Il M5S e il vincolo di mandato. Intervista a Michele Ainis

Radio radicale
Ogni membro del parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato questo è il testo dell'articolo sessantasette della Costituzione il divieto di vincolo di mandato il Movimento cinque Stelle vorrebbe superarlo
Però con una multa per i parlamentari che non seguiranno la linea del movimento gli Esperti sarebbero al lavoro per trovare una giusta formula per evitare che questa clausola sia incostituzionale abbiamo al telefono il professor Michele Ainis ordinario diritto pubblico all'università di Roma
Tre buongiorno professor Ainis buongiorno dunque è possibile fare un'operazione del genere oppure questa clausola rischierebbe di essere sullo incostituzionale
Ma bisognerà vedere che cosa facciamo quale sia la soluzione che viene escogitata mi pare che il Movimento cinque Stelle già in passato avesse immaginato appunto delle multe i suoi iscritti poi eletti
Ci fossero discostati dalla dal dall'eclettico del CUP ora il divieto di mandato imperativo per un verso corrisponderanno a a una tradizione insomma che accompagna la vita dei parlamenti
Perché il Parlamento luogo in cui diresse parti politiche si trovano a negoziare mandano che qua qualcuna essere un ampio il dominio assoluto del Parlamento una eventualità molto rara e allora bisogna fare degli apporti dei compromessi per il degli accordi di coalizione che sarebbero impossibili se ciascun partito fosse vincolato mandato imperativo per esempio non si potrebbe mai leggere un Presidente della Repubblica perché anche lì bisogna convergere su un nome condiviso quindi credo di mandato imperativo
Corrispondono tradizione liberale conserva le sue ragioni dominato dall'altro lato è vero che noi ci troviamo davanti allo spettacolo di quest'ultima legislatura in cui uno su tre dei nostri parlamentari ha cambiato casacca gli elettori sono sentiti giustamente cucinate
Quindi rispetto a questo malcostume delle elezioni bisogna immaginarla io ho trovato molto saggia la riforma del Regolamento del Senato
E natura un po'sotto silenzio però fra le altre cose prevede il divieto di costituire nuovi gruppi parlamentari in corso di legislatura quindi effettuare una crisi di coscienza o con l'altro tutti poi allontanato al tuo gruppo parlamentare per finire però cupo visto oppure a uno dei gruppi già costituiti e che corrispondono diciamo alle liste che si sono consegnate gli elettori questo è già un anno
Soluzione diciamo di moralizzazione della vita pubblica l'altra soluzione a cui
Si potrebbe pensare e un antico istituto pensi chiamare con che a mio giudizio non non è incompatibile con il il divieto di mandato imperativo perché affida agli stessi elettori in la possibilità in corso di legislatura o di consiliatura in Consiglio regionale o comunale
Di revocare l'eletto quando l'ha letto
Per esempio abbia disertato i lavori parlamentari o per l'appunto a bilancio tradito le promesse elettorali
Questo è una cosa diverso insomma rispetto alla multa che lo stesso partito a comminare terra mentre il la revoca dell'elettronica con sono gli elettori devono raccogliere delle firme che poi devono sottoporre a una quotazione in generale questo caso questo consegna agli elettori un potere in più
Un potere di controllo
Altre importanti rievoca circa la convocazione del Consiglio norma un rendiconto rispetto all'esercizio del potere quelle non è un potere che andrebbe inserito all'interno della Costituzione comunque
Sì però probabilmente andrebbe aggiunto una una qualche parolina questo articolo sessantasei ci pensava ma non credo che questo significhi negare il principio che divieto di mandato imperativo luce vincolo di mandato il picco di mandato lo aveva concepito Robespierre lo aveva concepito Lenin del però tanto è vero che in in democrazie
Simile alla nostra quello americano quella Svizzera o fare altre il recall un istituto codificato e anche praticato
Grazie professore grazie al professor ragni insetti ricordiamo insegna diritto pubblico all'università di Roma Tre
Grazie a voi