La memoria della Repubblica. Nell'80° della Liberazione: il ruolo degli istituti storici

Innanzitutto un cordiale saluto a tutti e a tutti
Qui al mio fianco la senatrice Anna Rossomando che la prima firmataria del disegno di legge
Che recita riconoscimento giuridico dell'Istituto Nazionale Ferruccio Parri rete degli istituti della strada resistenza e dell'età contemporanea
Noi abbiamo pensato di accompagnare una discussione nel merito di questo disegno di legge ad una riflessione più generale sulla memoria della Repubblica
Appunto nell'ottantesimo della liberazione il ruolo degli istituti storici
Io però previamente devo ringraziare la collega Rossomando perché questa iniziativa è stata resa possibile grazie alla sua generosa disponibilità e al suo impegno come ringrazio gli ex visto che io sono ex colleghi senatori che oggi sono presenti che sicuramente porteranno il loro contributo di proposta e di riflessione
Il programma prevede prevedeva i saluti del ministro Alessandro Giuli
Il quale purtroppo per impegni istituzionali non può essere presente
Ma siamo compiaciuti del fatto che abbia delegato a rappresentarlo l'amico Mario Scipione Rossi che peraltro eh delegato dal ministero la cultura nell'ambito del consiglio di indirizzo del nostro istituto prego
Collega accomodati
Incerto dove vuoi
Non sarò molto lungo diciamo
Tutto il tempo che occorre Mario
Tanto buona sera a tutti buon pomeriggio grazie grazie a delle delle parole del presidente
Onorevole presidente Rossomando onorevoli senatori
Renzi Presidente Corsini e sacche sarei stato comunque presente a questa iniziativa anche come semplice membro del consiglio di indirizzo dell'Istituto nazionale pari
Ministro la cultura Alessandro Giuli oggi impegnati su impegnato su vari fronti mi ha chiesto la cortesia di rappresentarlo di portare a tutti voi il suo saluto il suo augurio di buon lavoro che naturalmente e anche il mio
Penso che questa iniziativa debba essere apprezzata
Perché con al di là delle prospettiva del Progetto di legge diciamo
Perché contribuisce apporre la storia al centro del dibattito pubblico tanto più perché siamo alla vigilia
Dell'ottantesimo anniversario dalla liberazione
Che è la base fondativa la Nuova Italia
Democratica e Repubblica
Da quel venticinque aprile mille novecentoquarantacinque
Abbiamo riconquistato
Grazie al sacrificio di tanti italiani
La libertà civile e politico
E la libertà di pensiero
Che riguarda anche la storiografia
Ricordo
Una lettera che lo storico diplomatico Attilio Tamaro
Espulso dal pm F. nel maggio del quarantatré perfino ebraismo scrisse all'amico Vincenzo Fazzuoli e non dirige il cinque settembre non mille novecentocinquantadue
Tu non hai un'idea della miseria della letteratura storica fascista
Composta tutta quando di molte ho moltissime cose
Non era lecito parlare e a tre bisognava saltare trasfigura dove
La conquistata libertà di pensiero
In fondo ci costringe se ci occupiamo di storia contemporanea cosa che faccia a essere intellettualmente onesti senza trasfigurazione senza farci condizionare da ogni legittima opinione politica
Questo almeno mi hanno insegnato i miei maestri Carlo Parola Sandro seta e Lamberto Mercuri
Non posso dimenticare la lezione di Renzo De Felice
Quando sosteneva che nessuna esigenza politico-morale può sostituirsi al procedere scientifico della ricerca storica
E aggiungeva
Ai giovani dico
Ponetevi di fronte ai problemi
Con la vostra coscienza democratica
Con la vostra cultura quale che sia
Noi storici noi vecchi intellettuali possiamo offrirvi una fotografia del passato la più vicina possibile al vero
E non falsificata dalla propaganda e dalla faziosità
Il ministero la cultura pone grande attenzione alla valorizzazione gli studi storici come sapete è stata rivitalizzata la Giunta storica nazionale
E con essa gli istituti che ne sono parte a cominciare dall'Istituto storico italiano per età moderna e contemporanea che da tempo era insofferenze si sta lavorando su un tema fondamentale le biblioteche molto fondamentale secondo me e su quelle altrettanto fondamentale degli archivi un patrimonio collettivo indispensabile per gli studi e per la memoria nazionale
Senza gli archivi pubblici e privati
è impossibile fare seriamente storia
Si può far memoria
Ma storia no
C'è la storia si studia primo scuole poi nelle università ma non si può sottovalutare il ruolo gli istituti storici al di là dell'Istituto Parri e della sua rete
Tutti attraversi lo gli archivi
E i loro ricercatori contribuiscono ad arricchire il mondo della biografo della storiografia e ne abbiamo veramente bisogno come nazione direi anche come cittadini
Questa almeno era mia confezione
Grazie per avermi ascoltato buon lavoro
Gli sono grato perché non ti sei limitato diciamo così un saluto di rito ma ha risposto alcune valutazioni in ordine all'attività storiografica che ho trovato decisamente stimolanti
Adesso nuovi dovevamo dar la parola al presidente della regione Piemonte Alberto Cirio
Che ci ha mandato però un rilievo che non ha potuto essere qui fisicamente in mezzo all'omonima ha ritenuto di testimoniare il suo interesse per i nostri lavori per il tema di questo convegno trasmettendo CD un suo messaggio
Attraverso il figlio che fra un poco
Buongiorno a tutti un saluto in particolare al ministro Giulio un saluto alla nostra conterranea la vicepresidente del Senato Anna Rossomando e naturalmente tutti i illustri ospiti che partecipano a questo momento così importante che cedeva peraltro la figura di un altro piemontese illustre ed eccellente come Ferruccio Parri
Al quale noi dobbiamo molto in quella che è la nostra storia repubblicana e antifascista la nostra lotta di liberazione che quest'anno celebriamo con questa ricorrenza degli ottant'anni e così importante che noi vogliamo e vorremmo che rimanga come un atto non soltanto formale ma anche un atto con cui concretamente riaffermiamo i valori che la democrazia dei valori della libertà
So che peraltro è allora e l'esame del parlamento una proposta di legge che ha come prima firmataria proprio la vicepresidente del Senato Rossomando per coinvolgere con pieno titolo istituto Ferruccio Parri all'interno
Della rete degli Istituti della Resistenza evidentemente un'idea importante che credo anche intelligente e condivisibile proprio perché noi dobbiamo ampliare la squadra di tutte quelle persone di tutte quelle donne e quegli uomini che nella loro vita hanno lottato per la libertà con la libertà straordinaria di cui oggi noi godiamo quotidianamente la nostra con questo spirito i giunga il saluto della Regione Piemonte unitamente Aldo un grazie
è una piena condivisione
Per iniziativa di oggi con un augurio di una buona festa della libertà per il prossimo venticinque aprile per questi ottant'anni che ne celebreremo in questa nostra regione anche attraverso una pubblicazione promosso dalla Regione Piemonte che ci ricordi
Queste donne e questi uomini che hanno dato la loro vita perno
Sino a voi innanzitutto ringraziamo il presidente e non mancheremo
I trasmettere internet gli nostra gratitudine per questo intervento che peraltro approvato estremamente confortante
Anche perché il presidente si è espresso con una valutazione di merito sul progetto di legge
Che porta per rimarrà come prima firmataria la collega Anna Rossomando e credo che l'autorevolezza del suo personale il prestigio dell'istituzione che rappresenta costituiscono per noi è una regione come dire di compiacimento
Il senatore Roberto Manuzzi che è presidente della commissione cultura il Senato e la senatrice Giulia Cosenza
E che ringraziamo per la disponibilità che hanno reso a partecipare
A questo incontro purtroppo per ragioni del tutto personali familiari non possono essere presenti comunque anche loro non mancherà certamente da parte del nostro istituto un segno di riconoscenza per la disponibilità che hanno reso adesso io chiamerei la professoressa Giulia albanese
Che ordinario di Storia contemporanea Università di Padova che vicepresidente dell'Istituto nazionale di Ferruccio Parri per il suo intervento come dire un po'introduttivo insomma i nostri lavori perché non c'è dubbio l'iniziativa è sui l'incontro di oggi su iniziativa della professoressa delatore dalla senatrice Rossomando ma in collaborazione con l'Istituto nazionale pari prego Giulia
Poi
Onorevole senatrice senatori in senatrici amici e colleghi
Mi fa piacere di essere qui oggi per a presentare le attività del Parri fa cioè non quadro storico
Che valga a qualche modo mostrare la rilevanza del Progetto di legge che viene oggi rappresentato qui all'interno del diciamo di una storia più lunga
Nella primavera del mille novecentoquarantotto a tre anni dalla fine della guerra la rivista il Ponte da poco fondata dal giurista Piero Calamandrei
Ospitava un interessante dibattito sulla destinazione delle carte del Comitato di liberazione nazionale e della resistenza più in generale ad un primo articolo coloro che ne auspicava il passaggio agli archivi di Stato rispondeva Gaetano Salvemini l'Acqui Storia di interventista antifascista fuoriuscito oltre che di storico non serve qui ricordare importando la nascita di un archivio della Resistenza organizzato da privati
La discussione avveniva in una fase di transizione delicata delle istituzioni politiche che avevano guidato la resistenza
Nelle settimane immediatamente precedenti o addirittura durante le elezioni politiche che segnavano la definitiva separazione delle foto che avevano contribuito alla liberazione del Paese
Ma anche in un momento complicato di passaggio nella ricerca e nella ricostruzione di una scienza e di una cultura storica democratica in Italia all'indomani del fascismo dopo la seconda guerra mondiale
Toccato anche da Scipione Rossi
Tutto infatti il fascismo
Rimaneva il problema di come e se impostare il modello di controllo centralistico degli istituti da esso crea staticità russo creato un modello che era chiaramente espressione per la vocazione autoritaria e totalitaria dello Stato fascista
Cosa poteva rimanere di quel modello in quel modo Conte in quel modo contesto in un'Italia che si apprestava a diventare democratica
Che ruolo e che spazio avrebbe avuto in quel modo contesto l'istituto del Risorgimento che nei lunghi anni del regime era diventato espressione della costruzione di un discorso nazionale propagandistico di delegittimazione dell'Italia fascista
E che cosa fare degli archivi ma anche della storia della Resistenza
Si poteva delegare la storia e la ricerca della tornare l'esistenza agli istituti del Risorgimento
E che me l'avrebbero avuto il Risorgimento la resistenza la storia del tempo presente della costruzione di una memoria pubblica democratica e repubblicana oltre che come disciplina scientifica
Erano domande stringenti e di rilievo che riguardavano l'assetto più complessivo degli studi storici nell'Italia democratica e che coinvolgevano attori diversi
Domande che riguardavano il rapporto ed equilibrio necessario tra le fondamenta di una disciplina scientifica la storia
Il suo ruolo formativo il suolo pubblico tanto sotto il profilo scientifico che sotto il profilo istituzionale valoriale e memoriale
E che interrogavano particolarmente sta riferite al alla storia del passato recente
Erano domande
In cui si riconosceva peraltro gran parte della storiografia europea ma anche tutti coloro che si chiedevano su quali presupposti si potesse costruire una storia e una memoria e la seconda guerra mondiale della Resistenza e dal recente passato
In questo frangente
Si assisteva all'affermarsi e a distinguersi di modelli diversi
Nel contesto europeo un modello più sta statale di finanziamento gestione ricostruzione della storia della memoria in particolare nel passato recente dal punto di vista appunto dello Stato
E non è più liberale di Valle d'inflazione Del Din iniziativa privata che invitava riconoscimento di un pluralismo culturale e politico in un contesto democratico e che temeva la centralizzazione del passato
Memore del passato recente
In questo con testo e nel pieno di da questa discussione che si discute che si che attraversava come abbiamo visto anche le pagine
Rivista il Ponte si situava la nascita dei primi Istituti della Resistenza e più avanti anche degli istituti culturali volte la sedimentazione delle diverse culture politiche che alimentavano la Repubblica italiana
Penso ad esempio alla nascita dell'Istituto Sturzo e per Gramsci negli anni Cinquanta
In particolare Istituti per la storia resistenza nascevano a Torino
A Milano
A Genova presto anche a Padova da una scelta di autonomia e in una transizione complicata che portava successivamente pochi mesi dopo il l'articolo di Salvemini
Alla fondazione dell'Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia nel quarantanove a Milano
Oggi dedicato al suo fondatore Ferruccio Parri
Che avrebbe federato questa Rete in fieri e stava costruendo sì
Negli anni nei decenni successivi sarebbero nati a partire da presupposti analoghi tutti gli istituti successivi di oggi diverse decine nelle diverse nei principi del Paese
Si trattava e si tratta di istituti che tenevano insieme gli archivi delle diverse formazioni partigiane e del Comitato di liberazione nazionale
E pubblicazioni ed ebbe biografia via via crescente dedicate a questo argomento e che riunivano i rappresentanti delle diverse forze partigiane
E studiosi che in parte erano stati anche partigiani e che si erano interrogati e si interrogavano in quei primi anni del dopoguerra su quale dovesse essere il destino per patrimonio doppi quel patrimonio documentario questo è il sito la nascita di questi istituti per noi molto significativo
Fu frutto di tensioni e prospettive culturali anche diverse che sono state recentemente ricostruite e che ci impegneranno ancora in vista dell'ottantesimo anniversario della nascita del nostro istituto nel ventinove e era qui Pastore e la cui passioni e capacità hanno alimentato e nutrito anche un'intera disciplina accademica la storia contemporanea che negli anni successivi sarebbe nata
Questi istituti
Avevano e hanno una caratteristica peculiare rispetto a tutti gli altri istituti culturali e di storia legata alle vicende politiche di questo Paese il fatto di essere come per certi versi tornarono ad essere gli istituti per il Risorgimento
Il luogo della conservazione della memoria e della documentazione non di una specifica cultura politica
Ma di un'esperienza plurale e pluralista nel caso gli Istituti per la storia e resistenza che riassumeva l'insieme delle culture politiche democratiche e repubblicane che a questa esperienza aveva partecipato erano istituti pensati a partire da un contesto quello locale da un presupposto scientifico la conservazione delle carte e lo sviluppo e la ricerca sulla Resistenza
Diventando così un punto di incrocio tra studiosi esponenti porta artigiani
Storici storiche archivisti attiviste studiosi un luogo di confronto scontro e dialogo politico talvolta anche l'accesso che però non si sarebbe mai interrotto come invece accadde a tante altre istituzioni a cavallo della guerra fredda che si divisero con l'obiettivo di dare specifica voce alle diverse culture politiche del momento
Un equilibrio non facile quindi quello delle diverse anime che hanno alimentato la storia dell'Istituto nazionale e degli istituti locali non equilibrio Nacci est dei Cesario per conservare quella storia
Due archivi e la memoria di quell'esperienza e dei tanti e delle tante che ne vedano partecipate pubbliche erano Ipercoop protagonisti della costruzione delle istituzioni della mezzi onesti la Costituzione e la repubblica
Questo ha fatto sì
E allora come ora istituti sia un'espressione un patrimonio di soggetti che si riconoscono in quella storia nella necessità di ricordarla
Ma il testo tempo spesso siano anche istituti che hanno una valenza pubblica nel loro essere deposito di un patrimonio documentale che ha un patrimonio di tutta la comunità nazionale direi un patrimonio della Repubblica
In quanto conservano la documentazione e la memoria di una fase e di uno snodo fondamentale di quella storia la documentazione della guerra partigiana
Una dico intenzione cui nel tempo come sappiamo si è aggiunto molto altro
Non solo perché questi istituti nella transizione degli anni novanta sono diventati anche nel nome istituti anche di storia della sterilità o della società contemporanea
Ma anche perché nella loro lunga e plurale storia e si sono diventati in molti casi gli archivi della memoria e della storia del Novecento delle comunità locali in cui si collocavano
E le diverse forze politiche e dei movimenti politici e sociali operanti in quei contesti
E la guida degli archivi di Stato ha rilevato questa importanza fin da metà degli anni Settanta
Questi istituti sono riusciti per lo più ad essere al tempo stesso luoghi di conservazione della storia e della memoria luoghi di formazione e di ricerca luoghi di proclami di promozione di una cultura storica
Luoghi di divulgazione storica attenti al sottile ma fondamentale confine
Che esiste tra ricerca scienza storica uso pubblico e politico della storia
Non siamo qui per fare propaganda e non è un caso che proprio da questi istituti siano emersi alcuni dei più fini studiosi dei luoghi della memoria dell'uso pubblico della storia e dal rapporto tra storia e memoria
L'ampiezza e la rilevanza dell'elaborazione sviluppata negli istituti è visibile nelle tante pubblicazioni prodotte nelle pagine della rivista del Parrini Italia contemporanea nata come rivista scientifica già nel mille novecento e quarantanove
E della rivista digitale di didattica della storia nata più recentemente novecento punto org punto di riferimento di insegnanti ed esperti di didattica
L'ampiezza di questo sforzo ha fatto sì che a partire dal sessantasette con una legge a primo firmatario Aldo Moro
Riconoscesse esplicitamente la valenza pubblica di questi istituti
E disse loro gli strumenti per continuare a operare
A rinnovarsi ma anche ad alimentare la ricerca storica in Italia per consolidare e curare il con patrimonio archivistico ed il Biografico e per valorizzare la ricerca che allora il perno veniva scritta in attività didattica sviluppata
Una legge che ecco riconosceva nell'importanza del patrimonio ma anche della capacità di tutela di quel patrimonio nella ricchezza di questa elaborazione scientifica e del pluralismo di quanto vi era conservato il prodotto la natura pubblica di questa istituzione
E il ruolo che gli istituti potevano svolgere nell'aggiornamento degli insegnanti e dell'attività didattica
Non è un caso tenendo questi istituti siano nate ricerche che hanno saputo raccontare e mettere a disposizione le carte per raccontare non solo le vicende eroiche della Resistenza e dei suoi protagonisti delle sue protagoniste
Ma anche quello meno eroiche più complicate
Le violenze anche quelle tra partigiani e anche quelle gratuite
Non è un caso che questa rete
Sia stata il luogo in cui è nato il volume di Claudio Pavone una guerra civile Saggio storico sulla moralità della Resistenza
E il riconoscimento della guerra tra quarantatré quarantacinque anche come guerra civile oltre che come guerra di liberazione e conflitto sociale
Il luogo in cui si sono approfondite studiate in molti casi per la prima volta scientificamente le violenze del confine orientali le foibe e l'esodo
Oltre e più generalmente alla storia dell'Italia repubblicana nelle sue declinazioni locali
Sono istituti che hanno fatto e la ricerca storica e dell'innovazione didattica il cuore delle loro attività
Riconosciute ben al di là ai confini di chi si vuole non solo studioso ma anche testimone e guardiano della storia della Resistenza e dell'antifascismo
Tra gli anni Novanta e gli anni Duemila questo equilibrio è stata alterato ebbene Nando tra leggi obsolete e superate anche la legge sessantasette e le garanzie che essa si portava dietro
Per i gli archivi le biblioteche e anche la formazione didattica
Certo il patrimonio del parquet degli istituti è pienamente assicurato attraverso le note vent'le dichiarazioni di notevole interesse storico delle sopra in tendenze e gli istituti sono sopravvissuti e sono ancora in forze
Grazie alla grande capacità di progettualità
E che ha permesso di vedersi finanziate ricerche e progetti e grazie anche alla convenzione sempre rinnovata con il ministero l'istruzione e del merito
Che ne ha sempre riconosciuto l'importanza nell'aggiornamento e la formazione degli insegnanti con convenzioni che si sono rinnovate per tempo da ultimo nell'ottobre ventidue
Poiché demandano agli uffici scolastici regionali i distacchi dei docenti
Esiste tuttavia un tema fondamentale e che auspichiamo venga riconosciuto gratti dell'attenzione che la senatrice Rossomando e tutti i tutti voi avete avuto
Di dedicare a questo tema
Anche grazie al convegno di oggi
Che è quello da un lato del riconoscimento strutturale della natura pubblica del patrimonio di questa rete che ne fa un vero e proprio patrimonio irrinunciabile della nazione
A livello archivistico probabilmente il più grande patrimonio archivistico dopo quello degli archivi di Stato
Che però costi strutturali rilevanti e che è opportuno che il Paese ritorni a riconoscere che ha garantire consapevole dell'importanza di questo patrimonio e dei costi per conservarle tutelarlo
Oltre che il ruolo di promozione e la ricerca che gli istituti hanno sempre perseguito nello quasi quarant'gli ottant'anni di attività
Questo matrimonio è anche fondamentale per la realizzazione di un'opera importante come Museo della nazionali della Resistenza
In un Paese che unico Dio in Europa non ancora Museo Nazionale della Resistenza
è questo l'obiettivo che insieme al rinnovo della legge e all'attenzione che essa resta sì all'elementi didattici che agli elementi di conservazione del patrimonio
Che non può e non deve essere solo nostro ma più complessivamente dell'intera nazione in questo ottantesimo anno della liberazione del nostro Paese
Come credo tutti abbiamo constatato
Giulia non si è limitata ad un saluto
Ma ha esposto io credo in modo magistrale un'introduzione complessiva ai temi che l'appuntamento odierno sollecita la nostra attenzione
Una riflessione in cui si sono incrociati ieri le competenze della studiosa
Di storia molto accreditata e dall'altra parte e una lunga vicenda di esperienze che l'hanno vista protagonista all'interno degli organismi nazionali veneziani dell'Istituto storico
Ferruccio Parri
Peraltro ho molto apprezzato il fatto che la nostra redattrice che mia mamma così a Vieri chiamato anche la consistenza del patrimonio di cui tali istituti dispongono
Soltanto Londra sino al Prenestino e centrale oltre trecentocinquanta fondi archivistici complessivamente il Parioli all'iter istitutivo oltre un milione di volumi
La dispositivi mobilità disse il miglior cinquecento testate giornalistiche questo per dire insomma di quale supporto l'istituto può dare alla alla comunità degli storici contemporaneisti e non solo
Ma credo che albanese abbia fatto bene anche richiamare il rapporto tra storia e memoria
Nel senso che la memoria deve fondarsi sulla storia scientificamente documentata
Soprattutto nel tempo delle Poste ritarda l'effettiva uscire dei condizionamenti cui è sottoposto all'opinione pubblica e la formazione dell'opinione pubblica
Il pari anche un ruolo diciamo così oltre che di conservazione del patrimonio archivistico della ricerca e di sviluppo dice che scientifica
Per la promozione attività didattiche
Credo che il Parri sia assolutamente consapevole del ruolo che gli compete di soggetto atto alla promozione della coscienza civile costituzionale repubblicana di questo Paese
Quindi grazie alla professoressa albanese io adesso darei la parola
Alla senatrice Rossomando che la prima firmataria del disegno di legge che come prima dicevo
Reca riconoscimento giuridico dell'Istituto Nazionale Ferruccio Parri preferì istituire a stare resistenza dell'età contemporanea naturalmente accanto ringraziamento ad Anna
Anche la gratitudine nei confronti dei colleghi che hanno supportato con la loro visione erano firma la stesura di questo testo prego Anna
Ma intanto davvero sono io che ringrazio la rete degli istituti l'istituto pari per aver condiviso
Una riflessione che era già iniziata nella scorsa legislatura che apportato appunto la presentazione di questo disegno di legge ovviamente oltre i colleghi che l'hanno sottoscritto qui c'è il collega Francesco Verducci che in Commissione cultura che comma la alla Pattle
Diciamo al sostegno insieme alla capogruppo Sicilia
Dell'i adesso s'stiamo un po'dividendo che diamo anche una alcune battaglie in commissione che ci vedono presente sostenere emendamenti che riteniamo importanti insomma diciamo nella vita del Parlamento ma tornando tornando a noi l'importanza anche oggi un po'di questo incontro attualmente per è inutile nascondere sono anche per sostenere
Perché e così importante sostenere questo disegno di legge ma intanto
Una parola che come dire almeno nella mia giovinezza e che Java sempre che si dava un po'così per per acquisita
Ma che evidentemente e come dire da difendere da costruire giorno per giorno cioè la famosa cultura democratica cioè la cultura democratica che ha sempre evocate che richiamava tutti noi anche
Diciamo così a quell'ampio a raggio di partiti di formazioni che con la lotta di liberazione hanno contribuito alla struttura della nostro ordinamento costituzionale
E repubblicane a costruire quella identità e tra l'altro mi fa veramente piacere che ospitiamo oggi qui in senato perché qui che è stata firmata la costituzione
Ed è stata firmata anche da un'alta personalità come Umberto Terracini che riassuma anche nella sua biografia personale quello che è stato l'orrore della seconda guerra mondiale ma anche quello che è stato il riscatto e quindi l'importanza non soltanto di custodirlo di tramandare ma di costruire una cultura democratica in divenire e dire molto opportuno ricordare che a questo punto e un archivio e la biblioteca un patrimonio non soltanto appunto della che già sarebbe molto del diciamo del perito della liberazione ma di quello che si punito ce da cultura del Novecento della costruzione della democrazia con le indispensabile apporto dei partiti dei corpi intermedi tutto quello vivace dibattito che la caratterizzata perché c'è bisogno di avere in tanti tutto di avere molti dati e molti apporti che consentano agli storici di continuare ad analizzare a scrivere
E c'è una io trovo che sia molto apprezzabile il lavoro di costruzione la storia attraverso anche le storie diciamo le piccole storie
Le piccole storie delle persone di protagonismi dei nostri territori perché ci danno appunto una una misura di quello che è stato un periodo storico di Cosa la attraversato se vogliamo anche stare
Nella liberazione qui ci sono anche molti a Miccichè del territorio da cui io provengo pensò a senatore Daniele Borioli che e molto attivo appunto nel nel lavoro in questi istituti e che mi ha coinvolte insieme ad altri nella nelle varie commemorazioni che si stanno seguendo e che adesso questo mese saranno molto fitte nei nostri territori chi vi partecipa in modo itinerante avrà avuto modo di vedere e di notare soprattutto ovviamente nel nord Italia quanti luoghi dove che magari sono meno famosi e meno conosciuti dove c'è stata una storia importante nella lotta per la liberazione e questo tipo di rievocazione con il sindaco finanche il parroco del luogo ci sono i discendenti
Di quello di che hanno perso la vita si sono come dire sacrificati per renderci liberi quanto questo sia sentito nei nostri territori allora farlo vivere coltivarlo e poi darli
Anche come dire una dimensione di ricostruzione storica del della storia diciamo nel senso più complesse o e molto importante dal punto di vista diciamo scientifico ma anche molto importante per come dire quello che il e il tessuto della democrazia non ha memoria e continua a ridere in cui ti senti direttamente protagonista e ti identifichi quindi questa faccenda dell'Istituto Parri come che come dire Istituto nazionale che e coordinare e riassume e tiene una rette dei territori a tutti questi questi significati e di infine e non meno importante io credo che sia molto importante
La
Costruzione progressiva e comunque la preservazione della di una certa idea di patriottismo
Di che cos'è il patriottismo repubblicano che nasce dalla liberazione quindi delle identità l'identità perché certo ci sono delle spinte e devo dire che in questo particolare momento che stiamo attraversando sono fin troppo evidenti nel senso che mondialmente ci sono delle spinte
Verso quello che chiamerei senza infingimenti un nazionalismo
Di ritorno con tutte le conseguenze che porta c'è anche un'idea della geopolitica della politica internazionale de dei rapporti con un'idea basata esclusivamente sulla forza che il superamento della quale ovviamente stava alla base cioè con cos'è stata scritta la nostra Costituzione se non con queste certamente non non solo questo è Super fuori Cordaro nomadi e dire che è fondamentale da quelle forze che tradizionalmente collochiamo diciamo così nell'area della sinistra del Paese perché quello che è l'identità repubblicana e patriottica è per fortuna direi qualcosa di molto più ampio e che appunto una una precondizione quindi coltivare
Questo patrimonio e
E quindi anche come dire sostenerlo sotto tutti i punti di vista significa anche come dire coltivare e sostenere per noi per il presente e per il futuro quella che un'identità che ti dà un senso e ti dà un senso di appartenenza della quale ovviamente c'è molto di Zogno soprattutto nei momenti più più complicati il senso dell'appartenenza
E importante a che cosa è questo il punto oppure e quindi ovviamente
Davanti a voi ne richiamarmi ai valori scritti nella Costituzione non devo ovviamente fare altre altre specificazioni allora per concludere quindi questa questa
Presentazione di questa legge ci dà l'occasione di riflettere
Di tutto cioè di che cosa stiamo parlando e di quanta vita c'è dentro
Questi istituti e quanto a progettualità cioè e quindi il riconoscimento giuridico col quale era nato e che poi sono nel due mila e dieci diciamo così in un
Momento in cui sono state abolite moltissime moltissime leggi è venuto meno serve esattamente a questo così come e molto importante che questo riconoscimento serva anche ad avere un un pieno sostegno in contatto con gli istituti scolastici sia per il personale sia per essere nei nostri istitutivi scolastici perché insomma quando anche le nostre Scola resta cantano
L'inno d'Italia devono sapere che dal Risorgimento in poi c'è c'è chi giustamente qui di storici lo sanno quello che spesso viene dimenticato
E non a caso dai nazionalismi viene attaccato e quel legame così forte tra il Risorgimento poi c'è una linea che lo unisce la lotta di liberazione se vogliamo parlare di identità
E questo insomma era quello che mi sentivo mi ricordare di condividere con voi sono io che ringrazio voi per essere presenti così numerosi perché oggi in questo mese di aprile due mila e venticinque
E appunto importante esserci e per esserci bisogna avere qualcosa da dire non soltanto da ricordare ma esattamente quello che fa l'istituto Parri grazie
Grazie al
La senatrice Rossomando ha voluto soprattutto come dire
Approfondire la filosofia di fondo insomma la logica che ispira il progetto di legge che è stato sottoscritto da lei sottoscritto
Adesso con gli interventi successivi credo entreremo un po'anche nella specifica concretezza delle proposte che il testo sollecita all'approvazione degli organismi parlamentari dell'Assemblee parlamentari io adesso do la parola al senatore Vannino Chiti
Che non credo abbia bisogno di particolari presentazioni insomma già sindaco di Pistoia già presidente della regione Toscana già ministro La Repubblica e attualmente però è qui in veste di presidente dell'istituto regionale e toscano della dell'Istituto Parri
Prego il minimo
Grazie buonasera farò poche considerazioni tutto
Il centro di questa iniziativa è quella del sollecitazione del sostegno alla proposta di legge per il riconoscimento giuridico dell'istituto
Nazionale Parri e della Rete degli Istituti della Resistenza e dell'età contemporanea che sono presenti che sono presenti nel nostro Paese
Cioè da un lato da rimediare
A un errore io non penso che ci sia stata né in chi la propose né in chi la voto un'intenzione specifica c'è ma nel taglia leggi che ci fu tra alta due delle leggi che si verificò
Fu anche tagliato a quello che già riconosceva d'istituto Parri riconosceva l'Istituto Parri una natura giuridica era stata fatta nel mille novecentosessantasette da Moro Presidente della Repubblica
Fare e quindi intanto ripristinare questo questo aspetto
E sarebbe anche significativo se questo avvenisse
Di fronte alle scadenze triennali che abbiamo davanti quest'anno l'ottantesimo della liberazione
E della fine della seconda guerra mondiale non delle guerre della seconda guerra mondiale
Magari sì
E circondata l'anno prossimo sarà l'ottantesimo anniversario della Repubblica e dell'Assemblea costituente del voto alle donne
E tra l'altro questo aspetto
Della del ruolo delle donne nella Resistenza bisogna fortemente recuperarlo sia perché corrispondono a verità storica
E sia perché ci dà anche una chiave di lettura più preciso porci ritornerò sulla Resistenza ne abbiamo iniziato in Toscana questo lavoro sabato scorso
Abbiamo iniziato delle iniziative per ricordare l'ottantesimo della liberazione con una assemblea un momento di incontro
In Regione
Dedicato a resistenze femminile plurale storie di donne in Toscana
E con la pubblicazione una prima pubblicazione di cinquanta biografie di donne impegnate nella Resistenza
E poi l'approvazione della Costituzione
Io penso che questo sia un aspetto importante
La seconda considerazione che volevo fare è stata richiamata
Dell'ultima ora dalla vicepresidente Rossomando ma insomma nella relazione decide albanese qual è il ruolo degli istituti
Certo bisogna stare attenti i confini non sono mai confine abissali insomma gli istituti non sono uno schieramento partitico non sono una coalizione partito è una grande è fondamentale dignità che va salvaguardata quindi non lo dico in questo senso hanno il compito di conservare ordinare e diffondere un patrimonio che è il patrimonio sia della Resistenza
Sia dell'età contemporanea quindi delle lotte per la libertà per la democrazia che ci sono che ci sono state farle conoscere
E farle conoscere attraverso un ruolo della cultura storica della conoscenza la storia non lo diremmo più che è maestra di vita ma io penso che la conoscenza storica del passato
Aiuti a una lettura critica del presente in qualche modo a darci qualche strumento nella libertà delle scelte per per cercare di darci un futuro che si un futuro degno e poi il tema della formazione
Su questo aspetto della formazione bisogna richiamare fortemente l'attenzione allora io intanto sono d'accordo qui non è il tema di questa discussione oggi ma sono d'accordo con la posizione che appresso
Istituto pare che tutti gli istituti credo della Rete hanno fatto propria
Insomma stiamo attenti alle linee di indirizzo che si danno per la scuola perché se gli studenti italiani studiano
Ammesso che ci arrivi insomma come indirizzo la l'Italia e l'Europa
E quelli cinesi indiani studiano l'Asia la Cina l'India ma anche l'Europa noi non creiamo per il futuro un avvenire serio per il nostro Paese
Dal punto di vista proprio delle delle competenze e poi c'è un problema
In quante scuole
Superiori nei vicoli università se arriva oltre la seconda guerra mondiale come si arriva alla seconda guerra mondiale
Perché basta frequentare giovani gli studenti e gli insegnanti i programmi che ci sono si studia due-tre volte la guerra punica
Ma se arriva alla alla conoscenza della seconda guerra mondiale se ci sapeva per come sono programmi frettolosamente la storia non finisce lì non finisce lì nel nostro Paese c'è stato un doppio anche nel mondo nell'Europa terrorismo le elezioni eccetera eccetera hanno non voglio Italgas
Tornarci
Terzo gli annunci che ci sono
Di
Che se che si fanno che c'è preoccupazione nubile dalle scuole di tagli e per il prossimo anno delle carte del di potenziamento
Scatta il potenziamento vuol dire tagliare a parte problema degli insegnanti è vero che c'è un un gioiello demografiche che diminuiscono gli studenti mi si può organizzare in vario modo non si può fare classiche siano più alla portata dell'insegnamento e dell'apprendimento le nelle nostre classi metà sono ragazze e ragazzi nuovi italiani
Che che frequentano queste scuole quindici sono
C'è SITA che ci sono e si possono organizzare morde verso o si possono tagliare le carte delle di potenziamento
Mandare per la strada e gli insegnanti
E magari tagliare sui comandi come quella anche sui comandi agli istituti e quindi questo aspetto di formazione che tu richiamarli che anche secondo me è importante per tutti questi aspetti che dicevo ma
Si rischia che non ci sia
E quindi io penso che questo sia importante molto in considerazione che voglio fare lo dicevo a proposito delle donne penso che bisogna assumere la resistenza per quello che è per tutti i suoi aspetti nel suo nella sua lettura plurale che non c'è stata per tanti motivi da una parte e dall'altra nel dopoguerra e non c'è neanche oggi la resistenza
è stata plurale dal punto di vista politico
Culturale e sociali e che c'erano donne e uomini
C'erano credenti anche persone del clero tra queste donne che dicevo sabato in Toscana abbiamo riconosciuto ci sono delle suore quindici sono figure del club ci sono non credenti ci sono comunisti socialisti cattolici democratici democristiani giustizia e libertà liberali in qualche momento in qualche zona anche monarchici e ci sono gli ex militari
E la Resistenza è stata al tempo stesso azioni di guerriglia e azione non violenta
Non si può prendere à la carte ognuno sceglie la parte della Resistenza che gli fa più comodo e lì viene e riesce più organica e coerente nei propri interventi allora sì si scivolerebbe su un altro terreno che è quello che non spetta agli istituti che è partita la resistenza alla prenda per tutti questi sospetti
E in questi suoi aspetti c'è anche l'essere stata in Italia come in Francia come in altri Paesi è anche una guerra civile e che c'era la Repubblica nazi fascista di Salò
E quello che ha che che che ha significato allora e ho finito anche il museo della Resistenza ha una grande importanza
Perché se noi riuscissimo Gwen altre parti dell'Europa a fare in vista di questo triennio di scadenze
Anche dei passi avanti e magari di di una conclusione se fosse possibile del museo della Resistenza e del Novecento avremmo fatto
Un progresso importante per dare al nostro Paese quello di cui ha bisogno hanno bisogno le giovani generazioni e cioè come è stato detto una cittadinanza democratica e repubblicana che si fonda su questi presupposti quindi siamo qui
Siamo qui Anna a sostenere spingere a sperare augurare per questa legge vada intanto imposte se approvata grazie
Io lo ringrazio o l'amico il collega panino credere stimolanti suggestioni che ha proposto le nostre la nostra riflessione
Il significato e la presenza di scritto Parri per quanto attiene le ripercussioni delle sue iniziative ricettività nel mondo della scuola
Il tema dei comandati è assolutamente fondamentale perché non è soltanto oggi
Il questioni di Nadia e privazione delle delle opportunità che noi possiamo offrire ma fa la la scienza dei comandati da certamente a detrimento dello sviluppo dell'attività didattica e della formazione delle giovani generazioni
Ancora lo ringrazio per questa immagine che offerto della Resistenza come un'esperienza plurale
Comuni esperienze che invoca molteplici dimensioni che vanno recuperate la nostra consapevolezza e che possono ampiamente ispirare il tessuto dalla vita pubblica e civile del nostro Paese
E infine lo ringrazio perché ha richiamato un progetto che noi seguiamo con grande passione e che ci coinvolge direttamente il cioè la realizzazione del Museo Nazionale resistenza a Milano
Un progetto di cui sono protagonisti il ministero la cultura il Comune di Milano negli auspichiamo ma abbiamo avuto riscontri incoraggianti anche la Regione Lombardia
E naturalmente il supporto dell'Istituto Parri sia come come dire sostenitore ma come ente che è garante della qualità scientifica del Museo delle sue iniziative delle sue attività
Quindi solo allargamento di prospettive che sto per dire che
L'approvazione di questa proposta di legge potrebbe vedere dico delle ricadute antrace altamente il mio non è semplicemente un ospizio ma è una convinzione avrà sicuramente delle ricadute estremamente significative positive
Quindi non semplicemente un museo di pura e semplice conservazione ma un museo come dire attivo un museo estremamente impegnato a irrorare dei valori costituzionali la vita pubblica
Adesso do la parola al senatore Daniele Borioli
Che il Senatur Daniele Borioli che presidente della se c'è della successione memoria della Benedicta
Questa di riferimento estremamente interessante perché all'Istituto Nazionale cari non afferiscono soltanto istituti storici dall'esistenza dell'età contemporanea ma anche luoghi della memoria e i paesaggi della memoria
Insomma questo per dire di una prospettive estremamente ampia che perseguiamo e che consente di recuperare diciamo così un deposito che è estremamente fecondo per lo sviluppo della vita pubblica prego Daniele
Intanto grazie per albergo organizzato questo momento di recessione in particolare ad Anna
Rossomando saluto anche Francesco Verducci con cui siamo stati colleghi in Senato insieme a Paolo consiglio mai un po'di anni fa
E e saluto tutti naturalmente proverò a a concentrare il mio ragionamento su due o tre cose perché molte delle sue sono state già dette
Intanto è stato per me è un un onore e un piacere anche
Interloquire su questo disegno di legge con Anna Rossomando quando questo disegno di legge si è messo in moto
E sono passati un po'di anni e sarebbe naturalmente molto importante in vista
Del venticinque aprile dell'ottantesimo che l'iter parlamentare conoscesse una celebrazione
Tutte ragioni che ovviamente tutti quelli che sono qui comprendono benissimo e che quindi e che quindi non riprendono chiedo scusa
Allora intanto come è già stato ricordato il riconoscimento giuridico
Del pari e della Rete istituti ad esso collegati
Dei luoghi di memoria e dei musei dedicati al periodo
Compreso tra la prima e la seconda guerra mondiale l'immediato dopoguerra
Diciamo ripristinerebbe
Una situazione che nella vicenda repubblicana in realtà come è stato ricordato era già esistita era già divenuta legge
Nel sessantasette nuovi dico tutte le cose che altri hanno detto
Ma diciamo con una un'intuizione felice che coglieva
In quel frangente in cui come è stato ricordato Giuseppe Saragat era Presidente della Repubblica Aldo Moro presidente del consiglio
No dicevo in quel momento in cui
Sarà andato era Presidente della Repubblica Aldo Moro presidente del Consiglio
Mi pare Pietro Nenni dice il presidente del Consiglio
Oronzo Reale ministro guardasigilli insomma c'erano diverse personalità che hanno segnato
Pagine importanti della storia della Repubblica fu colta l'esigenza
Di dare agli istituti che avevano cominciato a nascere su impulso in particolare di Ferruccio Parri ma non solo
Un riconoscimento giuridico che in qualche misura rendesse palese evidente il nesso profondo tra l'attività di quelle istituzioni culturali e la Repubblica e ormai già nata da diversi anni ma che comunque possiamo considerare se lo guardiamo con il tempo che abbiamo alle spalle oggi ancora in qualche misura i suoi primi importantissimi
Come è stato ricordato purtroppo qualche riconoscimento che c'era quindi diciamo oggi noi adegueremmo un impianto normativo a un principio che però fu già sancito nell'ambito del nostro ordinamento
In qualche misura segnata un fatto che la cancellazione di quella norma
Avvenuta
Nell'ambito delle cosiddette semplificazioni gestite al tempo dal ministro Calderoli
In qualche misura come andrebbe un vulnus che francamente riesce difficile comprendere se si considera che
Le norme abrogate da quel decreto che semplificava l'ordinamento italiano in realtà erano norme che
Si appropriavano perché se lei si giudicava ormai superate o inutili noi stiamo parlando invece come dire del ripristino di una norma che ristabilisce un nesso profondo su cui non solo la rete degli istituti ma anche tutti i luoghi di memoria stanno cercando di lavorare per fare della memoria stessa
Diciamo oggetto di conservazione e valorizzazione e anche di manutenzione
Appropriando cd in termine tecnico naturalmente io scusatemi se faccio una battuta
La cancellazione del riconoscimento Jim giuridico dell'Istituto Parri degli istituti
Collegati
Sembra un po'sembra un po'
A
A un fatto come se una coppia
Dovendo decidere
Quali documenti sorpassati eliminare dai diciamo tra i propri dei propri cassetti
Insieme al che ne so i certificati di garanzia degli addetti gli elettrodomestici scaduti le bollette che ormai non è più necessario conservare eccetera
Eliminasse anche non so l'atto di matrimonio o quelli di nascita dei figli perché il nesso tra la vicenda
Della resistenza degli anni che stanno intorno ad esse così profondo che francamente considerarlo solette superato il riconoscimento giuridico
Di quelle realtà e dei degli immensi patrimoni che in quelle realtà sono giacenti c'è c'è un elenco in un'appendice del
Del altro nella proposta di legge di Anna Rossomando cioè è contenuta anche e contenuto l'elenco del patrimonio documentario iconografico
Bibliografico che la rete degli istituti conserva
Che è un patrimonio della nazione che è un patrimonio del del paese che necessita di un riconoscimento giuridico
Giulio Albanese ha detto prima molto bene anche tutte le evoluzioni che avete conosciuto nel corso degli anni che il padre e la sua rete hanno conosciuto nel corso degli anni
Apparendo sì alle nuove metodologie diritti di ricerca storica io ne ho praticate alcuni in anni passati penso ad esempio all'irruzione prepotente fondamentale per la ricostruzione di quel periodo storico delle fonti orali
Che molto spesso già eliminate maturata prima nell'ambito prima ancora nell'ambito della rete degli istituti che non dalle stesse istituzioni universitarie
Le quali da questo scambio proficuo si sono si sono nutriti a loro volta critiche adesso molto spesso soprattutto nelle realtà di provincia distribuito storici sono riferimenti fondamentali anche per le istituzioni università
Questo aggiunge importanza
A un provvedimento che credo
Sarebbe non soltanto importante dal punto di vista simbolico nel frangente che che ci sta di fronte ma sarebbe fondamentale
Per la lavorare in sintonia con la scuola per formare le nuove generazioni alla conoscenza di quel periodo storico e formarle nel senso della cittadinanza
Dell'educazione civile istituti fanno un lavoro preziosissimo da questo punto di vista al punto di essere diventati nel corso degli anni riferimento fondamentale anche formalmente riconosciuto per la formazione degli insegnanti
La formazione anche Curko curricolare degli insegnanti di storia
L'ultima cosa che voglio dire
Riguarda
Ne ha fatto cenno Paolo Corsini ne ha fatto cenno di nuovo Giulio Albanese ha fatto cenno Vannino Chiti
Riguardo al museo
Nazionale Storia della Resistenza io provo a dirla così
Il se noi non vogliamo che il museo nazionale di Storia della Resistenza
E speriamo riesca ad arrivare in fondo
Come dire nasca con un museo statico
Che espone oggetto i concetti
Cartelloni materiali importantissimi ma poniamo che interloquisca dinamicamente ha bisogno questo museo di avere alle spalle una realtà viva
Nella rete degli istituti e dei luoghi e dei musei di memoria
Ha bisogno di avere un riferimento per acquisire la funzione di un punto di costruzione culturale di memoria dinamico
E da questo punto di vista il nutrimento che può arrivare è un'attività dall'attività della rete degli istituti che possano nutrire interloquire dando
Esemplificazione del museo
Della caratteristica plurale articolata che la Resistenza ebbe sul territorio nazionale e difficile da vincoli
Vorrei in un unico certo ebbe poi una sintesi di Kaladze di carattere nazionale ma le resistenze furono molte molteplici sui territori
E però caratteristiche diverse sia di ispirazione politica sia di come dire articolazione
Pratica concreto e quindi questo nesso con il museo a cui si sta lavorando non non senza difficoltà
Ma che rappresenta un punto di riferimento rappresenterà un punto di riferimento fondamentale nella cultura del Paese naturalmente avrà bisogno di nutrirsi
Di una rete che attraverso il riconoscimento dal suo valore giuridico foss'anche trovare nel rapporto con lo Stato con le istituzioni repubblicane quel conforto che serve operativamente per fare per far funzionare questa cantata che ci vogliono ci vogliono risorse bisogna avere bisogna avere da questo punto di vista certezze che consentano la programmazione e per questo io credo che il momento di passare oltre diciamo la la la situazione già importante lei un testo del testo di un provvedimento che comunque e iscritto agli atti a un relatore nominato a una presentatrice autorevole come la senatrice Rossomando che è anche vicepresidente del Senato credo che si tratti ora di fare un passo io considero positivamente
Interventi che ci sono stati rappresentavano il ministro Giulio se non sbaglio ma mi auguro che su questo naturalmente
Si faccia ogni sforzo possibile per cercare di far comprendere a tutti che stiamo ragionando di un provvedimento che non riguarda una parte politica ma che riguarda ovviamente il tessuto civile e culturale di questo Paese io sicuramente dimenticato qualcosa ma finisco così grazie
Mi pare che dagli interventi che si susseguono emergano
Nuovi spunti per coglierla validità di questo progetto che oggi qui affrontiamo e sul quale conducemmo le nostre analisi
Mi permetto Daniele richiamare alcuni aspetti dell'intervento che mi hanno particolarmente intrigato
Innanzitutto il contributo che gli istituti storici dell'esistenza danno la crescita dalla comunità scientifica del nostro Paese
Cattedre universitarie
Ricercatori docenti sono usciti dalle attività degli istituti
E hanno incrementato le hanno sviluppato
La ricerca storica sull'età contemporanea che viene promossa riprodotta nelle nostre Accademia delle nostre università
In secondo luogo la necessità di lavorare per la legislazione del Museo Nazionale dispensa implica la consapevolezza che questo no non secondari genera il ruolo degli istituti anzi
Valorizzerà ulteriormente
Perché un museo attivo un museo dinamico che riceve continuamente implementato
Deve essere come dire irrobustito da una serie di iniziative che non solo ne motivano l'esistenza ma che lo rapportano alla dinamica della vita associata anche la convivenza pubblica
E anche questo credo Daniele sia un guadagno che tu mi ha portato alla
Disamina che oggi ci sforziamo punto di condurre
Io adesso chiedo alla professoressa Silvia salvati cinque che molto generosamente accolto il nostro invito che professoressa ordinario
Bertucci pure perché drink dopo
è professore ordinario di Storia contemporanea vista di Firenze una delle voci più interessanti della storiografia contemporanei Istica attuale del nostro Paese
E siamo molto grati perché ha accettato
Veramente di portarci il contributo conosciuti flessione credo in modo particolare sul rapporto tra storia e memoria in relazione al ruolo che il fitto Parri può svolgere sì prego grazie sono io invece vi ringrazio molto per avermi indicato
Allora e è stata un'occasione per riflettere sotto molti aspetti e devo dire che a questo punto già molto è stato detto penso che sia evidente ai nostri occhi l'importanza della legge di cui la senatrice Rossomando alla prima firmataria
Come dicevo molti elementi sono ma già emersi e questo un po'scompiglia anche le carte che avevo preparato per l'intervento di oggi ma sicuramente in stimola per alcuni approfondimenti
Quindi io vorrei riprendere alcuni degli aspetti che sono già stati sollevati
Ride chinando li rapidamente a partire dal il mio punto di vista professionale e prescinde rotta il fatto che io sono esattamente una di quegli studiosi che sono emersi dalle carte degli istituti
Avendo trascorso buona parte del mio tempo di lavoro da studentessa ai tavoli dell'Istituto storico della Resistenza di Firenze
Dicevo a partire dal mio punto di vista professionale che analogo a quello di colleghi e colleghe che siedono qui in sala oggi e tetti insieme come ormai l'università ci chiede di essere
Da un lato studiosa di storia contemporanea per quanto mi riguarda non soltanto di storia contemporanea italiana
Docente
Di storia contemporanea all'università ma anche di multe autrice di storia perché oggi l'università ci chiede anche di svolgere quella che viene comunemente chiamata la terza missione cioè portare la storia dentro la società ecco a mio avviso sotto questi crea spetti la cooperazione tra senti studiosi universitari e istituti della rete nazionale pari sono è essenziale
Partirà dal primo aspetto quello della ricerca andando proprio a riprendere il nesso tra storia e memoria
La memoria con il titolo dell'incontro di oggi e più volte questo elemento del nesso tra storia e memoria è stato richiamato negli interventi
Che mi hanno preceduto ecco a me sembra che gli istituti abbiano svolto un ruolo fondamentale rispetto a questo nesso almeno sotto tre aspetti
In primo luogo o nero il fornire come diceva il senatore Corsini prima una lavoro scientifico che solo può essere affondamento nella costruzione di una memoria pubblica
Ma dall'altro lato hanno anche contribuito atti costruire forme di memoria collettiva dentro le quali non poteva rispecchiarsi la pluralità delle esperienze del passato adesso mi spiego subito attraverso un esempio perché entra in gioco anche il terzo elemento cioè il lavoro straordinario che gli istituti hanno svolto proprio nel raccogliere testimonianze che rendevano conto della molteplicità delle esperienze e nelle memorie di quelle esperienze
Perché non sono le esperienze sono plurali ma anche le memorie lo sono ed è importante trovare luoghi e strumenti entro i quali
Quella memoria possano dialogare
Alla prova a dare un esempio che naturalmente nelle corde del mio percorso di studiosa e credo anche nelle avrebbe di molti colleghi e colleghe che sono seduti qui oggi ed è proprio un un ambito del lavoro storico
Sul passato che è stato richiamato precedentemente e cioè la presenza delle donne nella guerra di liberazione e più in generale l'esperienza declinata diversamente per uomini e donne
Della guerra
Allora io credo che una svolta in questo senso che hanno influito moltissimo anche sullo sviluppo della storia delle donne in Italia e della riflessione e della storia delle donne sull'esperienza della guerra siano state proprio le numerose ricerche che a metà degli anni novanta
Soprattutto in occasione va be'cinquantesimo anniversario della fine della guerra deliberazione si sono svolte attraverso la rete degli istituti
Però vedo lì proprio è un momento di svolta lo ripeto perché si sono aperti nuovi ambiti di ricerca mi fa piacere
Il senatore Chiti prima ha ha ricordato un un'iniziativa lanciata dall'Istituto storico della Resistenza in Toscana che si innesta in questo filone è già aperto proprio dagli istituti e quella ricchezza di ricerche
Ha naturalmente da un lato smontato l'immagine unica della memoria della Resistenza con resistenza armata maschile
A realizzato le esperienze dell'esistenza e ha consentito anche l'ingresso di un'altra categoria a molti di noi nota ma mi fa piacere richiamarla qui oggi che è quella della resistenza civile penso soprattutto al lavoro straordinario di Anna Rossi Doria che ha molto attinto alle ricerche
Che sono state fatte anche dal degli istituti a lei stessa ha contribuito a sviluppare il e che ha riportato alla luce l'esperienza soprattutto di donne e non solo di donne nella difesa non armata dei valori di coesistenza del rispetto della dignità di corso verso coloro che soffrono che hanno bisogno di aiuto dentro un contesto rappresentato dall'Italia in guerra etiche ha riportato alla luce questa diversa modalità di resistenza
Peraltro creando un dialogo felice secondo della storiografia italiana
Con la storiografia europea e questo è un aspetto forse che oggi non è stato così tanto aveva ancora messo in evidenza ma che a me preme sottolineare il vero il lavoro degli istituti storici è un lavoro multe Scala potremmo dire
è un lavoro che si svolge a livello locale dentro una rete che crea connessioni feconde tra le storie locali delle mie maglie locali
Le storie nazionali e le navi nazionali ma che spesso offre anche agli studiosi che non operano all'interno degli istituti stessi degli strumenti preziosi
Per entrare in dialogo con percorsi storiografici esistono
Europeo internazionali e che rimandano alla Hatchet ciò che di comune accordo diverso momenti specifici specifici della storia del Novecento
Hanno rappresentato
E su questo volevo riprendere un Schering o che ha fatto nel suo nel suo ricchissimo discorso di apertura dell'incontro di oggi
Giulia Albanese
Quando ricordava i lavori di ricerca ma degli istituti su anche le questioni più doloroso e controversie
Controversie quella storia nazionale e anche delle memorie collettive come la questione del corretto è stato Giuliano Dalmata ecco io volevo ricordare in particolare o o in mente lì il progetto dell'Istituto nazionale di Milano
Perché quel Progetto
L'importante proprio anche perché li colloca l'esperienza specifica italiana all'interno del contesto europeo e pettine riprende anche un elemento metodologico molto importante attraverso la mappatura dei canti
Pervenuti dal ministero degli Interni all'interno dei quali i profughi furono ospitati non mi soffermo sul Progetto vi sia si rade soltanto molti di voi la conoscono ovviamente potrà proiettare la bellissima mappa interattiva che è stata realizzata non posso farla ma sottolineo solo questo cioè che l'ho svolto il focus sui campi sulla realtà dei campi
è uno degli elementi centrali che è emerso nella storiografia europea che ho avuto modo di praticare proprio per il il mio lavoro sui troppi nel secondo dopoguerra in una prospettiva internazionale è è uno dicevo delle chiavi di lettura che sono su utilizzate a più ampio raggio per leggere l'esperienza dei profughi no anche il senso e la direzione delle politiche cosiddette assistenziali che sono state realizzate nei loro confronti
Quindi non efficace di strumenti che da un lato possono essere utilizzati anche per la didattica per i corsi di aggiornamento ma che sono in realtà la trasposizione
Su un piano più facilmente fruibile di importanti avanzamenti della storiografia ripeto di dialogo tra la storiografia nazionale e internazionale
Passo rapidamente al al secondo punto che a quello invece che appunto guarda tutti noi che lavoriamo all'interno della dell'università eterne la parte della coscienza dell'insegnamento il lavoro comanda
PdL studenti
Molto si è ricordata la vita ti che si è pensato spesso alla didattica delle scuole medie delle scuole superiori in realtà c'è un pallone straordinario
Degli istituti anche per il lavoro di chi da dica che noi facciamo con gli studenti dell'università
Penso soprattutto al lavori anche laureandi e dottorandi e dottorandi
Perché perché previsti studenti hanno bisogno di prendere contatto con le fonti capire cosa sono le fu istituti storici mettono spesso a loro disposizione
A chi
E che avvicinano questi studenti alla storia
A a terra interessato lì anche attraverso il la dimensione locale credito coinvolge più direttamente
Ma anche li portano dentro un lavoro che per loro è più accessibile perché gli istituti sono sul territorio sono luoghi aperti più facilmente accessibili degli archivi istituzionali e quindi consentono antistorici alle storiche letto semplicemente a quello che magari non faranno gli storici di professione ma che andranno a insegnare di acquisire un rapporto diretto con la ricerca storica
Non solo ma e questo è un altro aspetto che mi fa piacere sviluppare un pochino oltre rispetto a quanto già è stato detto molti hanno ricordato la straordinaria ricchezza degli archivi del degli istituti
Sottolineando come nel tempo hanno acquisito numerosi documenti che non riguardano soltanto il periodo della Guerra e della Resistenza ma anche fasi successive della storia repubblicana io vorrei sottolineare un altro aspetto
E cioè quello della molteplicità di fonti che sono state raccolte penso per esempio alle straordinari archivi fotografici che si trovano all'interno delle degli istituti storici della Resistenza ulteriori fondi personali lasciati da eminenti personalità anche della cultura non soltanto della politica della seconda nome metà del Novecento italiano
Questo consente
Di lavorare
Attraverso queste fonti in una dimensione interdisciplinare che oggi viene sottolineata con forza nel nostro lavoro di formazione
E quindi di creare anche dei Circuiti molto positivi sia tra gli studenti sì anche tra noi docenti nel dialogo tra discipline diverse quindi non soltanto ricchezza di documenti ma anche le hit eletto eterogeneità di fonti
Che a cui gli studenti possono avere accesso per oltre annui studiosi naturalmente
E sono anche a lavori specifici che sono stati fatti
Per sviluppare questa dimensione dell'interdisciplinarità e avvicinare alla alla riflessione storica studenti che lavorano in
In altri ambiti devo di percorsi formativi
Menzione era soltanto uno dei progetti dei molti progettisti portrait del Perù ricordare spero che gli altri Istituti pii rappresentati non se ne abbiano a male ma il il lavoro su Cinema e storia è stato fatto dall'istituto di Bologna
In dialogo con uno dei massimi esperti europei proprio della analisi del cinema e della rappresentazione del passato che il cinema veicola Ketty Sansone
è
Concluderà con un ultimo punto
Che è proprio l'importanza della frequentazione degli istituti
Da parte di degli studenti e delle idee e delle sue intense che ritroviamo dentro l'università perché frequentare gli istituti non è soltanto uno straordinario luogo di formazione dal punto di vista del percorso di istruzione che seguono all'università
è un luogo di formazione in senso lato perché gli istituti sono straordinari promotore di cultura a livello territoriale
E io penso che in quella invenzione che cerchiamo tutti noi che lavoriamo in università di perseguire e che più volte viene sottolineata come un nostro specifico compito cioè di proiettare l'università
Fuori dai suoi confini e di creare un dialogo con gli altri soggetti che dentro la società
Possono collaborare con noi nella formazione delle nuove generazioni
Ma anche aiutare noi stessi a mettere in dialogo l'istituzione o con cui lavoriamo con la società circostante ecco io penso che tra quei soggetti gli istituti della Resistenza dentro la Rete Nazionale Parri
Siano tra i primi referenti che dobbiamo assumere piazza
Siamo noi che
Ringraziamo scientificamente la professoressa salvati ICI
Per questi ulteriori guadagni che ha consentito di acquisire alla consapevolezza che già coltiviamo dell'importanza che questo disegno di legge arrivi alta al traguardo che gli compete
Io sono rimasto particolarmente impressionato dal fatto che lei abbia ampliato la nostra riflessione ad esempio il tema delle fonti
Presso l'Istituto Parri non sono conservate soltanto documentazioni tipo cartaceo la manifesti opuscoli audiovisivi fotografie
E tutto questo evidentemente costituisce un supporto fondamentale per la ricerca storica e poi l'approccio diciamo così più consapevole da parte dei giovani che si avvicinano alla discipline alle discipline storiche
Ancora ho molto apprezzato credo che anche questo sia un guadagno perché se gli istituti saranno in grado di promuovere l'emotività avendo a disposizione risorse adeguate per finanziare le ricerche
Certamente ne uscirà un quadro più completo e più complesso della raffigurazione che ci facciamo del passato l'antifascismo e la Resistenza e così via
Credo che sia del tutto condivisibile la teorizzazione di una resistenza di sopravvivenza
Come alcuni studiosi hanno scritto Dida resistenza senz'armi di un resistenza civile e sotto questo profilo il tema della storia che
Indaga sul ruolo delle donne e assolutamente intrigante assolutamente come dire fondamentale
Perché le donne non sono soltanto staffette e ridurre il ruolo delle donne esistenza con le staffette come dire proporre una considerazione che l'uscita di altre dimensioni
Sta per uscire un saggio molto bello di uno studio USA veneziane la sega che parla di pane e politica perché le donne fanno manifestazioni pubbliche
Danno vita ad iniziative di opposizione e creano attorno al la partigiana atto una sorta di materna ci femminile che lo protegge lo incoraggiano sostiene insomma
Quindi queste aperture che lei ci ha offerto a maggior ragione ci convincono la necessità di promuovere insomma tutte le iniziative possibili perché il disegno Rossomando giunga e giunga in porto peraltro riprendo qui anche una considerazione che sia prima Borioli
Questo non è il disegno di legge di una parte politica
Perché il passato esistenziale il deposto costituzionale appartengono all'intero popolo italiano
La festa della libertà è tale perché c'è stata una liberazione e questo vale non soltanto sul piano strettamente teorico ma a maggior ragione sul piano storico
Che quindi
Io credo che appunto questo riconoscimento costituisca la garanzia che la festa la liberazione sì la festa di tutti gli italiani e soltanto dentro questo riconoscimento questo mi pare sia possibile quindi lei siamo molto grati anche per questi slide aventi delle prospettive che lei ci ha proposto che ci consentiranno di come dire dare ancora vigore ancor più vigore all'impegno che l'Istituto nazionale ne avete vogliono imprimere alla propria iniziativa perché il testo Rossomando Cossa trovare quella approvazione che sarebbe il frutto del contributo di tutti dell'intero Parlamento
Se è vero che la festa della Liberazione la festa di tutti allora aiutiamo gli istituti che promuovono il più alto grado di consapevolezza sul significato della liberazione a poter portare a compimento i propri obiettivi e la propria missione
Chiude questa serie questa batteria di interventi il senatore Verducci il quale porta la responsabilità fondamentale
Qual è la sua responsabilità il senatore Adduci è il relatore nella Commissione cultura dove questo provvedimento è stato incardinato quindi attribuito valori soprattutto la responsabilità questo iter attraverso il timido letta fatta dare compimento le nostre aspettative prego Francesco
Grazie Paola io qui chiamo diciamo alla alla corresponsabilità quanto meno la la senatrice Cecilia D'Elia che che qui tutti i capigruppo
Delle dei gruppi parlamentari
E nella Commissione cultura tutti quanti nessuno escluso perché assolutamente le cose appena dette al senatore Corsini sono quelle quelle giuste
Il giusto
Intento di concepire questo disegno di legge
Come
Disegno di legge che appartiene a tutti quanti senza senza divisioni tra le parte politica tra le parti politiche questo il nostro spiccio io sono sicuro che questo spicciolo verrà raccolto e sono convinto che riusciremo presto ad approvare questa questo disegno di legge che ha la prima firma di Anna Rossomando io voglio ringraziare la senatrice Rossomando per questo per questo lavoro fatto e voglio anch'io dire il fatto che questo disegno di legge abbia come prima firmataria non solo una senatrice autorevole ma la vicepresidente del Senato è un valore aggiunto importantissimo e quindi questo riempio ulteriormente di significato le cose che stiamo facendo permettetemi
Di ringraziare la squadra autorevolissima che coordinata da da Paolo Corsini segue questo questo disegno di legge il lavoro per il rafforzamento del dell'Istituto Parri e della Rete dei istituti storici della resistenza e oggi qui i carissimi amici senatore Vannino Chiti il senatore Borioli ma ci sono qui
Le onorevoli fra via Piccoli Nardelli Silvia Costa e tantissime le persone che appunto sono impegnate per un lavoro che è fondamentale per per tutti noi io ripeto alcuni concetti che qui sono stati detti in maniera molto molto forte e quindi voglio semplicemente sottolineare alcuni alcuni punti in particolare penso siano state molto importanti le gli interventi le relazioni delle professoresse Giulio Albanese
E Silvia salvati ci perché
Hanno reso molto denso questo nostro incontro il primo tema
Questo disegno di legge a prima firma di Anna Rossomando a un grande valore politico e dobbiamo avere consapevolezza di questo noi dobbiamo rafforzare in tutti i modi e questo disegno di legge è un pezzo di questo lavoro rafforzare in tutti i modi il legame che c'è tra alla
Resistenza
E le nuove generazioni
è un legame fondamentale
Perché questo questo questo questo rafforzamento significa portare avanti l'identità storica della nostra Repubblica non solamente la memoria come con ho qualche è un Fazio abbiamo voluto scrivere nel nostro nel titolo che che reca questo nostro convegno la memoria è l'identità la memoria della Resistenza è l'identità anche della nostra repubbliche rafforzare tutto questo significa rafforzare la la coscienza politica e la coscienza civile diffusa che noi abbiamo abbiamo il dovere che tutto questo appartenga alle nuove generazioni non si interrompa
Questo legame
Questo rischio c'è lo sappiamo
E noi invece dobbiamo lavorare affinché tutto questo non si interrompa per fare in modo che questo legame non si interrompa dobbiamo rafforzare un sentimento di appartenenza Anna Rossomando nel suo intervento citava
In maniera secondo me molto opportuna
La le le storie locali
E il significato dell'Est delle storie locali e anche delle singole storie legate alla resistenza partigiana dentro una storia più grande che è quella della a memoria della storia della resistenza partigiana sia nella sua parte
Militare potremmo dire sia nella sua parte appunto di
Resistenza civile io vengo da un territorio dove la la storia della e la memoria della Resistenza civile popolare
Il contributo dei dei contadini a i gruppi della resistenza armata è stato decisivo affinché ci fosse un consenso popolare alla resistenza armata e un consenso popolare
All'antifascismo senza il quale la la la vicenda della guerra partigiana non avrebbe potuto
Vincere nei confronti appunto del per l'offensiva militare nazifascista e questa vicenda che
Nel mio territorio particolarmente marcata e però la vicenda ovunque della del del consenso popolo
Fare alla Resistenza come appunto resistenza civile e non violenta tutto questo è un è molto importante è molto importante
Riuscire a rinsaldare un senso di appartenenza di ognuno di noi e delle nuove generazioni ad una storia più grande che è quella della Resistenza
Basterebbe ad esempio
Andare a a ritrovare i luoghi della Resistenza andare da a ritrovare le la la mappa veniva detto adesso dalla professoressa salvati chi la la mappa anche della Resistenza civile affianco anche alla mappa della
Resistenza militare basterebbe ma sarebbe importantissimo
Citare il riscoprire in ogni i cognomi
Le storie di coloro che hanno fatto parte di questa resistenza
Che non era solamente quella dei gruppi partigiani ma era anche appunto quella della popolazione di di supporto per rinsaldare un senso di appartenenza appunto lo voglio dire così ad una storia più grande della quale tutti noi facciamo parte la Resistenza la Repubblica le storie locali come parte di una storia nazionale la mappa di questa memoria l'altro punto che voglio dire concludendo e che questo disegno di legge fa parte anche di una iniziativa anche questa molto politica a sostegno della storia
Dell'insegnamento della storia
Della didattica del Novecento attraverso la riaffermazione della necessità di una didattica della resistenza
Un lo studio della storia riaffermare lo studio della storia e del Novecento in un momento in cui tutto questo molto spesso è invece sotto
Sotto attacco perché studiare la storia significa avere consapevolezza del proprio posto nel mondo
Lo studio della storia innanzitutto un principio di democrazia di eguaglianza è innanzitutto lo studio della storia l'esercizio di un pensiero critico
E in conclusione di questo intervento io voglio citare un intervento che lega la storia la resistenza la nostra Repubblica la Resistenza italiana ed europea
Io muoio citare uno dei personaggi
Fondativi della della cultura europea
Che è stato uno dei protagonisti della Resistenza Europea è uno dei fondatori anche della nuova metodologia storica Marc Bloch fucilato dai
Nazisti nel giugno del mille novecentoquaranta avrebbe potuto
Evitare di tornare ad arruolarsi nell'esercito francese perché quando lo fece aveva
Già più di cinquant'anni ma volle farlo intendendo intendendo con il suo contributo come contributo contro l'offensiva del degli eserciti nazisti all'indomani dello dell'invasione della della Polonia avrebbe anche potuto decidere di rimanere
Nel tepore anche qui per usare una citazione celebre della propria casa
Ma decise invece di unirsi alla resistenza francese
Venne catturato e ucciso da giovane qui in uno dei suoi primi studi Marc Bloch dentro ancora l'influenza
Della fare delle frodi del dell'affaire Tevez Dreyfuss uno dei primi suoi studi storici fondamentali
Era legato al tema della disinformazione
Un tema che oggi abbiamo molto presente
E una delle cose più importanti che blocca diceva
La storia obbliga la nostra
Il nostro pensiero politico il nostro credo politico le nostre ideologie affare sempre i conti con i documenti e sulla sua tomba inciso un motto che dice
Ho amato la verità ecco perché oggi studiare la storia questo disegno di legge in un tempo di propaganda asfissiante di disinformazione complici anche complice anche il dominio degli algoritmi a particolarmente importante per precipitare il valore della nostra democrazia
Della nostra repubblica e con esse della resistenza da trasmettere alla coscienza politica e civile delle nuove generazioni grazie a tutti voi
Io a questo punto dovrei tirare al alcune prevede conclusioni però il servo pochi minuti per il mio intervento chiedo se qualcuno tra il pubblico
Visto che molti amici colleghi hanno preso aerei treni inerti per essere presenti questa sera sembrerebbe opportuno dare la parola a chi lo ritiene a chi interne ritiene insomma di arricchire questa riflessione questo dibattito
C'è qualcuno
Niente se
Si sono già abbastanza arricchiti dice
No e queste evocazioni Marc Bloch
Quando scrive la strana disfatta Francesco che
L'ultimo non pubblicazione
E apre la prospettiva anche di dimensione europea dell'esistenza e credo che questo sia anche uno dei nostri impegni dei nostri compiti la distanza non è soltanto un fatto italiano della Resistenza nasce l'idea della nuova Europa
Perché se è stata una guerra civile anche tre italiani è stata soprattutto e anche una guerra tra civiltà
La civiltà della tradizione umanistica del diritto dalla democrazia e la libertà e l'anticiclicità del Nuovo ordine europeo
Io mi permetto soltanto alcune brevi considerazioni
Non c'è dubbio che l'attività degli istituti si situa oggi all'incrocio tra storia e memoria
E credo che questo abbia un valore soprattutto in un'età come la nostra che è contrassegnata da un fenomeno ditta risentite azione del tempo
Per cui si rimuove sostanzialmente il passato e non si riesce a pensare il futuro tutt'al più si pensa all'avvenire come qualcosa che comunque viene
Ma il futuro come espressione di una responsabilità che si accompagna al nostro operare e alle consapevolezza della nostra coscienza sembra quasi occultato nella cultura contemporanea
Uno studioso ha scritto che c'è una Tronto Croazia del presente nella filosofia contemporanea
Mentre invece sembrerebbe che nella riflessione teologica
Lei sotto il futuro l'escatologia in coattiva questa dimensione del futuro sia ancora presente perché non c'è dubbio che pensare il futuro è una delle condizioni io credo per pensare al passato
Se non c'è questa consapevolezza dello scorrimento del tempo la dimensione del passato viene sottratta alla nostra coscienza
E poi dodici ricopriva la disinformazione per dirla con Pier di Dalla che o come Milan Kundera agiscono oggi gli assassini della memoria
Questi due mila efferato dallo storico dei tanti che hanno convergenti valutazioni in ordine all'assassinio che viene prodotto dalla memoria che non può essere confusa con ricordo personale
Perché ricordo personale è un fatto sostanzialmente privato c'è una privatizzazione del ricordo
Del quale qualche volta dobbiamo anche liberarci perché come ha scritto il Pubblico il ricordo del dolore insopportabile mentre invece dobbiamo perseguire la memoria della verità
Allora se la memoria è qualcosa di diverso dal ricordo male la costituzione di un momento sconti ucciso la condivisione di un sistema di valori io qui adesso faccio un'affermazione che so forse non troverà molto consenso
Personalmente non credo molto alla memoria condivisa
La mia memoria l'allegoria di una famiglia come la mia che ha subito persecuzioni da parte dell'oppressione fascista non può essere identica la memoria di una famiglia che ha attraversato indenne il fascismo
Ma se la memoria è un mito Aspem diviso se la memoria e la condivisione di un sistema di valori allora questo superano i le contraddizioni che lacerazioni che il passato appunto il prodotto disponendo nuove per un'accettazione del passato e per la sua adeguata ricostruzione
Io credo che sia un po'queste le premesse dalle quali dobbiamo appunto procedere
E credo che l'istituto tardi si svolga una funzione fondamentale
Sotto il profilo della costituzione o dovremmo dire che consenta alla condivisione appunto del sistema dei valori perché in un eccesso di produzione o di memoria la quale oggi si assiste è fondamentale la storia come ricerca scientifica della ferita
Uno studioso questa di Bergamo la Pisanti ha scritto un libro nella quale sostiene una tesi che mi sento di condividere c'è una contraddizione nel tempo che viviamo che cioè Puglia proliferazione di politiche della memoria
Penso i viaggi della memoria ad Auschwitz dove penso l'arredamento l'arredo del bar del pub del paesaggio pubblico
Insomma le le memorie pubbliche le Dio che orientano le figlie che orientano questo appartiene alla alle politica la memoria si scontra oggi con il fatto che è assistiamo abbiamo assistito di cui se la Genova col presidente per loro azioni venticinque aprile
Proprio oggi nelle nel assistibili a Sestri Ponente all'aggressione di un sindacalista che portata
Che portava con sé dei dei manifestini per i prossimi referendum con insulti alla sua persona è un'aggressione quasi fisica
Allora com'è possibile che la proliferazione di impegno pubblico delle istituzioni per una politica memoriale
Si scontri invece con il ritorno di costumi che vanno nella direzione esattamente opposta che vanno nel segno della regressione ed è il ritorno a pratiche che pensavamo dovessero essere appunto abbandonate
Se il tempo presente sì sembra e e segnato da questa vigorosa contraddizione
è non c'è dubbio allora che un istituto per istituto pavesi Pistolesi resistenza preposti alla ridefinizione di una memoria che non quanti soltanto al passato ma che si la piattaforma per costruire un futuro condiviso nel segno del patriottismo della Costituzione ecco questo è il nostro compito fondamentale
Non possiamo prescindere dalla ricerca storica anche perché oggi il patriottismo consigliere costituzionale insidiato da avversari estremamente pericolosi
I lugubri fantasmi del passato che ritorna unendolo nazionalismi sopra misti che determina un'alterazione dello stato di diritto ancora lo stiramento dalla democrazia dopo del plebiscitarie Isma'o del populismo
Sono delle sfide che noi dobbiamo correggere
Ebbene per reggere queste sfide bisogna che l'istituto che è uno dei soggetti non l'unico che è uno dei soggetti fondamentali alla costituzione della memoria come il casco di riso sia messo nelle condizioni di operare di agire
E peraltro questo come un radicamento fascisti spiega Francesco ricordarlo anche nell'Italia i locali perché non c'è soltanto l'Italia ci sono le molto Italia delle realtà delle realtà locali
E del resto ho visto che Nicola Labanca ha appena scritto un saggio che passa in rassegna un insomma esamina la bibliografia sulla Resistenza fa vedere che il le storie locali o le storie regionali che gli istituti hanno prodotto hanno dato un contributo fondamentale a demistificare con l'atteso via dalla vulgata
Per la cosiddetta fugata resistenziale che era stata messa in circolazione soprattutto agli inizi degli anni degli anni non fanta
Un istituto come il nostro che dispone di un patrimonio archivistico considerevole addirittura con una battuta quasi solo cameristica noi sosteniamo dissero il patrimonio della Repubblica la riserva documentale della Repubblica
Stamattina parlando con il presidente Mattarella abbiamo sottoposto lui abbiamo richiamato sulla sospensione che il pari insieme al CNR sta appunto producendo un portale delle fonti nella storia repubblicana
E questo è assolutamente e assolutamente fondamentali quindi la disponibilità di un patrimonio archivistico che è il presupposto fondamentale per qualsiasi attività di ricerca storica
La produzione di un imponente moda di lavori scientifici che peraltro larga dei nostri orizzonti a temi e ambiti assolutamente nuovi anche sotto il profilo tematico
Penso ad esempio la giustizia o di transizione che uno degli ambiti di studio che il pari a ampiamente indagato penso al tema della resistenza civile ma ad altri temi che potrei chiamare
E ancora
Lo sviluppo di un'attività di formazione didattica
In un tempo nel quale si assiste a degli atti mutazione significativa delle cattedre di storia e nelle università e una diminuzione degli orari dedicati alla disciplina storica nelle nostre scuole superiori
Quindi l'impegno del pari per una formazione degli insegnanti che vengano abilitati all'insegnamento dalla storia non con la trasmissione di un sapere depositato
Ma come possibilità di far acquisire agli studenti capacità metodologiche di ricerca di misurarsi insomma con la ricerca storica e non solo con l'acquisizione del passato che vi è trasmesso il cunicolo di queste esperienze io credo a qualifichi il nostro istituto come uno dei soggetti più significa
Chili insieme ad altri istituti che in Italia operano sotto il profilo di una promozione dalla storia come presupposto indispensabile per la crescita e la coscienza civile
Con questo disegno di legge perché Anna Rossomando e i colleghi senatori che lo hanno sottoscritto chiedono sostanzialmente due cose dentro riconoscimento giuridico
La prima cosa un accordo quel mistero dell'istruzione del merito perché mette a disposizione un congruo numero di docenti nel ruolo di comandati che possano svolgere quel ruolo che tipiche questa sera abbiamo richiamato
In secondo luogo già questo accordo intende il Pavia sottoscritto nel due mila ventidue scadrà nel due mila quest'anno il due mila venticinque ma attualmente assegna il ministero assegna agli organismi regionali il compito di trasferire i docenti e vediamo che questo ha creato seri problemi è una limitazione assai significativa
L'altro aspetto che in questo del disegno di legge viene sospeso sostanzialmente proposto sottolineata della dotazione di un congruo contributo economico-finanziario che consenta al pari di svolge le proprie attività
Il Parlamento ha già fatto un passo significativo perché ha riconosciuto finanziamenti e siamo compiaciuti I luoghi della memoria penso ammazza Botto penso a Gattatico penso a Fossoli e così via
Adesso l'impegno che va profuso e siamo molto speranzosi che anche l'attuale governo sia sensibile rispetto a questo problema
Perché c'è un ultimo tema che voglio richiamare l'ultimo aspetto che mi sta a cuore
Vedete
Non basta
Per legittimarsi pienamente evocare una memoria indulgente
Una memoria a fascista non basta come dire
Ricondurre il senso e la resistenza all'opposizione al totalitarismo quasi che l'antitotalitarismo sia il tardivo e con il quale sostituiva l'antifascismo
Si tratta di riconoscere la funzione storica che l'antifascismo UA rivestito si tratta di riconoscere che non c'è costituzione senza antifascismo e senza liberazione
Questo è il dato di fondo che accomuna l'Istituto nazionale degli istituti
E questa è la prospettiva corriamo proporre perché il nostro lavoro il nostro impegno abbia qui tangibili riconoscimenti che lo mettono in grado di svolgere compiutamente la sua missione grazie