hanno effetti anticiclici subito allora ci vuole una procedura semplificata
In cui si affidi alle piattaforme Bay e National Promotional banche locali quando ci sono eccetera un compito di istruttorie di valutazione sulla base dei parametri stabiliti dello steering Committee
E poi caso mai fare dei controlli a campione voglio dire ma non ma non prende pretendere i suoi suoi finanziamento su ogni investimento quella lunga
Quella lunga procedura
Un accenno soltanto ma è un punto su cui è molto buono io trovo il capitolo sulla revisione della strategia Europa venti venti però io mi chiedo orrenda anche qualcosa di più perché
La revisione dell'agenda
Può essere solo
Del resto tour hai già un po'detto
Può essere solo un aggiornamento o in alcuni casi non richiede molto molto di più molto di più
Penso a all'agenda digitali su cui sia renda che Gozzi hanno posto c'è
Insomma qua
Sono stati fissati gli obiettivi in termini di infrastrutture digitali
Era cinque anni fa
Il progresso tecnologico e il la
Quello che è avvenuto sui mercati
Ha reso quegli obiettivi a mio avviso assolutamente obsoleta
E quindi consente in Italia di fare una grande querelle su se il dramma è ancora in grado di portare cento megabit al secondo o no con il becco rende eccetera quando
Cos'è successo quindici giorni fa negli Stati Uniti che l'associazione dei
E che molte le vite dei Television annunciato
Il passaggio al protocollo doc SIS tre punto uno protocollo tre punto uno significa che le che molte lettere vigente in Italia non l'abbiamo per le ragioni politiche che ben sappiamo uno degli episodi peggiori del consociativismo della Prima Repubblica
Porteranno nelle case nelle case dieci gigabit al secondo in da un lode e un gigabit al secondo in upload
è dieci gigabit al secondo sono come sapete sono come sapete cento volte cento megabit al secondo
Se queste se questo fanno re che ebbe in televisione inevitabilmente e istintiva e poi in Europa British Telecom dovranno rispondere portando tutti da fibra nelle case
E a quel punto i produttori di contenuti produrranno contenuti per reti che hanno questa velocità
Dopodiché c'è ci si Palomba lo chiamo ancora con un obiettivo di cento megabit al secondo che non si sa neanche bene se e simmetrico o solo industry
Noi rischiamo di mettere l'Europa e quei paesi d'Europa che si accontentano di quell'obiettivo
Di nuovo in retroguardia allora questo è un punto fondamentale da il Governo italiano qui ha fatto una cosa coraggiosa perché nel piano bando tra larga dice noi abbiamo bisogno di un'infrastruttura futures Russo quindi dobbiamo portare
è la banda larga nelle case e dobbiamo mettere insieme un insieme di incentivi che spinge a fare questo con capitali privati ma con incentivi previsti dei fondi europei
Si è aperta il dibattito perché
Chi difende giustamente la potestà dei suoi aspetti interessi aziendali fa benissimo infranta regionale infrastrutture in rame dice no ma non serve tutto questo anzi e aiuto di Stato tutto questo
Perché noi vogliamo investire soltanto in quaranta quartieri divieti di alcune città in giro per l'Italia con la fibra fino alle case non vuole perché vogliamo difendere e come se
Il monopolista di una rete di trasporto
Con carrozze canali
Avesse non c'era l'Europa non avesse detto no non finanzi e Rete ferroviaria e lo Stato
L'appello Messori rivolgo a lui perché perché io c'ho un business ciò molta gente occupata nel nel trasporto attraverso le carrozze a cavalli non lo posso consentire
Ecco a questo è
Un problema è un problema che ancora una volta si trova di fronte
L'idea che alla DG competition
Del del futuro dell'Europa dell'economia europea della competitività europea bisogna su questo riflettere a lungo dopodiché
E ho finito la cosa più positiva che vedo è che finalmente si comincia a capire che
Anche in Italia perché Germania in Francia non c'era dubbio
Che politica industriale nonne
Una bestemmia
Politiche industriali non sono necessariamente contro il mercato e l'economia di mercato è possibile sono possibili politiche industriali che sono
Rispettoso e del mercato della concorrenza delle economie di mercato e che mirano a creare le condizioni perché
L'economia nel suo insieme il sistema produttivo nel suo insieme
Sia in condizioni di essere più competitivo dopodiché ci saranno quelli che non rendono quelli che ci sarà la
Normale distruzione creatrice su questo ci si è cominciati a muovere
Anche qui con una serie di problemi
Adesso io non voglio no
Non prevede per un fissato però
La Spagna
Fa il suo sistema dipendente
Quando arriva l'Italia la DG competition dice no non le potete fare
Perché perché lì c'era un momento di crisi sistemica ad essa
Tutti i Paesi hanno degli strumenti di turn around in Italia siamo ancora a discutere se
Se lo Stato dà una garanzia la deve dare a prezzi di mercato
Perché altrimenti anche se in questa società ci sono dei privati non garantiti che decidono sugli investimenti e quindi dovrebbe essere lo strumento di mercato però chi lo sa che c'è allora voglio dire da questo punto di vista s'
Si comincia a discutere di politica industriale il Governo io insisto sempre a dire il Governo e questo Governo ma anche per la verità quello che c'era prima
Gli ultimi Governi hanno cominciato a porsi questi problemi
Nelli feroci PIP potrebbe dire che
C'è tutta una riflessione in corso anche su come sostenere meglio l'export
è con
L'investment company l'ultimo decreto legge ha posto il problema di rivedere tutto questo e cioè tutti strumenti di politica industriale che esistono anche in altri Paesi e i Paesi con cui competiamo eccetera
Però c'è sempre l'impressione che in Europa si compete si combatte con le mani legate perché qualcuno a Bruxelles non la Commissione oggi almeno non la Commissione
Ma delle strutture burocratiche che forse non hanno ancora ben capito che il lo scenario della competizione e il mondo
E che dobbiamo essere attrezzati a competere con e chi nel mondo esprime una potenza di fuoco anche per le dimensioni del suo marcato domestico assolutamente
In inaudita e quindi dobbiamo attrezzarci esiste a quella potenza di fuoco
Grazie
Un
Grazie a Franco Bassanini per tutto per avere letto attentamente il rapporto
Secondo per avere attirato l'attenzione nostra mi auguro anche del Governo in larga misura Sottosegretario così era presente su alcune criticità
Che ci toccano molto da vicino
Penso in particolare ai rischi di un eccesso di regolamentazione prudenziale due evocato il rischio di una Basilea quattro coloro che potrebbe comportare
Sulla competitività del sistema Europa e poi da ultimo tema che lui ha coniugato in più di un aspetto sul delicatissimo tema degli aiuti di Stato grazie Franco so che tu hai un altro impegno
Sì lasciamo partire e a questo punto
Do la parola Marcella Panucci direttore generale di Confindustria che ringrazio per avere aderito al nostro invito e che porterà
Il punto di vista di Confindustria del sistema dell'impresa e
Sul rapporto naturalmente ma anche sulle sfide rispetto al contesto internazionale per il sistema delle imprese italiane
Grazie ambasciatore io ma ringrazio l'istituto perché oggi ci consente di parlare a diciamo di industrie d'Europa quindi è per me è una un'occasione assolutamente importante
Ho ho avuto la fortuna di ascoltare tutti i relatori prima quindi posso trarre delle conclusioni per quel che riguarda le valutazioni di Confindustria sia sul vostro rapporto che è una insomma condivido
L'opinione di Franco un lavoro molto accurato approfondito è anche condivisibile in molti suoi spunti soprattutto nelle raccomandazioni di Polizzi
E condivido anche quanto
Sosteneva Franco Bassanini sotto diversi profili
Abbiamo visto nelle presentazioni delle professor Saccomanni del professor Messori quale diciamo lo scenario quali sono le questioni ancora aperte a livello europeo internazionale europeo e anche italiano
Un assistiamo indubitabilmente ad uno scenario di ripresa economica anche se ancora fragile e debole incerta e soprattutto molto differenziata all'interno dei Paesi
Dell'Unione europea
Per questo ne siamo fermamente convinti e lo sosteniamo ormai da anni che
Terra consolidare la ripresa renderla stabile rafforzarla bisogna attuare politiche per la crescita che rimettano l'industria al centro
Per questo oggi sentire parlare di politica industriale per me come sentire
Una musica piacevolissima perché finalmente non la si considera più cominciano anche l'ambasciatore Nelli feroci
Una bestemmia
Ma la si considerò lo diciamo anche Franco Bassanini la si considera invece una politica necessaria per rilanciare l'industria a a
Nel nostro Paese ma anche in Europa e far venire dall'industria degli effetti positivi sulla crescita
E da questo punto di vista consentitemi di fare alcune valutazioni sull'operato delle istituzioni comunitarie a partire dalla Commissione europea
E sull'opportunità di riprendere la Strategia Europa venti venti con tutti i correttivi che peraltro sono ripresi anche nel vostro rapporto
E dei suggerimenti di policy ma di riprenderla la nostra sensazione che rispetto a quanto succedeva un anno fa io faccio riferimento al Consiglio di marzo due mila quattordici al Consiglio europeo di marzo due mila quattordici dove
Con molta forza la politica industriale fu un mesta al centro delle politiche europee e fu dato mandato alla Commissione europea di elaborare una road map
Sulla politica industriale l'ambasciatore Nelli però ce ne è stato un interprete purtroppo per un tempo troppo breve ma un interpretasse unitamente convinto
Con cui abbiamo avuto modo di confrontarci poi
In maniera molto costruttiva
Un anno dopo il Consiglio di marzo di quest'anno sembra aver completamente abbandonato quell'approccio
Il rinvio che io mi auguro sia la presidenza lussemburghese non sia un rinvio sine die
A della tema politica industriale è un rinvio che ci preoccupa parecchio e noi stessi abbiamo sollecitato il Governo in vista del Consiglio mi pare fosse del diciannove marzo a rimettere con forza al centro dell'agenda
Della
Dell'Unione europea e della Commissione europea in particolare la questione della politica industriale si era fatto un lavoro molto importante anche con il Commissario Tajani con le due comunicazioni
Sulla politica industriale l'ultima sul Rinascimento industriale che avevano visto un contributo compatto coeso di tutto il sistema Italia rispetto ad una serie di proposte e che ci auguriamo non vadano perse invece rispetto ad un programma della Commissione europea
Che giustamente mette la crescita tra le priorità
Che
Ha opportunamente anche grazie alla forte spinta del Governo italiano nell'ambito del semestre di presidenza italiana dell'Unione europea
Un adottato la comunicazione sulla flessibilità e il piano Juncker ma il Piano chiunque non può esaurire le azioni di politica industriale
Ne siamo i primi a essere convinti del mantra investimenti investimenti investimenti in questo momento c'è bisogno di misure anticicliche
Che abbiano un effetto immediato sull'economia reale e sicuramente le politiche a favore degli investimenti sia pubblici che privati hanno questo vantaggio
Ma il Piano Juncker da solo non può assolutamente bastare sia perché ha dei difetti intrinseci
A partire diciamo dalla scarsità delle risorse che sono impiegate con un moltiplicatore eroico che noi ci auguriamo
Questi è realistico ma comunque sicuramente un piano molto limitato da un punto di vista delle risorse effettivamente impiegate peraltro alcune di queste
Sono sottratte alla programma Horizon venti venti ed un programma per noi è di straordinaria importanza perché un programma che dovrebbe sostenere la ricerca anche la ricerca industriale a livello europeo quindi ci auguriamo che queste risorse e poi
Possano essere restituite magari attraverso i ritorni che genererà speriamo il testo
In ogni caso e il piano Juncker poi soffre appunto di alcuni problemi di carattere procedurale
Che potrebbero rallentarne l'azione e comunque ancora non è partito quindi se ne parlerà mi auguro nel due mila sedici noi abbiamo bisogno di politiche adesso quindi
Piano Juncker sì importante ci auguriamo che abbia possa esprimere la massima efficacia possibile però non basta per questo noi
Siamo convinti che l'Europa e la Commissione in particolare debba rimettere la politica industriale al centro
Politica industriale che però non può essere soltanto industria quattro punto zero mai siamo diciamo abbiamo apprezzato il progetto presentato
A dalla dalla Germania rispetto al quale anche la Confindustria tedesca ha dato un fortissimo impulso ne abbiamo discusso con i nostri colleghi colleghi
è un progetto chiaramente pensato per l'industria tedesca e ci mancherebbe altro non elaborato a loro è giusto che sia così
Però
Innanzitutto laddove lo si volesse rendere diciamo un progetto europeo andrebbe adattato all'industria europea io non dica l'industria italiana ma l'industria europea
Considerando quello che
Fare dell'industria europea in termini di digitalizzazione
Pensando soprattutto alle piccole e medie imprese ha ragione Andrea renda quando faceva riferimento a queste tipologie di impresa che poiché non solo è altamente caratterizzante del tessuto industriale italiano ma di tutto il tessuto industriale europeo quindi
La digitalizzazione è una componente di straordinaria importanza di una politica industriale ma non è la sola
Quindi ha ragione Nottingham quando dice portiamo al venti per cento il contributo dell'industria rispetto al PIL e questo non lo condividiamo era peraltro
Parte della politica della precedente Commissione però questo non potrà accadere non illudiamoci soltanto attraverso la digitalizzazione la digitalizzazione uno strumento assolutamente necessario ma non sufficiente
Ci vogliono politiche a favore della ricerca in primo luogo
E la crisi ci ha dato un grandissimo insegnamento le imprese
Europee ed italiani in particolare che sono riuscite non so la su problemi sopravvivere alla crisi ma anche accrescere andando sui mercati internazionali lo hanno fatto
Perché erano competitive in termini di qualità del prodotto che riuscivano a vendere e questo succedeva perché hanno investito in ricerca
Forse lo siamo meno sotto altri punti di vista condivido a all'all'all'elaborazione e l'analisi fatta dal professor Messori sulla per quel che riguarda la produttività del lavoro e su questo è un impegno che primi fra tutti in
Voi come mondo delle imprese dobbiamo assumerci nel cambiare diciamo i metodi organizzativi interni e soprattutto le relazioni industriali e valorizzare appunto la produttività del lavoro
Però è vero anche che se non avessimo investito in ricerca non saremmo riusciti a sopravvivere alla crisi quindi la ricerca un grandissimo driver su cui l'Unione europea non può non puntare
E poi ci sono le politiche che mia moglie di contesto l'Energia per noi è un elemento di competitività straordinario
Va detto che i vari a partire dal Governo Monti molto si è fatto a favore delle dell'industria energia intensi per questo ci ha consentito di recuperare in termini di competitività di costo
Rispetto all'industria tedesca però ancora molto si deve fare ma molto si deve fare a livello europeo a livello di infrastrutture energetiche il mercato unico dell'energia è una delle priorità della Commissione ed è importante che la porti avanti
Molto seria e fare in termini anche di politiche ambientali e qui torno all'esigenza di una politica industriale europea
Se non abbiamo un consiglio in grado di coordinare le politiche dell'Unione europea
Finalizzando ore alla crescita che passa attraverso la crescita dell'industria e noi questi obiettivi non li raggiungeremo allora io riprendo il tema della governance che ha
Diciamo sottolineato
Il Sottosegretario Gozzi e che è molto ben evidenziato nel rapporto presentato dallo IAI bisogna dare pari dignità al Consiglio competitività rispetto all'Ecofin
Perché il
L'Unione europea non può essere attenta soltanto alle Corti al coordinamento delle politiche di bilancio
Deve essere attenta assolutamente al coordinamento delle politiche per la crescita quindi se ci sono delle politiche che vengono da alcune componenti della Commissione europea o dalla Commissione europea più in generale
Che
Contrastano con gli obiettivi di crescita che l'Unione europea si pone
E quindi se l'obiettivo come dicevo finger e portare al venti per cento il contributo dell'industria e spetta al PIL se ci sono le politiche che ostacolano questo obiettivo vanno ripensate riviste all'interno del Consiglio competitività
Quindi io
All'invito che faccio insomma anche al Governo e che il Governo mi sembra appunto molto disponibile ad accogliere visto quanto sostenuto oggi dal Sottosegretario Gozzi è quello di
Riportare sul tavolo
Nel Consiglio europeo la questione politica industriale e di farlo con una forza e determinazione come ha fatto finora
Su altri dossier altrettanto importanti e soprattutto di puntare a valorizzare e rafforzare la governance
Attraverso un potenziamento del ruolo del Consiglio competitività e ci sono grata quindi allo Iaia ad Andrea renda in particolare al professor Messori che hanno lavorato a questo rapporto per aver posto la questione in questi termini quindi io mi auguro che la strategia Europa venti venti
Possa essere rivista tenendo conto di queste considerazioni è che l'esito possa essere appunto quello di rimettere l'industria al centro delle politiche europee grazie
Ringrazio ringrazio molto Marcella Panucci per queste sue considerazioni ma ringrazio per avere ricordato per l'ambiziosa strategia dotata nel marzo del due mila quattordici di cui io mi feci carico
Qui di seguito diciamo nel brevissimo periodo di permanenza in Commissione per averci ricordato che oggi sembra un po'estensione persa traccia
Tra l'altro uno degli obiettivi verrà prodigi era proprio quello di portare il tema della competitività al centro di Teramo famoso mainstreaming della competitività come criterio di valutazione di tutte le politiche
Dell'Unione europea è la sensazione che effettivamente oggi in questo obiettivo o si sia perso per strada
Grazie ancora Marcella grazie a tutti quelli che hanno partecipata sono intervenuti a questo punto abbiamo ancora un po'di tempo a disposizione vorreste
I relatori che sono d'accordo lascerei al pubblico di porre quesiti domande approfondimenti su quello che è stato detto questa mattina vi chiederei magari ripresentarvi prima di porre di fare la domanda
Magari si
Lo ritenete anche di chiedere a chi in particolare indirizzato il vostro quesito grazie
Era
A domanda la signora ma Panucci
Tenuto conto del parere del presidente Squinzi che ha detto che bisogna sviluppare tutti i settori dell'industria italiana non un unico settore in questa fase tenuto conto del parere del professor ha detto quello che ha detto che
Ci vorranno addirittura cinquant'anni per trasformare l'intera industria manifatturiera italiana è allineata agli standards mondiale all'IST andare lo pay da un punto di vista
Strutturale
Secondo lei in che modo deve interagire industria italiana con le università e con la ricerca pare e gli obiettivi enunciati nel rapporto nell'Outlook di oggi quindi innovazione specializzata
Con d'Europa grazie
Vogliamo raccogliere magari facciamo un gruppo di Trento manda e se ci sono prima di dare la parola
Prego
Non c'è il microfono non so se si sente non cioè sabato c'è grazie
Funziona
E in particolare all'annotazione secondo cui si casa caratterizza
Cioè una lettura aggiuntiva a rispetto a quella che è stata fatta fino
Ci sono altre domande altri quesiti
Prego
Sì
Sono Simonelli Presidente della Camera di Londra della sanzione
Sentito questo programma molto interessante mi pare che la comunità però cerchi anche di individuare
L'eccellenza dei singoli paesi cioè cerchi di
In questo Europa frammentata di farlo l'aspetto più coesi già tanto
Dei ruoli dove celle
Volevo sapere come questo si Cortina co
Popolo palestinese con nome nella creazione dei posti di lavoro la cosa principale creare forti sostenibili perché son quelli che danno le garanzie
Maggiori appunto nel tempo e forse anche costi inferiori per creare grazie
Approvazione
Bene se non ci sono altre
Domande chiarimenti io proporrei
Di invertendo l'ordine rispetto alla presentazione
Che è stata fatta finora chiederei a tutti panel giusta di rispondere risponde non soltanto i quesiti che sono stati formulati ora dal pubblico ma anche eventualmente a sollecitazioni stimoli che siano arrivati nel frattempo da altri interventi
Di altri pannelli se direi di cominciare da
Grazie ringrazio per la domanda sul sul tema della ricerca allora Presidente Squinzi ha ragione assolutamente quando dice che la politica industriale non è individuare uno o più settori è una politica per l'industria
Quindi per questo né dobbiamo dimenticare quanto è stato fatto in passato puntando su alcuni settori industriali immaginare invece di puntare su alcuni driver cioè su alcune traiettorie ne vogliamo l'industria innovativa vogliamo l'industria
Sostenibile dal punto di vista ambientale vogliamo l'industria in grado di competere di esportare e puntiamo sull'industria per un motivo perché l'industria e quella che in questa fase ci ha consentito di tenere diciamo in equilibrio
Anzi in in avanzo la bilancia commerciale proprio perché esporta
L'industria crea tra l'altro ogni posto di lavoro creato nell'industria ne crea due nei servizi quindi è un modo Perra garantire uno sviluppo economico sostenibile
Allora quando parliamo di ricerche è ovvio che la ricerca pubblica è una componente essenziale è il rapporto tra ricerca pubblica e privata va necessariamente sostenuto
Come farlo non è semplice ci sono degli strumenti oggi utilizzati penso al credito di imposta per la ricerca innovazione varato con la legge di stabilità dello scorso anno per il due mila quindici però ancora non attivo perché manca un decreto attuativo mi pare
Kent potrebbe in realtà essere potenziato per quel che riguarda il rapporto tra università o centri di ricerca pubblici imprese private
Così come però la ricerca pubblica per quel che riguarda appunto la collaborazione con l'industria dovrebbe essere Marche driven
Quindi una ricerca che poi pensa immediatamente alle successive applicazioni industriali però questo un punto
Assolutamente cardine se vogliamo sviluppare un'industria innovativa e moltissime imprese industriali hanno rapporti di strettissima collaborazione con università e centri pubblici di ricerca
Adesso la cosa forse l'invito che si può fare al Governo e che c'è diciamo in discussione il Piano nazionale della ricerca e
Che fa parte poi di una più ampia strategia e che forse dovrebbe essere approvato in tempi rapidi proprio perché va in questa direzione
Grazie allora razze Marcella proseguendo secondo l'ordinamento inverso chiederei Andrea venderli
Intervenire
Grazie grazie anche delle domande grazie a tutti i relatori in una discussione di anche di scarsa diciamo le discussione di altissimo livello
Alcune riflessioni
La separazione tra il vertice politico diciamo la burocrazia sia a Bruxelles si respira adesso non è è innegabile in questo momento
Il famoso piano tredici il le
Il tredicesimo piano di Berlaymont in questo momento è diventato una sorta di ai voli tavole una così si dice almeno in giro per Bruxelles che
Che quello che un tempo era un luogo in cui si entrava in si discuteva sulle politiche il derby dove c'è il Gabinetto diciamo Juncker è un luogo di San diventato quasi inaccessibile se non in maniera molto centellinata i direttori generali delle varie direzioni generali per cui il cambiamento si è visto in maniera netta
Poi naturalmente tra le burocrazie ci sono quelle che si adattano più facilmente colleghi senatori meno facilmente da questo punto di vista è innegabile che la Direzione generale concorrenza sia da sempre diciamo
Ha avuto da sempre se il ruolo proprio di torre d'avorio cioè di cento di intelligenza della Commissione europea molto rigido nell'applicazione delle regole scisso da qualsiasi logica di politica pubblica che non sia quella del meno della metà applicazione
Della normativa sulla concorrenza questore
Per chi come me insegna antitrust un è una cosa che diciamo difficilmente negli ultimi anni abbiamo visto modificarsi lo stesso vale adesso per apre per la per la Commissione guidata da margherite presta per la la direzione generale di Margarethe per Steiger
Che probabilmente un po'separata dal vertice della della Commissione europea però sicuramente diciamo a qualche problema rispetto
A come relazionarsi rispetto alla alla struttura burocratica di servizi
Che che operano all'interno della Direzione generale concorrenza
Questa cosa si vede anche diciamo sul sul fatto che la Commissione possa essere un meno legata agli Stati membri o no dal mio punto di vista
Soltanto i prossimi mesi potranno dirlo io sto lavorando attivamente in questi giorni e con il Parlamento europeo per la revisione della normativa sul Copyright ad esempio è lì si vede la battaglia in corso
Sull'agenda digitale largo in questo momento probabilmente abbiamo il dossier più più evidente diciamo in cui la il gioco delle parti Taveri istituzioni emerge lo si sta delineando forse per la prima volta
Lo stesso Parlamento europeo sostiene richiede quello dell'Agenda digitale sarà una sorta di banco di prova per capire quanto il Parlamento europeo conta in questa nuova fase
L'esempio un pochino sconcertante ogni punto di vista sull'agenda digitale però solo questo vedi esempio ma ce ne sarebbero altri
Sulla sul ruolo un po'minimalista che la Commissione sta adottando in questo momento forse un po'troppo cauto opera per certe cose o forse focalizzato e il fatto che in questi giorni si sta decidendo sulla strategia
Digitale diciamo della dell'Unione europea che verrà pubblicata il sei maggio e sul dossier
Così e Tor dei con del continente una proposta di revisione del quadro regolamentare sulle telecomunicazioni già presentato dalla Commissione nel settembre due mila tredici su cui c'è già stato un voto del Parlamento nell'aprire l'anno scorso
E all'interno di questo dossier manca quello che dal mio punto di vista è la parte di importante
Non soltanto una discussione più serie sulla revisione degli obiettivi di banda larga quindi Target sulla
Sulla sul
Velocità e la connettività di cui parlava Franco Bassanini su cui sono pienamente d'accordo ma anche soprattutto la politica delle frequenze non c'è più nel nostro dossier l'agenda digitale a livello europeo
Ho una norma inizialmente oltre ad una serie di norme inizialmente proposto dalla Commissione europea sul coordinamento dell'assegnazione delle frequenze radio soprattutto per la banda larga mobile
Questo lascia pensare un poche alcuni Paesi così tipicamente gli Stati membri sono molto
Diciamo attenti e conservare la proprio prerogative digestione assegnazione dello spettro
Questo mi fa forse pensare che la Commissione ha deciso di focalizzarci su due temi uno se lo sarà quello del roaming
E l'altro è quello della neutralità di internet
E di giocare un po'con il Parlamento il Consiglio anche un pochino al dopo adesso su questi due temi per cui in questi giorni stiamo
Assistendo un'altalena di messaggi sei romeni sarà finalmente eliminato l'anno prossimo come vorrebbe la Commissione o nel due mila diciotto come vorrebbero molti Stati membri
Se la neutralità della Rete sarà molto aggressivamente proposta delle istituzioni comunitarie come vorrebbero Olanda qualche altro paese membro oppure se invece ci sarà qualche altra eccezione
Come Regno Unito Germania probabilmente vorrebbero
In molti casi alla fine dibattito Bruce bensì si riduce a queste e avere e capire
Lo dirò in maniera molto rozzo a capire da che parte sta la Commissione per dalla propria da parte del trattato o
In maniera più pragmaticamente allineata con con gli Stati membri sarà molto importante nei mesi a venire
Per l'Italia avesse molte ancora più importante quando ne discutevamo di indusse quattro punto zero nella nostra nel nostro incontro che abbiamo Camp che abbiamo realizzato lo IAI uno dei temi che emerse questo Zeller se l'Europa si lancia verso la quarta rivoluzione industriale che succede quei Paesi che dal punto di vista infrastrutturale non hanno ancora colto pienamente la terza
Se come si fa salire su un treno in corsa che rapidissimo se abbiamo perso quello precedente quindi
E praticamente impossibile quindi la la poi il disco nel dibattito dal punto di vista infrastrutturale del nostro Paese è assolutamente prioritario altrimenti non riusciremo neanche l'affacciarsi rispetto a quella questa questa evoluzione della del manifatturiero dell'industria negli anni a venire
Per quello che riguarda l'enfasi sugli strumenti io anche lì sono in fase di attesa cauta perché la Commissione in questi giorni oggi probabilmente dovrebbe pronunciarsi sulla la cosiddetta better regulation
Se la sono la strategia della Commissione sulla qualità della legislazione questo ricomprende una serie di dossier anche qui non voglio scendere troppo nel tecnico ma
Molto interessanti come la revisione
Dell'accordo interistituzionale sulla qualità della legislazione tra Commissione Parlamento e Consiglio quello che
Un po'governa la nostra procedura legislativa ordinaria
Ma utilizzi devo occupare anche di
Come in quale modo faremo le analisi di impatto ex ante e le valutazioni ex post delle della normativa comunitaria
Dovrebbero essere pubblicati in questi giorni le linee guida sull'analisi di impatto che diciamo modificano quelle del due mila nove sull'analisi impatto relitti dalla legislazione diciamo delle politiche pubbliche europee
Dovrebbe essere in qualche modo rilanciata la valutazione ex post delle politiche europee per capire quali sono i criteri per modificare la legislazione comunitaria e questo è sin qui si inquadra poi in una più generale revisione dello strumentario della Commissione
Da questo punto di vista quanto ambizioso sarà questo processo lo vedremo da una cosa in particolare
Dico soltanto questo
Finora quando ne faccia quando quando la Commissione propone qualcosa diciamo a una nuova normativa o un anche una comunicazione una raccomandazione quando questi vengono inseriti nel programma di lavoro dell'Unione europea vede la Commissione europea per l'anno a venire
Queste iniziative vengono sottoposti obbligatoriamente a un'analisi di impatto che spesso è anche molto approfondita richiede anche molto tempo
Quando queste decisioni vengono emendate
Per le altre istituzioni all'interno della procedura legislativa ordinaria e Parlamento e il Consiglio se il Parlamento adesso comincia sia dotato di una struttura specifica per
Motivare le modifiche le proposte della Commissione sulla base
Di
Dati gli evidenza di criteri
Il Consiglio non lo fa
Il Consiglio quando va a emendare una proposta e la trasforma poi alla fine
Incide in maniera significativa ovviamente sulla legislazione comunitaria lo fa senza motivare soprattutto senza motivare facendo l'esempio rispetto alla al temi che toccavamo prima
Sulla base del fatto che la proposta così emendata ha più probabilità di raggiungere gli obiettivi del due mila venti
O senza motivare in nessun altro modo l'adozione di determinati emendamenti questo
Se la Commissione e in particolare il primo vicepresidente Tim ma si spingerà fino
A
Prevedere
Quantomeno un supporto della Commissione nell'analisi di impatto sugli emendamenti del Consiglio
Ecco lì vedremo pochino la cifra della leva della volontà della Commissione di estendere la better regulation la qualità della CISL azione e lo strumentario
Così faticosamente sviluppato negli ultimi dieci anni anche le altre istituzioni comunitarie che sembra un po'più riluttanti da questo punto di vista
Da ultimo le eccellenze i singoli Paesi e mercato del lavoro
Allora sì non non mi dilungo sul fatto che che ne è parlato benissimo in me in maniera molto brillante Marcella Panucci
La sta decidendo se quattro punto zero mal si attaglia alle specifiche diciamo le peculiarità del nostro tessuto industriale e quanto meno ci vorrebbe un se ne è parlato anche nel nostro incontro allo IAI
Un'iniziativa sulla piccola industria quattro punto zero cioè cercare di capire fino a che punto la piccola impresa può davvero avere accesso agli standards alle competenze specifiche all'impresa allega la dotazione infrastrutturale minima
Che permette di entrare poi nelle cadere valore globali e che diventeranno sempre più complesse sempre di centralizzate volendo
Nel nella fase indusse quattro punto zero
Sviluppare e
E valorizzare tutte le eccellenze sarà difficile se non ci sarà un contributo e un apporto significativo di altri degli altri Paesi allo sviluppo di questa nuova politica industriale qui entro nel gossip più spinto quindi
Non non prendete diciamo prendete prendete con come Repice inventario quello che quello che sto per dirvi però
Il rumors di Bruxelles dicono che l'intero indusse quattro punto zero ci sarà una fortissima componente l'investimento cinese in alcuni Standard sulla robotica sulle embedded Technologies e via dicendo che questo sia frutto di io stesso insomma ho partecipato dibattiti cui tra Huawei Lenovo e il Governo cinese c'è stata moltissimo io sono stato invitato censendo parlare indusse quattro punto zero gennaio
Perché c'era molto interesse
Su le prospettive di investimento che questo può in qualche modo può generare e la Cina a delle tecnologie molto interessanti che può offrire da questo punto di vista
Se non entriamo a livello nazionale anche con le nostre tecnologie inventiamo la robotica tantissime altre
Tecnologie di precisione nella meccanica che abbiamo nel nostro Paese su cui possiamo vantare ancora una leadership ma paio teca lo stesso allo stesso tempo Nanotech nanotecnologie rischiamo di veder
Valorizzato il patrimonio tecnologico cinese
Posso dico l'italiano quindi
Questo sarà anche un problema rispetto al mercato del lavoro l'ultima l'ultima risposta che dopo quella sul mercato del lavoro in questo momento viviamo una fase stato è stato menzionato anche in precedenza in cui c'è un mismatching diciamo una una una
Un un
Diciamo la diversità notevole tra offerta e domanda di lavoro i settori che sono Protti trainanti da questo punto di vista come quello della esiti in particolare quello dell'analitiche se diciamo il dei tenta è quello del cloud computing sono settori che presentano un numero di posti vacanti enormi la Commissione europea stimata qui ce l'abbiamo che rapporto questo da
Che a fronte dei ventisei milioni disoccupate nel continente ce n'è un c'è un milione di persone di di posti non riempiti da qui ai da due-tre anni in questi settori dell'ICT
Questo vuol dire che ne dobbiamo ripensare le nostre politiche nel comparto istruzione del comparto universitario e anche nel comparto che chiamiamo di life long learning
Perché molti di quelli che hanno perso il lavoro in questi anni di crisi rischiano di non ritrovarlo perché avrebbero bisogno di aggiornare le loro competenze è una politica che magari
Orientata la flexsecurity fa molto flex e propositivo riti
Quindi non si orienta a Riad l'aggiornamento delle competenze è una politica che rischia di lasciare un'intera generazione a terra
Grazie Andrea io prima di passare la parola Marcello Messori Ray a mia volta dal punto di un rapidissimo quesito pretendo una risposta più esauriente ma magari qualche battuta le ha esaminato il tema degli squilibri macroeconomici di con un'analisi molto puntuale l'Unione europea si è dediti
Oltre il Satana per monitorare possibilmente ridurre questi squilibri macroeconomici con la procedura che nota come la macro
I canoni che balla sposi generalizzate dovrebbe consentire la Commissione il rapporto collaborativo con gli Stati membri di monitorare gli sviluppi sotto questo profilo ed eventualmente
Porre rimedi mio quesito è come giudica Louise va giudicata Marcello questa procedura
Se sufficientemente efficace se si può migliorare veramente qui ed eventualmente come si può migliorare
Grazie grazie anche per quest'ultima questione che secondo me si inserisce molto bene nel puzzle delle questioni che sono state sollevate io approverei molto rapidamente a rispondere alcune
Delle domande che sono venute
Dalla sala a quest'ultima domanda di Ferdinando Nelli feroci
Toccando solo tangenzialmente invece
Questioni che sono venute che sono emersi e dalle relazione dai commenti alle relazioni partirei dalla questione degli strumenti
Che è stata sollevata da Antonia Carparelli
In un senso volendo come dire
Affrontare questa questione complessa in modo un pochino rozzo in un senso io sarei ancora più ottimista rispetto alla strategia della Commissione nel senso che non soltanto c'è un mese attenzione all'implementazione strumentale di una serie di iniziative ma questo viene fatto nell'ambito di un tentativo di ridefinire i pesi
Tra necessita di crescita economica e necessità di una politica fiscale che Bardi alla alla stabilità e all'equilibrio
Quindi come dire se noi leggiamo con questa chiave una serie di iniziative della Commissione europea abbiamo un insieme di good news apparentemente
C'è questo tentativo di avviare processi di investimento c'è la comunicazione della Commissione europea con inc un'interpretazione
Più facesse più flessibile dei vincoli
Di Bilancio c'è
Questa attenzione a migliorare gli scalini in termini di regolamentazione ma ancora prima c'è il processo di unione bancaria che nasce con il Consiglio europeo
Di giugno del due mila dodici
C'è questa forte
Capacità della Banca centrale europea di riconoscere i limiti di alcune iniziative
Assunte per esempio nell'autunno del due mila quattordici come il tira il tiro o la prima versione di kiwi
Cambiando la poi a gennaio del due mila quindici quindi apparentemente un insieme di good news mi sembra però che se noi entriamo dentro
Alla realizzazione
Di queste iniziative e di questi strumenti ben troviamo che di sono un un insieme di vincoli
Che si manifestano sia in termini di iniziative specifiche sia in termini di progetti disinvestimento e volendo semplificare al massimo i vincoli
Possono essere ricondotti a mio avviso a due grandi tematiche che sono tra loro connesse e cioè la difficoltà di
Dare davvero realizzazione a queste iniziative
Perché qua quando queste si scontrano con le necessità di risk sharing e quando queste richiedano come dire il superamento di
Interessi strettamente nazionali faccio due soli esempi
Se noi
Analizziamo quelle parti del processo di unione bancaria e del chiusi
Varato a gennaio due mila quindici è realizzato a partire da marzo due mila quindici vediamo che i punti deboli stanno proprio nel
Fondi diciamo così
Che hanno un componente mutualistica
E se andiamo ad ad esaminare
Il Piano Juncker al di là
Del giusta esigenza di semplificazione delle procedure che sottolineava Franco Bassanini a mio avviso il punto più debole quello col proprio rende quasi incoerente il disegno del piano eh nella selezione degli Investimenti
Da parte del fondo perché lì si scontra una necessità di privilegiare le eccellenze e i progetti di investimento più efficienti e
L'esigenza dei singoli Stati membri di
Versare fondi
A questo fondo della banca europea di investimento senza avere però la certezza che questi fondi ritorni indietro da qui l'ipotesi paradossale delle casse depositi e prestiti dei singoli Stati membri che
Conferiscono strumenti che conferiscono risorse finanziarie al piano Juncker ma al di fuori del fondo gestito dalla Banca europea di investimento allora se noi
Come dire leggiamo in questi termini
La questione della realizzazione degli strumenti per accanto alle good news abbiamo una serie di bad news è questa a mio avviso a due implicazioni importanti una per
Un tema che veniva evocato nella discussione e poi per la questione che appena sollevato Ferdinando Nelli feroci
Rispetto alla discussione Alka i commenti io sarei un pochino più come dire cauto nell'affrontare il problema delle aiuti di Stato io capisco benissimo che
Ribadire
L'atteggiamento rispetto alle aiuti di Stato che è stata nella tradizione europea possa apporre
Possa avere effetti fortemente distorsivi non che vedo però che con questa assenza di fiducia reciproca tra Stati membri si possa ottenere un risultato
Che comporterebbe un certo punto anche una revisione dei trattati allora mi chiedo se non sia meglio concentrare l'attenzione su un sotto insieme del problema aiuti di Stato che è quello delle garanzie perché effettivamente
Tanto rispetto alla
Tema della
Processo di unione bancaria e della pulizia dei bilanci bancari quanto sul tema della
Realizzazione
Della piano Juncker per l'aspetto garanzie se non si supera le interpretazione restrittiva attualmente
Avanzata dalle istituzioni europee non si fanno molti passi avanti
Sul tema viceversa sulla altra deriva che ci porta alla questione che sollevava Ferdinando Nelli feroci
Io credo che proprio queste difficoltà di varare progetti di investimento europei renda particolarmente rilevante
Il la questione degli squilibri macroeconomici e degli strumenti che abbiamo per la correzione di questi squilibri adesso dico una cosa molto banale per gli economisti ma che dobbiamo tenere sempre presente quando non abbiamo
Uno squilibrio in termini di partite correnti o di bilancia commerciale queste squilibrio a un correlato in termini di decisioni
Del singolo Paese nel senso che a fronte di un avanzo
Di un saldo positivo nella bilancia commerciale un quella delle partite correnti ne abbiamo all'interno un ammontare di risparmi che eccede l'ammontare degli investimenti e viceversa
Quando abbiamo un saldo negativo abbiamo investimenti maggiori dei risparmi allora
Le due cose non sono affatto scollegate non sono affatto scorre latte
Quindi nona vere un Progetto d'investimento europeo a vere una
Sistema
Dell'area dell'euro che raggiunge massimi storici in termini di avanzo me i saldi rispetto al resto del mondo e avere Paesi centrali
Conforti ama avanzi non è una buona notizia non è una good news vuol dire che non abbiamo un eccesso di risparmi rispetta gli investimenti che si concentra
In modo particolare nei Paesi che hanno più risorse finanziarie come la Germania e gli altri Paesi centrali allora
Davvero c'è un'esigenza essenziale di riavviare processi di investimento e il fatto che ci siano questi eccessi di risparmio implica che se diventa sempre più difficile attuare i progetti
Pubblico-privati quindi come dire abbiamo bisogno di un volano forte
Naturalmente non lo possiamo prendere dall'atto dei progetti di investimento europeo oppure lo potremmo prendere dal lato della regolamentazione
Avendo degli strumenti efficaci sia a livello preventivo che a livello correttivo per far sì che non si possa riprodurre nel tempo un disavanzo tra un eccesso di risparmi rispetto agli investimenti che è il correlato di un saldo troppo positivo nella bilancia commerciale o per usare come dire gli indicatori europei delle partite correnti ma ne sappiamo che questi strumenti sono fortemente simmetrici
Voglio dire
Chiedono aggiustamenti molto più severi ai Paesi in deficit rispetto ai Paesi in surplus
Questa è una vecchissima storia di cui non possiamo accusare l'Europa perché e presente in tutti gli accordi internazionali siano esse accordi in campo finanziario che in Campo Reale
Però se tradotto al all'interno dell'Unione economica e monetaria europea a mio avviso trova un
Nuovo nuovamente un fondamento nella mancanza di fiducia i presidi centrali come dire
Chiedono un privilegio in termini di aggiustamento perché hanno assoluta sfiducia sul fatto che i Paesi periferici riescano ad aggiustare e quindi
Come dire se ne non superiamo è un po'un gatto che si morde la coda perché se ne non superiamo questa questa problema credo che
Gli strumenti di prevenzione di correzione degli squilibri macroeconomici risultino inefficaci
Noi tendiamo a riprodurre una crescita che è fondata su un avanzo delle partite correnti trasferito a livello di area euro ma questo non è
Riproducibile nel corso del tempo quindi questa crescita rischia di essere minata da due componenti dal fatto che all'interno giusta la mia l'analisi che purché proponevo in precedenza si ripropongono gli squilibri
Tra Stati membri centrali Stati membri periferici
All'esterno rispetto al resto del mondo non è pensabile
Che
Una delle aree economicamente più forti al mondo viva sulla svaluta azione della monete su un avanzo
Nella nella nel nelle partite correnti per in questo è un gioco a somma negativa se ne abbiamo avanzi vuol dire che altri Paesi hanno disavanzi e vuol dire sostanzialmente data le dimensioni reciproche che i paesi emergenti devono andare in disavanzo cosa che a mio avviso non è concepibile in termini di
Medio lungo periodo noi siamo un po'viziati da questo punto di vista perché abbiamo vissuto
Anni in cui l'Italia non cresceva ma il resto del mondo cresceva molto perché c'era un Paese
Che assorbire in qualche modo datele di nessuna dimensioni un'area economica che ha serviva questo strutturale di riequilibrio che erano gli Stati Uniti che avevano un disavanzo un
Saldo molto negativo nelle loro partite correnti ma adesso il gioco quel gioco lì è finito quindi se non ci illudiamo di fondare la crescita sul svalutazione senza aggiustamenti interni
Secondo me saremo bloccati da due vincolo un vincolo esterno è un vincolo interno questo ci porta di nuovo al discorso sugli investimenti e concludo toccando questo tema che mi è molto
Caro della legame tra investimenti eccellenza e funzionamento del mercato del lavoro perché io sono molto d'accordo con la conclusione che raggiungeva Andrea poco fa paradossalmente per recuperare gli equilibri interni avere una crescita endogena e non dipendente dalle stelle non abbiamo proprio bisogno di progetti di investimento molto efficaci che estendano l'area dell'eccellenza
L'Italia da questo punto di vista io sono un pochino più ottimista rispetto all'Italia perché non è vero che non abbia eccellenze nelle medie
E nelle piccole o medie impresa e quindi per queste eccellenze la partita della politica industriale e quattro punto zero non è persa in partenza il problema è che
è una sotto insieme Totti troppo piccolo della massa di struttura industriale che non abbiamo e quindi la scommessa e riuscire come dire a
Spostare le imprese intermedie
Non quelle che devono uscire dal mercato in un processo di distruzione creatrice male le imprese intermedie verso l'eccellenza ma siamo il Paese con le maggiori invarianza all'interno dell'area dell'euro è questo non va bene
Fare questo però e costosissimo socialmente
Perché richiede come dire un adeguamento e quindi politiche molto lungimiranti in termini di formazione delle risorse umane che non stiamo attuando quindi abbiamo questa situazione paradossale a bocce ferme
Il sostegno seme d'impresa e che può
Giocare questa partita il che
Può anche vincere l'asse vi sono progetti di investimento adeguati è troppo piccolo per assorbire le risorse umane molto qualificate
Lo stock che abbiamo d'altro canto però anche questo stock e molto piccolo
E se se risulterà ebbe insufficiente se riuscissimo nella
Come dire nella traiettoria di spostare le imprese adesso che stanno un po'in mezzo al guado verso l'eccellenza
Fare questa scommessa senza vere una riproduzione di fortissimi disequilibrio nel mercato del lavoro e senza sacrificare una generazione è una scommessa difficilissima da vincere richiederebbe molta lungimiranza mi sembra che
Non ci siano oggi politiche adeguate né a livello nazionale né a livello europeo per questo
Grazie Marcello ci stiamo avviando verso la conclusione ancora pochi minuti chiederei a Fabrizio Saccomanni
Di commentare a sua volta sulla base
Di quanto ascoltato sfido
Ma io volevo riprendere alcuni spunti della di quanto detto di quanto ha detto il presidente Bassanini e anche di quanto detto adesso il professor Messori con quale sono
Totalmente d'accordo per quanto riguarda Bassanini il problema
Della con della competition polisemia Unione europea secondo me è un problema molto serio perché
A delle implicazioni diciamo non non facilmente gestibili su due temi molto importanti uno
Questo nuovo sistema dei meccanismi di risoluzione delle crisi a livello bancario
In Europa e nell'altro è il problema del rilancio degli investimenti ora come ha detto Bassanini
E credo insomma se avesse avuto più tempo poteva certamente elaborare con grande dettaglio entrambe le cose ma insomma qui
Sono due pilastri fondamentali della politica europea cioè dobbiamo trovare
Un modo per gestire le crisi bancarie per rimettere il sistema bancario in grado di fornire il sostegno
Alla al all'economia reale
E e diciamo è necessari ci sono chiaramente delle situazioni di market failure
Che dobbiamo in qualche modo gestire e se non possiamo gestirle perché vengono
Attivati meccanismi come
Il sistema di garanzia dei depositanti o dei Becks dopo pubblici diciamo nel sistema del della risoluzione delle crisi silvo vulva invece inevitabilmente come unico strumento di gestione delle crisi verso la liquidazione delle banche anche se sono in realtà salvabile beh secondo me
Si commette
Appunto l'errore di buttare via il bambino con la con l'acqua del bagno insomma e quindi diciamo è senz'altro un tema su cui va fatto una un'attenta analisi lo stesso per quanto riguarda gli investimenti se il piano Juncker
Diciamo che
Un po'di chiaramente un pilastro fondamentale delle prospettive di rilancio dell'economia
Europea si trova a dover come dire
Perdere i colpi per un'applicazione diciamo rigida della competition policy secondo me anche qui c'è una market seria insomma
I a Washington se n'è parlato molto no c'è questo questo eccesso di risparmio che non si traduce in investimenti
C'è un un deterioramento della qualità del delle infrastrutture in tutti i Paesi insomma Larry Summers in America
Continua a dire ma perché non ci faccia un aeroporto decente a New York eccetera adesso che i tassi di interesse sono così bassi quindi voglio dire
E
Se questa non è una marchetta serio insomma io non sono economista cade etnico chiedo soccorso alta al Marcello insomma diciamo non so quale altro inventarvi quindi voglio dire l'appello che viene
Da da dal da dalle riunioni internazionali è
Trovare tutti gli strumenti della politica pubblica per trasferire questi risparmi agli investimenti quindi
Adesso che poi diciamo questa cosa venga vista come un un
Un un un attentato alla libera concorrenza francamente per me preoccupante quindi
Direi queste due cose vanno vanno vanno viste chiaramente e se c'è bisogno di nel fare una revisione del
Dei dei trattati bene questo forse è un punto importante perché ci troviamo di fronte
A una situazione economica che forse richiede qualche intervento diciamo di tipo di tipo
Radicale
E e più in generale
Sono molto d'accordo con quello che ha detto Marcello Messori su la necessità
Di appunto gestire gli squilibri in una maniera in una maniera a come dire organica e sistematica
Ricordo solo che un'occasione per fare questo questo esame in un certo senso ci viene posta ora dalla dall'impegno che la nuova Commissione europea ha preso
Di fare un nuovo ora
Otto sulla riforma della governance europea
Che il Presidente Juncker deve redigere con i contributi della Banca centrale europea dell'Eurogruppo del del del Consiglio europeo e anche credo del Parlamento europeo insomma redigere
Uno un nuovo rapporto dei dei quattro o cinque Presidenti adesso si tratta
Di vedere quanti contributi ci saranno però c'è anche
La necessità che vengano dei contributi nazionali alla formulazione di questo piano e evidentemente
Il problema della riforma della governance europea
Da da un lato può
Includere anche questo questo aspetto di cui si parlava prima perché in effetti è abbastanza preoccupante che ci sia una dicotomia tra come dire la Commissione intesa come organo politico e che
Diciamo oggi
Vede al nel suo seno dei grossi calibri della politica
Delle dei degli Stati membri e diciamo una certa riluttanza delle delle delle delle strutture delle strutture burocratiche però lì ci sono
Una serie di sfide aperte che vanno ben al di là insomma c'è questo problema
Se
Nel dare all'Unione europea o una una fiscal capacity come si dice in gergo credo volutamente oscuro ma insomma si tratta
Di vedere se la l'Unione europea può disporre di strumenti per fare una politica
Macro economica aggiuntiva rispetto a quella degli dei singoli Stati membri che può alla fine essere forse un po'troppo spesso prociclica tre noi l'Europa
Avuto nel momento della crisi una politica fiscale complessiva diciamo restrittiva e va be'perché c'era il problema del debiti pubblici e cose di questo genere però forse allora ci vuole uno strumento addizionale
A livello europeo che possa in un certo senso e questo può essere il piano di investimenti se se se riesce a decollare ma può essere anche una
Un reperimento all'interno del
Del bilancio comunitario di risorse proprie che possono essere usate informa in forma anticiclica e questo c'è e tra l'altro una un rapporto che sta che sta preparando Mario Monti su la riforma del bilancio comunitario che è prevista per il due mila e sedici ma insomma
Forse forse si potrebbe addirittura anticipare quindi
A questo problema naturalmente può essere risolto a trattati invariati e credo che Marcello Messori abbia ragione nel dire che c'è un problema di sfiducia
Reciproca che va
In qualche modo in qualche modo risolto e che forse non consente oggi di guardare con ottimismo alla prospettiva di una riforma dei trattati però
Anche c'è anche un problema come dire di di di comunicazione cioè se si vuole veramente
Dare un segnale forte di ripresa
Della della dell'attività di appunto di governance a livello europeo e non semplicemente
Di fare periodicamente la somma di quello che i singoli Stati fanno forse
Questo questo questo è il momento insomma quindi
Direi che
Non non mancarono mancano
I le le questioni sul tappeto certamente la riforma anche della
Procedura per i disavanzi per per gli squilibri per gli squilibri macroeconomici va ma chiaramente modificata
Perché attualmente molto
Molto come dire viziata da asimmetrie diciamo
Strutturali ed è è stata poi utilizzata
Diciamo in maniera come dire ripetitiva perché il
Il l'Italia risulta vere un squilibrio macroeconomico eccessivo quando si legge il testo
Della comunicazione lo squilibrio macroeconomico eccessivo e l'elevato debito pubblico il quale è già coperto da altre diciassette procedure fiscal compact persi spaccato un PAC c'era e quindi voglio dire
Chi
Si ignori il l'avanzo STU strutturale della bilancia dei pagamenti corrente della Germania e ci si concentri invece ancora una volta sul debito italiano è un po'in effetti
Paradossale quindi
Però ecco direi che spero che
Mi dispiace che Sottosegretario Goggi sia andato via perché so che lui che sta coordinando una così un la predisposizione di un contributo italiano
Alla al progetto di riforma della governance
Europea e e credo che
E questi temi spero che siano ripresi nel contributo Italia grazie
Grazie Fabrizio Saccomanni grazie a tutti coloro che hanno contribuito all'elaborazione del rapporto oggi alla loro presentazione alla sua presentazione
Grazie al pubblico che ci ha seguito con attenzione
Due sole considerazioni che vorrei fare in chiusura la prima e che
Oggi evita abilmente il dibattito ha finito col concentrarsi molto sui temi
Europei e sulla sfida che questo comporta per l'Italia vorrei ricordare che il il programmarlo ballato non è solo Europa programmarlo malato che ha un programma che mette a disposizione dei nostri partners banche imprese anche incontri dedicati su singole
Su singoli Paesi su singole aree geografiche oltre che di tanto in tanto anche su singoli aspetti tematici e problematici
Seconda cosa che vorrei dire che è intenzione dell'Istituto Affari Internazionali proseguire anche per quest'anno è il programma globale altro che naturalmente per poterlo fare abbiamo bisogno del sostegno
Che ci auguriamo più numeroso in futuro di banche in prese
Gruppi grandi ma anche se possibile realtà più piccole e che realtà produttive più piccole quindi se possibile piccole e medie imprese eventualmente associazioni di categoria
E che è nostra intenzione organizzare a breve scadenza nel corso delle prossime settimane una riunione di consultazione con i nostri partners attuali ed eventualmente quali parte sul turismo
Per cercare di definire l'articolazione e organizzazione del programma di modo che corrisponda se possibile ancora meglio ancora di più alle esigenze dei nostri partners sotto questo profilo grazie di nuovo
Affidatemi viene suggerito che c'è un
Un buffet vendite non lo sapevo
La sala qui accanto