Critica e militanti

Buongiorno da critica e militanti l'ultimo decennio in particolare dal due mila venti ci ha ricordato traumaticamente ciò che per vivere in relativa serenità dobbiamo dimenticare ogni giorno cioè il fatto che dipendiamo da protocolli scientifici e tecnologie che nessuno può controllare data l'estrema divisione del lavoro specialistico dunque si complottismo i sono irrazionali non sono però immotivati
E se sono da rifiutare nelle loro versioni grossolane altrettanto va rifiutata la finta razionalità
Di chi non vuole affrontare con la ragione questo scatto questa impossibilità di controllo e mitizzata gli e Sperti ossia in realtà qualche esperto nel mucchio senza problema attizzare la propria impotenza di giudicato
Ecco in una situazione del genere credo risulti sempre più importante riappropriarsi di una capacità argomentativa interrogativa anche socratica
Che invece le istituzioni culturali tendono a disprezzare
Per non alienarsi ogni individuo cittadino dovrebbe esaminare con cura la propria esperienza e anche la propria ignoranza sapere ciò che non sa insieme non potendo giudicare le ramificazioni delle scienze
Dovrebbe imparare ostinarsi almeno in un possibile esame critico l'esame diciamo della verosimiglianza della credibilità di ciò che gli viene detto
Un esame che va condotto ad esempio verificando le risposte che gli esperti non danno le domande a cui sfuggono più in generale così come non bisogna assolutizzare la propria esperienza facce non è demagogia dal senso comune non bisogna nemmeno svalutato
Perciò sono interessanti i rari referti di un individuo comune o insomma nel caso inerme profano che descrive i suoi rapporti con una disciplina scientifica o con una tradizione di sapere e con le loro ricaduto pratiche
A tutto questo mi ha fatto ripensare un curioso elegante inquietante libretto che ho ricevuto qualche mese fa si intitola
Mantra per sciogliere il transfert psicoanalitico reca il marchio editoriale fogli di nos e ne autrice Francesca Proia coreografa scrittrice
E maestra di yoga dico subito che referto qui non è precisamente socratico dubitativo ha invece qualcosa di apodittico e qualcuno potrebbe sospettare di lieve mente sotterraneamente fanatico ma al tempo stesso è uno scritto spoglio vulnerabile frontale in sintesi insieme
Concettuale sorda mente perentoriamente emotivo fisico l'autrice fa il gesto di chi si spoglia di una struttura testuale per aderire meglio alla cosa ha da dire il che avviene
Ci racconta con una piccola rivelazione in dormiveglia un incipit che affiora come un refrain un mantra appunto
Cioè in fondo con un'esperienza di emersione del profondo delle stratificazioni che non si scelgono alternativa alla psicoanalisi
Che giorno questo incipit mi trovo cui a scrivere in una posizione particolare
Innanzitutto sono un ex paziente di psicoanalisi in seguito la mia esperienza mi trovo nella condizione di portare alla luce un aspetto della psicoanalisi che mi si è presentato con grande forza
Francesca Proia parla quindi
Mi trovo da cavia per cogliere meglio il nucleo che vuole esporci insiste semplificando sulla psicoanalisi nel suo metodo tradizionale nei suoi fondamenti più durevoli la sua tesi brutale nettissima
è che l'induzione nel paziente del transfert analitico anziché restaurare il passato e si chiude le nuove possibilità rivelazione
Crea una dipendenza ma animazione manipolazione inedite la nevrosi di traslazione non guarisce Mammana addirittura violenta contagia con una nave nevrosi originale Costa una regressione che non è il rinculo provvisorio di un futuro progresso e tutto ciò accade nel setting di un rapporto di potere non preventivamente discusso
Ai penosi dice la propria come l'analisi nella sua preistoria solo a rallenti
è un processo che disancorare il paziente dal suo terreno vitale il quale non può poi essere compensato artificialmente
Nella sua vicenda l'autrice dice di avere sperimentato durante l'analisi astenia alterazione di umore li bidone Doni ha perfino perdita dei capelli o pugni mentre motivo diminuzione della sensibilità al tocco un'intossicazione si direbbe oggi attingendo a un gergo abusato è una droga una droga
A cui non si riesce a rinunciare senza Perrone l'analista appare qui un apprendista stregone che scatena il laboratorio forza che non può poi controllare
Io sono che mi è stato fatto del male scrive Francesca Proia il suo è un atto d'accusa quasi in senso giudiziario racconta
Come l'intera sua esistenza è stata risucchiata per un lungo periodo nella stanza dell'analisi
Rendendo l'apatica perfino davanti alla morte della madre a tragedie private e pubbliche abbozzare ritratto di un analista totalitario come del resto la sua scienza la quale
Si sa può sempre liquidare ogni critica come resistenza
Riecheggiano quindi in questo mantra pur con l'accento originale della carie nel due mila venti temi ormai secolari lo statuto dell'analisi
E il paradosso di una relazione finita in giugno due che non è un due ma la ricostruzione sotto vuoto di una dinamica adulto bambino
Proprio nel paradosso fin da Freud resto si confida analiticamente in una neutralità parente che dovrebbe liberare dalle fantasticherie irreali e opprimenti ma cosa succede interroga la propria cosa succede se questa liberazione toglie anche lo slancio vitale
Cosa succede se l'abitudine alla frustrazione non diventa
Semplicemente maggior senso di realtà diciamo impastato con una maggiore capacità
Di agire per modificare questa realtà ma rassegnazione tout cour di chi non sa più credere alle sorprese improvvise della vita che dire delle frustrazioni che non guariscono ma rischiano di approfondire quelle infantili di allargare le ferite insomma
Era l'ossessione differenzi mentre un altro analista diceva una volta con una battuta intelligente discutibile che dovremmo essere tutti
Un po'più blandamente uniformemente depressi
Che differenza c'è in definitiva tra guarire
E diventare aritmici seguì istinto e come si può si chiede la propria deresponsabilizzare così l'analisi in quanto realtà che coinvolge pur sempre due individui insomma fingere una sua totale epoche dal mondo
Chi analizzerà in sintesi gli analizzatori si intende fuori dal loro cerchio di colleghi naturalmente leggendo libretto ci si chiede quanto abbia contato il particolare rapporto con un particolare analista però è certo che si sia qui davanti
In generale alla vecchia contraddizione tra metodo e relazione ovvero occasione di scambio di critica contraddizione che nessuna disciplina del genere può forse superare
Inoltre la psiche la psicoanalisi nasce di fronte demistificare privi cioè e non solo come si direbbe oggi motivazionale
è il suo tallone d'Achille e anche il suo onore ma l'ambiguità rimane nel rapporto tra i suoi diversi aspetti paradigma culturale cura relazione appunto tra esseri umani diceva Nicola Chiaromonte rifiutando sia lo storicismo che la psicoanalisi
I rapporti umani sono basati sul presupposto che nessuno tratta l'altro come un meccanismo o una specie perché in tal caso il rapporto sparisce e allora sia questo psicologo che si erige al di fuori di ogni rapporto individuale al di sopra persino della specie umana
Per trattare i suoi simili come oggetti
Lo scrittore suo contemporaneo Ottiero Ottieri avrebbe risposto creare esposto in assoluto che solo l'efficacia della cura ma quella si giustifica l'oggettivazione
Ma allora che dire di un'analisi che appare fisiologicamente interminabile
Risentirci venerdì prossimo