La nota di politica estera

Forse si è gridato troppo presto alla caduta del muro di Berlino alla fine della guerra fredda alla disgregazione geopolitica del del pianeta in conseguenza di quel crollo
è vero che la fa della contrapposizione ideologica tra il mondo comunista e quello capitalista si è conclusa finita
Ma è anche vero che dietro quel tipo di contrapposizione ce n'era forse un altro che invece dura e che non è meno pericoloso la contrapposizione in blocchi imperiali gestiti da un lato con liberalità sto ovviamente semplificando da un lato cioè da parte occidentale
E dall'altro con i carri armati e il pugno di ferro
La Russia aperta una potenza con ambizioni imperiali come era l'Unione Sovietica ha solo bisogno di Trento e il respiro per consolidarsi dopo lo choc dell'inclusione postcomunista
Attorno alla Russia la Confederazione degli Stati indipendenti possono annoverarsi alleanze che nel loro insieme risultano sì insidiose per la stabilità e la sicurezza del mondo occidentale
E Paesi islamici fondamentalisti come l'Iran o sostenitori comunque del terrorismo in chiave anti israeliane antioccidentale come la Libia trovano in Mosca un organico ombrello protettore insieme con la potenza regionale balcanica della Serbia
è finita criminale dal Tribunale sui crimini nella ex Jugoslavia
Si può immaginare come una graduale ma inesorabile ricomposizioni di blocchi evidentemente diversi da quello di prima ma non meno blocchi di prima alla forza ideologica del comunismo si sostituirebbero movente religiosi in senso lato il nazionalismo e fondamentalismo islamico
Pare quasi una legge fisica della storia questo aggrumati di forte le une potenzialmente ostili rispetto alle altre in due diverse sfere di influenza ecco perché ecco la ragione profonda della necessità e della utilità alla quale non si può rinunciare di una NATO
Forte militarmente e forte politicamente ed ecco perché adesso in sordina presto sempre più apertamente si porrà il problema dell'allargamento della NATO e i Paesi dell'Est che facevano parte del Patto di Varsavia
Ieri ministro degli esteri russo Primakov fa ha lanciato una proposta di mediazione su quest'allargamento che di fatto ricalca la vecchia proposta russa di concedere Paesi che facevano parte della sua area rincuora infra i tempi della guerra fredda l'ingresso nell'Alleanza atlantica che è un organismo politico ma non nella NATO che è un'organizzazione militare
E non concedere quindi la dislocazione di basi della NATO in quei Paesi non solo di basi dotate di armi strategiche nucleari
Prima coppa ha detto se infrastrutture militari fossero trasferite più vicino ai nostri confini la clausola del non schierare armi nucleari diventerebbe puramente tattica
Cioè potrebbe essere rivista potrebbe essere abbandonata in presenza di nuove circostanze
Mosca ammette di non avere da un punto di vista di diritto internazionale
Un la possibilità di porre il detto sull'allargamento del patto militare atlantico resta ma si dice disposta ad accettare soltanto l'idea che la NATO sia un pilastro della sicurezza continentale nulla di più
Il Papa rispondere dice Mosca eventuali decisioni che andassero contro gli interessi russi
Prima con il ministro degli Esteri ha poi inserito nel suo intervento di ieri il tema che è oggettivamente collegato dell'ostilità di non meglio definiti i circoli occidentali verso Paesi nemici
Dottor uscendo ha detto la politica russa cancellando la differenza tra fondamentalismo ed estremismo islamico e mantenendo deliberatamente nella lista nera alcuni paesi nelle zone a rischio
Il riferimento è a Paesi come la Libia l'Iran amante dell'Iraq naturalmente il tema dell'allargamento a Est della NATO presento sovrapposizioni con un altro tema quello dell'allargamento dell'Unione Europea egoista oltre che al sud
E da questo punto di vista le difficoltà non sono tanto Esterne non vengono tanto dalla Russia quanto dalla incapacità europea stabilire i criteri con meglio i modi e i tempi della progressiva integrazione dei vecchi inquilini tra di loro nel futuribile mercato unico
E l'ingresso degli aspiranti inquilini dell'Europa nuovi inquilini dell'Europa dell'Est
Non sono temi d'accademia sono temi che come ha detto qualche tempo fa il cancelliere tedesco Helmut Kohl hanno a che fare con la vita con la sopravvivenza col benessere delle prossime generazioni europee cioè con la pace e la guerra