La nota antiproibizionista

Una soluzione strutturale al problema non è quella di tagliare i reati ma quella di aumentare le carceri
Lo ha detto il quattro gennaio la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni nell'incontro con la stampa di fine anno rispondendo alla domanda con cui la Franco Palazzolo di radio radicale le ha posto il problema della situazione il degrado in cui si trovano i nostri istituti a causa delle loro gravi condizioni del sovraffollamento
Una situazione intollerabile da cui spia sono i tanti troppi suicidi che anche nel due mila ventitré si sono registrati tra i detenuti ma anche tra gli agenti della polizia penitenziaria
L'aggettivo strutturale deriva dalla parola strutturali indica ciò che costituisce la base il fondamento di qualcosa un aspetto portante essenziale
Dunque per la nota Presidente del Consiglio la soluzione del sovraffollamento l'aspetto fondamentale e primario per risolvere questo annoso problema non è quello di agire alla base il ragionare sulle leggi penali e di verificare l'efficacia e la congruità del ricorso alla detenzione in carcere ma quello di costruire nuove carceri
Per loro realizzazione pone però alcune questioni la prima è quella dei costi
Dove trovare i soldi vista la situazione finanziaria del nostro Paese su cui grava un enorme debito pubblico un ingente evasione fiscale e contributiva a cui si aggiunge un macigno come le conseguenze del superbonus seconda questione di tempi
Quanti anni occorrono per realizzare una nuova struttura tramvia della procedura progettazione gare di appalto assegnazione dei lavori costruzione
Collaudo effettiva entrata in funzione sperando che tutto proceda senza intoppi che non insorgano problemi imprevisti
Il personale
Già oggi mancano gli agenti di polizia penitenziaria i direttori gli impiegati amministrativi gli educatori mancano anche i giudici di sorveglianza
Ora mettendo di risolvere in breve tempo tutti questi problemi nel frattempo teniamo alle carceri esistenti nelle attuali condizioni oppone saranno ristrutturate
E allora i detenuti che vi si trovava dove saranno sistemati provvisoriamente e ancora il sovraffollamento è da anni in crescita costante alla fine dell'anno il numero dei detenuti ha superato di nuovo quota sessanta mila sono oltre dieci mila in più dei posti realmente disponibili con un tasso di sovraffollamento medio del centodiciassette per cento
Nel corso del due mila e ventidue la crescita trimestrale non aveva quasi mai superato le quattrocento unità
Da settembre a novembre due mila ventitré invece i detenuti sono aumentati di quasi mille settecento unità del trimestre precedente di quasi mille duecento in quell'ancora prima di poco poteri novecento
Di questo passo quest'anno raggiungeremo i livelli di sovraffollamento che costarono all'Italia la condanna della Corte europea dei diritti umani
Dato che i provvedimenti adottati dal governo estendo nel ricorso la detenzione in carcere è difficile immaginare che questa tendenza possa invertirsi e dunque cosa faremo quando le nuove carceri saranno pronte
Ne costruiremo di altre e poi altre poche altre ancora in una spirale senza fine
Un tempo detenuti in Italia e in carcere a causa della legge sulla droga una percentuale quasi doppia della media dell'Unione europea è molto superiore a quella mondiale
Oltre un quarto dei detenuti entra in carcere per detenzione di sostanze vietate per il quaranta per cento di chi entra in carcere usa droghe una cifra record i detenuti certificati come tossicodipendente sono circa il trenta per cento del totale un altro record
Se si analizzano i numeri si vede esistenza la legge sulle droghe e sovraffollamento carcerario semplice evento semplicemente non esisterebbe ed è così dal mille novecentonovanta cioè da più di trentatré anni
Al fine di novembre del due mila e ventuno a Genova si è tenuta la sesta Conferenza nazionale sulle dipendenze la corretta
Era stata preceduta da una serie di tavoli preparatori il primo dei quali sul tema giustizia penale misure alternative prestazioni sanitarie penitenziarie nell'ambito del disturbo d'uso di sostanze
Tra le questioni affrontate la necessità di riformare l'attuale normativa sulle droghe e le misure alternative alla detenzione
Nella relazione conclusiva si indicava come la riduzione delle fattispecie incriminato vi è un più esteso e qualificato ricorso le misure alternative alla detenzione produrrebbero una notevole diminuzione delle presenze in carcere
Per quanto riguarda la riforma della legge sulle droghe e in particolare dell'articolo settantatré il tavolo tecnico proponeva di sottrarre alcune condotte l'azione penale io escludere in alcuni casi l'arresto obbligatorio anche in flagranza di favorire il ricorso alle misure alternative alla detenzione in carcere la sospensione del processo la messa alla prova
Il Viminale il criterio delle tabelle per stabilire la soglia dell'uso personale di inserire i lavori di pubblica utilità al posto della reclusione per alcune fattispecie incriminato Ari previste dall'articolo settantatré del Testo unico sugli stupefacenti
Le conclusioni del tavolo tecnico sulla giustizia penale le misure alternative sono però rimaste lettera morta come d'altra parte tutto quanto è emerso dalla conferenza nazionale
Anzi l'attuale governo è andato in senso diametralmente opposto come dimostrano il decreto anti Revel il decreto che arrivano al pacchetto sicurezza
Rivendicati nella conferenza stampa del quattro gennaio dalla Presidente del Consiglio che in maniera del tutto coerente quindi affermato che una soluzione strutturale non è quella di tagliare i reati ma quella di aumentar le carceri
Bisognerebbe finalmente a riflettere sulle funzioni del diritto penale sulle ragioni della pena e discutere di una radicale riforma del sistema penale nella prospettiva del diritto penale minimo
La gran parte della politica invece preferisce continuare a inseguire o fomentare l'opinione quanto mai diffusa di ricorrere alla pena e alla minaccia della detenzione per affrontare qualsiasi questione
Ma così facendo resta ferma l'idea dell'ineluttabilità del carcere e si mostra incapace di costruire modelli meno reclusive segregati ivi del vivere sociale