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Eccoci al radicale non Valentini USA per una puntata dedicata a Taiwan torniamo infatti nel piccolo paese democratico di circa ventitré milioni di abitanti a circa centotrenta chilometri di distanza dalla costa cinese perché in settimana esattamente il venticinque febbraio ci sono verificate nuove tensioni tra Taiwan la Repubblica popolare cinese
Come riportato infatti dalla stampa internazionale
I l autorizzata e con essi hanno sequestrato una nave mercantile dopo che un cavo di comunicazione sottomarino che collega a Taiwan e Pengo le Isole Penghu è stato reciso
La guardia costiera taiwanesi aveva inviato una pattuglia per intimare al cargo contai registrato in Congo ma con l'equipaggio cinese
Di allontanarsi dall'aria circa una mezz'ora dopo è stata segnalato esso segnalato l'incidente e a quel punto è scattato il sequestro il sequestro della nave per un possibile atto di sabotaggio
L'imbarcazione quindi è stata scortata al porto più vicino quello di Hunting in conformità con i principi di sicurezza nazionale
In attesa degli sviluppi delle informazioni che seguiranno le indagini su questo caso
Ricordiamo che secondo la Guardia costiera di Taiwan il cargo si trovava nelle vicinanze del cavo tranciato già dal ventidue febbraio a una distanza di circa novecento metri
Taiwan ha riferito che il cavo tra Penghu le Isole Penghu che sono strategiche nello stretto di Taiwan ettari pay è stato sconnesso nella mattinata del venticinque febbraio
Una portavoce della Guardia costiera taiwanese ha dichiarato che se la causa della rottura del cavo sottomarino è da attribuire a un sabotaggio internazionale o un semplice incidente tutto da chiarire con ulteriori indagini
Taiwan teme che la Cina possa interrompere i collegamenti di comunicazione dell'isola come parte di un tentativo di blocco in vista di un possibile attacco l'episodio è l'ultimo di una serie che ha coinvolto i cavi sottomarini di Taiwan con incidenti attribuiti a cause naturali o al passaggio di navi cinesi
Ci sono stati naturalmente dei precedenti
Per esempio a gennaio quando le autorizzata e vanesi avevano riferito di indagini su un'imbarcazione battente bandiera del Camerun e di proprietà cinese
In quel caso il sospetto riguarda l'aver trascinato l'ancora per danneggiare un cavo che collega Taiwan con gli Stati Uniti
Sempre a gennaio due vecchi cavi sottomarini che servono l'arcipelago di Massu fino a Taiwan hanno smesso di funzionare per cause attribuita al deterioramento naturale poi a febbraio
Gli è stato il danneggiamento di due cavi a distanza di sei giorni l'uno dall'altro sempre nei pressi delle Isole Matsu
E anche in questo caso la responsabilità è stata addebitata a Pechino
In totale Taiwan a quattordici cavi sottomarini internazionali e dieci nazionali Pechino rivendica l'isola come parte inalienabile è sacra del suo territorio come sappiamo da tempo
E il suo presidente Xi Jinping non ha mai fatto mistero di essere pronto anche ad usare la forza per ottenere questo scopo Secondo i miei i media locali intanto Taipei ha identificato cinquantadue navi sospette di proprietà cinese battenti bandiere di comodo tra Mongolia Cameron
Tanzania Togo e Sierra leone quindi ecco una tattica molto chiara quella di Pechino
Di compiere atti ostili vere e proprie veri e propri atti di aggressione
Mascherando però l'origine di questi attacchi
Attacchi che diventano sempre più significativi soprattutto alla luce di quanto sta accadendo a Washington con la nuova amministrazione Otranto che potrebbe determinare anche un cambio di rotta rispetto a Taiwan ancora non sia
Verificato non sono molte le voci che vanno in questo senso anche perché presidente Trump comunque vuole dare priorità al quadrante indo Pacifico però è un qualcosa che
è un tema che non andrà mai via quello del sostegno che l'America da e dovrebbe continuare a dare a Taiwan e allora andiamo a leggere quanto scrive sul Corriere della Sera il ventisei febbraio
Panico Taino
Con un articolo intitolato America temo anche la montagna sacra
In cui il giornalista oltre al sostegno militare americano a Taiwan tratta anche gli aspetti economici le relazioni commerciali e finanziarie tra i due Paesi
E scrive danilotaino Taiwan ha guardato ossessivamente l'Ucraina sin dalle prime ore dell'invasione russa il ventiquattro febbraio due mila ventidue
Temeva di essere la vittima successiva
E continua a guardare ora in più con una certa trepidazione
Così come il presidente americano Trump chiede a Kiev di fare business mettendo in gioco le risorse naturali ucraine lo stesso fa con l'isola dell'Estremo Oriente
In questo caso non si discute di minerali ma di semiconduttori in pratica una materia prima di altissima tecnologia per le industrie del mondo della qualità e quant'è di gran lunga il principale produttore
L'attuale Amministrazione di Washington non sembra avere intenzione di fare alcunché gratuitamente anche di fronte alle minacciose Mosca e Pechino quest'ultima considerata quanto una provincia da annettere
Il confronto tra democrazie e autocrazie al centro della politica estera della presidenza mai niente è lontano dal cuore dalla mente di Donald Trump
Un sondaggio appena pubblicato indica che l'ottantaquattro virgola otto per cento di taiwanesi
è contrario a trasferire negli Stati Uniti la tecnologia di TS anzi il maggiore e più avanzato realizzatori di semiconduttori al mondo
Con una quota di mercato globale ben superiore al novanta per cento quando si parla dei chip più sofisticati
Perché un sondaggio del genere perché il ministro dell'economia di Taipei
Quo i quei ha confermato che sono in corso trattative con Washington a partire dalla minaccia della Casa Bianca di imporre dazi del cento per cento sui semiconduttori di Taiwan
è sottinteso che Trump voglia negli Stati Uniti parte della produzione e tra questa quella più avanzata
Washington starebbe tra l'altro facendo pressioni affinché TS anzi investa in Intel il gruppo tecnologico americano oggi in crisi
Lo stesso sondaggio l'ottantatré virgola otto per cento dei taiwanesi dice di considerare ti estensivo una montagna sacra del Paese
Allo stato dei fatti non è chiaro se Trump punti ad avere la tecnologia taiwanese in cambio di garanzie sulla sicurezza dell'isola non sa nemmeno se si è interessato a dare queste garanzie senza le quali Eluana sarebbe in balìa di Pechino
Questa situazione gioca a favore degli argomenti avanzati da tempo della propaganda della Cina cioè che al momento buono gli Stati Uniti abbandoneranno l'isola al suo destino soprattutto se non avranno più bisogno dei suoi semiconduttori affari o politica
Così danilotaino sul Corriere della Sera il ventisei febbraio scorso
Adesso proseguiamo spostandoci su Foreign Affairs sul numero di marzo e aprile per andare a leggere alcuni estratti dell'intervento di Jennifer Kavanagh e Stephen work sangue cent'due rise ricercatori e analisti militari la prima alla Georgetown University e il secondo alla Carnegie Endowment for International Peace
L'approfondimento si intitola la fissazione di Taiwan
La strategia americana non dovrebbe dipendere da una guerra che non si può vincere il titolo non è molto promettente da un punto di vista soprattutto per chi ha a cuore The One e la democrazia taiwanese però offre alcuni spunti interessanti perché a partire da una revisione dell'impegno militare sia di Taiwan in primis che degli Stati Uniti
Gli autori propongono una riflessione in cui Taiwan diventa una sorta di Ucraina ovvero il peso della difesa di Taiwan dovrebbe essere suddiviso tra i vari attori regionali gli alleati degli Stati Uniti e
Dagli Stati Uniti stessi e naturalmente in primis sostenuto da Taiwan
La differenza con l'Ucraina naturalmente la presenza dell'Unione europea e della NATO in Europa
In Asia dovrebbe essere invece una simile alleanza tra i Paesi democratici affare la differenza e a garantire la sicurezza di Tai Wan in primis Giappone ed India
Dovrebbe esserci quindi uno un'evoluzione dell'Obiettivo degli Stati Uniti che non dovrebbe essere quello di rafforzare l'idea che
La reputazione e l'affidabilità degli Stati Uniti dipendono dalla difesa da di Taiwan ma dovrebbe focalizzarsi su un obiettivo più grande
Un obiettivo e voluto ovvero impedire la Dominion regionale della Cina
Andiamo allora a leggere alcuni estratti di questo articolo su Foreign Affairs che inizia così
Il destino di Taiwan tiene svegli i politici americani
Ed è comprensibile un'invasione cinese dell'isola metterebbe gli Stati Uniti di fronte a una delle loro più gravi e serie scelte di politica estera di sempre
Lasciare che Taiwan cada nelle mani di Pechino danneggerebbe la credibilità di Washington e creerebbe nuove sfide per le foto e le forze militari statunitensi in Asia
Ma i vantaggi di mantenere Taiwan libera dovrebbero essere soppesati con i costi di scatenare il primo conflitto armato tra grandi potenze dal mille novecentoquarantacinque
Anche se gli Stati Uniti prevalessero che potrebbero anche perdere una vera e propria guerra con la Cina ucciderebbe probabilmente più americani che distruggerebbe più ricchezza di qualsiasi conflitto dalla guerra del Vietnam e forse dalla guerra dalla seconda guerra mondiale
Le armi nucleari informatiche potrebbero peggiorare la situazione portando distruzione sul suolo americano
Sarebbero conseguenze catastrofiche per gli Stati Uniti il Governo degli Stati Uniti ha bisogno di un modo per sfuggire alla terribile decisione di scatenare la terza guerra mondiale o di guardare Taiwan affondare
Ha bisogno di una terza opzione
Washington deve elaborare un piano che consenta a Taiwan di organizzare un'autodifesa praticabile che consente agli Stati Uniti di fornire assistenza da lontano
E che mantenga intatta la posizione americana in Asia indipendentemente da come si conclude un conflitto tra le due sponde dello Stretto di Taiwan
In questo modo gli Stati Uniti potrebbero astenersi dall'inviare le proprie forze militari a difendere Taiwan se la Cina invade se l'isola e non attaccasse le basi con le navi da guerra statunitense
L'Amministrazione jump dovrebbe impegnarsi ora per rendere praticabile questa terza opzione
Dovrebbe condizionare i propri aiuti alla spesa per la difesa e alle riforme a Taipei spingendo Taiwan ad assumere una posizione per proteggersi meglio dovrebbe anche sviluppare capacità e piani per rifornire l'isola se necessario
I politici statunitensi devono anche accettare che senza un intervento militare diretto degli Stati Uniti tamquam potrebbe solo bloccare un'invasione cinese non respingerla
Gli americani devono quindi separare i propri interessi regionali dal destino di Taiwan
Washington dovrebbe mantenere una posizione ambigua e ridurre l'importanza di tenere l'isola fuori dalla portata di Pechino dovrebbe anche rafforzare le auto difese degli altri alleati e partner asiatici bloccando qualsiasi via
Per la Cina per convertire un'offerta vincente per Taiwan in un predominio regionale
I politici e gli analisti statunitensi dovrebbero parlare del costo di una guerra con la Cina e respingere l'idea fuorviante che la sopravvivenza e la prosperità degli Stati Uniti dipendano dallo status politico di Taiwan
Attraverso una politica di fermo ma limitato sostegno a Taiwan
Gli Stati Uniti possono evitare il coinvolgimento in una guerra che stanzierà Belmondo allontanando la Cina da un'invasione rischiosa e salvaguardando gli interessi statunitensi se questa dovesse comunque verificarsi
Controllare Taiwan non trasformerebbe di per sé la Cina in un egemone
Gli Stati Uniti rimarrebbero in grado di formare una coalizione per controbilanciare impedire qualsiasi potenziale tentativo cinese di supremazia politica militare in Asia
I vantaggi militari che la Cina trarrebbe dalla presa di Taiwan non sarebbero così netti e gli Stati Uniti e loro alleati avrebbero il tempo di adattarsi
Pechino potrebbe usare il controllo dell'isola per espandere la portata dei suoi missili difese aeree radar e sistemi di sorveglianza marittima e aerea
Consentendo all'Esercito Popolare di Liberazione di operare più lontano dalla costa cinese e di mettere più facilmente a rischio le risorse militari statunitensi tra cui le basi a Guam e le navi vicino al Giappone alle Filippine
Ma le armi dell'Esercito Popolare di Liberazione possono già raggiungere questi obiettivi Statunitensi per cui aggiungere qualche centinaio di miliardi più alle loro gittata non risulterebbe in una differenza così importante
Anche vantaggi sottomarini della Cina poi sarebbero modesti e non i quali avrebbero i vantaggi degli Stati Uniti
E adesso arriva il passaggio forse centrale di questo intervento
Alcuni scrivono gli autori sostengono che gli Stati Uniti debbano combattere per Taiwan perché un fallimento in tal senso ne minerebbe la credibilità e spingerebbe i Paesi della regione ad avvicinarsi alla Cina
Ciò sembra improbabile India e Giappone due dei partner fondamentale degli Stati Uniti nell'indo Pacifico hanno una profonda storia di animosità verso Pechino e tendono a rispondere con forza alla Grace
Ogni cinese per impedire ai Paesi asiatici di allinearsi con Pechino nel caso l'aggressione attenuarne gli Stati Uniti dovrebbero smettere di rafforzare l'idea che la loro reputazione dipende dalla difesa di Taiwan
Dovrebbero invece concentrarsi su un obiettivo più ampio ovvero impedire il predominio regionali cinesi e su questo puntare la loro credibilità
Così dunque gli Autori Cavana e Betta in su Folena affairs di questo mese l'articolo
Che offre una riflessione apparentemente
Fragile o comunque che potrebbe indebolire la sicurezza il futuro di Taiwan ma che in realtà attraverso l'identificazione di un Obiettivo maggiore cioè la pace della
Regione del Pacifico dell'indo Pacifico con un ruolo maggiore dovrebbero assumere India Giappone e con la neutralizzazione della Cina come attore egemone nell'aria
Questo potrebbe in realtà dare all'isola democratica di Taiwan forza e sicurezza maggiori praticano ma è chiusa termina qua l'appuntamento è per la settimana prossima