Ricomincio dai libri - Conversazione con Milena Costagliola sul suo libro "Ladre di felicità" (Fernandel ed.)

Radio radicale Dari cominciò dai libri fiera dell'editoria di Napoli
Torniamo questa volta per parlare di un romanzo al femminile ladre di felicità di Milena Costagliola che abbiamo qui nostra ospite benvenuta radio radicale nelle è divenuta Infernal del editrice allora è una storia che attraversa due identità femminili differenti che attraversa due
Aspetti di Napoli differenti da un lato abbiamo il centro quindi con il centro una donna emancipata e dall'altra la periferia con una donna in qualche modo vittima di alcune costrizioni sociali ideali e del suo ruolo discendente fatte magari troppo giovane troppo precocemente esatto ecco allora innanzitutto raccontaci un po'di questo libro come nasce eccome si sviluppa all'interno di queste pagine allora praticamente ladri di felicità parlate lastre di Angela e di Giuliano
Che sono come dicevi bene tu l'opposto l'uno dell'altro che rappresentano le due facce di Napoli Giulia che viene da un quartiere un po'più degradato di Napoli si è sposata molto presto ed è mamma di tre figlie di tre figli mentre Angeleri
Rappresentarli indipendenza la la donna libera
Che abita da sola che fa la fotografa che abita mi in un grosso appartamento nel centro di Napoli un giorno queste due donne si incontrano per caso nella villa comunale di Napoli sopra una panchina
E bastano poche parole poco due sguardi che immediatamente si incastrano
Per far nascere ingiuria che quella voce narrante del libro tanti dubbi tanti tanti interrogativi che prima non si era mai posta lei all'improvviso inizia a provare dei sentimenti a cui non riesce neanche a dare un nome però o grazie alla forza di piangeva al suo coraggio
Che Cheli che la corte che la coinvolgeranno un po'in tutte in tutte le maniere circa Angela comunque cerca di coinvolgere Giulia un po'in tutte le maniere a farla sciogliere soprattutto e quindi alla fine i loro due iniziano una storia d'amore
La storia di latte di felicità perché comunque la devono rubare la felicità quindi una storia di reciproca emancipazione perché mi alla alla fine si Giulia a compie anche un percorso di crescita
Non è solo una storia d'amore perché alla fine loro due vengono scoperte
E quindi giura si troverà ad affrontare a dove prendere delle decisioni molto importanti per le che la porteranno accrescere infatti a terza parte del libro si chiama
Imparare a nuotare che è un po'una metafora di imparare a vivere lei dovrà decidere un po'fra la famiglia e l'amore e dovrà capire se il sale si possono coniugare entrambe le cose
Ecco e sullo sfondo c'è una Napoli che come diciamo non appare solamente differente vere est l'estrazione sociale delle due protagoniste ma appare differente negli scenari nel racconto pubblico per te che Napoli la vivida
In qualche modo lassa Borin ogni sfumatura come Stato calare la tua penna in quello che magari
Ogni giorno in qualche modo incontri ti trovi davanti atto molto naturale è stato un processo molto naturale infatti la seconda parte proprio del libro è ambientata
In quella che il mio Paese Bartoli anche se io non lo nomino mai
Tutta l'intera qua venne annientata Bakouri sulle spiagge di Bacoli sorda nelle strade di barboni e quindi per me è stato abbastanza naturale umanizzare
Riportare popolari in realtà all'interno del libero
E come è stato descrivere questo amore al femminile gli è un amore anche abbastanza inedito perché non è un amore fatto di luoghi comuni
No non è assolutamente un amore fatto di suo di luoghi comuni e non è una storia semplice da raccontare pressato molto bello per me è stato un un po'un viaggio nella parte più femminile
Mia nel senso che i la storia passi da un po'per caso ha neanche io sapevo bene dove
Fare andava a finire dove come finire proprio la storia
Poverini Perotti andava avanti più mi rendevo conto che riuscivo a dare voce propria a tutte quelle a tutti quei sentimenti più nascosti più silenziosi delle donne perché è una donna pende sempre a comportarsi
Come ci si aspetta la come ci si aspetta che se per la mamma fare la mamma e basta mettere mettere da parte la sua parte femminile
E questo mi è piaciuto tanto raccontare questa storia ma due donne
Ecco in questo libro abbiamo detto non ci sono gli stereotipi anche Napoli
Non sembra descritta in modo stereotipato insomma tu realizzi anche un po'le contraddizioni anche le diciamo non solo della periferia anche del centro sì perché Napoli ha ha mille sfaccettature a mille colori
Ci sono tante facce io ho cercato
Di ogni entrato e libro nella parte
Secondo me è più bella di Napoli quella centrale Angela e Giulia vive fanno delle lunghe passeggiate anche nella parte poco qua dei tribunali della del di portare va è una una zona che a me piace tanto e quindici lo fa apparire anche le proprie alle due protagoniste
Ecco è un libro anche abbastanza corposo che però ha una scrittura molto leggera come è stato per te il cammino di gestazione di questa opera non è stato molto naturale come dicevo prima
è durato un pollo
Tanto forse un più di un annetto perché mi sono fermata questo ricominciato
Però
è stato comunque un bel viaggio alla fine
Bene allora ricordiamo ladre di felicità edito da Fernandel edizioni Milena Costaglia Ola grazie per essere stata nostra rassegna voi per avermi ospitato