Congresso straordinario di unificazione del PDUP e del MLS

Il compagno Ricciardi della delegazione la Basilicata la presidenza per favore
E il compagno aumenta
Verso mezzogiorno primari
Anzi
Allora abbiamo iniziato i lavori di questa mattina sessione conclusiva di questo congresso straordinario con la con il compagno Ricciardi che parla a nome della delegazione della Basilicata si prepari il compagno limita segretario regionale della Puglia nell'essere
Vai vai
Compagnie e compagni
In questi in questi giorni di lavoro del congresso
Di unificazione credo che sia emerso un fatto di estrema importanza
Per il gruppo per la sua collocazione all'interno del lavoro sociale e politico e all'interno della sinistra
Cioè la forte riconoscenza il forte riconoscimento del nostro partito
Per una sua forte
Presente caratterizzazioni e fisionomia internazionalista
La fisionomia per quanto mi riguarda
E non dico impegno reale continuativo
Perché molte delle scadenze di lavoro che in realtà avevamo progettato
Da due anni a questa parte
Faccio solo un esempio è quello relativo ai temi energetici
Molto di queste scadenze sono saltate
Non abbiamo saputo recuperare il tempo e la qualità dell'intervento necessario
Senza voler trarre al di fuori di questo gruppo inclusioni ma evidenziando un dato di fatto
Possono dire che questo congresso avuto per certi versi un valore estremamente interlocutorio
E che lavoro da fare per recuperare una forte spinta soggettiva quale quella che avevamo sotto l'intuizione sotto le immagini della mutato la sinistra comincia da subito
Non è questo il giudizio morale ma lo sconto di un analisi politica che ha percorso molti interventi e che dimostra una consapevolezza ormai diffusa la consapevolezza cioè che quando l'ha verificato la nostra linea non nasce da fatti compiuti e ben visibili e leggibili
Ma è imposta dalla crisi o dalla convinzione che altri non stanno meglio di noi il dibattito e asfittico non è un filo unitario su obiettivi concreti e c'è una parente unanimismo
Dico questo perché se è vero che un vento nuovo può aspirare ce ne sono molte avvisaglie però è anche vero che rispetto a questo ci troviamo con un ritardo di lettura e quindi di organizzazioni
Ed è proprio per questo che invece il vento non può farci dimenticare le difficoltà che abbiamo da un anno a questa parte e se volete difficoltà pesantissime per quanto riguarda l'organizzazione dello stato di salute l'efficienza del partito nel Mezzogiorno
Il problema del terremoto di come non abbiamo saputo coniugare facendolo diventare un fatto nazionale
Azione politica diretta con questioni di lungo respiro di prospettiva per modificare l'intervento del ruolo del sindacato per non aver valorizzato e fatto emergere nuovi soggetti sociali spinti dalla situazione drammatica fuori dalle coordinate tradizionali del mestiere della politica la politica del mestiere questo non toglie niente alla loro anche eroico se volete di molti nostri compagni e non elimina certamente responsabilità che sono il resto non qui e lascia un segno di tutti oggi per quanto riguarda tutta la sinistra
Ma che fatte proprio in base a questo in base a quello che è successo realmente
Dobbiamo anche a partire dalle cose che diceva la compagna Menapace cioè che va al voto sui referendum
Esce cambiata
Nel senso è il modo di lettura che dobbiamo avere dalla questione meridionale
Credo che dobbiamo recuperare da subito nel Mezzogiorno credibilità e immagine tra i soggetti sociali e di massa
Dico di massa e non sono emarginati che pure esistono il compagno mai qui ne accennava ampiamente nella relazione
Ma soggetti di massa perché visto che stiamo parlando di alternativa è un'alternativa ha bisogno di grandi quantità di uomini e di donne per essere sostenuta non possiamo continuare credo a oscillare tra ambizioni tipiche di una forza politica tradizionale l'altro aspetto del nostro modo di essere che il culturismo che poi è un modo abbastanza visto pratico rifare movimentismo
Io credo che questo errore che abbiamo compiuto nel passato
Questa contraddizione non risolta perché si ritrova nella parte finale della relazione è stato poco sottolineato nel dibattito anche se in molti interventi di ieri pomeriggio ci sono stati accendi appassionati
Credo che la relazione non renda un buon servizio alla storia del partito se si limita a constatare un dato di fatto
E cioè che ognuno di noi e diviso in due parti ben distinte
La parte che stimola la sinistra se volete
La parte che lavora nella società
Scusatemi lo schematismo ma credo che in fin dei conti di questo si tratta dobbiamo avere il coraggio di dare una dignità politica a questa conflittualità
Perché altrimenti cadiamo nel volontarismo o della messa in liquidazione delle forze migliori
Nostro paziente in sostanza in una sorta di selezione naturale forzata che non è certo esente trainante
Per la formazione di una volontà politica collettiva dei soggetti sociali che ci guardano con attenzione certamente tutta politica niente affatto moralistica
Per fare questo dobbiamo discutere ho comincerà a discutere se non sia meglio ridarci un'altra una fisionomia di lavoro e di massa
Su alcuni temi strategici piuttosto che essere il partito complessivo che poi finisce per essere il partito somma di idee e di materiale umano e non di progetto
E questo ha tanto più valore quanto per proprio per quanto riguarda la unificazione
Io credo che dobbiamo recuperare sobrietà ed essenzialità
Consapevoli che la maturazione della società civile anche nel Mezzogiorno impone un lavoro di direzione politica ma che non sia più pedagogia ma indicazione di liberazione collettiva una indicazione che certamente difficile a leggersi che segue vie tortuose
Ma rispetto alla quale indicazione noi dobbiamo attrezzarci adeguatamente
Infatti credo che questa indicazione di fondo è proprio l'indicazione che ci viene dal voto sui referendum per l'aborto infine brevemente dobbiamo prendere atto insomma che era nostra parzialità
Non deve essere un fatto regalato
Ho imposto dalla crisi ma una volontà e una scelta qualificante e di strategia una scelta compagni e compagne tutta nostra
Di qui la nostra transitorietà credo che non debba essere un fatto di tempo ma un fatto che ridere i i movimenti organizzati dalla tutela tradizionale del partitico
Liberi specie nel Mezzogiorno e faccia emergere attraverso la valorizzazione delle nuove competenze orizzontali una qualità nuova della domanda nella trasformazione
Una qualità nuova della domanda
Per una socialità diversa per rapporti sociali più umani
Basati sull'egualitarismo
Le occasioni per sperimentare sottolineo questa parola per sperimentare questa nostra fisionomia non mancano è sperimentare vuol dire appunto scendere ormai a diretto contatto con i soggetti vorrei fare solo un paio di esempi che credo siano di vitale importanza per la trasformazione del Mezzogiorno della sua cultura di massa con e perché no anche dal nostro modo di essere
E possono essere quindi anche un momento di superamento in avanti di quella contraddizione fra i due nostri modi di essere
Noi della Basilicata stiamo lanciando ma l'andamento del dibattito del dibattito mi induce ad avere qualche paura fare questa proposta
Noi stiamo lanciando una proposta di iniziativa
Che rivolgiamo ufficialmente in questo momento ai compagni più specifica specificamente interessati dal problema del terremoto ma di questo vogliamo farne investimento per tutto il partito
Crediamo che la lo stato raggiunto dal problema terremoto la disgregazione dell'abbandono di questa questione
E quindi alle preoccupanti
Le preoccupanti
La la fase piuttosto preoccupante che ci troviamo davanti imponga a tutta la sinistra ma hanno in particolar modo un rinvigorimento della iniziativa politica sui temi di breve e medio respiro e per questo proponiamo
Una legge di iniziativa popolare regionale che abbia come obiettivo di fondo non solo i problemi della ricostruzione ma appunto obiettivi trasformazione più ampie
Diciamo questo perché sentiamo il dibattito essere decaduto e sentiamo l'esigenza appunto non solo di sperimentare ma l'esigenza di riaprire un grosso dibattito di massa
Qualificare la nostra presenza e la presenza della sinistra e del sindacato nella Società Meridionale
Questa questa proposta diciamo che potrei sintetizzarla così dovrebbe avere essenzialmente tre obiettivi di dibattito e quindi tre obiettivi discussione
Un ruolo ed una imprenditorialità nuova della regione e delle comunità montane
Relative
Un dibattito reale sulla sovranità surreale potere di questi enti
Che per ora sono il luogo di esercizio del potere privato la democrazia cristiana
Su questo punto della proposta crediamo che il partito si faccia carico inoltre di un dibattito nazionale sul ruolo dello Stato nel Mezzogiorno
Secondo punto una politica di trasformazione del territorio e del rapporto uomo natura una politica insomma che Michele a dare ai soggetti organizzati un reale potere sul territorio
Celibe ricorrano le competenze
Con lei nuovi saperi diciamo così
La società di Basilicata del Mezzogiorno dal rischio territorio che è un rischio continuo e che non è solo il terremoto ma il rischio come sapete tutti delle frane
Della degradazione totale del territorio
Terzo punto un piano straordinario per l'occupazione ma soprattutto per una qualità nuova del lavoro quale quella che tutti quanti andiamo dicendo che fa parte diciamo così non solo del programma nostro di quella parte
Diciamo così programma comune della sinistra che abbiamo detto
Nella relazione ma che presente nomine mezzogiorno abbiamo cercato di elaborare fino in fondo ma che poi non abbiamo mai avuto occasione di confrontarci su questo con la gente con i soggetti sociali che ci interessa
E c'è un altro punto che credo sul quale dobbiamo cominciare a sperimentare ci può di più e sto chiudendo il problema della crisi della forma partito o se volete problema della crisi il sistema dei partiti ormai diventato un problema di senso comune è un problema per la quale credo che anche noi siamo maturi per intervenire con la nostra soggettività
E del resto credo che sia tanto importante ha cominciato ad affrontare questo discorso
In quanto a che proprio i fatti hanno dimostrato proprio come il non aver affrontato questo tema fino in fondo non essere arrivati alle conclusioni
Di un dibattito non averlo approfondito anzi purtroppo aveva esorcizzato non ha affatto portato il produco ad un aumento del suo ruolo e del suo peso specifico
Non solo nella sinistra ma anche la società italiana semmai lo ha collocato in uno spazio più angusto e soffocante
Certamente la nostra difficoltà nasce come atto per tutta la sinistra comunista da un fatto oggettivo
Cioè come si ricordava anche nella relazione la straordinaria velocità e a volte l'accelerazione della variazione del comportamento e delle aspirazioni di grande masse di uomini e di donne
E nasce anche dal fatto che i soggetti sociali sono ambigui per effetto della crisi
Da una parte e tendenziale frutto di assistenza e della qualità della vita offerto dal sistema e dall'altra portatori contraddizioni profonde di difficile lettura
Questo è vero ma io dico comunque che noi siamo un partito in grado di ora questo tema e forse sulla spinta diciamo così di quel famoso vento di cui parlavamo dobbiamo avere il coraggio di entrare nel merito di questo discorso e farne discendere ovviamente l'opportuno impianto organizzativo
E allora per esempio e qui chiudo non voglio essere troppo lungo Lenin diciamo così di maniera che si ritrova sulle tesi cozza da subito e con l'intervento
Della popolarità dei soggetti centrali per la trasformazione non più solo la classe operaia ma anche le donne se volete altri soggetti di massa che hanno sicuramente possibilità di farsi vedere
Se siamo convinti che non si tratta di un altro soggetto o di altri soggetti o di una pluralità esclusivamente numerica
Ma di soggetti che rappresentano la qualità la nuova
Ma di soggetti che rappresentano la qualità nuova ed alta del movimento di massa
Che tutto questo ci ha a che fare insomma con i nuovi saperi e con tutto ciò che di nuovo e di specifico il caso italiano contiene l'intero partito deve farsene carico
Ecco e compagni io ho solo proposto al alcuni temi diciamo così di discussione credo che su questi temi è rivolta a livello internazionale se volete più specificamente da parte di grandi quantità di di giovani
Di uomini e di donne in questo nostro Paese una grande attenzione nei nostri confronti io credo che ci aspetta ci spetta il dovere di non disattendere assolutamente questa grande attenzione perché credo che un partito della sinistra ha diritto di esistere
Solamente
Diciamo così ha diritto di esistenza solamente quando è riconosciuto e quando è materialità che è in grado di trasformare i rapporti di forza porti diciamo così nella società
Alla parola mica segretario regionale della Puglia per la bellezza
Per fare Lai
Ne ha parlato la relazione ne hanno parlato di diversi fervente
Il voto del diciassette maggio
Nel Mezzogiorno
A meravigliato profondamente io penso che in sede di dibattito congressuale ma soprattutto in altre sedi più di maggiore approfondimento sia necessario spiegarsi alcune questioni altrimenti c'è il rischio come dire
Che sul sulla questione del Mezzogiorno e bella dinamica dei comportamenti elettorali
Ci sia come dire atteggiamento di oscillazioni
Per schematizzare si potrebbe dire che Mezzogiorno sostengono alcuni
Ha dimostrato di essere avanzato su davanzali Solazzo che il costume mentre Sud arretrato ancora il vecchio slogan per quanto riguarda la struttura produttiva la struttura con io penso che sia importante qui non tanto per una come devo dire specificità di analisi fino a se stessa ma soprattutto per vere potenzialità d'iniziativa politica meridionalistica Rasini sommato al giorno andare maggiormente profondità rispetto a questo
Altrimenti c'è il rischio che come sinistra come cultura politica meridionalistica la sinistra
No non riusciamo a liberarci di una serie di pastoie di impostazioni errate che continua ancora a dominare nella sinistra il diciassette maggio non rappresenta una generale e quasi non ancora spiegata Almanza avanzata della coscienza civile del Mezzogiorno come se fosse un fatto sopra strutturale fine a se stesso
Io penso che il risultato diciassette maggio vada spiegato con le profonde trasformazioni strutturali sono strutturali del Mezzogiorno che hanno visto al centro soprattutto la condizione femminile
Perché quando ci poniamo il problema delle alleanze come ha fatto abbandonare questa nella relazione
Dobbiamo partire da queste trasformazioni altrimenti i discorsi sulle alleanze sono i discorsi di ieri della sinistra nel Mezzogiorno o anch'qualcosa ancora di meno preciso
Le trasformazioni del Mezzogiorno d'arresto al centro la condizione la modificazione la condizione femminile tralasciando una serie di importante pure
Modificazioni io penso che sia un elemento centrale quel dito darle rapporto tra la donna e la modificazione del mercato del lavoro
Altrimenti non riusciamo a capire come mai una figura ormai come dire che classica dalla Dorna meridionale la casalinga fa molta fatica a rimanere in piedi nell'analisi complessiva la realtà americana
Voglio dire che le diverse forme di precariato di Pantani hanno sradicato la cosa da un ambiente familiare immobile e da una determinata influenza dalla Chiesa e l'hanno portata ad impantanarsi con nuovi bisogni con attese
Derivanti dal suo particolare rapporto col mercato del lavoro
Le forme di precariato nelle campagne le forme di precariato nei centri intermedi del Mezzogiorno vedono la donna in pratica in un rapporto con la con il mercato del lavoro estremamente modificato
Da questo punto di vista la sinistra il movimento sindacale lo riconosce lo stesso compagno Maria netti stentano a rendersi conto di questa nuova realtà
E portavo ancora avanti un discorso sostanzialmente di tipo ideologico per quanto riguarda la ricomposizione della dello schieramento di classe
Allora porsi il problema dal punto di vista delle alleanze andare a scandagliare il problema della stessa borghesia imprenditoriale sta a significare da parte nostra evidentemente quando a Gamarra Rizzari sommerso tanto per fare un esempio citato anche da Madrid
Che dobbiamo avere la capacità di capire come il sommerso riesce a dare oggi delle risposte a un bisogno di lavoro part-time come per esempio c'è poco da meravigliarsi quando a Palermo da un voto superiore al settanta per cento sulla questione dell'apporto e poi il comportamento elettorale a dinamiche comportamento elettorale
Di Palermo con gli altri grosso centro del Mezzogiorno Stars significare che cosa una capacità ancora di tenuta egemonica della democrazia cristiana perché c'è una certa un certo rapporto della della democrazia cristiana con quella che Mario richiamava la imprenditorialità potenziale e si Santa Rita dal sommerso
Allora se qui non vogliamo fare un discorso astratto dobbiamo dire che la sinistra non riesce ad aggredire questi questi con queste contraddizioni
Per il motivo semplicissimo che la da un punto di vista della politica dello sviluppo più in generale non siamo riusciti ad andare molto più in là va detto che pose la questione delle alleanze
Nella società meridionale prescindendo da una ricerca sul campo per quanto riguarda la capacità della sinistra di entrare nel merito della destinazione delle risorse dal Polo della programmazione dell'intervento pubblico della democrazia democratizzazione dei suoi strumenti dell'economia della società meridionale in sostanza sta a significare a mio modo di vedere
Porre la questione
Della riunificazione degli stati proletari è la peggiore più generale dell'Alleanza interno oscillanti come siamo stati caratteristica dalla sinistra per cui sembra vi sono i ceti medi da un lato quattro alcune occasioni i ceti i ceti medi appunto da neutralizzare oppure come nel ma in una esperienza col molto lunga del Partito comunista il ceto metà assunto acriticamente prescindendo da una capacità proprio propositiva dalla sinistra per modificare il rapporto tra il ceto medio meridionale è l'apparato produttivo del Mezzogiorno vuol dire una battuta perno perché il periodo di tempo se potevo morto a persone che non si può francamente a porre in termini vincenti la questione alleanze mezzogiorno se non entriamo nel merito delle proposte che la sinistra deve fare per una linea politica di politica economica di sviluppo
Fare i conti con queste opportunità diciamo così di sviluppo alcuna né D'Amato storto eccetera che la
Democrazia cristiana attraverso l'uso delle regioni meridionali da al alle a questi c'è l'imprenditoria del sommerso c'è da dire che la forza lavoro e chiamata molto molto avrà come dirà a finanziare in realtà in aree disc diffusa Mezzogiorno addirittura lo stesso processo di accumulazione nel momento in cui per esempio ha ceduto una ristrutturazione tutto incluso della economia domicilio ancora tutto va inserita per una ammissione diversa modificata del mercato del lavoro allora da questo punto di vista la questione della riunificazione degli strati proletari disoccupati occupati
Stagionale avventizi part-time puntando c'aveva giocato sì sulla questione sul versante dello che faccio un lavoro che l'orario ma soprattutto sulla capacità propositiva di far vincere una linea generale di sviluppo mentre qui siamo ancora diciamocelo francamente nonostante alcuni spunti positiva presente l'intero movimento sindacale
Ancora ha una impostazione come devo dire marginali spiega del Mezzogiorno
Facendo come dire per leva su settori
Dalla dell'apparato produttivo che non fanno i conti principalmente con la necessità dell'ammodernamento dell'apparato dell'apparato industriale da questo punto di vista le tesi della CGIL la Confederazione Giger rappresento un fatto positivo c'è un invito esplicito a una rivisitazione della problematica dell'approcci stessi della cultura meridionalistica
Allora io penso che un'organizzazione come la nostra si incerto nella sua provvisorietà dovrebbe porsi questi problemi altrimenti questa provvisorietà non si capisce bene nel momento in cui non si fanno i conti cose la cultura politica che mettono a rischio la sinistra che cosa stia ha significato
La provvisorietà è una condizione obiettiva come dire che ha condizionato la soggettività di questi la nostra soggettività di questi dieci di questi dodici anni ma direi che da questo punto di vista si può uscire in avanti all'interno di uno spirito unitario dalla sinistra se siamo propositivi rispetto a questioni
Di fondo
Allora dicevo che
Il voto meridionale la dinamica elettorale della sinistra sconta dica alcune insufficienze come mi sembrava mi sembra d'aver colto dall'intervento di Chiaromonte di ieri ma qualcosa di molto ma molto più profondo
Qui a ma esplicitato che non si può scoprire la modernità del mezzogiorno quando vota sulla portò e riscoprire poi l'arretratezza la come se ha detto dopo il settantanove da parte della del partito comunista la non compiuta unificazione
Politica culturale elettorale del Paese abbisogni cominciano a dire invece perché è tutto ciò perché come pensano cioè i guasti profondi della solidarietà nazionale nel comportamento elettorale della massa
Popolari del Meridione versasse masse che votano per in proporzioni maggiori molte volte che in grossi centri del nord poi per quanto riguarda il comportamento elettorale nelle occasioni nelle compere competizioni elettorali politiche amministrative e completamente diverso ma non è soltanto questione di volerne prima dal dito sulla questione della solidarietà nazionale diciamo francamente che rispetta queste ma questo non è soltanto
Di rimproverare un certo moderatismo per della della sinistra il partito comunista nelle giunte di larghe intese che ci sono stati questa esperienza c'è qualcosa di più pagate con estrema chiarezza che pesa e gravemente
Una impostazione
Statalistico sostituzioni Sica che in pratica viene pagata anche sul piano elettorali voglio dire che l'insistenza sulla questione il programma rispetto alle questioni generali della della dalla strategia Polito nostro per nel nostro paese nel modo peggiore per quanto riguarda serve rionale può essere un elemento di fondo per la caratterizzazione del prodotto può essere un elemento in cui si giocano gli elementi una battaglia per l'egemonia
All'interno della realtà nel Mezzogiorno da questo punto di vista io ritengo che fare una battaglia come dire
Anche al di là dell'esigenza di pura propaganda per l'appropriarsi come partito una grande vittoria elettorale come quella della sull'avvolto non sia come devo dire soltanto discutibile per una questione di buon senso
In realtà mi pare che sia anche rischia di essere una spia seria di una sottovalutazione della trasformazione la società meridionale duri sorgente politicismo che porta a lontani dalla necessità di costruire un approccio al parametro analitici per la questione
Meridionale significa in sostanza non cogliere quel nesso tra modificazioni strutturali e modificazioni sopra strutturali
Non significa in pratica non cogliere l'esigenza di fondo che per il prodotto una possibilità di incidere in questa situazione è quella di colmare questo deficit
Di analisi colmare superare gli errori di
Politica culturale testata mezzogiorno alla da questo punto di vista presente ho trovato estremamente interessante
Gli spunti che ci sono presepi nelle tesi della CGIL scuola sull'adesione della figura dell'insegnante nella realtà meridionali o dimentichiamo che l'insegnante per grande parte
Della sinistra la realtà meridionale è stata vista sempre come la figura che doveva essere sostanzialmente neutralizzata perché ancora come dire soltanto elemento portatore di un'egemonia borghese nel nel
Negli Stati proletari dei contadini e così via o da questo punto di visto penso che noi come dunque dobbiamo dare un contributo originale su questa questione io penso cioè te
Non Marcial su questo terreno c'è il rischio reale che la sinistra stenti a dare una risposta in termini di contenuti difformi io penso che il volto del diciassette maggio significa anche una esplicita apertura di credito
Delle donne meridionali non solo per quanto riguarda l'applicazione della legge centonovantaquattro matti ora insisto sul nesso tra applicazione remissione stesse dalla legge centonovantaquattro
Non possiamo dimenticare che nel Meridione la questione l'obiezione di coscienza pesa in maniera drammatica interna senza diversi che nelle altre realtà del paese allora da questo punto di vista io penso che prendere atto di questa grande vittoria e poi interrogarsi sul perché i comitati popolari
Delle zone terremotate non partono perché ci debolezza pagano i secondi se ce lo dice ancora quindi fare una lettura come devo dire schizofrenica dalla realtà in ottone grande maturità sul piano della coscienza civile e poi difficoltà nel movimento a partire sulle questioni fondamentali
Del tessuto
Del tessuto produttivo del Paese la ricostruzione e così via
Va detto qui che l'errore
Principale della sinistra non è tanto perché non ha assunto gli strumenti della democrazia di base e comitati popolare e così via
E che anche se gli avesse assunto al di fuori di una politica economica alternativa su questa questione non solo ai piani la Malfa ma anche a tutto ciò che era il Partito comunista saggia superi queste cose
Noi saremo ancora a fare come devo dire un discorso estremamente marginale marginalizzati invece va sottolineato il fatto che se evidentemente c'è un voto di astensione sulla questione della legge per la ricostruzione ciò non è affatto casuale se si verificò determinati episodi anche all'interno dei quadri
Per partito comunista italiano nel Mezzogiorno come Macrì richiamava l'altro giorno sei a Napoli ultimamente si è verificato il caso che sappiamo tutto ciò non è affatto casuale e noi come nuova forza all'interno della sinistra italiana dobbiamo da questo punto di vista fare ed è introdurre elementi di chiarezza altrimenti c'è il rischio che quando i compagni temono un un eccessivo appiattimento sul PC
Riscopre si riscopre poi la tentazione del movimentismo ed è l'appello accorato alla mobilitazione delle masse
E qui dal nostro ruolo di guida in tutto ciò che francamente dopo tanti anni di esperienza mi sembra perdente al di fuori dicevo di una capacità da parte della sinistra
Nostra come come voglio dire capacità autonoma di mi limito eccetera di produrre di proporre elementi fondamentali da questo punto di vista allora per esempio finire che la questione dalla destinazione delle risorse la pressione dei della modificazione della qualità dell'accumulazione dei capitali nel Mezzogiorno assumere questi come elementi nostri non solo del sindacato anche qui non ha sorta di bene carboidrato sindacale ma da parte nostra una capacità di troppo
Di proporre da questo punto di vista movimento movimento su cosa compagni movimento sulla capacità della sinistra
Di presentare piani alternativi e da questo punto di vista per esempio come devo dire il fatto che il Pci all'inizio alla battaglia sul terremoto ha detto esplicitamente no all'adesione all'agenzia per un timore peraltro giustificato di come dire a frammentare la questione meridionale in tante piccole questioni
Mi pare che sia anche un po'la spina come dire di una visione che sostanzialmente basa il tutto le prospettive nutre chance dalla sinistra sulla questione del dal cambiare il ceto politico sostituire questo ceto corrotta eccetera eccetera e metterne un'altra e così via
Già ma Greppi con ironia
Mettere in evidenza la debolezza di questa impostazione e tenerezza da pazzi perseguo settore penso che che bisogna insistere su tutto ciò introducendo elementi di dibattito politico
A parola
Alla parola laici consigliere regionale del Veneto si prepari Phoebus
Ma nell'affrontare alcuni temi compagni che ritengo di rilevante importanza così angustiato un poco dai tempi ridotti giustamente
Stati imposti per disporre
La possibilità a tutti di poter intervenire ecco io non vorrei
Essere accusato di rozzezza per la brevità che ho tentato di imporre al mio intervento
Ed è incomprensibile che da una regione come il Veneto dove l'applicazione della legge centonovantaquattro
Ha dovuto richiedere una forte mobilitazione del Comitato delle donne di partiti
Dove si è dovuto lottare contro un uso selvaggio dell'obiezione di coscienza che veniva praticato addirittura i barellieri fino a giungere a rifiuto di alcuni inservienti a fornire cibo medicine alle donne che praticavano l'interruzione della gravidanza
La vittoria dei no suo referendum del movimento per la vita è stata accolta certamente con felicità maggiore probabilmente che mi altre
Credo
Che da questo che le condizioni nuove che è venuta ad aprire questa vittoria referendaria
Rappresentando ci la profonda modificazione culturale intervenuta tra le genti venete dall'epoca per esempio del referendum per l'abrogazione del divorzio che vide in prevalere in quell'epoca sì nel vento
Imponga un certo in un certo modo ai compagni di essere il indulgenti non giudicare rotazione già l'affermazione che pone in secondo piano la valutazione dei risultati ottenuti dagli altri referendum
Ai quali avevamo dato indicazioni di voto per il sì in realtà lo scontro politico in questa campagna referendaria è stato duro in tutto il Paese ma forse particolarmente nel Veneto proprio sul terreno della difesa della legge centonovantaquattro
Non solo nel Veneto la chiesa era mobilitata sulla campagna referendaria non solo nel Veneto
Sulla porte delle chiese stavano affissi manifesti del Movimento per la vita con relativa indicazione di voto meramente una delle poche Regioni che conta una maggioranza assoluta per la democrazia cristiana
In realtà la vittoria dei no
Non ha mancato di sorprendere col suo bravo cinquantasei per cento anche le stesse forze politiche che hanno
Sostenuto questa campagna referendaria ed è proprio per la natura dello scontro intorno alla centonovantaquattro una regione di questo tipo e non mi sento onestamente di sminuire il senso della vittoria
Sulla centonovantaquattro per riverso esito degli altri referendum
Ma cosa è successo quale significato a questo voto in una regione bianca come il vento
è successo che una Regione dove la presenza della Chiesa si incontra una maggioranza elettorale della DC intorno al cinquanta per cento
Il voto favorevole al movimento per la vita è stato del quarantaquattro per cento attuale sottraendo meccanicamente quello che l'elettorato missino circa il quattro per cento del voto
Da un esito negativo rispetto ai consensi a disposizione della Democrazia Cristiana di circa il dieci per cento
Nell'assumere questi dati risulterebbe che circa il venti per cento dell'elettorato democristiano ha espresso un voto a favore della centonovantaquattro
Se questi risultati non possono essere proposti nella loro totalità come voto anti democristiano quanto meno si dovrebbe trarre la conclusione che nelle torna elettorato DC si sta estendendo un'opinione laica
Ma per quale ragione un simile voto laico dovrebbe rimanere ancora trattenuto dalla Democrazia cristiana
Non perché si tratti di cristiani del dissenso perché in primo luogo i cristiani di senso criticano proprio quel legame politico che trasforma i cristiani in democristiani
Almeno limitatamente a questo settore gli elettori la possibilità di un voto laico che non maturi contemporaneamente in una certa di alternativa la Democrazia Cristiana a mio avviso potrebbe essere spiegato solo da quella nozione iscritti a imitazione proposta del compagno Magri
Nella sua relazione tale nozione importante perché coglie un nodo che quello della crisi dei valori del cristianesimo che non si tramuta nella assunzione i nuovi valori da parte di soggetti che vi sono interessati
Ha poi la stessa chiusura integralisti Ca'
Della forte minoranza cattolica non essa stessa l'altro termine che gioca e fa degenerare la cultura cattolica nella riduzione e parzialità dei propri valori sociali
In questo modo vi pare possibile possono essere identificati alcuni temi che ci sono stati proposti dalle cronache più recenti sugli scandali e la corruzione
Che sembra debba sommergere il nostro Paese
Nella loggia P due
Non sarebbero iscritti soltanto i potentati della classe politica ministri generali dirigenti
Di enti pubblici ma anche qualche rappresentante imminente della chiesa cattolica
è giusto quindi riferimento che è stato fatto
Sulle connotazioni proprie del modello neo capitalistico di sviluppo
E quindi del suo segno dirompente scivoloni che tenevano assieme la società italiana va compiuto uno sforzo per comprendere come esso si è
La rincorsa i consumi indotti l'uso perverso dei mass media eccetera su altrettanti veicoli mediante cui si esplicano blandizie ideologiche e nuove forme di subalternità
Ma l'aspetto centrale attraverso cui vengono ad essere unificati i diversi aspetti della decelerazione
Che comporta la crisi del neocapitalismo è costituita dalla particolare rapporto che intercorre tra esso e il sistema di potere che ha costituito le basi della sua fondazione
E noto come il keynesismo sia stato proposto nella tradizione di governo democristiana sulla base di una logica che pone in corrispondenza un minimo di piano programmatico
Ed è un massimo di esaltazione di aspettative collegata all'iniziativa pubblica
Politica e finanziaria in funzioni di supporto all'azione di particolari gruppi economici ed insieme rivolta una fascia relativamente estesa di soggetti economici la stessa diffusione della impresa pubblica non si sottrae a questa logica se non in senso relativo di sgravare il soggetto economico privato da iniziative finanziarie che richiedono un grande smobilizzo di capitali e di non forzare la libera iniziativa a programmi di investimento finalizzate e noto poi che l'evoluzione istituzionale mediante processi di decentramento politico-amministrativo atteso moltiplicare simili logiche nelle regioni bianche e a frustrare all'iniziativa della programmazione e finalizzazione degli investimenti nelle regioni rosse
Rosse uno riducendo al massimo l'attribuzione organica di poteri due mantenendo una logica precetti Istica e al di fuori di un Piano nazionale i poteri di indirizzo del governo centrale sulle regioni
Su questa linea un trentenne di potere che la democrazia cristiana se da una parte ha consentito per tutta una fase un'importante di Nomisma economico che ha consentito insieme un elevamento abbastanza generalizzato delle condizioni di vita
Anche nelle campagne peraltro verso acuito potentemente le differenze fra nord e sud
Perché questo modello di sviluppo ha teso a favorire alle zone economiche forti del paese mentre per le donne con unicamente svantaggiate tale modello fondato su finanziamenti incentivi agevolazioni di credito
Cioè sostanzialmente convertito in una forma di assistenzialismo di sussistenza
Non vi è dubbio però e questa logica di governo DC
Sembrava funzionale anche ad alcuni ipotesi della cultura sociale cattolica che puntava all'utopia del superamento della questione sociale mediante la distribuzione della maglietta
Che trovava possibilità di sviluppo proprio con l'esaltazione di alcune forme di produzione marginali e non
Che si prestavano a realizzare il disegno di una pur piccola fabbrica per ogni campanile di uno spezzettamento della procura agricola consentito
Dall'alta produttività delle terre non solo del vento ma di un'intera Area dal nord est del Paese
Ciò ha garantito alla DC per più di un sempre trentennio un'egemonia pressoché assoluta su queste aree del Paese riuscendo a porre un un serio diaframma tra classe operaia e artigiani tra lavoratori urbani e contadini
Ebbene questo modello ancorché in ritardo rispetto alle tendenze generali dell'economia
Sta risentendo dei contrappunti contraccolpi della crisi
Centinaia di piccole e medie imprese sono in difficoltà o stanno per chiudere i battenti la disoccupazione influisce anche sulle aziende agricole a conduzione familiare perché vengono meno quei
Proventi della secondo occupazione che venivano ad essere utilizzati per ricapitalizzare
Il lavoro agricolo eccetera
Il cosiddette tanto decantato modello Veneto di sviluppo non tiene più ed è qui che quel tradizionale rapporto tra istituzioni e gruppi economici viene a mostrare la corda
A chi si deve dare il finanziamento quando la crisi economica si presenta anche sotto forma di crisi fiscale dello Stato e di bilanci pubblici devono essere tagliati
Lo si deve dare al contadino di quella provincia o di quell'altra a quell'artigiano o a quella latteria
Il clientelismo la corruzione il rinvio di ogni decisione importante deve per forza di cose per minare la prassi di un modello di sviluppo antagonisti con la programmazione e fino alle e finalizzazione degli investimenti quando esso non tiene più
Ma se al terzo non vediamo anche il presentarsi di una domanda di programmazione come una domanda di giustizia proprio da quei settori sociali che non trovano più nel rapporto col potere DC una soluzione stabile ai loro bisogni sbagli eremo di grosso
Non è un caso d'altra parte che proprio la Coldiretti abbia tentato di avviare recentemente un rapporto con le confederazioni sindacali dei lavoratori quindi la possibilità di sfondare quel diaframma tra classe operaia ed altri soggetti economici
Che si
Che ci ha reso possibile dall'intervento sulla crisi organica e di sistema
Che sta di fronte a tutti
Occasione per costituire quel nuovo sistema di valori che fa parte dell'alternativa
Ma è possibile pervenire a questi risultati si insieme
Non intervenissimo decisamente sugli assetti istituzionali che ineriscono a quel modello di sviluppo neo capitalistico che vogliamo sostituire con un modello nuovo e più giusto non si tratta qui di stare a discutere intorno modelli di ingegneria istituzionale ma di individuare se la questione dell'assenza di predisporre tutti i politici più favorevoli ad un governo
Fondato su una forte incisività della partecipazione democratica operaia popolare
A cui corrispondono a precise indicazioni programmatiche di priorità nelle scelte economiche sia possibile intraprende la oggi se possa descrivere questa fase di transizione o se pure ciò riguardi una fase diversa e successiva
La risposta a questo quesito mi sia consentito di porla mediante una lettura di alcuni elementi contenuti nella Carta costituzionale in essa la democrazia dei cittadini
Rappresentativa trova due correttivi
Uno che attraversa i partiti
Il concorso i cittadini a governo e permanente due che questo e questo è l'aspetto che mi interessa ora principalmente sottolineare e che la Repubblica dovrebbe rendere effettiva la partecipazione dei lavoratori all'organizzazione politica economica e sociale del Paese
Se ciò è vero come è vero siamo in dovere di esaltare in questa stessa fase un processo di decentramento dei poteri che non si accontenti di costituire una pure e semplice espansione dello Stato a ridosso della società civile
La ricomposizione di momenti politici sociali nella stessa forma dello Stato come si dice nel documento precongressuale non riguarda un'altra fase storica
Col porre questi problemi non ci poniamo già fuori
Al di fuori e dell'imposizione atti esista rispetto all'evoluzione del sistema non è né se necessario aspettare il grande crollo per realizzare questi obiettivi
In realtà così facendo predisporremo piuttosto chi predisporremo piuttosto che intervenire su una delle ambiguità che permeano la Carta costituzionale
Di cui la DC ha individuato soltanto un certo asse interpretativo altri hanno individuato un asse debole per la connotazione statistica che esso permea ma dobbiamo invece noi porremo con forza lattina lecita costituzionale della transizione dell'alternativa anche sul terreno istituzionale quindi concludendo dobbiamo pensare ad una ipotesi di alternativa nella lotta per la sconfitta della democrazia quiz cristiana costituisca insieme le condizioni di una programmazione il cui indirizzi siano garantiti da una da un forte decentramento concepito non già sulla base del ritaglio di competenze ma sulla base di un di un dimensionamento dei poteri di governo
Dal livello nazionale a quelle torri territoriale che realizzi mediante una rifondazione istituzionale la ricomposizione tra politica e società civile
Alla parola propulsa segretario regionale della Sardegna si prepari sei
Compagni e compagne
Non è certo per patriottismo di partito
O per una inutile opera di autocompiacimento
Che noi dobbiamo oggi in questo congresso di unificazione
Ribadire e affermare con forza alcuni punti fondamentali
Della nostra storia politica e della battaglia che ci ha caratterizzato in questi dodici anni
E questi punti sono il ribadire
La crisi di egemonia a livello internazionale delle due superpotenze con l'irrompere dei movimenti di liberazione nazionale del terzo mondo la crisi dei meccanismi di regolamentazione
Delle società occidentali
Terzo la crisi e la lotta ferma che noi in tutti questi anni abbiamo ribadito nei confronti della democrazia cristiana
Io credo che niente
Più degli scandali e delle torbide manovre di questi giorni niente più dallo sconquasso delle istituzioni e dell'economia nazionale che oggi vengono alla luce conferma la verità di queste analisi la verità di queste idee
Niente compagni più di tutto questo
Conferma quanto fosse giusta almeno nelle sue linee fondamentali
La lotta molto dura che noi abbiamo combattuto sia sul versante del maquis piano sia sullo stesso versante della sinistra contro le ipotesi e gli altri partiti dalla sinistra le grosse forza dalla sinistra hanno portato avanti
E cioè quella del compromesso storico dell'alleanza con la democrazia cristiana per quanto riguarda il Partito Comunista Italiano
La battaglia che stiamo ancora conducendo duramente nei confronti della posizione di alleanza subalterna che il Partito Socialista Italiano conduce nei confronti della democrazia cristiana
Io da questo allora vorrei trarre una prima indicazione si è parlato molto in passato al nostro interno e si è parlato anche qui di provvisorietà della nostra forza politica ebbene io voglio dire alla luce di queste cose che se di provvisorietà dobbiamo parlare che essa è un'idea forza dobbiamo avere sulla provvisorietà
Questa deve essere sulla provvisorietà delle linee delle idee che gli altri partiti della sinistra portano e non sulla nostra
Ma io credo che questo però compagni non possa sottrarci ad un interrogativo
Che è un interrogativo di fondo
E cioè come mai dopo dodici tredici anni di lotta politica appassionata
Dopo dodici tredici anni di mobilitazione dopo anni di elaborazione noi ci troviamo ad aver seminato molto nella società ad aver sedimentato molto nella società
Ma ci troviamo anche a dover prendere atto che non abbiamo che non siamo riusciti a sedimentare granché sotto il profilo sotto il profilo organizzativo
Ora ce lo ricordava anche ieri il compagno Chiaromonte
Mi è sembrato di capire in politica ciò che conta sono le legioni che si schierano in campo sono le forze che si schierano in campo oltre che le idee ebbene noi dobbiamo prendere atto e dobbiamo appunto porci l'interrogativo dal perché riusciamo ad avere ancora dei dischetti generali o anche qualche buono colonnello ma non riusciamo però ad avere un radicamento diffuso un radicamento di massa che consenta appunto alla nostra forza politica di pesare
Nello scontro di classe del paese che consenta la nostra forza politica di pesare nello scontro
Che si verifica anche a livello istituzionale
Ebbene io credo compagni che sia necessario sotto questo profilo porci non solo degli interrogativi ma iniziare ad enucleare delle prime risposte e credo che qui già qualcosa si sia fatta in questo senso
Ebbene io credo che noi dobbiamo non certo abbandonare l'idea di essere un laboratorio politico come siamo stati cioè l'idea di dover camminare sulla base di un progetto politico e di una linea politica
Diciamo così elaborata però dobbiamo anche avere la consapevolezza soprattutto prendendo atto di fenomeni che si stanno verificando non solo nel nostro Paese
Ma anche in altri paesi prendendo atto dello stesso risultato del referendum su cui tutti si è d'accordo nel dire che si tratta di un risultato
Basato sulla concretezza della risposta e del quesito che veniva posto alla gente soprattutto soprattutto alle donne
Ebbene dobbiamo prendere atto che questa forza politica se vuole crescere se vuole radicarsi ha necessità su alcuni punti fondamentali della nostra analisi non solo sul problema dell'unità della sinistra
Ma su altri problemi largamente diffusi a livello di massa da quello appunto della liberazione emancipazione delle donne a quello meridionale
Altri problemi come quello che sottolineava ieri la Castellina cioè un nuovo movimento di massa
Per la pace per il disarmo abbiamo necessità di caratterizzarci abbiamo necessità di acquisire a livello di massa una fisionomia che oggi è in tutti questi anni non siamo riusciti ad acquisire io non amo il radicale anzi mi stava un po'sulle palle però devo dire
Debbo dire che
Debbo dire che c'è una cosa nel bene o nel e del male che noi dai radicali dobbiamo prendere e cioè il fatto che loro sono riusciti con meno profusione sicuramente di lotta e di battaglia Dinoi sono riusciti è rispetto al paese su alcune idee su alcune idee forza che noi possiamo anche non condividere a caratterizzarsi come forza politica
Io credo che su tutt'altro terreno
Però una una cosa di questo genere dobbiamo fare anche noi cioè dobbiamo avere la capacità sui temi che sono caratterizzante della nostra analisi e della nostra elaborazione
A diventare una forza che riesce ad essere ad avere una sua personalità
Una sua fisionomia una sua caratterizzazione
A livello a livello appunto delle masse io credo che questo sia anche poi il modo migliore per riuscire organizzare per riuscire a mobilitare per riuscire a far ricrescere un movimento un movimento di massa
L'altra questione che di cui volevo brevemente a parlare è quella relativa ai problemi ai problemi istituzionali
Io credo come dicevo prima che niente più di quanto sta accadendo in questi giorni dimostri lo sfascio a cui si è giunti non solo a livello economico ma a livello appunto di istituzioni io credo di non essere irriverente nei confronti dei compagni terremotati delle zone terremotate se dico che questo terremoto sul terreno della crisi economica
Sul terreno della crisi istituzionale
è probabilmente più grave o comunque presente elementi di grande drammaticità al pari di quello appunto che si è verificato anche per via naturale in grosse fasce del Meridione
Però ecco io penso che a questa degenerazione
Che ci pone dei grossi problemi che sono i problemi del risanamento di grossi comparti industriali come ad esempio quello chimico questo è un problema del Meridione è un problema della Sardegna
Di fronte a crisi appunto che mettono in discussione la stessa presenza della nostro paese a livello internazionale su settori produttivi che sono strategici
Di fronte alla crisi che investe ormai le più alte cariche le più alte cariche dello Stato
Ebbene noi non abbiamo il compito di fare quello che diceva ieri Gorla e che fanno appunto i suoi compagni ce l'ha il compito di chiedere soltanto garantismo o di organizzare una protesta
Peraltro sacrosanta contro questi scandali noi abbiamo il compito di chiederci che tipo di battaglia dobbiamo fare sul terreno istituzionale
Per fare in modo che queste istituzioni dal livello più alto dalle parti alte alle parti basse possano diventare uno strumento di trasformazione possano diventare uno strumento di cambiamento
Io credo compagni che sotto questo profilo sia giusto dire che la questione che i socialisti solevano della governabilità
Seppure a mio avviso loro danno una risposta sbagliata
è un problema reale
Non è pensabile oggi affrontare i problemi di cui prima parlavo di cui tanto si è parlato in questo congresso non è possibile affrontare questi problemi se noi non riusciamo con una dura battaglia politica pensare a mettere in moto a rinnovare
A livello istituzionale in modo da avere una macchina che sia capace di incidere su questi process non possiamo parlare compagni di programmazione e di pianificazione di intervento dello Stato e del del soggetto pubblico su questi processi che oggi è necessario come diceva anche Magri nella sua relazione senza affrontare questo nodo importante non più e non solo in termini garantistici ma in termini di trasformazione io credo che dobbiamo prendere atto che ormai le mille mille e la ragnatela di stazioni di compensazione di mediazione che la democrazia cristiana creato che appunto il sistema dei veti incrociati che questo partito ha creato e che stanno sfuggendo alla sua stessa alla sua stessa regia pongano appunto questo problema
Io credo però che su questo punto bisogna essere chiari io non sono non sono molto d'accordo o meglio ritengo che debba essere precisata anche l'impostazione che dava il compagno ma anche su questo punto perché perché la cultura giuridica e istituzionale in questi anni si era mossa prevalentemente
Sulla parti basse diciamo così delle valli istituzionale cioè quello delle Autonomie del decentramento mettendo in campo anche delle idee importanti che in parte hanno camminato anche se non hanno concluso il loro iter io credo che sia profondamente sbagliato
Passa abbandonare oggi questo terreno
Per passare immediatamente senza farsi carico fino in fondo di quella battaglia politica e degli esiti che deve avere passare alle parti alte del alle parti alte diciamo così del sistema
Della nostra e della nostra Costituzione cosa voglio dire voglio dire una cosa molto concreta
Che per i compagni del Meridione ma credo ormai anche per i compagni del Settentrione sia un dato visibile non è possibile programmare se noi non facciamo una grossa battaglia
Che sia diventa sfasciare la carretta e capillare di organismi di enti settoriali che la Democrazia Cristiana creato da tutte le parti
Qui c'è un grosso problema della sinistra la sinistra anche in Sardegna quando ha fatto quella Giunta effimera
Del di sinistra adesso pare che non voglia fare un allargata la DC per rinnovare
Ho si è posta il problema di rinnovare le cariche di questi enti e di renderli efficienti io credo che questa logica vada battuta
Il problema non è di rinnovare di razionalizzare questi enti almeno nella loro generalità ma è quella di sopprimerli
Se noi vogliamo pianificare se noi vogliamo programmare a livello di territorio
è necessario dire con chiarezza che le funzioni che le competenze che chi si deve fare carico e deve rispondere ai bisogni sociali sono gli enti che rappresentano le collettività soltanto in questo modo è possibile da un lato pensare ad una programmazione a un controllo democratico
Dall'altro è possibile pensare ad una partecipazione io credo che soltanto la linearità è la semplicità
Di questi sistemi che facciano fuori tutta questa rete appunto di enti settoriali di Miriadi di stazione di compensazione di corruttela che esista primo presupposto per fare questo tipo per fare questo tipo di per fare questo tipo di battaglie io credo compagni
Che anche l'esito del referendum suoi referendum diciamo così il cui esito non ci piace
Io credo che non possa essere letto
Soltanto nel senso che pare giusto che i partiti della sinistra non hanno affatto su questi temi una grossa battaglia e anzi in questi anni si sono messi su una posizione del tutto contrario o meglio dire sono posti in una posizione diciamo così di rigidità non condivisibile però chi ha avuto modo e io credo che tutti noi tutti voi avete avuto modo di avere contatti a livello di massa
Ha potuto capire a bere una sensazione netta che anche in questa grossa parte di persone molti dei quali sono anche compagni
C'è una una presenza c'è un'idea che non va salutata ed è appunto l'idea del Risanamento
è l'idea di un intervento dello Stato che sia capace di intervenire di intervenire su questi processi la risposta il voto non ci piacciono è stato sbagliato però noi non dobbiamo buttare a mare questa idea che invece sta al fondo
E allora quello che voglio dire
Compagni per concludere perché il tempo è passato è che noi dobbiamo continuare a dare battaglia su questa strada che ho un grosso tema è un tema direi quasi rivoluzionario se teniamo conto di quello che la democrazia cristiana è riuscita a creare su questi è e su questa base dobbiamo anche affrontare il problema delle parti alte delle parti alte del sistema su cui io penso che dobbiamo discutere in modo abbastanza serio perché è chiaro che è anche un problema a quelli belli a quelli belli si pone quello che ha però dobbiamo dire lo dobbiamo dire con forza lo e io voglio ribadirlo in questo congresso è che non si possono però saltare per quanto riguarda i problemi dell'unità della sinistra e dell'alternativa i processi politici che devono stare a monte
Cioè quello che voglio dire che io non vorrei perché di questi errori ne abbiamo commesso molti in passato che questa storia della riforma elettorale che prima non ci piaceva e che oggi magari possiamo possiamo sposare con passione diventi una sorta di scorciatoia peraltro illusoria che ci farebbe veramente fare dei grossi passi indietro rispetto a tutto il terreno era tutta la battaglia che dobbiamo condurre sul sul problema della unità e dell'alternativa del sinistro
Io accompagni nono cura Vendola cercato delle grosse battute delle grosse citazioni da fare né voglio fare mi è venuta in mente solo una che è una citazione
Che si fa molto spesso in Sardegna a conclusione degli interventi che aveva molto bene per questa cosa di unificazione che è forzata Arischia vuol dire a vanti insieme
Alla parola
Alla parola sai della segreteria regionale della CGIL della Lombardia
Pari al per finale
Mi è necessario violare le regole formali del buon intervento e non me ne vogliate compagne e compagni se lo faccio in questo nostro congresso dove diamo e giustamente così importanza alla forma dei nostri lavori del nostro stare insieme
Mi è necessario violarle per poter evitare di cominciare dalla domanda qual è la tendenza dominante della situazione invece porre subito il problema degli che fare in un momento di equilibrio di forze così precario per il nostro Paese per il mondo intero e che fare vuol dire quali programmi quali forze quale impegno vuol dire parlare della sinistra vuol dire parlare di nuovo
Viviamo lavoriamo lottiamo in un momento difficile la situazione drammatica
Questa è una consapevolezza diffusa più volte ribadita da tutti in questo nostro congresso eppure si dice ci sono segnali positivi operano controtendenze che dicono che non siamo sconfitti che la sinistra può ancora battersi per il cambiamento
Le prove le indichiamo nel fiorire della rosa socialista in questo nuovo Maggio francese nella gioia delle compagnie e nostra per questo grande vittoria dei no non solo alla procreazione di una legge che per essere migliorata andava difesa
Ma il tentativo di fare di un aspetto drammatico della sessualità e della vita delle donne una questione di sofferenza non condivisa di vergogna nascosta
Questo è tutto vero e dobbiamo condividere la felicità di tutte quelle donne e quegli uomini che ne traggono nuove speranze di cambiamento nuova volontario
Invece io sento un disagio crescente lo devo dire
Di fronte all'insistere sul tema della grande vittoria democratica da parte dei partiti della sinistra per dirla tutta chiaramente mi pare che a sinistra si gridi vittoria per allontanare da sé la paura del pericolo avendolo scampato
Ecco allora il problema abbiamo Italia una sinistra che va allo scontro timorosa
Che vede spesso massimalismo ed estremismo per farsene alibi e continuare imprudenti tatticismi quasi che sempre la questione fosse non come vincere ma come evitare la sconfitta e non è stato forse così alla FIAT
E non è stato così sui referendum
Che memoria corta abbiamo a non ricordare che cosa ci si diceva sottovoce citando questo o quel sondaggio nei giorni prima del voto e non ricordare come i partiti hanno fatto la campagna salde qualche rara eccezione delegando l'ha di fatto alle donne ma già poi hanno pagato il loro debutto la vittoria delle donne che altro volete i più compagni
E sulla scala mobile
Il sindacato italiano che pure vaste decisiva parte di un fronte sociale politico che in Italia si batte per il cambiamento accettato di fatto di considerare il Governo Forlani
Dopo aver fatto di tutto per convincersi che era comunque la controparte interessante visto che metteva sul tavolo delle trattative il più luminoso libro del piano triennale
Accettato di considerare questo governo rovinato sotto lo scandalo della P due l'interlocutore di un'operazione sulla scala mobile ha ragione di vantarsene il ministro La Malfa
Arretrando paurosamente rispetto alle analisi sulla crisi contenute negli stessi documenti congressuali dove si dice che la crisi dei profitti il problema fondamentale è l'occupazione
L'analisi testé indicato è tornata in queste tre settimane ad essere che la crisi da costi e che quindi bisognava intervenire sul costo del lavoro anche se da tre anni che diminuisce e con esso il reddito operaio e che quindi bisogna pensare modificare
La scala mobile
Questo stava scritti per essere onesti dei documenti cislini di guide di CGIL in queste settimane lo scontro era sul come fare l'operazione non sul suo contenuto
E se qualcuno ha cambiato idea ha fatto male hanno ricordarlo Agostino Maria netti e perché da migliaia di delegati
Da centinaia di consigli di fabbrica da categorie intere da numerosi gruppi dirigenti locali in modo unitario altro che mediazioni di vertice forti e chiare si è levato l'ammonimento la scala mobile non si tocca contro il Governo sciopero generale
Non vorrei essere frainteso
Non sono qui a dire i lavoratori sono forti combattivi le Paure cedimenti stanno solo i gruppi dirigenti
Sicuramente sarebbe un errore pensare di far polemica con Maria metti assumendo estremistica mente la posizione opposta ma speculare la sua
Certo in questo Paese c'è un potenziale di lotta abbia ci sono nel popolo di questo nostro Paese potenti passione come dimenticare quel moto possente misto di rabbia di indignazione ma di solidarietà di amore
Che dal Nord al Sud dal Sud al Sud ha spinto migliaia e migliaia di uomini e donne a soccorrere le popolazioni colpite dal terremoto mentre lo Stato mostrava il suo sta assumendo e la sua protervia burocratica
Ma non eravamo tutti precipitati nel nostro privato paghi di consumare cultura e di goderci svaghi intellettuali tanto che anche su piccoli e combattivi giornali con poco spazio fiorirono le pagine degli spettacoli
E invece l'abbiamo verificato questa capacità di indignarsi e di impegnarsi questa volontà di fare di lottare ma perché si mantenga
Vanno congiunti alla costanza della ragione trasformata in programma ed organizzazione questo ruolo dei partiti e del sindacato il terreno sul quale si devono misurare i loro gruppi dirigenti ed è per questo
E non lo consideri Compagna Chiaromonte una pressione indebita mi pare necessario dire il mio disagio di fronte al suo intervento in cui ieri chiedeva un nuovo governo con una presenza del Partito comunista adeguata la sua forza
I comunisti usano in modo proprio nomi di aggettivi e questo è un loro merito
Ma allora che senso ha avuto nei giorni del terremoto aver posto il problema dell'alternativa la Democrazia Cristiana di una nuova direzione politica del Paese
Che senso ha avuto nei giorni Foschi dello scandalo P due aver chiesto una presenza determinante del Partito comunista nel governo e dire ieri presenza adeguata
E il gioco della tattica e il timore dello scontro io penso che a questo Paese serva comunque altro una chiara proposta di alternativa uno schieramento politico che la sostenga una ripresa di movimenti di lotta e nella società
E vorrei tentare di motivare spiegare meglio questo mio giudizio perché non sempre insieme fazioso e banale con alcuni cenni di analisi relativi al referendum vorrei ricordare che un elettore su quattro si è astenuto o ha lasciato la schiena in bianco
E che comparando i voti tra i vari referendum risulta un'area di influenza del blocco clericale reazionario che non va oltre il ventiquattro per cento ma uno schieramento democratico che poi si suddivide tra un sedici per cento che vota coerentemente su posizioni di sinistra e però c'è un trenta trentatré per cento che difendeva Bortolussi ma vuole l'ordine anche a costo delle ti speciale della Gaston a me pare che da questi pochi dati sposa ricavare la convinzione che i movimenti di lotta sviluppate sia a partire dagli anni sessanta e che però sono fortemente rifluire a partire dalla metà degli anni Settanta abbiano comunque sedimentato nuovi valori le grandi istituzioni sociali partiti e sindacati
E però in presenza di una crisi del pubblico e del collettivo come dimensione di vita
La mediazione tra privato e grandi scelte politiche morali avvenga positivamente solo quando l'aggregazione sociale continua ad operare sui processi di cambiamento e il caso del movimento delle donne per la botta
Ma non è così per la questione dell'ergastolo e neanche per la quella della legge Cossiga per la quale si sono espressi per l'abrogazione ancora meno lettori che per la legge le
Se questo è vero la questione che si ripropone in questi anni ottanta e quell'allora di una definizione per l'oggi di una strategia consigliare che spazzi via la falsa contrapposizione tra autonomia del politico autonomia del sociale
Per ricercare un rapporto nuovo tra i processi di cambiamento sviluppati nel dieta i movimenti che si aggregano nel sociale le organizzazioni politiche i partiti al sindacato le istituzioni dello Stato
Riproporre una strategia consigliare si fa tanto più urgente o dentro una crisi economica e politica in cui si accentuano i rischi di divisione aumento ma le certezze
Per cui forte spalla richiesta di tutele di garanzia e la spinta la difesa individuale e di gruppo e questo vale per gli operai come per le donne per i giovani per il Sud
Come senza forti movimenti nella sua città il cambiamento si forma e lo dimostrano le mancate riforme dalla scuola l'informazione così per orientare comportamenti di massa in cui si mischiano bisogni di Garanzia insieme a quelli di trasformazione per evitare che tra privato e pubblico la mediazione sia solo istituzionale accettazione delle leggi comunque
Che è la riprova di come la strategia referendaria abbia fondamentalmente operato contro i movimenti non a loro favore dovrebbero capirlo e compagni democrazia prima proletaria che arrivando spesso dopo gli altri dovrebbero su questi temi avere più esperienze più scendo
Insomma per collocare di nuovo dentro una dimensione collettiva la spinta la trasformazione al cambiamento occorre una sinistra capace di dirigere dirottare e non sempre prudentemente sulla difensiva
Perché questo atteggiamento non evita anzi in qualche misura favorisce il procedere di spinte negative
C'è sempre il rischio di passare dalla richiesta di un ordine democratico a quello che la delega un ordine repressivo ed è quello che aspettano i burattinai che tirano i fili dei giochi oscuri delle trame eversive nel nostro Paese
La questione del rapporto tra lotta di classe rappresentanza politica e perciò all'ordine del giorno
Non però nel senso di una semplificazione della dialettica politica nelle istituzioni né in quello di un governo repressivo del conflitto sociale
L'attacco alla scala mobile
L'insistere sulla regolamentazione del diritto di sciopero le richieste di snaturamento delle capacità di trasformazioni insite nel potere contrattuale del movimento operaio temi sostenuti dalla Confindustria Intercity ripresi ieri dal governatore dalla Banca d'Italia
Tendono a colpire la porta la credibilità l'unità di questo decisivo un movimento organizzato dalla Società che il sindacato
Arretrare di fronte a questo attacco e la Federmeccanica dichiara apertamente di volere molto duro su orario e salario produttività e contingenza arretrare come ha fatto la Federazione unitaria in queste settimane revocando gli scioperi nell'industria e nel Sud
Dividendosi sulla scala mobile ha avuto come conseguenza di aumentare la separazione tra sindacato lavoratori e di rendere paradossalmente più forte per qualche tempo la politica recessiva di un governo che dal primo momento è stato segnato dal prevalere di interessi particolari
Dalla confusione di una maggioranza divisa e spesso lo sbando per assenteismo ostruzionismo franchi tiratori
Tutto questo mentre dalle tesi congressuali della CISL e la CGIL emergono indicazioni interessanti sul rapporto nuovo da costruire tra società politica è stato
Ecco il nostro primo compito contribuire a congiungere discussione congressuale del sindacato annuo a fase di iniziative di lotta partire dal Sud perché non ecco il silenzio delle piazze che si difende la democrazia
Come pure non è con l'ingegneria istituzionale una riforma del sistema elettorale né con le formule vaghe sugli schieramenti di governo
Il governo dei tecnici il governo degli onesti
Che si costruisce un'alternativa democratica in assenza della definizione di programmi e schieramenti
Ecco perché a me pare sia uno sbaglio perno inoltrarci sul terreno della riforma del meccanismo elettorale nel momento in cui la Francia ce l'ho già sta dicendo
Proprio della necessità di un movimento sociale politico si sente l'esigenza e non di uno schieramento elettorale
Questo significa chiedere repubblicani allora di trarre fino in fondo le conseguenze del fatto che non si può stare in uno schieramento di governo dove la filosofia del piano triennale fa da foglia di fico una politica recessiva anti operai
Significa chiedere socialisti se considero un atto di solidarietà col presidente socialista Mitterand praticare in Italia il consiglio di Guido Carli
Se in Francia nazionali entrano mi privatizziamo così finalmente la fuga dei capitali cambia la direzione e avremo i soldi dei francesi significa chiedere a Democrazia proletaria
Di fare i conti con il suo errore referendario che da sinistra cerca da sinistra su questo non abbiamo dubbi aperto un varco all'attacco forsennato è discriminato
E all'accordo nel settantacinque da parte della Federmeccanica e significa chiedere i comunisti
Di andare oltre le questioni morali
Chiare andare oltre la prudenza degli accordi che si fanno nelle segrete stanze come si insegna il fatto che le dimissioni del compagno D'Antonio a Napoli
E invece a Napoli come a Roma come a Torino come a Castellanza di essere con la forza che loro compete portatori di te organizzatori di lotta
In questa prospettiva mi pare facile individuare il ruolo del nostro partito
Avere il coraggio del cambiamento dello scontro se la battaglia ingaggiata quando gli altri si mostrò timorosi e si indeboliscono perdendo tempo
Agire profondamente nei movimenti di massa per il loro pieno sviluppo quando gli altri battono la strada dei compromessi istituzionali o delle trattative riservate
Proporre Progetto organizzazione i movimenti che corre il rischio di snaturarsi e perdersi nelle contraddizioni di una conflittualità sociale non governa
Facile individuare il nostro ruolo difficile sostenere ma non tanto perché le nostre forze siano poche come diciamo spesso quasi a volerci scusate ma per te perché spesso ci manca il rapporto tra idee pratica politica
E si facciano essere la sinistra forza di avanguardia Pola polo di una dialettica unitaria
Per far questo abbiamo bisogno di molta pratica sociale oltre che di un continuo confronto politico fuori di noi e al nostro interno
Qualche compagno vive con un certo disagio questo congresso straordinario anche perché pacifico mentre abbiamo una lunga storia di congressi molto combattuti e spesso di violento scontro ci si sente scontente
Quasi che in un mondo in cui crescono i rischi di guerra alla violenza e all'oppressione in un Paese in cui è in atto un attacco alla classe operaia è un'involuzione alla temo che della democrazia
Non sia lecito vivere senza senza tensioni un convegno di partito
Ieri però ascoltando la compagna del Salvador
Ho vissuto una scorrettezza un disagio diverso
Il disagio di vivere in una parte del mondo ancora protetta tutto sommato dove la battaglia politica perché sta a sinistra non si coniuga al terrore che un giorno i tuoi figli spariscono da scuola e non se ne sappia più nulla oppure che per dargli una lezione si ammazzi una persona che ha solo la colpa di estetica
La scontentezza di dover fare i conti con la farsa di un Mefistofele fra massone che commercia in anime morte mentre altri contro la pace dei morti per la libertà si battano e rischiano la vita
Io ho sentito quasi vergogna di aver avuto negli occhi le stesse lacrime che questa nostra coraggiosa compagna cacciava indietro per poter dire a noi che cosa potevamo fare per il suo popolo che lotta e che muore
E allora mi pare che sia necessario per tutti noi fare di più e fare meglio e forse ebbene che partiamo da questo congressi ricchi di questa scontente
La parola compagno Albert finale
Segretario regionale del pop per Piemonte
Credo compagni
Elementi di analisi circa le accelerazioni
Politica che la relazione poneva
Ci impongono
La necessità
Di riproporre
Quella che il fondo dall'anomalia italiana del nostro Paese
Ma io credo la necessità
Di oggi di chiamare al confronto l'iniziativa alla discussione l'insieme delle forze della sinistra
Per lo sviluppo di un movimento politico di massa
Si coniughi in questo modo maniera feconda con l'oggettiva possibilità di alternativa
E la dinamica politica ci propone dobbiamo lavorare
Alla riformulazione in termini programmatici di un blocco sociale
Soggetto di un progetto di trasformazione che per la critica che già oggi esercita non sarebbe così l'esito dal referendum con le sue culture con i suoi comportamenti
Attraverso le sue espressioni organizzate è in grado di operare un superamento dialettico in avanti delle forme tradizionali della rappresentanza politica
E gli stessi momenti istituzionale io voglio limitare il campo di osservazione con alcuni parziali contributi frutto dell'esperienza concreta di lavoro di iniziativa politica
Che abbiamo vissuto da quell'osservatorio particolare dello scontro di classe qual è la figlia comunemente ritenuto io credo oggi forse con più fondamento del passato una frontiera dello scontro di classe ma le cui caratteristiche problematiche assumono sovente una valenza di carattere generale
E dall'esplodere della crisi di autunno alla figlia che si è aperto il dibattito la riflessione su quella che noi oggi abbiamo definito come crisi dello sviluppo industriale
Nel suo meccanismo produttivo dalla sua incapacità ai produrre livelli di reddito e di occupazione le dimensioni che abbiamo precedentemente conosciuto
Ed i cui effetti oggi sono davanti a tutti sono una tendenziale diffusa progressiva esuberanza di forza lavoro da un lato e dall'altro una ripetuta sollecitazione di interventi sempre più anche di carattere finanziario pubblico a sostegno dell'impresa ma in un'ottica non tesa alle alla inversione alla rimozione degli effetti prodotti dalla crisi di quel modello
Quanto piuttosto a delineare con tutte le implicazioni politiche sociali che ne derivano il carattere complementare dell'intervento pubblico nei confronti delle tendenze dell'impresa e del mercato
Io non mi dilungo scomodi compagni conoscono di qual è oggi la situazione dalla realtà torinese e piemontese ma che riflette un dato di carattere più generale
E nemmeno voglio riprendere qui quei tratti di analisi contenuti nel documento di tesi
Che motivano questa interpretazione che ci portano a ritenere necessaria la necessità di attrezzare il movimento la strategia della sinistra al superamento delle forme di produzione capitalistica
Ma proprio per queste ragioni io non ritengo credibile ed è un elemento aperto per confronto del movimento sindacale della stessa sinistra oggi accedere a una tentazione sottile
Che è quella di tentare di governare sulla base dei processi di ristrutturazione capitalistica che ci vengono davanti di governare quella che viene interpretata come la possibilità dell'avvio di una nuova fase dalla rivoluzione industriale intervenendo su di essa
Per condizionarne modificarne riflessi sulla qualità del prodotto del lavoro e sull'insieme dei fattori economici che ad essa concorrono del resto mi pare che i segnali insieme dei segnali che oggi vengono dalla crisi della Fia ripropongono la questione che prima ricorda
La FIAT ha puntato e punta oggi a una profonda modifica dei rapporti di forza con intervento tutto politico sulla forza lavoro e sul sindacato questo mi pare il segno che può qual è il segno che può riassumere questa questione l'aumento di produttività in FIAT in questi Nesi che arriva al dieci per cento i livelli di assenteismo che sono scesi a livelli che non superano il tre e quattro per cento a cui però non corrisponde per la stessa dichiarata
Per le stesse dichiarazioni della FIAT una capacità di inversione sulla questione della produzione e della stessa vendita è questo il meccanismo che sta innestando
La spirale drammatica dalla logica degli over sto del ricorso alla cassa integrazione come articolazione logica
Per l'andamento dall'andamento i mercati io credo che noi dobbiamo cogliere fino in fondo questo dato
E cioè il fatto che la FIAT in assenza di una possibilità oggettiva e soggettiva di operare questo mutamento antepone appunto a questo una rinnovata aggressività politica e sociale
Una inversione di marcia anche rispetto agli stessi rapporti industriali tenuti con le sinistre con movimento sindacale fino a poco meno di un anno fa
Assieme a antepone a questo la denuncia l'assenza di una strategia sul piano produttivo e industriale a breve e medio periodi
Queste sono le questioni che abbiamo davanti
Davanti alla rinnovata spirale imposta dalla crisi petrolifera alle mutazioni di politica industriale sostenute anche dei Paesi produttori concorrenti ipotesi travolga al fallimento della linea di gestione di più fare che puntava una produzione una vendita Preare Senio sottosviluppate dalla Spagna Brasile alla Jugoslavia
E che hanno portato ad un ulteriore perdita di quote di mercato sia interne che internazionali la FIAT a tutto questo anteposto e antepone tutt'oggi come linea strategica di marzo gli obiettivi dall'assoluta governabilità della forza lavoro all'interno dalla fabbrica ricerca della sconfitta politica del sindacato dei consigli e dalla stessa e per le ricompattamento aziendalistico
Del suo apparato di gestione
Dalla questione della marcia dei venti o dei prendo dei quaranta mila alla logica della vendita delle azioni FIAT ai quadri infine pone attraverso questo una ridefinizione del suo rapporto col potere politico e con lo Stato sono le cose che Annibaldi ha detto recentemente pochi giorni fa in sede di trattativa con l'organizzazione sindacale
Che l'accordo di ottobre deve diventare per la FIAT un punto di riferimento in rapporto appunto agli andamenti del mercato e quindi la FIAT tende al consolidamento di quell'accordo tenendo fuori dalla fabbrica i ventitré mila di lavoro ventitré mila lavoratori
L'assenza delle prospettive di mercato
E il puntare tutto quello che Annibaldi chiama il recupero dell'efficienza aziendale dove per efficienza aziendale stanno le cose che prima cercavo riassuma
Io credo e davanti alla rinuncia
Al perseguimento
Per l'ipotesi di patto sociale io credo saltato sia per l'oggettività dell'improponibilità nella situazione italiana ma anche io credo per un antagonismo di fondo a quell'ipotesi di patto sociale contenuta nel movimento operaio la FIAT e dunque passate sta cercando di realizzare l'obiettivo per la riconquista esplicita del suo potere il suo dominio all'interno della fabbriche la ricerca della sconfitta di quel movimento di quel sindacato che sempre hanno posto la necessità di misurarsi proprio sui terreni dalla politica industria
Un'operazione che punta ad avere un interlocutore il sindacato i consigli delegate all'interno della fabbrica modellato sulla filosofia dell'impresa e del mercato
Insieme a questo il perseguimento di un'ipotesi recessiva
L'intervento sulla svalutazione
Io rifiuto dell'applicazione all'accordo sull'orario di lavoro come segnale di un attacco esplicito alla dinamica della contrattazione articolata fino ad arrivare attraverso le dichiarazioni di Romiti dei giorni scorsi
è esplicita era la volontà di rimettere in discussione l'accordo sulla scala mobile una strategia tutta tesa a mettere profondamente in discussione il rapporto tra movimento e sindacato tra questo movimento è questo sindacato l'unità interno del movimento così come l'abbiamo conosciuta e come la conosciamo il rapporto tra Stato ed economia in una prospettiva di involuzione economica e democratica
Che nega ogni ipotesi di trasformazione economica di qualità dello sviluppo e del lavoro sono questi
Gli elementi che oggi concorrono alla riproposizione drammatica
Dei quaranta mila lavoratori per i quali nel gruppo FIAT incerte sono le prospettive certe sono le prospettive di cassa integrazione di precarietà nel rapporto di lavoro io credo che in questo scenario allora affrontando la questione da un altro versante vanno interpretati e visti gli affetti dei processi di ristrutturazione che troviamo alla fine e che si articolano in generale del tessuto produttivo italiano
Egli nodi di politica e strategia che ne comportano al movimento e al sindacato da un lato la soppressione delle attività produttive che danno minore profittabilità immediata con l'obiettivo di razza
Qui abbiamo la logica dei riaccorpamento la cancellazione della struttura in Divisione della figlia
Dall'altro la sostituzione attraverso il decentramento di produzione a livello internazionale e nazionale come è avvenuto e sta avvenendo alla firma come sta avvenendo all'Olivetti alla stessa Montedison con l'obiettivo di fare dell'azienda un momento prevalente di combinazione di assemblaggio dell'insieme delle produzioni o di una sua commercializzazione delle stesse e infine l'innovazione ristrutturazione industriale
Una modifica radicale dalla concezione del prodotto dalla struttura organizzativa
Inserimento dell'automazione l'applicazione sui prodotti sul processo produttivo di nuove tecnologie all'elettronica il mutamento nel sistema delle conoscenze del flusso delle informazioni da parte dell'impresa con un accentramento delle stesse
Sono processi questi che nel loro insieme politicamente
Puntano ad un recupero totale di elasticità dal rapporto produzione mercato da un lato e dall'alto tra produzione e forza lavoro
Ora recupero complessivo
Delle capacità di controllo e di conoscenza dell'informazione del governo produttivo e che rimandano tutte
Ad un'assoluta libertà e liberalità del mercato del lavoro e che hanno effetti dirette sugli elementi fondativi di questi anni della strategia salariale professionale che puntano recupero del rapporto legato alla presenza del salario legato alla presenza del salario legato al rendimento e dall'altro a un intervento dello Stato teso a intervenire in questa direzione l'insieme di queste questioni oggi
Porta alla logica dalla cassa integrazione alla questione dalla tendenziale riduzione dall'occupazione da un lato e dall'altro a una progressiva dequalificazione all'interno della fabbrica dell'insieme delle figure produttivo
Io credo
E in questo modo il cuore dello scontro restare alla grande impresa e che di lì muove la necessità per noi per la sinistra
Per il dibattito che attraversa il movimento sindacale
La possibilità di una riqualificazione della strategia di questi soggetti su questi terreni a me pare grave la crisi di proposta ed iniziativa del sindacato e delle stesse componenti maggioritarie dalla sinistra
Proprio sui nodi della concezione dello sviluppo a cui sovente corrisponde
Una pericolosa autonomia di risposta dite e di atteggiamenti alle dinamiche e questa crisi apre che è il fondamento di pericolosi processi di rottura nel movimento e tra il movimento e il sindacato
Così come abbiamo potuto registrare in tutta la vicenda della Fia te che è chiamato a un banco di prova io credo nelle prossime settimane
Ma insieme io credo alla centralità la necessità di un intervento programmato sulla questione della crisi della grande industria io credo che ritorna a Siena questo la centralità delle figure che in essendo la dinamica dei processi di ristrutturazione si ritrova qua non c'è il tempo di operare un'indagine approfondita sulle modificazioni ancora traccia che attorno a questi soggetti si ritrova
Molte sono le composizioni molte sono le modificazioni nella composizione dicevo del proletariato dall'operaio
Di massa all'operaio di linea lavoratore precario alla stessa crescita del peso delle figure dei tecnici e degli impiegati ma io credo che l'insieme di queste figure restino i protagonisti dello scontro del tipo di risposte di qualità che il movimento deve costruire nella crisi del sistema industriale unificati da una questione il nodo dell'occupazione da un lato e dall'altro la necessità di una concezione diversa del lavoro e di conseguenza di un intervento diverso sui problemi dalla politica economica industriale
Esistono i fondamenti che possono
Portare alla costruzione di un blocco di una strategia all'altezza di questo scontro io non credo che possiamo avere certe uno univocità di vetture tuttavia come possiamo interpretare la diffusa resistenza sul terreno dall'occupazione che ha avuto la sua massima espressione con i trentacinque giorni di lotta alla figlia se non come un dato esplicito di autonomia politica del movimento operaio ad essere a non essere considerata merce variabile del mercato
La sua opposizione
Alla ricostruzione di un esercito industriale di riserve io credo che questo sia uno dei fondamenti che i sindacati e la sinistra devono mettere a base di una proposta di politica economica
Io credo anche a cominciare all'interno di questa crisi di governo facendo di questa questione del blocco dei procedimenti di sospensione di licenziamento uno degli elementi di verifica
Discriminante su programmi di schieramenti posti alle a fondamento della risoluzione della crisi
Non si tratta di riproporre imponibile di manodopera ma di aprire un dibattito vero sui temi della politica economica e per questa via contribuire alle difficoltà che e alle lacerazioni allo stallo di iniziativa che il sindacato oggi attraversa e ancora non va forse in questa direzione il lavoro tenace oscuro
Di organizzazione nel sindacato fatto da quei soggetti che con più forza contestarono l'accordo alla fine portato in prima fila dai nostri compagni del dove in cassa integrazione oggi alla Fia di riunificare riorganizzare questo oggetto di lavorare tenacemente a quell'assemblea del due giugno che tutti ci auguriamo
Corsa segnare
Un salto il tentativo di proporre attraverso quell'Assemblea e attraverso il lavoro dei compagna cassa integrazione la necessità dicevo di prendere atto del fatto che all'interno del movimento
Di porre all'interno del movimento operai dalla sinistra che da tempo tra i lavoratori è saltata la divisione tra garantiti e non che si è creata una nuova condizione unificante data appunto dalla precarietà del posto di lavoro che pone la necessità di una strategia di una proposta organizzativa che sia espressione di tutte le articolazioni sociali del proletariato come condizione
Per la ricostruzione di un'unità sindacale che non sia di facciata
Che non si ancorata alla difesa statiche subalterna dell'esistente così come concede il meccanismo di mercato sia sui problemi dell'occupazione e del salario
E infine io credo e quale segno abbia la indisponibilità a vedere rimessi in discussione alcune delle acquisizioni fondamentali dei baluardi di potere del movimento dalla scala mobile alla stessa reazione che scatta all'interno delle Officine FIAT quando iniziativa del padrone supera determinati io non credo che l'insieme di queste cose suggerisca un'interpretazione l'affermazione di una figura moderata dell'operaio come in parte in avanti nel dibattito della sinistra e forse possono suggerire gli stessi questionari vertice c'è al contrario c'è stata al contrario credo dobbiamo denunciando una moderazione a volte più che una moderazione una su botta una subalternità delle componenti maggioritarie della sinistra di fette consistenti nel sindacato
Di non voler giocare fino in fondo proprio a partire dalle questioni che la lotta alla FIAT o neve che riproporrà giorni dicevo la scommessa di aprire nel nostro Paese una nuova fase di lotta
Con al centro la costruzione la riproposizione di un movimento di massa protagonista cioè i nodi dell'intervento del controllo del governo dei processi economici e produttivi sul nodo dei rapporti di produzione
Su cui occorre io credo rifondare in termini politici e organizzativi il sindacato ma le stesse categorie politiche dei partiti e farne di questo il banco di prova per la definizione di una proposta politica di piano
Fondata sulla centralità dell'asse quantità qualità distribuzione del lavoro qualità dello sviluppo operando per questa via una ricomposizione tra l'economico e il politico
Io credo che in questo senso allora tempo vadano o quasi può pini padano sviluppate le intuizioni contenute dello stesso documento di tesi sulla problematica dell'autogestione
Io credo che in rapporto a questo ordine di problemi
è questione della produttività dall'organizzazione per lavoro vadano affrontati con un orizzonte di intervento di autonomia gestionale da parte dei lavoratori di controllo unificante sul ciclo sulla produzione e sulla sua qualità
Finalizzandola lo sviluppo dello occupazione al tempo stesso la ricomposizione e momenti dalla manualità e dell'intellettualità
Una riunificazione del sapere progettazione dell'esecuzione che abbiano al centro l'obiettivo della fuoruscita da queste condizioni di lavoro operaio e rispondono per questa via alle multifondo alle multiformi unificanti critiche di massa che oggi vengono a queste forme del lavoro perché troviamo tra i tecnici tra gli impiegati dagli operai a flusso continuo
Una gestione collettiva è un controllo sulla produzione è una liberazione dal rapporto individuale con il lavoro su cui anche riqualificare il ruolo dei delegati del Consiglio
Io credo che a questo dobbiamo operare perché vada finalizzata la questione della riduzione dell'orario di lavoro per una risocializzazione del sapere in rapporto alle modifiche produttivo dietro l'obiettivo dell'intervento diretto sui processi produttivi
Io credo si ripropone il prevalere della democrazia diretta sulla democrazia delegata
Attraverso la ricostruzione di un protagonismo sociale lo sviluppo di una democrazia conflittuale motore dei movimenti di massa si intravvede così la possibilità di una condizione diversa per una risposta anche ai nodi della trasformazione dello Stato e dalla stessa questione istituzionale
Io credo che anche su questo terreno occorre riscoprire il gusto della radicalità di quell'estremismo di cui parlava Massimo nel suo intervento di la convinzione dell'impossibilità della presenza di una categoria astratta della governabilità che segna il prevalere di una concezione udimmo unidimensionale della politica non è forse questo il dato più significativo
Della vicenda polacca e della crisi delle società dell'Est
Per la riaffermazione della validità del permanere dello scontro di classe anche dopo la statalizzazione dell'economia e della necessità di ridefinire sulla base di questa dinamica le stesse articolazione dello Stato del rapporto tra società civile Società politica
Io considero queste una strada difficile ma l'unica percorribile
Per rinnovare per rimuovere quella sensazione all'impossibilità del cambiamento maturata con gli errori per l'esperienza dell'unità nazionale
A cui la sinistra oggi intende formano per primo è un passaggio obbligato
Per evitare la ripetizione dalla logica dei due tempi poi qui non collegamento poi tra intervento di politica economica intervento di politica industriale la politica rivendicativa la prassi dalla moderazione l'assenza
L'iniziativa contestuale del movimento verso il governo del padronato
Una concezione del rapporto tra movimento istituzioni che spesso quella fase è stata invece unicamente come vuoto decentramento di poteri dello Stato
Io credo che questa sia l'ispirazione alla quale noi dobbiamo lavorare contribuire alla costruzione di quel movimento di massa che prima ricordato essere forza comunista in questo senso
E la ragione del nostro operare politico che può rendere più vicina più credibile quell'alternativa di governo e di potere per la quale ci battiamo nella sinistra e con la sinistra
Prende ora la parola al nostro congresso Michele Achilli del Partito socialista
Compagno
Compagno
Il compagno i
Interviene a questo congresso evidentemente non come leader di una parte del partito socialista
Ma come uno dei fondatori è uno dei protagonisti insieme ad altri compagni che abbiamo qui in sala come il compagno basta Nini compagno Ferrara
Alla costruzione del centro unitario della sinistra è un'impresa
Alla quale abbiamo già dato molte energie come partito insieme ad altri compagni che ha permesso la pubblicazione della rivista Pace e guerra alla quale abbiamo dato insieme ad altri compagni molte energie alla quale daremo nel futuro altrettante energie la parola compagna Michela che
Care compagne e cari compagni
Vi ringrazio innanzitutto
Di avermi
Dato l'occasione di parlare qui
Al di fuori
Schemi protocollari dal momento che non rappresento ufficialmente
Nessuna forza politica
Intervento però che vuol dare testimonianza del lavoro fatto assieme
Al di là delle diverse opinioni su questo su quel tema
Ma un lavoro comune che credo debba essere continuato proprio per offrire a tutta la sinistra italiana che riteniamo tutti in una grave crisi culturale politica
Elementi di riflessione elementi di battaglia politica dal momento che esistono condizioni nel Paese perché questa battaglia possa avere successo
E vi ringrazio anche perché questo intervento consente anche di far notare che questo congresso di unificazione
Io ritengo importante proprio per quel processo di rinnovamento reale che deve avvenire all'interno della sinistra nel nostro Paese
Consente ricevo perché intervento di mostrare che si vuole realmente in dialogo trasformando un congresso di partito in un'occasione di confronto
Se tutte le altre forze della sinistra invece di fare congressi kermesse pendenti all'auto esaltazione dei propri leader facessero congressi di lavoro e di approfondimento credo che tutta la sinistra
Ne avrebbe un grande vantaggio
Dal momento dal momento che nessuno ha la verità in tasca e chi pensa di averla e chi pensa di distribuirla agli altri in modo demiurgo credo che oltre un peccato di superbia ne faccia uno di arroganza e di ignoranza
Io credo quindi che dobbiamo sottolineare le condizioni che ci sono nel Paese perché la battaglia per l'alternativa di venti
Una battaglia politica non una battaglia come tante volte è stata detto o massimalisti capo utopistica per la verità ci viene detto più a noi nel nostro partito che non all'e sterno ma anche molti settori importanti della sinistra considerano questa battaglia
Una battaglia che deve essere temperata con aggettivi perché così detta cruda e nuda potrebbe spaventare qualcuno e io credo che ci siano invece le condizioni perché questo avvenga
C'è una profonda insoddisfazione
Culturale oltre che politica oltre che sociale
Esistono strati assai più vasti di quello che è lo strato tradizionale sul quale noi siamo abituati a ragionare cioè il movimento operaio in termini assai più vasti anche di quello tradizionale
Esiste una profonda insoddisfazione rispetto ai gruppi dirigenti esiste una reale volontà di cambiamento
Certo che non è definita magari nei contenuti in modo assai preciso
Che non ha trovato ancora un'espressione politica compiuta perché nessuno dei partiti della sinistra si è impegnato seriamente
In questa nella ricerca di questi obiettivi di questi contenuti
Ma io credo che la irresponsabilità
E il governo di questo Paese hanno mostrato nel non saper affrontare seriamente attraverso le riforme necessarie gravi guasti economici e sociali
Sia tale da richiedere obiettivamente uno sforzo congiunto indirizzato al di là delle diverse componenti che concorrono a formarlo verso questo obiettivo
E credo che valga anche la pena oltre che indicare una necessità politica anche
Chiarire ad approfondire i contenuti su questa su sui quali questa deve essere a venire altrimenti succede che la sinistra si trovi come leggo dai commenti di questa mattina
Tutta solidale con l'analisi economica che fa il governatore della Banca d'Italia che anche questo mi pare un fatto assai preoccupante teso a dimostrare la carenza di analisi politica la carenza di soluzioni che sul piano economico ma anche sul piano monetario perché non dirlo non dimentichiamo che oggi uno degli elementi chiave e determinanti della politica europea proprio la politica monetaria
Io credo che allora le forze politiche debbano dare una risposta a queste esigenze a queste nuove condizioni
E io credo che
Dobbiamo innanzitutto sconfiggere
I nostalgici o le vedove dell'unità nazionale non perché una riflessione su questo momento politico testé concluso non sia necessario ma perché oggi il riproporlo e assolutamente fuori luogo
Mentre invece credo che sia necessario che tutti assieme facciamo uno sforzo
Per individuare le condizioni di quello che qualcuno di noi diamo un governo di garanzia democratica che al di là delle formule
Molto difficile individuare in un Parlamento bloccato e rigido nei numeri sia un governo però che consenta alle forze della sinistra di esplicare un'analisi politica e un lavoro politico nel sociale senza essere ogni giorno condizionato da una serie di pericoli reali e di minacce alle istituzioni che fa assumere alla sinistra sempre
Una posizione di difesa
La sinistra ha bisogno di uscire da questa posizione difensiva che assunto che tiene da molti anni a cui certamente tutti i fatti esterni in modo particolare il terrorismo l'anno inchioda quindi però la battaglia contro il terrorismo la battaglia contro tutte le minacce
Alle istituzioni sono il modo per consentire l'esplicitarsi di una rinnovato impegno delle sinistre in avanti all'attacco e non sempre in difesa come abbiamo dovuto registrare nel corso di questi ultimi tempi
Quindi un governo di garanzia democratica che sappia affrontare seriamente il problema del disinquinamento con attribuzioni di responsabilità tutti i partiti democratici
Che obblighi tutto il meccanismo istituzionale a rimettersi in moto
Io credo che questo sarebbe poco se contemporaneamente non si mettesse in moto un altro dialogo
E non è solamente istituzionale o che non è semplicemente teso a una realizzare una forma di governo fra le forze della sinistra
Perché al di là dicevo della contingenza
O i partiti della sinistra in modo particolare i principali riescono a stabilire tra di loro un colloquio e a rendere più proficuo colloquio con le organizzazioni sindacali oppure qualsiasi ipotesi di breve momento rischia di essere balneare come capita spesso anche agli incontri tra socialisti e comunisti recentemente verificatisi oppure rischia di essere improduttivo rispetta una strategia di lungo periodo
Io non so se questo dialogo tra le forze della sinistra debba sfociare come noi crediamo in un programma comune l'abbiamo detto tante volte anche in anni in cui dire questo sembrava urtare molte suscettibilità
E se proprio non vogliamo chiamarlo programma comune come mi pare anche Compagna Chiaromonte dicesse ieri chiamiamolo pure incontro su punti significativi importanti sul piano economico sul piano delle strategie internazionali perché questo è il senso dell'incontro che molti auspicano e per il quale molti lavorano
Perché attraverso questo elemento
Io credo possiamo determinare in prospettiva una fase diversa un dialogo diverso fra le forze della sinistra mi pare che nel senso del vostro lavoro anche della relazione introduttiva questo congresso sia questo come del resto molti mesi anzi ormai comincia a essere qualche anno di lavoro comune mi hanno insegnato
E allora è necessario che
Pur facendo riferimento a fatti internazionali come i fatti francesi nessuno dei grandi leader italiani pensi subito di mettersi l'etichetta di chi è il Mitterand italiano perché questo serve a poco il problema è quello di vedere di fare in modo che anche nella sinistra italiana ci sia una fase costituente simile a quella che ha caratterizzato l'inizio del dialogo tra le forze della sinistra in Francia
Dialogo come sappiamo e ha avuto momenti assai difficili che oggi comincia a ritrovare una base di dialogo appunto d'intesa
Il che vuol dire trovare anche qui su alcune questioni essenziali in Italia forse più facile farlo che in Francia
Su questioni di natura economica e di natura internazionale
Di natura economica perché nessuno dei partiti della sinistra almeno a parole pensa che la ricetta per i prossimi anni sia una pura e semplice gestione della recessione
Ma tutti pensano essere possibile per le forze produttive italiane in modo particolare per le forze lavoratrici una fase invece di espansione certo programmata controllate indirizzata verso settori prioritari tali da consentire la ripresa effettiva delle capacità economica di questo Paese così come in politica internazionale qui non mi dilungo ho letto solo per Gio Ponti stampa quello che avete detto ieri che ha detto Luciana Castellina ma vedendo che Nichols qui immagino anche cosa abbia potuto dire Luís io credo che su questo ci siano obiettivamente dei momenti di convergenza possibili importanti all'interno della sinistra italiana e non è un caso che all'interno dei partiti socialisti e socialdemocratici europei cominci un ripensamento profondo su quelli che erano sembrati Cardini
Assoluti della socialdemocrazia europea l'atlantismo di ferro l'assoluta ricerca di rapporti previdenziali privilegiati cioè quel che si dice oggi la scelta occidentale in Italia che sembra catalizzare alcune delle maggiori affermazioni di importanti leader socialisti
Altri partiti socialdemocratici europei l'hanno già oltrepassata non perché si rimetta in discussione in questo momento le alleanze militari ma perché all'interno di queste e possibile fare emergere le contraddizioni ormai grammi che una leadership arrogante e irresponsabile come quella nordamericana della recente
Del governo la nuova amministrazione americana sta introducendo anche all'interno di questi settori
Perché non è pensabile ad esempio che le forze socialiste europee
Dopo che hanno iniziato un dialogo serio e responsabile
Con le forze progressiste rivoluzionari del Centro America e con alcune forze non tutte progressiste dell'Africa accettino la logica reaganiana Ridley di confondere appunto i movimenti di liberazione nazionale con il terrorismo internazionale le contraddizioni quindi tra il la socialdemocrazia europea fra l'Internazionale socialista e le indicazioni della nuova politica americana si renderanno evidenti sempre di più da qui la necessità che anche in Italia si recuperi
Almeno in campo socialista questo parlando per me stesso evidentemente una serie di elementi che non possiamo non considerare elementi importanti
Per chiudere voglio dire ancora due parole sulla necessità e le forze che si battono per l'alternativa in tutti i luoghi politici in cui essi in queste operano abbiano molto chiaro di fronte a sé il quadro di riferimento ed è per questo io ritengo importante che si debbano continuare tutte le iniziative unitarie di stampa o di manifestazioni esterne proprio per dare il senso
A tutte le forze che si che che si battono all'interno dei partiti tradizionali della Sinistra per l'Alternativa abbiano uno sbocco un momento di riflessione un momento di verifica reciproca ed esempio come socialisti i compagni che ritengono attuale queste ipotesi hanno molto lavoro da fare
Primo perché il Partito socialista e indispensabile come tale ad una politica di alternativa anzi un suo recupero su questa linea è una condizione per la sua realizzazione
E quindi il nostro compito
Come potete notare estremamente arduo ma anche estremamente esaltante
Secondo perché come dicevo prima oggi
Una politica lavorare per una politica sul di alternativa all'interno del partito socialista vuol dire collegarsi seriamente con tutte le forze vive del socialismo europeo e non è un caso che la parola euro socialismo che era stato tanto di moda all'inizio della gestione del Nuovo PSI del Garofano sia molto infallibilità e oggi nessuno la formulo i più quindi è segno che il contatto e il collegamento con le forze socialiste europee per noi essenziale per condurre avanti questa battaglia specialmente dopo le vicende francesi e come ulteriore elemento la convinzione profonda che noi abbiamo e che credo anche voi avete
E il processo di alternativa non può non modificare gli assetti e le strutture interne dei partiti della sinistra
Cioè a realizzare l'alternativa vuol dire anche modificare i partiti che concorrono a realizzarla nessuno al termine di questo processo deve essere uguale o potrà essere uguale a all'inizio di questo processo perché evidentemente tutto è soggetta a un cambiamento le logiche aziendalistiche ripartito
Le analisi settoriali che molto spesso si fanno le strumentalizzazioni che ogni partito fa pensando di essere così il depositario della leadership di questa futura di questa futura alternativa
E d'altra parte anche una considerazione finale questa e finito il periodo nel quale che nel quale si diceva o si era convinti
A torto o a ragione strumentalmente o meno e l'alternativa fosse possibile solamente nei paesi a bipartitismo perfetto e cioè dei paesi in cui ad un partito socialdemocratico moderato si contrapponeva un partito conservatore
Non voglio come dicevo prima
Riprodurre meccanicamente
La situazione francese in Italia ma il fatto che si realizzi un processo di alternativa perlomeno adesso come formula vedremo poi nei contenuti ma dai ai primi accenni mi pare che si proceda anche lungo questa strada
Ce l'ho il fatto che si proceda lungo questa strada anche in un paese dove c'è un forte partito comunista sta a dimostrare che al di là delle obiettiva in maggiore difficoltà che questo processo potrebbe incontrare in Italia non è detto che in Europa l'alternativa e impossibile per ragioni internazionali laddove esiste un partito comunista
Schermo dietro il quale troppo spesso ci si è nascosti per non affrontare nemmeno l'argomento
Le con questa breve considerazione che io volevo tornare a ringraziarvi
Dire al vostro congresso di unificazione dell'impegno di molti compagni socialisti ripeto convinti della necessità di una battaglia attuale per l'alternativa a continuare in un lavoro comune di approfondimento di ricerca grazie
Bene ringraziamo il compagno Achilli prende ora la parola Minoli si della segreteria nazionale i Cristiani per il Socialismo
Compagnie e compagni il brevissimo saluto che vi porto
Da parte della segreteria nazionale dei Cristiani per il Socialismo è in certo senso interno a questo congresso
è interno perché i Cristiani per il Socialismo è interno a tutta la sinistra è interno a tutti i partiti della sinistra
è interno perché molti dei militanti CPS sono come chi vi parla militanti anche del produttore interno soprattutto perché vi è una coincidenza gli analisti su due punti essenziali
Sulla esigenza dell'unità della sinistra
Che anche per il movimento i Cristiani per il Socialismo è la linea portante della sua azione della sua lotta politica
E a proposito dell'approccio della questione cattolica
Questione cattolica che anche per il movimento di Cristiani per il Socialismo
Non si affronta da parte della sinistra con un rapporto da potenza a potenza con un rapporto diplomatico con un rapporto di alleanze
Ma si scioglie
In una lotta nella società alla base del Paese
Sottraendo le cosiddette liste masse cattoliche all'egemonia della ideologia religiosa all'influenza delle strutture confessionali alla egemonia della Democrazia Cristiana
Cioè si affronta in termini di rottura come e detto nella relazione del compagno Mark
E che questo sia possibile che questa strategia sia una strategia possibile lo dimostra il referendum sulla Bortot del diciassette scorso
Dal referendum mi pare che due insegnamenti ne possiamo trarre uno e che il processo di laicizzazione e di secolarizzazione della società italiana non passa come alcuni si illudono attraverso la laicizzazione la secolarizzazione delle organizzazioni confessionali
Che confessionali sono confessionali anche se con alterne sfumature restano e nei momenti critici come è stato per il referendum sulla bordeaux si trovano sempre schierate dall'altra parte della barricata
E dall'altra
Dal diciassette Di Maggio viene fuori un un altro tipo di insegnamento
E cioè che le masse cattoliche quando la lotta politica è organizzata sui bisogni della gente come il movimento delle donne ha fatto per anni sulla questione dell'aborto
Come sia pur
In con impegno minore ha fatto durante gli stessi anni il movimento di Cristiani per il Socialismo le comunità di base o l'aria che comunque si riferisce agli cosiddetti cristiani critici allora quando la lotta politica e così organizzata le masse cattoliche si disperdono
Sì via Gregorio in altre aggregazioni sociali di diverso segno assumono diverse posizioni politiche che non sono più quelle della Democrazia Cristiana
E quindi questo dimostra che è possibile rompere l'egemonia della
Democrazia Cristiana sulle masse cattoliche e Psi pone addirittura il problema se esiste effettivamente ancora in prospettiva un problema di rappresentanza politica delle masse cattoliche
Il diciassette maggio compagni cento ha spiegato che è possibile utilizzare le esperienze storicamente maturate nei settori popolari ed intellettuali dell'area cattolica
Per la rifondazione della sinistra per organizzare un'alternativa di governo di potere per progettare una società diversa
E in questa prospettiva compagni che da parte dei cristiani del socialismo vi auguro buon lavoro buona lotta
Prende ora la parola Luciano Pettinari della segreteria nazionale del Movimento lavoratori per i tre
Sono tra i molti compagni convinti che questo congresso si doveva fare proprio come l'abbiamo fatto
Per l'impostazione il metodo il senso politico che abbiamo teso a fargli assumere
E penso
Che il congresso abbia sufficientemente assolto i compiti che abbiamo voluto affidargli
Credo che si possa dire ormai stiamo avviandoci alla sua conclusione
Che abbiamo positivamente ho raggiunto la maggioranza degli obiettivi prefissati
E purtuttavia dobbiamo anche sottolineare alcuni limiti
Alcune difficoltà forse anzi sicuramente ovvie ma non per questo da trascurare
Da non trascurare perché in fondo e tutti i compagni del produttore e delle maîtresse lo sanno fin troppo bene rappresentano questi limiti e queste lacune lo spaccato di uno stato di salute forse un poco cagionevole delle due organizzazioni che certo non desta preoccupazioni eccessive ma che è giusto sottoporre a cure continue credo ad esempio
Che talune cose siano stati un poco trascurate nel dibattito e a questo occorrerà porre rimedio al più presto
Mi riferisco intanto alla stessa questione fondante di questo congresso
L'unificazione cioè tra il produco ed mms unificazioni
Da tutti voluta
Ma che anche diciamolo qualche problemino la pur comportato ma su questo vorrei tornare dopo
Un'altra cosa credo che forse occorreva
Entrare un poco di più nel dibattito anche e soprattutto negli stessi temi generali della relazione introduttiva oltre che andare sul terreno peraltro doveroso degli approfondimenti di settore che sono stati opportunamente qui fatti
E dico questo perché
Se problemi ci sono stati ebbene questi riguardavano non possiamo negarlo proprio l'identità il ruolo del partito che ci proponiamo di fare vivere
E io credo che nell'impostazione
E nell'analisi contenuta nella relazione ci sono proprio i tratti essenziali di questa nostra esistenza e anche della nostra prospettiva perché credo che in un quadro che permane
I grandi enorme difficoltà più grandi di noi certamente noi possiamo però cogliere oggi alcuni elementi favorevoli
Non c'è dubbio infatti
Che se questa fase politica a livello internazionale e caratterizzata indubbiamente da un'offensiva pesante dell'avversario tutta interna e suo significato è enorme tutta interna all'impostazione conseguente all'elezione negli Stati Uniti di Reagan ci sono però resistenze straordinarie per il loro significato politico che sono garanzie respinta in avanti io credo per la nostra stessa esistenza
Non abbiamo mai negato noi la necessità di una nostra esistenza come forza politica quasi ad un obbligo divino ci siamo e dobbiamo esserci per forza
L'abbiamo invece legata a precise e importantissime caratteristiche della fase politica che oggi ci vengono confermate
E che danno senso io credo alla nostra stessa unificazione e allora è giusto valorizzare e valorizzare fino in fondo la vittoria delle sinistre in Francia
Per l'indicazione che ne viene per il riferimento che può rappresentare e già rappresenta oggi nello scontro internazionale
E al tempo stesso però evitare ogni sorta di superfici arrivismo
Avere cioè chiaro fino in fondo i rischi cui è sottoposta questa nuova realtà storica della Repubblica francese per questioni interne già ricordate
Una perdurante divisione
Nella sinistra in Francia e proprio per quelle situazioni esterne alla Francia che derivano da un attacco io credo che permane in Europa
Rispetto alla crisi del bipolarismo da parte della nuova gestione degli Stati Uniti
Avere chiaro quindi questi rischi e capire al tempo stesso l'occasione favorevole per chi proprio sulla base di un preciso ruolo dell'Europa affondato gran parte e giustamente della propria elaborazione internazionale
E ancora io credo occasione favorevole per la realtà del nostro Paese
Sono d'accordo
Con quanti compagni del produca delle maîtresse ma anche Esterni alle due organizzazioni in questo dibattito hanno visto novità nella nostra relazione introduttiva sono d'accordo
E mi riferisco ad esempio all'analisi delle forze politiche e agli interlocutori per una proposta di politica di alternativa in particolare credo sulla democrazia cristiana e sul mondo cattolico
E non nel senso che prima di due giorni fa prima dell'inizio del nostro congresso non si riteneva necessaria o forse non ce l'avevamo una politica che puntasse alla rottura della democrazia cristiana e al coinvolgimento di ampi settori cattolici
Questa era per usare un linguaggio forse abusato dai compagni del Partito comunista questa era la caricatura della nostra critica al compromesso storico e allora novità
Perché oggi le condizioni sono assai più credibili per incidere maggiormente sulla crisi di egemonia della Democrazia Cristiana
Ed è ovvio riferirsi allora al referendum sul tema dell'aborto
Con le spinte enormi che può rappresentare e anche è stato opportuno ricordarlo in questi giorni per i problemi che comunque questa battaglia politica comporta
I primi vantaggi indubbiamente enormi di gran lunga più rilevanti perché come hanno opportunamente ricordato nel corso del dibattito le compagnie Menapace Guacito si tratta
Di una grande vittoria politica che va ben al di là nelle sue conseguenze del pur decisivo tema specifico
E ancora secondari
Però i problemi che emergono dalla generale battaglia sui referendum
Anche sullo stesso tema della Borotto pur vinto e pur vinto così bene
è emersa
Già è stato ricordato una forma nuova di integralismo di cui il nostro partito dovrà occuparsi molto presto
è vero erano i giovanissimi soprattutto a sostenere più di altri questa battaglia
Nelle file del movimento per la vita
C'è allora un pericolo guai a sottovalutarlo
Il pericolo paradossalmente di un sessantotto alla rovescia
Che cioè le giovanissime generazioni trovino lui un punto di riferimento guai dicevo a non prestare attenzione a questo guai a non porci punti di riferimenti di battaglia politica proprio verso questi settori ma c'è stata però e questo va sottolineato divisione grossa comunque nel mondo cattolico
Divisione credo tra integralisti e cattolici ed è chiaro allora che oggi la crisi della democrazia cristiana ci propone i livelli di intervento efficaci
è vero
Quale possibilità di fare vivere l'alternativa se la democrazia cristiana portasse
Trasferisse all'opposizione tutte le forze sociali e culturali che ha rappresentato in questi anni così diceva la relazione introduttiva e questo è vero ma voglio aggiungere quante possibilità avremo di vedere realizzata l'alternativa se già ora non ci inserissimo con capacità le nostre proposte nei varchi aperti nella Democrazia cristiana proprio per realizzarla l'alternativa e allora io credo dobbiamo fare questo e dobbiamo quindi fare questo partito lavorare per rafforzarlo
Con la piena consapevolezza che c'è un terreno decisivo per andare avanti ed è singolare che poco si è stato ricordato all'interno di questo dibattito
E cioè un terreno proprio riferito a ruolo di questo partito al suo rafforzamento al suo riferimento
Per rafforzare le proprie proposte politiche proprio a quegli strati che sono sempre stati nella storia del Po dunque delle mere lesse il punto di riferimento principale
La classe operaia prima di tutto in fabbrica tra le masse bene noi rispetto a questi settori dobbiamo portare la proposta del partito che costruiamo portando avanti la nostra linea politica con estrema chiarezza con coraggio su temi decisivi io credo che porre con forza alcune discriminanti su temi oggi decisivi di lotta
E poi le rispetto anche agli altri partiti della sinistra non è certo fare il gruppo di pressione se sulla scala mobile dobbiamo dire con forza che non vogliamo che venga ritoccata noi questo lo facciamo e vogliamo che passi questa proposta politica all'interno degli altri partiti e non è gruppo di pressione
è battaglia politica che rivendichiamo come quella che abbiamo condotto per evidenziare la fallimentari età
Della politica di unità nazionale
E se ho
Decisiva proposta di alternativa alla Democrazia Cristiana non possiamo non rivendicare un ruolo certo assai parziale ma positivo vero rispetto alla nostra coerenza su questo terreno
E dobbiamo fare le nostre scelte con estremo coraggio le nostre scelte politiche
Siamo stati ieri rimproverarlo per la verità un poco sommariamente per le nostre scelte elettorali
Ricordiamo allora ai compagni di Democrazia proletaria che noi non siamo semplicemente entrati nelle liste del Partito comunista
Abbiamo stabilito invece un accordo elettorale politico e programmatico con il partito comunista che cosa compagno Gorla assai diversa
Aveva appunto Gorla delle perplessità su questa nostra scelta sapesse quante ne abbiamo avute noi quante discussioni la ricerca della scelta da fare
Ed erano perplessità giuste di identità di rischi di non riuscire ad emergere in questa campagna elettorale ma che cosa ha prevalso e questo credo sia positivo credo che abbia prevalso la politica
Di non mettere cioè noi la nostra sigla davanti a tutto ma come di fronte ad un attacco alla giunta di sinistra a Roma
Non in un'altra città a Roma nella Capitale d'Italia dove c'è il Vaticano dove la democrazia cristiana sperimentato per trent'anni la peggiore speculazione ebbene come non proporci
Come non porci il problema che in questa città la giunta di sinistra era sottoposta agli attacchi virulenti della Democrazia Cristiana ma anche alle perplessità ai tentennamenti del Partito socialista
E io credo che oggi possiamo dire
Di avere svolto
Pure in una scelta difficile molto difficile di avere svolto un ruolo positivo ne abbiamo degli esempi c'era il pericolo come non c'era di creare magari perplessità nell'insieme della sinistra con questo accordo
è un rischio che abbiamo corso ma che abbiamo superato se è vero come è vero che oggi il partito socialista che a Roma non brilla certo per le posizioni della sinistra oggi il partito socialista
Per voce e chiede a Roma credo che capisca che non è fonte di sospetto per voce dell'onorevole Dell'unto come si dice da loro craxiano di ferro
è arrivato a dire in un'intervista che l'accordo elettorale tra il PC et du per me lesse è un fatto grandemente positivo perché rafforza la sinistra certo
Non so quanto ci creda Dell'unto a quanto dice però è vero che anche attraverso questa scelta siamo riusciti a determinare condizioni perché in modo più forte nella sinistra venisse fuori una posizione di conferma
Di questa Giunta che certo ne ha dei limiti
Moltissimi
E proprio nel programma elettorale
L'abbiamo svolto abbiamo teso a sottolinearlo ne ha moltissimi di limiti ma si superano partendo da sinistra e non correndo rischi che tornino Petrucci e Darida nella Capitale d'Italia
E poi un accordo politico importante nel merito nel programma che siamo riusciti a discutere a ratificare con i compagni del Partito comunista e anche un accordo elettorale importante e ciò non è certo per spirito di partito mai purtuttavia rilevante
La presenza al numero tre della testa di lista della compagnia Menapace credo che faccia anche superare quei timori di non essere presenti
Ancora
Ancora pochissime cose sull'unificazione
Si è detto spesso tempo Luciano due minuti si
Si è detto spesso
E su questa unificazione c'era una spada di Damocle chi era la Rivarossi con stanchezza cosche alza convinzione
Dobbiamo dire che è vero
E non solo che è vero ma che i motivi che portavano a queste erano motivi reali tutti iscritti nel quadro politico difficile per forze come le nostre
Ma io credo che possiamo trovare anche attraverso il pur difficile dibattito di questo congresso elementi di spinte in avanti venivano ieri ricordati elementi di continuità con l'oggi del produttore di ieri lo faceva il compagno Lanzone e quegli elementi sono veri
E voglio dire che grandi elementi in questo senso ci sono anche per le mele S su molti terreni certo superando e questo vogliamo farlo i limiti gli errori del passato rivendicando però una continuità con parole d'ordine giuste che dobbiamo appunto rivendicare
Come non ricordare quando in troppi parlavano di regime di CPC
E da soli con il produttore si diceva no si diceva il caso italiano è aperto occorre battersi lo dicevamo allora per l'unità della sinistra
E allora oggi su questa base fondiamo l'unificazione
E anch'io mi rivolgo visto che tra pochi minuti una mozione sancirà
L'unificazione tratto ducale maîtresse anch'io mi rivolgo per l'ultima volta ai compagni della mia non avvenisse
E il piano
è il piatto
è chiaro che quello che stiamo facendo è un tentativo difficile non c'è dubbio
Ma non ci arriviamo però mettendo insieme degli ingredienti che non conosciamo per sperare che ne esca un budino buono
Se così fosse ne potrebbe magari uscire un pasticcio gustoso magari in campo culinario ma pericoloso sul piano politico ma non è così
All'unificazione ci arriva tutto le maîtresse e tutto il produco con la convinzione e questo dobbiamo averla che è un punto di arrivo ma anche e soprattutto di partenza per un cammino che può essere
Lungo e proficuo
Grande successo nella discussione
Ha avuto la citazione di mouse fatta dal compagno Magliari sul dito che guarda il cielo poiché vita sono diventati dieci per suonare la sinfonia qualcuno già
Qualcuno ci accortamente ricordato di prestare attenzione alla direzione del dito se no chissà dove andava a finire tutto giusto
Ma non siamo una polifonica intesa produrre concerti vogliamo e dobbiamo fare politica e allora senza altre citazioni voglio dire che il nostro documento di tesi la relazione introduttiva
Lo stesso dibattito che fin qui abbiamo svolto dimostrano una cosa
Che abbiamo soprattutto una testa un'analisi un'intelligenza una fantasia usiamole tutti insieme il lavoro che abbiamo di fronte può essere davvero un buon lavoro
E compagni
Ora
Per l'ultimo intervento prima delle conclusioni
La parola a Gianni Lupini della redazione di commovente
Carlo Rubbia
Gianni
Come redattore del settimanale commuove i tempi
Settimanale di fede politica vita quotidiana come indica il sottotitolo della nostra rivista provo una certa difficoltà collocarmi in quei soggetti cattolici in quell'area cattolica
Cui faceva riferimento Cominelli ieri
Ed anche la relazione introduttiva
A parte il carattere ecumenico della testata che vede la presenza delle comunità protestanti
La nostra esperienza si è mossa è cresciuta e vissuta insieme dentro al più generale vasto movimento opposte Santo pesco
Come insieme al movimento e alla sua cultura è cresciuto il dissenso post conciliare
L'esperienza internazionale dei Cristiani per il Socialismo e delle comunità di base
Di cui commuove tempi pur non essendo sintesi unica vuole essere momento comune di dibattito di verifica e di informazione
Questa mia e nostra esperienza e dentro a tutta questa cultura cui appartiene anche la storia di Due Palme lesse
E non a caso la mia presenza qui è anche e soprattutto motivata da dal dall'adesione mia personale s'intende
A questo progetto politico che in questi giorni prende piede con questa unificazione
Detto questo risulta chiaro che la mia e la nostra identità di credenti e di cristiani quali ritengo riteniamo di essere ci spinge però ad osservare la questione cattolica che è altra cosa da uomini tra gli uomini da laici e da compagni
Che hanno forse per esperienza fatta
Analisi ad apporti e contributi da poter dare a tutta la sinistra
Prima di tutto noi ci auguriamo sempre d'oggi ancor più che questa questione cattolica sia fatto relativo storicizzato fatto metodologico di fondamentale importanza ma che non legittimi un'identità culturale oltre che politica si intende
Come fatto in sé positivo
Destinato a perpetuarsi da giustapporre nella migliore delle ipotesi ad altre culture in questo io penso Due Palme lei se posso assumere una differenziazione da come il Partito comunista affrontato la questione cattolica
Se però di questione cattolica si tratta oggi soprattutto nell'ipotesi di una DC riso spinta a destra cui fa riferimento la relazione introduttiva anch'io credo non si debba incorrere nell'errore di prendere i dati a Porto
Come suddivisione settanta per cento laica e di sinistra trenta per cento cattoliche di destra
Aggiungerei che nel settanta per cento di no ci sono componenti di destra democristiana laica sicuramente meno recuperabili a valori alternativi di alcuni sì
Magari giovanili che se in modo astratto ideologicamente hanno condotto questa battaglia sul si intendo altrettanto ideologicamente stancamente li vedi poi impegnati alla ricerca di valori positivi
Ed impegnati in discorsi di pace disarmo difesa dell'ambiente ed impegnati in servizi di volontariato civile motivazioni astratte sbocchi imprecisati che denunciano però sicuramente una ricerca confusa che vaga di valori positivi e di partecipazione civile
Anche il riferimento di Cominelli sull'anti statalismo della cultura cattolica e sui nodi che ci pone meritano attenzione
Indubbiamente pur nell'arcaicità ideologica e prega PETA l'Istica delle origini e delle motivazioni di questo anti statalismo
Vi sono poi degli approdi che criticano e possono far riflettere la cultura marxista e comunista anche se ovviamente sono sono stati soli ma tutto questo bagaglio di spunti della cultura cattolica insomma le forme partecipative del mondo cattolico giovanile e non ieri ed ancor oggi
Hanno il grosso invalicabile limite di restare sempre costantemente dentro un orizzonte di partecipazione sociale
Il sociale come mondo statico che ritorna sempre su se stesso
E di contro l'incapacità per di cacce di approdare al politico alla sintesi politica la cultura politica perché questo ovviamente il terreno dello scontro del conflitto che la parzialità sociale elude
E quando al politico la cultura cattolica giunge malgrado tutto come in occasione del referendum ecco che l'astrattezza riemerge
L'ideologismo assolutistico porta alla crociata per un fine un obiettivo badate bene
Che vuole proporsi come Bon un comune come principio per tutti qual era il sì alla vita con la sua pretesa anche qui di svincolarsi dalla capitale categorizzazione politiche
Tutto ciò a dire che se noi vogliamo recuperare spinte alternative nel mondo cattolico noi dobbiamo offrire loro l'occasione di una grande maturazione politica
Con una più generale riqualificazione della politica il che è ovviamente il problema è che il nodo non solo per la questione cattolica ma per la società civile in generale
A dire dunque di una forza alternativa deve oggi più che mai ricercare anche quelle caratterizzazioni politiche partecipative originali nuove forme di dibattito interno ed esterno nuove e
Ricalchino vecchie formule vecchi metodi
Che hanno ridotto nella mentalità comune la categoria del politico ha fatto deteriore ad esperienza pragmatica bassa cucina settarismo aprioristico
Tutte cose che noi sappiamo non vera ma che vengono assunte dal mondo cattolico come polo negativo per per perché prive allora modo di vedere di quella ricerca dei valori così presente nella confusa sensibilità cattolica
Perciò penso che sia possibile coinvolgere provocare
Fasce del mondo cattolico proprio su grandi battaglie ideali che abbiano però una precisa valenza politica il momento può essere propizio perché nel mondo cattolico la cruda realtà del trenta per cento può lasciare il segno e avviare una profonda crisi d'identità aldilà delle dichiarazioni ufficiali dopo
La il risultato referendario tutto ciò può portare stati cattolici a riaffrontare il rapporto con la realtà storica un esempio per tutti il concordato
Ecco io penso che di questa si possa e debba diventare questa possedeva diventare una grande battaglia ideale e civile noi conosciamo l'impegno assunto dal produco sul piano parlamentare su questa tematica
Può diventare qualcosa di più vasto che riqualifica questa battaglia non come battaglia laicista
Ma come ricerca di una nuova capacità di assumere riconoscere la ricchezza delle diverse professioni di fede che abbiano nella libertà delle professioni non tutelate da privilegi il terreno migliore per manifestarsi ed anche in questo io vedo un superamento nell'ottica del del modo di affrontare la questione cattolica da parte del Partito comunista
Ecco perciò un altro passo per riportarsi sul terreno dei valori il farli assumere dalla politica
è importante infine ho finito e più in generale la sinistra e il dunque nella sinistra assume in proprio tutta la riflessione sulla sfera dell'irrazionale
Sul mistero dell'esistenza sui valori profondi della vita senza doversi più trovare a dover dare in mano agli strati più culturalmente arretrati e la cultura cattolica più deteriore
Questo tipo di Capa Gaglio culturale di riflessioni come è stato in occasione di questa penosa per cultura della vita predeterminati
Più in generale noi tutti dovremmo riappropriarci di quella ricerca dell'utopia intesa come categoria ultima della politica e non altro e fuori di essa come ci indica nei suoi saggi grande filosofo tedesco Ernst Bloch io vi invito tutti a leggerlo perché ci dà molta speranza in queste circostanze
Solo così penso si possano rompere gli steccati di culture separate
E solo così il fatto cristiano l'esperienza cristiana la speranza cristiana potrei attraversare trasversalmente silenziosamente ci auguriamo le nostre esperienze storiche
Mi piace qui concludere con una frase colta al volo in un recente convegno di Gianni Baget Bozzo non perché la vita lunga perché a volte delle persone riescono a riassumere qui
Dei concetti a cui non avevi pensato pare le sintesi arricchenti
La fede non fonda i pensieri e le idee non li può e non li deve fondare o tradursi Nance la fede può invece forse ispirati grazie
Grazie amo il compagno Carlo primi
Francesco Barazzutti dovrebbe venire alla presidenza
Do ora la parola per le conclusioni
Nel dibattito di questo compresso al compagno Luca Cafiero segretario nazionale del Movimento
Ebbene
Siamo arrivati
Care compagne e cari compagni
Al termine del nostro dibattito
E così
Siamo arrivati pure
Al termine delle nostre storie separate
E abbiamo consumate
E ce ne lasciamo
Oramai alle spalle
Io credo di sentire molto insieme
Con tutti voi con tutti i nostri militanti
L'importanza di questo momento il suo effetto anche psicologico
Di contentezza per un impegno che si va rinnovo a e si rafforza un accrescimento di energie e di capacità
E insieme forse anche un poco di melanconia
Per un periodo che si chiude
Un periodo che è stato difficile
E complesso ma sempre ricco di sollecitazioni e di stimoli
Sempre ricco di inviti
Ah Girelli e a capire e non privo i momenti importanti e qualche volta anche entusiasmante
Ma non credo compagne e compagni che dobbiamo soffermarci più di un attimo a considerare cosa ci resta del passato
E ci restano cose numerose è importante
Perché la nostra nuova forza politica non si fonda principalmente
Sulla somma difatti e di esperienze trascorso
La sua
Legittimità effettiva
Non dipende
Dall'essere la sintesi di due esperienze che si ritrovano in un Bilancio in un consuntivo
E neppure
In una comune tradizione
Diversamente visitata ieri e nella quale oggi invece reciprocamente ci si riconosce
Io credo compagni
Che ci sia
Di più
Ed è ciò che abbiamo cercato di mettere in luce nel nostro documento di intesi
Di verificare sul campo come ha detto il compagno Magri sul campo dell'analisi e della proposta politica di fase nella sua relazione
Che è emerso positivamente dagli interventi in questo dibattito
Si tratta
Io penso di un dato fondamentalmente diverso anche se certamente non del tutto eterogeneo rispetto all'orizzonte al quadro in cui ci sono venute costituendo e in cui hanno agito nel passato le nostre storie separate
E qual è
In sintesi questo elemento di novità
Io credo
Il presentarsi
Sempre più accelerati
Quasi il precipitare Obiettivo anche se certo estremamente contraddittorie non potrebbe non essere così
Della questione del potere nelle società occidentali
Cioè il trasformarsi della questione del potere da tema di attualità storica per il movimento operaio e per le forze della trasformazione in Occidente a problema di attualità politica e di sempre
Piena e incalzante attualità politica
Certamente
E l'abbiamo detto
Più volte
Questo fatto non è il prodotto interno è autonomo della nostra situazione sociale e politica non è il tratto distintivo del solo caso italiano
E la conseguenza
Di ciò che ha portato e che sta portando una intera fase di sconvolgimenti della scena mondiale
La conseguenza
Della rottura della divisione bipolare del mondo
Dell'affermazione di nuovi soggetti internazionali
Delle lotte dei popoli per l'indipendenza e per l'autodeterminazione
Per costituirsi di nuove statualità e dei nuovi schieramenti che ne dipendono
La radicalizzazione della situazione internazionale
E quella delle sue tensioni fino alla drammatica accentuazione dei pericoli di guerra
Che ripresenta oggi in modo nuovo e diverso un problema è un tema classico del ricorrente per il movimento operaio e progressista quello appunto della pace e della guerra
La crisi acuta del vecchio ordine mondiale al proprio centro la questione del potere
Cioè di un suo diverso assetto di una sua diversa partizione in prospettiva di una sua differente qualità
La crisi del vecchio ordine economico
Non è riducibile semplicemente ah generica discussione può semplice inceppamento dei meccanismi tradizionali di governo dei patti economici mondiali
E invece
Io penso abbiamo detto
Il risultato appunto di quei grandi sconvolgimenti degli spostamenti dei rapporti di forza Dessì già hanno fatto segnare e ancora di più sollecitano e richiedono
Per questo fondamentalmente la battaglia per un nuovo ordine economico internazionale
Non è assorbibile in una prospettiva con una proposta di funzionalizzazione di ammodernamento dei meccanismi economici e monetari estende invece obiettivamente ai debiti grazie
O meglio essere una delle componenti delle condizioni essenziali di un processo generale di trasformazione di transizione
Per questo
L'assunzione del suo termine oggi centrale
Quello dei rapporti fra il nord e il sud del mondo
Diventa
Una questione decisiva è scottante per le forze politiche
Tale
Da promuovere provocare
In chi l'assume necessità di avviare un riesame delle poche prospettive dei propri strumenti fino a
Propiziare
Per così dire l'insorgere gli almeno embrionali crisi di identità Strategy
Ed è questo il caso la ragione profonda
Di quella crisi delle socialdemocrazie classiche di cui già parlato con tanta chiarezza ieri nel suo intervento la compagna Castelli
Perché
è vero che questa crisi
E tutti gli elementi interessanti di dibattito e di riflessione che ne discendono
Sono come è stato ormai più volte ripetuto la conseguenza dello quelli della crisi dello Stato assistenziale
Ma questa crisi non si colloca altrove
E nel punto di intersezione per così dire prova nuova partizione mondiale il potere
E gli effetti che essa suscita anzitutto dei rapporti economici e sociali e immediatamente poi in quelli politici dei paesi
Per questo come abbiamo detto nel documento di tesi congressuale il caso italiano non è tale nel senso dell'eccezionalismo
Ma perché per certi versi anticipa
E prefigura
Con elementi di originalità
Una situazione generale tendenze comuni ai Paesi europea
Ripeto allora
è il punto
Nuovo e discriminante
Nella nostra situazione
E il venire a maturazione politica della questione
Del potere
Per evitare subito
Equivoci di politicismo
Voglio dire che questa maturazione nasce direttamente da contraddizioni nei rapporti sociali
Da una crisi che prima che politica e istituzionale e crisi sociale
Crisi di rapporti sociali che tende a investire proprio il loro cuore cioè il rapporto di produzione
Certo nella complessità effettiva
Delle nostre società che non è arbitrariamente si è criticabile cerchio attraverso una dinamica composita e mediazioni molto articolate che vanno comprese seguite risolte
Ma io non credo
Che vi sia complessità che vi sia articolazione che ci debba impedire di vedere e di cogliere l'essenzialità del rapporto sociale che le attraversa è che le sottende
Come
Sarebbe concepibile proponibile altri meno
Un programma è una lotta
Per la ripresa dello sviluppo e per una sua nuova qualità due termini inscindibili che si identificano
Se la crisi dello sviluppo spesso a cui si vuole porre rimedio non agisse sul rapporto sociale fondamentale costitutivo della formazione economico sociale che è in crisi
Come
Sarebbe concepibile proponibile
Una prospettiva
Di accrescimento di qualificazione delle forze produttive se essa non si può andarsene e non facesse leva e insieme tendesse a risolvere la coabitazione Della contraddizione costitutiva del rapporto stesso di produzione
E come
Sarebbe postulati la centralità del lavoro nel programma generale di trasformazione che abbiamo fermato
Come sarebbe ampliabile
L'arco di alleanze come pure abbiamo affermato finora ristretto all'alleanza dei produttori a nuovi soggetti se la crisi non fosse anche crisi del rapporto sociale fondamentale crisi del lavoro salariato
In verità
C'è stato chi ha tentato di affrontare queste questioni senza toccare
Anzi dando per scontata l'intangibilità almeno attuale del rapporto di produzione
E che dovendo spiegare lo sviluppo accentuate diffuso di nuove conflittualità sociali di nuovi soggetti ha cercato di farlo prendendo la questione per un altro verso
Trascurando cioè il lavoro e convertendo l'intera questione al problema dei bisogni
Non mi pare che sia certamente questo il luogo nell'occasione per addentrarsi
Nell'analisi indipendenti almeno a me
Sembrano le difficoltà difficilmente sormontabili della teoria dei bisogni
L'impossibilità di distinguere concretamente fra una dialettica del bisogno privato e di quello collettivo
L'incapacità di stabilire una gerarchia di priorità dei bisogni senza rimandare a una normativa sociale esterna che ripropone il problema da capo
La difficoltà decisiva però
E che per quella via
E impossibile giungere
A una traduzione in termini politici del superamento della crisi
E la conflittualità sociale resta chiusa in se stessa e priva e di sbocchi e di soluzioni
E mi pare
Evidente
Da questi parti la facilità
Con cui si può reintrodurre sempre per questa strada autonomia del politico e decisionismo
Se
Potessimo definire l'esistenza di qualcosa di simile
A una prioria sociale dell'alternanza vedremo che questa e la sua base ideologica e teorica fondamentali
La strada che noi abbiamo preso
Nelle tesi
E sviluppato nella relazione non è certamente questi
Per questo vorrei chiarire un equivoco in cui borse in corso
Il compagno notarile anni scrivendo l'altro giorno di noi sul sul manifesto
E credo che valga la pena di chiarirlo anche perché l'articolo di
Compagno Michelangelo è stato mi pare l'unico o quasi a mostrare un'effettiva intelligenza titolo escluso per ciò che magari ha detto nella sua relazione
Ecco
Mi sembra sbagliato dire
Che nonostante la politica dell'autonomia del politico
E a causa della mancanza di una discriminante oggettiva che a proposito di soggetti sociali settari privilegio integrazione da potenzialità di movimento e di trasformazione
Ma che ha finito per privilegiare elementi tradizionali della politica
Mi pare sbagliato
Perché prima di tutto la discriminante oggettiva cioè a me pare
Ed è appunto la centralità del lavoro e della dialettica
Della sua liberazione in quanto elemento fondante una nuova qualità dello sviluppo come unica risposta positiva alla crisi dell'assistenzialismo
In secondo luogo ma altrettanto fondamentalmente col più proprio questa centralità
Garantisce di potere prospettare in termini oggettivi e non volontaristiche soggettivi specie una soluzione
Alla crisi in una prospettiva politica di alternativa non soltanto di governo ma di sistema e di potere come siamo venuti dicendo in questi giorni
Garantisce cioè di potare di potere trarne dagli elementi oggettivi e sociali della crisi una proposta e una linea politica
Si potrà
Non essere
D'accordo ma di questo si tratta
E non certe mi pare di arte
Di governo e di utilizzazione Esterna delle contraddizioni sociale
E allora compagne e compagni siamo arrivati al punto uno dare
La questione dell'alternative di un'alternativa il sistema di governo e di potere
Non voglio ripetere evidentemente a questo proposito
Quanto è stato detto molto dettagliatamente molto
Bene nella relazione quanto è stato aggiunto nel dibattito mi pare che siano emersi dati decisionali dice esaurienti
Perché mi preme brevemente di dire nel figlio di questo discorso
E che la maturazione il rilancio della prospettiva dell'alternativa e la forma attuale specifica concretamente politica che assume la questione del potere oggi nel nostro paese
E per questo
E so
Non può essere ridotta a una formula di schieramento non può essere mutilata dei suoi contenuti trasformazione sociale economica istituzionali
E su questo
Credo che valga la pena anzi abbiamo l'obbligo di discutere con il compagno Chiaromonte
Lasciando piuttosto perdere
Io preferisco la polemica sul triennio che pure
Compagno già un poco riproposto nella parte iniziale
Del suo intervento vorrei fermarmi su
Due questioni soltanto a proposito
Dell'alternativa democratica di Chiaromonte
Ha riformulato definendola come una prospettiva che vada al di là delle forze di sinistra che rompa il sistema di potere della democrazia cristiana
Che sappia coinvolgere uomini e gruppi Diversi anche fuori dei partiti che sappia fare appello alle forze sane oneste della nazione
Come fare per dirlo subito
E quest'ultima esigenza sia oggi più evidente che e Mario certamente
Ma
Che nel contempo
Proprio oggi sia più evidente che mai il carattere obiettivamente estremamente limitate di una formulazione che riduca
Il problema alla questione morale e che rischi di costringere
L'alternativa di ridurla al Governo degli onesti
Lo ha già detto madri nella relazione con quella che poteva apparire una battuta e che purtroppo non lo è piuttosto una fotografia della situazione cioè che oggi una proposta del genere rischia di essere
Più restrittiva che non ambiente
Un possibile schieramento
Non è una bella constatazione
Ma
L'obiettività dei fatti e di fatti che non sono ancora terminati che vanno avanti
Ce lo dimostra
Ma le critiche che dobbiamo fare
Io dico in modo altrettanto Franco quello che ha usato lui accompagna Chiaromonte
Riguardano alcuni punti sostanziali dell'alternativa democratica
E questo ci pare
Contemporaneamente insieme se così posso permettermi di dire un obiettivo velleitaria è riduttivo
Velleitario per alcuni interlocutori che esso dovrebbe scontare così di nello schieramento politico e che sono non soltanto al partito repubblicano evidentemente ma anche il partito di Longo
Come
Si risolve il rilancio del più ferreo atlantismo che congresso repubblicano enfatizzate o le posizioni sulla scala mobile e più in generale sull'intera politica economica
E sono di stamattina notizie che ha già commentato prima sono pienamente d'accordo con cui compagno a chi
Come
Si concilia più in generale
Il rapporto per chiamarlo così fra il partito socialdemocratico è l'amministrazione dello Stato delle istituzioni in questo momento sopra
A noi pare diciamo francamente che
La stessa Alternativa democratica
Sia possibile solo in un processo ben più profondo di riunificazione della sinistra e di acquisizione di nuove aree politiche e sociale abbiamo cercato di individuare nella relazione introduttiva nel dibattiti sono anche espresse in questo dibattito
Ma ancora di più dietro la questione dell'alternativa democratica Ceretti a Roma un telaio accennato la questione fondamentale dei contenuti
E possibile affrontarla comunque totale continuismo programmatico che mi pare sotto Stassi all'intervento Compagna Chiaromonte
Impicci
Mi pare
Continua
Essere fermo settantasei
Rispetto alla poi distrugge orale
A quanto messo in luce dalle vicende della P due di Verdi due di profondamente degenerare si può pensare di riuscire in un'opera di risanamento solo cambiando governo
Noi abbiamo fatto anche su questo versante delle proposto ma finora non ci sono giunte
Delle risposte che almeno ci convincono che ci sbagliamo
E sulla politica estera
Per quella viene europeista che pure Chiaromonte rivendicato quali sono i punti di riferimento di orientamento
Ci giudica sufficiente soddisfacente una politica del tipo di qua dice Michele
Per i compagni mi rendo conto che gli interrogativi sono molti
E potrebbero essere
Ancora di più
Ma una cosa c'era particolarmente colpito e francamente ha lasciato perplesso
Quella che ci sembra una forte sottovalutazione del rinnovamento della sinistra indispensabile per l'alternativa
La questione a noi sembra essenziale nuovo urgente e per questo è stata posta con forza nella relazione
E per questo voglio riassumerle schematizzare la molto rapidamente di nuovo
La questione visto il ritmo della crisi
La necessità obiettiva dell'alternativa il ruolo che il PC di fatto ai Nessa basta questa sinistra basta questo partito comunista
Io credo ma non voglio addentrarmi su questo che non bastasse già nel settantasei
E oggi non ci si può nascondere
Ed è proprio a causa di quel triennio il Partito comunista si ritrova più logorato forse anzi certamente più vivo nel dibattito nella dinamica interna più democratico se vogliamo dire così ma certamente più provato occorre dire non solo a causa dei suoi propri errori
E questo allora ci però
Perché crediamo debba preoccupare tutta la sinistra e perché riteniamo che essendo un problema centrale per tutti ognuno debba provarsi di contribuire a risolverlo
Non altri da queste
Compagni e comprende sappiamo tutti sono i nostri intendimenti
E non c'è quindi problema di nessun genere di gruppo di pressione
A questo proposito potrei dire
Che la preoccupazione che Espresso e compagno Chiaromonte un poco ci lusinga anche ma è comunque la preoccupazione fuori luogo
Se è vero
Come anche compagno che era un ponte detto
E siamo impegnativi in una sfida come sinistra
Non mi pare che nel gruppo dirigente del partito comunista ancora vi sia DS una piena
E adeguata
Consapevolezza
Credo compagne e compagni che
Poi abbiamo apprezzato tutti dell'intervento della compagna Marinucci per il partito socialista l'impegno
Fortemente battitura a una svolta
Questo è provato che possibile cambiare la collocazione attuale del partito socialista
E abbiamo espresso il compagno Mario espresso nella relazione
La considerazione positiva che noi facciamo dell'area socialista e dell'importanza che assegniamo a ruolo che essa può svolgere per l'ampliamento il rinnovamento della sinistra
E vorrei dire che sia pure in modo contraddittorio ma non c'è da scandalizzarsi
Il precipitare della situazione offre anche alle forze in questa rissa riconoscono e agiscono un'occasione non facile ma io credo molto importante per superare difficoltà impasse crisi d'identità e problemi di collocazione
Mi pare che questo sia reso possibile
A per via negativa per così dire
Dal fallimento che si deve registrare del tentativo di collocare decisamente irreversibilmente l'area socialista in funzione della costruzione di una prospettiva di tipo Terza forzista nel nostro Paese
E questa come sappiamo tutti una
Tentazione ricorrente nel nostro panorama politico già altra volta
No fregata ma che recentemente è stata ritentato a con intenti ambiziosi e con articolazioni tattiche non sottovalutabile
E il cui fallimento e qui il punto può liberare forza essenziali per l'alternativa e comunque prevista la ristrettezza e la fragilità gli spazi iniziativi politici
Perché si muova fuori o controllo
Un processo di determinazione
Consentitemi di usare questo termine di polarizzazione di un'area della trasformazione e potenzialmente della alternativo
Queste ragioni di questa natura
Informano
La crisi del partito radicale
Che noi ci auguriamo i radicali sappiano superare con una rigenerazione della loro prospettiva è un serio esame critico della loro stessa strumentazione politica principale
Segni positivi di un ripensamento autocritico sono espliciti nella parte migliore più sensibile del gruppo parlamentare radicale
Ma per tornare
Lei è la compagna
Marinucci deve consentire che noi respingiamo
Due punti specifici che ha sostenuto in primo luogo
Lo dico molto
Rozzamente
Non capiamo come si possa
Unire un giudizio tanto duro sulla democrazia cristiana con la collaborazione di questi mesi e con la riaffermazione di quel rapporto preferenziale fatto dal Congresso di Palermo
Anche se l'argomento due dedica non voglio neanche nascondere quello che non solo
Nascosto nessuno di noi che una sfumatura autocritica
Sulla questione della P due sarebbe stata opportuna e forse anche
Doveroso
In secondo luogo noi non
Condividiamo diciamo chiaramente l'equazione attraverso la quale ci vuole dimostrare la coppa devono dimostrare che e necessarie occorre sostenere l'installazione benissimo
Tant'è vero
L'abbiamo ascoltato
Qui dal compagno in corso
Che la socialdemocrazia inglese del nord Europa non li vuole il punto
E per noi discriminante e non
Noi
Ci consenta la compagnia ci permettiamo di rallegrarci che la lista alternativa di Berlino l'abbia assunto questo punto
Sono la pensassimo così compagni e compagne potremmo anche scioglierci come organizzazione politica perché noi appunto non siamo disposti a dare su questa materia una delega in bianco né al partito comunista né al partito socialista
E ancora
Compagne e compagni credo proprio che
Io debba ringraziare a nome di tutti
Il compagno Maria metti per il valore del contributo che ci ha portato con il suo
Intervento impegno
E su un punto fondamentale voglio sottolineare
Un convincimento totalmente comune nell'impegno sulla politiche economiche anzi sulle questioni dell'accumulazione
Su ciò non vi è difficoltà essere pienamente d'accordo
Ma compagni si può dire
Che il sindacato
Questo impegno l'abbia affrontato e la fronti in modo giusto
Io non voglio riprendere un discorso sul passato del compagno ma che avete fatto se non per una sola precisazione
Marinetti ha detto che oggi la situazione richiederebbe impostazioni coraggio e proposte analoghe a quelle del sessantotto sessantanove
E nel delineare le condizioni che avevano portato a quel momento ha ricordato eccitato il centro sinistra
Ebbene io
Su questo punto credo sia il caso di essere più chiari a scanso di equivoci io non credo Spagna assolutamente che il centro sinistra abbia prodotto
Certamente prodotto no ma abbia neppure facilitato il Sessantotto degli studenti sessantanove degli operai
Sessantotto è stato invece una risposta proprio per lo meno per un aspetto una risposta proprio al fallimento del centro sinistra e alla sua dissoluzione
E anzi ha reso irreversibile per tutto un periodo almeno
Quell'anno di soluzioni
Io non so francamente e premesso questa precisazione più laddove sia cui ti rapine l'analogia di Marinetti avrei delle perplessità dovute al conteggio allo specifico quadro politico a cui quel movimento allora con la sua dinamica interna esterna si rapportava
Mi pare infatti difficile cogliere delle simmetrie non forzate o che non corrano il rischio di farci perdere
Un elemento di oggi diversamente presente allora
Ed è
Il rilievo particolare
Che ha assunto
Anche per il sindacato
Non geneticamente la questione del quadro politico ma specificamente la questione del governo
Quindi non sono convinto
Dico francamente soprattutto a partire dagli anni gli ultimi più recenti anni che sia indifferente per il sindacato quale governo ci sia nel senso in cui marionette ha detto è non mi pare di ricordare male che i governi sono quelli che sono
E credo
Io credo che non sia così proprio perché condivido totalmente
Quanto Marinetti ha detto sul sindacato programmatore perché credo che un sindacato programmatore abbia bisogno di un governo e non solo di un governo diverso
Per questa convinzione abbiamo detto credo che sia opportuno ribadirlo
Noi riteniamo che il sindacato debba essere una componente essenziale di un'alternativa in piena coerenza con la propria unità e autonomia
E infatti
Ci sono dei problemi venendo al presente molto rapidamente
Variamente già fatto una precisa denuncia della politica di Andreatta
Ma si stanno così le cose
Non ci sarebbe dovuta affrontare subito
O si sarebbe
In corso in questo caso in un condizionamento politico
E sulla scala mobile
Senza ripetere tutti documentazioni nostro perché sono state portate
Perché abbiamo sostenuto e sosteniamo tuttora l'erroneità
Di avere sollevata la questione non solo perché le contropartite
Erano vaghe e sfuggenti ma perché non esisteva e non esiste un interlocutore che a livello programmatico desse la fiducia
E da questo poi seguito e non da altri da queste non dal si è visto e discese drammatizzazioni a parte
L'attuale situazioni di divisione sindacale
Sulla questione
Della democrazia sul valore e sulla funzione che Marinetti nel segno del sindacato non siamo assolutamente d'accordo
Ma una cosa io fosse non solo io ho ancora non ho capito né Marinetti c'è la spiega perché non si è discusso a monte del della scala mobile
E ancora noi
Pani siamo ben consci del valore dell'unità dell'unità sindacale tant'è vero
Che anche nel nostro passato più estremisti come rivendicativo
L'abbiamo sempre tenuta quasi come un valore in sé
E quindi non ci scandalizza che per essa se necessaria anche una mediazione di vertice per salvaguardare
Ma ci lascia perplessi proprio dal punto di vista della democrazia e della centralità che diamo a questo problema il procedimento che c'è stato qui descritto da Marinetti
Per cui c'è prima la mediazione di vertice e poi sulla mediazione già fatta il referendum dei lavoratori
Non credo che come procedimento democratico sia ineccepibile
Infine credo che dobbiamo
Un ringraziamento sincero
Pure al compagno Gorla
Per il suo intervento
Pacato sereno e unitario e ma anche a lui e dobbiamo una precisazione su due punti almeno
La questione compagni del Kosovo
Certamente
Si tratta di una contraddizione reale
Nel complesso e difficile tessuto delle nazionalità
Ma non si può assolutamente dire che si tratta di una situazione di sfruttamento di una minoranza
Abbiamo avuto
Modo compagni di costatare
Direttamente il modo positivo e voglio dire socialista
L'attenzione la cautela con cui i compagni jugoslavi reggono il difficile equilibrio dei rapporti fra le nazionalità e le minoranze etniche e quello che ci sembra comunque sicuro
E da qui bisogna rifuggire è una posizione di appoggio all'Albania che vorrebbe dire aprire la strada a una politica di disgregazione nazionale jugoslava con conseguenze di gravità incalcolabile per la pace le palle
La
La questione dei referendum di
Democrazia proletari un solo cenno ma ne ha parlato stamattina compagne intervento questo mi esime dal soffermarmi molto noi non li abbiamo contrastare in quanto ritenevamo giusto correggere alcune cose nella materia
Siamo oggi più che mai convinti che porre al centro questa questione nella situazione attuale vuol dire mettersi in un vicolo cieco perché si tratta compagni di una linea sala realista
Di un sole a mio avviso di tipo nettamente sbagliato su questo vogliamo essere molto chiaro
E
Mi permetto
Su un'altra questione
Mi scuso dal compagno Gorla
Una
Piccola malignità
Democrazia proletaria dice di avere con noi vinto sulla centonovantaquattro
Io direi
Che lo dobbiamo attribuire un merito doppio
Ci ha offerto l'occasione di vincerlo prima raccogliendo le firme per il referendum radicale e poi respingendo
Bene e compagni
E compagni ho voluto
Ritornare su questi pochi punti del dibattito come avete sentito più per sottolinearne ancora l'importanza
Che per aggiungervi realmente qualcosa di nuovo
Ma su un fatto compagni mi preme veramente insistere perché non rimangano dubbi
Se questa
Unificazione
Non è una somma di esperienza è trascorso
Se si basa su fatti nuovi e di grande
E Obiettivo avanzamento su quella qualità nuova della prospettiva e degli obiettivi politici che oggi l'alternativa come giocatore
Di risottolineare in modo certamente nel riguardo ebbene io credo
Che questa qualità nuova sia la sostanza che più profondamente
Più significativamente di ogni possibile il discorso sulla nuova organizzazione legittima la nostra esistenza
Motiva la nostra reale autonomia politica organizzativa ci dà spazio e compiti gravosi e impegnativi
Concludo e compagni voglio fare al congresso una proposta che dovrà poi eventualmente subito essere sviluppata da tutti gli organismi della loro realizzazione del partito a tutti i livelli
La proposta di lanciare di intraprendere una campagna straordinaria di reclutamento per una leva di militanti e di quadri per l'alternativa abbiamo compagni le condizioni politiche
Per fare di questa campagna un'occasione di rafforzamento reale dell'organizzazione
Per il suo interno e per la sua presenza esterna sui luoghi di lavoro di studio in tutte le situazioni in cui si lotta e si raccoglie si forma la coscienza popolare
Abbiamo il compito immediato di crescere ovunque come presenza attiva organizzata e questa campagna straordinaria
Deve essere il primo passò il segno di un impegno ordinarie costante per lo sviluppo del partito dei suoi simpatizzanti dei suoi militanti per l'estensione della sua influenza e della sua azione
Su questa
Nota
Compagni compagni voglio concludere
Ringraziando nel modo più sincero e caloroso le delegazioni estere
Che hanno portato un contributo prezioso e insostituibile alla qualità del nostro lavoro che ci hanno ricordato come l'impegno internazionalista
Sì è il punto più alto della coscienza del movimento operaio che ci hanno richiamato con stringente concretezza
Alle necessità primaria di sviluppare anche da noi la battaglia per la pace
Ancora voglio ringraziare le delegazioni delle forze politiche delle forze sociali compagni gli amici che hanno accettato di essere con noi in questa occasione per noi così importante e ci hanno dato
L'aiuto delle loro opinioni comportandoci con la loro stima compagne e compagni questo è stato un buon congresso tenuto anche conto delle sue particolarità e della sua eccezionalità
Io vorrei veramente
Essere capace di concluderlo con
Qualche frase
Autorevole
E solenne
Ma voi sapete per dirla così che non è il mio genere
Non mi sono
Mai trovato
Sì con logica mette completamente a mio agio nei panni autorevoli un po'curiali anche nel nostro piccolo del segretario
Per questo
Io mi auguro che voi non pretenderebbe che proprio nel momento in cui mi avvio a s'vestire quei panni con un certo sollievo mi dica qualcosa di autorevole editoriale
Più
Semplicemente più semplicemente vorrei
Voi mi permettete il rivolgere
Un augurio modesto ma molto sincero
Di buon lavoro a ciascuno dei compagni Del Vecchio M. lesse a ciascuno dei compagni Del Vecchio creduto e a tutti i compagni del nuovo prodotto
Peraltro pura della mozione conclusiva
Io do la parola non per il rito ma per ribadire quanto sia centrale nella nostra elaborazione nella nostra pratica la lotta le vicende operaie
Ah comparo l'accompagnò molte partenze
Delegato di fabbrica del consiglio della FIAT Lingotto e consigliere regionale del Polo
Quella che sto per leggere e compagni
è una mozione nere appunto i problemi dell'occupazione
Non tanto per ribadire una posizione che è un'attenzione che l'arresto ha percorso tutto
Tutti questi tre giorni tutto il dibattito di questo congresso del prete problemi
Per l'occupazione quanto per avere uno strumento da usare in questi giorni all'esterno rispetto ai problemi dell'occupazione rispetto a le situazioni di lotta Rispetto quindi alla situazioni in cui siamo e intendiamo continuare a essere presenti
E dare il nostro contributo come partito
Passo leggere la mozione
Il congresso straordinario di unificazione del Due Palme lesse
Di fronte all'aggravarsi della crisi economica ed occupazionale
Evidenziata dall'attacco alla Montedison con ridimensionamenti produttivi la chiusura nello stabilimento di Castellanza i reparti strategici per l'intero settore della chimica quale il centro ricerche
E dall'attacco che si rinnova la Fia
Con il riproporsi di massicci ricorsi alla cassa integrazione e l'assenza di qualsiasi prospettiva di sviluppo e riconversione che creano ulteriori eccedenti e fanno cadere qualsiasi
Prospettiva di rientro dei dei ventitré mila lavoratori in cassa integrazione ribadisce che il nodo dell'occupazione vada assunto come ipotesi strategica all'interno di un programma comune della sinistra
Definendo una proposta di politica di piano a cominciare dal ruolo dell'intervento pubblico non assistenziale o di puro sostegno all'autoproclamazione dell'azienda in questo quadro ritiene che all'interno del dibattito del confronto tra le forze politiche
Per la definizione di un quadro di governo ed un programma alternativo alla politica economica attuata dalla Democrazia cristiana
Il nodo dell'occupazione e della difesa intransigente di quelle realtà decisive per un diverso sviluppo economico deve essere assunto come dato centrale e parametro di giudizio per la formazione del governo
Il congresso esprime la sua solidarietà ed il proprio impegno militante
Nelle lotte che in questi giorni larghi settori di classe operaia stanno attuando
Questa la mozione compagni
Questa mozione compagni che io e altri compagni sottoponiamo al congresso
A me pare compagni che l'applauso sia già un approvazione
Ora la parola
Per la lettura della mozione conclusiva accompagnò Lucio Magri
La mozione
E molto scarna
Ma contiene la decisione
Per la quale abbiamo lavorato per anni
Il congresso straordinario del dunque e delle bellezze
Assume il documento congressuale epicrisi e terza via
La relazione presentata dai compagni Macrì e Cafiero
E i contributi venuti con spirito unitario nel dibattito come base politica per l'unificazione tra il Partito di Unità proletaria il Movimento lavoratori per il socialismo il Congresso decide inoltre primo che la nuova formazione politica si chiami Partito di Unità proletaria per il comunismo
Secondo di confermare i comitati centrali e le direzioni unificate delle due organizzazioni come organismi dirigenti fino al congresso straordinario che si svolgerà entro la primavera del mille novecentottantadue
Sottopongo a Leuzzi alla votazione e l'approvazione dei delegati questa mozione
E lasciatemi concludere dopo questa decisione con solo due parole
Questo nostro congresso
Io sono assolutamente inadatto
A discorsi celebrativi
Nel chiudere dunque questo congresso di unificazione voglio allora dire una cosa sola ma precisa
Che suoni risposta ai ricorrenti interrogativi a volte maliziosi spesso sinceri
Che nascono al nostro interno Esterno e che si ripropongono al che spesso al nostro interno in forza di quella contraddizione costituente
Che nasce prima ancora che dalla nostra collocazione dalla linea politica che abbiamo assunto
Interrogativi cioè circa la nostra determinazione a costruire una forza politica vera alla sinistra del Partito comunista
Anche il compagno Chiaromonte ieri garbatamente ci ha invitato a non cadere nella tentazione del gruppo di pressione che appunto come gruppo di pressione e sempre inattesa di altre spiagge
Bene voglio tranquillizzare lui e tutti il nostro obiettivo è quello di una rifondazione generale
Oltre che di linea anche di culture e di modelli organizzativi di tutta la sinistra e anzitutto di quell'aria comunista di cui ci sentiamo parte
Il giorno in cui questo traguardo si raggiungesse tutto lo schieramento di sinistra si trasformerebbe e noi non ci sarebbe certo nessuna meschina logica di autoconservazione
Ma proprio perché si tratta di un obiettivo difficile e rischioso una potenzialità su cui puntare con forza
Non un processo avviato e garantito ne è una tendenza cui unilateralmente spingono le cose diciamo ben chiaro concludendo questo congresso
Che questa unificazione non è un'area di parcheggio e l'atto costitutivo di un partito in senso vero uno strumento di azione e anche di pensiero
Uno strumento di azione e di pensiero che citeremo ben stretto perché lo strumento indispensabile non solo per contribuire per quanto possiamo in modo efficace al rinnovamento della sinistra
Ma anche il solo strumento di cui disponiamo per continuare quella battaglia per la rivoluzione in Occidente quella battaglia che da tempo ci affatica ma che continua a dare un senso alla nostra vita
Perché non ripetere allora compagni proprio per sottolineare questa scelta militante la vecchia forse un po'logora forma del passato
Alla coloro e alla lotta al lavoro e alla lotta come dice la parte che più ci è chiara del nostro vecchio Duomo rompe al lavoro e alla lotta per il comunismo
Compagnia allora a me pare evidente che questo congresso sia ormai chiuso sono invitati a restare i compagni del Comitato centrale dei comitati centrali per puro comitato centrale