Sono intervenuti: Augusto Sainati (critico cinematografico).
Tra gli argomenti discussi: Bartolo, Cinema, Critica, Cultura, Donna, Film, Immigrazione, Minori, Torino, Violenza.
La registrazione audio ha una durata di 2 minuti.
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critico cinematografico
Il Torino film Festival celebra la giornata mondiale contro la violenza sulle donne con un film proveniente da Singapore UE Season diretto da Antonicelli è la storia di il rinvio una professoressa di liceo che seguendo da vicino una lunga ritardo sulla preparazione finisce per intrecciare una relazione con il ragazzo
La signora in crisi familiare perché non riesce a restare incinta probabilmente a causa del marito e questa crisi si riflette sulla sua identità di donna e di madre mancata
La relazione con il ragazzo è ambigua da un lato le ridà vita dall'altro sembra culminare proprio in un gesto di patchanka violenza da parte di lui
Ma la donna riuscirà a riconquistare la sua sicurezza alla sua autonomia in un giorno in cui dopo la stagione delle piogge finalmente spunterà un raggio di sole
Il film racconta in forma essenziale la curva che porta all'inglese dagli avvisi familiare in cui sta per non sprofondare all'orizzonte di una vita più libera nessuno
E lo fa mostrando la donna in ogni fase di questo percorso da quelli più curde a quelli più penose sottolineando la difficoltà di trovare pienamente il proprio ruolo femminile
Al Festival è passato anche Mur film italiano di Maurizio Zaccaro che racconta una storia di ordinaria disperazione tra gli immigrati di Lampedusa
Il film è tratto da un libro di Pietro Bartolo europarlamentare e già medico di Lampedusa che ha raccolto e curato negli anni centinaia di migliaia di migranti
Nur una ragazzina siriana disperata per esserci separata dalla madre che non si è imbarcata con lei
La sua avventura simile a quella di tanti suoi compagni di sventura
C'è chi ritrova versetti ci trova solo il lutto chi trova tra gli italiani dell'isola una carenza di affetto Zaccaro cerca l'autenticità in questo racconto di tragedie del mare e di lutti
Di attesa e di vuoto ma pecca forse di un eccesso di precisione nella scrittura che si traduce in un recitazione troppo curata da parte di Sergio Castellitto
Quindi da parte del medico isolano compassionevole ed empatico ne risulta un film un po'troppo perfetto per dar conto di un dramma epocale carico di tre anni e di angoscia da Torino per radio radicale Augusto Sainati
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