La guerra in Libia, la mediazione russa e l'imminente conferenza di Berlino. Intervista a Paolo Romani

Radio radicale abbiamo qui con noi Paolo Romani senatore romani che cosa innanzitutto qual è il suo giudizio sull'attuale situazione in Libia
Sulla mediazione russe sull'ormai imminente Conferenza di Berlino il problema della Libia di oggi che è diventata anche su una guerra di procura come è stata quella in Siria quindi potenze regionali
E internazionali si sono inserite nella guerra civile libica
E quindi si ripropone sul territorio sul terreno libico quella frammentazione che sta avvenendo nel mondo sunnita dove ci sono partiti movimenti governi vicini a Fratellanza Musulmana e a tutte le frange estremiste jihadista del mondo musulmano sunnita e i Paesi cosiddetti sunniti moderati che si scontrano sul terreno per la leadership del mondo ed Islam sunnita queste prema di fondo ovviamente Russia che rappresenta la parte degli arabi moderati e Turchia che invece rappresenta la parte degli arabi musulmani non moderati ci avvicina fratellanza si scontro sul terreno ma posso le stesse potenze che sono in grado di convocare
I protagonisti della guerra civile libica a Mosca e di imporre in certo qual modo una pace che sarà poi provvederà pizzicata a Berlino perché probabilmente
C'è un volo della Germania purtroppo c'è un ruolo da Germania altro ma purtroppo perché purtroppo la politica esso italiana di una debolezza incredibile di un'inerzia paga l'inerzia di questi anni paga la non conoscenza dei dossier
Paga la mancanza di personalità dei ministri leghisti che si sono succeduti in questi anni si interroga paga anche dovranno il cambiamento gnaoua abbiamo avuto nella questione libica dopo la defenestrazione di Gheddafi
Sì sicuramente l'abbia fatto quel madornale errore di partecipare bombardamenti contro Gheddafi invocando una questione umanitaria ma c'era una da una rissa le consiglio di sicurezza che purtroppo consentiva di ieri francesi e britannici americani di partire e sono partiti prima di quanto non fossero partiti nostri
Abbiamo cercato di resistere ma la coalizione occidentale purtroppo è un patrimonio che abbiamo sempre ben conservato ed era difficile in quel momento contraddirlo
Chiarissimo a questo punto l'Italia cosa dovrebbe fare
L'Italia deve non deve dire come ha detto Di Maio ieri in aula non ci sono mai opzioni militari noi abbiamo attivato missioni militari in Afghanistan nei Balcani
In Iraq e quindi siamo già stati abituati a coniugare politica estera e utilizzo dello strumento militare
Se non si mettono i boots on the ground i gli stivali sul terreno se non si utilizza una deterrenza dalla forza militare che pure abbiamo neanche abbastanza efficiente
Noi non saremo mai protagoniste della
Politica internazionale e ci sarà a Berlino un giorno ci sarà Istanbul l'altra ci sarà Bosco e quell'altro ancora è possibile che una volta chiusa somala meno una mediazione russa la Conferenza di Berlino poi ci possa essere una forza di interposizione internazionale in cui l'Italia partecipi
Sì ma ne possiamo partecipare a tutte le forze di interposizione che vogliamo ma noi dobbiamo difendere i nostri interessi non indichi Libia abbiamo interessi nazionali da difendere che non solo è coniugabile sempre con le forze di interposizione non siamo un Paese neutrale rispetto all'India siamo un Paese che ha degli interessi precisi strategici
E nel genetici di flusso dei migranti defunto del terrorismo o noi controlliamo questi flussi edotti degli controlliamo da Potenza mediterranea quale siamo di fronte alle coste libico porno conteremo mai nulla ringraziamo Paolo Romani insoluto come sempre da radio radicale