Il rovescio del diritto - La pillola

Continua inesausta ma campagna da tempo lanciata dai di fatto Quotidiano contro la legge che ha riformato alcune norme sulla custodia cautelare
La tecnica ormai collaudata e quella di intervistare procuratori della Repubblica pronti a lanciare il grido di allarme
Qualche settimana fa avevamo commentato le prime interviste al produttore Generale di Venezia quello di Torino che denunciavano come la riforma avrebbe a loro di sorriso praticamente impossibile
Emettere ordinanze custodiali nei confronti
E i protagonisti della microcriminalità urbana piccoli furti scippi venditori di piccole dosi di stupefacenti che dopo l'inutile arresto in flagranza non potrebbero che essere rimessi subito
In libertà questo perché abbia degli intervistati la norma riformata
Preclude la possibilità di applicare il carcere
Il carcere si badi bene non altre misure cautelari in presenza di ritenuto pericolo di reiterazione del reato ove il reato sia punito con una pena non inferiore nel massimo a quattro
Parliamo cioè di reati minori rispetto i quali la riforma
Nella convinzione che la custodia cautelare non possa più costituire uno strumento che trasformi il carcere in una discarica sociale di disperati ha giustamente ritenuto di porre quel minimo sbarramento
Ma i magistrati intervistato questa settimana cioè il mio Procuratore generale di Perugia dottor Fausto Cardella si spinge oltre ora sarebbe addirittura più difficile addirittura per fare leggo testualmente i corrotti e chi truffa allo Stato
Poi può questa è una novità
E perché non sarebbe più possibile
Per quella nuova disposizione che vieta la custodia cautelare in carcere ancora una volta sottolinea un carcere se il giudice ritiene che all'esito del giudizio da pena detentiva irrogata non potrà essere superiore i tre anni
Dunque il giudice deve dotarsi di una sfera di cristallo Celli all'intervistatore
Esatto dice il giudice il magistrato e non solo se dobbiamo seriamente formulare queste progressi sono prognosi sono pochissimi i reati per i quali alla fine si potranno illegale irrogare più di tre anni che reclusione
Diciamo subito che se questo fosse vero a maggior ragione la norma un senso preciso e fissa un principio elementare di civiltà
Posto che infatti chi deve scontare una pena inferiore a tre anni di reclusione può essere ammesso a misure alternative alla detenzione in carcere crescenti affidamento servizio sociale
Ed è tutto ovvio che non ha senso consentire il carcere prima del giudizio a chi dopo la condanna in carcere non dovrà comunque andarci
Ma è un profilo surreale della conversazione è proprio quello della sfera di cristallo che la infame riforma avrebbe imposto il povero giudice surreale perché la norma è sempre esistita
Da sempre la misura custodiale
Esattamente per quella stessa ragione i doverosi impedire il carcere in fase cautelare a chi non lo dovrebbe scontare nemmeno se definitivamente condannato
è preclusa ove il Giudice valuti che seppur condannato l'imputato potrà beneficiare della sospensione condizionale della pena
Dunque il giudice sempre citato chiamato a formulare questa prognosi peraltro giusto e doveroso come abbiamo detto
Solo che prima doveva pronosticare una pena inferiore a due anni e oggi invece ai tre anni tutto qui
Non solo l'articolo duecentosettantacinque comma due bis ultima parte come ora riformato
Esclude l'applicabilità di questa antica vituperata norma quando dovendosi applicare gli arresti domiciliari indagato non disponga di un domicilio adeguato
Addirittura sorprendente poi il ragionamento che porta il dottor Cardella pronosticare l'impunità cautelare per corruttori e truffatori danni dello Stato
La pena massima di questi reati e largamente ricompresa tra quelli per i quali la misura cautelare in carcere pienamente eseguibile
Mentre non vedo come il giudice potrebbe mai essere chiamato a calcolare Ai fini prognostici della pena inferiore di tre anni
Addirittura come invece afferma il magistrato la scelta di riti alternativi con conseguente riduzione di un terzo della pena
Si tratta infatti di una scelta solo eventuale rimesso all'esclusiva volontà dell'imputato e che dunque certamente il giudice non potrebbe mai calcolare in quella sua produzione
Prognostica la verità è che questa riforma dobbiamo ripeterci e mal tollerata per le Procure italiane per ben altre ragioni
Prima fra tutte quella che ha imposto una marcata autonomia del giudice chiamato ad emettere una misura rispetto alle motivazioni dei pm richiedenti
Grazie alla esplicita previsione della illegittimità
Della misura motivata come accadeva quasi regolarmente ormai con il copia e incolla della richiesta dei pm
Perciò il fatto Quotidiano picchia duro all'Armando il lettore ignaro
E fa specie che magistrati autorevolissimi perfino seppure
In più momenti dell'intervista con manifesto imbarazzo ed a mio avviso non del tutto consapevoli dell'uso che verrà fatto delle proprie legittime considerazioni critiche ad una campagna così volgarmente mistificatoria
Buona giornata a tutti