Una Autonomia oltre i confini. De Gasperi e il primato del bene comune. XX Lectio Degasperiana di Daria De Pretis, vicepresidente della Corte costituzionale

Grazie ad essere venduti così numerosi
Non siamo riusciti a fare entrare cinquecento persone quasi in questa sala
Farò il saluto
Preoccupino
Sarà un comunicato stampa molto preciso
Sulle presenze qualcuno posso dimenticare siete tanti care
Parto da salutare i cittadini cittadine gli amici e amiche rappresentanti del mondo culturale
Nel mondo economico
Faccia a rovescio questa volta
I rappresentati dei Carabinieri della Guardia di Finanza
I sei sindaci di Pieve quarant'anni discendenti di Pietrelcina
Sindaci di venti comuni e di venti città del Trentino
Trento Costantina
Qual è dunque non si M. R. Galbani
Abbiate pazienza non li posso citare tutti
Consiglieri consigliere provinciali e osservato con il direttore Marco dodici che
Forse un'altra volta quando c'era Mattarella
Ma abbiamo rappresentativa di tutte le forze politiche presenti nel consiglio provinciale
Procuratore della Repubblica rappresentante del questore commissario del governo presidente del consiglio provinciale
L'onorevole Ferrari
Senatori Gelmini partono spagnoli dei predecessori
E poi ci sarà qualcuno anche che sarà un successo
Presente in sala
La signora De Gasperi Paola
E i nipoti e pronipoti Susanna
Fanno sempre molta molta allegria molta tenerezza ci stanno molto vicini
Poi abbiamo presenta provincia Fugatti vicepresidente Tonina
E presidenti precedenti Rossi dell'Aima Rossini membri della Giunta
Lascio per ultima
Perché è il primo che ci accompagna
Monsignor Luigi riscontri
Ringrazio tutti quelli che non ho potuto individuare atti annotare
Come sapete
Devo dare la parola al sindaco
Poi farò la presentazione della dell'ospite e poi ascolteremo l'ospite
L'ex o non si commentano si finirà con una l'ultima parola dell'ospite
Quindi
Grazie e
Se Oscar volle salire tocca a lui
Gli onori di casa
Vice presidente De Pretis precedente Tognon precedenti fugati eccellenti autorità care amiche ed amici a nome dell'amministrazione comunale di Pieve Tesino e mio personale porgo tutti voi un cordiale benvenuto a Pieve Tesino per la ventesima edizione della lex degasperiana
Caro precedente Antonio venti edizioni sono molte che non abbia mai preso parte ad una dei cinque stia anni potrebbe perfino chiederci la cosa è rimasto ancora da dire su De Gasperi non lo so cosa c'è rimasto da dire su De Gasperi la risposta dall'altro gli storici quello che però so avendo avuto l'opportunità di partecipare a molte Lexus e chiamato a fare la differenza
Il moto degasperiana che diceva da qui non si nato a fare la differenza
Il moto degasperiana che diceva da qui non si scappa la politica ora si fa una si subisce varie oggi con un secolo fa
E non parla solo a chi si impegna nell'amministrazione pubblica che ci piaccia o no nemmeno alla migliore missione da sola senza il coinvolgimento partecipe della cittadinanza poli sono i problemi che abbiamo di fronte di aprire la strada verso un mondo migliore
Serve che ognuno faccia la sua parte
E questo è tanto più vero quando si parla di autonomia Platone mia e lo stile di cittadinanza prima ancora di essere un attributo dell'istituzioni pubbliche deve vivere animare le nostre comunità
Autonomia nasce nelle associazioni nel volontariato ricette personali di chi soffrire tempo ed energie bene comune perché capito che in questo mondo nessuno si salva da solo
L'autonomia lire in quanti decidono di fare la propria parte senza esserne costretti non per paura di sanzioni non per tornaconto personale ma solo perché è giusto e perché il bene comune va difeso anche quando non è conveniente
L'autonomia trentina sarà forse anche fatta di tradizioni di norme ma prima occorre fatta di coraggio di veder arrivare di voglia di fare mettendoci al servizio della collettività
Ogni volta che vedo quanto lavoro silenzioso svolgono ogni giorno tanti miei concittadini per rendere migliore la nostra piccola comunità
Per prenderci cura del Paese per pulirlo per curare il verde quando le risorse pubbliche non bastano per vedere ogni volta che vedo tutto questo penso che in fondo lo spirito dell'autonomia degasperiana ancora viva tra la nostra gente
Ma non è per sempre questo spirito va coltivato incoraggiato spero che progetta di rilancio di dire tassinaro luogo simbolo del territorio recentemente passato proprietà pubblica possano prestare un volano in questo senso
Un'occasione per coltivare una visione del futuro intrecciando destino delle tre comunità che abitano a concrete Cino e mettendo in dialogo con la Valsugana e oltre ancora
Oltre i confini come l'autonomia di pc parata poi felice Depretis che Croce presenza un'ora tutta la nostra comunità
Sono certo che anche quest'anno le lesioni De Gasperi saprà farsi respirare la bellezza di un impegno civile diciotto con radicalità che darci quel coraggio che oggi indispensabile per guardare con fiducia al futuro
Ogni tempo Alice difficoltà ricettore ma anche la possibilità di vincerle
Non necessariamente con gesti eclatanti ma con la costanza e la pressione più vere che sono quelle che si ride vivere non nei piccoli centri di un giorno
Grazie
Quando mi sono posto col direttore Marco durissimo
Il problema di quale tema scegliere
è un lavoro venti edizioni nella lectio
Non sono poc'è vero non è facile
Ci sono tanti fattori
Il tema dell'autonomia piano piano è venuto fuori
Perché ci si è resi conto che dal la lectio indimenticabile di monsignor rogge due mila e nove
Sui sono successe molte cose è cambiata l'Europa è cambiato il mondo
Siamo cresciuti invecchiati
E che quindi era possibile riproporre questo tema ma bisognava farlo
Ad un livello Alto propositivo
E allora
Ci si è posti facciamo tanti piccoli fattori da tenere presente l'interesse per voi che fate lo sforzo di venire
La con
Conseguenza il passaggio tra i vari temi sollevati
L'evitare la ripetizione
E poi anche trovare
Come siamo riusciti con grande generosità da parte
Dalla professoressa De Pretis del giudice Depretis anche un la donna trentina
E quindi abbiamo posto questo tema dell'autonomia
Con questa idea nostra
Poi ascoltando vedrete che è un'idea
Che l'ospite ha saputo sviluppare molto bene
Tutti i trentini appartiene alla classe politica qualunque sia la loro posizione dovrebbero essere molto molto fieri
Il declinare una specialità degasperiana
Questo perché rappresenta qualche cosa da spendere su tutti i piani
Istituzionali culturale
Politici è una specificità che è stata donata a questa terra
E penso che sia molto molto giusto declinarla tenerla viva qualunque sia
La posizione e la parte che si sostiene in questo momento nell'agone politico civile e sociale
Poche sono le cose che trentini possono legittimamente andare fieri di a vere che altri non hanno
E questo fatto di a vere tra questi specie specificità specialità autonomia speciale
Una personalità come De Gasperi non è solo il nome
Significa un momento della storia di questo Paese che è stato decisivo momento oggettivamente eroico
Un mento alto grande
Che lascia poi a tutti la possibilità di essere declinato come meglio ciascuno saprà
Grazie giudice Depretis abbiamo
La biografia è a tutti nota
Tutti la conoscono e tutti penso la stimi nelle voglia Berno bene
Professoressa di diritto amministrativo ma che allarga
La sua competenza al diritto pubblico italiano europeo
Retta dice di un universitario università e forse l'istituzione
Che ha più dentro di sé il principio dell'autonomia
Giudice vicepresidente della Corte costituzionale che fa dell'autonomia della dignità dei cittadini e temi cittadini riuniti nello Stato
La chiave di lettura della propria azione
Quindici giudici lo si giudica da soli
Che si riuniscono e hanno la costituzione davanti
Ma oltre la Costituzione non la storia questo Paese
Sì ai giudici uno dopo l'altro in momenti diversi
Ebbene è per noi un grande onore ringraziamo fin da ora
Con tutto il cuore
Che Dario De Pretis ci ha fatto di voler tenere questa ventesima lex degasperiana dal titolo un'autonomia oltre compongono Degasperi il primato del bene comune
Prego
A lei la parola
L'idea di costruire questa riflessione sull'autonomia intorno al concetto di confine nasce da una constatazione e da una convinzione
La constatazione è quanto il confine sia stato centrale nella vita di Alcide De Gasperi e nell'esperienza di questa dell'autonomia di questa nostra terra
Nell'una e nell'altra confini autonomia si sono intrecciati in una storia comune
Questa la constatazione la convinzione è che anche nella prospettiva dell'autonomia il confine non è il solo limite difesa dall'esterno chiusura ma può essere linea di collegamento
Luogo di relazione di scambio cerniera fra le diversità che delimita insomma apertura
Questo secondo senso del confine ispira il pensiero e l'azione di Alcide De Gasperi un confine su cui costruire per il bene di tutti
Uomo di confine come tante volte è stato messo in evidenza accomunando lo in questo ad altri uomini di confine che con Luís hanno fatto l'Europa
De Gasperi non visse mai il confine come un muro da abbattere o un recinto dentro cui chiedere ci fu rinchiudere un'autonomia difensiva
Per lui la frontiera fu una realtà concreta
Darci dettare nella sua esistenza e nella sua potenziale instabilità
E al tempo stesso da valorizzare creando sul suo crinale relazioni positive proiettate a obiettivi di pacifica convivenza
In questo modo di interpretare il confine nella vicenda di un popolo che aspirava ad autogovernarsi è stata centrale un'idea concreta
Mai ideologica sempre politica di autonomia
Dell'autonomia De Gasperi più che parlare fece pratica costante in tutte le diverse e inaspettate situazioni in cui si trovò a operare nello straordinario percorso della sua esistenza
Ispirato non ha un'idea astratta
Tanto meno ha un'idea definitiva o autoreferenziale di autonomia
Ma sembra l'obiettivo di realizzare attraverso l'autonomia il buon governo la buona amministrazione l'interesse generale il bene comune
Sono rarissime le definizioni di autonomia nei suoi discorsi nei suoi scritti e non sono molti nemmeno i riferimenti all'autonomia
L'autonomia fu per lui una serie di invenzioni pratica
Che traevano origine dalla Storia dei popoli ma si venivano poi delineando secondo modelli diversi in ragione di confini sempre decisi altrove
La frontiera dell'intero quella italiana ridefinita al termine della prima guerra mondiale quella confermata dagli alleati al termine della seconda
Sempre nella consapevolezza del carattere relativo di quei confini e della necessità di trovare soluzioni che garantissero al di là oltre quei confini convivenza benessere parolacce
Da qui l'idea di guardare all'autonomia oltre i confini
Nato nel Trentino asburgico ed eletto rappresentante della sua comunità alla Camera del Parlamento striato De Gasperi non fu un irredentista
Difese a Vienna quella minoranza allontana chi era il suo Trentino occupandosi essenzialmente di cose concrete sia in tempo di pace penso all'università italiana dell'impero che auspicata
Sia poi ancora di più in tempo di guerra quando la posizione di quella minoranza divenne critica Luís dedicò la sua attenzione ai soldati di lingua italiana e alla popolazione deportata nei campi profughi
Cura eh attenzione più che rivendicazioni che già manifesta non lo stile di un approccio realistico e concreto
La ricerca di un equilibrio possibile su un confine che egli non metteva in discussione ma in nome del quale chiedeva riconoscimento Rispetto di una peculiare condizione collettiva in una logica che non era mai di rottura ma di paziente composizione degli interessi in campo
Senza venire mai meno neanche nei frangenti più drammatici a quella visione universalistica dell'umanità
Che sta alla base del suo pensiero politico e trae origine dalle sue convinzioni religiose più profonda
Nel suo penultimo discorso alla Camera dei deputati a Vienna nel mille novecentodiciotto ormai a ridosso del crollo dell'impero quando le sorti di tutte comprese quelle del Trentino sono ancora completamente incerte
De Gasperi resta fedele al suo spirito costruttivo
E cita Dante non in senso irredentisti Coe come veniva spesso utilizzato allora ma in senso universalistico abbiamo fiducia in noi da questo inferno di orrore e tormento finalmente risorgere limo
Con la fine della guerra il confine si sposta ed è terminato quello che lo stesso De Gasperi chiama il capovolgimento della situazione sulla nostra frontiera alpina
Le parti delle popolazioni sul suo crinale si invertono la popolazione di lingua tedesca del Sud Tirolo si trova ora nella condizione dei trentini nell'impero asburgico
Anche nella nuova realtà italiana il tema dell'autonomia del Trentino resta presenti Simone la sua riflessione
Ma di nuovo tutto è tranne che retorica identitaria o rivendicazione riducibile alla pretesa di un trattamento particolare
Si intreccia invece una pluralità di temi che vanno oltre i confini della terra di origine della sua autonomia
Certo ci sono l'attenzione e la richiesta di attenzione per le tendenze cito particolare in materia di amministrazione e le preoccupazioni per quei particolari istituti che vi sono nel Trentino in materia di organizzazione pubblica che dice De Gasperi vanno assolutamente conservati
Ma non è solo questo che lo porta a chiedere ad alta voce il mantenimento sostanziale dell'autonomia provinciale
C'è in primo piano l'assillo
Slegato dalla semplice esigenza di preservare la buona tradizione trentina l'assillo per le insidie della burocrazia
In cui non si ritrovano e cito di nuovo qui criteri d'ordine di serietà di metodo che ritiene assolutamente indispensabili per una buona amministrazione per tutti
C'è così già espressa in queste parole la sostanza più profonda del suo senso dell'autonomia interpretata come strumento per realizzare la democrazia e garantire il buon governo
C'è ancora e questo è un dato straordinario siamo nel mille novecentodiciannove l'aspirazione a che il programma autonomistico non riguardi solo la relazione tra Alitalia e il Trentino
Perché come diceva con la cautela di chi teme cito che la voce degli ultimi venuti Possa risultare in modesta
La che lo stesso interessi autonomistico rende tutte le Province sorelle perché il centralismo livellato ore è nemico di tutti
La visione autonomistica di De Gasperi va già oltre i confini del Trentino e aspira a farsi visione nazionale
In nome non di principi altisonanti ma di un'idea di autonomia al servizio del bene comune e per questo da condividere massimamente nella nuova realtà di appartenenza
Superamento della dimensione localistica si fa evidente nell'impegno di De Gasperi in Parlamento cioè nelle sedi nazionali del suo partito
Nel suo primo discorso alla Camera nel giugno del ventuno
La auspicata garanzia di organismi espressione delle forze locali Degasperi non la presenta come semplice antidoto a rischio di ribellioni alla frontiera
E nemmeno come semplice presidio di una minoranza ma la l'angoscia come proposta politica nazionale come metodo generale di organizzazione dello Stato
Cito questo programma dei rappresentanti delle nuove province è programma anche generale del Partito Popolare Italiano per tutto il regno di nuovo siamo oltre i confini
De Gasperi non rinuncia a portare nella nuova proiezione nazionale quanto ha maturato nella sua esperienza
Dà conto della buona situazione della burocrazia delle nuove province la difende
Ne chiede la tutela ma va oltre
Per questo noi domandiamo cito che la riforma della burocrazia non si applichi semplicemente alle nuove province e che quanto praticato in esse sia invece cito di nuovo un laboratorio sperimentale
Di autogoverno e coesistenza fruttuoso
Il tema del confine ritorna in primo piano alla fine della seconda guerra mondiale
L'autonomia dell'accordo De Gasperi-Gruber è disegnata questa volta su una pluralità di confini
Il confine del Brennero riconfermato il confine della nuova Regione autonoma il confine delle due province di Trento e di Bolzano
Noi sappiamo quanto delicato forse il Progetto di calare su questo insieme di confini l'autonomia definita nell'accordo
Sappiamo anche cosa sarebbe accaduto dopo fino agli approdi del nuovo Statuto e oltre del secondo statuto e oltre
In quel momento a molti il coinvolgimento del Trentino sembrò naturale
Altri si interrogarono sul suo significato altre ancora hanno la esserlo come un vantaggio ingiustificato frutto di una scelta di De Gasperi
A favore della sua terra
A me pare che l'onestà politica e intellettuale di De Gasperi emerga dalla coerenza del disegno tracciato dall'accordo con tutto quanto egli stesso aveva sempre affermato
Fin dalla riunificazione sulla situazione delle due popolazioni
E sull'aspirazione di ciascuna ad autogovernarsi
Aspirazione condivisa per quanto nel tempo a parti invertite
Prima è stata ricordata la lezione di monsignor Roger di quindici anni fa
Sull'autonomia lì monsignor Roger propose un'ipotesi interpretativa dell'accordo di cui lui ricorda di aver avuto conferma dallo Stato corte ma autentica dallo stesso Gruber
Secondo cui è stata l'idea dei civiltà ispiratrice dell'accordo a esigere per la minoranza tedesca condizioni pienamente equiparate a quelle godute dalla maggioranza italiana
Insomma ciascun autonomia si sarebbe rafforzata appoggiandosi all'altra in una relazione di condivisione e di mutuo aiuto
Si può o meno condividere questa lettura ma quel che è certo è che l'accordo interpretava una realtà molto complessa e aspirava a rispondere a istanze di particolare delicatezza
Il quadro giuridico che traccia ha rappresentato una soluzione accorta ha consentito adattamenti progressivi di questa articolata autonomia
Una pluralità di confini del resto che non è ormai più nemmeno essa un sistema chiuso
Nello spazio europeo che apre le frontiere e prefigura nuovi luoghi di cooperazione anche istituzionale si prospettano nuovi modi di andare oltre i confini
La vicenda delle ore Girotti Rolo Alto Adige Trentino non è più solo una prospettiva teorica ma almeno in parte una realtà che ha già iniziato a dare i suoi frutti come dimostra fra l'altro la cooperazione universitaria intatti intrapresa per parte attiva delle università interessate
E come ricordava prima il presidente Tognoli molto giustamente
A loro volta interessato lui università significativamente espressione di autonomia da sempre nella storia e naturalmente anche nella Costituzione
Guardando indietro non possono non colpire lo spirito di apertura e la lungimiranza di De Gasperi quando parlando a Trento nel quarantotto della soluzione raggiunta sull'autonomia del Trentino Alto Adige
Sottolinea come essa rappresenti non solo una via di collaborazione italo tedesca
Ma molto di più una risposta cito ai desideri della politica internazionale più larga che guarda al di là oltre l'orizzonte delle nostre montagne
Non soltanto per tutta la nazione italiana ma per l'Europa e concludeva così siamo in cammino siamo appena ai primi passi verso gli Stati Uniti d'Europa non guardiamo le cose da un punto di vista piccolo
Fin qui i confini fisici
La frontiera mobile a nord le plurime frontiere interne dell'autonomia speciale le frontiere aperte sull'Europa
E dell'Europa
De Gasperi ci ha mostrato quanto sia stato importante dopo averne preso atto andare oltre
La metafora del confine ci consente ora di mettere a fuoco altri limiti e immaginare altre prospettive per andare oltre oltre i confini dell'autonomia di oggi
Parlo di confini DiVersi confini immateriali ma non per questo meno reali
Sono i confini che rischiano di imprigionare l'autonomia dentro il recinto di identità autoreferenziali
Di una sterile nostalgia del passato della chiusura in se stessa del mito dell'autosufficienza
Rischi non inediti ma che assumono a oggi dimensioni e facce nuove legate al mutare della società
Legate a chiusure ed egoismi che nascono da nuove paura
A nuovi bisogni di affermazione identitaria
A tendenze polarizzare anti favorite da un dibattito pubblico sempre più semplificato e frettoloso
Che l'autonomia consenta di coltivare le proprie buone tradizioni tutelare l'identità collettiva favorirne la crescita
Nutrire il senso di responsabilità nell'uso accorto delle risorse
Che questo sia vero e cosa talmente ovvia che non avrebbe nemmeno bisogno di essere detta
Perché queste giuste aspirazioni possono svilupparsi in modo sano e fruttuoso occorre avere consapevolezza dei rischi connessi a visioni assoluti Guzzanti
E immaginarne gli antidoti
Ricordando Sempre una cosa un aspetto che affiora con evidenza dalla trama del pensiero degasperiana
Che acquista che uno dei punti di forza dell'autonomia è il suo essere primariamente relazione lo dico da giurista quale sono usando le parole di un grande giurista che mi è particolarmente caro Paolo Grossi
L'autonomia è tipicamente una posizione di relazione
Autonomia significa sempre il rapporto relazione con in quanto indipendenza relativa non può non riguardare un soggetto in stretto collegamento con altre perché la relatività la elasticità sono il carattere essenziale dell'autonomia in contrapposizione con la sovranità i cui caratteri essenziali sono invece l'assolutezza e l'esclusività
Così l'autonomia è al tempo stesso condizione che preesiste al potere e principio di organizzazione del potere stesso
è forma di vita collettiva e prima ancora mezzo di valorizzazione della persona
è il riconoscimento di differenza e insieme in relazione con altre differenze
Divide il potere potenzia le responsabilità promuove la partecipazione molto vero quello che ha detto prima il Sindaco sul fatto che autonomia e anche partecipazione
Esige coesione
Nel sistema costituzionale dei valori come nel pensiero di De Gasperi l'autonomia è principio fondante ma non isolato
In questo sta la sua primarie l'attività
Che è anche degasperiana politicità
Convivere con gli altri principi costituzionali ugualmente fondanti
Di essi l'autonomia si alimenta e con essi si confronta in una logica che contrappone l'autoreferenzialità del dentro i confini all'apertura dell'oltre i confini
Alla natura relazionale e relativa dell'autonomia ben si accorda un altro elemento del pensiero degasperiana
La concretezza lontana da ogni retorica di un approccio sempre attento alla sostanza delle cose
E meno preoccupato della forma
Una sostanza ancora primariamente ancorata due valori la dimensione rappresentativa dell'autonomia e la sua strumentalità al buongoverno
L'autonomia è per De Gasperi innanzi tutto e qui c'è una delle poche citazioni
Sue sull'autonomia espressione della fiducia nel popolo ad amministrarsi da sei
E si innesta come è evidente nella questione più ampia della democrazia quella che gli stava tanto a cuore
Quanto al contenuto
Una di queste rare definizioni che ne dà la trama e da quello che si chiama il nostro vocabolario politico locale
L'autonomia è la migliore amministrazione possibile fatta tutta per il popolo e più che possibile per mezzo del popolo stesso c'è tutto in questa definizione
E qui non posso fare a meno di riprende sistema accentrato stata sistema accentrato che portano guardare oltre i confini di tutti i tipi
Su tre di essi fra gli altri vorrei soffermarmi in particolare il confine della separatezza
Il confine dell'identità autoreferenziale il confine dell'autosufficienza
Oltre si aprono gli orizzonti dell'integrazione istituzionale o della coesione istituzionale
Dell'apertura alla società
Della solidarietà
Il primo è il confine dell'autonomia come separatezza
Contrapposta c'è quell'integrazione istituzionale che occupa una posizione centrale nel pensiero di De Gasperi e nella costruzione costituzionale
Un'integrazione che spesso segna il passo e chiede invece di essere continuamente riaffermata
L'autonomia non è un circolo chiuso afferma De Gasperi Massi inquadrata nella struttura unitaria dello Stato
Prima quando il coro così bene ha cantato l'inno alla gioia all'inizio sono e che già alte di nuovo queste parole di base dell'Unione Europea
L'unità nella diversità la diversità è sacrosanta ma non il tema è altrettanto essenziale anche per consentire la diversità
Il rischio dice De Gasperi di un dualismo nocivo all'efficienza e alla snellezza amministrativa gli era presente e con esso la necessità assoluta della cooperazione e cito di nuovo tanto più incalzante in tempi di scarsezza di risorse giacché già l'asprezza di questo problema ci costringe alla cooperazione
Siamo legati alla stessa sorte e dominati dalla stessa necessità
Questo di una necessaria integrazione fra istituzioni e del resto il senso complessivo
Del dell'articolo cinque della nostra Costituzione che mette insieme unità e indivisibilità della Repubblica riconoscimento e promozione delle Autonomie
Decentramento come principio e metodo di amministrazione della stessa macchina centrale
Il rischio di separatezza si alimenta della scarsa consapevolezza di questo legame della ruggine di meccanismi poco funzionale alla collaborazione della Resistenza cooperare lealmente
Di mio Pierre e differenti diffidenze reciproche di Stato e autonomia
Forse aggravata da un contesto nel quale certamente pesa l'assenza di un'adeguata sede di rappresentanza a livello nazionale delle autonomie
Insomma di quella Camera delle Autonomie di cui rimasta solo debole traccia
Nell'articolo cinquantasette della Costituzione che dove si scrive che il Senato è eletto a base regionale
Passo al secondo confine secondo confine a che fare con l'identità e con i rischi di un'identità autoreferenziale
L'autonomia è l'auto-governo di una comunità
La domanda essenziale oggi quale comunità in una società fluida come quella in cui viviamo
Una società composita nella quale alla perdita di certezze si contrappone quasi come paura l'affermazione spasmodica di identità assolute individuali e collettiva intenti profondamente diversi da quelli in cui De Gasperi operava
Il realismo del suo approccio può guidarci anche oltre il confine della chiusura identitaria nella definizione della comunità
La sfida ancora una volta quella di ricomporre
Radi sci e sguardo al futuro identità storiche e contemporaneità tradizioni e pratiche quotidiane di convivenza
Parlando di popolo che in essa abita e lavora citazione o ancora che vive organicamente nel suo paese nella sua società nelle sue città De Gasperi non tradiva nostalgica del passato ma stava nel presente del qui
Dell'oggi di chi pur orgoglioso dei caratteri della sua terra quante volte lo ripeteva sapeva che qui e oggi andava perseguito il bene comune
L'espressione società impiegata da De Gasperi è profondamente moderna
Non è solo il concetto usato dagli storici del diritto quando parlano del substrato da cui promana il diritto ma è l'espressione usata dal Trattato dell'Unione Europea
All'articolo due laddove riferisce alla società europea i valori che accomunano gli stati membri
Una società che non si risolve nell'idea di popolo ma indica un insieme di cittadini associati che si riconoscono più che in una lingua in una storia in un destino
Nel concreto vivere insieme sulla base di principi e valori fondanti comuni
Dignità umana libertà democrazia eguaglianza Stato di diritto e rispetto dei diritti umani
Ecco un altro confine che può trasformarsi in cerniera l'autonomia di una comunità che sia società democratica può essere un luogo elettivo di elaborazione delle identità di superamento delle pulsioni identitarie polarizzato anti
Di quelle identità furiose di cui con una bella immagine parla Fulvio cortese indicando all'opposto prospettive che passano per la promozione della partecipazione
Per il coinvolgimento fattuale per l'accentuazione della logica dei doveri
E passo così al terzo e Ultimo confine la tentazione dell'autosufficienza una tentazione che è sempre in agguato in ogni autonomia non solo nelle più forti
Basterebbero l'esperienza della pandemia che abbiamo vissuto o le enormi sfide del cambiamento climatico che abbiamo davanti per farci capire quanto dipendiamo uno dall'altro
Ciascun individuo e ciascuna comunità quanto la nostra salute il nostro futuro le nostre stesse possibilità di sopravvivenza sono strettamente legate a quelle degli altri
Basterebbero le vertiginose prospettive di opportunità e di rischio dell'intelligenza artificiale che sta entrando così impetuosa mente in ogni spazio delle nostre vite
Per farci comprendere che da soli non si va lontani e che chiudersi dentro i propri confini significa essere destinati a fallire
Il tema dell'autosufficienza porta in primo piano il dibattito sull'autonomia differenziata
In un sistema che riconosce e favorisce le autonomia la differenziazione può rappresentare un naturale sviluppo del concetto di autonomia
L'autonomia è diretto a differenziare riconoscere autonomia significa consentirà di essere DiVersi
In questo senso la previsione costituzionale sull'autonomia differenziata
Cioè la possibilità di riconoscere anche ad altre regioni ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia
Non è di per sé eccentrica nel contesto costituzionale
Ma è proprio del sistema costituzionale come ricordavo già prima
Che nessun principio vive da solo e che ognuno opera sempre in equilibrio con gli altri
Pena il diventare un principio tiranno
Così anche per l'autonomia che convive fra gli altri con i principi di unità come ricordavo di eguaglianza di solidarietà
Il principio di differenziazione si innesta così innanzi tutto su quella che è la regola costituzionale essenziale del rapporto eguaglianza diversità le diversità ci sono ci sono di fatto vanno riconosciute
Ed è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli che si frappongono a una vera eguaglianza sostanziale in modo da consentire il pieno sviluppo della persona e la sua partecipazione
Alla vita politica economica e sociale del Paese ho letto l'articolo tre comma due della Costituzione che immagino tutti conoscono nessuna differenziazione può mettere in discussione questo impegno questo compito della Repubblica
La concessione di maggiori attribuzioni e delle corrispondenti risorse non può pregiudicare la garanzia di quei livelli minimi delle prestazioni che riguardano i diritti civili e sociali di tutti
Anzi vorrei dire di più quell'impegno quel compito alla luce del principio di uguaglianza sostanziale non può non implicare una ancora maggiore considerazione di chi è più fragile
In questi confini anche l'autonomia differenziata trova il suo posto nel grande sistema in equilibrio della Costituzione
Alla cui base stalla relazione inscindibile fra diritti e doveri come forze in tensione fra loro
Ancora una volta una relazione
Collocata all'inizio del testo della Costituzione all'articolo due e diretto a gettare luce su tutto il resto
La connessione fra i diritti che la Repubblica riconosce e garantisce e i doveri inderogabili di solidarietà di cui richiede l'adempimento
Come per gli individui così per le Autonomie che li rappresentano il diritto a vedere riconosciute le differenze e valorizzate le capacità
Sta in equilibrio con il dovere di solidarietà verso gli altri individui e le altre autonomia
E mi avvio a concludere
è un compito non facile praticare un'autonomia oltre i confini
Occorre lungimiranza generosità coraggio attenzione alla sostanza senso di responsabilità
Disposizione profonda al bene comune
In un contesto radicalmente cambiato la lezione degasperiana resta preziosa per le indicazioni di medici metodo che ci offre
Nella concretezza dell'approccio degasperiana noi Problemi la realtà è il punto di partenza è il punto di arrivo
I problemi si colgono nell'esperienza e si risolvono nella pratica delle soluzioni possibili
Ciò che porta a rifuggire costruzioni assolutizza anti e orienta alla ricerca di vie d'uscita percorribili
C'è una bella immagine Montanara utilizzata da Alcide De Gasperi per rappresentare lo scarto fra gli ideali astratti e la vita con le sua con la sua complessità
Non sempre quando si scende dall'alta montagna è possibile mantenere la stessa atmosfera ossigenata
E non sempre la stessa prospettiva può essere attuata
Quando si tratta di dover fissare una pratica di convivenza civile
Che tiene conto delle opinioni altrui e deve cercare una via di mezzo fra quelle che possono essere le aspirazioni di principio e le possibilità di azione
Ci sono in questa immagine la consapevolezza della complessità delle coop
USA la presa d'atto delle differenze anche delle differenze di opinione il bisogno di ricomporre un su una via intermedia il valore dell'equilibrio
L'orizzonte sempre quello della benessere della convivenza civile
Un metodo che ancora apertura agli altri e condivisione di quella che si considera una buona battaglia
In questo De Gasperi ci offre un ulteriore possibile andare oltre i confini della nostra specifica autonomia
Ne ho già fatto cioè non prima citando la sua antica idea di laboratorio mille novecentoventuno
Ma riprendo ora direttamente le sue parole del secondo dopoguerra quindi di ci fu di venticinque anni dopo
Essere veramente autonomisti si chiede nel mille novecentoquarantotto a Trento
Rivolgendosi ai suoi concittadini
Ebbene dimostrate alla nazione italiana a tutta la nazione che voi avete qui una funzione particolare che non riguarda voi soltanto ma tutto il Paese
Che non c'è qui un popolo ristretto ed angusto che si richiude nel guscio delle proprie montagne e pensa solo a se stesso
Ma un popolo che sanno di avere attitudine e una funzione particolare da esercitare non solo persone ma per la nazione intera
Ancora un'autonomia oltre i confini vi ringrazio
Grazie d'aria grazie a tutti voi
E buona competizione elettorale
E democrazia e partecipazione come diceva De Gasperi alla Stanga
E prima grazie ci rivedremo l'anno prossimo
Grazie