L'intervista è stata registrata martedì 4 agosto 1992 alle ore 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati discussi i seguenti temi: Africa, Aiuti Umanitari, Guerra, Onu, Somalia.
La registrazione audio ha una durata di 17 minuti.
Rubrica
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Abbiamo ai nostri microfoni Paolo dieci il segretario generale del Cisp un'organizzazione nord lungo non governativa un comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli che opera in vari Paesi in particolare nel Corno d'Africa in Somalia
Abbiamo stiamo assistendo da diversi mesi in Somalia ad un massacro indiscriminato della popolazione civile
Causato dallo scontro fra le varie fazioni che si stanno affrontando dalla caduta del dittatore SIAD Barre dell'anno scorso vogliamo chiedendo anzitutto a Paolo dieci quali progetti Cisp attualmente in cantiere in Somalia
Riguarda il Cisp dopo aver lavorato dall'ottantacinque al novanta in una nella regione del Medio Giuba agli in un programma mi preme perché a partire dall'esplosione della guerra civile somala soprattutto alla crisi successiva alla cacciata del dittatore SIAD Barre da Mogadiscio nel gennaio del novantuno
Dal marzo del novantuno ad oggi di ha avviato un programma di emergenza sanitaria e alimentare nella città di Mogadiscio
Il programma in concreto sui sostanzierà nella gestione
Dico ai centri di salute materno infantile né dei quali cinque nella città di Mogadiscio e uno a settanta chilometri darla capitare dove si erano rifugiati alcuni sfollati dalla guerra nella capitale
Centri di salute materno infantile dicevo nei quali essenzialmente si erogano tre servizi le campagne di vaccinazione le imprecazioni alimentari per i bambini malnutriti e il servizio di Nico per le donne i bambini
Sono servizi che coprono complessivamente un'utenza di circa dieci mila persone che vengono ovviamente erogati dal CIPE ma in stretto coordinamento con me le altre agenzie internazionali in primo luogo l'Unicef perché operano a Mogadiscio e nel resto della Somalia
Dieci secondo un appello di Medici senza frontiere un milione e mezzo di somali sono in pericolo immediato di morte attualmente voi state operando come tu ci ricorda via Mogadiscio dove si è riversata la gran massa di profughi dalle regioni limitrofe
In che condizioni versa la popolazione
Ma noi abbiamo fatto anche noi nostro l'appello degli amici di Medici senza frontiere
In quanto riteniamo questa una prima purtroppo tragicamente realistica rispetto alla situazione che anche visivamente si prospetta nella città di Mogadiscio e nelle altre località insomma le in particolare la situazione drammatica ai confini dei centri urbani in cui si divertano marzo enormi di individui senza alcun servizio
Senza l'acqua trenta strutture di riparo con prevedibili conseguenze per tra l'altro anche sul piano epidemiologico sanitaria
E soprattutto entra aiuti senza nessuno al tipo di assistenza medica sanitarie atto importante da sottolineare che gli aiuti devono arrivare alla Somalia e devono possibilmente nei limiti in cui dà sicurezza lo consente anche arrivare fuori dai centri urbani perché altrimenti questi centri stanno rischiano di scoppiare dalla struttura associare i servizi già con quasi completamente distrutti non sono assolutamente in grado di assorbire il flusso di ulteriori masse di popolazione
Per fare degli esempi la popolazione di Chisimaio una città del sud della Somalia come tutti stanno più che quintuplicata in questi ultimi mesi
E aspetta Mogadiscio sui riversano giornalmente quantità impressionanti di persone alla ricerca di aiuti alimentari
In altri nei momenti di crisi fare questa riflessione
I somali quand'erano allo stremo hanno sempre trovato un ultimo rifugio nel bus ora sembra che anche questo tradizionale tessuto economico rappresentato dall'allevamento del bestiame sia scomparso sia come l'impressione di una crisi talmente profonda da rendere impossibile ricostruzione tu cosa ne pensa
Ma guarda un rapporto dell'acqua o del mille novecentonovantuno dichiara che circa il settanta per cento del patrimonio Toto accordo tecnico nazionale è andato distrutto in Somalia in in questi ultimi due anni questo questa cifra la dice purtroppo lunga anche sulla criteri sopravvivenza che si è creata per le popolazioni
Dell'interno del Paese tradizionalmente no ma dire comunque sia dedite all'allevamento
Tentata però tra gli affetti più del doppio tanti del guerra vi è stato tra l'altro anche lo stravolgimento della struttura sociale e produttiva romana
Sia nelle città e nelle città che nei centri Centillo guarire con
La conseguente perdita di
Posso risorse in questo caso sono tecniche ma pensiamo anche alle risorse agricole al fatto che quasi tutte le infrastrutture al ritiro figure che esistevano in Somalia soprattutto lungo la Valle del Giuba quindi in questo caso nella Somalia meridionale sono andate distrutte
E questo penalizzare ulteriormente le popolazioni e tra l'altro impedisce il libero flusso di i generi alimentari di prima scelta necessitano i dispersi negli stessi centri centri urbani le cause sono molte ma essenzialmente la causa principale della guerra civile il fatto che quindi siamo andati distrutti interi villaggi zone prima dedite all'agricoltura e all'allevamento
Quanto ci vorrà dato avviso per sanare tutte le ferite prodotte da questa guerra
è difficile dirlo è difficile dirlo perché ci sono ferite materiali gravissime Mogadiscio è purtroppo ma è una città in gran parte distrutta
Quindi c'è un lavoro di ricostruzione materiale che richiederà do sprechi energie
E sicuramente molto tempo ma è difficile dirlo anche perché c'è una ricostruzione
Se mi passi il termine morale del Paese che probabilmente ed era ancora più tempo perché l'odio seminato in questa guerra civile immenso parlando con alcuni amici sommaria appartenenti a diverse regioni del Paese e a diversi gruppi del Paese
In questi giorni
Sì vedeva come proprio una delle grosse responsabilità forse che in questo momento storico drammatico della Somalia spetta alle comunità di cittadini somali residenti Alberto è quella di dare nel loro Paese messaggi di unità di riconciliazione di ricomposizione inseguire i torti e le ragioni il di questa tremenda guerra civile è pressoché impossibile episodi di di violenza di intolleranza in alcune carceri purtroppo di barba e ci sono stati più o meno in tutte le regioni insomma le è necessaria una grande opera di riconciliazione nazionale
Questo avrà di riconciliazione nazionale però io non credo che possono passare solo per le vie politiche e diplomatiche in altre parole ora i gruppi somali spesso sono in guerra non solo per avere il l'egemonia il potere politico sul Paese ma anche perché ritengono che questo sia l'unico modo per assicurarsi da sopravvivenza per catturare gli aiuti umanitari gli aiuti internazionali è per questo che in questa parte di questi aiuti sono assolutamente indispensabili e vanno distribuiti in tutte le regioni del Paese evitando anche in questo modo pericolose conflittualità
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nei giorni scorsi ha reso noto che non sussistono le condizioni di sicurezza necessari al personale delle Nazioni Unite anche quello delle organizzazioni non governative per operare in aiuto della popolazione civile
Qual è la reale situazione in cui vi trovate ad operare
Ma guarda in questo senso la situazione della Somalia è molto diversificata a seconda delle regioni e in alcune carte anche all'interno delle stesse regioni nel diverso sperare del Paese per quanto riguarda specificatamente la situazione di Mogadiscio debbo dire che a partire su dagli ultimi tre metri la situazione per frequentare abbastanza tranquilla
Gli operatori indipendente io stesso due mesi e mezzo fa ero a Mogadiscio
Abbiamo potuto operare con una certa tranquillità e in eccessività in quanto c'è stata una tregua anche tra le fazioni che nella capitale cioè a Mogadiscio sono combattute
Che fino ad adesso ha retto da funzionato
Per quanto ci riguarda è quello che è stato essenziale anche ai fini della sicurezza è stato un forte radicamento all'interno delle strutture locali non mi riferisco ovviamente alle strutture politiche ma alle strutture di soccorso e di organizzazione dei servizi sanitari mette in piedi in alcune Carpi spontaneamente volontariamente dalla gente nei quartieri per la gestione dei centri di salute materno infantile
Per lo smistamento dei soccorsi alimentari e questo ci ha garantito una certa efficacia nell'intervento e anche la possibilità di operare in un contesto di relativa sicurezza dico relativa perché certo costituzione comunque
Comunque sempre densa di elementi di imprevedibilità
C'è un totale blackout di notizie sulle altre regioni della Somalia del Cisp Tuccio ricordati qualche secondo fa ha operato anche in zone diverse dalla capitale di Mogadiscio in cui di trovate ora ci puoi raccontare qualcosa delle altre zone di cui non si parla soprattutto del Nord non non provengono assolutamente notizie da quelle regioni
Ma per quanto riguarda il nord del Paese le informazioni che che io che noi abbiamo e che probabilmente sono simili a quelle però tre
Anche voi potrete tutte immagino poter avere già avuto è che c'è una situazione di un al confusione nella zona
Nord orientale del Paese nella regione della mi giustifica
Soprattutto a causa dell'emerge di conflittualità legate al fondamentalismo religioso di questo episodi conflittualità che tra l'altro ricorderete avevano già nel nei mesi scorsi erano costati la vita un'operatrice del l'Unicef e una dottoressa dell'Unicef che operava in quella regione
Per quanto riguarda la zona del invece del nord ovest del Somaliland
So che adesso nella città di targhetta in particolare la situazione è più tranquilla che qualche mese fa ma francamente non ho notizie aggiornate su questo
Anche se esiste anche di una ONG italiana anche sta operando e che proprio in questi giorni ha inviato nuovo personale per la ripresa di un intervento di emergenza
L'anno ma ha proposto alcune soluzioni recentemente sono stati inviati il ventitré luglio mi sembra di ricordare cinquanta osservatori militari nella capitale di Mogadiscio
Sette soluzione appunto sono state avanzate e predisposte per garantire un minimo di condizioni di sicurezza ecco quale altre soluzioni possibili a tuo avviso per garantire la distribuzione degli aiuti
L'invio dei caschi blu da parte delle Nazioni Unite corrisponde tra l'altro anche ha un'aspettativa diffusa all'interno della società comandare perché molti hanno visto in questa preferenza una garanzia
Necessaria per l'organizzazione efficace dei soccorsi ma io sono convinto che questo se non è accompagnato da un moltiplicarsi degli aiuti militari non solo è controproducente ma rischia non solo inefficace scusami ma rischia addirittura di essere
Controproducente gli aiuti umanitari vorrei negli aiuti umanitari certo
Queste due queste due operazioni vanno fatte in maniera assolutamente contemporanea e mi riferisco alla presenza di personale ONU e all'iter moltiplicarsi degli aiuti umanitari altrimenti anche questa presenza rischia di male percepita male armare accolta dalla popolazione dalla popolazione locale ripeto la cronaca della Somalia di quest'ultimo anno
Purtroppo di questi ultimi due anni ormai quasi non è solo una cronaca di conflittualità politico-militare fra diversi partiti politici ma anche la cronaca di episodi di conflittualità di violenza
Che trovano la loro vera radice né la fame né la disperazione in cui la popolazione ha versato
Ho sì dà una risposta immediata questa disperazione oppure illusorio pensare di assicurare la sicurezza con strumenti solo
Militare sul territorio credi che la strategia messa in atto dalle Nazioni Unite armi in cambio di cibo possa portare ad un'effettiva smilitarizzazione delle stazioni
Ritengo di sì che questa la strategia ripeto se accompagnata da una coerente massiccia mobilitazione internazionale per l'invio di aiuti umanitari in Somalia
Possono avere un seguito tra l'altro debbo anche sottolineare che a Mogadiscio in particolare negli ultimi tre mesi
Una certa smilitarizzazione dalla popolazione civile accertata con la creazione di milizie territoriali
Avevano diciamo una qualche ufficialità e che quindi agivano in maniera abbastanza imparziale neutrale sul territorio dell'intera cita questo
Fa capire mi fa sperare che questo militarizzazione la popolazione civile possano esserci ma ripeto è illusorio pensare che questo processo può far avere sbocchi positivi nel lungo periodo se il tutto non viene accompagnato da una moltiplicazione degli aiuti alla somali
Ricordavi prima la cifra di un milione e mezzo che stanno di insomma di che rischiano la morte per fame nei prossimi mesi
Orsi spetta questo rischiosi pone fino a questo genocidio che sta avvenendo oppure anche la sicurezza rischia di rimanere un miraggio per il futura
L'ultimo nel rapporto ufficiale diciamo così dell'Italia con la Somalia del governo italiano con la Somalia fu il tentativo di missio il sottosegretario Borruso dell'allora sottosegretario Borruso a Mogadiscio quando il suo aereo appunto fu mitragliato gli fu impedito di atterrare e con la Farnesina dopo le scottature dello scorso anno sembra essersi completamente disinteressata della Somalia
Notti qualche segno di una volontà di riprese degli aiuti è cambiato il governo sono si sono avvicendati dirittura due ministri degli esteri in questo governo insomma che cosa sta succedendo
Ma guarda premetto per correttezza d'informazione anche che noi stiamo appunto un organismo non governativo inviti posso più che altro su questa questione esporre qualche mia considerazione suggerimenti generale ma non sono in grado di dare una risposta ovviamente ufficiale
In generale vorrei dire qualche aiuto super l'intervento umanitari che Magenta che stiamo conducendo a Mogadiscio nello abbiamo avuto anche in questi ultimi mesi da parte del ministero degli esteri sia in informa di aiuti alimentari gestiti poi distribuiti sul territorio sia tramite aiuti finanziari
Ceto le necessità della Somalia sono enormemente di più di quello che che è fatto fino adesso e ho l'impressione che questa consapevolezza si stia affermando anche nella cooperazione italiana e sono fiduciosa in questo senso
La ringraziamo Paolo dieci il segretario generale del Cisp comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli per questa intervista dedicata al dramma della Somalia
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