Osservatorio Giustizia

Buon pomeriggio a tutti da Lorena Durso benvenuti all'ascolto di osservatori e giustizia e la sovraffollamento nelle carceri non è un falso problema
E non è un affetto news nell'ultimo anno si contano due mila detenuti in più con un andamento progressivo crescente e preoccupante e questo aumento si riverbera sulle condizioni di vita interna secondo gli ultimi dati aggiornati al ventisei marzo ipossia regolamentari disponibili nei centonovantuno istituti di pena italiani sono quarantasei mila novecentoquattro ma vi sono presenti sessanta mila cinquecentododici persone quindi tredici mila seicentootto in più con un sovraffollamento dell'accento ventinove per cento le cifre sono contenute nella relazione del garante nazionale dei diritti delle persone
Detenute assieme alla raccomandazione del presidente Mauro Palma a a riflettere sul fatto che in nel luogo della ricostruzione del senso di legalità non possono essere fatte vivere situazioni che ledono la legalità assesta così dunque il garante nazionale e non l'ennesima a denunciare di Rita Bernardini del partito radicale ma ancora nelle carceri italiane ci sono quasi venti mila persone non condannate in via definitiva quasi la metà attende il primo processo mentre gli altri hanno fatto appello contro la condanna o aspettano di farlo
E a causa di questi numeri che per il consiglio d'Europa l'Italia ha un serio problema di sovraffollamento carcerario aumentato rispetto al due mila sedici nell'ultimo rapporto che fotografa la situazione del sistema
Penitenziario dei paesi membri del consiglio d'Europa alla trentuno gennaio domina diciotto la situazione italiana emerge come una delle più critiche nelle sue carceri la percentuale di condannati per reati legati alla droga è tra le più alte del continente il trentuno per cento virgola trentuno virgola uno per cento rispetto alla media europea del sedici virgola otto per cento
Dei quaranta stati presi in esame l'Italia risulta il paese dell'Unione Europea con la percentuale più alta di detenuti non condannati in via definitiva
Rispetto a una media europea del ventidue virgola quattro per cento quella italiana è pari al trentaquattro virgola cinque per cento quella francese
E ventinove virgola cinque per cento quella tedesca ventuno virgola sei per cento quella del Regno Unito varia tra il trentadue per cento nel mille nell'Irlanda del Nord dell'undici virgola quattro per cento di Inghilterra
Gallese a questi dati si affiancano quelli sul sovraffollamento delle carceri dalla rapporto del consiglio d'Europa emerge che tra gli otto presi con carceri sovraffollate e l'Italia è al quarto posto dopo la Francia che accento sedici virgola tre
E detenuti per ogni cento posti
La Romania centoventi virgola tre e la Macedonia del nord cento ventidue virgola tre
E gli altri quattro paesi che hanno più U cento cinture di centocinque detenuti per cento posti disponibili considerato il limite oltre cui il sovraffollamento carcerario
è considerato un problema serio sono la Moldavia la Serbia il Portogallo
E la Repubblica Ceca ma tornando alla situazione del nostro paese appunto il Consiglio d'Europa ha messo il dito in questa piaga in questa vecchia piaga perché in Italia ci sono troppi detenuti in attesa di un primo giudizio o di una sentenza definitiva e le carceri italiane sono tra le più sovraffollate lo ripetiamo non è la denuncia l'ennesima denuncia di Rita Bernardini ma appunto lo ha detto apertis verbis e lo ha scritto nero su bianco anche il consiglio d'Europa nulla di nuovo purtroppo perché appunto conosciamo da tempo tre leggiamo le statistiche secondo cui ogni anno in Italia vengono per esempio arrestate sette mila persone poi giudicate innocenti
Su tutto questo su tutte le ragioni che hanno di fatto provocato questa questa situazione abnorme noi in questa puntata di osservatorio giustizia
Vogliamo proporvi la relazione
Del professor Luigi ferraioli una relazione sul dal titolo meno Stato e più galera l'uso politico del diritto penale una relazione che il professor Rea
Ferraioli ha fatto nel corso di un convegno che si è tenuto a Firenze il nove febbraio scorso un convegno dal titolo carcere giustizia ripartire dalla costituzione
Rileggendo Alessandro Margaret compianto capo del data scomparso qualche anno fa questo convegno era organizzato dalla Fondazione Centro per la riforma dello Stato dall'archivio Pietro Ingrao dalla fondazione Giovanni Michelucci
E ancora dal garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Regione Toscana
Dalla società de la ragione dalla regione Toscana e allora dunque sentiamo il professor Luigi Ferrajoli che merito di Filosofia del diritto all'Università degli Studi
Di Roma tre sentiremo appunto il professor ferraioli soffermarsi sull'uso demagogico del diritto penale sulla fabbrica della paura e il nesso tra populismo penale populismo
Politico e sul perché il garantismo che non fa parte del senso comune e assolutamente impopolare sentiamo questa la relazione dal titolo meno Stato e più galera all'uso politico del diritto penale
La questione penale e l'uso del diritto penale l'uso politico del diritto penale
E sempre più centrale
Nei nostri sistemi politici
Non si tratta di un fenomeno nuovo
Danni l'uso demagogico congiunturale del diritto penale
Per ottenere consenso
A misure punitive
Tanto inutili inefficaci
Quanto idonei ad abbassare in senso morale della società
E soprattutto a creare
Una involuzione illiberale del nostro sistema penale
Rappresenta da trenta quarant'anni non riusciva a Tamar pitch e il tratto caratteristico delle nostre società
Tuttavia in questi ultimi mesi tutti i tradizionali a spetti del populismo penale
Si sono fortemente accentuati
Perché si sono rivelati perfettamente funzionali al populismo politico che al Governo del Paese
Per tre ragioni tutte legate al nesso tra populismo penale
E populismo politico e al connaturato anti garantismo di ogni populismo
La prima ragione e il consenso di massa
Ottenuto ricercato
Dalle politiche securitaria e come rimedio alla costruzione della paura
L'Italia
Lo diceva Giovanni Salvi è uno dei Paesi più sicuri del mondo nel due mila e diciassette gli omicidi sono stati trecentonovantasette di qui circa centoquaranta tra l'altro femminicidi
Pensiamo che soltanto negli anni Cinquanta erano due mila
Alla fine dell'Ottocento quanto recita erano sicure
Erano quattro cinque mila con una popolazione della metà
Ma è cresciuta la percezione dell'insicurezza
Ma allora dobbiamo dire che questa percezione
Non è un dato della realtà naturale
è una costruzione sociale
Fino a trenta quaranta anni fa la cronaca nera faceva parte delle ultime pagine dei giornali
Oggi i telegiornali si aprono con l'ultimo omicidio metà dei telegiornali
E dedicata a fatti di cronaca o a fatti giudiziari i dibattiti pubblici
In televisione si svolgono sollecitando il voyeurismo di massa nei confronti della violenza della violenza
Ed è precisamente questa paura questa fabbrica della paura generata dal sistema politico che sta sostituendo che ormai da tempo sostituito
L'idea della sicurezza sociale con la sicurezza e di ordine pubblico sulla base dell'idea lo diceva Tamara
Siamo tutti insicuri e la risposta penale
E una specie di bacchetta magica in grado di risolvere i problemi
Il secondo una seconda ragione
Del nesso fra populismo penale populismo politico
è il tendenziale colpevoli no dell'opinione pubblica le garanzie non fanno parte della cultura di massa e neppure del senso comune
Imputati secondo l'opinione corrente è fortemente alimentata dal ceto politico
Non si presumono innocenti ma colpevoli il garantismo non fa parte del senso comune è impopolare
E occorre innanzitutto avventarsi sul sospetti come capri espiatori
Ed è ovvio che anche questa è una ragione
Del dell'alimentazione
Della tendenza ad assecondare
Paura e richieste di pena come fattore di consenso politico
La terza ragione
E la convergenza tra la tendenza dei populismi a definirsi attraverso nemici
E il paradigma di cui pure parlava Tamar pitch e del diritto penale del nemico
Tutti i populismi hanno bisogno di nemici si legittimano
Si identificano attraverso nemici nemici interni che complottano nemici Esterne la Francia e l'unione coloro all'uomo nemici in alto dalle emittenti amici in basso immigranti
E nulla evidentemente
è più chiaramente un nemico dei devianti degli imputati
Dei appunto degli indagati dei possibili delinquenti
Il populismo non conosce i cittadini ma nemici amici o nemici
Concepisce la giustizia con una guerra contro il male alimenta interpreta il desiderio di vendetta c'è un nesso fra il paradigma del diritto penale del nemico è la natura stessa del populismo
Purtroppo non sono soltanto questi gli elementi specifici dell'attuale populismo giudiziario
Penale legislativo che fa leva sul diritto penale come soluzione dei problemi ci sono delle differenze molto più gravi rispetto al populismo del passato
Non si tratta soltanto una differenza quantitativa ma anche di una differenza qualitativa
Identifica però quattro di queste differenze
La prima
Il carattere criminogeno assunto oggi in Italia
Dalle leggi e dalle politiche che si dicono dirette a realizzare la sicurezza
Sono politiche che producono insicurezze che producono criminalità
Due esempi il decreto Salvini
Che ha trasformato in persone illegali in clandestini invisibili persone che erano perfettamente integrate nella società i cui figli andavano a scuola e che evidentemente sono consegnate all'illegalità
Perché le persone che vengono escluse ed espulse dalla società civile sono destinate
Sono esposte
All'inclusione nelle società incivili e criminali
E non credo che si tratti di un effetto non voluto perché ovviamente tutto questo aumenterà l'insicurezza aumenterà l'immagine dell'immigrato come nemico come persona pericolosa
E si tratta di una misura disumane e crudele stupidamente persecutoria
Cast travolto la vita di migliaia e migliaia di persone e continuerà a farlo perché si tratta di quaranta cinquanta mila alcuni parlano addirittura di cento mila persone
Una misura disumane crudele e criminogena
E l'altra
E l'uso delle armi nella legittima difesa
In Italia gli omicidi sono stati trecentonovantasette
Nel in Brasile sono stati sessantasei mila una popolazione di quattro volte superiore
Negli Stati Uniti circa trenta mila
Non certamente perché gli italiani sono meno violenti ma perché nessuno va in giro armato in Italia produciamo armi che vengano evidentemente esportate in tutto il mondo ma non conosco nessuno per le tante persone che conosco che se in possesso di un'arma
E viceversa dove come in Brasile ci si arma per paura
Perché tutti si armano e se tutti sono armati occorre armarsi per difendersi
Dalle possibili
Violenze è ovvio che l'esplosivo la che la creta esplode e non sono soltanto gli omicidi sono i suicidi decine di migliaia gli infortuni tutto questo è criminogeno questa è una prima differenza qualitativa
Poi una seconda differenza
Ancora più grave
Le politiche
Del passato
Ovviamente alimentavano la paura
E tuttavia
In questo caso abbiamo politiche
Criminale
Omissione di soccorso chiusura dei porti
Sequestro di persona
L'odierno populismo
Non alimenta il consenso
Nei confronti delle pene
Ma nei confronti degli stessi delitti
Commessi
Dal Governo da ministri che vengono rivendicati
Appese alla parete come delle medaglie il ministro Salvini che è stato incriminato per sequestro di persona ha considerato la cosa come una medaglia
Ha rivendicato il suo operato
Con ciò intendendo evidentemente modificare le basi del nostro assetto costituzionale è stato eletto e dunque può fare quello che vuole
E i magistrati se pretendono di giudicarlo dovrebbero farsi eleggere
Cioè evidentemente un consenso ricercato e alimentato nei confronti delle violazioni dei diritti
Centodiciassette persone che sono
Affogati in mare per omissione di soccorso un'omissione di soccorso che risultato evidentemente del fatto che le navi
I soccorritori sono state allontanate la Marina Militare e la Marina mercantile anche e dunque
Centodiciassette una strage e strati che continuano perché secondo le notizie date si
Dal
Centro quello per per la prevenzione del del dei migranti il numero degli accordi degli affogati delle persone che che affogano in mare
Che era di uno su trentanove arrivati fino al due mila e quindici oggi e di uno su quattordici e soltanto nel
Nel due mila e diciotto ci sono stati venne due mila e duecentocinquanta affogati in mare
Siamo di fronte a una politica in materia di immigrazione che ricerca il consenso attraverso l'esibizione l'ostentazione della violazione dei diritti umani
L'ostentazione
Della disumanità e dell'immoralità e questo è un terzo aspetto del populismo
Di questi anni
Non soltanto politiche criminali ma anche l'esibizione dell'immoralità che stanti sfuggendo
Le basi sociali della nostra democrazia
Che sta avvelenando l'in cattive endo il fatto che il consenso nei confronti del ministro Salvini si è arrivato al trentacinque per cento è l'aspetto più terribile
Più spaventoso del degrado della nostra democrazia nella nostra società
Evidentemente tutto questo è legittimato e quando la disumanità quando l'immoralità viene ostentata esibita dall'alto non occultata come faceva Minniti
Allora un effetto contagioso
è un veleno che è in grado
Di corrompere il senso comune di logorare i i legami sociali di screditare con la diffamazione di quanti salvano vite umane di gli elementari sentimenti di umanità
Stiamo in altre parole
Assistendo a una fascisti dazione del senso comune
Alla ricostruzione delle basi ideologiche del razzismo il razzismo diceva Foucault non è
Un affetto ma è la causa degli stermini
Perché intanto possiamo accettare
è una parte dell'umanità venga messo a morte
In quanto la consideriamo inferiore
Ma capiremmo
Senza questa ostentazione di esibizione dall'alto della disumanità i fascismi nervosismi del secolo passato
Questo è un fattore di
Crisi
Di crisi sociale a cui se ne aggiunge un altro è la quarta differenza
La xenofobia il razzismo esibito ospita modificando la struttura sociale della nostra democrazia
Insieme alle politiche liberiste di distruzione del diritto del lavoro e di riduzione dei diritti sociali
Ci troviamo di fronte a due processi convergenti
Da un lato
La distruzione delle soggettività collettive basate sull'uguaglianza parole come movimento operaio classe operaia non sono più pronunciarli perché si basavano sull'uguaglianza
Sulla solidarietà
Fa lavoratori
Realizzata dall'uguaglianza
E dall'otto e comuni
Per diritti comuni
La precarizzazione del lavoro la disoccupazione il fatto che i lavoratori vengono messi in competizione tra loro
In rapporto unicamente
Con chi dal loro lavoro
Sta rompendo questa soggettività
E alla soggettività collettiva
Dei vecchi soggetti sociali del movimento operaio dalla classe operaia
Si stanno sostituendo
Soggettività fondate sull'identità collettive
Italiani contro gli stranieri noi contro loro noi contro la Francia noi contro migranti soprattutto soggettività identitarie e conflitti identitari
Non più la vecchia lotta di classe di chi sta in basso contro chi sta in alto ma il conflitto di chi sta in basso contro chi sta ancora più in basso
Conto per l'appunto i migranti
La disumanità azione dei migranti evidentemente
Diretta
A giustificarne
L'espulsione ed anche la soppressione
Ecco io penso che di fronte a questa degradazione del senso comune che anche per la democrazia perché stiamo distruggendo le basi sociali del pluralismo sociale
Sicuramente dalla sinistra che si fondava su quelle soggettività collettive che sono state disgregate
E sostituite da processi di riaggregazione identitaria di tipo di tipo razzista
Di tipo esattamente opposto dal
Di fronte a questi processi e io credo che l'unica cosa che possiamo fare e creare dei forti antidoti
In primo antidoto e chiamare le cose con il loro nome
Questi sono crimini
In molti casi imputabile alla responsabilità diretta delle persone che li provocano
In ogni caso crimini di sistema crimini comunque consistenti non in fenomeni naturali non in violazioni della giustizia maggiorazioni
Dei diritti fondamentali stabilite le nostre costituzioni del nostro stesso Testo Unico di pubblica sicurezza che esclude il respingimento dei minori non accompagnati dalle donne incinte dei richiedenti asilo
Siamo assistendo a violazioni giuridiche che dobbiamo chiamare con il loro nome
Sotto questo aspetto
L'azione penale
E la richiesta di autorizzazione a procedere
Ci mostra la possibilità che l'Italia si è ancora uno Stato di diritto e tuttavia il fatto
Che come probabilmente avverrà
L'autorizzazione a procedere sarà negata anche da quanti fino a ieri urlavano legalità e onesta sulla base del fatto che evidentemente la strage di centodiciassette persone è meno grave di un fatto di corruzione
Il fatto che chi si appresti ad un'autorizzazione a una no l'autorizzazione e non perché c'è un fumus persecutionis ma perché c'è il fatto politico e dunque politicamente il governo è abilitato
A violare la legge stiamo di fatto
Buttando a mare il costituzionalismo non la Costituzione cioè l'idea dei limiti alla politica il fatto che non è vero che i ministri il governo può fare quello che vuole soltanto perché è stato votato dal popolo
Noi stiamo assistendo ad una
Dissoluzione
Dello stesso costituzionalismo nel momento in cui si affermasse non lo dice soltanto Salvi nella detto perfino Casini che è un fatto politico e dunque di frode fatti politici anche se delittuosi
Occorre accettarli perché sono legittimati dalla voce del popolo
Stiamo assistendo a questo e allora chiamare le cose con il loro nome e il primo anticorpo
Il secondo anticorpo è una battaglia culturale un appello alla civiltà perché di tutto questo dovremmo vergognarci dovranno vergognarsi i governanti e non solo i governanti dovranno vergognarsi tutti coloro che li sostengono con il loro voto
Ma potranno dire che non sapevano che non sapevamo perché sappiamo esattamente tutto sappiamo tutto delle strade sappiamo tutto delle condizioni di vita nelle carceri liberi tipiche sappiamo tutto di quello che sta succedendo e non avremo alibi non avremo giustificazioni e dunque questa battaglia non è soltanto una battaglia per i diritti dei migranti
Non è solo una battaglia per la loro dignità vi è una battaglia per la nostra dignità per la dignità del nostro Paese
Che stiamo
Che stiamo stiamo distruggendo l'identità democratica della Repubblica
La stiamo deformante stiamo assistendo al ritorno di ciò che sembrava bandito dalla storia e allora l'ultima cosa
Chiamare le cose con il loro nome significa anche chiamare l'immigrazione con il suo nome è un diritto
Una politica antirazzista deve avere il coraggio di dire che il diritto di emigrare è un diritto stabilito dall'articolo trentacinque dalla nostra Costituzione stabilito dalla carta
Bisogna dalla Dichiarazione universale dei diritti dei Patti del sessantasei
Ed è un diritto vigente
Ed è un diritto
Che deve essere rispettato
Perché dobbiamo sapere che i muri le leggi i fili spinati non riusciranno a fermarla
Che ormai è un fatto irreversibile nel mondo globalizzato dove tutto circola fuorché le persone
Il diritto di emigrare è un diritto che va rivendicato
E non è un'utopia
Soltanto se il diritto di emigrare viene assunto come il vero potere costituente di un nuovo ordine mondiale fondato sull'uguaglianza delle persone
Potremmo l'Occidente sarà costretto ad affrontare le ragioni dei flussi migratori
Soltanto se li sentirà come propri
Perché soltanto se la pressione delle scusi diventa irresistibile siamo in grado di trovarne delle soluzioni
Emigranti sono un popolo costituente anche per perché che prefigurano
L'umanità futura
Meticcia
Fatta di persone di diversa religione di diversa cultura di diversa origine e infine perché gli orrori a cui stiamo assistendo saranno i miei più che un giorno la coscienza civile dovrà pronunciare
Queste cose non possono più a cadere sono intollerabili e non è bastato un utopia
è stato calcolato che per levare dalla miseria
Tre miliardi e mezzo di persone
Basta l'uno e cinque per cento del prodotto interno lordo mondiale ogni anno cioè circa più o meno le spese del bilancio militare
è una soluzione possibile razionale e non solo umanitaria da cui dipende evidentemente questa sì la sicurezza la pace e la convivenza pacifica perché dobbiamo sapere che l'alternativa
è un futuro di guerre in futuro di terrorismi è un futuro di razzismo è una regressione globale all'insicurezza di tutti dobbiamo sapere che l'alternativa è la catastrofe
E allora il diritto di emigrare una politica non di sinistra ma semplicemente antirazzista lo deve rivendicare
Come diritto di tutti
Apertura delle frontiere
Dobbiamo dirlo dobbiamo imporlo all'Europa dobbiamo imporlo a livello mondiale comunque la cultura giuridica deve cominciarla dire
Non sarà facile ottenerla ma deve cominciarla dire perché stiamo vivendo un'enorme contraddizione con tutti i nostri cosiddetti valori il diritto di emigrare fu teorizzato dagli spagnoli quando si trattava di andare a conquistare l'America a colonizzare il resto del mondo allora sì che invadevano
E c'era anche il diritto di guerra contro l'esercito è legittimo di questo diritto oggi non possiamo trasformare questo diritto il reato oggi questo diritto va assunto come diritto fondamentale della persona
E potere costituente di un nuovo ordine mondiale
Purtroppo non possiamo farci molte illusioni ma almeno sulle cose da fare credo che dobbiamo essere d'accordo grazie
Grazie
Ecco così l'avete sentito la relazione del professore Luigi Ferrajoli che è merito di filosofia del diritto all'Università degli Studi di Roma Tre relazione dal titolo meno Stato e più galera all'uso politico del diritto penale al convegno che si è tenuto a Firenze il il nove febbraio scorso dal titolo carcere giustizia ripartire dalla Costituzione rileggendo Alessandro Margana
E si conclude così anche per questa settimana la puntata di osservatorio giustizia a tutti grazie per l'attenzione da Lorena D'Urso e ci risentiamo domenica prossima