"Le culture del centro sinistra" dibattito organizzato nell'ambito della Festa nazionale de "l'Unita'" '95 (Reggio Emilia, 25 agosto-18 settembre)

Confronto sulle culture del centro sinistra
Non c'è bisogno di commentare il fatto che purtroppo iniziativa
Che si svolge la tenda centrale sacrifica
Significativamente questa discussione nostra
Molto io penso possa essere sarà molto interessante
Mio compito
Sarà vogliono in brevissimo tempo io devo solo fare gli onori di casa perché poi la conduzione del dibattito la sogliola Giancarlo Bosetti
Vicedirettore dell'Unità che di fianco a me
A me spetta solo di presentare le persone che sono qui presenti seguo l'ordine
Del tavolo
Dalla da destra verso sinistra
Umberto Ranieri e parlamentare progressista
Claudia Mancina della segreteria nazionale del PDS
Lucio Magri che io presento come appartenente al gruppo dei Comunisti unitari se non sbaglio
Giorgio Ruffolo parlamentare europeo
Pietro Scoppola storico
Mio compito è finito lascio la parola Giancarlo Bosetti vicedirettore dell'Unità
Grazie a Dio eravamo buoni certi
Tenere fede all'impegno di questo dibattito cosa che mi pare stiamo facendo
Anche perché sia il carattere di un'altra iniziativa notizia di oggi hanno distolto un'attenzione dal tema che noi volevamo proporre qua per ridiscutere le culture della sinistra la cultura della sinistra punto interrogativo punto esclamativo
Be del centrosinistra e della sinistra
Integra
Mi pare che stiamo tenendo fede a questo impegno sosteniamo questa strada cercheremo di
Di essere efficaci chiavi su un tema che di grande importanza e riguarda l'identità della sinistra l'identità diciamo di una delle due ali dello schieramento politico
Di una delle due ali di una alternanza
Che in Italia non è mai cominciata
Come mai avvenuta
E che obiettivo di di tanti democratici italiani di razionalità anteriore desidererei vedere cominciare un'alternanza fra due
Partiti dello schieramento politico
Quali sono i caratteri di queste due parti quale quali sono i caratteri del carattere di quella di queste due parti che interessa
Direttamente interlocutori che sono qui stasera cioè l'ala sinistra dello schermo Lavezzini installati sinistra centro Nava di centro sinistra quell'ala di sinistra con caratteri
Di moderazione ma anche di identità comunque i progetti dei programmi che la mettano in condizioni di raccogliere consensi e di devi vincere le elezioni
Spesso in questi anni si è discusso della difficoltà tema
Di di di discussione tuttora aperto della difficoltà di combinare in un progetto omogeneo in un insinuano insieme omogeneo in uno schieramento
Chiaro capace di proporre una una un'idea dell'Italia comprensibile condivisibile dalla maggioranza degli italiani
Parti così diverse
Della dell'ala progressista dello dello schieramento politico componenti che hanno storie diverse che vengono da da vicende diverse e che hanno anche il vetro grandi ispirazioni che rimangono di cui si è parlato spesso di questa difficoltà
Oggi difficoltà che sia detto sempre
Si dovrebbe superare in una in una fase programmatica
Attraverso procedure attraverso sedi di confronto capace di mettere capo a qualcosa di omogeneo di più omogeneo di sufficientemente omogeneo
Questa difficoltà rimane ed è la la diciamo il percorso che ci separa da dal dalle membra sparse
Di uno schieramento a qualcosa di più organico materia nella nel lavoro che impegna credo tutte le persone che stanno là da da questa parte del tavolo sono qui a discutere questo al momento io ne vorrei aggiungere un altro non credo di avere nulla di particolarmente significativo da Giulio su questo punto vorrei aggiungere un'altra difficoltà
La cui soluzione
Può diciamo dare impulso introdurre qualcosa di positivo nella vita politica italiana questa ulteriore di di difficoltà
Questo questo altro tema a volte trascurato
A causa di un limite a mio avviso della cultura della della sinistra
Quello che riguarda la portata
Di un programma politico
E il il carattere lì di fondo di una proposta politica della sinistra italiano del centro sinistra italiana
Ed è un tema che viene
Sì viene particolarmente a fuoco viene bene in evidenza anche se riflettiamo a proposito
Di Tangentopoli dei seguiti di Tangentopoli di questi di questi capitoli aggiuntivi di quest'ultima fase della vicenda di di Tangentopoli
Affittopoli e quant'altro le queste questi questo per durare di una discussione
Sulla Prima Repubblica e su alcuni suoi caratteri di cui si fa fatica a a spogliarsi per inaugurare e la per aprire la via alla secondo
Comunque la vogliamo chiamare
In modo da liberare la strana la politica democratica italiana da impacci pesanti e con questo questo tema che vorrei
Aggiungere alla nostra discussione aggiungere a quello della varietà dei progetti che vanno composti in uno è il tema dell'arretramento generale della politica italiana dalla società
L'arretramento della politica dalla società è un obiettivo che Vanni avviso perseguito da parte di tutte le componenti dello schieramento politico
Democratico dovrebbe riguardare anche la destra
è un tema che riguarda anche la destra specialmente in alcune sue componenti perché una certa vocazione all'occupazione della società
Di pertinenza anche della destra italiana
In una sicuramente quella di di Fini
Alcune delle cose che Fini ha detto qui anche
Solo il pane e politica
Erano indirizzate a mio avviso a sollevare più un difetto comune della destra e della sinistra italiana che non e il eliminarlo
Ma anche l'altra parte della della destra quella che si presume più liberale e quindi con una vocazione più forte a far arretrare la la la politica
Assai
è assai dubbio che davvero intenda perseguire questo obiettivo cioè la la genuinità del liberalismo di Forza Italia e e di Berlusconi tutto da verificare io credo che questo tema stia davanti alla sinistra
Io a penso che abbiano ragione quegli osservatori stranieri che proprio perché stanno lontano diciamo guardano con il teleobiettivo la situazione italiana dicono
Non siamo ancora soddisfatti del resoconto che di Tangentopoli ha prodotto la stessa sinistra italiana ecco producete cene fatte ce n'è vedere uno più convincente fateci vedere che la natura
Dei guasti della Prima Repubblica vie davvero Chiara fateci vedere un'analisi convincente dico di questa transizione penso che un elemento fondamentale di di chiarificazione debba essere quello per la per la sinistra italiana di mettere in loro c'è la necessità di
Togliere dalla politica troppe cose che c'erano state aggiunte e di non fare il contrario di aggiungerci ecco la esemplare la vicenda
Della RAI
Ma esemplari sono anche le vicende finanziaria esemplare il rapporto fra la politica nella e la e la finanza ecco se il centro sinistra o la sinistra riuscissero a produrre un arretramento liberatorio per consentire un'alternativa più efficace tra schieramenti diversi una volta che più cose fossero tolte dalla competizione politica e trasferite ad altre sfere
Sottratte alla alla alla alternanza forse l'alternanza potrebbe cominciare più facilmente
Io sottopongo anche questo tema nella ricerca di una cultura della sinistra di Cuna cultura più consapevole della necessità di una politica di una politica meno invadente
Proprio perché sia resa possibile una politica più chiara una politica fatta di scelte tra alternativo
Questa è la politica occupa così tanto spazio della della società di l'altro l'alternativa diventa impraticabile se se la se la politica occupa la sfera delle comunicazioni sono politica occupa la sfera delle banche voi capite che sottoporre agli elettori una scelta per un'alternanza diventa diventa sì diventa un imbroglio perché poi non è possibile caricare di una posta così alta le lezioni
Politica
Do la parola ai nostri interlocutori in ordine alfabetico quindi prima Claudia Mancina poi Lucio Magri insomma
Se non mi sbaglio no mi son sbagliato prima Lucio Magri poi Claudia Mancina poi Umberto Ranieri poi Giorgio Ruffolo poiché il costo e Pietro Scoppola
Lucio Magri
Ma
Il tema di cui dobbiamo dovremmo discutere questa sera sia pure sommessamente formulato e non a caso un po'disertato
In realtà a mio parere mette il dito sulla diaria
Nella storia infatti del nostro secolo
La sinistra si è costruita su grandi soggetti culturali e politici insieme
Capaci di motivazioni forti e di grandi mobilitazioni
Perciò si sono in essa contrapposti
Questi soggetti in aspro contrasto ideologico ma in certi momenti hanno saputo convergere su comuni obiettivi
Cambiando profondamente sia lo stato delle cose
Che delle coscienze
Ad esempio la grande stagione dell'unità antifascista e poi la costruzione dello Stato sociale o la liberazione dei popoli coloniali
Non sono io credo comprensibile
Senza il rapporto reciproco tra grande cultura
E grande politica dell'epoca
Senza che indisse Gramsci Gandhi o Mao sensi Roosevelt Isma'il settimo Congresso dell'Internazionale Bandung anche l'esperienza del fucile intro sinistra degli anni sessanta
Tanto più ipotecata dai moderati aveva comunque alle spalle
Il Dossetti Isma'radici di Moro e di San Pellegrino
Il papato di Giovanni ventitreesimo la chiesa del Concilio
Di socialismo riformatore del nord Europa e di fronte a sé un partito comunista rinnovato
E il grande movimento degli operai degli studenti degli intellettuali
Ora la inquietante novità di oggi sta nel fatto che quel rapporto tra politica e cultura istituzioni amasse si è come interrotto
Da un lato la politica si esaurisce sempre più nella tattica di pochi mesi
Rincorre opinioni e interessi anziché orientabili
Propone programmi sempre meno differenziati tra loro è sempre più dettati da emergenze compatibilità che non può e non vuole modificare
Dall'altro lato le identità culturali quando non si ritirano come spesso avviene privato
Scolora hanno nella comune accettazione dell'ideologia dominante
Oppure se ne separano rifugiandosi nel mito fino al fanatismo religioso e alle pulsioni etniche
So di non scoprire nulla dicendo questo
è una constatazione che negli ultimi tempi molti fanno per esempio il bell'articolo di Ruffolo
Apparso in agosto su Repubblica
Ma questa constatazione non cambia la tendenza che anzi si accentua
La cronaca delle ultime settimane ce ne offre delle manifestazioni a mio parere clamorose
Pensateci un momento
Un governo di tecnici
Nato per bloccare un blitz della destra e creare in breve le condizioni per un affetto effettive a scelta tra schieramenti e programmi
Si sta trasformando di giorno in giorno in una soluzione politica per uno o più legislature
E si incrociano i tentativi di reclutamento sul suo mite presidente
Si sta definendo un intesa tra centrosinistra e Rifondazione Comunista cosa necessaria
Ma senza un minimo credibile sforzo di definire dei punti di intesa su programmi che la rendano comprensibile e duratura ancora
La campagna su Affittopoli
Sta incidendo nel profondo nella società e non solo perché userete forma patologie reali ma perché si incontra con l'idea ormai diffusa
Che i ceti i politici sono tutti eguali tra loro
E che il solo il mercato è garanzia vera anche quando è quello inquinato della speculazione edilizia la colpa dell'epoca
Ancora i colpi di mano della grande finanza non trovano né resistenze
Se non flebili né proposte alternative
E comunque quasi solo
Le poche resistenze sono portate con la parola d'ordine che parafrasando Che Guevara suona un accento mille Mediobanca
Un sindaco eletto per un soffio dalla mobilitazione antifascista propone di tutto di titolare una via a Bottai
I portabandiera
Della televisione libera e democratica forse andranno con tranquilla coscienza ai sardi il sul castello della Fininvest
Dopo tanto parlare insomma di bipolarismo e alternanza è sempre più difficile individuare soggetti e contenuti di una scelta di progetti e di culture alternative
Ora al fondo di tutto ciò a me pare ci sono grandi processi storici e grandi crisi culturali
Non a caso il fenomeno e di lunga data e mondiale
Marito concorrono due elementi che ora e in Italia lo rendono più acuto e invece si potrebbero correggere
Il primo è una scelta di strategia politica sulla quale curiosamente oggi convergono per motivi diversi
Tutte le forze della coalizione democratica da Bianco a Bertinotti
Si dice e si pensa che per vincere
Occorre non caratterizzare troppo programmi comuni
O accentuare identità culturali
Occorre correre ciascuno la conquista dei propri elettori dicendo loro quel che vogliono sentire grandi valori e insieme immediate tutele non spaventare i moderati non deludere i massimalisti
Bene io penso esattamente il contrario
Che se il centrosinistra nel suo insieme non riesce a caratterizzarsi
Ne recuperare identità forti ma non settarie nelle sue varie componenti se si presenta solo in continuità con Amato Ciampi e Dini
E vi si affiancano strumentalmente lega di fondazioni che continuino andare solo per la propria strada
Sarà molto difficile vincere le elezioni ma ancor più difficile reggere la prova di governo per due ragioni
La prima è che la crisi italiana non è affatto in via di soluzione
E anzi ulteriormente si complica per una crisi europea e mondiale
Gli specifici problemi dell'emergenza italiana non solo restano aperti ma non si possono più farli pagare a una parte sulla della società il problema del chi paga e del come incalza
Ma nel contempo si sono accentuati i problemi di fondo e non solo in Italia
Disoccupazione strutturale disastro ambientale squilibri regionali conflitti economici
E anche etnici e militari a livello internazionale
Gli uni problemi agli altri non possono ormai essere affrontati senza un governo capace di interventi profondi e di lungo periodo e con un consenso di massa duraturo e convinto
Insomma non solo opposizione sociale certo ma comunque una svolta un riformismo forte non una moderata navigazione verso l'isola di una normalità che non esiste ormai nel mondo
La seconda ragione di questa mia convinzione sta nel fatto che viene esplodendo ovunque uno sradicamento delle forze di sinistra e anche del Centro democratico dalla loro tradizionale base di massa e anzitutto nelle classi subalterne sacrificate nei bisogni e orfani le appartenenze
E poi nel popolo profondo nel suo sbandamento che si gioca la principale partite trovano invece spazio il populismo reazionario e il furore dell'antipolitica
Una politica di basso profilo per la sinistra è perdente
Ma c'è per concludere un altro nodo da affrontare e rimuovere subito
Se si vuole ridarle un profilo alto che riguarda specificamente la produzione di idee
Gli strumenti di analisi programmi fondamentali sui quali la cultura di sinistra e democratica nelle sue varie componenti si è costruita sono state variamente ma tutte lo sappiamo messa in crisi dal terremoto di fin e secolo
E nuove che si sono aggiunte ambientalismo pacifismo femminismo
Hanno anche se trovato un blocco nelle cose
Questa crisi di idee di analisi generali è stata finora rimossa o con il dogmatismo o con l'abiura non affrontata con volontà di tipo Nova mento e di ricerca
Il vuoto è stato riempito con la ricordo rincorsa di mode vacue o più spesso con il recupero di tradizioni ancora più antiche ma intenzioni banalizzata e un liberalismo di maniera un massimalismo riverniciato
Il più pesante Trezzo che in questo modo si è pagato non è quello dello sradicamento da vecchie culture ma è il divorzio dalla realtà nuova faccio solo un esempio e finisco il mondo di fin e secolo lo sappiamo è caratterizzato dal dominio assoluto come non mai dell'economia su ogni altra dimensione della società
Dal dominio assoluto come non mai sull'economia di un mercato ormai a Franco affrancato da ogni governo e da ogni finalità collettive
Infine dal dominio assoluto come non mai sullo stesso mercato di enormi concentrazioni industriali e soprattutto finanziaria
E ormai evidente io ormai largamente riconosciuto quali guasti questo assetto possa produrre e insieme quale ne sia la forza perfino liberali rigorosi come per ultimo Dahrendorf ma non è solo lui alzano un allarme ebbene di fronte a tutto ciò
La cultura di sinistra italiana più che altrove
Continua ad essere dominata
Come nell'ottantanove da due idee fondamentali quanto vacua
Lunedì quella che interiorizzare l'Apologia del mercato
Si illude di interi di indirizzarlo al bene solo con regole che di garantiscono la concorrenza coltivando solo la speranza di allineare questo Paese a queste realtà mondiale
L'altra
E l'idea che pure infatti Zandonà terribili età del pensiero unico e del mercato globale
Pensa di opportune solo alla resistenza dell'opposizione sociale della protesta individui ideale senza individuare e costruire forze alle anzi obiettivi
Per dar vita a un potere è un modello alternativo
Come a volte come nel passato ma ben più del passato e piume di Oprah in mente integrati apocalittici che hanno tra loro sempre più in comune la rimozione della realtà
So bene che un tale ritardo di analisi e di elaborazione di curiosità stessa per le cose
Non si recupera rapidamente e per un atto di volontà so bene che al pensiero come all'eros non si comanda e anzi spesso un eccesso di concitazione produce risultati deludenti
So bene che è difficile elaborare un pensiero Complesso se ciascuno è obbligato a esprimerlo ho abituato a cercarlo ogni sera nella dichiarazione fulminante alla televisione
Occorrerà dunque tempo e tattica
Ma penso che se non cominciamo a rompere con un atto di volontà questo circolo vizioso tra minimalismo politico e pigrizia culturale il centrosinistra non possa farcela oggi e non abbia futuro
E invece continuo a credere che edittale che esso ce la faccia
Grazie ma anche sì
A modo suo portata la nostra attenzione sulla l'inciampo
In cui da discussione politica italiana
Incorre per cui non si io lo dico in un altro modo
Non si riesce a cominciare una discussione vera sui problemi in modo da mettere al centro della discussione pubblica le questioni che possono dividere la destra e la sinistra ma va la discussione italiana
è viziata anomala nel senso tutte le volte si blocca su questioni istituzionali ci mette davanti problemi diversi da quello delle delle questioni programmatiche non abbiamo un grande scontro sulle questioni fiscali non abbiamo grande scontro sul chi paga abbiamo un grande scontro sulla data delle elezioni abbiamo un grande scontro grande incertezza sul nomi dei dei leader dell'uno dell'altro schieramento abbiamo
Abbiamo sempre un punto di fuga di tipo metodologico per cui l'emergenza italiana nemica vera che non c'è un programma c'è un programmi bis tutto sommato di lasciare andare le cose come
C'è un programma implicito ma la la disposizione delle parti tra la destra e la sinistra è piuttosto confusa è piuttosto confusa
E confusa forse diciamo da parte della sinistra sentiamo riso Claudia Mancina se ritiene che la sinistra abbia confezionato la proposta chiara è sicuramente confusa da parte della della destra che si fa avanti
Con due tre discorsi sovrapposti tra loro assai diversi per cui anche da quella parte vanno abbiamo una condizione di normalità
Nel senso che la discussione ci mette davanti ipotesi assai assai diverse loro per cui siamo ben lontani da un regime di alternanza dal punto di vista dei contenuti proposte delle due parti Claudia Mancina
No io certo non non sosterrò che non ci sono elementi di confusione nella proposta nell'identità politico culturale della sinistra o del centro sinistra perché qui veramente stasera più che della sinistra dovremmo parlare del centrosinistra
E non è che non nemmeno che molti dei problemi posti da Lucio Magri siano problemi autentici mi pare che egli abbia come dire tagliati in un modo un po'apocalittico
Che io non condivido penso che abbiamo dei grossi problemi che ci sia effettivamente è stata in questi anni una frattura fra politica e cultura
Però penso che siamo in una fase di transizione si dice sempre però purtroppo anche se si dice è vero
E lo siamo anche rispetto a questo problema perché la sono i partiti sono le grandi forze politiche politiche le forze politico ideali che sono in cerca di una nuova di un nuovo assetto di una nuova collocazione anche di un nuovo ruolo io credo nella vita sociale e politica del Paese e quindi inevitabilmente anche il rapporto con la cultura si deve ristrutturare cioè mi pare che ci sia insomma una rottura che si ricomporrà attesi che dobbiamo lavorare a ricomporre certamente in un modo diverso dal passato
Perché se nel passato abbiamo avuto momenti diversi momenti di grande rapporto tra politica e cultura e talvolta tra grande politica grande cultura
Sia nella sinistra sia nel centro
E questo però diciamocelo corrispondeva esattamente a un determinato ruolo dei partiti
Noi abbiamo avuto io non credo non credo alle stupidaggini del tipo d'auto un'egemonia marxista nella cultura italiana nell'editoria italiana queste sono veramente sciocchezze
Credo invece che abbiamo avuto in Italia un più che in altri Paesi in parte la cosa è avvenuta anche in Francia mai se in parte in altri Paesi non è nemmeno avvenuto non abbiamo avuto in particolare in Italia un una istituzionalizzazione quasi comunque una versione molto stretta e molto immediata del rapporto tra politica e cultura inteso come rapporto tra politrauma partiti e cultura
In Italia abbiamo avuto nel nel dopoguerra i partiti che sono stati alcuni ovviamente i più grossi più dotati di tradizioni culturali per l'appunto e anche di personale intellettuale che sono stati i centri di elaborazione culturale
Io non dico non è che questo sia stato un male né che sia stato un bene anzi forse per per la storia del nostro Paese è stato anche un bene nel senso che venivamo da una dal fascismo e quindi da una fase non certamente di cubi grande costruzione
Sebbene anche lì ci sia da da da vendere vere
Però voglio dire è una una modalità a particolare non è l'unica modalità del rapporto tra la poi tra la cultura e la politico tra la cultura e la società
In altri Paesi soprattutto nei Paesi anglosassoni i partiti non sono esistono come nel nostro i partiti evidentemente hanno un ruolo politico ma non sono centri di elaborazione culturale
E quindi in quanto tali hanno anche molto meno molto meno che di quello che hanno avuto i partiti italiani una immediata espressione di tipo culturale
La quale insomma la cultura negli altri paesi si produce nelle ogni si fa nelle università nelle riviste nelle case editrici in Italia la cultura negli anni passati decenni passati insieme fatta molte relazioni con i partiti
E forse questa era una cosa che in qualche modo doveva finire comunque che è finita e io credo che noi abbiamo una crisi culturale in questo Paese anche per questo motivo perché si devono ristrutturare le le i centri di attività curdi attività e di produzione di cultura e i partiti sicuramente non sono più io credo che non possano essere più centri di produzione culturale
Agenzia si potrebbe dire con un termine sociologico di produzione culturale
Allora questo non vuol dire però che la politica possa essere solo tatticismo che la politica possa prescindere dalla cultura o che possiamo costruire una coalizione nuova complessa come quella che oggi cerchiamo di costruire la coalizione del centrosinistra
Prescindendo da questioni culturali
Grandi e meno grandi prescindendo da confronto intellettuale prescindendo dal confonda le idee per dirla proprio
Francamente come invece si fa cioè è vero che la politica italiana vive una crisi di tatticismo spinto anche quella della sinistra anche quella del PDS
Siamo in una fase di tatticismo
E ripeto dobbiamo io credo che dobbiamo cercare un di ricostruire uno spessore culturale culturale della politica che non può essere però quello di prima deve essere una cosa diversa non potrà non essere qualcosa di diverso e quindi penso che stiamo forse attraversando un deserto che però appunto attraversiamo
Nella costruzione della coalizioni centrosinistra è vero suo finora è stato difficile introdurre il confronto culturale
Alcuni Dinoi ci hanno provato quelli che stanno a questo tavolo non a caso stanno a questo tavolo forse proprio perché hanno un po'cercato di fare questa operazione
E molto difficile c'è poco ascolto in questa fase della politica per le questioni culturali
Questo in culturali non astratte evidentemente questioni e appunto lo spessore culturale di scelte politiche perché se si mettono insieme delle forze politiche diverso alcune molto diverso e che hanno avuto delle storie così così così separate
E quando dico separate non mi riferisco solo alla separazione fra il centro e la sinistra forse le separazioni più dure sono state quelle interne alla sinistra
Ecco se tutte queste forze oggi lavorano per mettersi insieme beh se non c'è uno spessore culturale veramente non si fa molto di più di un cartello elettorale e questo credo che dovremmo averlo chiaro
Se non c'è un un lavoro un percorso culturale non si fa molto di più ancora una volta di un tavolo dei progressisti dove si fanno laddove si fa una lottizzazione più o meno mascherata delle candidature
E dei posti in Parlamento
Noi non vogliamo far questo anche perché questo l'abbiamo già fatto una volta non è andata precisamente bene
Siamo abbastanza consapevoli tutti che se si percepisce che si tratta solo di un cartello elettorale che si sta insieme solo per interesse per per opportunità questa non riesce a essere una proposta politica convincente
Quindi lo spessore culturale e necessario metterlo in questa coalizione non per perché siamo anime belle ma perché è anche un modo per per fare una proposta politica convincente
Ma che significa spessore culturale c'è il livello programmatico e c'è il livello delle culture politiche non è esattamente identico
Il livello programmatico e quello per cui evidentemente dobbiamo definire un programma di governo comune
Il programma di governo e un programma di legislatura un programma che dura per cinque anni
è importante riuscire a fare un programma comune nelle scorse elezioni neanche quello siamo riusciti a fare c'era un programma di PDS che è stato anche molto rock lodato ma non era un programma della della coalizione insomma delle
Neve il cartello progressista
Era solo il programma del PDS non si riuscì a fare un programma comune
Questa lezione l'abbiamo imparata faremo stiamo facendo stiamo lavorando a un programma comune e questo è già un evidentemente un livello di unificazione molto più avanzato però c'è una questione ancora più forte più grossa più profonda che quella cultura politica che è un po'diverso perché dico che è diverso dal programma faccio le su un esempio eclatante che del resto già nei mesi scorsi c'era attraversati più volte che è quello della Porto per esempio
La volta probabilmente non ci divide sul piano programmatico perché siamo tutti d'accordo che l'aborto non entra nel programma nei posti divano in negativo cioè non consideriamo in nessun caso un problema della prossimo dei della prossima parlamento della prossima legislatura un non consideriamo che si debba rivedere la legge la legge sull'aborto quindi dal punto vista programmatico possiamo avere un accordo su questo punto e lasciare fuori la questione però sul piano culturale per l'appunto e invece molto diverso il modo in cui in questo caso cattolici e laici ma ovviamente la disputa il discrimine non è sempre questo ce ne sono altri
Ma in questo caso cattolici e laici sì il modo in cui cattolici e laici si muovono rispetto a un problema come quello dell'aborto in generale del dei diritti della donna
Resta molto diverso e costituisce una distanza differenza notevole un'altra può essere quello sulla liberalizzazione delle droghe leggere per esempio insomma sono diverse questioni adesso qui cito questi perché sono quelli più che sono emersi che emergono in questo periodo però naturalmente ce ne possono essere tanti altri anche in campi meno sopra strutturali in campi più relativi all'economia cioè
Allora su queste questioni cosa si sa
Si cerca una unificazione culturale
Oppure si mette da parte il problema
Ecco secondo me tutte e due queste cose sono sbagliate noi non possiamo raggiungere su questioni che ci dividono fortemente e che peraltro non sono del possono essere lasciate fuori da un programma di governo non possiamo raggiungere una unificazione culturale è una sarebbe una forma è una forzatura non non esiste una unificazione su alcune questioni
D'altra parte e secondo me appunto significa ricadere in una concezione tattici East della politica semplicemente metterle da parte oppure peggio ancora fare degli scambi politici su queste questioni
E allora qual è la dimensione avere in che consiste appunto il dare una dimensione culturale alla politica secondo me il problema è confrontarsi confrontarsi seriamente su alcune questioni anche senza pretendere di arrivare a una soluzione comune
Però confrontarsi fare della strada insieme perché questo è essenziale per tre
Per votare reciprocamente le proprie per uscire reciprocamente dalle proprie rigidità
Perché
Come dicevo prima noi veniamo da una storia di separazioni molto rigide di separazioni quasi etniche io dico
Appunto all'interno della sinistra sinistra centro tra laici e cattolici per esempio
E però
Noi siamo anche espressioni di cui tradizioni politiche che sono in crisi in crisi non nel senso in un senso di sfascio però in crisi nel senso che devono profondamente cambiati che hanno bisogno di cambiare questo è una condanna a mio parere semplicemente una constatazione di fatto non è un problema di abiure né di facili di di facili ha già di facili Mecca insomma come mi sembra pensi Nanni
Ci sono le lettere delle tradizioni delle tradizioni culturali politiche
Che sono oggi arrivate a un punto di svolta inevitabile
La tradizione della sinistra anche quella del cattolicesimo democratico io credo anche la tradizione socialista sono tradizioni che non devono abiurare se stesse e non devono nemmeno fare salti mortali giravolte devono però sicuramente cambiare molto dei loro paradigmi dei loro parametri culturali
Perché sono arrivate a un punto a un punto a una stazione insomma un passaggio il secolo Macrì parlava del secolo questo secolo e alla fine infatti che non è solo un fatto di cronologico sono alla fine sono arrivati alla fine una serie di esperienze
Fini di tipo diverso magari però sicuramente
Alla fine
Si richiedono dei bilanci si richiede soprattutto un mutamento di paradigmi un un salto in avanti della capacità di pensare i problemi della realtà della capacità di pensare lo sviluppo di pensare il futuro di pensare l'avvenire del nostro mondo della nostra società
Che poi credo che il ruolo della cultura in politica debba essere queste pensare ai problemi e non soltanto improvvisare delle non delle soluzioni ma degli aggiustamenti quotidiani come sarebbe come appunto la dimensione tattica
Pensare i problemi quindi immaginare delle delle possibili soluzioni
Io credo che delle tradizioni che ho nominato nominato le nomino le più importanti quella comunista diciamo del PC quella socialista e quella del cattolicesimo democratico io credo che nessuna di queste tre tradizioni così come sia oggi in grado di pensare in modo soddisfacente i problemi e di immaginare adeguate soluzioni ai problemi credo che queste tre culture non siano più all'altezza della se sa esattamente di quelle trasformazioni del mondo di oggi che possono preoccuparci sicuramente ci preoccupano ma che tuttavia nella misura in cui abbiamo uniti sentiamo l'impegno politico ci invitano a a a intervenire ci invitano a a governarle perché guardare il mondo e pensare che vada a rotoli è un atteggiamento del tutto legittimo ma non è un atteggiamento politico evidentemente
Allora io non credo che la soluzione sia nel fondere queste tre cultura tradizioni culturali e nemmeno nelle buttarla mare tutte e tre e adottare il liberalismo tout-court e nemmeno nel fare un mix fra cui tra queste tre tradizioni culturali e il liberalismo
Penso che semplicemente che insieme a partire dalle nostre dei nostri patrimoni dal nostro rispettivo patrimonio e anche dalla nostra crisi e dalla nostra insufficienza
E riflettendo anche su contributi del pensiero liberale
Che troppo poco abbiamo su cui troppo poco abbiamo il presunto riflettuto in passato dobbiamo andare avanti costruire una cultura politica nuova io credo che il centrosinistra in questo Paese debba costruire una nuova insieme tutto in tutte le sue componenti una nuova cultura politica non una nuova cultura monolitica unitaria eccetera perché questo credo che non sia possibile non sia nemmeno augurabile
Una cultura politica pluralista in cui siano possibili opzioni diverse su tante cose ma che nella sostanza dell'immagine di futuro del modo di intervenire
Sui problemi del Paese sia abbastanza unitaria io credo che questo sia possibile che comunque questa sia la sfida culturale che sta di fronte alla politica oggi
I problemi sono quelli che sono stati detti certamente quale mercato quale Stato sociale
Quale rapporto tra politica e società
Qui Bosetti poneva la questione
Se la politica non debba arretrare dalla società
Io capisco quello che vuol dire ma trovo singolare la la fermata la la formulazione io direi il contrario se la politica non debba ritornare nella società di più di quanto non sia adesso uscire magari un po'dall'un po'di più dallo Stato distinguersi dall'amministrazione statale
Entrare invece di più nella società essere di più società cioè essere di più
Nelle in nei rapporti nei rapporti tra la tra le persone nei rapporti tra le organizzazioni nei rapporti appunto che sono poche sono in gran parte poi rapporti culturali
Credo che questo sia un po'il problema arretrare dallo Stato e invece entrare di più nella società perché e e questa è una singolare una singolare questioni italiane dire che considerare i partiti come parte dello Stato i partiti in realtà sono per definizione comunque parte della società civile non parte dello Stato
Sono in Italia hanno semmai precisamente nel avuto il limite di diventare troppo Stato
E i problemi del nostro parlamentarismo sono legati anche a questo
Ne ma anche nelle mamme in una mancata distinzione e delimitazione reciproca delle stelle del Parlamento del governo dell'amministrazione pubblica delle varie istituzioni rispetto a una a forza invece che dovrebbe
La singolare situazione italiana londinese singolare Claudia Mancina dà una versione sofferta ma ottimistica del possibile cammino dice dice il possiamo fare salti e se il deserto avvisiamo un vuoto programmatico
Abbiamo un vuoto di progetti ci sono linguaggi diversi però il cammino della costruzione di un progetto con elementi comuni consistente al punto da poter essere proposto si può fare ecco è un tracciato difficile anche perché questa singolarità italiana
è fatta è fatta di questa di questo impasto per cui le tre culture
Che sono state revocate
Sono quella comunista quella socialista e quella cattolico democratico sono tre culture che hanno rappresentato un'interpretazione della politica molto pervasiva insomma io credo che non abbiano torto quelli di osservatori che guardano l'Italia come un Paese che affronta una transizione paragonabile a quella per per molti aspetti non sicuramente per tutti e intendiamoci ai Paesi dell'Europa dell'Est
Ecco dove la politica deve adesso fare un potente cammino all'indietro rispetto alle posizioni che aveva occupato nello Stato come diceva Claudia Mancina ma anche nella società in un certo modo ricopre
In in altri perché l'alternativa possa diventare una cosa normale bisogna che si crei una situazione per cui chi vince le per cui la la nomina del presidente della della RAI no non viene a coincidere con il risultato delle elezioni politiche poco a capire che per arrivare a questo
Bisogna fare un cammino lungo di di gesti di atti di cose che vanno decise per cui quella deve diventare una cosa
No ma impensabile
Ecco che il presidente della RAI con tutti i suoi consiglieri con i direttori dei dei telegiornali e quant'altro viene di seguito al risultato dell'Egitto ad elezioni politiche in Italia invece il sistema della della della Otis action dicono gli inglesi se lo lottizzazione del muretto in italiano della della spartizione ha fatto sì che le due cose fossero incastrate fra loro ora separarle è molto complicato ecco assumere quote di i contributi dal pensiero liberale vorrebbe dire portarci verso una normalità dell'alternanza e questo cammino e è difficile difficile anche per una sinistra che vuole essere erede della tradizione socialdemocratica di solito Ranieri dei partiti su socialdemocratici hanno avuto il compito di estendere il ruolo della politica ora qui c'è questo modo movimento a ritroso per cui una una sinistra un centrosinistra si candida a vincere pur avendo il compito così difficoltoso come quello di produrre un arretramento ecco è una situazione davvero singolare sul sì
Attilio
Vorrei svolgere qualche considerazione tenendo conto delle delle riflessioni già svolte
Dal coordinatore di questo nostro incontro da metri
Mancino
Ritornando a
Poi giungendo al quesito che è stato posto adesso ma insomma ritornando un po'al tema
Le culture del centro sinistra
Il centrosinistra cioè quello a cui stiamo lavorando
Il centrosinistra che proponiamo in questa in questa fase della storia politica italiana
Non quello storico quello degli anni sessanta ma l'incontro tra
Sinistra democratiche riformista
E Centro democratico laico cattolico oggi
Quell'incontro che dovrebbe produrre uno schieramento in grado di contendere al centrodestra il governo del Paese
Di uno schieramento in grado di candidarsi alla alla guida dell'Italia del nostro tempo
E quindi quali e che non è un'impresa da poco
L'impresa ardua e difficile
Ora
Quali culture si incontrano
Dialogo hanno
Nella costruzione di questa prospettiva politica
Io penso che questo sia un un punto nevralgico i di decisivo per molti aspetti
Per poter dare invita ad uno schieramento politica un'alleanza politica un centrosinistra in grado di potenzialmente maggioritario
Nell'Italia del nostro tempo
Questo è il punto più Magrini parlava lo riprendeva anche Claudia
Io penso per esempio al centrosinistra storico al centrosinistra
Quello di Moro e Nenni
Beh quel centro sinistra sì costruiti prima ancora che come formula parlamentare come formula di governo si costruì sul terreno della cultura politica
C'è una lunga preparazione culturale del centrosinistra che impegna forze politiche in
I cultura italiana
Nella Democrazia Cristiana vi fu un vivace dibattito politico ideale
Scoppola lo ricorda
Bene efficacemente
Nel suo libro sui partiti nella Prima Repubblica
Un dibattito si svolse allora nella Democrazia Cristiana che portò ad un recupero ad una reinterpretazione scrive Scoppola della tradizione degasperiana espulsi Ana con una forte maturazione
Della cultura politica nella Democrazia cristiana di allora
Non solo ma si produsse il fenomeno delle tante iniziative editoriali e riviste importanti che fornirono sollecitazioni culturali alla ricerca politiche
E il convegno di San Pellegrino
Anche il congresso di Napoli della DC convegno risalente leghino fu esemplare di quella temperie culturale e anche a sinistra all'ora
Furono intensi nel dibattito voi l'innovazione
Nel partito socialista la discussione si concentrò sul carattere delle riforme sociali sul ruolo dello Stato
Della programmazione
E anche nel partito comunista
Partito Comunista raccolse la sfida almeno lei nei primi tempi quando elevato sembrava il carattere innovatore riformatore del centrosinistra tentò di raccogliere la sfida i convegni del Gramsci sul capitalismo italiano il dibattito promosso da D'Ammendola sui caratteri della della di la società italiana sulle riforme necessarie la disputa sulle riforme di struttura
Il centrosinistra ha voluto quindi una lunga preparazione sul terreno del confronto tra le culture politiche così come produsse modifiche rotture nei partiti
Ma decisi emancipato dalla subalternità ai settori più conservatori dell'episcopato il partito socialista conobbe anche una scissione nel piccina la CGIL fissi
Silvia prima
Ma impegnativa discussione sull'Italia sul suo avvenire sul sul sull'arretratezza un Mina del capitalismo italiano
Ora io avverto ed è questa la più grande preoccupazione las poi il rovello di questi questo ultimo hanno insomma io confesso che di avvertire il rischio di di di di di una debolezza del profilo programmatico e culturale del centrosinistra di una di una
Insomma di un vuoto questa è la mia preoccupazione
Ora il centrosinistra tenta che oggi proponiamo non è un'impresa di poco conto insomma l'incontro tra la sinistra
Tra la sinistra consapevole di vincoli che comporta l'opera di governare un Paese complesso come l'Italia da sinistra
Da un letto profilo disse diciamo di forza costruttiva di governo e quella parte del centro
Cattolico laico che vuole contribuire a guidare la transizione dell'Italia verso lungo passetto
Nuove relazioni sociali
Il centrosinistra cui pensiamo qui abbiamo pensato di cui abbiamo
Discusso
Che abbiamo individuato come via d'uscita per affrontare anche
Il confronto col centrodestra dopo la sconfitta del marzo del novantaquattro il centrosinistra
Cui pensiamo non è non può essere la sommatoria tra i resti della Democrazia Cristiana
E quelli del PC abbiamo pensato una cosa diversa
Primari tutta un'alleanza alternati dal centrodestra competitiva con il centrodestra
Quindi non il centrosinistra come Alleanza obbligata e senza alternativa no un centrosinistra che nella capacità di fornire risposte ai problemi del Paese più convincenti dell'altro schieramento
Diventa maggioranza
Quindi una una competizione con un avversario
L'avversario che i cui io vedo tutti anche gli aspetti anomali ma che non sono non non non credo si debba sottovalutare
Anche in alcun modo insomma
Ora io penso quindi che sia vitale e questo è il punto su cui dovremmo discutere di più soprattutto le forze protagoniste di questa operazione politica dovrebbero riflettere di più sia vitale un incisivo profilo riformista del centrosinistra
Insomma un centrosinistra che sappia darsi un convincente serie impianto programmatico
Un centro sinistra che possano essere percepito come quell'alleanza
Portatrice di di un piano di riforme per l'Italia di di fin e secolo
Ecco perché io credo che debbano essere anche chiarite comunque eliminate ambiguità intorno ad alcune parole d'ordine o categorie che abbiamo introdotto nel anche nella battaglia politica italiana storia della normalità per esempio
La normalità di cui abbiamo parlato non vi può essere la divisione del centrosinistra allo status quo insomma una acquiescente adesione a lo svolgersi delle cose insomma la normalità vuole dire Ricci credo ricerca di un clima politico non rissoso ma per permettere un'azione riformatrice insomma
Ecco io penso che il centrosinistra debba proporre lei vi è per coniugare riformismo sto sociale il risanamento finanziario che un nudo
Complicato della vicenda del nostro Paese efficienza produttiva e politiche sociali attenua attrici delle diseguaglianze
Penso per esempio al Mezzogiorno
Dobbiamo andare al di là di di nuove parole magiche
Federalismo come chiave per per risposta per tutte le questioni senza diciamo cercare discutere anche con serietà e con rigore su su su una su su sulla riforma federalista in questo Paese i suoi caratteri
Perché insomma a quello che veramente sta tornando di nuovo e che fuori alla e che la vera grande poi la questione irrisolta che condizionata tutta la costruzione unitaria nazionale il Mezzogiorno e i rischi
Di un ulteriore declini abbandoni ecco io penso insomma che
Lo sforzo le le culture del centrosinistra con le culture la loro efficacia il carattere secondo o meno lo si misura dalla capacità di fornire questo impianto programmatico efficace più convincente del centrodestra allo schieramento io penso che due tradizioni politiche
Anche se consapevoli della propria limitatezza intendiamoci di questi tempi l'autosufficienza di una mai e poi mai essere è stata una strada convincente ma soprattutto di questi tempi pensare all'autosufficienza di una tradizione cultura ma insomma
Io credo che
Il la tradizione del del del cattolicesimo democratico liberale ripensata alla luce della esperienza
Il delle sfide che ha dinanzi a sé il nostro Paese arricchito dal confronto con esperienze di altri Paesi può contribuire all'arricchimento dell'impianto programmatico del centrosinistra così come io penso che
Possa essere secondo la cultura di una sinistra
Riformista che ispira la propria politica i valori del socialismo dei diritti delle libertà insomma la cultura del riformismo socialista
Che e parte rilevante della sinistra italiana certo sapendo bene
I problemi e le innovazioni da apportare riusciamo
Ma ne abbiamo discusso anche insomma
Tuttavia questo mi sembra una cultura essenziale del centrosinistra io poi queste discussioni sono sempre comprese mezzo milione Goggi Vattimo sulla stampa sulla sulla il riformismo senza socialismo scritte io poi alla fine stringe vedi che c'è una polemica
Contro un avversario preconfezionato
Cioè quasi fossimo in ancora alla discussione sulla statizzazione o la pubblicizzazione dei mezzi di produzione insomma
Quando invece noi vogliamo parliamo di riformismo socialista accentuando
Un carattere cioè il carattere liberale di questo socia di questo riformismo cioè il riconoscimento della flessibilità dell'ordine dei satelliti e del ruolo della mobilità
In sostanza io credo concludo che si l'Italia ma anche le società europea la fine del questo secolo
Sono dinnanzi a sfide che
Richiamo non l'attualità di una tradizione politica portatrice di una tensione correttiva degli spontanei ismi del Mercato
Io ritengo che da questo punto di vista
Pur innovando ai Ilir riflettendo sui limiti e le insufficienze una cultura che si ispiri ai valori del socialismo riformista sia una cultura in grado di di di di fornire e fondamenti a uno schiaffo a un programma un impianto a un profilo programmatico
Della del centrosinistra senza alcuna autosufficienza sapendo dover interloquire dialogare ma queste cose io penso che su queste cose noi possiamo lavorare e riflette
Grazie a Ranieri
Ieri propone il cammino di una un profilo riformista per le il centrosinistra e la sua della sua cultura cammino complicato ma ma possibile su cui sentiamo
Gli altri due interlocutori di questa mostra discussione ora Lucio Magri aveva introdotto il nome di Dahrendorf
Il quale per tornare al tema della normalità ove l'anormalità italiana in in una discussione di alcuni giorni fa Roma ha raccontato di avere partecipato a un dibattito con Berlusconi di aver ascoltato un lunghissimo intervento di Berlusconi in questo intervento di non aver trovato uno solo dei problemi dei problemi delle issues
Cioè dei problemi delle questioni di di contenuto ma di aver trovato questioni istituzionali questioni di metodo rivendicazioni storiche e chi ha fatto cadere il governo le colpe di Bossi eccetera certo e le colpe di D'Alema ma le le questioni i problemi fondamentali italiane a no ne ha non non vengono fuori ecco anche da parte del centrosinistra
Da parte di totale
Mica anche nel mondo Lambert la Boeing la parte che lo la parte che interessa chiedo
No no perché questa difficoltà a come dice Dahrendorf consente Bretton issues fa concentrarsi sulle questioni e a fare sì che la discussione pubblica italiana sia su questo problema ora Ruffolo
Un intellettuale un politico che nei suoi libri che lei dei suoi articoli teorizzare ci parla di una politica in funzione delle cose da fare sia una caratteristica che arruffone quello che nel corso del tempo ci ha parlato delle cose che la politica serve a fare
Però tutti i lunghi sforzi i suoi scritti sulle cose da fare non non hanno convinto l'Italia diciamo a venire a queste cose da fare un po'di cose sono farmaco dice sì grazie ma anche perché le cose vanno così poi quelli dalle cose le fanno e quindi in realtà il non non consente o Nations è un modo per cui chi comanda diciamo continua a fare le sue cose
Riuscirà il centro sinistra concentrarsi a far concentrare gli italiani sulle cose
No effettivamente Bosetti no finora non ha avuto molta fortuna
Ma
Volevo riprendere quello che Umberto Ranieri
Ricordava a proposito di un'esperienza che c'è già state ha avuto lo stesso nome centrosinistra è questo anche per ragioni biografiche in me provoca soprassalti di già vissuto
Ma non la voglio ricordare per motivi nostalgici voglio ricordarla come ha fatto Umberto perché quella mi pare un'occasione mancata per la sinistra italiana una grande occasione mancata sulla quale bisogna riflettere perché poi sia mancata e perché poi sia fallita e discorso certo troppo complesso e lungo per poterlo affrontare qui nel centrosinistra tanto per intenderci c'era una c'era gente che c'era dentro la destra quindi ho sarebbe stato molto difficile che potesse affermarsi come esperienza riformista radicale e aveva alla sua sinistra una posizione dura e a mio modo di vedere il mio per autodistruttiva del Partito comunista
Ma quale che sia il giudizio storico che riguarda esperienza si può dare oggi secondo me varrebbe la pena di rivederla con
Con con obiettività e certo che quella esperienza poneva un problema che e ancora e fondamentalmente forse attualissimo oggi era un tentativo da parte di alcune di uno di una parte delle forze di sinistra
Di istituire in Italia di tentare in Italia di definire come dire il nuovo compromesso storico un nuovo possibile compromesso storico con il capitalismo non con la Democrazia Cristiana
Un nuovo compro passava attraverso la democrazia cristiana ma nelle ambizioni di coloro che ispirarono
Le l'esperimento di centrosinistra c'era questa convinzione che fosse necessario trovare una via di compromesso non contro il mercato
No non
Subalterna al mercato del tipo di quella che la socialdemocrazia aveva trovato nell'esperienza keynesiana Hoecke
Sì voleva riprodurre o cercare di introdurre in Italia quell'esperienza fallì ma a mio modo di vedere continua ad essere oggi fondamentale l'esigenza
Per la sinistra
Di un nuovo compromesso storico Lincolin capitalismo perché il contesto nel quale il nuovo centrosinistra agisce certamente fondamentalmente se radicalmente diverso da quello per tanti
Per tanti aspetti e soprattutto per uno che mi sembra centrale e fondamentale riprendo un po'le considerazioni che faceva Lucio Magri
Beh
Apocalittici o integrati
E il fatto è che noi siamo nel pieno di una controrivoluzione capitalistica questo non mi pare possibile negarlo dagli anni ottanta il senso e l'orologio della storia pendolo della storia
Masiello spostato
E noi noi il mondo almeno dei paesi cosiddetti sviluppati a democrazia avanzata si trova nel piano di un'offensiva di un'offensiva di
Capitalistica del mercato capitalistico che sia a
Soprattutto intuitus sotto due aspetti da una parte la deregolazione e la globalizzazione finanziaria del mercato internazionale mai si era avuta una integrazione dei mercati
Così i radicale e totalitaria
Questa rappresenta una formidabile sfida e una formidabile aggressione allo Stato nazionale
Alla sovranità popolare democratica
Se
Se i destini delle monete sono
Distribuzione non sono decisi non dagli Stati sovrani ma da un'entità metafisica
Che si chiama i mercati
E che determina anche degli stati di ansia quando c'è una crisi monetaria il venerdì si chiudono i mercati e tutti si domandano
Come ci spenderemo il lunedì con quale giudizio e con quale sentenza dei mercati vuol dire che una parte della democrazia se ne sta andando una parte del controllo sociale se ne sta andando
E poi c'è un attacco dall'interno degli Stati l'attacco a quella
Parte di stato che era stato a quella parte di democrazia che era stata socializzante che era stata coinvolta nella grande esperienza dello stato del benessere dunque da una parte lo Stato nazionale dalla parte da un'altra lo stato sociale
Sono gli obiettivi sono i bersagli di una obiettiva contro rivoluzione capitalistica
Questo certamente non è un fatto
Non è un un un pre giudizio sinistri distico questo tra l'altro è una conclusione alla quale arrivano oggi con preoccupazione persone certamente no suscettibili
Di essere giudicate come degli estremisti
Be
Di fronte a questa offensiva qual è la reazione della sinistra
Non solo in Italia ma anche io parlo dell'Europa
Poi si dovrebbero
Magari si dovrebbe parla degli Stati Uniti ha ma noi viviamo in questa parte del mondo e ci interessa ciò che avviene in questa parte del mondo soprattutto ma da una parte c'è stata una gran parte si è stata un fatto fondamentale
Che è anche parte di questa di questa di questa sindrome di questa scenario è stato spazzato via il comunismo
Una parte della una una una proposta della sinistra una posizione deroghe è è stata sconvolta è stata spazzata via
Né dall'altra
Quella che era invece la strategia vincente sul piano sociale della sinistra il compromesso socialdemocratico di tipo keynesiano tra stato e mercato
è stato a sua volta messo in una posizione almeno difensiva
Da quella che appunto una rivoluzione che io in chiamerei non neanche liberale o liberista ma privatistica una reazione di disintegrazione sociale di mercati Zazie onere che
Minaccia le basi stesse a della solidarietà nei paesi a democrazia avanzata e anche nel nostro e nel nostro questa offensiva assunto delle caratteristiche
Particolari è particolarmente negative
Vedete da un certo punto di vista thatcherismo Enrica Nismo sono due espressioni non voglio dire nobili ma certamente autentiche di una controrivoluzione capitalistica che però trova
In determinati valori che so io il patriottismo
La la la la la la famiglia le tradizioni nazionali una suo cemento e uno suo riferimento culturale
Di destra qui non abbiamo questo abbiamo una semplice esplosione di egoismo sociale e territoriale sociale corporativo individuale
Ed è questo il pericolo che la democrazia italiana corre magari ci fosse una destra una destra reaganiana e thatcheriana Berlusconi non è una destra reaganiana e thatcheriana Fini non lo è neppure c'è una pura esplosione di egoismo sociale e di corporativismo di
Vecchie ideologia e che rinascono sotto forme
Completamente simulate
Ci dobbiamo chiedere però qual è la reazione che la sinistra a rispetto a questa controrivoluzione capitalistica in Europa e in Italia
E a me pare che di constatare una debolezza fondamentale nella reazione della Sidi che la sinistra ha avuto rispetto a questo nuovo processo di mercati d'azione di
Appunto di di controrivoluzione chiamiamola così controrivoluzione capitali da una parte c'è una sinistra che ripiega
Non nel comunismo il comunismo non c'è più
Qualunque sia il Mib modi e le forme nelle quali lo si voglia risuscitare
Non c'è l'esperienza è il comunismo nella sua forma originaria marxiana nei comunismo nella sua forma sovietica
C'è però indeterminate frange della sinistra la tentazione a ripiegare in una specie di comunitarismo
Che difensivo che starei per dire inoffensivo che movimentista che e pacifista volta per volta attirato da forme di Espressionismo sociale
Ma che non ha una sua consistenza istituzionale e non può fornire un'alternativa è una vera difesa
è una vera alternativa alla controrivoluzione capitalistiche e dall'altra c'è
Un moderatismo imperante un po'ormai egemonico in una parte della sinistra una specie di minimalismo riformista che di riformista poco
Che rischia di trasformare la sinistra in una
Come dire in una supplenza della destra voglio voglio dire questo la sinistra non è che non vinca le elezioni qua e là ma le vince mi pare non per suo merito molte volte ma per stanchezza e per reazione
Alle politiche della destra quando esse assumono un'aggressività
Una caratteristica disgregano i The particolarmente pericolosa vedi quello che è successo dopo Reagan con Clinton vedi quello che è successo nella in Svezia
Dopo una breve parentesi di offensiva della della destra della destra svedese vedi quello che sta succedendo in Inghilterra dove la gente non ne può più dell'esperienza thatcheriana ma siamo sicuri che è questo spostamento a sinistra laddove avviene sia veramente
Il portato e l'effetto di una messaggio nuovo che la sinistra saldare rispetto a questa nuova condizione di crisi
E a questa nuova offensiva e io credo che purtroppo né in Europa né in Italia possiamo
Arrivare a questa conclusione cerco di spiegarmi dico che questo questa condizione pone un rischio grave
E questo rischio Loconte lo lo lo lo ravvisiamo anche nel modo in cui si sta formando organizzando la la coalizione di centrosinistra certo è una novità fondamentale
Che vi sia nell'ambito di una tendenza alla polarizzazione delle forze politiche in Italia la formazione di uno schieramento di centrosinistra questa è la novità positiva rispetto a quel centrosinistra che aveva la destra nella sua pancia
Quel centrosinistra degli anni sessanta ma perché questa novità non sia soltanto
Produttrice di un cartello elettorale come oggi ma di una alternativa politica e sociale di una risposta forte occorre molto più che quello che sta avvenendo che cosa sta avvenendo io sono fortemente depresso l'ho dichiarato
Più che depresso contrariato dichiarato anche ho avuto occasione di dirlo parecchie volte dal fatto che la maggior parte del dibattito politico oggi in Italia tra il Polo e l'Ulivo il centrosinistra come lo si voglia chiamare
è costituito dalla questione se le elezioni bisogna farle subito le elezioni bisogna padre tra sei mesi o le elezioni bisogna farle tra un anno tra un anno e mezzo dopo il semestre europeo prima del semestre europeo con le regole senza le regole
E tutte cose straordinariamente importanti ma quale sia la posta delle elezioni quale sia il messaggio che in in queste per queste elezioni che prima o poi si faranno pure me lo auguro ed è questo dal centrosinistra ancora questa risposta non è non è arrivata diciamo questo a questo mi pare che quando Umberto Ranieri dice
Non è non nasce anche quel centrosinistra che fallì nasceva da un dibattito culturale da da una ricchezza di
Di di elaborazione culturale e politica
Ben più approfondita di quella che mi pare un po'diciamo la verità superficiale anche perché un altro pericolo il quello che sind Olga ad una determinato culto della politica come immagine consenso immediato come suscita attrice di suggestioni
Il modo in cui si si si parla e il modo in cui si agisce la famiglia alla ai bambini e tante altre cose certamente importanti nel mondo della mediocre zia ma non tali da costituire per la sinistra
Una base politica di efficace alla sua azione queste sono cose che vanno benissimo alla destra e che la destra saprà giocare sa giocare e saprà giocare in modo molto efficace ma cerchiamo di non credere che seguendo la su questo terreno si possano ottenere dei vantaggi reali e consistenti dico per compreso che per per concludere
Che si dovrebbe stare attenti
In un certo minimalismo che costante incontra distingue questa ricerca di consensi al centro
E nell'equivoco che c'è in questa ricerca di consensi al centro è vero che per vincere le elezioni occorre avere i voti delle classi medie
E una grande parte dei voti moderati ma questo non lo si può ottenere inseguendo come dire la destra nelle sue Offerte di autonomia individualistica ed egoistica
Lo si può ottenere proprio nel senso in cui si offre nel Monella misura in cui si offre quello di cui anche le classi medie vanno in cerca una sicurezza sociale
Una capacità di benessere collettivo e non soltanto individualistico
Una sicurezza ed una stabilità nella occupazione
Una senso di sviluppo e di progresso nelle istituzioni nella politica questo è ciò che la sinistra deve offrire nel compromesso storico con il capitalismo deve fare la sua parte non la parte del capitalismo e del mercato
Il mercato è una forza formidabile
Farne a meno è costato il disastro comunista in Unione Sovietica farne a meno non si può e non si vede
E ma la è compito della sinistra non è quello di sollecitare le forze di mercato c'è chi pensa e lo fa benissimo il compito della sinistra deve essere quello di arginarne mille di poter lecco far confluire in una direzione
Che abbia un senso per la Società per la coesione sociale per la democrazia politica e perché questo sia possibile occorre che la sinistra offra un messaggio ed una risposta forte
A tutti quei problemi che toccano la coesione sociale la libertà individuale la democrazia politica al mercato c'è chi ci pensa ecco io temo che ci sia un certo impallidire mento nel modo in cui il coalizione di centro sinistra affronta quella che sarà una prova rispetto alla quale se non risolverà questo suo problema di identità e di messaggio rischierà di essere soccombente vedete i laburisti oggi godono nei ben sondaggi
Qualche cosa come il cinquantasette per cento
E c'è stata negli ultimi tempi una voce molto autorevole di un loro dirigente che ha detto state attenti abbiamo avuto quattro
Delusioni noi cerchiamo di non avere la quinta nelle elezioni suppletive di questo agosto i laburisti hanno avuto la brutta sorpresa di confrontarsi in due in due collegi elettorali e di vedere che vinceva chi non i conservatori neppure loro vincevano i liberali che erano stati nella campagna elettorale molto più a sinistra di loro
E avevano sulle problemi della droga sui problemi della sicurezza pubblica sui problemi dell'immigrazione preso delle posizioni molto più ardite
Mentre i laburisti pensando di dovere inseguire le classi medie avevano presentato dei programmi Scialpi è questo è un pericolo questo è un pericolo per per io non credo che questo pericolo lo si possa affrontare attraverso la demagogia la demagogia attraverso Xin isterismo
Privo di consistenza e parolaio
Lo si deve affrontare sulla terreno sul quale la sinistra deve essere forte e quella delle riforme e delle riforme istituzionali bisogna che il centrosinistra sappia dire che Costituzione vuole per l'Italia ancora non l'abbiamo capito
Che tipo di costituzione e il problema costituzionale fondamentale non è vero che una sovrastruttura bisogna che la sinistra dica come vuole affrontare il problema dell'occupazione
Il salario non è una variabile indipendente ma l'occupazione la piena occupazione dovrebbe essere una variabile indipendente il mercato si dovrebbe adattare alla piena occupazione questo implica uno sviluppo dei servizi collettivi dell'economia sociale di nuove forme
Di mercato sociale dovrebbe dire quale Europa in quale Europa e per quale Europa vorrei combattere
Insomma dovrebbe dare delle risposte forti soltanto se darà delle risposte forti potrà essere ha ragione Claudia Mancina il partito
Qualunque sia della sinistra la polizia ne non deve essere più ne ne è un ente morale ne è un ente collettive per culturale il principe gramsciano no
Ma neanche un ente certamente non un ente il morale e neppure un'agenzia e neppure un'azienda deve ricominciare ad essere una grande istituzione politica
Il partito i partiti a Pietro Scoppola come sapete uno storico sono dell'ultimo ha dedicato un ultimo libro arriverà dalla storia dell'alla liberazione dice va bene ma in un libro precedente Pubblico precedente più voluminoso si era occupato della storia dei partiti nella storia della democrazia italiana attraverso i partiti i partiti hanno fatto funzionare la democrazia in Italia
Riusciranno due ali dello schieramento politico a far funzionare scoprono la democrazia della Seconda Repubblica la democrazia dell'alternanza
Ecco io vorrei mettermi in questo mio intervento dal punto di vista della coalizione
Nel suo insieme non dal punto di vista di una delle sue componenti costituisce aspettava io parlassi del contributo che può dare la cultura d'ispirazione cristiana a questa operazione
Della coalizione voi mettermi da un punto di vista complessivo
E da questo punto di vista il titolo mi lascia perplesso le culture scelto il titolo e fedele perché descrive una situazione le culture sono diversi sono tante difficilmente componibili su alcuni temi ma una coalizione ha bisogno di una cultura di un qualche elemento culturale unificante e mobilità
Il silenzio di D'Acquisto non è solo
Come un programma di governo con la proposta di un premio che si possono vincere le elezioni qui siamo d'accordo paradossalmente con quanto ha detto all'inizio Lucio Lucio Magris e adesso anche con quanto diceva
Diceva Giorgio Ruffolo hanno detto un po'tutti del resto
Vorrei mettere una nota un pochino più di ottimismo un pochino ci sono motivi di speranza c'è qualche speranza che si riesca a fare queste oppure dobbiamo così ripiegando ci su queste visioni un poco apocalittiche che effettivamente hanno un fondamento questa controffensiva capitalistica mondiale è un dato reale
Proviamo momento a ragionare le culture dal punto di vista descrittivo sono plurime
Erano tante divergenze
Al momento dell'Assemblea costituente
In qualche modo le culture di oggi sono ancora figlie
Sono legate hanno le radici nelle culture che si sono confrontate all'Assemblea Costituente
Ci sono state enormi per enormi innovazioni c'è stata la crisi della cultura della sinistra un profondo ripensamento ci sono elementi di culture nuove qui manca Gianni Mattioli che avrebbe portato la voce della cultura ecologista io vedo la cultura con i G sta come un'estensione verso il futuro delle esigenze della solidarietà in sostanza no
L'ecologismo avuto questo grande merito di dare alla è il bando al valore della solidarietà la dimensione del futuro
Vende garantire la possibilità della sopravvivenza del pianeta delle nuove generazioni che non è scontata il buco dell'ozono quello che leggiamo ogni giorno
Sono elementi nuovi ma le radici delle culture che oggi si confrontano sono lì e lì all'Assemblea costituente voi lo sapete fu discusso il problema sì la Costituzione dovesse avere un carattere ideologico
E fu trovato un elemento unificante del famoso ordine del giorno che consentono un democristiano Giuseppe Dossetti alla prima Commissione se non ricordo male il nove settembre del quaranta segua dall'inizio dei lavori dell'Assemblea costituente
Il concetto della persona umana che ribaltava radicalmente il rapporto fra individuo e stato rispetto a come l'aveva concepito il fascismo no la centralità della persona rispetto alla centralità dello Stato affermata dal fascismo
è stata allora una grande operazione vogliamoci bene dalla tentazione di buttar via il passato e con il passato di buttar via la Costituzione del quarantotto che rimane a mio avviso un grande punto di riferimento dal punto di vista dei valori che ha enunciato
Ma è stata un'operazione elitaria
è stato l'operazione di Melitene all'assemblea costituente è riuscita a fare questa sintesi ma che non ha potuto in quella situazione coinvolgere profondamente i ceti popolari le realtà popolari nel nostro Paese
Non si è creato nel nostro Paese un patriottismo della Costituzione come lo ha chiamato Gian Enrico Rusconi quello auspicato oggi le appartenenze sono state legate all'identità di partito abbiamo avuto i cattolici comunisti socialisti laici ma non abbiamo avuto i cittadini di un Paese democratico nuovo
Io credo che dal punto di vista
Del di un programma di governo oggi non sia impossibile
A rizzare qualcosa di analogo rispetto a quello che fu fatto all'assemblea costituente partendo da c.t. così diverso
Per festival nazionale dell'Unità che vive oggi un'altra intensa giornata politica durante questa sera sono nostri ospiti Giorgio Napolitano
L'apposizione di pezzi di culture diverse e che non sia tanto meno il compromesso fra culture fra culture diverso
Ricordate Chennedy la nuova frontiera nuova frontiera un'espressione se volete uno slogan ma che nella cultura americana evocava
Cosa di profondamente sentito qualcosa che rappresentava un sentimento popolare diffuso nei dobbiamo inventare qualche cosa che somigli
Alla grande frontiera del delle speranze e dei media
Da questo punto di vista io trovo del tutto improprio il discorso che pure si fa soprattutto da parte dei cespugli delle rapporto con la Quercia i cespugli la Quercia cespuglio che non si vedono abbastanza che dovrebbe unirsi la seconda gamba
La seconda gamba è un discorso ad auto Pedicini
Ma non è un discorso politico qui non cela così un problema
Diario e una seconda gambe proprio di avere una coalizione quindi non considerare il PDS come un impaccio un ingombro perché nella coalizione è il partito più forte e più grosso dal punto di vista organizzativo
Scusate la mia affermazione non più forte dal punto di vista della proposta in questo momento perché in realtà la proposta non non non è il legata non è più forte culturalmente oggi il PDS c'è questo paradosso che il partito più forte della coalizione e per certi aspetti il più il partito più in crisi dal punto di vista
Culturale del del suo passato del rapporto con la sua tradizione
E possibile e immaginare questa idea centrale credo che dobbiamo immaginare quest'idea cercare questa idea questo elemento unificante immobili tante qualcosa che somiglia la nuova frontiera di Kennedy
Proprio in alternativa a quello che è l'elemento unificante della coalizione abbia avversa della coalizione alla quale ci contrapponiamo
E l'idea della coalizione alla quale ci contrapponiamo l'ha detto già Ruffolo non sto a ripetere non ha nulla a che fare con le grandi tradizioni conservatrici dell'Europa
Nel nostro Paese c'è un'anomalia che la teste è stato un fenomeno
Della piccola borghesia emergente
Che si è espressa come sapete nel nazionalismo nel dannunziane esimo
Mi dei movimenti del primo Novecento e poi nel fascismo ma che non aveva nessun rapporto con elementi di forte tradizioni che in altri Paesi erano rappresentati dai partiti del mondo contadino del mondo agricolo
I partiti del mondo agricolo che rappresentavano un forellino a alle conseguenze alle devastazioni anche prodotto e dei processi di industrializzazione in questo senso noi abbiamo una destra sarà di carta una destra che non ha radici in una tradizione di valori e che in questo sì e da questo punto di vista e per questa ragione come diceva molto bene un foro rappresenta nella maniera più selvaggia quella spinta individualistica che caratteristica di questa fase della controffensiva del capitalismo
E da lì dobbiamo cercare un'idea unificante che alla base del Paese nella coscienza di chi partecipa alla coalizione di chi si sente coinvolto in questa proposta vuole votarla vuole partecipare alla sua formazione sia radicalmente alternativa io credo che
Questa idea possiamo cercarla
E in un Ricupero del concetto della cittadinanza democratica nel nostro paese non c'è cittadinanza c'è tradizione di sudditanza
Ma non c'è non c'è tradizione di cittadinanza democratica come espressiva di diritti e di responsabilità di partecipazione dobbiamo costruire la cittadinanza democratica peraltro città finanza democratica costruire come dire delle antiche ossessive
Alla devastazione che questa controffensiva capitalistica troppo dure delle delle anti tossine diffuse
Nella coscienza della gente alla base del Paese
Più che di programmare una alternativa globale alla controffensiva capitalistica
Data la sua forza e data la realtà di quei meccanismi di mercato che Ruffolo ha evocato si tratta di immettere delle antichissime che alla base del Paese nella gente nei comportamenti della gente creino atteggiamenti alternativi
Vedete nell'idea della cittadinanza democratica fra l'altro mi sembra che si congiungono
I due grandi elementi quello istituzionale e quello sociale
Perché l'idea di una cittadinanza democratica rovescia Limbiate la delega idea del capo al fondo dalla proposta presidenzialisti che avanzata adesso da Berlusconi c'è l'idea di qualcuno che delegato dalla gente
Assumerà la responsabilità del campo e che esonera la gente dalla dall'assumersi le proprie responsabilità
E i disegni istituzionale che confusamente alla testa era elaborando e tutto in questa direzione noi viceversa dobbiamo in linea
In linea non per intenderci per quello che che il Pd e il PDS
Ha fatto partecipando attivamente all'iniziativa referendaria in linea con l'iniziativa referendaria vicenza dobbiamo proporre un di più di responsabilità dei cittadini nella gestione della cosa pubblica
Attraverso un'estensione dei suoi diritti delle sue possibilità di partecipazione
Questo per fare solo un esempio comporta l'idea certamente di un rafforzamento della posizione del premier ma un rafforzamento che non lo stacchi dai Circuiti della rappresentanza
Il premier deve essere rafforzato nel ruolo del parlamento in rapporto al Parlamento e non al di fuori di questo quindi no al presidenzialismo inteso come de lega come rinuncia alla responsabilità e invece sì a sistemi di voto e a sistemi elettorali che consentano la designazione del premier uno dei punti qualificanti
Il federalismo anch'esso va pensato in questi termini il federalismo non come risorsa delle regioni ricche del Paese per disimpegnarsi dalle loro responsabilità verso le parti meno fortunate del Paese queste la concezione che a alla radice della concezione del federalismo della lega
Ma viceversa alle Autonomie come condizione di un'assunzione di responsabilità che abbia respiro nazionale e tutto una ribaltamento che bisogna fare della cultura che oggi si esprime nella proposta nella proposta di adesso
La cultura in politica non è un fatto astratto
Coincide con l'organizzazione
Adesso non possiamo qui dico dilungarci fa freddo e tutti quanti penso siano già col pensiero con la con la mente col desiderio a una bella minestra di così come si chiamano qua i cappelletti in alternanza i tortellini e quindi bisogna Giardina spiegarsi voglio spiegare
La cultura in politica e organi anche organizzazione non prescinde dall'organizzazione quindi bisogna immaginare la coalizione no come una sommatoria di partiti
Ed è questo il limite fondamentale della Concetto oggi prevalente di coalizione no la coalizione come rapporto difficile fare a sinistra e cento che dovrebbe interpretare in maniera autonoma gli interessi e le speranze dei ceti moderati
Sono convinto che abbia ragione o fuori gli interessi veri dei ceti moderati sono in linea con una impegno profondamente riformato
Cosa vuol dire questo vuol dire dare rilievo alla coalizione dare rilievo alla posizione al vertice e dare rilievo alla coalizione alla base io so ma non pretendo quinti rappresentare il punto di vista del mio amico Romano Prodi
So che in questa direzione si va ragionando
Creare delle assemblee
Su base dei collegi elettorali
Alla quali possano aderire i cittadini che consentono con la proposta della coalizione siano essi pidiessini siano essi popolari siano essi cittadini che non hanno una definita appartenenza politica
Attraverso questa visione informare le condizioni di
Elezioni primarie
Che possano servire per la elezione dei rappresentanti a una convention nazionale una convenzione programmatica che già programmate già annunciata per il gennaio prossimo
E quindi scavalcare e suprema la logica perversa dei tavoli alla quale abbiamo assistito all'inizio dell'esperienza del sistema maggioritario ricordata nel marzo questi tavoli questo collegialmente
Sto con le giacche con la ricerca dei collegi più sicuri alle spese del PDS da parte di gente di amici
Di persone che poi oggi sono quelle che sono alla all'avanguardia nella polemica contro il PDS in nome del centro per in questo oggi questo è avvenuto e questo abbiamo avuto tutti sotto gli occhi
Ripartire dalla bassi e riorganizzare la gente intorno al all'IVA alla coalizione come elemento forte mobilità e allora dalla base dalla base popolare e far rinascere il senso di questa appartenenza di questa cittadinanza democratica che si vuole esprimere che vuole conquistare i suoi spazi che vuole contribuire all'elaborazione programmatica che vuole costruire un diverso costume civile nel nostro Paese
La democrazia non vive non si sviluppa se non c'è un costume civile altamente democratico
Che implica la responsabilità che implica il il rispetto di quello che è pubblico i giardini pubblici le scuole andate a vedere che cos'è nel Mezzogiorno laggiù stazione di ciò che è pubblico l'immancabile sentito il senso civico dell'appartenenza della responsabilità dell'assunzione di responsabilità io penso che l'ho detto adesso in maniera molto schematica per non e dilungarmi io penso che intorno a una mobilitazione di questo tipo Sipos sa creare un qualche cosa che sia movimento popolare e che e che non sia operazione di vertici politici
Una mobilitazione popolare capace di coinvolgere cittadini di diversa formazione politica che anche mantengono le loro appartenenze di partito quando le hanno ma poi sapete che ormai le appartenenze di partito sono fluttuanti sono un elemento non più così rigido come lo sono state nei primi anni dei primi decenni della vita repubblicana e possano insieme impegnarsi
Per l'obiettivo di andare alle elezioni con una loro identità complessiva l'identità della coalizione che vuole valorizzare la cittadinanza democratica del nostro Paese e su questa base coniugare i problemi istituzionali con i problemi sociali perché i problemi sociali sono una delle espressioni fondamentali della cittadinanza democratica
Io credo che si debba
Compiere uno sforzo in questa direzione evidente di questa cultura comune non sarà una cultura onnicomprensiva
Che investe ogni settore della vita umana che porta un livellamento delle concezioni che rimangono diverse per ragioni religiose e culturali di tradizioni personali
Ma è quel tanto che serve per creare una base comune una cultura comune della coalizione io credo che se noi non ci muoveremo in quest'la direzione con forza con comizio con generosità con fiducia in quel confronto che anche da Claudio Mancini auspicava come come condizione perché per creare una cultura comune se non faremo questo sforzo con grande generosità
Credo che la coalizione si presenterà Deborah
Può darsi che vinca lo stesso che dall'altra parte le le difficoltà sono altrettanto gravi e forse maggiori ma penso che si debba guardare in alto
Cercare il livelli alti di coesione della coalizione sub su una base culturale comune con motivi comuni capaci di
Militare l'agente di a vere un effetto di mobilitazione popolare io capisco di questo per il PDS possa essere un impegno per certi aspetti può essere un impegno esaltanti per altri aspetti impegno difficile comporta un il riconoscimento di un primato della coalizione rispetto a tanti la coalizione deve contare più dei partiti deve essere più visibili dei tanti deve essere quello per cui ci si spende di più
E sono in questo impegno io credo ci può essere un motivo di speranza in una situazione che certamente molto difficile
Grazie a Scoppola il suo intervento è stato tenacemente a sostegni cammino di una di una coalizione che riesca a diciamo a portarci alla famosa alternativa
Restano due minuti perché Lucio Magri diciamo costretto a parlare del primo a causa del suo cognome
Forse avendo sentito tutti gli altri dopo di lui deve qualche risposta brevemente
In provincia
Molto brevemente magari possiamo anche andare avanti secondo come scegliete avrei rinunciato anche queste
Risposta ma avendo sentito poi
Gli altri vorrei fare solo due brevissime osservazioni
Che mi stanno a cuore
Ma questo dibattito dopo aver sentito gli altri mi pare
E mi ha dato questa impressione su di un punto lo dico francamente non lo puoi non essere reticente anche se non posso affrontare il problema
Io non sono d'accordo con gli altri ed è un punto non piccolo
Ed è un giudizio sulla storia passata in poche parole
E in particolare sul modo troppo frettolose schematico con cui essi liquida la cosiddetta vicenda dei comunisti questo secolo
Badate io sono uno di quelli che pensa che questo problema debba essere proprio da chi continua a pescare ritenersi comunista affrontato con una serietà e una spregiudicatezza
Radicali perché gli eventi sono radicali e non credo neppure che possiamo coprirci dietro un dito come a volte abbiamo fatto dicendo i comunisti italiani
Erano DiVersi
E tuttavia
Anche se non ho il tempo di dimostrarlo continua ad essere persuaso o perlomeno essere in disaccordo con accenti che ho sentito anche in questo dibattito
Che tendono a pene a presentare la storia di questo secolo come se la la vittoria sul fascismo la creazione di un ente democrazia diffusa
La costruzione dello stato sociale e di diritti materiali dei lavoratori
La liberazione dei popoli coloniali abbiano visto
Siano avvenuti senza e contro i comunisti come movimento internazionale che Movimento italiano che io questo no no no no
Beh per esempio sul centrosinistra esita Giorgio e e io penso che il Partito comunista con la politica insieme
Pensare che io l'ho criticata perché era troppo troppo conciliante ma insieme con la sua critica le sue proposte il movimento di massa che ha dato luogo ha consentito anche area
A produrre dei risultati che il centrosinistra come tale ma insomma considero semplicemente che questo problema meriti a da parte di tutti
Una riflessione un po'più
Molto più seria e senza reciproci dogmatismi visto che mi ha interrotto ti dico per esempio a me ha colpito che alla festa dell'Unità
Che c'è ancora quel simbolino sotto un dibattito il più spregiudicato possibile sulla storia dei comunisti anziché essere fatto su di un libro bellissimo a mio parere che uscite in questi mesi come quello di Hobsbawm sia stato fatto su un Libè laccio da anni cinquanta come quello di Furet è un mio giudizio ma mi pare un paradosso e sì esami appunto non vedo perché negare il ruolo né dare rilevanza nel punto di interlocuzione a una cosa che è bassa culturalmente vecchia ma comunque questa comunque è la mia posizione personale siccome sono stato tanto critico su questo punto
Della rimozione del passato con Rifondazione sento dovere verso me stesso ma il punto è invece di accordo che abbia diamo qui
Trovato a me pare importante perché un po'tutti hanno notato e sottolineato diciamo una preoccupazione forte per l'impoverimento della politica alla sua separazione dai grandi temi del presente e del futuro solo che io ribadisco comma otto all'inizio che mi chiedo come mai tutta qui queste nostre preoccupazioni non solo non producono una svolta ma addirittura questa tendenza si sta accentuando particolarmente i più in Italia che negli altri Paesi io ribadisco la mia convinzione che questo derivi da due cose uno una scelta politica in base alla quale il necessario la necessaria ricerca di un'alleanza al centro e se volete son d'accordo con luppolo anche di un compromesso che sociale oltre che politico
In realtà nei fatti è venuta avanti comuni Dea di conversioni al centro e di abbassamento dei programmi e delle intenzioni per poter nella speranza in questo modo di recuperare fra l'altro uno fuggevole elettorato moderato e la seconda ragione è più di fondo ed è un'idea un giudizio sul quale anche altri da Ranieri e Ruffolo hanno hanno convenuto e cioè l'idea una sottovalutazione del carattere di crisi storica chi oggi si vive non solo in Italia ma a livello mondiale l'idea di riagganciare semplicemente l'Italia un'Europa un mondo che tutto sommato stanno riprendendo lo sviluppo economico e lo sviluppo della democrazia a mio parere non ha fondamento
Viviamo in una crisi storica se volete analoga a quella degli anni trenta e quaranta e se non ci sono insomma esplodono il disastro ambientale il pro e ma del del del del sud del del mondo alienazione del lavoro e del consumo tante altre cose di cui abbiamo tutti scritto sono sotto gli occhi
E la politica non ne prende atto e non gli offre una risposta malgrado che anche possibilità positive nel livello delle risorse nello sviluppo tecnologico nella sua nuova qualità
Nella diffusione della cultura di massa ci sono possibilità di affrontare senza rotture improvvise e e e pazzie eversive ma con una azione di trasformazione razionale
E e e e realistica c'è la possibilità di affrontare questi grandi temi del del presente e del futuro c'è una diserzione una sorta di sordità soprattutto in Italia
Di una riduzione della politica non solo alla tattica ma anche alle tematiche più facili per non mettersi di fronte alla grande sfida di dovere fare i conti con questa con la forza
E la compattezza di questa controffensiva
Capitalistica se non rimuoviamo questo questa attitudine insieme politica e culturale contro il muro col primo
Continueremo a lamentarci della pochezza della politica e non e non troveremo
Né nel G né consenso né mobilitazione da parte delle masse
Ringrazia ma anche di questo sul l'America o l'intervento se non ci sono altri
Osservazioni
La richiesta di io penso che possiamo concludere qua diciamo nella nella suo ultimo intervento Macrì sottolineava degli elementi di convergenza che abbiamo registrato in questa discussione emetteva uno di divergenza da parte sua che riguardano in verità il passato e l'analisi l'analisi storica devo dire a questo proposito sembra un po'severo il suo giudizio su consigliere ma su questo si potrebbe discutere a lungo Hobsbawm da molti anni cerco di convincere Osborne a venire alla festa dell'Unità ma nel mese di settembre è assolutamente assolutamente impraticabile impraticabile perché tanto modesta impegni accademici a New York che o o in Austria che gli impediscono inevitabilmente aveva potuto venire nel mese di giugno al Salone di Torino discutere nel suo bel libro il secolo breve
Coppola vola riceve ci sovrastano le comunicazioni di servizio non so se si può riusciva a farsi sentire quanto durano le comunicazioni di servizio assolti
No io solo da un punto di vista così professionale vorrei dire che dissento dalla definizione dell'IPO di Fiore da fine diminuzione come di un Liber laccio è uno dei più grandi storici francesi li puoi disco chi vive io non sono sette euro non sono certo uno divisionista però in un libro che va medico letto meditato e discusso seriamente non è che si possa liquidare con la battuta del Liber laccio magari ci fosse nel nostro Paese a livello storiografico
Negli scritti resta ma insomma questo questo è legato alla sua riflessione sulla rivoluzione francese è un libro che va attentamente e debitamente valutata visto che mi è stata data la parola
Ma vorrei completare la quell'invito che facevo a favore della coalizione e lo completo con una proposta che io ho già fatto su l'Unità
In una intervista comparsa nel nell'estate
Si sente si sente rimane basta è questa se la coalizione c'è davvero e se si riesce a dargli
Questa omogeneità questa coesione a radicare la nel paese
A non farne una questione di accordi di vertici di partito io non riesco a capire per quale ragione il simbolo della coalizione debba essere solo nell'uninominale e poi nel proporzionale ci si debba viceversa per occupare di distinguersi su simboli di partito che entrano fatalmente in concorrenza fra loro e diminuiscono e vanificano lo sforzo di coesione nelle di Nicoletti di nomina insomma la logica della riforma è che chi stare la coalizione ci sta ci sta a tutti i livelli si sta nell'eliminare ci sta nel proporzionale e chi non ci sta
Sta fuori presenta la sua lista e poi salvo poi fare accordi di desistenza sui gli uninominali per esigenze a tutti noti da tutti comprensivi ma se ne non abbiamo neanche il coraggio di affermare queste esigenze ci fermiamo di fronte a questa preoccupazione di partiti e partitini e soprattutto dei partitini di mantenere una loro iniziativa partito
Noi non la coalizione è già fallita la coalizione già indebolita cioè Gianni al fianco una una elemento di debolezza fortissimo
Io non sono affatto dell'idea che debbano scomparire identità culturali legate alle nostre tradizioni politiche ma non è affatto necessario che si esprimano nel momento elettorale attraverso questo meccanismo
Di questa non felice legge adottata per la Camera perché voi sapete che per il Senato può esempio non essendoci il doppio voto il simbolo e un unico è unico per mille è unico per me nominale il recupero proporzionale avviene mantenendo l'unità del simbolo per quale ragione
Si deve mantenere nella proporzionale la pluralità dei simboli dei partiti che fanno parte di un'unica coalizione cominciamo col fare emergere questa esigenza porre quesiti a farla sentire a Romano Prodi ora Prodi deve avere assumersi la ita di proporre Luís un passo ulteriore nel nella direzione di una maggiore coesione della coalizione credo che una una proposta di questo tipo sia sia pure a un livello puramente tecnico diciamo
Importante per l'immagine della coalizione perché l'immagine la coalizione conta al momento della poveretta
Grazie penso che possiamo chiudere la discussione mi sembrava molto interessante anche se le la presenza piuttosto scarsa ringraziamo tutti partecipanti ringraziamo fuori grazie
Perfette
Protetto
Le
Pizzimenti
Ma le
Queste ma siccome
Allora
I gruppi esterni
Attorno
Saltatrice
Fa ma
Vedere un po'dopo il procuratore guarisce
Per terra a
No un attimo no
Spetta alla sua cioè su ma
Ma
No
Avvocato essa
Marco
Trasportare
Intanto storico settantaquattro
D'acqua
Volontario
Sportivo
Sì
Che
Allora
Tre
Addormentato
Senta
Sì secoli
Punto anche
Allora cominciamo
Cominciamo insegniamo subito obbligata interpretata
Possibile dice
Sì
Quello guardi soprattutto
Prescritti
Al
In libertà ma
Attorno
L'esempio
Per
Prego
Perché
Nella
Apre
Peraltro
Addirittura
A
Va
Bene
Ma
Ripeto
A livello
A
Che
Ma
E infatti
Bittante
Prova
Quando proprio
Oltre
Il filo
A
Sporco fra al
Giudice
Presidente