"Le culture della sinistra: operaismo e cultura industriale" Organizzato nell'ambito della festa nazionale dell'Unita'

E licenze l'Italia perché senza questa capacità di rapporto e molto difficile affrontare il problema complessi delicati che la società italiana nel luogo di lavoro è fuori oggi deve affrontare
Tre la parola ora Lidia Menapace
Anche anche le culture politiche elaborate da donne non esiste solo l'uomo lavoratore ovviamente ed è bene non essere troppo papali secondo me anche le culture politiche elaborate da donne brevemente notte sotto il nome di femminismo hanno da dire la loro criticamente il suo perbenismo e industria lirismo
Si tratta di un filone non prevalente nel femminismo italiano quello che si occupa di queste questioni
Poi che il femminismo italiano ha come riferimento culturale prevalente psicologia e psicanalisi in una sua componente o la ricerca metafisica sull'origine sui simboli in un altro suo importante filone
Tuttavia i coordinamenti sindacali la storia delle donne del Pci poi PDS e la storia dell'UDI dell'Unione donne italiane fanno più riferimento agli insediamenti sociali a quelle che chiamiamo le donne della vita quotidiana e quindi intersecano
Si mescolano trovano sul loro terreno queste sul loro cammino queste questioni
Io vorrei dire brevemente che cosa ha significato del positivo socialmente per tante donne
L'incontrarsi con il lavoro
Dipendente salariato o anche
Impiegati inizio
Proprio come storia delle convinzioni della formazione del genere femminile nel nostro Paese d'una sua rilevante minoranza
Io credo che la prima cosa importante sia stata l'esperienza sociale del rapporto con il lavoro organizzato ed organizzato fuori di casa
Salario orario e luogo separato dalla luogo dell'erogazione del lavoro domestico hanno segnato alcune generazioni donne largamente in un modo straordinario questo è entrato nel discorso della cultura negli atteggiamenti
Non perché privare donne non lavorassero ma perché il passaggio a un tipo di lavoro organizzato con orari
Con un salario contrattato e che essi eroga secondo norme regole e leggi scienza in quel che vi pare in un luogo di spinto per quello della riproduzione un'esperienza rilevantissima
La conseguenza è che spesso questo lavoro è il lavoro dell'emancipazione nodo dilungarmi su questo terreno voglio ricordare un'opera di qualche anno fa di Paola nata della cooperativa le nove di Modena che racconta la storia della Manifattura Tabacchi di Modena significativamente il titolo e la fabbrica dell'emancipazione dove si vede appunto questo rapporto con una propria indipendenza
Economica segna la storia queste donne costituisce un nucleo di cultura specifico per esempio questi operai si trasmettono conoscenze potrà gestire mentre sono in fabbrica e quindi portano evidentemente nell'organizzazione del lavoro questa questo impiccio diciamo così della riproduzione tornerò su questo argomento
Allora rapporto con il lavoro
Organizzato fuori casa emancipazione e per converso un'altra una prefetto di cui non è stato tanto ormai ancora come dire resoconto scientifico riscontro cioè di domande a me pare molto importante la scoperta di una certa dirò comprimibilità del lavoro casalingo
Il lavoro casalingo può occupare l'intera vita di una donna o anche solo le ore che avanzano dal lavoro erogato a orario nella nella fabbrica dell'impiego nell'ufficio nella professione
E qui comincia un punto fino a qui ho detto cose che sono positive e molto importante che le donne siano passate larghe minoranze che hanno segnato la cultura e la coscienza e il genere femminile nel nostro Paese per queste esperienze c'è tuttavia qualche punto che resiste diciamo a una identificazione pacifica del genere femminile con lavoro industriale operaio organizzato ed è appunto la riproduzione
Il lavoro casalingo certamente comprimibile ma per fare un figlio nove mesi ci vogliono comunque e l'applicazione di tecnologie non
Non modifica questo anzi pone dei problemi etici molto rilevanti voglio dire subito a scanso di equivoci che io no no angustie sulle sorti degli embrioni non è questo il problema che mi preoccupa dal punto di vista morale
Mi domando se sia lecito
L'uso
Di straordinarie risorse per consentire a qualsiasi donna bianca di avere un figlio imparziale qualsiasi costo
Se minacciati all'inseminazione artificiale affitti di utili e robe varie
Mentre i figli di donne di altro colore muoiono come mosche il mio problema etico sull'uso delle risorse sulla quantità di risorse disponibili e sulla loro ripartizione
Comunque voglio dire anche lei ha le tecnologie applicate quella che si chiama riproduzione tecnologicamente assistita non ha modificato granché questo che rimane un aspetto non comprimibile
Da qui in vari modi particolarmente nell'Unione donne italiane attraverso un suo gruppo nazionale che si chiama scienza della vita quotidiana è partito una riflessione su se non vi sia una certa adesso lo dico nel gergo poi lo tradurlo una certa tendenza al monoteismo opera in vista quella che una volta slava centralità operaia prezzo non si chiama più così ma la tendenza a considerare il lavoro lavoro se passa attraverso l'organizzazione che noi conosciamo del lavoro che quella industriale questo pur da contro Lin comprimibilità per esempio del lavoro della riproduzione primo secondo l'anno omogeneizzazione del lavoro della riproduzione io logica domestica e sociale alle caratteristiche del lavoro industriale noi muoviamo questa critica al lavoro industriale organizzato non solo la riproduzione biologica
Va anche la riproduzione domestica che non riesce ad ottenere alcun riconoscimento di lavoro non parlo del salario alla casalinga parlo del fatto che nelle come dire nelle categorie economiche questo lavoro venga considerato lavoro e non semplicemente del tempo occupato in attività
Variante libitum della casalinga
E soprattutto la riproduzione sociale scuola sanità amministrazione eccetera non hanno finora ottenuto uno statuto
Il riconoscimento anche dei propri Modin specifici di organizzazione io dico che non si può sottoporre per esempio la scuola a misurazioni di tipo industriale
Non la produttività della scuola cerca alcune regole ci vogliono sto dicendo adesso che ciascuno valido e parlai libero spirito ad altri degli spiriti
è una persona in carne e ossa uomo-donna che parla ad altre persone in carne e ossa ragazzi e ragazze di varietà e condizioni e disponibilità ad ascoltare non voglio dire che si tratti di un accordo politico idealistico però a mio parere la produttività del lavoro per esempio scolastico non si misura orario né al numero di proposte di bocciati evidentemente c'è una modo non che ha più le caratteristiche dell'evento riproduttivo che non della possibilità di organizzare in modo seriale lo stesso vale per la sanità non si può chiamare lo spread l'ospedale la fabbrica della salute perché questo significa che l'ospedale diventa forte il terminale dell'industria farmaceutica perde qualsiasi autonomia
Perde la sua caratteristica di luogo dovrebbe lavorare contro se stesso attendere il minor numero di persone per il minor tempo possibile ricoverato eccetera
Allora dico rapidamente che le osservazioni che vengono da alcuni luoghi del femminismo italiano
Alla cultura operai spendo stravisto sono quelle di considerare una possibile altra forma di organizzazione del lavoro
E un'analisi più specifica pensato che non tutti i lavori sono organizzate in industrialmente nemmeno in quelle forme un poco vuoto di cui parlava riserve nella conclusione del suo interessante intervento
Noi siamo convinti alcune di noi sono convinta che ci sia proprio una caratteristica strutturalmente diversa
E il lavoro della riproduzione che può avere come proprio fondamento la riproduzione biologica alcuni caratteri e non regolarità come dire è fondato piuttosto la categoria dell'eventualità che non su quella della programmazione su un misto di oggettività e soggettività in cui la soggettività fortemente significativa a noi sembra che sarebbe molto interessante poter lavorare su queste tematiche perché nella complessità del lavoro dipendente queste tematiche si ritrovano intrecciate
Sto per dire che l'episodio delle operaio dalla Manifattura Tabacchi di Modena che ritrovandosi in fabbrica si scambiano anche consigli contraccettivi
Dice che il luogo del lavoro dipendente un luogo nel quale lei persone con le loro caratteristiche sessuata e i livelli culturali riproposizione di bisogni desideri sì incontrano che si mescolano l'idea che possono lasciare altrove qualcuna delle loro caratteristiche fondamentali a me ad alcune di noi sempre un'idea pericolosa e fondamentalmente non democratica
Se non si può mettere anche nel luogo del lavoro non solo ma anche nel luogo del lavoro una certa quale interezza
Delle persone e una certa quale riconoscibilità sessuata e dieta anche in condizioni delle persone io temo che
Si andrà
Appunto una crescita del monoteismo per l'appunto cioè l'idea che sia possibile trovare ogni tanto a quel punto quella regola o quel giudizio o quelle fatto quella decisione che prende in mano tutto
Mi mi sembrerebbe molto brutto in un momento nel quale nella sinistra italiana si profila un evento di tale interesse commenta tutta la sua tumultuosa dai approssimazione la nascita del PDS
Mi sembrerebbe brutto che potesse venire qualche tentazione di nuovo di trovare la parola magica che consente di prendere il sacco in cima ritrovare dentro tutti sarebbe un sacco pieno di buchi e penso che molte fuggire però da questi punti
Andrea
Ma io
Vorrei affrontare
Chamot rosso cuore lo stesso tema che ha posto Rizzo
Però bontà mettendomi da un punto di vista diverso
Cioè in fondo la domanda che io mi pongo è questa
Parlando di il moderatismo
Cultura industriale che è un tema che non riguarda l'Italia soltanto ma riguarda
L'insieme diciamo a a meno dei paesi che hanno da circa da più decenni fatto l'esperienza dell'industrializzazione
E quindi la sinistra
In questi Paesi la domanda
Che io mi pongo ai come mai negli anni più recenti quasi in tutti questi Paesi
Le organizzazioni che hanno rappresentato la classe operaia e il movimento del lavoro hanno avuto sempre scelti difficoltà a rappresentare e a rappresentarla in modo da poter mantenere una egemonica culturale e politica a livello sociale
Vorrei partire da penso che la domanda opporci
Allora per rispondere a questa domanda
Esaminando la parola operaio di smog io penso che questa ha due significati uno che già viste ammesso Binder evidenze
E cioè noi abbiamo usato a prove laicismo per dire una deviazione
Nel pensiero e la sinistra
E dei comportamenti della sinistra
Che grosso modo e indefinibile nel modo in cui l'ha definita rise cioè una tendenza identificare la fabbrica con la società anche grandi riprende a questa la società con la fabbrica ridurre la società alla fabbrica dei alla grande fabbrica quando anche in una società industriali sta nella fase dell'illusionismo la fa la società in una realtà più complesse quindi più complessa anche da rappresentare politicamente
Che non la semplicità
Però secondo me c'è anche una accezione positiva della parola opinionismo che va messo in luce prima di vederne poi magari la crisi in questi ultimi anni
Allora qual è l'accezione positiva secondo me è fuori discussione che se noi guardiamo l'ultimo secolo e mezzo
Nei paesi avanzati l'industrializzazione è stato il fattore diciamo decisivo del loro sviluppo
Poi possiamo giudicare questo sviluppo positivo poi belli luci e ombre certo però è fuori discussione che l'industrializzazione è stato il fattore decisivo dello sviluppo di quelli che oggi sono i Paesi avanzati
Ed è fuori discussione che con il procedere dell'industrializzazione una classe operaia è diventata la classe emergente in questi
Ed è fuori discussione che nell'ultimo secolo e mezzo tutto ciò che è stato fatto di fortemente innovatori sia come rivoluzione sia come riforme
Ha avuto come soggetto principale la classe operaia e il mondo del lavoro
E quando io leggo la Centesimus annus e tutto il dibattito che c'è stato a volte penso che noi stessi perdiamo una parte della nostra memoria storica
E badate bene io considero quell'enciclica un documento interessante per i motivi che dirò successivamente ma l'interpretazione di questo secolo e mezzo che viene dato e seconda infondata cioè è vero non si può dire noi avevamo detto c'è un certo discorso sulla capitalismo le riforme la Rerum Novarum il crollo del socialismo reale dimostra che la Chiesa aveva ragione non è questa la realtà dell'ultimo secolo e mezzo la realtà dell'ultimo secolo e mezzo e che la chiesa è stata praticamente il mondo cattolico ha avuto un'incidenza molto relativa dobbiamo guardare all'Italia dobbiamo guardare a ha avuto un incidenza molto relativa tutto quello che è stato il processo di cambiamento
Attraverso l'industrializzazione i conflitti dell'industrializzazione
Mentre i protagonisti reale il nel bene e nel male grandi protagonisti di questo cambiamento dal punto di vista dei soggetti politici e sociali sono stati i soggetti della sinistra come soggetti che hanno tentato la scalata al cielo con rivoluzioni che adesso favoriscono ma anche come soggetti che hanno aperto la strada delle riforme di quelle riforme senza le quali oggi noi non parleremmo di un capitalismo che si è riformato o di società che non so neanche fino a che punto possono essere tout-court definite capitalista
E se
La riforma nel secolo diciannovesimo e ventesimo è stata l'affermazione della democrazia politica sotto forma di suffragio universale e le istituzioni della democrazia organizzata e lo stato sociale welfare State queste questa riforma è stata voluta e determinata soprattutto dall'azione del movimento
Dei lavoratori con al centro la classe operaia da questo punto di vista operai mobile una parola tira un'accezione positiva
Detto questo dobbiamo però capire perché poi negli ultimi
Nell'ultimo decennio c'è qualcosa che non funziona più
C'è questa spinta sia questa esterno non parlo non apro naturalmente il capitolo dell'esperienza dei Paesi del socialismo reale perché questo ma sto parlando tempi quei Paesi capitalisti dove il movimento operaio avuto questa grande funzione Riformista riformato riformatrice
Perché questa spinta si è arrestata nell'ultimo decennio
Ora io
Vedo che ci sono due grossi mutamenti che stanno portando
A questa Dépots a a hanno portato almeno diciamo in questa fase a un depotenziamento di questa capacità
L'una sono diciamo le caratteristiche
Che questa diciamo rivoluzione tecnologica il cambiamento del modello di quello che viene chiamato il modello tecnologico organizzativo sta producendo vestita
Perché è vero che in una certa misura
Non diminuisce diciamo così l'incidenza del lavoro dipendente come riserva faceva notare sul torta sul totale da società questo è vero fino a un certo punto perché una certa tendenza
All'aumento distratti di lavoro autonomo c'è in Italia eccetera anche in altri paesi
Però aumenta moltissimo la diversificazione del lavoro dipendente
Cambia la cultura del lavoro dipendente il rapporto tra lavoratore e impresa
Cambiano i termini del conflitto
Tra lavoratore e impresa
Cambia anche la composizione di questo lavoro dipendente tra settore pubblico
Nel settore privato per
Ci sono una serie di cambiamenti di fondo della stratificazione sociale del dei contenuti stessi del lavoro che ancora non sono stati riassunti in una sintesi nuova anticomunisti questa realtà
Il secondo elemento è questo
Che in fondo mentre fino a qualche decennio fa fino a un paio di decenni fa il soggetto diciamo l'unico grande soggetto riformatore era il movimento operaio e le sue organizzazioni
Negli ultimi tempi sono andate emergendo altri soggetti
Movimenti monotematici movimento ecologista femministe ma che pongono temi talmente però grossi da rimettere in discussione tutta la base programmatica e tutta la cultura del movimento operaio io penso che non è un caso che mentre questi nuovi soggetti emergevano e si affermano e diciamo in più Paesi la sinistra si è trovato in crisi è situata a passa all'opposizione cos'è successo in Inghilterra in Germania eccetera è mettendo in evidenza che diciamo la potenzialità che certamente esistenti fare una sinistra più ampia è una potenzialità ma che il primo impatto
Di questa realtà è stata una crisi nel rapporto fra la tradizionale cultura industriale del movimento operaio di questo che è stato il soggetto per movimenti del dei lavoratori che il soggetto storico del della sinistra e la un le colture di questi altri
Soggetti che si sono affacciati sulla scena
Allora ciò detto secondo me il problema
Che noi abbiamo di fronte
Dovendo ovviamente tentare come da sinistra sta cercando di fare il tutto in tutti in tutti i Paesi queste
Diverse componenti della sinistra quella storica tradizionale e quelle nuove che si stanno e quella storica e tradizionale che è già cambiata essa stessa
Beh io farei se ripete queste considerazioni che naturalmente rispetto a un problema che non ho assolutamente la pretesa di risolvere stasera però mi sembra che ci sono delle considerazioni che possono indica per prima la prima e queste e su questo io sono d'accordo col rischio
Cioè non dobbiamo avere un'idea
Molto meccanica del mondo del lavoro dipendente
Già Marx nella descrizione che faceva allora mettere in evidenza che quello che era la classe operaia era un insieme di realtà totalmente diverso
L'unificazione un fatto culturale non è un fatto materiale
E quindi l'idea dell'operaio massa io negativa anche per quella perché dava l'idea che l'unificazione ce la dalla società perché riduce tutti gli operai uguale non è così la realtà del mondo dell'arte delle della classe operaia e ancor più del mondo del lavoro dipendente è sempre stata
Una realtà diversificate il processo di unificazioni è stato sempre un processo culturale
Che può essere rifà
Cioè non è
Metto mette va rifatto in una sezione nuova diverso più complessa perché la dimensione ma e sempre una si tratta di trovare oggi le discriminanti nuove che possono creare questo processo di unificazione di un aggregato più diversificato
E più composito ma secondo me è
Ci sfugge alcune discriminanti ci sono intanto c'è un evidente interesse di tutti ha una buona valorizzazione della
Poi c'è un interesse a un certo modo di essere del lavoro che sta crescendo un lavoro più creativo e quindi a istituzioni che siamo sociali che alimenti non questo tipo di di possibilità di avere un lavoro ricreativo maggiore formazione eccetera eccetera
In secondo luogo
è vero che come qualcuno vedo che anche se nella stampa americana in questi giorni c'è tutto un dibattito sulla nuova classe che Deaglio a teorizzati da è sostanzialmente d'accordo la stampa americana nuova classe legata ai processi di terziarizzazione del nuovo professioni il ruolo strategico di questa nuova classe eccetera indubbiamente questo è un fenomeno che esiste indubbiamente una classe che avvalori che non sono molto vicini a quelli della storia movimento dei lavoratori diciamo a come valori fondamentali
La ricerca di uguaglianza di solidarietà eccetera però è vero anche che tra queste categorie e
I lavoratori diciamo della componente storica lavoratori dipendenti c'è oggi forse un interesse a una democrazia economica la ricerca di forme di democrazia economica
Che significa anche di democratizzazione del delle imprese e del mercato l'importante è non ricadere in visioni statalisti
Non fa ricadere
Il movimento dei lavoratori in visioni statalisti
Che Lois lane è libero da tattili diciamo della Società da forze nuove che sono abituati a a a riscontrare la loro validità proprio attraverso la validazione del mercato piuttosto che delle gerarchie
Statali burocratiche e così via dicendo
Terzo punto è un naturalmente questa tematica della qualità dello sviluppo
Che è stato il punto disco di conflitto tra cultura industriale storica del movimento dei lavoratori e nuovi movimenti
Questo è forse uno dei punti più delicati però in questo ancora io sono d'accordo con riserve su questo punto
Se noi vogliamo affrontare questo problema non con gli occhi rivolti all'indietro se
Diciamo
Modificare il rapporto tra sviluppo ambiente
Modificare i modelli organizzativi sono gli obiettivi di una normalità dello sviluppo è chiaro che questi obiettivi non potranno essere conseguiti se non passando attraverso il mondo del lavoro
Perché la loro il loro conseguimento implica una rivoluzione culturale nel mondo del lavoro e quindi aumentare inevitabile che il mondo del lavoro sia in qualche modo protagonista di questo cambia
L'ultima
Questione vuole imporre questa e
Quando
Noi parliamo se se noi parliamo della del di quello che è stata l'esperienza dello stato sociale con tutti i suoi lati positivi i suoi limiti
Dobbiamo tener presente che
Il suo conseguimento a implicato da parte del mobiletto dei lavoratori per lo meno soprattutto nei Paesi dove è stato realizzato pienamente una strategia distributiva della distribuzione del reddito che era molto coerente con gli obiettivi della qualità dello sviluppo che si volevano che si voleva raggiunti
Io trovo che sia stato molto ingiusto criticare le politiche poiché iniziale come politiche
Distributive così che si occupava l'operato e c'è stato nei nei quei trenta o quarant'anni c'è stato una coerenza tra il modello distributivo e la qualità dello sviluppo festa
L'aumento delle retribuzioni dei lavoratori ha fatto da base all'aumento dei consumi di massa l'aumento delle entrate dello Stato ha fatto da base a uno sviluppo dei servizi sociali
Ora il mondo del lavoro se vuole ritrovare un ruolo egemonico deve trovare anche una strategia distribuito
Deve trovare una strategia nella quale la distribuzione del reddito e della ricchezza risultino coerente non soltanto con obiettivi di giustizia sociale e di solidarietà che fanno parte del bagaglio storico
Del mondo del lavoro ma anche con una distribuzione delle risorse che sia confacente con una nuova qualità
Quello che a me mi lascia più perplesso nella vicenda ad esempio della trattativa sul costo del lavoro
Non è questa ripresa scala mobile si scala mobile no
Non è soltanto l'incapacità di importare un discorso sul sistema retributivo nel suo complesso quanto ancora che non appare chiaro
Entro quale logica distributiva complessiva si vuole affermare un certo modello contrattuale piuttosto
Però avverte realizzare quale distribuzione del reddito e della ricchezza e quindi quale uso delle risorse e quindi quale sviluppo questo mi pare
Bene avevo detto all'inizio che il successivo svolgimento della serata avremmo visto anche sulla base
Oltre che delle prime le prime quattro interventi delle opinioni eventualmente che il pubblico vuole si esprimano delle domande che volesse fare richieste di approfondimenti e così via se ve ne sono direi che abbiamo un po'di tempo da dedicare anche a questo altrimenti farei Giro diciamo così di ulteriore approfondimento da parte dei nostri quattro
Relatore
Bene allora Lidia Menapace
Nella secondo giro ovviamente cambiamo un pochino l'ordine perché altrimenti di appena parlato dovrebbe riparlare subito io ho chiesto di parlare
Come prima nel secondo giro
Perché noto una cosa che mi capita sempre di notare cioè che se non c'è nessuna donna del femminismo non si parla se c'è una donna lei parla del femminismo
Mentre non può non esserci nessun verde ma dove conobbe l'ecologia affittarla questo significa che non è ancora chiaro che il femminismo è una cultura politica e che bisogna
Darsi la pena riconoscerla
Che non è possibile riassumere poi le questioni che vengono poste sotto il titolo generico di il mondo del lavoro il movimento dei lavoratori
Perché tra le varianti
Dei movimenti nuovi che non il femminismo non è più monotematico di quanto non fosse il movimento operaio
Monotematico è il movimento antiproibizionista ma movimento femminista un movimento politico
Che ha un l'orizzonte generale e riguarda un po'più di inventarsi formazione insomma no
Io troppo punto singolare
Questa
Reticenza
So che è in corso una una forte randagi nei confronti del movimento delle donne quasi dappertutto oramai persino la Cassazione li esaminerà
Il delitto d'onore marito fortemente tradito se ammazza la moglie è un po'più comprensibile
Io allora cosa devo chiedere
Una moglie fortemente picchiata se ammazza il marito è legittima difesa io non voglio che torniamo a modelli così selvaggi
Ma se non vogliamo tornare a modelli così Selvaggi sono corso
Aspettate l'enciclica il Papa sta scrivendo sulla Bortot e poi vediamo cosa succede
Se non vogliamo tornare modelli riservati bisognerà che la sinistra se si vuole inglobare
Sia Peretti ad assumere almeno un'adeguata comprensione poi può dire di no ma almeno un'adeguata comprensione dei problemi che vengono posti anche da questo movimento
Perché altrimenti quel timore di monoteismo così tocchiamo in modo metaforico cioè che ci sia poi alla fine l'uomo
Riassume tutto o il lavoro il movimento dei lavoratori o il partito democratico dalla sinistra che riassume questo rischio di monoteismo secondo me c'è
E in un momento in cui tutti poi diciamo che la società è complessa la diversificazione di pressione all'interno dell'area lavoro dipendente sono enormi secondo me questo atteggiamento non predispone a una buona comprensione della realtà
Perciò ho chiesto la parola soltanto per dire questo amerei che nelle repliche mi si dicesse anche perché ciò avviene
Alfiero Grandi
Ma avvierebbe rullini
Politico-culturale indubbiamente
La mia risposta semplice da questo punto di vista
Voglio dire poi che nell'esperienza che conosco meglio quello per la movimento sindacale che ha sperimentato forse prima del partito per certi aspetti l'esperienza delle quote PD in modi che sono stati usati recentemente poi da quasi tutti per affrontare per trovare il modo di dare una presenza queste tematiche della del femminismo all'interno delle varie organizzazione sì è un'esperienza che indubbiamente qualche risultato l'ha dato perché devo ammettere che qualche resistenza che avevo io all'inizio di natura di principio guance alla reale portata del dell'obbligo di avere un certo numero di dirigenti donna certo numero di donne presenti negli organi dirigenti
Mi pareva una formula troppo troppo semplificata debbo dire che ho cambiato opinione ho corretto questa opinione non del tutto su alcuni aspetti considero viene infetti è ancora una semplificazione eccessiva mai certa chiusura dovuta andare al da perché se non ci fosse questo non avrebbe in effetti prodotto degli elementi di novità che non sono sufficienti ma deciso intanto stiamo scoprendo che in effetti abbiamo molti più quadri donna di quanto non avessimo prima nel bene e nel male c'è una presenza di queste tematiche molto più forte di quanto non fosse prima di queste esperienze
E quindi è probabilmente vero che in certe fasi in cui il divario tra le tematiche quelle che tu dicevi prima e la capacità di affrontarle molto ampia come lo è in questa fase anche misure forzando i come quelle che sono state dotate possono essere utili e naturalmente spero che in tempi ragionevolmente brevi come dire andiamo alla normalità in cui non ci sia più bisogno di misure fors'anche di questo tipo per poter aprire le risposte necessaria io voglio praticamente dire un altro paio di critico
Anch'io nonna sono d'accordo con Andrea nessuna cosa di norma sono per non sottovalutare l'enciclica non perché l'abbia delle particolari simpatie né per chi l'ha scritta e neanche considero particolarmente avanzato le cose che si sono scritti
Voglio chiarire questa questione
Dichiarare l'esigenza di affrontare il problema è un interesse per ciò che rappresenta quelli ciclica non vuole dire in alcun modo avere delle simpatie o condividere parte sono due cose nettamente distinte come atteggiamento culturale prima ancora che politico perché dico questo
Perché io ho l'impressione che in questa fase del movimento operaio
Delle sedi politiche del movimento operaio quindi nel PDS ma non solo anche nelle altre forze politiche che hanno legami di varia natura con il movimento dei lavoratori e nel movimento sindacale
Italiano ma non solo c'è una sottovalutazione di un problema molto serio a cui io credo la l'enciclica papale recente allo scopo di rispondere per certi aspetti l'audizione di rispondere
Non dico che ce la farà dico però che bisogna sapere che c'è qualcuno che sulla piazza sul mercato
E mi riferisco al fatto che certo con tutti i problemi e con tutte le coprire i condizionamenti che possiamo avere io penso che l'enciclica c'è l'avvertenza di una condizione del mondo del lavoro di non soddisfazione rispetto alla propria condizione
Certo molti miti sono caduti molte cose sono cambiate però il mondo del lavoro mantiene una profonda insoddisfazione
E anche in chi non accetta un'analisi di classe soprattutto ha combattuto dichiara di combattere esplicitamente orientamenti di altro tipo e tuttavia c'è l'avvertenza di questa questione di questa profonda contraddizione di una parte importante della società nei confronti della propria condizione
E io leggo Pagliara naturalmente la Centesimus annus come l'autocandidatura della chiesa
A saldarsi
Con le proprie risposte evidentemente quelle del metà storico dell'al di là della credenza religiosa evidentemente
Nella offrire delle risposte all'insoddisfazione del mondo del lavoro
Ci può essere l'esperienza polacca che sicuramente il punto di riferimento a cui il Papa ha guardato
Ci possono essere delle esagerazioni perfino in queste ambizioni io non so che cosa riuscirà a realizzare tutto ciò non mi interessa non è tanto questa al lato più volevo esplorare quando richiamare il fatto che la Chiesa si candida ad un'egemonia politico-culturale nei confronti del mondo del lavoro il che vuol dire che avrebbe che il mondo del lavoro non è soddisfatto della sua condizione così capisco io la situazione
Sarebbe veramente buffo il movimento operaio in movimento si richiama al mondo del lavoro non fosse consapevole di questa verità perfino banale nella sua semplicità
Come affrontare questo problema per certo c'è un processo di modificazione di frantumazione
Perfino dal punto di vista soggettivo che io però sono per non demonizzare da non considerare necessariamente un fatto negativo che i lavoratori si considerino diversi della propria individualità l'uno dall'altro non so se sia un fatto negativo non non sono per darlo necessariamente a regalarlo a dare ai fatti negativi può essere un fatto positivo dipende da che come si dice da che piega prenderà dove cade in quale contesto viene avanzato questi problemi
La riflessione enorme
Probabilmente ad esempio nel suo piccolo la CGIL sta affrontando in occasione del suo congresso una discussione
Che per varie ragioni un po'sottovalutata attorno a questo capitolo ed è
L'ipotesi di recuperare un'idea di unificazione del mondo del lavoro
Con una strada nuova
è giusto è sbagliato si discute anche per questo
Vedremo se l'esperienza attecchisce se ha qualche fondamento però credo che l'esperienza sia importante chiede la tematica dei diritti a tematica gay che rinvia a mio parere un grande fascino una grande forza per una ragione perché in grado di unificare diversità anzi è una tipica tematiche che ha un grande elemento di unificazione il diritto a qualcosa
Ma si presta ad una grande flessibilità e diversificazione nel modo come viene porta evidente
Che la distanza dall'esercizio di quel diritto porta ad una diversità d'una flessibilità di politiche rivendica vi è una rivoluzione rispetto al modo di affrontare i problemi basta ricordare quello che veniva detto prima la condizione di qualcuno era il parametro con cui tutto veniva raccordato in questo caso non è più così
Il parametro a cui ognuno si raccorda è il diritto a e quindi la tematica dei so bene che questa non è una risposta sufficiente completa nessuno ha l'ambizione di presentarla come finalmente abbiamo trovato la bacchetta magica figuratevi se si può dire una stupidaggine di questo tipo dico però che c'è un filone di riflessioni importanti in cui sul versante sindacale si cerca di rispondere a queste norme tematica perché e perfino epidermico che senza una capacità di unificazione del mondo del lavoro cioè la frantumazione lo dice la parola stessa se non c'è unificazione se frantumazione segmentazione e quindi ognuno rimane con i suoi problemi suoi tranne solo e isolato nella lotta contro il potere e chi lo esercita
Io penso che questo problema della riunificazione è un grande tema e credo che da questo punto di vista veramente la domanda una nuova cultura della sinistra e del PDS sia una scommessa che dovrebbe cercare di dare un contributo in una direzione di questo di sapendo che a me pare c'è bisogno di fare i conti con una chiave di ho cercato di dare ripeto siamo in una fase in cui ognuno di noi al dovere della dell'ascolto reciproco in quella che aveva la democrazia a me pare un elemento molto forte di una democrazia vera di una democrazia reale non soltanto di una democrazia formale quindi non di diritti da esercitare soltanto sul piano meramente politico ma sul piano politico sociale e individuale
E qui dobbiamo sapere che c'è effettivamente un salto di cui non abbiamo ancora esplorato fino in fondo anche dal punto di vista culturale la porta in fondo nella storia del movimento operaio e in particolare del Partito comunista italiano c'è stato una tradizione che ha influito notevolmente ed è quella che prima c'era un problema che si chiamava potere e quindi le scelte politiche la stanza dei bottoni qualcuno l'ha chiamata in un'altra un Tura e collocazione politica e poi c'era come conseguenza la modifica della condizione di lavoro non solo le esperienze che abbiamo visto in questi anni anche nel dibattito politico nostro ma abbiamo già fatto in passato degli avanzamenti nel dibattito politico correggendo quell'impostazione che non è nei fatti corretta
Sempre
Però nel dibattito questa riflessione è stata presente cioè l'esigenza di saldare dell'oggi la modifica delle condizione di lavoro ritenendo quindi che non ci sia per come una sorta di prima quella di del potere quella della della conquista dello Stato del Governo e poi un dopo che quella dei risultati di una diversa politica ma quello di un protagonismo che porta alla realizzazione oggi in tempi storici certi nell'immediato di un mutamento della condizione del lavoro e quindi di un diverso protagonismo del mondo del lavoro
Credo che questa sia una riflessione molto importante perché capovolge una chiave di lettura un'analisi credo che il capo volgare anche
Scelte che hanno portato magari ad una grande duttilità tattica in nome di un obiettivo finalistico da raggiungere
Fine mezzi percorse obiettivi debbono ricongiungersi debbono trovare una loro solidità nell'oggi nell'immediato
E quindi la modifica concreta della condizione di lavoro del luogo di lavoro come nella società a me pare è una chiave di lettura importante per affrontare i problemi del rinnovamento del mutamento della società italiana come naturalmente delle altre società
Darei la parola ora Vittorio risiedesse mi sembra che abbiamo l'abbiamo già fatto abbastanza lunga
E che il pubblico sia piuttosto covato per cui io rinuncerei alla replica anche perché
La replica un senso se o c'è stato un apporto del pubblico o dei dissensi clamorosi tra i relatori io come cose che state dette vado abbastanza d'accordo per cui le
Che assumo passo la parola davvero
Chiedere allora Landriani di chiudere la sarà
Pochissime parole dunque io su due questioni una per quanto riguarda una
Una cosa detta da grandi o sono d'accordo che questa tematica dei diritti può essere uno dei terreni di unificazione culturale
Tuttavia vorrei che fosse molto chiaro che tra tematica dei diritti e tematica della distribuzione delle risorse esiste un rapporto molto forte
Ce ne possiamo stabilire il diritto alla salute ma se poi non ci sono le risorse per tenere per gestire diciamo così faccio un esempio ma potrebbero essere migliore se
Cioè se perfino il diritto alla giustizia persino il diritto ad avere a far rispettare le norme all'ordine e la sicurezza se poi non ci sono le risorse e strutture che riescono a fare rispettare quei diritti rimangono dei limiti puramente voce la tematica dei diritti e dell'ampliamento dei diritti perché la tematica dei diritti c'è stata anche del giudice bassa diritti di cittadinanza nascono con l'idea dello stato sociale una strategia dei diritti deve essere supportata da una strategia per la distribuzione delle risorse
Altrimenti si rischia di scrivere dei diritti che poi non non trovano applicazione attualmente io capisco che poi c'è un risvolto tipicamente contrattuale questo c'è che fin qui svolto che tipico delle relazioni industriali e che secondo me molto importante quello di trovare il modo di conciliare entro quadri normativi il i diritti dei singoli anche un diritto a una maggiore libertà a una maggiore differenziazione dei singoli questo certamente e ma anche quello poi alla fine incide sull'attribuzione delle risorse sulle strutture retributive
Per quanto riguarda qual è a posto la Menapace io voglio dire molto semplicemente che almeno per quello che io avevo sostenuto di cui sono profondamente convinto non credo che che ci possono essere viste cioè io sono l'ho detto fino ad alcuni decenni fa il soggetto della sinistra
Io direi che possiamo cominciare incontro di questa sera abbiamo qualche minuto di ritardo di cui chiediamo
Scusa al pubblico
Come avete visto
Il l'iniziativa il dibattito di questa sera è il primo di una serie che va sotto il titolo le culture della sinistra
E mi pare quindi che sia stato come dire molto significativo il l'avere scelto appunto nel momento in cui si dà vita alla nuova formazione politica così come il PC ha deciso di fare dando vita al PDS di incentrare una serie di riflessioni su quelli che possono essere i cardini su cui costruire
Su cui riflettere sulle culture politiche della sinistra e su cui costruire poi anche la cultura politica del nuovo partito
Mi pare anche molto significativo
A vedere dedicato la prima di queste riflessioni di questi dibattiti
Ad un tema come quello che voi sapete essere in discussione questa sera cioè l'opera Isma'la cultura industriale
Significativo perché nel momento in cui una forza politica come la nostra
Ha ridefinito attraverso un dibattito interno anche molto ricco molto complessa molto difficile molto travagliato ha ridefinito sostanzialmente la propria identità di fronte appunto agli sconvolgimenti che hanno attraversato il mondo intero è chiaro che quando una forza politica mette in moto un processo di questo tipo
E compie una scelta di questo tipo
Come dire la la la prima di queste riflessioni credo che debba proprio incentrarsi sul chi
Si vuole rappresentare
Cioè sostanzialmente su quale tipo di insediamento sociale si pensa
Debba essere
Come dire appannaggio di questa nuova formazione politica
Questo naturalmente diciamo così non esaurisce il tema che è molto generale rischia anche forse di essere un po'generico certamente dietro la parola opera Isma'ci stanno tante cose tante idee tanti concetti
Così come dietro la parola cultura industriale
Però ecco il tentativo che cercherà di mettere in atto appunto questa sera è quello sostanzialmente di
Diciamo così riflettendo su ciò che è stato
Il blocco sociale che ha espresso il Partito comunista prima appunto quali sono quali possono essere
Appunto gli insediamenti di carattere sociale le rappresentanze che sul piano politico il PDS vuole portare avanti della variegata società nella quale oggi ci troviamo all'Inter io diciamo così se volessi dare un tema di
Come dire un significato di attualità per il futuro
Alla al dibattito sullo carisma su cultura industriale direi che cosa può essere utile
Per questo partito trarre dall'esperienza del Partito Comunista Italiano appunto come dire ha riferito al proprio insediamento sociale la propria rappresentanza politica dei ceti sociali e che cosa può essere utile al futuro
Per il futuro al PDS
Non mi dilungo oltre appunto
Anche perché esponenti che questa sera parteciperanno al dibattito potranno come dire darci da questo punto di vista numerosi spunti di riflessione io vi presento rapidamente alla mia destra Silvano Andriani che ha della direzione del Partito socialista del partito democratico della sinistra
Vittorio risedere docente negli Stati Torino
Lidia Menapace giornalista e Alfiero Grandi segretario confederale della CGIL noi pensiamo che regolare così i nostri lavori un giro di interventi della durata di circa un quarto d'ora ciascuno
E successivamente decidendo anche insieme sul momento se ci sono domande richieste di chiarimenti di approfondimenti di temi particolari
Si possono fare altrimenti un secondo giro diciamo così di di ritorno
Da parte dei quattro espone io comincerei dando la parola Vittorio riserve
Appunto docente all'onestà di Torino che dovrebbe avere l'ingrato compito di aprire la serata
Tanto la prospettando che non son docente all'Università di Torino
Ero docente all'Università di Modena ma adesso lavoro per l'IRES CGIL di Torino quindi diciamo più
Un ruolo di
Militante sindacale oltre che del PDS che non di docenti universitari
Come diceva già Benuzzi io opera Ism cultura industriale un tema abbastanza generico e può aver tanti significati io
Ne prenderò pezzo su questo tema
Per provare a introdurre alcuni punti di discussione
Partendo da cultura industriale o industriali cioè nel movimento operaio è stata spesso dominante una cultura che vedeva nell'industria il pezzo centrale della società la questione decisiva
Nel per le sorti di un'economia e quindi della società nel nel suo complesso
E negli anni Ottanta spesso ci sono state critiche all'industria lirismo se visto dell'industria lirismo uno dei limiti della cultura del movimento operaio
C'è Stadi due tipi di critiche secondo me solo in piccola parte fondate primo si è parlato molto di società postindustriale si è detto che ormai l'industria perde di importanza
Che aumenta l'importanza del terziario che appunto viviamo in una società posti
Io ovviamente sono molto schematico per questioni di tempo e a me sembra che questa impostazione sia al largamente infondata se ci guardiamo attorno del mondo vediamo
Che le potenze economiche e che vanno per la maggiore pensiamo alla Germania adesso c'hai problemi dell'unificazione ma o al Giappone sono quelle che hanno una forte industria
Le difficoltà economiche di di tipo diverso di per esempio della degli Stati Uniti o della Gran Bretagna sono legate a processi di deindustrializzazione io credo che l'industria continui a essere un tema di importanza centrale un pezzo di importanza strategica dell'economia non solo ma che lo sviluppo stesso del terziario e assume forme organizzative forme di impresa che ha mutuato dall'industria quindi tutta la tematica
Dell'industria mantiene la sua attualità da questo punto di un altro tipo di critica alla cultura industrialista del movimento operaio
Una critica su cui va riflettuto a fondo è quella che viene dalla da parte ambientalista da parte ecologista
Qui dobbiamo assumere fino in fondo i temi dell'ecologismo a una condizione
Che i problemi cioè che che questi non portino delle forme di Nostalgia pre-industriale offre tecnologico
E chiaro dobbiamo
Invertire la rotta nel rapporto tra sviluppo economico e ambiente tra industrie e ambiente ma per invertire la rotta la rotta abbiamo bisogno di tecnologie prodotte dall'industria e quindi l'alternativa e che a volte ideologicamente viene posta tra e meglio lo sviluppo industriale o è meglio l'ambiente è un'alternativa mal posto
Il problema in questo in questo come in altri casi è quale sviluppo industriale quali forze di lo dirigono quali interessi dominano nello sviluppo industriale i mezzi le tecnologie dell'industria possono servire sono altrettanto utili per inquinare come per disinquinare il problema e chi decide come vengono usati in questo se vogliamo un richiamo elementare a un'analisi marxista superando quei vecchi schematismi per cui si diceva bene se lo usano i capitalisti quel l'industria comporta squilibri inquilina eccetera se c'è un uso socialiste invece in cui tutte queste cose non succedono abbiam visto che non è esattamente così
E l'approccio però restava non c'è più questa facile alternativa l'uso privato capitalistico dell'industria porta tutti i danni l'uso socialista porta tutti i benefici oggi ci muoviamo tra diversi tipi di uso capitalistico
E dell'industria ma sono Diversi hanno segni politici DiVersi sono orientati da sé scelte diverse allora io credo che da questo punto di vista il non si tratti per il movimento operaio di rinnegare una sua cultura unire industriale ma di rileggerla alla luce dei dei problemi di oggi di fare appunto una lettura marxista aggiornata dello sviluppo industriale e di quali su quali scelte Lorient hanno o lo dovrebbero orientare
L'operaio ecco qui partiamo dalla storia del Partito comunista io credo che il Partito comunista
Non sia mai stato almeno parlo del dopoguerra che la storia che ci interessa più da vicino
Un partito operaio sta il Partito comunista ha sempre fatto riferimento un blocco sociale molto più ampio che non la classe operaia o anche il lavoro dipendente in senso più ampio
Pensiamo all'insistenza tradizionale nella linea del partito comunista sui piccoli e medi i ceti produttivi eccetera eccetera
Questo orientamento secondo pesa da un lato un ente un grosso punto di forza dall'altro anche un limite un grosso punto di forza questo lo vediamo proprio qui in Emilia Romagna
Cioè queste la la straordinaria trasformazione sociale che il Partito comunista ha realizzato nel dopoguerra in Emilia Romagna e che
Se permettete la battuta queste credo sia l'unico caso e di socialismo reale che ha funzionato bene che ha portato progresso benessere più libertà per la gente questo tipo di impostazione
Non sarebbe stata possibile se il Partito comunista avesse avuto un'ottica operai resta chiusa
E qui facciamo anche va approvata fatto anche un omaggio a Togliatti penso so suo discorso ceti medi Emilia rossa fatto nell'immediato dopoguerra cioè in questo senso il Partito comunista è stato avuto una visione più ampia dello stesso socialismo riformista cosiddetto padana
Per i socialisti riformisti
I diritti di prima del fascismo per il per dire
E c'era una discriminante di classe tra i braccianti da un lato che erano compagni facciamo parte della classe operaia e mezzadri e piccoli proprietari contadini che venivano visti con sospetto
Come forze piccolo borghese ecco la linea del partito questa superato questo tipo di schematismi e ha realizzato in Emilia ma non solo in Emilia un un blocco sociale e molto più ampio
Che è stata condizioni indispensabile per realizzare queste trasformazioni
Ecco quindi un elemento di forza il non opera Isma'del Partito comunista
Anche un limite nel senso che il non opera Isma'si legava anche a un altro aspetto
Cioè a una sottovalutazione
Dell'importanza politica della fabbrica come terreno della lotta di classe a Fabrica veniva vista come importante come terreno di mobilitazione eccetera eccetera ma che la fabbrica fu sul luogo cruciale
Dal punto di vista politico e non solo sindacale o di mobilitazione materia dello sviluppo politico di questo dopoguerra questo è il Partito comunista la spesso sottovalutato
E faccio due esempi
E
Alla fine degli anni cinquanta già nella seconda metà degli anni Cinquanta quando nelle fabbriche ci fu una pesante sconfitta del movimento sindacale la tendenza nel Partito comunista era dire
Dobbiamo in qualche modo aggirare la fabbrica preparare una riscossa per via parlamentare attraverso più vaste alleanze della fabbrica oggi non c'è possibilità di riscossa
E altri comunisti che militava nel sindacato ha invece creduto e la storia che ha dato ragione che la riscossa potesse proprio a partire dalle fabbriche
Che lo sviluppo tecnologico le trasformazioni lo sviluppo capitalistico i processi di proletari trazione creassero nella fabbrica un potenziale di lotta che poteva essere una leva importante di trasformazione sociale
E questo ebbe una prima conferma all'inizio degli anni sessanta e una conferma ancora più vistosa parte a partire dal Sessantotto e però non è un caso che in quel in in ambedue i periodi pensiamo agli anni Settanta ci fu una differenza non solo di compiti una divisione di compiti istituzionali ma una differenza politica
Tra sindacato da un lato il Partito comunista dalla sindacati in cui i comunisti militavano avevano ruoli di primo piano c'erano due diverse culture il sindacato
A torto o a ragione perché poi anche la linea sindacabile sono voglio entrare nel merito ma ebbe purtroppo in grosse contraddizioni
Vide nella lotta di fabbrica il meccanismo per una trasformazione più generale della società e senza dubbio questo in larga parte a me se pensiamo agli effetti non solo sindacali ma politici e culturali di clima sull'insieme della società del decennio di lotte operaie che comincia alla fine degli anni sessanta e arriva alla fine degli anni settanta non possiamo negare l'enorme
Portata innovatrice trasforma trincee che hanno avuto le lotte operaie e su questo il Partito Comunista si è trovato a rimorchio e qui vediamo appunto i limiti del suo non operai
Da un lato una visione più ampia di quella strettamente
Fabbri chi sta operai sta però dall'altro una sottovalutazione dell'importanza politica
Di questo terreno per cui e diciamo appunto l'opera Isma'il la la sottolineatura del ruolo centrale
Della classe operaie della fabbrica nei processi di trasformazione politica fu lasciato ad altre organizzazioni da un lato al sindacato dall'altro a gruppi vari dell'estrema sinistra
Tra cui di cui per esempio io ho fatto parte in passato
E qui
Siamo nel nel in quello che comunque
Comunemente si chiama cultura operai sta in realtà ci sono posizioni estremamente diverse ciò che le accomuna vera appunto dare questo rilievo centrale alla fabbrica alla lotta operaia come elemento non solo di importanza sindacale ma di importanza politica genera
Su questo poi si innestano interpretazioni diverso e unità versione che spesso è andata per la maggiore nei gruppi di estrema sinistra ma anche nel sindacato parti del sindacato e che mostra
Che mostrava già allora la corda ma l'ha mostrata ancora di più in seguito è una visione molto ideologiche molto riduttiva dell'opera il disco
Per cui voi quella pensiamo a quella che
A un termine che era molto di moda all'inizio degli anni Settanta l'operaio massa ecco questo è un esempio di come l'opera Isma'può portare a una visione estremamente e limitate unilaterale della realtà
Perché e non solo
E nel mondo molto ampio e variegato del lavoro dipendente si concentrava solo l'attenzione su gli operai in senso stretto
Ma poi questi operai venivano ridotti a una figura molto particolare come operaio l'operaio della della linea di montaggio della grande fabbrica
L'operaio della linea di montaggio della figlia diventava il centro del mondo ora non non dubito che il cerchio menti sia stato il centro importante di certi momenti di lotta ma
Non era certo tutta la classe operaia la sua posizione nel processo produttivo che gli davo una carica di lotta particolarmente grande però Conte meramente
I suoi limiti di formazione di origine eccetera eccetera creavano anche limiti pesanti del tipo di coscienza politica di questo settore di classe operaia come abbiamo potuto vedere nella negli anni successivi al alla sconfitta dell'ottanta
Ecco quindi questo non per entrare in un'analisi storica di quello che è successo allora
Ma per far vedere come l'opera Isma'che ha avuto un Elbrus suo elemento di forza poteva poi portare a un'ottica estremamente riduttiva ideologica in cui si isolava
Un pezzo della realtà di classe della stessa realtà della classe operaia lo si mitizzato va e si pensava di interpretare tutto il mondo come se tutto il mondo fosse la linea di montaggio della Stilo
E per fare un salto brusco e passare in tre minuti alloggi di tutto questo che cosa
Che cosa abbiamo di fronte a noi che cosa resta valido
Ho già detto che appunto io credo che non abbiamo da pentirci di aver avuto e di a vere spero una cultura industriale per le ragioni che ho detto all'inizio io credo che però nel
Questo è un primo elemento un secondo elemento
Io credo che sia giusto
A vere
Esplicitare
Anche proprio proprio nel nuovo partito che non ha più dei dogmi di tipo ideologico proprio per questo è ancora più necessario esplicitare quello che una volta si chiamava il referente di classe
Cioè quale la base sociale a cui il partito si rivolge principalmente in questo senso credo che appunto dalla cultura industriale dell'opera Isma'abbiamo delle cose da imparare ma credo che i le la questione vada ridefiniti in primo luogo credo che era già sbagliato in passato parlare solo di operare e non di lavoratori dipendenti in senso più ampio tanto più lo è oggi oggi il processo di sviluppo che c'è stato in questi decenni
A ridotto impropri in termini quantitativi il peso degli operai in senso stretto
Ma non ha ridotto il peso del lavoro dipendente
Il settore terziario certe un settore anche nel settore terziario ci sono operai e spesso in condizioni peggiori chiude qualificate del settore industriale comunque è un settore dove la presenza operaia limitata ma non per questo la presenza di lavoratori dipendenti
E e e meno importante anzi i processi di sviluppo nel settore terziario difforme di impresa capitalistica d'impresa moderna aumentano l'incidenza quantitativa e qualitativa del lavoro dipende quindi di riferimento al lavoro dipendente resta fondamentale ovviamente appunto il mondo lavoro dipendente un mondo variegato e il il movimento operaio sia sì nella sua versante sindacale che nel suo versante politico a spesso sottovalutato trattati in modo inappropriati la questione degli impiegati dei tecnici oscillando tra due posizioni o pensando che tanto questi venivano proletari Zatti
E che quindi il discorso basato sulla condizione operaia prima o poi sarebbe venuto buono anche per loro
Quando ho visto che questo non funzionava e corso dietro spesso alle istanze più corporative
Degli impiegati dei tecnici dei quadri e sperando di accattivarsi il problema invece è un altro di prenderlo sul serio come figure destinate avere un peso quantitativo e qualitativo
Crescente nella condizione del lavoro dipendente che soffrono in termini diversi le stesse gli stessi problemi
Né di alienazione di mancanza di potere di mancanza di controllo sulla propria condizione di lavoro in termini diversi di cui che caratterizzano anche la la condizione operaia quindi una visione più ampia del mondo del lavoro di te vorrei sottolineare con questo concludo
Che
Questi non vorrei che questo sembra sul discorso conservatore cioè che il messaggio di questo discorso se basta semplicemente non dobbiamo abbandonare i nostri riferimenti tradizionali
Io credo che questi riferimenti il riferimento non alla più alla fabbrica nel senso stretto cioè la fabbrica
Del settore industriale ma all'impresa l'azienda in senso più ampio comprende che che riguarda anche l'azienda agricola l'azienda del settore terziario
E ai soggetti che vivono la vita della fabbrica dell'impresa in senso lato cioè ai lavoratori diventa oggi di nuova attualità
Perché sono in corso e non
Per iniziativa diretta del movimento operaio anche se sono l'effetto indiretto delle lotte che il movimento operaio ha combattuto nei decenni trascorsi sono in corso grandi trasformazioni
Nelle fabbriche in generale nell'impresa i modelli di organizzazione di comando
Tradizionali della fabbrica capitalistica sono in crisi un po'in tutto il mondo e stanno subendo cambiamenti
E il quello che veniva chiamato il modello classico il modello taylorista appunto quello della linea di montaggio
Quello del lavoro parcellizzato sta oggi venendo superato in forme varie complicate pasticciati incomplete per tentativi
Un po'in in tutto in tutti i paesi dell'Occidente capitalistico magari sotto lo stimolo
E della della concorrenza giapponese quindi il terreno dell'impresa è oggi un terreno che teatro di grandi trasformazione e quindi questo può significare che appunto e e di fronte ai lavoratori che lavora dell'impresa e si aprono improvvisamente nuove possibilità
Buone o cattive che posso vederli protagonisti o ancora una volta vederli invece subordinati vederli puri strumenti di una strategia padronale
E questo secondo me accresce Rita oggi un'attualità nuova al terreno politico
Della fabbrica ai problemi dell'impresa e quindi a una serie di tematiche che erano tradizionali nel movimento operaio che vanno oggi riprese in modo adeguato alla nuova situazione
Bene io darei la parola per il sacco secondo intervento a dal siero grandi
Mi pare evidente che un cambiamento di di cultura politica necessario di fronte a processi di trasformazione forti come si sono stati
Sia sul piano soggettivo che sul piano oggettivo anche della forza politica che propone questa riflessione
Dobbiamo cercare però di vedere un attimo come questa cultura politica comincia evidentemente per prove ed errori a collocarsi nei confronti della situazione
E mi pare si siano due cose da evitare una diciamo è l'atteggiamento di chi in fondo pensa di avere già visto tutto e quindi continuate interpretare mutamenti della situazione notevoli con categorie vecchie categorie che hanno in una certa misura anche
Dimostrato quanto meno di non riuscire a risolvere i problemi
L'altra diciamo è una cultura critica che in definitiva ritiene che tutto ciò che è nuovo molte volte poi un pochino meno nuovo di quanto sembra qualche volta solo riverniciatura
Sia semplicemente ad accettare per il fatto che esiste anche questa mi pare francamente una cultura subalterna
Quindi io penso che dobbiamo cercare di affrontare di processi di trasformazione con una cultura critica cioè una cultura che porta sul piano individuale sul piano collettivo i lavoratori mondo del lavoro in genere ad affrontare i problemi cercando di collocarsi con un atteggiamento critico nei confronti della propria condizione anzitutto ma nei confronti dell'insieme della società
In questo senso io penso che l'opera Isma'sia stato una cultura critica
Possa essere assimilato da questo punto di vista alla grande area delle culture degli atteggiamenti che hanno cercato di affrontare criticamente i problemi della società italiana
Al di là di tutto io penso che tutto sommato si un'esperienza culturale ormai finita perché mi pare francamente difficile oggi rintracciare nel mondo sociale sindacale politico italiano
Connotati operai iscritti
è una cultura che mi pare abbia largamente fatto il suo tempo che possiamo considerare con anche con un certo distacco e quindi per questa ragione anche considerarla una delle culture che ha affrontato
In una certa fase i problemi del mondo del lavoro
Probabilmente è spiegabile per tante ragioni oggettive e soggettive una di queste che a me pare molto rilevante sta anche nel fatto che come ricordava research
Una certa fase dell'organizzazione del lavoro dei loro Istica dalla Società Italiana portato nella società italiana al formarsi di grandi complessi industriali medi complessi industriali fortemente presenti nucleo operai essenziale fortemente riuniti insieme quindi in quelle condizioni politico-sociali grado di potere catalizzare anche un punto di riferimento sociale
Oggi la composizione del mondo del lavoro soprattutto per i più giovani che affrontassero oggi questi temi
E molto distante da vent'anni fa da trent'anni fa
Quando cioè i lupi operai erano lupi fondamentali non solo perché erano considerati tali ma anche perché come peso specifico nella società avevano sicuramente
E intendo parlare dei nuclei operai direttamente industriale un peso anche numerico molto maggiore di quello che non è oggi
Tuttavia quella cultura che è stata ripeto una delle culture critiche che hanno affrontato i problemi della condizione lavorativa del sita italiana ha avuto dei limiti fortissimi enorme
Che hanno portato a assolutizzare la condizione di una parte della classe operaia a identificarne una quota per quanto rilevante quella dei dei grandi stabilimenti industriali ricordava prima reserve la FIAT infatti c'è una battuta che circola che
A me pare anche come tutte le battute con qualche fondamento di verità
Che molto spesso si parlava della classe operaia si intendevano i metalmeccanici in realtà si stava parlando della FIAT molto spesso questo è il modo con cui sono stati affrontati i problemi del mondo del lavoro
Questo tipico atteggiamento ha finito naturalmente corna il considerare un'area ristretta per quanto importante per quanto degna di attenzione evidentemente
E considerare un po'la parte per il tutto voi sapete che in particolare nell'interpretazione poetica esiste un filone che considera la parte per il tutto però quando si affrontano fenomeni sociali politici e sindacali come quelli ad esempio del mondo del lavoro
Questa chiave di interpretazione non è consigliabile perché rischia di assolutizzare e di rendere definitiva molto unilaterale
I giudizi e e le cose che si vogliono affrontare
Io penso che occorre fare una distinzione tra una cultura operai sta intesa come un atteggiamento che ha assolutizzato la condizione di una parte dei lavoratori fino a farne ad un certo punto modello molto lontano anche dalla stessa realtà di quei lavoratori
Da invece un'altra cosa dalla volontà di affrontare i problemi della condizione dei lavoratori in questo ambito anche della condizione operaia
Penso ad esempio che sia figlio tipico di questa volontà politica e lo dico perché questa è stata un'esperienza molto importante e in questo caso molto importante anche qui a Bologna in Emilia
La parte che ha cercato di affrontare l'insieme dei diritti del mondo del lavoro ad esempio ricordo
Che il figlio di legittimo di questa iniziativa che ha ha riscoperto i problemi della condizione del lavoro e anche della condizione operaia
Non in termini operai Stieg questo caso ma di sostegno di tutela di una condizione e soprattutto alla fine degli anni sessanta era fortemente
Debilitata fortemente compressa da una potere fortissimo dell'impresa nel dettare le condizioni di entrata sul mercato del lavoro e poi di condizione nel luogo di lavoro e ad esempio la conquista dello Statuto dei diritti dei lavoratori
Lo statuto dei diritti dei lavoratori che a mio giudizio a buon titolo una conquista che alla fine degli anni sessanta sedi un vero e proprio spartiacque dei diritti e per certi aspetti non è casuale
Che la conquista dello Statuto si fermi alla soglia delle piccole aziende al punto tale che qualcuno di voi ricorderà sicuramente la fatica di portare nelle piccole e piccolissime aziende una quota parte non tutti
Dei diritti che una parte dei lavoratori ha invece conquistato in anni molto più lontane
Quindi questa cultura opera East è una cultura che ha affrontato in termini molto riduttivi ad un certo punto sia rinsecchite sia accoccolata su se stessa non ha più saputo rispondere ai problemi ha finito col creare un'immagine del degli stessi lavoratori degli operai a cui si riferiva in una certa misura perfino lontana dalla stessa reale condizione operaio
E io penso che l'opera ISPO ha fatto anche non pochi danni ripeto se ha il pregio di potere appartenere alle culture critiche
Della fase fine anni sessanta inizio anni settanta che hanno
Ha avuto il pregio di sollevare la grande questione della condizione dei lavoratori del nostro Paese dopo la prima fase di industrializzazione del dopoguerra
Però è anche contemporaneamente un punto di vista politico e culturale che ha portato al rinchiudersi e anche ha prodotto figli francamente poco accettabile e anche danni notevole
Ne ricordo uno perché ha avuto un peso politico rilevante magari nel dibattito politico più rilevante di quello che poi non ha avuto della pratica però significativo penso ad esempio l'aumento uguale per tutti
Io credo che i danni dell'aumento uguale per tutti non abbiamo ancora finito di pagare
Non solo perché voi qualche volta per correggere un'impostazione contrattuale
Dell'aumento uguale per tutti si sono dovuti fare numerosi contratti alla all'insegna di una correzione che come tutte le correzioni comporta poi anche qualche mal di pancia non piccolo in aree di lavoratori
Ma soprattutto perché io penso che
Questa cultura operai sta che assolutizzato un'area operaia che ha fatto dell'operaio di linea della FIAT il centro del mondo ad un certo punto ha finito con il creare una enorme difficoltà nella rapportarsi a figure sociali fondamentali del processo produttivo dell'industria come fuori dall'industria
All'interno dei settori industriali come nel terziario nel nei settori pubblici in altri settori
Certi fenomeni che ancora oggi stiamo scontando in qualche caso
Abbiamo già scontato e non so se saremo in grado di recuperare come capacità del movimento sindacale confederale l'esempio di parlare a questi settori perché ripeto questa ad esempio è questione che è stata propria del sindacato perché una rivendicazione sindacale evidentemente è stata tipica del sindacato
Era presentata da ciò che è successo poi nella scuola oppure che è successo nei quadri intermedi oppure quanto è accaduto dei macchinisti
Sono cose molto diverso adesso per brevità di tempo forse la la tiro anche in in modo troppo semplificato però la perdita di contatto con alcune figure sociali a almeno come spiegazione
Anche errori compiuti nelle politiche sindacali e contrattuali sicuramente gli aumenti uguali per tutti cioè quest'idea che in definitiva non c'era più una diversità del mondo del lavoro contraddicendo Marx perché nella uno del dei presupposti fondamentali della cultura marxista che ognuno di noi ad un certo punto imparato a conoscere comportava la distinzione tra lavoro complesso e lavoro semplice
E questa distinzione è stata abbandonata evidentemente
Nemmeno in quel filone si è continuato ad operare adeguatamente in questo modo si sono persi contatti si sono persi i testi del mondo del lavoro si sono allentati qualche volta ci sono scavati dei veri e propri soldi all'interno del mondo del lavoro
Adele t. una battuta che era presente alla manifestazione dei Cobas della scuola che hanno fatto posti dalla si opere manifestazione a fine giugno non vogliamo essere opera issati quasi che questo fosse una bestemmia considerato
Uno con terrore la cosa peggiore che gli poteva capitare a essere paragonati anni
Pensate come questo atteggiamento considerata oggi il nemico da battere da parte degli autonomi della scuola sia esattamente il capovolgimento di una situazione che c'è stata molti molti anni fa
Ora io penso che questa da questa breve digressione si può in sostanza ricavare questa indicazione
Nella condizione di oggi è riproponibile un problema è una una vicenda sia politica sia sindacale si oggettiva che soggettiva nei termini e nei modi come è stata propria della fine anni sessanta e fino a dopo una parte degli anni Settanta io credo che questo sia difficilmente ripetibile
Non ci sono alcune delle condizioni sociali fondamentali a partire da quello appunto del peso sociale oggettivo dei grandi nuclei industriali
E tuttavia esiste oggi un problema che si chiama credo la condizione dei lavoratori dipendenti
Questo che ieri sera ha chiamato il referente sociale il mondo del lavoro dipendente che resta sostanzialmente stabile come quota parte della società italiana
Che probabilmente attraverso il concetto lavoro dipendente non spiega tutto perché poi parlando con aree di lavoratori penso ai medici o ancora una volta al personale della scuola una parte di questo personale non si sente affatto significato dal concetto di lavoratore dipendente si sente che so lavoratore autonomo lavoratori dipendenti anche se ricevo una busta paga da qualcuno e molto spesso ricevono stipendio dallo Stato
Quindi c'è una trasformazione che con lavoro dipendente non dice tutto però comunque un un certo primo ha posto l'approssimazione di significato sicuramente c'è la possiamo credo partire di qui per dire che oggi il lavoro pesa meno di quanto dovrebbe pesare di quanto in una certa misura anche ha pesato della società e nei luoghi di lavoro intanto perché veniva ricordato prima una parte oggi sempre più numerosa di lavoratori che magari fanno
Lavori anche manuali quelle che si diceva sarebbero spariti sta in settori che hanno minore potere contrattuale minore capacità di di tutele di difesa e quindi hanno oggi una condizione che complessivamente
Diciamolo pure abbassa la media della capacità di autotutela del mondo del lavoro
Quindi io penso che oggi si ponga una questione ruolo del mondo del lavoro dipendente quanto pesa la sua condizione
La sua condizione nel luogo di lavoro e nella società
Ed esistono le condizioni per cercare di riprendere il filo facendo anche tesoro evidentemente
Degli errori e anche delle battaglie fatte perché l'opera escono è stato una cultura subito è stata anche combattuta da una parte del movimento operaio e sindacale evidentemente non sempre con fortuna
E andare quindi in una direzione che ci consenta di affrontare di affrontare questa tematica appunto condizione di lavoro che a me pare riproporsi in termini estremamente forti ed estremamente seri
Come riprendere questa situazione io credo intanto che e qui parlo proprio di partito credo che un partito che in questo caso potrebbe a buon titolo riprendere un'eredità della partito da cui proviene
Tutti i tentativi di riprendere un analisi della condizione del mondo del lavoro che sono stati fatti anche con una conferenza operaia non fortunatissima che abbiamo fatto mi pare un paio di anni fa non fortunatissima perché avvenuto alla vigilia di un processo politico
Che poi assorbito tutto oggi questo processo politico credo che si lascia la vendita di riprendere esattamente il filo del ragionamento che un paio d'anni fa si era cominciato a riprendere cioè l'analisi come è oggi la condizione del mondo del lavoro che cos'è l'operaio certo
Cos'è l'operaio della figlia dei grandi gruppi industriali dei medi gruppi industriali ma sapendo questo lo sappiamo già a spanne
Che questo non ma non è sufficiente a spiegare anzi indebolisce non poco come ha già indebolito in passato queste stesse figure l'auto isolamento
Quindi riprendere una grande analisi della condizione di lavoro io credo che questo sia indispensabile
Badate anche in altri periodi l'analisi della condizione di lavoro è stata importante per il partito per il sindacato secondo di chi l'ha prodotta e promossa in quella fase è stato importante perché l'indagine promuove coscienza di sé promuove organizzazione della coscienza di sé cioè è una sorta di presupposto per sapere qual è la propria condizione
Poiché non basta che ci sia un'analisi del Censis
Che De Rita faccio un addotta immagine magari semplificate attraente della situazione perché poi la gente partecipa sulla base anche di quello a cui effettivamente è chiamata a rispondere
Quindi anzitutto analisi
Poi credo che ci sia un secondo grande filone che riguarda l'esigenza di rilanciare
Un filone democratico
Democratico nel senso di una linea di partecipazione che nel luogo di lavoro come nella società dovrebbe proporsi l'obiettivo di fare pesare di più e meglio di
L'area del lavoro dipendente quindi diciamo quello che potrebbe individuare con il risultato di questa analisi della condizione di lavoro
E in particolare mi pare un grosso tema su cui occorre concentrare l'attenzione e nei tempi più rapidi possibili dare risposte convincenti e praticabili
Credo sia anzitutto quello di quanto pesa il mondo del lavoro dipendente all'interno dell'impresa
Il mio giudizio è che siamo al punto ormai di poter affrontare e sciogliere nodi molto difficile
L'impresa non ci interessa
L'economia non ci interessa i risultati generali sono cosa di altri altri governano altri scelgono a noi tocca la protesta e la lotta contro
Credo che questa questa parte della vicenda politica e sindacale del nostro Paese ormai dovrebbe lasciare sul campo un'eredità ormai più matura
Ed è quella che evidentemente sapendo bene che le tensioni e le contraddizioni di classe sociale le differenze di stato sociale ci sono restano e resteranno mi pare che siano definitivamente cadute l'illusione di un modello sociale che esaurisce le contraddizioni sociali e di classe
Poiché mi pare evidente che esiste una contraddizione sociale con che va gestita in cui un soggetto si deve organizzare e tutelare e appunto quello del lavoro dipendente
Però sia oggi possibile porre con grande forza il problema che all'interno anzitutto dell'impresa
La democrazia oggi non è una democrazia compiuta
E non è una democrazia compiuta perché l'impresa non è l'imprenditore
O chi organizza il lavoro in varie morti no e sono due cose diverse un conto è l'impresa un conto di imprenditore nell'impresa ci sono due soggetti fondamentali vitali uno è il ruolo dell'impresa ma l'altro è il ruolo del lavoro dipendente che in quell'impresa cioè di tutto il lavoro dipendente che non solo del lavoro operaio perché ogni volta che c'è un recepimento del lavoro operario quel lavoro dipendente non è in grado di esercitare i controlli veri di esercitare gli Stati democratici eventualmente conquista evidentemente non si può ipotizzare una sorta di democrazia corporativa tutto rinchiuso nel luogo di lavoro
Anche se il trovassimo le forme per poterlo fare anche in aree di piccola e media impresa e secondo me è possibile anche come dire immaginare a scelte che possono coinvolge anche aree d'impresa piccola e piccolissima con fantasia nelle forme e nelle modalità
Mi pare che dobbiamo inserire un secondo grande capitolo che quello della democrazia economica
Cioè le forme in cui la democrazia nella società porta il lavoro dipendente a pesare sulle scelte le scelte di politica economica non sono neutre le scelte di politica economica creano degli stati di fatto di cui poi devi tenere conto se Pomicino fa questa politica del bilancio in Italia alla fine c'è solo il problema di chi paga e poi semplicemente cercare di tutelare per quanto è possibile le tasche del lavoro dipendente ma se a Pomicino si aggiunge un ministro delle Finanze che non riesce a perseguire gli evasori il gioco e fatto perché il debito pubblico c'è e alla fine lo Stato si rivale sulla salario del lavoratore dipendente sulle pensioni che sono certi e verificabili erano una sorta di carabiniere collettivo che sul il sostituto d'imposta che gli premeva direttamente il fisco e quindi c'è un problema di democrazia economica che va posto con grande forza
Mi pare che ci sia una questione che io dico con queste ed unico punto su cui io non DVD senso ma un punto di vista diverso sicuramente sì da quello di Vittorio Rizzi
Ed è il rapporto tra che lui ha chiamato tra industriali si può ed ecologia intanto perché io sono convinto che in ogni fase storiche è importante
Il di più che occorre mettere era che parte occorre metterle in questo momento non rischiamo di morire di troppo ecologismo corriamo il rischio di morire di eccesso di imperialismo e che non è il nostro è un Paese in cui si è stato fatto tutto nella salvaguardia delle norme ambientali ed ecologiche e questo è un Paese che ha bisogno di spendere quattrini a non finire per recuperare i guasti che un servendosi di realismo ha portato avanti
E questo è un recupero anche culturale che il movimento operaio delle star
Ma non è tanto questo la questione che io volevo dirvi io penso che oggi si pone un problema che per certi versi perfino più complesso e più ampio di quello del controllo dei lavoratori su ciò che incide direttamente sulla propria condizione di lavoro
Perché è un po'come nel campo della guerra come nel campo della guerra l'atomica ha segnato uno spartiacque tra le guerre di prima le guerre di dopo
Basta pensare a come dire al momento di panico in questi giorni di fronte al colpo di Stato in Unione Sovietica e ha il le grandi interrogativi dove erano le bombe atomiche chi le controllare in quei giorni
Io penso che così come nel campo delle delle guerre nel mondo ce n'è stato uno spartiacque che appunto l'atomica e qui odiati ha dato a suo tempo un contributo come ricordiamo fondamentale
Anche nel campo sociale se in qualche modo uno spartiacque
Oggi siamo di fronte a tecnologie a innovazioni a processi innovativi che sul piano immediato della condizione di lavoro e sul piano
Degli effetti che hanno sulla società quindi sull'insieme dei cittadini anche su quelle che lavoratori non sono ancora perché non sono nemmeno nati o su quelli che ormai i lavoratori non sono più hanno effetti devastanti possono avere effetti devastanti
Io penso che ci sia oggi è un problema di controllo del nucleo dei lavoratori direttamente coinvolto ma anche della società sulle tecnologie
C'è un problema di democrazia fondamentale perché badate questa è la mia opinione
Che ciò che sta avvenendo nell'ingegneria genetica nelle biotecnologie o in processi innovativi e delle loro io applicazioni in riferimento al ruolo dell'individuo dell'uomo per usare parole quasi papali
Talmente avanti che può creare una situazione di rottura a mio giudizio paragonabile soltanto a ciò che l'atomica è stata dalle guerre di prima nelle guerre dico
C'è un grandissimo tema che riguarda prima di tutto l'uomo e poi naturalmente l'uomo lavorato in questo ambito anzi è fondamentale che riguardi anche me
E quindi questo problema di controllo sociale io lo colloco dentro a questo enorme capitolo della democrazia democrazia per sé democrazia dell'insieme della società
Questo problema di controllo sociale a me pare una problema fondamentale
Ed è proprio in una condizione di questo tipo che io penso debba essere collocata quella che dicevo all'inizio cioè una al rilancio molto forte di una cultura critica
Una cultura che non si sottrae all'esigenza delle trasformazioni
Ai grandi processi innovativi che sono venute avanti ma che nei confronti di questi processi innovativi non ha nessuna subalternità ma colloca
Chiamando a raccolta il mondo del lavoro alle forze della futura le forze intellettuali oggi purtroppo su queste questioni troppo silenti troppo lontane e qui ci può essere un ruolo importante del mondo del lavoro perché io vorrei ricordare che le cose migliori almeno questa è la mia opinione nel corso degli anni passati nel rapporto nell'iniziativa del movimento operaio sono arrivate quando il mondo del lavoro anche gli operai istinto cioè anche
Lo stato sociale
Il conflitto economico sono state
Oggi
Ho detto che oggi accanto a questa componente storico
Perché pongono dei
Giorno stiamo a vedere il solo modo
Che anche il socialismo europeo a monte monotona
Però implicava poi una vis una cambiamento sostanziale della società da c.t.
La sinistra questa componente storica e queste nuove componenti
Del
Oltre questo difficile andare
Però voglio anche detti qual è secondo me
Diciamo nei confronti del movimento femminista padre fa le seconde anche negozi
Quello
Cioè e
Dalla enunciazione
Diciamo
No
Stare alle politiche
Poi il la possibilità di vedere di misurare il consenso effettivo
In politica io
Enorme
Perché quello è
Un discorso poi naturalmente quando si traduce
Diciamo un'opzione idea
In uno strumento politico c'è sempre una caduta
Pensione che si è posta discorso in un progetto di legge
Però era Uboldo secondo me concreto
Redistribuzione del tempo della vita con un progetto concreto io sono con
Voglio dire il fatto che si valutino
E probabilmente questa è la nostra
Non mi spaventa anche perché io non ho nessun
Non vince ma questa cosa costa cinque
Discorso ma insomma noi possiamo prevedere perché se nei prossimi dieci anni
Cinquecento mila miliardi
Non mi pare che
Usare la decima parte
Di queste nuove risorse
Sì della vita e del lavoro sia
Rispetto
Io mi son come il
Pasquale
Poteva verificare
L'effettiva convergenza dell'interesse delle donne
Scansione del tempo
Che non ha mica si
Che abbiamo inventato noi negli anni passati in
La cultura industrialista ma che può benissimo ridens esteri messo in discussione
Che voi ai nostri ospiti per avere partecipato a questo dibattito vi invito a tessere presenti anche alle serate successive della nostra festa sia nelle forme della discussione politica che in quelle dello tutti la buona sera con