L'intervista è stata registrata giovedì 1 dicembre 1983 alle 00:00.
Nel corso dell'intervista sono stati trattati i seguenti temi: Adt, Ambiente, Gioia Tauro.
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ADT
Addio radicale con noi e Beniamino Bonardi degli Amici della Terra in questi giorni come gli ascoltatori di radio radicale sanno sui giornali vi è stata una in parte una e polemiche in parte una
Serie di notizie sulla situazioni di Gioia Tauro Gioia Tauro è una piana dubbi e per anni si è tentato di creare una zona industriale molto ampia è una cattedrale nel deserto che tutto poi di fatto si è rivelata tale ed è un rapporto che avrebbe dovuto servire questa zona industriale e che ancora in fase praticamente fatiscente
E il sito in questi giorni appunto sui giornali
è passata la notizia della costruzione della future costruzioni l'attivazione di una centrale i due elettriche a a carbone e appunto nella zona di Gioia Tauro che peraltro era è una delle zone più importanti in termini agricoli agro industriali direi proprio dell'Italia e non solo della Calabria i di cui si è fatto scempio
In primo luogo ed a suo tempo pieno cercare di costruire queste Cathay nel deserto ed è oggi si continua lo scempio con la costruzione di questa centrale ecco chiediamo Beniamino Bonardi perché scempio e qual è effettivamente la situazione a Gioia Tauro
Ma lo scempio si è verificato anni fa con l'illusione del grande centro siderurgico
E che era l'illusione di portare la classe operaia dal nord al sud seguendo sempre la strada della come ha detto cattedrali nel deserto e comunque degli impianti faraonici
Non legati alle alle strutture produttive alle strutture economiche per le singole regioni in cui venivano venivano previsti
Ecco l'unica cosa che ha portato il progetto del centro siderurgico è stato lo spianamento di questo di questo territorio calabrese la previsione del porto fallito tramontato il progetto siderurgico è rimasto solo il risultato dello scempio ambientale e quindi è diventata una delle zone maggior ente più maggiormente candidate a una delle localizzazioni elettriche previste nella fattispecie una una centrale a carbone ma anche questa come il centro siderurgico era spaccato
Dal dalle esigenze economiche calabresi così altrettanto la centrale a carbone è staccata dalle esigenze dei consumi elettrici ed economici e della Calabria è un mega impianto che viene messo in Calabria dopo che si è fatto terra bruciata dell'ambiente si è sottratto una vasta area alle esigenze economiche ad esigenze produttive della Calabria e sia attuato un'imposizione di un progetto nazionale deciso altrove
Ma altri vedrete con la Calabria non ha nulla a che fare ecco quali sono minimi i concreti svantaggi concrete danni ambientali che una centrale a carbone in generale può creare in termini di inquinamento eccetera
Ma è innanzitutto diamo le dimensioni di questa centrale a carbone di Gioia Tauro sarà una centrale a carbone di due mila seicento megawatt composta da quattro unità di seicentoquaranta megawatt
Ciascuna quindi una delle più grandi centrali a carbone finora finora realizzate e quindi con un impatto ambientale
Rilevantissimo legandoci ha un problema di attualità di quelle hanno già parlato radio radicale pochi giorni fa lunedì scorso c'è stata a Bruxelles una riunione dei ministri dell'ambiente dei Paesi della CEE
E uno dei punti all'ordine del giorno era l'approvazione di una direttiva europea che limitasse le emissioni inquinanti degli impianti industriali e tra queste l'acido solforico e messo dalle centrali a carbone
L'Italia era l'unico Paese dei dieci della c'era da andare con un emendamento a questa riunione che e impedisse l'approvazione del potere da parte dell'accetti imporre limiti di emissioni di queste sostanze inquinanti alla a questa riunione della cioè non non si è risolto nulla è stato rimandato tutto a metà dicembre ma questo da la misura della linea politica in che Dio mi in tale che l'Italia si pure cioè prima vengono gli interessi economici gli interessi della produzione industriale poi se c'è spazio se c'è tempo vengono gli interessi ambientali
Nel caso della centrale a carbone il problema ex per realizzare l'impianto di del Sol formazione al cammino della centrale
Cioè limitare l'impatto e ambientale non può essere nullo si tratta di limitare i danni che si che si realizzano sull'ambiente circostante ecco quello che l'ENEL non vuol fare e proprio la realizzazione degli impianti del del Sol fonazione
Perché secondo lei ne porterebbero a un maggior costo dell'impianto di circa il venticinque per cento però qui siamo semplicemente sul piano della convenienza economica o e il problema ecologico il premio del rispetto dell'ambiente diventa un elemento di decisione un elemento di valutazione un parametro che si tiene in considerazione e in una voce aggiuntiva che può essere inserito no oppure si persegue la politica di sempre se il rispetto dell'ambiente impone un aumento dei costi nuovi impianti di depura zione ai camini della centrale questo rientra nei costi della centrale non c'è una centrale che costa meno senza impianti una centrale che costa di più con impianti di te soffocazione
Non si può scegliere l'impianto più economico
Ribaltando questo questa questo guadagno economico nella degradazione dell'ambiente circostante in sostanza o si riconosce che l'ecologia non è un lusso
Che si può applicare nei tempi e di boom economico e non nei tempi di crisi o se no si persegue una politica di sfascio ambientale che si è seguita fino ad ora Gioia Tauro è in questa linea
Mentre il ministro Biondi era a Bruxelles a portare le posizioni anti ecologiche del governo italiano contro il potere della CEI per la limitazione del potere della CEI nell'imposizione di limiti Gemmis non inquinanti contemporaneamente a Roma i suoi colleghi di governo il suo collega di partito altissima e gli altri ministri economici del comitato interministeriale per la programmazione economica davano il via l'approvazione per la centrale di Gioia Tauro dopodiché Biondi ha mandato un telegramma ma in sostanza Biondi ha mandato telegramma mentre era a Bruxelles a rappresentare le posizioni dell'ENEL fatte proprie dal ministero dell'industria e mandate
A rappresentare dal ministro dell'ecologia tra Bruxelles e Roma non si stava decidendo niente di diverso di contrastante se a Bruxelles che a Roma le posizioni portate avanti dal governo italiano erano le stesse
L'ecologia è un lusso e qualcosa che se non costa niente si può realizzare se qualcosa che costa allora diventa una voce
Da eliminare
Settimi ritorneremo poi fra l'altro anche su questa cosa di Biondi altissimo eccetera c'è anche una dichiarazione di Mancini poi vedremo voglio anch'io detti a parte il problema degli scarichi di acido sul ciò ricco e quindi immagino che una centrale a carbone che anche problemi di altri altro genere di scorie altro genere di rifiuti bruciature e beni materiali bruciati eccetera
Sì c'è il problema da una parte dell'approvvigionamento delle grandi quantità di carbone per una centrale i due mila seicento megawatt occorrono tonnellate e tonnellate di carbone c'è il carbone che arriva e il carbone i rifiuti Carbotti Carbone bruciato certo più e questo è un altro problema nella scelta dei mega impianti un impianto di questa dimensione è veramente un impianto Chianni Richet una
Zone estesissima qui non si sta dicendo che non bisogna fare nulla non bisogna produrre niente né non so bisogna produrre elettricità in nessun modo
Si tratta di scegliere anche delle dimensioni di impianti
Che siano compatibili con l'ambiente due mila seicento megawatt vuol dire una quantità di carbone che appunto o si degrada prima
Sì si spiana prima l'ambiente circostante per qui è già un ambiente inutilizzabili scuote Gad ancora di più o se non sono impianti
Che realisticamente in un Paese ad alta densità di popolazione come l'Italia non si può pensare di realizzare senza compromettere tutto l'ambiente circostante
Certamente e colorito leonessa questa polemica appunto e diceva Biondi peraltro poi ha fatto un comunicato nelle quali diceva che in qualche modo si lamentava perché aveva espresso delle considerazioni e dei dubbi sulla situazione ma era tra virgolette è stato trattato malissimo e diceva proprio me
è impossibile qui io ho la smetto chiudo mi dimetto e me ne vado o se no non sembra che non possa fare nulla come ministro e dell'ecologia
Quindi la prima cosa su cui sto ecco sto questo ministero dell'ecologia e finora secondo te ha dato prova di offrire incisività rispetto alle situazioni che dovrebbe tutelare
Ma Biondi diciamo ormai ed agosto da quando è stato nominato ministro la prima cosa che ha detto e accetto ma se non mi si mette in condizione di operare mi dimetto
Che una posizione giusta tranne il fatto che dopo cinque sei mesi che questa posizione viene ripetuta ogni settimana
Dei dubbi possono sorgere
D'accordo il ministro ha e rispettarle quando dice o posso operare o se no me ne vado non sto qui a fare l'alibi c'è un governo che Déco dell'ecologia non ne vuol sapere
Però
Di onde è andato a Bruxelles a rappresentare il governo su questa posizione cioè sugli interessi dell'ENEL e dell'industria inquinante
Da buon sarà fatto questo telegramma in cui diceva sospendete rimandate la decisione perché bisogna compiere delle valutazioni sull'impatto ambientale di questa centrale ora Biondi non fa parte del CIPE
Quindi era un invito esterno però fa pur parte sempre del Governo
E un potere di è una questione di peso politico fino adesso il peso politico dimostrato all'interno del governo dal ministro dell'ecologia diciamo è stato molto debole
Quasi irrilevante
Biondi continua a dire che lui non ha poteri non a portafoglio non ha competenza finché non vengono definite queste è difficile che gli possa operare
Sta di fatto però che dopo cinque mesi è questione del governo nella sua collegialità queste competenze delle si vogliono dare o meglio che si vogliono dare
E comunque Biondi rimane per adesso il paravento e ha operato in quest'ultimo periodo come paravento
Di un governo che dell'ecologia non si interessa su questa polemica è intervenuto anche Mancini che ha dichiarato ieri immagino che anche tu sei al corrente e che la situazione della Calabria per quanto riguarda le centrali elettriche e per quanto riguarda la produzione di elettricità tale per cui la Calabria produce una quantità di energia elettrica di molto superiore al proprio fabbisogno Altichiero perduto appunto se effettiva anche questo corrisponde è una dichiarazione corrisponde anche i dati di cui se in possesso e quindi allora qual è il senso di questa operazione di istituire una nuova centrale che produce energia elettrica in Calabria
Ma in base ai dati dell'ENEL
Nel mille novecentottantadue la Calabria ha prodotto dieci milioni e centottantaquattro mila kWh
E ne ha consumati tre mi tre milioni ottocento mila quindi consuma un terzo di quello che produce la Calabria come Regione
Quindi è vera l'affermazione di Mancini
La cosa su cui si può fare una considerazione è che quella del deficit energetico delle singole regioni
è un argomento portato spesso avanti dal Governo per giustificare le nuove localizzazioni ad esempio per giustificare la centrale la Karbon in un partita e la centrale nucleare in Lombardia si riduce la Lombardia produce meno di quello che consuma e in effetti è vero
Per il Piemonte si fa lo stesso discorso
E quindi si dice una un una Regione non può vivere sulle spalle di un'altra se consuma energia deve anche produrla ebbene anche subire i costi che la produzione di energia comporta
Poi si va in Calabria questo discorso non vale più la club e consuma un terzo di quello che produce e continuerà a produrre sempre di più in percentuale sempre maggiore ma allora appunto il problema è che s'tutta la Program azione energetica il piano energetico nazionale e al di fuori di qualsiasi programmazione sia libellule Nale che a livello nazionale che sia fuori al di e sì al di fuori di qualsiasi programmazione nazionale e dimostrato data dal fallimento dei vari piani energetici che si sono succeduti in questi anni dagli errori costanti sulle previsioni dei fabbisogni energetici che si sono succedute da settantacinque sardo ci il non collegamento della programmazione energetica con le esigenze regionali è una caratteristica strutturale del delle
Della programmazione energetica nel nostro Paese cioè s'quando si si prevedono grandi impianti impianti delle dimensioni di quelli di Gioia Tauro chiaramente si sta facendo un discorso nazionale e non regionale una una dimensione cioè la l'ipotesi di dimensionare gli impianti alle esigenze produttive alle esigenze energetiche delle singole regioni imporrebbe la scelta di un'altra strada chiaramente non impianti di queste dimensioni
Impianti più piccoli a seconda delle diverse esigenze ma questo richiederebbe diversi scenari energetici diversi scenari di produzione energetica a seconda delle varie esigenze calcolando per ciascun scenario i rispettivi costi rispettivi benefici questo da parte dell'ente del Governo non è mai stato fatto se scelta a priori una strada quella dei grandi impianti e lì si localizza dove capita e a seconda dei casi si fanno i discorsi più opportuni per cui Lombard già si fa il discorso la Lombardia consuma più di quello che produce quindi è giusto che abbia nuove centrali sul suo territorio per la Calabria questo discorso non vale non lo si fa ma appunto sono le giustificazioni che vengono portate a livello governativo e il a livello e nel per questo piano energetico per queste centrali sono argomentazioni che a volte sono a livello propagandistico a volte sono semplicemente inconsistente
Ecco beniamina voleva affrontare anche due altri problemi che mi sembrano legati a quell'azione qui sul Corriere della Sera di mercoledì trenta novembre si legge il titolo il piano energetico può partire si farà la centrale a Gioia Tauro quindi qualche modo sembra che come aveva a suo tempo per il nucleare che si trattava di far partire un di nuovo il piano energetico nucleare nazionale a partire dalla investimento di costruzione di centrali nucleari ed a partire dalle in qualche modo tentativo di corruzione previsto dalla legge dei comuni e degli amministratori comunali appunto tramite l'installazione di una centrale in una zona specifica si tratta di rilanciare tutto il P hanno energetico nucleare mi pare che qui in qualche modo il Corriere della Sera e poi sembri appoggiare un'operazione analoga per arrivare appunto il Pian nel genetico più in generale questo è uno dei rischi che la centrale a costo della centrale a carbone di Gioia Tauro sembra portare
Ma questo titolo hanno anche una scarsa fantasia poi i giornali perché su in vari giornali ieri c'era questo titolo e leggendola sui vari giornali avevo pensato ieri se non avesse la voglia la pazienza di Biglia regionali da settantacinque oggi è vedere quante volte secondo i giornali il piano energetico era partito perché sicuramente era decimo la dodicesimo volta che il piano energetico il piano piano piano Carbone parte sempre parte poi si ferma si rallenta e poi riparte in sostanza quello che non è mai Vito è una politica energetica e nel nostro Paese non si può dire che è partito il piano energetico perché il CIPE ha deliberato la localizzazione di Licio gli Ottawa sei mesi fa l'ha ricordato tu in prima pagina sempre su Corriere della Sera erano sei colonne Parte il piano nucleare cioè è una continua partenza
Il piano energetico l'ultimo che è stato approvato come innovazione rispetto ai precedenti aveva la sanzione del crollo del piano nucleare e l'emergere di un piano Carbone sostitutivo di quello nucleare anche quello di dimensioni faraoniche com'era faraonico il primo piano nucleare pensato da Donat-Cattin settantacinque cioè il piano energetico approvata nel mille novecentottantuno prevedeva che entro il mille novecentonovanta fossero realizzati diciassette mila Mw
Nuovi di carbone di cui Gioia Tauro rappresenterebbe due mila e seicento di questi di questi diciassette entra in re
Alta questo questa centrale di Gioia Tauro e il primo di questi impianti chi tiene localizzato poi si tratta di costruirlo ma nel frattempo quello che si è già verificato ed è riconosciuto ormai dal
Dagli organi ufficiali è che il piano Carbone a sua volta va ridimensionato di quanto va ridimensionato ancora lo devono decidere comunque ancora una volta si deve ridimensionare un piano prima era quello nucleare adesso quello Carbone perché quello che costantemente viene sbagliato a livello governativo e la previsione sui fabbisogni di Energia per il nostro Paese negli anni a venire
Cioè c'è un dato nell'ottantuno il piano energetico
Prevedeva questi nuovi impianti nucleari e a carbone eccetera perché si prevedeva che nel mille novecentonovanta l'Italia avrebbe avuto bisogno di trecento miliardi di kWh al no
Due anni dopo i programmi dell'ENEL spostavano questa previsione al mille novecentonovantadue un mese fa l'ultima previsione dell'ENEL la spostata al mille novecentonovantacinque ma non è che essi fanno si abbassano le brevi Simoni cioè la logica eh c'è questo numero trecento miliardi di kWh quello deve rimanere così come
Non è nel novanta sarà nel novantadue non è novantadue Sara nel novantacinque ma si sposta all'anno perché deve rimanere
La previsione degli impianti da costruire quindi il fabbisogno si riduce mentre invece la situazione di costruzione effettiva eccetera rimane la previsione della costruzione perché siamo sempre a livello di previsione però ecco anche qua
Se una dimostrazione che gli obiettivi son fissati a priori cioè si è deciso a priori che dovranno essere primo Boy trecento miliardi di kWh e quindi questi impianti prima o poi dovranno essere e realizzati poi la realtà continua a smentire queste previsioni per cui sono costretti a far slittare questa previsione di trecento miliardi di chilowattora dal novanta al novantadue novantacinque e questa è una costante cioè non non è giustificato neppure adesso la previsione che nel novantacinque sarà così tutto fa pensare che fra due anni nel nuovo programma ENEL sarà spostata al novantasette ma si è deciso a priori dove bisogna attivare cioè non c'è alcuna programmazione e proprio leggendo i numeri e la dimostrazione i numeri sono solo son sempre quelli
La politica rimane sempre quella perché le decisioni sugli impianti sui tipi di impianti e quali impianti sono un'esigenza non dimensionata le esigenze ai fabbisogni del Paese ma i fabbisogni di qualcun altro di qualche apparato produttivo ma non alla
Programmazione energetica questo punto è molto chiaro volevo anche per ritornare al parallelo che abbiamo fatto prima con della situazione del piano energetico a suo tempo nucleare il tentativo di corruzione operato i comuni e pulito ma questo parallelo leggendo dalla LIPU la delle trenta novembre come in Calabria si annuncia che sarà rifatta da capo la rete di distribuzione dell'energia elettrica e vi saranno spesi cinquecentosettantaquattro miliardi si scooter hanno reso segreti che la Regione per circa ottocento Mw e vi saranno in che si menti per quanto riguarda il recupero delle scorie per usi industriali ed anche per quanto riguarda il collegamenti con la distribuzione del metano algerino collegamenti Reggio Catanzaro infine a tutta l'industria artigianato Calabria se si promettono agevolazioni tariffarie sull'energia elettrica ecco anche qui sembra che in qualche modo si voglia sollecitare convincere comperare un consenso a questa operazione come accadde per il nucleare è questa l'operazione che cercano di fare
Ma questa l'avevano già tentata e l'avevano già portato in porto perché la legge la legge numero otto del gennaio del mille novecentottantatré chitarra
E i contributi ufficialmente le tangenti ai comuni alle regioni
Che ho ospitavano una centrale nucleare prevedeva la stessa misura anche per la centrale a carbone
Cioè per ogni per ogni centrale a carbone viene dato un contributo sia al Comune che alla Regione un contributo una tantum e poi un contributo per ogni quantità di energia prodotta
Questo però viene dato alla Regione e ai Comuni sede dell'impianto o comuni limitrofi
Quello che si è realizzato in a Gioia Tauro e che i due Comuni sede dell'impianto hanno dato parere favorevole i ventisette comuni della piana di Gioia Tauro hanno dato parere contrario e parere contrario l'ha dato anche la Regione Calabria
Questo è una costante si è realizzata in Calabria per la centrale a carbone sarebbe stato in Piemonte in Lombardia in Puglia per la centrale nucleare serial data passi da Banca l'anno in un bar di Upper l'altra centrale a carbone a Tavazzano in Lombardia per la cedola Carbone lo stesso a Ravenna per un'altra centrale a carbone
Quello che emerge da questo qua perché con questa legge numero otto che hanno portato avanti per un anno e mezzo in Commissione in Parlamento contro l'ostruzionismo dei due deputati radicali di allora
Non sono riuscite a comprare nessuno non hanno risolto nessuna difficoltà perché partivano da un dato falso di partenza cioè partivano dal dal dato che l'impedimento alla realizzazione delle centrali veniva dagli enti locali dai veti posti dal enti locali mentre questo non era vero perché gli enti locali non hanno mai avuto il potere difetto questo potere che il CIPE ha oggi l'ha sempre avuto la sempre avuti il CIPE precederà carbonella sempre avuto il Parlamento per le centrali nucleari e cioè il governo centrale e Lele e il Parlamento hanno sempre avuto la possibilità dopo tre mesi
Di attesa del del parere degli enti locali di superare l'eventuale opposizione quello che non hanno mai avuto la capacità e di avere sfidare l'impopolarità di una decisione di questo tipo e hanno pensato di poter di poter sopperire a questa impopolarità qui andavano incontro comperando qualche sindaco comprando qualche amministratore regionale o comunale questa questa tattica questa strategia idee fallita dappertutto da dal Piemonte alla Calabria nessuno si sta facendo comprare e qui da parte dell'ENEL anche in questi ultimi giorni una con interviste viene fuori un tentativo di calunnia indiscriminate perché per alcuni casi può essere vero ma non si può generalizzare in questo modo cioè adesso da parte e dell'ENEL si incomincia a dire che tutte le opposizioni locali in sostanza sono determinate da una sola di da una sola motivazione cioè cercare di strappare di più dal governo strappare di più in termini di contropartite economiche ecco come nel passato sia tentato di Ca'ignaro e l'opposizione antinucleare dicendo che era un'opposizione motiva che confondeva la bomba atomica con le centrali atomiche che non conosce che quello che manca valore era la conoscenza
Dei dati reali adesso la cultura energetica anche per merito degli antinucleari si è diffusa l'opposizione antinucleare e contro i mega impianti elettrici e un'opposizione che si Bach e si si basa sui numeri sui dati di fatto sulle su richieste ben precise di sicurezza e di rispetto ambientale allora la calunnia diventa un'altra non sono più opposizioni emotive sono opposizioni
Proprio da bottega cioè opposizioni false che si possono comprare semplicemente sganciando di più
Ecco o questi ritengono che la legge che hanno approvato in gennaio ha sganciato poco e forse lo ritengono davvero perché in Parlamento non ci han cominciato a dire che bisogna di vedere questa stessa legge Cano provati incendiario oppure devono pensare di fare i conti con se stessi cioè devono cambiare politica queste decisioni si possono passare se si convince politicamente la gente le popolazioni gli enti locali ma bisogna anche avere argomenti per convincere la gente per convincerla non per importi della però finché l'unico strumento rimane il tentativo di comprare
Di sganciare soldi pochi o tanti e se va male di calunniare l'opposizione allora probabilmente fra sei mesi se ci sarà qualche altro titolo il piano energetico riparte perché in realtà non parte nulla perché manca una politica e s'solo quando si ha una politica energetica come in qualsiasi altro campo si può convincere la gente della giustezza di quella scelta finché manca una scelta politica credibile e comprensibile alla gente allora possono rimanere solo gli atti di forza
E quindi chiaramente appunto la gente il consenso alla gente non ce l'hanno va bene ti ringraziamo beniamina
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