La nota antiproibizionista

Giovedì ventinove maggio la Camera ha approvato il decreto cosiddetto sicurezza che domani tre giugno passa al Senato dove è stato fissato un iter serratissima o alle tredici e trenta avvio della discussione nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia
Alle sedici inizio dell'esame degli emendamenti alle diciassette inizio della discussione generale in Aula insomma tempi strettissimi un po'come quelli che sono stati decisi dal governo che senza alcuna ragione di straordinaria necessità ed urgenza
A trasformato un disegno di legge in un decreto legge naturalmente subito in vigore che ha fatto proprio praticamente tutto il testo originario e il trentanove articoli ha introdotto quattordici nuovi reati nuove aggravanti di pena
Il blocco stradale o ferroviario da sanzione amministrativa diventa un reato punito con carcere multe che aumentano se commesse da più persone
Viene introdotto il reato di lesioni personali ai danni di appartenenti alle forze dell'ordine nell'adempimento del loro funzioni con la possibilità di arresto in flagranza nel caso di manifestazioni pubbliche
Nasce l'aggravante della violenza o minaccia a pubblico ufficiale commesse per impedire anche la realizzazione di un'opera pubblica o di un'infrastruttura strategica
Si introduce il reato di rivolta in carcere applicabile anche ai Cpr che carceri non sono che è punito con la reclusione viene criminalizzata anche la resistenza passiva non violenta viene introdotto il nuovo reato di occupazione arbitraria di immobili
Carcere multe anche in caso di deturpamento e imbrattamento di beni mobili e immobili pubblici con aumento delle pene in caso di recidiva
Insomma tanto per citare solo i punti più controversi ma se poi quello delle madri incinta incinta in carcere
Dei servizi segreti insomma penso che questo decreto sia il più grave attacco alle libertà e diritti costituzionali
Da quando esiste la nostra Repubblica negli anni settanta per fronteggiare l'eversione il terrorismo furono emanate leggi speciali che introdussero disposizioni in materia penale di ordine pubblico e questo suscitò critiche e proteste proprio per i poteri conferiti alle forze dell'ordine il rischio di limitazione delle libertà individuali ora questo decreto cosiddetto sicurezza
Secondo me è peggio perché punta direttamente a colpire il dissenso a colpire la protesta
E questo mentre da una parte si approva questo decreto dall'altra sono partiti gli attacchi alle giurisdizioni sovranazionali la Corte europea dei diritti umani della Corte penale internazionale
Il problema sicurezza nel nostro Paese declinato sempre in termini di ordine pubblico di repressione dei comportamenti non conformi e quindi quasi sempre associato al problema della droga
Il decreto cosiddetto sicurezza infatti si occupa anche di politica delle droghe con una norma che definire il ragionevole assurda è un complimento
Parlo dell'articolo diciotto che vieta la come salivazione delle infiorescenze di Canova le colpisce l'intero settore una delle filiere agroindustriali più promettenti del nostro Paese un comparto che negli ultimi anni ha visto in Italia
Un crescente sviluppo ha creato migliaia di riprese da lavoro a qualche decina di migliaia di persone vale qualche miliardo di euro
Ne parliamo da un anno da quando questo articolo fu voluto dal Governo
In tutti questi mesi gli e Sperti le associazioni di settore le grandi organizzazioni del mondo agricolo
Hanno chiesto di fermarsi di riconsiderare la questione ci sono stati i convegni conferenze stampa manifestazioni appelli ma non è servito annulla il governo ha tirato dritto in nome della guerra alla droga in nome della sicurezza
Il nome della salute dei giovani che vanno bene i giovani finché non protestano e non o non si drogano
Perché allora diventano devianti vanno punite messi in carcere
Il nome della guerra la droga in particolare alla cannabis con il Decreto Sicurezza si proibisce anche ciò che droga non è cioè le infiorescenze di canapa i derivati che hanno un contenuto di THC inferiore alla soglia del cosiddetto effetto drogante
Il decreto sicurezza è l'ennesima dimostrazione che la guerra la droga è divenuta guerra alla ragionevolezza alle evidenze scientifiche alla salute pubblica allo sviluppo economico in definitiva somma guerra le persone ai loro diritti che alle loro libertà
E qui siamo al punto cruciale perché è una questione di diritti
E di libertà personali
Una questione fondamentale attorno alla quale ruota poi l'idea di società che abbiamo in mente una società aperta fatta di individui consapevoli un sistema repressivo basato sui divieti e controllo sociale ecco il decreto sicurezza secondo me è proprio un prodotto di questa visione della società proibire reprimere e punire il proibizionismo è l'anticamera della repressione e la repressione la cifra di uno Stato autoritario come disse Marco Pannella un po'di anni fa il predizioni ritmo è il nuovo fascismo insomma è una riflessione che mi sembra opportuna proprio oggi che il due giugno che la festa della nostra repubblica democratica nata dalla Resistenza
Ci sono state però nei giorni scorsi ci sono anche buone notizie dopo sei anni di processo sette mila pagine di inchiesta un ingente danno economico giovedì scorso il Tribunale di Parma assolto Luca Marola il pioniere della cannabis Light il creatore di esige Noventa
Era accusato di detenzione e spaccio di droga e la procura aveva chiesto una condanna a quattro anni e dieci mesi di reclusione ma il fatto per i giudici non sussiste
è una sentenza importante che acquista un peso politico importate proprio nel momento in cui il Parlamento con il decreto cosiddetto sicurezza si appresta proprio ad assestare un colpo durissimo tutto il settore della canapa
E voglio chiudere questa mia notati provvisorietà di questa settimana esprimendo la mia solidarietà personale a Roberto Saviano che è bersaglio di un attacco da parte di Fratelli d'Italia
Sui sociale Falcone e Borsellino sono indicati come esempi da imitare Saviano come un esempio da evitare perché farebbe i soldi sulla criminalità
Saviano vive sotto scorta danni proprio perché minacciato di morte dalla criminalità organizzata ma la questione secondo me è un'altra
In democrazia agli oppositori si risponde con il confronto non con l'attacco personale il dileggio tanto più se a farlo è un partito che esprime il capo del governo questo sa molto di Stato autoritario essa poco di democrazia