Sette anni dal rapimento di Padre Paolo Dall'Oglio

Il fatto che devo ripetere che costruiamo punti io lo faccio
Tu dimmi Andrea dimmi quando qualche grazie
Chiedo scusa sono ripeto le raccomandazioni logistiche siamo qui per padre Paolo qualunque difficoltà un problema lo vedremo lo vedremo assieme
Grazie a tutti gli amici intervenuti grazie a radio radicale che fa la diretta ma tutti coloro che racconteranno il tema che non siamo noi ma è e non è neanche il passato il tema è l'attualità del pensiero di padre Paolo dopo sette anni
Vorrei che questa sala idealmente oggi fosse l'assalto di padre Paolo le chiavi c'era fra recato mai lassù Guazzaloca sono suoi familiari sono padroni di casa di questa casa che spesso gli ospitati
Io se posso dire una sola cosa non voglio sostituirmi ad altro in particolare al cargo che quello che ci mette assieme ci costringe a pensare a riflettere io ho non non la vedo avevo chiesto di mettere in sala la riproduzione di uno straordinario disegno se poi lo possiamo portare giù che io voglio dedicare Paolo ed è un un disegno che ci ha regalato Mauro Biani
Quando abbiamo fatto con Paolo Ruffini con padre Spadaro con la comunità islamica e quando lo vedevo con la comunità islamica ecco la comunità con la comunità ebraica romana con i valdesi ed altri abbiamo fatto una grande iniziativa parole non Pietro
Rappresentata da quel disegno che un disegno
Che non tende a cancellare le identità ma costringerci su quel ponte colori e religioni diverse a incontrarsi iniziativa che riprenderemo a settembre non so se sono d'accordo padre Lombardi Ruffini mondo a chi ha più titolata di me
Ma io credo che questo disegno e un disegno che rappresenti l'attualità di Favre basta non è un monumento a e la presenta all'attualità
Mi sarebbe piaciuto sentire oggi che sono state stimo alleanza sulla vicenda della Libia o su altre vicende mi sarebbe piaciuto sentire un linguaggio urticante che ci costringe ci andare oltre il senso comune e un tre le appartenenze
Ed è un linguaggio che ci ammonisce a preferire i luoghi dell'incontro e del dialogo qualcuno mi ha detto ma ricordate padre Paolo perché aveva il tesserino da giornalista chiedo scusa alle colleghe e colleghi mi appare un'assoluta banalità
Forse razzista era sicuramente un giornalista nel libro sul padre Paolo c'è un saggio direi Lorenzo Trombetta se ricordo bene su Paolo giornalisti
Sulle sue sulla sua capacità di andare in profondità la rubrica che curava per popoli la capacità di andare in profondità affidare ad ogni testo un contesto questo è proprio del grande giornalista ma noi non siamo qua per ricordare componente della corporazione ma siamo qui per ricordare una persona che ci ha costretto a riflettere su temi oscurati
L'unico impegno che mi sento di prendere a nome di tutta solo la Federazione italiana ma anche dalla Federazione europea
E quello di dire ai suoi familiari
Di dire ai suoi amici all'associazione Amici di Padova Paolo una cosa semplice che forse l'unica che ci spetta
Qui saranno sollevati degli interrogativi e delle domande anche alla politica lo dico perché poi non interverrà nessuno di noi li faccio miei
Li assumeremo come scorta vedi attica culti dovremo riproporli ogni giorno e per quanto ci riguarda non è il tempo che dalla dimensione della ricerca di verità e giustizia
Ne cerchiamo verità giustizia per Ilaria Alpi e Miran Hrovatin da ventisei anni abbiamo impedito l'archiviazione di quel processo
Non so come finirà so che non puoi dimenticarti se qualcuno sparisce e non puoi dire non è più a far mio perché sono passati gli anni lo dico a voi noi continueremo a essere scorta mediatica in un solo modo chiedendo a voi cosa fare perché non spetta a Desulo Dinoi sovrapporsi alle famiglie
E il principio che ha sempre votato articolo ventuno ti ringrazio Elisa prima si ascoltano le famiglie e poi si marcia quindi noi siamo qua disposizione e se posso dirlo davvero e ho terminato
Voglio solo dirvi grazie perché voi ci avete dato un grandissimo onore per me cosa fondamentale c'avete dato un grandissimo onore
Scegliendo questa sala che sarà sempre a vostra disposizione per riparlare di Paolo sette anni dopo non dovete chiederlo a diciamo sette
Padroni di questa casa chi ha voluto l'iniziativa è come sempre l'ha fatta con una grande passione civile segretario referendum russo che anche la componente del sindacato mondiale dei giornalisti io vorrei che fosse Raffaele
Poi c'è il messaggio di David Sassoli prego Raffaele
Intanto buongiorno a tutti e benvenuti io
Tiro veramente pochissime cose poi vorrei il mio posto prendesse Riccardo Cristiano il nostro posto prendesse Riccardo Cristiano che fosse lui
A condurre questa iniziativa perché Riccardo si è
E in prima linea da sempre sulla
Sulla sulla vicenda di padre Paolo il colui che
Aiuta tutti noi
è anche sprona tutta la stampa italiana a tenere accesi i riflettori su questa vicenda che è una vicenda sulla quale
Va a ancora oggi pretesa chiarezza vanno va pretesa alla verità ed è una vicenda sulla quale noi non ci sta non non ci stancheremo mai di chiedere al governo italiano di continuare ad attivare tutti i canali diplomatici possibili per arrivare alla definizione di questa vicenda non noi siamo fra coloro che continuano a credere che padre Paolo sia ancora vivo
E che possa tornare e in mezzo a noi e continuare riprendere quella che era la sua attività in favore appunto della costruzione della costruzione di ponti della costruzione
Della costruzione di occasioni occasioni di pace della illuminazione anche di quei territori oscurati e a questo proposito e concludo
Vorrei anche invitare tutti quanti voi chi lo volesse a prender parte domani all'iniziativa
Che insieme con articolo ventuno promuoveremmo per dire no di lotta dicono dall'Italia ma soprattutto stimolare le istituzioni europee perché sia affermata la deriva antidemocratica
Che si sta facendo strada purtroppo in Ungheria e nella quale i i giornalisti sono le prime vittime
In Ungheria c'è il tentativo di mettere il bavaglio definitivamente alla stampa è in atto da anni ma negli ultimi mesi è stata intensificata anche i pieni poteri Siss che in coro il Parlamento ha riconosciuto al presidente Orban
è stato col è stato appunto intensificata questa questa resa dei conti nei confronti della stampa recentemente il direttore di uno dei giorni e degli ultimi giornali liberi
Dell'Ungheria è stato rimosso è i settanta giornalisti di quella redazione per solidarietà con il direttore si sono dimessi ecco noi crediamo che essendo l'Ungheria un paese che fa parte a pieno titolo dell'Unione Europea
Noi crediamo che l'Unione europea in primis debba impedire questa deriva antidemocratica debba impedire che la Ungheria diventi quel laboratorio
Per costruire quale forma quella forma di democrazia illiberale che poi si vorrebbe imitare o esportare in altre parti d'Europa e continuano a credere nei valori fondanti dell'Europa e tre valori fondanti dell'Europa c'è la libertà di stampa come pilastro della democrazia
Ecco noi vogliamo che l'Unione europea
Che continuerà a essere naturalmente stimolata degli organismi internazionali della professione penso non all'India alla federazione internazionale dei giornalisti e la Federazione europea
Non vogliamo che l'Unione europea batta un colpo forte sulla sull'Ungheria perché
Si può sicuramente essere rigorosi quando parliamo di di bilanci o di conti che devono tornare ma si deve essere assolutamente altrettanto rigorosi
Quando è in gioco la libertà delle persone quando è in gioco la libertà di espressione grazie a tutti
Tanto
Prego
Un saluto a chi ci sta seguendo attraverso le piattaforme socio con la pagina Facebook ringraziato prime nostri relatori che presenta la Riccardo Gay del dove sono veramente amici e compagni di strada penso a Montale Paolo Ruffini che ci hanno seguito in tutto il percorso e a padre Lombardi ringrazio mento anche questo non a caso ho visto Vania De Luca anche la presidente dell'Unione stampa cattolica ecco Padania pensa che tu Vania quindi intervenire farmi segno sì mi fate fare un ringraziamento particolare perché la buona educazione conto cioè ci verrebbe insediato anche Paolo che tra l'altro parlando di Ungheria era un grande difensore se ricordo bene del pluralismo editoriale come elemento fondante per la democrazia
In Occidente come in Oriente scrive delle bellissime pagine sul pluralismo sociale religioso informativo che forse dovremmo ripubblicare questa può essere un'idea che credo a me stesso voglio salutare un direttore che qui tra noi perché oggi sembra dall'altra parte ci sarà nominato pace su tutti i giornali Antonio Di Bella andrà al New Yorker è stato per tanti anni direttore di RAI news me lo fate abbracciare perché è stato uno dei pochi che ogni qual volta c'era da illuminare un mondo oscurato lo vendeva tirato per la giacca non andava tirato e anche sulla vicenda di padre Paolo è sempre stato con noi per fatemi solo ecco ringraziare Antonio che è stato davvero un formidabile compagno di viaggio e fare gli auguri a chi sarà ho visto anche padre Ripamonti del Centro Astalli per terminare vorrei Elisa visto che articolo ventuno ha promosso questa iniziativa Elisa Marin con la tu puoi dire qualcosa Elisa
No no de
Va
No nove sezioni
Volevo sentire questa volta sentire che officia si Riccardo calate avete fatto uno splendido monografico sul padre Paolo grazie a Riccardo sul sito di articolo ventuno
Balle
Soldi punto
Molto
Grazie a te Vania perché si deve capire che è una coralità di voci come fa riflettere come fa fatto piacere a Paolo coralità di voci diverse e differenti che lo ricordano come persona viva attraverso il pensiero l'importante che si esprimano le differenze perché credo che sia una delle sue caratteristiche io se siete d'accordo il messaggio di Davide Sassoli credo che ancora non si possa trasmettere voi ci fate segno quando possiamo
Riccardo questo punto proprio ora
Stabilire loro qua mi pare più giusto che ci siamo loro
Al posto nostro
Siete nelle mani solidissime si fa per dire di Riccardo Cristiano che c'ha avuto tutti assieme Riccardo grazie
Questo siamo al microfono sì
Ma
Allora io per prima cosa credo che sia doveroso ringraziare innanzitutto chi non ce alla fine questa iniziativa è diventata solo una sorta di Stati generali degli amici di di padre Paolo
Che non voleva escludere nessuno innanzitutto non voleva escludere
La comunità islamica in Italia è collegato con noi Nader Accardo in un conference call a lungo in mamma di Trieste siriano amico di padre Paolo lo voglio ringraziare in particolare per l'impegno che ha dimostrato per anni
Nella testimonianza del significato che Paolo ha avuto per tutto il popolo siriano speriamo che tra poco si possa fare un un breve saluto a nome dei musulmani italiani
Ci sono tanti altri amici che non abbiamo potuto chiamare la Fox il protestata accanto a Paolo con una testimonianza importantissima nel corso di questi anni
Le normative sul corridoio ci hanno trovato un po'impreparati anche la sala Neri le condizioni generali io non credo di dover premettere
Nulla oltre al senso profondo di questa gratitudine chiedendo a al prefetto per le comunicazioni del vaticano Paolo Ruffini che tra le tante disgrazie ha avuto anche quella di essere il mio direttore di scena Fini lontani adesso dirige altro
Per sua fortuna
Voglio dire il il una un un soltanto una frase
Credo che Paolo da prefetto per le comunicazioni ci vorrà dire o potrebbe volerci dire qualche cosa su questo grande comunicatore
Un comunicatore che ha saputo comunicare al mondo arabo al nostro mondo
Comunicare in modo diverso comunicare in modo appropriato per il mondo arabo islamico e per il mondo nostro c'è una frase zero che rileggendo in questi giorni alcune cose di Paolo mi ha fatto capire che lui sapeva comunicare anche in modo univoco in modo da unirci ed è quando dice
Che i fondamentalisti
Distinguono tra una vera credenza è una falsa credenza e quindi tra una vera umanità è una falsa umanità
Questo vero per tutti i fondamentalisti e questa è una verità
Che Paolo scriveva prima
Che cominciasse la guerra siriana e che coinvolge anche chi non appartiene direttamente al mondo delle fedi ma riesce a vedere se stesso ritratto lite
Questa era la frase che volevo ricordare pregherei Paolo vi cominciare lui
Grazie innanzitutto grazie grazie Riccardo anche grazie mi ha ricordato gli anni passati insieme
Al giornale radio grazie Bertoli Giulietti grazie articolo ventuno
Grazie inermi invitato in questo luogo che simbolo del giornalismo a ricordare una storia che essa stessa il simbolo
E far sì che su di essa non scenda mai il silenzio
Vero padre Paolo
è stato è un grande comunicatore un giornalista non sono ma è stato anche questo grazie anche a padre Paolo per quello che la sua vita testimoniato testimonia ancora ho pensato come diceva
Riccardo cosa ripeto dire venendo qui ma soprattutto pensato a cosa potrebbe dire
Lui qui oggi a noi riuniti in presenza collegati via web
E ho pensato che ci parlerebbe forse dell'importanza del buon giornalismo
Per vedere e far vedere le cose nella loro essenza
Per un pre pregiudizi per costruire dialogo relazioni Ponti come diceva prima
Beppe Giulietti ho pensato che ci parlerebbe dei suoi dei nostri fratelli siriani ci direbbe da credente che nulla è perduto per sempre che un futuro di pace è sempre possibile
Ed è delle nostre mani è nelle nostre mani se non stessimo solo a guardare
Ci ripeterebbe che proprio perché ha fistola che ha creduto che ha parlato con le azioni dirette ripeterebbe con le azioni più che con le chiacchiere o con le parole
E che proprio questo è sarebbe il compito dei giornalisti saper vedere e saper raccontare
Ci farebbe allora forse del dinamismo vivo del bene del dialogo delle relazioni dell'amore che solo conoscerci la conterebbe
Il contrario la staticità morto del male il suo essere imprigionato dal rancore dalla incapacità di ascoltare e di cambiare come il male sempre imprigionato in prigione ci sia per forse che tutto questo spesso sfugge alla comunicazione
Ho pensato che ci chiederebbe di raccontare da giornalisti le sofferenze e le speranze dei monaci e delle monache della sua comunità di raccontare sostenere anche attraverso il nostro racconto una storia di dialogo e di accoglienza
Una avventura che rimane magnifica una storia che continua la storia di un gruppo di un rapporto diverso possibile fra mussulmani e cristiani
L'ho pensato che da comunicatore ci direbbe forse anche come papa Francesco che non siamo ciò che raccontiamo
E proprio questo tocca a noi raccontare
Senza qualcuno che la racconta la storia sarebbe muta immobile congelata invece la storia infinita cammina laddove la portiamo anche noi con i nostri racconti
Come scrive Martin Buber la parola che narra e più che semplice parola essa trasmette effettivamente l'accaduto alle generazioni future
Anzi la narrazione e accadimento essa stessa a la sacralità di un rito il racconto e lo stesso avvenimento all'omissione di un atto sacro e l'essenza sacra di cui dà testimonianza continua a vivere in essa
Tutti
Anche se spesso non ci rendiamo conto tutti i giornalisti e anche non giornalisti siamo responsabili del mondo che la nostra narrazione richiama ho pensato allora un'altra cosa che forse ci direbbe padre Paolo che la verità che cerchiamo nella sua storia la conosciamo già e già tutto chiaro
Non sappiamo Paolo sapeva le tribolazioni che avrebbe incontrato ma sapeva anche dall'azione del santo di cui porta il nome
Che non sarebbe stato schiacciato sapeva che avrebbe potuto essere sconvolto ma non disperato perseguitato ma non ha abbandonato colpito ma non ucciso
Sapeva dal battezzato da sacerdote da Monaco da credente come è scritto nella lettera di San Paolo Accorinti di portare sempre e dovunque nel proprio corpo la morte di Gesù perché anche la vita di Gesù si possa manifestare
E anche noi lo sappiamo noi sappiamo che chi ci ha sottratto la presenza fisica temporaneamente ci ha sottratto la presenza fisica di padre Paolo voleva vorrebbe soffocare ogni dialogo con l'altro voleva vorrebbe farci precipitare in una spirale di odio nel meccanismo amico nemico eletti era Aglietti un circolo infernale direbbe forse padre Paolo una trappola diabolica
Come ha scritto il giornalista Franco libanese saggista e romanziere Amin Maalouf
Se i nostri contemporanei non verranno incoraggiati ad assumere le loro molteplici appartenenze
Se non riusciranno a conciliare il loro bisogno di identità con un'apertura schietta e priva di complessi e le culture diverse ci si sentiranno obbligati a scegliere fra la negazione di se stessi la negazione degli altri
Informeremo legioni di pazzi sanguinari legioni di squilibrati
Questo discorso ci riguarda direttamente come giornalisti come comunicatori tutti noi sappiamo quanto sia importante in questo in mezzo gundi comunicazione per rompere un gioco perverso
Essi possono contribuire a ricostruire l'unità della famiglia umana consapevolezza di essere parte di un unico destino condiviso possono al contrario essere la via per continuare ad alimentare gli equivoci
I risentimenti le inimicizie che hanno purtroppo sin qui aggrovigliato il nostro presente e minacciano il nostro futuro
Sta a noi come affermato con forza Papa Francesco Sco Fassi far sì che la comunicazione sia strumento per costruire non per distruggere
Per incontrarsi non per scontrarsi per dialogare non per mano drogare per orientare non per disorientare per capirsi non per fra intendersi per camminare in pace e non per seminare odio
Tocca anche ai giornalisti difendere con il loro lavoro questa verità questa consapevolezza questa conoscenza custodire e tramandare i valori della pace denunciare l'uso strumentale delle religioni
Restituire alla Fratellanza il Conte il concio Cetto e il coraggio della alterità dire che si può rimanere se stessi e lo stesso penta e allo stesso tempo riconoscere nell'altro un fratello
E qualche padre Paolo affatto come diceva Riccardo in Occidente e in Oriente con la sua rude urticante diceva Beppe Giulietti
Dolcezza affatto raccontando agli uni la storia degli altri
Ognuno di noi disse nella sua ultima credo intervista alla sua appartenenza
Io sono cattolico ti appartengo a Roma che problema c'è in questo e se l'altro il cristiano ortodosso avrai porterà rapporti privilegiati con Istanbul
Con la Grecia la Russia dobbiamo mettere tutte queste appartenenze in un quadro di comprensione caratterizzato dalla religiosità
Alcuni di noi dicono che la religione di Di Chio è la patria di tutti io non rifiuto questa frase ma voglio un Paese plurale e armonioso
Dove regni la religiosità cioè dove le persone si amano perché esseri umani creature di Dio e quindi con diritti e dignità e meritato rispetto religiosità significa guardarsi come Dio guarda le sue creature
I suoi figli
I figli disaccordi fidi di Ismaele ci ricorderebbe il padre Paolo ricordare senza tradirla la storia di Paolo non può che partirà qui dalla sua testimonianza più che dal calcolo sbagliato di chi ha pensato di poterla fermare dalla ricerca costante del dialogo fra i figli di Abramo dallo sforzo ostinato di sottrarre le religioni al ricatto dei fondamentalismi
Dallo sguardo capovolto di chi si mette nei panni dell'altro più che dallo sguardo corto di chi pensa di potersi salvare da solo
Separandosi dall'altro dal paradosso evangelico secondo cui e proprio l'escluso che diventa l'eletto dalla consapevolezza e ragionevole
Che quel che ci unisce molto di più di quello che ci divide
Prendo ancora in presto le sue parole per dirlo e concludo se solo riuscissimo pensare in modo razionale non escludendo gli altri potremmo immaginare di costruire un Paese dove regna la convivenza la comprensione la Fratellanza la solidarietà
E la diversità se ciascuno di noi chiude la sua mente e crede che le cose andranno come vuole lui resterà chiuso perché procedendo in questo modo le cose andranno come vuole invece il diavolo
Ciascuno di noi ecco il punto queste parole profetiche ci dicono della sua presenza anche oggi qui oggi ci sfidano a un racconto diverso di quello che accade e che ci accade
Penso che sia questo il compito che ci assegnato come giornalisti come comunicatori nel raccontare la Siria il Medioriente il mondo e la stessa vicenda della scomparsa temporanea
Di padre Paolo da una prospettiva diversa
E che sia sempre questo anche il modo migliore per ritrovare Paolo e per ritrovarci con Paolo smettendo il calcolo perverso di chi sette anni fa ha pensato di poterlo sottrarre alla Siria e a noi grazie
E io ringrazio davvero tanto Paolo Ruffini perché a me sembra che
Questa parte di il Paolo Fosso una parte molto importante nella definizione della sua complessa personalità del suo un ricchissimo messaggio
Se da messaggio a messaggio sentiamo il messaggio invece del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli
Avevamo
La preghiera una forte lettura della contemporaneità una grande fiducia negli uomini così vogliamo ricordare padre Paolo Dall'Oglio instancabile Gesuita uomo di fede dice
La preghiera una forte lettura della contemporaneità una grande fiducia negli uomini così vogliamo ricordare padre Paolo Dall'Oglio instancabile Gesuita uomo di fede dice
La preghiera una forte lettura della contemporaneità una grande fiducia negli uomini così vogliamo ricordare padre Paolo Dall'Oglio instancabile Gesuita uomo di fede disperse la preghiera una forte lettura della contemporaneità una grande fiducia negli uomini così vogliamo ricordare padre Paolo Dall'Oglio instancabile Gesuita uomo di fede non
Dopodiché o scuola
Attiva
Tutto
Allora decidendo la scaletta degli interventi ho pensato di concludere la parte relativa al mondo vaticano e però se Ruffini aveva chiaramente
Una primazia procediamo per ordine alfabetico e quindi chiederei a padre Federico Lombardi
Gesuita come come Paolo Presidente da Fondazione Ratzinger
Di venire a dirci quello che ritiene premettendo soltanto una cosa un dato biografico brevissimo dal trenta luglio del del due mila tredici se c'è una persona che
Nella difficoltà
Per accettare questa nuova situazione mi sono sempre trovato disponibile accanto parlo per me ovviamente e padre Federico nella comprensione nella gestione di questo drammatico sequestro grazie Padre Federico
Io ringrazio tutti
Che hanno la pazienza di ascoltarmi ringrazio soprattutto per coloro che mi hanno invitato a partecipare
A questo appuntamento che per tutti noi un appuntamento importante e a cui teniamo anche con con commozione ma con la convinzione che e giusto e che fondamentale portare avanti il nostro discorso in compagnia di Paolo
Io intervengo in un modo abbastanza breve e semplice
Come confratello gesuita e come amico personale anche di Paolo
Riflettendo cosa potevo dirgli di utile questa mattina che non avessimo già detto anche molte volte mi sono detto ma con il passare del tempo
Io sento la presenza di Paolo come una presenza attorno a cui gradualmente si intrecciano si connettono e crescono incontri e riflessioni conoscenze che fanno facendo nel corso di questo tempo
La sua memoria è una memoria viva da me una presenza che ispirerà una una memoria di idee di pensieri profondi la memoria di creatività di coraggio di impegno che continua ad aiutarci acceca regia e di dialogo di giustizia di pace
Di approfondimento
Vi faccio alcuni esempi delle presenze che cornetto naturalmente diciamo alla memoria di Paolo e che crescono insieme alla sua
In questi ultimi tempi proprio in questi ultimi mesi ho ripreso la figura di un confratello gesuita confratello di Paolo membro della provincia del Medioriente che si chiama Nicholas Kreutzer Ross
Che e morto nel mille novecentottantacinque e che ha lavorato intensissima mente per dieci anni nel nord della valle della Bekaa quindi una regione geografica non molto lontana da quella in cui Paolo ha vissuto e operato
Per lì costruire tre
L'Unione delle comunità che si sentivano disperse scorrazzato e con gli eventi che c'erano in Libano in quegli anni
E in particolare nella villaggio di barca
Che appunto nel nord della Beccaria è riuscito a fare un lavoro di riconciliazione
Della comunità che era profondamente divisa a convincere i membri della comunità a rimanere e a non emigrare Non andare via
Scoraggiati a valorizzare delle terre che potevano essere coltivate costruire una scuola comune nel villaggio a costruire il il luogo in cui le donne potevano lavorare insieme e così via ecco quindi un lavoro di pastorale e di costruzione nella giustizia e nella pace che ha veramente trasformato un villaggio eletto nella zona circostante
Ma è stato naturalmente un lavoro difficile lavoro segnato anche dalla scompare passa dal sequestro e dall'uccisione di uno dei catechisti che diede a più cari
E nel mille novecentottantacinque anche dal sequestro e dall'uccisione di lui stesso ecco Nicola scolorite s'è un gesuita del Medio Oriente
Di cui proprio in questi mesi la Compagnia di Gesù sta promuovendo la causa di beatificazione per martire io
E perché mi è venuto spontaneo collegarlo Paolo
Perché mentre Nicholas viveva il suo gli ultimi anni di impegno per la riconciliazione nel nord della beccava
Paolo nel mille novecentottantadue come sappiamo nel deserto del Siria non tanto lontano di là scopriva Mar Musa
E iniziava tutta la sua avventura nella sua storia di impegno di costruzione di dialogo che anche se con diciamo aspetti molto caratteristici di Paolo andava in una linea estremamente simile a quella di Nicolas a cui certo senso lui dava il cambio e portava avanti come una staffetta alla storia
Nel
Nel due mila undici
Un gesuita che divisa nei dintorni di Homes che si chiama Franzo under Lucchetta doveva lasciare per la situazione che si stava creando in Siria il centro per handicappati in cui lui lavorava e che aveva creato
E ritirarsi nel centro storico della città di di Homes che diventava assediata e chi viveva un calvario terribile per essere solidale
Con quelli che di rimanere sano in situazioni sempre più difficili e impossibili
E fino al due mila quattordici
Quando viene ucciso sulla porta della casa che era la casa dei gesuiti al cui tutti i poveri musulmani cristiani del centro di Onlus assediati continuavano a fare riferimento questi sono due confratelli della stessa provincia religiosa di Paolo che negli anni in cui ecco Paolo viveva e operava hanno vissuto anch'essi il loro impegno nel due mila sedici come tutti sappiamo probabilmente il padre già Murad che era al primo compagno di Paolo a Mar Musa
E chi è d'accordo con Paolo aveva ricostruito il monastero di madre Liam con una storia molto simile a quella di Mar Musa con una finalità simile
Viene sequestrato
Il monastero di materia viene distrutto
E però padre Jacques per fortuna dopo alcuni mesi di dopo alcuni mesi di sequestro viene liberato
E quindi diciamo volevo ricordare delle figure che per me sono naturalmente connesse alla figura di Paolo e che dicono un contesto in cui Paolo no non solo
Ma è espressione di storie di storie di impegno a cui lui è stato estremamente vicino e che sono storie di testimonianza come un'attività che si manifestano lo stesso spirito
Di forza di coraggio di speranza di costruzione con cui Paolo operato e di cui lui rimane un diciamo un riferimento fondamentale per noi una storia che si costruisce ma umano
Tutti noi possiamo connettere tante altre storie ma chi è qui presente commette alla storia di Paolo quella di tanti altre persone del del mondo
Il popolo siriano ecco che non sono previsti fu così chiedo un solo cristiani ma che vivono diciamo la la Cal calvario del popolo siriano
Soffrendo nel sequestro sì della separazione dei cari ma continuando a testimoniare una forza e un coraggio di atteso del futuro e di impegno che meraviglioso ecco Paolo per noi e tutto questo impegno di religiosi impegno di religiosi che sono martiri che continuano a ispirare
Tantissime altre persone sulla loro linea ecco e impegno anche di persone particolari e di musulmani con cui egli ha saputo insegnarci a dialogare e a essere solidali nella ricerca della giustizia e della pace
Volevo leggervi alcune delle parole diciamo mura tra che appunto essendo stato il primo compagno di Paolo a Mar Musa è stato particolarmente vicino a Luís anche in tutta l'esperienza diciamo che che che hanno fatto insieme e che lui ha continuato a fare amare di Ian e che adesso è di nuovo ma Moussa
Se ho ben capito in questi giorni e che quindi rappresenta per noi anche un po'la continuità di questa storia è la speranza che possa continuare e svilupparsi
Classe un po'alle sue parole un ricordo di Paolo particolarmente intenso e vicino
Lungo la strada prima di arrivare ripensare e Mourad che scrive a tutto quello che nella vita mi aveva portato fino a Mar Musa
La era scaturita la mia vocazione alla vita monastica a questa vita consacrata alla preghiera lavoro all'ospitalità all'amicizia con i musulmani alla scuola di padre Paolo
Lui aveva donato tutta la sua esistenza per amore armato di una fede capace di spostare le montagne che di un immenso coraggio
Aveva scelto la Siria in un'epoca in cui siriani stessi cominciavano ad abbandonare aveva mantenuto la speranza mentre la rivolta ringhiava nel cuore degli abitanti
Aveva restaurato Mar Musa facendone un luogo simbolo di preghiera di incontro in un momento in cui le relazioni interreligiosa e sociali si stavano inasprendo
Lui mi aveva incoraggiato a ricostruire Marelli hanno per risvegliare anche la giù l'anno spirituale della nostra Siria Paolo era stato il mio compagno di strada insieme al quale avevo camminato malgrado le difficoltà i disaccordi
Aveva vissuto tutto in modo radicale aveva studiato compassione lavorato con foga fino allo sfinimento non aveva mai posto limiti alla carità
Era stato un modello di preghiera di pazienza di creatività e talvolta anche di cocciutaggine
Il vero si arrabbiava facilmente ma era sempre in vista della verità come vuole ritiene con il suo temperamento integro Paolo non è stato sempre compreso persino del suo da noi i suoi amici più prossimi ma forse questo e il destino di tutti i profitti
Perché io sono libero mentre lui è ancora dato per disperso
Nel silenzio del deserto ho avuto l'impressione di sentire l'eco di questa domanda
E questa è una domanda che in fondo ci facciamo anche no
Noi che siamo liberi e che portiamo la memoria viva di quello che Paolo ci ha lasciato e che speriamo di potere continuare a costruire e a ricostruire in uno spirito di pace di di fede di giustizia di costruzione di dialogo senza frontiere come lui ci ha insegnato ecco vorrei lasciarvi questo questa testimonianza che io anche come confratello come sacerdote come persona che si è sentita spiritualmente in particolarmente vicina Paolo pensa che dobbiamo continuare a sperare a costruire Diaz
Grazie Padre Federico abbiamo tutti sentito che in un certo qual modo oggi il padre Isacco Murad ha trovato il modo grazie al suo racconto di essere qui con noi come io sono sicuro avrebbe tanto voluto pur essendo per per lui giustamente più importante essere con i siriani a Mar Musa
Se possiamo sentire il Presidente
La preghiera
La preghiera una forte lettura della contemporaneità una grande fiducia negli uomini così vogliamo ricordare padre Paolo Dall'Oglio instancabile Gesuita uomo di fede di forti convinzioni e perseveranza tributi che gli hanno permesso di portare a termine il suo obiettivo e non arrendersi davanti agli ostacoli che ha incontrato
Lungo il cammino verso il monastero di marmo USA potuto riscoprire una nuova vita una seconda identità devota sia i valori di comunità ospitalità incontro e dialogo ma anche la capacità di non stancarsi della sua professione religiose padre Dall'Oglio è una figura estremamente contemporanee
E attuale nella quale possiamo riflettere i valori che sono a fondamento del nostro progetto europeo fondato sulla diversità sulla pluralità sul dialogo concetti essenziali
Per la promozione ovunque nel mondo di quella cultura della convivenza della riconciliazione
Tra comunità e religioni
Principi che dobbiamo rafforzare quotidianamente in ognuno di noi grazie alla solidarietà l'attenzione alla cura verso gli altri l'armonia tra regioni e comunità che Padre Dall'olio si è sempre impegnato a promuovere a incarnare il risultato positivo di quel crocevia di culture e di libertà
E fiorisce nel dialogo tra la cultura cristiana quella islamica uno spiraglio di luce non solo nella comunità ospitata dal monastero da lui fondato ma anche per tutti coloro che continuano ancora a frequentare il monastero di Mar Musa ricordare la figura di padre Dall'Oglio a sette anni dalla sua ultima apparizione un dovere che abbiamo come comunità per non disperdere il grande patrimonio civile sociale e culturale
Che fino adesso accompagnato la sua la sua vita dobbiamo portare avanti il messaggio di Paolo perseguire sempre renderlo estremamente attuale siamo tutti accomunati da un destino unico e di cittadinanza
Globale lo ricordiamo con affetto e naturalmente non ci stancheremo di chiedere la verità sulla sua vita e sul questi sette anni che ancora attendono di essere chiari
Letteralmente entrata una parola fondamentale
Con
Pubblico
E e ed è bello poter dire che
è stato proprio David Sassoli
Cioè non un esponente del mondo religioso qui presente apportarci questa parola Cittadinanza che centrale nel documento sulla fratellanza di Abu Dhabi
Ed è centrale nella predicazione nella vita nel lavoro e negli obiettivi di Paolo si stabilisce quindi qui in tutta evidenza il nesso
Umano e spirituale tra il lavoro di Paolo quel documento firmato ad Abu Dhabi
Documento di cui ha parlato tanto al lungo ebbene L'Osservatore Romano mi sembra che anche per l'ordine alfabetico sia all'ora del direttore de L'Osservatore Romano Andrea Monda grazie
Ringrazio
L'amico Riccardo Cristiano che mi ha invitato tutti i colori mi hanno invitato anche se devo confessare che ah ho capito che era salita dal partecipare ma non a a intervenire quindi anche perché insomma nono titoli né competenze prepotente mini e quindi mi scuso subito se il mio intervento sarà spero bene ma di sicuro se ha confuso perché è un messo insieme un po'di di ecco quasi sensazioni un testo che vorrei leggere proprio di Paolo Dall'Oglio condividere qualche pensiero
Anche quando appunto proprio pochissimo tempo fa l'altra udienza ricadeva detto l'avvocato e deve intervenire non ho detto di no detto gocce già l'ho detto di sì che mi faceva piacere partecipa ho detto di sì e anche intervenire
Innanzitutto è un primo motivo che chi mi conosce lo sa che io nel mio lessico nel mio vocabolario la parola no non c'è quindi che è una cosa terribile ovviamente voi potete capire gli effetti devastanti
Anche se la mia vita vissero solo il pulsante si nono l'altro
E poi per un altro motivo che però dico alla fine il motivo per cui ho detto sì allora la prima cosa e mi sembra giusto
Legge qui le parole di di Paolo lo le prendo da questo libro collera e luce che è stato pubblicato poi nel due mila e tredici
Vi leggo una pagina che la ragione che giustifica il titolo collega luce che mi ha fatto impressione rilegge la adesso oggi a distanza di sette anni ma soprattutto pensando al mondo di oggi
E mi ha fatto veramente come dire ha avuto un impatto per su di me e penso su Chilla la legge chi l'ascolta fortissimo e quindi vale la pena
Per me è solo questo brano
E nel nel primo capitolo che questa lettera a un giovane europeo Paolo dallo gli scrive una lettera un giovane europea
E dice il mio percorso mi obbliga a testimoniare un'altra possibilità per tutta la vita devo confessarlo sono stato sospinto da due forze che hanno operato insieme innanzitutto la collera l'impossibilità di accogliere il mondo così come a motivo della mia educazione cattolica il mondo significa il mondo intero
Una malattia romana senza alcun dubbio
Righetto dell'Osservatore Romano sottoscrivo questa cosa l'Osservatore Romano io dico sempre non è un osservato italiano la seduta Romano cioè cattolico corre come dice Paolo Dall'Oglio cioè universale quindi tutto il mondo
Che ci interessa che ci incuriosisce che ci sta a cuore
A diciassette anni scrive negli anni di piombo della storia italiana avrei potuto far parte delle Brigate Rosse ma il gruppo in cui militavo si è diviso una parte si è schierata a fianco della lotta armata nel nome del comunismo l'altra parte dal della democrazia l'altra dalla parte della democrazia per realizzare il socialismo gli optato per quest'ultima parte da allora ho sempre considerato coloro che per una ragione o per un'altra vengono chiamati terroristi e percepiti come spregevoli criminali quali compagni fratelli idealisti fuorvianti orribilmente plagiata
Invece mi più difficile comprendere la psicologia di quei giovani che rischiano la vita in attività criminali spesso di padre in figlio
C'è stato un momento in cui ho cercato di essere un secondo padre per un giovane siriano il cui ambiente familiare era criminale Perego per questo giovane che ho perso di vista ma che spero di rivedere un giorno
Aveva ceduto a degli automatismi pulsionale in dopo essersene allontanato era ritornato alle attività criminali per giunta perse una gamba in seguito a un litigio mentre faceva contrabbando
Conservava però in fondo asse un desiderio di riuscite di redenzione di felicità la voglia di avere una vita da poter offrire ai figli
Constato in Occidente la tentazione di ripiegarsi nell'appartenenza a un gruppo che sia nazionale o religioso una nuova destra portata avanti da giovani facilmente violenta razziste di certo anti musulmana o che gli antisemita
E in certe zone ciò che rimane di un'estrema sinistra che anch'essa si lascia andare in definitiva la medesima febbre identitaria e al rifiuto dell'altro associati a un intemperie all'ISMU visceri a viscerale
Le nostre società sono culturalmente scoppiate l'Islam è la seconda religione dell'euro
Se si cerca ogni costo di identificarsi in un gruppo ciò provoca il medesimo atteggiamento in un gruppo posto come in uno stadio di calcio ogni curva ne crea un'altra una radicalizzazione
Ne suscita un altro le grida di denuncia dell'ingiustizia allora si fanno eco
L'altra forse la luce ecco a Colle la luce
Oggi forse parlerei di trasparenza potrei dire e la fede
Temo però ci si possa dare fare l'idea che la mia luce consiste in un quadro di riferimento religioso prefissato che racchiude il mio pensiero e la mia esistenza ebbene si tratta esattamente il contrario
è una luce fede
Il più lontano possibile dall'immediato e il sentire più intimo la possibilità di porre mi sforzi all'interno di una prospettiva di un progetto in cui credo
Che sento decido essere tutt'uno col progetto finale del mondo il desiderio profondo di ogni cosa l'auspicio il disegno dell'autore della vita alla di parole che ammette pensa anche a voi mi hanno mi colpiscono comunista forse l'impatto la forza d'urto
Potentissima che oggi come oggi dicono la la la fecondità la forza lì l'acutezza del pensiero quasi profetico appunto rispetto per non solo a quello che lui ha vissuto ma che il mondo sta vivendo in questi
Ultimi sette anni
E questo è il testo che vi volevo condivide insieme altri due un paio di pensieri ripeto molto raffazzonati che però ruotano tutti intorno a una parola fondamentale
Che è stata già dette da chi mi ha preceduto
Anzi ripeteva un po'quello che ha detto Paolo Ruffini ma anche padre Lombardi c'è la parola storia racconto le storie
Io sono qui perché mi sento di far parte
Come dire voglio voglio sentirmi come dire parte di quella cosa che diceva prima padre lombardo cioè in questi sette anni cresciuta grazie alla presenza viva
Di padre Paolo Dall'Oglio come una serie di pensieri di connessioni di incontri ecco mi sento non avendo conosciuto di persona Paolo dallo io mi sento che posso far parte di questa storia che si allarga che genera incontri generali dell'azione
Se siamo qui il fondo per questo
Ognuno di noi è una storia non solo ha una storia da raccontare ma è una storia allora io proprio quando il caldo ma ha detto no ma di qualcosa ho pensato a Paolo pensata padre Dall'Oglio come e appresa dalla sua storia
A questa storia che ancora
è una storia
Che non ha un finché non conosce un finale è una storia drammatica senza dubbi la storia drammatica ma è una storia ancora con il finale aperto dice siamo nel mezzo della storia diciamo nel momento forse più drammatico siamo nel momento della dell'incertezza dell'ignoranza della ricerca della pesa
Però io ho pensato non tanto hanno ripensato all'Hui come sta vivendo la sua storia
Perché ho pensato a questo perché lo in questi giorni McCabe
Ho avuto tra le mani questo libro di molto bello che situazioni di legge
Cioè la mia prefazione ma quello è un dettaglio
Di Nicola Bultrini che un poeta che collabora appunto l'Osservatore Romano sia ma con Dante in esilio
C'è una Mancini Dante Alighieri circondato dal filo spinato
Perché la poesia e l'arte nei luoghi di prigionia nel suo libro molto interessante che fa vedere come parte dalle testimonianze di persone che hanno vissuto o in esilio o in in carceri prigioni Campigli
E si sono tutti queste persone note o meno note qui si fanno i nomi di Guareschi di Gadda e quindi anche di persone che poi hanno scritto artisti ma ci sono quasi tutti consolati aggrappati in qualche modo nutriti alla bellezza e alla bellezza della polizia e della storia e delle storie dei racconti
E quasi tutti per quanto riguarda italiani hanno letto Dante Dante poeta esule che fa da accompagnatore consolatore di chi vive lontano ragazza in una situazione di prigionia allora questo libro che inizia con questa citazione di Artaud
Dice così questa frase nessuna mai scritto scolpito o dipinto modellato costruito inventato se non per uscire letteralmente dall'inferno
Però è molto forte mi ha colpito gli ho pensato
Padre Paolo Dall'Oglio s'vive una condizione che possiamo paragonare tranquillamente tutto se non tranquillamente all'inferno
E allora
Mi sono chiesto
Che qui come come sta vivendo questa quali sono i suoi compagni di viaggio a dei libri magari che può legge e se anche non li ha di sicuro li ha perché un nuovo sacerdoti un gesuita
Se anche non avesse materialmente
La carta dei vini dei libri Celia ce le ha dentro di sé come quei personaggi del romanzo no Fahrenheit quattrocentocinquantuno ogni uomo diventa un libro no mi pare a me ma penso che l'unica citando reciterà tutti i giorni il Vangelo Labidi Salmi no i gli esercizi spirituali ecco perché noi siamo e qui vado proprio la conclusione siamo come dice il Papa esseri narranti abbiamo bisogno di storia
Da quando Paolo Ruffini incautamente ha scelto me come un anno e mezzo fa direttore L'Osservatore Romano mi sono trovata dice questo giornale da subito
E penso che c'è stato da subito una un consenso una concordia tra me e Paolo abbiamo dato in impresso al giornale un taglio narrativo percorre cogliamo dentro l'Osservatore Romano e dentro lutti media vaticani storie abbiamo la la la come dire la presenza a sto sine glossa senza tanti commenta la forza delle storie basta e avanza
A questa nostra scelta questo taglio che abbiamo dato ha dato un grande supporto lo stesso Santopadre Papa Francesco l'ultimo messaggio per le comunicazioni sociali ventiquattro gennaio scorso di cui vi leggo un paio di passaggi perché il suo risuonano proprio
In questa storia
Drammatica
Ma grande di Paolo Dall'Oglio dice il Papa che non esistono l'ha detto in maniera commovente quando siamo tornati dal viaggio
Da Abu Dhabi poco
Da Buddha
Era in videoconferenza e giornalisti qualcuno ci sono tre stando risotti all'epoca direttore dalla sala stampa e dice stiamo tornando da questo momento storico da questo grande momento storico del della firma del di abusarne
Età va detto non esistono momenti grandi non ci sono storie grandi ogni storia umana in quanto umana una dignità infinita ha una grandissima dignità
Lo ripete questa bellissima cosa
Nel messaggio per le comunicazioni sociali
C'è chi dice che non esistono storie umane insignificante OP ceno ci dice pure
Questa la Storia di Cristo dice la Storia di Cristo ci dice che non esistono storie umane insignificanti o piccole dopo che Dio si è fatto storia ogni storia umana è in un certo senso storia divina
Nella storia di ogni uomo il padre rivede la storia del suo figlio sceso in terra ogni storia umana una sua dignità insopprimibile perciò l'umanità merita racconti che siano alla sua altezza e quell'altezza vertiginosa affascinante alla quale Gesù la elevato noi ci troviamo di fronte alla storia vertiginosa storia drammatica una grande storia quella
Di Paolo vi è una storia in cui come dice il Papa serpeggia il male altro che serpeggia eppure ci dice il Papa
Nessuno è una comparsa nella scena del mondo è la storia di unione aperta un possibile cambiamento anche questa storia
Anche quando raccontiamo il male e raccontando la storia di Paolo non possiamo non mettere anche un riflettore in questo oscurità in questo momento di tenebre
Dice il Papa anche quando raccontiamo il male possiamo imparare a lasciare lo spazio alla redenzione possiamo riconoscere in mezzo al male anche il dinamismo nel meme e dagli spazi è quello che cerchiamo di fare noi media vaticani
Raccontare le storie che vuol dire raccontare storie drammatiche dove serpeggia il male ma raccontato in una maniera tale che lasciamolo sparsi al dinamismo del bene chiudo dicendo l'altro motivo per cui ho detto sì non solo perché non sono incapace
Di dire di no
Ma perché io penso che ognuno di noi la nostra vita facciamo tutto quello che facciamo perché cerchiamo un volto cerchiamo un volto ne abbiamo da fare davanti a noi un volto e lo cerchiamo continuamente paradossalmente Dante feccia accompagnato in questa mia breve riflessione ha fatto il giro del mondo dell'inferno
Del pure del previsto per rivedere il volto di Beatrice per capitoli dove andare oltre vedere il volto il volto di dirlo che poi si riflette nel volto di Cristo Dio uomo
E allora quando disse cadono ha detto viene e io ho avuto davanti a me un volto e ha detto vengo al volto e quello di Francesco il modello di Francesca perché confacente siamo colleghi
Diciamo la verità siamo siamo non siamo stati siamo colleghi poi
Storie di religione tutte e due e per anni anche molto prima del delle lettere di chi siamo conosciuti stimati frequentati e quindi non la vedevo da molto tempo e che ha detto ieri detto sì
Perché perché non ci muoviamo spinti da un voto tessera sotto lo voglio dire avevano tutta l'affetto e la stima sono qui per questo ve testimoniare un'amicizia e penso a Paolo Dall'Oglio che anche lui adesso sta cercando un volto non so magari spero di no passi ha già contemplando no come Dante dalla visione beatifica spero di no spente
Spero che lo stia cercando ancora questo volto lo cercano i fratelli che lo hanno imprigionato lo cerca pensando a noi pensando alle persone cui vuole bene e questa sua ricerca questa sua contemplazione del volto genera è un è un appesa una ricerca drammatica ma io sento feconda generativa altrimenti non saremmo qui con questa speranza certa io concludo vi ringrazio di essere sentito
Be'abbiamo avuto due interventi direttore dell'Osservatore Romano e il fondatore di bombacarta io credo che sia stato un arricchimento molto importante arriviamo al in un certo senso all'Ansa seconda parte del nostro incontro ci sono rappresentanti di organizzazioni
Ecclesiali
Molto significative il Centro Astalli la Comunità di Sant'Egidio poi i Amnesty altre ce ne avrebbero ce ne sarebbero dovute essere non non ce la facciamo ce l'abbiamo Tre sorelle di Paolo Nomisma Francesca Immacolata Cecilia devo dire che mi fa veramente tanto piacere che ci siano qui tutte e tre
Avere tutta la famiglia ci avrebbe portato al di là della normativa colmi d'che siate venute in tre
Una cosa per noi credo molto importante prima di dare la parola padre Camillo Ripamonti ieri ad Augusto D'Angelo io vorrei che per quello che ha detto per l'importanza di quello che ha detto e il direttore dell'Osservatore Romano
Avendoci seguito dall'inizio dei lavori l'Imam di Trieste Nader accade quanto meno ci saluta asse
Per la testimonianza che la sua presenza islamica connette mondo musulmano il mondo cristiano dalla parte del bene e non li divide tra bene e male
Grazie Nader per averci accompagnato nella tua dimensione di Imam musulmano e di aver fino cioè di parente prossimo di Paolo grazie grazie Caldoro
Saluto veloce altri poi presenti da un saluto alla famiglia
Be Paolo Dall'olio
Ed è un saluto agli amici all'articolo ventuno all'assenze
è un salotto me lo porto a nome anche di tanti musulmani tantissimo gli anni che condividono e che vedono impaurito e la voce liberasse Rihanna
Sono sette anni dal sequestro di Paulo ma vi assicuro che Paolo sempre presente fra di noi prima abbiamo ricordato il documento sulla fratellanza umana questo documento epocale
Ecco io in quel momento dell'anno scorso a febbraio ad Abu Dhabi vedeva oltremanica vedevo tre firme
Le devo la firma di Baudo su questo documento Tauro che ci ha ricordato che tramite il dialogo possiamo guiderà una vera fratellanza in quel documento vedevo sabaudo benevolo tutta la sua esperienza che io porto nel mio cuore il porto nel mio lavoro
E il martello in un dialogo e interreligioso fraterno ricordiamo tutta la comunità di Malpensa
La sua comunità che ha creduto nel suo lavoro per portare avanti con costanza e il dialogo come mezzo decrescita siesta rituale che umana la dignità dell'uomo
Che Paolucci ricordava sempre nei suoi scritti era messa come un nuovo umanesimo che mette l'uomo al centro delle nostre relazioni e la sua vendita al centro dell'amore
E io mi ricordo pur sempre spesso nel libro di Paullo Innamorato dell'Islam credente in Gesù
Questo percorso decrescita sia mia personale che in tanti religiosi e vi assicuro tanti Imam che vedono anche in ballo un fratello
E che studiamo insieme la sua traccia il suo modello queste subito con padre Stefano Cecchin checking di recente che il presidente della Pontificia Accademia Mariana
Una commissione Mariana Musulmano Christié Anna Paolo vi assicuro era anche con noi presente
Vorrei infine caro Riccardo Cristiano ringraziarvi personalmente per la tua costanza per il tuo amore per Paulo e per tutto quello che fa il grazie a tutti quanti grazie a voi
Ecco allora siccome i buoni sentimenti sono importanti però non devono mai rappresentare il tutto
A chiedendo a padre Camillo di avvicinarsi io vorrei
E inserire qui una riflessione su di noi cioè su di noi come italiani
Ecco noi come italiani non abbiamo fatto abbastanza per sentirci in pace con la nostra coscienza io questo voglio dirlo brevemente Camillo senza chiamarti in in causa in parte guidando il Centro Astalli hai già tante preoccupazioni non ne serve una aggiuntiva ed esterna però nei giorni trascorsi nelle settimane trascorse
La stampa internazionale ci ha detto che sono state identificate le fosse comuni delli si sa Vacca
Su queste fosse comuni da settimane
Se non da mesi non sta lavorando nessuno
Nessuno della comunità internazionale
Io credo che l'Italia abbia il compito come opposta vede il compito come paese natale
Del romano Paolo Dall'Oglio di chiedere che per Paolo e per la civile convivenza in tutto il Mediterraneo come si è fatto assemblee Nizza così anche arranca
Si avvii un grande processo di ricostruzione dell'identità di tutte le vittime seviziata e giustiziate dall'Isis e gettate in quelle fosse comuni
Questo bisogno profondo riguardo alle nostre coscienze
E riguarda anche la ricostruzione della storia di Paolo perché la storia di Paolo guarda caso potrebbe essere arrivata lì come potrebbe non esserci arrivata
è una storia la sua che si identifica con la storia di milioni di siriani non soltanto delle vittime dell'Isis essendo stato espulso da Hassan
E poi sequestrato dall'Isis come i siriani sono stati prima espulsi da Santa e poi sequestrati dall'insisto da questa follia di violenza
Che si intreccia un'altra follia di violenza e questo è un compito che come italiani noi dovremmo rivendicare e porre al nostro Paese auspicare che il nostro Paese lo ponga alla comunità internazionale
Al nostro Paese poi secondo me dovremmo anche porre un'altra domanda ma le persone che noi sappiamo per testimonianza diretta
Di chi stava con Paolo in quei giorni
Che stavano nel quartier generale dell'Isis quando Paolo vi entro e che oggi sono in una sorta di arresti domiciliari a Raqqa hanno potuto rendere la loro testimonianza
L'hanno resa che cosa hanno detto che cosa ci possono dire quelle persone che erano lì quando lui sciando non voci tante hanno espresso opinioni ma chi ci è stato detto che era lì e che oggi le in una sorta di arresti domiciliari a Raqqa
Ha parlato
è stato ascoltato io credo che questa sia una domanda che poniamo da due anni perché da due anni circa ormai che si sa eh sì sempre più urgente e impellente per noi che abbia una risposta
è un tipo di risposta che sono sicuro che dobbiamo insistere perché ci sia anche se non ci sarà facilmente perché la storia di Paolo una storia che il SISMI
Risolverà quando si risolverà il conflitto siriano sono troppo intrecciate
Per non essere destinate anche a risolversi insieme ecco allora che la ricerca della verità importante anche per la ricerca della pace
Padre Camillo
Anch'io ringrazio per per l'invito io sono qua punto come confratello ma come diceva Riccardo perché è la storia di Paolo è strettamente legata alla storia del popolo siriano
E quindi ricordare Paolo oggi ricordare il suo sottolineo il suo popolo siriano che in guerra da nove anni che è in fuga da nove anni
Il Nunzio apostolico in Stiria il cardinal Zennari nessun messaggio di presentazione alla presentazione del rapporto annuale del Centro Astalli lo scorso maggio diceva
Oltre ai numerosi morti e feriti si tratta di una via dolorosa lunga migliaia di chilometri che si snoda attraverso villaggi e città della Siria
Che attraversa mari per approdare in varie nazioni continenti con famiglie spesso separate
Una via dolorosa percorsa da circa dodici milioni di siriani la metà della popolazione
Tra sfollati interni e rifugiati costretti a lasciare le loro case i loro villaggi la loro città spesso in tutta fretta raccogliendo poche masserizie e allora questo legame questo vincolo tra Paolo il suo popolo siriano appunto eh
Il motivo per ricordare ricordare Paolo è ricordare questo dramma nel quale Luís volontariamente per amore del suo popolo si è immerso
E ricordare quel dramma e accendere i riflettori su quella guerra
E permette di ricordare come si diceva anche prima chi come Paolo è stato rapito incarcerato migliaia di persone inattesa di giustizia i divi Rita
Una coltre di silenzio rischia di coprire questa guerra diceva papa Francesco agli ambasciatori accreditati presso la Santa Sede a gennaio
E ricordare Paolo ancora una volta nello spirito che lo ha sempre animato è un atto d'amore verso il popolo siriano
è nelle domande senza risposta che circondano il rapimento di Paolo
Un essere voce
Per i misteri per impedire di essere complici di questo silenzio della comunità internazionale
E allora mi associo alla richiesta che faceva Riccardo appunto abbiamo bisogno che la comunità internazionale
Chiedo a questa verità
La conferenza stampa di oggi allora diventa un'occasione per rompere questa Cuccu il tredici silenzio
Il rapimento di Paolo diventa paradossalmente l'ennesimo modo dello stesso Paolo di non abbandonare il suo popolo la sua assenza avvolta dal mistero diventa grido di giustizia e di verità prima che perse per migliaia di siriani vittime e noi oggi qui diventiamo voce di questo di questa sintonia tra Paolo il popolo siriano
Credo sia declinare quanto diceva l'Est lo stesso Paolo circa l'esperienza del monastero cristiano in Siria
Noi non abbiamo un'idea conservatrice della storia diceva Paolo non facciamo archeologia monastica siamo appassionati dell'interrotta capacità di novità della storia
E credo che leggere questo rapimento in senso positivo nella sua drammaticità e dire che la storia può essere creativa perché continua a tenere i riflettori sulla guerra
In siriani come diceva Riccardo Cristiano l'enigma si scioglierà quando le due cose si risolveranno insieme grazie
Dalla gioia io ho potuto vedere non credo di svelare niente a nessuno la commozione su qualche volto
Per le parole di padre Ripamonti che ringrazio veramente per fare la storia di Paolo intrecciata non solo con la storia dei siriani che sono un popolo in esilio senza terra promessa
Dimenticati e traditi da tutti ma di tutti i profughi
Dei quali il Centro Astalli si occupa da tempo come voi tutti sapete
Ma noi non potevamo parlare di Paolo Dall'Oglio senza avere anche l'intervento
Della di un rappresentante della Comunità di Sant'Egidio perché Sant'Egidio a che fare con la storia di Paolo
Non è il caso che ve lo spiego io come c'è il professor Augusto D'Angelo prego divenire Augusto
Lavora con la Comunità di Sant'Egidio sono molto contento che possa essere qui con noi
Io cercherò di essere brevissimo
Anche perché l'ora avanza
Penso ci saranno anche altre cose che vorrete ascoltare
E
Io direi che ricordare appunto oggi sette anni del rapimento di Paolo vuol dire innanzitutto continuare a tenere nel cuore la Siria oltre che Paolo stesso
è stato già detto purtroppo oggi l'opinione pubblica parte dei media nazionali internazionali ma in fondo anche lo sapete meglio di me tante cancellerie
Trovano come dire
Essendo più concentrate verso altro la pandemia questo e quell'altro provano a rimuovere
Dal dibattito pubblico
Il tema della guerra in Siria è una guerra che ormai fa nove anni i i prossimi step sono la guerra dei trent'anni la guerra dei cent'anni se ci vogliamo mettere come dire sui grandi Hermann
Auspichiamo diciamo che
Possano essere tempi più ragionevoli quelli in cui si possano soglia il questo dramma
Nel vuoto di attenzione e rispetto alla Siria c'è un vuoto d'attenzione ci sono cose che crescono lontano dagli occhi di tutti e in genere queste cose sono la violenza la morte i soprusi percento
Io non voglio insistere molto già è stato detto sul messaggio di Paolo Dall'Oglio su quello che allora rappresentato c'era io voglio per una piccolissima testimonianza personale perché io ho conosciuto Paolo ha fatto tante cose
Io l'ho conosciuta la prima volta come semplice traduttore cioè voi sapete che Paolo Dall'Oglio stato uno dei primi diciamo che si è incamminato come dire nella rapporto con l'Islam nella nostra generazione imparando la lingua quando sono arrivati gli altri e però quello che io ricordo con grande come dire
Simpatia era una modalità di tradurre che è una cosa semplice semplice semplice per lui che era molto fisica
I traduttori in genere sono molto statici Fermi hanno dei discorsi davanti eccetera eccetera Paolo era travolgente nella sua capacità di tradurre cioè intanto non stava fermo si alzava con la cuffia
Si tirava dietro il figlio e sottolineava con la sua fisicità in passaggi delle cose che traduceva che gli piacevano e sulle quali invece non era d'accordo metteva le mani nei capelli si dimenava insomma
Io mi ricordo penso la prima volta su fu a un incontro per la pace della comunità di Sant'Egidio sulla scia di Assisi a Lovanio Bruxelles la
Una sorta di spettacolo
Nel vedere Paolo che traduceva
Ma io penso che far memoria cioè stare vicino alla memoria di Paolo ricordarlo cioè c'era voglia soprattutto anche dire
Ricordare altri che sono stati rapiti come lui persone che camminavano in questo viaggio
Sulle tracce di Assisi simile noi come
Spogliarsi Gil vescovo greco-ortodosso di Aleppo o ma Gregorio si Brema persone con cui abbiamo come dire condiviso giornate interviste dibattiti ma anche tanta vita concreta
E che per noi non rappresenta hanno dei colpi che Isis ma sono dei Friends che insiste Brothers che esiste quindi Nun accetteremo mai la logica di chi pensa che siano cose rivolte al passato perché non ci riguarda
Però l'amicizia con Paolo e con questi altri amici siriani ha rappresentato anche una responsabilità perché la Siria merita di
Vedere gente che continua a sognare sul suo futuro
E che non smetta di lavorare
Perché la Sire ritrovi la pace
E concretamente dal punto di vista di Sant'Egidio con lo sapete questo ha voluto dire l'attività dei corridoi umanitari
Ormai sono più di tre mila le persone fuggite dalla guerra in varie parti del mondo che siamo riusciti a portare in Europa due terzi sono siriani
E non è un caso il senso di un debito che sia nei confronti di quella terra sono più di due mila quelli che sono arrivati molti sono giovani e li stiamo vedendo crescere imparando lingue europee c'è chi impara l'italiano che impara il francese chi impara il fiammingo eccetera eccetera e il sogno è quello che un giorno perché poi voglio dire un giorno 'sta storia finirà un giorno ci potranno essere dei giovani un possibili anni un po'europei
Che potranno tornare perché alcuni poi vengono dai villaggi attorno a Marburg USA e sono anche amici erano conoscevano Paolo e conoscono anche murata possano tornare
Con
Dei ponti che non saranno più dei puntini fisici di mattoni ma dei punti nel cuore saranno persone che avranno nel loro cuore l'intreccio di una cultura e di una fede
Chiare radici europee ma che ha anche radici
Siriana
E quindi nascerà questo ponte di familiarità che si rafforzerà tra quella terra martoriata e questa terra che di Paolo continua ad avere Nostalgia
Con tutta la sua fisicità diciamo non deponendo comunque mai la speranza di rabbia Ciarlo presto grazie
Grazie a Urso credo che chiunque solo possa immaginare come doveva essere Paolo quando faceva le traduzioni quindi chiedo conferma alla delegazione familiare presente se non dico una cosa che non è
No non non ci risulta strano questo appunto economici risulta strano
Bene noi avremmo ancora qualcosina però per le esigenze della stampa io direi
Di sentire finalmente no che cosa ha da dirci se ci vuole dire qualcosa che cosa ci vuole dire Francesca l'alloggio e quindi dopo molto volentieri a lei la parola
Prima di
Chiudere con un breve saluto del portavoce di Amnesty International Riccardo Noury e con un saluto di un'altra musulmana che qui come giornalista che mi fa tanto piacere segnalare alle sorelle di Paolo e a tutti voi assume da Jean
Cavaliere della Repubblica che ha voluto soltanto stare seduta lì e preparare un articolo domani scoprirete perché ma avrei tanto piacere che prima di andare via fosse as me a dirci arrivederci
Francesca
Solo
Innanzitutto vorrei ringraziare presidente della Federazione della stampa Beppe Giulietti e Riccardo Cristiano
Quando una ventina di giorni fa parlando con Riccardo detto sono il ventinove saranno sette anni da che Paolo è stato sequestrato
Che cosa si può fare per insegnare questa data infatti che abbia un senso
Che parte da Paolo ma che va oltre Paolo immediatamente mi sono trovata di fronte ad un'accoglienza e ad una disponibilità che mi ha commosso e che mi ha accompagnato in tutto questo percorso che ho già portato ad essere presenti qui anche le mie sorelle immacolata e Cecilia
Deciderò può ringraziare la presenza e l'intervento a distanza del Presidente del Consiglio europeo Davide Sassoli
è un segno importante molto ha sottolineato il messaggio di Paolo la sua comunità il suo a te in spirito di dialogo e ho sentito forte anche il sentirlo vicino alle radici
Dell'Unione Europea
Per me è un sottolineare che Paolo è un cittadino romano italiano un gesuita ma è un cittadino europeo
Con tutto quello che significa quest'certamente permesso Rella è molto forte
Il sentire che si faccia verità su Paolo
Mi ritrovo molto nel testo di Riccardo Cristiano il sequestro che non deve finire e con le suore
Parole quando hai detto forse quando il il il il baratro siriano avrà in qualche modo una fine forse si farà verità
E poi deciderò
Ricordare un aspetto autobiografico mio era il ventinove luglio del due mila e tredici le undici e mezza unisce tre quarti di sera
Ramo della casa di campagna ci arriva una notizia che Paolo era stato sequestrato
Ancora lì vivo sulla mia pelle l'emozione me lo aspettavo devo dire con Paolo abbiamo parlato di questa eventualità perché sapevo e sentivo quanto era coinvolto nella tragedia siriana che era già cominciata nel due mila e undici e quanto sentiva questo baratro siriano avvicinarsi
E nello stesso tempo ho cominciato a leggere
In francese il libro Koller e luce l'avevo tenuto vicino a me e Mammano che lo leggevo ho sentito quanto Paolo il suo messaggio andava oltre l'appartenenza alla mia famiglia alla nostra famiglia
Quando ho letto le ultime pagine dove Paolo dice io qui ho il privilegio di poter fare un testamento non tutti hanno questo privilegio
E poi dice
Andrò vorrei tornare a piangere sulle rive dell'Oronte le vittime della guerra civile siriana ma poi dice non voglio fare altro
In modo che la mia vita non siamo altro che un dono un dare un portare avanti questa mia vocazione fino in fondo
Pur sapendo che la vita è un dono di Dio
E quindi continuare a rispettarla e a tutelarla e mi sono sentita molto emozionate ho detto mi trovo di fronte a un fratello ma va oltre dalla mia famiglia mi trovo di fronte a un profeta a una chiamata di Paolo e questo in questi sette anni spaventosi
Mi ha aiutato molto ad andare avanti ad essere pronta a qualsiasi verità e poi la Siria entrata nel cuore
E è cominciato un cercare un vedere un capire le migliaia di situazioni aggrovigliati gli interessi quasi stato un un entrare veramente nella tragedia dei siriani e della Sicilia
E quella vita è cambiata per me penso per tutti quanti noi certo ognuno di noi della nostra famiglia ha seguito Paolo e quello che significava con una sensibilità ed un aspetto molto diverso
Ricordo dall'intervento di padre Federico Lombardi che ha nominato padre Franz
Nel due mila otto io ho conosciuto insieme con paura ad una cara amica padre Franz quando stava in questa opposto duramente scriveva messo su una vigna con questi portatori di handicap
E ho ritrovato il lungo week pur nella diversità da Paolo anche nel modo di vivere l'approccio con la realtà siriane musulmana ma ho sentito quello giusto essere fratelli
E questi impegnarsi insieme per una testimonianza del Vangelo insieme con i fratelli musulmani
E poi ascoltando anche l'intervento di Andrea Monda che ha riletto la prima lettera di Paolo che ha scritto nella prefazione di collera indusse e poi quando ha parlato di Dante della pulizia è come torna in mente una cosa che mi dà anche speranza
Dieci anni sono stati sequestrati in Algeria nella profondità di un pozzo
E dieci persone sono riuscite a sopravvivere
E recitavano il Corano
Allora la speranza c'è che Paolo possa essere ancora vivo
E succede da quelle parti che questi sequestri durino tanto ed è come dice Riccardo qualcosa di strumentale sia nel vivo che nel dire che è morto che armati io continuo a sperare
E nel mio piccolo i riscontri che ho avuto delle notizie che davano Paolo vivo
A Baghdad Muzza nel febbraio marzo di due mila diciannove perché cerchiamo circo dove posso di arrivare dappertutto
Mida fanno pensare che lì Paolo veramente era diviso
Così come i cinque milioni di dollari stanziati dagli Stati Uniti e così come le notizie che io a distanza di sette anni in questo Pase il che ha ottenuto in questo tempo tra le notizie che lo davano morto quelle vive
Io trovo vivo io trovo un filo che mi fa pensare al di là che nulla è confermato chissà Paolo sia ancora vivo
Ringrazio anche Paolo Ruffini
Per il Centro Astalli padre Ripamonti e poi una cosa fondamentale vorrei sottolineare quando qui si parla di Paolo quando pensiamo a Paolo
Che io sento come fratello caro il profondo nello stesso tempo vado oltre io so che parlare il Paolo vuol dire parlare di Siria parlare di scomparsi
Ho conosciuta Honduras di Fammoni for Freedom la moglie di Bassani
E mi sento vicina lei gli e quando noi parliamo di Paolo parliamo del bisogno di verità per tutti gli scomparsi insidia
C'è una processa Coblenza contro i crimini di Assad ma di questo non se ne parla sulla stampa abbiamo detto ci sono altre priorità dura e così corridoi umanitari per quello che sta succedendo in Sicilia ecco quando pensa Paolo sento anche sulla mia pelle tutte queste altre tragedie
Ringrazio tutti quanti mi affido alla Provvidenza e alla dimensione contemplativa che paura aveva forte la comunità di Mar Musa
Che è presente il monastero è stato sempre a petto in tutti questi anni dei momenti hanno più soli ma ora sono presenti sul territorio di ne ebbe che continuano ad operare certo è la zona dove la presenza del regime la più forte quindi la prudenza è molto importante però la contemplazione l'affidarsi alla provvidenza e al dialogo del buon vicinato l'aspetto più importante grazie tutta
Bene diciamo che chi ha tempo per rimanere con noi e sentire
Nouri il saluto Dias me
Rimane ovviamente chi invece ha altri impegni non si deve fare scrupolo è ora reso tanto dire una frase a a Cecilia ai immacolata e a Francesca mi fa piacere dire qui a loro quello che ha ha scritto una persona che si trova in condizioni simile simili al a al lavoro e cioè il un amico di Paolo Dall'Oglio Yassin alla falsi sale la cui moglie è stata sequestrata nello stesso anno nel due mila tredici Paolo era ospite di suoi parenti Arrancar cui però non poteva andare a Racca arrivo proprio quella notte non ha mai smesso di cercare la moglie dal due mila tredici fino a oggi continua l ha scritto una serie sterminata e bellissima toccante di lettere ma ha scritto anche
Ciò che rimane non rimane invita dipende dai vivi
Quindi noi continueremo perché e il nostro compito tenere invita quello che sentiamo indispensabile per noi che continuino a essere invitato
Grazie e sentiamo il saluto del portavoce di Hamas
La
Paolo
No luogo
Favorevoli
Associazioni
Solo
Oggi con l'offensiva
Simbolico
Forse ucciso da giustizia quell'espressione
L'opzione
Diversa
Aspre
Guardano
Buongiorno a tutti ringrazio Riccardo questo solenne impegno e ringrazio nella federazione ma ringrazio soprattutto le sorelle la famiglia di padre Paolo padre Paolo per me come per tanti giovani Italo siriani
Un maestro
Nel suo libro Innamorato dell'Islam credente in Gesù c'ha aperto una strada sulla riflessione e ci ha aperto una strada anche per capire meglio noi stessi non è che cresciamo
Qui che studiamo qui che ci avvaliamo spesso dell'ora di religione cristiana e ci sentiamo un po'fili di entrambe le culture e allora quello che io ho scritto in più articoli a che parafrasando il titolo di padre Paolo
Non ci sentiamo tutti innamorati di Gesù e credenti nell'Islam quindi quello che ha tracciato padre Paolo è un discorso più che mai vivo non solo dal punto di vista del dialogo interreligioso
Ma anche per quanto riguarda la Siria e oggi l'avete detto in tanti sotto diverse sfumature
Quello che la conclusione è che vorrei
Vorrei esprimere oggi è questa che questo incontro non è solo uno spazio di riflessione
Per dire quanto c'ha dato padre Paolo quanto continua a darci e quanto sia importante chiedere verità giustizia per padre Paolo
E per tutti ma scudi in si rianima scudi in sono coloro che sono scomparsi allo sguardo dei dei propri cari ma proprio a prenderci questo impegno non dormirci più la notte perché se noi continuiamo a lasciare che passino gli anni dicendo che la giudice abbocco nero della guerra non si sa quello che accade ma tanto la giustizia era così
è come se consegna Simo queste persone nell'oblio noi non dobbiamo più dormirci la notte dobbiamo essere vivi dobbiamo essere vigili come giornalisti come persone come credenti come non credenti ma non dobbiamo permettere che ci siano come dice un proverbio siriano madri dei defunti che piangono mappa possono dormire la notte e madri degli scomparsi che piangono e non dormono la notte perché non sanno dove sono i loro cari quindi il dolore della famiglia di padre paura la loro attesa
è un'attesa di altre migliaia di famiglie siriane l'attesa anche di tante migliaia di famiglie italiane che sono qui e che hanno sposato la causa di padre Paulo e con lui la causa di tutte le famiglie siriani inattesa grazie condividiamo questo questo impegno condividiamo questa in questa presa di coscienza importante