Passaggio a Sud Est - supplemento del giovedì

Buon giorno da radio radicale Bongiorno da Roberto Spagnoli Beha ritrovati all'ascolto del supplemento settimanale di passaggio a sud est
Dopo una pausa di qualche settimana riprendiamo la nostra puntualmente con la realtà politica dell'Europa sudorientale da domenica prossima undici agosto come sempre alle ventuno passaggio sul verso tornerà nel suo formato consueto
Dopo qualche puntata in cui siamo andati in onda in forma ridotta ma sempre con le corrispondenze
I marinai sicura di Arthur nuora da oggi riprendiamo anche il supplemento del giovedì dopo qualche settimana di assenza e in questo giovedì otto agosto del due mila diciannove
Vogliamo riprendere il discorso proponendovi alcune analisi
Sulla questione importante sempre dell'integrazione europea dei Balcani occidentali e più in generale anche sul processo di allargamento dell'Unione Europea che riguarda o dovrebbe riguardare anche la Turchia anche se la sua adesione appare sempre più improbabile
Nel riprendiamo dunque tornando indietro di circa un mese ripartiamo dalla vertice del quattro cinque luglio scorso del cosiddetto processo di Berlino lo scorso quattro cinque luglio infatti si è tenuto a Poznan il sesto summit nell'ambito di questo di questo processo di Berlino un'iniziativa che dal due mila e quattordici punta a rilanciare appunto il processo di integrazione europea dei Balcani occidentali un processo di Berlino perché questo è stato è un processo voluto dalla Germania che abbia appunto nel due mila quattordici la sua primo suo primo vertice appunto nella capitale tedesca oltre ai sei Paesi
Della Regione che sono interessati vale a dire l'Albania la Bosnia Erzegovina la Macedonia del Nord il Montenegro il costo per la Serbia
Al vertice di Poznan ma hanno preso parte anche alcuni Stati membri dell'Unione europea insieme rappresentanti della commissione europea e ad altre organizzazioni internazionali regionali quello di Poznan ma è stato come ha scritto Angelo Massaro il dodici luglio
Su il giorno al punto netta è stato probabilmente l'ultimo summit del processo di Berlino alla presenza di Johannes Anna in veste di Commissario europeo per la politica di vicinato e né per l'allargamento e differibili Federica Mogherini come Alto rappresentante dell'Unione
Per quanto riguarda la politica estera e la politica di sicurezza entrambi hanno sottolineato che all'allargamento dell'Unione Europea i Balcani occidentali che l'allargamento costituisce una priorità per le istituzioni europee
L'integrazione regionale dei paesi dei Balcani occidentali
Come scrive appunto Angelo Massaro è stato uno degli argomenti maggiormente discussi durante l'incontro di post Man
E a tale riguardo i partecipanti al summit di quest'anno si sono soffermati su cinque temi principali trasporti ed energia Agenda digitale economia sicurezza e rapporti di buon vicinato i leader dei Paesi balcanici
All'inoltre accolto positivamente alcune recenti iniziative finalizzate al rafforzamento della cooperazione regionale come la riduzione delle tariffe di roaming all'interno della regione e la dichiarazione sul riconoscimento delle qualifiche accademiche nei Balcani occidentali
Nel corso del sannite polacco diversi attori internazionali e regionali hanno sfruttato l'occasione per presentare analisi documenti sui sei Paesi dei Balcani occidentali
L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha pubblicato uno studio dettagliato sul commercio gli investimenti della Regione in questo studio
è stato sottolineato con vigore la necessità di promuovere gli investimenti nei Balcani occidentali attraverso riforme sulla competitività e sullo sviluppo del settore privato
In concomitanza con la l'incontro di Poznan
è stata presentata anche la pubblicazione annuale del Balkan Imbaro meter
Un sondaggio che rivela le rileva le percezioni e le attitudini dei cittadini dei sei Paesi riguarda le principali questioni economiche sociali e politica della regione nella rilevazione del due mila diciannove cittadini balcanici si dicono particolarmente preoccupati per gli alti tassi di disoccupazione per la corruzione dilagante e per l'esodo dei giovani dal proprio paese
Nel documento conclusivo del summit dei leader dei Paesi partecipanti hanno riaffermato all'unanimità e il sostegno alla prospettiva europea dei Balcani occidentali
Un accento particolare stato inoltre posto sull'attuazione delle riforme per incrementare l'integrazione economica della regione nonché sulla necessità di attrarre investimenti in ricerca e innovazione
Un altro tema sottolineato dai leader è stata l'esigenza di un rafforzamento della connettività regionale ricordano concordando la realizzazione di otto nuove opere infrastrutturali del valore complessivo di oltre settecento milioni di euro
In merito alle relazioni di buon vicinato nei Balcani sono stati evidenziati i progressi raggiunti negli ultimi anni dai paesi della regione con una menzione speciale al trattato di buon vicinato tra Bulgaria e Macedonia del Nord nel due mila diciassette
E gli accordi di presta del due mila e diciotto tra Grecia e Macedonia
Ma se diventata macellaio del Nord entrambe le iniziative diplomatiche hanno tenuto l'effetto positivo di risolvere dispute lunghi decenni costituendo un modello per la cooperazione anche per gli altri Paesi balcanici alla luce di tali sviluppi il leader del summit di Poznan hanno dato infine il benvenuto alla futura presidenza del processo di Berlino da parte della Bulgaria e della Macedonia del Nord
E questa decisione la decisione di conferire la presidenza del processo di Berlino nel due mila venti a due Paesi balcanici
Si muove senza alcun dubbio scrive Angelo Massaro nella direzione di una maggiore protagonismo da parte di tutti gli attori della regione tuttavia dall'ultimo sono Sannite di Poznan
Non sembrano essere emersa e le rassicurazioni necessarie in merito ad un'accelerazione del processo di integrazione dei Balcani occidentali una sfiducia da parte dei leader della Regione confermata anche dalla recente slittamento ottobre della decisione da parte dell'Unione Europea sulla via dei negoziati per Macedonia del Nord e Albania ecco questa il in sintesi la la fotografia di quanto è accaduto il quattro cinque luglio al sesto Summit del processo di Berlino post Manna in Polonia la appunto
Questa questa sintesi come è stata riportata da Angelo Massaro il dodici luglio su il giornale punto netta un altro articolo che appunto muove fa un po'il quadro del di quello che è stato il vertice ma e che poi aggiunge qualche considerazione è quello di Tommaso neo pubblicato il ventiquattro luglio su affari internazionali punto it
La rivista on line dello IAI istituto e per gli affari internazionali Balcani occidentali allargamento avanzamento e prospettive
Posnania scrive Tommaso Meo è stato un meeting interlocutorio senza alcun impatto significativo sul futuro dei sei Paesi della regione che attendono di entrare nell'Unione Europea sono state però chiarite alcune posizioni sull'allargamento la Polonia
Tramite il suo Presidente andrei Duda che guidava i lavori ha criticato apertamente l'atteggiamento dell'unione negli ultimi Nesi
Duda indicato la necessità di un cambio di marcia di un percorso chiaro per gli Stati che ambiscono all'entrata e Paesi dei Balcani non si può chiedere di partecipare a una corsa di cui non vedono la linea d'arrivo
Ha detto il presidente polacco che si riferiva in particolare alla situazione di Albania e Macedonia del Nord entrambi i Paesi hanno severe hanno fatto sedere riforme per poter ottenere lo statuto di candidati
E il primo cioè l'Albania riformato anche se non con difficoltà il sistema giudiziario mentre il secondo c'è una macedonia
E reduce da uno storico accordo con la Grecia sul cambio del proprio nome da la fiera un cioè Repubblica ex jugoslava di Macedonia Repubblica della Macedonia del Nord ma tutto questo non è bastato perché l'Unione europea nel Consiglio europeo di fine giugno ha ulteriormente rimandato la decisione sul loro statuto all'autunno
Dopo averla già posticipata nel due mila diciotto
Se come ha detto Anna cioè rimane sani commissario l'allargamento il destino dei Balcani e nell'Unione Europea per il momento appare ancora abbastanza lontano scrive Tommaso Meo che poi prosegue
Notando come fra i Paesi più titubanti all'allargamento e Balcani occidentali e che cercano di rallentare l'avanzata dei negoziati ce la Francia di macro
Che ritiene sia indispensabile riformare il funzionamento dell'Unione prima di aprire le porte a nuovi Stati membri mentre Macrone ha ribadito questa posizione a Poznan anche la Merkel è sembrato invece spingere nella direzione opposta
Dopo la riunione in Polonia
Merkel ha dichiarato di guardare con ottimismo all'autunno riferendosi al vertice europeo di ottobre che potrebbe decidere l'apertura dei negoziati ufficiali con Albania e Macedonia del Nord
Altri quattro Stati dei Balcani occidentali sono attualmente in trattativa per entrare nell'Unione Europea ma sono la Serbia il Montenegro la Bosnia Erzegovina il Kosovo i primi due si trovano in una fase negoziale più avanzata
Essendo già Paesi candidati mentre Bosnia Kosovo sono solo Paesi potenzialmente candidati chi appoggia l'adesione di questi Stati pensa che uno stop al processo di integrazione possano danneggiare il processo democratico nella regione favorendo l'influenza già presente nei Balcani occidentali di Cina e Russia e vedrete
Questa questione della presenza di Cina Russia tornerà con un'altra analisi che vi leggeremo tra poco
Gli scettici come Macron prosegue Tommaso Meo ritengono invece che al momento l'Unione europea non abbia gli strumenti necessari per sanzionare nell'eventualità comportamenti poco democratici dei nuovi Stati membri come già successo con Ungheria e Polonia
Pensano anche che l'Unione europea ancora alle prese con l'infinita Breaks sette il pericolo comunista
Debba prima risolvere i suoi problemi
L'ultimo grande allargamento risale al due mila e quattro quando entrano nell'Unione dieci Paesi contemporaneamente
Per molti non è ancora stato metabolizzato il processo di allargamento e Balcani occidentali è di fatto già iniziato anche perché i sei Paesi in lista sono per molti versi già integrati economicamente con gli Stati vicini e con altri Paesi europei come ribadito anche a Poznan
La Commissione europea nel febbraio due mila diciotto ha presentato la sua strategia sui Balcani occidentali affermando che Serbia Montenegro potrebbero entrare a far parte dell'Unione nel due mila venticinque
La Commissione ha però sottolineato che si tratta di un obiettivo ambizioso il percorso è lungo richiede vari anni e ci sono molte richieste europee da soddisfare tra cui tre criteri di Copenaghen
Che un Paese deve rispettare prima di essere accettato come candidato vero istituzioni ed economia solide e accettazione degli obblighi derivanti dall'adesione comunitaria
Solo una volta soddisfatti uno Stato può negoziare l'entrata con l'Unione europea e qui si viene punto Tomasoni ovvero indiane alle difficoltà che ci sono in questo processo e al nodo del Kosovo la Bosnia per esempio
Scrive Tommaso nella sua fare internazionale punto it non è uscita bene dall'ultimo rapporto della Commissione europea sulla sua domanda di adesione
Il paese è incapace di darsi un governo danesi e sembrano ancora troppe le questioni irrisolte a livello di istituzioni Stato di diritto e i diritti umani
La Serbia invece pur avendo avviato i negoziati nel due mila quattordici si trova al momento in una situazione complicata la presidenza di Aleksandar Vučić è oggetto di critiche e proteste di piazza per il controllo sui mezzi di informazione e il crescente autoritarismo
Inoltre la questione dell'ex provincia del Kosovo
La cui normalizzazione riguardo riguarda uno dei trentacinque capitoli negoziali aperti con l'unione è lontana dall'essere risolta
Al momento nei rapporti tra i due Paesi
Pesa no i veti incrociati tra Pristina e Belgrado
Con la prima che chiede il riconoscimento dalla propria indipendenza anche in sede europea con la seconda che pretende invece l'abolizione dei dazi del cento per cento sulle merci serbe verso il Kosovo
Misura questa attuato dopo che la Serbia aveva impedito l'adesione del Kosovo allarmato credo che fosse l'Interpol qui credo che ci sia un un refuso nell'Artico il Tommaso di Tommaso neo neo anche l'extrema ratio di uno scambio di territori per chiudere l'annosa partita è stata per il momento messa da parte oltre ai rapporti deteriorati con la Serbia
A complicare la situazione del Kosovo ci sono le recenti dimissioni del premier Ramuz cara dinari il primo ministro ha lasciato il suo incarico dopo essere stato convocato all'Aja dalla corte speciale per i crimini commessi durante la guerra del Kosovo dei presunti crimini dell'Esercito di liberazione del Kosovo è stato convocato per essere interrogato sul suo coinvolgimento nella guerra contro la Serbia di Slobodan Milosevic
Possibili elezioni in agosto con conseguenze tutte da capire anche se sembra improbabile appunto che ci siano elezioni ma sicuramente le divisioni Aladdin ai una conseguenza sul quadro politico kosovaro ce l'hanno ma comunque e prosegue prosegue Tommaso Meo in questo contesto la nomina ad alto rappresentante
Ed è per dell'ex ministro del governo spagnolo Josep Borrell potrebbe mischiare le carte la Spagna infatti ricorda Tommaso Meo
Uno dei cinque paesi europei insieme a Grecia Slovacchia e Cipro Romania che ancora non riconosce l'indipendenza unilaterale del Kosovo del due mila otto
Una sua posizione favorevole infatti potrebbe avere ripercussioni interne sulla questione catalana
Il dossier su Serbia e Kosovo sarà però sulla scrivania di Borrello
L'unione qual è la la questione risolta nel più breve tempo possibile questo conviene anche ai due Paesi se vogliono un futuro nell'Unione
La Serbia conclude Tommaso Meo potrebbe ammorbidire le sue posizioni pur di trovare un accordo conscia di avere una sponda in più così come al Kosovo converrebbe abbandonare l'intransigenza di questi mesi sapendo che porterebbe pochi risultati questo l'articolo
Apparso il ventiquattro luglio
Sua fare internazionale punto it articolo di Tommaso neo che come quello di Angelo Massaro sui giornali punto net partiva dalla vertice di post Mandel quattro cinque luglio sesto vertice annuale del processo di Berlino
Citava l'articolo Tommaso Meo la questione della presenza l'influenza già presente nei Balcani occidentali di Cina e Russia
E proprio questo potrebbe essere il fattore che potrebbe spingere l'Unione europea a intensificare il processo di allargamento verso i Balcani occidentali
Questa almeno è la tesi espresse da Valerio cartocci in un perso pubblicato il trentuno luglio su formiche punto netta il titolo già dice molto
Cina Russia crescono nei Balcani e in Unione europea si torna a parlare di allargamento la minaccia di una considerevole e crescente presenza russa e cinese nei Balcani inizia così Valerio cartocci potrebbe costituire una preoccupazione sufficiente
Per spingere l'Unione europea a riprendere il filo della propria politica estera nella regione e imprimere una accelerazione decisiva al processo di allargamento nonostante il tema dell'allargamento non sia stato certo preponderante durante la campagna elettorale per le elezioni europee negli ultimi mesi l'attenzione dell'Unione Europea verso i Balcani si sta risvegliando il ventinove maggio Federica Mogherini altro rappresentante per gli affari esteri a politiche di sicurezza ha pubblicamente riconosciuto i progressi fatti d'Albania e Macedonia del Nord
Queste dichiarazioni
Hanno seguito di poche settimane le visite del Commissario europeo a tale allargamento Johannes Hahn in Bosnia Erzegovina e in Serbia
Tutte cose queste di cui abbiamo parlato
A passaggio a sud est Albania Macedonia del Nord Serbia Montenegro hanno lo status dei candidati Bosnia Erzegovina e Kosovo quello di potenziali candidati ricorda Valerio cartocci
Annunciata da Jean-Claude Juncker nell'asta nello State of Union nel due mila diciassette la Commissione europea ha presentato nei primi mesi del due mila e ciò due mila diciotto
Un rapporto intitolato una credibile prospettiva di allargamento e una maggiore impegno dell'Unione europea con i Balcani occidentali
La situazione dei paesi dei Balcani occidentali però al momento differenziata e Valera carta ce la ricorda con Serbia Montenegro che hanno già iniziato i negoziati con Bosnia Herzegovina Macedonia Albania Kosovo che invece no
Con il Consiglio europeo che il mese scorso ha rinviato la l'avvio la la decisione sulla la diede negoziare con Albania e Macedonia
E a rallentare il processo di adesione nota cartocci oltre ad un livello di fiducia in caduta libera da parte dei cittadini balcanici nell'Unione europea sono almeno formalmente i temi ormai noti democrazia giustizia
Riforme corruzione e dispute regionali risolte e qui cartocci arriva al punto che poi vedremo nella nell'analisi che di proporremo subito dopo ovvero la questione approfondimento contro allargamento un allargamento nei Balcani potenzialmente potrebbe portare a un'Europa a trentatré per la Turchia le porta sembrano chiuse
Ciò riporta a galla la vexata quaestio del dirne inverso sua earning cioè appunto approfondimento conto allargamento su questo tema si sono sviluppate scuole di pensiero contrapporre opposte
Ad una visione dell'Unione Europea a membership ristretta che procede agilmente nel percorso di integrazione progressiva si contrappone l'idea di accrescere l'estensione dell'Unione senza soluzione di continuità
Fino ai suoi confini naturali per formare un blocco territoriale coeso
Il dibattito ha raggiunto la massima asprezza in relazione agli allargamenti del due mila e quattro quando entravano Polonia Repubblica Ceca Slovacchia e Cipro Estonia Ungheria Lettonia Lituania e Malta e e anche la Slovenia
E nel due mila e sette con Romania e Bulgaria negli anni successivi escludendo l'ingresso indolore della Croazia due mila tredici la crisi economica la tendenza e tendenze di Greganti e rallentamento del processo di integrazione hanno arrestato il processo di allargamento dell'Unione
Sulla prevalenza tra queste due visioni incidono ovviamente non solo gli aspetti specifici stabiliti nei trattati vale a dire l'articolo sei e quarantanove del trattato dell'Unione europea ma soprattutto gli equilibri storici e politici Esterni e interni
Ma gli allargamenti del due mila e quattro del due mila e sette
Scrive cartocci sono inquadrabili in una più generale strategia di integrazione occidentale dello spazio europeo posso di etico dopo lo scioglimento del patto di Varsavia nel novantuno il blocco dei paesi dell'Europa orientale viene invitato inviato ad unirsi alla NATO
Ingresso che si concretizza tra il novantanove e due mila e due insieme alla partnership for peace con Mosca
Il vasto allargamento ad Est dell'Unione europea segue era forse complete la linea di accoglienza degli ex Paesi europei del socialismo reale all'interno della famiglia europea e più in generale occidentale
L'ingresso di questi Paesi è rappresentato il corollario politico fondamentale dell'integrazione politico-militare mentre la NATO garantiva la sicurezza l'Unione europea offrirà prospettive ineguagliabili di sviluppo civile ed economico
Forzando questa tesi e azzardando un paragone si potrebbe giungere ad affermare che sotto questi punti di vista mutatis mutandis
La situazione dei Balcani occidentali oggi potrebbe non essere così distante da quella dei Paesi del blocco sovietico all'inizio degli anni Novanta un passato turbolento un'economia arretrata alti livelli di corruzione e dispute territoriali e risolte
Come per gli allargamenti del due mila e quattro del due mila e sette il fattore dell'integrazione dello spazio europeo posto di etico ha giocato un ruolo cruciale
Potrebbero essere nuovamente delle condizioni esogene a sbloccava il processo di allargamento i Balcani hanno sempre rappresentate continuano a costituire uno spazio politico centrale nella definizione degli equilibri tra Oriente e Occidente un terreno su cui le potenze europee e non si sono sempre misurate scontrate
Oggi i Balcani sono da un lato al centro dell'interesse della Russia che tradizionalmente guarda alla penisola come area di influenza come sbocco strategico della propria politica di potenza
Mosca favorita da legami storici e culturali continua a sviluppare nei Balcani la propria politica estera e ora tornata ad essere assertive aggressiva verso l'Occidente allo stesso tempo soprattutto per ragioni geografiche e commerciali
è difficile immaginare che l'intera penisola venga facilmente tagliata fuori dai progetti globali cinesi di influenza commerciale e politica
La nuova Via della Seta infatti interesserebbe i Balcani sia da un punto di vista Terrestre corridoio centrale sia marittimo estensione continentale
Della Via della Seta marittima
E qui si arriva alle conclusioni di cartocci secondo il quale la minaccia di una considerevole crescente presenza russa e cinese nei Balcani cioè all'interno dell'Europa e del Mediterraneo potrebbe costituire una preoccupazione sufficiente per spingere l'Unione Europea a superare il proprio momento di ANPAS di debolezza dettato soprattutto da ragioni interne per riprendere coraggiosamente il filo della propria politica estera nei Balcani e imprimere un'accelerazione decisiva al processo di allargamento non sarebbe comunque un successo semplice
Se per alcuni Paesi dei Balcani ad esempio Albania Macedonia del Nord e Cosso con l'integrazione accidentale la prospettiva migliore per altri le condizioni politiche storiche ed economiche culturali
Il governo serbo si definisce uno piste Rousseau fino renderebbero l'operazione molto più complicata ciò che rimane da notare tornando al paragone con i precedenti allargamenti sarebbe il capovolgimento del movente esogeno
Mentre nel primo caso si è trattato di una spinta propositiva e costruttiva di integrazione da parte dell'Unione europea e dell'Occidente tout-court
Rispetto ai venti Esterni in questo caso si tratterebbe di una scelta difensiva dettate da possibili minacce esogene ma comunque una scelta saggia questa è la conclusione di Valerio cartocci
Che si sicuramente molto fondata
E resta solo il fatto che l'Unione europea non è però un'entità coesa con una politica estera coerente al contrario sono all'opera al suo interno tra l'altro forze che dichiaratamente o meno
Operano per il suo indebolimento per non dire per la sua disarticolazione e alcune di queste forse sono al Governo in però propri Paesi altre sono in crescita
E sono comunque in grado di influenzare le scelte politiche dei governi insomma
La politica europea quell'affanno di governi o non la fanno e dunque sicuramente la quanto nota cartocci su formiche punto net ha sicuramente un fondamento
E però appunto l'Unione europea non ha non è un come dire uno Stato come come gli altri insomma alla ed è il frutto di una politica intergovernativa con governi che hanno poi posizioni
Non coincidente come si vede appunto tra Germania e Francia per esempio sulla questione appunto della largamente qui veniamo all'ultimo all'ultimo articolo che rivolgevamo segnalare proprio sulla questione approfondimento contro allargamento quello che ha scritto il quattro luglio Luisa Chiodi su Osservatorio Balcani Caucaso Trans Europa
Elisa che ha della direttrice scientifica di Osservatorio Balcani e Caucaso basta ricatti sui Balcani occidentali l'Europa si pensi a trentatré
Danni scrive Luisa chiodi ragionamenti sull'allargamento delle unione europea i Balcani si ripetono stancamente niente di nuovo solo ostacoli da una parte il vittimismo dall'altra
E arrivato però il tempo di cambiare discorso di smascherare chi approfitta del fatto che si tratti di un tema spinoso per fare fumo retorico e politiche miopi o cattive
Poche cose sono chiare a tutti l'Unione Europea attuato un allargamento massiccio quindici anni fa ma non è riuscita a dotarsi di strumenti efficaci per sanzionare gli stati membri devianti dal modello democratico
è rimasto un'unione basata sull'adesione volontaria dei suoi membri e questo non poteva che costituire un presupposto pericoloso evidentemente non c'era spazio di manovra al momento della firma Della Trattato di Lisbona e tuttavia si è creato un vulnus pericoloso per il nostro consorzio tra Stati come ha dimostrato la deriva autoritaria in Ungheria e Polonia
Oggi dunque secondo Luisa Chiodi la sola idea di avere altri sei Stati potenzialmente devianti
Vista la fatica colossale
Che fanno le rispettive classi dirigenti a far funzionare i propri sistemi politici nel rispetto delle regole democratiche giustificherebbe la paralisi del processo di allargamento macro in primis sembra propone un ragionamento coerente quando invoca la necessità di rafforzare il funzionamento dell'Unione Europea approfondendo l'integrazione politica prima di proseguire il dialogo con i Balcani occidentali e invece si sbaglia
E ci fa sbagliare questa la tesi
Di Luisa Chiodi perché spiega poi il suo assunto tanto per cominciare il processo di integrazione dei Balcani occidentali è ancora lungo e tortuoso Stine alquanto ottimistica e citano il due mila venticinque come possibile data d'ingresso dei paesi più avanti del percorso attualmente Serbia Montenegro
Come sanno tutti da tempo prima di essere ammesso nell'Unione Europea
Una Paese candidato deve chiudere tutti i capitoli negoziali e poi dimostrare di avere un sistema e politico ed economico che funziona secondo le regole comuni in caso contrario uno qualunque degli stati membri può rimandare in definitiva mi indefinitamente il suo ingresso compiere progressi nel processo aprire e chiudere nuovi capitoli negoziali non costringe di per sé i Paesi membri ad un impegno irrevocabile verso i candidati basti l'esempio della Turchia
Che quindici anni fa faceva passi avanti notevoli nel dialogo con la Commissione europea ma il suo percorso di integrazione ha subito un arresto ormai considerato da tutti definitivo per lavoro in tali Paesi come la Francia
Ciò significa che macro
Che agita lo spettro della propria opinione pubblica rischio di deriva euroscettica potrebbe facilmente spiegare agli elettori che non corrono alcun rischio la Francia può fermare qualsiasi Paese balcanico in modo semplice e definitivo qualora lo ritenesse opportuno
Alla spaventato opinione pubblica francese Macron dovrebbe poi evidenziare che quello che conta davvero è il processo di integrazione quel percorso Complesso che consente ai Balcani occidentali di affrontare riforme radicali per diventare un mercato ed una democrazia liberale funzionanti
Per fare un solo esempio senza la spinta dell'Unione Europea l'Albania non avrebbe mai avviato la sua difficile riforma della giustizia si tratta di una riforma così destabilizzante per l'establishment di Tirana
E che vede così tanti portatori di interesse rischiare di perdere la propria posizione di privilegio che senza un intervento esterno non sarebbe mai iniziata
Per restare all'esempio contrariamente a quanto si legge spesso l'integrazione europea produce risultati concreti in tempi medio lunghi e alcuni di questi mettono in moto dinamiche interne difficili da anticipare
è infatti ancora non sappiamo come si concluderà la riforma della giustizia albanese data la forte conflittualità politica che ha scatenato
Diventa quindi particolarmente importante che l'Unione Europea mantenga un atteggiamento coerente e un sostegno convinto nel tempo per far sì che i risultati auspicati vengono effettivamente raggiunti
Di contro quando il processo di integrazione europea si arresta in questi anni i fragili Paesi dei Balcani sono finiti regolarmente in pericolose derive autoritarie
La Macedonia del Nord qui avevamo promesso la dieta negoziati già nel due mila cinque ha vissuto anni terribili per via del blocco politico imposto dalla Grecia
La soluzione del contenzioso bilaterale tra i due Paesi arrivato un anno fa andava premiato senza ambiguità per favorire la stabilità regionale al contrario di quello che pensa Macron
Se Gianna ASIGC al argomenta in modo convincente a favore dell'introduzione del voto a maggioranza qualificata
Per l'esame delle tappe intermedie del processo di integrazione europea non si può lasciare i Balcani occidentali in balìa dei Capricci di questo o quel leader europeo dalle credenziali europee più o meno solide e qui ma Kron dovrebbe dirci chiaramente a cosa ambisce
Se vuole rafforzare davvero l'unione politica tra Stati membri la proposta di FIGC costituirebbe un ottimo inizio la sì in sintesi
Questo quanto quanto sostiene dunque la direttrice di Osservatorio Balcani Caucaso nessun cittadino dell'Unione europea dovrebbe essere preoccupato di aprire i negoziati
Con la Macedonia del Nord e con l'Albania o dei progressi di uno degli altri paesi perché in ogni momento il processo di integrazione può essere fermato
Da uno qualsiasi degli stati membri
Secondo il percorso per diventare uno Stato membro a pieno titolo è ancora molto lungo per tutti e sei Paesi dei Balcani occidentali e non può essere messo in discussione ad ogni cambio di governo di uno Stato dell'Unione terzo
Ci sono tre i tempi tecnici per affrontare in parallelo la riforma del funzionamento dell'Unione europea e assicurare che gli stati membri che deviano dalle regole concordate siano sanzionati in modo inequivocabile
Quarto tutti i cittadini dell'Unione Europea dovrebbero temere le conseguenze della paralisi del processo di integrazione europea dei Balcani occidentali perché si tratta di Paesi di fatto già integrati nello spazio economico europeo
La cui precarietà possono danneggiare il funzionamento della vicina unione europea
Non sono messaggi
Difficili da far passare le opinioni pubbliche europee cambiare la narrazione sull'allargamento è possibile usare i Balcani occidentali come arma di ricatto nella politica interna dell'Unione Europea
Non farà bene a nessuno avrà invece le fette di aggravare l'instabilità
E di indebolire il sistema democratico nei Paesi di una ragione di una regione che resta di vitale importanza per l'Unione europea
Il processo di riforme dei Balcani occidentali va messo al riparo da politici mio Pico capricciosi optando per il voto a maggioranza qualificata sulle tappe intermedie del loro avvicinamento all'Unione
L'Unione europea non si salverà affossando i Balcani ma pensando sia trentatré e introducendo regole chiare ed efficaci per far funzionare la sua unione politica così Luisa Chiodi la direttrice di Osservatorio Balcani e Caucaso e non c'è niente da aggiungere insomma mi sembra che i punti che evidenzia le conclusioni che scrive in questo articolo pubblicato il quattro luglio su balcanica a questo punto orga
Siano Asso nata assolutamente chiari non ci sia bisogno di aggiungere altro personalmente lo condivido assolutamente con queste considerazioni con questo articolo di Luisa chiodi che come tutti gli altri che abbiamo citato trovate linkati sulla nostra pagina Facebook si chiude
I questo supplemento settimanale di passaggio a sud-est di giovedì otto agosto del due mila diciannove ci risentiamo domenica sera domenica undici agosto alle ventuno con la nuova puntata di passaggio a superstar
Che torna nel suo formato consueto dopo qualche settimana di diciamo così rallentamento dei lavori grazie per l'ascolto un saluto da Roberto Spagnoli è un buona buona giornata in compagnia di radio radicale