Rassegna delle riviste di politica e storia

Un saluto agli ascoltatori ecco c'è anche questa settimana questo appuntamento per alcune segnalazione carattere storico storico-politico tratte dalle riviste che si occupano di queste materia e torniamo sul numero due del Mulino di quest'anno del due mila e ventidue il titolo di questo numero è l'Italia nella buffet era un titolo
Molto significativo molto azzeccato
Pubblicato tra l'altro qualche settimana fa vi abbiamo già ampiamente segnalato alcuni contenuti
Di questo numero che come sempre davvero molto interessante quindi continuiamo a farlo e lo faremo anche nelle prossime settimane probabilmente oggi vogliamo segnalare di alcuni passaggi sedici riuscivamo a dargli un quadro completo quantomeno esaustivo di questo intervento
Che ha questo titolo all'era della divergenza e il costo della libertà è un saggio
Del professor Vittorio Emanuele Parsi che è professore ordinario di relazioni internazionali studi strategici
All'Università Cattolica del Sacro Cuore direttore dell'Alta scuola di economia e relazioni internazionale tra l'altro anche autore di un libro pubblicato quest'anno dal titolo Titanic naufragio o cambio di rotta per l'ordine liberale pubblicato proprio dal Molino aveva all'era della di divergenza questa settimana
Cercheremo di fare un viaggio o al contrario a ritroso cerchiamo di collegare sempre in qualche modo spesso un po'difficile da c'è da ricucire insieme ma insomma i contenuti che vi proponiamo cerchiamo di collegarlo in qualche modo anche per trovare un filo che lega il ragionamento che proponiamo in questa rubrica oggi partiamo dalla momento che viviamo e poi torneremo indietro e lo faremo tra l'altro anche
E vedendo le trasformazioni rendo alcuni concetti da diversi punti di vista potrebbe essere interessante allora scrive Parsi
Il questo in questo saggio dal titolo lei era della divergenza il costo della libertà dopo il Comité la guerra tra virgolette è un pensiero che è risuonato nella testa di tanti tanti di noi
Una frase che magari abbiamo pronunciato probabilmente ascoltato innumerevoli volte in queste settimane in questi mesi
E se per tragico paradosso un bel po'di un'epidemia la spagnola si collocò temporalmente sul finire di una guerra la prima guerra mondiale
E il suo contrasto fu tardivo inefficace proprio a causa della guerra oggi sembra compiersi un percorso inverso
Non solo in termini temporali ma persino per le conseguenze che due anni di pandemia hanno prodotto sul modo di pensare
Di argomentare e dissentire dal terra piattismo alle leninismo cioè il né con Putin né con la NATO dal popolo dei Nova sia quello che i russi in fondo hanno ragione tra virgolette
Dalle negazionismo l'accusa rivolta Zaleski di essere responsabile della guerra perché non si è arreso senza combattere
Sullo sfondo il combinato disposto
Di discorsi dalla genericità e inconsistenza imbarazzanti spesso travestiti da appelli universalistici e banali sulla preferibilità della pace rispetta la guerra di egoismi ben nutriti nel nome della ripresa o della semplice e in confessata stanchezza di fronte ai sacrifici alle difficoltà che la guerra dopo la pandemia impone una sorta di sindrome di Igli atrofizzazione del pensiero unità egoismo protagonismo narcisismo e opportunismo se pensare la guerra è qualcosa che che atterrisce e d'altronde necessario ricordava circa mezzo secolo fa Raymond Aron
Ciò che oggi fa paura sono gli effetti della pandemia dell'lungo isolamento personale
Del dilagare delle bolle comunicative autistiche e autoreferenziali ma forse a hutu erotiche è il termine più appropriato di gettarsi che il complice ha lasciato più complessivamente sul livello del mai troppo e la e elevato peraltro dibattito pubblico italiane quadro
Molto chiaro molto netto questo tracciato in apertura di questo intervento del professor passi la guerra di aggressione scatenata dalla Russia in Ucraina condotta con una modalità particolarmente raccapriccianti degli invasori
Allo scopo di punire gli ucraini per lesa maestà e per ammonire le prossime vittime a non provare a opporsi ai diktat russi segna uno spartiacque politico innegabile tra un prima e un dopo il ventiquattro febbraio in questo senso è simile per lo meno nella percezione nelle conseguenze all'epidemia di Comit diciannove d'altronde esattamente come è accaduto con la pandemia non fa venire meno le sfide i problemi irrisolti che già erano e restano da affrontare
La scarsità relativa di materie prime energetiche e alimentari e fondamentali per le nuove tecnologie rimane così come non cessa di esistere il problema del cambiamento climatico dell'innalzamento degli oceani della depauperazione del pianeta
E altrettanto vale per l'aumento delle diseguaglianze dei fenomeni migratori della insostenibile crescita democratica la complessità questa complessità contemporanea
è in fondo sintetizzabile proprio in questo nel moltiplicarsi di sfide e problemi che piuttosto che sostituirsi gli uni agli altri si accumulano così facendo spesso si complicano ingigantiscono vicendevolmente restringendo il campo delle risposte delle soluzioni possibili rendendole più onerose
Facendo salire il costo delle scelte da compiere delle decisioni da adottare
La specificità della guerra sta nel fatto prosegue il professor per pare sì che esaspera
La contraddizione tra la risposta teorica e operativa alla domanda di sicurezza e di protezione
Dalla violenza che storicamente la politica vostre attraverso la sovranità statale e la costatazione che la guerra la fanno ancora e principalmente gli stati una sorta di inevitabile conseguenza del fatto che lo Stato è concepito e si legittima come risposta efficace nei confronti della guerra civile ma che la stessa presenza degli Stati sovrani costituisce quanto meno la rimessa della possibile continua o ricorrente guerra tra di loro proprio a tale contraddizione il concetto di ordine internazionale liberale questo motto interessante quanto scrive il professor passi persero internazionalista liberale che ne è alla base ha cercato di porre rimedio con particolare fasi nel corso del Novecento provando ad armonizzare l'ordine internazionale con la realizzazione storica di sovranità ed economia di mercato
Dal punto di vista politico istituzionale la conclusione della seconda guerra mondiale e della guerra fredda avevano rappresentato il due snodi cruciali della sua graduale affermazione soprattutto dal territorio europeo che era stato il teatro sul quale si erano accumulate esenzioni maggiori e più distruttive della competizione fra gli Stati sovrani
In questo senso il ritorno di una guerra di aggressione in terra statale la scelta esplicita russa della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali tra virgolette esaspera un limite implicito nel concetto di ordine liberale
Non la sua supposta i profili ipocrisia o illusi udibile contraddittorietà quanto il fatto
Che il raggio della sua capacità esplicativa e risolutiva è inferiore a quanto soprattutto negli ultimi decenni si è preteso che la sua implementazione decisamente meno estesa di quanto ci piacesse pensare che i principi sui quali si fonda sono molto meno universalmente condivisi di quanto c'eravamo illusi fossero il quadro tracciato
Dal professore
Pazzi che poi prosegue vediamo stiamo forse leggendo troppo forte davvero interessante questo questo intervento del professor Vittorio Emanuele Parsi fu il mulino il limite principale dell'ordine internazionale liberale è legato per molti aspetti al suo successo
A sua volta ha saputo Gellar semplicità del meccanismo su cui si basa la concezione liberale dell'ordine che affonda le sue origini nel secolo dei lumi e che poi si realizza per tappe nel corso del Novecento
Assume ogni volta un aspetto diverso perché si realizza attraverso il successo concreto di grandi potenze la Gran Bretagna e soprattutto gli Stati Uniti
Che si ispirano a quegli ideali per cambiare il mondo che aspirano a guidare e quindi inevitabilmente declinano quegli ideali in maniera funzionale ai propri interessi
E alla tipologia di sfide e avversari che incontrano sul loro cammino se così non fosse parleremo di due mondi contrapposti quello dell'utopia politica contrapposto a quello di una realtà politica presentata come immutabile effettuale ed e meno immensi Ale ma concepita invece come una distopia molti dei dibattiti sgangherati di questi mesi
Di questi mesi hanno fatto consapevolmente ho incontrato mentre ricorso a questa questo facile dualismo da codice binario l'opposizione manichea o cinica
Dell'utopia abbagliante di un mondo sognato alla distopia di una realtà tetre e refrattari a qualunque uso piuttosto che descrive la lenta faticosa marcia
Di un mondo dominato solo dalla leggi della forza a un mondo governato anche dalla forza della legge de anche efficace il modo in cui professor parsi declina queste parole quasi uno slogan Ama molto significativo si è preferito contrabbandare la solita contrapposizione semplicistica auto assolutoria nei Autori interim francamente in termini di Titanic
Della lotta fra l'Eden nobili ideali leggi ferite la dura necessità così fallendo nel comprendere e far comprendere che la realtà in cui viviamo invece un impasto in continua lievitazione fra elementi materiali espressi in vincoli opportunità e della loro mutevole distribuzione dirimenti indire azioni Ali ideazione Ali espressi in cornici concettuali visioni politiche aspirazioni
Trasformati cioè omettendo la dimensione la dimensione immaginativa rispetto al futuro
Baby tra virgolette questa ultima frase né previsionale né fantastica né cinica o rinunciatari che è propria della politica spiega pazzi in cui la lotta per la conquista del potere è strumentale agli obiettivi che si vogliono conseguire attraverso l'impiego del potere mezzi
Ma in che senso si chiede il professor Pansini l'ordine liberale è stato in parte vittima del suo stesso successo nel senso che la riflessione prevalente all'interno dell'ordine liberale per come si è tenuto affermando
Aveva al suo centro la convinzione che i rapporti economici e rapporti commerciali internazionali avrebbero potuto completare diciamo così una forma di azionariato diffuso per la pace questa era l'idea di fondo ed era un'idea brillante ancorata o un meccanismo semplice accessibile e comprensibile che si portava dietro tutta una serie di postulati di valore legate e legati alle altre dimensioni del liberalismo quella fondata sulla preferenza per le democrazie la loro non belligeranza reciproca e quella Cosmo Potì litigare normativa che lavora sulla saldatura tra principi e istituzioni
Nella sua parsimonia spiegava che il meccanismo avrebbe funzionato senza richiedere l'immediata ed esplicita adesione ai principi sottostanti avrebbe Shore
Portato una consistente mole di vantaggi economici e i suoi partecipanti a prescindere dal loro conformarsi ai principi più politici che ne avevano consentito il concepimento
Attraverso tali vantaggi ci sarebbe stato un effetto di retro illuminazione quante volte
Abbiamo sperato in questi effetti di retroilluminazione Paris spiegherà se abbiamo capito bene professor trattarsi uno dei problemi invece abbiamo davanti proprio questo questo effetto non c'è non si vede non si è visto non sta arrivato
Per così dire su i principi politici che prima o poi avrebbero inevitabilmente attratto leso cita e i regimi non democratici che erano stati inclusi nella Rete sempre crescente sempre più fitte rapporti e commerciale
E appunto avrebbero trasforma questo non sta avvenendo in termini storici
A appunto l'idea di associare la Cina il WTC o a condizioni di estremo favore rispondeva a questa concezione si trattava di una concezione a un tempo decisamente innovativa estremamente concreta tatto per spazzare il campo per e chi pensa che il liberalismo sia il terreno degli utopisti invece sono stati idee sono state declinato concretamente spiega apparsi poi dobbiamo saltare
Ampi passaggi ma rimandiamo al testo
Ciò che è cambiato lo spiega più avanti professor pazzi tra il prima e il dopo ventiquattro febbraio la nostra ritrovata consapevolezza che un'economia fatta di Inter dipendenze impone ok
Dopo il ventiquattro febbraio anche la valutazione della sua sostenibilità politica oltre che economica finanziaria
E aggiungerei anche ambientale e sociali dice Dazzi il mercato non può normalizzare la politica
E la guerra riporta in evidenza il rischio politico che vale tanto sul lato dell'export quanto su quello dell'importo e persino la capacità della politica di determinare la configurazione di rapporti economici
Immagini era autoritaria nelle autocrazie con modalità contrattate nei sistemi democratici
è la fine questa della illusione che la politica le divergenze politiche possano essere semplicemente espunte dalla realtà attraverso un buon trattato commerciale questa no fotografia
Del professor sparsi di questo momento la preoccupazione di riuscire a non essere economicamente vulnerabili rispetto agli attori che possono costituire una minaccia per la nostra sicurezza dovrà diventare permanente dovrà essere questa sì normalizzata se vorremo evitare che la vulnerabilità economica si trasformi in sottomissione politica
Ciò implica la capacità di prezzare e accettare il costo della libertà così come stiamo imparando a fare con il costo della salvaguardia ambientale di sono
Esternalità negative e legate alle emissioni inquinanti nell'ambiente in cui vivono anche gli esseri umani di Sisto no esternalità negative legate alle immissioni inquinanti nell'ambiente in cui vivono anche le democrazie
Si tratta di apprendere e praticare una forma di ecologia della libertà scrive in corsivo il professor Bassi
Che porti a valutare congiuntamente la vulnerabilità economica quella politica delle catene di interdipendenza
Globale se non lo faremo saremo sempre più esposti al ricatto economico è una minaccia politica da parte delle potenze autoritarie e e spiega
La linea metro tra le grandi potenze autoritarie Russia e Cina ha cominciato a manifestarsi dal due mila e otto in realtà hanno della grande crisi finanziaria e della conferenza sulla sicurezza europea di Monaco quando Pechino e Mosca denunciano la leadership americana come una illegittima egemonica
E ha conosciuto un'accelerazione a partire dalle prime tra la prima aggressione russa all'Ucraina due mila quattordici non credo dice Parsi
Che ci sia da farsi troppe illusioni circa il fatto che al termine della Seconda guerra ucraina si possa tornare allo status quo ante anche perché quello status quo costituiva già un'illusione ottica fino a febbraio due mila ventidue opinioni pubbliche di Swisscom riuniti se governi hanno vissuto nella comoda illusione
Che fossimo ancora in quell'era della convergenza
Conta sistemi autoritari democrazie tra capitalismi di mercato capitalismi di concessione inaugurata alla fine della guerra fredda e già in crisi invece che a circa un decennio al due mila e otto dice Tarzia siamo invece ormai spiega nell'era della divergenza
Il titolo
Che credo sia destinata a protrarsi fino a quando l'attacco alla leadership culturale politica ed economica delle società verte da parte degli autoritarismi non sarà smorzato questo quattro la transizione è difficilmente reversibile perché riguarda fondamentali divergenze sui punti d'approdo dello non solo su chi governerà il mondo del futuro ma sui principi della governance sulle regole del gioco il vento
Metafora velistica ma antica anche filosofica
Il vento ha mutato direzione e le onde sono sempre più formate le democrazie devono recuperare la consapevolezza delle coordinate che vogliono raggiungere continuare a cercare la loro rotta per la realizzazione di un mondo maggiormente governato dalla forza della legge e meno dalla legge della forza conosce che in questo momento le condizioni sono avverse noi però sappiamo che le condizioni avverse come quelle favorevoli passano la regola Marco
Stanno voi
Ma datare l'andatura al vento di Alma Res senza farci trascinare alla deriva guardando l'onda negli occhi evitando di accostare
Per paura tenendo ben salda la barra la barra del timone fuor di metafora
Significa che dovremmo sviluppare politiche che invece di accelerare una illusione illusoria convergenza lavorino
Per gestire la divergenza tra democrazie e autocrazie allo scopo di dissuadere queste ultime dal minaccia il benessere e la sicurezza della stessa sopravvivenza delle società attente poi ancora più avanti saltiamo stiamo prendendo anche questa volta ho tutto il tempo solo per questo saggio ma sembra davvero interessante occorre sottolineare che il principale problema che abbiamo avuto in questi ultimi trent'anni e aver esasperato le nostre debolezze interne
Come questo abbia moltiplicato la forza delle minacce esterne abbiamo reso sempre minori evidenti le conseguenze di vivere in una liberaldemocrazia di fronte agli esiti di vivere in un sistema autoritario perché abbiamo relativizzare o troppo anzi emarginato la politica anche delle nostre società abbiamo demonizzato il conflitto politico questo passaggio importante compito dimenticando proprio che questo tipo di conflitto è un modo per educare il conflitto sociale che inevitabile
In in società nelle quali la ricchezza le opportunità persino le speranze sono distribuiti in maniera enormemente diseguale riflettono interessi estremamente diversi questo ha creato in molti cittadini in molte cittadine una vera e propria
Disaffezione una frustrazione nei confronti della democrazia li ha portati a chiedersi in che cosa consista la democrazia se poi non da prospettive di fare pesare la propria opinione di contare neppure di avere una vita dignitosa è un lavoro un reddito congruo mentre anche i nostri oligarchi appaiono in grado di dirottare a loro favore
Le decisioni pubbliche ancora un quadro netto ma davvero
Interessante davvero significativo innanzitutto una battaglia sui valori quella che ci aspetta dice Parsi tanto in campo internazionale quanto piena in ambito Tom Ezio quella sui valori sulle passioni per parafrasare Albert Hirsch Manna
Che insieme agli interessi costituiscono l'essenza della politica e che la democrazia trovato regolare in modo straordinariamente unico
Il più gentile dice Parsi più umano che abbiamo mai conosciuto Ex sperimentato dobbiamo rendere nuovamente distinguibile la nostra bandiera da quella delle autocrazia se vogliamo che i cittadini
E le cittadine possano riconoscerla possono radunarsi sotto di lei
Sapere che cosa perché cosa si battono a tornare ad amarla perché sento nuovamente che davvero li rappresenta li rende tutte e tutti più ugualmente liberi e questa è la conclusione
Di questo intervento abbiamo letto ampi passaggi ma abbiamo saltato qualche altra considerazioni per esempio sul ruolo sulla posizione della Cina che fa il professor farsi vero anche quella interessante ma il tempo che abbiamo sta affine dopo l'era della divergenza il costo della diverse dei della libertà costo della libertà pagina centocinquantasette sul numero due del bulino di quest'anno l'Italia nella buffet il professore Vittorio Emanuele passa andiamo avanti e torniamo indietro
Come abbiamo detto in apertura
E vi vogliamo fare una segnalazione dal periodico storia Ermete che vi segnaliamo spesso una pubblicazione dichiaratamente che guarda dichiaratamente
A destra e ci sono interventi di interesse anche per cercare di comprendere quanto avviene e in questo mondo il rapporto con la storia c'è e in apertura un ampio stralcio di una pubblicazione di Marcello Veneziani che si chiama la K quella cappa che soffoca alla storia cioè il noto la nota posizione molto polemica di Marcello veneziani il confronto di quello che chiama conformismo culturale e intellettuale che avvolge il mondo intero
Condiziona ogni forma di autonomia di analisi continuità identitaria questa cappa asfissiante soffoca passato presente ipoteca il futuro dice Marcello Veneziani
Appunto dedicato questo brillante saggio dice storie inedite dal quale appunto vengono tratti alcuni e papà si si rimanda a questa diciamo ontologia ma cioè il libero
Che può essere esecuzione recuperato posizioni di veneziani abbastanza noto a noi
Colta segnalarvi che ci sono interventi sul gli italiani in Russia la ritirata del gennaio del quarantatré un approfondimento sulla famosa lettera di Palmiro Togliatti rinvenuta nell'archivi ex sovietici alla fine della guerra fredda sì ritorna sulle feroci polemiche questa lettera cause ciò tutto questo all'interno storia in rete può essere di interesse sempre dalla prospettiva di cui libiamo detto
Con chiarezza vogliamo segnalarvi però un intervento professor Aldo Mola che tra l'altro da radicale avete spesso sentito un professore
Che affronta temi oggettivamente poco frequentati dalla storiografia e lo fa con profondità spesso Italia senza memoria perché non abbiamo un istituto di storia della monarchia in Italia si chiede giustamente il professor monadi leggiamo qualche passaggio
Di questo suo intervento perché può essere interessate tornare indietro sulla storia del nostro è stato della nostra Italia diciamo anche sulla sua identità così come viene definita ad esempio in questo intervento la ricerca della monarchia perduta dice moda che a simpatie parla monarchia nomina lo ha manifestato molte volte uno storico di vaglia dice storie invece che vede tra i massimi studiosi Casa Savoia si domanda come mai non abbiamo un istituto come questi pure l'Italia unita deve morto
Storicamente anche simbolicamente ad un'istituzione in una casata
Che sia impegnata per raggiungere un obiettivo così importante ma dopo la sconfitta al referendum istituzionale del quarantasei i monarchici
Non hanno saputo opporre una propria narrazione alla propaganda repubblicana che li ha costretti nell'angolo riducendo negando i meriti storici dei Savoia è adesso
è troppo tardi per correre ai ripari il dibattito Aversa dice storia in Rete poi nell'articolo a meno che
Il
Calo della vista non è così grande non ci sembra che si tardi dei demeriti tra cui casa Savoia è stata in che data proprio nel dibattito che ci fu tra quarantaquattro quarantasei realtà e poi divenne molto molto sceso naturalmente Mele settimane del referendum del mille novecentoquarantasei cioè le responsabilità di casa savoiardi Adair aperto le porte alla dittatura di aver lasciato passare nel mille novecentotrentotto le leggi che razziali di non aver fatto nulla
E per impedire la deportazione degli ebrei italiani al nostro paese questo fuoco anche uno dei motivi che come Aldo Moro Mola naturalmente sta molto meglio
Di me che portarono appunto anche al al all'avvicendamento con con Umberto cosiddetto re Di Maggio Chuck tentare di proporre anche una figura diversa da quella di Vittorio Emanuele terzo ampiamente compromesso queste questioni di cui stiamo parlando l'operazione dal punto di vista
Politico non riuscì perché gli italiani votarono e la Repubblica anche per questi motivi il professor Mola affronta molti temi questo no e però fa parte naturalmente della storia di casa Savoia anche questo tema la monarchia scrive Mola
è un soggetto eluso il pure senza un re Vittorio Emanuele secondo di Savoia l'Italia non sarebbe mai divenuta uno Stato unitario tuttavia monarchia non ha mai avuto buona stampa anzi a lungo anche in età monarchica non ne ha avuto alcun chi rimpiangeva l'intero cioè il dominio di una potenza straniera chi la Repubblica chi la protezione di questa o quella potenza straniera meglio se lontana dicendo la perché così i notabili locali aristocratici o borghesi che fossero
Arrivano briglia sciolte come nei secoli delle dominazioni degli Asburgo degli Asburgo di Spagna interessante questo riflessione
La narrazione appiattito la storia l'identità stessa della monarchia
Della dalla manualistica dai media i più sono stati indotti a credere che in Rete la Nuova Italia fosse un autocrate circondato dal mai esistito partito di corte
Chiacchiere che non hanno aiutato a distinguere tra Corona Casa Reale persona del re Governo e Parlamento tra stato e chi pro tempore mettere Jerry supporti la labilità del concetto di monarchia di cui scrisse anche Giulio Servola e va be nello scritto anche tanti altri ma come vedete va di moda citare vola dipende anche dalla modestia culturale dei monarchi stile dice dicemmo la come venivano bollati da Luigi Federzoni i professionisti del voto monarchico distinti dai monarchici
Referendum istituzionale del due e tre giugno del quarantasei del mille novecentoquarantasei quasi dieci milioni e settecento mila italiani votarono per la monarchia che fine fece lo i loro voti dice Monna non parliamo delle schede
Ma delle loro idee ne arrivano quali quanto le coltivavano
E non è questa la sede per parlare le fiducie le vicissitudini dei movimenti dei partiti totalmente o parzialmente monarchici né dei loro rappresentanti alla Costituente impone una storia interessante
Mi hanno scritto infatti da nomi di chi si è occupato Aldo Ricci Andrea Ungari altri ma di porre un quesito perché l'idea di monarchi Ali appare imbarazzante soprattutto perché lo studio suscita ilarità questa aggressione
Giusta forse un vuoto di memoria di dottrina politica non dipende solo dal comprensibile malanimo di repubblicani che poco o nulla sanno di Giuseppe Mazzini ma il tema anche quello che ho detto prima però oppure di Carlo Cattaneo ma forse dipende anche dalla incapacità di tanti monarchi Steve dice Mola
Di deporre i panni dei cortigiani e di organizzare la memoria dell'istituzione
L'Italia abbonda di fondazioni intitolate partiti estinti a loro eroi Antonio Gramsci don Luigi Sturzo e via elencando invece non esiste alcuna fondazione intestata a un re di tale parliamo di reintegri dal mille ottocentosessantuno al mille novecentoquarantasei meno ancora
Della monarchia quale soggetto di storia fu rimane commendevole lo sforzo organizzato studiosi monarchici come Giovanni Semeraro la cui sintesi sui partiti monarchici dopo il tredici giugno quarantasei rimane esemplare
Oppure le opere di Domenico Fisichella dei rimpianti di Gemona
Domenico Giglio Gian Nicola Amoretti Marco Grandi Domenico De Napoli Massimo Mazzetti questi sono studiosi che hanno lavora su questi tre anche studiosi sempre incide in trincea come Giulio Vignoli Luciano Garibaldi poi altri che cosa manco perché quelle loro speranze passassero da abolizioni personali a circoscritti multipli nuclei istituzioni di studio e poi molla con la perizia che tutti riconoscono elenca alcuni momenti della storia perché e unitaria alcuni meriti di casa Savoia nella costituzione dello Stato unitario e anche nel periodo del Risorgimento a priori se oggi ma risorgimentali protagonismo poi fu sempre più importante del Piemonte del salvo quel processo e vi rimandiamo questo intervento per tempo infinito e non possiamo leggervi altri passaggi ma il l'interrogativo posso Da Mula e interessante perché è importante studiare il Periodo tre e unitario e naturalmente anche il ruolo che ebbe la monarchia nel nostro paese con questa assegnazione ci fermiamo anche per questa volta vi diamo appuntamento alla settimana prossima