"Avanti per il Sì"

Bene compagni credo che possiamo dare inizio ai nostri lavori
Il mio compito è semplicemente quello di introdurre
Gli oratore che dovranno poi illustrare la posizione del partito
In ordine soprattutto al referendum che attiene alla riforma elettorale
Che è quello politicamente più rilevante
Prima però di dare la parola al presidente partita segretario
Io vorrei
Solamente richiamare la vostra attenzione
Su alcuni altri referendum sulla posizione che come uffici di segreteria abbiamo ritenuto opportuno assumere
Ci sono tre referendum sui quale la posizione del partito ovviamente diversa da quella del sì
Siamo per il no per quando riguarda il referendum che propone nel cui quesiti e proposto l'abrogazione del ministero dall'agricoltura
Perché come è noto a tutti la materia agricole oggi trattata
Praticamente esclusivamente a livello di comunità europea
E riteniamo che per poter partecipare a queste maratone agricole come vengono definite che annualmente si svolgono è necessario avere una continuità diciamo negli di interlocutori che si presentano interlocutori tecnici ma anche interlocutore politici ed è necessario avere uno specialismo che non è possibile inventarsi dalla sera alla mattina quando muore un ministero in un campo come questo
Delle e competenze molto importante vengono facilmente disperse dopodiché diventa estremamente difficile partecipare a degli appuntamenti così delicati
Quali sono gli appuntamenti comunitari e in materia agricola
Teniamo presente che siamo è in corso tutto un processo di revisione della politica agricola comunitaria e quindi non riteniamo opportuno che su questa materia
Sì Possa a rimanere senza un referente nazionale autorevole e Ford
Una indicazione per il no la diamo anche per quanto riguarda l'abrogazione del ministero del turismo e dello spettacolo
Oggettivamente della le competenze in camma Terje turistica dovrebbero andare alle Regioni perché è l'azione nel settore turistico come dire specificamente diciamo legata alla competenza del autonomia locale però il ministero eh Ministero del turismo e dello spettacolo
E come ci ha fatto rilevare Margherita Boniver che il nostro ministro del Turismo e dello spettacolo
Abolire questo ministero significherebbe abolire tutto quel sistema di sostegni che ha consentito di tenere in piedi soprattutto nel settore dello spettacolo
Una ricca presenza in particolare per quanto riguarda diciamo la parte di spettacolo che non ha come dire grande partecipazione di pubblico che non ha le grandi sponsorizzazioni e che quindi
Intanto riesce a reggere sul mercato culturale in quanto a degli aiuti da parte dello Stato mi riferisco in particolare alla a tutto il settore dalla prosa mi riferisco anche al settore della musica lirica e quindi ovviamente pur convenendo che la competenza in materia di turismo
Giustamente dovrebbero essere trasferite alle regione per quanto riguarda le competenze in materia di spettacolo riteniamo che ci debba essere un progetto unico a livello nazionale per questa ragione non potendo però o come dire modificare quesito referendario che mo'quello referendario è per definizione un quesito semplice ed elementare e non possiamo adottare altra soluzione che esprimerci per il no salvo poi in un momento successivo anche su proposte con la collaborazione del ministro Boniver
Individuare del soluzione che tengono conto del indicazione delle regioni ma tengano anche conto della esigenza di sostenere un settore culturale di particolare importanza
Come è stato detto già in altre occasioni per quanto riguarda
Il referendum che
Mira ad abolire
Le sanzioni penali per quando riguarda il consumo di droga
Al di là delle posizioni personali di alcuni di noi riteniamo che la materia sia di tale delicatezza da non consentire come dire
Una Indirizzo diciamo definitivo chiuso da parte del partito quindi pensiamo che questo sia un classico campo in cui è affidata alla coscienza degli individui la scelta da compiere quando si ritroveranno nelle nelle urne ad esprimere il loro voto
Ho voluto fare questi richiamo e perché credo che nel presidente nel segretario si soffermeranno su questi punti e mi sembrava giusto però richiama
Detto questo vorrei aggiungere questa manifestazione che oggi facciamo a Roma contrariamente a quanto viene sostenuto
Da
Pantaloni
Gruppi politici o da taluni personaggi che si ritrovano nell'aria da essi non è l'unica manifestazione del partito socialista
Ci sono state tante manifestazioni a livello locale e credo di poter dire sulla base della conoscenza che abbiamo delle iniziative che sono state adottate in varie regioni e città
Che pur in un momento particolarmente delicato per la vita del Partito i nostri militanti si sono impegnati a portare avanti quello che era l'indicazione assunta dalla nostra ultima assemblea nazionale
Certo l'azione nostra per il sì non è particolarmente appariscente sapete le difficoltà che stiamo affrontando è queste difficoltà non ci hanno consentito di essere presente ripeto in maniera molto appariscente con manifesti e con altre
Forme di propaganda diversi molto molto costoso e tuttavia riteniamo che alla fine la vittoria del sì che io mi auguro ci sia ecco una vittoria alla quale noi concorre Remo è con correremmo in maniera significativo
Se poi c'è qualcuno che pensa di potersi appropriare
In maniera esclusiva di questa vittoria
Lo faccia pure ma è una ben magra soddisfazione anche perché credo che sarebbe interesse di tutti valorizzare il concorso generale al risultato per poi costruire dopo il diciotto di aprile le iniziative politiche che da quel momento in avanti occorre sicuramente costruì
Io non aggiungo altro se non l'invito a tutti quanti voi soprattutto quelli che vengono balle Province
Alle varie realtà territoriale del Paese ad impegnarsi in queste ultime ore decide Vitrano dal a diciotto di aprile
è importante avere una buona vittoria del sì
è importante rendere quando più è possibile visibile la nostra partecipazione a questa campagna
Sapete tutto sapete tutti che per noi non si chiude con il diciotto di aprile
Una vicenda il diciotto di aprile si apre una vicenda noi vogliamo poi portare avanti
Le nostre proposte proposte già enunciate nelle varie occasioni d'incontro che abbiamo avuto negli ultimi due mesi proposte in materia elettorale vogliamo sono già stati predisposti peraltro per iniziativa dei nostri parlamentare per iniziativa del compagno Labriola Bra soprattutto delle ipotesi sulle quali dobbiamo ovviamente a lavorare subito dopo il diciotto di aprile
Ma al di là di questo è chiaro che dobbiamo quando più visibile quando più marcato sarà il nostro contributo in questa fase finale della
Battaglia elettorale referendaria tanto maggiore sarà la nostra possibilità all'indomani del diciotto di aprire di e contribuire a creare anche del situazione di quadro politico che rendano possibile di realizzare in concreto gli obiettivi che abbiamo enunciato non solo sul tavolo elettorale di istituzionale ma anche per quanto riguarda le tematiche economiche e sociale che ci stanno particolarmente a cuore prima dirà la parola accompagno a giugno
Vorrei pregare il condirettore de L'Avanti Garessio
Di testimoniare il lavoro che già è iniziato per rilanciare il nostro giornale
Vorrei anche qui invitare tutti i nostri militanti
A come dire di stabilire un rapporto di affezione particolarmente forte con il nostro giornale perché oggi è questo lo strumento principe dalla nostra comunicazione con i quadri con i militanti con la nostra base e io mi auguro che attraverso un processo di riorganizzazione di ammodernamento progressivo il nostro giornale Possa diventare anche una voce importante diciamo nel quadro della della dell'informazione giornalistica italiana per prego
Ma molto brevemente compagni compagni avendo assunto da pochi giorni condirezione del nostro quotidiano insieme a Giorgio Benvenuto
L'abbiamo promosso come testimonianze come momento concreto della nostra battaglia sul referendum per il sì
Abbiamo promosso tutti i giorni negli ultimi dieci giorni di questa campagna referendaria alcune pagine speciali dei primi cinque pagine del nostro quotidiano
Che è un fatto rilevante anche dal punto di vista simbolico perché credo sia difficile accusare un partito di essere così ipocrita
Da non impegnarsi nella campagna referendaria pur dedicando una parte significativa la più significativa del proprio quotidiano ai temi referendari hanno questo scontro
Così significativo per il sì
L'abbiamo fatto anche nello spirito oltre che per informare i nostri lettori nostri compagni le nostre sezioni nostri gruppi consiliari l'abbiamo fatto anche come un momento per aprire una tribuna di confronto con il partito sulle nostre pagine
Molti di voi l'avranno notato hanno scritto i Verdi hanno scritto i democristiani hanno scritto molti pidiessini hanno scritto molti rappresentanti di movimenti che non trovavano udienza che in questa campagna tra leader referendari piena di polemiche qualche volta inventate non trovavano il modo di espressione
Noi l'abbiamo fornito da questi esponenti a questi intellettuali questi rappresentanti di movimenti e credo che sia stato utile anche per caratterizzare
Una rinnovata disponibilità del Partito socialista al dialogo con questi soggetti sia individuali sia collettivi sia politici
L'abbiamo fatto naturalmente nella coerenza delle nostre posizioni nella coerenza della dell'impegno dei nostri compagni parlamentari nella Commissione bicamerale
L'abbiamo fatta nella nostra coerenza per ribadire che l'uninominale secco all'inglese la proposta di segni di Pannella non ci piace che noi lavoriamo per una vittoria del sì
Perché apra una prospettiva diversa di uninominale a doppio turno
Perché apra quindi un sistema rappresentativo ed elettorale che vada a risolvere le varie distorsioni del nostro attuale sistema elettorale
Ma che non crei un sistema di non rappresentanza come nell'esperienza di Paesi che hanno l'unico il cosiddetto uninominale secco
Sul tipo di quello inglese quindi abbiamo fatto questa battaglia in maniera convinta per il sì sapendo che appunto per noi i si trattava di una scelta di fondo
Che non voleva dire rinunciare delle nostre precedenti opzioni non ha voluto significare una inversione ad U senza nessuna giustificazione ma è stata una battaglia di grande impegno anche strategico e di consapevolezza
D. qual è la posta in gioco per cambiare il sistema politico un sistema politico con tutte quelle arretratezze che noi dal Midas da almeno dal mille novecentosettantanove
Abbiamo denunciato per combattere la degenerazione a cui c'ha portato con una buona parte di responsabilità questo sistema elettorale
Per arrivare ad un sistema politico dotato di una maggior livello di qualità e di incisività nella capacità di governare questo Paese con governi in grado di assumersi le responsabilità di governare e non invece in un sistema politico il cui non si sapeva mai chi sbagliava e chi faceva bene non si sapeva mai in quel sistema consociativo dove stavano i punti deboli delle non decisioni nel governo del paese
Abbiamo fatto questa battaglia nella convinzione che un sistema elettorale ha rinnovato può creare migliori condizioni per
Le condizioni di alternanza nel nostro Paese sapendo naturalmente che corriamo dei rischi
Sapendo che una sfida aperta come lo fu la sfida di Mitterrand che accettò in Francia al cambiamento delle regole elettorali quando ancora i rapporti tra socialisti e Partito Comunista Francese erano ai sfavorevoli
Ai socialisti favorevoli invece al partito di Marché
Queste sono alcune delle premesse con cui noi abbiamo aperto ai nostri lettori i nostri collaboratori queste pagine e questo e
L'indicazione che come partito che come il giornale del partito abbiamo cercato di dare naturalmente
Devo dire che la verificato credo chiunque di voi abbia partecipato alla campagna per il sì ci aspettavamo una migliore disponibilità da parte soprattutto dei compagni del PDS ci aspettavamo più collaborazioni più capacità di lavorare insieme
Più iniziativa per creare delle premesse comuni che potessero portarci ad un dialogo nelle prossime settimane io credo che nell'esperienza di molti di noi questo non è avvenuto sarà forse per la paura di governo che anima ancora una parte importante del gruppo dirigente del PDS
Sarà forse per le tentazioni antiche di lavorare perché a sinistra ci sia un'egemonia di un solo partito e non ci siano più i socialisti nelle difficoltà che stiamo attraversando io credo che da parte del PDS sia stato un'occasione perduta c'hanno si sono uniti anche loro e rimproveri
Di quelli che ci accusano di non impegnarsi abbastanza ma non c'è stato nessun serio tentativo
Dopo il documento comune firmato dai segretari del Pd del PDS del PSI e del PSD per il sì al referendum non c'è stato un ulteriore tentativo di fare insieme questa battaglia di caratterizzare la sinistra
Democratica italiana in questo impegno aspetteremo tempi migliori
L'Avanti naturalmente continuerà a questo impegno sulle elezioni del sei giugno
Abbiamo come sapete modificato la normativa del tesseramento collegando l'abbonamento all'Avanti al tesseramento nelle fasce di reddito più alte
Stiamo cercando di lavorare per rinforzare questo quotidiane soprattutto dagli le premesse per poter vivere dobbiamo tutti sapere che se vogliamo far vivere in questo quotidiano nei prossimi anni se vogliamo che possano presentare
Una voce autorevole nella sinistra riformista di questo Paese il grosso dell'impegno su di noi e nel diffonderlo nelle federazioni delle sezioni
Nel cercare di abbinarlo alla tessera socialista in tutti i casi in cui è possibile da parte dei dirigenti dei modi del del partito del movimento sindacale
I rappresentanti della cultura
Bisogna che collaborino bisogna che ci siano vicini io credo che possiamo salvarlo l'effetto positivo che abbiamo avuto di ritorno
Dalle federazioni dalle sezioni in questi giorni di campagna sul referendum è stato incoraggiante anche per non è stata una battaglia significativa e importante mi auguro che contribuisca a far vincere essi in maniera adeguata per fare un salto di qualità nel nostro Paese mi auguro che coincide anche con un momento di forte risanamento e di forte ripresa della nostra stampa quotidiana
O la parola al compagno Giovanni
Presente
No
Posto fare cioè cominciamo stavo quello dei microfoni
Compagni e ritengo che sia utile
Ai fini della illustrazione delle ragioni del sì al referendum sul sistema elettorale
Ricordare anzitutto dico anzitutto come siamo pervenuti a questa scelta
Certamente noi avevamo commesso un errore il nove giugno di due anni or sono
Per non aver capito l'intenso significato politico di cui si copriva quel referendum elettorale
La nostra critica riguardava il merito
Il contenuto e su questo avevamo ragione
Il referendum per la preferenza unica non ha cambiato nulla
E come ha dimostrato almeno in parte una recente ricerca se ha cambiato qualcosa in larga misura la cambiata in peggio
Ma tutto questo era prevedibile
Tutto questo era previsto tutto questo l'avevamo detto
Ma tutto questo non aveva nessuna importanza di fronte a un corpo elettorale che aveva visto nel voto per la preferenza unica il simbolo del cambiamento voluto
Gli aveva impresso dentro una volontà che noi non eravamo stati in grado di discernere
E ancora sbagliamo nella mortificazione che infligge un mondo i stessi al nostro stesso programma istituzionale quando nel corso della campagna per le elezioni del cinque aprile
La grande riforma
Partorì una ipotesi di riforme da di sbarramento unità a un'eventuale premio di coalizione
Che a dir la verità avevamo avversato quando veniva proposto dalla Democrazia cristiana
E ancora sbagliamo la terza volta poi basta
Quando in sede di commissione bicamerale ci attarda mo'ad una difesa di retroguardia del sistema proporzionale sia pure come si disse allora corretto
Ma su questo referendum non abbiamo dubbi
Né sull'utilità del referendum né sulla scelta da operare
Il sistema che tale referendum in finirà per imporre al Senato non è quello che avremmo preferito questo bene riconoscerlo senza infingimenti
Nelle sedi proprie avevamo sostenuto anche andando oltre la difesa di retroguardia della proporzionale che ho ricordato Rorà avevamo sostenuto soluzioni diverse
Ma è stata in ultimo proprio l'esperienza della Commissione bicamerale per la riforma istituzionale a insegnarci che senza un impulso esterno certe riforme il Parlamento non riesce a fare
E se avesse realmente voluto evitare come si era detto la consultazione referendaria come d'altronde anche la grande maggioranza auspicava
Il Parlamento avrebbe avuto una grande tastiera di soluzioni alternative a sua disposizione
Non ha saputo scegliere non ha saputo a suonare io vorrei bene che scelgano e suoni no gli elettori
E gli elettori
Quasi certamente
Sceglieranno il sì
Presto qualcuno per essere esatti Mario Segni ha rimproverato ripetutamente ambiguità e scarso impegno da parte del nostro partito
In realtà il fatto che nelle nostre file vi siano sostenitori della soluzione opposta non deve sollevare meraviglia
Tutti i partiti oggi sono divisi in materia forse soltanto la lega è compatta e unanime
Anche perché ha un'anima sola quanto basta
Ma è nella logica delle cose
Un partito non è un movimento mono problematico
Un porto un partito porta dentro di sé i progetti complessi e su questi si forma l'unità della dottrina e della volontà politica
Su un singolo problema ci si può quindi trovare anche in aperto dissenso con la scelta di maggioranza l'importante che è una scelta di maggioranza venga compiuta noi l'abbiamo compiuta ed è quella tutti nota
Chi non è d'accordo non solo è libero di votare secondo coscienza ma nessuno di poco conto e stare il diritto di sostenere e argomentare la sua posizione
Ma questa non è ambiguità del partito questa è democrazia del Partito socialista
Certo tutte le forze politiche sono divise su questo tema referendario
Non può vantare
La compattezza il movimento di segni per una semplicissima ragione che questo movimento ha solo un obiettivo e per la contraddizione che non lo consente non può che essere compatto intorno ad esso
Questo però non significa che abbia anche maturato il diritto a essere intollerante nei confronti degli altri
Ora è ora soffermarmi brevemente sulle conseguenze istituzionali dirette del referendum conseguenze che si verificheranno secondo l'altura logica se volete dura logica
Della consultazione referendaria indipendentemente dalla quantità di consensi che
Il sì o il no possono raggiungere
Per quello che riguarda il Senato che la vera materia referendaria io penso che non vi siano dubbi il sistema elettorale verrà cambiato TAR e ferendo un stesso
Gli aggiustamenti tecnici saranno necessari
Particolarmente delicati saranno quelli concernenti il tracciato dei collegi elettorali mai tutto qui
In maggiori margini di discrezione riservati al legislatore forse ci sarebbero sotto il profilo e su un astratto piano di possibilità giuridica
Ma sul piano politico non sarebbe proponibile una modificazione ulteriore che si discosta asse dal meccanismo previsto dal referendum
è vero che l'elettorato opera la sua scelta in termini generali
Non esprime una opzione sui particolari che Bart qual è pochissimi d'altronde si saranno curati riconoscere ma il messaggio racchiuso nel referendum va preso tutto quanto insieme e intero
è meglio questo dirlo a tutte lettere per non creare inopportune attese o polemiche fuori di tempo e di luogo
Quello che semmai dovrebbe essere preso in considerazione
Sarebbe il fatto che in un ramo del Parlamento ormai affidato ad un sistema uninominale in gran parte di tipo settico sebbene munito di un correttivo proporzionale
Qui la scelta dell'elettore viene ad essere fortemente personalizzata
Si allontana molto da quella funzione di guida dei partiti da parte dei partiti che è stata dominante fino ad oggi e non solo allora
Se non sia il caso di riflettere sulle stesse funzioni di questo ramo del Parlamento
Che occorrerebbe probabilmente rapportare a questa nuova fisionomia rappresentativa
In un dibattito che come è noto è già aperto presso la commissione bicamerale ma sul quale si sono registrati finora più dissensi che consensi
E per quello che riguarda il Senato credo che di più non occorra dire in questa sede
Per la Camera dei deputati la conclusione può essere invece sensibilmente diverso
In teoria anche qui il legislatore non ha nessun vincolo
E non vi sarebbero ostacoli costituzionali a non farne niente
O a introdurre poche correzioni al sistema proporzionale vigente
Con l'unico inconveniente non da poco di avere due rami del Parlamento con maggioranze potenziali diverso
Però al di là di questo che vi sia un vincolo di carattere politico non è dubbio e il vincolo stesse ben visibile a tutti c'è una volontà del corpo elettorale che si esprime solo sul Senato perché consultato solo sul Senato
Ma realtà la volontà e di cambiamento e abbraccia tutto il sistema di formazione della rappresentanza
Però questo è un vincolo di Indirizzo
Non ti Scelta del dettaglio
E quando ancora al massimo promotore dei referendum afferma che anche per la Camera dei deputati deve valere lo stesso rapporto di tre quarti a un quarto tra metodo maggioritario metodo proporzionale
Che verrà introdotto per l'altro ramo del Parlamento
Beh credo che qui ecceda ampiamente nell'interpretazione della volontà referendario
Se sul piano giuridico
Re il referendum non esprime nessuna opzione
Sul piano politico fornisce un'indicazione forte e ineludibile ma ripete sempre un'indicazione di indirizzo generale non di scelta dei meccanismi di tecnica elettorale per realizzarlo
Questo indirizzo
Si può condensare in due punti fondamentali
In primo luogo il nuovo sistema dovrà preferibilmente avere caratteristiche uninominali neanche questo e detto e scritto ma preferibilmente
Mi pare che l'orientamento dell'elettorato indicherebbe la scelta uninominale
Il secondo in secondo luogo il nuovo sistema dovrà avere caratteristiche tali da render possibile anzi da orientare la scelta il risultato delle votazioni nella direzione maggioritaria
Però non va dimenticato quello che in queste polemiche di questi giorni viene regolarmente messo da parte che le tecniche elettorali sono un mezzo rispetto al fine e il fine del referendum
E dell'Indirizzo che esso fornisce è quello di aggregare la domanda politica e di spingere verso la formazione di Poli alternativi
Il fine è quello di trasformare la campagna elettorale da un campo aperto al procacciamento di quote di rappresentanza come oggi con il sistema elettorale soprattutto per la Camera ma anche per il Senato
Di trasformarla in un teatro dorme invece si svolga un'autentica sfida tra candidati
Una sfida da cui emerge Rando il vicente e i perdenti dentro ciascun collegio elettorale
Ma tutto questo lo si può realizzare avendo presente un campo di soluzioni certamente il più esteso di quello che verrà fissato quasi definitivamente per il Senato
E allora vorrei anche aggiungere che dalla risposta referendaria da questo punto di vista darei anche poco importanza quell'aspetto che invece vuol fa vien fatto ampiamente valere nella polemica
E cioè la quantificazione dei consensi e dei dissensi dei sì ed N dei no il rapporto percentuale trassi e no
Da cui si vorrebbe dedurre anche una indicazione di indirizzo
Beh guardate attribuire a un eventuale forte percentuale di no
L'effetto di un vincolo di un temperamento al forte alla alla all'indirizzo maggioritario e quindi l'Effetto di un un invito
Al legislatore di tener conto dell'esigenza di una correzione che sia fortemente proporzionale
Beh ragionare in questo modo sarebbe come se dall'esito del voto del mille novecentoquarantasei avessimo dedotto che la Repubblica doveva contenute fonti forti elementi monarchici
Al di là di questi aspetti di struttura istituzionale
Possiamo dire avviandoci verso la conclusione che dove invece certamente i promotori dell'iniziativa hanno colto nel segno
E
Nel fatto che l'esito di questo referendum getterà le basi per costruire una nuova democrazia
Certo si sarebbe potuto fare di più e meglio sulla base di un progetto organico
E organica era stata in passato la nostra proposta della grande riforma ivi compresi i suoi elementi presidenzialisti
Ma di fronte a un'intensa domanda di cambiamento che circola nel Paese
L'incapacità del Parlamento di dare una risposta ancora alta un po'l'oggetto ha finito per concentrare tutte le attese su una risposta referendaria
Che è parziale
Ma nondimeno può essere chiave di volta del cambiamento stesso
Possiamo dire che probabilmente procedendo sì così
Il problema istituzionale non è stato afferrato per la testa ma per la coda
Ma l'importante è che la presa ci sia
E che la presa resti le altre conseguenze verranno
Non ultima la necessità di riflettere intorno al modo di formazione del governo perché non è detto che un sistema tra i non maggioritario come quello che finiremo per avere conduca automaticamente alla formazione di una maggioranza di governo stabile e capace di durare per la durata di una legislatura
Ci vogliono ancora altre operazioni di ingegneria istituzionale ci sarà ancora molto da fare dopo referendum ma se non altro ci troveremo su un terreno e già stato di soldato
Sappiamo che il referendum tutti i referendum ma questo in particolare
Si riveste anche di altri significati
Abbiamo visto lo abbiamo visto usato all'interno dei partiti come strumento di lotta per il rinnovamento
Ha operato come una trave dentro la Democrazia Cristiana
Ha creato un movimento di opinione nel Paese la cui importanza non deve essere certamente sottovalutata né guardata con sufficienza come facemmo qualche volta nel passato
Anche se ovviamente
Un partito a base popolare come e il Partito Socialista Italiano ha qualche difficoltà
Ho poi non vi ha richiesto a di merger sì nel clima di accattivante essendoci nato entusiasmo in cui alcuni esponenti del movimento per la riforma elettorale sono stati cullati
Sovente sotto si tratta degli stessi ambienti che tanta e inopportuna attenzione dedicarono in anni passati al vecchio Partito Comunista mai tanta attenzione mai nessun attenzione venne data al nostro partito
Ed è per questo
Che nel portare la nostra adesione dobbiamo anche distinguerci dal mucchio e affermare e sottolineare che c'è un modo socialista di intendere i referendum elettorali e che noi con questo moto
Con questa visione sì accostiamo al voto di domenica prossima
E c'è un modo socialista anche per l'impatto che il referendum avrà nei confronti dei problemi di casa nostra sia consentito in conclusione di dedicare poche parole anche a questi problemi
Il referendum può agire come un efficace strumento di rinnovamento quello di cui abbiamo tanto bisogno
Noi nel giro di pochi mesi forse un anno ma forse meno avremo a nostra disposizione nuovi strumenti che potranno dare un grande impulso alla rigenerazione del nostro partito
La nuova legge sulle elezioni per gli enti locali tenderà fortemente a concentrare la lotta politica sulla scelta della persona del sindaco più che su quelle di lista
E sarà una piccola rivoluzione nella selezione del personale politico
Avremo a seguito del nostro voto e di quello che ne seguirà un sistema elettorale che produrrà probabilmente effetti paralleli
Dovremmo assumere e questo riguarda solo noi ma dovremmo assumere al più presto l'iniziativa di un congresso nazionale
Tutte queste tappe compagni serviranno a dare un impulso al rinnovamento del partito
Sono passaggi e binari che potranno contribuire a sciogliere i grumi che ne ostacolano ancora la circolazione interno
Potranno servire a riattivare il ricambio
A cambiare uomini e politica
Abbiamo appena cominciato
E anche il voto referendario che vi chiediamo o una scelta inequivocabilmente orientata
Può e dovrà essere una prova di fiducia del Partito socialista nel suo rinnovamento nella sua nuova dirigenza grazie
Do la parola al segretario del Partito l'intervento concluso
In questa stagione difficile ed anche drammatica
Della vita del nostro Paese ci sono una data ed un punto fermo il diciotto aprile ed un referendum elettorale
Entrambi significano cambiamento
I socialisti non potevano mancare all'appuntamento con il cambiamento
Non potevano mancare all'appuntamento con il cambiamento istituzionale
Che a lungo avevano voluto e propugnato anche se ultimamente questa spinta propulsiva era come di colpo venuta meno
Non potevano i socialisti mancare e non mancheranno l'appuntamento con il cambiamento sociale
Che l'obiettivo principale della loro esistenza
Non potevano i socialisti mancare non mancheranno all'appuntamento infine con il cambiamento politico che la loro ragione d'essere in una società che da troppi anni viveva e vive sotto la cappa di piombo di una democrazia bloccata
E sottoposta al continuo ricatto di un consociativismo senza regole e senza valori con il referendum dunque si apre la strada alla nuova repubblica e l'avvio di un processo o di un rinnovamento istituzionale che gli eventi traumatici di questi mesi hanno reso necessario e soprattutto hanno accelerato
è andato in crisi il vecchio sistema di potere
E quasi esploso
E ha lasciato profonde ferite nel corpo di un sistema politico che è rimasto prigioniero della sua crisi
Una crisi di credibilità una crisi di valori una crisi di ideali
Una crisi di uomini e di classi dirigenti che non hanno saputo ancorare la loro azione politica
Agli interessi generali di un Paese che non merita il discredito di cui è fatto oggetto dalla stampa di tutto il mondo
Eppure il quadro che emerge dalle vicende sconvolgenti di questi ultimi giorni lascia interdetti
Noi non sappiamo quanta parte sia vera delle cose che oggi ci vengono rivelate quel che non sappiamo e soprattutto quali siano le responsabilità individuali delle persone eccellenti che vengono così pesantemente chiamate in causa ma se non siamo di fronte ad un mostruoso complotto davanti ai nostri occhi c'è una sequenza storica di connivenze tra i sistemi delinquenziali e politica di cui non avremmo potuto immaginare l'ampiezza e la profondità
Non solo per garantismo ma anche e soprattutto per prudenza attendiamo il riscontro di indagini e di verifiche le più precise possibili
Ma l'ombra dei sospetti che si stagliano sulla vita pubblica del nostro Paese ha raggiunto una intensità non sopportabile per una democrazia degna di questo nome
Ci chiediamo
Cosa è realmente successo in questi anni nel nostro Paese
Ci chiediamo cosa abbiamo realmente capito e cosa ancora oggi deve essere svelato
Ci chiediamo se è possibile ed immaginabile che un intero popolo debba ancora vivere e per quanto tempo sotto l'incubo di una instabilità crescente e progressiva
Questo scatenamento di rivelazioni e di confessioni vere o false che siano tra traggono la loro forza dirompente proprio dal vecchiume che si è accumulato dentro il sistema politico un vecchiume protetto e conservato
Da una democrazia che non ha voluto non ha voluto e non ha saputo evolversi e che tanto ha temuto il ricambio fino a tentare di abbracciare coinvolgere ogni tipo e ogni genere di opposizione
Noi non dovevamo aspettare le rivelazioni sui rapporti tra mafia e politica per mettere a fuoco il ruolo e le eventuali responsabilità della Democrazia Cristiana in tutto questo sapremo di più
Di questi rapporti e capiremo presto lo spero sessi sono stati un aspetto diciamo così laterale della degenerazione o se invece essi hanno costituito uno snodo centrale della vita pubblica degli ultimi trenta quarant'anni
Non solo oggi non possiamo dir questo ma non possiamo neppure Ray inventarci allegramente il ruolo degli accusatori
La voce di Pasolini si è spenta da un pezzo e noi non abbiamo colto al momento giusto il suo invito a processare il palazzo oggi cominciamo a capire di che Palazzo parlava
C'è solo il problema che corriamo il rischio di restare sepolti dalle sue macerie
Oggi il segno della discontinuità non è tollerabile che avvenga sotto forma di fuga dalle responsabilità responsabilità politiche responsabilità morali responsabilità storiche
E tutti possiamo osservare il fuggi fuggi che c'è sulla scena politica nessuno che dica sì io c'ero e ho sbagliato
Nessuno ha il coraggio di cominciare a raccontare i misteri di un trentennio
Che non a caso si inaugura con l'affare Sifar e l'oscura vicenda del Piano Solo con la quale si affonda di fatto il disegno rinnovatore del primo centro sinistra
Sono trent'anni segnati dalla paura del comunismo una paura non infondata
Il nome della quale la centralità della Democrazia cristiana è stata tutelata in tutti i modi da un sistema di potere ricco di risorse e privo di scrupoli
E sembra incredibile
Ma oggi a fare il processo alla Democrazia Cristiana sono solo ex democristiani o democristiani mancati
Penso ad Orlando penso a Segni e penso anche al senatore Bossi che ha proprio tutte le caratteristiche del democristiano mancato
Ebbene il giudizio storico non risparmia neppure noi
Non risparmia un partito socialista
Che dopo aver tentato invano di costruire un rapporto competitivo con la Democrazia Cristiana
Si è poi rassegnato a vivere al suo fianco e al suo fianco ha lasciato che vegeta asse un sempre più fiacco un sempre più sbiadito un sempre meno convincente riformismo
Tangentopoli è stato lo sblocco inevitabile di un sistema politico in cui la regola della lottizzazione ha finito con il garantire diffondere la pratica della corruzione
Più o meno attendibili che siano i sondaggi ci dicono che il partito socialista ha lasciato sul terreno larghe fette del consenso di cui disponeva
Io spero che avremo la capacità di recuperarli ma sbaglia di grosso chi crede che per ottenere questo sia solo sufficiente aspettare
Che passi la bufera e così poi tutto continuerà come prima
è un'impresa non da poco ricostruire e rinnovare un partito nel pieno di una crisi di fiducia e di credibilità ma ancora più difficile e farlo mentre affonda il sistema politico nel quale in fin dei conti si è identificato
Vanno cambiati radicalmente l'uno e l'altro e sono due cambiamenti che hanno bisogno l'uno dell'altro per questo non dobbiamo avere ambiguità
Ne dentro di noi nei intorno a noi e dirci con chiarezza quali sono le cose che dobbiamo fare
E per rinnovare il partito dobbiamo fare tre cose la prima cosa da fare e quella di uscire da questo sistema di potere e rifiutarlo per oggi e per il futuro
La seconda scelta da fare e quella di ricostruire il patrimonio ideale che oggi più di ieri e alla base di un partito socialista in una società piena di diseguaglianze e di ingiustizie
La terza
E quella di restituire al partito e le sue idee l'insediamento sociale di base senza il quale nessun partito socialista in nessun Paese al mondo può vivere e sopravvivere
Io non penso per la verità che per rifare un nuovo partito socialista sia sufficiente richiamarsi
Il gusto dell'impegno e della lotta politica
Ma non basta per fare un nuovo partito socialista bisogna avere un forte senso della contemporaneità e quindi bisogna capire che per prima cosa dobbiamo scrollarci il discredito che le vicende
Di questi uno di questo ultimo anno ci hanno buttato addosso
Chi non capisce che questo è il punto cruciale
E non capisce che il garantismo non si può estendere dalle persone ai partiti non aiuta il PSI a venire fuori da una crisi che rischia di soffocarlo
Il degrado del sistema partitocratico fondato sul metodo spartitorio sulla democrazia bloccata sul consociativismo sul bipartitismo imperfetto e chi più ne ha più ne metta
Deve essere messo definitivamente alle nostre spalle
E alle nostre spalle debbono essere messe e molte altre cose
Deve essere messa alle nostre spalle la concezione del partito come proprietà di una oligarchia che garantisce per se stessa e per il resto del gruppo dirigente
Deve essere messo alle spalle il voto di appartenenza deve essere messo alle spalle il commercio delle tessere e tutto il sistema feudatario che esso alimenta
Deve essere messa alle spalle l'idea stessa che ci si possa iscrivere al partito per avere un posto ed un incarico
Bisogna mettersi dunque alle spalle tutte queste cose per il semplice fatto che esse niente hanno a che fare con un vero partito socialista
Per questo anche e soprattutto per questo noi siamo convinti che il diciotto aprile sia fondamentale che essi prevalga e nettamente nel voto sul referendum elettorale
Siamo convinti che tra la nottata di un sistema di diritto e l'alba di un sistema nuovo non vi debba essere né continuità né mediazione
Le insinuazioni dell'onorevole Segni a proposito di una nostra presunta ambiguità e di un nostro scarso impegno
Sono ridicole
Possiamo fare a meno dispiegare assegni ciò che è lì dovrebbe poter capire senza tanta fatica e cioè che un nuovo partito socialista non può che guardare ad un nuovo sistema politico
Ci sono poi alcune cose che l'onorevole Segni può non condividere e cioè che il Nuovo PSI non può che puntare all'obiettivo della costruzione di uno schieramento di sinistra progressista legato al mondo del lavoro
Che si proponga al Paese come autentica forza di governo e di trasformazione noi non abbiamo fatto processi alle intenzioni alle vere intenzioni politiche dell'onorevole Segni non l'abbiamo fatto per la semplice ragione che a parte le sue posizioni sul terreno istituzionale non ci ha ancora dato di conoscere i suoi programmi politici in fondo
Segni è uscito dalla Democrazia cristiana appena qualche settimana fa
E parla dei partiti tradizionali come se non li avesse mai conosciuti e frequentati
Ed è curioso che egli che Segni lasci la Democrazia Cristiana di Martinazzoli dopo aver frequentato quella di Andreotti di De Mita e di Forlani
Noi rispettiamo
Noi rispettiamo il suo percorso politico e non abbiamo difficoltà a riconoscere i meriti di una battaglia referendaria che condividiamo
Ma egli impari a rispettare il voto socialista per il referendum
Che il voto di un partito che ha intrapreso non senza Travaglini la strada di un rinnovamento che certamente anche la strada della sua rinascita
Noi voteremo sì
Per cambiare l'Italia e per metterla in condizione di disporre di un sistema politico in cui i conservatori e progressisti possano contendersi il governo del Paese
E lasciarsi giudicare sulla base di scelte chiare e comprensibili
Noi votiamo sì perché vogliamo che vi sia vera alternanza senza la quale è una democrazia non può definirsi tale
Noi votiamo sì perché entro le nuove regole noi vogliamo dare vita ad una sinistra moderna di impronta e a vocazione europea
Noi votiamo sì perché la moralizzazione del Paese porti con sé una dialettica politica autentica el restituisca la politica ai cittadini
Noi godiamo infine sì per e a questa concezione dello Stato e della democrazia
Vogliamo riferire il rinnovamento di un partito socialista che ha in sé la forza morale e civile per riprendersi il ruolo e la funzione che gli spettano in un grande Paese come l'Italia
Con l'intervento del segretario questo nostro incontro Another mena
Ritornare alle vostre province né raccogliendo l'invito che è stato qui rivolto da Gino Giugni ha da Benvenuto a far sentire la presenza socialista in questi ultimi giorni che ci dividono dal voto referendario
Poi c'è