Passaggio a Sud Est - supplemento del giovedì

Buongiorno da Roberto Spagnoli ben trovata ben trovati all'ascolto del supplemento settimanale di passaggio a sud-est supplemento di giovedì nove ottobre del due mila e venticinque il superamento che questa settimana vogliamo dedicare al tema delle migrazioni
E in particolare alla situazione sulla rotta balcanica
A un decennio dalla cosiddetta crisi dei rifugiati del due mila e quindici il Sud-Est Europa resta il punto nevralgico delle politica migratoria europee un'emergenza temporanea si è trasformata in un laboratorio politico permanente che intreccia solidarietà civile deterrenza e logiche geopolitiche
Questo è quanto contiene l'articolo pubblicato proprio ieri sul sito di Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa balcanica o cosa puntò orga un articolo di Daniela Jonis intitolato dieci anni dopo Balcani Mediterraneo orientale al banco di prova della politica migratoria
L'Europa che a Ventotene sognava un continente di pace solidarietà oggi alza muri associa alla migrazione alla sicurezza
Nata su un'isola del Mediterraneo ora dal Mediterraneo vuole difendersi trasforma il mare in confine la speranza di minaccia la solidarietà in contratti con paesi terzi a cui delegazioni di confinamento di violazione dei diritti umani
Il risultato è un'Europa più ostile verso la migrazione che continua a ragionare e operare in termini emergenziali nei confronti di un fenomeno sociale strutturale che andrebbe affrontato come tale
Così inizia a punto questo articolo di Daniela io Nietzsche
Che poi prosegue scrivendo che negli ultimi dieci anni i flussi migratori verso l'Europa hanno seguito principalmente due direttrici quella marittima attraverso il Mediterraneo che riguarda direttamente l'Italia ma non solo come vedremo vertice anche a riguarda anche la Grecia e poi quella terrestre lungo appunto la rotta balcanica o meglio come scrive giustamente Tania io Nietzsche le rotte balcaniche perché non ce n'è una sola ci sono diversi corridori
Attraverso i quali si muovono appunto i migranti o vengono fatti muovere immigrati che cercano di entrare nell'Unione Europea
La rotta del Mediterraneo centrale che coinvolge Libia Tunisia Malta e Italia resta particolarmente attiva secondo l'ultimo aggiornamento dell'OIM l'agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di migrazioni
Al quindici settembre si sono registrati oltre quarantotto mila arrivi e ottocento settantasei morti un dato in crescita rispetto allo stesso periodo del due mila ventiquattro
Parallelamente emergono nuove traiettorie come il corridoio Libia Creta recentemente molto battuto con partenze sempre più frequenti dalle aree controllata generale
Khalifa Haftar e dalle sue milizie che controllano la parte orientale della Libia
Diversa la situazione lungo la rotta balcanica dove i numeri mostrano un calo significativo negli anni in Bosnia Erzegovina ad esempio i passaggi irregolare sono scesi da centoquarantacinque mila seicento nel due mila ventidue a ventun mila cinquecentoventi
Nel due mila ventiquattro a causa della rafforzamento dei controlli e alla esternalizzazione dei confini sotto forma di cooperazione da parte dell'Unione europea con le polizie di frontiera e dei dei diversi Paesi
Decisivo in questo caso è stato l'accordo operativo con Frontex che ha reso possibili dispiegamento i congiunti lungo i confini
La Grecia è il oratorio europeo dalle isole dell'Egeo scrive Daniela io a Nizza
Diventate simbolo della crisi del due mila e quindici attiene ha sperimentato per la prima per la per prima
Le politiche di contenimento volute da Brussel e poi riprese anche dall'Italia
Hot spot trasformati in centri di detenzione esternalizzazione delle frontiere attraverso l'accordo con la Turchia del due mila e sedici
Per bloccare le partenze e infine il dispiegamento massiccio di Frontex lungo i confini marittimi e al confine con la Bulgaria
Le isole dell'Egeo resterò per chi solidarizza con le persone in movimento il simbolo del fallimento europeo le sbocchi io stessa a Mosca che accorsero ottocentocinquanta mila persone nel solo due mila e quindici sono diventate prigioni faceva offerto da allora il Paese ha vissuto sulla propria pelle la la trasformazione del Mediterraneo orientale in un muro liquido fatto di respingimenti sistematici sorveglianza militare e campi sovraffollati
Luoghi questi ultimi scrive Janis che spesso diventano teatro di incidenti gravi come moria un inferno creato dall'Europa andato a fuoco nel due mila venti un centro che avrebbe dovuto ospitare tre mila persone in ospitava venti mila in condizioni disumane senza servizi igienici adeguati confini interminabili per il cibo e la totale assenza di assistenza medica sufficiente
Dopo l'incendio undici mila cinquecento persone rimasero per strada che l'Europa appaleso la crisi umanitaria creata dalle sue stesse politiche
Dopo Monica si costruivano altri campi a prova di fuoco
Maggiormente recintati e sorvegliati lasciando corpi in confinamento perenne negli sforzi quota e nei centri di detenzione oltre che aumentando i respingimenti grazie a Frontex ai confini con Bulgaria e Turchia per ridurre gli arrivi
La Grecia in questo senso
Scrive Daniela io a Nietzsche si dalla crisi questo senso anticipato è ispirato il modello che oggi l'Unione vuole estendere a tutta la sua frontiera esterna con il nuovo patto su immigrazione e asilo
Più controlli più barriere più rimpatri meno diritti secondo Bruxelles
Gli investimenti europei oltre cinque miliardi di euro nel due mila quindici hanno migliorato infrastrutture procedure protezione dei gruppi vulnerabili nel Paese al punto da non riscontrare più deficienze sistemiche nel sistema greco
Il commissario europeo Mario spero in
Ha ribadito da Atene che i rimpatri sono una priorità gli ha chiesto una rapida attuazione proprio del nuovo patto che entrerà in vigore nel due mila ventisei
Dal dalla Grecia laboratorio europeo arriviamo alla rotta balcanica e alla questione della militarizzazione delle frontiere
Dal due mila e sedici con la chiusura della rotta balcanica chiusura della rotta balcanica tra virgolette scrive Daniela Jansen
Macedonia del Nord e Serbia si sono trasformate in Paesi cuscinetto spesso scenari di respingimenti violenti testimonianze raccolte da ONG come border violence monitor network parlano di pestaggi uso di cani e confisca di telefoni e scarpe da parte della polizia di milizie autonome
Più hanno più a una a nord Ungheria Croazia hanno istituzionalizzato i respingimenti nonostante le condanne della Corte di giustizia dell'Unione Europea
Video diffusi da organizzazione come Bloody Borders documentano ferite Manganelli e umiliazioni
L'Unione europea negli anni ha rafforzato la cooperazione per l'esternalizzazione dei confini con i Paesi della regione attraverso vari strumenti
Come ti piatte a razzo che prevede di destinare oltre trecentocinquanta milioni di euro alla gestione migratoria io al controllo frontiere gli accordi sullo stato di Frontex con Albania Serbia Montenegro Macedonia del Nord badante romena che consentono operazioni congiunte con Frontex e infine la Champlain due mila ventidue creato dal consiglio dell'unione europea
E dall'agenzia dell'Unione Europea per l'asilo per i Balcani occidentali che punta a velocizzare le procedure rafforzare le capacità locali contrastare il traffico illegale di esseri umani e potenziare i rimpatri
Con il Progetto dei centri di detenzione rimpatrio costruiti in Albania con fondi italiani a seguito di un accordo tra i capi di governo dei due Paesi nell'aria c'è un nuovo strumento di esternalizzazione costati centinaia di milioni di euro i centri di Jared Harris angina dovrebbero servire per esaminare le richieste di asilo e rimpatrio fuori dall'Italia
Il tavolo di tavolo asilo immigrazione ha una rete di associazioni italiane impegnate nella tutela delle persone migranti
Sottolinea che il modello Albania potrebbe comportare gravi rischi di violazione dei diritti umani in particolare per quanto riguarda il diritto alla protezione internazionale
E il principio del non respingimento
Parallelamente a questo sistema
Sempre più chiuso e ostile
è emersa una rete di solidarietà diffusa capaci di sfidare le logiche di esclusione attivisti e comunità locali sulle isole greche nei villaggi serbi e bosniaci e lungo la rotta balcanica e ai confini della fortezza Europa come ben si sposa collettivo rotte balcaniche Coletti ed I am Rhein se non è Kitchen e altre ancora
La società civile con navi di soccorso al Mediterraneo con la Sevel flat hanno costruito corridoi umanitari improvvisati distribuito cibo e cure offerto riparo supporto legale
Sono reti quella conclude
Questo articolo sono reti che resistono alle politiche della fortezza Europa e dei doppi standard di matrice neocoloniale incarnando un'alternativa e una visione possibile in cui la libertà di movimento è un diritto imprescindibile
L'ho letto tutto questo articolo perché tratti fa il quadro della situazione dieci anni dopo appunto la crisi dei rifugiati del due mila e quindici Balcani e Mediterraneo orientale al banco di prova della politica migratoria
Articolo pubblicato ieri otto ottobre su balcanica o cosa appunto orga articolo di Daniela gli avanza
Realizzato con il contributo di Dimitri S Angély disse
Un articolo che è stato prodotto nell'ambito di Fools il il Progetto Pulse sta per aiuto Europe begli Hondo del beat è un'iniziativa europea coordinata da osservatore balcanica cosa Trans Europa che sostiene appunto le collaborazioni giornalistiche transnazionali
Appunto la Glenn la Grecia come laboratorio europeo proprio nel due mila e quindici scrive Daniela ionizzante io non andiamo proprio in Grecia
Dove non c'è la volontà di integrare i migranti anziché una crisi migratoria quel due del due mila e quindici è stato una crisi di accoglienza a dieci anni di distanza il clima politico in Grecia e chi è più tossico che mai
E a denunciarlo e all'esteri papà di anni Giannacchi essa direttore del Consiglio Greco per i rifugiati in un'intervista che è stata pubblicata il dieci settembre da Curia dei Balcani e ed è stata poi ripresa e pubblicata tradotto in italiano e pubblicata l'altro ieri il sette ottobre sempre sul sito internet di Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa questa intervista di Marina Ras andar via
Che chiede a papà Giannacchi essa come valuta l'evoluzione delle politiche migratorie in Grecia dal due mila e quindici hanno della cosiddetta crisi dei migranti
A distanza di dieci anni siamo ancora immersi nelle stesse discussioni dopo il due mila e quindici con l'arrivo di centinaia di migliaia di rifugiati la Grecia acquisito notevole esperienza però non c'è mai stata la volontà di migliorare la situazione
E si è sempre cercato di evitare una politica di integrazione che potesse attrarre più migranti qui attrarre tra virgolette
Quindi il quadro rimane lo stesso con l'unica differenza che il discorso sulla migrazione diventato tossico e molto ostile nei confronti dei rifugiati e delle organizzazioni non governative che li difendono
E non è che in Italia le cose vadano
Molto diversa molto diversamente insomma
Ma e è vero però
Scrive papà di Anna che sa diceva pagana che si in questa intervista è vero però che dal due mila e quindici anche la realtà geopolitica della Grecia è cambiata con turchi e Libia che sono diventati più aggressive in un imbarazzante alleanza con Israele
A causa della sua posizione geografica la Grecia resta fragile a mio avviso il Paese in qualsiasi momento potrebbe trovarsi ad affrontare una nuova tempesta
Ma allora scrive e marinara fa andare domanda marinara fa bene come si spiega il fatto che negli ultimi dieci anni il clima è diventato sempre più ostile nei confronti dei migranti delle ONG impegnate nella difesa dei loro diritti
E la risposta arriva Pagani anche se si continua a ricorrere ad una retorica molto negativa i politici si riferiscono ai migranti utilizzando il termine che in greco significa illegale che è diverso da irregolare quindi immigrati vengono definiti criminali di fatto e non è che l'Italia sia molto perché utilizzare il termine clandestino si dice significa dire appunto che uno è illegale non è un irregolare una persona senza documenti è un clandestino quindi è illegale e dunque di fatto un criminale
Ma torna la risposta di di papà Gianna che sa nel due mila diciotto il procuratore della Corte Suprema greca aveva vietato l'utilizzo delle espressioni illegali in riferimento alle migrazioni
Ma oggi nessuno si scandalizza più se questo termine viene ampiamente utilizzato e ripreso dai media
E anche qui talmente terminarla digressioni in Italia è stata fatta pure una Carta deontologica per i giornalisti che si
Parla anche di questo insomma di di come il Lessico da usare ma appunto
Nessuno nessuno o poco più ben pochi insomma se ne preoccupa ma
Tornando tornando a pagarne anche se che che rispondendo punto la domanda di marinara sembra che dice che anche alcuni esponenti della leadership al potere compreso l'attuale ministro delle migrazioni prendono di mira l'ONG e anche qui insomma non è che ci sono insomma come dire delle delle somiglianze con con l'Italia
Le ONG contrari alla politica migratoria del Governo minacciando di bandire dal Registro nazionale e l'iscrizione al registro registro ingresso e tra l'altro permette l'MG di accedere i centri di accoglienza
Credo scrive rispondo dice papà che ne ha papà di Anna che sa credo che la svolta che ha portato questo clima tossico si sia verificata nel due mila venti
Quando migliaia di rifugiati siriani hanno tentato di attraversare il fiume e rosso che segna il confine tra Turchia e Grecia la Grecia è stata allora vista come lo scudo dell'Europa
E si è assicurato il sostegno dei suoi partner europei da quel momento in poi non è stato più possibile criticare la politica migratoria dal governo di Atene che doveva essere sostenuta in nome della difesa della Grecia e degli interessi nazionali
Alle ONG che hanno presentato ricorsi alla Corte di giustizia dell'Unione Europea
E i giornalisti che hanno indagato sui respingimenti illegali di migranti sono stati accusati tra le altre cose di essere mercenari
Come se volessero danneggiare il paese in questo contesto l'assenza di un'opposizione di sinistra su questi temi ha contribuito anche la normalizzazione di un discorso molto radicale
Chiede a questo punto marinara standard questa radicalizzazione però va oltre la retorica del parlamento di Atene ha recentemente approvato una legge che prevede pene detentive per i richiedenti asilo le cui domande sono state respinte e accedere al rimpatrio dei migranti irregolari
Questa legge risponde papà che hanno anche sa
Non solo è in contrasto con il
Rito internazionale ma è anche difficile da applicare i rimpatri vengono effettuati principalmente verso Paesi come l'Albania e la Georgia dove la situazione è sostanzialmente stabile d'altra parte la Turchia non riprenda nessuno
Perché nonostante l'accordo del due mila e sedici che prevedeva il rimpatrio di un certo numero di richiedenti asilo siriani
Anche rimpatri verso la si verso Siria Bangladesh e Pakistan coinvolgono pochissime persone ad ogni modo questi rimpatri non dipendono dalla Grecia ma dai Paesi di origine dei migranti
Anche l'idea di rimpatriarli in Paesi terzi sembra difficile da mettere in pratica perché questi Paesi dovrebbero accettare di accogliere i migranti non disponiamo di una potente leva finanziaria come quella degli Stati Uniti quindi credo che questa legge possa solo portare nuove carcerazioni e pressioni sui richiedenti asilo
Affinché decidano di essere rimpatriati volontariamente le carceri greche saranno piene di persone accusate di essere trafficanti ma anche di persone che sono vittime di tratta di esseri umani
Pavia neanche sa parla della situazione grezza greca per la vedete che ci sono delle Analogie con la l'amministrazione italiana neanche in quella di altri di altri paesi
Sempre su questa legge che parliamo della Grecia però ci deve fare in fretta anche perché visto anche magari i Progetti le proposte e le idee che circolano anche da noi
La legge scrive domanda marinara standard la legge rivede anche il processo di regolarizzazione delle persone senza documenti che vivono sul territorio greco da sette anni sì i migranti irregolari sono criminalizzati
In precedenti immigrati irregolari sono criminalizzati in precedenza ricevevano un foglio di via ma raramente finivano in prigione ora di questa dinamica cambierà
L'obiettivo della nuova legge instillare paura nella popolazione migrante il governo vuole attuare una politica di deterrenza ma come sappiamo
Tale strategia non ha mai funzionato da nessuna parte né lungo il canale della Manica né in Bielorussia i rifugiati continueranno ad arrivare in Grecia in Europa nonostante la politica di criminalizzazione
Gli animi sono diminuiti nelle isole dell'Egeo settentrionale ma sono aumentati a Creta reagendo a questa dinamica il governo ha sospeso per tre mesi l'accesso all'asilo per i richiedenti provenienti dal Nordafrica in particolare dalla Libia
Risponde Lefteri papà che Anna anche se la decisione di sospendere l'accesso all'asilo è contraria al diritto internazionale la Corte europea dei diritti dell'uomo il tribunale amministrativo di primo grado di Atene hanno adottato misure per fermare l'espulsione dei cittadini sudanesi arrivati a luglio Traverso questa rotta
A Creta la situazione in costante peggioramento da oltre un anno senza strutture per accogliere i rifugiati
Per tutto questo tempo il governo non è intervenuto in alcun modo poi all'improvviso ha dichiarato lo stato di emergenza nonostante i numeri non siano paragonabili a quelle due mila e quindici anche dieci anni fa sapevamo che sarebbe arrivato un numero significativo di rifugiati siriani allo Stato greco si è dimostrato impreparato anziché di una crisi migratorie si è trattato di una crisi di accoglienza di mancanza di strutture e servizi per far fronte al flusso poi nel periodo due mila e sedici due mila diciassette si è tentato di migliorare la gestione dei flussi migratori in particolare con la creazione del Ministero delle migrazioni
Da allora però non ci sono state molte iniziative per integrare i rifugiati anzi
Tutti i governi succedutisi in questi anni hanno cercato di scoraggiare di rifugiati da raggiungere la Grecia non stupisce quindi se la maggior parte dei rifugiati in Grecia decida di ripartire verso altri paesi europei
Una squadra del Consiglio Greco per i Rifugiati domanda a questo punto marinara sembra che anche l'ultima domanda che fa Lefteri parlavi Anna che sa una squadre così aveva previsto già che recentemente visitato il centro di detenzione di anni Hamid Gul resa Speroni
Pronunciato giusto
Dove sono rinchiusi migranti arrivati a Creta da luglio
Quali sono le condizioni di accoglienza nel centro ai migranti manca tutto persino alla biancheria intima non hanno accesso ai beni più essenziali vengono trattati in modo vergognoso
Le condizioni insopportabili creati in questi centri dovrà finiranno molti migranti come conseguenza dell'approvazione della nuova legge sono parte integrante della politica di deterrenza portata avanti dal governo di Atene
L'obiettivo e a rendere la vita dei migranti un inferno per far arrivare questo messaggio a chi tenta di raggiungere la Grecia questa politica ancora più ridicola
Se si considera che la Grecia come l'intera Europa ha bisogno ha bisogno dell'immigrazione per sopperire alla carenza di mano d'opera le ONG non sono le uniche a dirlo lo sostiene anche la presidente della Banca centrale europea Christine la Garda
Ecco questa è l'intervista che questa l'ho letta no letta integralmente perché nell'articolo nel primo articolo colletto Prodi da Daniela gli Orléans parlava puzze la Grecia ha come laboratorio europeo
A partire dal punto dalla crisi dei rifugiati e due mila e quindici e qui con questa intervista di marinara sembrerebbe a Lefteri papà che Anna anche se parliamo appunto della Grecia come laboratorio europeo perché ingresso e come vedete ci sono in atto politiche e sono state approvate leggi
Che anche in Italia trovano molto ascolto e sicuramente trovano appoggio in una parte
Una parte dei cittadini
Dunque questo articoli marinara teme che è stato pubblicato il dieci settembre su Corriere Balkan
è stato tradotto lo trovate dato pubblicato l'altro ieri
è stato tradotto in italiano
La trovate sul sito internet Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa va caricata sul punto ora vede un articolo che è stato ripubblicato nell'ambito di uno scambio di contenuti promosso da mostra cioè media organisation for strong trasmessa
Giornalismo un progetto cofinanziato dalla Commissione europea
Che sostiene appunto i media indipendenti specializzati una copertura di tematiche internazionali
La rotta balcanica c'è un film che racconta la rotta balcanica un è un è un un documentario
è un è un film che ha chiuso la settimana e a nera in concorso alla settimana internazionale della critica alla Mostra del Cinema di Venezia è un documentario realizzato a Federico Cammarata e Filippo Foscarini che va proprio è andato proprio Sonatina esplorare il confino Saint confina servo ungherese tra le vite sospese i migranti inattesa
Ho trovato questa questo
Intervista ai due autori su Cinecittà negli USA crisi di terra UE chinava s'ove chinava se è un viaggio immersivo nelle profondità della rotta balcanica dove la foresta serva al confine con l'Ungheria si fa protagonista non solo scenario ma spazio vivo
Rifugio precario che in barriera per il pass afgani che guidano i migranti verso l'Europa
Girato nella penombra di una notte senza fine fin di Federico Cammarata Filippo Foscarini cattura l'essenza di un mondo sospeso tra il buio della paura dell'attesa e dell'invisibilità politica
Ma anche delle inaspettata quotidianità che nasce in questa veglia senza fine dove i tanti passerà sperano in un domani migliore parlando di musica ricorda ricordando il passato un cinema del reale
Che trova nella notte la suggestione e la metafora più potente per esplorare un'umanità al confine
Dove voci e gesti emergono come bagliori nel buio un attraversamento cinematografico che dà ascolto a chi vive ai margini dell'inquadratura nel due mila ventiquattro
UE che Hawass è stato uno dei vincitori di in emergenza
Nel programma di sostegno per il cinema indipendente italiano realizzato dal Bellaria Film Festival in collaborazione con Cinecittà e questa ci visita agli usi questo articolo pubblicato lo scorso quattro settembre intervista anche i due autori Federico Kamagate Filippo Foscarini
Chiede a un certo punto qual è stata la vostra impressione del fenomeno migratorio osservato da lì e quali idee ha vi siete fatti della risposta europea questa realtà
Risponde Foscarini
Abbiamo visto universo sotterraneo quello dei pass perché raramente emerge è un fenomeno complesso difficile da raccontare per filmaker giornalistiche ONG rotta balcanica è un grande fiume inarrestabile non ne abbiamo osservato una porzione minuscola ma cruciale al confine con l'area Schengen è impossibile incasellare uno
Cambia costantemente anche in base alle regole interne all'euro all'Europa il nostro intento era far emergere un punto di vista diverso interrogando l'Europa stessa su come affronta questa realtà
Risponde poi anche anche Cammarata
Sulle reazioni europee che sono state come una manica a vento incoerenti e spesso opposta secondo delle fazioni politiche il fenomeno migratorio è reale inarrestabile con numeri destinati a crescere
Rafforzare i confini spinge emigrante rivolgersi e trafficanti ci creando un circolo vizioso
Sul confine si vede la politica reale che danneggia le persone la rotta balcanica come un gioco dell'oca tra respingimenti e cambi di rotte un viaggio che potrebbe durare giorni si trasformi in anni
Persone partono a ventun anni che arrivano a trenta dopo esperienze estenuanti l'Europa che conosce bene le difficoltà dell'integrazione dovrebbe considerare queste complessità
Federico Camara tecnico Foscarini intervistati lo scorso quattro settembre su Cinecittà agli USA che sono stati anche del del di questo di questo film la UE che Hawass ha parlato anche avvenire
Sempre il quattro settembre scorso vite da passero nel buio delle foreste dei Balcani partiti per filmare un raro evento naturale nei boschi
Della Serbia due giovani registi italiani si ritrovano inaspettatamente nel cuore della rotta balcanica e la genesi del documentario quel che causa ore di veglia
Di appunto di Federico Carnate Filippo Foscarini prodotto a Volos in Italia e Cosma filma
In concorso appunto alla Settimana Internazionale la critica della Mostra del Cinema di Venezia guidati da uno N G
I due autori hanno conquistato la fiducia di un gruppo di Passera afgani che vivevano nei boschi danni in accampamenti di fortuna riscaldati solo dal fuoco a nel nel film accompagnano appunto i due autori
Accompagnano cioè scusate di questa di pass che accompagnano disperate attraverso il confine serbo ungherese oltre un una doppia barriere elettrificate spirata usando scale rudimentali l'intuizione dei registi scriveva
Quest'articolo di Avvenire faticò non firmato
L'intenzione dei registi e radicali non un reportage ma raccontare queste vite umane effimere attraverso un'esperienza invasiva e poetica immersa nel buio l'ideale sarebbe vedere il documentario in sala
Nessun giudizio e nessuna voce fuori campo solo il buio della foresta Diversity civette e sciacalli che fanno rabbrividire le lanterne che si muovono tra gli alberi bagliori di un temporale lontano
Come fantasmi ombre camminano in fila una inquietante voce registrata diffusa da altoparlanti sulle recinzioni ungheresi
Intima ai migranti di non proseguire in lontananza taxi lasciano passeggeri ai margini del bosco dove verranno raccolti punto dai dai clan dai dai passerà ma chi sono i PIP pass verrà si domandava appunto si domandando quest'articolo di Avvenire
Alcuni arrivano lì apposta per guadagno ma molti sono ex migranti respinti più volte dall'Europa e senza possibilità di rientrare nei paesi di origine vivono in un limbo costretti a sopravvivere aiutando altri ad attraversare
Condividono i rischi
Dicono i due dire autori del film
Ma sono solo l'ultimo anello della catena i veri trafficanti sono lontani con il colletto bianco e gestiscono il business dalle origini alla destinazione finale abbiamo scelto una contro investigazione poetiche civile
Dove che non cerca colpevoli ma crea ascolto e non il perché non è sempre chiaro che sia il migrante e chi contrabbandiere
Uno dei protagonisti racconta di essere stato più volte in Europa poi respinto alla fine ha deciso appunto di restare nei boschi e aiutare gli altri
E questo articolo punto pubblicato su Avvenire nello scorso quattro settembre sul su questo fu
Intenso documentario Okinawa sa si conclude
Scrivendo raccontando che una settimana dopo il loro rientro in Italia
Hanno di due autori hanno ricevono una telefonata da uno dei ragazzi del gruppo con una drammatica richiesta d'aiuto erano nascosti da tre giorni lungo il confine ungherese senza cibo né acqua
La ONG non è Kitchen conferma che l'aria è stata è diventata inaccessibile
La polizia ha ripulito i boschi trasferendo le persone nei centri di detenzione a sud della Serbia
Di loro non si sa più nulla aggiungono i registi durante l'operazione né Frontex nella gendarmeria servano fatto distinzioni tra migranti e trafficanti tutti sono stati criminalizzati
è insomma
è un è un film è un film da vedere insomma è sicuramente un film da vedere questo qualche Hours di Federico Cammarata e Filippo Foscarini che è stato presentato alla Settimana Internazionale
Della della critica alla alla morsa del cinema di Venezia e chiudiamo parlando difende il terminale delle sofferenze chiamato Trieste che il terminale della rotta balcanica dei migranti e il punto di arrivo dopo un'infinità di sofferenze create dalle politiche europee da quelle dei governi italiano curato serbo
Nella piazza della stazione opera da anni l'associazione Linea d'ombra fondata da Gianandrea franchi e Lorena Fornasiere per assistere chi riesce ad arrivare fino lì magari dopo anni di viaggio d'Afghanistan Bangladesh poi Anna
Il loro sostegno si sono creati negli anni molti gruppi associazioni e su questa realtà meno conosciuta di quella degli sbarchi hanno scritto Boban penso fa con la graphic novel c'era una volta allerta pubblicata da to Nowhere quest'anno e prima la Rete rivolti ai Balcani con la rotta balcanica i migranti senza diritti nel cuore dell'Europa pubblicato da Altreconomia nel due mila ventuno
E ancora Gabriele Proglio con Bosnia l'ultima frontiera e rise edizioni due mila ventidue Marco Siragusa Luigi etanolo Renzo Tondo
Con capire la rotta balcanica pubblicato da Botteghe errante nel due mila ventidue sente poi Fabrizio Tonello con il lungo viaggio di città e tigre pubblicato da cartoon USA nel due mila ventuno sono dei titoli che se vi interessa appunto sapere
La rotta balcanica e il terminale di sofferenze chiamato Trieste questi questi titoli che erano citati lunghi pezzo in mano articoletto pubblicato sul Manifesto l'anno scorso sei settembre che vi ho citato appunto per saperne di più per approfondire per conoscere quella che poi è la realtà
Al di là del della della per andare oltre la propaganda e le polemiche politica ci fermiamo qui con il supplemento settimane di passaggio a sud-est di questo giovedì nove ottobre due mila e venticinque che abbiamo dedicato al tema delle migrazioni della rotta balcanica in onda ci risentiamo domenica sera dodici ottobre alle ventuno per la nuova puntata d'
Passaggio superstar grazie per averci seguito un saluto da Roberto Spagnolo una buona giornata all'ascolto di radio radicale