Scardinare i cassetti della memoria

Buon pomeriggio a tutti gli enti possiamo cominciare
Intanto ringraziando presenti interlocutori che abbiamo invitato a questa presentazione e chi ha colto il nostro invito parteciparvi purtroppo oggi però giustamente di cercarla
Quasi sempre così oggi è una giornata un po'sfortunata perché oggi è la giornata in cui al Senato in particolare le commissioni stanno votando
Il bilancio in ogni Commissione oggi bisogna approvare il bilancio e quindi c'è un problema di numero legale da garantire quindici saranno alcune defezioni in particolare
Ma senatrice fedeli credo anche da senatrice Bonino sono impegnate di anche gli altri senatori presenti c'estivo abbia un tempo limitato dopodiché credo che sia utile importante comunque questa presentazione questa iniziativa credo che lo sia per diverse ragioni
Credo emergeranno
Dal dibattito come già sono immerse in altre occasioni di presentazione a cui io ho assistito
Registreremo radio radicale ci aiuterà a diffondere il merito e il lavoro che si farà oggi io
Voglio solo fare un brevissimo saluto
Il volume
Che che oggi da cui oggi prendiamo spunto
Racconta il valore di una scelta la della scrittura dell'autobiografia come
Utilizzo di uno strumento che ha consentito nell'esperienza concreta di di tanti dentro il carcere di Ricco ricostruire un contatto un approfondimento una responsabilizzazione di decidersi persone che sono private
Della libertà io ovviamente su questa parte del ragionamento
Lascio la parola a chi ne sa più di me ai
Docenti universitari che spiegano il valore dell'autobiografia da questo punto di vista che hanno scritto nel nel libro io da parte mia avendo anche partecipato a diverse
Restituzioni il momento in cui
Sia i detenuti sia i non detenuti
Ora sia Moro conto non leggono
La la propria esperienza devo dire che
Pertanto è anche non addetti ai lavori l'importanza di questi progetti legata al fatto che quando li conosci quando viene a contatto quando leggi le storie che vengono raccontati ecco
Quello che sembra una cosa astratta
Ritornava
E infine siccome persona con una storia con dei problemi con con un vissuto
E credo che in un momento in cui si parla spesso di buttare le chiavi in cui sia in carcere
Una persona quasi considerata diverso una persona che impersonale una una l'impersonale senza storia senza sentimenti questa cosa ripropongo ripropone una dimensione che io credo sia importante conoscere quando si parlava di carcere quando si parla della pena quando si parla di tante cose di cui spesso si parla a sproposito in queste anche in queste settimane in carcere non può essere solo restrizione e soprattutto chi è in carcere non può essere considerato diversamente da quello che è una persona con una storia
Spesso anche me lo ammettono anche loro in molti degli iscritti una storia brutta una storia di cui si pensa no sì sì poi intorno ma comunque una storia importante che è giusto conoscere per affrontare questa dimensione per quello che adesso io da Alenia Vanna che ha scritto
Il l'introduzione nella prefazione del libro la parola per graziare
Grazie grazie a tutti voi di essere qui oggi grazie innanzitutto Carla che da tanti anni con identica passione anzi con crescente forse passione lavora su questi temi non facili in questi ambienti non facili su tematiche che però sono trasversali
Dove sembra quasi che il dentro e il fuori l'interno e l'esterno
Si rispecchi no l'uno nell'altro
Perché la il tema della paternità è un tema che comprende luci e ombre sia perché dentro sia perché fuori è un tema per molti aspetti ancora irrisolto
E tra l'altro con Carla abbiamo anche un altro pezzo di strada compiuto insieme
Che ha prodotto una pubblicazione
Dal titolo genitori comunque
Che riguardava proprio la genitorialità in carcere
E il senso di quel lavoro era genitori comunque figlie nonostante no il senso del mantenere pure in condizioni difficili
Il rapporto di genitori-figli
E in questo caso in questo il libro invece ci sono altri aspetti e c'è il valore della scrittura della scrittura autobiografica che è un elemento importantissimo per fermare ciò che non può essere detto
Maria Zambrano si dilunga a spiegarci il senso di potere soffermarsi
Con il tempo qui detto della scrittura con il tempo del Silenzio
Del che la scrittura richiede per potere fissare ciò che appare magari ovvio nella nostra dimensione quotidiana per lo più fatta di
Di di tempi molto concitati e molto
Anche molto complicati ecco vita il pregio maggiore di questo libro credo che sia proprio questo avvertono fatto le parole per dire la paternità Asia trovato le parole per dire la paternità
Tra padri liberi
E padri reclusi
E poterlo scrivere insieme potere confrontare insieme il significato di questa dimensione che è una dimensione poco scontata che una dimensione molto varia
Nelle nelle sue manifestazioni perché si può essere padri in mille modi anche Madrid mille modi ma la paternità è ancora più difficile età
Spiegare da comprenderne da comprendere ed è ancora più difficile parlarmene della paternità che della maternità
Molto spesso i padri tutti lo sappiamo diventano padri
Dopo che hanno in mano braccio i figli che ripeto non prima la prima paternità è ancora qualcosa di oscuro in qualche modo il diventare padri qualcosa che per tutta la gravidanza rimane un po'un po'troppo implicita
Per i padri mentre per le madri che sentono anche fisicamente crescere no la la loro creatura
è è un'altra cosa quindi la la il dare senso
Il il mettere a nudo i moti del cuore che sono quei moti del cuore taciuti nascosti
Emmett e dare voce ai ai troppi fallimenti paterni che non sono sono legati ai padri reclusi
Ai propri rimpianti ai propri errori
Che come padri molti padri
Ecco la scrittura in qualche modo ci obbliga a selezionare ciò che vogliamo ricordare ciò di cui vogliamo parlare
Nei nostri vissuti quindi è anche io lo considero anche visto che mi ha la una delle mie passioni
Di studiare il sapere dei sentimenti
Io considero questi dialoghi anche espressione di quelli alfabeti dei sentimenti che sono così taciuti nel nostro tempo
E e non a caso il nostro è un tempo di violenza verbale che poi si traduce anche in violenza fisica perché manca la consapevolezza di sé ciò che proviamo manca la consapevolezza e la capacità di dare il nome a ciò che proviamo e quindi di diventare responsabili dei degli atti dei gesti che mettiamo in atto che compiamo in conseguenza di ciò che per l'appunto proviamo allora paternità in reclusa in questo caso a confronto e il dialogo con la paternità libera
Diciamo la possibilità di non sfondare
Nelle sabbie mobili di un sì impersonava meno abbienti si è padri non si è padri ognuno ognuno è padre e lo è in modo diverso
E e e da queste scritture credo che emerga uno sguardo nuovo sulla paternità sulla propria paternità quindi sull'essere padri ma anche la capacità di suscitare lo sguardo verso l'esterno per chi è recluso
Quindi vuole dare il fuori che vuol dire concepire un Progetto concepire un futuro concepire un altrove
Concepire un desiderio anche di accompagnare la crescita dei propri figli e di non rinunciare come spesso accade purtroppo molti padri
Per la frustrazione della fatica di riprendere il dialogo interrotto magari bruscamente o per il dolore di doverlo interrompere proprio quando cominciava a diventare significativo perché bisogna rispettare i tempi gli orari
Proprio per questo credo che sia importante invece affiancare non dico nemmeno aiutare perché credo che ci sia una reciprocità quindi affiancarsi tra padri per
Riuscire a dare voce a questa genitorialità a distanza quella dei padri detenuti a una genitorialità distanza fisica
Ma emotivamente può essere più vicina di quella tanti padri che sono fisicamente vicini che sono che rientrano a casa ogni sera ma che non è detto che sia no
Vicini che siano presenti quindi tutti i temi delle visite delle visite regolari le visite mancate delle dei degli dei timori del timore del rifiuto il timore anche del disprezzo a volte dei propri figli
E e e tutti i sentimenti di depressione ecco credo che questi silenzi avvolte imbarazzanti
Tra genitori e figli nei momenti delle visite possono trovare un aiuto una uno stimolo nel confronto con questi altri padri che sono
Come me
Che sono come me padre recluso anche se tu padre che sei fuori sembri diverso in realtà stiamo vivendo insieme
Gli stessi sentimenti siamo coinvolti negli stessi rapporti negli stessi dubbi nelle stesse paure nelle stesse ansie nelle stesse anche soddisfazioni
Nelle questo libro come in quello precedente l'elemento di continuità che mi colpisce è il bisogno da parte dei padri di insegnare ai figli a non commettere gli errori che hanno commesso loro quindi Annoni intraprendere la loro stessa strada questo bisogno di insegnare
Una una dimensione esistenziale diversa quindi comunicare il passato
Con e quindi mettersi in comunicazione con il passato per insegnare un futuro diverso io credo che questa sia l'aspetto più importante
Che questi padri possano continuare a a vedere i loro figli quanto più possibile seguirli nel loro sviluppo
E ritenere dunque di avere ancora e nonostante tutto qualcosa da insegnare lungo
Io mi fermo qui non voglio rubare altro tempo grazie ancora grazie a Carla di tutto questo lavoro e grazie a tutti gli altri che hanno partecipato questi volontari che non finiremo mai di ringraziare che hanno partecipato a questa esperienza
Per dire adesso io passo la parola la Chiappini anche per gestire con seguite le iniziative
Benissimo grazie anche da parte mia e cercheremo di non di non farmi pentire di essere qua perché comunque c'è brutto tempo onorario un po'particolare molti sono venuti anche da da lontano quindi la prestanza io io la chiamo professoressa senatrice gli ori comunque
Ha introdotto egregiamente il tema io vorrei partire però ha subito da qualche lettura perché non c'è eccome dar voce alle alle persone che hanno scritto per per sentirsi ecco vicini anche coinvolti eccetera per noi è importante accogliere in questo lavoro che abbiamo fatto le persone che incontriamo perché riteniamo che sia intanto un lavoro corale e quindi un coro più diventa grande più efficace e più si sentono tante tanti Toni tante voci
E poi perché perché comunque laboratori di scrittura autobiografica sono aggravanti in momenti di scambio
Questo li caratterizza sono momenti di scambio profondo autentico e poi ne parleremo ma prima vorrei dare parola a a due letture
Tenendo presente che noi siamo sempre partiti in tutte le carceri di cui poi qualcosa di vero dalla dalla memoria dei propri tappa quindi siamo partiti da il primo ricordo di mio padre
Mi diceva
Studio perché non devi fare la fatica che ho fatto io per vivere
La cosa che più mi è rimasta dentro e quella sua fatica
Una fatica per raggiungere il suo obiettivo
Quello di garantire una tranquillità una casa e gli studi per i suoi figli
Io ridevo quella fatica con un avversario
Una condizione che mi sottraeva affetto parole vicinanza
Non c'era tempo per stare con me
Per una vacanza insieme per una semplice passeggiata
Un giorno intorno ai diciassette anni
Di fronte alla solita esortazione a studiare
A studiare per farmi una carriera gli ho urlato in faccia che io prima di tutto volevo un padre
Volevo del tempo con lui
Volevo che mi chiedesse che cos'era importante per me e che della carriera me ne fregava nulla
Ricordo quei minuti dissidenza
Mi aspettavo una reazione violenta
Si mise a piangere
Ed è la prima volta che lo vedevo piange
Quando penso a mio padre vedo soprattutto quelle lacrime
Corrado San Vittore
Sì
Grazie Corrado è scritto appunto con noi nel carcere che milanese di San Vittore
Per venti minuti nessuna parlava più
Solo il rumore delle penne sulla carta
Io non pensavo più aggredì tremavo ma sereni e bambini e a volte a mio padre
E poi la lettura una alla povertà e ogni volta non sapevi quella catanesi sentito cosa che avrebbe provocato
La Polverini meccanico oppure da piangere
A volte avresti voluto fare piccola piccola perché ti sentivi inadeguato come papà
Dopo aver sentito i racconti degli altri
Ma poi trabattelli il gene
E vedevi negli affetti e compagni le stesse sensazioni che avete provato e tu
Alessandro
Appena
Grazie all'aura che che ha fatto quasi tutto il percorso con me con cui tra l'altro stiamo lavorando nel sud dell'Italia
Raccogliendo scritture nelle carceri delle alla Calabria e della Sicilia andremo presto anche a Oristano
La cosa una cosa che secondo me era importante da diversi che in tutti questi contesti molto diversi l'uno dall'altro la scrittura ha comunque conservato la sua potenza quando intendo quando dico potenza intendo la capacità di muovere qualcosa
Che dovrebbe essere poi l'obiettivo di qualsiasi buon progetto di formazione la formazione non dovrebbe lasciare inalterate le persone
Poi da lì a a capire che cosa queste persone faranno di quello che hanno scritto e di quello che hanno ascoltato
Beh io quando mi fanno questa domanda penso che noi non siamo un'azienda il carcere non è un'azienda Noemi seminiamo mettiamo piantine
Portiamo suggestioni cerchiamo di far partire movimento e poi ognuno siccome abbiamo a che fare con un mondo adulto di quel movimento farà quello che riterrà più opportuno quando lo riterrà più opportuno
Non è
La scrittura non è la panacea di tutti i mali men che meno dei mali del carcere
è una possibilità di su questa parola veramente vorrei avrei proprio mettere una sottolineatura è una possibilità anche di vivere un momento di fiducia all'interno del carcere il carcere e luogo della somma sfiducia
Nessuno si fida di nessuno il volontario non si fidano delle istituzioni e viceversa le persone detenute non si fidano del tutto né dei volontari né delle istituzioni ma neanche gli uni degli altri
In questi lavoratori la scrittura ha chiamato le persone ad avere fiducia perché se non c'è la fiducia nessuno scrive niente è chiarissimo no uno non mette in gioco niente
E invece le persone hanno usato volevo dire una cosa qualcosa poi leggeremo comunque qualcosa per non appesantire
Ad una esperienza nel carcere di Parma che secondo me è paradigmatica affatto questo laboratorio misto tra dentro e fuori con degli studenti
E siccome le persone detenute erano di alta sicurezza avevamo la presenza costante di un assistente di polizia penitenziaria
E non scendeva quando quadernone
E io ne fittissima perché diceva ma chissà cosa scrive su questo quadernone scriverà le cose che che sente le cose che diciamo c'avevo un film e poi mi dicevo come faccio a dirgli che mi dà fastidio non era opportuno quindi stavo in questa perplessità finché un giorno mi ha detto Carla mi hai veramente fatto lavorare mi piuttosto rotto le scatole ma forse ha imparato a scrivere Emilio
Ciò detto Abe questo proprio questo esordio nove non me l'aspettavo assolutamente da quella persona su cui io avevo un sacco di di pregiudizi poi nel Settignano
Quindi io penso qua il direttore ce lo ce lo potrà dire oppure mi potrà contraddire ma che il carcere delle volte abbia bisogno di osare
Un po'di più
Senza per questo mettere in discussione la sicurezza cioè non c'è nessun rischio nel fare una laboratorio di scrittura un misto tra persone Venter persone fuori non capisco proprio
Dire che inesistente
Però c'è una potenzialità riflessiva veramente forte anche per noi che entriamo da fuori cioè noi abbiamo scritto anche adesso le donne hanno scritto qualche volta noi volontari abbiamo scritto e e credo che anche per noi sia stato un'esperienza forse la parola è un po'anche tu liberatoria da un certo punto di vista per me in particolare l'ho scritto e lo dico è stata la scoperta di una possibilità di dialogo nuovo nuovo diverso con l'altro genere cioè questi papà che si che scrivevano essi commuoveva non
In un contesto maschile è un po'marcio come il carcere
Mi ha fatto pensare che ci sono altri spazi che forse ci sono spazi per capirsi per confrontarsi e per aprirsi
E per condividere questo è quello che io ho riportato come convinzione forte
Poi il carcere e quello che è un ambiente difficile ma non è che questo sia molto più facile
Cioè non è che gli ambienti istituzionali siamo tutti voltafaccia è un ambiente Complesso che ha delle regole alcune veramente difficili da condividere quindi difficili da interiorizzare ed accettare
Però Perotti offre anche degli spazi davvero preziosi
Se c'è da parte dell'istituzione la la disponibilità ad aprire questi spazi e se c'è da parte di chi entra la competenza su questo questa parola lo voglio sottolineare due o tre volte perché rimango molto male quando il lavoro che facciamo viene banalizzato in fatte scrivere
Allora si alla fine facciamo scrivere ma dietro c'è un lavoro c'è un uno studio c'è una riflessione c'è un percorso che abbiamo fatto alla Libera Università e quindi sono felicissimo molto molto molto commossa di avere due dei miei docenti della libertà
Cioè noi abbiamo abbiamo faticato niente è stato regalato abbiamo scritto né nostra autobiografie e non è un lavoro semplice siamo andati a trovare i dolori nostri
Le domande dissenso del esistenziali quelle che ci fanno simili perché poi che cos'è che ci Fassino che cosa fa me simile a un ragazzo algerino che è in atto in un'indigenza estrema ma le domande di senso se no noi non abbiamo niente in comune io sono una donna borghese
Che ha avuto tanto lui è un ragazzo intelligente nero che ha avuto pochissimo che cosa abbiamo in comune realmente abbiamo in comune il senso
Cioè perché siamo qui chi siamo cosa vogliamo fare della nostra vita che cosa ci manca quali sono i nostri desideri lui ci troviamo se no eh è banale certi dire che ci assomigliamo è ridicolo e penso che sarebbe un'offesa anche per loro Titti anche perché davvero non c'è sì non non non c'è un costrutto logico insomma in una somiglianza all'interno di una dissimili danza simile
Comunque gli operai passare la palla stavolta al direttore perché mi sembra importante che le istituzioni a esprimano giustamente così anche il loro pensiero al riguardo
Tarocchi interrompo
Volevo salutare la senatrice prima rubrica venuta
Trovati accettato il nostro invito la ringrazio
Buongiorno a tutti e volevo fare due considerazioni molto veloci ma mi permetto di invertire la scaletta per dire che non sono d'accordo con quello che ha detto la Carla che opprime
Quanto meno su due cose chiuso un po'come provocazione poi magari su quelle mi riaggancio uno non è vero che il carcere non sia un'azienda
Non possiamo pensare al carcere con un posto per qualcuno viene e semina e qualcuno decide se quella semina devi andare da qualche parte
Il caffè un posto dove si prepara il terreno perché qualcuno possa seminare
E perché quella semina non sia infruttuosa c'è qualcuno che deve aiutare qualcuno a raccogliere i cui semi e a metterli a frutto
Sono solo due prospettive diverse
Però non mi fermerei alla prima che sarebbe estremamente limitante anche perché in carcere per se hanno bisogno di essere aiutate perché io posso seminare quello che voglio ma se non crede sul posto in aiuto tantissimi buoni ci perdo
La seconda considerazione che
Si dice che il carcere sia al posto della sfiducia Domenico non si fida dell'altro e anche a questo non ci credo il carcere che adesso il posto dell'unione dell'unione di intenti
Perché se ognuno non si fida dell'altro direttore farà sempre direttore educatore educatore il poliziotto il poliziotto il volontario il volontario detenuto farà sempre detenuto quindi sta seminando avranno il frutto
Nel momento in cui il carcere è unione di intenti probabilmente ci teniamo i presupposti perché il detenuto si affidi all'istituzione e veda nell'istituzione
Quella realtà che gli consente di mettere a frutto questo mi fermo perché poi basta sono
Però tornando un attimo sul progetto
Quando l'abbiamo realizzato io direttore di opera è stata una proposta un po'come dire particolare una delle tante che ti arrivano ma siccome stavamo lavorando su alcune cose per questo fatto la precisazione di prima
Abbiamo accolto la proposta è falso l'abbiamo destinata la sezione di irriducibili
Cioè c'erano tante attività
Ma c'è una sezione in carcere definito di massima sicurezza dove non è che ci sono i detenuti più pericolosi per reato ma c'erano quelli su cui non si riusciva a lavorare in nessun modo pochi ma buoni in qualche modo nel senso di quelli che sono detenuti fino alla fine
Allora quando è arrivata la proposta di fare questa cosa dicemmo e e se ci giochiamo il Progetto la scrittura ma soprattutto la paternità come strumento d'ingaggio degli irriducibili
Queste è stato un po'la sfida e allora nel momento in cui si è deciso di individuare il target
All'interno di quella sezione cominciato il lavoro
Se non ci sono stati dei grandi risultati
Perché gli incontri con queste persone che vengono da fuori e si pongono sullo stesso piano dei detenuti che erano nel prescrivere
Già questa parità bastava un sacco di barriere no nel senso che parlava l'avvocato parlava il consigliere comunale parlava il giornalista preparava il detenuto per il Parlamento primo
Voglio era importante perché in quel momento ci si sentiva tutti figli e padri nello stesso modo qualche volta il suggerimento dall'esterno nell'occasione per rispolverare riaprire i cassetti della memoria qualche volta invece era anche qualcosa di più
Il risultato è stato che tutta una serie di persone che erano difficili da agganciare all'improvviso si sono scoperti i figli
Quindi non rivisto il loro rapporto con il padre con i genitori
Hanno probabilmente pensato a tante frasi dette mai pensate
E si sono accorti che in qualche modo erano padre o potevano essere padre e si sono accorti di quanto fosse difficile essere il padre in carcere
E di quanto in fondo il carcere possa rappresentare la scusa per smettere di essere padri dando la colpa a qualcun altro all'istituzione di richiede lontana
E allora un gran lavoro
E anche ilare istituzione che a un certo punto abbiamo deciso fare con con una grande festa
In cui i genitori hanno potuto raccontare le proprie storie quindi per un fatto
Alle mogli e familiari e i figli
E se non è stata una cosa molto importante perché al di là del bello che quel momento ha rappresentato dell'emozionante e commovente
In qualche modo questa cosa ha ridato la dignità ai padri che per la prima volta raccontavano i figli se stessi avevano anche il coraggio in alcuni casi di dire quello che non avevano mai detto
E dall'altra anche i figli discenti e per la prima volta i padri e di vedere nel carcere quello strano posto che dava dignità ai padri che a loro stessi che entravano per la prima volta per sentire i genitori che parlano in un certo modo
Per un bambino il carcere il posto dove l'istituzione di tiene lontano dal Papa perché non riesce a capire che cosa è successo
E la strana volta in cui invece il calcio nel posto dove ti uniscono dove chi si unisce
Io penso che in quel discorso di fiducia e di affidamento di cui ci parlava prima questo sia fondamentale
Entrare in carcere e percepire un'istituzione che non ti tiene lontana ma ti aiuta a recuperare i rapporti che i valori
Questo molto in sintesi Progetto rispetto al quale ritengo che sia fondamentale in carcere lavorare molto sulla paternità
Lavorare molto su tutto ciò che ha rapporto con i figli rapporto con la famiglia
Scoprirsi padre
Probabilmente ti dà una prospettiva diversa
E una possibilità di ingaggio molto più forte
Di quanto non siano tante altre cose
Il valore di essere modello positivo ed esempio io dico provocatoriamente che più importante di seicento euro al mese che ti può dare la cooperativa che chi assume perché seicento euro al mese non bastano a nessuno oggi riscoprire il valore di qualcosa di forte di qualcosa che in qualche modo ti rende modello ti rende sempre non ti consente più di sbagliare estremamente importante
Cosa si può fare questo nome diventerà regina io ricordo che operano e avevamo anche altri progetti questo dell'autobiografia è stato un progetto che realtà siano ad affiancare tipologie
C'è quest'altra cosa che facciamo con Bambini senza sbarre
Che al di là dei colloqui più o meno tradizionali istanze luoghi appositamente attrezzati molto belli molto familiari c'era questa giornata che nel sabato che gruppi di detenuti con le rispettive famiglie
Avevano la possibilità di passare non è messa al collo
Ma il reparto Aule
La scelta qual era
Quello è il posto di papà che nella cella perché in cella non ci posso portare non sarebbe neanche giusto però c'è un posto che non è il posto destinato i colloqui dove sostanzialmente il genitore che passa il suo tempo all'interno del carcere passa gran parte della giornata
Perché va lì per imparare perché da lì per confrontarsi perché la Liberté
Le è stato molto bello pensare che quel posto un giorno a settimana potesse diventare il posto
Dove i figli incontrano i genitori in un luogo loro
Il patrimonio Moro dodici li possono fare i compiti con papà possono disegnare possono farli vedere quello che hanno fatto durante la settimana possono raccontare le loro cose e lo fa no mentre alcuni volontari
Tengono le mamme lontane
Perché anche nel rapporto padre-figlio durante il colloquio molto spesso da una parte c'è l'incapacità del padre di gestire una volta ogni tanto un colloquio uffici
Dall'altra c'è una mamma che in qualche modo quel figlio ha gestito per tutto il tempo gestisce anche il colloquio
Quindi l'idea di lavorare sul fatto che si potessero essere di momenti in cui padre e figlio sono in qualche modo costretti a stare insieme a scoprirsi giocando studiando facendo altre cose
Era secondo noi estremamente importante ha dato dei grandissimi risultati
Banalmente i lavori fatti durante questi laboratori
Hanno tappezzato il percorso accompagnava il bambino dall'ingresso in carcere all'esordio in quello che fa fare il colmo no diventava un qualcosa di tangibile di riconoscibile questo il lavoro che ho fatto con papà sto andando dal Papa
è soltanto uno dei tanti gli possibili come dire interventi di tanti progetti che ci sono però ritengo assolutamente fondamentale
Da una parte che la paternità sia ci riferiamo alla paternità in questo momento tutta la maternità sia come dire sviluppata potenziata assistita coltivata seminata in qualche modo
No sia ricondotta valore
E dall'altro il fatto
Il proprio sfruttando questo le persone capiscono che possono per essere in grado di cambiare perché il nome del figlio protettore il nome del padre no
Ma che il nome del figlio in realtà abbia un senso decidere di cambiare la propria vita
Io chiederei altri due letture veri editori nello Romano che sono due due scritti appunto raccolti nelle carceri e poi Coming però volevo leggervi un pezzettino che perché è stato e statura quest'incontro che io mi sono domandata qual era il problema più grande del Papa in carcere un detenuto che tantissimi anni fa a Piacenza
Scrisse questo
Era un bambino e anche mio padre conobbe una reclusione durante la quale io andai a trovarlo
Ricordo che provavo avversione verso gli agenti che aprivano e chiudevano i cancelli immessi non è reato di mio padre vedevo la causa di quella forzata lontananza
Quando per la strada vedevo un'auto della polizia dei carabinieri e dei vigili provavo risentimento nei loro confronti ora mi rendo conto che provavo rancore verso tutto e tutti coloro che rappresentavano il potere nella mia ottica infantile per il potere erano le istituzioni che tenevano mio padre in prigione
Da lì è partito il primo Progetto genitori comunque su questa falsariga è partita questa attenzione
E e poi il tema enorme sarebbe appunto con come dire la verità ai propri figli ma intanto lasciò allo spazio altre due letture poi da una parola Daniela
Vorrei dire che però non fa che potesse che insomma ci sono stati anche momenti di ripetizione momenti in cui qualcuno non ha voluto leggere quello che aveva scritto in cui qualcuno ha detto questa volta non leggo magari la prossima ci sono dei tempi ci sono stati momenti in cui si parlava degli come bella l'alba com'è bello il tramonto dell'era necessario
Anche abbassare anche il livello e alle volte io ricordo scelto questo brano
C'erano delle i momenti assolutamente folgoranti
Io quando ho sentito questa cosa ho pensato che quella giornata dei era stata spesa bene
Oggettivamente nella mia esistenza ho avuto tre padri
Il primo è quello biologico che quando avevo tre anni Mila Schon una parrocchia di San Paolo
Il secondo quello che mi ha portato qui tramite un'adozione internazionale ma la cosa non andò bene che mi ritrovai undicenne in una comunità di ragazze minori con problemi familiari
Infine quello che considero davvero come mio padre si chiama Guerrino evoca settantasei anni appena compiuti non ha più un cappello nero ai baffi è una presenza impossibile da trascurare
Da un è un esempio come molti ha sempre lavorato cominciò come magazziniere nel contempo studiava fino che copre nella posizione di dirigente farmaceutico
Mi ha insegnato tante cose a volte lo ritenevo noioso nell'Est come le sue esperienze la sua conoscenza ora che sono tutto ritengo che ho poi dovuto ascoltarlo di più tutto ciò che mi aveva predetto sia inevitabilmente avverato
I ricordi piacevoli sono le battute di pesca i suoi manicaretti sembra un popolo Capricorno ma un cuoco e una dolcezza che usciva talvolta si e altre no
Mi mancano le sue grosse mani che a volte ho costretto a colpirmi ma è successo solo in un episodio perché capì che con me che era meglio ragionare spiegarmi le cose
Avanti a volte davanti alla televisione mi accarezzava il testone mi faceva capire che mi voleva bene è tuttora così
Mi scrive mi procura ciò che chiedo spera sempre che io mi trovi la strada maestra e il fatto che ci spera e come se cadesse ancora in me
Nonostante tutto o ancora la sua fiducia e con mia figlia è un nonno eccezionale
Come uno solo che si fa fare tutto da un cucciolo d'uomo per me nel suo piccolo è un grande e mi ritengo fortunato di averlo nella mia vita mica
Stradale paternità che abbiamo incontrato ci sono state anche delle paternità non biologiche ma molto molto calde questa è una di quelle
Non ci sono padre
Probabilmente non lo sarà mai
Non è capitato non l'ho cercato
Una mancata occasione
Un segno meno nella contabilità della vita
Ma che cosa significa essere padre
Credo dare la vita incarnare la legge l'esempio il collegamento con un'eredità familiare culturale e di valori
Forse più di tutto significa esserci sempre e comunque
E alla fine sapersi fare da parte
Perché i figli si incammini no sulla loro strada
è quanto in parte ferimento nel mio mestiere insegnante
E da qualche anno anche Zio
Si condivide un percorso non si fanno esperienze insieme ci si confronta a scuola con la storia la bellezza e il sapere che per essere tale deve essere condiviso
Nel rispetto dei ruoli
Sento allora che spesso oggi venerato e genero scritta
Sto con delle persone nel delicato momento dell'adolescenza
Guido
Ma in una ricerca reciproca di confronto discussione provocazione incontro tra diversità
Chiedo ai miei studenti a loro volta di condurmi ogni anno in luoghi a me ignoti
Poi a fine anno o triennio nel momento del salotto della partenza
Mi piace pensare che nel loro essere adulti ci sia qualcosa di me
Delle parole tette e commentate insieme
Delle esperienze vissute insieme Marco Milano San Vittore
Una darei la parola terminate Roberto e dell'Ufficio nazionale degli l'ufficio del Garante razionale dei diritti delle persone private della libertà
Per una così una sua considerazione rispetto a questo diritto
Detta Paddy estere papà e forse il diritto dei bambini incontrare i loro papà anche all'interno di un'esecuzione penale
E intanto grazie grazie per l'invito
E l'accertato naturalmente con piacere
Grazie anche per il lavoro svolto perché è un lavoro importante silenzioso ma che semina e semi lavorano da soli non hanno bisogno di aiuti semi
Lavorano sotto terra magari con tempi diversi ma lavorano
E grazie per il libro perché il libro è il modo di portare fuori questa esperienza così forte così importante così significativa
Di persone Patri o figli che vivono
Spesso temporaneamente per fortuna la privazione della libertà e quindi un modo per raccontare il carcere chi pensa ancora forse che il carcere
Se il luogo dove la gente marcisce
E quindi questo prima di tutto sulla scrittura dico poco in realtà io la scrittura l'amo molto so quant'è importante so quanto è ricca so quant'è importante
La parola scritta non solo per fermare i pensieri ma per elaborarli molto spesso uno scrive e non sia spetta che scriverà quella cosa è successo anche nel laboratorio non sapevo ottetto la cosa che non sapevo neanche di pensare o dissentire
E quindi aiuta veramente a tirare fuori e a conoscersi la scrittura autobiografica
E c'è un altro aspetto che ha accennato un paio di volte nel libero che questi lavoratori erano anche dei momenti di silenzio in carcere non c'è mai silenzio
E allora fare i silenzi avere uno spazio di silenzio anche che sia solo silenzio senza pensieri è una cosa importante
Entra adesso un pane nel merito che libera con con tre riflessioni sostanzialmente
Dal punto di vista del ruolo che mi trova svolgerà pensa allora la prima riflessione che mi sono trovato un attimo spiazzata quando ho iniziato a leggere il libro perché parlando di paternità ho immediatamente pensato i detenuti padri
Quindi padri e di figli
E la paternità è emersa con forza come essere figlio quindi loro per ruoli paternità né nel ruolo di figlio la paternità vissuta da Fini
Un po'perché le domande erano rientrate in tal modo un po'no perché ad esempio quando c'è l'atto un certo punto il tema era agli oggetti della memoria la maggior parte ha tirato fuori memoria del padre non memori dei figli
Le mogli sono inesistenti le compagne uno due volte al massimo ma questo è un altro tema
E però ecco questa dimensione dell'essere figlio
Lo sforzo un po'però lo leggo anche in una chiave che quella del carcere come luogo di infantili trazione dove è più facile percepirsi come fisico e come padre se se ne è parlato tanto si è detto tante volte il carcere
Stili qualche modo si è costretti a tornare bambini perché si è privi di privati e della responsabilità e privati dell'autonomia decisionale quando le persone escono in permesso che ha fatto e che pare contrario lo sa
Che ti dico possa andare al bagno sì posso parte non devi chiedere
Sei libero di fare marcia in questa dimensione del chiedere non è più autonomia decisionale un luogo in cui la tua identità
è schiacciata su quella di essere detenuto o di essere tua legato quindi è un luogo in cui è difficile essere adulti responsabili
The linguacce infantili tante si è parlato molto il linguaggio dove tutte le parole finiscono i Nino l'ultima che ho trovato era Lara topina sarebbe la sarta ma in carcere schema rattoppi Lina la domandina non ci sono circolari che tengono già approvato il precedente capo data Santi Consolo ma il linguaggio rimane la domandina rimane domandina e alla domandina di solito
Corrisponde una risposta Sina ma se uno dice al magistrato che ha scritto una risposti Ina e lesa maestà quindi alla domandina si risponde con una istanza
Ma un'istanza si e interviene con una a una ordinanza si interviene con un'istanza però c'è ancora questa dimensione di impianti di trazione in carcere si torna figli
E anche nel libro appunto il tema degli oggetti che ricordano gettonato memoria sono oggetti i loro figli i loro bambini
è una dimensione che ricorre anche in un altro libro vi ricordo che tornavano otto fuori i nomi anche qui vengono fuori i nonni e le nonne sono cresciuti i nomi
Ti riportano all'infanzia
E quindi questo è il primo aspetto che mi ha colpito la difficoltà di sentirsi padri invece le mozioni sentirsi molto figli
Anche scoprendo che menzione di figli perché appunto attraverso la scritture esserci si tirano fuori anche mozioni anche inabile anche dolori anche violenze quella lettura che abbiamo sentito prima di quell'uomo che ha avuto tre padri e
Di un dolore estremo no Padre Pio non ci ha lasciato il padre adottivo che l'ha lasciato due abbandoni devastanti e poi la vita che ha vinto
La seconda riflessione
E riguarda invece riprendo un po'il tema del direttore sulla paternità in carcere quanto è difficile essere e sentirsi padre in carcere calata eternità interrotta
Perché alla paternità porte mai vissuta l'altro giorno venute a trovarci
Ma garantendo succede facilmente
Il papà di un detenuto e questo uomo detenuto questo
Questa persona per entrate incarcerate sono appena molto lunga che la moglie incinta quindi la figlia che oggi ha dieci anni la conosciuta solo in carcere
E quindi è un la paternità ma mai mai cresciuta mai nata mai sviluppata
E avvolte nel
La paternità interrotta tagliate le famiglie si sbriciolano c'è il tema delle cucine
La paura di dire un po'sempre dietro l'alibi di proteggere i figli non vi dico che sono in carcere dico che lavoro lavoro tutti in luoghi inaccessibili
Lei i figli sanno molto di più di quanto noi non pensiamo figli capiscono molto di più
Però c'è questa difficoltà per dire la verità c'è questa difficoltà lei accetta la richiesta di giudicati dai propri figli perché gli errori commessi è un tema difficilissimo che emerge con forza
Devo dire pensando alla paternità ci si rende conto di quanto ci sia ancora da lavorare perché la pena detentiva sia pienamente attuate nello spirito della Costituzione quanto
Ancora troppo poco sia capace di dare forza
A quell'articolo ventotto dell'ordinamento penitenziario che dice particolare cura dedicata a mantenere e migliorare un ristabilire le relazioni e detenuti e degli internati con le famiglie questo dice un articolo assenti c'è solo questo
Però i rapporti con le famiglie lo sappiamo
Sei incontri al mese di un'ora l'uno le telefonate i dieci minuti chiunque di noi perché son proprio figlio per sei ore al mese tutti diremmo
Non lo schifo di genitore non si prende cura dei suoi figli ora sappiamo che ci sono delle difficoltà oggettive ma è poco e troppo poco comunica bisognerebbe fare di più e anche di fronte
E questa è la terza riflessione fronte a situazioni virtuose come quella che ci c'ha descritto il dottor siciliano di di incontri colloqui spazi diversi dalle stanze
I luoghi dei colloqui sono ancora dei nuovi inadatti io parto qui da un altro
Da parlate dell'ordinamento penitenziario prima fatto da quinto principio delle regole penitenziarie europee sono regole che l'Italia fatto su due e questo principio dice che la vita in carcere e deve essere il più vicino possibile agli aspetti positivi della vitalità
Beh così non è non è nei confronti dei figli i colloqui familiari sono pochi lo abbiamo detto
Gli ambienti
Non come garante giriamo per istituti credo di averli visti tra gli ottanta e i novanta andiamo sempre a vedere i locali per i colloqui perché è importante per con uno spazio importante
E allora c'è stato sicuramente un cambiamento un'attenzione maggiore alcune cose ormai sono assodate
Però le salvacondotto San convoco brutto
è un uomo che al massimo può avere le pareti colorate è un luogo dove c'era un prime
Tavoli rettangolari e panche fisse adesso vanno molto di moda va per la maggiore dei tavolini tondi piccoli con quattro sgabelli fissi lo sgabello è una caratteristica del carcere in carcere non bisogna mai stare comodi
Lo scalpello lo schienale la siamo andati una volta a Poggioreale diversi anni fa
E stavano sperimentando lo schienale per lo ska appello
Noi abbiamo detto che hanno già inventato una sedia non c'è da inventare lo schienale per il pacchetto del carcere ma la sedia c'hai fatto tu appoggi la schiena io immagino anche le madri le norme che arrivano sta e temo sempre stare con la schiena
Che non appoggia mai sono luoghi scomodi l'altro giorno abbiamo fatto il seminario sull'architettura in carcere e c'era una situazione sicuramente
Non non diffusissima insomma di un carcere all'estero dove c'era una sale all'incontro con le famiglie che assomigliava un monolocale un angolo cottura il tavolinetto un salottino dei divani delle poltrone intimando alla poltrona
è una bestemmia in un carcere non è ipotizzabile stare comodi allora i luoghi dell'incontro sono luoghi scomodi anche la classe non è un luogo comodo capisco il passo in più
Però non è un luogo bello io vi racconto una cosa mi ha colpito moltissimo e andai
Credo fosse Avellino c'è una sezione femminile all'interno della sezione c'è una cosiddetta sezione nido che in realtà non è una sezione nido perché c'è la cella nido che in realtà è la cella per adulti dove toglie il letto per adulti eletti il lettino ma la bambina c'era una bambina detti due anni e mezzo
Sta inserzione mette a tutti gli altri in una cella con al massimo un lettino per lei quindi è un luogo anche abbastanza degradato come struttura una vecchio vecchia struttura un po'malandato
Al piano terra c'era la sala colloqui con questi tavolinetti fissi banchetti fissi qualche giocattolo rotto in un angolo per salvaguardare l'angolo giochi
E a fianco c'era una sala una ludoteca meravigliosa ma veramente meravigliosa dove c'era di tutto c'erano giocattoli Ciano attrezzature c'era occupati c'era forse c'è un cortile con già un posso veramente meraviglioso
A cui accedevano i bambini zero tre anni
Insieme all'educatrice ma che l'interdetto alle mamme
Cioè la bambina o il bambino zero tre anni stava nella mamma sono nel posto brutto allora io credo che anche la bellezza sia importante quando accoglie perché tu entriamo carcere allestire dei fari contro poi danno luogo che è una stanza magari fosse una stanza così ma di solito la stazza rumorosa una stanza controllate allora anche il bello secondo me
è un tema è un tema importante vedrete Oristano restano è un problema alcol la sala colloqui
Nel senso che un è queste ma lì non abbiamo fatto subito una raccomandazione perché a Oristano si arriva con lei pratica Cagliari da Cagliari deve andare Oristano gli orari non ero combinati diventava faticosissimo per cui i bambini arrivano stravolti
A questi luoghi
Ci sono poi le aree verdi che ormai sempre più ci sono le aree perché per i colloqui no Włocławek assomiglio più in giardino ormai sempre di più si stanno facendo e sempre di più sono considerate normali cose che fino a qualche anno fa tanto normali non erano però quello che noi troviamo ancora troppo spesso non sempre ma secondo me troppo spesso e chi le aree verdi sono associate a una misura premiale
Da passi comportamenti fatte colloquio nella ANSA nell'area verde se invece c'è stato qualche problema il colloquio viene tolto alla riaperto piene torto le relazioni familiari non sono un premio
Non possono essere un premio e io non ricordo adesso noi stiamo celebrando l'anniversario della Convenzione dei diritti dell'infanzia
L'articolo tre parla dell'interesse superiore del bambino e l'interesse superiore del bambino non si ferma fuori dalla porta del carcere ma entra anche dentro allora queste cose dovrebbero diventare ancora più normanni
Torno torno per un momento a quel principe regole penitenziarie alle vite in carcere tenesse il più possibile vicino agli aspetti positivi della vita libera
Io da volontaria
Fatto molto volontariato prima di esso
Ho un ruolo diverso mi sono resa conto che quello che manca di più alle persone detenute non è una cosa straordinaria no le prime volte scelte meno portiamo al mare portiamo in montagna di facciamo vedere una cosa quindi e l'ordinario
Il bagno stanno delle ore nella sala da bagno perché non sono abituati a un bagno completo mangiare sui piatti di coccio e non di carta
Pagare con i soldi e non tanto il numero di matricola sono le piccole cose nella quotidianità che mancano
E e questo vale anche per il rapporto con i figli ci sono due esperienze lecito due per capirci e come esempi è probabilmente ce ne sono altre e che potrebbero dare molto
Senza togliere niente alla sicurezza
Alla Giudecca al femminile dove è stato consentita una madre di seguire la propria figlia di fare i compiti insieme la propria figlia via Skype
E la cosa più normale che un genitore fa seguire nei compiti è una cosa che aiutava che aiuta a creare una relazione una relazione normale che non è parte della straordinarietà del colloquio malanno
Normalità una bambina che studia che non sa come si fa ripeto contee
E questo era uno e c'è un'altra esperienza non so se continua a Rebibbia Nuovo complesso che hanno fatto per un paio di anni l'idea è nata da un una sezione da alcuni persone detenute
Sotto Natale entravano i figli zero dieci anni zero dodici quello quei bambini più piccoli
E insieme ai loro genitori facevano l'albero di Natale
E niente consente però tantissimo perché poi neri corti emergono queste cose piccole emerge il momento in cui si è stati insieme in cui si è condiviso qualcosa se condiviso qualcosa di bello
Anche
L'altro aspetto che
Vedevo molto da da da volontari e il rischio che questi rapporti così lontani
Perché può qui parlo soltanto di Visco anche se i rapporti molto materiali in regalo soldi molto legato per
Per cui quando
Il Papa o genitore è una sorta di bancomat se non mi fa recano non c'è perché sei permetta altro non sei nulla non esisti come figura se non per quello che mi dai e questo è un rischio molto grosso
E che va evitato perché il rapporto deve essere di altro tipo
Allora a partecipare alla vita dei figli è un elemento centrale per non essere progressivamente espulsi dalla loro vita io mi ricordo che intervistava una donna Venezia
Che aveva dei figli grandi ma quando lei è uscita dal carcere è tornata a casa e poi un certo punto è dovuto uscire di casa perché era l'unico modo per mantenere un rapporto con i suoi figli perché troppa vicinanza
Non aiutava più una relazione questo per dire quanto il carcere può può essere età non so
Chiudono su una cosa
Quando è stata fatta la riforma penitenziaria c'era una proposta che non è stata accolta che era quello di trasformare permessi per gravi motivi che prevedono nel caso Timmy leggo il testo nel caso imminente pericolo di vita di un familiare o di un convivente che la persona posso uscire permesso anche se non è nei termini anche al di là dei permessi ordinari e trasformarli non solo per i trasformare la gravità in iniziative che hanno un senso significative perché non è solo la morte di una persona cara significativa nella vita ci sono anche momenti positivi io immagino quanto sappiamo tutti quanto importante
La festa di laurea
Un saggio di un figlio un momento di una festa i diciott'anni quattordici dieci la comunione non lo so ci sono dei momenti in cui è importante che i genitori ci siano è importante per i fini è importante per i genitori non è passata
Insistiamo questa
In questa linea però dovrebbe essere questa l'attenzione perché la gravità pensata solo in negativo invece gli eventi significativi nella vita di un bambino della vita di un adolescente nella vita di un giovane adulto
Sono molto altre come lo sono per tutti noi
Grazie guardate io penso che il quadro che ha fatto Daniela sia molto vero molto interessante non avrei neanche molto da aggiungere se non qualche informazione pratica su questo qualche informazione anche così un po'più numerica su questo lavoro che abbiamo fatto noi abbiamo circa cinque seicento iscritti veri raccolte in queste cinque carceri
E da questi cinquecento scritti abbiamo dovuto di trovare un cioè estrarre poi i testi che abbiamo pubblicato nel libro ma ci rimane questa ricchezza questa documentazione questa così possibilità poi perché gli scritti in autobiografia appunto lo sanno meglio
I miei maestri dimetterò c'è c'è una forma poi di di trascinamento di di genere attività per cui un testo scritto da un'altra persona genera poi comunque riflessioni scambi e
E ulteriori scritti e queste da una così una cosa che volevo dire abbiamo lavorato poi con un centinaio di papà
Tra Papa detenuti e papà liberi con con qualche anche con qualche esempio di di così e sperimentazione chiediamo non è bello con qualche audacia da parte dell'amministrazione perché in due carceri abbiamo lavorato con detenuti comuni in gruppi misti che i detenuti comuni
E detto di tenuti sex offenders che normalmente non non lavorano ma insieme hanno quasi biglietto d'incontro
E devo dire che si ammoderna che a Verona questi gruppi hanno funzionato molto bene noi non sapevamo chi era chi quindi verrebbe da un gruppo compatto molto rispettoso
Questa questa altra idea quella del rispetto a è fondamentale in questo percorso quando le persone decidono di condividere nessuno commenta nessuno spiega nessuno dice
Quello che io penso che tu volessi dire ecco quel tutto questa modalità molto che abbiamo molto nella vita di tutti i giorni no ma forse tu volevi dire
E questo non esiste quindi c'è c'è silenzio c'è attenzione ciascuno tutto non ci sono non ci sono miracoli c'è un cammino per alcuni ci son state svolte importanti Catanzaro per esempio un detenuto ha scritto una lettera al figlio
Il figlio che era morto in una rapina
Nessuno nella sua sezione sapeva di questa storia
Lui ha accusato dopo penso tra incontri di laboratorio
Quando l'emotività si alza troppo le persone possano chiedere ad altri di dar voce ai loro scritti io vorrei chiudere se non ci sono domande con questa riflessione sulle emozioni anche perché sono stata sollecitata da da una lettera che mi ha mandato Marco in cui c'era un po'quasi un sospetto no nei confronti dell'emotività
Allora l'emotività
Nella scrittura è contenuta dalle parole dagli spazi e dalle regole grammaticali
L'emotività e case Villata presentate ai è contenuta però è il valore forte e il valore significativo di questo percorso ed è uno strumento di lavoro potentissimo cioè se io riesco a riconoscere le mie emozioni niente arrogarle
Perché io ho scritto questo ricordo e non un altro perché questo ricordo mista mi sta facendo male e invece questo mi fa sentire bene
Ecco ci sono c'è da questo punto di vista una opportunità ancora una volta una possibilità
Di capirsi meglio e magari anche io lo dico tanto anche ma i ragazzi messi alla prova con cui lavoro tutte le settimane avete la possibilità di chi cambiare qualcosa
Se non altro di non ricadere allo stesso modo
Perché se riuscite a capire che cosa fa sì che vi mettiate ubriachi al volante sapendo che mettete a rischio la vostra vita e quelli di altri forse forse lo farete non lo farete più spero in Dio ecco non lo farete più
Quindi quest'idea
Che l'umanità genere recluse noi abbiamo uno spazio attraversa la scrittura di esser attraverso l'ascolto
Per migliorare la propria vita per dare un senso più compiuto alla propria viltà ecco questo credo che sia quello che ha governato il nostro cammino vero Laura cioè quello in cui noi crediamo anche giustifica la fatica di questi lavoratori che non sono esattamente delle passeggiate
Ecco io se non avete domande ringrazierà il direttore che però non aveva detto io le darò ragione su tutto non nel proprio all'andata così va bene e vi ringrazierei tantissimo tantissima
Sì se c'è
Viale
E completamente ripeto forse così chi era dietro prima la domanda era questa se avete scelto il tipo di reato quando avete organizzato i laboratori in carcere
E visto che c'è il discorso proprio dalla relazione anche detto dalla senatrice io Eric che sull'emozione che va fatto il lavoro di scrittura creativa però io mi ne ho fatta una domanda
La scelta della relazione in un reato come quello la mamma viene uccisa dal padre per cui come si fa a ricostituire in un laboratorio di arteterapia la relazione di questo tipo
E soprattutto questo noi nel mio lavoro io fatto per quarantatré anni Italo Ginestra all'ascolto del minore
Anche nella relazione incontro col ma la madre il padre un'altra domanda era pure questa il padre
Io ho seguito all'inizio della mia carriera dovevo fare l'educatrice nelle carceri poi ho scelto di fare altro
E il la madre abitudini phishing quando aspetta il bambino a tutto questo rapporto diciamo un pochettino privilegiato il padre in questa dimensione di paternità
Pari diritti rispetto alla madre è una domanda che mi sono sempre posta grazie
Allora alla prima rispondo io nella seconda la lascio Daniela allora la prima la prima domanda rispondo molto facilmente
Noi inopportuna non ne abbiamo mai selezionato le persone che partecipano ai lavoratori perché abbiamo lavorato in sintonia con l'area trattamento
Per questo tipo di reati siamo certe che non le persone non hanno avuto comunque accesso al laboratorio
Quindi quando io ho parlato di sex offenders non erano reati comunque di pedofilia
No che coinvolgessero direttamente ai minori questo non non tanto perché l'avessimo chiesto noni ma perché l'istituzione ha ritenuto così che noi abbiamo accettato quello che che aveva ritenuto ma come poi praticamente accettiamo Sempre cioè noi noi non abbiamo la facoltà di scelta anche perché noi non conosciamo a queste persone non diamoli spieghiamo e qui così viene poi vorrei veramente dire questo noi non facciamo terapia in questo senso è la scrittura non non all'oggettivo tifare terapia di interpretare è un altro un altro movimento e dare spazio all'interiorità ma così come la sceglie la persona
E e questa domanda mi dà la possibilità anche di spiegare una cosa c'è quando CDC chiedono e ce lo chiedono quanto sono sinceri questi scritti beh allora io non lo so
Però o molto chiaro quello che che dice fa proprio Antonio sull'atto recentemente no che cos'è la l'autenticità
Dire esattamente quello che è successo oppure spero di non sbagliare riuscirà a essere fuori così come sei dentro e giusta
Ecco io nella sono sempre spiegata così io credo che quelle scritture siano autentiche nella stragrande maggioranza credo anche che talvolta le persone si proteggano
Per esempio tra i ragazzi messi alla prova lo diceva Ornella proprio stamattina ci sono due ragazzi che sono stati abbandonati dalla mamma
E le loro prime scritture erano tutte un grazie alla mamma
Allora io ho immaginato che non fosse proprio andata così la storia ma non ho mai ritenuto né di fare domande né di chiedere solo ultimamente a voce quindi non scrivendo mi hanno detto la nostra mamma beve ci ha lasciato
Erano sbagliate quelle scritture la no io credo che loro in quel momento avessero bisogno dirà
Disse di vedersi raccontati così con una mamma che comunque gli aveva Amati comunque li aveva messi al mondo
E se li aveva dati in adozione perché di questo si trattava era per offrire loro un'arma una migliore opportunità
Non non mi sono scandalizzata per nulla del fatto che loro avessero raccontato la loro mamma in questo modo cioè lo trovo legittimo non mi interessa che io non sono un magistrato quindi non mi interessa la verità dei fatti
Desidero però appunto quello che dicevo prima cioè che uno che una persona riesca in quel momento lì a essere fuori così come si sente dentro
Critico ad la l'altra domanda è pure molto interessante ma la passa Daniela perché sapidi
Sicuramente la maternità è più tutelata su questo non c'è dubbio
Lo è anche paradossalmente con il fatto per il fatto che le donne possano tenere i bambini perché nei tre anni con loro in carcere cambia modalità di tutelare la maternità anche se nessuno di noi vorrebbe più bambini in carcere malato la ratio questa
Sono state fatte delle aperture alla paternità
Anche rispetto alla detenzione domiciliare coi bambini fino ai dieci anni eccetera credo ci siano pochissimi casi nel senso che
Il padre conseguì figli se proprio non c'è nessuno nessuno nessuno diciamo questo quindi difficilmente poi non esiste un'altra figura familiare o
In alcuni casi si sceglie anche la comunità quindi c'è un'apertura alla paternità in questo senso c'è sicuramente un'attenzione maggiore anche sette il tutto insufficiente per donne detenute
Che sono meno c'è anche l'istituzione d'istituto custodia attenuata per le detenute madri non c'è ferite tenuti padre per capirci no quindi certe un'apertura c'è c'è molta strada da fare non credo non mi risulta che ci siano esperienze di Padrin detenzione domiciliare per seguire i figli però
Vi ringrazio